COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
PARERE
n. 82 del 14 dicembre 2011
(o.d.g. 5 del 14 dicembre 2011)
OGGETTO: Comune di Trevignano (TV). Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio.
PREMESSO CHE
–
–
–
ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria
2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli
strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS)
dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un
elevato livello di protezione dell’ambiente”;
La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 14
dicembre 2011 come da nota n. 576981 del 12.12.2011 del Dirigente della Unità di Progetto
Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), segretario della commissione;
Il Comune di Trevignano (TV)con note n. 3831 del 07.03.2011, n. 3831/4852 del 19.03.11 n.
4200/2011/14760 del 02.09.11 ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere
della Commissione VAS;
−
ITER PROCEDURALE PER LA VAS DEL PAT
Il Comune di Trevignano (TV) ha approvato con DGC n. 43 del 27.03.07 il “Documento Preliminare e
lo schema di accordo di pianificazione”, ai sensi dell’art. 15 della legge urbanistica regionale, per la
formazione del piano di assetto del territorio comunale;
L’accordo di copianificazione tra il Comune di Trevignano (TV) Regione Veneto per la redazione del
P.A.T. in esame è stato sottoscritto in data 08.05.07.
In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di
concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli
interessi pubblici coinvolti nella redazione del P.A.T., oltre che con le associazioni economiche, sociali
e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche
assemblee.
Il Comune di Trevignano (TV) con DGC n. 5 del 17.01.08, ha espletato la fase di concertazione e
partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio Comunale ai sensi dell’art. 15
della Legge Regionale n. 11 del 23 aprile 2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti
dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da
parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione;
Il Comune di Trevignano (TV) con DCC n. 3 del 12.02.11, ha adottato il Piano di Assetto del Territorio
Comunale secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR n. 11 del 23.04.04.
Come da documentazione presentata, l’avviso dell’avvenuta adozione del Piano in parola è stato affisso
all’albo pretorio del Comune, nel Bur, n. 22 del 18.03.11, nel sito Web e nei quotidiani “Il Gazzettino e
La Tribuna di Treviso” del 07.03.11;
Come emerge dalla dichiarazione del Comune, sono pervenute 51 osservazioni: di cui 5 fuori termine e
nessuna attinente alla VAS;
−
PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SUL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE
La Commissione Regionale V.A.S., con parere n. 12 del 27.02.07, aveva espresso giudizio positivo di
compatibilità ambientale sulla relazione ambientale allegata al documento preliminare per la redazione
del Piano di Assetto Territoriale Comunale del Comune di Trevignano (TV).
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
1
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
−
INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Il Comune di Trevignano, nato per decreto napoleonico nel febbraio 1810, e diviso in quattro frazioni:
Trevignano, Falzè, Musano e Signoressa, e fa parte del Comprensorio di Montebelluna. Confina a nordovest con Montebelluna, a nord-est con Volpago del Montello, a sud-ovest con Vedelago, a sud con
Istrana e a sud-est con Paese.
A 77 metri di altitudine sul livello del mare, interessa una superficie di 26,55 kmq con una densità di
popolazione di circa 350 abitanti per kmq (si tratta di uno dei Comuni più densamente popolati del
comprensorio montebellunese).
La posizione di Trevignano, compreso fra comuni di grande rilevanza storica ed economica, ha fatto si
che il comune abbia sempre subito l'influenza di volta in volta delle popolazioni dei vari paesi
circostanti come Cornuda (a nordovest), Montebelluna, Castelfranco (a sud-ovest), Treviso (a sud-est)
ed Asolo (a nord-ovest); paesi che ne hanno modificato l'aspetto economico e culturale. Non tutte le
frazioni pero hanno subito le stesse influenze perche non tutte dipendevano dallo stesso paese e
gravitavano percio attorno a poli culturali diversi spesso opposti fra loro.
Questo ha fatto, nel tempo, di Trevignano, una zona disomogenea, slegata, in concorrenza con i paesi
vicinanti e spesso teatro di numerosi conflitti fra le frazioni stesse. Per diversi secoli infatti, due frazioni
(Trevignano e Falzè) dipendevano da Montebelluna mentre le altre due (Signoressa e Musano) erano
sotto il diretto controllo di Treviso.
Ancor oggi, naturalmente in maniera completamente diversa, questa rivalita si sente ancora e si traduce
pero solo in un sano spirito di competizione nelle attività agonistiche o nell'organizzazione delle feste
paesane.
La zona dal punto di vista geografico e compresa fra il Montello a nord-est, il Piave ad est e la città di
Treviso a sud-est e compresa nel triangolo viario delle statali numero 348, Feltrina che collega Treviso
con Feltre passando per Signoressa (ad est), la statale numero 53 Postumia da Treviso a Castelfranco (a
sud) che collega anche ad ovest Castelfranco con Montebelluna attraverso Caerano di San Marco. Le vie
di comunicazione sono articolate lungo tutto il territorio comunale: laFeltrina; la Postumia; la
provinciale numero 69 Schiavonesca, che attraversa il Comune in senso orizzontale passando per
Signoressa Falzè e Trevignano, provenendo da Nervesa verso Istrana e Vedelago; la provinciale numero
100 che collega Treviso, Musano, Falzè e Montebelluna e la provinciale numero 68 che collega
Badoere, Istrana, Trevignano e Montebelluna. Inoltre il Comune e collegato a Treviso e Montebelluna
dalla linea ferroviaria (risalente al 1884) e con la stazione a Signoressa.
Assieme a Caerano di San Marco, il Comune di Trevignano e l'unico del comprensorio di Montebelluna
a non presentare un manto boschivo ed ad essere interamente pianeggiànte; cio limita la diffusione delle
specie tipiche della zona, quali tassi, volpi, ghiri, lepri, marmotte, faine, ricci, uccelli migratori come
quaglie, beccacce, tordi, colombacci, ecc.; mentre stanziali sono il passero, la civetta, il cuculo,
l'usignolo, il merlo, la gazza, ecc.. Anche la vegetazione si e modificata, sia per opera delle mutazioni
climatiche che dell'uomo, anche se l’esempio più lampante e il vicino Montello, che da una foresta di
pini silvestri si e trasformata in un bosco di querce, noccioli, betulle, olmi, faggi, robinie, castagni e
gelsi, con un sottobosco di funghi e felci.
Il Comune di Trevignano, che ora gode di un'identita territoriale e amministrativa ben definita, ha da
sempre subito l'influenza di Montebelluna e di Treviso. Montebelluna con la sua vicinanza, dista solo 5
km, con il castrum ed il mercato franco ha da sempre rappresentato un centro di vitale importanza per
l'economia di tutti i comuni limitrofi e di Trevignano in particolare. Infatti Trevignano sin dall'epoca
romana era diviso in due parti; la prima, che comprendeva Falzè e Trevignano e dipendeva da
Montebelluna, e l'altra, che comprendeva Signoressa e Musano e faceva capo direttamente a Treviso.
Ancora oggi Montebelluna commercialmente ed industrialmente molto sviluppata, vede concentrati nel
suo territorio una serie di servizi utilizzati da tutti i paesi del comprensorio e da Trevignano in
particolare, mentre Treviso, città di antichissime tradizioni, che da sempre ha dominato l'intera Marca
ancor oggi come capoluogo di Provincia, continua ad esercitare il suo controllo sul territorio e la sua
influenza dal punto di vista artistico e culturale su tutti i Comuni della Marca, Trevignano compreso.
Il terreno della zona e di origine alluvionale: il fertile manto rossastro di superficie e molto ghiaioso e
quindi molto permeabile, tanto che non sono rilevabili corpi idrici superficiali “naturali”, ma solo
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
2
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
interventi di bonifica. La traccia idraulica più rilevante e rappresentata dal Canale della Vittoria. L’idea
di realizzare un canale che, passando attraverso 19 Comuni della Marca Trevigiàna, irrigasse 30.000 ha
di terreno, risale al 1886. Trent’anni più tardi, la Cassa di Risparmio della Marca Trevigiàna decide di
riesaminare il primo progetto e di lanciarsi nell’impresa che comunque subisce una brusca battuta
d’arresto dovuta agli eventi bellici (Ritirata di Caporetto).
Finita la guerra si compie il primo decisivo passo verso la realizzazione dell’opera; il 15 agosto 1921
viene costituito il “Consorzio intercomunale destra Piave-Nervesa per la derivazione del Canale della
Vittoria”. Il Consorzio, formato dai diversi comuni interessati, tra i quali Trevignano, per l’ennesima
volta prende in esame l’intero progetto e dopo averne commissionato nuovi studi, passa alla sua
realizzazione. L’opera che e stata portata a termine a soli quattro anni dalla fondazione del Consorzio,
viene inaugurato alla presenza di Re Vittorio Emanuele III nel novembre del 1925.
Il Canale che a Nervesa della Battaglia deriva dal Piave 25 m3 al minuto secondo di acqua, dopo un
breve tratto si suddivide in tre altri tre canali; quello della Piavesella, quello della Priula e quello di
Ponente. Quest’ultimo da origine a diverse derivazioni, ed e lungo 18 Km e serve, tra gli altri Comuni,
anche quello di Trevignano.
Altezza sul mare mt 77
Superficie territorio kmq 26,55
Popolazione (31/03/2007) ab 10.279
Densità ab/kmq 384,97
Frazione sede Municipale Falzè
Frazione sede ferroviaria Signoressa
Frazione Musano
−
VINCOLI
VINCOLO STORICO, MONUMENTALE E ARCHITETTONICO:
Gli immobili sottoposti a vincolo sono tutti quelli sottoposti a tutela diretta ed indiretta ai sensi del
Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 – Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
CENTRI STORICI:
Il PAT individua le parti di territorio interessate da aggregazioni edilizie o elementi di carattere storicoarchitettonico testimoniale di pregio ambientale, identificate in tutto o in parte dall’Atlante Regionale
dei Centri Storici che sono oggetto di specifica tutela.
Ai fini della tutela, salvaguardia e valorizzazione dei centri storici, il PAT si prefigge in tali aree il
recupero del patrimonio edilizio e dei tessuti edilizi di valore storico testimoniale, con la ricomposizione
urbanistica degli edifici e dei tessuti degradati, per valorizzare il patrimonio storico presente e le
funzioni di aggregazione sociale.
VINCOLO PAESAGGISTICO:
Il PAT individua le aree soggette a vincolo paesaggistico, tra cui il tracciato della s.p. 102 “Postumia”,
strada romana sottoposta a vincolo paesaggistico per una fascia di ml. 30 – zona di interesse
archeologico – e le zone di agro centuriato. Gli interventi ammessi in aree vincolate dovrànno rispettare
gli obiettivi di tutela e qualità paesaggistica previsti dal PAT (di cui al comma 9.3), dalle previsioni
degli atti di pianificazione paesistica di cui all’art. 135 del Decreto Legislativo 22.01.2004, n. 42 –
Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e le indicazioni della D.G.R.V. n. 986 del 14.03.1996 - Atto
di indirizzo e coordinamento relativi alla subdelega ai comuni delle funzioni concernenti la materia dei
beni ambientali - (BURV n. 75 del 20/08/1996), con particolare attenzione alle soluzioni progettuali che
rientrino nelle categorie di "Esempio Negativo" come esemplificate nelle schede allegate al
provvedimento; i progetti degli interventi devono essere accompagnati dalla relazione paesaggistica,
secondo le indicazioni del D.P.C.M. del 12.12.2005.
In particolare per il tracciato della s.p. 102 “Postumia” viene prescritta una ulteriore fascia di 600 ml per
lato all’interno della quale sottoporre ogni trasformazione dello stato dei luoghi ad indagine
archeologica preventiva. Per gli ambiti di agro centuriato dovrà essere salvaguardato il sistema di strade,
fossati e filari di alberi nonché della struttura organizzativa fondiaria storica; e fatto divieto di eseguire
svincoli stradali o interventi di raccordo a curva delle intersezioni stradali esistenti; e inoltre fatto
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
3
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
divieto di operare qualsiasi trasformazione del territorio che comprometta la tipicità di tale assetto
organizzativo; l'edificazione ammessa dovrà avvenire utilizzando tipi edilizi in linea, con fronte di
lunghezza maggiore parallelo all'asse stradale e nel rispetto degli allineamenti generati dai fabbricati
esistenti.
Per gli ambiti a rischio archeologico cosi come individuati nella Tav. 2.4 del PTCP il PI valuta, per le
trasformazioni che eventualmente possano aggravare le condizioni esistenti, la necessita di sottoporre
gli interventi ad indagine archeologica preventiva.
VINCOLO SISMICO:
L’intero territorio comunale e classificato in zona sismica 3, per effetto della Deliberazione del
Consiglio Regionale 03.12.2003, n. 67.
INDIVIDUAZIONE DEI SITI PER LA LOCALIZZAZIONE DI RETI E SERVIZI DI
COMUNICAZIONE ELETTRONICA AD USO PUBBLICO:
Il P.A.T. stabilisce i criteri per l’individuazione dei siti per la localizzazione di reti e servizi di
comunicazione elettronica – telefonia cellulare ad uso pubblico di cui al decreto legislativo 1 agosto
2003, n. 259 "Codice delle comunicazioni elettroniche" e successive modificazioni.
FASCE DI RISPETTO:
Le aree comprese nelle fasce di rispetto sono generalmente computabili ai fini dell’edificabilità delle
aree finitime, secondo i parametri delle stesse e pertanto concorrono alla determinazione delle superfici
fondiarie o territoriali pertinenti gli interventi.
