TUMORI D’ORGANO Ha cinquant’anni ma è GIOVANISSIMO di Luisa Granziero Il trapianto di midollo osseo è una procedura che salva ogni anno migliaia di vite. Nuove scoperte hanno consentito di ampliarne l’utilizzo una procedura medica sente di ‘rigenerare’ tutti i che ha più di cinquan- componenti ematici (sia i glot’anni, ma che resta tutto- buli rossi sia quelli bianchi, rera attuale e indispensabile: è il sponsabili delle risposte immutrapianto di midollo osseo, ef- nitarie dell’organismo, sia le fettuato per la prima volta nel piastrine, che permettono la 1956 da Donnall Thomas e coagulazione) dopo che sono Joseph Murray in un malato di stati distrutti, mediante farmaleucemia. Il paziente guarì e i ci e irradiazione, quelli del paziente. due, nel 1990, La produzione hanno vinto per Il primo uso continua di celquesto il premio concreto lule del sangue è Nobel per la medelle cellule un processo fondicina. Oggi, solo staminali damentale per la in Italia, si fanno sopravvivenza di circa mille trapianti di midollo l’anno, la una persona, basti pensare che un globulo rosso vive circa metà dei quali nei bambini. Quello che pochi sanno 120 giorni, le piastrine 10-12 (anche perché la scoperta è giorni e i globuli bianchi molto successiva all’uso della hanno una durata di vita che tecnica) è che il midollo osseo varia da 10-12 ore a qualche che viene trapiantato è un mese secondo i tipi cellulari concentrato di cellule stamina- (linfociti, granulociti, monoli del sangue. In pratica con- citi eccetera). È 8 Fondamentale giugno 2007 Di fatto, malgrado i recenti progressi in questo campo, il trapianto di midollo è l’unico utilizzo concreto delle cellule staminali oggi possibile in medicina. “Per oltre 30 anni, sin dalla prima applicazione su larga scala, il trapianto è stato forzatamente limitato a pazienti che riuscivano a trovare un donatore geneticamente identico. Tra fratelli questa evenienza si verifica solo nel 25 per cento dei casi e nella popolazione generale è ovviamente molto più rara” spiega Massimo Fabrizio Martelli, responsabile dell'Unità di ematologia e medicina sperimentale dell'Università di Perugia, uno dei pionieri di questa tecnica in Italia. “Da oltre 14 anni, invece, presso l'Azienda ospedaliera di Perugia e in collaborazione con l'I- stituto Weizmann di Rehovot, in Israele, si pratica una tecnica che permette di superare l'incompatibilità tra donatore e ricevente e il conseguente rigetto: in sostanza si lavora sui sottotipi di linfociti, ovvero di globuli bianchi, per ridurre l'attività di quelli che sono responsabili del rigetto e per aumentare, invece, quella delle cellule che combattono la malattia”. TUTTE LE INDICAZIONI “Il trapianto di midollo osseo può essere utilizzato in presenza di malattie genetiche o tumorali nelle quali il midollo del paziente funziona male o non funziona affatto (per esempio tumori del sangue come il mieloma multiplo, alcune leucemie e linfomi o malattie genetiche come le Corbis LA RICERCA CONTINUA talassemie, le anemie o le immunodeficienze gravi) oppure per sostituire un midollo sano, ma distrutto da trattamenti prolungati e potenti di chemio o radioterapia” spiega Paolo Corradini, responsabile dell’Unità operativa di trapianto di midollo osseo allogenico dell’Istituto tumori di Milano. “La chemioterapia e la radioterapia uccidono infatti tutte le cellule che si moltiplicano, quindi sia le cellule tumorali sia le cellule staminali del midollo osseo che sono in continua crescita”. Non tutti i trapianti sono uguali. La differenza principale è data dalla provenienza del midollo osseo, ovvero dal donatore. Nel trapianto autologo le cellule staminali utilizzate sono prelevate dal paziente stesso. Se un paziente deve essere trattato con chemio o ra- dioterapia, si preleva il suo viamente” rassicura Paolo midollo osseo prima che Corradini “le cellule del mivenga distrutto dal trattamen- dollo osseo prelevate dal pato, si congela e si inietta nuo- ziente sono controllate accuvamente nello stesso paziente ratamente prima di essere ridopo i cicli di terapia. Que- utilizzate e, con gli esami oggi sta tecnica si usa in diverse a disposizione, praticamente forme tumorali, come il mie- non c’è alcun rischio che il paziente riceva loma multiplo: la malattia viene L’autotrapianto nuovamente cellule malate”. temporaneamenelimina Nel trapianto te eliminata con il rischio allogenico il pale cure farmacoziente riceve le logiche, per di rigetto cellule staminali poter avere a disposizione un midollo sano. ematopoietiche da un donatoSi tratta anche in questo caso re le cui cellule hanno carattedi un grande progresso della ristiche compatibili con le ricerca scientifica, che con- sue, come per esempio un fasente di evitare i problemi (e miliare (esattamente come acle difficoltà) legate al