Seguici anche su Facebook e sul sito Anno 8 - N° 85 Novembre 2014 il Periodico 20.000 COPIE www.ilperiodiconews.it Terme di Salice: da S.p.A. a S.r.l. Cambia l'assetto societario news EDITORE DIRETTORE RESPONSABILE Alessandro Disperati [email protected] Responsabile P.R. Ornella Repetti [email protected] Direzione, redazione, amministrazione, grafica, marketing, pubblicità Viale delle Terme N° 97 27052 Godiasco Salice Terme tel.0383/944916 fax.0383/934583 www.ilperiodiconews.it [email protected] Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la riproduzione, di testi e foto. Stampa: San Biagio Stampa S.p.A. - Genova Registrazione presso il Tribunale di Voghera N. 178 del 31/03/2011 Distribuzione Gratuita Bassanese all'attacco della giunta Barbieri Bressana: la fontana della discordia Allarme in Oltrepo dopo il maltempo: la Provincia sotto accusa La Versa: la salvezza arriva da Brescia? Ospedali di Varzi e Stradella Maroni assicura: stop alla chiusura e via al potenziamento il Periodico 2 NOVEMBRE 2014 il Periodico 3 Commento di Antonio La Trippa In Oltrepo dopo le ultime primaverili elezioni comunali, in molti comuni sono stati confermati i vecchi sindaci ed amministratori, in altri ne sono stati eletti nuovi, non tutti necessariamente "nuovi", alcuni sono cavalli di ritorno ed in questo non ci vedo nulla di male, sono le regole della democrazia. Quello che mi sembra invece non molto corretto è l'atteggiamento di molti che hanno vinto e di molti che hanno perso, evidentemente essendo su due fronti contrapposti avevavo ed hanno, si spera, idee diverse, ma quello che lascia perplessi è il loro modo di esternarli. E' propro vero che "Bisogna saper perdere" ed anche "Bisogna saper vincere", ma “bisogna saper perdere” è una banalità evidente, si sa che la sconfitta è figlia di nessuno, mentre la vittoria ha innumerevoli padri e madri: ecco perché chi perde deve possedere molta dignità e molta signorilità. In questi mesi ho assistito ad alcune "starnazzanti" diatribe da cortile da parte di alcuni sindaci o consiglieri eletti e quindi vincenti in contrapposizione ai perdenti. Fondamentalmente quello che dicono i vincenti sono le solite cose, "abbiamo ereditato una situazione difficile lasciataci dalla vecchia amministrazione" , " la vecchia amministrazione ha buttato soldi in questo o quel progetto" , "non ci sono soldi e con i pochi che ci sono faremo del nostro meglio", sembra di sentire l'allenatore dell'Inter Mazzarri, sempre scuse e sempre la colpa degli altri. I perdenti anche loro non si distinguono per originalità, le frasi che dicono anche in questo caso sono sempre le solite, "faremo opposizione costruttiva e vigileremo ", "abbiamo lasciato ai nuovi amministratori un comune florido e con i conti a posto", "speriamo che i nuovi riescano a portare avanti i progetti iniziati da noi", "non è vero che abbiamo buttato soldi" , insomma sembra di sentire l'allenatore Ranieri, dopo l'ennesimo esonero, la squadra era con Lui e l'ha lasciata in ottima salute. La realtà è una sola, hanno ragione sia i vincitori che i vinti, ma soprattutto hanno torto entrambi perchè in molti, ma non tutti comuni dell'oltrepo, troppi amministratori passati e presenti hanno "scassato" i comuni, con scelte populiste o saccenti. Del resto i risultati sono sotto gli occhi di tutti: le frane ci sono ancora e sempre di più, quando c'è un temporale viene sempre un'alluvione, il turismo è sempre di più in ribasso , l'agricoltura è sempre praticata da meno gente, molte aziende chiudono ed i nostri paesi soprattutto quelli montani stanno spopolandosi. E' chiaro che le colpe non sono solo e sopratutto dei sindaci passati e presenti, ma una bella fetta nella torta delle colpe l'hanno! Quindi visto che dubito che molti dei nuovi sindaci e molti di quelli riconfermati abbiano le capacità gestionali, politiche ed intellettuali di cambiare le cose, li sto osservando mentre litigano. E' un spettacolo alla Crozza, con alcune nuove mode, forse dettate dai tempi: le denunce. Ho assistito alla diatriba tra un ex sindaco "trombato" ed alcuni fidi scudieri di "un sindaco vincente" , il sindaco trombato ha dichiarato anche su organi d'informazione e comunque in consiglio comunale che uno scudiero del nuovo sindaco non aveva determinati titoli per svolgere un incarico, ha rilasciato anche intervista su un giornale, dopo si è pentito, ed ha detto e provato a sostenere che non era vero, una cosa patetica, anzi ridicola, anche perchè immediatamente sbugiardato, l'ex sindaco si intende,è ritornato a più' miti consigli. Adesso sembra voler trovare un accordo economico, con lo "scudiero" del nuovo sindaco che l'avrebbe querelato chiedendo un idennizzo, di poche migliaia di euro...che presumo sia il prezzo dell'onore infangato, a mio giudizio un prezzo basso. In altri tempi, quando chi accusava aveva il coraggio delle proprie azioni e delle proprie parole e l'accusato se si sentiva oltraggiato, risolveva la questione con una sana e virile discussione nella piazza del paese, al bar, o anche in consiglio comunale, altri tempi, tempi di uomini veri, non omuncoli, oche starnazzanti e quaquaraqua. Oggi la regola è: ti denuncio, ti faccio scrivere dall'avvocato, forse perchè mancano le forze intellettuali e anche fisiche per difendere le proprie opinioni e le proprie parole o l'onore offeso. Insomma dei poveri pistola ! Come a mio giudizio dovrebbe far riflettere la capacità di non "saper vincere" di qualche nuovo sindaco o sindaco rieletto, che a prima vista, con spirito di vendetta cerca di cancellare quel poco di ben fatto, poco, molto poco, fatto dai predecessori di altra sponda politica. In molti casi ci sono dei segnali premonitori, si dice che molti abbiano sentito al termine delle ultime elezioni comunali, il figlio di un vecchio padrino politico oltrepadano, dopo che il protetto del padre aveva vinto, dichiare all'uscita del seggio, "ed ora vendetta tremenda vendetta", ecco anche questo è un segnale dei tempi, il non saper vincere e comportarsi come dei pistola. Bisogna saper vincere e bisogna sapere vincere con un minimo di stile, altrimenti non solo si sciupano, per arroganza e stupidità, i frutti della propria vittoria, ma si finisce per diventare dei perdenti dal punto di vista morale, bisogna cioè saper amministrare la vittoria con saggezza, con generosità, con lungimiranza. Cosa difficilissima, perché notoriamente la vittoria è un vino ad alta gradazione alcolica, che dà alla testa in men che non si dica: ed ecco da un momento all’altro, il vincitore che si trascina barcollando, ubriaco fradicio, del tutto incapace di fare buon uso della propria vittoria e avviato a collezionare irrimediabilmente errori su errori, che poi dovrà scontare amaramente, in un modo o nell’altro. Chi insegna che la vittoria è tutto, non ha capito nulla della dialettica dell’esistenza, vincere, al contrario, è solo il primo gradino di una scala, la cui salita si rivela quasi sempre lunga e faticosa, molto più lunga e molto più faticosa di quanto si potesse immaginare. Diciamolo pure: la vittoria è la maledizione dei cretini. Non è nella vittoria, ma nella sconfitta che si vede la stoffa di una persona, nella vittoria i difetti nascosti diventano palesi, perché le inibizioni cadono, la tensione si allenta, la maschera viene tolta e tutte le mi- TERZA PAGINA Sindaci Oltrepo, saper vincere e avere il coraggio delle proprie azioni. Siamo in molti casi malmessi, purtroppo per noi! NOVEMBRE 2014 serie, tutte le tendenze negative che prima erano allo stato latente e non si trovavano esposte allo sguardo di chiunque, ora vengono illuminate dalla luce cruda dei riflettori. Per venire alle cose (e agli squallori) di casa nostra, del nostro Oltrepo, rimango meravigliato come certa gente, purtroppo eletta dai cittadini, dimostri da una parte di non aver il coraggio delle proprie parole e dall'altra di vivere con un sentimento di vendetta che li qualifica o squalifica dir si voglia. A volte mi domando ma chi abbiamo eletto, sindaci che all'inizio della loro carriera erano di estrema sinistra ed ora dopo vari passaggi nei più disparati partiti sono centristi o "centrini" convinti, sindaci che dopo aver passato una vita professionale a prendere ordini, ora ubriachi dello scassato piccolo potere raggiunto, si atteggiano a ducetti, senza avere il controllo dei nervi dei loro padrini politici, che almeno, salve rare eccezioni, con fare sornione sopportavano le critiche, no questi nuovi parvenu della nostra politica oltrepadana di fronte alle critiche danno in escandescenza, sono fortunati, nessuno li ha ancora portati alla ragione, volenti o nolenti e forse in futuro anche dolenti, perchè chi semina arroganza, adesso raccoglie mal che gli vada querele, una volta raccoglieva sani "buffetti" sulle guanciotte rubizze, ma si sa la storia è ciclica e le buone abitudini del tempo che fu, potrebbero ritornare. Purtroppo oggi questa è la situazione, in molti, non tutti grazie a Dio, paesi del nostro Oltrepo, oche starnazzanti, senza il coraggio delle proprie parole ed opinioni, contro nuovi o vecchi eletti che pur non avendo mai dimostrato coraggio nella loro vita, una volta eletti pensando di essere protetti, come fosse una corazza, dalla fascia tricolore che forse non sempre meritamente portano, vorrebbero far la voce grossa, dei poverini, poi magari li chiudi in un angolo tra il chiaro e lo scuro, come si faceva una volta e ritornano piagnucolando a prendere ordini, come del resto hanno sempre fatto nella loro piatta esistenza. Non siamo messi bene, forse gli unici che godono di questi politici, sono i loro fidi scudieri, che godono economicamente della pochezza dei loro pseudo capi, fidi scudieri che danno un prezzo di poche migliaia di euro al loro onore, ma chi si accontenta gode, gode poco, ma gode, ma non sempre funziona così, a volte se non si fa bene il proprio lavoro, magari per interessi di parte, per interessi famigliari, per interessi sentimentali, per interessi economici o qualsiasi altro interesse, si rischia all'occasione propizia di essere presi tra il chiaro e lo scuro e lì avvocati non ce ne sono. Che dire…. i tempi cambiano, le abitudini anche e non sempre in meglio, ma la storia è ciclica, quindi potrebbero ritornare le vecchie care abitudini. il Periodico 4 NOVEMBRE 2014 ATTUALITA’ SUCCEDE A monsignor martino canessa La diocesi di Tortona ha un nuovo vescovo: ecco Vittorio Francesco Viola di Alessandro Disperati Mercoledì 15 ottobre, poco prima del mezzogiorno, nel salone del Palazzo episcopale si respirava un’atmosfera di attesa e di curiosità. Sentimenti che hanno lasciato presto il posto alla gioia quando, alle ore 12, il Vescovo Monsignor Martino Canessa ha dato l’annuncio della nomina del nuovo Vescovo della Diocesi di Tortona: Padre Vittorio Francesco Viola. Accanto al Vescovo il Vicario Generale Mons. Pier Giorgio Pruzzi. Per l’occasione erano stati convocati i Consultori della Diocesi, i Vicari Episcopali e quelli Foranei, gli uffici di Curia, i rappresentanti delle associazioni e delle aggregazioni laicali. Con loro i rappresentanti delle istituzioni della città di Tortona, il sindaco e numerosi giornalisti. Subito dopo ha dato lettura della lettera di nomina del nuovo Vescovo a firma del Nunzio Apostolico per l’Italia Mons. Adriano Bernardini e della biografia del Vescovo eletto. Ha quindi letto il messaggio che il Vescovo Padre Vittorio Francesco ha indirizzato alla Diocesi. Un lungo e caloroso applauso ha salutato l’annuncio e le parole del Vescovo Martino, segno di gioia e, nello stesso tempo, di gratitudine per gli anni del suo servizio episcopale in Diocesi. Il Vescovo ha invitato i presenti a recitare insieme il Padre Nostro in segno di riconoscenza al Signore per la nuova nomina. Monsignor Canessa ha espresso tanta gratitudine a tutti, al Vicario, alle autorità e ai laici per la stima e l’affetto dimostrato. “Ho fatto tutto quello di cui ero capace – ha affermato – e sono molto sereno”. Ha poi annunciato la sua decisione di andare a Genova una volta terminato il mandato per continuare a fare il prete. Ha quindi inviato i presenti a “far sentire tanto calore al nuovo Pastore”, perché l’affetto, la stima e il sostegno saranno fondamentali per poter affrontare i problemi e “incoraggiarlo” con fiducia nel suo nuovo ministero. Ha preso, infine, la parola il Vicario Generale Monsignor Pier Giorgio Pruzzi che ha dato lettura del telegramma che il Vescovo Mons. Martino Canessa ha indirizzato, contestualmente all’annuncio, al nuovo Pastore e ha fornito alcune indicazioni liturgiche. Il suono a festa delle campane della Cattedrale ha annunciato alla città che la Chiesa di San Marziano ha un nuovo Pastore: la Diocesi si pone in cammino con fede, speranza e carità. E subito sono rimblazate a Tortona le parole di Vittorio Francesco Viola Vescovo eletto di Tortona inviate direttamente a Martino Canessa. Che sottolinea: "Carissimo vescovo Martino, carissimi fratelli e sorelle della Chiesa che è in Tortona, il Signore vi doni la sua pace. Non è facile esprimere i sentimenti che ho nel cuore nel rivolgere il mio pensiero a voi. Da quando il Signore mi ha chiamato a seguirlo, ho sempre desiderato – per come ho potuto – di abbandonarmi alla sua volontà cercando di non trattenere nulla di me per essere accolto da Colui che a me totalmente si è offerto. Questa nuova chiamata che mi ha raggiunto attraverso la benevolenza di Papa Francesco mi mette nel cuore timore e gioia a motivo della grandezza del dono. Non conosco i vostri volti, come voi non conoscete il mio: impareremo a conoscerci e ad amarci cosi come Lui ci ama. Vorrei potervi raggiungere tutti e ciascuno con il mio saluto: i presbiteri, i diaconi, i seminaristi, quanti esercitano un ministero, i consacrati e le consacrate, le coppie di sposi, gli anziani, i giovani, i bambini, i malati, i poveri. Porto ogni giorno tutta la Chiesa che è in Tortona dentro la Porziuncola, piccola chiesa tanto cara a san Francesco, icona in pietra della Vergine Maria, perché insieme possiamo continuare il nostro cammino di conformazione a Cristo. Ai responsabili della comunità civile di Tortona e di tutti gli altri Comuni del territorio diocesano rivolgo un cordiale saluto assicurando loro una sincera e leale collaborazione in vista del bene comune. Infine, l’abbraccio di comunione ai fratelli Vescovi – a cominciare da Sua Eminenza Card. Angelo Bagnasco – che vivono il loro servizio alle Chiese della Regione ecclesiastica ligure. Poniamo la nostra cara Diocesi sotto lo sguardo materno della Madonna delle Grazie e invochiamo sul nostro cammino l’intercessione di San Marziano, di San Luigi Orione e dei nostri santi. In attesa di incontrarvi, vi benedico nel Signore e a Lui vi affido". Ma chi è il nuovo vescovo? Il Rev.do Padre Vittorio Francesco Viola, O.F.M. è Custode del Protoconvento e del Santuario della Porziuncola di Assisi. È nato a Biella il 4 ottobre 1965. Dopo il diploma di Maturità Scientifica, è entrato nell’Ordine dei Frati Minori dell’Umbria e ha frequentato l’Istituto Teologico di Assisi, fino al 5° anno di Teologia. Ha frequentato, poi, il Pontificio Istituto Liturgico di Sant’Anselmo in Roma, dove ha conseguito prima la Licenza, e quindi il Dottorato in Sacra Liturgia, il 19 febbraio 2000. Padre Vittorio Francesco Viola ha emesso la Professione Solenne nell’Ordine dei Frati Minori dell’Umbria il 14 settembre 1991, a Santa Maria degli Angeli; è stato ordinato Diacono il 4 luglio 1992 e Sacerdote il 3 luglio 1993, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, da S.E. Mons. Luca Brandolini. Vittorio Francesco Viola ha ricoperto i seguenti incarichi: Definitore della Provincia Serafica dei Frati Minori dell’Umbria (1999-2002; 2003-2005; 2011-2014). Custode del Convento e della Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli alla Porziuncola (1999-2005). Guardiano del Convento presso la Basilica di S. Chiara in Assisi (2005-2014). - Membro della Consulta dell’Ufficio Liturgico Nazionale (fino ad oggi). Responsabile dell’Ufficio Liturgico della Regione Umbra (1997-2014). Responsabile Ufficio Diocesano di Assisi per l’Educazione, la Scuola e l’Università (2006-2008). Responsabile della Caritas Diocesana di Assisi (2008-2014). Recentemente è stato nominato Custode del Protoconvento e del Santuario della Porziuncola. Padre Viola, inoltre, ha insegnato e continua a insegnare Sacra Liturgia presso i seguenti Atenei e Istituti: Pontificio Ateneo Sant’Anselmo; Pontificio Istituto Liturgico; Facoltà di Sacra Liturgia. Insegnante presso l’Istituto Teologico di Assisi, aggregato alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense. Docente Ordinario presso l’Istituto di Scienze Religiose di Assisi. il Periodico NOVEMBRE 2014 5 NE PARLIAMO CON IL GEOLOGO GIORGIO NEGRINI di Alessandro Disperati Fossi e canali in piena, frane, smottamenti, strade chiuse: questa la situazione vissuta in Valle Staffora dopo il nubifragio abbattutosi nei primi giorni di ottobre. Una “bomba d’acqua” come da tempo amano definire i nubifragi e meteorologi che ha creato ingenti danni in Oltrepò ma in particolare in Valle Staffora. Ingentissimi invece i danni che si sono registrati nella vicina e confinante Val Curone devastata da una vera e propria alluvione. Rivanazzano Terme, Godiasco, Montesegale, Rocca Susella, Cecima, Ponte Nizza, Val di Nizza e Bagnaria sono stati i comuni maggiormente colpiti da un nubifragio che per quarantotto ore ha strapazzato la Valle Staffora. Chiusa per alcune ore la statale del Penice e così è stato per numerose strade secondarie che sono state invase da detriti, fango e acqua che ha bloccato i collegamenti nelle zone collinari. Le pioggie intense dei giorni scorsi hanno evidenziato come la mancata pulizia dei fossi se non addirittura il completo abbandono degli stessi sia stata la causa principale del mancato convogliamento delle acque verso il torrente Staffora e così l’acqua ha finito per invadere le strade e travolgere nel suo percorso tutto quanto incontrava arrecando ingenti danni. Ingentissimi danni si contano a Serra del Monte, frazione di Cecima, dove la Protezione Civile e anche il Sindaco, Andrea Milanesi, si sono prodigati per ore intere per cercare di liberare alcune famiglie rimaste intrappolate dal fango. Ma perché sempre più ripetutamente si verificano problemi idrogeologici in Oltrepò pavese? Con il geologo Giorgio Negrini cerchiamo di fare il punto della situazione. Negrini, quali le cause del dissesto in Oltrepò? "La causa principale dei gravi problemi idraulici e idrogeologici avvenuti nel mese di ottobre nell’Oltrepo Pavese è sicuramente da collegare, per buona parte e nella maggioranza dei casi, a fattori “naturali” cioè, in parole semplici, a precipitazioni estremamente intense in un tempo molto breve ed alle caratteristiche geomorfologiche e litologiche del territorio nel suo complesso. Se questo da un lato è sicuramente vero, dall’altro, visti gli effetti, è da imputare, in non pochi casi, anche ad una scarsa o assente manutenzione del reticolo idrografico (alvei dei corsi d’acqua), delle opere di sistemazione idrogeologica esistenti e dei manufatti di recapito e smaltimento delle acque meteoriche in corrispondenza della rete viaria e degli abitati". E quindi che cosa fare? "A mio parere, alla domanda, se quanto sopra detto in merito alla manutenzione del territorio fosse stato attuato, i danni sarebbero stati di minore entità e le risorse economiche per il ripristino della normalità sarebbero state inferiori, la risposta è certamente si. Detto questo, è perciò indispensabile, e tutte le volte che avvengono calamità naturali di tipo idrogeologico/idraulico si ripete, che gli enti locali attuino una corretta progettazione e programmazione della manutenzione ordinaria e straordinaria del loro territorio; stessa cosa dovrebbero fare l’Amministrazione Provinciale in corrispondenza delle strade provinciali e la Regione Lombardia lungo i corsi d’acqua di loro competenza". Come intervenire? "Gli interventi di manutenzione di un territorio comunale, o di più comuni, devono innanzitutto basarsi sulla conoscenza dettagliata delle criticità, stabilen- ATTUALITA’ Frane e smottamenti: l'acqua e l'incuria dell'uomo fanno danni in Val Staffora La statale del Penice Serra del Monte do quindi le priorità e la tipologia di opera più adeguata alla loro eliminazione. La manutenzione non può essere casuale e occasionale, ma deve essere ben studiata e continua. In tal senso la progettazione dovrebbe essere eseguita da tecnici, che, oltre al titolo professionale, possiedano una comprovata esperienza in materia. Non basta una buona progettazione, ma è necessaria anche una perfetta direzione dei lavori, anche questa dovrebbe essere affidata a tecnici esperti". Ma per fare questo servono dei finanziamenti... "Ovviamente per attuare quanto sopra descritto sono necessarie risorse economiche e l’impegno e la volontà delle amministrazioni comunali di inserire ogni anno nei bilanci una congrua somma da destinare alla manutenzione del territorio, eventualmente rinunciando o riducendo altre spese, in quanto la prevenzione di fenomeni alluvionali e di frana è da ritenersi prioritaria. L’applicazione di quanto detto Trebbiano sopra si tradurrebbe in un consistente risparmio di denaro pubblico e di gravi disagi per la popolazione. In merito ancora alla professionalità dei tecnici, ancor più deve essere di alto profilo per la progettazione di interventi di difesa del suolo, in quanto a volte la soluzione tecnicamente ed economicamente più idonea è difficile da definire anche per esperti". Una sua opinione da cittadino? "Da cittadino dico questo: gli interventi di difesa del suolo, di importo anche rilevante, vengono realizzati come si dice con “soldi dei cittadini” e quindi i cittadini esigono che il loro denaro venga affidato a “mani esperte” come loro sicuramente farebbero se si trattasse di un loro lavoro. Per concludere queste brevi considerazioni, penso che quanto sopra affermato sia condivisibile da tutti e quindi tutti ci auguriamo che venga immediatamente attuato e non venga dimenticato appena finito un evento alluvionale o ridotto a pochi interventi 'random'". Serra del Monte il Periodico 6 VOGHERA SINGOLARE INIZIATIVA DELLa SCUOLa VOGHERESe baratta-maserati NOVEMBRE 2014 "I ragazzi sospesi saranno indirizzati verso lavori socialmente utili" di Christian Draghi C’era una volta la sospensione. Da almeno un paio d’anni, invece, essere indisciplinati a scuola può spedire direttamente…ai lavori sociali. E’ quanto può accadere agli studenti dell’istituto superiore Maserati-Baratta di Voghera, guidato dal preside Filippo Dezza, “inventore” e promotore di una singolare proposta che è giunta quest’anno scolastico al terzo rinnovo con una importante novità: il coinvolgimento di un nuovo soggetto, il Comune di Voghera. “Si tratta di una convenzione che non ha precedenti nel suo genere - spiega il dirigente scolastico - Se in precedenza grazie all’accordo con la Caritas diocesana gli studenti che venivano colpiti da provvedimento disciplinare avevano la possibilità di essere destinati a lavori presso la Casa del Pane o i dormitori cittadini, da oggi potranno dedicarsi anche alla pulizia dei muri imbrattati dai vandali”. Si tratta ovviamente di misure non coercitive, la scelta di dedicarsi a queste attività deve essere concordata insieme ai genitori degli alunni, ma dal punto di vista educativo l’iniziativa ha un valore molto singolare. “Per noi il ragaz- zo sospeso che esegue lavori sociali è come se fosse a scuola” continua Dezza. “Sta imparando un altro tipo di lezione, che arricchirà, se pur in modo meno canonico, il suo bagaglio culturale”. Da quando è stata introdotta, l’iniziativa ha riguardato un’ottantina di studenti e non ha trovato una sola voce contraria. “Anzi, alcuni genitori hanno addirittura chiesto se fosse possibile prolungare il periodo di punizione del figlio” rivela Dezza. Per quanto riguarda gli alunni, invece, lo scopo educativo sembrerebbe essere stato raggiunto in pieno. “Non è mai accaduto che chi sia stato punito una volta sia cascato in fallo una seconda” spiega sempre il preside. “Di questa misura disciplinare i ragazzi parlano spesso ed è piuttosto temuta, anche se a me preme di più l’aspetto umano della faccenda: chi torna dopo avere prestato servizio al dormitorio o alla mensa per i poveri lo fa con uno spirito del tutto diverso. Un ragazzo mi ha rivelato di essere rimasto fortemente impressionato per aver servito un piatto di pasta calda a una persona che gli ha confessato di non averne mangiato uno per mesi. La Caritas stessa mi ha comunicato invece che un altro ragazzo ha chiesto di poter proseguire l’attività di volontariato anche una volta terminata la sospensione, segno che l’iniziativa ha dei risvolti umani ed educativi forti”. Da quest’anno scolastico per i “Pierino” si apre una nuova possibilità: ripulire graffiti e muri vandalizzati, magari proprio dai loro coetanei. Il lavoro a Voghera non manca: nelle ultime settimane in città sono proliferate nuove scritte. Ultima vittima, la pesa pubblica di Porta Garibaldi. Lunedì 27 ottobre la struttura gialla presentava tre scritte in nero sul lato di via Garibaldi, cui se ne sono aggiunte altre quattro sul lato di via Carlo Emanuele. Alcune inneggiavano al nazismo (svastica), altre all’antifascismo, altre ancora agli skin head. Vandali “bipartisan” con in comune soltanto il cattivo gusto. LA SCUOLA ESISTE DA BEN 120 ANNI I 200 anni del Gallini: "Da un secolo forma periti agrari" di Stefania Bertonazzi In vista del Bicentenario dell’Istituto Gallini di Voghera, incontriamo Teresio Nardi, ex Preside della scuola cittadina. Il Gallini non è semplicemente un istituto superiore, perché? "Il 29 novembre a Voghera, è previsto il quarto raduno degli ex studenti del Gallini; nell’occasione verrà commemorato il bicentenario della nascita di Carlo Gallini e si festeggeranno i 120 anni della scuola. Da oltre un secolo sul territorio ha formato periti agrari di ben quattro regioni; Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, grazie alla presenza del Collegio – convitto, fino agli anni ’80 erano bacino d’utenza per la scuola. La presenza dell’azienda agraria “Tevere” annessa all’istituto e i numerosi laboratori hanno sempre consentito la formazione di tecnici competenti e capaci che hanno contribuito all’evoluzione delle tecniche agricole nei territori di provenienza". Che legame si crea tra studenti ed istituto? "Il legame che si forma tra gli studenti e l’Istituto è forte, al punto che spesso ci si ritrova in cene di classe, invitati dagli ex alunni, in cui affiorano i ricordi degli anni trascorsi tra le mura della scuola; legame talmente forte che periodicamente ci si ritrova in un raduno collettivo fortemente voluto e sollecitato da varie parti; basti pensare che nell’ultima occasione si sono ritrovati ben 478 persone comprendenti docenti e studenti di età diverse; i più anziani diplomati nel 1936 e i più giovani nel 2010. Grande festa che l’”Associazione Insieme per il Gallini” in collaborazione con la Dirigenza dell’Istituto Tecnico Agrario ripete periodicamente". L’Associazione fondata nel 2004 da un gruppo di ex studenti è presieduta da Teresio Nardi che coordina le attività con l’aiuto del Comitato Direttivo composto da: Vice presidente Gladys Lucchelli, Segretario Italo Ferrari, Gian Luigi Stringa, Maurizio Maroni. Quali sono i principali scopi di questa Associazione ? "Recuperare la memoria storica dell’Istituto e promuovere iniziative per favorire l’incremento degli alunni diplomati nel mondo del lavoro favorendo i contratti con le aziende,attuando attività di orientamento e accompagnamento, collaborazione con l’I.T.A.S.”C. Gallini” nei corsi di formazione postdiploma,adottare iniziative che favoriscono la realizzazione di quanto previsto nel POF. Per raggiungere tali scopi l’Associazione potrà promuovere tutte le attività, gli incontri, le manifestazioni, i dibattiti, le ricerche e le iniziative ritenute necessarie, anche in collaborazione con altre istituzioni o Enti ritenuti utili al perseguimento degli scopi. L’Associazione si adopera ogni anno, in occasione della Fiera dell’Ascensione, affinché all’interno dell’azienda agraria si allestisca una corte rustica ove trovano spazio quelle realtà agricole locali e quelle attività oggi un po’ dimenticate". Un Istituto con una grande storia, quindi? "Le origini dell’attuale Istituto Tecnico Agrario “Car- lo Gallini” risalgono al 1894, quando a Voghera venne istituita una Regia Scuola Pratica di Agricoltura. Era la realizzazione delle disposizioni del Comm. ing. Carlo Gallini (1814-1888), insigne vogherese, uomo di cultura, imprenditore agricolo illuminato, politico e filantropo, che nel testamento del 1887 destinò tutti i suoi beni al progresso dell’istruzione agraria e all’incremento dell’agricoltura, da realizzarsi con la creazione del “Pio Istituto Agricolo Vogherese”, cioè un’Opera Pia che tra i suoi compiti aveva anche quello di concorrere al mantenimento di una Scuola pratica di agricoltura. La scuola assunse il nuovo titolo di Regia Scuola Pratica di Agricoltura a Corso Superiore “Carlo Gallini” in Voghera". Un Istituto che ha subito importanti trasformazioni negli anni, ci può spiegare meglio? "Durante la prima guerra mondiale, la Scuola non interruppe mai la sua attività didattica e offrì all’Autorità militare una parte dei propri locali come Ospedale di Riserva per i soldati feriti in combattimento, ancora oggi sono visibili tracce delle cuccette in alcuni locali dei rustici dell’azienda agraria. Nel 1931 la Scuola diveniva Regio Istituto Tecnico Agrario, che comprendeva un Corso Superiore quadriennale e un Corso Preparatorio della durata di un anno, ordinamento a cui venne apportata un’ulteriore modifica nel 1944/1945, quando fu costituito un solo corso quinquennale di scuola secondaria di grado superiore.Con la fondazione della Repubblica (1946), il “Gallini” mantiene il preesistente ordinamento di Istituto Tecnico Agrario a corso unico quinquennale. Verso la fine degli anni Settanta il problema dell’Istituto è il reperimento di locali, dato il continuo aumento della popolazione scolastica. Vengono utilizzate varie sedi staccate, fino alla costruzione di una struttura aggiuntiva accanto al corpo “storico” dell’edificio, ultimata nel 1994". il Periodico 7 INTERVISTA A LUIGI BASSANESE, VOLTO NOTO DEL CENTRODESTRA di Christian Draghi Luigi Bassanese è un volto noto del centrodestra vogherese. Chiusa l’esperienza nel consiglio provinciale e dopo essere stato il primo degli esclusi nella sconfitta della lista che sosteneva Poma alle ultime elezioni di Piazza Italia, è uscito dalle scene per un po’. Oggi, a meno di sei mesi dalle prossime comunali di Voghera, si prepara a tornare in campo con una lista civica e lo abbiamo incontrato nella sede locale della Croce Rossa, di cui è funzionario amministrativo. Anche lui, scopriamo subito, è andato ad ingrassare la numerosa fila dei delusi dalla politica dei partiti così come viene interpretata oggi. “In realtà sono i metodi a non piacermi – puntualizza – perché la politica in sé resta una risorsa per tutta la collettività”. Cosa non le va a genio? “Che si decida tutto nelle segrete stanze, senza trasparenza né lealtà nei confronti del cittadino. L’attuale modo di amministrare non mi piace e non mi è mai piaciuto e non essendo uno che accetta molti compromessi, ne ho spesso pagato le conseguenze”. “Defenestrato” dalla prima giunta Torriani nel 2003, escluso all’ultimo nel tira e molla delle candidature alle scorse elezioni, il suo rapporto col centrodestra è sempre stato un po’ burrascoso. Come valuta l’attuale maggioranza? “Credo che la situazione della città parli da sola. Non ci sono prospettive per i giovani, le attività lavo- rative hanno chiuso quasi tutte, tribunale e Caserma dei carabinieri sono perduti, persino la storica squadra di calcio AC Voghera è sparita, il tessuto socioeconomico è in crisi e la politica inesistente. Voghera muore per l’incapacità di amministratori che governano ormai da troppo tempo e che hanno dimostrato di non essere in grado di risolvere neppure le emergenze più impellenti, basti pensare ai quattro mesi occorsi per liberare dall’acqua il sottopasso allagato di via Nenni”. VOGHERA "Tutti decidono senza trasparenza e lealtà nei confronti dei cittadini" NOVEMBRE 2014 Qualcuno potrebbe obiettare che non ci sono molti soldi a disposizione degli enti locali ultimamente… “E’ vero, ma mancano anche le idee. Dove sono i progetti per il rilancio della città da portare sui tavoli che contano, quelli dove con le idee migliori si ottengono i finanziamenti? Faccio solo l’esempio del Teatro Sociale: come è possibile che un Comune importante come Voghera non sia riuscito a farsi finanziare alcun progetto serio per il suo recupero? Ce l’hanno fatta Broni, Stradella, Mede…noi no”. Ora tornerà in campo con una lista civica. Cosa può dirci della sua composizione? “Posso dire che siamo un gruppo di amici, in cerca di persone giovani e volenterose, che hanno voglia di ribaltare l’attuale sistema politico sclerotizzato. Avremo un nostro candidato sindaco e, quantomeno in prima battuta, non ci alleeremo con nessuno”. Quali saranno le vostre priorità? “Lavoro e sicurezza su tutto. In