VIABILITÀ - FASCE DI RISPETTO:
Le fasce di rispetto stradale hanno uno scopo prevalente di protezione ambientale, in quanto, attraverso
idonea piantumazione secondo gli abachi progettuali approvati, esse possono svolgere una importante
azione di riduzione del rumore, del PM10, dei gas clima-alteranti.
FERROVIA - FASCE DI RISPETTO:
Con riferimento alla realizzazione del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR), la
cessione al comune di aree private utili alla localizzazione di impianti ed attrezzature di pertinenza, può
avvenire attraverso l’istituto della compensazione urbanistica nelle forme stabilite dal PAT e dal PI. Le
fasce di rispetto dalle ferrovie sono individuate e disciplinate dagli art. 49 e seguenti del D.P.R. 11
luglio 1980 n. 753 che fissa in mt. 30 la loro larghezza.
ZONE MILITARI - FASCE DI RISPETTO:
Le aree a servitù militare sono quelle vincolate in base ai provvedimenti disposti dal Comando della
Regione Militare competente, ai sensi della Legge 24.12.1976, n. 898, e successive modifiche e
integrazioni, ovvero le aree circostanti all’aeroporto di Treviso – Istrana e quelle contigue all’oleodotto
Montichiari – Aviano.
ELETTRODOTTI - FASCE DI RISPETTO:
Il PAT si pone come obiettivo generale la tutela dai campi elettromagnetici generati da elettrodotti e la
qualificazione paesaggistica degli ambiti attraversati dalle reti di distribuzione.
CIMITERI - FASCE DI RISPETTO:
Trattasi di aree di impianti cimiteriali, di espansione cimiteriale e relative fasce di rispetto.
POZZI - FASCE DI RISPETTO:
Fascia di rispetto dei punti di captazione di acque per uso acquedotti stico, di tutela assoluta per 10 ml di
raggio e di rispetto per 200 ml di raggio, ai sensi del DLGS 152/2006, ART 94.
METANODOTTI - FASCE DI RISPETTO:
Trattasi di fasce di rispetto per la tutela della sicurezza dei metanodotti.
AREE INTERESSATE DA CAVE E DISCARICHE:
Trattasi di localizzazioni di cave e discariche, dismesse o attive, da considerarsi particolarmente
problematiche, vista l’appartenenza del comune alla fascia di ricarica degli acquiferi.
IDROGRAFIA:
Trattasi del sistema dei corpi idrici superficiali, costituito dalla rete idrografica consortile, oltre al
sistema dei fossi primari e secondari.
ZONE A REPULSIONE TOTALE PER LA LOCALIZZAZIONE DEGLI INSEDIAMENTI
ZOOTECNICI:
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
4
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
Trattasi delle aree sottoposte a vincolo dalla pianificazione della Variante parziale n° 3 al Piano
Regolatore Generale – Zona Agricola e Localizzazione Insediamenti Zootecnici – approvata con
deliberazione Giunta Regionale n° 383 del 20.02.2007.
AREE P0:
Aree a pericolosità ridotta, cosi come definite dall’ART 57 delle NTA del PTCP di Treviso.
−
STATO DELL’AMBIENTE
ARIA-EMISSIONI
Per PM10, le cosiddette polveri inalabili, si intende l’insieme di particelle atmosferiche solide e liquide
con diametro inferiore a 10 µm. Il fenomeno dell’inquinamento da PM10 risulta particolarmente
complesso in quanto le concentrazioni in aria ambiente di tale inquinante sono determinate sia dalle
emissioni primarie, cioe direttamente emesse dalle fonti di origine antropica o naturale, sia da reazioni
chimiche che avvengono in atmosfera tra gli inquinanti precursori quali ossidi di azoto (NOx), biossido
di zolfo (SO2), composti organici volatili (COV) e ammoniaca (NH3). Il problema atmosferico di
maggior rilievo e dato dal rispetto Il Decreto 2 aprile 2002, n. 60, che ha fissato i nuovi valori limite di
qualità dell’aria secondo un principio progressivo che riduce via via negli anni i margini di tolleranza.
Le recenti campagne di monitoraggio delle PM10 compiute dall’ARPAV posizionerebbero il comune in
Zona A (precedentemente classificato in Zona C, quindi a minor rischio), con necessita quindi di
attivazione di specifici interventi. La qualità dell’aria nel Comune di Trevignano e stata valutata in
seguito a due campagne di monitoraggio effettuate rispettivamente nel semestre freddo (dal 10 gennaio
al 12 febbraio 2006) e nel semestre caldo (dal 17 maggio al 05 giugno 2006). Le concentrazioni di
PM10 rilevate durante entrambe le campagne sono state confrontate con quelle rilevate presso la
stazione fissa di Conegliano posizionata nel sito di Background Urbano in Via Kennedy. Il confronto tra
i dati ha evidenziato una buona correlazione. I dati raccolti sono stati valutati allo scopo di proporre una
caratterizzazione dell’area comunale di Trevignano come aggiornamento del Piano Regionale di Tutela
e Risanamento dell’Atmosfera PRTRA. L’applicazione del metodo di calcolo elaborato
dall’Osservatorio Regionale Aria dell’ARPAV, recentemente inviato al Ministero dell’Ambiente e alla
Regione Veneto, ha permesso di identificare l’area comunale di Trevignano come rientrante in Zona A
per il parametro PM10 per il rischio di superamento del Valore Limite su 24 ore. Il Piano Regionale di
Tutela e Risanamento dell’Atmosfera PRTRA ha proposto una zonizzazione preliminare del territorio
Regionale in base a criteri tecnici e territoriali. A tale scopo e stata proposta da ARPAV una nuova
zonizzazione del territorio regionale, i cui criteri sono stati utilizzati anche per il territorio provinciale di
Treviso, che si basa su informazioni acquisite in materia di fonti di pressione (disaggregazione a livello
comunale delle stime emissive APAT provinciali 2000 con approccio di tipo top-down) e stato della
qualità dell’aria (monitoraggi eseguiti, caratteristiche oroclimatiche del territorio provinciale). Con
questo tipo di classificazione tutti i Comuni della Provincia, siano essi di tipo A2 o A1, risultano
comunque appartenenti alla Zona A, ossia e molto probabile che siano presenti problematiche dal punto
di vista dell’inquinamento atmosferico (superamento del VL giornaliero e annuale per il PM10). Questa
nuova forma di classificazione basata sulla valutazione delle fonti di pressione, infatti, posizionerebbe
Trevignano in Classe Tecnica A1. Per il controllo del rispetto del Valore Limite su 24 ore e stato
utilizzato come parametro statistico il 90° percentile che e stato messo a confronto con il Valore Limite
su 24 ore pari a 50 µg/m3. Si e ricorso al 90° percentile in quanto in una distribuzione di 365 valori il
90° percentile corrisponde al 36° valore massimo, come si evince dal seguente calcolo: (365 – 36)/365 =
0.90137 Poichè sono consentiti 35 superamenti del VL24h in una serie annuale di 365 valori giornalieri,
il rispetto del limite di legge e garantito se il 36° valore in ordine di grandezza e minore di 50 µg/m3.
Il valore medio annuale di 35 µg/m3 risulta inferiore al limite di legge di 40 µg/m3 e pertanto il limite
stesso risulta rispettato. Il valore calcolato di 90° percentile risulta pari a 66 µg/m3 ovvero superiore ai
50 µg/m3 previsti dal limite di legge. Pertanto, al fine della caratterizzazione dell’area comunale di
Trevignano per il parametro PM10, in seguito all’applicazione della suddetta metodologià di calcolo,
risulta che il Comune si trova in Zona A per il parametro PM10 per il rischio di superamento del Valore
Limite su 24 ore.
ACQUA-ACQUE SUPERFICIALI
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
5
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
La conformazione del territorio comunale non vede la presenza di corpi idrici superficiali, se non
limitatamente al Canale di Ponente, di cui peraltro non si hanno specifici dati sulla qualità delle acque,
anche se presumibilmente il suo posizionamento dovrebbe essere nella media delle condizioni rilevate
nei corsi d’acqua presenti al contorno (classe 2 dell’indice LIM), ovvero complessivamente buone, con
concentrazioni di metalli al di sotto delle disposizioni di legge.
Data la particolare condizione dei corpi idrici superficiali (tutti artificiali, legati agli interventi di
bonifica irrigua) non sono rilevabili problematiche specifiche legate alla protezione dei corpi idrici
superficiali, mentre, viste le particolari condizioni geopedologiche, il problema principale e la scarsa
capacita protettiva nei confronti delle acque profonde. La capacita protettiva dei suoli tende infatti a
diminuire man mano che si risale la pianura in quanto in queste aree sono presenti suoli sottili ad elevata
presenza di ghiaia.
Ciò, assieme alla già evidenziata tendenza all’aridità dei terreni agrari, ha comportato la necessita di
sviluppare un’adeguata rete irrigua artificiale che consentisse di sostenere le coltivazioni nei periodi
critici.
Sono presenti allo scopo due consorzi di bonifica: il Consorzio “Pedemontano Brentella di
Pederobba” copre gran parte del territorio, utilizzando la tecnica irrigua a scorrimento nella parte centrooccidentale (Trevignano e Falzè) e a pioggia in quella nordorientale (Signoressa); il Consorzio di
Bonifica “Destra Piave” serve invece l’ambito sud-orientale (Signoressa e, in parte, Musano) con
irrigazione a scorrimento mediante le prese d’acqua del canale della Vittoria, proveniente da Nervesa
della Battaglia. La figura sottostante, poi, riporta l’individuazione della rete idrica superficiale, nella
quale si evidenzia anche la presenza delle cave (molto diffuse, vista la vocazione del sottosuolo) e dei
paleoalvei (che comunque non presentano problemi di differenziazione dell’umidità dei terreni). Da un
punto di vista idrologico l’irrigazione per scorrimento, a parita di capacita idrica dei terreni, di capacità
di suzione della vegetazione e di quantità utilizzata, comporta generalmente una maggiore percentuale
di traslocazione diretta negli strati sottostanti rispetto ad un’irrigazione a pioggia. Tale squilibrio tra le
tecniche d’irrigazione ha un suo significato pregnante soprattutto in quelle zone, come Trevignano
appunto, in cui il sistema
irriguo prevede la tecnica a scorrimento su gran parte del territorio e la tipologià colturale prevalente
risulta a seminativi (mais e cereali vernini). La sua principale altra caratteristica e quella di costituire
all’interno del territorio una trama di segni infrastrutturali che determinano in maniera univoca il
paesaggio, come appare evidente dalle immagini qui di seguito proposte.
Il cartogramma sotto riportato individua la dotazione idrica dei canali a scorrimento del Consorzio di
Bonifica Brentella. Tra canali individuati come principali, spiccano il Canale Fossalunga sul confine
occidentale del comune, il canale di Padernello che attraversa il centro abitato di Falzè ed il canale
Musano che deriva dal canale Trevignano. Lungo il loro corso, questi canali si ramificano, originando la
complessa rete artificiale ancor oggi utilizzata a scopo irriguo. Tra i canali secondari si evidenzia invece
lo scaricatore di Istrana che, come si nota in figura riportante la dotazione idrica degli impianti
pluvirrigui, attraversa tutto il comprensorio comunale Tra canali individuati come principali, spiccano il
Canale Fossalunga sul confine occidentale del comune, il canale di Padernello che attraversa il centro
abitato di Falzè ed il canale Musano che deriva dal canale Trevignano. Lungo il loro corso, questi canali
si ramificano, originando la complessa rete artificiale ancor oggi utilizzata a scopo irriguo. Tra i canali
secondari si evidenzia invece lo scaricatore di Istrana che, come si nota nel cartogramma posto qui di
seguito, riportante la dotazione idrica degli impianti pluvirrigui, attraversa tutto il comprensorio
comunale. Dall’analisi invece dei canali consortili del consorzio Destra Piave si nota invece come
risultino particolarmente significativi il Canale di Ponente che taglia il territorio comunale da NE a SW,
la Bretella di Postioma che lambisce il centro di Signoressa, il Secondario di Porcellengo, derivazione
verso sud del Canale di Ponente, la bretella di Padernello ed il Secondario est che scorre sul confine
comunale orientale.
ACQUE-SOTTERRANEE
Diverse sono, infatti, le condizioni delle acque di falda, di cui esistono specifici dati per il comune
(campagna di rilevamento 2004), che indicano la necessita di attenzione al fenomeno. La soglia di
guardia (valore limite minimo previsto dal DM 471/99 e dal D.Lgs 31/2001) per quanto riguarda la
presenza di nitrato nelle acque sotterranee e posta pari a 50 mg/l mentre la soglia di attenzione (70% del
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
6
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
valore assunto dalla soglia di guardia) e pari a 35 mg/l. L’attenzione deve quindi essere rivolta
soprattutto all’interfaccia tra i sistemi territorio/acque e carico antropico/settore agricolo, vista
l’appartenenza del territorio comunale al distretto della zootecnia da carne e l’elevato surplus di azoto
comunque rilevato.
