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La sfida ambientale
alla tecnologia
EUREKA indica la strada verso
un’elettronica più verde
Spazio europeo dell’innovazione, p. 2
Scoprire le contraffazioni, p. 6
EUREKANEWS
INTRODUCE LE TECNOLOGIE INNOVATIVE EUROPEE SUL MERCATO MONDIALE
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ottobre 2000
AGGIORNAMENTI
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Integrare lo spazio
di ricerca con l’innovazione
Nuovo sito
Web tedesco
L’ufficio EUREKA in
Germania ha di recente
rilanciato il proprio sito,
con una nuova struttura
del contenuto e nuovi
servizi, quali la possibilità
di scaricare documenti. Il
nuovo sito, inoltre, è ora
anche in versione inglese.
Indirizzo: http://
www.dlr.de/EUREKA/
EUREKA desidera che allo Spazio europeo della ricerca
(SER), proposto lo scorso gennaio dalla Commissione
europea, si affianchi anche uno Spazio europeo
dell’innovazione. Le proposte della Commissione
hanno ricevuto ampio consenso in tutta l’Europa e,
pertanto, EUREKA suggerisce di avviare un’iniziativa
complementare per garantire che i risultati della
ricerca europea diano i massimi vantaggi all’economia
europea.
In una risposta formale alla comunicazione della
Commissione, Heikki Kotilainen, responsabile del
Segretariato EUREKA, esprime il proprio
compiacimento per le proposte in merito allo spazio di
ricerca e illustra il progetto EUREKA per integrare il
SER. Secondo Kotilainen, grazie all’impostazione
decentrata e ai contatti diretti con l’industria,
EUREKA può vantare una rete e una conoscenza
dell’innovazione che non hanno uguali in Europa.
Ecco alcune delle idee suggerite in merito allo
Spazio europeo dell’innovazione:
● consolidamento dei rapporti tra la rete EUREKA e la
rete comunitaria di Centri di collegamento
dell’innovazione, al fine di agevolare l’inserimento
delle piccole imprese in progetti collaborativi;
● migliori collegamenti tra industria e università, al
fine di individuare il potenziale innovativo delle
università europee e di fornire il sostegno
necessario a sfruttarlo in Europa;
● perfezionamento delle iniziative e dei
collegamenti locali, maggiore motivazione dei
decisori politici locali, poiché è a questo livello
che la creatività e lo spirito di iniziativa possono
risultare elementi trainanti per l’innovazione.
Nell’ambito dei dibattiti sul SER svoltisi
quest’anno, EUREKA ha sempre concesso il proprio
sostegno alle proposte in virtù del proprio ruolo di
gateway per l’industria di ogni dimensione. Le nuove
proposte sull’innovazione dovrebbero ulteriormente
consolidare la posizione di EUREKA e, negli auspici di
Kotilainen, sfociare in un fruttuoso dialogo con la
■
Commissione.
Il Guggenheim di
Bilbao, una delle
attrazioni per l’ultima
generazione di turisti
2
Il turismo è una delle attività economiche più
importanti nel mondo; vi sono impegnate circa 115
milioni di persone e registra una crescita anno dopo
anno. L’Europa è la regione più visitata, e riceve quasi i
due terzi di tutti i turisti (oggi come oggi, quasi 400
milioni ogni anno). Il numero complessivo di turisti in
Europa, secondo le previsioni, continuerà ad
aumentare sensibilmente nei prossimi anni; tuttavia,
la quota dell’Europa nel mercato mondiale del turismo
è in diminuzione. Il mercato europeo diventa meno
competitivo in termini di prezzi ed è pertanto
fondamentale che si presenti come una meta di alta
EUREKA NEWS • ottobre 2000
qualità per tutti i visitatori, europei e non.
L’integrazione di nuove tecnologie in tutti gli aspetti
del settore turistico europeo contribuirà a ridurre i
costi, a innalzare la qualità e a mantenerla nel tempo.
Queste nuove tecnologie, inoltre, possono agevolare
lo sviluppo di un turismo sostenibile dal punto di
vista ambientale.
EUROTURISMO è un’azione strategica di EUREKA che
intende stimolare l’applicazione delle attuali
tecnologie nel settore del turismo e incentivare lo
sviluppo di nuove tecnologie specifiche al settore.
EUROTURISMO, di concerto con la presidenza spagnola
di EUREKA, organizza un importante incontro di
intermediazione a Santander (Spagna), dal 23 al 25
novembre. I destinatari, fornitori di tecnologie e
organizzazioni del turismo e delle attività ricreative,
potranno discutere le tecnologie nuove e attuali ed
esaminare potenziali opportunità commerciali. Nel
corso dell’avvenimento, i gruppi virtuali di
discussione già predisposti (accessibili sul Web http://www.eurotourism.org/) si riuniranno in
seminari tematici per discutere più a fondo alcuni
argomenti specifici, quali per esempio: sostenibilità,
miglioramento dei procedimenti lavorativi, nuovi
prodotti e servizi, applicazioni della Società
dell’informazione, patrimonio culturale, nuovi concetti
e modelli aziendali.
