CORSO DI DEMOGRAFIA – Storia & Scenari
Giuseppe A. Micheli
LEZIONE 6
La transizione sanitaria del
Novecento
Demos - Storia e Scenari - Lezione 6
1
Argomenti di questa lezione
In questa lezione discuteremo dei seguenti argomenti:
1. Evoluzione delle cause di morte lungo il ‘900
2. Evoluzione dei parametri di sopravvivenza
3. Invecchiamento ‘dal basso’ e ‘dall’alto’
4. Convergenze e divaricazioni territoriali
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2
Il punto di partenza a inizio
Novecento
Già intorno a fine ‘800 erano quasi scomparse le grandi epidemie. Il
quadro nosologico era però ancora dominato dalle malattie infettive e
dell'apparato respiratorio. A inizio del ‘900 colpivano a tutti i paralleli
europei, anche se con una netta differenziazione geografica:
"Le gastroenteriti dominavano la patologia italiana (15% della mortalità
totale) e dei paesi del sud e invece costituivano una quota meno
significativa al nord (5-7%) dominato invece dalla tubercolosi. Le
malattie gastrointestinali erano un indicatore del ritardo di sviluppo
sociale e di igiene ma trovavano anche al sud condizioni climatiche
favorevoli alla loro diffusione; viceversa la tubercolosi, che affligge
particolarmente le età giovanili e adolescenziali, penalizzava soprattutto
i paesi in cui il processo avanzato di urbanizzazione e industrializzazione
costituiva un terreno propizio alla sua propagazione" (Caselli, 1991).
Infezioni e epidemie non dominarono solo la vita dei nostri avi dei secoli
scorsi: essi la facevano da padrone al tempo dei nostri padri.
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3
La ‘transizione sanitaria’
ristretta e allargata
Omran (1971) definisce la ‘transizione sanitaria’ del Novecento come
il terzo atto di una ‘transizione ‘epidemiologica’ di più lungo respiro,
contraddistinto da una riduzione delle morti per ‘cause esogene’ (che
sfuggono al controllo dell’uomo) sostituite da cause ‘sociali’ di morte, riconducibili a modi e stili con cui la società stessa si organizza.
Nel 1991 la Health Transition Review estende l’ambito della “transizione sanitaria”– al di là dello ‘stato di salute’ della popolazione all’evoluzione delle risposte che la società dà a quello stato di salute:
strategie sanitarie preventive mirate non solo alla prevenzione individuale ma a una riprogettazione delle condizioni sociali di vita e a una
politica di contrasto dei grandi fattori sociali di rischio (vedi politiche
nazionali di prevenzione di massa delle malattie cardiovascolari).
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4
Quattro stadi della nosografia ‘900
[B] Malattie degli apparati
cardiovascolare e circolatorio
[A] Malattie
infettive, degli
apparati
respiratorio e
intestinale
[D] AD
[C] Neoplasie
[E] Diabete,
Epatiti, Suicidi,
Traumatismi
giovanili
1900
1940
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1980
2020
5
Speranza di vita alla nascita
Guardiamo l’evoluzione della speranza di vita alla nascita o vita media in
dieci paesi europei (rappresentativi di diverse realtà subregionali) a
inizio e a fine secolo. Tre sono le principali direttrici dell’evoluzione:
Uomini
1910
Uomini
1985
Svezia 55,2
Svezia 73,8
Norvegia 55,0
Svizzera 73,5
G.Bretagna 51,5
Spagna 73,1
Svizzera 50,6
Norvegia 72,8
Belgio 48,9
Italia 72,4
Francia 48,5
G.Bretagna 71,9
Germania 47,4
Francia 71,3
Finlandia 45,4
(I) cresce globalmente la sopravvivenza,
Donne
1910
Donne
1985
Norvegia 58,8
Svizzera 80,0
Svezia 57,6
Svezia 79,7
G.Bretagna 55,4
Norvegia 79,6
Svizzera 54,0
Francia 79,4
Belgio 52,5
Spagna 79,4
Francia 52,2
Italia 78,8
Germania 50,7
Finlandia 78,5
Germania 71,0
Finlandia 48,1
G.Bretagna 77,5
Italia 44,3
Finlandia 70,1
Italia 45,7
Germania 77,4
Spagna 40,9
Belgio 70,0
Spagna 42,6
Belgio 76,8
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(II) cala il divario tra paesi europei e si ribaltano le gerarchie,
(III) si apre la
forbice tra uomini e donne.
6
Evoluzione della sopravvivenza
Per capire il cambiamento tra inizio e fine Novecento impariamo a leggere una
funzione di sopravvivenza:
sopravviventi l(x)
1000
900
800
A che età sopravvive il 75%
della popolazione iniziale?
