039-044 AR339 Pioneer A70 SPENDIbene_-- 02/01/13 21:42 Pagina 39 SPENDIBENE Pioneer A70 P ioneer fa parte del gruppo di aziende che, diversi decenni or sono, hanno iniziato un percorso lungo ed articolato per rendere alla portata di tutti la possibilità di avere un Audio di buona qualità in casa (e non solo). Questo amplificatore integrato, presentato insieme ad altri modelli inferiori (A-50, A-30, A-20 ed A-10), incarna il “centro di controllo” dell'impianto stereo di riferimento, offrendo una ottima connettività e prestazioni a dir poco soddisfacenti. La versione giunta in redazione è quella denominata K, che significa “Black”, e si affianca alla S che sta per “Silver”. Nero ed argento sono indubbiamente le finiture più diffuse nell'ambito delle apparecchiature elettroniche dedicate all'Audio, e la possibilità di scegliere una finitura in armonia con il resto dell'impianto sottolinea una concessione al gusto estetico che non sempre è dato di trovare. Prezzo e prestazioni dichiarate posizionano questo amplificatore in una fascia che non è quella di primissimo impianto, risulta quindi evidente l'intenzione di rivolgersi ad un pubblico anche abbastanza evoluto e smaliziato, che non intende rinunciare alla praticità di un integrato di qualità adeguata al resto del sistema. Saranno riusciti nell'intento i nostri specialisti giapponesi? La connettività La caratteristica che mi è saltata all'occhio per prima è la ricca dotazione di interfacce, analogiche e digitali, che si trovano disseminate nel pannello posteriore e sono ovviamente riprese dal selettore degli ingressi, testimoni di una notevole capacità dell'A-70 di “dialogare” con il resto del mondo. La tecnologia si evolve, ed offre sempre nuove forme per poter immagazzinare e riprodurre i contenuti, per cui ritengo molto saggio abbondare nel settore connessioni, in modo da non precludersi possibilità di sorta, e nello stesso tempo mostrarsi aperti ad accettare il riproduttore preferito dal possibile acquirente, qualunque esso sia. Settore Analogico - Per quanto riguarda le possibilità di connessione con le sorgenti analogiche, troviamo le classiche coppie di pin RCA dedicate a: Recorder (In/Out), SACD/CD, Network Player e Tuner, tra le quali spicca una inusitata cop- pia dedicata all'ingresso fono, selezionabile tra MM oppure MC. Una chiara dichiarazione d'intenti, in epoca di pieno revival del vinile e delle sue eccellenze, che pone questo amplificatore nella ristretta cerchia di quelli che intendono collegarsi direttamente ad un giradischi, senza stadi fono dedicati, offrendo già nella confezione una possibilità d'interfacciamento di buon livello. Lodevole implementazione. Segnalo ed inserisco in questo gruppo anche la presenza della coppia di pin RCA “Power Amp Direct”, destinata a chi intenda dedicare questo A-70 al compito specifico di finale di potenza, saltando tutti gli stadi di ingresso e collegandolo ad un diverso Front-End. Settore Digitale - Le interfacce presenti sono, ovviamente, le immancabili due, ossia fibra ottica e coassiale elettrica terminata con pin RCA, alle quali si affianca anche una lodevole e comodissima USB di tipo B. Confesso la mia predilezione estrema per questa interfaccia, in quanto mi consente di collegare direttamente in digitale una sorgente con architettura interna di tipo PC, sfruttando il mio setup costituito da software di riproduzione di file Audio NON compressi, anzi, se possi- PIONEER A70 Amplificatore integrato stereo in classe D a frequenza variabile Costruttore: Pioneer Corporation, 1-1 Shin-ogura, Saiwai-ku, Kawasaki-shi, Kanagawa 212-0031, Giappone Distributore per l’Italia: Pioneer Italia SpA, Via Roberto Lepetit 8, 20020 Lainate (MI) Prezzi: Euro 999,90 CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE Potenza (230 V AC): 90+90 WRMS su 4 ohm, THD 0,5%; 65+65 WRMS su 8 ohm, THD 0,5%. Rapporto S/N: 89 dB Phono MM, 74 dB Phono MC, 101 dB tutti gli altri. Sensibilità d’ingresso: 1 V/10 kohm Power AUDIOREVIEW n. 339 dicembre 2012/gennaio 2013 Amp Direct, 2,8 mV/50 kohm Phono