Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) (P.R.I.C.) PIANO REGOLATORE DELLA ILLUMINAZIONE COMUNALE COMUNE DI: AGNADELLO (prov. Cremona) PROGETTO Indice 1) Scopo. 2) Ambito del progetto 3) Criteri progettuali 4) Caratteristiche tecniche degli apparecchi d’illuminazione. 5) Caratteristiche tecniche dell’impianto di alimentazione. 6) Impianti d’illuminazione in aree private. 7) Doveri del Comune. 8) Obblighi del Committente e dell’Impresa Installatrice. 9) Allegati. - Tavola generale di progetto della nuova qualità dell’illuminazione. - Tabella delle priorità d’intervento. - Proposta indicativa dei nuovi centri luminosi. - Simulazione di verifica illuminotecnica. s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 1/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) 1. SCOPO Lo scopo del Piano Regolatore dell' Illuminazione Comunale (P.R.I.C.), è quello di coordinare gli interventi relativi allo sviluppo degli impianti d’illuminazione sia pubblica che privata sull’intero territorio comunale, evitando interventi a spot, poco significativi. All’interno del comune di Agnadello, come si rileva dall’analisi preliminare, si evince una situazione esistente caratterizzata da interventi progressivi, risultato di realizzazioni isolate succedutesi nel tempo, dovute alle esigenze del momento e/o richieste dei cittadini residenti, e sicuramente dettate dal contenimento della spesa pubblica. Uno dei doveri dell’Amministrazione Comunale è di realizzare l’illuminazione delle aree pubbliche del proprio territorio, applicando criteri tecnico-economici, considerando il miglioramento delle condizioni di sicurezza, da qui si evince che il P.R.I.C. diviene uno strumento necessario all’Amministrazione per predisporre gli interventi sui nuovi impianti ed il rifacimento e/o l’adeguamento di quelli esistenti, secondo criteri di economicità, in considerazione della riduzione dell’impatto dovuto alla presenza dei centri luminosi e soprattutto della qualità e della quantità della luce distribuita, é quindi importante applicare la logica del: “Impianto più vantaggiosamente economico”. Il P.R.I.C., ha lo scopo di indicare le metodologie illuminotecniche dettate da leggi e normative in materia di lotta all’inquinamento luminoso e risparmio energetico, collegate agli interventi urbanistici, realizzati dai privati nella valorizzazione delle proprie attività sul territorio ( principalmente si fa riferimento ad interventi di tipo commerciale, artigianale, sportivo ecc.), che possano modificare le condizioni dell’illuminazione in prossimità delle aree pubbliche di accesso. Il P.R.I.C. deve interfacciarsi con gli altri strumenti urbanistici, quali il Piano Urbano del Traffico (P.U.T.) ed il Piano di Governo del Territorio (P.G.T.), di cui diviene parte integrante; infatti, contiene linee guida volte a fornire la soluzione migliore per ogni ambiente, mettendo in risalto i principali particolari dei luoghi (aree sportive, centri di aggregazione, luoghi di culto, edifici a valenza architettonica e storica, aree commerciali, ecc.), creando ambienti gradevoli, che favoriscano la sicurezza dei cittadini, che siano privi di elementi di disturbo dovuto ad abbagliamento e quindi il cittadino possa vivere gli spazi pubblici godendo anche gli elementi di arredo presenti. Quanto sopra indicato, è realizzabile mediante l’analisi del territorio, nella verifica storico-urbanistica, l’analisi di situazioni particolari dovute a criticità ed all’analisi di condizioni di pericolosità (verifica della quantità e gravità degli incidenti stradali), verifica della posizione in cui sono ubicati gli attraversamenti pedonali in relazione alla protezione dei pedoni ( presenza o meno di impianti semaforici ), degli incroci principali, degli ingressi delle aree scolastiche, delle fermate dei mezzi pubblici, delle vie con presenza di attività commerciali, ecc., non ultima l’analisi delle esigenze funzionali in relazione alle soluzioni ambientali, alla luce della predisposizione del Piano Urbano del Traffico con conseguente classificazione delle strade principali, secondarie e di quartiere, come previsto dal Nuovo Codice della Strada edizione 1992 agli artt. 13 e 36 e successive modificazioni. Le indicazioni, oggetto di particolare valutazione, elencate nel presente documento, servono a fornire ampie indicazioni, per la stesura dei progetti preliminari, definitivi ed esecutivi, consentendo innumerevoli scelte da parte dei progettisti dei nuovi impianti che di volta in volta l’Amministrazione Comunale andrà ad ordinare ed approvare in relazione alle disponibilità di bilancio. Le indicazioni di cui sopra sono valutate in relazione a: attuale sistema viario, tipologie delle edificazioni poste su fronte strada, caratteristiche funzionali delle varie zone del Comune, oltre alle condizioni tecniche dei vari elementi dell’impianto ed alle loro caratteristiche tecnicoeconomiche. Si ritiene a questo punto che il P.R.I.C. tenga in considerazione le varianti urbanistiche e viabilistiche che potranno verificarsi, e quindi modificare le condizioni attuali, pertanto é s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 2/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) opportuno che lo stesso venga sottoposto periodicamente, o quanto meno in occasione di integrazioni significative, quali (realizzazione di nuove lottizzazioni e/o piani di recupero di notevoli dimensioni, sia di tipo residenziale che commerciale, ecc.) ad opportuno aggiornamento, risulta quindi evidente che il Piano non deve rappresentare la rigorosa applicazione delle Norme Tecniche, ma dovrà essere considerato parte integrante degli strumenti urbanistici, come già indicato. Le aree in cui è accentuato l’incontro tra i cittadini, e quindi si cerca di favorire l’aggregazione e la socializzazione, rivestono sotto l’aspetto dell’illuminazione una particolare considerazione, pertanto la riqualificazione dell’arredo urbano, la corretta e costante manutenzione delle aree verdi, la realizzazione di nuovi parchi e giardini, devono vedere lo studio dell’illuminazione quale parte integrante del progetto complessivo al fine di realizzare un ambiente in cui il cittadino possa trovarsi a proprio agio, e non sia frastornato da condizioni particolari dovute ad abbagliamento, tonalità di luce