Nell’ambito delle competenze provinciali (derivate dalla bozza del Programma di Azione relativo al
Piano di Tutela della Acque adottato dalla Giunta Regionale con DGR 4453 del 29.12.2004, il PTCP
auspica, nelle zone definite vulnerabili, l’adozione delle seguenti linee di intervento. Rafforzare le
conoscenze del settore ambientale (catasto provinciale georeferenziato degli allevamenti zootecnici e
degli appezzamenti oggetto di spandimento dei reflui animali, mappatura delle colture in atto,
caratterizzazione del comportamento idrologico dei terreni, caratterizzazione del regime meteorologico,
monitoraggio del contenuto di nitrati nel terreno), per individuare le criticità agro-ambientali sulla base
di valutazioni inerenti il bilancio tra l’azoto reso disponibile dalla zootecnica e dalla concimazione
minerale e la domanda agro-colturale; la stima dei carichi di nutrienti nel sistema suolo-pianta
costituisce, insieme alle variabili pedologiche, idrologiche e meteorologiche, la base informativa per l’
l’applicazioni di strumenti modellistici finalizzati alla stima dei rilasci di nutrienti nelle acque
superficiali e sotterranee.
• Attivare canali informativi sulle prescrizioni tecniche dettate nei manuali di buona pratica agricola,
sulla corretta gestione dei processi produttivi nel rispetto delle prescrizioni dettate dai Piani
d’Azione, sulla interpretazione delle analisi dei terreni e la stesura di piani di concimazione;
• Incentivare l’adesione alle misure previste nel Piano di Sviluppo Rurale e finalizzate alla tutela e
miglioramento dell’ambiente e alla innovazione tecnologica orientata in particolare alle lavorazioni a
basso impatto ambientale;
• Favorire la realizzazione di impianti di trattamento dei reflui zootecnici per ridurne il carico di
nutrienti da realizzarsi in impianti aziendali, interaziendali o in impianti pubblici in funzione della
quantità, della qualità e della distribuzione territoriale del refluo da trattare; tali trattamenti sono
finalizzati principalmente al ripristino di un corretto equilibrio agricoltura-ambiente; tuttavia non e
trascurabile la possibilità di contribuire alla produzione di energie rinnovabili grazie ai processi di
digestione anaerobica degli effluenti zootecnici ed alla conseguente produzione di elevate quantità di
biogas.
ACQUEDOTTI E FOGNATURE
ACQUEDOTTO
Con delibera N° 6 del 11 luglio 2007 l’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale “Veneto Orientale” ha
deliberato l’affidamento della gestione “IN HOUSE PROVIDING” del servizio idrico integrato nel
territorio “destra Piave” alla società Alto Trevigiano Servizi, redigendo le linee di indirizzo e la stipula
della convenzione. ATS Srl alla data 30 maggio 2010 ha la gestione diretta di 31 Comuni, tra cui
trevignano, per un totale di 300.000 abitanti sui 480.000 del proprio territorio.
La rete acquedottistica principale è lunga 360 km, le reti di distribuzione secondaria, quelle che
permettono all'acqua di entrare nelle nostre case è di oltre 4070 km. Gli approvvigionamenti principali
sono collocati nella pedemontana ad una altezza di 400/200 metri, circa un terzo delle nostre necessità
sgorga a gravità, raccolta su serbatoio, viene quantificata, controllata, potabilizzata e distribuita.
FOGNATURA
Il deficit della rete fognaria e uno dei problemi del territorio comunale. I dati rilevabili dal Piano
d’ambito dell’Autorità d’ambito Territoriale Ottimale “Veneto Orientale” riportano una rete (si veda la
tavola seguente) con una lunghezza pari a 8130 ml, risalente al 1990, mista, collegata a una vasca
Imhoff. Il livello di servizio (calcolato sempre dall’AATO) e infatti molto basso: solo il 3% della
popolazione e allacciata alla fognatura, fatto che comporta un forte deficit di depurazione, situazione
condivisa con molti comuni contermini. .La relazione idraulica verificherà, dal punto di vista idraulico,
la perseguibilità e la sostenibilità delle trasformazioni del territorio in relazione al regime idraulico della
rete meteorica di deflusso esistente. A tal proposito per ulteriori approfondimenti si rimanda alla stessa.
SUOLO E SOTTOSUOLO
INQUADRAMENTO LITOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E GEOPEDOLOGICO
Da un punto di vista geomorfologico l’area appartiene all’unita “Piave di Montebelluna”, individuata
dal PTCP. Questa unita forma un grande conoide molto regolare che si apre a ventaglio a partire dalla
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
7
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
Collina di Montebelluna e arriva al corso attuale del Sile in corrispondenza del quale viene ricoperto dai
depositi alluvionali più recenti del Musone, del Sile e quindi da quelli più antichi del megafan del
Brenta. L’unita occupa anche il settore vallivo compreso tra i colli Asolani e il Quartier del Piave
includendo le superfici terrazzate di età pleistocenica che si trovano a nord di Montebelluna, in destra
idrografica del Piave. L’unita si estende verso sud a formare due grandi ventagli giustapposti facenti
capo ai due percorsi del Piave precedenti l’Ultimo Massimo Glaciale (LGM) che si sono impostati a
ovest del Montello, sia a est che a ovest della Collina di Montebelluna. A meridione di quest’ultimo
rilievo si trova un’area depressa che separa i due lobi. L’intera unita appartiene all’alta pianura
trevigiana, essendo i termini distali sepolti dal più recente megafan di Bassano. L’unita e attraversata da
fitte tracce di corsi fluviali braided: esse ricoprono quasi interamente il settore occidentale, mentre sono
meno fitte nel lobo orientale del conoide. I dossi fluviali sono particolarmente ampi e appiattiti e
interessano il solo settore orientale dell’unità. La tessitura prevalente dei sedimenti superficiali e
ghiaioso-sabbiosa.
USO DEL SUOLO
Relativamente all’uso del suolo, si riportano i dati rilevati dalla Provincia di Treviso (Progetto
Preliminare PTCP 2006): Come si evince dalle tabelle proposte, e dalla sottostante carta dell’uso del
suolo “Corine Land Cover” rispetto alla sua dimensione territoriale, il comune di Trevignano presenta
una percentuale relativamente bassa di superficie agroforestale utile, dato derivante dalla elevata
percentuale di area urbanizzata, degradata e dalle pertinenze in area rurale. Il dato proviene anche dalle
modalità di indagine compiute, oltre dalle peculiarità rururbane del comune. Comunque su tale dato
fortemente pesano le particolari specializzazioni economiche presenti, che vedono una elevata superficie
territoriale destinata a cave, od occupata da allevamenti zootecnici o altre attività agroalimentari
(fungaie ed affini).
CAVE ATTIVE E DISMESSE
Da un punto di vista dell’uso delle risorse primarie, si rileva la presenza di tre cave attive (sabbia e
ghiaia).
DISCARICHE
Trevignano ospita all’interno del suo territorio un impianto di compostaggio (autorizzato al trattamento
di 30.000 tonnellate anno) ed una discarica inerti con residua capacita (oltre ad una discarica abusiva in
via Brenta, di cui e già avviato un progetto di bonifica).
FATTORI DI RISCHIO GEOLOGICO E IDROLOGICO
Viste anche le peculiari condizioni geologiche, non sono presenti fenomeni di degrado dei suoli, quali
rischi di erosione e franosità. Infine, In seguito all’introduzione dell’ordinanza 3274/2003, anche in
provincia di Treviso e stata modificata la classificazione sismica dei comuni. Con la precedente
normativa, D.M. 48/1982, 95 Comuni trevigiani venivano inseriti in zona sismica 2; oggi invece 49
Comuni sono classificati come a pericolosità media (2) e 46 a pericolosità bassa (3), tra cui vi e il
comune di Trevignano, come mostra il relativo cartogramma.
Non sono individuati siti contaminati. Dal punto di vista delle criticità idrauliche, il PAI dell’Autorità di
Bacino del Sile e della pianura tra Piave e Livenza rileva delle relativamente modeste criticità, legate a
possibilità di allagamento di parte della porzione settentrionale del territorio comunale, causati
dall’elevato apporto di acque dal Canale di Caerano e dal canale di Fossalunga, provenienti dallo
sgrondo del territorio di Montebelluna: come si e visto in tali aree il Consorzio di Bonifica Brentella
aveva in tale area previsto una possibile cassa di espansione (peraltro più localizzabile in territorio
montebellunese).
AGENTI FISICI
RADIAZIONI IONIZZANTI
Pur essendo il comune all’interno della fascia di interesse per quanto riguarda la presenza di radon nelle
abitazioni, le misurazioni fin qui compiute da ARPAV rilevano una percentuale tale da non prevedere
l’inserimento del territorio all’interno dei comuni a rischio.
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
Il comune ospita cinque siti SRB, nessuno dei quali confliggente con siti sensibili. Infine, per quanto
riguarda l’elettromagnetismo vi e da rilevare che il Comune e attraversato nella parte orientale da un
solo importante elettrodotto, un 220 KV proveniente dalla stazione di Scorze (Ve), che presenta un
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
8
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
percorso esterno alle principali aree urbanizzate, oltre ad una stazione denominata “Trevignano”, servita
da una linea aerea a doppia terna di 132 KV, anche in questo caso non interessante aree urbanizzate.
RUMORE
In base all’esigenza di ottenere degli indici acustici diurni e notturni costruiti sui livelli sonori orari il
PTCP della Provincia di Treviso basa il calcolo dei livelli sulle caratteristiche orarie di traffico per ogni
sezione. Sono state ricavate quindi ricavate le distribuzioni sulle 24 ore giornaliere dei flussi di traffico e
dei livelli sonori. L’associazione del dato puntuale (relativo alla sezione) alla cartografia stradale
permette di attribuire ad ogni segmento stradale un valore di traffico e quindi di livello sonoro. La
definizione del livello di accuratezza complessivo sulla stima dei livelli sonori consente di definire il
livello di tolleranza che possiamo adottare in questa segmentazione stradale. Relativamente ai principali
parametri determinanti il rumore stradale (flusso e composizione del traffico veicolare), l’analisi
cartografica tiene conto della presenza di svincoli, di immissioni di traffico importanti, di
attraversamenti di centri abitati di grandi dimensioni. I livelli sonori calcolati si riferiscono ad una
distanza di 30 m dall’asse stradale. I vari livelli sono poi stati raggruppati in range di rumorosita e per
ogni comune della regione sono stati calcolati i metri di strada statale e provinciale ricadenti nei suddetti
prefissati range. Il DPCM 14/11/1997 fissa, per le aree urbane in cui risulti presente anche una
significativa vocazione d’uso residenziale, valori limite di immissione inferiori o uguali a 65 dBA in
periodo diurno e 55 dBA in periodo notturno. Il Comune di Trevignano ha quindi un ruolo molto
importante nella tutela dall’inquinamento acustico. Ha l’obbligo di adottare la classificazione del
territorio, la cosiddetta “zonizzazione”, su cui si basa, in pratica, buona parte dell’azione di tutela.
INQUINAMENTO LUMINOSO
L’inquinamento luminoso può esere definito come l’alterazione della quantità naturale di luce presente
nell’ambiente notturno provocata dall’immissione di luce artificiale. Si può anche dire che
l’inquinamento luminoso e una sorta di disturbo della percezione visiva dovuto alla dispersione dei
parte del flusso luminoso, emesso da una sorgente artificiale, il quale non raggiunge (o oltrepassa) ’area
da illuminare assegnata al sistema (funzionalità). La Legge Regionale 27 giugno 1997, n. 22 individua
delle zone di maggior tutela nelle vicinanze degli osservatori astronomici. In Veneto più del 50 % dei
Comuni e interessato da queste zone di tutela specifica. La figura seguente mostra l’ubicazione degli
Osservatori Astronomici professionali e non, sul territorio regionale e le relative zone di tutela. In ogni
caso in tutto il territorio regionale valgono i principi dettati dalla legge. Entro un chilometro in linea
d’aria dagli osservatori professionali sono vietate tutte le sorgenti di luce che producono qualunque
emissione di luce verso l’alto; le sorgenti esistenti non rispondenti a tale requisito devono essere
sostituite ovvero opportunamente schermate. Il comune di Trevignano rientra nell’elenco dei Comuni
con territorio inserito nelle fasce di rispetto ai sensi della legge regionale 27 giugno 1997, n° 22. I fasci
di luce devono quindi essere orientati ad almeno novanta gradi dalla direzione di cui si trovano i
telescopi.
ALTRI RISCHI
Il territorio comunale non vede la presenza di di altre forma codificate di rischio: non sono presenti,
infatti, industrie a rischio di incidente rilevante, contaminazioni da radon etc. Per cui la componente
ambientale che presenta elementi di rischio, peraltro diffuso, e data dalla mobilita automobilistica, che
crea problematiche non solo connesse con le PM10, le emissioni ed il rumore, ma anche presenta aspetti
legati alla incidentalità piuttosto elevata, come si vede dalle tabelle seguenti. Esse evidenziano come
all’interno del territorio comunale avvengano una trentina di incidenti con morti/feriti all’anno, con un
range di feriti che va dai 30 ai 50, oltre agli eventi luttuosi. Le cause di tale livello di incidentalità che
possono essere individuate sono cosi sintetizzabili: caratteristiche fisico/funzionali della viabilità
(caratterizzata dalla presenza di lunghi rettilinei o da sezioni stradali inadeguate), conflitto tra diverse
funzioni (specialmente nell’attraversamento delle aree urbane), elevata quantità di traffico di
attraversamento (con origine / destinazione non localizzata all’interno del comune).
AREE PROTETTE
La zona planiziale seppure fortemente urbanizzata e costituita da un paesaggio agricolo, che e composto
da campi di limitata estensione inframmezzati da residui di siepi ed alberature (agricolo eterogeneo) e
da aree più vaste e omogenee (agricolo omogeneo).