MM, 0,24 mV/100 ohm Phono MC, 500 mVpp/75 ohm Coaxial, 200 mV/50 kohm tutto il resto. Impedenze di carico: A oppure B da 4 a 16 ohm, A+B da 8 a 32 ohm, bi-wiring da 4 a 16 ohm. Consumo energetico in standby: 0,2 W. Dimensioni (LxHxP): 435x141,5x361,5 mm. Peso: 17,1 kg 39 039-044 AR339 Pioneer A70 SPENDIbene_-- 02/01/13 21:42 Pagina 40 SPENDIBENE Pioneer A70 Amplificatore integrato: Pioneer A-70. Matricola: LIAU000396ER. CARATTERISTICHE RILEVATE - Uscita di potenza 40 Caratteristica di carico limite Risposta in frequenza (a 2,83 V su 8 ohm) Fattore di smorzamento su 8 ohm: 175 a 100 Hz; 165 a 1 kHz; 40 a 10 kHz; 9 a 20 kHz Slew rate su 8 ohm: salita 12 V/µs, discesa 12 V/µs TRITIM IN REGIME CONTINUO Carico resistivo 4 ohm TRITIM IN REGIME IMPULSIVO Carico resistivo 4 ohm Carico induttivo 8 ohm / +60 gradi Carico induttivo 8 ohm / +60 gradi Carico capacitivo 8 ohm / -60 gradi Carico capacitivo 8 ohm / -60 gradi AUDIOREVIEW n. 339 dicembre 2012/gennaio 2013 039-044 AR339 Pioneer A70 SPENDIbene_-- 02/01/13 21:42 Pagina 41 Pioneer A70 SPENDIBENE Risposta in frequenza (fono MM e MC) Andamenti frequenza/distorsione per potenze di uscita di 1, 10 e 40 watt su 8 ohm. Alle basse potenze il residuo è costituito quasi solo da rumore, solo salendo ad alcune decine di watt si notano non linearità ad alta frequenza, con un valore massimo dello 0.7% a 20 kHz / 40 watt. Tritim test ingresso fono MM INGRESSO CD Impedenza: 50 kohm/340 pF. Sensibilità: 207 mV. Tensione di rumore pesata "A" riportata all'ingresso: terminato su 600 ohm, 4 µV. Rapporto segnale/rumore pesato "A": terminato su 600 ohm, 101 dB Andamenti potenza/distorsione su carico di 8 ohm, frequenza 1 kHz, 0 dB pari a 65 watt su 8 ohm. Andamento abbastanza nella norma per un finale a commutazione, sebbene la salita del residuo inizi qualche dB prima della massima potenza di targa. INGRESSO MM Impedenza: 56/850 pF. Sensibilità: 3,02 mV. Tensione di rumore pesata "A" riportata all'ingresso: terminato su 600 ohm, 0,24 µV. Rapporto segnale/rumore pesato "A": terminato su 600 ohm, 86 dB INGRESSO MC Impedenza: 103 ohm. Sensibilità: 0,34 mV. Tensione di rumore pesata "A" riportata all'ingresso: terminato su 600 ohm, 0,21 µV. Rapporto segnale/rumore pesato "A": terminato su 600 ohm, 67,6 dB Sbilanciamento dei canali (in funzione dell'attenuazione di volume, da 0 a -80 dB) AUDIOREVIEW n. 339 dicembre 2012/gennaio 2013 N on troppi anni or sono il carico limite esibito da questo integrato Pioneer sarebbe stato un sogno proibito per uno stadio finale a commutazione, oggi non più, ma si tratta pur sempre di una prestazione maiuscola sia in termini relativi che assoluti. Niente male anche le tritim, e non solo quelle "facili", a moderato fattore di cresta della corrente come le resistive e le induttive, bensì anche le insidiose capacitive. Ciò significa che i carichi reattivi non sono un problema dal punto di vista della capacità di pilotaggio, ma nel conto occorre anche mettere la risposta in frequenza, e quella risulta essere piuttosto sensibile sia al modulo che alla fase, come ben si nota nelle quattro curve di risposta tracciate per resistenze di 2/4/8/16 ohm; il range di prestazioni ottimali va orientativamente da 4 a 10 ohm. La sezione pre analogica ha buone prestazioni sia sugli ingressi di linea, ben silenziosi, che sui fono, i quali offrono deenfasi corrette (seppur leggermente diverse per MM e MC) e valide prestazioni dinamiche, l'ingresso MM presenta peraltro una componente capacitiva molto elevata, che lo rende più adatto per testine a bassa componente induttiva dell'impedenza interna (non molto frequenti). Il bilanciamento è perfetto, come ci si attende da un buon regolatore a step discreti. F. Montanucci 41 039-044 AR339 Pioneer A70 SPENDIbene_-- 02/01/13 21:42 Pagina 42 SPENDIBENE Pioneer A70 Decisamente ricco il parco connessioni dell'A-70, completo di connettore di terra per il fonorivelatore, ingressi Analogici e digitali di ottima qualità e morsetti per cavi di potenza godronati e robusti. bile, in Alta Risoluzione. La Musica