G IRO D ’I TALIA
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P UGLIA
DAL “TAGLIO”
ALLE STELLE
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dell’enoturismopugliese.Unvinoinpurezza
dalcarattereforte,anzifortissimo
di Nicoletta Fattori
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DAL "TAGLIO" ALLE STELLE
< Un tripudio di gusto che sfocia
• Luigi Primicerj, presidente del
Consorzio di Tutela del Primitivo
di Manduria. Nella pagina
a fianco Massimiliano Rella
dell’Associazione Città del Vino
Consorzio di Tutela
del Primitivo di Manduria
Via Ferdinando Donno, 7
74024 Manduria (Taranto)
Tel. 099.9796696
[email protected]
www.consorziotutelaprimitivo.com
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nell’architettura barocca, nei paesaggi
incontaminati di mare, coste, entroterra
e naturalmente nei sapori. Quelli forti
maturati al sole cocente di Puglia.
È dal Tarantino e in particolare dalla
“porta” del Salento che prende il via
quello che viene definito il rinascimento
del Primitivo di Manduria D.O.C. un
vino da monovitigno che di carriera ne ha
fatta, passando nell’arco di pochi anni dal
“taglio” alla qualità.
«Le nostre aziende hanno finalmente
invertito la rotta dalla quantità alla
qualità - Luigi Primicerj, presidente
del Consorzio di tutela del Primitivo di
per le aziende leader del settore. Il mercato
privilegiato è il Nord Europa e ci stiamo
affacciando in Cina, ma il futuro è anche
negli Usa.
Il sistema di allevamento tradizionale
del Primitivo è l’alberello pugliese, che
ora a causa della meccanizzazione si sta
sostituendo con un cordone speronato, in
pratica un alberello posto in orizzontale.
Le regole di produzione molto selettive e
anche il quantitativo che non deve superare
i 90 quintali per ettaro, storicamente
raggiunge invece appena i 60/65. Il che,
tradotto, significa, una qualità eccelsa.
La gradazione è tipica di un monovitigno
di 14° e questo lo caratterizza rispetto
Manduria, sorto nel 1932-, cominciando
a compiere la trasformazione con un
know how tecnologico elevato unito alle
strategie di marketing con un onesto
rapporto qualità prezzo. Dal 1995
quando il consorzio contava solo 279
aziende, siamo arrivati alle attuali 1.239
con una crescita esponenziale soprattutto
nell’ultimo quinquennio, grazie anche
alle riconversioni agevolate con interventi
comunitari che hanno portato ad una
riqualificazione degli impianti. Nel 2004
abbiamo registrato una produzione pari
a 71.000 quintali di uva per 50.000
ettolitri di vino e un potenziale di 6,5
milioni di bottiglie. E’ un dato in crescita
e nonostante la crisi che ha portato
ad un crollo dei consumi in Europa,
abbiamo leggeri incrementi soprattutto
agli altri vini che arrivano a 13,5°. Quel
mezzo grado significa molto in termini di
struttura, di corpo di spessore di retrogusti,
di esaltazione dei polifenoli in genere. Ecco
perché siamo convinti che le caratteristiche
del Primitivo siano uniche.
La nascita del Primitivo di Manduria
secondo fonti storiche affonda le sue
radici nel XVIII secolo e fu opera di un
religioso che aveva creato una sorta di
serra sperimentale all’aria aperta. Il vitigno
fu, dunque, selezionato nel Settecento
a Gioia del Colle, in provincia di Bari,
da frate Francesco Filippo Indelicati che
coltivava la vigna in un giardino suddiviso
in piccolissimi appezzamenti con mille
varietà. L’appassionato religioso, individuò
una di queste piante che maturando prima
delle altre, si poteva vendemmiare già alla
fine di agosto, la selezionò e la trasferì in
un vero vigneto. La storia poi prosegue
narrando della contessina Sabini che
sposando un signorotto di Manduria portò
in dote una di questa barbatelle. La pianta
allocata nei locali “ubertosi vigneti” esplose
in tutta la sua potenzialità. E’ nel territorio
di Manduria, che il vitigno riesce a dare il
meglio di sé».
Una delle particolarità di questo vino
corposo è il colore: rosso denso, scuro,
impenetrabile, con sfumature viola.
Questa carica cromatica importante, come
la chiamano i sommelier, è propria del
vitigno, ricco di sostanze coloranti, ma
è data anche dal clima poiché il terreno
tende a dare acini più ricchi di componenti
coloranti soprattutto nelle zone in cui gli
sbalzi di temperatura fra la notte e il giorno
sono particolarmente alti.