seconda battuta migliorare i servizi, come i trasporti pubblici, per supportare la chiusura del centro storico alle auto. In secondo luogo ci sarà la rivalutazione di Asm: un’azienda gestita male, che fornisce troppo pochi utili a beneficio del Comune in rapporto alla sua effettiva produttività”. il Periodico 8 NOVEMBRE 2014 il Periodico 9 Centelli, Presidente ENPA ci apre le porte del canile e del gattile di Marta Di Martino Abbiamo incotrato Maria Grazia Centelli, Presidente ENPA Voghera e Direttrice del rifugio. “Da oltre 20 anni questa sezione di Voghera opera sul territorio, con grande dedizione da parte di tutti i collaboratori, volontari e non”. Com'è organizzata la vostra struttura? “Al rifugio ENPA di Voghera operano 5 dipendenti e diversi volontari (più di una decina). La mattina i lavori iniziano alle 7:00 con lo “sgambamento” dei cani che a rotazione, e suddivisi in gruppi per compatibilità, si recano nell'apposita area, a loro dedicata, per correre un po', giocare e socializzare. Cerchiamo di rispettare degli orari ben precisi per tutte le attività pianificate quotidianamente. Questo per permettere a tutti i nostri “ospiti” di uscire dalle gabbie, seppur ben tenute e riscaldate, ma pur sempre delle gabbie. Nel pomeriggio, le attività degli operatori proseguono fino alle 19/19:30. Gli orari di apertura al pubblico sono tutti i giorni dalle 14:00 alle 17:00, tranne il venerdì”. Quanti medici veterinari collaborano con la vostra struttura? “Abbiamo tre veterinari che si prendono cura degli ospiti del canile- gattile per i test, le cure e i controlli. Tutto viene segnalato dagli operatori su un apposito registro, anche eventuali comportamenti anomali: sintomi d'insofferenza, se non mangiano o altre patologie. I casi più gravi vengono curati in clinica, agli altri somministriamo le cure adeguate direttamente qui nella nostra struttura”. Ad oggi quanti cani e quanti gatti ospitate? “Il numero varia in base agli arrivi ed agli affidi. Ad oggi, abbiamo in canile 110 cani e nel gattile 120 gatti”. Domenica 19 Ottobre è stato inaugurato il nuovo gattile. “Domenica è stato un momento di “festa” per l'inaugurazione del gattile, con tanto di taglio del nastro alla presenza del Sindaco di Voghera, Carlo Barbieri. Un momento d'incontro con le famiglie, I rappresentanti delle varie associazioni, amici e collaboratori". Mi parli delle nuove strutture, come sono organizzate? “Il nuovo gattile è stato costruito grazie ad un lascito. E' collocato alle spalle della struttura già esistente situata in strada Folciona 1. Sono diverse le villette colorate immerse nel verde con casette-rifugio di legno, giochi e tutto quello che può servire per dare un senso di libertà agli animali. Un rifugio sempre controllato, grazie all'utilizzo di recinzioni rientranti e pannelli mobili basculanti. La villetta azzurra, ad esempio, ospita una sala ricoveri, una sala operatoria, un ufficio, i servizi, e un locale adibito alla preparazione dei pasti. Le casette-dormitorio di colori diversi, sono riscaldate e i 4 settori preposti sono suddivisi in modo da ospitare i gatti appena arrivati, quelli sani, i gatti Fiv+ (immunodeficienza felina o AIDS felina) e i gatti Felv+ (leucemia felina). Queste malattie, le più facilmente riscontrabili fra i gatti, non comportano alcun rischio di contagio per l'essere umano. All'ingresso di ogni settore, simbolicamente chiamato col nome di un film “per citarne uno: io speriamo che me la cavo”, è indicato un cartello con la tipologia del gatto ospitato. Un primo ricovero sarà dato ai felini in attesa di esami, verranno poi convogliati nelle loro zone, una volta accertata la patologia, se esistente”. E per le sterilizzazioni? “Seguiamo inoltre 3 colonie feline esterne, e grazie ai vari referenti, vengono eseguite molte sterilizzazioni. Sono inclusi i comuni di: Oriolo, Bressana, Broni, Stradella...ecc Ci sarà più autonomia nel nuovo gattile, anche per quanto riguarda le sterilizzazioni. Lo scorso anno abbiamo sterilizzato 180 gatti e 260 l'anno prima. I gatti in libertà vengono invece sterilizzati a carico della ASL”. Attraverso il vostro sito web e pagina Facebook, ottenete una buona visibilità? “Il web aiuta molto a comunicare: chi siamo, le nostre iniziative, come donare, come diventare volontari e anche la segnalazione di animali abbandonati, o scappati. La comunicazione, in generale, serve a combattere il fenomeno di diffidenza e ignoranza della gente, istruendo e cambiando la mentalità di chi non sa”. Mi racconti una storia a lieto fine... "Possiamo parlare di storie di cani portati dagli stessi padroni perchè il cane abbaiava troppo o non era in grado, per il padrone, di fare certe cose che lui avrebbe voluto fargli fare. Ma allo stesso tempo, abbiamo avuto la fortuna di collaborare con persone meravigliose, che hanno aiutato animali ripudiati. Sono venuti al canile dicendoci: “dateci il cane che ha più bisogno”, non quello più bello o più docile. Questa famiglia, per citare un esempio-modello, ha adottato un cane con il tumore, vecchio ed epilettico. Questa meravigliosa famiglia ha saputo aprire il proprio cuore e la propria casa a chi ne aveva veramente bisogno, seppur per pochi mesi di vita che gli restavano. Gli ultimi mesi felici, finalmente,dopo tanta sof- VOGHERA Open day di Enpa Voghera: inaugurato il nuovo gattile e l'area di sgambamento NOVEMBRE 2014 ferenza e attesa. Pochi giorni fa, la stessa famiglia, dopo la scomparsa del vecchio e amato cagnolino, ha pensato di adottarne un altro di 6 anni, uno fra i cani definiti “invisibili” che trascorrono tutta la loro esistenza in canile”. ENPA ROMA, le direttive per tutte le strutture dislocate sul territorio. Come interagite? “Enpa Voghera, segue un protocollo si, ma la gestione è individuale. Da Roma fanno dei controlli saltuari. La burocrazia è dettagliata, I movimenti cartacei e web sono attentamente monitorati. Gli animali che accedono alla struttura e quelli che vengono dati in affido vengono tutti meticolosamente registrati, come le spese e tutto il resto. Una volta all'anno viene presentata al rispettivo Comune la contabilità di gestione”. L'educazione cinofila a partire dalle scuole. Programmate incontri con le scuole? “Si, di solito vengono presso la nostra struttura gruppi di bambini delle scuole elementari e medie. Un modo per “far vivere il canile” sin dalla tenera età, per far capire anche ai bambini che ci sono dei “talenti inespressi” che aspettano solo di essere amati. Mostriamo ai bambini cosa facciamo quotidianamente al canile-gattile: gli insegnamo l'importanza di avere un animale, che non è una cosa, ma bisogna prendersene cura, amarlo, educarlo; gli spieghiamo l'importanza delle vaccinazioni, del microcip....ecc. Da grandi saranno delle persone più consapevoli. Grazie alle persone che credono nel nostro lavoro, ai lasciti e alle donazioni che vengono reinvestiti nella struttura, possiamo continuare a garantire il benessere degli animali, che è il nostro fine". il Periodico 10 VOGHERA INTERVISTA A FABIO AQUILINI, CANDIDATO SINDACO A VOGHERA NOVEMBRE 2014 "Scendiamo in campo per stare vicino e ascoltare le proposte della gente" di Christian Draghi Il movimento civico L’Italia del Rispetto ha inaugurato ufficialmente la propria campagna elettorale in vista delle elezioni comunali che vedranno Voghera protagonista nel 2015. Il leader Fabio Aquilini, risolte le beghe interne seguite all’allontanamento di Rocco Del Conte e Antonio Ribezzi, si è messo subito al lavoro per rimpolpare la sua squadra in vista dell’ambiziosa sfida elettorale che lo vedrà protagonista come candidato sindaco. Uno degli aspetti che più di ogni altro caratterizzano la singolarità della sua proposta è quello di volersi porre come “politico spirituale”. Aquilini, che cosa intende con questa definizione? “Per spiritualità intendo un percorso contraddistinto da una grande forza di volontà, da disciplina e rispetto delle regole. Questa nuova esperienza in politica che ho intrapreso dopo vent’anni di percorso interiore legato a discipline orientali, mi porta a volermi confrontare con la disumanità imperante nell’attuale mondo politico. La politica che vedo è intrisa di comportamenti egocentrici fini a se stessi, comportamenti non finalizzati al bene comune ma al singolo interesse personale. La mia politica deve essere invece umana, ovvero intrisa di comportamenti atti a realizzare questo bene comune e contraddistinta da una spiritualità che vuole porre in primo piano il rispetto per se stessi e per gli altri”. Non pensa che politica e spiritualità siano in contrapposizione? “Questa contraddizione esiste ed è proprio lei che porta al fallimento stesso della politica. Il primo problema da affrontare è quello umano. Bisogna che tutti i soggetti si re-umanizzino”. Lei come pensa di attuare questo tipo di politica? “Dobbiamo partire dal valore del rispetto che contempla l'esistenza di se stessi e degli altri. Raggiunto questo obiettivo abbiamo la consapevolezza che un sindaco è tale nel momento in cui riconosce il valore dei propri cittadini e viceversa, un imprenditore è tale nel momento in cui riconosce il valore dei suoi dipendenti e viceversa. Questa è la società che intendo io”. Nel mese di settembre e ottobre i cittadini attivisti sono stati presenti tutti i sabati nelle piazze vogheresi e in varie zone strategiche della città per lanciare questo messaggio. “La nostra vicinanza alla gente si è esplicata nello stare in strada, raccogliere pareri e testimonianze e cercare di sensibilizzare cittadinanza e istituzioni attraverso numerose raccolte di firme su temi reali, come scuola, sicurezza e viabilità”. La squadra di Aquilini è in parte già pronta: Claudio Lombardo, ex calciatore professionista e allenatore di calcio, sarà candidato all'assessorato allo sport. Massimo Marra, insegnante di dottrine evangeliche, correrà per i servizi sociali. Roberto Dionisio, commerciante titolare della tabaccheria in via Gramsci, è candidato all'assessorato al commercio. Roberto Scabiosi, architetto, è candidato all’urbanistica. Seguono Davide Brambilla (dipendente comunale), Roberto Guagnini (rappresentante), Massimo Barbieri (perito elettrotecnico), Massimo Tucci (commerciante) e Andrea Tucci (commerciante): tutti in lizza per il consiglio. il Periodico NOVEMBRE 2014 11 PRIMARIE DEL PD: ECCO I DUE CANDIDATI A CONFRONTO di Serena Simula Vogherese, sessantun anni, dipendente pubblico: Liliana Giampetruzzi fa politica attiva dal 1996, quando cioè si iscrive al PDS (poi DS ed ora Partito Democratico) e diventa Consigliere Comunale, ruolo che ricopre fino al 2000. Già Segretaria cittadina del PDS, dei DS nonché del nascente PD nel 2008, ha ricoperto incarichi PD di dirigente provinciale e nazionale e fino allo scorso gennaio è stata vicepresidente dell'azienda servizi idrici della provincia di Pavia. Perchè ha deciso di candidarsi? «Per cambiare rotta, ribaltare la situazione e dare un senso al fare politica, per rendere efficiente ed efficace una macchina comunale che deve affiancare i cittadini nella loro quotidianità. Il compito del comune non è quello di fare il centro per l’Impiego trovando lavoro alle singole persone (quella si chiama clientelismo o peggio) ma quello di attuare politiche che abbiano una visione del futuro, mettere in campo idee innovative in sinergia con attori diversi dal pubblico al privato che possano creare e trovare strategie utili a sviluppare e creare lavoro». Qual è il suo punto forte? «La sincerità, la concretezza e la lunga esperienza nella pubblica amministrazione: lavorandoci tutti i giorni da molti anni (ndr la Giampetruzzi lavora per l'unione dei comuni denominata Agorà di cui fanno parte Lungavilla e Verretto) ne conosco pregi e difetti e so perfettamente quali sono i problemi che si vivono oggi all’interno della macchina comunale». La spaventa la concorrenza di Barbieri? Credete VOGHERA Giampetruzzi: "Scendo in campo con l'intento di cambiare rotta alla città" sia alto il rischio che salga di nuovo? Quali sono stati gli errori più grandi della sua giunta? «So che sarà un’impresa difficile ma non sono assolutamente spaventata. Ho deciso di mettere la mia faccia, la mia onestà, la mia esperienza e competenza al servizio della città e lo faccio con tranquillità e trasparenza. Saranno i cittadini che ci dovranno dire se sono stanchi o no della vecchia amministrazione e del sistema di potere che regge la nostra città da 15 anni». La prima cosa che farebbe se diventasse sindaco. «Se proprio devo scegliere un atto comincerei con l'affrontare il problema della vergognosa targa fascista posizionata sulle mura del nostro Castello all’inizio dell’amministrazione Barbieri, simbolo di un oscurantismo morale, politico e culturale». Quali sono le priorità della nostra città? «La cosa di cui la città ha maggior bisogno è che si intraprendano politiche virtuose per raggiungere obiettivi concreti sui temi del lavoro, dell’ambiente, dei servizi ai cittadini e tanto altro. Un lavoro che si deve affrontare partendo dai fondamentali, soprattutto in questi momenti di crisi in cui per le comunità locali il comune resta il riferimento più vicino e importante». Pier Ezio Ghezzi: "Ecco cosa farei per la città di Voghera" di Serena Simula Il nonno ha co-fondato la sezione vogherese del PSI, il prozio è stato l’ultimo sindaco della città prima dell’avvento del fascismo e nel dopoguerra suo padre ha rappresentato in città le loro stesse idee: la politica vogherese Pier Ezio Ghezzi (ingegnere, 64 anni) ce l'ha quindi nel sangue. Nella sua carriera ha diretto aziende che si occupano di tecnologia, Internet e consulenza strategica per poi assumere la direzione generale di Linea Più, società lombarda per la vendita di gas ed energia elettrica. Perchè ha deciso di candidarsi? «Per tre motivi in particolare: per quella “vogheresità” nella quale mi riconosco e da oltre un secolo si riconosce la mia famiglia, per la necessità di modificare in modo radicale la gestione della cosa pubblica e per il desiderio di ridare a Voghera quel ruolo di avanguardia territoriale che l'ha contraddistinta un tempo, dove l'elaborazione culturale e politica si è dispiegata con i suoi migliori rappresentanti». Qual è il suo punto forte? «La preparazione del Piano Strategico di Sviluppo della città di Voghera (redatto con il confronto con i cittadini e le rappresentanze istituzionali per definirne lo sviluppo economico e sociale e la diminuzione dei costi della politica) e la totale di- sponibilità a coinvolgere le giovani generazioni». La spaventa la concorrenza di Barbieri? Credete sia alto il rischio che salga di nuovo? Quali sono stati gli errori più grandi della sua giunta? «Non mi spaventa la ricandidatura di Carlo Barbieri, abbiamo la determinazione e la convinzione concreta di poterlo battere. L’attuale sindaco non ha saputo qualificare i suoi cinque anni di amministrazione, non ha saputo lasciarvi un’impronta, un tratto distintivo, non un risultato evidente e da ricordare. L’attività complessiva della giunta la qualifico irrilevante, con due eccezioni: alcuni spunti dell’assessorato alla cultura e dei servizi sociali». La prima cosa che farebbe se dovesse diventare sindaco. «Convocherei gli ‘stati generali’ dell’economia cittadina e oltrepadana. E quando parlo di ‘stati generali’ intendo comprendervi i rappresentanti di tutte le categorie, a cui presenterei progetti concreti per cominciare a spingere Voghera fuori dalla crisi utilizzando, da subito, lo svolgimento dell’EXPO mondiale». Quali sono le priorità della nostra città? «Forte incremento sui servizi alla sostenibilità dell’ambiente e alla digitalizzazione della città, riqualificazione del centro contro l’inutile consumo del suolo, attenzione massima alla sicurezza della città, identificazione di tutti gli strumenti atti a diminuire la pressione fiscale locale, stop alla desertificazione del centro cittadino e impulso alle iniziative di prossimità». il Periodico 12 NOVEMBRE 2014 VOGHERA INTERVISTA ALL'ASSESSORE ALLA CULTURA MARINA AZZARETTI Iria Castle Festival: "Ci sono state critiche solo con lo scopo di attaccarmi" di Valentina Colmi “Cultura: l'urlo degli uomini in faccia al loro destino”. Così diceva lo scrittore Albert Camus e forse non aveva tutti i torti: sebbene nel nostro Paese spesso venga messa in secondo piano a causa dei tanti tagli, quasi considerandola come un accessorio inutile, è altrettanto vero che la produzione culturale può essere un modo per conoscere il proprio tempo. Noi de "Il Periodico News" abbiamo intervistato questo mese proprio l'assessore alla cultura di Voghera Marina Azzaretti la quale ci ha raccontato come ha vissuto questi quattro anni di mandato in cui ha cercato di ridare Voghera ai Vogheresi. Assessore Azzaretti, nel 2015 Voghera eleggerà il proprio Sindaco. Vorrei sapere da lei innanzitutto un bilancio di questi anni da Assessore alla Cultura: quali sono gli eventi che ha amato di più organizzare e che hanno riscosso maggiore successo? "Certamente c'è voluta tanta passione e tanto coinvolgimento interiore per organizzare degli eventi che avessero una ricaduta importante per la città. In primis direi la riapertura del Castello, che nessuno apriva più da anni. Ho incominciato con due giorni di eventi fino ad arrivare a 2 mesi di proposte che hanno visto coinvolti tanti talenti e associazioni. E poi tante altre cose: la prima edizione dei “Ritratti di Vogheresi”, la mostra sui nostri concittadini eccellenti; le molte iniziative in piazza e in strada, il nuovo carnevale che nell'ultima edizione ha visto la rievocazione di “Buricenela” - cosa che ha riportato tantissimi Vogheresi in Duomo – e “Voghera sotto le stelle”. Tutto ciò che ho fatto, ho cercato di farlo nel minimo dettaglio: il 13 e il 14 novembre per esempio si terrà il Concorso Lirico Alfredo Giacomotti, una manifestazione che si teneva in altre città, ma mai a Voghera, luogo d'origine del baritono. E poi ci saranno molte sorprese per il periodo natalizio". Si è da poco concluso l' “Iria Castle Festival” che ha avuto molto successo. "Sì, ci ho creduto tantissimo ed è stato entusiasmante organizzarlo". Questo non ha impedito ad alcuni suoi avversari politici di sollevare delle critiche sui presunti costi troppo elevati del Festival. Sul suo profilo Facebook lei ha scritto che presto fornirà tutto il materiale per spiegare con quali fondi sono stati costruiti gli eventi vogheresi. Ci può spiegare meglio? "Il discorso è nato perché sono stati letti dei dati di una bozza del Distretto del Commercio stesa per presentare – a gennaio 2013 – un progetto al fine di avere dei finanziamenti. Questo progetto comprendeva in realtà una serie di eventi, era una sorta di pacchetto generale che riuniva diverse proposte. Il suo costo era di 126mila euro, ma non è stato approvato. Il Festival al Castello è costato invece 40mila euro lordi ed è stato finanziato anche dalla Fondazione Cariplo: vorrei sottolineare però che la Fondazione non ha finanziato il Festival in sé, ma appunto noi abbiamo partecipato ad un bando per ottenere dei fondi, che solo poi sono stati destinati all'”Iria Festival”. Sono state delle critiche rivolte per attaccarmi: un evento come il Festival è costato 40mila euro per ben due mesi di programmazione, quando in realtà ci sono eventi di pochi giorni che costano molto di più. Comunque, proprio in questi giorni ho ricevuto lo stanziamento di fondi per un nuovo progetto, che comprenderà moltissime azioni nei prossimi mesi". Cosa risponde quindi a chi dice che Voghera è una città morta? "Voghera non è assolutamente una città morta, ci sono tantissime iniziative. C'è una mancanza di politica commerciale, perché purtroppo i negozi pagano lo scotto di avere dei poli come l'Iper o l'Outlet che sono vicino e che portano concorrenza. La crisi purtroppo tocca tutti, ma non può essere un Assessorato solo ad occuparsi di tutto. Le proposte infatti ci sono quasi ogni giorno e le persone questo lo sanno". Cosa si augura per Voghera anche in vista delle prossime elezioni? "Mi auguro di vincere! Soprattutto di portare avanti questo percorso di rilancio della città; ho visto infatti la città rinata e i Vogheresi orgogliosi di essere di nuovo Vogheresi". il Periodico 13 Gli agricoltori di Rivanazzano in campo per arginare i fossi divelti dalla piena di Alessandro Disperati Grande iniziativa da parte degli agricoltori rivanazzanesi. Dopo l'alluvione dello scorso 13 ottobre, che ha creato non pochi problemi al territorio ed a diverse abitazioni del Comune termale, si sono resi necessari interventi di manutenzione e ripristino dei fossi. Subito nei giorni successivi a quello dell'alluvione un nutrito gruppo di agricoltori rivanazzanesi si è messo a disposizione del Comune, per portare avanti, prestando la loro opera in maniera assolutamente gratuita, questi interventi, dimostrando così un grande spirito di collaborazione. A tal proposito il sindaco di Rivanazzano Terme ha parole di elogio. Sindaco ci spieghi cos'è successo... "Il nostro territorio ed i nostri cittadini hanno subito diversi danni. Abbiamo fatto tutte le segnalazioni e le richieste del caso agli enti competenti tanto che la Regione sta già intervendo sul torrente Limbione. Abbiamo inviato alla Regione le schede Rasda, con la speranza che possano essere finanziati altri interventi relativi allo scorrimento e deflusso delle acque. Ho personalmente richiesto alla Prefettura, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai Ministeri competenti ed al Presidente della Regione la dichiarazione dello stato di emergenza". Suibito dopo gli eventi alluvionali cosa avete fatto? "Non siamo certo rimasti con le mani in mano e stiamo facendo la nostra parte verificando i danni ed intervenendo dove possibile. Certo un grandissimo aiuto ce lo hanno dato i nostri agricoltori che volontariamente si sono fatti carico degli interventi di ripristino dei fossi. Grazie davvero a nome di tutti i cittadini". Questo intervento da parte degli agricoltori ha preso il via dopo un incontro operativo che si è tenuto nella sala consiliare ed è stato coordinato dall'Assessore Francesco Di Giovanni e dal presidente del Consiglio Luca Schiavi. Assessore Di Giovanni che accordo avete fatto con gli agricoltori locali? "Avendo ricevuto l'offerta di collaborazione pervenuta da parte di alcuni agricoltori, in accordo con il collega Luca Schiavi, delegato all'agricoltura, abbiamo convocato, gli agricoltori stessi e la protezio- RIVANAZZANO TERME IL POST ALLUVIONE VEDE UNA STRETTA COLLABORAZIONE CON IL COMUNE NOVEBRE 2014 ne civile nella serata del 14 ottobre in sala consiliare. I lavori sono iniziati il 15 ottobre, cioè subito il giorno dopo l'alluvione. Voglio ringraziare tutti coloro che sono intervenuti, dimostrando grande senso civico e di avere a cuore il bene comune. L'augurio è che questa collaborazione possa continuare anche in futuro. Già si era manifestata anche negli incontri che abbiamo avuto in precedenza riguardanti le modalità di smaltimento dei contenitori dei fitofarmaci ed il monitoraggio del deflusso delle acque dei fossi". Luca Schiavi, come si sta muovendo la macchina degli interventi? " Ci stiamo adoperando con l'Ufficio tecnico allo scopo di individuare le situazioni di criticità venutesi a creare a causa della straordinaria ondata di maltempo, al fine di ripristinarle quanto prima. Contiamo, per questo, molto sulla collaborazione degli agricoltori che peraltro non è mai venuta meno in questi anni. Noi teniamo in alta considerazione i nostri agricoltori, proprio per questo motivo abbiamo a suo tempo deciso, come amministrazione, di costituire la Commissione per l'agricoltura, che è sicuramente un punto di riferimento per noi ed un valore aggiunto per il nostro Comune. Anch'io mi associo ai doverosi ringraziamenti verso questi amici che tanto hanno fatto e stanno facendo per ripristinare i fossi che sono stati divelti dalle piene". IMPORTANTE CONVEGNO A MARGINE DELL'INAUGURAZIONE DELLA GREENWAY "Il settore agricolo, in questo momento di crisi va potenziato" di Alessandro Disperati “Agricoltura multifunzionale: riscoprire la ruralità come bene sociale e risorsa per l’economia”. Questo il titolo del convegno organizzato dall’associazione Ferruccio Ghinaglia nei giorni scorsi, nella cornice dei giardini Vincenzo Mezzacane di Rivanazzano Terme. L’occasione è stata l’inaugurazione dell’ultimo tratto della Greenway Voghera-Salice Terme con la gara di mezza maratona e la contemporanea fiera mercato dedicata ai produttori agricoli del territorio. Uno scenario insolito per un incontro pubblico denso di contenuti e molto partecipato. Una scelta vincente quella di parlare in piazza di agricoltura e della sua primaria funzione generatrice di comunità e di propulsore dell’economia locale. Moderati da Vincenzo Giudice, presidente dell’associazione Ferruccio Ghinaglia, si sono confrontati Daniele Bosone, presidente della Provincia di Pavia, l’onorevole Franco Bordo, Giuseppe Villani, consigliere di Regione Lombardia, Romano Ferrari, sindaco di Rivanazzano Terme e Alfonso Pascale, uno dei principali studiosi della materia giunto appositamente da Roma. Sarà pure vero che la domanda di nuova ruralità è la conseguenza della lunga crisi economico-finanziaria, ma la maggiore richiesta di vivibilità sostenibile, di miglioramento della qualità di vita, di riappropriazione della cultura del cibo, di rivitalizzazione dei valori di reciprocità e mutuo aiuto tipici delle società rurali tradizionali, sono segnali che vanno colti al volo. Giudice, che fare per il settore agricolo? “In questo contesto diventa fondamentale potenziare il ruolo dell’attività agricola multifunzionale, cioè non indirizzata esclusivamente alla produzione, che può diventare il tema centrale di un nuovo sviluppo rurale. Tradotto in parole semplici questo significa fare leva sulle opportunità emergenti: salvaguardia e valorizzazione delle risorse ambientali, del paesaggio, delle produzioni tipiche, delle attività agrituristiche, piuttosto che attività economiche non direttamente legate al mondo agricolo come per esempio attività di artigianato, servizi di ristoro, ospitalità, di noleggio e riparazione biciclette, centri sportivi, o come forme di welfare territoriale attraverso l’agri- coltura sociale”. Attività che nella gran parte dei casi sono già consolidate in ambito agricolo e agroalimentare nazionale, ma che devono essere fatte conoscere anche fuori dalla comunità locale. A questo proposito Romano Ferrari, sindaco di Rivanazzano Terme, ha sottolineato il legame tra l’agricoltura e le greenway che, “intese come vie dedicate a una circolazione alternativa rappresentano uno dei principali strumenti di rivalutazione e rivitalizzazione dei territori, in grado di connettere le persone con le risorse della zona”. La multifunzionalità è la diversificazione delle funzioni svolte dall’imprenditore agricolo che risponde alle nuove esigenze di produzione di beni e servizi di varia natura. Un concetto ripreso da Daniele Bosone che ha ricordato l’impegno concreto della Provincia di Pavia. L’amministrazione ha messo a punto un piano agricolo articolato in 5 punti per rilanciare il settore e che mira sostanzialmente a sostenere i progetti innovativi, a combattere l’abbandono delle terre, a favorire le iniziative dei più giovani e a non sprecare i fondi comunitari. “In questi mesi abbiamo lavorato per far crescere un modello di sviluppo agricolo e agroalimentare che parta dal migliore utilizzo delle risorse europee, che crei nuova occupazione e valorizzi i terreni incolti. Anche in vista di Expo 2015 va rafforzato il sistema agroalimentare locale che costituisce un’esperienza decisiva per il futuro del nostro territorio”. il Periodico 14 NOVEMBRE 2014 il Periodico NOVEMBRE 2014 15 Terme di Salice si cambia... Da Società per Azioni a Società a Responsabilità Limitata!!! di Eva Reali Nelle settimane scorse, le Terme di Salice S.p.A. sono diventate Terme di Salice S.r.l.. Un cambio drastico dovuto certamente a ragioni societarie, commerciali e fiscali. Le motivazioni nello specifico di questo cambiamento non sono note, anche se le ipotesi possono essere molteplici. In questi ultimi anni in Italia, a causa della crisi economica, sempre più spesso gli imprenditori sono costretti a prendere atto del "sovradimensionamento" della propria azienda rispetto alla struttura organizzativa consentita dalla riduzione dei ricavi, anche se rari ci sono casi di S.p.A. che per sopravvivenza effettuano questo drastico ridimensionamento che consenta loro di attendere tempi migliori. Il forte calo del fatturato può portare infatti la struttura delle S.p.A. a essere incompatibile rispetto alla rinnovata realtà aziendale: basti pensare ai soli costi degli organi di controllo interno che nelle Società per Azioni sono superiori alle Società a Responsabilità Limitata. Restando al caso delle S.p.A. sovradimensionate, come può l'imprenditore porvi rimedio? Innanzitutto ricorrendo alla trasformazione in S.r.l., passaggio naturale ma che tuttavia non potrebbe bastare, perchè è vero che le S.r.l. hanno una struttura più snella, ma la trasformazione è generalmente accompagnata anche da una riduzione volontaria del capitale sociale. Le motivazioni di questi cambiamenti-riduzioni sono molteplici e le nuove leggi, dopo quelle emanate dal governo Monti e quelle che sembra voler promulgare il Governo Renzi, rendono le normative vigenti sempre in continua trasformazione. Alcune S.p.A. si trasformano in S.r.l. perchè le S.p.A. hanno l'obbligo giuridico di trasformarsi in S.r.l. quando, per effetto di continue perdite, il capitale si è ridotto al di sotto del minimo richiesto dalla legge, a questo punto la legge impone ai soci di effettuare nuovi versamenti per reintegrare il capitale o di trasformare la ditta in S.r.l.. Ma ripetiamo le motivazioni di questo cambio delle Terme potrebbero essere molte e del più diverso tipo. GODIASCO SALICE T. IL CAMBIO E' AVVENUTO NELLE SCORSE SETTIMANE Rimane il fatto che le Terme di Salice costituite nel 1901, hanno subito un'ulteriore trasformazione, l'ultima di una serie iniziata nel 2005, con vari passaggi di proprietà, dal gruppo Camuzzi al Gruppo Fabiani fino ad arrivare ai proprietari attuali, con continui cambi di amministratori, cambi che le due amministrazioni succedutesi, la prima quella del sindaco De Antoni che ha iniziato a vendere quote delle Terme, la seconda del sindaco Corbi, che ne ha completato la vendita, forse speravano portassero risultati positivi, speranze purtroppo naufragate alla luce dei risultati costantemente deludenti, sia in termini di numero di clienti che di perdite accumulate. I salicesi dopo aver sentito in questi ultimi 10 anni, dai vari nuovi proprietari tanti roboanti piani di espansione, ora vedono la società termale diventare una "Società a Responsabilità Limitata", speriamo non troppo "limitata", perchè al contrario non sarebbe "limitata" la responsabilità degli amministratori comunali che dal 2004 ad oggi, hanno portato a questa situazione, non tanto per la trasformazione da S.p.A. in S.r.l., ma per i risultati ottenuti, ...si fa per dire..., dalle Terme e le ricadute negative sull'economia di tutta Salice. SCENDE IN CAMPO GIANCARLO SCALZO Multa al negoziante di Godiasco "Ma i cittadini sono tutti uguali?" di Alessandro Disperati "Ma i cittadini sono tutti uguali?". E' quello che si chiede Giancarlo Scalzo, titolare del negozio di frutta e verdura posto in piazza della Fiera a Godiasco e che si è visto notificare una multa per occupazione del suolo pubblico. Abbiamo incontrato Scalzo. Cos'è successo esattamente? "Domenica 19 ottobre sono stato “verbalizzato” perché ho posizionato un gazebo (3x3) davanti al mio negozio, in piazza della Fiera. Si trattava di un gazebo “abusivo” perché avendo preparato la domanda di concessione plateatico in data 18 ottobre e consegnata agli uffici comptenti il 22, il 19 ottobre non aveto l'autorizzazione ufficiale. Mi è stato detto che l’amministrazione comunale ha 60 giorni per rispondere alla mia richiesta; se non risponde il silenzio equivale al consenso. Facendo i doversoi calcoli se entro il 22 dicembre non riceverò alcuna risposta potrò posizionale regolarmente il mio gazebo". E cosa dice la multa? "La multa dice che ho violato il comma n.3 dell’articolo 20 del Codice della Strada: “Nei centri abitati… l’occupazione di marciapiedi da parte di chioschi, edicole od altre installazioni può essere consentita fino ad un massimo della metà della loro larghezza, purchè in adiacenza ai fabbricati e sempre che rimanga libera una zona per la circolazione dei pedoni larga non meno di due metri”. Ma la precedente amministrazione aveva autoriz- zato il mercatino domenicale per i prodotti tipici locali... "Esatto e quindi a questo punto mi nascono spontanee alcune domande: io sono il solo che ha violato, per un solo giorno e per poche ore, questa legge? Se non sono stato solo io, abbiamo ricevuto tutti lo stesso trattamento? Il mercato domenicale, ad esempio, è cominciato a maggio però la delibera di autorizzazione del mercatino stesso è stata emessa dalla giunta municipale il 25 luglio. Devo immaginare quindi che i banchetti del mercatino, ritenuti abuisivi, per circa due mesi sono stati tutti verbalizzati? E' vero che lei ha chiesto lo spostamento del