sgradevole soprattutto a causa di un non corretto colore della luce, che tenda a modificare i colori sia della pelle che degli abiti indossati. E’ altrettanto necessario, considerare quanto evidenziato sopra, anche all’interno delle aree edificate, sia residenziali che commerciali, al fine di realizzare una condizione piacevole che permetta di percepire in modo corretto quanto si ritenga opportuno rendere visibile, permettendo a chi passeggia nelle ore serali di sentirsi sicuro. I rilievi effettuati, hanno evidenziato che il territorio è divisibile in aree omogenee in funzione delle tipologie edificatorie, pertanto sono stati individuati per ciascuna area le principali caratteristiche degli impianti da realizzare, tenendo in particolare considerazione le zone in cui sorgono edifici storici o comunque significativi per la comunità. La classificazione delle strade e delle aree di aggregazione del Comune, porta alla seguente suddivisione: 1) Strade urbane a prevalente traffico motorizzato, le cui normative di riferimento prevedono, un valore minimo di luminanza media mantenuta sulla carreggiata variabile da 1 a 2 cd/mq (candele per metro quadrato), in funzione dell’importanza e del carico veicolare delle stesse; 2) Strade secondarie (residenziali o di quartiere), come dalla suddivisione evidenziata nella tabella allegata, in cui il valore minimo previsto non deve essere inferiore a 0,5 cd/mq. 3) Aree verdi e/o di aggregazione, per queste superfici non si considera la luminanza ma l’illuminamento, che deve garantire una gradevole vivibilità, indicativamente con valori tra 10 e 40 lux. Nella stesura del presente piano sono state considerate le Norme tecniche vigenti: UNI, CEI, D.Lgs.285/92 (nuovo Codice della Strada), linee guida della Regione Lombardia; sono state considerate le raccomandazioni CIE, le indicazioni delle Guide “AIDI ed ENEL- FEDERELETTRICA”; Di seguito si elencano le Leggi e le Normative di riferimento: LEGGI : D.Lgs.285/92 e successivi modificazioni, DPR 495/92 regolam. di attuaz., D.Lgs. 360/93, Piano Urbano del Traffico (PUT), DPR 103/96 Barriere architettoniche, legge 10 /91 Provved. Risparmio energetico, Legge Regionale Lombardia n° 17/2000 e n° 38/2004 in materia di lotta all’inquinamento luminoso e risparmio energetico; Delibera Giunta Regionale n° 7/2611 dell’11/12/2000; linee guida del Direttore Generale della Regione Lombardia (applicazione delle leggi 17/2000 e 38/2004) D.d.g. 3 agosto 2007 – n° 8950, Delibera della Giunta Regionale n° 7/6162 del 20/09/2001. s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 3/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) NORME: CEI 7/6 (costruzioni in acciaio per impianti elettrici) CEI 34 (apparecchi di illuminazione.), CEI 64-8 (Imp. Elettrici) (Imp. I11uminazione esterna), UNI 11248 (illuminazione stradale), UNI 10819 (Inquinamento luminoso del cielo), UNI-EN 40 (sostegni Pubblica Illuminazione). In funzione della classificazione delle strade, e dai rilievi eseguiti sul territorio, rilevata la larghezza delle strade, l’ubicazione delle aree verdi ed il colore del manto stradale, la colorazione degli edifici, si individuano i principali parametri per la stesura dei progetti esecutivi: interdistanza, altezza e potenza e tipologia dei centri luminosi, in modo da ottenere il rispetto dei valori illuminotecnici ed ambientali precedentemente considerati. In considerazione della crescente necessità di miglioramento della sicurezza dei cittadini, in relazione alla possibile installazione futura di apparati di videosorveglianza, devono essere considerati anche i valori di illuminamento necessari ad una corretta rilevazione dei dati da parte degli apparati stessi. A supporto di quanto sopra indicato, nella fase di progettazione definitiva degli impianti, è necessario il supporto delle strutture di riferimento dell’intera Amministrazione Comunale, allo scopo di raggiungere i migliori risultati e quindi esaudire le aspettative dei cittadini. Le simulazioni effettuate per verificare i rendimenti e quindi la qualità degli apparecchi proposti, e la correttezza delle interdistanze di posizionamento, sono state eseguite con l’ausilio di programmi di verifica dei parametri illuminotecnici. 2. AMBITO DEL PROGETTO 1) - Considerazioni sul territorio. Il comune di Agnadello, comune della provincia di Cremona, con una popolazione di circa 3.600 abitanti, ha un’estensione territoriale di circa 12,5 Km², è ubicato nella pianura padana ad un'altitudine di circa 98 m sul livello del mare. I confini geografici sono: a Nord con il comune di Arzago d'Adda provincia di (BG), a Sud con Pandino, ad Est con Vailate, Torlino Vimercati e Palazzo Pignano, a Ovest con Rivolta d'Adda, comuni della provincia di Cremona. Il centro abitato è circondato da vaste superfici allo stato naturale in cui si svolge attività agricola, in quanto per la sua posizione geografica è attraversato da numerosi corsi d’acqua tra cui il fiume Tormo, del cui parco il comune stesso fa parte. La presenza dei numerosi corsi d’acqua presenti, utilizzati ad uso irrigo, legata alla posizione geografica che lo vede all’interno della pianura padana, con scarsa presenza di venti dominanti, determina soprattutto nei periodi autunnali, invernali e primaverili la presenza di nebbia anche di forte intensità, elemento questo di primaria importanza agli effetti della sicurezza dei cittadini, pedoni ed automobilisti, nell’analisi e nelle valutazioni da effettuarsi nella stesura del P.R.I.C. 2) - Considerazioni sulle evidenze impiantistiche. In considerazione di quanto sopra indicato e dai rilievi effettuati sul territorio, si propongono all’Amministrazione Comunale di Agnadello, una prima serie di interventi, ritenuti prioritari, in particolare nelle seguenti vie in cui si riscontra un livello d’illuminamento insufficiente: Via Padre Marcellino, Via Orefici, Via Roma, Via Dante, Via Treviglio, Via della Vittoria e Via Garibaldi nel capoluogo; Cascina Paradiso e Cascina S.Antonio per quanto riguarda il nucleo storico del comune. Si consiglia, la sostituzione degli apparecchi a sospensione su braccio e/o tesata, sia in vetro che in alluminio privi della coppa di chiusura (apparecchi con ben oltre 40 anni di funzionamento), ormai inadeguati alle esigenze ed alle norme tecniche di illuminazione stradale, ed