PRATA
Antica Pratum
Comune: Prata – Via Roma, 33
Tel. 0434.610457 – 0434.611346
C.A.P. 33080
www.comune.prata.pn.it
Altitudine: 17,50 m s.l.m. - superficie kmq 22.91
abitanti 7.900
Frazioni: Prata di Sopra, Puja, Villanova,
Ghirano, Peressine
Provincia di Pordenone
Regione Friuli Venezia Giulia
10
Pro Santa Lucia di Prata
33080 Prata (Pn)
Piazza per l’Indipendenza e
la Libertà dei Popoli
tel. 0434.612900
e - mail:[email protected]
Visitate il nostro sito: www.prolocosantaluciaprata.it
45
PRO SANTA LUCIA
10
“Alla scoperta delle antiche Chiese”
Data
2a domenica di luglio
Luogo
Prata di Pordenone
Programma
Percorso in bicicletta per ammirare tre Chiese ed un Capitello che
vantano ormai secoli di storia.
Una persona preparata spiegherà ed illustrerà le bellezze che si
trovano all’interno di questi edifici, conosciuti troppo poco anche
dai nostri concittadini.
Lo scopo principale è la valorizzazione di questo Paese,
conosciuto ai più solo come zona di produzione del mobile, dove
esistono invece anche edifici ecclesiastici di valore storico ed
archittetonico di elevato spessore.
Il paesaggio ordinato e ancora verdeggiante rende piacevole la
strada che collega i siti che si andranno a visitare e al termine di
questa breve ma interessante avventura, ci si potrà riposare e
soprattutto ristorare presso la ormai secolare “Sagra di Prata” che
deve i propri inizi proprio alla consacrazione della Chiesa
Parrocchiale di Santa Lucia dopo un restauro avvenuto circa nel
1857. Fu per volere dell’allora Vescovo, che per ricordare questo
evento furono indetti i festeggiamenti da ripetersi ogni seconda
domenica di luglio.
Iscrizioni e partenza alle ore 18.00 da Villa Morosini-Memmo
46
PRO SANTA LUCIA
Percorso alla scoperta delle
antiche Chiese”
Lunghezza percorso: km 5 (circa),
Tempo: ore 3 (con spiegazione dell’accompagnatore)
10
L’itinerario parte dalla Chiesa parrocchiale di Santa Lucia situata al
centro del Paese, un edificio ricostruito ed ampliato nel 1772. Al suo
interno si possono ammirare, nell’altare maggiore di stile barocco, due
statue dello scultore veneziano Bartolomeo Modolo, raffiguranti i Santi
Lucia e Giacomo (1748), la “Madonna della Misericordia” proveniente
dalla cappella dei Vanni di Santa Maria dei Battuti, una pala dell’Amigoni
1682-1752 (l’artista più richiesto dalle corti dei nobili dell’Italia del ‘700)
raffigurante la Madonna del Rosario col Bambino; un dipinto di Narvesa,
pittore del ‘600 che rappresenta San Antonio Abate, il Cardinale San
Carlo Borromeo e San Floriano (1630).
Chiesa parrocchiale
di Santa Lucia
Si prosegue verso l’antico Tempio di San Giovanni dei Cavalieri, fondato
nel XIII sec. dai Cavalieri di Gerusalemme che gestivano anche un
ospizio nelle vicinanze.
Qui si trovano preziose testimonianze della scultura gotica in Friuli: sigilli
tombali trecenteschi con la raffigurazione dei presbiteri Giacomo da
Prata (1330) e Bonaccorso (1337), l’arca di Pileo da Prata (1325) e
soprattutto quelle di Nicolò da Prata e Caterina di Castrucco (1344)
arricchita dalle figure in bassorilievo della Madonna con Bambino e dei
Santi Francesco e Giovanni Battista considerata opera di un
collaboratore dello scultore veneto Andriolo de Santi. Il 24 maggio 1409
ospitò il Papa Gregorio XII che celebrò un pontificale.
Si prosegue poi per la Chiesetta dei Santi Simone e Giuda, ricordata nel
testamento di Guecello II di Prata il 7 agosto 1262, conserva nell’abside
memoria della decorazione rinascimentale: affreschi con i Dottori della
Chiesa nelle vele delle volte ed una Crocifissione nella parete di fondo,
il Sacrificio di Caino ed Abele e l’Annunciazione nell’arco trionfale
attribuibili al pittore Pietro Gorizio e databili al 1498.