Per maggiori informazioni rimandiamo alla colonna
■
di destra.
IAN CUMMING/AXIOM
EUROTURISMO – nuove
tecnologie per il turismo
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AGENDA
Telecom 2000 – esposizione e
incontro di intermediazione
● 6-9 novembre 2000, Tel Aviv,
Israele
● Udo Mannes
Ufficio EUREKA israeliano
Tel. +972 3 511 81 11
Fax +972 3 517 76 55
[email protected]
http://www.matimop.org.il/
telecom2000/
Misurare i risultati
dei progetti EUREKA
Nell’industria delle comunicazioni digitali, in aumento
ad un ritmo rapidissimo, le imprese europee sono
leader mondiali e molti dei nostri standard sono stati
adottati in tutto il mondo. EUREKA, con le sue
flessibili strutture, ha concesso sostegno a gran parte
dei lavori in questo campo; oltre € 1.600 milioni nel
corso di 15 anni hanno, per esempio, portato alla
definizione degli standard della televisione digitale.
La quinta Relazione annuale di EUREKA sull’impatto
dei progetti, presentata alla Conferenza ministeriale
di Hannover, esamina tra l’altro questo campo e
dimostra l’eccellente contributo di EUREKA
all’industria.
Ad ulteriore riprova del valore di EUREKA, oltre la
metà dei partecipanti ha dichiarato di aver
partecipato esclusivamente in
virtù del “prestigio
dell’etichetta EUREKA”. La
grande maggioranza dei
partecipanti ha sviluppato
con successo nuovi prodotti o
procedimenti grazie alla
partecipazione a un progetto
EUREKA e oltre la metà di
essi ha ottenuto favorevoli
risultati commerciali già
prima della fine del
progetto; è assolutamente
naturale, quindi, che il gruppo di valutazione
consideri EUREKA uno straordinario strumento di aiuto
per le aziende nel campo dell’innovazione. Sono state
altresì presentate numerose raccomandazioni sulla
definizione dell’iniziativa, in particolare sul ruolo che
EUREKA potrebbe svolgere per agevolare l’accesso ai
finanziamenti privati.
Per ottenere una copia della Relazione annuale
sull’impatto, rivolgersi al Segretariato EUREKA:
■
[email protected]
Malaysia: l’impianto
Shell per la produzione
di idrogeno
Una partnership
per un ambiente
migliore
Le imprese europee e americane attive nel campo
delle tecnologie ambientali potranno incontrarsi il 29
e il 30 novembre ad Amsterdam, in occasione
dell’avvenimento di partenariato Europa-Stati Uniti
organizzato dall’ufficio olandese di EUREKA. È
prevista la partecipazione di delegati di circa 75
aziende per ognuna delle parti, che avranno così la
grande occasione di discutere idee e potenziali
opportunità commerciali. Gli organizzatori hanno
messo a punto un innovativo sistema di registrazione
Internet (http://www.et3m.net/); in un sito con
password di protezione, i partecipanti che si saranno
registrati avranno accesso a informazioni su tutti gli
altri partecipanti. Sempre grazie al sito, è possibile
manifestare l’interesse verso un determinato
partecipante e pianificare incontri anche prima
dell’avvenimento. Uno dei principali workshop
dell’avvenimento è organizzato da Royal Dutch/Shell,
che sta esaminando la possibilità di una nuova
iniziativa nel campo dell’idrogeno sostenibile e che
quindi è alla ricerca di altre imprese, nonché partner
potenziali, attive in questo campo. Un altro seminario
è organizzato da Unilever nel settore della gestione
sostenibile dell’agricoltura e della catena alimentare.
Per maggiori informazioni rimandiamo alla colonna
■
di destra.
L’evoluzione di EUREKA News
I lettori abituali avranno notato le modifiche apportate quest’anno a EUREKA News, ovvero il
nuovo stile e la nuova organizzazione del contenuto. Il prossimo anno intendiamo
completare il cambiamento diventando una pubblicazione bimestrale (e non più
trimestrale), fornendo quindi con maggiore regolarità e frequenza le notizie sulle attività
EUREKA. In questo numero abbiamo inserito un breve questionario per aiutarci a sapere che
cosa ne pensate del notiziario e come vorreste migliorarlo. Saremo grati ai nostri lettori che
vorranno rispondere alle domande e rispedirci via fax il questionario. A mo’ di incentivo,
seppur piccolo, sorteggeremo un questionario fra tutti quelli ricevuti e consegneremo al
fortunato lettore una bottiglia di champagne.