alle norme di sicurezza. s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 4/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) La sostituzione degli apparecchi di cui sopra dovrà prevedere l’impiego di corpi illuminanti ad alto rendimento luminoso, con impiego di lampade a vapori di sodio ad alta pressione con buona resa luminosa e lunga durata Ra = 25 e Temperatura di colore TC = 2000K, in alternativa, ove necessario resa cromatica migliorata Ra=65 e Temperatura di colore TC non inferiore a 2500K in caso di dominanza del colore rosso (con eventuale utilizzo di lampade a vapori di sodio ad alta pressione e ad alta resa cromatica Ra> 80 e temperatura di colore Tc=2500÷2800K in aree in cui sia necessario mettere in evidenza elementi di particolare interesse pubblico. Si consigliano lampade a vapori di alogenuri con temperatura di colore TC = 3000÷3200 K con indice di resa cromatica Ra = 85 nel caso di presenza prevalente del colore verde. 3. CRITERI PROGETTUALI Allo scopo di ottenere prestazioni ottimali nei nuovi impianti con costi di esercizio e di costruzione contenuti, si adottano i seguenti criteri generali di progettazione: -Elevato standard di qualità della luce Devono essere impiegate lampade con buona resa cromatica e tonalità di colore idonea agli ambienti illuminati e si deve controllare l’abbagliamento mediante l’installazione di apparecchi di potenza contenuta posizionati ad altezza idonea allo scopo di orientare e diffondere la luce con precisione. Le lampade previste nel piano, come indicato al capitolo precedente, dovranno essere del tipo a scarica, aventi lunga durata ed alta efficienza, scelte in funzione delle strade o delle aree da illuminare, considerando le seguenti indicazioni: -Aree di particolare interesse Per l’illuminazione degli edifici di particolare interesse architettonico, si dovranno impiegare lampade a vapori di sodio ad alta pressione Ra = 65, con temperatura di colore di circa 2500° K nei casi in cui prevalga il colore rosso mattone; per ambiti particolari possono essere impiegate lampade a vapori di sodio ad alta resa cromatica Ra non inferiore a 80 e Temperatura di colore compresa tra 2500÷2800 K; tale soluzione può essere impiegata anche per l’ammodernamento degli impianti esistenti. L’installazione di questa tipologia di lampada è consigliata per il suo elevato indice di resa del colore che permette un buon apprezzamento delle caratteristiche dei materiali e dei colori, mettendo in particolare evidenza le sfumature ed i profili dei monumenti e degli edifici storici. Questo tipo di lampada consente anche di rendere confortevole l’ambiente, che è oggetto di afflusso pedonale, infatti permette di distinguere le caratteristiche somatiche delle persone; inoltre la buona resa dei colori consente un buon apprezzamento del contesto ambientale (colori reali, ecc.). Nel caso vi fosse una predominanza di colori diversi dal rosso, in particolare del verde, sono indicate le lampade a vapori di alogenuri con Ra=65 e temperatura di colore compresa tra 3000÷3200 K. Strade a carattere commerciale e/o aree di aggregazione Per le aree a verde pubblico e le aree centrali con presenza di vetrine, si utilizzeranno lampade a vapori di alogenuri con temperatura di colore Tc 3000 K ed indice di resa cromatica Ra = 65, la lampada sopra indicata presenta una tonalità di luce ed una resa cromatica tali da rendere gradevole il passeggio dei pedoni e confortevole il contesto ambientale in cui si individuano i punti di possibile aggregazione, individuati prevalentemente nelle aree con presenza di verde attrezzato. E’ altresì consigliata per l’illuminazione delle zone in cui sono presenti esercizi commerciali, in quanto non modifica, anzi valorizza i colori dei prodotti esposti. Aree a traffico misto veicolare e pedonale Per l’illuminazione delle aree e delle strade in cui si rilevano condizioni di traffico sia veicolare che pedonale d’importanza non considerevole (mancanza di esercizi commerciali o s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 5/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) altri elementi di rilievo, comunque con presenza di marciapiedi, strade in lottizzazioni residenziali a scarsa o media densità abitativa, od in cui non è importante valorizzare il verde, ecc.) si utilizzeranno lampade a vapori di sodio ad alta pressione con Ra = 25 e temperatura di colore pari a TC =2000 K. Aree a traffico veicolare rilevante Per l’illuminazione delle strade con rilevante traffico veicolare (ad esempio immissione su Strade Provinciali esternamente al centro abitato) si utilizzeranno lampade a vapori di sodio ad alta pressione Ra= 25 (Ra = resa cromatica) con temperatura di colore TC =2000K. o lampade a vapori di sodio a bassa pressione. In questo modo si privilegia l’aspetto “sicurezza stradale” (maggior visibilità degli ostacoli sulla carreggiata). Allo scopo di porre in evidenza gli elementi architettonici di modeste dimensioni in ambiti particolari, è possibile impiegare: lampade allo xeno con potenza contenuta (5÷8,5W) Tc=2300÷2800K e Ra= 100, lampade ad alogeni, lampade fluorescenti compatte o sorgenti luminose a LED ad alta intensità. - Illuminazione dell’ambiente nel suo contesto Le facciate degli edifici dovranno essere illuminate, in particolar modo quelle di interesse storico, rendendole maggiormente visibili nel contesto urbano. In genere tutte le aeree del centro storico dovranno essere illuminate con lampade caratterizzate dalla stessa tonalità di luce, così da garantire un aspetto naturale a tutto il contesto, si dovranno quindi evitare inutili accentuazioni o variazioni cromatiche che potrebbero generare risultati poco apprezzati. Si dovrà inoltre porre particolare attenzione al controllo delle emissioni luminose, evitando inutili invasioni nelle aree private (in particolare le finestre delle abitazioni), e soprattutto verso l’alto. - Elementi a valenza storica ed artistica Si potranno valorizzare gli elementi storici ed artistici di maggior rilievo, impiegando sorgenti luminose disposte in modo da evidenziare in modo tridimensionale le forme principali delle strutture, creando eventuali giochi di luci ed ombre, che permettano di porre in opportuno risalto i particolari di maggior pregio. Si dovrà evitare l’illuminazione frontale delle