Chiesa San Giovanni
dei Cavalieri
A pochi passi si trova, in una semplice edicola stradale, uno dei più belli
fra gli affreschi rinascimentali presenti in Friuli: la Madonna col Bambino
di Gianfrancesco da Tolmezzo (1500 circa).
Questo affresco concentra nelle sue modeste dimensioni tutta la
sicurezza di disegno dell’autore, coniugandola ad una struggente
dolcezza di sguardi che si fa portatrice del messaggio spirituale con rara
e tersa efficacia.
Chiesa dei Santi
Simone e Giuda
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SACILE
Giardino della Serenissima
Comune: Sacile – Piazza del Popolo
Tel. 0434.787111
numero verde: 800.11.36.36
C.A.P 33077
www.comune.sacile.pn.it
Altitudine: 25 m slm – superficie kmq 32,62
abitanti 19.494
Frazioni: Camolli, Cavolano,
Cornadella, Ronche,
San Giovanni del Tempio,
San Giovanni di Livenza,
San Michele, San Odorico,
Schiavoi, Topaligo, Vistorta
Provincia di Pordenone
Regione Friuli Venezia Giulia
12
Pro Loco Pro Sacile
33077 Sacile (Pn)
Viale Zancanaro, 4
tel. 0434.72273
fax 0434.737925
e-mail: [email protected]
Informazioni turistiche:
lunedì/venerdì 8.30 - 12.30 / 14.30 - 18.30
sabato 17.00 - 19.00
Visitate il nostro sito: www.prosacile.com
53
PRO SACILE
“sagra degli Osei”
Data
prima domenica dopo ferragosto
Luogo
Sacile - Centro Storico
Programma
Nota in tutta Italia, è un mercato espositivo di uccelli da canto e da
voliera che si tiene la prima domenica dopo il ferragosto. Vanta origini
antichissime. Il primo cenno ufficiale di questa fiera si ha con l’arrivo in
Friuli del patriarca Raimondo della Torre il 2 agosto 1274. Fu in questa
occasione che i sacilesi chiesero all’autorità patriarcale aquileiese il
permesso di includere il mercato di San Lorenzo, fino ad allora sotto il
controllo della Castaldia di Caneva, entro le mura cittadine,
trasformandola così in fiera franca. Si ha quindi ragione di credere che
abbia origini ancora più antiche, coincidenti probabilmente con gli
Statuti comunali del 1190. Al mercato accorrevano fin dalle prime luci
dell’alba i contadini con le gabbiette piene di uccelli da richiamo
catturati nella zona del Livenza, habitat ideale. Dal 1274 a oggi, l’annuale
appuntamento si rinnova passando indenne sotto i colpi delle mode,
mantenendo anzi un fascino tutto particolare e molti riti uguali nel tempo,
come il concorso internazionale di “chioccolo”: eccellenti imitatori del
canto dei volatili con richiamo. Una gara tra il serio e il faceto che ogni
anno accende d’entusiasmo il pubblico. Oltre ai celebri concorsi canori,
arrichiscono la giornata: l’Esposizione Nazionale Uccelli, la Mostra degli
Animali da cortile, l’Esposizione dei vini D.O.C. del Friuli Venezia Giulia,
la Mostra Storica dell’Apicoltura, l’Esposizione Nazionale Canina, le
mostre d’arte e fotografia ed altre interessanti proposte.
Nell’occasione viene inserito nel programma della giornata la visita
guidata al centro storico della città, i suoi palazzi, monumenti nella
stupenda cornice del fiume Livenza.