EUREKA NEWS • ottobre 2000
IST 2000 – Conferenza sulle
tecnologie della società
dell’informazione Ue
● 6-8 novembre 2000, Nizza
Acropolis, Francia
● Christine Simeone
Segretariato EUREKA
Tel. +32 2 777 09 70
Fax +32 2 770 74 95
[email protected]
http://istevent.cec.eu.int/
Stampi e sagome per il nuovo
secolo (Moulds and dies for the
new century), incontro di
intermediazione
● 21-22 novembre 2000, Marinha
Grande, Portogallo
● Rui Tocha
CENTIMFE
Tel. +351 244 545 600
Fax +351 244 545 601
[email protected]
http://www.centimfe.com/be/
default.htm
EUROTOURISM 2000 – incontro
di intermediazione sulle
tecnologie del turismo e delle
attività ricreative
● 23-25 novembre 2000,
Santander, Spagna
● Emilio Iglesias
Ufficio EUREKA spagnolo
Tel. +34 91 581 56 07
Fax +34 91 581 55 86
[email protected]
http://www.eurotourism.org/
Avvenimento di partenariato
Europa-Stati Uniti sulle
tecnologie ambientali
● 29-30 novembre 2000,
Amsterdam, Paesi Bassi
● Gaby Offermans
Ufficio EUREKA olandese
Tel. +31 70 361 05 34
Fax +31 70 361 03 55
[email protected]
http://www.etm3.net/
Incontro di intermediazione
sulla tecnologia dei sensori
● 3-5 dicembre 2000, Helsingor,
Danimarca
● Kristian Johnsen
Ufficio EUREKA danese
Tel. +45 35 46 63 92
Fax +45 35 46 63 01
[email protected]
http://www.sensortec.dk/
Europartenariat – esposizione
e incontro di intermediazione
● 3-5 dicembre 2000, Palermo,
Italia
● Christine Simeone
Segretariato EUREKA
Tel. +32 2 777 09 70
Fax +32 2 770 74 95
[email protected]
http://www.europartenariat.it/
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SERVIZIO SPECIALE
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Per il consumatore medio, il danno ecologico risultante
dalla produzione e dallo smaltimento dei prodotti
elettronici utilizzati in casa è talmente lontano dalla
sua esperienza diretta da non suscitare un interesse
significativo. La Commissione europea si sta
impegnando per stimolare l’integrazione della migliore
pratica ambientale nelle fasi fondamentali di
progettazione e fabbricazione. In vista della nuova
direttiva sulla gestione ecologica degli scarti delle
attrezzature elettriche ed elettroniche, che dovrebbe
entrare in vigore nel giro di uno o due anni, i progetti
CARE svolgono una funzione essenziale
nell’adeguamento dei produttori.
Al progetto partecipano Nokia, Motorola, IBM,
Philips, Siemens, Sony e molte altre importanti aziende
di elettronica; CARE ha pertanto raggiunto quella
massa critica che dovrebbe servire a mantenere in vita
il progetto anche dopo il 2004, data prevista per la sua
conclusione. Un input notevole arriva anche da centri
di ricerca e piccole imprese di tutti i settori: sviluppo
tecnologico, produzione, smontaggio, riciclaggio,
raccolta e smaltimento residui, ecc. In più, il formato
di EUREKA assicura a ogni azienda la possibilità di
elaborare soluzioni a problemi comuni e apre i progetti
a partecipanti provenienti da ogni regione europea. In
tal modo, anche i paesi dell’Europa centrale e orientale
trarranno vantaggio da questi sviluppi.
Il Dott. Bernd Kopacek, amministratore delegato
della Società austriaca per l’ingegneria e l’automazione
dei sistemi, partner capofila del progetto ombrello,
ritiene che il segreto del successo di CARE siano i
contatti garantiti dal progetto: “Decine, se non
centinaia di organizzazioni di ricerca sono interessate
nella logistica del take-back e si assisteva così a una
duplicazione della ricerca. Il principale risultato di
CARE sono i contatti avviati tra tutte le parti; si ha
un’immagine più chiara delle ricerche in corso, dei
risultati conseguiti e dei piani futuri”.
CARE, iniziato come progetto individuale in
Germania, ha avuto un effetto valanga man mano che
altri paesi ne riconoscevano l’importanza. “Nel 1993,
in Germania, si parlava molto della direttiva sulla
gestione ecologica, ma negli altri paesi il dibattito era
scarso”, ha dichiarato Kopacek. Il progetto originario
contava dieci partecipanti, ma nel giro dei successivi
18 mesi avevano aderito oltre 100 partner e nel 1995
CARE venne riformulato come progetto ombrello per
sovrintendere, con progetti di dimensioni più piccole,
a tutto il gruppo. Con progetti da € 800.000 a oltre
€ 3 milioni, CARE è la più grande piattaforma del
mondo per la ricerca ambientale nel settore
dell’elettronica; l’obiettivo generale è di consentire
alle aziende di recuperare le attrezzature elettroniche
giunte al termine del ciclo vitale per riciclarle o
riutilizzarle, anche ricavandone un profitto economico.