«Come vino il Primitivo di Manduria
è ricco di storia – dice Giambattista
Selvaggi, presidente del Gal (gruppo
azione locale) Terre del Primitivo –.
Come vitigno, caratterizza il paesaggio
rurale dei nostri comuni, dove ha
trovato il terreno d’eccellenza per dare
origine, se vinificato con la cura che
merita, ad un grandissimo vino: uno
dei massimi vini italiani. Una specie
di paradosso, se si pensa che fino a
non molti anni fa, tutto sommato
il Primitivo era soprattutto vino da
taglio o vino venduto sfuso per un
consumo quasi esclusivamente locale.
Puntando su di esso come traino
intendiamo dare un potente contributo
alla rivitalizzazione delle aree rurali,
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I MESSAPI
I Messapi erano gli abitanti della
parte meridionale della Iapigia
(Puglia) distinti dai Peuceti (terra
di Bari) dai Dauni (terra di Foggia)
e riconosciuti con il nome di
Salentini. Il mitico Messapo era
figlio di Nettuno e Messapi
significa “quelli che vivono in
mezzo alle acque”. Manduria era
l’antica capitale messapica.
CITTÀ DEL VINO
Associazione nazionale di 540
Comuni a vocazione vinicola.
Nasce nel 1987 da paesi e
città che danno nome a vini
che producono nel proprio
territorio, vini a denominazione di
origine o località che comunque
sono legate al vino per storia,
tradizione e cultura.
Tra gli eventi, La Puglia del
Vino infra le “Terre del
Primitivo” di Manduria D.O.C. in
collaborazione con i Comuni, la
Provincia di Taranto, la Regione
Puglia, associazioni di categoria:
convegni, degustazioni, visite
storico artistiche, naturalistiche
e l’evento sportivo del wine tour
cup trofeo nazionale di golf città
del vino presso Riva dei Tessali.
www.cittadelvino.it
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modernizzando gli impianti, ma anche
puntando su produzioni agroalimentari
di pregio, esaltando le caratteristiche
ambientali, paesaggistiche, culturali
dell’area, anche in vista di uno sviluppo
turistico non più limitato alle spiagge e ai
pochi mesi della stagione estiva. L’identità
territoriale delle terre del Primitivo
sono quelle delle terre dei Messapi, del
Romanico, dell’artigianato di qualità, delle
feste, delle sagre, delle tradizioni».
si trovano uno splendido barocco e uno
splendido Rinascimento. Nel territorio
extraurbano e precisamente sulla zona
costiera di Manduria ci sono zone
naturali protette, le Riserve Naturali
regionali che tutelano sia aree di palude
retrodunale, molto rare, sia fasce di
dune costiere a ginepri, habitat prioritari
della comunità europea (mirto, cisto
maschio, orchidee selvatiche, salicornia)
sia la vecchia salina e i boschi, resti
Un contributo concreto alla divulgazione
delle bellezze della zona è data proprio
dall’enoturismo legato soprattutto al
Primitivo che si sta rivelando una carta
vincente per l’economia locale. Molte le
iniziative tra cui l’adesione all’associazione
Città del Vino.
«Manduria è il più grande parco
archeologico d’Italia - dice Benedetto
Quaranta guida ufficiale delle Riserve
Naturali regionali orientate della provincia
di Taranto - sono 15 ettari di proprietà
comunale che custodiscono e valorizzano
le fortificazioni messapiche: una triplice
cerchia di mura megalitiche di molti
chilometri di lunghezza, doppi fossati
che nemmeno gli spartani riuscirono
ad espugnare, una necropoli di 1.300
sepolture del VI-II sec. A.C. e poi il Fonte
pliniano di Manduria antica fonte di cui
Pilnio il Vecchio scrisse nella sua Naturalis
Historia. Nel centro storico di Manduria
dell’antica foresta Oritana cara a
Federico II di Svevia, per la caccia.
Infine un aneddoto che lega Manduria
all’Italia intera grazie al celeberrimo
atto di generosità operato da San Carlo
Borromeo, arcivescovo di Milano,
morto il 3 novembre del 1584 (fu
canonizzato il 1 novembre del 1610).
Nei giorni di festa oltre alla reliquia
del cuore viene esposta nel Duomo di
Milano una famosa tela che raffigura il
santo nell’atto di distribuire soldi alla
cittadinanza. Quel denaro veniva dalla
Puglia ed esattamente da Manduria.
Il vescovo per una decina di anni fu,
infatti, feudatario di Manduria, Oria
e Francavilla Fontana. A causa delle
gravi condizioni della popolazione il
pio uomo decise di vendere il prezioso
feudo ricavando un’enorme cifra che
distribuì, tutta in un sol giorno, ai
poveri di Milano». >
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primitivo di Manduria