Liquida è ormai una realtà, e come molti colleghi cerco di fruirne al meglio possibile. Al momento della connessione, il PC non ha “sentito” nulla di particolare collegato al proprio hardware, almeno nel mio caso, ed è stato necessario selezionare l'ingresso USB dal pannello frontale per assistere all'inizio della ricerca dei driver. Questo mi fa pensare che la porta USB sia normalmente non-alimentata, e venga accesa soltanto nel momento in cui la si seleziona. Niente panico quindi se non vedete reazioni, ma piuttosto controllate la posizione della manopola relativa. La prima installazione del driver Pioneer, tentata in automatico da Windows7, non è andata a buon fine, ma segnalo che è possibile scaricare in tempi rapidissimi il driver dall'indirizzo: http://www.pioneer.eu/it/support/softwa- I diversi tipi di interfaccia USB, in una simbolica foto di gruppo. 42 re/A-70-K/page.html#download_290 Il file in questione è in realtà un archivio compresso, che una volta espanso comprende diverse sottocartelle ciascuna delle quali contiene la versione giusta per le varie edizioni dei Sistemi Operativi più usati, tra Windows e Mac. Basta lanciare il file di Setup, ed il gioco è fatto: il tutor provvede ad installare in automatico la versione giusta, e da quel momento in poi il vostro PC vede una nuova periferica Audio, denominata A70, verso la quale potete indirizzare il flusso digitale dei dati Audio. Operando in questo modo, è possibile utilizzare un lettore software per PC/Mac che si preoccupi anche di “Interpretare” i file, siano essi standard CD (44,1 kHz di campionamento, 16 bit) oppure in HR (48, 96, 192... kHz di campionamento, 24 bit), ricostruendo perfettamente i dati di partenza nel caso di compressione lossless. Quando dico lossless, mi riferisco in particolare ai miei amati FLAC, oppure anche ALAC o m4a, se preferite, file compressi con sistemi senza perdite, che permettono di archiviare Musica in alta definizione che i relativi Programmi di lettura riescono a de-comprimere al volo e spedire in formato digitale LPCM alla porta USB. Procedendo in questo modo, lato ricezione è sufficiente che ci sia un DAC per tornare al mondo analogico e procedere con la catena di amplificazione. Molto cool e decisamente performante. Anche perché, tanto per essere precisi e dare a Cesare quel che è di Cesare, il DAC che il flusso LPCM si trova ad incontrare, nel caso di questo A-70, è lo splendido ESS SABRE 32, stimatissimo e molto quotato al momento, nonostante sia sicuramente da approfondire il supporto ai 32 bit. Lascio al Laboratorio Misure il compito di entrare nei dettagli, per quanto mi riguarda non posso che essere lieto di trovarmi al cospetto di un DAC di questo pregio. Piccola nota: Pioneer ci ha comunicato che il DAC in questione si chiama ES9011S, ed è una versione Custom realizzata dalla ESS appositamente per loro. Settore Controlli - Questo amplificatore può essere collegato ad una catena di dispositivi Pioneer (o anche altro, volendo) dotata di sistema di controllo centrale, ad esempio tramite touch screen o telecomando intelligente, e provvede anche al rilancio dei segnali di controllo verso i dispositivi successivi. Tale funzionalità è implementata tramite 2 mini-jack, ovviamente uno per l'ingresso e l'altro per l'uscita. Interessante notare la presenza sul telecomando, decisamente comodo da impugnare e abbastanza ben proporzionato e bilanciato, anche dei comandi di un eventuale player di rete (Network Player), in modo da ottimizzare almeno la quantità di telecomandi dello stesso costruttore sparsi per il salotto. Direi che sono decisamente soddisfatto della flessibilità implementata nell'A-70, dote che lo rende non soltanto attuale e comodissimo, ma anche decisamente aperto nei confronti di implementazioni future. Estetica L'aspetto è molto robusto, il peso decisamente elevato, e quindi posso affermare che la cifra estetica di questo amplificatore si rivolge ad appassionati di oggetti solidi, a prova di bomba. Nelle foto è possibile apprezzare il notevole spessore delle lastre