Ritratti d’impresa | Hpe-Coxa L’azienda fondata da Piero Ferrari rappresenta un esempio della capacità modenese di primeggiare nell’automotive e in altri settori specialistici Alta tecnologia per giovani ingegneri Dalla Formula 1 all’aerospaziale e all’automazione industriale di altissimo livello. È il lavoro di Hpe, che insieme a Coxa rappresenta un fiore all’occhiello per la meccanica della motor valley. E investe tutto il possibile nella formazione delle nuove leve di Arianna De Micheli - Foto Elisabetta Baracchi a formazione è una assoluta priorità. «Perché dobbiamo essere in grado di accogliere, gestire e formare i giovani. Affermare in assoluto che per i neo laureati non ci sia lavoro equivale a prestare fede a un luogo comune». Parla con cognizione di causa Andrea Bozzo- L 92 OUTLOOK li, amministratore delegato di Hpe-Coxa. In un momento in cui numerose realtà industriali del territorio sopravvivono arroccate in difesa per effetto della crisi, l’azienda che fa capo a Piero Ferrari sceglie di giocare in attacco. E punta convinta sulla formazione, «elemento strategico Dall'alto: Piero Ferrari e Andrea Bozzoli, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Hpe-Coxa OUTLOOK 93 Ritratti d’impresa | Hpe-Coxa I numeri | L’eccellenza in ogni dettaglio S iamo a metà del 2010 quando Hpe, fondata in apertura del nuovo millennio da Piero Ferrari, decide di acquistare Coxa, storica azienda del territorio con oltre vent’anni di esperienza nella lavorazione meccanica di alta precisione. Specializzata nella progettazione e produzione in settori di alta tecnologia, Hpe-Coxa vanta oggi un fatturato in costante crescita che nel 2011 ha toccato quota 15 milioni di euro di cui fino al 30 per cento realizzato sui mercati esteri, a cominciare da Svezia, Germania, Stati «La nostra è un’attività di nicchia che per la qualità del prodotto si rivolge ai mercati più evoluti», spiega l’ingegner Ferrari. «Le nostre linee di business sono l’alta ingegneria e la progettazione, la produzione di macchine automatiche e la creazione di prototipi sia per la Formula 1 sia per il motorsport. La sfida più dura? Essere sempre un passo avanti rispetto ai concorrenti, che la crisi ha reso ancora più agguerriti» 94 OUTLOOK Uniti. I dipendenti sono 110 (l’età media non supera i 34 anni e il 10 per cento è di sesso femminile) e di questi il 45 per cento laureati in ingegneria, mentre un altro 40 per cento è rappresentato da operai specializzati. Lo scorso anno sono state inserite in azienda 14 nuove persone, la maggior parte (11) al di sotto dei 28 anni. Nell’ambito dell’automotive (settore che, al pari del motorsport, rappresenta il 30 per cento dell’attività) Hpe-Coxa annovera tra i propri clienti di investimento» che, sebbene non possa garantire un futuro scevro da ostacoli, senza dubbio funge da asfalto per le buche più insidiose. «Hpe-Coxa ha deciso di avviare per il biennio 2012-2013 un piano di formazione dedicato ai tecnici, agli ingegneri progettisti e ai quadri dirigenti», spiega l’ingegner Ferrari, figlio del Drake. «Un progetto del valore di 100.000 euro che prevede mille ore di attività e il coinvolgimento di oltre un centinaio di persone». Ma è soprattutto sulle nuove leve che l’azienda modenese, specializzata nella progettazione e produzione in settori ad alta tecnologia, sembra ben disposta a scommettere. Con lo scopo di inserire giovani laureati nel mondo del lavoro, e quindi mettere a segno un perpetuo