L’Unione europea ha in preparazione una nuova
legislazione sul ciclo di vita delle attrezzature
elettroniche con l’obiettivo di preservare
maggiormente l’ambiente. Ancora una volta, EUREKA
si è dimostrata in anticipo sui tempi: il progetto
ombrello CARE, lanciato nel 1993, si è da sempre
prefisso lo stesso obiettivo.
Alcune parti delle schede di circuiti stampati possono
essere facilmente riciclate; uno dei progetti CARE,
tuttavia, da un componente originale intende
recuperare ben più di semplici pezzi di metallo fuso. I
partner del progetto E! 1592 stanno per inaugurare un
impianto di smontaggio in cui le aziende possono
ricavare il massimo dai prodotti giunti al termine del
EUREKA si preoccupa
per l’ambiente
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EUREKA NEWS • ottobre 2000
ILLUSTRATION: VOLKER STRÄTER
Un impianto di smontaggio dei prodotti
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ciclo vitale. “Se gli scarti dei prodotti elettronici sono
ridotti al materiale di base, per produrre componenti
occorrerà utilizzare questi materiali, e anche molta
energia” ha dichiarato Kopacek, alla guida anche di
questo sottoprogetto. “In questo impianto di
dimostrazione possiamo riutilizzare i componenti in
una fase più a monte, con evidenti vantaggi”. In tal
modo, per esempio, un chip per computer è
riutilizzato in un altro dispositivo (cinepresa,
televisore, ecc.). Secondo Kopacek, i clienti
dell’impianto saranno soprattutto i centri riparazione
dei grandi produttori di articoli elettronici: “Se il
layout delle schede di circuiti stampati è sbagliato,
l’azienda deve gettarlo; con la nostra tecnologia non è
più necessario. Possiamo estrarre i componenti e
l’azienda può montarli su altre schede”. Un altro
importante mercato saranno i prodotti elettronici di
scarto raccolti presso utenti quali banche e
amministrazioni pubbliche. L’impianto di smontaggio
estrarrà i componenti riutilizzabili e li venderà ai
grandi produttori.
Verificare che convenga riutilizzare i
componenti
Al momento, nell’Ue viene disassemblato solo il 10%
dei prodotti elettronici di scarto; Kopacek si augura
che tale cifra aumenti grazie all’interfaccia di E! 1592
con altri progetti CARE. La riutilizzazione dei
componenti riscuoterà maggior favore soltanto se i
produttori saranno convinti dell’affidabilità; i lavori di
un altro sottoprogetto (E! 1689) sono dedicati anche
a questa importantissima garanzia, definendo alcuni
criteri di base per prevedere la durata residua dei
componenti. Con la garanzia di affidabilità per diversi
anni, l’impianto di smontaggio sarà in grado di
vendere i componenti ad un prezzo più alto.
“I circuiti integrati hanno una durata utile di circa
30 anni, ma in genere sono scartati dopo un periodo
di gran lunga inferiore” ha dichiarato Peter Jacob,
Laboratorio di affidabilità dell’ingegneria elettrica,
Svizzera, principale partner del progetto. E! 1689 ha
rilevato che il livello di “perdita” di corrente dei
circuiti a bassa energia può servire a predirne la
durata di vita residua. Uno degli obiettivi più
importanti del progetto riguarda l’aumento della
riutilizzazione dei componenti nella cosiddetta
elettronica professionale. I prodotti di fascia bassa,
quali i biglietti con una canzoncina d’auguri e i
giocattoli parlanti, hanno riutilizzato componenti per
mantenere bassi i costi; oggi tuttavia, la
riutilizzazione di componenti è
comune anche nelle attrezzature
video e nelle segreterie
telefoniche, per esempio.
Invertire la catena di
approvvigionamento del
riciclaggio
La raccolta dei componenti
elettronici di scarto, che
sicuramente favorisce la
riutilizzazione, diverrà ben presto
un obbligo giuridico per i produttori:
la direttiva sulla gestione ecologica
imporrà a ogni Stato membro di recuperare ogni anno
almeno quattro chilogrammi di residui elettronici per
ogni abitante. All’industria spetterà il compito di
raccogliere i componenti e di provvedere a uno
smaltimento rispettoso dell’ambiente. Al momento, la
distribuzione e lo smaltimento dei prodotti avvengono
mediante sistemi separati; il sottoprogetto CARE E!
