G IRO D ’I TALIA IN P UGLIA DAL “TAGLIO” ALLE STELLE LariscossadelPrimitivodiManduria,finoa qualcheannofaprodottodataglio,oggitraino dell’enoturismopugliese.Unvinoinpurezza dalcarattereforte,anzifortissimo di Nicoletta Fattori 78 Euposìa Gennaio-Febbraio 2006 Euposìa Gennaio-Febbraio 2006 79 IN P UGLIA DAL "TAGLIO" ALLE STELLE < Un tripudio di gusto che sfocia • Luigi Primicerj, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. Nella pagina a fianco Massimiliano Rella dell’Associazione Città del Vino Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria Via Ferdinando Donno, 7 74024 Manduria (Taranto) Tel. 099.9796696 [email protected] www.consorziotutelaprimitivo.com 80 Euposìa Gennaio-Febbraio Euposia Aprile 2004 2006 nell’architettura barocca, nei paesaggi incontaminati di mare, coste, entroterra e naturalmente nei sapori. Quelli forti maturati al sole cocente di Puglia. È dal Tarantino e in particolare dalla “porta” del Salento che prende il via quello che viene definito il rinascimento del Primitivo di Manduria D.O.C. un vino da monovitigno che di carriera ne ha fatta, passando nell’arco di pochi anni dal “taglio” alla qualità. «Le nostre aziende hanno finalmente invertito la rotta dalla quantità alla qualità - Luigi Primicerj, presidente del Consorzio di tutela del Primitivo di per le aziende leader del settore. Il mercato privilegiato è il Nord Europa e ci stiamo affacciando in Cina, ma il futuro è anche negli Usa. Il sistema di allevamento tradizionale del Primitivo è l’alberello pugliese, che ora a causa della meccanizzazione si sta sostituendo con un cordone speronato, in pratica un alberello posto in orizzontale. Le regole di produzione molto selettive e anche il quantitativo che non deve superare i 90 quintali per ettaro, storicamente raggiunge invece appena i 60/65. Il che, tradotto, significa, una qualità eccelsa. La gradazione è tipica di un monovitigno di 14° e questo lo caratterizza rispetto Manduria, sorto nel 1932-, cominciando a compiere la trasformazione con un know how tecnologico elevato unito alle strategie di marketing con un onesto rapporto qualità prezzo. Dal 1995 quando il consorzio contava solo 279 aziende, siamo arrivati alle attuali 1.239 con una crescita esponenziale soprattutto nell’ultimo quinquennio, grazie anche alle riconversioni agevolate con interventi comunitari che hanno portato ad una riqualificazione degli impianti. Nel 2004 abbiamo registrato una produzione pari a 71.000 quintali di uva per 50.000 ettolitri di vino e un potenziale di 6,5 milioni di bottiglie. E’ un dato in crescita e nonostante la crisi che ha portato ad un crollo dei consumi in Europa, abbiamo leggeri incrementi soprattutto agli altri vini che arrivano a 13,5°. Quel mezzo grado significa molto in termini di struttura, di corpo di spessore di retrogusti, di esaltazione dei polifenoli in genere. Ecco perché siamo convinti che le caratteristiche del Primitivo siano uniche. La nascita del Primitivo di Manduria secondo fonti storiche affonda le sue radici nel XVIII secolo e fu opera di un religioso che aveva creato una sorta di serra sperimentale all’aria aperta. Il vitigno fu, dunque, selezionato nel Settecento a Gioia del Colle, in provincia di Bari, da frate Francesco Filippo Indelicati che coltivava la vigna in un giardino suddiviso in piccolissimi appezzamenti con mille varietà. L’appassionato religioso, individuò una di queste piante che maturando prima delle altre, si poteva vendemmiare già alla fine di agosto, la selezionò e la trasferì in un vero vigneto. La storia poi prosegue narrando della contessina Sabini che sposando un signorotto di Manduria portò in dote una di questa barbatelle. La pianta allocata nei locali “ubertosi vigneti” esplose in tutta la sua potenzialità. E’ nel territorio di Manduria, che il vitigno riesce a dare il meglio di sé». Una delle particolarità di questo vino corposo è il colore: rosso denso, scuro, impenetrabile, con sfumature viola. Questa carica cromatica importante, come la chiamano i sommelier, è propria del vitigno, ricco di sostanze coloranti, ma è data anche dal clima poiché il terreno tende a dare acini più ricchi di componenti coloranti soprattutto nelle zone in cui gli sbalzi di temperatura fra la notte e il giorno sono particolarmente alti. «Come vino il Primitivo di