transfer tecnologico tra industria e università, Hpe-Coxa ha infatti stretto la mano all’Università di Modena e Reggio Emilia, partner affidabile con cui siglare un patto di concreta e fattiva collaborazione, chiedendo anche l’aiuto della Banca Popolare dell’Emilia-Romagna. Accordo che da una parte, come puntualizza Ferrari, mira ad «aumentare il livello di preparazione del capitale umano interno» e dall’altra si propone di «fare incetta di nuove risorse, meglio se laureandi». «Gli stakeholder istituzionali non possono esimersi dal tenere fede al proprio ruolo altrimenti si rischia la fumata nera. Da parte nostra è forte l’impegno ad ampliare e approfondire l’orizzonte dei percorsi relativi ai giovani. Il che significa avviare a breve i contatti con più importanti politecnici, soprattutto esteri. E restituire di conseguenza il meritato valore ai dottorati e alle specializzazioni», stigmatizza il presidente che appare poco incline a giustificare atteggiamenti consi- nomi come Ferrari, Ducati, Harley Davidson, Maserati e Piaggio. È inoltre impresa di riferimento di Finmeccanica (ministero della Difesa) e, per quel che concerne le macchine automatiche, della multinazionale Tetrapak. «Forniamo tecnologia di nicchia dalla progettazione alla realizzazione produttiva», spiega l’ad Andrea Bozzoli. «Curiamo internamente ogni dettaglio, dai disegni di motori prototipati della Formula 1 alla fabbricazione di particolari meccanici di precisione per l’aerospazio». Gli elementi strategici di Hpe sono la passione per il settore dei motori, la spinta all’innovazione e all’investimento nelle risorse umane. Va in questa direzione l’acquisizione di Coxa, portata a termine nel 2010. «Abbiamo valutato vantaggiosa la fusione con una realtà industriale radicata nel territorio», sostiene l’ingegnere Bozzoli, «con competenze tecnologiche in grado di aggiungere ulteriore valore al nostro know how. Inoltre era esperta di Formula 1, un requisito per noi fondamentale» OUTLOOK 95 Ritratti d’impresa | Hpe-Coxa Focus | Che i giovani vengano in azienda AccordodiForni t urat raFI ATGroupAut omobi l esS. p. A.eCONFI NDUSTRI A Modena Val i di t à01. 01. 2012-31. 12. 2012 I lnuov oAc c or dodif or ni t ur at r aFi a tGr oupAut omobi l e sS. p. A. eCon ndus t r i aMode na , mi g l i or a t oeot t i mi z z a t or i s pe t t oa ipr e c e de nt i , c iv e dei mpe g na t ii npr i mi s s i mal i ne ape rda r e s e g ui t oa dog nie s i g e nz aer i c hi e s t a . Inos t r ir e s pons a bi l inonc hi e donodime g l i oc hee s s e r ec ont a t t a t i . Si a mof or t e me nt eme nt a l i z z a t i es t r ut t ur a t ine ls e r v i z i oa l l eAz i e ndeer i s ponde r e moa l l ea t t e s ec onl ama s s i mapr of e s s i ona l i t à . I na t t e s adii nc ont r a r c ipe runTe s tDr i v es uinos t r iul t i miPr odot t iepe runpr e v e nt i v o i nAc qui s t ooi nNol e g g i oaLung oTe r mi ne , por g i a mounc a l doa ug ur i odibuonl a v or o. It r a t t a me nt ic omme r c i a l is onor i s e r v a t ia •Tut t el ea z i e ndea s s oc i a t eaCon ndus t r i aMode na •Lea z i e ndef a c e nt ipa r t edig r uppidic uia l me noun’ i mpr e s as i aa s s oc i a t aa l l aCon ndus t r i aMO •Las t e s s aCon ndus t r i aMode nael eAz i e ndeal e if a c e nt ic a po ( Sa i mos . r . l . , Nuov aDi da c t i c aeU. I . M. Se r v i z is . r . l . ) •It i t ol a r ieic ons i g l i e r idia mmi ni s t r a z i onede l l eSoc i e t àoEnt idic uis opr