1279 era stato ideato per occuparsi dell’integrazione
dei due sistemi. Questa chiusura del cerchio tra
produttore e consumatore dovrebbe portare vantaggi
ecologici ed economici, perché consente ai produttori
di sfruttare nuove opportunità di mercato facendo
diminuire i costi del riciclaggio e i volumi di traffico.
Nonostante l’industria abbia convenuto sui vantaggi
di una tale integrazione, Franz Ruef (Telesis
Beratungs, principale partner del progetto) non è
riuscito a trovare volontari per avviare la fase
operativa. “Abbiamo realizzato lo studio di fattibilità
ed elaborato alcuni sistemi pre-pilota. Tutti i
partecipanti si sono dichiarati interessati a queste
informazioni, ma quando si è trattato di avviare un
progetto pilota sono iniziate discussioni
interminabili” ha dichiarato Ruef, aggiungendo che i
principali problemi erano i costi di gestione e i diversi
interessi delle aziende. Benché il risultato non sia
stato all’altezza delle previsioni, Ruef ha utilizzato il
progetto EUREKA per raccogliere pareri e avviare
contatti che, successivamente, si sono dimostrati utili
per assicurarsi i fondi per un altro progetto.
EUREKA ha aiutato l’Europa a definire il ritmo
mondiale nel settore dell’elettronica ecologica; in
occasione della conferenza Electronics Goes Green
2000+, tenutasi a metà settembre, CARE ha consentito
l’incontro di tutte le parti interessate. I progetti CARE
sono stati presentati alla conferenza di Berlino,
dedicata al raffronto tra la ricerca europea e i lavori
svolti nel quadro di ECODESIGN (Giappone) e ISEE
(Stati Uniti). La conferenza rappresentava una
piattaforma di lancio per i progetti autenticamente
globali necessari per l’efficace gestione dell’ambiente.
“Il nostro obiettivo è globale, quindi dobbiamo agire a
livello globale perché nessun fabbricante produce
articoli soltanto per l’Europa”, ha concluso Kopacek.
“Intendiamo far sì che, nel giro di pochi anni,
l’ambiente smetta di essere un argomento speciale –
come lo era la qualità dieci anni fa, mentre ora è un
fattore normale. Per l’ambiente, vogliamo che questo
■
accada in non più di cinque anni”.
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IN PRIMO PIANO
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Sconfiggere i falsari
E! 1874 SUPERVISION AUTO
1997-98
Costo complessivo:
€ 370.000
Paesi partecipanti: NO, DK
Il dispositivo Super
Vision Automatic
La contraffazione di monete è iniziata con la
coniazione delle prime monete. Gli istituti
finanziari sono impegnati costantemente
nell’individuazione delle banconote contraffatte,
un compito reso più difficile dalle tecnologie
sofisticate a disposizione dei falsari.
Con il contributo finanziario di EUREKA, la
partnership tra una società norvegese e un’impresa
danese ha offerto ai propri clienti (banche, uffici di
cambio, ecc.) l’opportunità di rilevare rapidamente e
sicuramente la valuta contraffatta.
Arctic Heating AS è una società norvegese esperta
nella costruzione di macchinari per la gestione della
carta; l’impresa danese Bellcon I/S, dal canto suo,
vanta competenze nei componenti ottici e nella
tecnologia della luce ultravioletta. In collaborazione,
hanno realizzato un dispositivo automatico
che esamina lo spessore, il colore di stampa
e altre caratteristiche delle banconote
statunitensi, obiettivo privilegiato dei
falsari di tutto il mondo.
Questi hanno ormai a disposizione le
migliori attrezzature fotografiche e di
stampa e, per i due partner, è stato un arduo compito
tecnologico individuare in modo affidabile tutti i
diversi tipi di dollari contraffatti in circolazione. “I
costi di sviluppo del progetto hanno superato di gran
lunga il budget iniziale e senza il finanziamento di
EUREKA non avremmo potuto portare a termine il
lavoro o, nella migliore delle ipotesi, lo avremmo
fatto con grande ritardo” ha affermato il leader del
progetto Per Kristian Pettersson (Arctic Heating).
I partner sono comunque riusciti a presentare e
dimostrare il prodotto nel marzo 2000, durante un
salone. Da allora hanno venduto 50 unità e ne stanno
producendo altre 100. Il dispositivo controlla ogni
minuto 300 banconote, separa quelle false e consegna
il numero preimpostato di banconote autentiche.
“Il sistema Super Vision Automatic è stato ideato
per i dollari statunitensi ma può facilmente gestire
quasi tutte le altre valute; è sufficiente ridefinire i
sistemi di rilevamento, senza modificare la struttura
base del dispositivo”, ha spiegato Pettersson. I due
partner stanno ora realizzando una variante in grado
di gestire le nuove banconote in euro che saranno
■
immesse in circolazione nel 2002.
