G I U G N O 2015
Poste Italiane Spa - Sped. in a.p. - D. L. 353/2003 cov. in L. 46/2004, art1, c1 - CB-NO/Torino - Anno 8 n. 31 - ISSN 2421-2938
DEA edizioni s.a.s. Corso Tassoni 79/4 - 10143 Torino
N°31
Valorizzazione, riciclaggio
e recupero di energia:
dal nord al centro Italia
in visita ai nuovi impianti
di trattamento rifiuti
La biomassa legnosa
per il teleriscaldamento
tra sostenibilità
ambientale e prospettive
di sviluppo
dismissioni
impiantistiche
nello stabilimento
Reckitt Benckiser
di Mira
Il problema dei depositi
di ceneri di pirite nel S.I.N. di Priolo
e i diversi approcci di intervento
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IN
PR O G RE SS
Un lavoro svolto con
la massima pulizia
DISMISSIONI IMPIANTISTICHE ALL’INTERNO
DELLO STABILIMENTO RECKITT BENCKISER ITALIA DI MIRA
di Francesco Mangani*
L
o stabilimento Reckitt Benckiser di Mira ha origini nel lontano
1831 quando venne impiantata
a Mira una fabbrica di candele
steariche, che in seguito rivolse la sua
produzione anche a quella di acido solforico. Nel 1880 la fabbrica, oltre alle
candele, produceva già 1.200 tonnellate annue di sapone e dava occupazione a 130 persone. Fu solo al termine
della prima guerra mondiale, dopo un
periodo di aspra concorrenza tra la
“Fabbrica Candele Steariche Mira” e la
“Fabbrica Candele F.lli Lanza di Torino”, che fu sancita la fusione delle due
società e la nascita della “Mira Lanza
società anonima”.
Oggi lo stabilimento Reckitt Benckiser di Mira copre un’area industriale
di 195.000 mq. di cui 85.000 di edifici
manifatturieri e magazzini.
Seguendo una filosofia di basso impat-
to ambientale, la proprietà ha deciso
di dismettere la produzione di polveri
spruzzate allocate in due fabbricati
multipiano ora denominati ex polveri e
un intero building riservato all’ex produzione di saponi. Contestualmente si
è presentato il problema di come affrontare le dismissioni di queste aree
caratterizzate da problematiche alquanto diverse.
Dopo un’accurata ricerca di mercato il
management di Reckitt Benckiser decide di convocare MEDI s.r.l., società
specializzata nella rimozione, gestione
e bonifica di impianti industriali e di interi siti non più produttivi, in grado di
operare efficacemente su tutti i livelli
che una dismissione prevede: dagli
equipaggiamenti industriali, operandone lo smantellamento o il trasferimento su altri siti, alla demolizione degli
asset edili sino alla bonifica finale.
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MEDI si propone come unico operatore per tutte le azioni necessarie assumendo direttamente la responsabilità
del cantiere sia a livello di sicurezza,
che per lo smaltimento dei rifiuti che
si vengono a creare, divenendone in
pratica il conduttore proprietario e
dunque anche il produttore. Un modo
di operare che porta a due importanti
risultati: la completa manleva di ogni
responsabilità da parte della proprietà
sui lavori eseguiti e la non necessità da
parte della proprietà di impiego di proprio personale.
Ciò rende MEDI una società con caratteristiche uniche nel settore. Dopo
approfonditi sopralluoghi e discussioni MEDI propone un complesso piano
operativo che viene sottoposto ed accettato dalla proprietà.
Per il reparto ex polveri, il progetto non
è semplice da sviluppare, in quanto si
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tratta di dover intervenire su un’intera
porzione di stabilimento mentre, nelle
aree limitrofe, lo stesso rimane operativo e produttivo.
L’edificio ex saponeria misura 140 metri di lunghezza per una profondità di
40 metri e si sviluppa su un’altezza
di tre piani industriali sino a quota 15
metri dal suolo. E’ posizionato in una
parte decentrata del sito, estremo nord
est, ma risulta circondato da altri siti
produttivi.