a •Idi pe nde nt ide l l as ol aCon ndus t r i aMode na Ri c c a r doCa mpa g nol i Re s po ns a b i l eFi a t-La nc i a-Ve i c o l iCo mme r c i a l i r i c a mpa g no l i @g a ut o r a ma . i t 3 4 83 1 19 30 2 Pronti al lancio» è il piano di formazione strategica per il biennio 2012-2013 promosso da Hpe-Coxa. Il suo debutto ufficiale risale allo scorso 15 marzo, quando si è tenuto in azienda un evento che ha avuto come ospite d’eccezione l’astronauta italiano Paolo Nespoli, ufficiale dell’Agenzia spaziale europea (Esa), con 174 giorni di permanenza nello spazio in due diverse missioni (l’ultima delle quali si è conclusa nel maggio scorso). Che ha saputo conquistare l’attenzione di un piccolo esercito di studenti. «Nespoli è un ottimo comunicatore», racconta il presidente Piero Ferrari, «tanto che ha fatto il tutto e- « saurito. Erano presenti oltre 300 persone, perlopiù giovani, provenienti non soltanto dal nostro ateneo ma anche dai politecnici di Milano e Torino». Studio, applicazione e volontà. Secondo l’astronauta soltanto facendo tesoro di queste tre doti è possibile realizzarsi sia nella sfera personale che in quella professionale. «L’iniziativa con Nespoli», puntualizza Ferrari, «è stata l’occasione per illustrare in modo dettagliato il nostro progetto biennale di formazione del valore di 100.000 euro, che coinvolgerà oltre 100 persone e che prevede 1.000 ore di formazione». Ma l’azienda non si ferma qui: si è anche derati insoddisfacenti. «Non è accettabile che il nostro Paese non valorizzi adeguatamente l’attività accademica svolta in seno alle aziende, come nel resto del mondo». «È peraltro evidente», gli fa eco l’ingegner Bozzoli, altrettanto restio a facili assoluzioni, «che in ambito universitario, fortunatamente, esistono ampi margini impegnata in un’opera di collaborazione attiva con l’Università di Modena e Reggio Emilia e con la Banca Popolare dell’EmiliaRomagna. Il progetto, anch’esso di durata triennale, prevede ogni anno l’inserimento in azienda di cinque giovani laureati, oltre a docenze da parte di dirigenti e quadri in forza a Hpe pensate ad hoc per la preparazione specifica dei laureandi. Il piano verrà inoltre ampliato con l’inserimento di altri cinque laureati per seguire clienti esteri; le specializzazioni saranno incrementate grazie ai dottorati nazionali e internazionali e all’avvio dei contatti con politecnici e università estere. Hpe-Coxa ha stretto un accordo con l'Ateneo modenese, in partnership con la Banca Popolare dell'Emilia-Romagna. «L'obiettivo è aumentare il livello di preparazione del capitale umano interno e fare incetta di nuove risorse, meglio se laureandi», spiega il presidente Piero Ferrari. «Vogliamo ampliare e approfondire l’orizzonte dei percorsi relativi ai giovani, restituendo valore ai dottorati e alle specializzazioni. Non è accettabile che il nostro Paese non valorizzi adeguatamente l’attività accademica svolta in seno alle aziende come accade nel resto del mondo» Va l e r i oCa mpa g nol i Re s po ns a b i l eAl f aRo me o-Ab a r t h v a l c a mpa g no l i @g a ut o r a ma . i t 3 4 87 4 03 10 2 Be ppeSc he ne t t i Re s po ns a b i l eFl o t t eNo l e g g i oaLung oTe r mi ne b e ppe s c he ne t t i @g a ut o r a ma . i t 3 4 83 1 19 30 3 S AS S UOLO Vi aRe g i naPa c i s5 7 / 5 9 Te l . 0 5 3 68 7 7 6 1 CAS TELNUOVO R. Vi aPa v a r e l l o1 Te l . 0 5 95 3 5 4 0 6 PAVULLO Vi aGi a r di niN. 1 4 0 Te l 0 5 3 62 0 1 7 3 MONTES E Pi a z z aBr a s i l e8 / 1 0 Te l . 