mercato domenicale? "Ne ho chiesto subito lo spostamento perchè danneggiava noi negozianti, ma nessuna risposta alle mie insistenti richieste telefoniche alla Polizia Locale, ha ricevuto una risposta. Poi come per miracolo nei primi giorni di ottobre il mercatino è stato spostato prima in Piazza del Mercato poi nel largo della pesa pubblica. Di questi spostamenti nessuno è stato informato tranne, forse, quelli che avevano già richiesto di portare il proprio banchetto". E quindi cos'ha fatto? "Così, domenica 19, avendo deciso di partecipare al mercatino per ridurre i danni causati dal fatto di averlo avuto proprio di fronte con prodotti identici ai miei e, soprattutto, dopo averlo pazientemente sopportato nella fase in cui era abusivo, con gravi perdite, per due mesi, ho aggiunto al danno la beffa di una multa". E poi si toglie un sassolino dalle scarpe... "Oltretutto la delibera che mi è stata fornita, su mia regolare richiesta, in merito al mercatino domenicale, riporta il parere del responsabile del servzio di polizia locale del 25 luglio 2017. Si, 2017... Questo significa che il mercatino è tuttora abusvio?". Intanto il 4 novembre a Giancarlo Scalzo è arrivata l'autorizzazione per il plateatico: ma il commerciante è pronto a dare battaglia contro quella multa. GODIASCO SALICE T. il Periodico 16 NOVEMBRE 2014 SALICE TERME IN CRISI: COSA NE PENSANO I COMMERCIANTI? “C'era una volta Salice Terme...”: forte preoccupazione tra i commercianti di Gianluca Giaconia “C’era una volta Salice Terme…” sembrano dire i commercianti della località termale, un tempo vero e proprio fulcro del turismo oltrepadano. La situazione di Salice Terme è attualmente piuttosto critica, e questa non è una novità. L’incessante crisi economica ed un’estate altalenante dal punto di vista climatico hanno dato la mazzata definitiva ad un paese che ha risentito moltissimo dell’enigma legato alla struttura termale. “Non viene valorizzato l’esistente… Non vengono create alternative a delle iniziative ritenute inutili… Non c’è nessuno che prova a darsi da fare per risolvere questa situazione preoccupante…”. Questi sono alcuni dei pensieri emersi dall’inchiesta effettuata nei giorni scorsi, a dimostrazione del fatto che se Godiasco viene visto come un paese privo di vita, non è che a Salice Terme il ritornello sia diverso. Siamo partiti dal “Bar Ma.Li”, dove ad attenderci c’era la titolare Liliana Malyavina. “Sarebbero necessarie poche azioni utili e concrete per migliorare la situazione generale. Salice Terme è un centro famoso, ma è abbastanza privo di iniziative, in confronto a molti centri limitrofi di portata inferiore che, pero’, stanno operando bene. Sottolineo un aspetto importante: i turisti si lamentano per le multe ricevute, in altre località il parcheggio è gratuito. Penso quindi che il turista debba essere agevolato, altrimenti non tornerà più a visitare Salice. L’attenzione si è spostata ultimamente su Godiasco, dato che qualche serata estiva è stata organizzata al parco. Dal canto suo, il parco di Salice punta un mercatino inutile, quindi serve decisamente qualcosa di originale. Il mio discorso parte comunque dal presupposto che non è affatto facile gestire due comuni così diversi tra di loro”. Attraversando viale delle Terme, abbiamo incontrato Simona Merli, titolare del negozio “Piernel”. “Salice presenta parecchi problemi assai visibili negli ultimi anni; decisiva è stata la debacle delle Terme, che ha avuto una ricaduta globale dal punto di vista alberghiero e turistico, non a caso tante attività hanno chiuso i battenti. Cerco di fare il possibile con le risorse a mia disposizione, ho organizzato quest’estate una sfilata, grazie alla collaborazione preziosa di diverse persone, offrendo una possibilità di richiamo per il paese. Ognuno di noi dovrebbe fare il meglio guardando nel proprio orticello, senza puntare il dito contro gli altri: in quest’ottica le cose potrebbero migliorare”. Tornando verso il centro del paese, abbiamo chiesto un parere a Giorgio Chiappano, titolare della Farmacia Chiappano. “La situazione turistica di Salice risente della crisi economica attuale e della mancata offerta nei servizi ricreativi alle diverse fasce di età. Parliamo di un centro che ha sempre puntato sul termalismo, settore che non sta più funzionando. La popolazione non ha mai partecipato alle iniziative, sarebbe necessario un vero e proprio programma turistico, grazie all’allestimento di una struttura specifica avente queste funzioni, in grado di puntare sulle manifestazioni adatte per ogni singola stagione, affidandosi quindi a dei veri e propri professionisti. Dobbiamo valorizzare il parco, all’interno del quale proporrei delle gare di mountain bike tra i bambini, occasione che potrebbe portare un indotto. Punterei sui mercatini a tema, sulle mostre pittoriche e sul maggiore utilizzo dei sentieri a nostra disposizione. Abbiamo a Salice parecchie strutture esistenti, specie quelle per i giovani, che non vengono valorizzate a pieno. La cosa ha fatto scemare il turismo di mezz’età. Bisognerebbe inoltre venire incontro ai commercianti che hanno intenzione di investire a Sa- lice Terme; per aprire un’attività ci sono infatti molti scogli da superare e servirebbero delle agevolazioni comunali. Abbiamo delle strutture scadenti, non a passo dei tempi, insomma sembra una situazione lasciata al caso senza che nessuno si interessasse del declino a cui si sta andando incontro”. In conclusione abbiamo raccolto i pensieri di Andrea Massone, titolare della rinomata gelateria “Sala dei Gelati”. “Partiamo col dire che la stagione estiva si è conclusa negativamente, considerato il calo delle presenze rispetto all’anno scorso. Questa diminuzione della clientela è dovuta alla situazione climatica, che ha comportato delle temperature non tipicamente estive nel corso di diverse serate. Il risultato è stato visibile in tutto il territorio: poca gente in giro e pronta a spendere meno rispetto al passato. Quest’anno è stato visibile un maggiore movimento nei weekend piuttosto che nei giorni feriali, più animosi e frequentati lo scorso anno: il clima altalenante ha cambiato le carte in tavola. Purtroppo devo sostenere che la gente ha scelto Salice Terme solo per evitare il caldo torrido presente nei grandi centri. Cosa fare per rilanciare la località? Bella domanda, che ci siamo posti più volte. La presenza di manifestazioni nelle zone limitrofe portano via quelle 1000 persone che ogni 10-15 giorni prendevano d’assalto la nostra struttura termale e, una volta concluse le terapie, erano fonte di indotto per il paese. Salice non è solo la “Sala dei Gelati”, mi fa piacere sapere che il nostro locale continui ad essere un punto di riferimento, esistendo, non a caso, dal 1927. Facciamo la nostra piccola parte per tenere in piedi Salice Terme”. SALICE TERME Marciapiedi e strade inagibili: "Attendiamo gli interventi da parte del comune" Ci scrivono alcuni residenti di Salice Terme per evidenziare lo stato in cui versa la località termale. E in una nota si legge: "Da parecchio tempo è sprofondato un marciapiede, ci sono stati vari smottamenti a lato delle strade ostruendo i canali di scolo. Sono previste piogge, ma nessuno dei vari consiglieri vede e se vedono non fanno niente per metterli in sicurezza. Forse hanno bisogno di un tutor? Si limitano a distruggere quello che di buono era stato fatto precedentemente? Speriamo si decidano presto a fare qualcosa per la nostra località". il Periodico 17 Dopo 108 anni la famiglia Santinoli saluta... "Per Salice non ci sono più vie di rilancio" di Alessandro Disperati Dal lontano 1906 la Famiglia Santinoli lega il proprio nome a Salice Terme. Dopo 108 anni coloro che hanno animato la località termale più importante della provincia di Pavia e che grazie ai loro locali hanno ravvivato la vita, hanno fatto incontrare ed innamorare migliaia di persone, sono pronti ad alzare bandiera bianca. “Salice non è più quella degli anni Sessanta, Salice non è più quella località d’elite che ha visto passare personaggi noti a livello mondiale. Siamo pronti ad andarcene con un pizzico di rammarico”. Roberto Santinoli, insieme al fratello Franco e prima ancora con l’impulso del padre Leo ha dato anima e corpo per Salice Terme ma oggi quell’amena località termale ha perso il fascino che aveva. “A Salice si sogna e si guarisce…” scriveva la poetessa Ada Negri. Già ma oggi Salice è piangente. Con Roberto Santinoli vediamo come sono cambiate le cose. Com’è cambiato il turismo a Salice? “E’ cambiato in modo davvero considerevole. All'inizio i frequentatori di Salice erano professionisti che arrivavano dalle zone attorno a Salice, dall’alessandrino al piacentino; da Stradella alla Lomellina che avevano il privilegio di avere l’automobile e potevano pertanto raggiungere la nostra località. La clientela era composta prevalentemente da avvocati, notai, medici che si recavano nella nostra località con l’intento di divertirsi. Mio padre Leo che è stato un grande gestore dei locali da ballo di Salice ha condotto per lunghi periodi il Caffè delle Terme (l'attuale Caffè Bagni) che oltre ad essere un rinomato e importante bar era anche un locale da ballo. Lì si ballava tutte le sere e qui si radunava questa bellissima clientela e in occasioni speciali arrivavano anche le figlie di questi professionisti che avevano così la possibilità di conoscere i giovanotti. Forse in pochi sanno che ben trenta mila copie si sono incontrate nel nostro locale che poi si sono sposate”. Suo padre Leo ha gestito anche le Terme di Salice… “Sì, mio padre ha gestito anche lo stabilimento termale e anche con buoni risultati almeno fino a quando una fantomatica ditta di Milano ha estromesso mio padre dallo stabilimento, in quel periodo privato, per cercare di rilanciare le terme. La ditta poi fallì come è capitato per altre società che hanno visto nel termalismo un business ma, una volta dentro, non hanno saputo dare quello slancio sperato. Una volta che mio padre lasciò le Terme di Salice e considerando il fallimento della ditta che aveva acquisito lo stabilimento, a Salice non esisteva praticamente più niente. Io mi chiedevo... Cosa faccio?". Ci racconti il suo inizio da imprenditore a Salice. "Un giorno camminando per il parco, decisi di aprire ‘La Buca’. La clientela non era più quella di anni prima e mi scontrai quasi con mio padre per spiegargli che Salice non era già più frequentata dai professionisti che avevano animato la località anni prima ma da una clientela nuova: erano passati vent’anni e La Buca a quel punto si rivolgeva sostanzialmente a una clientela più proletaria. A quel punto i casi erano due: o abbandonavo e mi accontentavo di essere il figlio di Leo oppure tentavo questa chance. La mia famiglia mi era molto vicina ed in particolare mio fratello Franco e la nostra si è rivelata una scommessa vincente. Negli anni in cui mio padre gestì i locali a Salice erano arrivati big a livello mondiale: inve- stire su certi personaggi significava portare a casa un utile ma negli anni a seguire questo non era più possibile ". E perchè? "Basta pensare che per ospitare un’attrazione media italiana, e non sto parlando di big, si parlava di investire qualcosa come 20 – 30000 milioni, cifre non più sostenibili dai locali. Mio padre era riuscito a portare a Salice artisti del calibro di Caterina Valente, Gianni Morandi, Renato Carosone, Marino Marini, Bruno Martino, io invece ho dovuto optare per altre forme di spettacolo puntando molto sulla musica popolare visto che la gente in quelli anni amava ballare”. Salice oggi non è più quella degli anni Sessanta? “Certamente no, sia per quello che ho già sottolineato, sia perché in quegli anni c’era a Salice un’importante realtà: un Grand Hotel vivo! Questo consentiva alle persone, tra questi molti nostalgici del luogo che furono probabilmente sfollati di guerra, di trascorrervi delle serate molto interessanti. C’erano anche molti negozi dove gli ospiti dell’hotel potevano fare shopping. Cosa che, con il passare degli anni, non hanno più potuto fare perché man mano a Salice sono sparite tutte quelle attività, compresi i miei locali, che consentivano di trascorrere delle giornate piacevoli". Salice ormai sta davvero piangendo... "Non so se queste siano davvero proprio tutte le motivazioni per cui Salice non è e non può più essere quella degli anni Sessanta. Abbiamo a disposizione investimenti colossali che potrebbero interessare a grandi società ma purtoppo è bastato vedere quello che è successo con la società che aveva preso a carico le Terme che dopo pochi anni ha dovuto rinunciare perché non gli è stato possibile produrre degli utili. Un altro grandissimo problema di Salice è proprio il Grand Hotel che è vincolato dalle Belle Arti. Succede così che quella parte non può più essere in alcun modo utilizzata. Per tutti questi motivi quindi, a parer mio, non ci sono possibilità per cui Salice torni ad essere un paese anche solo lievemente importante. Molti stabilimenti termali sono andati in crisi, tra questi vi è naturalmente anche Salice e questa è stata anche la causa per cui gli alberghi ormai non sono più in GODIASCO SALICE T. PARLA ROBERTO, FONDATORE DELLA BUCA E PROTAGONISTA DELLA LOCALITA' NOVEMBRE 2014 alcun modo produttivi". Quindi non vede via di rilancio per la località… “No, non vedo nessuna via di rilancio. Le dirò anche che noi piccolissimi operatori spesso siamo stati troppe volte sottovalutati perché non abbiamo solo preso ma anche dato molto alla località, per esempio con il Club House che l’abbiamo rifatto totalmente a nostre spese investendo fior di quattrini e da ultimo la piscina: oggi tutti possono vedere il cambiamento e il notevole miglioramento che siamo stati in grado di compiere". Oggi i problemi di Salice sembrano legati al rumore che provocano i pochi locali ancora aperti... "Sembra che i livelli di rumore a Salice siano molto superiori alla norma. Dicono... ancor peggio del livello di rumori che si produce a Rimini. Non credo che questa sia la realtà, posso affermarlo perché sono andato più volte a misurare i livelli anche in più punti". Come se non bastasse qualcuno ha raccolto firme contro alcuni locali... "E' vero. Ogni anno riaffiorano gruppi di persone che decidono di fare raccolte di firme contro di me dimenticando che quello che loro definiscono troppo rumore ha in realtà dato a Salice la possibilità di sopravvivere. Molto grave è stata una lettera inviata ai vari sindaci della zona firmata da trenta, quaranta persone scritta da Andrea Fava al quale voglio dire: ricorda anche tu da dove sei partito e da dove sei arrivato. Non dimenticare che tua papà per anni ha gestito locali a Salice Terme e non credo proprio che sia il caso che tu spedisca una lettera dai toni accesi in quanto anche tu hai un esercizio che produce rumore". Roberto Santinoli: per Salice tempi molto duri. Che ne pensa? "Insomma per tutti i fatti che ho narrato e che definirei ormai tragici la nostra famiglia ha deciso di vendere i suoi esercizi. Secondo il parere di alcuni faremo un favore a Salice andandocene ma a questi voglio dire che anche senza di noi non spariranno i problemi di rumore ma anzi di problemi probabilmente ne avrete anche di maggiori". GODIASCO SALICE T. il Periodico NOVEMBRE 2014 18 ABOLIZIONE DELLA CONSULTA DEGLI ANIMALI, PARLA L’EX PRESIDENTE “La scelta dell’Amministrazione è stata frettolosa ed ingiustificata” di Gianluca Giaconia Nello scorso mese di Settembre l’Amministrazione comunale di Godiasco Salice Terme ha deciso di sopprimere la consulta per la tutela degli animali, presente sul territorio a partire dal 2009. Si è trattata di una decisione che ha suscitato delle polemiche immediate, già in occasione del successivo Consiglio comunale, in cui il gruppo di minoranza aveva contestato il fatto. Abbiamo deciso di interpellare colei che di quella consulta ne è stato il presidente, Maria Teresa Agrillo, apparsa piuttosto disgustata da questa decisione. Dottoressa Agrillo, come commenta la decisione della nuova Giunta? “Partiamo dal fatto che le mie parole non sono volte a creare una polemica, ma intendo dimostrare che la scelta operata dall’Amministrazione è stata, a mio modesto avviso, frettolosa ed ingiustificata. Non dimentichiamo, infatti, i risultati positivi conseguiti dalla consulta nell’esclusivo interesse della cittadinanza e del maggiore benessere per gli animali detenuti nel canile convenzionato e per quelli adottati da privati cittadini”. Quale aspetto di questa vicenda le ha colpito maggiormente? “Mi meraviglio del fatto che l’Amministrazione comunale non abbia voluto tenere in debito conto la sensibilità e l’attenzione dimostrata dalla popolazione nei confronti degli animali e dell’opera della consulta. In particolar modo, la sottoscritta non è stata informata ufficialmente della decisione presa, o meglio ancora preventivamente convocata per tutti i chiarimenti necessari”. Quando si era costituita la consulta? “La consulta è stata costituita nel settembre 2009 e da quel momento, grazie alla collaborazione degli enti, del Servizio Veterinario ASL e di un gruppo di concittadini, ha iniziato a interessarsi della tutela degli animali sul territorio esplicando varie attività volte a limitare il randagismo e a migliorare il benessere degli stessi. In quest’ottica va rimarcato che la sua costituzione ha rappresentato il primo esempio di attenzione e di applicazione della normativa vigente in tutta la provincia di Pavia, alla quale sono seguite analoghe iniziative da parte di altri comuni”. Come veniva impostata l’attività della consulta? “La consulta ha svolto la propria attività analizzando di volta in volta le problematiche, segnalate dai cittadini, riguardanti la presenza di cani randagi, ritenuti pericolosi per la pubblica incolumità e per cuccioli di cani e gatto abbandonati. Con la presenza di una veterinaria e di una volontaria ENPA del canile di Pavia è stata svolta in classe attività didattica al fine di sensibilizzare gli scolari delle nostre scuole. Sono state attuate, con la collaborazione dell’ASL veterinaria, le giornate della microchippatura dei cani alle quali hanno aderito numerosi cittadini che hanno avuto il solo onere relativo al costo del chips, essendo gratuita la prestazione del veterinario”. Andiamo ad elencare le altre iniziative degne di nota? “In seguito segnalo la collaborazione per la realizzazione della “Giornata del verde pulito” nel parco Montale, facendovi confluire i cani adottati con i rispettivi proprietari. Importante è stato anche il monitoraggio del territorio comunale, esteso anche ai paesi limitrofi, in quanto i cani non possono conosce- re i limiti territoriali, al fine di far fronte al fenomeno del randagismo. I cani recuperati microchippati sono stati consegnati al rifugio sanitario e poi al canile convenzionato per la successiva messa in adottabilità”. Quanti animali sono stati recuperati? “In seguito alle segnalazioni dei cittadini, siamo riusciti a rintracciare quattro cuccioli in gravissime condizioni, un piccolo cane nero gravemente ferito a San Giovanni, a recuperare a Godiasco tre cani nel centro cittadino e due gattini appena nati, gettati sul ciglio della strada ed infine a riconoscere una colonia felina in località Casa Garello: i poveri animali sono stati curati, alcuni hanno necessitato di un’operazione e sono stati sempre tenuti sotto controllo. Nei canili convenzionati si è provveduto, grazie all’aiuto dei concittadini, a sostenere le spese per effettuare prelievi di sangue al fine di verificare l’eventuale presenza della filaria”. Che effetti ha avuto la campagna di sensibilizzazione? “La campagna di sensibilizzazione ha dato i suoi frutti, in quanto sono stati adottati una quindicina di cani, sollevando il Comune da oneri conseguenti al loro mantenimento. Il contributo è stato importante, in quanto sono pervenute offerte in denaro, in alimenti, coperte e cucce in cemento per gli animali particolarmente mordaci, da privati cittadini, da associazioni e dalle scuole. Il tutto è stato consegnato di volta in volta al canile convenzionato, facendo risparmiare alle casse comunali notevoli cifre”. Dottoressa Agrillo, un messaggio finale? “Ritengo che il lavoro svolto abbia contribuito a migliorare il benessere degli animali presenti sul territorio, a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’esigenza della loro cura ed assistenza, rendendo un servigio non indifferente alla popolazione e a tutto il territorio anche in materia di sicurezza pubblica nel rispetto delle vigenti normative. Tutto questo senza gravare sulle tasche del Comune, che per legge deve farsi carico di mantenere presso struttura convenzionata i cani abbandonati e vaganti. In tal senso colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente l’ASL servizio veterinario di competenza, tutti i componenti della consulta e tutti i concittadini volontari che, con abnegazione e sacrificio del proprio tempo libero, hanno collaborato dedicandosi al problema degli animali sul territorio”. il Periodico 19 Rochini all'attacco della Corbi: "Prenda atto, con umiltà, che ha perso le elezioni" di Alessandro Disperati Il Capo Gruppo di maggioranza in seno al consiglio comunale di Godiasco della lista ‘Rinnovamento e Progresso’, Daniele Rochini replica al consigliere di opposizione Anna Corbi, dopo le dichiarazioni apparse il mese scorso sul nostro giornale. Rochini, cosa non condivide dell’intervista dell’ex sindaco Corbi? “Già dal titolo dell’ intervista si capisce bene il livore e la rabbia di chi ha perso: ma per parlare di “distruzione” occorre capire bene anche ciò che è stato “costruito”! Infatti le poche cose del “precedente lavoro” non solo sono state fatte male ma bocciate inesorabilmente dalla maggioranza assoluta della popolazione!”. Rochini, andiamo con ordine. La minoranza vi attacca in merito al vostro modo di ‘parlare’ con i cittadini: cosa risponde? “Il ‘metodo’ della consultazione dei cittadini può essere condiviso o meno. Ma è un punto fondamentale della nostra compagine, fissato nel programma elettorale e che è stato “approvato” dagli elettori. Sino ad ora, abbiamo registrato una grande partecipazione dei cittadini che sono intervenuti liberamente ed hanno avuto modo di indicare soluzioni e necessità della nostra comunità! Perché la minoranza, sebbene invitata, non vi ha preso parte? Aveva forse timore che qualche critica, un po’ più precisa, aprisse occhi ed orecchie anche a chi si è “fidato” di loro nelle ultime elezioni?". Poi si parla dell’utilizzo degli uffici municipali di Salice che secondo l’ex sindaco non vede la presenza di nessun dipendete durante la settimana… “Sarebbe bene ed utile conoscere quanti impiegati (per non parlare della promessa, mai mantenuta,dell’ufficio dei Vigili Urbani) sono stati presenti negli Uffici Comunali di Salice durante il suo mandato! Lei stessa è stata molto, ma molto “assente”!”. Il capogruppo di opposizione vi accusa di non utilizzare il logo dall’associazione dei Borghi Autentici. E’ vero? “Assolutamente no. Non risulta che ci sia stata alcuna disdetta a questa associazione. Gli uffici usano il logo dell’associazione, per le comunicazioni istituzionali”. E passiamo ai lavori alla ‘Casa del Giovane’ di Godiasco. La Corbi vi accusa di non dare il via ai lavori… “E’ evidente che le cattive informazioni che le forniscono i “suoi” sostenitori, non hanno limiti e le fanno dire (e anche scrivere) cose non vere. Infatti, i predetti lavori, dopo l’appalto esperito, secondo legge, dalla Comunità Montana, sono iniziati e quasi ultimati!”. Altro punto è quello relativo alla realizzazione di un’aula multimediale che secondo la minoranza, nonostante i fondi concessi dal Gal, non sarebbe in fase di attuazione: cosa può dire al proposito? “C’è un piccolo, ma importante particolare. I lavori per ristrutturare i locali dove sistemare la biblioteca, sono stati sospesi, per mancanze di fondi. Infatti per finanziare questo intervento, la Giunta Corbi aveva previsto di utilizzare il ricavato della vendita dei garage di Piazza Aldo Moro. Se non che, dopo la vendita, ci si è accorti che nei capannoni destinati al personale esterno di via Garibaldi, non esistevano le docce per il personale (che invece erano funzionanti in piazza Aldo Moro). Quindi, per evitare non solo problemi igienici ma anche sindacali, la giunta Barbieri ha dovuto necessariamente e responsabilmente, dare la precedenza a questo intervento! Per i locali di via Togliatti bisognerà attendere... A tal proposito, il Sindaco e la Giunta hanno promosso un incontro con tutte le associazioni interessate (sempre nell’ottica della partecipazione), al fine di concordare con le medesime, una definitiva destinazione dei vari spazi, nello stesso edificio di via Togliatti e di quello della Casa del Giovine. Il tutto resta però subordinato al fatto di reperire la somma necessaria che, al momento, non c’è!”. E dell’Archivio Malaspina che cosa ci può dire? “Smentendo se stessa e, soprattutto, l’ex assessore Masanta, la capogruppo Corbi, annuncia la concessione di un contributo per la “catalogazione dell’archivio Malaspina”! Quindi, quando sosteneva sulla stampa e nella propaganda elettorale che “era a disposizione della cittadinanza” diceva il falso e “sapeva” di aver acquistato 390 faldoni il cui contenuto le era sicuramente ignoto! Mi sono premurato di “capire” meglio il senso ma soprattutto il costo di questa operazione. Oltre all’erogazione alla beneficiaria di quanto concordato (60.000 euro) il nostro comune ha speso: 4 mila e 500 euro (determina Ufficio Tecnico n. 56 e 61/2012) e ulteriori 4.500 euro (determina Ufficio Tecnico n.28/2012) per sistemare il locale destinato ad ospitare l’archivio e il suo riordino (non la catalogazione)! Il contributo concesso dalla Regione Lombardia è di 12.000 euro ai quali se si vuole usufruire della predetta somma, occorre aggiungere 6000 euro da parte del comune. E’ bene infine GODIASCO SALICE T. INTERVISTA AL CAPOGRUPPO DI MAGGIORANZA DELLA GIUNTA BARBIERI NOVEMRE 2014 precisare che (secondo quanto hanno detto due esperte presentatesi in Comune nelle scorse settimane) con 18000 euro si può realizzare non più del 30% -35% del lavoro di inventariazione! Che, come tutti possono capire (anche senza laurea) è fondamentale per la consultazione dei faldoni”. Parliamo della tensostruttura presente al Centro “Diviani”. Anche in questo caso arrivano accusa di non utilizzo della struttura… “Il fatto di aver concesso (a suo tempo) il patrocinio ad una manifestazione Oftal, la dice lunga sulla “voglia di propaganda” molto artificiosa dell’ex Sindaco. Infatti il predetto raduno Oftal, che si è svolto nei giorni 4 e 5 ottobre, si è tenuto nell’ex campo “Lanzuolo” del concorso ippico nel parco di Salice, in una struttura appositamente predisposta dall’Oftal. Del complesso Diviani si sono utilizzate le camere, ma nulla del cosiddetto Auditorium”. Perché avete deciso di abolire la consulta degli animali? “Nella mia ricerca, in Comune, ho trovato la delibera del Consiglio Comunale n 35/2009 che istituisce la consulta ed il Decreto del Sindaco n. 24/2009 che dovrebbe applicare la delibera ma che, invece, presenta molti spazi vuoti e nomi in bianco! Nulla di più. E debbo dedurre che, non trovando altri ‘atti’ specifici tutta questa attività, nei 5 anni, si sia svolta “sulla parola” tra il Sindaco e la pseudo Presidente Agrillo che, forse si è ‘proclamata’ tale dal momento che (sul decreto) non compare con questa qualifica. Prendo atto, come affermato da Anna Corbi su facebook che la Consulta nei 5 anni ha fatto adottare 15 cani. Così come la medesima non si è fatta “sentire” quando alcuni lettori del Periodico lamentavano la presenza in Salice di “un grande cane bianco” ma, ancora più la stessa Consulta non si è pronunciata circa l’ordinanza di demolizione di una casetta per i gatti e la conseguente multa di 500 euro inflitta dal Comune. Per la completezza, vorrei informare i lettori, che dal 2009 al 2013, il nostro Comune ha speso, per il ricovero di animali: 2009: 8596,00 euro; 2010: 10.900,80 euro; 2011: 5342,40 euro; 2012: 6250,00 euro; 2013: 3130,16 euro. Per un totale di 34.219,36 euro a totale carico del bilancio comunale (questo sia con la consulta che senza). Va precisato, infine, che il compito di “accalappiare” o catturare animali, la legge lo indica in personale specializzato e non, come qualcuno vuol far intendere, nei componenti della Consulta”. Insomma le critiche del capogruppo di minoranza non trovano fondamento a suo avviso? “In conclusione, credo di poter affermare che, prima di parlare di “distruzione” sarebbe bene che la Capogruppo di minoranza prendesse atto, veramente con molta umiltà, che ha perso, lasciando il tempo, a chi le è subentrato, di rendersi conto della reale situazione trovata! La prossima riunione del Consiglio Comunale ne sarà una prima, significativa tappa!”