Miscele termoplastiche Polietilene – Idrolizzato da Collagene: nuove possibilità di riutilizzo per trasformare scarti della lavorazione del cuoio in plastiche biodegradabili Monica Puccini Dipartimento di Ingegneria Chimica, Chimica Industriale e Scienza dei Materiali – Università di Pisa, Via Diotisalvi, 2 Pisa, Italy Sandra Vitolo Domenico Castiello Emo Chiellini Laboratorio Materiali Polimerici Bioattivi per applicazioni Maurizio Salvadori biomediche ed ambientali – U.O. Consorzio INSTM Patrizia Cinelli Po.Te.Co. – Polo Tecnologico Conciario Andrea Corti Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale – Università di Pisa, Via Risorgimento 35 56126 Pisa, Italy Via Walter Tobagi, 30 Castelfranco di Sotto Pisa, Italy Salvatore D’Antone Contatti e info: [email protected] Contatti e info: [email protected] INTRODUZIONE Le poliolefine, così come il polietilene ad alta densità (HDPE), il polietilene a bassa densità (LDPE) ed il polipropilene (PP), costituiscono al giorno d’oggi la maggior parte dei polimeri termoplastici utilizzati come materiali per imballaggio. Dato il continuo aumento della produzione e del consumo di questi materiali, lo smaltimento dei rifiuti da essi generati è divenuto un importante problema per ragioni economiche ed ambientali. Le poliolefine, così come la maggior parte dei polimeri sintetici, non si decompongono in maniera naturale e la loro capacità di resistere alla degradazione biologica ha più volte generato problemi di impatto ambientale. Negli ultimi anni si sono avute crescenti attenzioni verso lo sviluppo di polimeri bioframmentabili a basso costo mediante miscelazione di componenti polimerici biodegradabili (ad esempio polisaccaridi, proteine di origine vegetale ed animale)con poliolefine. L’idrolizzato proteico da collagene proveniente dall’industria conciaria è un sottoprodotto facilmente reperibile a basso costo, e potrebbe essere impiegato in miscela con polietilene a bassa densità per la produzione di formulazioni bioframmentabili adatte alla produzione di film termoplastici per applicazioni in agricoltura e per imballaggio. MATERIALI PREPARAZIONE DELLE MISCELE Due tipologie di polietilene a bassa densità (LDPE): - LDPE1: Basell Lupolen® 2426 F LDPE Film grade, in granulometria uniforme, con le seguenti caratteristiche: temperatura di fusione Tm 111°C; densità 0.924 g/cm3; resistenza alla trazione 11 MPa; allungamento alla rottura min 50%; - LDPE2: Basell Lupolen® 3020 H LDPE Film grade, in granulometria uniforme, con le seguenti caratteristiche: temperatura di fusione Tm 118°C; densità 0.927 g/cm3; melting flow index (MFI) 2.0 g/10 min (ASDM D1238 - 190°C. 2.16 kg). Le mescole sono state preparate in un Brabender (Modello OHG Duisburg) secondo le seguenti condizioni operative: temperatura 130°C, velocità del rotore 50 rpm ed un tempo di miscelazione di 5 min. Il contenuto di HC nella miscela binaria LDPE/HC è stato variato tra 10 e 70% di idrolizzato sul peso totale della mescola. Dopo la miscelazione, il materiale è stato inserito tra i due piatti di una pressa idraulica riscaldata applicando una pressione di 100 bar ad una temperatura di 130°C per 5 min. Dai film ottenuti sono stati tagliati i campioni per i test meccanici e dinamico-meccanici. Si è testata la capacità della matrice di polietilene di incorporare l’idrolizzato proteico senza compromettere la filmabilità della mescola fino ad una percentuale di HC nella miscela del 50%. Con una percentuale del 50% di idrolizzato, si sono ottenuti film con LDPE1 ed entrambi i tipi di idrolizzato, mentre con LDPE2 è possibile ottenere film solo con l’impiego di HC1. I film ottenuti con LDPE puro sono trasparenti, mentre quelli realizzati da miscele appaiono leggermente opachi con colorazione giallastra, maggiormente intensa per la mescola con HC1. I film ottenuti, risultano comunque coesivi