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
9
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
Il territorio di Trevignano, per quanto riguarda la situazione floristica e vegetazionale, e direttamente
dipendente della forte impronta antropica e all’introduzione di specie alloctone i e non presenta entità di
elevato valore fitogeografico in assoluto, nel senso che questo viene attribuito a organismi ad areale che
costituiscono quindi elementi di biodiversità insostituibili, univocamente legati ad un territorio
particolare. La vegetazione forestale della pianura tende ad essere dominata da gruppi corologici le cui
entità presentano areali di dimensioni subcontinentali e, quindi, abbastanza ampie. L’originalità
biologica della Pianura Padana sta proprio, in quanto zona di transizione, nel cumulare elementi diversi
e permetterne la convivenza. Prevalgono in particolare le entita di collocazione francamente temperata e
tra esse hanno un ruolo particolarmente importante le specie ad areale europeo ed europeocaucasico
quali, ad esempio, paleo silvestre (Brachypodium sylvaticum), mughetto (Convallaria majalis),
sanguinello (Cornus sanguinea), nocciolo (Corylus avellana), fusaggine (Euonymus europaeus),
geranio di S. Roberto (Geranium robertianum) e ultima, ma certo non meno importante, farnia (Quercus
robur). Queste ci informano, insieme alle specie con areale a gravitazione centroeuropea quali il carpino
bianco (Carpinus betulus), del fondamentale carattere temperato-continentale di questa vegetazione.
La provincia di Treviso rileva le seguenti criticità maggiormente rilevanti sono le seguenti:
• L’utilizzo generalizzato di antiparassitari e diserbanti sui coltivi ha come effetto collaterale la
progressiva scomparsa delle specie floristiche meno adattabili, per fenomeni di accumulo nel terreno,
con sostituzione da parte di specie più resistenti, che solitamente rappresentano anche quelle
maggiormente infestanti.
• L’eccesso di nutrienti di origine agricola convogliati nelle acque superficiali genera una
proliferazione di specie algali e igrofile, con fenomeni di sostituzione floristica.
• La pressione antropica nei territorio coltivati in pianura ha causato un estremo impoverimento
floristico delle strutture vegetazionali esistenti (siepi, boschetti, macchie), ed una generale
frammentazione delle stesse, che risultano oramai pressochè relitte e disperse, vere e proprie “isole”
nella vasta ed omogenea matrice agricola ed insediativa.
• Lo sviluppo insediativo degli spazi aperti comporta spesso la diffusione di specie floristiche
alloctone di tipo ornamentale che talvolta si naturalizzano e si propagano spontaneamente, in alcuni casi
generando forte pressione concorrenziale sulle specie autoctone. Un caso emblematico e rappresentato
dalla rinnovazione del lauroceraso in pieno bosco, in cui e risultato forte concorrente della stessa
robinia, riscontrabile nell’area collinare asolana.
La ricchezza di biodiversità e stata e viene messa in crisi dall’utilizzo del territorio, soprattutto negli
ultimi anni che ha esasperato i fenomeni di semplificazione e di frammentazione degli habitat. A tal
proposito alcune considerazioni generali sulla situazione e sulle ripercussioni sul comparto biodiversità
attualmente in atto, si possono trarre dall’osservazione degli sviluppi dell’edificato e delle infrastrutture
della Provincia nonchè dall’analisi dell’uso dei suoli. Tali dati, infatti, riportati nell’Allegato O del
PTCP della Provincia di Treviso mettono in evidenza una sempre più manifesta frammentazione del
territorio con conseguenze dirette sulla fauna. Gli animali si trovano infatti di fronte a barriere che ne
impediscono i movimenti e ad una riduzione degli habitat sia di rifugio e nidificazione che di
foraggiamento. Il processo di frammentazione dell’ambiente attualmente in atto ha effetti su scale
spazio-temporali differenti e impatti diversi a seconda dei contesti ambientali. La tombinatura dei fossi,
le arginature in cemento dei canali, la costruzione di recinzioni continue senza “luce” a terra, incidono
su una scala dimensionale relativamente piccola ma che interessa tutta la fauna composta da piccoli
mammiferi, quali ad esempio i ricci, ma non solo. Tali realizzazioni hanno inoltre effetti diretti su pesci,
anfibi e rettili, a cui vanno aggiunte le innumerevoli specie di invertebrati, anche di notevole valore
ecologico, quali farfalle, libellule, ecc..
Alla frammentazione del territorio si associa una diminuzione dell’eterogeneità strutturale tipica del
nostro paesaggio per la riduzione e semplificazione delle siepi, per la chiusura ed interramento dei fossi
e la demolizione di ruderi. Questi elementi, ed in particolare siepi di grandi dimensioni ed eterogeneità
strutturale e fossi con rive naturali con alberi e vegetazione igrofila, costituiscono i siti di nidificazione e
foraggiamento di numerose specie di uccelli e mammiferi e al tempo stesso rappresentano elementi di
unione tra ecosistemi differenti. Essi rappresentano quindi sia corridoi ecologici di vario ordine sia
corridoi faunistici di elevata importanza in un territorio come quello della Provincia di Treviso in cui il
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
10
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
reticolo di fossi, canali, canalette era diffuso e in cui le siepi rappresentavano, in passato, degli elementi
importanti del paesaggio con un ruolo ecologico fondamentale. Inoltre la scomparsa, salvo rare
eccezioni, delle aree boschive evidenzia i fenomeni di semplificazione del territorio e di riduzione degli
habitat per numerose specie. Dall’osservazione dei trend del comparto agricolo il PTCP di Treviso
prevede per il futuro un aumento degli incolti con conseguenze potenzialmente positive per numerose
specie come pure il calo nell’uso degli insetticidi, già avvenuto ed in corso (soprattutto per quelli di
classe 1 e 2). Lo sviluppo di colture per la produzione di biomassa invece si indirizza su una
monocoltura legnosa a frequente tourn-over a basso potenziale cenotico in quanto povera sia per quanto
riguarda la diversità di piante che per la semplificata struttura. Il rapporto sulla biodiversità della
Provincia di Treviso propone che le aree in cui verranno realizzate colture per la produzione di biomassa
dovrànno,dovrebbero essere considerate come aree agricole omogenee non in grado di fornire alcun
elemento utile alla protezione e mantenimento delle faune presenti nel territorio. Tali colture se non
saranno affiancate da elementi in grado di aumentare l’eterogeneità dell’area quali ad esempio boschetti
misti, ampie fasce ecotonali costituite da siepi eterogenee, fossati ed aree incolte, porteranno quindi ad
un impoverimento della biodiversità animale. Non sono presenti nel territorio aree ZPS o SIC, cosi
come la copertura boschiva e del tutto assente, sia a causa delle condizioni geo pedologiche che dei
processi di semplificazione del paesaggio agrario, all’interno del quale sono peraltro ancora presenti
interessanti formazioni a siepe. Il più volte ricordato processo di “banalizzazione” del territorio
comunale presenta ovvie interazioni con il paesaggio e l’ambiente locali. L’accrescimento della
complessità, avente come conseguenza l’aumento della biodiversità, e uno degli obiettivi fondamentali
del PAT, che assume, tra l’altro, la proposta del Progetto n.3 –
Percorsi greenways e/o corridoi con utilizzo delle ex cave come bacini idrici, presente nel PTCP
adottato.
Il PTCP ha previsto la realizzazione di una serie di percorsi nel verde della campagna, definiti
greenways che mettono in collegamento tra loro città di una certa dimensione recuperando, nel
contempo, le cave esaurite o che lo saranno a breve, che si trovano lungo o in prossimità dei percorsi
selezionati. Come esempio pilota il PTCP ha individuato la possibilità di realizzare una rete di
Greenways che mettono in collegamento le città di Treviso, Castelfranco Veneto e Montebelluna,
coinvolgendo i comuni di Cornuda, Crocetta del Montello, Maser, Caerano di San Marco,
Montebelluna, Riese Pio X, Altivole, Vedelago, Trevignano, Istrana, Paese, Volpago del Montello,
Povegliano, Giàvera del Montello, Nervesa della Battaglia, Arcade, Spresiano, Ponzano Veneto,
Villorba, Maserada, Treviso, Carbonera. Questi percorsi, che possono essere considerati anche come
corridoi ecologici, saranno percorribili sia a piedi che in bici con facilita. Essi coinvolgono una serie di
cave di ghiaia esaurite, o ancora attive ma in fase di esaurimento, che vengono cosi a far parte, in modo
importante, attraverso il loro recupero, del sistema dei corridoi.
PATRIMONIO CULTURALE, ARCHITETTONICO, ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO
AMBITI PAESAGGISTICI
La zona planiziale di cui fa parte il comune, seppure fortemente urbanizzata, e costituita
prevalentemente da un paesaggio agricolo, difficilmente percepibile dalle vie di attraversamento
principali, composto da campi di limitata estensione inframmezzati da residui di siepi ed alberature
(agricolo eterogeneo) e da aree più vaste e omogenee (agricolo omogeneo). Sono rilevabili vaste aree
scarsamente compromesse, di elevata qualità ambientale e paesaggistica, come quella che si estende tra
le frazioni di Falzè e di Signoressa (identificata con gli antichi toponimi “a’ Cross” – “i Vegri”) o come
quella già riconosciuta come di particolare interesse, de “i Prai”. I problemi principali sono individuabili
nella riqualificazione dei margini e delle frange di connessione tra le diverse funzioni, ma soprattutto
nella qualificazione delle connessioni, funzionale anche alla costituzione di una rete ecologica di
maggiori dimensioni e funzionalità. Tale problema e emerso anche in sede di PTCP, dove si afferma
“La riqualificazione di alcuni tratti potrebbe mostrarsi come azione utile ai fini del collegamento
ecologico funzionale degli elementi naturali del fiume con i frammenti della rete secondaria prevista per
i comuni di Treviso, Trevignano e più in generale per la zona centrale della provincia.”.
PAESAGGIO
Particolarmente articolato e il paesaggio, ricco di siepi, boschetti relitti, piantate, oltre che di elementi
tipici della bonifica idraulica. Si tratta di un corridoio attraversante ambiti rurali pressochè integri,
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
11
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
poggiànte su sistemi di interpoderali e tratturi. Il paesaggio si presenta come vario ed articolato, basato
su strutture di campi aperti cinti da siepi, arricchiti da relitti boschivi e sporadiche coltivazioni legnose.
Importante e il suo ruolo di connessione tra la zona rurale ambientale nord ed il centrale Canale della
Vittoria. Realizzato nel 1925, il Canale della Vittoria (più propriamente di Ponente) deriva le acque del
Piave a Nervesa della Battaglia. Rappresenta l'unico corpo idrico di una certa consistenza nel territorio
comunale, lambendo strutture agricole integre e ambiti di cava. La percorribilità nella sua linearità e
elemento progettuale principale, insieme alla rinaturalizzazione dei luoghi. Dalla strada Postumia si
diramano percorsi di elevato interesse storico (Chiesa di San Sisto, XII secolo),paesaggistico ed
ambientale. Tali percorsi ben si prestano ad una valorizzazione in funzione di slow mobility, sia
escursionistica che di supporto alle direttrici tradizionali di mobilità. Segue il tracciato della antica via
consolare romana, fatta costruire dal console romano Pustumio Albino nel 148 a.C. Il tratto
attraversante il territorio comunale si presenta come poco compromesso dal punto di vista insediativo,
ma anche abbastanza banalizzato dal punto di vista paesaggistico. Il canale plurimodale della "Feltrina"
(S.R. e ferrovia) rappresenta uno dei più importanti elementi trasportistici della provincia: da qui
l'elevata antropizzazione dell'area. Ne consegue l'esigenza di mantenere una scansione territoriale e
ripristinare i corridoi ecologici in forte degrado. Essi paiono particolarmente importanti per mantenere
la connessione con la rete ecologica primaria. La grande unita paesaggistica individuata dal PTRCV
come “Alta pianura tra Brenta e Piave” e di fatto a scala comunale articolabile in microunita che, seppur
nella unitarieta delle condizioni comuni, rendono giustizia dei peculiari caratteri presenti nel territorio.
Si e cercato pertanto di individuare le unita paesaggistiche del territorio comunale attraverso una
aggregazione di ambiti sui caratteri di maggiore rilievo presenti, capaci comunque di informare un
intorno percepibile/riconoscibile, ovvero:
• Ambiti ad elevata integrità agricola
• Ambito delle cave e del Canale della Vittoria
• Ambito dei campi aperti e dell’irrigazione per scorrimento
• Ambito agricolo dell’irrigazione per aspersione
• Contesto della Strada Postumia Romana.
Ambiti ad elevata integrità agricola:
Sono ambiti paesaggistici caratterizzati da una bassa pressione insediativa, dove il costruito lascia
completamente spazio alle coltivazioni. La ricchezza di tracce storicamente stabili, quali siepi,
capezzagne, opere idrauliche etc., assieme alla debole traccia lasciata dalla recente infrastrutturazione
del territorio, permettono di parlare di veri e propri “paleo paesaggi”, testimonianze che permettono di
cogliere la continuità storica della tradizione agraria. Le coltivazioni sono eminentemente seminativi
cerealicoli, fatto, questo, che permette per lunghi periodi una percezione “vasta” ed “aperta” del
paesaggio, che si spinge senza cesure fino alla fascia prealpina. Non sono presenti particolari tensioni
alla trasformazione, se non per quanto riguarda la realizzazione della cosiddetta “Pedemontana”. Si
tratta di tre ambiti del territorio comunale, presentanti una discreta contiguità, tanto da formare una vera
e propria “green belt” intorno ai principali sistemi insediativi del territorio, rappresentando utili
connessioni per la formazione della rete ecologica.