. il Periodico 20 NOVEMBRE 2014 il Periodico NOVEMBRE 2014 21 Bariani replica all'opposizione: "Siete stati voi a darmi il nulla osta" di Alessandro Disperati Giovanni Bariani, titolare della panetteria di via Cerchia a Godiasco, scende in campo dopo che la minoranza consiliare lo ha attaccato in merito al posizionamento di alcuni tavolini proprio di fronte al suo negozio. Bariani, cosa risponde alle accuse dell’opposizione? “In data 30 novembre 2011 ho presentato al Comune di Godiasco la domanda per la concessione di plateatico per la posa di alcuni tavolini con sedie e panchine nello spazio pubblico antistante la mia panetteria. Non è vero che la mia richiesta ebbe parere negativo da parte della Polizia Locale, ma è vero invece che il comandante della Polizia Locale comunicò ai competenti uffici di non poter esprimere un parere in merito, in quanto non era stata fornita alcuna planimetria del posto e del luogo che intendevo occupare come peraltro risulta anche chiaramente nella interpellanza presentata dai consiglieri Corbi, Ferrari, Giacobone e Stafforini”. Dalle delibere in effetti si evince che la sua richiesta non fu bocciata… “La mia richiesta di concessione non fu respinta dalla precedente Amministrazione Comunale. Fu anzi proprio la precedente Giunta Comunale con delibera datata 2 febbraio 2012 a deliberare, con il voto dell’allora sindaco Anna Corbi, dell’allora assessore Severino Giacobone e dell’allora assessore Fabio Riva, di esprimere il nulla osta per la concessione di un’occupazione permanente in Piazza della Fiera a mio favore, nello spazio antistante la mia attività, al fine del posizionamento di alcuni tavolini con sedie e panchine, essendo stato ritenuto che la suddetta occupazione contribuisce ad un incremento delle attività in Piazza della Fiera”. Ma ottenuta l’autorizzazione non aveva proceduto all’installazione dei tavolini: per quale motivo? “Perchè ero venuto successivamente a conoscenza che la Legge Regionale n. 8/2009 non permetteva la vendita per il consumo immediato negli spazi esterni al locale ove si svolge l’impresa artigiana degli alimenti di propria produzione, e all’epoca ho quindi ritenuto per tale motivo di non avere utilità dal punto di vista economico alla posa dei tavolini, sedie e panchine, in quanto i miei clienti non avrebbero potuto utilizzare tali attrezzature per consumare subito quanto acquistato nella mia panetteria”. Cosa non condivide dell’attacco che le è stato mosso dalla minoranza? “Il fatto che non vi è stata alcuna delibera dell’attuale Amministrazione Comunale, né in data 27 giugno 2014 né in altra data, avente ad oggetto il posizionamento da parte mia di panchine, tavoli e sedie”. Ma in seguito i tavolini sono stati piazzati, come mai? “ Nel luglio di quest’anno la citata Legge Regionale n.8/2009 è stata modificata ed è diventata possibile la vendita degli alimenti prodotti per il consumo immediato anche negli spazi esterni all’impresa artigiana. Per tale motivo agli inizi di agosto ho ritenuto l’utilità economica di posizionare i tavolini con sedie e panchine nello spazio davanti alla mia panetteria. Il posizionamento delle suddette attrezzature è avvenuto in forza della sopra citata delibera autorizzativa datata 02/02/2012, adottata proprio dalla precedente Amministrazione Comunale, che autorizzava l’occupazione permanente nello spazio antistante la mia attività per la posa di tali attrezzature”. Quindi lei, contrariamente a quanto qualcuno vorrebbe far credere, è in piena regola… “Nell’interpellanza a firma dei consiglieri Anna Corbi, Matteo Ferrari, Severino Giacobone e Roberto Stafforini e nel citato articolo pubblicato nel mese di settembre non si ricorda dunque che l’occupazione permanente del suolo pubblico da parte mia era stata autorizzata proprio dalla precedente Amministrazione Comunale, di cui Anna Corbi e Severino Giacobone facevano parte rispettivamente come sindaco ed assessore. Inoltre nell’interpellanza in questione non GODIASCO SALICE T. NEL MIRINO I TAVOLINI CHE SONO STATI POSIZIONATI IN VIA DELLA CERCHIA si tiene conto che la citata Legge Regionale n. 8/2009 è stata modificata nel luglio scorso per quanto concerne la possibilità di consumo immediato negli spazi esterni dell’impresa artigiana, ma si fa invece riferimento alla vecchia formulazione di tale legge”. Dunque nessuna delibera di questa amministrazione? “Proprio così, nessuna delibera. E voglio far presente che quanto fatto non è frutto della mia nuova carica di consigliere comunale a Godiasco, ma di atti che risalgono a più di due anni fa”. GODIASCO SALICE T. il Periodico 22 NOVEMBRE 2014 LA PROPOSTA E' ARRIVATA DURANTE L'INCONTRO CON LA POPOLAZIONE "Per il parco di Salice serve una Fondazione che lo mantenga fruibile" di Alessandro Disperati Nel corso del recente incontro promosso dall’Amministrazione comunale con gli abitanti di Salice Terme è emersa una possibile soluzione per gli annosi problemi del Parco delle Terme. A Roberto Serra, esponente del gruppo di maggioranza ed autore della proposta, chiediamo in cosa consiste. "Tutti sappiamo la situazione in cui si trova il parco delle Terme. La manutenzione ordinaria viene fatta con grande difficoltà, per non parlare di quella straordinaria e della necessità di interventi di una certa importanza. Detto questo c’è anche da fare una considerazione molto chiara: il parco è privato. Appartiene a Terme di Salice s.r.l. ed è gravato, in forza di un atto pubblico, da una servitù che obbliga l’azienda termale a metterlo a disposizione di tutti. Siamo quindi di fronte ad una proprietà privata ad uso pubblico. Quest’accordo venne stipulato nel corso delle trattative per l’uscita del Comune dal capitale delle Terme di Salice. Oltre all’uso pubblico del parco, il Comune, sempre in base a quest’accordo, è usufruttuario degli affitti delle gestioni della piscina Lido e del locale da ballo all’aperto “La buca” per 30 anni, rinnovabili per altri 30. L’accentuarsi della crisi dell’azienda termale si è però fatalmente riflessa sul parco e le proteste dei turisti e dei cittadini si sono naturalmente indirizzate anche nei confronti del Comune visto e considerato l’uso pubblico di questo bene. Il Comune, con la nuova amministrazione Barbieri, non ha sicuramente ignorato i numerosi solleciti e richieste d’intervento e più volte ha inviato mezzi e personale perché sensibile nei confronti di questa situazione. Ma l’impegno del Comune non può trasformarsi, per una serie di motivi che è facile intuire, in un intervento sistematico e pianificato". Lei ha quindi fatto una proposta. "Proprio partendo da queste premesse e dalla necessità di tentare di risolvere, una volta per tutte il problema, mi è parso doveroso proporre prima ai colleghi dell’amministrazione e poi pubblicamente, la creazione di un organismo di diritto privato in grado di reperire le risorse economiche necessarie da riversare sul parco. A mio avviso l’ente ottimale per una simile operazione è rappresentato da una Fondazione, promossa nel nostro caso dal Comune di Godiasco Salice Terme, a testimonianza della volontà di questa amministrazione di affrontare in modo definitivo questo problema". Quindi per lei la Fondazione sarebbe in grado di affrontare e risolvere il problema del parco? "Certo. Una fondazione intanto ha personalità giuridica, può partecipare ai vari bandi e presentare progetti presso vari organismi. Può farsi finanziare da altre fondazioni, può essere finanziata da privati che, a loro volta, possono scaricare il contributo, può accedere al 5 per mille delle nostre dichiarazioni dei redditi. In questo caso daremo la possibilità a imprenditori e cittadini del nostro comune di dimostrarsi, in modo concreto, sentibili a questo problema". Lei ha detto che il Comune incassa, in quanto usufruttuario, gli affitti di due attività all’interno del parco. Questi soldi dove andranno? "Saranno la dote finanziaria che il Comune di Godiasco Salice Terme dovrà girare alla fondazione, insieme all’affitto del “Parco Avventura” e del Minigolf che sorgono sulla porzione di parco di proprietà del Comune. La benzina che serve per far partire la macchina e dargli un minimo di autonomia. Ovviamente la fondazione farà interventi in base alle risorse che riuscirà a reperire. Più risorse a disposizione, più curato ed accogliente sarà il nostro parco. E’ una sfida. Vediamo come andrà a finire". Ha già avuto dei riscontri a questa proposta? "Il primo riscontro positivo, ovviamente, è quello dei colleghi amministratori di maggioranza che condividono e appoggiano in pieno questa proposta. Commenti favorevoli mi sono pervenuti da numerose persone che giudicano positivamente questo indirizzo e che a vario titolo sono coinvolte in questa idea progettuale". Come tempistica? "In questa fase non mi sento di stilare un calendario di marcia. Bisogna lavorare bene su questa idea che, sottolineo, è una proposta. Studiare bene tutti gli aspetti tecnici e giuridici dopodiché avremo anche del materiale con il quale confrontarci in modo più specifico con vari interlocutori. Comunque cercheremo di fare il prima possibile, ma con i dovuti tempi, anche perché credo che la partita sia troppo importante e vale la pena giocarla bene". “Abbiamo ereditato molti problemi dalla passata amministrazione" di Gianluca Giaconia La difficile situazione economica, il turismo in forte calo e l’incognita agrinido sono alcuni degli argomenti trattati nell’intervista a Roberto Serra, consigliere di maggioranza del Comune di Godiasco Salice Terme. Nelle elezioni comunali del 25 Maggio scorso, Serra è passato dai banchi della minoranza a quelli della maggioranza. Quali sono gli argomenti di maggiore spicco che state affrontando all’interno del vostro gruppo? “Per rispondere alla sua domanda mi sembra doveroso riprendere quanto ha detto il Sindaco Gabriele Barbieri nel corso dell’ultimo Consiglio comunale e del recente incontro con gli abitanti di Salice Terme. “Lo Stato sta utilizzando i bilanci comunali come un bancomat da dove prelevare le risorse da destinare altrove”. Questo è un dato di fatto che sta creando enormi problemi a tutti gli amministratori locali. Tra le criticità che ci siamo trovati ad affrontare all’atto del nostro insediamento spicca sicuramente la pesantissima riduzione dei trasferimenti da parte del Governo centrale che possiamo quantificare in quasi 285mila euro, una cifra veramente enorme”. Quali sono gli altri problemi rilevanti? “Vi sono poi una serie di problemi che abbiamo ereditato dai nostri predecessori e che non mancheranno di condizionare la futura attività della nostra amministrazione. Il nostro Sindaco, sempre nel corso dei suoi recenti interventi, ha giustamente messo in evidenza la macroscopica evasione dei tributi locali: i dati provvisori riguardanti ICI e IMU evidenziano mancati introiti per circa 320.000 euro, solo nell’anno 2012, e tutto lascia pensare che anche per gli anni successivi saremo su questo livello. Un grave danno per le casse comunali che si sarebbe potuto evitare se, chi ci ha preceduto, fosse intervenuto con decisione e competenza. A questo dobbiamo poi registrare un incomprensibile accanimento verso la Fondazione Don Gnocchi per la riscossione dell’IMU. In tutti i comuni dove la Fondazione opera questo tributo non è dovuto, ed inspiegabilmente l’amministrazione Corbi si è fatta trascinare in tribunale perdendo la causa ed ora, al Comune, non resta che pagare le spese pro- cessuali per circa 20.000 euro. Lascio ai concittadini ogni considerazione. C’è poi il mancato introito di canoni d’affitto di immobili comunali e la colpevole assenza di azioni per il recupero del credito”. Altro capitolo scottante, argomento di conflitto con la precedente amministrazione, è la questione legata all'agrinido: quali sono le novità? “Stiamo cercando di fare il possibile per consentire il funzionamento di questa struttura, magari sotto altre forme, anche se le difficoltà sono tantissime. La verità è che mancano i bambini, o meglio manca l’interesse delle famiglie ad usufruire di questo servizio che comunque ha dei costi. Questo è il risultato di una mancata programmazione, di una scelta azzardata fatta dall’amministrazione Corbi. L’attuale Assessore che si occupa dei problemi del mondo della scuola, Luciana Olivieri, sta seguendo giornalmente lo sviluppo di questa vicenda ed il suo principale compito è quello di evitare un ulteriore danno per il nostro Comune che sarebbe rappresentato dalla restituzione al Gal Oltrepò di 158.000 euro, ricevuti per il progetto agrinido, in caso di fallimento del progetto stesso”. Come commenta la situazione turistica di Salice? “E’ un momento molto difficile, dovuto alla situazione economica generale ed alle difficoltà finanziarie della società Terme di Salice. Quest’anno un altro albergo, l’hotel Genova, ha definitivamente chiuso i battenti, a dimostrazione del notevole calo generale delle presenze. Credo si sia recuperato qualche punto sul turismo di fine settimana e più strettamente collegato alla frequentazione, non solo da parte dei più giovani, dei nostri locali. In questo campo Salice è ancora sufficientemente forte e vitale e rappresenta, per fortuna, un punto di riferimento”. Lei è passato nelle ultime elezioni dalla minoranza alla maggioranza, un ritorno al passato quindi. Come commenta questo cambiamento? “Un’esperienza, sia in maggioranza che in minoranza, sicuramente stimolante, interessante e formativa che auguro a tutti di fare. Resta però il fatto che attualmente tutto è più difficile, non soltanto perché sono cambiati i tempi, sono cambiate anche le persone che, per motivi anche comprensibili, sono molto meno disponibili verso gli amministratori”. il Periodico NOVEMBRE 2014 23 LA VISITA DEL GOVERNATORE CHE INCONTRA I SINDACI DELLA VALLE di Alessandro Disperati "L’ospedale di Varzi è un’eccellenza della Regione Lombardia e di conseguenza non si chiude. Non è una promessa ma un impegno mio personale". Fanno ancora eco in Valle Staffora le parole del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni che ha voluto tranquillizzare di persona i dipendenti dell'ospedale, i sindaci della Valle Staffora. "La Regione oggi prende un impegno: sarà il consigliere regionale Angelo Ciocca a ricordarmi che questa struttura ospedaliera continuerà a vivere". Parole che non hanno lasciato dubbi a tutti i sindaci (con la fascia) della Comunità montana dell’Oltrepo pavese, al personale medico e infermieristico, ai cittadini e ai rappresentanti del comitato Salviamo ospedale di Varzi. Il Governatore della Lombardia ha fatto visita all'ospedale nei giorni scorsi dopo che erano circolate notizie circa la possibile imminente chiusura della struttura. Ha voluto visitare di persona tutti i reparti accompagnato dal sindaco di Varzi, Gianfranco Alberti, dal consigliere del Comune di Varzi Giovanni Palli (Lega) che di fatto è colui che ha organizzato la visita di Maroni a Varzi con una così fitta rappresentanza di personaggi della Lega Nord che si stanno muovendo per salvare la struttura. Con lui c’era il vice presidente e assessore alla Sanità lombarda Mario Mantovani, l’assessore regionale di riferimento Mario Melazzini, il senatore Gianmarco Centinaio e il consigliere regionale Angelo Ciocca. Ad attenderli anche il direttore sanitario presidio Oltrepo Luigina Zambianchi, il direttore generale dell’Asl di Pavia Alessandro Mauri, Giovanni Palli, consigliere comunale di Varzi e Giovanni Ferrari, responsabile sanitario dell’ospedale di Varzi. Nel suo intervento il sindaco di Varzi, nonchè presidente della Comunità montana di Varzi, Gianfranco Alberti ha sottolineato: "La presenza in questo presidio ospedaliero del Presidente della Regione Lombardia è per noi motivo di grande soddisfazione. L'occasione è propria per far capire come questa struttura è di vitale importanza nella gestione delle emergenze sanitarie su di un territorio difficile da raggiungere come quello della Comunità montana". E ancora: "La presenza di Maroni è stata davvero importante: si è preso di persona l'impegno di mantenere aperta questa struttura e quindi noi sindaci confidiamo nelle sue parole". L’assessore Mario Melazzini ha detto: "L’ospedale di Varzi rappresenta un importante luogo di cura e assistenza per i suoi cittadini e per tutto il territorio. Per questo motivo crediamo che debba rimanere attivo con la garanzia di poter continuare ad operare in qualità e sicurezza. Mi impegnerò per far si che tutto possa essere attuato". E poi Maroni: "La Regione Lombardia grazie all’ap- VARZI Il presidente Maroni: "L'ospedale di Varzi è un'eccellenza e non chiuderà" plicazione dei costi standard dispone per il 2014 di 500 milioni di euro in più per la sanità. Quindi spendere dei soldi per un ospedale come quello di Varzi non ci spaventa”. Maroni ha ricevuto dal Comitato ospedale di Varzi le 15 mila firme raccolte in tutte le valli e la maglietta simbolo della “battaglia”. Gian Marco Centinaio, senatore della Lega sottolinea: "Riteniamo che l'ospedale di Varzi debba essere salvato e tutelato. E, oltre al Presidente Maroni, anche il sottoscritto in Senato ha presentato un'interrogazione urgente per chiedere il salvataggio del complesso di Varzi. La teoria che "piccolo è da sopprimere perché inefficiente" viene portata avanti solo da chi si limita a quadrare i numeri e non si confronta con la realtà. Varzi è una struttura che serve alla valle e che permette ai cittadini di non dover fare decine e decine di km per potersi curare. Voglio ringraziare tutti quelli che si sono adoperati per sensibilizzare l'opinione pubblica. Un grande lavoro di una comunità legata al proprio territorio e che non vuole essere depredata da qualche burocrate romano che prende le decisioni senza conoscere a fondo questa bellissima realtà". il Periodico 24 VALLE STAFFORA ALLARME VIABILITA’ IN VALLE STAFFORA: LA PAROLA AI SINDACI “La Provincia deve intervenire al più presto per il bene del territorio” Ferrari di NOVEMBRE 2014 Gianluca Giaconia Uno degli argomenti più spinosi legati al nostro territorio è senza dubbio la questione viabilità. Parliamo in particolare dell’ex Statale del Penice, la Provinciale 461, destinata al degrado negli ultimi anni per via dei mancati interventi di manutenzione. Le condizioni metereologiche dello scorso inverno avevano infatti peggiorato la situazione di diversi tratti stradali dell’arteria che collega Voghera al Passo del Penice, ritenuta di vitale importanza per tutti gli abitanti del territorio. Abbiamo dato la parola ad alcuni sindaci della zona per sentire da loro un parere in merito a questa delicata questione. E’ stato individuato subito il colpevole: la Provincia, che, secondo i Primi Cittadini, ha tralasciato la nostra vallata, non compiendo interventi necessari per consentire il transito regolare dei veicoli. “Comprendiamo il momento difficile in cui versa l’Ente provinciale per via dei numerosi tagli, ma abbiamo bisogno del suo supporto per la salvaguardia del nostro territorio” – questo il commento, in sintesi, degli amministratori interpellati. La nostra inchiesta parte da Rivanazzano Terme, dove il portavoce è il Sindaco Romano Ferrari. “Gli interventi prioritari spettano senza dubbio alle strade provinciali, fondamentali per collegare le nostre realtà territoriali. Ci sono tante “piccole strade” in valle Staffora che necessitano di interventi urgenti, ma che sono in carico alla Provincia, ente in grave difficoltà per via dei continui tagli effettuati dallo Stato centrale. La Provincia, infatti, non è attualmente in grado di gestire economicamente tutte le strade nel miglior modo possibile. Questo è un problema che si andrà ad aggravare in prossimità dell’inverno, in presenza di neve ed altri fenomeni atmosferici. Il nostro territorio è dominato dalle strade provinciali di collegamento con Voghera e Tortona, quindi sono di minore entità i problemi legati alle nostre strade comunali, che vengono curate periodicamente. Insomma, si tratta sempre di una questione legata ai costi, ma di certo la Provincia non può compiere dei miracoli”. Intervento decisamente più pepato da parte di Pierachille Lanfranchi. Il Primo Cittadino di Fortunago ha evidenziato la scarsa considerazione delle proprie strade comunali, quasi tralasciate dall’ente provinciale. “Attualmente la Provincia sta compiendo un intervento di 8 milioni di Euro sul tratto Bagnaria – Varzi. Stiamo parlando di un’iniziativa importante, ma, guardando la situazione disastrosa in cui riversano le strade che attraversano il mio comune, mi viene da chiedere: si tratta di un intervento prioritario? Le strade che si affacciano sul torrente Coppa Lanfranchi Milanesi non vengono asfaltate da circa 20 anni, nonostante il passaggio frequente dei veicoli. Sembra quasi che ci si stia dimenticando dell’esistenza di questa vallata. In qualità di Sindaco porto avanti, assieme ai Primi Cittadini dei paesi limitrofi, il tema di difesa della viabilità, come bene primario e come condizione essenziale per la salvaguardia del prestigio del territorio. I nostri sono, infatti, luoghi a forte vocazione turistica e una piacevole situazione stradale potrebbe anche causare un migliore indotto. Che utilità ha la Provincia se non possiede le risorse per rendere agibili le strade? I comuni sono gli enti territoriali primari, essendo il punto di contatto con i cittadini, e necessitano di aiuto. Mi sono trovato in linea con la volontà di Renzi di abolire diverse province. I comuni sono nati negli anni 1000, le province 800 anni dopo, qualcosa doveva cambiare”. Anche il Sindaco di Cecima, Andrea Milanesi ha voluto esprimere il suo parere in riferimento alla questione viabilistica. “L’ex Statale del Penice è l’unica arteria stradale in grado di collegare i paesi appartenenti alla valle Staffora. Anche e soprattutto a causa delle piogge di Ottobre, a mio avviso si tratta di una strada che sta “perdendo acqua da tutte le parti” e sarebbe gradita a tutti noi Sindaci una manutenzione vera e propria. Bisognerebbe verificare effettivamente i tratti stradali in cui sono necessari dei lavori urgenti per facilitare il transito dei veicoli. Teniamo conto che sono assai frequenti i cambiamenti climatici, che negli ultimi anni hanno dato vita a frane, smottamenti e buche ben visibili lungo il tratto stradale. A cornice di questa situazione, si stanno investendo cifre importanti su tratti mirati del percorso, in cui, tra l’altro, sta sempre più diminuendo il traffico pesante. Somme che si sarebbero potute utilizzare per una manutenzione indispensabile a tutta la rete viaria. Gli interventi da attuare sarebbero molteplici; nel mio comune, ad esempio, le due strade che portano alle frazioni San Bartolomeo e Serra del Monte necessitano di una sostanziale manutenzione”. Proseguendo verso l’alta montagna incontriamo il nuovo Sindaco di Menconico, Paolo Donato Bertorelli, piuttosto diretto nei confronti dell’amministrazione provinciale: “L’ex Statale del Penice presenta frane e smottamenti da alcuni anni e si tratta di problemi che ancora adesso non sono stati risolti. Per noi abitanti dell’alta montagna la viabilità è un aspetto importante, in quanto siamo isolati dai più importanti grandi centri. Quest’anno il comportamento della Provincia ha lasciato molto a desiderare, infatti ho scritto una lettera al Presidente Bosone, all’Assessore Visponetti e ai consiglieri Ferrari e Bertorelli Gandolfi Sala con richiesta di manutenzione, anche “a basso livello”, riferendomi quanto meno ad una pulizia delle arterie stradali del territorio. Percorrendo le strade del territorio, in alcuni punti non è visibile la carreggiata per via della mancata cura della vegetazione e altri tratti non risultano essere protetti dai guard-rail. La strada è pericolosa e chiedevo per questa una manutenzione superficiale, ma non ho avuto risposta da nessuno dei quattro interpellati e la cosa mi ha parecchio amareggiato. I cittadini non sanno che si tratta di strade di competenza provinciale e vengono a lamentarsi da me, ma non è colpa del nostro comune. Mi preoccupa il piano neve illustrato negli scorsi giorni a Voghera, infatti non è ammissibile il fatto che la Provincia non riesca a garantire il servizio di sgombero neve durante il periodo invernale. La viabilità rischia di renderci isolati, senza strade in ordine non possiamo effettuare degli spostamenti. Comprendo benissimo che la Provincia sia alle prese con degli ingenti tagli ai trasferimenti, ma non si può fare a meno di un bene primario, quale la viabilità delle nostre strade”. Andrea Gandolfi, primo cittadino di Santa Margherita di Staffora, si allinea al pensiero dei suoi colleghi, invitando ad una maggiore attenzione, in vista della riapertura della seggiovia di Pian del Poggio: “L’ex Statale del Penice è l’arteria principale del nostro territorio, e per questo motivo è sempre sotto la lente d’ingrandimento, in quanto utilizzata dagli abitanti per ragioni importanti, legate al lavoro o agli studi. Nell’ultimo anno abbiamo registrato l’avvento delle frane nel mese di febbraio, il “Lunedì nero” dovuto alla pioggia ad inizio Ottobre e l’inizio dei lavori sul tratto Bagnaria – Varzi. Sono favorevole a quest’ultimo intervento perché è volto a migliorare la situazione sul territorio, in quanto stiamo parlando di uno snodo importante di collegamento con l’alta montagna; spero che vengano compiuti ulteriori sforzi per il bene della vallata. Santa Margherita di Staffora è attraversata da due strade provinciali, che risultano essere in condizioni peggiori rispetto a quelle comunali. Questo è un peccato se si pensa al fatto che sono stati compiuti degli sforzi esagerati per riaprire la seggiovia di Pian del Poggio, struttura chiusa da tempo. Si tratta di strade meno frequentate rispetto all’ex Statale del Penice, ma non per questo devono essere trascurate perché sono di vitale importanza per i paesi dell’alta montagna. I sindaci devono farsi sentire su questo tema, la viabilità, perché persiste il bisogno di valorizzare il nostro territorio e rendere agibile tutte le strade. Si tratta di un tema che mi sta molto a cuore, su cui continuerò a battermi anche in futuro”. il Periodico NOVEMBRE 2014 25 INTERVISTA AL SINDACO DI ROCCA SUSELLA, PIERLUIGI BARZON di Gianluca Giaconia Essendo l’unico candidato presente alle elezioni comunali dello scorso 25 Maggio, Pierluigi Barzon ha potuto così iniziare il 2° mandato come Primo Cittadino di Rocca Susella. Il 2014 è stato un altro anno difficile per le amministrazioni comunali, sempre più stritolate dalla crisi e in carenza di risorse economiche provenienti dal Governo centrale. Inoltre il maltempo dei mesi invernali e dello scorso mese di Ottobre non ha di certo facilitato il tutto. Abbiamo intervistato negli scorsi giorni il Sindaco Barzon per effettuare il punto della situazione. Barzon, quali sono gli argomenti più delicati da affrontare all’interno del vostro Comune? “Stiamo cercando fortemente di risolvere i problemi legati all’acquedotto, per cui dovremo aspettare l’apposito collaudo. Una volta effettuato il collaudo, l’acquedotto verrà affidato in gestione all’Asm. Proseguendo, abbiamo provveduto all’asfaltatura di tutte le strade, grazie alla collaborazione della Comunità Montana, tenendo presente che la Provinciale risulta essere sempre in condizioni pietose”. Per quanto riguarda le frane? “In riferimento al delicato tema inerente le frane, abbiamo rivolto delle segnalazioni alla Regione con richiesta di intervento. Prendo atto che la Provincia non vive un periodo facile, frutto di una situazione complicata anche a livello nazionale. Il Comune di Rocca Susella si sta difendendo e cerca di procedere nel suo lavoro”. Come prosegue il recupero della struttura sportiva, un tempo intenta ad ospitare le prestazioni della squadra di calcio del Rocca Susella e diversi eventi sportivi? “Il recupero della struttura procede bene, in quanto sono stati completati i lavori programmati in precedenza; il campo di calcio e l’impianto di illuminazione saranno così funzionanti. Per migliorare la struttura sarà necessario dare vita ad un servizio di ristorazione presso l’apposito bar, fondamentale in occasione di eventi e serate, in modo da creare una maggiore aggregazione. Cercheremo in ogni modo di rendere agibile il bar e il relativo servizio non solo in occasioni di serate sportive”. Lo scorso 25 Maggio Lei è stato eletto nuovamente Primo Cittadino di Rocca Susella. Facciamo un passo indietro e andiamo a commentare l’esperienza del 1° mandato. “Abbiamo impiegato parecchio tempo a recepire il funzionamento della macchina amministrativa e le azioni necessarie da compiere quotidianamente. Appena insediati, siamo venuti a conoscenza della disponibilità della somma pari ad un milione di Euro derivante dal dissesto idrogeologico. In questo frangente si è rivelato determinante l’appoggio della OLTRE 140 VIAGGI A FAVORE DEGLI ANZIANI Auser di Santa Margherita: una risorsa molto preziosa Domenica 19 Ottobre, l’Auser di Santa Margherita di Staffora ha organizzato l’annuale “festa dell’uva”. Al conviviale incontro hanno partecipato anche i volontari, preziosa risorsa, supporto agli anziani e alle persone in difficoltà nel raggiungimento soprattutto di spazi dedicati ai servizi socio-sanitari. Il Comune di Santa Margherita di Staffora, infatti, abitato prevalentemente da persone anziane, non è dotato di adeguati mezzi di trasporto pubblico per il raggiungimento di strutture socio-sanitarie e di pubblica amministrazione. Risulta evidente la necessità di reperire mezzi di trasporto quali quello messo a disposizione dell’Auser di Santa Margherita di Staffora per raggiungere centri medico-ospedalieri ed effettuare esami clinici, terapie fisiche, riabilitative, cicli chemioterapici. Nell’anno in corso le richieste del servizio sono notevolmente aumentate (da Gennaio a Ottobre sono state 140 con più viaggi al giorno e in fasce orarie richieste dagli utenti). Ai volontari Luciano, Ugo, Pietro, (vicepresidente), Roberto, Domenico, Giancarlo e Silvano capace e disponibile coordinatore del servizio che hanno “accompagnato” con puntuale efficienza, professionalità e gentilezza e compressione un numero considerevole di abitanti sono state formulate parole di stima e di riconoscimento. VALLE STAFFORA “I nostri lavori procedono alacremente, è stato un primo mandato positivo” Comunità Montana, che ci ha affidato in convenzione il tecnico, il quale ha aiutato parecchio il nostro Comune in questa situazione. Inoltre, grazie al lavoro dei dipendenti comunali e della segretaria, abbiamo portato a termine gli interventi prefissati. Alla luce di tutti questi aspetti il 1° mandato può essere considerato come un’esperienza positiva”. Ora guardiamo il futuro e analizziamo il 2° mandato. “Come Amministrazione ci auguriamo il meglio dal futuro, ma, vedendo il modo in cui siamo costretti a tartassare le tasche dei nostri cittadini, resta ben poco da sperare. La situazione a livello nazionale è più che mai complicata e le risorse vengono sempre meno. Quest’incertezza generale ci invita a non compiere proclami esaltanti, ma faremo il possibile per soddisfare le esigenze dei cittadini”. Venti donne si raccontano a Santa Margherita Ritrovarsi dopo tanti anni. Ritrovarsi per una serata e raccontare tutto d'un soffio anni ormai passati. Lo hanno fatto venti donne di Santa Margherita Staffora. Il tempo e la storia di venti signore, storie di quotidianità, di esperienza di vita comune: della frequentazione della stessa scuola, della stessa chiesa, della partecipazione a comuni giochi di gruppo, dalle marachellate, alle sagre di paese. Momenti di connotante semplicità, di riscoperta e mantenimento di radici comuni, di legami che permangono nel tempo, sulla scia degli anni trascorsi, sulla scia di percorsi di vita diversi che riemergono con forza, con nostalgia, talvolta anche con rimpianto. Vivo il ricordo dei bei momenti di gioventù, vivo altresì il proposito di consolidare nel tempo futuro altri piacevoli momenti. Così hanno deciso le signore presenti durante il gradevole momento conviviale presso la trattoria del Pino di Casanova Staffora. Generazione a confronto: tante gentili e belle signore ma la più carina è stata l’allegra e simpatica biondina di quasi tre anni, Benedetta, che con la sua nonna ha notevolmente dilatato lo spazio generazionale. il Periodico NOVEMBRE 2014 26 VALLE STAFFORA MENCONICO: CALLEGARI VA ALL'ATTACCO DELLA GIUNTA "Stiamo lavorando affinchè il denaro pubblico venga speso adeguatamente" di Alessandro Disperati Alessandro Callegari, consigliere di minoranza nel consiglio comunale di Menconico, replica all’intervista rilasciata il mese scorso dal sindaco Paolo Donato Bertorelli. Consigliere Callegari, cosa non condivide dell’intervista rilasciata dal sindaco? “Il nostro primo cittadino ha affermato di essere stato assente per 10 anni: espatriato forse in Nuova Zelanda? A me risulta che durante tutto questo lungo intervallo fosse “in loco” e potesse tranquillamente intervenire, consigliare, proporre al parente sindaco Livio Bertorelli soluzioni idonee per non far naufragare i “suoi” progetti, se proprio ci teneva. La verità è purtroppo un'altra: non ha mai avuto alcunché da condividere con lo schieramento capeggiato dal parente, anzi è rimasto sempre posizionato contro fino a quando, nel giro di pochi giorni, ha concluso con lui un vergognoso inciucio, concordando addirittura l'“entrata” nella sua lista di consiglieri comunali nonché assessori in scadenza pur di vincere (per una manciata di voti) la poltrona di sindaco. Non dobbiamo dimenticarlo!”. Ciò premesso, veniamo ai temi toccati dall’intervista. Partiamo dalla RSA “I Germogli” di San Pietro Casasco. “Qualcuno dovrà prima o poi dire al Sindaco che la precedente amministrazione ha sottoscritto un contratto con il gestore Sereni Orizzonti di Udine della durata di 13 anni. O si rispetta e si fa rispettare questo contratto oppure lo si denuncia nelle sedi opportune e si bandisce una nuova gara. Non è possibile continuare ad elencare le gravi inadempienze contrattuali del gestore e non assumere alcuna iniziativa a tutela degli interessi del Comune. Il contratto prevede l’istituzione di una commissione comunale di controllo (perché non viene nominata?) e l’adeguamento all’indice ISTAT del canone di affitto a partire dal secondo anno: siamo al terzo e abbiamo scoperto che non si è fatto nulla per adeguare il canone del secondo anno. Sulle rette agevolate per i residenti il contratto prevede che sia il Comune a dare parere vincolante in caso di aumenti: non lo ha mai dato né è mai intervenuto e così le rette sono state pesantemente aumentate, rendendo la nostra RSA una residenza non concorrenziale per esempio a quella di Varzi. A cinque mesi dal suo insediamento su questo fronte non è successo nulla se non l’affidamento ad una società di Pavia di una consulenza di 5.000 Euro”. Dalla Casa di Riposo alla struttura alberghiera “La pernice rossa”: cosa contesta? “Al momento (e sono già passati 15 anni circa) si è rilevato un lucroso affare solo per i proprietari dei terreni. Dall’apertura della struttura e ancora per i prossimi vent’anni tutti gli incassi saranno incamerati dal gestore-cofinanziatore mentre tutti i costi (assicurazione immobili, spartineve ecc.) sono a carico del Comune, cioè di tutti noi: un magnifico investimento, ogni anno un rosso nel bilancio! Il Grest organizzato quest’estate nella struttura è costato 2.500 euro ai cittadini del Comune: tanto si è dovuta pagare la collaborazione della cooperativa “La scala”!”. E in merito all’asilo di Asilo di Montemartino e al Molino Spalla, cosa ci può dire? “Sono immobili non nella disponibilità del Comune. Trovo singolare che il sindaco li abbia inseriti nel suo programma e ora venda fantasie e sogni su questi immobili… “ Passiamo alla Comunità montana… “Che dire? Hanno impiegato circa 4 mesi per accordarsi sulla spartizione delle poltroncine (è la prova lampante che un siffatto ente potrebbe essere tranquillamente chiuso con grandi benefici per tutti; sono convinto che costituisca anche un severo ostacolo per la realizzazione delle fusioni/unioni fra Comuni, tanto auspicata dal governo centrale e direi anche da tutte le persone di buon senso). Si sono scomodati pure politici locali e regionali per promuovere soluzioni accomodanti per tutti, scoraggiando la formazione di una opposizione, avallando la nascita di un solo gruppo e … avanti, coltivando il sogno di ingenti flussi di denari pubblici da distribuire a pioggia sul territorio, sognando uffici speciali, leggi speciali ecc. A Menconico abbiamo assistito ultimamente allo spreco di quasi 100.000 Euro nella cosiddetta AREA CAMPER, finanziata dalla CMOP. Andiamo avanti così?”