Morte annunciata delle batterie
E! 1542 AUTO QUARTZ WATCH
1996-98
Costo complessivo: € 4,2
milioni
Paesi partecipanti: NL, CH,
DE
Tempo (quasi) scaduto per le piccole batterie
rotonde, contenenti ossido di mercurio, utilizzate
negli orologi da polso al quarzo e in altri piccoli
dispositivi elettrici. Le preoccupazioni di
carattere ecologico hanno spinto i produttori di
articoli alimentati a batterie a cercare fonti
alternative a questi materiali altamente tossici.
Un consorzio di cinque imprese, con il contributo
finanziario di EUREKA, è all’avanguardia di questa
evoluzione.
La durata media di un orologio al quarzo è di circa 14
anni, mentre le batterie che lo alimentano non
superano di norma i due anni. Il proprietario di
questo orologio, pertanto, dovrà sostituire sette
volte le batterie e aprire altrettante volte la cassa
dell’orologio, facendo entrare polvere nel delicato
meccanismo.
Kinetron, il fabbricante olandese di prodotti
elettromeccanici di precisione, ha trovato la risposta
a questo problema già nel 1990, quando brevettò un
microgeneratore in grado di incanalare l’energia
cinetica prodotta durante il normale movimento del
polso per generare energia elettrica. Il sistema,
purtroppo, era sofisticato (necessitava di magnete a
14 poli, bobina di induzione, innesto a molla,
condensatore e circuito integrato) e molto costoso,
quindi utilizzabile soltanto per orologi di lusso.
Il finanziamento di EUREKA, aumentato da capitali
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EUREKA NEWS • ottobre 2000
di rischio, ha consentito all’azienda di
realizzare la ricerca per una versione economica
del prodotto, adatta agli orologi della fascia di
prezzo € 60 - 70. In collaborazione con il più
importante fornitore europeo di meccanismi
per orologi, ETA SA di Grenchen (Svizzera) e
con altri partner svizzeri e tedeschi, nel giro di
quattro anni l’azienda è riuscita a risolvere gli
enormi problemi tecnici e a realizzare il
microgeneratore da destinare all’assemblaggio
e alla produzione di massa.
Il primo orologio dotato del sistema
Autoquartz è stato commercializzato dalla
Swatch nel 1999. In seguito, il sistema è stato
utilizzato da altre notissime marche, quali
Omega, Rado e Longines. Entro cinque anni al
massimo, i partner prevedono una produzione
annua di 20 milioni di unità. Questa tecnologia
non andrà a vantaggio esclusivo dell’industria
di orologi: dispositivi analoghi possono essere
utilizzati in una vasta gamma di prodotti utili,
■
quali audioprotesi e pacemaker cardiaci.
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EUREKA – L’Iniziativa di R&S determinata dalle esigenze
del mercato europeo
EUREKA è in grado di aiutare piccole aziende, grandi imprese e istituti di ricerca a trasformare idee in nuovi
prodotti e sistemi ad alta tecnologia. Persino i singoli individui possono ricevere un aiuto da EUREKA per
sviluppare le proprie idee. La rete EUREKA copre 29 paesi europei e collabora con tanti altri. Con lo scopo
prefisso di avvantaggiare l’industria europea, EUREKA vanta una struttura estremamente flessibile, ideale
per differenti tipi di organizzazioni nelle più svariate situazioni.
L’aiuto di EUREKA
EUREKA è rinomata per il sostegno accordato ai
progetti di ricerca, ma tramite la sua rete europea
presta anche servizi di informazione e consulenza a
ricercatori e aziende. State pianificando un progetto di
ricerca? L’ufficio nazionale EUREKA nel vostro paese
(cercatelo sul Web all’indirizzo http://www.eureka.be/)
è pronto per discutere le vostre idee e consigliarvi sui
modi possibili per svilupparle. Diversamente dagli
analoghi servizi commerciali a pagamento, gli uffici
nazionali EUREKA sono sostenuti dalle amministrazioni
pubbliche; per tale ragione, conoscono perfettamente
il processo decisionale della politica di ricerca
in ciascun paese e offrono
gratuitamente i servizi.
Trasformare in realtà le idee
Una volta pronti a trasformare le vostre
idee in un progetto pratico di ricerca o
sviluppo, potrete ottenere il sostegno di
EUREKA. Se avete già discusso con loro
l’idea, i dipendenti dell’ufficio
nazionale potranno dirvi in quale fase
presentare domanda e quante
probabilità ha il progetto di attirare
fondi. In molti casi il sostegno EUREKA
include finanziamenti, ma poiché questi
sono concessi dai paesi membri, tutte le
decisioni finali spettano ai singoli paesi in base
ai loro regolamenti.