Ambito delle cave e del Canale della Vittoria:
Si tratta di un vero e proprio corridoio di connessione tra gli ambiti paesaggistici sopra richiamati, da
cui prende anche le principali caratterizzazioni. Le differenze, peraltro sostanziali, si rilevano nella
presenza dell’unico vero e proprio corso idrico superficiale del comune: in questo caso la presenza
dell’acqua diventa un elemento raro ed arricchente il paesaggio, caratterizzato anche dal punto di vista
vegetazionale (vegetazione riparia, boschetti relitti etc.). Elemento di degrado e rappresentato dalla
presenza lungo il corso di numerose cave attive, che introducono connotazioni paesaggistiche negative
tipiche di tali attività, oltre a danni difficilmente recuperabili, anche se sono state avanzate ipotesi da
parte dei competenti Consorzi di Bonifica di utilizzazione quali bacini di invaso.
Ambito dei campi aperti e dell’irrigazione per scorrimento:
Rappresenta la parte centrale del territorio rurale comunale: in questo caso la frammentazione appare
più elevata, sia dal punto di vista poderale che da un punto di vista colturale. In questo quadro anche
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
12
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
l’insediamento antropico e più diffuso, comportando una urbanizzazione più spinta, soprattutto lungo gli
assi viari storicamente consolidati, svolgenti una funzione di distribuzione territoriale e poderale. Nuove
tipologie produttive sono presenti, rispetto alle condizioni suddette. Diffusi sono gli orti (anche se
soprattutto familiari), piccoli vigneti, piantagioni di actinidia ecc.. In questo contesto si e diffuso anche
l’allevamento (animali da corte, conigli, bovini). Si tratta, in conclusione, di un tipico esempio di
struttura di campagna urbanizzata, particolarmente diffusa nell’area trevigiana.
Ambito agricolo dell’irrigazione per aspersione
L’ambito in questione, congruente con quelli precedenti per molti caratteri, presenta una radicale
trasformazione rispetto ad uno degli elementi caratterizzanti del paesaggio locale, ovvero il passaggio al
pluvio irriguo, che sta provocando l’abbandono di strutture idrauliche tradizionali, oltre all’abbandono
delle secolari pratiche legate all’irrigazione per scorrimento. Questa trasformazione, oltre ad altri
processi, quali la rarefazione delle siepi, induce dinamiche di banalizzazione del contesto figurativo /
paesaggistico, peraltro molto diffuse in aree contermini.
Contesto della Strada Postumia Romana:
Ambito estremamente caratterizzato dalla linearità del segno dell’antico tracciato, rimane ancora uno
dei pochi tratti di tale asse relativamente sgombro da intrusioni edilizie. Caratteristico rimane anche
l’impianto perpendicolare degli assi di adduzione e della tessitura della campagna circostante. Se da una
parte non sono presenti particolari tensioni degenerative, dall’altra non si rilevano elementi di
valorizzazione di tale ambito, costretto com’e tra una marginalizzazione della funzione di servizio
trasportistico ed una periferizzazione degli ambiti agrari più propriamente produttivi. In tali contesti si
inseriscono alcuni elementi paesaggistici, puntuali o lineari, peraltro comuni a tutto il contesto
territoriale locale:
• Centuriazione romana:
tracce di una possibile centuriazione romana (peraltro marginale) sono rinvenibili all’interno del
territorio, rilevabili ormai solo con l’ortogonalita della tessitura dei campi, e peraltro fortemente
intaccata dal sistema delle cave;
• Ville Venete:
esaurita la loro funzione di centri di irradiazione della cultura gestionale rurale, esse sono diventate
punti di aggregazione del tessuto urbano, e si trovano, quindi, inglobate all’interno della maglia
insediativa consolidata, perdendo completamente il loro rapporto con il contesto rurale;
• Tracciato di accesso a Villa Onigo:
altro elemento fortemente degenerato, che rimane come traccia territoriale data dalla presenza delle
stele iniziali e di filari alberati, comunque da valorizzare nella loro funzione testimoniale;
• Percorso agroambientale dei “Prai”:
si tratta di un percorso didattico di recente realizzazione, dotato di display esplicativi, che
accompagnano attraverso un paesaggio rurale ancora perfettamente integro, sia nelle colture che
nella strutturazione;
• Filari ed alberature: malgrado i processi di banalizzazione già rilevati, il territorio comunale dispone
ancora di una diffusa presenza di filari interpoderali, spesso associati alle opere idrauliche di
irrigazione (generalmente fuori terra), ancora trattati con la tradizionale capitozzatura.
PATRIMONIO ARCHEOLOGICO E ARCHITETTONICO
Area di stanziamento paleoveneto, il comune di Trevignano e attraversato dalle strade di collegamento
fra Montebelluna e la Postumia e fra Montebelluna e Treviso; le vie principali che lo interessano sono la
Postumia e la Claudia Augusta; mentre le numerose arterie secondarie, che regolano il traffico locale
sono la Feltrina (da Treviso a Quero, che aveva una grande importanza per le legioni romane per la
difesa dei confini imperiali sul Danubio); la Morgana (oggi Via Villette) e Via Roma. Area di intenso
interscambio, e interesssato anche da importanti strade vicinali, come la Via Altinate, da Altino a
Cornuda, passando per Serravalle, che regolava i maggiori traffici dalla laguna alle vie alpine; la
Castellana (chiamata cosi in periodo medievale) che univa Treviso a Bassano passando per Vedelago; le
due antichissime vie (le uniche secondarie con andamento longitudinale) che ricalcano probabilmente
un percorso paleoveneto, ovvero la Piovega (o pubblica) e la Morganella (forse decumano massimo
della centuriazione trevigiàna), che diventera un’arteria di massima importanza nel periodo medievale,
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
13
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
collega le sorgenti del Sile (Morgano) ai passi di Lovadina. Non e chiaro se e in quale centuriazione il
territorio fosse inserita: e comuque una area marginale compresa tra le grandi strutture di Treviso,
Montebelluna ed Asolo, più chiaramente individuabili. Sono attestate mansiones (stazioni di posta e di
sosta) ed oppidum (presidi militari). Nel periodo feudale Trevignano resta sempre sotto la giurisdizione
del Vescovo e dei Signori di Treviso. Negli statuti del 1231 si afferma l’esistenza di un Trevignano de
sub e Falzèdo che sono regole appartenenti alla Pieve di Montebelluna e quindi al territorio del quartiere
di Dom. Quindi Trevignano e Falzè nell’XI secolo erano già ville civilmente costituite con il loro
Meriga. Dal punto di vista religioso, invece, le parrocchie di Trevignano e Falzè dipendono dalla
Capopieve di Montebelluna, mentre quelle di Musano e Posnovo dalla Pieve di Postioma. Il dominio
della Serenissima lascia nel territorio numerose tracce, soprattutto da un punto di vista edilizio, che vede
la diffusione della cosuddetta Civilta di villa. Con l’accorpamento voluto da Napoleone, Trevignano di
Campagna, Falzè di Campagna, Musano e Signoressa – che sino al 1810 erano comuni autonomi diventano un unico comune che prende il nome dalla frazione più grande. Nel 1886 viene completata la
linea Treviso-Montebelluna che collega il comune di Trevignano, tramite la stazione di Signoressa, ai
due centri principali della zona. Nel 1925, viene inaugurato a Nervesa il Canale della Vittoria: una delle
sue derivazioni, passando per Musano, ancor oggi irriga più di 6000 ha di terreno.
VIABILITÀ
Il comune e attraversato da numerose ed importanti vie di comunicazione, che oltre a rappresentare un
elemento di degenerazione della qualità della vita nel suo complesso (si pensi alla qualità dell’aria)
introducono anche un oggettivo fattore di rischio legato alla incidentalità. Le strutture ciclabili presenti
nel comune misurano complessivamente 6,5 km, da potenziare vista la caratterizzazione del territorio ed
il frequente utilizzo di tale mezzo. La Superstrada Pedemontana Veneta, infrastruttura di valore
strategico per il traffico su gomma sulla direttrice Est-Ovest, e stata inserita nel Piano regionale dei
Trasporti già nel 1990. Destinata a servire l’area a maggiore concentrazione industriale del Nord Est,
andra a costituire un’alternativa rispetto alla Autostrada A4, oggi unica direttrice stradale su questo asse,
che registra livelli di traffico in costante crescita. La Superstrada collegherà l’autostrada A4 nei pressi di
Montecchio Maggiore (Vicenza) alla A27 nelle vicinanze di Spresiano (Treviso), coprendo una
lunghezza di quasi 95 chilometri. Lungo questo tragitto essa attraversa anche parte superiore del
comune di Trevignano. Visto l’impatto sull’ambiente che quest’opera detrminera, saranno previsti
interventi di mitigazione ambientale. Rilevante e la presenza della linea ferroviaria Treviso – Belluno
(stazione Trivignano – Signoressa), che supporta la mobilita locale e presenta buoni margini di crescita,
vista la prospettiva di inserimento nel SFMR.
RIFIUTI
Il posizionamento del comune nel campo della raccolta differenziata e di tutto rispetto, dimostrando
efficienza ed efficacia nella raccolta, soprattutto a fronte della produzione di una elevata quantità di
rifiuti pro capite. Trevignano inoltre ospita all’interno del suo territorio un impianto di compostaggio
(autorizzato al trattamento di 30.000 tonnellate anno) ed una discarica inerti con residua capacita (oltre
ad una discarica abusiva in via Brenta, di cui e già avviato un progetto di bonifica).
CONTENUTI E OBIETTIVI DEL PAT
Il sistema ambientale del Comune di Trevignano e caratterizzato dalla presenza di vaste aree agricole
integre, scarsamente compromesse da residenzialità o da altri detrattori, parzialmente interessate dal
sistema dei canali di bonifica, vista l’assenza di corpi idrici superficiali “naturali”. Vista la tipologia
insediativa, particolarmente importante e il peso del verde privato, che spesso funge da connettivo nei
confronti dello spazio urbano o rurale.
OBIETTIVO GENERALE
È la costituzione di una rete ecologica identificata come elemento portante della trasformazione
territoriale, coerentemente con il principio della sostenibilità . Ulteriori obiettivi generali sono
l’aumento della connettività delle aree ambientalmente rilevanti, e la compensazione dello sviluppo
residenziale ed infrastrutturale con adeguate opere e superfici a verde.
Il sistema ambientale si articola in:
SPAZIO AGRICOLO
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
14
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
definito come “paesaggistico-ambientale” svolge l’importante ruolo di plafond di supporto alla rete
ecologica, contribuendo alla funzione di qualificazione ambientale del territorio.
OBIETTIVO SPECIFICO
E’ la tutela degli aspetti ambientali e produttivo/agricoli del territorio rurale dovrà essere affrontata
all’interno degli ATO paesistico – ambientali mediante l’aumento della biomassa presente (da ottenersi
con l’aumento delle zone a rinaturalizzazione, con il favorire colture poliennali etc.), il mantenimento ed
il potenziamento dei corridoi esistenti (con la tutela del reticolo idrografico secondario, dei fossati, delle
siepi), la tutela delle aree di produzione tipica (IGP), la sottomissione dell’edificazione in tale area a
funzioni esclusive di recupero del patrimonio edilizio esistente, di supporto al conduttore a titolo
principale, ad azioni di acquisizione di una maggiore funzionalità ambientale / ecologica.
LA RETE IDRICA SUPERFICIALE
E’ composta da canalizzazioni artificiali, presenta una limitata interazione con il contesto ambientale
paesistico, tranne nel caso del Canale della Vittoria, di cui si propone il ruolo di matrice per la
riqualificazione di ambiti quali quelli di cava e di vera e propria “blue way” su cui appoggiàre parte
delle connessioni ecologica.
OBIETTIVO SPECIFICO:
per tale rete e, relativamente al Canale della Vittoria, l’aumento della connettivita ecologico –
funzionale e della sua fruibilità lungo l’asta. La rinaturalizzazione degli ambiti di pertinenza, la
formazione di spazi verdi fruibili e la realizzazione di opere di difesa idraulica sono gli unici cambi di
destinazione d’uso e trasformazioni fisiche ammissibili. Relativamente alle altre canalizzazioni esistenti
obiettivo specifico e il mantenimento delle tradizionali opere idrauliche e la valorizzazione paesistico –
ambientale dei contesti attraversati.
IL VERDE PRIVATO viene considerato dal PAT nella sua funzione di riequilibrio dei fattori
ambientali e di mediazione tra i vari contesti.
OBIETTIVO:
Il verde privato - all’interno della pianificazione del territorio e della nuova produzione edilizia - deve
assumere connotati di protezione ambientale in senso lato ed in senso specifico; il Verde Privato con
Valenza Ecologica viene quindi normato nella sua quantità e qualità, al fine di ridurre lo stress
ambientale causato dallo sviluppo, contrastando i gas clima – alteranti, il consumo energetico, il rumore,
le polveri, l’impermeabilizzazione dei suoli, l’impatto paesaggistico.