L’edificio ex polveri invece misura 100
metri di lunghezza per una profondità
di 40 metri e si sviluppa per 8 piani industriali sino a quota 44 metri dal suolo con assets industriali sino a quota
60 metri. In totale trattasi di 19.600
mq di solai utili posizionati in una parte decentrata del sito, estremo nord
ovest, anche questo circondato da altri
siti produttivi.
Un’ulteriore criticità che riguarda entrambe le aree è rappresentata dal fatto che tutto il complesso non era ancora stato sottoposto ad alcuna opera
di svuotamento e bonifica, per cui
all’interno di tutta la struttura e delle
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apparecchiature vi era elevata presenza di materie prime in forma liquida e
solida, nonché di semilavorati e prodotto finito obsoleto. Inoltre risultano
presenti più linee di utilities (gas, energia elettrica, linee a fibra ottica) che
attraversano interamente l’edificio ex
polveri e che vanno preservate poiché
garantiscono l’operatività della produzione all’interno dello stabilimento.
Trattandosi di un’opera di notevoli proporzioni, di fondamentale
importanza per il buon
esito dei due progetti è
stato il coordinamento
in materia di sicurezza
e ambiente secondo le
normative vigenti. Anche l’impatto visivo di
tale opera è stato preso in considerazione
(le tre torri ex polveri
sono visibili da tutta la
cittadina di Mira e in
particolare dal suo luogo più rappresentativo,
la Riviera del Brenta),
riqualificando anche visivamente un’area produttiva con una lunga
storia industriale alle
spalle.
Lo staff di esperti professionisti di MEDI ha
esaminato tutte le problematiche del sito e
le esigenze di Reckitt
Benckiser Italia Spa,
grazie anche al fondamentale lavoro
svolto dal management nella preparazione di tutti i documenti tecnici e di sicurezza atti ad agevolare l’esecuzione
di lavori di tali proporzioni. L’approfondita conoscenza delle problematiche
dei loro settori, unita all’egregio lavoro di coordinamento svolto dall’OSHE
manager di MEDI, ha rappresentato un
supporto fondamentale nella pianificazione dei lavori consentendo di definire
il piano operativo che viene di seguito
descritto.
Forte della sua pluriennale esperienza
MEDI ha deciso di effettuare il lavoro
nell’edificio ex polveri e nell’area ex saponeria attraverso la programmazione
e la realizzazione di due piani operativi
con la rimozione degli equipaggiamenti industriali rimuovendo prima quelli
interni e poi quelli esterni.
RIMOZIONE DEGLI
EQUIPAGGIAMENTI INDUSTRIALI
Per prima cosa si è provveduto a studiare l’area di cantiere, di concerto con
il coordinatore della sicurezza, figura
professionale che accompagna i cantieri di MEDI, anche se non prevista dal
D.Lgs. 81/2008, creando spazi dedicati
ad ogni esigenza, e delimitando adeguatamente gli spazi in modo da renderli inaccessibili al personale Reckitt
Benckiser attraverso apposita recinzione da cantiere.
Sono stati previsti spazi dedicati per:
• macchinari smontati;
• lo stoccaggio dei prodotti chimici,
delle materie prime, dei semilavo-
rati e dei prodotti obsoleti (ogni
materiale è stato opportunamente
catalogato e confezionato);
• il posizionamento dei rifiuti prodotti;
• lo stato di riposo dei mezzi da
cantiere;
• percorsi per dipendenti e macchine operative;
• mensa, spogliatoi e uffici di cantiere.
Tutto il personale del cantiere, che ha
coinvolto fino a 40 operai e tecnici specializzati, è stato sottoposto a specifici
corsi di formazione ed equipaggiato
con indumenti che ne permettessero il
facile riconoscimento.