facciate al fine di evitare l’appiattimento delle sagome e vanificare quindi quegli elementi di accento inseriti da progettisti e decoratori durante l’edificazione. E’ un dato di fatto quanto sia importante indirizzare in modo corretto la luce sulle facciate, utilizzando opportuni sistemi di simulazione ed in casi particolari facendo prove reali, così da porre in risalto il maggior numero di particolari possibili dell’edificio. Assume la massima importanza la scelta della lampada, in relazione sia alla potenza che deve esaltare il pregio architettonico senza eccedere, sia alla resa cromatica della luce onde ottenere una giusta visualizzazione dei colori dei materiali utilizzati per la costruzione e dei profili di finitura. - Aree verdi attrezzate: giardini e parchi pubblici Per l’illuminazione di giardini e parchi, in assenza di norme specifiche, si utilizzano le raccomandazioni dell’AIDI e dove necessario i consigli dei botanici, si fanno particolari considerazioni sul colore della luce, tenendo conto anche dell’influenza delle sorgenti luminose circostanti, quali illuminazione stradale o privata, da qui prende corpo il concetto per cui all’interno di un giardino o di un parco sia illuminato anche il verde e non solamente i viottoli o le aree di sosta. La scelta della sorgente luminosa dovrà essere fatta in relazione alla sua caratteristica cromatica: si consiglia pertanto l’impiego di lampade fluorescenti o ad alogenuri metallici con temperatura di colore TC = 3000 K per meglio valorizzare i colori nel contesto delle aiuole fiorite, mentre si consiglia l’impiego di lampade ad alogenuri metallici con temperatura di colore pari a 4000 K in grado di esaltare oltre al verde delle aiole e/o dei prati, anche il colore dei tronchi, degli arbusti, delle siepi e del fogliame durante tutto il ciclo annuale. E’ possibile impiegare lampade a scarica ai vapori di sodio, solo se si vogliono esaltare i particolari colori del fogliame in autunno, soprattutto in presenza di essenze dalle colorazioni piacevoli. s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 6/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) L’illuminamento all’interno delle aree verdi che presentano diverse tonalità e concentrazioni di colore del fogliame, può variare in un campo di valori compreso tra 10 e 40 lux, in funzione del grado di sicurezza che si ritiene opportuno raggiungere, al fine di evitare vandalismi o peggio possibili aggressioni ai fruitori dell’area, questi valori possono essere aumentati nel caso di presenza di sistemi di video sorveglianza. Per l’illuminazione dei viottoli e dei vialetti pedonali, si prevede la realizzazione di impianti in cui la diffusione della luce provenga dall’alto così da garantire un buon livello di illuminamento verticale, necessario a mettere in evidenza i lineamenti del viso. Nella realizzazione degli impianti per queste aree, è necessario porre particolare attenzione all’altezza dei centri luminosi, affinché sia inferiore a quella delle fronde, posizionando le sorgenti luminose ad altezze inferiori a 6 mt, così anche la potenza delle lampade potrà essere contenuta (35 ÷ 70 W), é inoltre possibile (anche se sconsigliato agli effetti della sicurezza) creare effetti scenografici, impiegando sostegni “bassi” allungando l’interdistanza tra gli stessi, in modo da realizzare una voluta disuniformità nell’illuminazione allo scopo di mettere in evidenza i particolari di maggior interesse. In funzione delle possibili tipologie di pavimentazione (asfalto, cemento, pietrisco, mattoncini colorati, ecc.), indicativamente si considerano ottimali valori di illuminamento decrescenti da circa 30 lux, per pavimentazioni scure, fino a circa 10 lux per le pavimentazioni chiare, interpolando i valori in funzione della gradazione dei colori. Aree pubbliche e/o private adibite ad usi ricreativi Nelle aree attrezzate in cui è possibile lo svolgimento di manifestazioni, con notevole affluenza di pubblico, (feste paesane, ecc) dovranno essere realizzati idonei impianti, così da raggiungere valori di illuminamento, in grado di annullare le ombre dovute al pubblico, sulla pavimentazione, quindi ridurre i pericoli causati dal possibile sfollamento d’urgenza, a questo scopo si dovranno considerare valori di illuminamento, compresi tra gli 80 ed i 120 lux. L’utilizzo di questi impianti dovrà essere autorizzato con ordinanza Sindacale in deroga e comunque lo spegnimento degli impianti dovrà avvenire nel rispetto degli orari fissati dalla legislazione vigente. - Considerazioni sull’impatto ambientale, sia diurno che notturno All’interno dei centri storici si consiglia di adottare il criterio della “mimetizzazione” prevedendo l’impiego di apparecchi di dimensioni ridotte e dalle linee geometriche semplici, installati in posizione nascosta o irrilevante alla vista, questo per ridurre al minimo l’impatto ambientale, al fine rispettare e possibilmente valorizzare l’architettura delle aree storiche, evitando l’inserimento di elementi, moderni o falsi d’epoca, generalmente poco idonei all’inserimento nell’impianto urbanistico. Quando possibile, si ritiene opportuno impiegare dei proiettori installati direttamente a muro, possibilmente sotto gronda, in modo da non creare e dove possibile eliminare la fastidiosa intrusività costituita da mensole, sbracci e sostegni. Gli apparecchi in stile eventualmente presenti, se in buono stato e rispondenti alle attuali normative illuminotecniche e di sicurezza, si possono ritenere assimilabili alla storia dei siti, quindi si prevede, se necessaria, la loro eventuale manutenzione (adeguamento alla classe II di isolamento elettrico, eventuale verniciatura, eliminazione di schermi prismatizzati), con impiego di lampade di tipo compatibile che non generino abbagliamento (vapori di sodio o alogenuri metallici da 35 ÷ 100W). I livelli di illuminamento delle strade con presenza di tali apparecchi dovranno risultare adeguati a quelli riportati nelle tabelle di classificazione delle stesse, a tal proposito potrebbe risultare necessario inserire proiettori con la stessa tipologia di lampada, possibilmente nascosti, ubicati in posizione alta, allo scopo di ridurre sensibilmente la disuniformità riscontrata sul piano viabile. - Corretto uso dell’energia elettrica Essendo scopo primario di tutte