Manduria è ricco di storia – dice Giambattista Selvaggi, presidente del Gal (gruppo azione locale) Terre del Primitivo –. Come vitigno, caratterizza il paesaggio rurale dei nostri comuni, dove ha trovato il terreno d’eccellenza per dare origine, se vinificato con la cura che merita, ad un grandissimo vino: uno dei massimi vini italiani. Una specie di paradosso, se si pensa che fino a non molti anni fa, tutto sommato il Primitivo era soprattutto vino da taglio o vino venduto sfuso per un consumo quasi esclusivamente locale. Puntando su di esso come traino intendiamo dare un potente contributo alla rivitalizzazione delle aree rurali, Euposìa Gennaio-Febbraio Euposia Aprile 2006 2004 81 IN P UGLIA I MESSAPI I Messapi erano gli abitanti della parte meridionale della Iapigia (Puglia) distinti dai Peuceti (terra di Bari) dai Dauni (terra di Foggia) e riconosciuti con il nome di Salentini. Il mitico Messapo era figlio di Nettuno e Messapi significa “quelli che vivono in mezzo alle acque”. Manduria era l’antica capitale messapica. CITTÀ DEL VINO Associazione nazionale di 540 Comuni a vocazione vinicola. Nasce nel 1987 da paesi e città che danno nome a vini che producono nel proprio territorio, vini a denominazione di origine o località che comunque sono legate al vino per storia, tradizione e cultura. Tra gli eventi, La Puglia del Vino infra le “Terre del Primitivo” di Manduria D.O.C. in collaborazione con i Comuni, la Provincia di Taranto, la Regione Puglia, associazioni di categoria: convegni, degustazioni, visite storico artistiche, naturalistiche e l’evento sportivo del wine tour cup trofeo nazionale di golf città del vino presso Riva dei Tessali. www.cittadelvino.it 82 Euposìa Gennaio-Febbraio Euposia Aprile 2004 2006 modernizzando gli impianti, ma anche puntando su produzioni agroalimentari di pregio, esaltando le caratteristiche ambientali, paesaggistiche, culturali dell’area, anche in vista di uno sviluppo turistico non più limitato alle spiagge e ai pochi mesi della stagione estiva. L’identità territoriale delle terre del Primitivo sono quelle delle terre dei Messapi, del Romanico, dell’artigianato di qualità, delle feste, delle sagre, delle tradizioni». si trovano uno splendido barocco e uno splendido Rinascimento. Nel territorio extraurbano e precisamente sulla zona costiera di Manduria ci sono zone naturali protette, le Riserve Naturali regionali che tutelano sia aree di palude retrodunale, molto rare, sia fasce di dune costiere a ginepri, habitat prioritari della comunità europea (mirto, cisto maschio, orchidee selvatiche, salicornia) sia la vecchia salina e i boschi, resti Un contributo concreto alla divulgazione delle bellezze della zona è data proprio dall’enoturismo legato soprattutto al Primitivo che si sta rivelando una carta vincente per l’economia locale. Molte le iniziative tra cui l’adesione all’associazione Città del Vino. «Manduria è il più grande parco archeologico d’Italia - dice Benedetto Quaranta guida ufficiale delle Riserve Naturali regionali orientate della provincia di Taranto - sono 15 ettari di proprietà comunale che custodiscono e valorizzano le fortificazioni messapiche: una triplice cerchia di mura megalitiche di molti chilometri di lunghezza, doppi fossati che nemmeno gli spartani riuscirono ad espugnare, una necropoli di 1.300 sepolture del VI-II sec. A.C. e poi il Fonte pliniano di Manduria antica fonte di cui Pilnio il Vecchio scrisse nella sua Naturalis Historia. Nel centro storico di Manduria dell’antica foresta Oritana cara a Federico II di Svevia, per la caccia. Infine un aneddoto che lega Manduria all’Italia intera grazie al celeberrimo atto di generosità operato da San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, morto il 3 novembre del 1584 (fu canonizzato il 1 novembre del 1610). Nei giorni di festa oltre alla reliquia del cuore viene esposta nel Duomo di Milano una famosa tela che raffigura il santo nell’atto di distribuire soldi alla cittadinanza. Quel denaro veniva dalla Puglia ed esattamente da Manduria. Il vescovo per una decina di anni fu, infatti, feudatario di Manduria, Oria e Francavilla Fontana. A causa delle gravi condizioni della popolazione il pio uomo decise di vendere il prezioso feudo ricavando un’enorme cifra che distribuì, tutta in un sol giorno, ai poveri di Milano». >