IL SISTEMA DEL VERDE PUBBLICO
quale componente di completamento ed ulteriore connessione della rete ecologica, prefigurante azioni di
mitigazione, integrazione e di qualificazione, oltre che di civile dotazione.
OBIETTIVI SPECIFICI:
per il “verde” pubblico sono una valorizzazione dell’esistente per una attenta alla riduzione del danno,
oltre alla costituzione di connessioni protette alternative che riducano l’esposizione a fattori rischio.
SISTEMA INSEDIATIVO
Il sistema insediativo del Comune di Trevignano appare coerentemente articolato nelle sue storiche
frazioni di Trevignano, Falzè, Signoressa e Musano, oltre che in sistemi lineari che organizzano gran
parte della edificazione cosiddetta “sparsa”.
La sua struttura appare essere cosi articolata:
TREVIGNANO si presenta come insediamento compatto, di elevata densità edilizia in prossimità
dell’asse di storica aggregazione (via Roma – via Mazzarolo), sfumando nelle tipologie prevalentemente
unifamiliari delle realizzazioni periferiche;
OBIETTIVO GENERALE:
è quello della rimodulazione della qualità del centro, della qualificazione delle porte urbane e della
definizione dei margini.
i principali temi / obiettivi specifici sono:
IL FRONTE LUNGO LA S.P. 68 (via Roma – via Mazzarolo) presenta ancora forti elementi di
disomogeneita e discontinuità;
OBIETTIVO:
è la sua riqualificazione, con eliminazione degli elementi di disomogeneità e discontinuità, oltre
all’intervento su arredi e fruibilita;
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
15
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
MANCA UNA POLARIZZAZIONE NELL’AREA CENTRALE, in modo da aumentarne attrattività e
vivibilita, rimanendo ancora parzialmente integrato il nucleo più storico (Vicolo Favotto, piazza Dante
ed aree limitrofe);
OBIETTIVO:
è la rifunzionalizzazione e l’integrazione degli ambiti gravitanti nell’ambito attraverso la costruzione di
spazi a funzione pubblica ed integrazione sociale ed economica;
LE PARTI DI PIÙ VECCHIA FORMAZIONE necessitano di un generale rinnovo edilizio;
OBIETTIVO:
è l’attivazione di politiche volte a favorire il rinnovo edilizio nella città consolidata, attraverso il
rimando ad una pianificazione attuativa, attivabile anche su specifiche esigenze, ma comunque da
riferire al sistema degli obiettivi per l’area;
IL MARGINE SUD E NORD EST DEL NUCLEO URBANO (via Belvedere e via Filzi- via Marzari)
presentano indefiniti caratteri rururbani, da qualificare definitivamente attraverso una azione di
densificazione;
OBIETTIVO:
è il ridisegno di tali margine con edificazione di completamento ed idonei servizi, costituendo un
margine “compiuto”;
FALZÈ si presenta come insediamento articolato, con una buona integrità lungo l’asse di storica
aggregazione (piazza Marconi – via Contrada), con una discreta densità edilizia in prossimità delle
recenti realizzazioni (via Mazzini) che sfuma in contesti rururbani scarsamente definiti.
OBIETTIVO GENERALE: e quello della rimodulazione della qualità del centro e della definizione dei
margini; i principali temi / obiettivi specifici sono:
anche in questo caso appare limitata L’ATTRATTIVITÀ DELLE PARTI CENTRALI (piazza Marconi
–via Quattro Novembre), da attrezzare per lo svolgimento delle funzioni civili;
OBIETTIVO:
attrattività e lo svolgimento delle funzioni civili con costituzione di un sistema di piazze integrando il
complesso delle ville storiche e della chiesa;
IL FRONTE LUNGO LA STORICA VIA CONTRADA presenta ancora forti elementi di degrado e
discontinuita;
OBIETTIVO:
è la riqualificazione del fronte con la rimozione degli elementi di degrado e con la realizzazione di
interventi di riqualificazione dell’arredo e delle funzioni; vi e la necessita di rinnovo edilizio ed
urbanistico, soprattutto nelle PARTI DI PIÙ VECCHIA FORMAZIONE (via Cornarotta e limitrofe);
OBIETTIVO:
è l’attivazione di politiche volte a favorire il rinnovo edilizio nella città consolidata, attraverso il
rimando ad una pianificazione attuativa, attivabile anche su specifiche esigenze, ma comunque da
riferire al sistema degli obiettivi per l’area;
in varie parti del tessuto urbano sono presenti SMAGLIATURE QUALI SPAZI URBANI INDEFINITI
ED AREE RESIDUALI, che necessitano di una loro puntuale ricollocazione fisico/funzionale;
OBIETTIVI:
per tali aree e il ridisegno quali margini compiuti, realizzando anche la rete di viabilità di connessione
ed il sistema di rapporti tra spazio urbano e spazio rurale.
SIGNORESSA si presenta, invece, con notevoli disomogeneità, che vanno dagli insediamenti più
vecchi posti lungo via Schiavonesca, alla spontanea aggregazione sulla via Feltrina fino alle recenti
lottizzazioni.
OBIETTIVO GENERALE:
è una gerarchizzazione della struttura ed una qualificazione degli spazi e delle
funzioni allocate, con una riduzione dei contrasti esistenti;
i principali temi / obiettivi specifici sono:
L’AREA CENTRALE DI VIA RISORGIMENTO (in prossimità della chiesa e della stazione) non
riesce ad articolarsi come luogo centrale della frazione;
OBIETTIVO:
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
16
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
è la necessita di una sua ricomposizione e riattrezzatura (con anche eventuale sottopasso), supportando
le funzioni esistenti a supporto della residenza, in modo da costituire una identita di centralita;
il SISTEMA VIA TREVISO – VIA FELTRINA presenta ancora elementi di disomogeneita e
discontinuità, anche in termini di arredo e funzionalità;
OBIETTIVO:
è la riqualificazione del fronte, da raggiungersi sia attraverso la rimozione degli elementi di
disomogeneita e discontinuita, sia attraverso la rivisitazione dell’arredo e delle funzionalita; altra
emergenza rilevabile e il conflitto tra le diverse funzioni allocate, quali la FERROVIA E LE ZONE
INDUSTRIALI poste lungo la Feltrina;
OBIETTIVO:
è l’innalzamento della qualità delle funzioni, con ridisegno dei margini e la formazione di aree a
standard / servizio tali da permettere interventi di ricomposizione e mitigazione; vi e la necessita di
azioni di rinnovo edilizio, soprattutto nelle PARTI DI PIÙ VECCHIA FORMAZIONE (via
Schiavonesca);
OBIETTIVO:
è l’attivazione di politiche volte a favorire il rinnovo edilizio nella città consolidata, attraverso il
rimando ad una pianificazione attuativa, attivabile anche su specifiche esigenze, ma comunque da
riferire al sistema degli obiettivi per l’area;
MUSANO presenta forti disomogeneità, che vanno dagli storici insediamenti lungo via Canova, agli
spazi delle nuove lottizzazioni a frange rururbane di difficile interazione / integrazione con il contesto.
OBIETTIVO GENERALE è quello dell’aumento della riconoscibilità e della strutturazione della
frazione, attraverso un complessivo ridisegno;
i principali temi / obiettivi specifici sono:
L’AREA CENTRALE di più vecchia formazione gravitante su via Canova necessita di azioni di
rinnovo edilizio e di qualificazione fisico – funzionale, anche in funzione del difficile rapporto con la
viabilità;
OBIETTIVO:
è l’attivazione di politiche volte a favorire il rinnovo edilizio nella città consolidata,
attraverso il rimando ad una pianificazione attuativa, attivabile anche su specifiche esigenze, ma
comunque da riferire al sistema degli obiettivi per l’area;
appare necessario il reinserimento fisico – funzionale di VILLA COLETTI, che si trova strategicamente
posta a cavallo tra il centro consolidato e le aree di nuova formazione;
OBIETTIVI:
sono il suo recupero, anche con l’inserimento di attività pubbliche od aperte al pubblico, aumentando la
permeabilità con le zone contigue, allo scopo di configurarla quale centro civile e funzionale;
QUADRANTE NORD EST, margine dell’urbanizzazione continua, presenta una relativa scarsa
riconoscibilità;
OBIETTIVO:
è una sua rifunzionalizzazione nel contesto urbano, partendo da una espansione che ne permetta un
ridisegno complessivo, costituendo (soprattutto lungo l’asse di via Alloro) una centralità urbana, a
sostegno del centro storicamente consolidato, presentante problematiche di fruibilità e vivibilità;
QUADRANTE SUD OVEST, margine dell’urbanizzazione continua, gravitante lungo via san
Martino, presenta forti smagliature ed un irrisolto rapporto tra nuova edificazione, edificazione storica e
spazio rurale;
OBIETTIVO:
è un ridisegno dell’area, con la proposizione di una mediazione tra le varie componenti ed un assetto
funzionale (e di servizio) a supporto dell’area centrale;
Ulteriore struttura insediativa riconoscibile nel territorio e quella dei “SISTEMI LINEARI” di storica
distribuzione rurale, in posizione radiale rispetto ai centri; nel tempo la loro struttura si e densificata,
creando un vero e proprio “cluster” insediativo, acquisendo caratteri di ruralità, ovvero inseriti in
ambiente rurale, ma con una relativamente scarsa relazione con le attività agricole.
OBIETTIVO che si pone e quello della qualificazione di tali strutture, anche con il riconoscimento della
loro funzione essenzialmente residenziale e la compensazione di tale edificazione con aree
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
17
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
ambientalmente strategiche (fluviali, di mitigazione, di complessificazione del paesaggio agrario, ad
esempio); e il PI che ne determina le modalità di trasformabilità: nelle more della sua formazione si
applicano le vigenti disposizioni delle ZTO di appartenenza, prevalentemente E3 ed E4; in particolare
per alcuni ambiti si identificano i seguenti sub-obiettivi:
ZAPPARE si presenta come un vero e proprio nucleo rurale: le problematiche rilevate sono quelle della
convivenza tra residenza, funzioni civili e viabilità;
OBIETTIVO GENERALE degli interventi sono quelli di una qualificazione del fronte stradale
(rimodulazione, arredo, servizi), ridisegno del rapporto con lo spazio rurale, valorizzazione
dell’attraversamento del Canale di Fossalunga;
i principali temi / obiettivi specifici sono:
SISTEMA VIA RIOSA - VIA CORNAROTTA presenta un limitato livello di servizio;
OBIETTIVO principale e l’adeguamento della viabilità, anche per la valorizzazione delle funzioni di
interconnessione locale;
VIA SOLAGNA presenta un limitato livello di servizio e la necessita di eliminazione di punti neri e
strettoie;
OBIETTIVO principale e l’adeguamento della viabilità, anche per la valorizzazione delle funzioni di
interconnessione locale, oltre alla qualificazione dell’inserimento paesaggistico;
VIA VILLETTE rappresenta una importante connessione interna, da qualificare nella suo inserimento
paesaggistico / ambientale;
OBIETTIVO principale e qualificazione paesistico / ambientale dell’asse;
L’EDIFICAZIONE DIFFUSA appare relativamente poco presente nel territorio comunale, come visto
fortemente accentrato sulle tre frazioni principali e su ben definiti assi di distribuzione locale.
OBIETTIVO:
Appare prioritario limitare l’edificazione diffusa, specialmente quella confliggente con il paesaggio
rurale e la produttività agricola.
Gli ELEMENTI PUNTUALI di riduzione della qualità insediativa appaiono relativamente poco presenti
nel territorio comunale, rappresentati generalmente da attività produttive in zona impropria o edifici che
limitano il godimento di beni storico-culturali.
OBIETTIVO:
Il PAT assume gli insediamenti incompatibili con il contesto anche dalla pianificazione vigente; il PI
amplia e dettaglia tale individuazione, indicando specificatamente le azioni di riqualificazione e
riconversione.
SISTEMA PRODUTTIVO
Il sistema produttivo comunale vede principalmente la presenza di una forte concentrazione di attività
produttive (con significative presenze commerciali) lungo l’asse della Feltrina (sia a sud che a nord di
Signoressa (direttamente connessa con le omologhe aree del comune di Montebelluna); in secondo
luogo si rilevano consistenti aree produttive a nord di Trevignano e a nord di Falzè; in terzo luogo si
rilevano importanti attività agroalimentari opportunamente allocate in aree non residenziali; infine, vista
la specializzazione produttiva del comune, sono presenti numerose attività sparse, in alcuni casi
confliggenti con il contesto all’interno delle quali sono allocate.
Gli obiettivi generali che il PAT si pone nello specifico settore riguardano la valutazione del ruolo che il
comune gioca nel più vasto contesto territoriale (ruolo certamente manifatturiero), la necessita di
valorizzazione il ruolo del terziario, la volontà di qualificazione di spazi “senilizzati” o presentanti
processi degenerativi, la opportunità della riduzione dei conflitti.
Il PI, sulla scorta dell’esperienza delle Aree produttive ecologicamente attrezzate, valuta la possibilità di
attivare servizi ambientali comuni atti a ridurre l’impatto delle diverse zone produttive, soprattutto nel
campo della raccolta e del recupero dei rifiuti. (provincia) La localizzazione di eventuali nuovi
stabilimenti a rischio d’incidente rilevante dovrà avvenire esclusivamente all’interno delle aree
produttive confermate ed all’esterno delle aree di incompatibilità assoluta (Tav. 2.3 del PTCP); in ogni
caso dovranno risultare compatibili con gli usi del territorio circostante.