Prenotazione per le visite presso Ufficio Informazioni Turistiche Pro Sacile
PRO SACILE
Percorsi nel centro storico del
Giardino della Serenissima
sulle rive del Livenza
lungo il Livenza
12
Sacile, attraente cittadina della provincia di Pordenone, è il comune più
occidentale della regione Friuli Venezia Giulia. E’ incerta l’origine del suo
nome che deriva da Saccuc (insenatura) o Saccellum (tempietto) luogo
sacro. E’ contraddistinta dall’architettura dei suoi numerosi palazzi, fatti
edificare da notabili veneziani nel periodo rinascimentale. La sua
caratteristica saliente è quella di essere una città d’acqua, nata e
sviluppatasi sulle rive di uno dei fiumi più importanti del territorio friulano,
il Livenza. Originalmente rilevante centro commerciale, si distingue ora
per il suo aspetto turistico non solo legato alla sua ricca storia, ma anche
al caratteristico paesaggio naturale solcato dalle placide acque del
Livenza, fiume che l’attraversa diramandosi e formando due isole nel
cuore della città, ricongiungendosi poi a sud. Per il suo affascinante,
sottile equilibrio tra terra e acqua, tra l’architettura veneziana del centro
storico ed i suggestivi scorci sul fiume Livenza, si è avvalsa del titolo di
“Giardino della Serenissima”.
Fiume peculiare di Sacile è certamente uno dei più bei corsi d’acqua che
si incontrano nelle pianure del nord Italia. Il suo regime dipende
innanzitutto dal clima in cui si trova il bacino idrografico liventino
caratterizzato da discreta abbondanza di precipitazioni, dall’elevata
estensione del bacino di raccolta e dal carsismo che interessa l’area
montuosa prealpina adiacente. Quest’ultimo fattore ha originato notevoli
accumuli idrici sotterranei, fonte di alimentazione delle tre sorgenti
perenni del fiume: quelle del Gorgazzo e della Santissima nel comune di
Polcenigo e quella del Molinetto in Caneva. La particolarità del Livenza
è quella di non possedere un tratto montano: nasce infatti al piede delle
ultime propaggini prealpine e già dopo pochi chilometri assume i
connotati di un fiume vero e proprio di elevata portata e perciò navigabile
fin dai tempi più remoti. Le grandi barche risalivano il fiume dal mare con
l’aiuto di cavalli, portavano da Venezia ogni genere di mercanzia che
veniva poi commerciata con l’entroterra: il centro di Sacile nacque così
in stretta relazione con il fiume.
Percorso centro storico
Si entra in città da via Cavour e al termine di questa si vede la facciata
imponente di palazzo Ragazzoni-Flangini-Biglia. Si tratta di una
costruzione cinquecentesca voluta da un signore veneziano, Giacomo
Ragazzoni, che dopo fortunatissime attività commerciali con i potenti di
un tempo, si era definitivamente stanziato a Sacile dopo aver ottenuto
dal Doge Venier l’investitura del feudo di San Ulderico. Nella parte della
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costruzione che è arrivata a noi miracolosamente intatta dalle distruzioni
attuate nei secoli, meritano di essere visti gli affreschi del grande
manierista veneziano del cinquecento, Francesco Montemezzano. Il
palazzo, dopo varie vicissitudini, passò alla famiglia veneziana dei
Flangini, che diede vescovi e cardinali alla Chiesa. La Cappella degli
Stucchi ne era la cappella padronale. Il palazzo conobbe altri tempi di
splendore e nel 700 ospitò il papa Pio VI che si recava in viaggio
apostolico a Vienna. Attualmente è proprietà del Comune e sono in corso
notevoli lavori di restauro per riportarlo in parte agli antichi splendori.
Si arriva poi in piazza del Popolo: a forma ovale, circondata da portici,
con uno splendido palazzo comunale, è sicuramente, per la sua armonia,
una delle più belle d’Italia. I palazzi, risalenti quasi tutti al 1400-1600,
testimoniano la potenza anche economica della città in quei tempi.
Dalla piazza, a sinistra, per due vie e due ponti si arriva alle Contrade, il
nucleo medievale di Sacile: chiuso da mura, nel Medioevo era un centro
facilmente difendibile perché circondato dal Livenza. In via della Pietà
una chiesetta seicentesca dedicata alla Madonna della Pietà si specchia
sul canale artificiale sospesa su archi: ricorda antichi miracoli, grazie
improvvise concesse a chi pregava davanti alla statua di una Pietà, una
Madonna di stile tedesco che si trovava sotto una ancona, la pietà
popolare permise la costruzione della piccola chiesa.
Si arriva così in piazza Duomo: un bel campanile cinquecentesco che
ricorda, come molti di queste terre, il Campanile di San Marco, appare
nella sua maestosità, nonostante i terremoti, frequenti in queste terre,
l’abbiano inclinato e leggermente ruotato dalla base.