le Amministrazioni Pubbliche, quindi anche per quella di Agnadello, contenere la spesa, si rende necessario razionalizzare il consumo dell’energia elettrica impiegata per l’illuminazione pubblica, pertanto in considerazione dello sviluppo tecnologico in campo illuminotecnico, si rende necessario adottare i seguenti accorgimenti: impiegare lampade a scarica a lunga durata ed alta efficienza, compatibilmente con l’esigenza s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 7/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) primaria di garantire un corretto livello visivo; installare apparecchi ad alto rendimento ed elevato grado di protezione IP, (questi due accorgimenti consentono di allungare anche i tempi di manutenzione, riducendone quindi i costi di intervento, in taluni casi fino a circa il 40%). In molte zone del territorio comunale, stante il declassamento, di fatto, delle strade interessate ( zone 30 Km/h, in conseguenza dei minori valori di luminanza ed illuminamento necessari) si potrà valutare l’impiego di corpi illuminanti dotati di apparecchiature elettriche in grado di consentire anche la riduzione del flusso luminoso delle lampade a partire da un certo orario (solitamente dopo la mezzanotte), con conseguente risparmio nei consumi; è inoltre consigliabile, nei circuiti con presenza di lampade ad ioduri metallici, l’inserimento degli stabilizzatori di tensione, che permettono l’eliminazione degli assorbimenti superflui, dovuti all’innalzamento della tensione della rete di distribuzione, nelle ore notturne ed allo stesso tempo salvaguardano il degrado della lampada consentendone una maggior durata. Per gli impianti di recente realizzazione, (già rispondenti ai requisiti richiesti dalle normative oggi vigenti, comunque soggetti ad adeguamento) è possibile inserire opportuni riduttori di flusso centralizzati in abbinamento al quadro di alimentazione esistente. Allo scopo di realizzare correttamente i nuovi impianti, si consiglia di adottare il metodo dell’illuminazione dall’alto, così da poter indirizzare il flusso luminoso sulle superfici interessate, senza disperdere la luce in altre direzioni, quindi non provocare: spreco di energia elettrica, abbagliamento molesto ed inquinamento luminoso; questo nel rispetto delle prescrizioni: delle Leggi Regione Lombardia n° 17/2000 e 38/2004, oltre alle linee guida del Direttore Generale R.L. del 3 agosto 2007 n° 8950, delle norme UNI 10819 del marzo 1999 e 11248 dell’ottobre 2007, in fase di progettazione dei singoli impianti si dovrà tener conto del parametro Rn% inferiore a 10 (Rn% = rapporto tra la sommatoria dei flussi luminosi emessi nell’emisfero superiore dagli “n” apparecchi installati e la sommatoria dei flussi luminosi totali emessi dagli stessi apparecchi, espresso in “percentuale”). L’illuminamento medio orizzontale, sulle strade ad alta intensità di traffico (strade principali) non dovrà scendere al di sotto di 15 lux pari a 1 cd/mq con impianto in condizioni di minima prestazione (appena prima del ricambio delle lampade). L’uniformità media non dovrà essere inferiore a 0,4. 4. CARATTERISTICHE TECNICHE DEI COMPONENTI PER D’ILLUMINAZIONE Fattori di primaria importanza nella progettazione e realizzazione impiantistica sono: la scelta dei materiali, le considerazioni sugli aspetti della sicurezza e la riduzione della necessità di manutenzione periodica; a seguito di quanto sopra si consiglia: • impiego di apparecchi realizzati in pressofusione di alluminio o comunque in materiale metallico, in quanto più resistenti ed indeformabili dalle azioni degli agenti atmosferici ( ad esempio notevoli variazioni di temperatura ed eventuali azioni di possibili grandinate), • aumentare il livello di sicurezza tramite la scelta di componenti rispondenti ai requisiti richiesti dalle normative, aumentando tali requisiti, con l’impiego sulla totalità degli apparecchi, della tipologia costruttiva in classe II di isolamento (doppia protezione contro i contatti elettrici accidentali), La sicurezza dei cittadini deve essere garantita per l’intera vita dell’impianto e, fin dove possibile, anche in presenza di danneggiamenti solitamente dovuti ad incedente stradale, per quanto ipotizzabili nel contesto urbano. - Realizzazione di impianti con posa di sostegni Si consiglia l’impiego di sostegni di forma circolare di tipo cilindrico rastremato o tronco conico, in acciaio, con spessore minimo di 3 mm – preferibilmente 4 mm, soprattutto per sostegni oltre i 6 mt di altezza fuori terra, con zincatura a caldo per immersione secondo norma UNI EN 40, eventualmente finiti con vernici epossidiche del tipo a polvere, applicate a forno, nelle colorazioni preferite dall’amministrazione comunale. In relazione alla riduzione dell’impatto ambientale, si consiglia l’utilizzo dei sostegni di cui sopra, verniciati in colore grigio scuro ferro-micaceo opaco. Gli apparecchi d’illuminazione saranno posizionati a testa palo, evitando pertanto l’uso di bracci curvi o mensole, ammessi in presenza di viali alberati allo scopo di portare i corpi illuminanti fuori dalle fronde, per far sì che durante il giorno possano integrarsi maggiormente s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 8/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) nell’ambiente circostante, gli involucri degli apparecchi stessi potranno essere verniciati, secondo la volontà dell’amministrazione comunale, con lo stesso colore dei sostegni o con altro colore allo scopo di creare un motivato contrasto. E’ ipotizzabile, sui vialetti delle aree verdi attrezzate, in prossimità delle alberature l’impiego di sostegni cilindrici in acciaio zincato, privi di braccio, di dimensione contenuta, con finitura simile alla corteccia degli alberi, così da ridurre l’impatto ambientale. Lo standard dei sostegni da impiegare dovrà, rispettare le caratteristiche qualitative costruttive relative alle disposizioni del D.M. 16/01/1996 LL.PP., normalmente utilizzato dagli installatori. 