700
600
500
400
M 1901
300
200
M 1931
M 1961
100
0
M 1991
0
10
5
20
15
30
25
40
35
50
45
60
55
70
65
80
75
90
85
95
A inizio secolo il
primo quartile si
situa a 5 anni,
nel ‘31 a 35 anni, a 70 nel ’91.
Calcolate voi l’evoluzione della
età mediana (o
vita probabile)
ETA
La quota della coorte iniziale che perviene a 65 anni è circa il 35% al 1901, il 50%
al ‘31, il 70% nel ‘61, l’80% nel ’91. Calcolate voi la quota che arriva a 35 anni
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7
Curve dei decessi Italia ‘75-2000
e spostamento del punto di Lexis
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8
Evoluzione della struttura per
età. Italia 1881 e 1921
Italia 1881
Italia 1921
95 e
95 +
90-94
90-94
F
85-89
85-89
M
F
80-84
M
75-79
1750
1400
1050
700
350
80-84
75-79
70-74
70-74
65-69
65-69
60-64
60-64
55-59
55-59
50-54
50-54
45-49
45-49
40-44
40-44
35-39
35-39
30-34
30-34
25-29
25-29
20-24
20-24
15-19
15-19
10-14
10-14
5-9
5-9
0-4
0-4
0
350
700
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1050
1400
1750
2500
2000
1500
1000
500
0
500
1000
1500
2000
9
2500
Evoluzione della struttura per
età. Italia 1961 e 2001
Italia 2001
Italia1961
95+
95 +
2500
2000
1500
1000
500
90-94
F
90-94
85-89
M
85-89
80-84
80-84
75-79
75-79
70-74
70-74
65-69
65-69
60-64
60-64
55-59
55-59
50-54
50-54
45-49
45-49
40-44
40-44
35-39
35-39
30-34
30-34
25-29
25-29
20-24
20-24
15-19
15-19
10-14
10-14
5-9
5-9
0-4
0-4
0
500
1000
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1500
2000
2500
2500
2000
1500
1000
500
F
M
0
500
1000
1500
2000
10
2500
Invecchiamento dall’alto e
dal basso
Il processo di invecchiamento è stato a lungo letto come un processo
che si produce alla base della piramide per età: pochi bambini nascono, ancor meno ne muoiono grazie al controllo della mortalità infantile.
L’evoluzione della mortalità nel XX secolo poggia sulla caduta della
mortalità infantile e giovanile. All'inizio del secolo in Europa la mortalità
infantile superava il 200%. L'UK varca tale soglia verso il 1910,la Francia
alla fine della I guerra mondiale, l'Italia solo a metà anni '30, gli altri
paesi del sud e dell'est dopo il 1950.
Dopo di allora in tutta Europa occidentale la mortalità infantile scende
sistematicamente: le tavole di mortalità italiane degli anni '80 registrano
probabilità di morte nel 1° anno di vita intorno al 10 permille.
Ma il fatto nuovo degli ultimi due decenni è l'abbattimento delle barriere
al raggiungimento delle età senili, che fa prevalere un processo di
invecchiamento "dall'alto" della popolazione nel suo complesso.
Abbattimento di tale misura da ritenerlo (Caselli, 1991) "sintomo di una
nuova fase dell'evoluzione della mortalità".
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11
Evoluzione di indici di
dipendenza 1881-2001
1881
1921
1961
2001
% P65+/Ptotale
5,0
6,8
10,7
19,7
% P65+/P15-64
8,16
10,87
14,46
25,33
% P80+/P65+
11,00
10,85
12,97
23,54
% P65+/ PF50-64
80,12
108,25
114,50
185,33
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12
l80/l65 al 1881 e 2000 (donne)
Di 100 donne in vita a 65 anni, quante sopravvivono a 80 anni? La geografia della
sopravvivenza in età anziana è cambiata molto dal censimento 1881 al 2000.
Individuate gli spostamenti nelle aree di alta ‘longevità’ e cercate di interpretarli
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13
Vita media per genere e
ripartizioni europee 1965-1995
Europa
mediterranea
Europa del
Nord
Europa
centrale
Ex Unione
Sovietica
Totale
Europa
M
F
M
F
M
F
M
F
M
F
1965
67,7
73,6
68,4
74,1
66,5
71,5
65,4
74,1
67,0
73,5
1995
74,4
81,3
74,0
79,7
57,8
75,6
59,2
72,1
67,7
76,9
6,7
7,8
5,6
5,6
1,3
4,1
-6,2
-2,0
0,7
3,4
Differenza
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14
Curve di sopravvivenza maschili al
2000 in Italia Malawi Sierra Leone
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15
Curve di sopravvivenza maschile e
femminile al 2000 in Sierra Leone
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