reperi- cade per i trapianti d’organo). mento di un donatore com- Se ciò non è possibile si deve ricorrere al registro di donatopatibile. “Questo tipo di trapianto ri (vedi box a pag 10). Il trapianto singenico, inpuò essere utilizzato anche per il trattamento di altri tumori vece, è quello che si può fare come linfomi o leucemie. Ov- tra fratelli gemelli identici Midollo osseo È stata la prima fonte di cellule staminali ematopoietiche utilizzata per il trapianto. Le ossa del bacino sono quelle più ricche di cellule staminali e per questo vengono utilizzate per il prelievo. Sangue periferico Anche il sangue che circola nell’organismo contiene qualche cellula staminale, ma in numero veramente esiguo. Nel caso si decida di usare il sangue circolante come fonte di cellule staminali, il paziente donatore viene sottoposto a una terapia a base di fattori di crescita, cioè di sostanze che fanno aumentare il numero di cellule staminali nel sangue. Cordone ombelicale Il cordone ombelicale che lega il feto alla placenta contiene molte cellule staminali. In questo caso non è nemmeno necessario effettuare un prelievo: dopo il parto, il cordone ombelicale viene eliminato a meno che la madre non decida di donarlo. In questo caso le cellule staminali in esso contenute possono essere recuperate, congelate e utilizzate per un trapianto di midollo osseo in un individuo compatibile. È in discussione anche in Italia la possibilità di congelare il sangue da cordone ombelicale per il bambino stesso, nel caso (peraltro statisticamente molto basso) che possa averne bisogno in seguito nel corso della vita. L’Italia sconsiglia questa pratica proprio perché è contraria al principio di mutuo sostegno tra cittadini che è invece alla base della pratica di donare il sangue ombelicale a una banca pubblica. Corbis Le fonti di cellule staminali ematopoietiche TUMORI D’ORGANO Come diventare donatore Corbis Circa il 70 per cento delle persone che necessita di un trapianto di midollo osseo non ha un donatore con caratteristiche compatibili tra i propri familiari e può quindi contare solo su donatori ‘estranei’. In Italia, come nella maggior parte degli altri Paesi, esiste un Registro nazionale di donatori di midollo che raccoglie i dati e le caratteristiche delle cellule di tutti coloro che si offrono come volontari. Quando un ospedale ha bisogno di un midollo con determinate caratteristiche, si rivolge al Registro nazionale per selezionare i possibili candidati per il prelievo. Dopo ulteriori accertamenti (che si effettuano mediante un semplice prelievo di sangue) per verificare la compatibilità, il donatore può essere chiamato per la donazione vera e propria di midollo. Le informazioni per diventare donatori di midollo osseo sono disponibili presso i reparti di ematologia o i laboratori di prelievi del sangue degli ospedali o presso l’Associazione italiana donatori di midollo osseo (ADMO, www.admo.it). Il midollo osseo viene solitamente prelevato dalle ossa delle creste iliache (le ossa del bacino), in anestesia totale o peridurale (questo tipo di anestesia rende insensibile tutta la zona del corpo dal bacino in giù). Il prelievo dura circa un’ora e l’aspetto del materiale è molto simile a quello del sangue, solo un po’ più denso. Al risveglio è possibile che il donatore senta un po’ di dolore nella zona del prelievo, ma dopo tre giorni al massimo non avvertirà più alcun fastidio. In ogni caso, il donatore viene solitamente tenuto in osservazione per 1-2 giorni in ospedale anche se gli unici rischi legati a questo intervento sono quelli minimi associati all’anestesia. Qualche settimana prima del prelievo di midollo, al donatore vengono prelevate un paio di ‘sacche’ di sangue (circa un litro in tutto) che vengono reinfuse durante il prelievo del midollo in modo da ripristinare quanto tolto. Nell’arco di 2-3 settimane le cellule staminali del midollo osseo si rigenerano del tutto. La procedura viene eseguita esattamente nello stesso modo anche se il trapianto è autologo, ovvero fatto con il midollo del paziente stesso. (monozigoti). In questi casi, nale ospedaliero che la assiste piuttosto rari, le cellule del deve indossare sempre camice donatore e del ricevente sono e mascherina”. Senza la fase di condizioassolutamente identiche. namento, che comporta una “La scelta del tipo di trapianto dipende dalla malattia temporanea soppressione del e dall’aggressività della stessa. sistema immunitario del ricevente, le celOvviamente il trapianto auto- La scelta del tipo lule del trasareblogo non viene di trapianto avviene pianto bero rapidamai utilizzato per patologie in base alla gravità mente eliminate dall’orgain cui è predella malattia nismo (rigetto sente un difetto genetico nel paziente (per del trapianto) e non avrebbeesempio la talassemia), perché