5. CARATTERISTICHE TECNICHE DELL’IMPIANTO DI ALIMENTAZIONE - Impianti con apparecchi fissati su sostegno Nella realizzazione degli impianti con impiego di sostegni è consigliabile che le linee elettriche di alimentazione siano interrate, allo scopo di migliorare la sicurezza dell’impianto e ridurre l’impatto visivo ambientale, in conseguenza di tale soluzione impiantistica, le giunzioni, parte estremamente delicata dell’impianto, dovranno essere realizzate all’interno di idonei pozzetti ispezionabili, completi di chiusino in ghisa sferoidale se posti su sede carrabile, o in cemento se posti su sede pedonale. - Impianti con apparecchi fissati a parete Per gli impianti in cui si prevede l’installazione dei centri luminosi a parete, se la posa delle condutture elettriche non è stata realizzata nel contesto di riqualificazioni stradali, o non è previsto alcun intervento relativo alla posa di cavidotti tecnologici, al fine di contenere i costi per le opere elettriche, specie in presenza di pavimentazioni di particolare valore o di recente realizzazione, si consiglia di adottare il metodo delle linee posate direttamente sulle murature, possibilmente sotto gronda, proteggendo i cavi elettrici con tubi in PVC e realizzando le giunzioni all’interno di apposite cassette dello stesso materiale. E’ necessario, con questa tipologia impiantistica, porre in atto tutti quegli accorgimenti utili a limitare l’impatto visivo sulle strutture private, ricorrendo quando necessario alla realizzazione di brevi tratti interrati completati con risalite a muro in posizione nascosta, (ad esempio in corrispondenza di ingressi carrai, o in brevi attraversamenti stradali), o alla posa di tubazioni incassate a muro in caso di rifacimenti di facciate o altri interventi edili. Relativamente al tracciato dei cavi ed alla posa delle cassette di derivazione in cui realizzare le connessioni (punto debole del sistema elettrico), si dovrà scegliere il metodo di posa più adeguato ad evitare che le tubazioni possano diventare il punto di appoggio per i volatili al fine di evitare problemi di sporcizia alle strutture sottostanti ed ai pedoni. La costruzione di impianti d’illuminazione del tipo sopra indicato, comporta sicuramente l’insorgere di problematiche nell’azione di recepimento delle autorizzazioni per l’utilizzo di strutture private, si rende quindi necessario adottare all’interno degli strumenti urbanistici una clausola che consenta all’Amministrazione di poter utilizzare le facciate di strutture private prospicienti le strade o le aree pubbliche, regolamentando queste situazioni attraverso apposite convenzioni (Testo Unico in materia di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica, Codice Civile). Linee elettriche caratteristiche principali Realizzare gli impianti di alimentazione con sistema trifase e neutro, cosi da distribuire il carico in modo uniforme sulle tre fasi, alternando il collegamento dei singoli centri luminosi su ciascuna di esse, al fine di permettere un illuminamento minimo anche in caso di guasto su una singola fase. 1) realizzazione delle linee elettriche di alimentazione interrate con impiego di cavi di tipo FG7 o superiore, con sezione minima non inferiore a 6 mm2, inseriti in cavidotti in materiale plastico posati sotto la pavimentazione stradale ad una profondità almeno di 60 cm all’estradosso del cavidotto, realizzazione delle giunzioni all’interno di idonei pozzetti, evitando la posa di morsettiere all’interno di sostegni; 2) realizzazione delle linee elettriche di alimentazione aeree con impiego di cavi di tipo FG7 o superiore, con sezione minima non inferiore a 6 mm2, inseriti in cavidotti in s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 9/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) materiale plastico posati a vista ad altezza superiore a mt 2,50, realizzazione delle giunzioni all’interno di idonee cassette di derivazione; 3) realizzazione delle connessioni tra linea dorsale e centro luminoso con impiego di cavi di tipo FG7 o superiore, con sezione minima non inferiore a 2.5 mm2, allo scopo di garantire la tenuta al corto-circuito. Quadri ed organi di comando e protezione 4) posa di quadri comando dotati di interruttori magneto-termici differenziali a bassa sensibilità dotati di sistema di riarmo automatico, fino a 3 (tre) cicli di richiusura, allo scopo di non lasciare un intero comparto al buio in caso di guasto su un singolo apparecchio, 5) dotare l’interruttore del gruppo di misura di sistema di riarmo automatico fino a 3 (tre) cicli di richiusura, per sopperire a scatti intempestivi dell’interruttore stesso. Relativamente al tracciato dei cavi ed alla posa delle cassette di derivazione in cui realizzare le connessioni (punto debole del sistema elettrico), si dovrà scegliere il metodo di posa più adeguato per evitare che le tubazioni possano diventare il punto di appoggio per i volatili al fine di evitare problemi di sporcizia alle strutture sottostanti ed ai pedoni. La costruzione di impianti d’illuminazione del tipo sopra indicato, comporta sicuramente l’insorgere di problematiche nell’azione di recepimento delle autorizzazioni per l’utilizzo di strutture private, si rende quindi necessario adottare all’interno degli strumenti urbanistici una clausola che consenta all’Amministrazione di poter utilizzare le facciate di strutture private prospicienti le strade o le aree pubbliche, regolamentando queste situazioni attraverso apposite convenzioni (Testo Unico in materia di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica, Codice Civile). - Criteri di manutenzione Gli interventi di manutenzione sugli impianti d’illuminazione pubblica si possono dividere, come per tutti gli impianti tecnologici, in ordinari e straordinari. La manutenzione ordinaria si divide in interventi di tipo: 1) occasionale, relativa al ripristino della funzionalità di un apparecchio a seguito del malfunzionamento di un componente o alla premorienza di una lampada; 2) programmata, inerente la sostituzione totale, a fine vita utile, del parco lampade e la conseguente pulizia degli apparecchi, di un determinato circuito o di tutti i circuiti del comune. La manutenzione straordinaria si divide in interventi di tipo: 3) funzionale, relativi al ripristino della funzionalità di più apparecchi a seguito del malfunzionamento di più componenti o alla premorienza di diverse lampada, solitamente a fronte di guasti sulla rete elettrica, o a causa di costruzione difettosa di una partita di lampade; 4) accidentale, relativi al ripristino della funzionalità di uno o più centri luminosi a seguito di incidente stradale, o di