e flessibili. Due tipologie di idrolizzato da collagene (HC) in polvere: 1) HC1: derivato da scarti di scarnatura 2) HC2: derivato da scarti di rasatura. I due idrolizzati proteici sono stati forniti da S.G.S. S.p.A. (Santa Croce sull’Arno-Italia), un impianto centralizzato che tratta scarti delle lavorazioni di scarnatura e rasatura di tutto il Distretto Conciario Toscano, per la produzione di idrolizzato proteico mediante idrolisi alcalina, degrassaggio e concentrazione, ottenendo due prodotti, uno in soluzione e l’altro in polvere mediante ulteriore liofilizzazione. PROPRIETA’ TERMICHE E MECCANICHE La stabilità termica dei singoli componenti è idonea per il processo di fusione. La stabilità termica dei composti risulta tale da poter prendere in considerazione il loro utilizzo per svariate applicazioni pratiche. Sulla base dei risultati dei test meccanici, le miscele con 10 e 20% di HC garantiscono un compromesso ottimale tra la percentuale di idrolizzato riutilizzato e le proprietà meccaniche. 20 6 HC1/LDPE1 HC1/LDPE2 HC2/LDPE1 HC2/LDPE2 2 0 10 200 wt % of HC in blend 300 400 500 0.10 0.05 γ 20 30 40 50 SPETTRO FT-IR -0.10 -0.15 -120 -80 -40 0 40 80 120 LDPE2 20HC1/LDPE2 Temperature, °C 200 100 0 0 Collagen hydrolizate in blend, % 0 100 β 0.15 -0.05 8 4 LDPE1 10HC2/LDPE1 20HC2/LDPE1 0.20 10 20 30 40 50 Collagen hydrolizate in blend, % 600 % Transmittance 40 L’introduzione dell’idrolizzato da collagene produce cambiamenti strutturali nella matrice di polietilene. LDPE1 10HC1/LDPE1 20HC1/LDPE1 0.00 400 10 Strain at Break, % Tensile strenght, MPa Derivative weigh loss Weigh loss, % LDPE2 80 60 HC1/LDPE1 HC1/LDPE2 HC2/LDPE1 HC2/LDPE2 LDPE1 12 α tanδ 0.35 0.25 LDPE1 14 LDPE2 100 0.40 0.30 600 LDPE1 10HC2/LDPE1 20HC2/LDPE1 ANALISI DINAMICO - MECCANICO TERMICA (DMTA) Nessuna reazione sembra avvenire tra il polietilene ed I gruppi reattivi dell’idrolizzato proteico. Temperature, °C 80 60 40 20 0 4000 3000 2000 1000 -1 Wavenumber, cm ESTRUSIONE IN BOLLA: SPERIMENTAZIONE SU SCALA SEMI-INDUSTRIALE TEST DI BIODEGRADAZIONE RESPIROMETRICA Estrusione in un estrusore a doppia vite per la produzione di pellets. I test di biodegradazione respirometrica, attuati inserendo i campioni tra due strati di terreno di foresta sabbiosa raccolti presso la Tenuta di S.Rossore (Pisa), mostrano chiaramente che le miscele si bioframmentano mediante digestione dei componenti proteici. 10HC1/LDPE2 10HC1/LDPE1 10HC2/LDPE2 10HC2/LDPE1 20HC1/LDPE2 20HC1/LDPE1 20HC2/LDPE2 20HC2/LDPE1 LDPE2 LDPE1 220 200 CO2 Production, mg 180 160 140 120 100 Pellets 80 60 Estrusione in bolla 40 I film ottenuti sono trasparenti, coesivi e flessibili 20 0 0 20 40 60 Time, days 80 100 120 10HC1/LDPE 20HC1/LDPE CONCLUSIONI L’attività di ricerca è tuttora in corso, ma risulta chiaro da questi primi risultati che il riutilizzo di idrolizzato da collagene derivato da scarti di lavorazioni meccaniche del processo conciario per la realizzazione di film termoplastici bioframmentabili a base di polietilene appare fattibile e promettente. Mescole di idrolizzato proteico e polietilene a bassa densità fino a un contenuto di 20-30% di HC possono essere sottoposti a fusione per ottenere film trasparenti, coesivi e flessibili, caratterizzati da buone resistenze termiche e meccaniche. I test di biodegradazione respirometrica in continuo mostrano chiaramente che le miscele si bioframmentano mediante digestione dei componenti proteici. Risulterà interessante determinare se la matrice di LDPE potrà essere ossidata in test di degradazione aerobica e diventare suscettibile all’attacco dei microrganismi. Sono in corso sperimentazioni su mescole ibride basate su campioni di polietilene oxo-biodegradabile ed idrolizzato proteico per valutare qualsiasi effetto sinergico nella oxo biodegradazione della matrice LDPE del componente organico presente nella miscela.