In particolare per le aree di espansione spetta al PI un corretto inserimento territoriale ed ambientale,
partecipando anche alla valorizzazione ed alla sostenibilità delle attività già allocate, prendendo in
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
18
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
considerazione la dotazione di opere di urbanizzazione, l’accessibilità alla rete esterna principale,
l’impatto rispetto agli abitati ed ai caratteri naturalistici e culturali dell’intorno.
L’area gravitante sulla Feltrina a sud di Signoressa rappresenta una importante concentrazione di attività
produttive e commerciali, coerenti con il modello di strada – fabbrica e di strada – vetrina; presenta
dinamiche espansive giudicate dal PAT come da assecondare, vista anche la facile accessibilità con la
nuova viabilità relativa alla cosiddetta “Pedemontana”; i problemi rilevati sono relativi all’interfaccia
con l’asse stradale ed il livello di servizio della strada stessa (compreso il livello di inserimento
paesaggistico – ambientale della stessa);
OBIETTIVI SPECIFICI riguardano l’assecondamento del processo di terziarizzazione della zona nelle
aree in affaccio alla ss 348, la gestione dei processi di accorpamento aziendale in atto; la qualificazione
degli spazi prospicienti la Feltrina, il miglioramento delle condizioni della viabilità e degli innesti, il
mantenimento di fasce di mitigazione ed i corridoi ecologici esistenti. L’area gravitante sulla Feltrina a
nord di Signoressa, limitrofa alla zona produttiva di Montebelluna, e da tempo consolidata: anche in
questo caso appaiono assecondabili le dinamiche espansive presenti, vista la coerenza fisico funzionale
con il contesto; presenta problematiche connesse con la qualità complessiva degli spazi prospicienti la
viabilità principale;
OBIETTIVI SPECIFICI riguardano l’assecondamento dei processi di terziarizzazione (commerciale –
direzionale) della zona nelle aree in affaccio alla ss 348; la qualificazione degli spazi prospicienti la
Feltrina, il miglioramento delle condizioni della viabilità e degli innesti, il mantenimento di fasce di
mitigazione ed i corridoi ecologici esistenti, anche l’area produttiva a nord di Falzè, prossima alla
precedente, presenta dinamiche espansive, sempre favorevolmente valutate, vista la localizzazione in un
contesto essenzialmente produttivo, prossimo all’area di adduzione alla “Pedemontana” di Maerne; le
problematiche rilevate sono relative alla necessaria qualificazione della viabilità di accesso ed
all’inserimento paesaggistico;
OBIETTIVI SPECIFICI per l’area sono il mantenimento funzionale artigianale/industriale,
ampliamento della stessa anche in funzione di una diversificazione delle strutture (previsione del
magazzino comunale), potenziamento dell’accessibilità (via Ortigara) e qualificazione dell’inserimento
paesaggistico ambientale. L’area produttiva a nord di Trevignano (area Nordica) rappresenta una realtà
consolidata nel contesto territoriale; particolari sono le dinamiche: la progressiva delocalizzazione,
l’ambito di espansione verso nord interessato dalla Pedemontana, il rapporto conflittuale con le aree
prospicienti al vicolo Favotto;
OBIETTIVI SPECIFICI per l’area sono l’assecondamento dei processi di funzionalizzazione ad attività
non direttamente connesse alla produzione e di terziarizzazione in atto; la risoluzione dei contrasti con
le aree prospicienti a vicolo Favotto, anche in funzione di un supporto alle funzioni ed alle preesistenze
storiche ivi allocate.
Relativamente alle attività agroalimentari presenti, si confermano nella loro localizzazione; in
particolare si asseconda l’incremento dell’insediamento di via dei Pescatori, in funzione di un giudizio
ottimale di localizzazione e delle necessita produttive.
OBIETTIVI SPECIFICI sono l’ampliamento delle attività di produzione, anche attraverso una
rivisitazione degli standard proposti; qualificazione della accessibilità all’area; mitigazione degli impatti
paesaggistici ed ambientali, con particolare attenzione alla qualificazione delle aree prospicienti il
Canale della Vittoria.
Numerosi sono i casi di attività produttive in zona impropria, in cui tali attività sono in conflitto con le
funzioni allocate. Il PAT recepisce quelle individuate dalla strumentazione previdente ed individua
alcune ulteriori situazioni di incompatibilità. Il PAT recepisce inoltre le attività sparse confermate o
ampliate dalla vigente strumentazione urbanistica, recependone le disposizioni. Il PI potra individuare
ulteriori attività incompatibili od attività sparse da bloccare, confermare o espandere in funzione delle
necessita attestate dal piano aziendale e delle condizioni al contorno.
OBIETTIVI:
La previsione espansiva di aree a tal scopo individuate si pongono a supporto degli obiettivi di
rilocalizzazione di tali attività; particolari obiettivi per specifici casi sono cosi individuati:
le attività allocate a nord di via Brentella presentano una situazione di non compatibilità con il contesto
e con le previsioni di area: esse dovranno essere pertanto oggetto di attività di riconversione e
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
19
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
rifunzionalizzazione rispetto al contesto; l’attività compresa tra le vie Brentella, Alta, Garibaldi e
Asiago presenta elevati livelli di degrado: la sua ricollocazione e riconversione apre la possibilità alla
costruzione di un “fuoco” urbano in grado di qualificare il contesto;
l’attività presente su via Contrada a Falzè insiste su un contesto urbano storico di elevata qualità: la
riconversione dell’area permetterebbe di continuare il processo di qualificazione dell’area;
le attività produttive da riallocare presenti all’interno del tessuto edilizio di Signoressa introducono
elementi di conflittualità: una loro riconversione creerebbe numerose occasioni di qualificazione del
contesto.
IL SISTEMA DEI SERVIZI
Il sistema dei servizi appare nel suo complesso compiutamente formato e dimensionato: ognuno dei tre
centri e dotato dei servizi di base, ovvero un polo di aggregazione civile / religioso, un polo scolastico
ed un polo sportivo /ricreazionale.
OBIETTIVO GENERALE e l’aumento del livello di servizio delle strutture presenti, da ottenersi sia
con un loro potenziamento, sia con sinergiche connessioni tra le stesse, al fine di permettere una
fruibilita “alternativa” della “città civile”, più protetta e strutturata.
A Trevignano i problemi principali a cui il PAT vuole dare risposta sono la qualificazione /
interconnessione tra le funzioni di servizio allocate tra vicolo Favotto e via Tre Forni, il potenziamento
del polo di aggregazione civile dell’area centrale (piazza Dante, via Mazzarolo, via Roma), la
realizzazione di una area area polifunzionale di interposizione / mitigazione con il tracciato della
Pedemontana.
Quali OBIETTIVI SPECIFICI si pongono la riqualificazione delle aree centrali; la qualificazione
dell’area centrale e dell’area prospiciente la sp 68, con l’aumento delle funzioni di attrattività: in tale
ottica si popone la collocazione di un polo direzionale commerciale nell’area più prossima al comune di
Montebelluna; l’arretramento dei fronti, l’alleggerimento del traffico automobilistico.
A Falzè sussistono limiti alla possibilità di espansione dei poli di aggregazione civili, contro la necessita
di costituire servizi con una offerta a scala comunale.
OBIETTIVI SPECIFICI sono l’incremento del polo sportivo / ricreazionale e la sua connessione con il
sistema dei servizi urbani; l’incremento delle aree a servizi scolastici; la realizzazione di un vasto parco
urbano polifunzionale in aree prossime a quella centrale; la ricollocazione del magazzino comunale a
fronte di necessita espansive e riduzione degli attuali conflitti.
A Signoressa appare più evidente la discontinuità tra le aree a servizi ed i conflitti tra le diverse
funzioni.
Gli OBIETTIVI SPECIFICI sono la realizzazione di un vasto sistema di spazi pubblici a connessione
delle diverse funzioni di servizio, che funga sia da possibilità di ampliamento / diversificazione delle
stesse, sia come momento di interposizione tra particolari funzioni (quali ferrovia, zone industriali etc.).
A Musano, oltre alla necessita di ampliamento di specifici servizi, appare importante la costituzione di
un sistema coerente di aggregazione lungo via Alloro, a supporto dell’esistente; appare infine strategica
la possibilità di una diversificazione dell’offerta dei servizi, con allocazione di funzioni complementari
e di supporto.
Gli OBIETTIVI SPECIFICI sono la realizzazione lungo via Alloro di un vasto sistema di spazi pubblici
a connessione delle diverse funzioni di servizio, che funga sia da possibilità di ampliamento /
diversificazione delle stesse; rimodulazione (con connessione funzionale) delle aree previste nelle
immediate vicinanze di via san Martino; allocazione di una area a servizio macellazione in prossimità
dell’area cimiteriale; previsione di una struttura maneggio / ipoturismo in prossimità della Feltrina;
previsione di una attività ricettiva / ristorazione a potenziamento della esistente lungo la Postumia.
IL SISTEMA DELLE RELAZIONI
Il territorio comunale e interessato da importanti arterie stradali, presentanti elevati livelli di traffico,
inadeguati alle loro caratteristiche fisico – dimensionali (si tratta di tracciati storici oggetto di limitati
aggiornamenti) e direttamente interferenti con la vita sociale dei vari nuclei, che vede nel traffico di
attraversamento uno dei problemi principali, non essendo il comune un particolare attrattore / generatore
di spostamenti.
OBIETTIVO GENERALE è il miglioramento delle condizioni di vita della comunità locale da
perseguire con la riduzione dell’impatto ambientale del traffico, nella mitigazione del conflitto tra
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
20
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
traffico locale e traffico passante, nella messa in sicurezza e qualificazione degli assi urbani e nel
potenziamento del servizio pubblico di trasporto, oltre all’identificazione di percorsi dedicati alla slow
mobility. In particolare:
La sr 348 “Feltrina” è uno dei principali assi di adduzione all’area montebellunese e trevigiana,
attraversa il centro di Signoressa (e relative zone produttive) in condizioni di non adeguata attrezzatura e
sicurezza, presentando vari punti di conflittualità;
OBIETTIVI:
la soluzione di gran parte del traffico di attraversamento e prevista con la realizzazione della
Pedemontana e delle relative opere di adduzione; una sua qualificazione deve prendere in
considerazione sia gli aspetti fisici (arredi, servizi, dimensionamenti) che quelli funzionali
(ridimensionamento del ruolo giocato nel sistema a rete, con declassamento funzionale ad un recupero
del ruolo di “centro città”) con riduzione sostanziale dei flussi ed eliminazione totale del traffico
pesante; importante appare la contestuale messa in sicurezza punti neri rappresentati dalle confluenze e
dalle strettoie; importante appare la continuità con la ciclopista del comune di Montebelluna per la
messa in sicurezza dell’utenza debole; infine, essendo il tracciato parte del percorso denominato dal
PTT come “Via Claudia Augusta e i luoghi dell’archeologia”, appare strategica la previsione di una
attrezzatura / arredo e allocazione di funzioni atte a sostenere una frequentazione turistica itinerante.
(provincia)
La sp 102 “Postumia” rappresenta, oltre che una importante traccia storica, un importante asse di
connessione tra importanti aree produttive del territorio trevigiano; essa comunque interferisce solo
marginalmente con la viabilità comunale;
OBIETTIVI: oltre alla valorizzazione paesaggistica e delle strutture di servizio esistenti (caseificio,
stazione di servizio-area ristorazione), sono previsti interventi soprattutto di adduzione, ovvero:
realizzazione di percorsi slow mobility nei confronti del centro di Musano e della polarita storica di San
Sisto; realizzazione di un by-pass in via dei Pescatori e di una circonvallazione del centro di Musano, al
fine di servire l’importante attività produttiva agroalimentare ed allontanare il traffico di
attraversamento dalle località; infine, essendo il tracciato parte del percorso denominato dal PTT come
“Via Claudia Augusta e i luoghi dell’archeologia”, appare strategica la previsione di una attrezzatura /
arredo e allocazione di funzioni atte a sostenere una frequentazione turistica itinerante. (provincia)
La sp 68 rappresenta un’altra importante arteria di adduzione al territorio montebellunese; malgrado le
sue condizioni dimensionali e di servizio appaiano sottodimensionate rispetto al traffico presente,
soprattutto nell’attraversamento del centro urbano di Trevignano;
OBIETTIVI: rimodulazione fisica (arredi, margini, messa in sicurezza …) soprattutto in funzione delle
attività e dei servizi che si affacciano sulla stessa, con possibile arretramento anche delle fronti
prospicienti; alleggerimento del traffico rispetto alla componente locale, attraverso la realizzazione di un
anello viabilistico a est ed ad ovest del centro di Trevignano (con nuovi tratti che raccordano vie
esistenti, da riqualificare), ad esclusivo supporto della mobilita locale.
L’ex sp 69 rappresenta il principale asse distributivo interno al comune, congiungendo i centri di
Trevignano, Falzè e Signoressa, e presenta sufficienti livelli di servizio;
OBIETTIVI: oltre ad un generico intervento di qualificazione e messa in sicurezza, si prevede il
rafforzamento della interconnettivita tra i centri, con la realizzazione di un asse parallelo dedicato alla
slow mobility a sud e della rifunzionalizzazione di strade locali parallele a nord.
La sp 100 connette essenzialmente Musano con il sistema precedentemente visto: le problematiche sono
essenzialmente legate all’attraversamento di Musano e all’incrocio con l’ex sp 69.