0 5 99 8 2 1 1 1 OUTLOOK 97 Ritratti d’impresa | Hpe-Coxa Nuova linfa per il mondo del cleaning di miglioramento. Sebbene infatti gli atenei italiani sfornino ragazzi preparati, l’eccessiva settorialità degli insegnamenti si rivela a volte un fattore penalizzante. Per questo è fondamentale il compito degli imprenditori, che sono gli unici a poter trasmettere a chi muove i primi passi nel mondo del lavoro l’esperienza accumulata nel corso degli anni. Capisco che il momento non sia dei migliori e che per alcuni investire nella formazione risulti uno sforzo immane. Ma è uno sforzo da cui non è possibile prescindere. È opportuno mantenersi vigili. L’Italia infatti in breve tempo diventerà, anzi lo è già, terreno di conquista, soprattutto da parte della Germania, Paese che mostra un grande interesse nei confronti dei nostri studenti universitari più promettenti». Che i giovani laureati siano tentati dalle lusinghe delle realtà estere, che promettono più considerazione e anche stipendi maggiori, è un dato di fatto riconducibile a quell’inarrestabile fuga dei cervelli di cui l’Italia è vittima e il sistema italiano responsabile. Un fenomeno dagli effetti pesanti che l’azienda di Ferrari tenta di arginare sfruttando nel migliore dei modi il canale preferenziale che la lega a doppio filo all’Ateneo di Modena e Reggio Emilia. Lo dimostra il fatto che oltre il 40 per cento dei suoi dipendenti, in totale 110, è laureato in ingegneria e vanta un’età media che non supera i 34 anni. Dicasi altrettanto per gli operai specializzati. «Lo scorso anno, previo stage retribuito», ricorda compiaciuto l’ingegner Ferrari, «abbiamo inserito 14 persone di cui 11 al di sot- «Sebbene gli atenei italiani sfornino ragazzi preparati, l’eccessiva settorialità degli insegnamenti si rivela a volte un fattore penalizzante», aggiunge Andrea Bozzoli, amministratore delegato dell’azienda. «Per questo è fondamentale il compito degli imprenditori, gli unici a poter trasmettere l’esperienza accumulata nel corso degli anni a chi muove i primi passi nel mondo del lavoro. È uno sforzo da fare anche in questo momento di crisi. da cui non è possibile prescindere. L’Italia è già terreno di conquista soprattutto da parte della Germania, Paese che mostra un grande interesse verso i nostri studenti universitari più promettenti» Hpe è nata nel 2000 È specializzata nella progettazione e produzione in settori di alta tecnologia, dall’automotive al motorsport (ciascuno dei settori rappresenta il dell’attività) dall’automazione industriale all’aerospaziale e difesa 30% RCM Cleaning Solutions è la risposta più completa ed efficace per gli operatori del cleaning professionale che desiderano offrire un servizio qualitativamente eccellente e rispettoso dell’ambiente. Dalla filosofia “green” che ha sempre accompagnato la progettazione di motoscope e lavasciuga RCM è nata un’offerta completa di prodotti e di servizi che introduce nel mondo del cleaning una nuova coscienza ecologica: macchine, prodotti per la pulizia, formazione professionale e servizio di noleggio. Il tutto garantito dall’esperienza e dalla ricerca RCM. Nel 2010 ha acquisito Coxa, azienda con oltre vent’anni di esperienza nella lavorazione meccanica di alta precisione Nel 2011il fatturato ha toccato i 15 milioni di euro I dipendenti sono Il motoscope lavasciuga prodotti consulenza noleggio servizi RCM S.p.A. Casinalbo Modena Italia Tel. +39 059 515 311 Fax +39 059 510 783 www.rcm.it 110 di cui il 45% ingegneri e il 40% tecnici specializzati; l’età media dei lavoratori è di 34 anni 30% del fatturato viene destinato alla ricerca progettuale La quota export raggiunge il 30%in vari mercati, soprattutto Germania, Stati Uniti e Svezia OUTLOOK 99 Ritratti d’impresa CLA SERVIZI DI RECUPERO E TRASPORTO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI/CARTA E CARTONE/PLASTICA/ROTTAMI FERROSI/LEGNO ECC... RICICLA 3000 srl è un’azienda leader nel settore, che può trarre diverse tipologie di rifiuti riciclabili, con un’ organizzazione industriale ed una rete commerciale diffusa sul territorio regionale. Pur conservando l’anima del business nel riciclo della carta da macero, nel corso degli anni RICICLA 3000 srl ha saputo diversificare la propria offerta attivando la possibilità di trattare altri materiali come: PLASTICA, I ROTTAMI FERROSI, LEGNO E RIFIUTI VARI NON PERICOLOSI. Per tutti i materiali trattati la RICICLA 3000 srl è in possesso delle regolari autorizzazioni provinciali. L’azienda fornisce servizi in vari settori utilizzando attrezzature, automezzi e strutture in piena affidabilità e competenza. Le fasi princi pali di produzione per tutti i materiali trattati da RICICLA 3000 srl sono: RITIRO E COMMERCIO DI MATERIALE SFUSO O IMBALLATO CON O SENZA CONTAINER NOLEGGIO CONTAINER SCARRABILI NOLEGGIO COMPATTORI COMPATTATORI NOLEGGIO PRESSE STAZIONARIE TRITURAZIONE CON MACCHINE SPECIALI IMBALLAGGIO DISPONIBILITÀ DI PERSONALE PRESSO LA SEDE DEL CLIENTE VALUTAZIONE DI SISTEMI E METODI PER IL CORRETTO RECUPERO EMISSIONE DOCUMENTI FISCALI PER CONTO DEL CLIENTE DICHIARAZIONE PER LA DETASSAZIONE DELLA TARIFFA/TASSA RIFIUTI La RICICLA 3000 srl ritira i materiali dagli Enti Pubblici, dalle aziende e dai singoli privati e li trasporta al proprio impianto dove con le operazioni di: CERNITA, SMISTAMENTO PER TIPOLOGIA, TRITURAZIONE, RIDUZIONE VOLUMETRICA, IMBALLAGGIO, li prepara per essere conferiti alle cartiere, nel caso della carta e del cartone, o negli appositi siti di lavorazione, come materie prime secondarie per la rigenerazione nei processi produttivi. un settore specifico è dedicato al trattamento di documenti cartacei che richiedono una particolare attenzione come quelli provenienti da banche ed uffici pubblici, per i quali la RICICLA 3000 srl garantisce la completa riservatezza. RICICLA3000 srl: via Vittorio Bachelet n. 21- 41011 Campogalliano Modena Tel. 059.521088 / 059.527405 Fax 059.5220077 E-MAIL: [email protected] to dei 28 anni. Tutte assunte con un contratto a termine, diventato poi a tempo indeterminato». Passione per il settore dei motori «che ti spinge a lavorare senza alcuna tregua anche durante i week end», confidenzialità «sinonimo di riservatezza», innovazione «che impone di investire in primo luogo nelle risorse umane»: sono questi i tre elementi strategici che a detta dell’ingegner Bozzoli rappresentano gli ingredienti ineludibili per un’azienda competitiva e di successo. Una formula figlia dell’esperienza decennale di Hpe, cui si sommano gli oltre 25 anni di attività di Coxa, azienda di medio calibro votata alla lavorazione meccanica di alta precisione soprattutto nel settore dell’automotive. E nata nel lontano 1985 per strenua volontà di un gruppo di operai specializzati determinati a mettere a frutto quel saper fare emiliano accumulato durante gli anni trascorsi «sotto padrone». Una storia di intraprendenza di stampo artigiano