Palazzo Ragazzoni
Flangini - Biglia
palazzo comunale
La piazza è abbellita da vari palazzi: ricordiamo il Palazzo Ovio-Gobbi
splendidamente abbellito all’interno con stucchi del 1700, Palazzo
Borsetti, che presenta nella sua facciata tracce di architettura medievale
e Palazzo Carli, poderosa costruzione cinquecentesca veneziana.
Dominante è la facciata del Duomo di San Nicolò, chiesa costruita da
Beltrame e Vittorino da Como tra il 1474 e il 1496 su strutture precedenti.
L’interno è romanico a tre navate con reminescenze gotiche. Conserva
opere di Francesco Bassano e Palma il Giovane. Il presbiterio è decorato
da un interessante ciclo pittorico che il pittore Pino Canarini eseguì tra
il 1943 e il 1946. Vi si osservano le raffigurazioni della Madonna con
Bambino in trono, di Santi, della Crocifissione e della Resurrezione.
Se poi ritorniamo in piazza del Popolo e si prosegue in avanti, dopo aver
passato il ponte della Vittoria (ricorda la vittoria della Prima Guerra
Mondiale), si entra in via Garibaldi, tutta porticata con splendidi palazzi,
e si arriva alla cinquecentesca Chiesa di S. Gregorio ad un’aula,
splendida nella sua purezza di linee e volumi. Attualmente sconsacrata,
è sede di importanti eventi culturali. Ritornando verso la Piazza del
Popolo, alla destra la vista spazia su Campo Marzio: qui si affacciano i
Palazzi Ettoreo e Candiani, dalle linee neoclassiche e, sullo sfondo, il
Livenza disegna una delle sue più belle anse. Palazzo Ettoreo, innalzato
e ampliato su un precedente fabbricato gotico nella prima metà del XVI
Madonna della Pietà
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secolo dalla famiglia nobile Ettoreo, è più noto in città come “Leon d’oro”,
dal nome della locanda che in questi locali prosperò per oltre un secolo
e che ospitò Silvio Pellico nel corso della sua traduzione allo Spielberg.
Arrivati in piazza del Popolo a metà del porticato di destra si accede,
attraverso un portone, ad un ponte che immette nel borgo alla fine del
quale si giunge ad un sito denominato “Pra Castelvecchio” ove si
erigeva il Castello.
Duomo di San Niccolò
Palazzi in Piazza
Duomo
La nascita del piccolo castello sull'isola del Livenza va ascritta alla fine
del secolo X. Sappiamo che nel 1207 il patriarca Volfero convocava la
Curia vassallorum nel castello di Sacile. In quel tempo il complesso era
costituito dal Castelvecchio e dal Castello di corte, cinti da mura e da
fosse con due porte d'accesso, una verso il Friuli, denominata Borgo
Ricco, l'altra diretta nel Trevigiano, chiamata Inferiore o di San Gregorio.
Per le minacce derivanti dai Caminesi e dagli Scaligeri, dopo un periodo
di abbandono, i fortilizi furono potenziati nelle difese nel 1274 e nel 1325
per volere rispettivamente dei patriarchi Raimondo e Pagano della Torre;
ulteriori migliorie si ebbero nel 1347, allorché il patriarca Bertrando di
Saint Geniès fece costruire le mura di cinta che dal castello arrivavano
fino al porto, e nel 1409 ad opera del patriarca Antonio Panciera.
La più completa descrizione delle fortificazioni di Sacile si deve a G.
Marchesini: illustrando il sito (1957) scrive che "le rovine
dell'antichissimo castello ancor vedonsi intorno al tempio maggiore della
città". Le mura e torrioni medioevali originariamente erano cinque i
torrioni eretti in difesa della città; ne sono rimasti tre dei quali, il più
antico, si trova dietro il Duomo e risale al dodicesimo secolo. Gli altri, più
recenti, sono quelli di San Rocco e del Foro Boario costruiti sotto il doge
Mocenigo. Facevano parte di un grosso sistema difensivo ed erano
collegati tra loro da cunicoli sotterranei.