ro la possibilità di ripopolare in questi casi significherebbe il midollo osseo. Ora il paziente è pronto trapiantare anche il difetto alla base della malattia” spiega per ricevere le nuove cellule staminali (fase di infusione). Corradini. Il trapianto di midollo viene effettuato mediante una flebo COME VIENE (esattamente come si trattasse EFFETTUATO Il trapianto di midollo di una semplice trasfusione di osseo allogenico può essere sangue) che dura da una a suddiviso in tre fasi: il condi- cinque ore. Per accelerare la zionamento, l’infusione e l’at- ricostituzione di tutte le comtecchimento. Tutte e tre le fasi ponenti del sangue, durante devono avvenire in condizioni l’infusione possono essere tradi sterilità, per questo motivo sferiti al paziente anche gloil paziente viene ricoverato in buli rossi e piastrine proveuna apposita stanza sterile e nienti da un donatore compatibile o dal paziente stesso, nel isolata dall’esterno. “Durante la fase di condi- caso in cui queste cellule foszionamento il paziente che sero sane prima del trapianto, deve ricevere il trapianto oltre a farmaci quali i fattori viene sottoposto a trattamenti di crescita che, come lascia infarmacologici o a radiazioni tendere il loro stesso nome, che distruggono completa- hanno la funzione di stimolamente il suo midollo osseo” re il midollo osseo a produrre spiega Corradini. “In genere più cellule. La loro somminiquesta fase dura 6-8 giorni e strazione fa diminuire il nuha un duplice scopo: fare spa- mero di giorni in cui è elevato zio per le nuove cellule che sa- il rischio di contrarre infezioranno trapiantate ed eliminare ni per mancanza di un sistedel tutto le ‘vecchie’ cellule ma immunitario adeguato. Attraverso il flusso sanguistaminali malate del paziente. È un momento molto delica- gno, le cellule staminali mito, perché la persona è priva dollari raggiungono le ossa di di difese nei confronti dei mi- tutto il corpo dove iniziano a crorganismi esterni. Per que- rinnovare il midollo del pasto motivo deve restare isolata ziente e a produrre nuove celin una stanza sterile e il perso- lule sane. Questo processo TESTIMONIANZA LA RICERCA CONTINUA Qualche numero (attecchimento) dura 2-3 settimane durante le quali i medici controllano, mediante prelievi di sangue, la presenza delle cellule nuove. IL MINITRAPIANTO Grazie ai risultati della ricerca, da qualche anno accanto al trapianto di midollo così come descritto finora esiste anche l’opzione del ‘minitrapianto’ (o trapianto non mieloablativo). “È un trapianto per il quale cambia la fase di condizionamento. In pratica il midollo osseo del paziente non viene eliminato completamente (questo significa il termine scientifico ‘non mieloablativo’)” spiega Corradini. Il trattamento è meno tossico per il paziente, che mantiene sempre un minimo di capacità di difesa contro le infezioni, e la fase di attecchimento viene accelerata. Nel paziente si crea una situazione che i medici definiscono ‘chimerismo’, ossia convivenza di cellule del sangue provenienti dal donatore e di altre dal paziente stesso, sopravvissute all’eliminazione. “La scelta tra trapianto tradizionale e minitrapianto dipende dalle condizioni della malattia e del paziente, ma di sicuro la messa a punto di questa tecnica ha permesso di innalzare l’età dei pazienti ai quali è ancora possibile effettuare un trapianto di midollo osseo” sottolinea l’esperto. “Prima del minitrapianto l’età massima si aggirava intorno ai cinquant’anni, ora possiamo trapiantare anche settantenni. Inoltre il minitrapianto, proprio per le sue caratteristiche di tossicità inferiore, può essere utilizzato anche in pazienti molto debilitati che non potrebbero sopportare gli effetti di una terapia di condizionamento completa”. Dopo aver subito un trapianto di midollo è importante non frequentare ambienti troppo affollati e persone portatrici di infezioni (anche una semplice influenza), soprattutto per i primi mesi, quando il sistema immunitario non è ancora perfettamente ristabilito. “In un anno, però, le difese immunitarie e la qualità di vita del paziente trapiantato tornano come nuove” sottolinea Corradini. “L’importante è non fumare (né, tantomeno, iniziare se non si era fumatori prima del trapianto) perché il fumo aumenta il rischio che compaia un altro tumore”. Grazia Neri/SPL Qual è il volume di midollo prelevato da un donatore? Tra 700 millilitri e 1 litro. Quanto dura l’intervento per il prelievo di midollo? Circa 1 ora. Quante cellule staminali servono per un trapianto di midollo osseo? Per un trapianto autologo circa 2 milioni per chilogrammo di peso del paziente. Per un trapianto allogenico circa 5 milioni per chilogrammo di peso del paziente. Quanto dura il ricovero ospedaliero per un trapianto di midollo osseo? Circa 2 mesi. Fondamentale giugno 2007 11