che Coxa, acquistata nel 2010 da Hpe, condivide con numerose altre imprese della provincia. «Abbiamo valutato vantaggiosa la fusione con una realtà industriale radicata nel territorio e rodata nell’ambito della Formula 1, requisito quest’ultimo per noi fondamentale, e che si dimostrasse una referenza tecnica e tecnologica in grado di aggiungere ulteriore valore al nostro know how». Pioniera nell’intuire i vantaggi delle tanto decantate, ma ancora poco attuate, reti d’impresa (è stata una delle prime aziende della regione a mettere in pratica il concetto di «impresa virtuale») Coxa si è rivelata dunque una scelta vincente. «Anche perché, se ti occupi di Formula 1», ammicca Andrea Bozzoli, «sei in grado di lavorare per qualsiasi altro settore». Il risultato del progetto di evoluzione aziendale di Hpe, culminato due anni fa con l’acquisizione di Coxa, è una crescita il cui segno più tangibile è un fatturato che dai 9 milioni di euro del 2009 è schizzato agli attuali 15 milioni, realizzati per il 25 per cento oltreconfine. Una quota export destinata ad aumentare e che le previsioni a breve termine danno al 35-40 per cento, con Svezia, Germania e Stati Uniti come principali mercati di riferimento. Gli stessi su cui insistere nell’immediato futuro. «La nostra è un’attività di nicchia non adatta a uno sbocco nei cosiddetti Paesi emergenti, ancora troppo legati alla quantità più che alla qualità del prodotto», spiega l’ingegner Ferrari. «Per questo da sempre ci rivolgiamo ai mercati più evoluti. Tre sono le linee di business che ci caratterizzano In primo luogo l’alta ingegneria e dunque la progettazione, poi la produzione di macchine automatiche e la creazione di prototipi sia per la Formula 1 sia per il motorsport». Si tratta di produzioni specifiche ad elevata densità tecnologica, di cui automotive e motorsport rappresentano ciascuno il 30 per cento. Quel che resta, ovvero il 40 per cento, se lo contendono aerospaziale, difesa e macchine automatiche. «I nostri clienti sono realtà all’avanguardia che comprendono l’importanza della ricerca e dell’innovazione, in cui investono cifre notevoli. La sfida più dura? Essere sempre un passo avanti rispetto ai concorrenti che la crisi ha reso ancora più agguerriti. Motivo per cui diventa essenziale incrementare tanto la rosa dei clienti quanto le quote di esportazioni sui mercati esteri». Se il pensiero è rivolto alla «conquista» del mondo, non ci si dimentica che questo territorio, dove Hpe e Coxa sono nate, gioca e continua a giocare un ruolo fondamentale nell’evoluzione dell’azienda e rappresenta ancora oggi un valore aggiunto di grande rilievo. È lo stesso Ferrari a darne conferma: «Per chi lavora nell’ambito della meccanica di precisione la motor valley modenese incarna un valore insostituibile. La nostra è una terra ricca di risorse, soprattutto dal punto di vista umano, che però paga pegno a una sorta di carenza di fascino. Dobbiamo migliorare le strutture di accoglienza, supportare meglio i giovani e diventare più attrattivi. Affinché le virtù del territorio, che da sempre si traducono in ottimismo e voglia di fare, non vadano sprecate occorre in primis il supporto attivo e reale da parte delle istituzioni locali. Inoltre bisogna che le grandi aziende recuperino la volontà di agire da traino nei confronti delle imprese di modeste dimensioni. Alla nostra provincia, come del resto al Paese nel suo complesso, servono dei modelli positivi da seguire». •