Sostegno al primo passo
Grazie alla rete, il personale dell’ufficio nazionale può mettervi
in contatto con aziende attive nello stesso campo, nel vostro
come in altri paesi; vi aiuterà a scoprire i risultati conseguiti e
vi consiglierà sulle possibili opportunità di finanziamento.
EUREKA organizza regolarmente incontri e avvenimenti in
tutta l’Europa, per discutere e illustrare numerosi settori
tecnologici. Vi potrete incontrare partner potenziali, discutere
opportunità di cooperazione ed esaminare accordi
commerciali. Oppure potete semplicemente limitarvi ad
aggiornarvi sugli sviluppi nel settore di vostra competenza.
EUREKA partecipa inoltre ad avvenimenti a cura di altre
organizzazioni; qui potrete incontrare i nostri esperti, in
grado di consigliarvi immediatamente. Per
informazioni sui prossimi avvenimenti, visitate
il sito Web di EUREKA:
http://www.eureka.be/
NUOVI PROGETTI
Un progetto di successo
Aprire nuovi orizzonti
Un progetto EUREKA deve soltanto
rispettare una semplice serie di
criteri: essere aperto a qualsiasi
sviluppo determinato dalle esigenze
del mercato e coinvolgere almeno due
partner (organizzazioni indipendenti
tra loro) di almeno due paesi membri. I
partecipanti devono inoltre poter
dimostrare che le competenze e le
conoscenze dei partner non sono disponibili
prontamente in un solo paese.
Contatti e collegamenti per l’innovazione
In quanto iniziativa europea di collaborazione, il criterio della collaborazione tra partner
di paesi differenti è fondamentale. Se tuttavia avete buone idee ma vi mancano i partner,
EUREKA può aiutarvi a cercarne, evitando così che le idee vadano sprecate per mancanza
di sostegno. Oltre a organizzare incontri di intermediazione e partenariato in tutta
l’Europa, EUREKA aggiorna costantemente un database di organizzazioni alla ricerca di
partner per progetti, dove potreste trovare quelle che fanno al caso vostro. L’accesso al
database è possibile dal sito Web di EUREKA: http://www.eureka.be/. Questi strumenti
sono accompagnati dai numerosissimi contatti informali all’interno della rete EUREKA,
grazie ai quali l’ufficio nazionale può discutere le vostre idee e trovare partner potenziali.
Inoltre, potrebbe già esistere un progetto EUREKA attivo nello stesso settore della vostra
idea. Allora, piuttosto che duplicare le azioni, è più facile unirsi al progetto in corso. Tutto
quello che dovete fare è concordare il vostro contributo con gli attuali partner del
progetto, e quindi aderire al progetto.
INTRODUCE LE TECNOLOGIE INNOVATIVE EUROPEE SUL MERCATO MONDIALE
EUREKA NEWS • ottobre 2000
7
6/11/00
I N T E R V I S TA
Eureka 49 Italian/2
3:49 pm
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Greenpeace e gli scarti
dell’elettronica
L’Unione europea
propone di far
assumere alle
aziende del settore
l’impegno di ridurre
l’impatto ambientale
degli scarti delle
attrezzature
elettriche ed
elettroniche. Le
imprese devono
controllare o evitare
l’uso di determinati
materiali pericolosi,
e riprendere e
riciclare i prodotti
una volta terminato
il loro ciclo vitale.
EUREKA News ha
incontrato il Dott.
David Santillo dei
Greenpeace Research
Laboratories, presso
la University of
Exeter (Regno
Unito), per ascoltare
il suo parere sulle
conseguenze di tale
legislazione.
EUREKA, rete europea della R&S
orientata verso le esigenze del
mercato, si prefigge di rafforzare
la competitività europea
favorendo una collaborazione
guidata dal mercato nelle
attività di ricerca e sviluppo
tecnologico. La struttura
organizzativa di EUREKA
E! News: Quali sono i principali problemi di
inquinamento associati all’industria elettronica?
DS: Come in molti altri settori industriali, gli agenti
inquinanti hanno origini e conseguenze diverse e
complesse. Particolare preoccupazione hanno destato i
prodotti ignifughi alogenati, soprattutto i bifenili
polibrominati (PBB) e gli eteri difenili polibrominati
(PBDE). Questi vengono aggiunti agli involucri plastici
di televisori, computer, ecc. per prevenire incendi in
caso di surriscaldamento o corto circuito. Le aziende
fanno uso intensivo anche dei metalli pesanti. Il
piombo è usato nella saldatura, il cadmio è un
componente delle batterie e il mercurio serve nei
dispositivi di illuminazione. Tutti condividono le
caratteristiche dei più importanti inquinanti industriali:
alta tossicità, degradazione lenta (o nulla)
nell’ambiente, tendenza ad accumularsi nei tessuti degli
organismi viventi.