L’imponente torrione di San Rocco, in Largo Salvadorini, acquisisce una
dimensione dal significato importante, vista la presenza del Leone alato
di San Marco, residuo visibile e ben conservato della presenza della
Repubblica della Serenissima che tanto ha influenzato le vicende
storiche della cittadina, mentre in Foro Boario, oltre al torrione, sono ben
visibili le mura difensive della città.
Rovine del castello
SAN GIOVANNI DI LIVENZA
xxxxxxxx????
13
Comune: Sacile – Piazza del Popolo
Tel. 0434.787111
numero verde: 800 113636
C.A.P. 33077
www.comune.sacile.pn.it
Frazione: San Giovanni di Livenza
Altitudine: 25 m slm – abitanti 1.312
Provincia di Pordenone
Regione Friuli Venezia Giulia
Pro Loco San Giovanni
di Livenza
33077 San Giovanni di
Livenza – Sacile (Pn)
Via Caliselle 1
Tel. fax 39.0434.76229
e-mail: [email protected]
Visitate il nostro sito: www.prosacile.it
57
SAN GIOVANNI DI LIVENZA
Sulla smorta del Livenza
Data
4a domenica di giugno
Luogo
San Giovanni di Livenza
Programma
L’evento, che ha luogo in occasione della festa del Patrono, è
rinomato per l’ottima cucina tipica e le numerose attività che hanno
come finalità la promozione della località ed in particolare tende a
porre in risalto un piccolo lembo di terra lungo “la Livenza”.
Il programma prevede: spettacoli, folclore, concer ti e stand
enogastronomici con proposte di piatti tipici e visita guidata a siti
naturalistici presenti lungo la Livenza con sosta presso l’area
attrezzata sull’ansa del fiume.
Si seguirà un percorso didattico–naturalistico per la più completa
fruizione ed osservazione delle numerose e differenziate presenze
floristiche e faunistiche ivi presenti e per godere del gradevole
ambiente circostante.
La bicicletta è il mezzo migliore per esplorare questi luoghi d’acqua.
Iscrizioni e partenza dal piazzale festeggiamenti alle ore 10.00
SAN GIOVANNI DI LIVENZA
La smorta sul Livenza
13
Lunghezza percorso: km 1, Tempo: 30 minuti a piedi, 10 in bicicletta
Percorso:
da via S. Giacomo si procede per il centro di S. Giovanni di Livenza, si
prende via Per Francenigo, alla prima curva si gira a sinistra e dopo 400
metri si giunge alla Smorta dove troverete le indicazioni per raggiungere
l’area attrezzata lungo l’argine.
La Livenza, divagando nella pianura, in tempi passati e recenti ha dato
origine ad anse con acque stagnanti inizialmente collegate al fiume e
successivamente bonificate, per il processo di interramento innescato
da graminacee acquatiche.
Le anse stagnanti sono una riserva di specie animali e vegetali
particolari, zone di sosta e riproduzione per gli uccelli e aree di
conservazione della biodiversità.
La vegetazione, qui, è costituita dalla presenza prevalente di pioppo nero
e salice bianco mentre rari risultano la farnia e il noce. Inoltre sono ben
rappresentati anche l’ontano, l’olmo e il millefoglio d’acqua comune
formanti estese praterie di piccoli insignificanti fiori emersi e la bellissima
ninfea gialla con foglie ovali galleggianti e i fiori su lungo peduncolo che
non si aprono mai completamente.
In queste anse trovano rifugio la maggior parte dei pesci d’acqua
stagnante e lentamente fluente, come la tinca, la carpa e la carpa a
specchio, il luccio, il cavedano, il pesce gatto, il persico trota, il persico
sole, il vairone, la scardola e l’anguilla.
Dal punto di vista paesaggistico, naturalistico, idrogeologico e
vegetazionale, la zona si presenta dotata di una sua forte originalità e
diversità.