. E sul rapporto cittadini-amministrazione? “Riavvicinare i cittadini all’amministrazione comunale è un obiettivo nobile, di grande attualità e certamente condivisibile. Occorre però perseguirlo quotidianamente anche nei piccoli problemi che si presentano e Pro Loco e amministrazione comunale di Ponte Nizza hanno organizzato, con grande successo, la festa degli anziani che è andata in scena nei giorni scorsi. Durante la festa sono stati premiati gli anziani fino al 1934. A loro sono state omaggiate delle simpatiche tazze dipinte a mano dalle 'Fate dei fiori'. All'evento hanno preso parte il sindaco di Ponte Nizza, Tino Pernigotti e quello di Val di Nizza, Franco Campetti. Il giorno seguente la pro loco, guidata da Gabriele Scabini, ha dato vita al mercatino dell'artigianato locale che ha riscosso un successo davvero eccezionale. Per tutti, polenta e cinghiale. non usarlo solo come slogan propagandistico”. Concludiamo con un suo pensiero sull’attività amministrativa del Comune di Menconico. “Voglio riassumere brevemente i primi cinque mesi di attività amministrativa a cui ho partecipato come consigliere di minoranza. All’inaugurazione del mandato, dopo il giuramento, il sindaco di solito rivolge brevi parole di saluto, chiedendo all’opposizione la disponibilità ad una leale collaborazione. Il nostro non ha proferito parola, lasciandoci di stucco. Ha fatto in seguito approvare le aliquote TASI senza presentarne preventivamente il regolamento; in questa occasione abbiamo appreso che il Comune non è in grado di inviare a tutti i proprietari di immobili siti nel territorio comunale il modulo F24 già compilato perché non dispone di una banca dati affidabile (su questo importante fronte i due sindaci Bertorelli che hanno amministrato per decenni il Comune non hanno fatto proprio nulla!). Cos’è successo nell’ultimo consiglio comunale? “Nell’ultimo consiglio si è approvato, in assenza dell’assessore interessato, il bilancio di previsione 2014 e i tre regolamenti TARI, TASI e IMU senza che ai consiglieri ne sia stata fornita preventivamente una copia. Nel corso della seduta abbiamo appreso che il Centro Polifunzionale/Area Camper è stato edificato su terreni non di proprietà del Comune: da quando è sorto paghiamo l’affitto a tre proprietari per un importo annuo di 1.500 Euro! Chi costruirebbe mai la propria abitazione su un terreno non di proprietà? Evidentemente nessuno, eccetto il Comune di Menconico, con le conseguenze che adesso sappiamo: un altro rosso costante nel bilancio comunale e, ammesso che questi contratti siano in vigore da vent’anni, il Comune ha già sborsato una somma pari a 30.000 Euro! Mica male per i proprietari”. E la minoranza cosa fa? “Ai lettori che si chiederanno cosa fa la minoranza, rispondo dicendo che cerca di svolgere con impegno il ruolo assegnatole dallo Statuto comunale: esercita poteri ispettivi e di controllo sulle attività e le iniziative del Comune. Ci stiamo dando da fare perché si arrivi a spendere meglio il denaro pubblico e a non sprecarlo, liberando così risorse da destinare a lavori e servizi a favore della comunità”. SUCCESSO PER LE FESTE PROLOCO Premiati gli anziani a Ponte Nizza il Periodico NOVEMBRE 2014 27 SI CONTANO I DANNI DOPO IL MALTEMPO DEI GIORNI SCORSI di Christian Draghi L’acqua si è ritirata, il fango è essiccato e l’alone del suo passaggio è ben visibile sui muri delle case di via Carena a Casei Gerola, quelle più colpite dall’esondazione del torrente Curone il mese scorso. In via Spalti l’acqua strabordata è stata assorbita dalla fognatura. In via Carena invece ci sono ancora le ruspe parcheggiate lungo l’argine appena ricostruito, proprio quell’argine che la violenza dell’acqua nel pomeriggio del 13 ottobre (con due piene in meno di cinque ore) aveva inaspettatamente spazzato via prima di dilagare nei cortili e divellere cancelli per poi penetrare nelle cantine e ai pian terreni di diverse abitazioni. Erano 20 anni (dal 1993 per l’esattezza) che il Curone non esondava. Il giovane residente che ci racconta dei danni alla sua abitazione probabilmente non era ancora nato quando accadde l’ultima volta. “Il fango ha invaso la cantina, ma è salito anche una ventina di centimetri all’interno dell’abitazione. Il Comune è prontamente intervenuto risistemando l’argine, al momento speriamo in bene”. Poche case più in là una signora più anziana ricorda anche l’alluvione del 1976. “Ma oggi – spiega – la situazione è ancora più critica. Anche l’acqua e la terra non sono più quelle di un tempo. Con le piogge che ci sono non si può mai sapere cosa succederà, l’acqua ci mette un attimo a salire e portare via tutto”. Le sue parole contengono un misto di paura e rassegnazione. Nell’Italia del dissesto idrogeologico i fantasmi di Genova, Sarno e dei molti (troppi) disastri naturali anche un piccolo torrente come il Curone può turbare i sonni di molti. La piena, in seguito alle piogge abbondanti, è salita molto rapidamente a due riprese, a distanza di un paio d’ore l’una dall’altra. E’ questo ad allarmare la popolazione, in particolare chi abita proprio a ridosso dell’argine nel tratto di via Carena compreso tra il ponte di via Mazzini e via della Circonvallazione, sulla statale Voghera-Novara. Abbiamo chiesto al sindaco Ezio Stella quale tipo di lavori sono stati eseguiti per mettere in sicurezza l’area, e se esiste (per quanto sia possibile prevederlo) il rischio di nuove esondazioni in caso di piogge abbondanti. “In realtà è l’eccezionalità delle piogge ad LUNGO IL PO A Casei il Curone ha invaso il paese Stella: "Portata d'acqua eccezionale" aver creato il problema, non lo stato dell’alveo. Dopo l'ultima esondazione del torrente nel 1993 furono eseguiti importanti lavori con il rifacimento anche del ponte sulla via Mazzini. Lavori che finora avevano scongiurato inondazioni del centro abitato. In questa ultima occasione la portata del torrente era tale che l'acqua ha scavalcato gli argini. Già il giorno successivo l’esondazione sono iniziati i lavori, durati una settimana, da parte dell'Aipo, ente competente, per metterlo in sicurezza. Nella fase di emergenza sono intervenuti i vigili del fuoco e i volontari della Croce Rossa che hanno provveduto a svuotare con le idrovore le cantine sommerse. L'Amministrazione Comunale ha provveduto a comunicare alla Regione Lombardia una prima stima di massima dei danni in previsione di un possibile risarcimento”. il Periodico 28 LUNGO IL PO SCENDE IN CAMPO IL CAPOGRUPPO DELLA MINORANZA, DROSCHI NOVEMBRE 2014 Scoppia il caso della fontana di Bressana: "Decisione affrettata" di Marta Calatroni Filippo Droschi si era candidato Sindaco a Bressana nelle scorse elezioni. Si è fatto portavoce della minoranza per parlare della "questione fontana": anni fa, al centro della piazza, era stato installato un monumento/fontana realizzato con i mattoni della fornace del paese, ma era stato poi sostituito in favore di una fontana più tradizionale. Di recente sono sorti alcuni problemi inerenti la manutenzione sia della suddetta sia della fontana realizzata nel parchetto vicino alla piazza. Droschi ha così commentato le scelte compiute dalla controparte. Come pensa abbia gestito l'amministrazione corrente la questione fontana? "La questione della fontana fin dal principio è stato un problema spinoso, in quanto riguarda l’intera viabilità di piazza Marconi. Partendo dal presupposto che ormai la fontana esiste, la scelta che ha fatto l’amministrazione è una scelta che sicuramente condividiamo dal punto di vista del risparmio delle spese poiché riteniamo che, in questo momento particolare, l’oculatezza nella gestione del denaro pubblico è di fondamentale importanza. Tuttavia però non si deve dimenticare che verrà smantellata un’opera per la cui realizzazione si era spesa una cifra importante per le casse comunali. Noi avremmo preferito che una simile decisione fosse maggiormente condivisa fra noi cittadini". La soluzione adottata consiste nel trasformare la fontana in un'aiuola, affidando il lavoro alla floricoltura Bariani, che intende apportare le modifiche gratuitamente. Condividete l'idea? "Da imprenditore non posso che vedere con favore l’idea che i privati contribuiscano alla gestione delle spese del pubblico. In quanto la ‘cosa pubblica’ è bene comune. Ritengo però che il fatto di coinvolgere i privati non deve essere limitato alla questione fontana, ma potrebbe essere un piano strutturale più ampio. Altrimenti si potrebbe pensare che questa scelta relativa esclusivamente alla gestione della fontana, sia solo un espediente per tranquillizzare i cittadini sul fronte delle spese". Come si sarebbe comportata la minoranza? "Decisioni di questo tipo non richiedono fretta. In questi giorni abbiamo avuto momenti di confronto con i cittadini che hanno espresso diverse idee che vanno dall’installazione di un monumento alla creazione di un distributore di acqua potabile. Per noi ogni idea andava vagliata attentamente e soprattutto condivisa anche con un piccolo sondaggio tra i cittadini". In generale che critiche avanzate all'amministrazione in carica? "E’ presto per dirlo. Ci auguriamo solo che le critiche che l’attuale maggioranza rivolgeva agli amministratori in carica, non siano imputabili alla maggioranza stessa che, fino a cinque mesi fa, rappresentava l’opposizione. Il nostro gruppo, composto da persone che non sono veterani della politica locale, farà un’attenta opposizione e non avendo noi condizionamenti ideologici, davanti a buone proposte, non avremo nessuna difficoltà a dare il nostro apporto. Questo purché nell’interesse di noi cittadini". LA REPLICA DEL SINDACO DI BRESSANA BOTTARONE, MARIA TERESA TORRETTA "Quella fontana gravava in modo elevato sulle casse del comune" di Marta Calatroni La Sindaca di Bressana, Maria Teresa Torretta, spiega la questione dal punto di vista dell'amministrazione in carica. Esattamente che tipo di problema era sorto? "All’inizio del mio mandato sono state prese in visione quelle situazioni che, sia nell’immaginario sia effettivamente, producevano solo costi per la collettività senza nessun beneficio: tra queste l’annosa storia delle due fontane adiacenti. Sapevamo bene quanto erano costate: in pochi anni si è speso all’incirca 150mila euro, nella fase di realizzazione e nel loro mantenimento, per un paio di mesi all’anno in effetti parevano anche funzionare. Il problema principale, conosciuto da tutte le famiglie bressanesi, è la qualità dell’acqua che, con tasso elevato di calcare, ottura anche le normali caldaie casalinghe. Il rimetterle in funzione – stante il loro stato – con un adeguato intervento avrebbe comportato una spesa variabile tra i 18 e i 65mila euro e si è deciso che non era più sostenibile continuare ad aggiungere ulteriori fondi pubblici". Quali opzioni sono state vagliate? "E’ chiaro che abbiamo cercato di investire il meno possibile per una loro riqualificazione: soldi, come ho detto prima, non ne avremmo più spesi. Abbiamo cominciato a pensare cosa si sarebbe potuto fare della fontana della piazza, per l’altra pensiamo a una riqualificazione del parco urbano, più alberature e più fruibilità. In effetti era una rotonda e tale abbiamo preferito lasciarla inserendo all’interno, come se fosse un grande vaso, arbusti e piante perenni. In nostro soccorso, economico e anche estetico, è arrivata un’azienda florovivaistica locale che ha dichiarato la sua disponibilità ad accollarsi i costi della trasformazione. Questo significa la possibilità di utilizzare per altri interventi i soldi risparmiati". Di recente è stato fatto presente che i cittadini avrebbero preferito un distributore di acqua potabile: come mai avete preferito optare per l'aiuola? "Non ritenevamo possibile, anche per via della localizzazione - si tratta, ripeto, di una rotonda -, modificare il suo uso e, un distributore in mezzo alla strada non è certo la scelta migliore, a nostro avviso. I miei concittadini potranno avere le case dell’acqua nelle tre zone entro l’anno prossimo e in posizioni più agevoli". L'amministrazione si considera soddisfatta? Negli anni scorsi i cittadini hanno pagato per delle fontane che ora, a conti fatti, non esistono. Pensa che la soluzione sia ottimale per tutti o è solo a favore dello sponsor? "Come detto prima, meno male che qualcuno investe ancora sul proprio territorio, con senso di appartenenza e di orgoglio. Lo “sponsor” ha investito certo per sé stesso, e ci mancherebbe, ma anche per la collettività, ridando vita ad un manufatto di fatto inservibile. Riguardo ai soldi spesi per questi due interventi, mi devo dispiacere per tutti noi, poiché anch’io pago le tasse a questo comune e non è certo un piacere vedere come delle scelte poco oculate o incomplete – si pensi solo al fatto che la fontana del parco non è mai stata trattata con materiale idrorepellente portando ad un dispendio di acqua, considerato, poi, che di acqua potabile si tratta – abbiano comportato un spreco di risorse pubbliche". il Periodico NOVEMBRE 2014 29 PARLA IL CAPOGRUPPO DI MAGGIORANZA, SALVATORE SEGGIO di Marta Massacci Il Comune di Casteggio sta portando avanti diverse iniziative e opere di mantenimento per la città. Abbiamo incontrato Salvatore Seggio, capogruppo della maggioranza, che ci ha informati sull’attuale situazione delle commissioni. Lei ha fatto già parte della storia amministrativa della città, ma con la nuova Giunta ha assunto il ruolo di capogruppo di maggioranza. Come si sta rivelando questa esperienza? “Anche quest’anno sono stato eletto e il mio ruolo è quello di capogruppo di maggioranza, con delega su ambiente, territorio ed ecologia oltre alle varie commissioni consiliari. Sono infatti Presidente della commissione per i lavori pubblici e membro commissione per i servizi sociali, finanze tributi e patrimonio risorse umane. Generalmente, tutto quello che riguarda lo sviluppo delle attività viene prima elaborato in commissione, così anche noi abbiamo la possibilità di essere sempre aggiornati sulla realtà che ci circonda. Il fatto di essere membro e presidente di più settori per me è molto positivo, vantaggioso perché mi dà modo di informarmi sui fatti che avvengono nella mia città, in base ai settori di appartenenza. In questo modo riesco ad avere una visione globale degli avvenimenti”. Quali sono le maggiori carenze in questo momento nei diversi settori? “Diciamo che le carenze non sono presenti solo nella realtà cittadina di Casteggio, ma anche dal punto di vista del territorio in generale, nei vari settori, poi è chiaro che ognuno fa riferimento alla propria realtà. È anche vero che i miracoli non si possono fare, bisogna stare attenti a recepire i fondi e poi, soprattutto, a come spenderli, vale a dire nel miglior modo possibile, di questi tempi. In linea di pensiero tutti i settori vanno migliorati, questa amministrazione, seppur con i limiti che questo periodo impone, secondo me sta lavorando al meglio delle sue possibilità, soprat- tutto se si pensa che lo sta facendo senza accendere mutui e non è da tutti. Condivido pienamente questa linea, trovo importante la scelta di non volersi indebitare”. In questi giorni Genova, Parma e altre città italiane hanno subito gravissimi danni dalle precipitazioni improvvise che hanno allagato gran parte delle città. Anche l’Oltrepo per la sua posizione geografica è a rischio, qual è il suo pensiero a riguardo? “Diciamo che secondo me, come tutti, gli Enti hanno le loro responsabilità però c’è da considerare che le condizioni metereologiche stanno cambiando in fretta, soprattutto in questi ultimi anni e le nostre strutture, proprio perché costruite in altri tempi, non son pronte per prevenire queste situazioni. Chiaramente, noi ci stiamo attivando per limitare i casi eclatanti come il muretto del Rile dal quale fuoriesce l’acqua, infatti nel piano delle opere è previsto un muro di contenimento per evitare l’esondazione. Allo stesso tempo purtroppo, la struttura in sé della cittadina con questi acquazzoni improvvisi e nuovi, non può definirsi ancora pronta per sopperire a questi agenti atmosferici, sicuramente andrà studiato un piano preciso”. Questa Giunta Comunale ha il pregio di avere all’interno diversi giovani cittadini, la ritiene una cosa positiva e cosa direbbe ai suoi coetanei per coinvolgerli di più? “La politica in generale, o nel dettaglio, come nel nostro caso, non ha bisogno di un’età anagrafica, deve essere praticata da persone che hanno quello spirito di sacrificio e passione, necessari se si vuole entrare in questo mondo. Soprattutto noi che facciamo politica a livello locale, non lo facciamo certo per soldi. Il fatto di essere giovane per me non deve essere legato al fatto di essere bravo, se una persona è portata e vuole impegnarsi politicamente non ha importanza l’età che ha. Sicuramente, la cosa positiva per uno come me che ha cominciato presto è che CASTEGGIO "Contenimento del Rile e manutenzione del campo da calcio sono le priorità" fra altri cinque anni, all’età di 34 anni avrò già dieci anni di esperienza alle spalle. Per me questa è stata una grandissima esperienza personale oltre che professionale. Per quanto riguarda il coinvolgimento dei giovani, io direi a loro, soprattutto quelli che criticano, che potrebbero portare il proprio contributo costruttivo e non fossilizzarsi a strumentalizzare coloro che cercano di fare qualcosa”. Progetti a breve termine? “Ci sono delle opere pubbliche in cui il Comune di Casteggio sta investendo, in primis la possibilità realistica di costruzione del muro di contenimento per il torrente Rile; altra opera importante poi sarà la manutenzione straordinaria del campo sportivo, dello Stadio Comunale e del Centro Sportivo per agevolare il mondo dello sport che da noi è molto importante. A Casteggio la richiesta da parte di chi pratica sport nelle diverse realtà è molto alta e molto apprezzata, per cui è giusto conferire loro strutture adeguate”. Un pregio e un difetto di Casteggio? “Pregio: come è realizzata, la sua bellezza e l’utilità che ha. Soprattutto per come è strutturalmente formata, è una realtà piccola, ma comunque accogliente e che necessita di numerosi servizi allo stesso tempo. Difetto: ce ne sono lo so, ma penso che sia sempre giusto cercare di migliorare le cose il nostro ruolo serve a quello per cui non mi esprimo”. il Periodico 30 NOVEMBRE 2014 il Periodico 31 PARLA il responsabile provinciale degli enti locali del PD di Serena Simula Emiliano Scolè è il responsabile provinciale degli enti locali del Partito Democratico ma al di là del suo ruolo abitando a Casteggio è tra i principali animatori della vita politica cittadina, in prima fila insieme alla sezione del partito contro l'amministrazione Callegari. Dopo l'infelice unione alle scorse elezioni con la lista civica guidata da Giulio Giovanetti lo abbiamo incontrato per farci spiegare quale sia ora la situazione del PD all'interno del consiglio comunale. Come sono andate le cose dalle elezioni ad oggi? «Sempre peggio, in realtà. Già da appena prima delle elezioni, da quando Giovanetti ha di fatto sconfessato l'assemblea del Partito Democratico decidendo di muoversi in totale autonomia. Da allora abbiamo tentato in un primo momento la strada della mediazione, volendo osservare come si sarebbero comportati i consiglieri di minoranza ma poco tempo fa abbiamo ufficialmente deciso di prenderne le distanze». Cioè? «Abbiamo presentato a metà settembre al sindaco Callegari la richiesta di costituire con la nostra unica consigliera Giuliana La Cognata un gruppo a parte, staccato da quello formato dallo stesso Giovanetti, da Ettore Albani e Francesco Arnese. Secondo quanto prevede il regolamento del consiglio comunale di Casteggio, però, occorrono almeno due consiglieri per costituire un gruppo autonomo quindi attendiamo che il sindaco decida o meno di attuare una modifica». Perchè dovrebbe farlo? «Innanzitutto sancirebbe la spaccatura dell'opposizione (mossa di per sé vantaggiosa) e in secondo luogo avrebbe un interlocutore autonomo e disponibile al dialogo con cui confrontarsi». Ma cosa non vi è piaciuto del comportamento dei consiglieri di "Insieme per Casteggio"? «Al di là del loro comportamento nei confronti del Partito che li ha sostenuti durante la campagna elettorale (errore di cui abbiamo preso atto con onestà) a non piacerci è proprio il loro modo di fare opposizione, basato sulle urla e le chiusure totali: noi siamo un partito serio e strutturato che rappresenta una classe dirigente, pronto a dialogare e a cercare punti comuni con l'amministrazione». Quali sono le questioni su cui il vostro consigliere si farà sentire di più? CASTEGGIO "Un errore schierarci con Giovanetti, ora cerchiamo di fare un gruppo a parte" NOVEBRE 2014 «Sicuramente sull'agricoltura, cuore pulsante del territorio di Casteggio (su cui bisogna puntare soprattutto in vista di Expo per far conoscere i nostri prodotti all'interno dei padiglioni della manifestazione) ma anche sull'aggregazione territoriale, sul trovare metodi efficaci per condividere i servizi amministrativi dei piccoli comuni, operazione che dovremmo cominciare a svolgere prima della rivoluzione che investirà le province. Si tratta di qualcosa di abbastanza complesso per cui avremo bisogno della collaborazione di tutte le forze politiche, che invitiamo ad un tavolo di confronto». 50ESIMO ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE DEL GRUPPO ALPINI DI CASTEGGIO “Se non ci ricordiamo dei Caduti per la nostra patria, allora loro sono morti un'altra volta” di Valentina Villani Nei giorni scorsi si è svolto a Casteggio un importante raduno sezionale in occasione del 50esimo anniversario di fondazione del gruppo alpini locale; centinaia di alpini hanno sfilato per il centro del paese alla presenza di molte autorità politiche locali e provinciali, volontari della protezione civile, croce rossa e delle associazioni d'arma. La manifestazione si è aperta in Via G. Saporiti con il raggruppamento e l'alzabandiera agli ordini del Generale Roberto Abbiati a cui è seguito il corteo per il centro di Casteggio sino al monumento della Vittoria Alata dove la sfilata si è conclusa con gli onori ai caduti ed interventi commemorativi da parte del capogruppo casteggiano Vincenzo Farina, dal presidente della sezione ANA di Pavia Carlo Gatti, dal sindaco di Casteggio Lorenzo Callegari e dell'assessore provinciale Francesco Brendolise. Parole molto toccanti quelle del generale Roberto Abbiati: “questo è il momento per me più importante; se non ci ricordiamo dei Caduti per la nostra Patria, allora loro sono morti un'altra volta”. Il corteo si è poi diretto verso la chiesa del Sacro Cuore per la santa messa celebrata dall'alpino padre Giuseppe Roda. Al termine della funzione tutti i partecipanti si sono spostati all'Oltrexpo per il pranzo alpino al termine della manifestazione l'ammainabandiera. Abbiamo incontrato Giovanni Poggi detto Nani, attualmente consigliere dell' ANA di Casteggio e tra i primi soci fondatori. Signor Poggi, com'è cominciata l'esperienza del gruppo alpini di Casteggio? “Era il 19 marzo del 1964 quando decidemmo di sottoscrivere l'atto di fondazione del gruppo. Inizial- mente eravamo ubicati tra le varie cittadine limitrofe di provincia, chi a Voghera, chi a Montalto e via dicendo, ma sentivamo ormai l'esigenza di fondare un gruppo nostro e fu così che ebbe inizio l'avventura del gruppo alpini di Casteggio del quale il primo capogruppo fu Antonio Rocchelli". Signor Nani ci racconti, chi sono gli alpini? “Gli alpini sono le truppe da montagna dell'Esercito Italiano e rappresentano oggi il più antico corpo di fanteria da montagna attivo nel mondo: nati nel 1872 da un idea dell’allora capitano Giuseppe Domenico Perrucchetti (generale e senatore italiano considerato il padre degli alpini) di far difendere i confini delle Alpi da chi quei confini; valli, sentieri, monti, li conosceva bene. Il loro operato era indissolubilmente legato alla conoscenza estesa del territorio montano nel quale operavano”. Quando nasce l'associazione nazionale alpini? “L’ ANA nasce l'indomani della Grande Guerra, a Milano, precisamente nel luglio 1919 e comincia ad attrarre intorno a se tutti i reduci alpini della grande guerra che fanno la loro prima adunata, se così si può dire, sul Monte Ortigara al confine fra Veneto e Trentino-Alto Adige, luogo che rappresenta una sorta di Calvario degli alpini”. Cos’è esattamente un alpino e come è cambiata storicamente questa figura? “L’alpino è un uomo semplice, un uomo della montagna, altruista e ricco di valori sempre pronto a difendere la patria e a sacrificarsi per il prossimo. Mi sento di dire che la figura degli alpini non è cambiata per nulla, anche se con l’avvento dell’esercito professionale le zone di reclutamento si sono allargate: oggi abbiamo alpini siciliani, calabresi, moltissimi sardi a differenza di prima dove le zone di reclutamento erano soprattutto le regioni del nord ed alcune nel centro, in particolare l’Abruzzo. Purtroppo con l'abolizione della leva obbligatoria il numero dei giovani alpini è drasticamente diminuito, questo è ciò che è cambiato ma per il resto la nostra figura resta sempre quella; gli alpini sono rimasti quelli di sempre, soldati tenaci ma dotati di una particolare umanità”. il Periodico INTERVISTA AL SINDACO LORENZO CALLEGARI CASTEGGIO NOVEMBRE 2014 32 "Expo 2015: un'occasione unica da sfruttare insieme a tutti i comuni" di Valentina Villani L'Esposizione Universale è ormai alle porte; andrà in scena a Milano tra pochi mesi, anche l'Oltrepò si sta attrezzando per ritagliarsi uno spazio rilevante all'interno di questo evento epocale per il nostro paese. Casteggio, insieme agli altri comuni oltrepadani, darà il proprio contributo. Siamo andati a parlare con il Sindaco Lorenzo Callegari per avere qualche notizia in merito. Callegari, cosa ne pensa di questa ritrovata armonia tra i principali comuni oltrepadani: Broni, Casteggio, Voghera e Stradella tutti insieme per Expo? “Credo semplicemente che sia frutto finalmente di un po' di buonsenso. Ci stiamo muovendo insieme ai comuni minori, al Gal e al consorzio tutela vini per perseguire un progetto, con logiche difficoltà ma anche con tanto entusiasmo poiché crediamo fermamente nell'importanza dell'occasione storica che Expo può essere per il nostro territorio”. Ci può dire qualcosa di più? “Stiamo creando una vera e propria rete territoriale, uno strumento che purtroppo da sempre manca a questo Oltrepò e che forse con Expo riusciremo a concretizzare. Il nostro compito sarà quello di ottimizzare ciò che esiste sul nostro territorio, consci delle nostre grandi capacità ma anche dei nostri limiti. Con questo progetto l'Oltrepò cercherà di aprire una vetrina che lo renda più famoso in tutto il mondo per le sue qualità ed il suo patrimonio”. A cosa si riferisce quando parla di limiti? “Il più evidente riguarda indubbiamente l'esiguo numero di strutture turistico-recettive che, pur- troppo, ci rende ancora inadeguati per ospitare un importante afflusso di turismo come quello che, per esempio, potrebbe arrivare grazie ad Expo. Per ovviare a questo limite, lo scorso anno, abbiamo presentato un progetto per lo sviluppo di una nuova recettività presso Palazzo Battanoli purtroppo però non ancora realizzato per la mancanza di fondi necessari”. Che ritorno s'immagina da Expo per l'Oltrepò? “Il ritorno è legato a come noi ci proporremo, a come sapremo trasmettere il nostro messaggio. Dobbiamo puntare ad un risultato che non si esaurirà l'anno prossimo con Expo, ma che dovrà nascere nel 2015 per continuare nel tempo. Abbiamo la necessità di essere presenti al padiglione, ma dovremo esserci con un buon prodotto “Oltrepò”: stiamo cercando di coinvolgere le realtà produttive del territorio, le associazioni di categoria e tutti quei soggetti che possono recitare un ruolo cardine nello sviluppo di questo che è un progetto molto importante per il futuro della nostra terra”. Concludendo, il territorio è pronto per Expo? E Oltrevini è pronto per Expo? “L'occasione unica ed irripetibile per tutti noi viventi sarà l'Expo, questa manifestazione non avrà soltanto richiamo sul territorio lombardo e italiano, ma avrà la possibilità di proporsi addirittura nelle più svariate parti del mondo. Siamo consapevoli che la richiesta che ci viene fatta è quella di creare una manifestazione sul vino ma che sia una manifestazione territoriale, rappresentativa di tutto l'Oltrepò. Tutto ciò mi da la fiducia e la speranza nella realizzazione del sogno di questo territorio. Noi continueremo ad operarci per cercare di rilanciare l'Oltrepò, territorio tra i più importanti per produzione vitivinicola, sia per quantità che per qualità e che non ha mai occupato in maniera definitiva lo spazio e la fama che meriterebbe; davanti a noi ci sono tante altre zone produttrici di vino che producono molto meno e forse, qualche volta, non qualitativamente così bene: prova ne è il Gambero Rosso che ha assegnato a sette vini oltrepadani il riconoscimento dei “3 bicchieri” e ha incoronato il Nature di Monsupello miglior spumante italiano. L'importante ora è farci conoscere ed apprezzare come meritiamo, in Italia e all'Estero”. il Periodico NOVEMBRE 2014 33 L'ANNUNCIO DOPO LA VISITA A BRONI DEL PRESIDENTE MARONI di Oliviero Maggi Il Ministero dell'Ambiente ha sbloccato gli 11 milioni di euro necessari per proseguire con la bonifica e la messa in sicurezza del sito ex Fibronit di Broni. La bella notizia è arrivata all'indomani della visita, proprio a Broni, per un'iniziativa pubblica della Lega Nord, del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che ha voluto assicurare ai bronesi, ma anche a tutto l'Oltrepo, che la Regione è in campo per la bonifica dell'area. "Mi fa molto piacere sapere che il ministero dell'Ambiente abbia deciso di concretizzare in tempi così stretti la richiesta della Regione Lombardia sul sito d'interesse nazionale di Broni – ha commentato soddisfatta l'assessore regionale all'Ambiente, Claudia Terzi – Sono stata anche io a Broni insieme al presidente Maroni che ringrazio ancora per l'attenzione che sta dimostrando su questi temi. E, proprio dopo questa visita, la Direzione Generale competente del Ministero ha dato il suo assenso alla proposta di riprogrammazione che prevede l'attribuzione di un ulteriore finanziamento ministeriale per il sito di bonifica di interesse nazionale di Broni. Forse la pragmaticità e laboriosità lombarda hanno "contaminato" anche qualcuno a Roma e questo non può che essere un bene. La strada è quella giusta ma ricordo al ministro che la Lombardia purtroppo conta altri cinque siti oltre a quello di Broni". Ora che le risorse sono state sbloccate, i soggetti interessati dovranno provvedere a far partire i lavori per il secondo lotto di interventi, quello più corposo: se non ci saranno intoppi si potrà partire nella prima- vera del 2015. Soddisfazione per il risultato anche dal consigliere regionale del Pd, Giuseppe Villani, e dall'onorevole Chiara Scuvera: “Noi del Pd ci siamo subito messi a lavorare per ottenere questi soldi e, dopo varie vicissitudini, siamo arrivati ai 13 milioni di euro che ora sono disponibili per la bonifica – affermano –. La Direzione generale dell’Ambiente di Regione Lombardia si è attivata sulla base dell’impegno non solo nostro, ma anche del sindaco Luigi Paroni e dell’amministrazione comunale di Broni, oltre al grande ruolo che hanno avuto le associazioni e i comitati locali”. A quel punto è la stessa Regione che chiede al Governo di considerare Broni come sito prioritario e il Ministero, hanno fatto sapere ancora Villani e Scuvera, “decide di fare una verifica, chiedendo al Consiglio BRONI Il Ministero dell'Ambiente stanzia 11 milioni per bonificare la Fibronit superiore di sanità e all’Inail i pareri in merito, che arrivano e sono positivi, come pure all’Arpa e all’Asl che sono giunti proprio in queste ultime ore con i medesimi risultati: ok alla priorità del Sin Fibronit. A questo punto abbiamo tutte le condizioni per partire”. Ma per liberare le comunità lombarde dall’ingombrante presenza di amianto, anche in quantità ridotte, Villani ha spiegato che “nel Collegato approvato dal Consiglio regionale a luglio, l’articolo 30 dà la possibilità ai Comuni di fare specifiche convenzioni con aziende specializzate, anche in forma consortile, per smaltire piccole quantità, mettendo a disposizione kit per i privati che ne facessero richiesta. La Regione ha quattro mesi di tempo per regolamentare questa novità, definendo i criteri secondo cui i Comuni possono procedere in questo senso. E siamo già prossimi alla scadenza”. Su un piano prettamente politico, Villani e Scuvera hanno invitato Maroni e Regione Lombardia “a non fare solo proclami: ben venga l’impegno unitario, noi ci siamo sempre. Ma ci devono dire perché non è stato ancora presentato il regolamento per le rimozioni fai da te. E, al di là delle bonifiche, rimangono problemi importanti come quelli di finanziare la legge quanto prima e di intervenire sul piano della salute dei cittadini, quindi in ambito prettamente sanitario”. Villani ha annunciato un’interrogazione che sta per depositare che chiederà alla Giunta lombarda proprio di chiarire tutti questi temi. LA PROPOSTA DEL MOVIMENTO 5 STELLE PER GLI ESPOSTI ALL'AMIANTO “La Regione si attivi per togliere i ticket per i servizi sanitari ai malati di asbestosi” di Oliviero Maggi Via i ticket per i servizi sanitari di diagnosi e cura di malattie asbesto correlate, in particolare per il caso di Broni. È quanto chiede una mozione, presentata nei giorni scorsi in consiglio regionale dal Movimento 5 Stelle Lombardia, a prima firma del consigliere regionale Iolanda Nanni: “La mozione che abbiamo presentato è volta a garantire l’accesso con esenzione dai ticket sanitari a tutti gli esami diagnostici e alle eventuali cure per le malattie asbesto correlate per tutti quei cittadini che siano stati, o siano tutt’ora, esposti all’amianto. La Legge Regionale lombarda (Legge del 29 settembre 2003, n. 17) già prevede ma non rende attuative le misure sanitarie ad hoc per i cittadini che vedono la propria salute a rischio a causa dell’esposizione all’amianto: con questa mozione chiediamo che tali misure siano attuate e rese effettive tramite un programma regionale puntuale, che non rimanga lettera morta solo sulla carta, e il primo passo è proprio quello di garantire