E! News: Anche altri settori industriali rilasciano
questi inquinanti?
DS: Sì, il problema non riguarda soltanto l’elettronica.
Tutti questi agenti sono largamente utilizzati da
aziende di altri settori, quali arredamento e cosmetica. I
governi e le organizzazioni internazionali, in particolare
nei paesi nordici, stanno esercitando pressioni sulle
imprese affinché riducano i quantitativi di queste
sostanze nocive immesse nell’ambiente o le
sostituiscano con altri prodotti non pericolosi.
respirati direttamente oppure integrarsi nel pulviscolo
che finisce nei nostri alimenti. Questi composti non
sono prontamente distrutti nell’ambiente e, pertanto,
possono distribuirsi capillarmente nell’ambiente e
consolidarsi nella catena alimentare. I ricercatori
dell’Istituto oceanografico olandese hanno dichiarato
recentemente di aver rilevato la presenza di prodotti
ignifughi brominati nel grasso di capodogli. Ciò indica
chiaramente la capacità di distribuzione dei
contaminanti, in grado di raggiungere persino animali
che si alimentano quasi esclusivamente nelle
profondità oceaniche.
E! News: A chi spetta mettere a punto alternative?
DS: In molti casi esistono già alternative, benché
spesso più costose. Un’altra possibilità consiste nel
riprogettare le attrezzature in modo da prevenire il
rischio di incendio. Tutte le imprese che utilizzano
materiali tossici dovrebbero cercare non solo di ridurre
i quantitativi ma anche di trovare alternative.
Tradizionalmente, uno dei problemi è stato il vizio
dello “scaricabarile” tra le aziende chimiche che
producono effettivamente tali sostanze e le industrie
che le utilizzano nei propri prodotti. Ora
aumenteranno le iniziative tese a risolvere tale
problema, tra cui regolamenti più rigorosi, anche
perché il grande pubblico è sempre più preoccupato
degli effetti di questi composti.
E! News: Questa legislazione, quindi, genera
opportunità e difficoltà per l’industria?
DS: Sì, vi sono senza dubbio imprese con le
competenze e le risorse necessarie per trovare
soluzioni accettabili – benché forse non si tratti degli
attuali leader di mercato nell’elettronica. I governi
europei hanno preso l’iniziativa di cercare di ridurre i
problemi ambientali provocati da tali composti. Le
imprese europee, dal canto loro, potrebbero precedere
l’intervento governativo sviluppando prodotti privi di
materiali pericolosi. Non vi sono dubbi che i
consumatori chiederanno sempre più prodotti privi di
effetti dannosi per l’ambiente.
E! News: In che modo questi inquinanti entrano
nell’ambiente, e dove vanno a finire?
DS: I composti come i PBB e i PBDE non legano
completamente con i materiali a cui sono aggiunti.
Piccole ma significative quantità vengono trasformate
in vapore quando l’attrezzatura si riscalda o i materiali
si degradano nel tempo. Questi residui possono essere
consente una collaborazione tra
i soggetti industriali ed i centri
di ricerca dei 29 paesi membri e
dell’Unione europea con
un’impostazione dal basso verso
l’alto (bottom-up) finalizzata
allo sviluppo e all’utilizzazione
di tecnologie innovative.
EUREKA News è pubblicato
cinque volte all’anno ed è
disponibile in versione inglese,
francese, tedesca, italiana e
spagnola. Per ricevere copie
gratuite a mezzo posta rivolgersi
al Segretariato EUREKA.
ISSN 1470-7489
ILLUSTRATION: PHILIP DISLEY
David Santillo
E! News: Perché è importante questa legislazione?
David Santillo: Perché rispecchia l’atteggiamento
radicalmente diverso dei responsabili delle normative
ambientali. In passato, la legislazione era di norma
incentrata sull’inquinamento causato da ciminiere o
condutture di scarico durante la fabbricazione. Ora ci si
è resi conto che il prodotto stesso (durante l’uso o nello
smaltimento) può avere analoghe disastrose
conseguenze per l’ambiente. Secondo stime, il nostro
corpo contiene residui di 300-500 sostanze chimiche
industriali per la maggior parte inesistenti 100 anni fa.
Meno del 25% di tali residui sono il frutto
dell’inquinamento durante la fabbricazione; di
conseguenza, una parte notevole dei contaminanti
deriva dall’esposizione a sostanze chimiche rilasciate
dai prodotti durante o dopo l’uso. Una legislazione
come quella proposta per gli articoli elettronici inizia
ad affrontare il nesso tra fabbricazione con sostanze
chimiche, uso nei prodotti ed esposizione del pubblico.
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