83
SAN QUIRINO
Il paese dei Templari
Comune: San Quirino – Via Molino di Sotto, 41
Tel. 0434.916511
C.A.P. 33080
www.comune.sanquirino.pn.it
Altitudine: 116 m slm – superficie kmq 51,19
abitanti 4.050
Frazioni: Sedrano, S. Foca
Provincia di Pordenone
Regione Friuli Venezia Giulia
14
Pro Loco San Quirino
33080 San Quirino (Pn)
c/o Centro Culturale Via G. Verdi 3
tel. 0434.91006
e-mail: [email protected]
Orario ufficio:
lunedì dalle ore 19.00 alle ore 21.00
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PRO LOCO SAN QUIRINO
“12 ore MTB - Magredi in bicicletta”
Data
3° week-end di aprile
Luogo
San Quirino
Programma
Il percorso si snoda nella par te orientale del
comune di San Quirino, fra terreni coltivati e parte
nell’area protetta denominata “Magredi”: lembi di
prateria di elevata dotazione naturalistica costituiti
da lembi di prateria e di suolo alterato, in fase di
ripresa, dove sono state catalogate ben 43 famiglie
con 112 tipi e sottotipi di piante a testimoniare la
ricchezza e l’unicità dell’ambiente, chiamato
“Biotipo naturale” e considerato un serbatoio
genetico del nostro territorio.
La partenza dal parco “Brolo” di Villa Cattaneo
avviene alla mezzanotte di sabato del terzo weekend di aprile e l’arrivo a mezzogiorno della
domenica .
La manifestazione sportiva quindi si propone anche
di far conoscere e amare questi nostri territori e
preservare e tutelare ciò che è patrimonio nazionale.
Iscrizioni presso Pro Loco San Quirino, partenza
parco Brolo” di villa Cattaneo alle ore 24.00
ROVEREDO IN PIANO
Musica - Cultura - Gastronomia
Comune: Roveredo in Piano – Via Carducci, 11
Tel. 0434.388611
C.A.P. 33080
www.comune.rovredoinpiano.pn.it
Altitudine: 99 m slm – superficie kmq 15,92
Abitanti: 4.868
Frazioni: Borgonuovo, Tornelli
Provincia di Pordenone
Regione: Friuli Venezia Giulia
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Pro Roveredo
Via XX Settembre, 59 – 33080
Roveredo in Piano (PN)
tel. 335.387471
e-mail: [email protected]
Visitate il nostro sito: www.proroveredo.com
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PROROVEREDO
Antichi sapori...
Nell’ottica di un percorso che abbia come obiettivo principale il recupero
delle tradizioni culturali e gastronomiche della nostra terra, la Pro
Roveredo ha pubblicato, molti anni or sono, un libercolo dedicato alle
ricette più genuine e tradizionali della nostra povera gente, negli anni
dove l’ingegno doveva essere al servizio dello stomaco per poter
racimolare quel poco che c’era e, dopo averlo cotto ed insaporito,
dividerlo tra i numerosi componenti del nucleo familiare. Il libro, scritto
da Maurilio Del Piero, già “guardia comunale” (inteso come guardiano
dell’acqua ma anche messo pubblico, ufficiale d’anagrafe e fac-totum
più in generale) ripropone molte ricette scritte in dialetto originale. Oggi,
la Pro Roveredo, grazie anche alla professionalità dei suoi collaboratori
di cucina, presenta queste pietanze suddivise in diversi momenti
dell’anno.
1a domenica di Maggio - antichi sapori di primavera
presso Oratorio Parrocchiale S. Pancrazio – Piazza Roma
- ricette tipiche del periodo con prenotazione obbligatoria
prezzo massimo Euro 15,00
2a quindicina di Agosto - antichi sapori d’estate
“SAGRA DEL GIALUT”
Per gli amanti della cucina tradizionale, tutte le sere si possono
assaporare piatti preparati con cura e degustare vini D.O.C.. Non
mancate di assaggiare la nostra specialità: il “Gialut” (galletto) allo
spiedo. Disponibilità di mille posti al coperto - orchestre dal vivo, cabaret,
giochi e… simpatia.
Non è prevista la prenotazione - prezzo medio per persona Euro 15,00.
1a domenica di Ottobre - antichi sapori d’autunno
presso Ora torio Par rocchiale S. Pancrazio – Piazza Roma
- ricette tipiche del periodo con prenotazione obbligatoria
prezzo massimo Euro 15,00
1a domenica di Febbraio - antichi sapori d’inverno
presso Ora torio Par rocchiale S. Pancrazio – Piazza Roma
- ricette tipiche del periodo con prenotazione obbligatoria
prezzo massimo Euro 15,00
Scarica

Parte 3 - Consorzio Pro Loco Meduna