Per le scuole II taccuino illustrato dell'Osservatorio permanente Giovani editori con l'associazione di Fondazioni e Casse di risparmio
Il «quaderno della Repubblica»: gli studentiriscopronola Patria
Simboli
Il progetto è dedicato a 5
simboli: il Tricolore, l'Inno
nazionale, l'Emblema, lo
Stendardo e il Vittoriano
ROMA — C'è dentro il cuore dell'Italia: il Tricolore, l'Inno nazionale, l'Emblema, lo
Stendardo e il Vittoriano. Ai
cinque simboli più importanti
della nostra storia patria è dedicato il «quaderno della Repubblica», una sorta di taccuino illustrato che raccoglie riflessioni, interviste, disegni,
poesie e fotografie dei più giovani tra gli italiani.
Un lavoro di gruppo a cui
hanno partecipato studenti di
ogni età e che verrà distribuito in tutte le scuole. Realizzato
dall'Osservatorio permanente
Giovani editori e dall'associazione di Fondazioni e Casse di
risparmio (Acri) per avvicinare bambini e ragazzi ai valori
della cittadinanza «nella coscienza dei diritti e dei doveri
scolpiti nella nostra Costituzione, che è la base del nostro sta-
re insieme, come italiani, nel
rispetto di tutte le diversità, le
esigenze e le opinioni», come
si legge nella breve introduzione, tratta da un discorso del
presidente Napolitano.
n «quaderno della Repubblica», la prima di due pubblicazioni in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità, è stato presentato ieri, alla
vigilia di questo 2 Giugno speciale. «Siamo convinti che
l'unico modo per dare valore
ai simboli sia conservarne e
trasmetterne il significato» ha
spiegato Andrea Ceccherini,
presidente dell'Osservatorio
permanente Giovani editori.
«Un modo, il nostro, per invitare i ragazzi a riscoprire la cenerentola della scuola italiana,
la vecchia lezione di educazione civica». Per il presidente
Anniwersario
È la prima di due
pubblicazioni in occasione
delle celebrazioni dei 150
anni dell'Unità
dell'Acri, Giuseppe Guzzetti
«con questo quaderno cerchiamo di avvicinare i giovani alla
nostra giovane Repubblica
che gli italiani scelsero con un
referendum il 2 e il 3 giugno
del 1946. E questa scelta è un
bene che va salvaguardato in
tutta la sua essenza. Da tempo
non era più di moda la parola
Patria, invece le celebrazioni
di questi mesi e il forte impegno del nostro presidente
Giorgio Napolitano le hanno
ridato calore e vigore».
I contributi degli studenti
sono integrati da una introduzione sui valori della Carta,
scritta da Ugo De Siervo, presidente emerito della Corte costituzionale. Del Tricolore parla
Cesare Prandelli, et della nazionale, che racconta: «La prima
volta che ho sentito un'emozione forte davanti alla bandie-
ra è stato quando ho giocato
con l'Under 21, in Inghilterra.
L'abbiamo vista in questo stadio, pieno di inglesi. Da quel
giorno l'ho guardata con un
occhio diverso». Margherita
Coletta, moglie del brigadiere
dei carabinieri caduto a Nassiriya il 12 novembre 2003, parla del Vittoriano che ogni volta
che lo vede le dà «una bella
sensazione di fierezza». Al vignettista satirico Emilio Giannelli spetta il discorso sull'Emblema, allo storico Franco Cardini una lezione sullo Stendardo. Claudio Baglioni dice dell'Inno di Mameli: «Gli sono affezionato, papà che era nell'Arma dei carabinieri mi portava
spesso alla parata».
G. Ca.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il «quaderno della Repubblica»: gli studenti riscoprono la Patria