uno o più circuiti sul territorio comunale a seguito di eventi eccezionali, solitamente identificati come “calamità naturale”. Per coordinare gli interventi di manutenzione degli impianti, e quindi realizzare il ricambio lampade a programma, è necessario conoscere per quante ore/anno le lampade siano accese, dall’esame dei dati storici, rileviamo che gli impianti controllati da interruttori crepuscolari, la cui taratura, consente l’accensione delle lampade quando l’illuminamento naturale scende da 12 ÷ 10 lux, il funzionamento annuo è di circa 4.000 ore. La manutenzione ordinaria a programma delle lampade a scarica non viene effettuata quando le lampade sono completamente spente, bensì quando hanno raggiunto il numero di ore di funzionamento per cui è calcolato il decadimento massimo ammissibile del flusso luminoso emesso, pertanto l’adozione di tale concetto permette di sfruttare le lampade nel periodo della loro vita in cui presentano la massima efficienza, quindi si mantiene la qualità del servizio reso al cittadino, sempre ad un livello superiore rispetto a quello minimo di progetto, inoltre non si eccede nel consumo di energia elettrica. In funzione della tipologia di lampada adottata nella realizzazione dei nuovi impianti e nella manutenzione di quelli esistenti, la tecnologia attuale offre lampade che a parità di potenza assorbita presentano una vita utile da 12.000 ÷ 16.000 ore(tre o quattro anni, contro quelle di s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 10/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) tecnologia meno recente, che presentano una vita utile di 8.000 ore(due anni), in funzione di questi parametri si evince quale sia il risparmio nei costi di manutenzione e di esercizio degli impianti di illuminazione, in considerazione che i costi a nuovo delle varie tipologie di lampada si discostano di poco una dall’altra la vita a programma; vengono cioè sostituite tutte le lampade di un intero lotto dopo circa 8.000 ore di funzionamento(circa due anni), abbinando a tale intervento l’operazione di pulizia degli apparecchi illuminanti ed il controllo dell’impianto. Le linee elettriche da cui si derivano apparecchi d’illuminazione dotati di lampade a vapori di alogenuri con bulbo ceramico, non dovranno essere alimentate da apparecchiature per la regolazione del flusso luminoso, allo scopo di non diminuirne la vita utile, è consigliabile l’installazione di regolatori di tensione-stabilizzatori, al fine di evitare i picchi di tensione o valori di tensione elevati in particolar modo durante le ore notturne, questo per salvaguardare le lampade e quindi raggiungere una durata simile a quelle a vapori di sodio, quindi attuare il ricambio a programma con i medesimi tempi, incidendo notevolmente sui costi manutenzione. 6. IMPIANTI D’ILLUMINAZIONE IN AREE PRIVATE Aree residenziali Per l’illuminazione in aree private, ad esempio i giardini ed i parchi di: ville, aree residenziali private e condomini; si ritiene di fissare un valore di illuminamento raccomandato non superiore a 20 lux e di adottare apparecchi che non disperdano la luce verso l’alto, impiegando le lampade ad alta efficienza e basso consumo. Particolare attenzione, nell’illuminazione di questa tipologia di aree, deve essere posta alle condizioni dell’abbagliamento proiettato sulle aree pubbliche, in particolare sulle strade, pertanto diventa indispensabile l’utilizzo di apparecchi schermati o comunque con flusso emesso mirato all’oggetto o all’area da evidenziare, oltre all’identificazione del corretto posizionamento degli apparecchi stessi, che dovranno emettere il flusso luminoso dall’alto verso il basso, evitando l’abbagliamento. E’ possibile evidenziare e/o valorizzare le superfici erbose, oggetto di particolare cura, realizzando un impianto d’illuminazione radente, posizionando proiettori a quote inferiori al metro, che impiegano lampade a scarica nei gas, con temperatura di colore non superiori a 4000 K e con elevati contenuti spettrali nel campo del verde. E possibile l’illuminazione di alberi ad alto fusto di particolare pregio, ponendo attenzione a non creare inquinamento luminoso, apparecchi dotati di lampade a bassa potenza incassati nel terreno, aventi un grado di protezione IP 57 (minimo) e direttamente puntati sull’albero, controllando che le temperature emesse non vadano a modificare i cicli di sviluppo dell’albero stesso. Aree non residenziali Nelle aree private ad uso commerciale, artigianale, sportivo, ecc. in particolar modo in quelle di grandi dimensioni devono essere rispettate le normative imposte alle aree pubbliche. L’illuminazione di parcheggi, piazzali, ed altre superfici similari deve essere garantita con l’impiego, preferibilmente, di lampade al sodio ad alta o bassa pressione. Dovrà essere previsto l’impiego di dispositivi in grado di ridurre, entro le ore 24.00, l’emissione di luce in misura non inferiore al 30% rispetto alla situazione di regime, a condizione di non compromettere la sicurezza. Insegne pubblicitarie L’illuminazione delle insegne pubblicitarie poste all’esterno dei fabbricati, non dotate di illuminazione interna, deve essere realizzata dall’alto verso il basso, mantenendo, su tutte le superfici illuminate, fatte salve diverse disposizioni connesse alla sicurezza, valori di luminanza omogenei, non superiori ad 1 cd/m2. Le insegne luminose di qualsiasi tipo, di non specifico ed indispensabile uso notturno, devono essere spente entro le ore 23,00 nel periodo di ora legale ed entro le ore 22,00 nel periodo di ora solare; le altre entro il relativo orario di chiusura. s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 11/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) 7. DOVERI DEL COMUNE (art 4 L.R. 17/2000 e s.m.i.) Tutti i nuovi impianti di illuminazione pubblica e privata di rilevante entità, comprese le insegne luminose di lunghezza superiore a 6,00 mt lineari , dovranno essere sottoposti al regime dell’autorizzazione da parte del Sindaco, realizzati previo predisposizione di idoneo progetto, approvato dall’Amministrazione Comunale, a tal fine il progetto deve essere redatto da una delle figure professionali previste per tale settore impiantistico; dal progetto deve risultare la rispondenza dell’impianto ai requisiti delle Leggi Regionali 17/2000 e 38/2004 ed, al termine dei lavori, il comune dovrà ricevere e verificare la corrispondenza delle “Dichiarazioni di conformità” al fine di regolarizzare e chiudere la pratica autorizzativa. 