un accesso esente da ticket al Sistema Sanitario Regionale”. Anche a livello nazionale il Movimento 5 Stelle ha depositato un'interrogazione alla Camera per richiedere al Governo di attivare al più presto iniziative urgenti circa la bonifica e messa in sicurezza dei siti contenenti amianto, nonché per quanto di competenza garantire l'esenzione del ticket per le cure relative alle malattie asbesto correlate per i cittadini che siano stati esposti all'amianto; nonché intervenire urgentemente per concludere il prima possibile l'opera di bonifica e messa in sicurezza del SIN situato presso l'ex impianto Fibronit di Broni. “Come M5S Lombardia - conclude la Nanni chiediamo che Regione Lombardia si attivi con urgenza per dare una risposta puntuale alle più che legittime richieste dei cittadini: non è più tempo per promesse a cui non seguono i fatti. L’amianto miete ogni giorno vittime e le Istituzioni devono intervenire immediatamente per garantire pieno accesso agli esami diagnostici e alle cure”. il Periodico 34 NOVEMBRE 2014 BRONI L'ASSESSORE FUGAZZA REPLICA ALLE CRITICHE DEL CONSIGLIERE BOSINI “Il canale di gronda è un'opera molto utile: faremo subito le manutenzioni” di Oliviero Maggi L'amministrazione comunale risponde agli attacchi della minoranza di “Broni per il futuro”, in particolare del consigliere Emilio Bosini, sull'inutilità e la scarsa manutenzione del canale di gronda, realizzato nel 2011, per convogliare nello Scuropasso le acque piovane provenienti dal versante collinare di Canneto Pavese. Secondo l'assessore ai Lavori Pubblici, Mario Fugazza, invece, l'opera, in questi anni, ha funzionato a dovere, ma Fugazza concorda con Bosini sulla necessità di una maggiore manutenzione. Assessore Fugazza, come risponde alle accuse della minoranza sul canale di gronda? “Il fatto che Broni sia soggetta ad allagamenti ogni volta che la pioggia sia più intensa del dovuto è un falso. Da quando nel nostro primo mandato sono stati fatti gli interventi di sistemazione delle fognature e della rete dei fossi Broni non è più stata soggetta agli allagamenti, prima presenti in molte parti del paese, frazioni comprese, quasi ad ogni manifestazione temporalesca. La discesa di acqua e fango in una piccola parte della città, interessante anche il centro storico, ha avuto origine dal versante collinare soprastante la vecchia strada per Canneto (prosecuzione di via Montegrappa) nel quale sono stati fatti recentemente alcuni interventi. Prima di allora ciò non avveniva più e questo fatto è incontestabile. L’amministrazione sta indagando su questi ultimi avvenimenti per prendere poi i provvedimenti tecnici e amministrativi conseguenti e necessari”. Il consigliere Bosini sostiene che ci sia dispersione d'acqua e che quindi il canale sia inutile per preve- nire gli allagamenti. “La zona di Broni sottostante il Viorate, da cui l’acqua non solo non si disperdeva, con buona pace del consigliere Bosini, ma si concentrava nella strada per poi portare acqua e fango in mezzo paese, non ha più avuto problemi. Il canale di gronda è stato realizzato utilizzando la parte residua di denaro che era stata messa a disposizione del comune dalla Regione per rifondere i cittadini dei danni provocati dall’alluvione del 2007 dietro presentazione di una corretta documentazione dei danni stessi e delle spese. Per questa ragione si è potuto utilizzare a questo scopo soltanto una parte della somma. La rimanente parte, che sarebbe dovuta tornare in Regione, è invece stata utilizzata per costruire il canale di gronda, su invito dell’ente superiore”. Quindi, in questi anni, il canale ha fatto il suo dovere? “Il canale deve intercettare le acque del versante col- linare compreso tra la provinciale 45 e la strada del Viorate, quella scaricata dagli attraversamenti presenti in più punti del fosso sottoripa della provinciale stessa e l’acqua portata a valle dal fosso di sottoripa della vecchia strada per Canneto, che viene immessa nel canale al suo inizio. Ciò che non può fare, perché non è stato fatto per questo, è di raccogliere le acque provenienti da Monte Buono e da monte Ariolo. A far questo hanno sempre provveduto egregiamente, almeno fino a tutto il 2013, i fossi esistenti, che sono stati potenziati. Il tracciato del canale di gronda è stato realizzato cercando di interferire il meno possibile con le vigne. Per questo in alcuni punti la sua pendenza è molto bassa e si possono formare dei ristagni d’acqua. E’ stato dimensionato per piogge di intensità molto elevata e per questa ragione e per il fatto che in molti tratti l’acqua si infiltra dal fondo nel terreno a tutt’oggi non è mai stato interessato da portate elevate. La realizzazione delle strade di servizio, che gli agricoltori utilizzano per la loro attività ma si guardano bene dal pulire, ha reso la zona più attrattiva e accessibile per passeggiate”. Assessore Fugazza, la minoranza ha parlato anche di scarsa manutenzione della struttura. Ha ragione oppure no? “Il consigliere Bosini, che era tra coloro che vedevano nell’immissione del canale una possibile causa di esondazione Scuropasso, ora invece dice che non porta acqua: in realtà finora ne ha portata poca ma aspettiamo l’evento giusto. A questo proposito non posso non concordare con lui sulla scarsa manutenzione del canale, anche se non è vero che non è stato mai pulito. E’ una questione su cui insisto da tempo e che cercheremo di risolvere prima dell’inverno nonostante le ristrettezze economiche che ci costringono a fare i salti mortali non solo per le manutenzioni”. BRONI E L'OLTREPO PROTAGONISTI A FERRARA CON I PRODOTTI DEL TERRITORIO “Abbiamo deciso di rinverdire il gemellaggio tra le nostre città in vista di Expo” di Oliviero Maggi Broni e l’Oltrepo hanno partecipato con due stand a “Non solo Saba”, percorso enogastronomico alla riscoperta della Saba fino all'Aceto Balsamico, ideato ed organizzato da Adelaide Vicentini in collaborazione con la Contrada – Rione San Paolo e patrocinata dal Comune di Ferrara, che si è svolto nella città estense a metà ottobre. La delegazione oltrepadana era formata dall’associazione Vivoltrepo, presieduta da Eleonora Stavar, da Slow Food dell’Oltrepo Pavese con Teresio Nardi, dall’associazione Zucca Berrettina di Lungavilla con Emilio Manelli, dal sindaco di Broni Luigi Paroni, dai consiglieri comunali Matteo Caliogna e Maria Katia Colombi e dal sindaco di Lungavilla Andrea Daprati. La vetrina oltrepadana, oltre al tradizionale vino, salumi e formaggi, era arricchita per l’occasione anche dalla zucca berrettina e da una “grattata” di tartufo. “E’ stato un grande successo, tutti i prodotti sono andati letteralmente a ruba – spiega la presidente di Vivoltrepo –. Si è trattato di un’esperienza molto positiva e proficua, una vetrina importante per promuovere l’Oltrepo all’interno di una cornice prestigiosa come quella estense”. Soddisfatto anche il sindaco Paroni: “Sinergia, fare squadra e rete sono al giorno d’oggi parole chiave fondamentali per lo sviluppo del territorio – sottolinea il primo cittadino –. Quando si è presentata l’opportunità di partecipare ad una manifestazione importante come ‘Non solo Saba’, ho subito coinvolto le associazioni locali perché sono occasioni imperdibili per far conoscere i propri prodotti e la propria terra”. “Ringrazio il sindaco Paroni e gli organizzatori di questo importante percorso enogastronomico – chiarisce il sindaco Daprati – Sono eventi che danno la possibilità di esportare le ricchezze del proprio territorio”. “Durante la giornata di sabato abbiamo avuto il piacere di ricevere la visita del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani – conclude Paroni – Insieme a lui e all’assessore al Commercio Roberto Serra abbiamo convenuto di rinverdire il legame di gemellaggio che lega le nostre città, anche in vista dell’avvicinarsi di Expo”. il Periodico NOVEMBRE 2014 35 IL CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA A DIFESA DELL'OSPEDALE DI STRADELLA di Oliviero Maggi “L'osepdale di Stradella non chiuderà e i contratti degli ausiliari torneranno come prima”. A dare rassicurazioni al personale, ma anche a tutta la cittadinanza, è Federica Vannini, consigliere comunale di maggioranza, ma anche infermiera in forza al Pronto soccorso dell'ospedale di Stradella: l'amministrazione comunale, infatti, sta seguendo, quasi quotidianamente, le notizie che provengono dal presidio, in particolare per quanto riguarda il personale. Sotto la lente, anche l'ormai prossimo rinnovo del contratto degli ausiliari, assunti tramite le cooperative ManutenCoop e Temporary: contratto che deve cambiare radicalmente, visto che ora gli ausiliari non possono occuparsi della movimentazione del paziente, tutti compiti che ricadono sugli infermieri, rendendo insostenibile, e a volte frustrante, il carico di lavoro. Il Comune, intanto, sta pensando ad iniziative a difesa del presidio, incoraggiando il potenziamento di alcuni reparti, soprattutto quello di Chirurgia. E non è un caso che l'Azienda ospedaliera, entro la primavera del prossimo anno, dovrebbe procedere alla nomina di un primario presso il reparto, ormai scoperto da un anno e mezzo, dopo il pensionamento di Gian Silvio Fossati. In attesa del primario anche il reparto di Medicina, ora retto a scavalco da Luigi Magnani. A Stradella, l'ultima nomina apicale risale a marzo, con l'arrivo di Pierluigi Testa alla guida del reparto di Ortopedia e Traumatologia. Ma una cosa è certa: l'ospedale di Stradella non deve chiudere, perché rappresenta un punto di riferimento non solo per il bacino di utenza dell'Oltrepo orientale, ma anche per l'utenza delle province vicine. Consigliere Vannini, lei che vive ogni giorno la vita dell'ospedale, com'è la situazione degli ausiliari all'interno del presidio di Stradella? “Preciso che non ci sono ancora posizioni ufficiali, però abbiamo ricevuto rassicurazioni dai sindacati che i contratti degli ausiliari torneranno come prima. Ce lo auguriamo davvero perché la situazione attuale non è più sostenibile, perché implica un carico di lavoro maggiore per noi infermieri. Il contratto in cui sono inquadrati attualmente gli ausiliari è di tipo alberghiero e questo per loro comporta il divieto di avvicinarsi e provvedere alla movimentazione del paziente. Banalmente, non possono nemmeno trasportarlo a fare una radiografia o aiutarlo a mangiare. E tutti questi compiti ricadono su di noi”. Un problema che mette in difficoltà, e non poco, STRADELLA “Entro la primavera 2015 arriverà il primario per il reparto di chirurgia” l'organizzazione del personale dell'ospedale. “Sì, ma non c'è solo un problema di organizzazione interna, perché risulta anche molto frustrante per questi ragazzi sentirsi dire che la maggior parte delle mansioni non le possono svolgere. Tra l'altro si tratta di giovani che hanno compiuto un percorso di studi e sono molto preparati. Speriamo davvero che cambi qualcosa e che possano essere anch'essi valorizzati a dovere. Il Comune, intanto, sta pensando ad alcune iniziative a difesa dell'ospedale di Stradella, visto il timore, sempre presente, di una chiusura o di una razionalizzazione dei servizi, come sta succedendo per il presidio di Varzi”. L'ospedale di Stradella rischia davvero la chiusura, consigliere Vannini? “Ci auguriamo davvero di no e il sindaco Maggi con tutta l'amministrazione sono in prima linea per la difesa del presidio. Fortunatamente tutti i reparti stanno lavorando e i pazienti arrivano non solo dall'Oltrepo orientale, ma anche dalla vicina provincia di Piacenza. Ora serve un potenziamento maggiore dei servizi, per rendere l'ospedale sempre più attrattivo. Se i numeri dei reparti di Medicina, Ostetricia e Pronto soccorso sono confortanti, infatti, con un aumento degli accessi in tutto l'anno, più problematica è la situazione della Chirurgia, che avrebbe bisogno di un potenziamento. La voce è ancora ufficiosa e ha bisogno di conferme, ma sembra che l'Azienda ospedaliera stia pensando di nominare entro la primavera del prossimo anno un nuovo primario per il reparto, scoperto ormai da un anno e mezzo”. L'ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DAL CAPOGRUPPO DI “PRIMA STRADELLA” “Provincia e Regione si impegnino nella manutenzione della Sp 199” di Oliviero Maggi Subito la sistemazione della strada provinciale 199 che collega l'Oltrepo orientale con il Lodigiano e Milano. Lo chiederà nel prossimo consiglio comunale, convocato per il 10 novembre, il capogruppo di “Prima Stradella”, Ettore Brandolini, con un'ordine del giorno che impegna la Provincia, e nel caso anche la Regione, per l'immediata manutenzione di quell'importante tratto viario. “Al di là dell'auspicata costruzione di un nuovo ponte della Becca che, però, costa oltre 50 milioni di euro e quindi non è facile prevedere se si farà e quando, occorre garantire una valida alternativa per i collegamenti fra Stradella, la Valle Versa e Milano – afferma Brandolini –. Il ponte di Spessa è l'unico transitabile, senza limitazioni, per i mezzi pesanti, ma è dimenticato come hanno puntualizzato diversi sindaci della zona”. Parte da Stradella, così, la richiesta di nuovi lavori, visto che la strada, piena di buche, senza segnaletica orizzontale e verticale e priva di illuminazione è molto pericolosa soprattutto con la nebbia e nelle ore serali. In verità, nelle ultime settimane, la Provincia ha provveduto all'asfaltatura completa dell'ultimo tratto di strada, ma la richiesta è che la sistemazione riguardi tutti i 7 chilometri della strada, dall'uscita del ponte di Spessa Po fino al bivio con la frazione Zagonara di Belgioioso. "E' naturale che sia Stradella a farsi promotrice di un'iniziativa verso Provincia e Regione perchè, in caso contrario, l'attuale tangenziale est della città (da Portalbera a San Zeno) non servireb- be a nulla, perchè la provincia sta realizzando, gradualmente, interventi lungo la ex statale del Penice e soprattutto perchè è dal 1977 che si parla, ma non si fa, di una superstrada Stradella-Milano senza dover passare per la intasatissima tangenziale est di Pavia. Un intervento del genere costerebbe assai meno di un nuovo ponte e potrebbe essere realizzato in tempi brevi, anche per intercettare flussi turistici con l'Expo 2015” conclude il capogruppo di minoranza. il Periodico NOVEMBRE 2014 36 STRADELLA IL DURO ATTACCO DEL CONSIGLIERE DI “PRIMA STRADELLA” ALLA MAGGIORANZA “La giunta Maggi è già politicamente scaduta, senza una visione lungimirante” di Oliviero Maggi “Una giunta politicamente scaduta”. È questo il netto giudizio che il consigliere di “Prima Stradella”, Dino Di Michele riserva all'amministrazione comunale guidata dal sindaco Piergiorgio Maggi. Secondo l'esponente della minoranza, la nuova giunta è ancora legata a schemi politici del passato, che impediscono qualsiasi spinta al rinnovamento. E questo immobilismo si ripercuote sull'azione amministrativa, con scarsa attenzione al verde e alle manutenzioni e scelte mancate sulle politiche familiari e il taglio delle tasse. Anche in questa legislatura Di Michele porterà avanti il suo impegno nella commissione Welfare, impegnandosi nel sostegno concreto alle categorie più fragili e in difficoltà: una delle proposte che sottoporrà all'attenzione della maggioranza è la creazione di nuove formule abitative per persone con problemi economici, famiglie con minori, in attesa della risoluzione dell'emergenza legata ai vari soggetti. Un modo per cercare di migliorare le condizioni dei più deboli, ma anche di dare slancio all'edilizia, in particolare il settore legato alla costruzione di alloggi a canoni popolari o calmierati. Consigliere Di Michele, qual è il suo giudizio sulla giunta a meno di sei mesi dalle elezioni? “Questa giunta è politicamente scaduta, per l'”anzianità” dei suoi componenti che, ad esclusione di una new entry, ha sulle proprie spalle una datazione di inizio attività molto remota. Dato atto che la vecchiaia politica del sindaco e assessori porta con se' anche l'esperienza maturata, io posso dire che certamente questa giunta lavora più e meglio della precedente fallimentare giunta Lombardi, però resta limitata ed ancorata a vecchi schemi partitici che impongono un freno al fare scelte politiche e tecniche innovative e con una visione lungimirante”. A che cosa si riferisce in particolare? “Mi riferisco al cambiamento di talune politiche familiari e giovanili, volte all'incentivazione di nuove famiglie e imprese. Molto si potrebbe fare per migliorare le manutenzioni stradali, del verde pubblico che ad oggi è mal tenuto, individuare formule ulteriori di tagli alla spesa corrente reinvestendo le risorse per tagli alle aliquote fiscali per le fasce economicamente più svantaggiate e non ultimo vedo utile una ri- organizzazione generale dei servizi/uffici comunali”. Lei si è sempre impegnato per il sociale. Su cosa si concentrerà la sua azione prossimamente? “Per quanto riguarda il mio impegno in commissione terza spero in una fattiva collaborazione come fino ad oggi è sempre stato. Io mi interesserò di quelle fasce di popolazione il cui reddito non esiste o è molto basso, ossia disoccupati, inoccupati, esodati e altri in estrema fragilità e assicuro per esperienza quotidiana sono davvero tanti e in quest'ultimo periodo sono aumentati. Io cercherò in concerto con tutti di individuare le formule più concrete di aiuto, in sinergia con le istituzioni del volontariato presenti e attive sul nostro territorio per alleviare le diverse difficoltà”. Quali potrebbero essere, ad esempio, queste formule concrete di aiuto? “Io auspico di poter individuare con l'amministrazione una formula abitativa comune che consenta di aiutare più persone in un unica casa pur mantenendo spazi di privacy e indipendenza, dove i soggetti single in fragilità economica possano avere un tetto e i minimi comfort necessari, non ultima la creazione di spazi abitativi di emergenza per casi con minori, dove i piccoli possano trovare la giusta dimensione per rimanere nel contesto socio-scolastico-ricreativo abituale in attesa della risoluzione all'evento emergenziale o dell'alloggio definitivo. In questa fase di scarse risorse si devono fare scelte decise e drastiche che prevedano come punto di arrivo il miglioramento delle condizioni dei più deboli, senza prescindere anche da una scossa all'economia edile, penso all'edilizia residenziale convenzionata e manutenzioni più o meno grandi, escludendo progetti grandi, inutili e irrealizzabili”. L'ASSESSORE FRANCA POGGI REPLICA ALLE CRITICHE DELLA MINORANZA “Sono stata bersagliata come un tiro al piattello: ora lavoriamo per il bene della città” di Oliviero Maggi Il consiglio comunale, in una delle ultime sedute, ha respinto la contestazione di incompatibilità nei confronti dell'assessore Franca Poggi, presentata in maniera unitaria dai gruppi di minoranza “Prima Stradella” e “La Strada Nuova”. “Grazie ai miei colleghi di maggioranza che mi hanno sostenuto in tutti questi mesi in cui sono stata bersagliata come un tiro al piattello – ha affermato Poggi al termine della votazione –. Dopo la vittoria alle elezioni sono scelta dal sindaco per entrare in giunta e ho messo a disposizione la mia esperienza amministrativa, sia come consigliere e assessore, che come dirigente della Broni-Stradella spa. Ma in questi mesi ho fatto molta fatica a trovarmi costantemente sul giornale. Però devo dire grazie anche alla minoranza per avermi fatto conoscere”. Ma, dopo le polemiche sul suo doppio ruolo di assessore e dirigente di una municipalizzata partecipata dal Comune, Franca Poggi chiede solo di poter continuare il suo impegno: «Credo che sia tempo di mettersi a lavorare. Invece che della mia incompatibilità bisognerebbe discutere delle problematiche rimaste aperte in città – ha concluso –. Ma solo lavorando tutti insieme possiamo dare quelle risposte che le persone aspettano. Intanto, mentre qualcuno pensava ad attaccarmi, io ho lavorato, incontrato i commercianti, lavorato per l'istituzione dell'Urp e la modifica dei regolamenti comunali. Ora, spero solo che ci sia un ampio ravvedimento da parte di alcuni, per poter realizzare davvero il bene per la nostra città”. A Franca Poggi sono arrivati anche gli attestati di solidarietà del capogruppo di “Torre Civica”, Pierangelo Lombardi, e dallo stesso sindaco Piergiorgio Maggi: “La contestazione è stato un atto totalmente fuori luogo – ha attaccato il primo cittadino –. Voglio esprimere solidarietà, stima e apprezzamento per le capacità di Franca e per come sta gestendo le deleghe che le sono state affidate. Della scelta di Poggi come assessore io mi assumo la totale e piena responsabilità”. il Periodico NOVEMBRE 2014 37 SPUNTA UNA CORDATA DI IMPRENDITORI BRESCIANI PER SALVARE “LA VERSA” di Oliviero Maggi Settimane decisive per il futuro della cantina sociale “La Versa”. Entro la fine dell'anno, infatti, la società dovrà presentare ai soci un nuovo piano industriale, intorno al quale cercare le risorse per continuare l'attività. Dopo il “no” dei soci al piano di salvataggio proposto dalla cantina “Terre d'Oltrepo” di Broni-Casteggio, in questi mesi il consiglio di amministrazione ha vagliato diverse proposte in campo, arrivando ad appoggiare una “cordata” di imprenditori bresciani, interessati alla cantina. Questi manager sono guidati da Abele Lanzanova, un industriale con diverse cantine in Piemonte, che qualche anno fa aveva tentato anche la scalata al Como calcio. Il consiglio di amministrazione ha accolto con favore la proposta di Lanzanova, dando un primo “sì” ufficioso al progetto. Ora, però, direttivo e soci aspettano di conoscere i numeri dell'operazione: in una prima riunione informa con la società il manager bresciano si è impegnato a coprire completamente il debito del 2013 e al 30% quello del 2010, dall’altra a garantire con gli istituti di credito il rientro del passivo della società, tramite le aziende di cui è proprietario. Ma ora bisogna mettere nero su bianco numeri e cifre. Anche perché il tempo stringe ed entro il 31 dicembre la cantina dovrà presentare un piano industriale: a questa data guarda con attenzione anche la Regione Lombardia, che, durante la visita dell'assessore Gianni Fava, aveva chiesto chiarezza e rapidità. Nonostante le ristrettezze per i tempi, però, la partita potrebbe non essere ancora chiusa: il consiglio di amministrazione, infatti, si sarebbe spaccato sulle scelte e, perciò, per tentare una mediazione, è stata lasciata aperta una porta per un'eventuale nuovo interessamento della cantina “Terre d'Oltrepo” di Broni-Casteggio. Intanto la società lavora all'operazione Lanzanova: tra i fautori dell'accordo c'è il presidente della cantina, Alberto Dino Scarabelli. Presidente Scarabelli, finalmente sembra essere arrivata una soluzione per la cantina “La Versa”. È fiducioso del progetto presentato? “Direi proprio di sì. La prima impressione dei soci verso questa nuova cordata è stata molto positiva, anche se finora c'è stata solo una semplice condivisione delle linee guida del progetto. Ora ci aspettiamo di conoscere i numeri dell'operazione. Il gruppo ha confermato che si occuperà della parte della commercializzazione dei prodotti, chiedendo ai soci di occuparsi della gestione della cantina, oltre al pieno conferimento delle uve delle vendemmie. Dobbiamo anche aspettare per permettere a questi industriali di decidere i termini della loro partecipazione al salvataggio della cantina”. I tempi, però, sono molto stretti, ed entro dicembre dovranno arrivare delle risposte chiare. Crede nella possibilità di attuazione del “salvataggio”? “Noi stiamo lavorando per attuare questo salvataggio. È l'impegno che abbiamo preso con l'assessore regionale Gianni Fava, quando è stato in visita alla cantina. È da gennaio che stiamo cercando possibili soluzioni al problema della cantina, poi siamo arrivati in estate a discutere il piano di “Terre d'Oltrepo” di Broni, ma, dopo la sua bocciatura, ci siamo trovati ad agosto con niente in mano. Non è facile arrivare ad una soluzione con 5 anni di perdite pesanti sulle spalle, ma sono fiducioso. Ormai siamo al “redde rationem”, consapevoli che il futuro della cantina avrà ripercussioni su tutto l'Oltrepo Pavese”. Abele Lanzanova, nome noto dell’imprenditoria e personaggio spesso criticato dai giornali per il suo modus operandi, ad esempio nella vicenda del Como calcio. Lei cosa ne pensa? Che impressione ha avuto? “Ribadisco che si tratta di imprenditori del settore agroalimentare che hanno mostrato interesse per la nostra cantina. Tutto qui. A me interessano i numeri e la proposta ufficiale del gruppo. Da li partiremo per decidere il da farsi. Una volta svelato il piano do- OLTREPO “Primo impatto positivo, aspettiamo i numeri: penso che sia la volta buona” vremo convocare i soci per discutere insieme a loro. Dovremo valutare anche eventuali modifiche allo statuto della cantina per permettere l'ingresso di questo gruppo. Capisco che i tempi siano stretti, ma noi ce la stiamo mettendo tutta”. Presidente Scarabelli, nel caso la cordata non andasse a buon fine, cosa si prospetta? Concordato, fallimento? “Adesso non voglio pensare a niente di tutto questo. Stiamo lavorando per salvare la cantina. E penso proprio che questa sia la volta buona”. IL 9 NOVEMBRE GRANDE APPUNTAMENTO A Montalto va in scena la festa di San Martino Come ogni anno a Montalto Pavese, dal 6 al 9 novembre, si svolgerà la tradizionale Fiera di San Martino. L'edizione 2014 ha in sé qualcosa di speciale, su tutto la stretta collaborazione tra Amministrazione, Proloco e i ragazzi della Montalto da Bere. Ognuno con le proprie idee e contributo, tutti insieme mossi da passione e voglia di fare con un solo obiettivo, rendere la fiera di San Martino un motivo di orgoglio per tutti i Montaldesi e un'attrazione per tutti i turisti. L'evento durerà quattro giorni, avrà una forte impronta enogastronomica con i sapori caratteristici delle nostre colline e con l'intento di ricreare l'emozione della fiera di una volta. Si inizierà il giovedì sera con “pizza sotto il tendone”; il venerdì sera, i ragazzi della Montalto da Bere ci faranno rivivere una serata anni 90; sabato sera di emozioni raffinate con Simone Loi chef di una famosa trasmissione televisiva, che reinterpreterà alcuni piatti della tradizione. L'evento culminerà domenica 9 con la Fiera vera e propria, la mostra mercato dei prodotti tipici dell'Oltrepo Pavese, le macchine agricole, la mostra di hobbistica e artigianato, la mostra dei bambini, il pranzo sotto il tendone, i giochi alla moda dei nonni per grandi e piccini il tutto con castagne, vino e musica a volontà. Amministrazione, Proloco e i ragazzi della Montalto da Bere saranno regia e attori per regalarvi momenti speciali. Fiera di San Martino, un'emozione da assaporare e vivere, come una volta e per sempre. il Periodico 38 NOVEMBRE 2014 il Periodico NOVEMBRE 2014 39 PARLA luigi bardoni PROMOTORE DELLA LISTA CIVICA POI RITIRATA di Alessandro Disperati "Chiediamo le dimissioni del sindaco, della giunta e del consiglio comunale tutto perchè qui siamo di fronte ad un'inefficienza totale ed inoltre vengono spesi soldi pubblici per opere che noi riteniamo inutili". Non usa certo mezzi termini Luigi Bardoni che aveva presentato una lista (poi ritirata) in quel di Torricella Verzate. E oggi Bardoni non sta certo a guardare... Lo abbiamo incontrato in questi giorni. Bardoni cosa ci dice della giunta di Torricella? "Siamo sempre più delusi da maggioranza ed opposizione. Perchè la maggioranza non fa niente e invece la minoranza non spende una parola per il bene del nostro comune. E così davvero non si fa". Ma cos'è che non va a Torricella? "Le carenze sono numerose: fra queste l'incapacitá di far fronte al problema incolti, la malagestione di strade, fognature e servizi, mentre si investono ri- sorse ed energie per opere che non servono a nulla. L'esempio lampante di questi giorni è la piazza che è appena stata inaugurata e che non solo non serve a nulla ma così come è stata ristrutturata non sembra neppure più una piazza...". Ma ci sono anche altri problemi in paese? OLTREPO Torricella: all'attacco del sindaco "Chiediamo le dimissioni di tutti" "Parliamo della rete fognaria in frazione Pavese che, al contrario di quello che asserisce il sindaco, non esiste. Parliamo del gas che manca in Val Sorda. E ancora, la strada di Castelletto ancora pericolosa, e poi la mancata pulizia dei fossi e il Rile lasciato a se stesso con il perenne rischio di allagamenti". Ma che opinione si è fatto della giunta? "Sono tutti falsi, pensano solo per loro invece di risolvere i problemi della nostra bella località. Siamo disposti a tutto. Perchè anche in occasione delle recenti piogge torrenziali non si è intervenuti per pulire fossi che avevo già segnalato evidenziando che non erano pronti a captare l'acqua piovana e così è stato. Adesso siamo stanchi e chiediamo le dimissioni del sindaco". INTERVISTA ALL'ASSESSORE DI CASTEGGIO, MILENA GUERCI Sicurezza, ambiente, ecologia: tre temi importanti per una città più vivibile e sicura di Marta Di Martino Abbiamo incontrato l'Assessore alla sicurezza, protezione civile, ecologia, ambiente e agricoltura Milena Guerci, rieletta lo scorso 25 maggio a Casteggio. "Benché in Consiglio Comunale da dieci anni, la carica di Assessore è ovviamente una grande responsabilità, che il Sindaco ha voluto attribuirmi, e della quale lo ringrazio. I settori che mi vedono coinvolta sono molteplici e molto diversi fra loro, per cui spero di essere all'altezza dell'incarico. Per quanto riguarda l'agricoltura, il mio settore lavorativo, avevo già iniziato a rapportarmi con i colleghi che operano sul territorio, per i quali sono intervenuta con il Consiglio Comunale per risolvere l'annoso problema dello smaltimento dei contenitori dei fitofarmaci e dei concimi. Infatti, da due anni, è operativa una convenzione che le aziende agricole del territorio casteggiano, possono stipulare con ASM Voghera, per il conferimento a titolo gratuito, dei contenitori stessi, bonificati con una procedura ben definita. La raccolta avviene in un'apposita zona (area Truffi) due volte l'anno, a metà Giugno e metà Novembre. Il trasporto di questi contenitori svuotati e bonificati, è effettuabile direttamente dalle aziende, proprio grazie alla convenzione. Se non esistesse, gli agricoltori sarebbero obbligati a servirsi di ditte specializzate, con oneri a proprio carico”. Agricoltura, ecologia ed ambiente: cosa sta cambiando a Casteggio? “Abbiamo avuto momenti difficili per il fermo manutenzione del depuratore nei mesi di Agosto e Settembre: i cittadini hanno sopportato forti disagi per i miasmi nella zona del depuratore. Il fermo dell'impianto è stato necessario, per consentire lo svolgimento dei lavori di adeguamento e riqualificazione del depuratore. Ora il problema è stato risolto: il depuratore è stato riparato, e l'ATO (Ambito Territoriale Ottimale per la regolazione e pianificazione del servizio idrico integrato) della provincia di Pavia, ha investito una somma ingente per questo intervento. Per quello che riguarda l'ambiente, parlando dei rifiuti, il Comune ha già il progetto esecutivo e ha approntato i lavori per un centro multiraccolta, quindi non solo per “gli ingombranti”, ma anche tutti quei materiali che possono essere raccolti in maniera differenziata. Dobbiamo continuare ad incentivare la raccolta differenziata che, viene fatta, ma in percentuale troppo bassa rispetto all'indifferenziata. Seguendo le direttive europee, Casteggio dovrebbe arrivare al 2020 con il 60% di differenziata, come è previsto per tutti gli altri comuni. Ad oggi siamo fermi al 18%. Deve esserci sinergia a monte, partendo dal cittadino, al gestore, come una catena di montaggio a tutti gli effetti”. Senso civico e decoro urbano. Come si sta muovendo Casteggio? “Abbiamo emesso, in questi ultimi mesi, l'ordinanza per “la corretta conduzione dei cani” e tutto quello che ne consegue. Prevenire gli inconvenienti che, il non corretto comportamento degli accompagnatori, potrebbe provocare in merito alla pulizia, decoro e igiene delle aree pubbliche. Dobbiamo garantire sicurezza e incolumità ai nostri cittadini, tutelando il benessere dei nostri animali domestici. Troppo spesso le vie cittadine sono imbrattate, recando disagio alla cittadinanza. Sono state fatte delle contravvenzioni e segnalate delle infrazioni. L'ordinanza non è stata fatta “per fare cassa”, ma per sensibilizzare chi conduce dei cani a pulire dove il proprio cane sporca. La raccolta delle deiezioni dei propri animali è doverosa sia per ragioni di decoro, che di igiene”. La collaborazione con le Forze dell'Ordine è fondamentale per garantire la sicurezza della città? “Per quanto riguarda la sicurezza, la collaborazione con le Forze dell'Ordine è totale. Sia la Polizia locale, che i Carabinieri di Casteggio lavorano in stretta cooperazione per gestire le varie situazioni relative alla sicurezza dei cittadini. Tra queste, possiamo citare lo sgombero più volte effettuato dalle Forze dell'Ordine, dell'ex consorzio agrario. Un edificio di notevoli dimensioni, abbandonato da anni ed occupato abusivamente, per il quale la nuova gestione, il Consorzio Terre Padane di Piacenza, interverrà nel mese di Novembre per murare tutte le entrate, porte e finestre fino al primo piano. E' un risultato considerevole visto che