OBIETTIVI: fluidificazione del traffico e messa in sicurezza con il ridisegno dell’incrocio con l’ex sp
69; qualificazione dell’attraversamento di Musano, parzialmente alleggerito dal by-pass
precedentemente individuato e dalla previsione di percorsi alternativi per l’utenza debole.
Relativamente al trasporto pubblico, la stazione ferroviaria di Signoressa presenta un basso livello di
servizio,scarse infrastrutture, un conflitto con la circolazione su gomma.
OBIETTIVI SPECIFICI sono di una sua attrezzatura anche in funzione del suo inserimento all’interno
dell’SFMR, visto anche come qualificazione dell’area e del contesto relazionale; realizzazione di un
sottopasso ferroviario per aumentare il livello di integrazione e la qualificazione del contesto; il
potenziamento della mobilita ciclo pedonale di adduzione alla stazione.
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
21
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
Relativamente alla “Pedemontana”, al di la di ogni valutazione sul tracciato, in sede di PAT appare
importante sottolineare la necessita di una riduzione dell’impatto ambientale - paesistico dell’opera, con
reintegrazione dei sistemi alterati in modo da costituire elemento di connettività anche ambientale.
−
•
•
GLI ATO
Il PAT suddivide il territorio comunale in ATO, secondo le disposizioni dell’articolo 13 della LR
11/2004 e nel rispetto dei criteri contenuti negli Atti di Indirizzo di cui all’articolo 50 della sessa LR
11/2004. Per ATO s’intendono le porzioni minime di territorio in riferimento alle quali si ritiene
possano essere unitariamente considerate e risolte in termini sistemici pluralità di problemi di scala
urbana e territoriale, caratterizzate da specifici assetti funzionali ed urbanistici e conseguenti politiche
d’intervento.
Gli ambiti territoriali omogenei (ATO) in cui è suddiviso il territorio comunale, sono individuati per
specifici contesti territoriali sulla base di valutazioni di carattere geografico, storico, paesaggistico ed
insediativo. Essi sono:
l’ATO insediativo – A, e sue articolazioni, in cui predominano le funzioni residenziali, produttive
eterziarie, rappresentando così l’area urbanizzata del comune;
l’ATO agroambientale – B, e sue articolazioni, in cui invece predominano gli aspetti ambientali e
rurali, nel senso lato del termine, con una presenza di inclusioni insediative più rarefatte.
Gli ambiti territoriali omogenei individuati per il territorio comunale di Trevignano:
ATO 1 CITTÀ CONSOLIDATA
Si tratta degli insediamenti formatisi attraverso l’ispessimento pianificato degli insediamenti
storicamente preesistenti; essi presentano una elevata stabilità edilizia ed urbanistica, con rigidità nella
trasformabilità comportanti pericoli di degenerazione della qualità legata all’obsolescenza di manufatti e
strutture.
Gli ambiti urbani definibili “città consolidata” sono tali in quanto in essi sono presenti le opere di
urbanizzazione primarie ed i servizi a scala locale, la cui razionalizzazione non comporta maggiore
consumo di suolo. Essi comprendono la generalità delle aree urbane dei quattro centri (Trevignano,
Falzè, Signoressa, Musano) in cui è suddiviso il territorio comunale.
Gli obiettivi generali per questo tipo di aree sono il mantenimento, la manutenzione e la qualificazione
(anche con il perseguimento di una maggiore eco-sostenibilità e comfort abitativo) della struttura
insediativa consolidata,promuovendo azioni volte in tal senso.
Obiettivo specifico:
è la creazione di nuclei di servizio ed aggregazione, oltre alla valorizzazione dell’esistente, a partire
dagli ambiti di città storica.
Infine appare importante favorire dinamiche di rinnovo / sostituzione edilizia che presentino ricadute
anche sul contesto urbanistico in cui gli edifici sono inseriti.
Il sistema insediativo del Comune di Trevignano appare coerentemente articolato nelle sue storiche
frazioni di Trevignano (ATO 1a), Falzè (ATO 1b), Signoressa (ATO 1c) e Musano (ATO 1d).
ATO 1A: TREVIGNANO
Si presenta come insediamento compatto, di elevata densità edilizia in prossimità dell’asse di storica
aggregazione (via Roma – via Mazzarolo), sfumando nelle tipologie prevalentemente unifamiliari delle
realizzazioni periferiche.
Obiettivo generale:
è quello della rimodulazione della qualità del centro, della qualificazione delle porte urbane e della
definizione dei margini.
ATO 1B: FALZÈ
Si presenta come insediamento articolato, con una buona integrità lungo l’asse di storica aggregazione
(piazza Marconi – via Contrada), con una discreta densità edilizia in prossimità delle recenti
realizzazioni (via Mazzini) che sfuma in contesti rururbani scarsamente definiti.
Obiettivo generale:
è quello della rimodulazione della qualità del centro e della definizione dei margini.
ATO 1C: SIGNORESSA
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
22
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
Si presenta, invece, con notevoli disomogeneità, che vanno dagli insediamenti più vecchi posti lungo via
Schiavonesca, alla spontanea aggregazione sulla via Feltrina fino alle recenti lottizzazioni.
Obiettivo:
è una gerarchizzazione della struttura ed una qualificazione degli spazi e delle funzioni allocate, con una
riduzione dei contrasti esistenti.
ATO 1D: MUSANO presenta forti disomogeneità, che vanno dagli storici insediamenti lungo via
Canova, agli spazi delle nuove lottizzazioni a frange rururbane di difficile interazione / integrazione con
il contesto.
Obiettivo generale:
è quello dell’aumento della riconoscibilità e della strutturazione della frazione, attraverso un
complessivo ridisegno.
ATO 2 INDUSTRIA CONSOLIDATA
Il sistema produttivo comunale vede la presenza di una forte concentrazione di attività produttive (con
significative presenze commerciali) soprattutto lungo l’asse della Feltrina (sia a sud che a nord di
Signoressa (direttamente connessa con le omologhe aree del comune di Montebelluna).
Gli obiettivi che il PAT si pone nello specifico settore riguardano la valutazione del ruolo che il comune
gioca nel più vasto contesto territoriale (ruolo certamente manifatturiero), la necessità di valorizzazione
il ruolo del terziario, la volontà di qualificazione di spazi “senilizzati” o presentanti processi
degenerativi, la opportunità della riduzione dei conflitti.
ATO 3 RURALE
Si tratta delle zone a prevalente destinazione agricola, poste al di fuori delle aree ad urbanizzazione
consolidata, caratterizzate dalla diffusa funzionalizzazione alle produzioni agricole. Obiettivo
dell’ambito rurale è invece la tutela delle risorse destinate alla produzione, con il mantenimento
dell’integrità territoriale ed aziendale, volte ad un potenziamento delle stesse.
ATO 4 PAESAGGISTICO-AMBIENTALE
Il sistema ambientale del Comune di Trevignano è caratterizzato dalla presenza di vaste aree agricole
integre, scarsamente compromesse da residenzialità o da altri detrattori, parzialmente interessate dal
sistema dei canali di bonifica, vista l’assenza di corpi idrici superficiali “naturali”. Vista la tipologià
insediativa, particolarmente importante è il peso del verde privato, che spesso funge da connettivo nei
confronti dello spazio urbano o rurale.
Obiettivo fondamentale per il sistema ambientale è la costituzione di una rete ecologica identificata
come elemento portante della trasformazione territoriale, coerentemente con il principio della
sostenibilità.
Ulteriori obiettivi generali sono l’aumento della connettività delle aree ambientalmente rilevanti, e la
compensazione dello sviluppo residenziale ed infrastrutturale con adeguate opere e superfici a verde.
L’ambito paesaggistico - ambientale è area di massima tutela ed intrasformabilità, in quanto destinata
alla valorizzazione dei corridoi ecologici, dell’ambiente naturale e del paesaggio rurale; il controllo
della trasformazione è sempre in funzione del mantenimento dei caratteri di zona.
Il P.A.T. attribuisce, all’interno degli ambiti territoriali individuati, i corrispondenti obiettivi di tutela,
riqualificazione è valorizzazione, nonché stabilisce le aree idonee per interventi diretti al miglioramento
della qualità urbana e territoriale, i parametri teorici di dimensionamento, i limiti quantitàtivi e fisici per
lo sviluppo degli insediamenti residenziali, industriali, commerciali, direzionali, turistico-ricettivi ed i
parametri per i cambi di destinazione d’uso, perseguendo l’integrazione delle funzioni compatibili.
−
OSSERVAZIONI
Dalla documentazione trasmessa dal Comune ed acquisita agli atti, risulta che sono pervenute
complessivamente n. 52 osservazioni delle quali n. 5 risultano attinenti a questioni ambientali o al
Rapporto Ambientale.
Le proposte di controdeduzione risultano condivisibili in quanto appaiono coerenti con i principi di
salvaguardia e valorizzazione ambientale.
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
23
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
−
L’ Unità di Progetto Coordinamento Commissioni, esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la
propria istruttoria dalla quale emerge che:
Il Rapporto Ambientale del PAT ha opportunamente considerato le criticità presenti sul territorio
nonché quelle derivanti dalle scelte di Piano.
La metodologia risulta correttamente impostata e rispetta tutti i passaggi necessari alla Valutazione.
Il Rapporto Ambientale, nel confermare i criteri assunti dal PAT, approfondisce gli obiettivi del
Documento Preliminare evidenziando le specifiche azioni inserite nelle NTA, divise sia per componenti
ambientali e socio-economiche, che per obiettivi.
La verifica della coerenza esterna è stata fatta in relazione ai principi di sostenibilità ambientale ed alla
pianificazione sovraordinata.
Per quanto riguarda il monitoraggio sono stati individuati indicatori da misurare in sede di attuazione.
VISTE
- la Direttiva 2001/42/CE ;
- la LR 11/2004;
- il D.Lgs. n.152/2006;
- la LR 4/2008;
- la DGR 791/2009
RITENUTO
che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia
correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE,
nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere
sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva.
TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS
ESPRIME PARERE POSITIVO
sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Trevignano (TV)
a condizione che:
prima dell’approvazione del Piano, si ottemperi alle seguenti prescrizioni:
1. Le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con tutte le prescrizioni poste dalle
competenti Autorità Ambientali e con le modifiche derivanti dall’accoglimento delle osservazioni
sopra riportate.
2. Per quanto riguarda il contenimento dell’inquinamento luminoso e l’incremento del risparmio
energetico occorre inserire un articolo riportante le seguenti prescrizioni:
• “Per l'illuminazione di impianti sportivi e grandi aree di ogni tipo devono essere impiegati
criteri e mezzi per evitare fenomeni di dispersione di luce verso l'alto e al di fuori dei
suddetti impianti.
• Fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli, complessi
industriali, impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al terreno,
un'inclinazione tale, in relazione alle caratteristiche dell'impianto, da non inviare oltre 0 cd
per 1000 lumen a 90° ed oltre.
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
24
COMMISSIONE REGIONALE VAS
AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
•
•
•
•
•
•
È fatto divieto di utilizzare per fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo,
anche in maniera provvisoria.
Per l'illuminazione di edifici e monumenti, gli apparecchi di illuminazione devono essere
spenti entro le ore ventiquattro.
L'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata
dall'alto verso il basso. Per le insegne dotate di illuminazione propria, il flusso totale emesso
non deve superare i 4500 lumen. In ogni caso, per tutte le insegne non preposte alla
sicurezza, a servizi di pubblica utilità ed all'individuazione di impianti di distribuzione self
service è prescritto lo spegnimento entro le ore 24 o, al più tardi, entro l'orario di chiusura
dell'esercizio.
E' vietato installare all'aperto apparecchi illuminanti che disperdono la luce al di fuori degli
spazi funzionalmente dedicati e in particolare, verso la volta celeste.
Tutti gli impianti di illuminazione pubblica devono utilizzare lampade a ristretto spettro di
emissione; allo stato attuale della tecnologia rispettano questi requisiti le lampade al sodio
ad alta pressione, da preferire lungo le strade urbane ed extraurbane, nelle zone
industriali,nei centri storici e per l'illuminazione dei giàrdini pubblici e dei passaggi
pedonali. Nei luoghi in cui non é essenziale un’accurata percezione dei colori, possono
essere utilizzate, in alternativa, lampade al sodio a bassa pressione (ad emissione pressoché
monocromatica).
E’ vietata l’installazione all’aperto di apparecchi illuminanti che disperdono la loro luce
verso l’alto.”
Oltre a quanto sopra riportato, in sede di attuazione del Piano occorre ottemperare alle seguenti ulteriori
prescrizioni:
3. Il Piano degli Interventi dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PAT in ambito
urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale.
4. Il Piano comunale di zonizzazione acustica dovrà essere adeguato in relazione alle previsioni
attuative del Piano degli Interventi.
5. In sede di monitoraggio dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle
scelte di Piano per verificare gli effetti previsti in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto
Ambientale.
FIRMATO
Il Presidente
della Commissione Regionale VAS
(Segretario Regionale per le Infrastrutture)
Ing. Silvano Vernizzi
FIRMATO
Il Vice Presidente
della Commissione Regionale VAS
(Segretario Regionale per l’Ambiente)
Ing. Mariano Carraro
FIRMATO
Il Segretario
della Commissione Regionale VAS
(Dirigente della U. P. Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV)
Avv. Paola Noemi Furlanis
Il presente parere si compone di 25 pagine
UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)
25
Scarica

file 257kb - Regione Veneto