8. OBBLIGHI DEL COMMITTENTE E DELL’IMPRESA INSTALLATRICE Il committente ha l’obbligo di affidare la progettazione degli impianti di illuminazione a figure professionali previste per tale settore impiantistico e la realizzazione degli impianti ad imprese qualificate. L’impresa installatrice dovrà rispettare nell’esecuzione degli impianti le indicazioni progettuali e rilasciare, accertandosi del ricevimento da parte del comune, le “Dichiarazioni di conformità” sia dell’impianto elettrico che illuminotecnico, utilizzando gli appositi moduli previsti, dal Decreto n° 37 del 22/1//2008 (ex legge 46/90) per quanto riguarda la parte elettrica, e dal Decreto Direttore Generale R.L. n° 8950 del 3 agosto 2007 allegando inoltre gli attestati di conformità degli apparecchi installati. Per gli impianti di modesta entità, come riportato al capitolo 9 paragrafi a) – b) – c) – d) – e) del Decreto della Giunta Regionale n° 7/6162 del 20/09/2001, non sono previsti il progetto illuminotecnico e l’autorizzazione Sindacale dell’impianto, Al termine dei lavori, l’impresa installatrice dovrà rilasciare al comune le “Dichiarazioni di conformità” dell’impianto illuminotecnico, utilizzando gli appositi moduli previsti, dal Decreto Direttore Generale R.L. n° 8950 del 3 agosto 2007 indicando i riferimenti alla specifica deroga al progetto illuminotecnico, allegando inoltre la documentazione che attestati la rispondenza degli apparecchi installati e dell’impianto alla relativa deroga. 9. ELENCO ALLEGATI Allegato A) - Carta regionale dell’influenza degli impianti del comune di Agnadello rispetto agli osservatori Lombardi. Allegato B) - Elenco degli osservatori lombardi con indicazione della categoria di riferimento Allegato 1) – Modello “Dichiarazione di conformità” per impianti elettrici Decreto n° 37 del 22/01/2008 Allegato 2) - Modello “Dichiarazione di conformità” per progetto illuminotecnico Decreto D.G.R.L. n° 8950 del 03/08/2007 Allegato 3) - Modello “Dichiarazione di conformità” per installazione impianti illuminazione Decreto D.G.R.L. n° 8950 del 03/08/2007 Allegato 4) - Modello “Dichiarazione di conformità” dei prodotti (apparecchi illuminazione) Decreto n° 37 del 22/01/2008 Allegato 5) - Tabella Prestazioni Illuminotecniche richieste per strade ed altre aree (estratto Norma UNI 11248) Allegato 6) - Planimetria della qualità della luce in progetto Allegato 7) - Elenco interventi prioritari proposti Allegato 8) - Tipologie apparecchi illuminanti e sostegni Allegato 9) - Fac- simile calcolo di verifica illuminotecnica s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 12/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) Allegato A Quadro d’insieme degli osservatori astronomici nel territorio Lombardo estratto da: Legge Regione Lombardia del 27/03/2000 n° 17 – Delibera Regione Lombardia del 20/12/2000 n° 7/2611 – Legge regione Lombardia del 24/12/2004 n° 38 – Decreto Direttore Generale R.L. del 03/08/2007 n° 8950. Planimetria con individuazione delle aree di rispetto dagli osservatori astronomici pubblici e privati rispetto al territorio del Comune di Agnadello. s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 13/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) Allegato B Elenco degli osservatori astronomici – astrofisici nel territorio della Regione Lombardia con indicate le fasce di rispetto per singolo osservatorio. Categoria 1 Osservatori astronomici, astrofisici professionali: Raggio 25 km 1 Osservatorio Astronomico Brera di Merate (LC) Categoria 2 Osservatori astronomici non professionali di grande rilevanza culturale, scientifica e popolare di interesse regionale: Raggio 15 Km 2. Osservatorio Astronomico di Cima Rest di Magasa (BS) 3. Osservatorio Astronomico Serafino Zani di Lumezzane (BS) 4. Osservatorio Astronomico di Sormano (CO) 5. Osservatorio Astronomico G.V. Schiapparelli Campo dei Fiori di Varese (VA) Categoria 3 Osservatori astronomici astrofisici non professionali di rilevanza provinciale che svolgono attività scientifica e/o di divulgazione: Raggio 10 Km 6. Osservatorio Astronomico delle Prealpi Orobiche di Aviatico (BG) 7. Osservatorio Astronomico "Presolana" di Castione della Presolana (BG) 8. Osservatorio Astronomico Sharru di Covo (BG) 9. Osservatorio Astronomico Civica Specola Cidnea di Brescia (BS) 10. Osservatorio Privato di Bassano Bresciano (BS) 11. New Millennium Observatory di Mozzate (CO) 12. Osservatorio Sociale del Gruppo Astrofili Cremonesi di Cremona (CR) 13. Osservatorio Pubblico di Soresina (CR) 14. Osservatorio Provinciale del Lodigiano Mairago (LO) 15. Osservatorio Astronomico Pubblico di Gorgo San Benedetto Po (MN) 16. Osservatorio Città di Legnano (MI) 17. Osservatorio Sociale "A. Grosso" di Brugherio (MI) 18. Osservatorio Pubblico Giuseppe Piazzi di Ponte in Valtellina (SO); s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 14/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) Allegato 1 4) 5) 6) Secondo il Decreto Ministeriale 5 novembre 2001 n° 6792 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Decreto Ministeriale 30 novembre 2001 n° 557 del Ministero dei Lavori Pubblici Secondo l’art. 3.5 del Decreto Ministeriale 5 novembre 2001 n° 6792 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Estratto dalla Norma UNI 11248 -2007 s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 15/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) Allegato 2 Fax simile Allegato 1 di cui all’art. 7 Decreto 22/01/2008 n° 37 (ex legge 46/90) s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 16/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) Allegato 3 Fax simile Decreto D.G. Regione Lombardia n° 8950 del 03/08/2008 s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 17/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) Allegato 4 Fax simile Decreto D.G. Regione Lombardia n° 8950 del 03/08/2008 s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 18/19 Piano Regolatore per l’Illuminazione Comunale Comune di Agnadello (CR) Allegato 5 Fax simile Decreto D.G. Regione Lombardia n° 8950 del 03/08/2008 s.t.. Feraboli p.i. Carlo –Pandino (CR) Pagina 19/19