da diversi anni si era cercato di risolvere questa situazione, senza risultati positivi”. “I progetti in itinere sono tanti - ribadisce l'Assessore Guerci - i mesi trascorsi dall'elezione sono ancora troppo pochi per poter dare una valutazione in merito a quelli che potrebbero essere e rimanere solo “sogni”, rispetto a quelli che potrebbero diventare presto realtà. Tra qualche mese, saremo in grado di dare un giudizio complessivo più attento e preciso e vedere insieme tutte le tappe percorse”. il Periodico NOVEMBRE 2014 40 OLTREPO REDAVALLE TRA PASSATO E FUTURO, INTERVISTA AL VICESINDACO MODENA "Un comune virtuoso che riesce a garantire ed a potenziare i servizi" di Valentina Villani La tornata elettorale di maggio ha apportato molti cambiamenti all'interno delle amministrazioni oltrepadane, insieme a questi abbiamo avuto anche diverse conferme: è il caso di Redavalle dove nella giunta del neo Sindaco Pierangela Compagnoni, ritroviamo Gabriele Modena, riconfermato vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici, con il quale siamo an- dati a parlare. Modena, vicesindaco al secondo mandato e la riconferma di assessore; cosa ci può dire in merito? “Posso solo dire che è stato davvero un grande onore. Le preferenze riconfermate alle urne dai miei elettori e la fiducia che ha riposto in me il mio nuovo Sindaco sono per me motivo di grande orgoglio e di gratificazione”. Un nuovo Sindaco e una maggioranza composta in parte dai componenti della vecchia amministrazione ed in parte dai nuovi arrivati, cosa ne pensa? “Da anni ormai a Redavalle lavora un gruppo di amministratori affiatato; sia le precedenti amministrazioni di cui ho fatto parte, che quella attuale guidata dal Sindaco Compagnoni, sono frutto di passione e amore per il proprio paese e i risultati si vedono, nonostante le difficoltà: prova ne sono il nuovo ambulatorio medico, la biblioteca, la sala polifunzionale ed il rifacimento del nuovo edificio scolastico che ci permette di poter offrire finalmente ai nostri cittadini una scuola a norma ed efficiente. Posso ritenermi soddisfatto di poter nuovamente lavorare con questa squadra alla quale sono molto legato, ma anche entusiasta dei nuovi componenti che sono entrati da poco a far parte della nuova amministrazione. Un altro aspetto positivo di questa tornata elettorale è stato appunto l'ingresso di nuovi giovani all'interno del nostro gruppo; tutto ciò mi da la forza di andare avanti, nonostante le difficoltà che sopraggiungono ogni giorno, considerati i tempi in cui viviamo. Vedere al giorno d'oggi giovani leve con l'entusiasmo e la voglia di adoperarsi per il bene del proprio paese, fa ben sperare per il futuro della nostra nazione”. Parliamo di progetti, passati e futuri. “Innanzitutto dobbiamo sottolineare come sia sempre più dura amministrare piccoli comuni come il nostro, considerate le restrizioni continue da parte dello Stato e i vincoli del patto di stabilità che soffoca l'azione amministrativa; il primo scopo è quello di preservare il patrimonio comunale esistente con una attenta e costante opera di manutenzione così che mantenga la sua efficienza. Altro tema a noi caro è quello della salvaguardia della tutela ambientale, soprattutto nel costante controllo di fossi e corsi d'acqua del reticolo idrico minore: in questa ottica abbiamo da poco concluso una serie di interventi finalizzati al ripristino e alla manutenzione del fosso colatore denominato Roggia Cappella e del fosso detto Roggetta. Non dimentichiamo poi la sicurezza. Infatti, entro la fine dell'anno, grazie anche al contributo dell'Ente Opera Pia M.Priora, dovremmo riuscire a rendere Redavalle “comune cardioprotetto” con l'installazione di un defibrillatore. Redavalle da anni può considerarsi un comune virtuoso per il costante rispetto del patto di stabilità ma questo, inevitabilmente, limita gli investimenti: quelli che stiamo facendo sono passi concreti, frutto di una attenta programmazione coniugata alle esigenze di bilancio”. il Periodico NOVEMBRE 2014 41 IL LANCIO DELL’UOVO DALLA VAL VERSA AGLI STUDI TELEVISIVI DI CANALE 5 di Oliviero Maggi Il lancio dell’uovo, tradizionale gara goliardica della Valle Versa, sbarca in televisione, nel programma di Canale 5 “Tu si que vales”. A far conoscere il gioco ai telespettatori italiani un gruppo di “lanciatori”, tra cui lo stradellino Giuseppe Valle e Massimiliano Mangolini, glorie della squadra di calcio dello Zavattarello. “E’ stata un’esperienza molto bella, che abbiamo vissuto insieme agli amici di Cengio – spiega Valle, che detiene il record di lancio dell’uovo a 62 metri -. Ci siamo divertiti, ma nel contempo abbiamo fatto conoscere a tutta l’Italia questa nostra tradizione, che ogni anno portiamo avanti, coinvolgendo anche i più giovani”. I lanciatori si sono presentati vestiti con delle tute bianche, con una valigetta, che conteneva, invece di materiale pericoloso, le uova da utilizzare per i lanci, messi in atto sotto lo sguardo divertito, ma anche un po’ terrorizzato, dei giurati e del pubblico. Il lancio dell’uovo si svolge ogni febbraio/marzo in località Versa nel Comune di Montecalvo Versiggia. L'evento si inserisce nell'ambito del Carnevale Giuseppe Valle OLTREPO Un gruppo di lanciatori a “Tu si que vales”: “Facciamo conoscere le nostre tradizioni” dell'Alta Val Versa, una tradizione piuttosto antica. Generazioni di giovani locali hanno mantenuto vive le tradizioni della polenta con frittura, salamino cotto o baccalà e dei diversi giochi come la pentolaccia, la carriolata e, appunto, il lancio dell'uovo. “Non è un gioco affatto semplice, perché non è facile lanciare un uovo a lunga distanza e, soprattutto, prenderlo al volo senza romperlo – continua Valle – . Il gioco prevede dei premi, generalmente di tipo alimentare genuino della Valle Versa, ma, soprattutto, vale la pena di partecipare o anche solo di assistere per trascorrere qualche ora in allegria”. Il lancio dell'uovo ha assunto sempre maggiore importanza negli anni, anche in virtù dello spirito di competizione fra i team, che si ritrovano per sfidarsi, ma che, alla fine, si riuniscono per festeggiare questa ricorrenza, divenuta ormai un appuntamento fisso del calendario oltrepadano. L'OLTREPO PAVESE SUL SITO “CREATED IN ITALIA” DI INTESA SANPAOLO Bottiroli: “Una grande opportunità, grazie all'impegno del Consorzio e di Promofast” di Oliviero Maggi L'Oltrepò Pavese del vino, dei sapori tipici e del turismo è protagonista, grazie alla Promofast di Gianni Maccagni e al Consorzio Tutela Vini Oltrepo Pavese, sul portale Intesa Sanpaolo “Created in Italia”, un sito sviluppato dalla banca-partner di Expo attraverso il quale è possibile entrare in contatto con un selezionato gruppo di imprese italiane, che rappresentano l’eccellenza del made in Italy. Il portale, che servirà anche per la vendita dei biglietti d'ingresso all'Esposizione Universale, è segnalato a tutti i clienti Intesa Sanpaolo del mondo e offre una vetrina sulle imprese d'eccellenza italiane operanti nella ristorazione e nel turismo. Il direttore del Consorzio, Emanuele Bottiroli, spiega: “La nostra presenza sul portale "Created in Italia" con Promofast è l'estensione naturale del progetto turistico Terre Diverse, della partnership tra mondo del vino e della ricettività su cui il Consorzio si è concentrato negli ultimi cinque anni, con crescente intensità. Avere un partner come Promofast, autorevole tour operator territoriale accreditato, inoltre, ci mette nelle condizioni di andare al di là delle parole e di veicolare pacchetti capaci di generare economia a vantaggio del nostro sistema impresa a 360 gradi”. Gianni Maccagni ricorda: “Ventisette anni in giro per il mondo sono serviti a convincermi sempre di più che l’Oltrepo è uno dei territori più belli e completi, anche turisticamente parlando. Grazie alla stretta collaborazione con il Consorzio e alla nostra partecipazione al progetto turistico Terre Diverse - aggiunge Maccagni -, ho scoperto associazioni culturali di altissimo livello, le guide preparatissime di Spino Fiorito, strutture ricettive pronte per fare il salto di qualità. L’Oltrepò c’è. C’è sempre stato. Adesso è pronto per essere conosciuto. E’ con questo spirito che ci siamo sempre più dedicati alla promozione territoriale, nell’auspicio che il volano di Expo2015 possa incrementare le presenze in Oltrepo, a beneficio di tutti gli operatori del settore e non solo”. il Periodico 42 NOVEMBRE 2014 il Periodico 43 QUASI ULTIMATI I LAVORI DI REALIZZAZIONE DELL’ARGINE AD ARENA PO di Oliviero Maggi Sono in via di ultimazione i lavori di realizzazione dell’argine di Arena Po. L’intervento si concluderà nelle prossime settimane, mentre, più avanti, saranno ultimate le opere accessorie, ovvero i percorsi ciclabili e i sentieri nel bosco di pianura. L’opera, il cui importo totale ammonta a 8.700.000 euro, consiste nella realizzazione di una nuova arginatura maestra per un totale di quasi 4 km comprensiva di tutte le opere connesse quali chiaviche, impianti elettromeccanici, canali scolmatori, riprofilatura lanche. Di fronte alla chiesa di San Giorgio l’argine maestro raggiunge le dimensioni maggiori (larghezza oltre 30 metri e altezza oltre 6 metri): qui verrà realizzato uno specchio d’acqua fruibile dalla collettività. Il vicesindaco Andrea Scagni sta seguendo da vicino tutti i lavori. Vicesindaco Scagni, a che punto sono i lavori dell’argine di Arena Po? “Sono a buon punto, l'argine dovrebbe essere messo in sicurezza con la chiusura completa nelle prossime settimane, poi le opere di rifinitura verranno più avanti. Da parte nostra ci sarà massima attenzione sulle rifiniture e sulle opere accessorie (percorsi ciclabili sopra e sotto l'argine e sentieri nel bosco di pianura) da fare e che potranno essere un valore aggiunto al paese e al territorio. Si sta cercando di avere in concessione dal demanio le aree golenali poste fuori dall'argine, per valorizzarle con percorsi ciclopedonali nel bosco di pianura in riva al grande fiume”. Riguardo invece alla massa di legname e detriti che preme contro uno dei piloni del ponte di Spessa Po, che cosa si può fare? “Abbiamo presente la questione e ne abbiamo parlato fra di noi. La situazione è già stata peraltro segnalata anche dalle guardie ecologiche volontarie provinciali circa un mese fa. Credo che la competen- OLTREPO “L’opera sarà un valore aggiunto per il paese e per tutto il territorio” NOVEMBRE 2014 za della pulizia sia della Provincia, proprietaria del ponte. Faccio presente che noi come Comune, in occasione delle due feste paesane dei mesi scorsi, per la vergogna, abbiamo almeno tagliato l'erba su tutte le strade provinciali del territorio comunale con i nostri mezzi. Per la legna sotto il ponte non abbiamo ne’ mezzi adatti ne’ tantomeno i soldi necessari”. INCONTRO PRESSO IL COMUNE DI PORTALBERA Tavola rotonda dei comuni per discutere la questione amianto di Francesca Ragazzi Giovedì 9 ottobre si è tenuta nella sala consiliare del municipio di Portalbera una tavola rotonda per discutere la questione amianto, organizzata dall'associazione Avani, con la collaborazione di Roberto Meriggi, presidente della Gap Pro loco di Portalbera, molto sensibile al problema a causa della morte prematura di un volontario dell'associazione. Si è parlato del dilemma che affligge le terre della zona Broni-Stradella ovvero, la presenza di amianto e le continue vittime per mesotelioma pleurico. Mingrino, presidente dell'Avani ha spiegato come questa associazione cerca di combattere la complicazione del suo smaltimento, dando anche sostegno e supporto morale e legale ai parenti delle vittime di mesoteliona pleurico. E' molto importante eliminare questa sostanza poichè le statistiche dicono che nel 2020 si raggiungerà il picco di morti per questo tumore, mentre al giorno d'oggi si diagnostica un caso alla settimana. Il mesotelioma pleurico è un tumore che colpisce la pleura che riveste i polmoni il cui più importante fattore di rischio è rappresentato dall'esposizione all'amianto: la maggior parte dei malati di questa malattia sono entrati in contatto con questa sostanza. Quando questo minerale viene frammentato, produce una polvere che, se inalata, può provocare il tumore, anche decenni dopo. All'incontro ha partecipato Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd, primo firmatario della legge sull'amianto attualmente in vigore in Lombardia. Si chiede un piano decennale per la rimozione, la bonifica e lo smaltimento dell'amianto, firmata dal consigliere Pd ma poi bocciata dal consiglio regionale. Il Pd ha ottenuto un finanziamento di 13 milioni di euro per il primo lotto di bonifica ed ora la Regione chiede al Governo di considerare la ex Fibronit di Broni come sito prioritario per l'interesse della Regione Lombardia. Mingrino ha spiegato che l'Avani vuole agire rimuovendo l'amianto anche dalle strutture private ma, l'Asl si pronuncia esponendo che la rimozione è troppo pericolosa (è necessario personale specializzato) e il suo smaltimento deve essere fatto in discariche apposite e troppo onerose per lo stato; anche lo stoccaggio darebbe problemi. I comuni della zona Broni-Stradella si stanno attivando per cercare i fondi e risolvere questo problema che da anni affligge gli abiatanti di questi paesi, speriamo che i lavori siano attuati il prima possibile per poterci liberare da questo rifiuto tossico. il Periodico NOVEMBRE 2014 44 EVENTI L'EVENTO E' ORGANIZZATO DALLA COOPERAtiVA CLASTIDIUM LAVORA Il 23 novembre scatta la 30esima edizione della Fiera del Tartufo a Casteggio di Marta Massacci Il 23 Novembre l’area fieristica di via Truffi dedicherà un week end al tartufo e al miele con la tradizionale fiera che ormai da anni è diventata un appuntamento fisso. Abbiamo incontrato Piero Bonferoni, Presidente della Cooperativa Clastidium Lavora che ci ha raccontato le particolarità di questo prodotto e i progetti futuri che la fiera ospiterà. Come ha deciso di lavorare l’area fieristica in seguito alla sua riconversione? “L’area fieristica sono anni che opera sul territorio, tre anni fa grazie un’operazione del Comune, è stata ristrutturata interamente. In seguito, è stato fatto un bando per la sua gestione, che è stata data alla Cooperativa Clastidium Lavora, adesso ci stiamo dando da fare per riuscire nei prossimi anni cercare di organizzare degli eventi, alcuni organizzati direttamente da noi, altri dati in mano da noi a terzi come Birrart. Nel 2014 abbiamo seguito Oltrevini che ha avuto un ottimo successo e organizzeremo il 23 Novembre la Fiera del Tartufo e del Miele, arrivata alla sua trentesima edizione”. Come si presenterà la fiera del Tartufo il prossimo 23 Novembre? “Innanzitutto la fiera in questione è la più antica di tutto il territorio dell’Oltrepo, tenendo conto di un’altra cosa, che non si è mai riusciti nel corso degli anni a valorizzare al massimo, un prodotto tipico come il tartufo. Da quest’anno l’intenzione è proprio quella di sottolineare l’importanza che questa materia prima ha per arricchire il nostro territorio e portare ulteriore conoscenza. Il tartufo diventa un prodotto d’elite non solo in Italia ma in tutto il resto del mondo, anche se tutti dimenticano che scientificamente la patria del tartufo è l’Oltrepo”. Che storia ha alle spalle questo prodotto? “Nel 1830 Carlo Vittadini, biologo dell’Università di Pavia, ha classificato tutti i tartufi e per questa classificazione, tutti sono stati trovati in Oltrepo. La patria di questo prodotto è appunto l’Oltrepo che a quei tempi non era sotto la provincia di Pavia bensì nel Ducato di Voghera, ancora sotto il Piemonte". Per quanto riguarda invece la fiera, quale novità porterà quest’edizione? “Quest’anno proprio per dare significato al valore scientifico del tartufo dell’Oltrepo abbiamo organizzato un convegno per la Domenica mattina, sul tartufo e su Carlo Vittadini appunto, anche perché l’intenzione è quella di proporre all’expo, il tartufo come prodotto di eccellenza del nostro territorio”. Quindi vede un possibile legame tra l’Oltrepo Pavese ed Expo? “Il primo legame esistente tra Expo e l’Oltrepo è il prodotto alimentare che si riallaccia perfettamente alla tematica di Expo sulla nutrizione. La nostra è infatti una zona principalmente agricola, che produce prodotti direttamente per le nostre tavole. Ora, la nutrizione come l’ha intesa Expo, può essere analizzata in due modi, Nutrizione dal punto di vista del cibo e in senso più letterale, ovviamente, ma anche dal punto di vista della conoscenza. Certo, il tartufo è un prodotto d’èlite e non possiamo pensare di sfamare la popolazione a tartufi, però possiamo sfamarne la cultura, presentando il prodotto non tanto come qualcosa da mangiare ma come portatore di conoscenza. Di fatto l’Oltrepo è situato alle porte di Milano, ha una vastità e varietà di prodotti, che non riguardano solo il tartufo, ha una variegata proposta da portare all’Expo, in questo senso. Spero quindi che i nostri Comuni riescano a mettere in piedi un progetto solido e valido per esaltare le qualità dei nostri cibi e di conseguenza anche del nostro territorio”. Cosa crede che sia necessario fare per avere visibilità anche oltre i confini dell’Oltrepo? “Sicuramente, per raggiungere un buon livello di notorietà e incrementare la diffusione delle qualità dell’Oltrepo bisogna cercare di stare al passo con la modernità dei tempi. In questo senso devo dire che il Comune di Casteggio ha lavorato in questa direzione, perché ha capito che ciò che sta andando per la maggiore di questi tempi è la cucina. Se dieci anni fa andavano di moda sommelier e allenatori di calcio, adesso le persone sono ancora allenatori di calcio ma tutti cuochi. Adesso va di moda lo show cooking, che sia un bene o un male non lo so ma è garanzia di successo e l’abbiamo visto alla scorsa edizione di Oltrevini dove abbiamo avuto ospiti Beatrice De Tullio, concorrente a Masterchef 3 e chef Rubio e stiamo già pensando per l’anno prossimo di coinvolgere altri esperti noti e non del settore. Chiaramente dietro a tutto c’è un costo ma è un costo che porta gente, soprattutto da fuori e questo è sicuramente positivo”. Avete altri progetti oltre Oltrevini e La Fiera del Tartufo per l’anno prossimo? “Certo: a partire dal prossimo Dicembre 2014, il primo sabato di ogni mese, per tutto il 2015 sarà organizzato un mercatino dell’antiquariato, stiamo pensando anche lì di dargli un taglio spettacolare ma è ancora tutto in fase di ideazione". il Periodico 45 IL GRUPPO VOGHERESE SI ESIBIRA' IL 15 NOVEMBRE A MILANO di Serena Simula È stato un anno denso il 2014 per i Mandolin' Brothers, la storica band nostrana che ha appena compiuto 35 anni di attività festeggiati con un disco, un video, un minitour a Londra e tantissime date in tutto il nord Italia. Nonostante non si siano riposati un attimo Alessandro "Jimmy" Ragazzon, Paolo Canevari, Marco Rovino, Daniele Negro, Riccardo Maccabruni e Giuseppe "Joe" Barreca hanno ancora energie per pensare ad altri progetti per i prossimi mesi. Li abbiamo intervistati per farci raccontare i loro 35 anni insieme e che cosa gli riserva il futuro. Cominciamo da voi: come siete cambiati in questi anni? «Innanzitutto siamo cambiati a livello di formazione: suonare insieme per tanto tempo è infatti quasi un secondo lavoro e nel tempo gli unici ad essere rimasti della formazione originaria sono Jimmy e Paolino. Con il trascorrere degli anni e l'avvicendarsi dei musicisti comunque è ovviamente cambiato anche il nostro modo di fare musica: agli inizi, infatti, facevamo un country blues acustico ed è stato solo nella seconda metà degli anni '90 che abbiamo iniziato a comporre pezzi nostri. Da lì in poi, grazie al nostro primo produttore Massimo Visentin e a tutti quelli che lo hanno seguito abbiamo continuato a migliorare, imparando qualcosa di nuovo da tutti gli artisti che abbiamo incrociato sul nostro cammino». Com'è stata l'esperienza londinese che avete appena concluso? «Assolutamente meravigliosa, sicuramente una delle esperienze più belle della nostra carriera dopo la tournèe americana del 2010. Fatto di solo due date, questo mini tour in Inghilterra ci ha visto suonare con gli amici pavesi Lowlands e con gli inglesi Lucky Strikes al "Riga Music Bar" e al "The Wiindmill": il primo è un locale storico in cui si sono esibite agli esordi band come i Faces, i Dr. Feelgood, i 9 Below Zero e molti altri, mentre il secondo è uno dei locali attualmente più interessanti della zona dal punto di vista musicale». Da poco avete anche registrato il video di "Come on Linda". Vi siete divertiti? «Moltissimo anche se è stato più faticoso di quanto ci saremmo aspettati. Il regista Marco Rosson ci ha ripresi per due giorni all'interno del vecchio teatro anni '30 del centro Adolescere di Voghera, trasformato per l'occasione in una sorta di sala prove. In totale abbiamo totalizzato qualcosa come cinque o sei ore di girato poi riassunte in poco più di quattro minuti. Oltre al video di "Come On Linda" nella stessa location abbiamo anche girato un filmato live di "This Time For Real", apparso da poco su youtube». A cosa lavorate adesso? «A un concerto a cui teniamo moltissimo e che faremo il 15 novembre allo "Spazio Teatro 89" di Milano, dove suoneremo tutto l' album di Bob Dylan "Highway 61 Revisited". Quella di eseguire in serate speciali un intero disco che ha fatto la storia della musi- EVENTI Mandolin' Brothers: da 35 anni sulla cresta dell'onda a suon di musica NOVEMBRE 2014 ca reinterpretandolo a proprio modo è qualcosa che fanno diverse band americane e che noi ci terremmo molto a portare in Italia. Ovviamente in quell'occasione eseguiremo anche qualche brano nostro e dopo quella fatidica data ci metteremo a lavorare ad un nuovo lavoro totalmente acustico». MOSTRA A CASA STRINGA Una interessante mostra fotografica è stata allestita in questi giorni in località Casa Stringa di Pozzol Groppo a pochi passi da Godiasco. La mostra dal titolo 'Natualmente Dolci' è stata allestita dal fotografo Marco Bramati e negli scatti si possono ammirare paesaggi tra Volpedo e Pozzol Groppo. La si può vivistare dal venerdì alla domenica alla località Casa Stringa. Un appuntamento davvero da non perdere. il Periodico NOVEMBRE 2014 46 MOTORI NEL 2014 ANNULLATO IL RALLY RACE - TERME DI SALICE Periodo di crisi e mancanza di sponsor, per i rally in Oltrepo si prospetta un 2015 difficile Nel 2014 si è assistito all'annulamento del Rally Race - Terme di Salice che doveva essere organizzato dalla VM Motor Team di Valenza, gli organizzatori hanno cercato di fare l'impossibile ed anche le istituzioni hanno fatto il massimo in un momento davvero difficile. Ma alla ‘dead line’, l’ultimo giorno per dare l’ok l’organizzatore ha gettato la spugna, il rally è stato annullato. Al di là di qualsiasi considerazione o opinione sulla validità di questa tipologia di rally organizzata a Salice, il dato allarmante è che in Oltrepo è veramente difficile trovare le risorse necessarie attraverso gli sponsor per organizzare rally, anche rally di limitata caratura sportiva come il Rally Race - Terme di Salice. Nel giro di qualche anno è cambiato tutto nel mondo delle corse e la crisi dei rally è ovunque, ma il dato che dovrebbe far riflettere è che comunque in Italia quest'anno verranno organizzati oltre 100 rally con macchine moderne, i rally storici sono un discorso diverso, con costi diversi e valore sportivo diverso. La domanda quindi è perchè in Oltrepo non si riesce ad organizzare uno o due rally, pur essendo una zona di grandissima tradizione rallystica, con tantissimi appassionati e che ha dato al rallysmo tanti buoni piloti, per restare agli ultimi anni, Brega, Buscone, Ghezzi, Tagliani, i Musti, padre e figlio e tanti altri, non ultimo l'Oltrepo oggi è protagonista sulla scena nazionale con il giovane figlio d'arte Giacomo Scattolon. Perche’ quindi non si riesce ad organizzare un rally in Oltrepo? Dopo i fasti dell'inarrivabile Rally 4 Regioni, l'ultimo grande rally organizzato è stato il Beta Rally Oltrepo, con la sua ultima edizione del 2008, poi ben poco ed ora il nulla, i motivi sono molteplici ma il punto fondamentale e primario è che mancano gli sponsor che possano mettere "sul piatto" le risorse economiche necessarie all'organizzatore. A dire il vero negli ultimi anni, di sponsor in Oltrepo ce ne sono stati pochi, tantè che il Rally Oltrepo si chiamava Beta Rally e la Beta è una società di Monza, non oltrepadana, quindi la domanda ritorna su se stessa, perche in Oltrepo non c'è un'azienda in grado di mettere sul piatto 20.000 Euro necessari ad un organizzatore per programmare almeno un rally ronde (per altre tipologie di Ral- Rally 4 Regioni anno 1977 ly, come il Beta Rally Otrepo o rally Internazionali i budget sono di gran lunga più alti)? C’e’ crisi, è vero ma comunque ci sono tante aziende qui da noi che stanno lavorando, in Oltrepo ci sono molti consorzi di promozione prodotti alimentari e prodotti tipici, ci sono diverse organizzazioni di promozione turistica, in altre parti d'Italia e del mondo, molto spesso sono questo tipo di organizzazioni che aiutano economica- mente gli organizzatori di un rally. In oltrepo questo non avviene ed è preoccupante, perchè la passione è una bella cosa, ma questa senza le risorse economiche non serve a nulla. Purtroppo per il 2015 si prevede ancora un Oltrepo Pavese senza rally, speriamo di no, perchè comunque i rally rimangono un veicolo pubblicitario per quelle aziende che volessero investire, di sicuro effetto e di altissima potenzialità. Tagliani Mangiarotti - Punto Abarth S2000 Beta Rally Oltrepo 2008 - Miss & Show Brega-Biglieri Peugeot S2000 il Periodico 47 NOVEMBRE 2014 AL PARK HOTEL OLIMPIA UNA GIORNATA DI GRANDI RICORDI di Alessandro Disperati Un campione, un grande campione. Che oggi ha soffiato su 97 candeline. Ma l'eco di Giovanni Alberti, uno dei più grandi rallysti che l'Oltrepò pavese abbia mai avuto, non si è ancora spento. A questo campione di automobilismo è stata dedicata una giornata davvero unica e spettacolare. Andata in scena a 'casa sua' al Park Hotel Olimpia di Pregola, caratteristica frazione del Brallo. Qui la figlia Maddalena insieme al marito Luigi Bariani ed ai figli Camilla e Jacopo hanno organizzato la grande festa. E per l'occasione è stato presentato il libro a lui dedicato e dal titolo «Giovanni Alberti – Il campione discreto», scritto da Piero Ventura e presentato davanti ad un folto pubblico intervenuto a rendere omaggio a un personaggio conosciutissimo ed apprezzato. I sindaci del Brallo, Cristos Chlapanidas e quello di Santa Margherita Staffora, Andrea Gandolfi gli hanno anche consegnato una targa commemorativa della giornata. In sala tantissimi amici di Giovanni Alberti che hanno raccontato aneddoti e particolari sulla storia di questo campione e semplici conoscenti che non hanno voluto mancare ad una giornata da incorniciare con protagonista una persona semplice che ha saputo primeggiare nel mondo dei motori. Tra gli altri, Chicco Gorini della scuderia Alberto Alberti (scuderia dedicata al figlio di Giovanni prematuramente scomparso in un incidente automobilistico) e poi l'assessore della Comunità montana dell'Oltrepò, Carlo Ferrari, il presidente dell'Automobile Club Italiano di Pavia Marino Scabini. Raccontare la storia sportiva di Giovanni Alberti non dev’essere stato affatto semplice, l’impresa è perfettamente riuscita al pavese Piero Ventura, giornalista ma anche ex rallysta. Difficile raccontare perchè Giovanni Alberti ha una carriera lunghissima, pensate che il pilota oltrepadano ha corso la Mille Miglia, quella vera, nel 1956 e 1957 (ultima edizione in quel format). Attualmente Giovanni ha 97 anni e nel ramo automobilistico ha corso su pista, in salita, rally, slalom, ma anche gare particolari quali la Temporada argentina, il Giro d’Italia automobilistico per non parlare del Rally Sestriere del 1956, chiamato così, ma in realtà era una gara mista con salite e pista. Piero Ventura dunque deve ripercorrere decenni di gare accompagnandole con la situazione politica ed economica italiana, dunque non solo storia sportiva ma anche storia nazionale. Alberti nella sua lunga attività motoristica ha vinto ben 4 titoli italiani (uno su pista e 3 nelle salite), capitolo a parte è dedicato alla Targa Florio che corse per ben 8 volte e nel 1969 salvo (con Williams) l’Alfa Romeo dallo strapotere Porsche che piazzò 6 vetture ai primi 7 posti. L’attività rallystica di Giovanni Alberti inizia con il 4 Regioni 1973, gara di casa, ma lo vede tra i partenti anche al vicino Valli Piacentine, Ciocco e gare siciliane, regione che ha sempre apprezzato grazie all’amicizia con Vaccarella, pensate che la sua unica vittoria assoluta in un Rally avviene quando ha 70 anni ad un Rally delle Madonie, un record di anzianità difficilmente battibile. Termina la carriera intorno al 1990 ad uno slalom a Casanova Staffora, nelle sue zone, correndo sulla propria Lancia Rally 037. MOTORI Giovanni Alberti, il campione discreto Un libro dedicato a un grande rallysta il Periodico 48 NOVEMBRE 2014 NOVEMBRE 2014 49 BEST PLAYER-COACH di Mauro Colombini 1A CATEGORIA - PLAYER CALCIATORE 1 Barbieri (Lomello) 1A CATEGORIA - COACH PUNTEGGIO ALLENATORE PUNTEGGIO 70 1 Orbetesi (Certosa) 80 2 Averaino (Casteggio) 60 1 Rebecchi ( Torrevillese) 80 2 Pugliese (Vermezzo) 60 2 Landini (Varzi) 50 3 Cicagna (Rivanazzanese) 50 3 Poma (Lomello) 30 3 Ruben Rebolini (Varzi) 50 4 Pagano (Rivanazzanese) 20 4 Carusi (Cisliano) 40 4 Albertini (Casteggio) 20 4 Predko (Torrevillese) 40 4 Galbiati (Cisliano) 20 5 Guidi (Varzi) 30 4 Diviani (Concordia) 20 5 Eros Rebolini (Varzi) 30 4 Lodola (Vistarino) 20 5 Mastropietro (Atl. Del Po) 30 5 Castellazzi(Bastida) 10 5 Quaranta (Vermezzo) 10 5 Beltrami (Lomello) 30 5 Mazzaro (Rivanazzanese) 30 6 Nulli (Vistarino) 20 6 Finelli (Cisliano) 20 6 Canzano (Varzi) 20 6 Termine (Rivanazzanese) 20 6 Mannozzi (Nord Voghera) 20 6 Ferrari (Bastida) 20 6 Buratti (Lomello) 20 6 Gabba (Bastida) 20 7 Casagrande (Certosa) 10 7 Cognoli (Vistarino) 10 7 Zani (Casteggio) 10 7 Amaro (Varzi) 10 VOTAZIONI SECONDA CATEGORIA I VOTI DEGLI ALLENATORI • all. Tamer (Castelletto) 1 Savino (Landriano) 2 Picolla (Retorbido) 3 Piccinini (Retorbido) • all. Colli (Lungavila) 1 Carbone (Giussago) 2 Livelli (Stradella) 3 Volpini (Nizza) • all. Abeli (Nizza) 1 Carbone (Giussago) 2 Bozzini (Albuzzano) 3 Vitali (Lungavilla) • all. Tondo (Portalberese) 1 Volpini (Nizza) 2 Picolla (Retorbido) 3 Buscone (Giussago) • all. Cavo (Retorbido) 1 Nobili (Zavattarello) 2 Manzini (Zavattarello) 3 Savino (Landriano) • all. Bisacco (Stradella) 1 Carbone (Giussago) 2 Gualdana (Castelletto) 3 Castagna (Portalberese) • all. Ricci (Zavattarello) 1 Montagna (Stradella) 2 Carbone (Giussago) 3 Savino (Landriano) VOTAZIONI SECONDA CATEGORIA I VOTI DEI CAPITANI • Tacconi (Castelletto) 1 Grossi (Roncaro) 2 Ceravolo (Landriano) 3 Bisacco (Stradella) • Vitali (Lungavila) 1 Bisacco (Stradella) 2 Tamer (Castelletto) 3 Boschetti (Giussago) • Albertotti (Nizza) 1 Sacchi (Albuzzano) 2 Bisacco (Stradella) 3 Dacco (Belgioioso) • Castagna (Portalberese) 1 Bisacco (Stradella) 2 Balestra (Belgioioso) 3 Cavo (Retorbido) • Picolla (Retorbido) 1 Tondo (Portalberese) 2 Abeli (Nizza) 3 Garbuglia (Ceranova) • Truddaiu (Stradella) 1 Boschetti (Giussago) 2 Tondo (Portalberese) 3 Sacchi (Albuzzano) • Corti (Zavattarello) 1 Bisacco (Stradella) 2 Boschetti (Giussago) 3 Cavo (Retorbido) Sopra: barbieri, Lomello (1 categoria) Sinistra: Rebecchi, allenatore Torrevillese (1 Categoria) VOTAZIONI PRIMA CATEGORIA I VOTI DEGLI ALLENATORI • all. Castellazzi (Bastida) 1 Barbieri (Lomello) 2 Averaino (Casteggio) 3 Predko (Torrevillese) • all. Albertini (Casteggio) 1 Beltrami (Lomello) 2 Buratti (Lomello) 3 Mazzaro (Rivanazzanese) • all. Rebolini (Nord Voghera) 1 Ruben Rebolini (Varzi) 2 Mazzaro (Rivanazzanese) 3 Barbieri (Lomello) • all. Pagano (Rivanazzanese) 1 Pugliese (Vermezzo) 2 Nulli (Vistarino) 3 Gabba (Bastida) • all. Rebecchi (Bastida) 1 Mastropietro (Atl. Del Po) 2 Ferrari (Bastida) 3 Amaro (Varzi) • all. Landini (Varzi) 1 Predko (Torrevillese) 2 Mannozzi (Nord Voghera) 3 Gogoli (Vistarino) VOTAZIONI PRIMA CATEGORIA I VOTI DEI CAPITANI • Reale (Bastida) 1 Poma (Lomello) 2 Galbiati (Cisliano) 3 Landini (Varzi) • Guerrera (Casteggio) 1 Rebecchi (Torrevillese) 2 Pagano (Rivanazzanese) 3 Landini (Varzi) • Brondoni (Nord Voghera) 1 Orbetesi (Certosa) 2 Rebecchi (Torrevillese) 3 Castellazzi (Bastida) • Rainone (Rivanazzanese) 1 Landini (Varzi) 2 Albertini (Casteggio) 3 Quaranta (Vermezzo) • Marioli (Torrevillese) 1 Orbetesi (Certosa) 2 Diviani (Concordia) 3 Lodola (Vistarino) • Bariani (Varzi) 1 Rebecchi ( Torrevillese) 2 Orbetesi (Certosa) 3 Lodola (Vistarino) 2A CATEGORIA - COACH 2A CATEGORIA - PLAYER CALCIATORE SPORT Exploit di Bisacco fra gli allenatori e Carbone fra i giocatori DIVERTIMENTO il Periodico PUNTEGGIO ALLENATORE PUNTEGGIO 1 Carbone (Giussago) 150 1 Bisacco (Stradella) 120 2 Savino (Landriano) 80 2 Boschetti (Giussago) 60 3 Nobili (Zavattarello) 60 3 Tondo (Portalberese) 50 4 Picolla (Retorbido) 50 4 Sacchi (Albuzzano) 40 5 Castagna (Portalberese) 40 5 Grossi (Roncaro) 30 5 Volpini (Nizza) 40 6 Ceravolo (Landriano) 20 6 Ferrari (Or. Don Bosco) 30 6 Tamer (Castelletto) 20 6 Mancini (Albuzzano) 30 6 Balestra (Belgioioso)* 20 6 Montagna (Stradella) 30 6 Cavo (Retorbido) 20 6 Poppi (Nizza) 30 6 Abeli (Nizza) 20 6 Bozzini (Albuzzano) 30 7 Dacco (Belgioioso) 10 7 Livelli (Stradella) 20 7 Garbuglia (Ceranova) 10 7 Gualdana (Castelletto) 20 7 Manzini (Zavattarello) 20 7 Poltardo (Portaberese) 20 7 Achilli (Albuzzano) 20 7 Viscione (Castelletto) 20 7 Mailato (Castelletto) 20 7 Albanini (Nizza) 20 7 Galu (Castelletto) 20 8 Piccinini (Retorbido) 10 8 Corti (Zavattarello) 10 8 Valle (Zavattarello) 10 8 Saulo (Zavattarello) 10 8 Ganimede (Retorbido) 10 8 Viola (Stradella) 10 8 Vitali (Lungavilla) 10 8 Buscone (Giussago) 10 Sinistra: Carbone, attaccante Giussago (2° categoria) Sotto: Bisacco, allenatore APOS Stradella (2° categoria) il Periodico 50 SPORT OTTIMO AVVIO DEL CASTELLETTO IN SECONDA CATEGORIA NOVEMBRE 2014 Gabr: “Dobbiamo tenere i piedi per terra, sarà un campionato equilibrato” di Gianluca Giaconia Con 14 punti ottenuti nelle prime 7 partite, il Castelletto può essere considerata la rivelazione di questo inizio di campionato della 2° categoria girone V. Guidati in panchina dal nuovo Mister Tamer Gabr, che ha sostituito Federico Costa, passato in estate alla juniores del Casteggio, i neroverdi hanno stupito in particolare nelle prime quattro giornate, grazie alle 4 vittorie consecutive. In un girone che presenta compagini compatte come Stradella, Giussago, Landriano ed Albuzzano, l’obiettivo per la squadra oltrepadana rimane sempre la salvezza, come dichiarato ad inizio stagione. Abbiamo incontrato l’allenatore del Castelletto dopo la sconfitta interna contro il Volante Roncaro. Mister, con che obiettivi avete iniziato la stagione in corso? “Abbiamo iniziato la stagione con il chiaro intento di ottenere una salvezza diretta, senza passare dai playout, e disputare una stagione più tranquilla rispetto a quella passata. Ciò che otteniamo in più è tutto di guadagnato, di certo siamo avvantaggiati perché quest’anno i playout verranno disputati solo da due squadre, e non quattro come in precedenza”. Avrebbe mai previsto un avvio così positivo? “Assolutamente no. Provengo dal milanese, è la prima volta che alleno da “queste parti”, ho avuto solo un’esperienza come vice allenatore della Torrevillese. Siamo stati agevolati dal calendario, abbiamo ottenuto dei punti anche con l’ausilio della fortuna, ma non vanno dimenticati i meriti della squadra. Dobbiamo sempre stare coi piedi per terra per non perdere di vista l’obiettivo, non a caso nelle ultime tre partite abbiamo ottenuto un solo punto, dopo le 4 vittorie consecutive iniziali. Si è trattata di una partenza che ha sorpreso ed illuso tutti, in particolare me stesso”. Quali sono i punti di forza della squadra? “Quando sono arrivato qui ho avuto un colloquio individuale con i giocatori presenti in rosa, chiedendo loro il motivo per cui erano venuti a giocare a Castelletto. Tutti mi hanno risposto che la ragione principale era costituita dall’ambiente e dal gruppo, e questa è stata la nostra forza. Parlando di reparto, direi che la difesa finora ha fatto la differenza, con soli 7 gol subiti, di cui 3 rigori e soprattutto ben 4 reti prese in una sola partita, ad opera del Landriano”. Come può valutare questo campionato e le compagini partecipanti? “Non posso ancora esprimere un giudizio veritiero, dovrei aspettare il girone di ritorno perché non conosco a pieno tutte le realtà di questa 2° categoria. Posso dire che il campionato risulta essere equilibrato, con tutte le squadre racchiuse in pochi punti, a differenza di quello dell’anno scorso in cui il Robbio aveva creato il vuoto tra sé e le inseguitrici. Penso che la favorita sia l’Apos Stradella, seguito a ruota da Albuzzano e Giussago, mentre ritengo bugiarda la classifica del Volante Roncaro, che può essere la mina vagante del girone, grazie ad elementi interessanti i quali verranno fuori nel corso delle prossime partite. La Portalberese e lo Zavattarello, dopo l’avvio difficile a causa delle squalifiche legate alla vicenda delle visite mediche, sapranno risalire e dare fastidio alle avversarie”. La 1° categoria di quest’anno, a detta di tutti, ri- sulta essere migliorata, in riferimento al livello di gioco. Secondo lei persiste più di una categoria di differenza tra la 1° e la 2°? “Ritengo che la differenza sia evidente all’interno della 1° categoria stessa, in cui persiste un abisso tra le prime e le ultime della classe, per via della differente disponibilità economica. Squadre come Varzi, Vermezzo e Cisliano hanno ben operato sul mercato e sono delle vere e proprie corazzate, mentre Abbiategrasso e Nord Voghera si trovano nelle parti basse della classifica per il motivo inverso. Ci sono anche compagini interessanti come Certosa, Torrevillese e Rivanazzanese, che possono insediarsi nella parte medio alta della classifica. La 2° categoria, come ho detto prima, è più equilibrata, aspetto visibile anche nell’altro girone”. IMPRESA DEGLI “ATTRAVERSATORI DI POZZANGHERE” “In 5 ore abbiamo attraversato le Bocche di Bonifacio” di Gianluca Giaconia Parliamo di nuoto e di una grande impresa legata a quest’attività. Parliamo di un gruppo di nuotatori pavesi, “Attraversatori di Pozzanghere”, composto da Cesare Longo, Marco Tagliavini, Marco Allegretti, Andrea Giorgi e Daniele Sparpaglioni, che insieme hanno attraversato le Bocche di Bonifacio (11 km), stretto di mare che separa la Sardegna dalla Corsica, chiamate in questo modo per la loro pericolosità e difficoltà nell’essere percorse. La particolare forma del tratto di mare ed il clima ventilato hanno causato un problema, portato dalle onde ingenti e dalle correnti, per chi si trovasse in mare; i numerosi scogli e gli isolotti circostanti hanno fatto il resto. Abbiamo quindi intervistato i protagonisti di questa grande impresa. Partiamo dal presentare il vostro gruppo. “Gli “Attraversatori di Pozzanghere” sono un gruppo master di nuotatori in acque libere, con base principalmente a Pavia, ma anche a Broni, Godiasco, Voghera e Vigevano. Partecipiamo alle manifestazioni in acque libere di tutti i livelli, qualcuno addirittura ha imparato a nuotare recentemente. Ulteriori notizie sono presenti sulla nostra pagina Facebook”. Da dove nasce questo tentativo, poi divenuto impresa? “Il primo passo compiuto per decidere quale impresa provare, o meglio in quale problema andare a cacciarsi, è arrivato dal fascino del nome...“Le Bocche”. Qualche anno fa, per la prima volta in assoluto, era stato Daniele Sparpaglioni, non nuovo a questo tipo di imprese, a provare ad ottenere i permessi dalla Capitaneria di Porto, ma la solita burocrazia lo aveva scoraggiato. Il gruppo di nuotatori pavesi “Attraversatori di Pozzanghere” ha voluto riprovare e, aiutati da R. Capra e dal locale “Diving Mediterraneo”, abbiamo ottenuto i permessi per la prima settimana di Settembre 2014. Così Cesare Longo, Marco Tagliavini, Marco Allegretti, Andrea Giorgi e Daniele Spar- paglioni si sono presentati alla partenza”. Entriamo nei dettagli… “Il permesso richiesto prevedeva 4 giorni di tempo, di cui i primi 3 sono stati spesi per attendere delle condizioni di mare quantomeno decenti; un metro di onda, maestrale a 4 nodi e correnti. La squadra è stata divisa in due gruppi con un gommone ciascuno al seguito, entrambi con medico a bordo e una persona che gestisse i rifornimenti, decisi ad inizio traversata ogni 40 minuti circa. Giorgi e Allegretti, per avere una velocità del gruppo più omogenea, hanno deciso di effettuare l’impresa senza muta; l’acqua era a circa 23° e non erano presenti meduse urticanti”. Come sono stati gli inizi? “La partenza è avvenuta a Punta dello Sperone in Corsica, spiaggia posta appena sotto il Golf Club Bonifacio. In un primo tratto il mare, probabilmente coperto dall’isola di Lavezzi, presentava solamente una leggera onda di ritorno. Superata la prima ora, la situazione è peggiorata ed entrambi i gruppi si sono trovati in mare aperto con tutte le difficoltà previste, o forse è meglio dire... cercate. Soprattutto la corrente si è resa sempre più forte fino agli ultimi metri. I due gruppi di nuotatori, con le 2 relative velocità differenti, si sono separati seguendo 2 rotte diverse; risulta difficile capire se è stato un gesto volontario o perché effettivamente sono stati trascinati da due correnti diverse”. In conclusione? “Al termine della maratona natatoria, Allegretti e Longo sono approdati alla spiaggia di Poltu Quatu con un’ultima ora controcorrente. Giorgi, Tagliavini e Sparpaglioni hanno percorso una rotta opposta arrivando a Capo Testa, ossia a 4 chilometri di distanza dai compagni. Poco importa in una impresa come questa parlare di tempi, ma è doveroso sottolineare che Marco Allegretti, con 4h e 8 minuti, ha stabilito il record della traversata. Il gruppo arrivato a Capo Testa ha impiegato invece 5 ore e 28 minuti”. il Periodico 51 PARLA IL VICE PRESIDENTE DELLA RIVANAZZANESE CALCIO, MONASTERO di Gianluca Giaconia Dopo aver intervistato nello scorso numero l’allenatore della prima squadra, Alessandro Pagano, è arrivato il momento di effettuare un bilancio sul lavoro di potenziamento del settore giovanile della Rivanazzanese. Giampaolo Monastero, vice presidente dei gialloblu, è rimasto in dirigenza, nonostante la rivoluzione societaria estiva. Monastero, Lei voleva iniziare dai ringraziamenti. “In merito alla collaborazione esistente lo scorso anno, vorrei ringraziare Enzo Guagnini, Giovanni Reali, Valeria Scagni, quest’anno ancora assieme a noi con un altro ruolo, e Mario Benzoni, che, dopo una vita trascorsa in società, ha deciso di prendersi il meritato riposo”. Passiamo ora al settore giovanile. “Questa stagione è iniziata con un vero e proprio potenziamento del settore giovanile. Tutti i nuovi dirigenti e collaboratori si sono concentrati maggiormente sulle nostre squadre, in quanto il settore era completamente da rifondare. Siamo riusciti ad aumentare i numeri ottenuti nella scorsa stagione; manca solo una squadra, i giovanissimi, per completare l’intero vivaio e speriamo di costruire un organico valido per il prossimo anno. Alcune squadre hanno avuto inizialmente problemi per mancanza di ragazzi, come gli allievi, che ora dispongono di ben 21 unità, con un gruppo completamente nuovo e con risultati alla vigilia inaspettati, frutto di un gioco davvero piacevole. Stiamo cercando di far crescere i ragazzi sul modello della nostra prima squadra, puntando sul bel gioco, per creare dei ricambi per le squadre superiori. Gli allievi, a mio avviso, faranno un gran girone di ritorno”. Invece, per quanto concerne le altre squadre? “Abbiamo in rosa 16 esordienti, 11 pulcini misti, 10 primi calci, 21 allievi, 20 juniores, che sono in collegamento con la prima squadra, quindi puntiamo su un buon numero di giocatori. Altra “regola” è stata quella di avere allenatori in possesso di patentino, anche nei primi calci, con Mattia Perazzoli, che è iscritto alla facoltà di Scienze Motorie”. E gli altri allenatori? “I pulcini sono allenati da Roberto Cavagna, gli esordienti da Claudio Lombardo, fiore all’occhiello della nostra società e prezioso collaboratore per la crescita dei ragazzi. Gli allievi sono guidati da Giampiero Tosini, allenatore tosto che ben ha operato negli scorsi anni, e gli juniores da Giuseppe Savallo, avente anche lui il patentino. Ricordiamo anche il coordinatore del settore giovanile Adriano Artioli, il Direttore Sportivo Nicola Raso, i collaboratori del settore giovanile Fabio Pasotti e Luca Zanardi e il coordinatore della struttura Giancarlo Comacin”. La squadra juniores, dopo la vittoria del campionato provinciale lo scorso anno, è passata di diritto alla fase regionale. Com’è stato l’impatto con la nuova realtà? “Il salto di categoria è evidente e visibile. L’anno scorso la squadra era formata principalmente da ragazzi classe ’95, che quest’anno non sono più in rosa per vari motivi, dovuti anche al trasferimento per ragioni di studio o lavoro. Siamo partiti con Mister Brusorio, sapendo che la squadra poteva incontrare delle difficoltà nel girone lombardo e abbiamo puntato su giovani volenterosi in uscita dall’Oltrepo Voghera, dal Derthona e dal Villavernia. A causa di vari motivi, dovuti anche al non ambientamento, Brusorio ha dato le dimissioni ed è stato sostituito da Mister Savallo, che ha portato evidentemente nuova linfa vitale al gruppo. La squadra è all’ultimo posto, ma puntiamo sul girone di ritorno per migliorare la situazione e cercare di raggiungere l’obiettivo salvezza. Vogliamo infatti essere presenti ancora nel campionato regionale, aspetto che onora i nostri colori, in quanto unica squadra della valle Staffora a pre- SPORT “Abbiamo rifondato in estate il settore giovanile, siamo sulla strada giusta” NOVEMBRE 2014 senziare in questa categoria”. La rivoluzione estiva ha cambiato molti volti all’interno della società. Lei è stato uno dei pochi a rimanere in dirigenza, come commenta la situazione? “Dimostrerò anche in futuro l’attaccamento nei confronti di questa società e per il mio paese. Siamo rimasti io e Pasotti, è rientrato Alfredo Sacco in dirigenza, il segretario Giuliano Chiodi e abbiamo attirato nuove persone in società, come Silvio Caleffi, accompagnatore degli allievi. Ho assicurato la massima collaborazione alla nuova dirigenza, a Matteo Assolini e Nicola Raso perché sono persone consapevoli e determinanti per la situazione che si era creata lo scorso anno. Abbiamo puntato sul cambiamento e secondo me siamo sulla strada giusta, soprattutto per quanto riguarda il settore giovanile, completamente rifondato”. Monastero, un messaggio finale? “Siamo sempre alla ricerca di persone volontarie per creare una collaborazione volta al miglioramento e alla crescita della nostra società e della nostra struttura. In conclusione, vorrei ringraziare anche tutti gli sponsor che ci sostengono anche in occasione di questa stagione”. E' LUCA CAPITANI, HA SOLO 17 ANNI Un giovanissimo oltrepadano trionfa nelle bocce Prestigiosa vittoria per il giovane boccista oltrepadano Luca Capitani (17 anni, tesserato per la Caccialanza di Milano), che si è aggiudicato il torneo interregionale “Top 10”. Nella finalissima della categoria Allievi – ossia gli under 18 – Capitani ha sconfitto il reggiano Simone Fuschillo, alfiere della società Bentivoglio (comitato di Reggio Emilia). Alle spalle dei due finalisti, si sono piazzati il milanese Fabio Bonfichi (società San Pedrino) e Stefano Menghini, compagno di squadra del vincitore. Nella categoria Esordienti – under 11 – si è registrata la vittoria del monzese Lorenzo Porcellati (società Nuova Verdi). Nella categoria under 14 Ragazze, ha prevalso la bresciana Ilaria Treccani (società Coccaglio), mentre nella rispettiva categoria maschile si è imposto un altro bresciano: Alessandro Bertocchi (società Rovatese). Nella categoria under 18 femminile, l’ha spuntata la milanese Martina Ceriani (società San Pedrino). Nel corso della manifestazione, ben diretta dall’arbitro lodigiano Aldo Balconi, Luca Capitani ha dimostrato una buona maturità agonistica e tecnica, facendo intravedere ulteriori margini di miglioramento. il Periodico 52 NOVEMBRE 2014 il Periodico NOVEMBRE 2014 53 L’ASD VOGHERA RUGBY E’ PRONTA PER IL CAMPIONATO DI C2 di Gianluca Giaconia Dopo il quart’ultimo posto ottenuto nella passata stagione, il Voghera Rugby ha iniziato la preparazione in vista dell’annata 2014/2015, che la vedrà protagonista nel campionato di C2. Abbiamo incontrato Niall Grossi, vice allenatore del coach Edoardo Carugi. Partiamo dal passato recente. Come commenta la stagione 2013-2014? “La stagione 2013/14 è stata una stagione impegnativa che ci ha visto attraversare parecchie difficoltà in campo e fuori. Ma dalle difficoltà si esce più forti e più maturi e questa è la cosa più importante che è accaduta nella scorsa stagione. Per quanto riguarda l'aspetto concreto dei risultati abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati nonostante non fossero così facili da centrare e siamo cresciuti durante la stagione acquisendo una maggiore identità di gioco che approfondiremo e svilupperemo meglio quest'anno”. E' soddisfatto del gruppo che si è formato? “Il gruppo è rimasto invariato, in attesa di innesti. Sulla panchina siederà Edoardo Carugi, che ha ben figurato l'anno scorso ed io gli farò da secondo, andandomi ad occupare principalmente dell'attività giovanile. Dirsi soddisfatto è poco. Sono e siamo tutti orgogliosi del lavoro svolto e del gruppo che ne è uscito coeso, maturo e tutt'altro che appagato. Le migliori basi per lavorare e divertirsi”. Qual è stato il momento migliore della stagione? “In campo penso che la miglior prestazione sia stata con Pavia al ritorno, abbiamo sostenuto un primo tempo di intensità e concretezza poi purtroppo è emersa la differenza di preparazione tra due squadre che al momento sono di due categorie diverse. Abbiamo dimostrato il nostro potenziale e dovremmo trovare maggiore continuità. Comunque tutto il girone di ritorno, ad eccezione delle trasferte con le prime due squadre della classifica, è stato positivo sia in termini di risultati che di prestazioni”. Sarete impegnati nel prossimo campionato di C2: quali sono gli obiettivi? “I gironi non sono ancora stati sorteggiati, quindi è prematuro porre degli obiettivi. A mio avviso penso che ce la potremmo giocare con tutte le squadre lombarde iscritte alla C2, e quello sarà l'obiettivo, ossia vincere tutte le partite possibili e se ciò vorrà dire vincere pure il girone, tanto meglio”. Quando iniziate la preparazione e quali strutture utilizzerete? “Gli allenamenti sono incominciati il 26 Agosto, la squadra si allena tutti i martedì, giovedì e venerdì dalle 20:00 al Campo Giovani di Voghera, in Via Barbieri, struttura in cui giochiamo anche le gare casalinghe”. Quali collaborazioni avete in atto? “Quest'anno porteremo avanti tutte le collaborazioni finora nate, ormai da anni lavoriamo con piace- SPORT “Siamo orgogliosi del lavoro svolto, vogliamo potenziare le collaborazioni” re e stima reciproca nelle scuole e, per quanto nelle nostre possibilità, cercheremo di intensificare sempre di più tali attività. Abbiamo anche iniziato un progetto con la Casa Circondariale di Voghera che valuteremo come sviluppare nel prossimo futuro”. Il Comune di Voghera sostiene la vostra realtà? “Il Comune ci fornisce la possibilità di utilizzare il Campo Giovani e avere una struttura è quindi già sufficiente, conosciamo infatti realtà in Lombardia che hanno impiegato anni prima di riuscire ad ottenere un campo. Noi da quel punto di vista ci riteniamo fortunati. E’ vero che sarebbero necessari alcuni interventi per rendere la struttura migliore, illuminazione e irrigazione principalmente, ma non ci lamentiamo. Sarebbe bello, pero’, che l'unico campo da rugby e l'unica pista di atletica dell'Oltrepo fossero valorizzati maggiormente”. Argomento già toccato l'altra volta: il Rugby a livello nazionale. Ci sono dei processi di miglioramento? “Personalmente non percepisco grandi ventate di novità e l'inerzia è abbastanza negativa, spero di sbagliarmi ovviamente e di essere clamorosamente smentito nei prossimi appuntamenti internazionali”. E' DIRETTA DAL MESTRO PAOLO BONELLI Successi per la scuola di Karatè di Rivanazzano Terme La scuola di Karatè di Rivanazzano Terme è nata solo tre anni fa, ma vanta ottimi risultati sia in termini agonistici sia di partecipazione ed entusiasmo.E’ diretta dal Maestro Paolo Bonelli, cintura nera III Dan che, con la sua grande professionalità, è riuscito in pochissimo tempo creare un gruppo di atleti molto affiatato e determinato a raggiungere importanti obiettivi. Ed oggi arrivano i primi successi per la società CSR Sport&Fitness di Rivanazzano Terme nella disciplina del karate. Le nostre ragazze del Csr hanno partecipato, con successo, al 1° open di karate a Vignole Borbera di Domenica 11 Novembre 2012. Ecco i risultati: kata 9-11 anni giallo-arancio 5°e 6° posto per Bellina Matilde a Citterio Chiara. Podio tutto CSR quello del kata 9-11 anni verdi -blu 1° posto Campardo Alice,2°Bellini Letizia,3°Bonelli Ilaria.1° posto anche per l'atleta Campardo Alessia nel kata 12-14 anni verdi-blu mol- to buona la sua prova. La società, e il loro istruttore Bonelli Paolo, si ritengono soddisfatti di questi ragazzi e dei loro risultati. Nel marzo del 2013 alla manifestazione Karate day di Mortara gli allievi del maestro Bonelli hanno ben figurato conquistando numerosi trofei di squadra e individuali. Nel giugno scorso, in concomitanza con la festa dello sport del Comune di Rivanazzano, il gruppo del Karatè ha organizzato un importante stage con il Maestro Scutaro e visto il successo sarà certamente ripetuto l’anno prossimo. L’atleta Olivieri Beatrice è stata premiata in Consiglio Comunale per essersi aggiudicata il titolo di campionessa italiana di categoria. I corsi di karate continuano a Rivanazzano Terme presso la palestra CSR sport e fitness il lunedì ed il venerdì dalle ore 17 alle 19 per bambini e ragazzi e dalle 20 alle 21per gli adulti. il Periodico 54 NOVEMBRE 2014 SPORT INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA VIRTUS BASKET CASTEGGIO, CATTANEO “Trovato l’accordo con la scuola: vogliamo costruire una prima squadra” di Gianluca Giaconia La Virtus Basket Casteggio continuerà a difendere i colori oltrepadani nel corso della prossima stagione cestistica. Anche per quest’anno la società guidata dal Patron Alberto Cattaneo ha deciso di puntare esclusivamente sulle giovanili, rinviando il discorso prima squadra nel corso delle prossime stagioni. Abbiamo incontrato negli scorsi giorni Cattaneo per illustrare gli obiettivi e i retroscena legati alla prossima stagione. Cattaneo, con che squadre sarete presenti nella prossima stagione? “Abbiamo mantenuto i gruppi esistenti lo scorso anno, quindi punteremo su un’Under 14, un’Under 16, un’Under 17 maschile e un’Under 17 femminile. Anche per quanto concerne il minibasket proseguiamo sullo stesso discorso e, dopo una lunga trattativa, abbiamo trovato un accordo con la scuola di Casteggio, dato che il nostro istruttore minibasket sarà presente tre volte alla settimana in tutte le classi. Mi auguro, con questa iniziativa, che i numeri del minibasket vadano a consolidarsi in maniera più decisa; si tratta di una mossa in chiave futura. Ritengo infatti che si possa crescere se la base si allarga, in caso contrario tutto ciò sarebbe difficile”. Per quanto riguarda gli allenatori? “Gli allenatori sono rimasti gli stessi e ad Andrea Campagnoli e Aurelia Montagna si è aggiunto Paolo Peraro, che, oltre ad essere 2° allenatore della serie A2 di Broni, andrà a guidare la nostra Under 17. Nel minibasket è entrata Claudia Cuscela, una ragazza proveniente da Vigevano che segue ben tre gruppi”. La Virtus Basket Casteggio è solo legata alle giovanili? “Nelle ultime due estati abbiamo valutato la possibilità di dare vita ad una prima squadra. Si tratta di un ulteriore impegno che andrebbe a sottrarre energie e risorse indispensabili per le giovanili, le quali restano il nostro obiettivo principale. Non appena i nostri ragazzi più grandi, i ’97 e i ’98, avranno l’età giusta per essere inseriti in prima squadra, ci impegneremo per non farci sfuggire tale occasione. L’obiettivo sarebbe, in seguito, quello di allestire una squadra in grado di raggiungere la promozione nel giro di due o tre anni, puntando esclusivamente sui nostri ragazzi, cresciuti nel nostro settore giovanile, senza rivolgersi ad altre società”. Come saranno articolati i campionati delle rispettive squadre? “I campionati provinciali sono stati completamente rivisti dalla federazione tramite una scelta, a mio avviso, positiva perché si tratta di un campionato che coinvolge l’intera Lombardia. Si svolgerà in due fasi: la prima finisce a dicembre con gare di sola andata e la seconda vedrà la costruzione dei nuovi gironi, che ci vedranno protagonisti nelle zone di Milano, Brescia, Cantù e Varese. Al termine ci sarà la fase playoff con scontri andata e ritorno. Non è più quindi il campionato provinciale di una volta, sarà un torneo più interessante e penso sia stata una scelta giusta da parte della federazione nei confronti delle giovanili. Mi aspetterei una maggiore attenzione sul minibasket, ma mi auguro che vengano opzionate delle scelte volte ad agevolare i ragazzi”. Per quanto riguarda il discorso collaborazioni? “Al momento abbiamo in atto una stretta collaborazione con Broni, infatti Sofia Savini, la nostra ’98, gioca con noi nell’Under 17 e si allena con la prima squadra in A2 a Broni, sperando che possa avere delle opportunità durante la stagione. Siamo aperti a qualsiasi tipo di collaborazione, i nostri ragazzi non sono legati ad alcun vincolo, non a caso abbiamo alcuni ragazzi in prestito a Pavia e Vigevano. Mi farebbe piacere se i ragazzi facessero queste esperienze in grado di provvedere ad una reale crescita, andando di conseguenza ad onorare il nostro patrimonio sportivo”. La struttura di riferimento sarà sempre il Centro Sportivo? “Stiamo lavorando sul Centro Sportivo di Casteggio, che a breve dovrebbe poter contare su un terzo campo da basket. Questo spazio sarà utile più che altro per l’anno prossimo, in attesa di poter contare su 4 giovanili maschili e 2 giovanili femminili, inoltre con l’eventuale introduzione di una prima squadra tra 2 anni saranno necessarie più strutture”. Come affronta il discorso crisi nel mondo del basket? “L’unico modo per gestire la situazione è partire con un certo anticipo nell’organizzarsi per gestire i costi nel miglior modo possibile. A Milano e in altri centri più grandi la quota di iscrizione si aggira sui 500 Euro, mentre noi l’abbiamo portata a 300 Euro, cercando di contenere l’aumento per far conto alle spese. Partendo in anticipo e sapendo di non poter contare sull’appoggio di sponsor importanti, ma bensì frammentando le varie sponsorizzazioni, non stiamo riscontrando problemi. Ogni atleta che si allena da noi paga una cifra contenuta perché se si divide la somma mensile per il numero di ore trascorse in palestra, il costo delle divise, l’iscrizione ai campionati, il costo degli allenatori e del campo, siamo sui 2 Euro all’ora. A Milano sentiamo parlare di altre cifre, anche perché con 500 euro di iscrizione, gli sponsor non sono neanche necessari”. il Periodico NOVEMBRE 2014 55 Vuoi far conoscere la tua opinione? Scrivici, la renderemo pubblica noi. Abbiamo deciso di mettere la nostra pagina facebook a Vostra disposizione. Chiunque voglia scrivere la propria opinione, denunciare una schifezza, un'ingiustizia di malasanità, di malagiustizia, di cattiva amministrazione, di problemi sociali in genere e tanti altri problemi che causano disagio alla popolazione dell'Oltrepo, lo può fare inviando un messaggio tramite facebook alla nostra pagina, denunciando il fatto, l'ingiustizia o il problema. Penseremo noi a rendere pubblica la Vostra denuncia. Ognuno di voi deve indicare la località di residenza, la vostra denuncia verrà comunque pubblicata in forma anonima, potrete allegare foto, altrimenti ci penseremo noi, corredandola di foto. Le più interessanti saranno pubblicate sul nostro giornale "Il Periodico News" distribuito in 20.000 copie, mensilmente, in tutto l'Oltrepo Pavese. KEEP CALM AND... Adesso BASTA! DAI LETORI Sei dell'Oltrepo o vivi in Oltrepo? "Il dottor Ferrari abbandona Varzi e va a Stradella: la cosa mi preoccupa" Come molti, ho seguito con trepidazione l'evolversi della situazione dell'ospedale di Varzi. Con grande sollievo ho letto che il Presidente della Regione, Maroni, durante la visita ha Varzi, ha speso parole importanti affinchè l'ospedale, anche se non ha detto come, rimarrà. Dopo alcuni giorni, ecco la doccia fredda, dentro di me una vocina mi diceva di non fidarsi dei politici, infatti, puntuale, il Governo annuncia tagli alle regioni e Maroni dichiara che sarà costretto a chiudere gli ospedali, ma che lotterà, sciopero fiscale e quant'altro, non vorrei ma purtroppo ho paura che andrà a finire così, che Maroni stia solo cercando di dare la colpa al Governo ed alla fine chiuderà alcuni ospedali lombardi, tra i quali Varzi. Io sono super favorevole, anche per vicissitudini familiari, al fatto che l'ospedale di Varzi rimanga aperto, ho letto l'articolo sul vostro giornale firmato da La Trippa, molte cose sono condivisibili, altre meno, ho letto anche il piano presentato a Maroni dal comitato salviamo l'Ospedale di Varzi, bel programma, ma sarà realizzabile e realizzato, dubito, purtroppo. La notizia che mi ha reso ancor più pessimista è l'abbandono del Dottor Giovanni Ferrari, che è andato a dirigere Medicina a Stradella, ancora una volta una vocina dentro di me mi ha sussurrato, perchè il Dottor Ferrari che si era battuto per l'Ospedale di Varzi, abbandona? E perchè proprio ora? Per carità capisco gli avanzamenti di carriera, anche se passare da Varzi a Stradella, non mi sembra un saltone professionale, ma la vocina dentro di me continua a chiedersi, perchè ha abbandonato? Forse ha capito che l'aria sta diventano grama? Ecco questo abbandono, mi fa riflettere, non mi aspettavo questa mossa da parte del Dottor Ferrari, come non ho visto su nessun giornale locale, un commento ed una considerazione su questo fatto, a mio giudizio grave e preoccupante. Neanche il comitato Salviamo l'Ospedale ha detto nulla, presumo siano stati spiazzati anche loro e che ora siano perlomeno amareggiati. La reggenza dell'ospedale di Varzi, per ora ad interim ancora nelle mani del Dottor Ferrari, mi fa temere che sia l’anticamera di un ulteriore smantellamento e porti la sanità e l’ospedale varzese su un livello di prestazioni e di professionalità progressivamente più modesto e quindi meno competitivo, a vantaggio forse dell'ospedale di Voghera ed a svantaggio di tutta la Valle Staffora, non vorrei questa fosse la politica per la trasformazione dell’ospedale di Varzi in un grande ambulatorio. E il fatto che non ci sia neppure in cantiere il concorso per la nomina del nuovo primario non lascia certamente tranquilli. Confido comunque che le proteste di tantissimi abitanti della Valle Staffora e delle vallate vicino, possa essere capita dai poltici, L'Ospedale di Varzi non deve chiudere! E' una comodità legata alla salute che non deve essere tolta. Vi ringrazio per lo spazio che mi vorrete concedere. Distinti Saluti. Loredana Barbieri Voghera Godiasco Salice un referendum inutile Da circa 20anni sono un'assidua frequentatrice di Salice, e passo circa due mesi in estate e molte capatine durante gli altri mesi, in questa che era fino a 10 o 15 anni fa, una bella località termale piena di vita. Tralascio ogni considerazione sullo stato di degrado del parco e sulla pulizia inesistente in tutta Salice con aiuole che sembrano foreste, anzi nel mese di settembre la situazione è ancora peggiorata. Vorrei invece soffermarmi sul cambio del nome di Salice, in Godiasco Salice Terme, ho seguito la vicenda con divertito interesse, perchè fin dal primo momento non ho mai capito l'utilità di questo cambio, forse la voglia di qualche politico locale di provare l'ebbrezza di un referendum democratico? Esperimento fallito si direbbe, miseramente anche, tutti continuano a chiamare Godiasco, con il suo nome e Salice Terme con il suo nome, io non sò quanto è costato il referendum e chi lo ha pagato, se il Comune, la Provincia, la Regione o lo Sato, ma poco o tanto sia costato, spero poco, anche quel poco l'abbiamo pagato noi contribuenti, e poi per che cosa ? per niente ! Non sono di queste zone, sono di Milano, ma ho tanti amici di Salice, Rivanazzano e anche Godiasco, mi dicono che lo scopo del referendum era quello di dare dignità e centralità a Salice, potenziando alcuni servizi, posta, uffici comunali e spero altro. Risultato, dopo alcuni anni, nuovi servizi non ne ho visti, anzi, una banca ha chiuso e la posta è stata depotenziata, benefici turistici ancora meno, perchè già molti non conoscono Salice , figurarsi se conoscono Godiasco, l'unica cosa rimasta, sono i soldi spesi per il referendum e per cambiare presumo, cartelli, carta stampata, documenti e quant'altro. Salice ha meno turisti, è più sporca e triste, Godiasco è rimasto il tipico paese della Valle Staffora con i suoi pregi ed i suoi difetti. Ma i vostri politici, invece di pensare a rilanciare il turismo a Salice, tenendola pulita e organizzando qualche cosa per intrattenere i villeggianti, hanno in testa solo di fare queste sciocchezze, pensando forse di essere degli statisti? Il referendum, a mio modesto avviso, è stata un'inutili perdita di tempo e di soldi, come è palese alla luce dei fatti. Continuerò a frequentare Salice, nella speranza ritorni quelle degli anni 90 , mi dicono che anche prima era molto bella, ma io ero troppo giovane, ora anch'io come salice, sto diventando vecchiotta. Complimenti per il Vostro giornale, cordialità. Anna Maria Percassi LETTERE AL DIRETTORE Questa pagina è a disposizione dei lettori per lettere, suggerimenti o per intervenire sulle questioni dibattute dal nostro giornale. Scrivete una email a: [email protected]. Le lettere non devono superare le 2500 battute! Mi raccomando le 2500 battute e non 5 mila come spesso vengono recapitate in redazione. E devono contenere nome, cognome, indirizzo e numero di telefono che non saranno pubblicati sul giornale ma che ci permetteranno di riconoscere la veridicità del mittente. il Periodico 56 NOVEMBRE 2014