Settimanalmente sono state organizzate riunioni per il personale durante le
quali venivano discusse le difficoltà incontrate a livello operativo, progettuale, di sicurezza e ambientale, in modo
da studiare la migliore soluzione applicabile e verbalizzare le scelte definite.
Sono state create squadre dedicate
per ogni attività prevista, di cui una dedita esclusivamente alle pulizie.
Lo stabilimento, per la sua particolare
produzione, è classificato come Sito
Produttivo a Rischio di Incidente Rilevante secondo quanto previsto dal
D.Lgs. 334/99 e dispone di un proprio
depuratore.
Quantità minime di detersivo in polvere
bastano per creare un problema, perciò
è evidente che dovendone rimuovere
centinaia di tonnellate questo aspetto
è stato molto curato e possiamo affermare con soddisfazione che durante
tutte le fasi di intervento e lavorazione
nessun problema è emerso!
Ad ogni squadra sono state affidate
giornalmente le lavorazioni da effettuare in modo che tutto il personale
conoscesse esattamente il proprio
lavoro e quello contemporaneamente svolto dagli altri; il tutto era inoltre
esposto su un tabellone riassuntivo
all’entrata del cantiere.
Prima di intervenire su qualsiasi macchinario, tubazione o serbatoio è stata
fatta un’analisi del materiale in precedenza contenuto.
Quando necessario è stato prima
svuotato e bonificato e solo in seguito si è proceduto con la rimozione o la
rottamazione attraverso idonee tec-
niche di disassemblamento o taglio,
quest’ultimo effettuato esclusivamente con apposite attrezzature al plasma.
Ove necessario, per la rimozione in
quota, sono state impiegate autogrù
con portata da 40 a 300 tonnellate.
Spesso le autogrù sono state usate
anche come mezzo di elevazione in
cesta dei lavoratori in quota, quando le
piattaforme da 40 e 60 metri di altezza,
in uso in cantiere, non erano sufficienti. Questo perché per le grandi altezze
che spesso si incontrano (si è lavorato
in cima a serbatoi la cui sommità era
a 60 metri dal suolo) garantire la sicu-
rezza degli operatori è una necessità.
Tutti i materiali di risulta sono stati
preventivamente analizzati e selezionati per una corretta attribuzione dei
codici CER, e in modo specifico sono
state trattate le FAV (fibre artificiali
vetrose) in conseguenza della recente
intesa sancita nella conferenza Stato
Regioni del 25 marzo 2015.
Al momento i lavori sono ancora in
corso e si concluderanno con anticipo
rispetto alle tempistiche richieste, con
piena soddisfazione da parte della Reckitt Benckiser.
*MEDI s.r.l.
Reckitt Benckiser
Reckitt Benckiser plc nasce dalla fusione tra la britannica Reckitt & Colman e la tedesca-olandese Benckiser avvenuta nel dicembre 1999. Quotata in borsa nel FTSE 100 (London Stock Exchange), è una delle
aziende leader nel settore dei prodotti di pulizia, salute e cura della persona. La sua sede principale si
trova a Slough. In Italia la sede amministrativa è a Milano, mentre lo stabilimento ha sede in Veneto a
Mira (Ex Mira Lanza), nell’entroterra veneziano. Sempre a Mira è presente il Centro Ricerche e Sviluppo
(Research and Development R&D) di alcuni prodotti Reckitt Benckiser.
Reckitt Benckiser oggi nel mondo supporta il lavoro di migliaia di distributori, appaltatori e fornitori, ha
operazioni in più di 60 stati e vende i suoi prodotti in oltre 180 Paesi.
Tra i marchi più famosi possono essere citati: Vanish, Finish, Calgon, Woolite, Sole, Napisan, Veet, Durex,
Benagol, Nurofen, Gaviscon, Dettol.
In Italia lo stabilimento industriale di Mira produce beni destinati alla cura della casa.
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articolo recover giugno 2015