principali del telaio, in alluminio spazzolato a vista, ma piene e quindi in buona parte responsabili dei 17 kg dichiarati. Il design del frontale è molto pulito, popolato da comandi esclusivamente circolari, siano essi pulsanti, selettori oppure manopole, e le lucine utilizzate per evi- AUDIOREVIEW n. 339 dicembre 2012/gennaio 2013 039-044 AR339 Pioneer A70 SPENDIbene_-- 02/01/13 21:42 Pagina 43 Pioneer A70 denziare le funzioni attivate sono tutte molto piccole e luminose “il giusto”, senza effetti di abbagliamento che trovo personalmente molto fastidiosi. Non amo l'alta luminosità intesa in questo senso, preferisco di gran lunga la soluzione Pioneer, chiara ma nello stesso tempo moderata. Le manopole di bassi, alti e balance hanno tutte lo “scattino” centrale di riferimento, quella grossa del volume offre una buona demoltiplicazione dei giri senza esibire un peso degno di nota, mentre invece il selettore degli ingressi offre una forte resistenza al movimento, e quindi una inerzia altrettanto forte una volta scelta la posizione da usare. I pulsantini circolari che incontriamo servono per gestire gli ingressi Power Amp Direct, selezionare tra fonorivelatori MM ed MC, inserire o meno una “attenuazione” sul passo minimo del volume allo scopo di regolare finemente il livello di pressione acustica, inserire o meno il loudness, accendere e spegnere la coppia di diffusori B, stessa cosa con la cop- SPENDIBENE pia A, ed infine attivare o meno un percorso “diretto” tra ingresso ed uscite, saltando tutti i controlli tranne il volume. Il pulsante di accensione/spegnimento è giustamente più grande degli altri, e subito al suo fianco troviamo la spia che permette di capire se l'amplificatore si trova in standby oppure se è stato attivato il comando di APD, o Auto Power Down, o spegnimento automatico in assenza di segnale, che Pioneer ha deciso di implementare e rendere disponibile in questo dispositivo. Pannelli telaio di notevole spessore e consistenza Trasformatore inscatolato anche per lo stadio Pre DAC ESS Sabre32, versione ES9011S Filtri LC d'uscita Condensatori Elettrolitici Pioneer da 10.000 µF Feltrini smorzanti. Trasformatore per stadio di potenza, inscatolato contro le interferenze con materiale ferroso di spessore 1,6 mm AUDIOREVIEW n. 339 dicembre 2012/gennaio 2013 43 039-044 AR339 Pioneer A70 SPENDIbene_-- 02/01/13 21:42 Pagina 44 SPENDIBENE Pioneer A70 Completano il quadro dei comandi sul pannello frontale il sensore di ricezione Ir, il connettore jack per le cuffie, le spie dei vari ingressi disponibili, e la serigrafia nell'angolo in basso a destra, dove sono evidenziate la presenza del DAC SABRE32 e l'ottimizzazione del suono effettuata in diverse sessioni d'ascolto in collaborazione con gli Air Studios di Londra, famoso e fantastico Complesso di Studi fondato da Sir George Martin nel 1969, dotato di personaggi dalle orecchie indubbiamente raffinate. Un piccolo desiderio che mi rimane, è una lucina in corrispondenza della scanalatura della manopola del volume, in modo da riuscire a capirne la posizione anche al buio. Mi piacerebbe molto. L'interno La parte circuitale dell'A-70 evidenzia uno schema basato sulla classe D, con frequenza dell'onda quadra variabile in funzione del segnale in ingresso. Il costruttore conferma, con un range di variazione della frequenza in oggetto tra 450 e 500 kHz. Amplificatore a commutazione quindi, ma dotato di attributi fisici e sonori di tutto rispetto. Guardando il circuito dall'alto si può notare una evidente separazione in 3 stadi affiancati ed isolati tramite pareti metalliche: da un lato la sezione di alimentazione dello stadio di potenza, con il suo enorme trasformatore inscatolato, dalla parte opposta la sezione pre con il DAC e l'alimentatore dedicato dotato di piccolo trasformatore inscatolato anch'esso, ed al centro lo stadio di potenza a commutazione, con i filtri LC a ridosso dei connettori di potenza, in grado di accettare sia banane che cavi spellati o terminati a forcella, dorati come tutti i pin RCA ed il jack per la cuffia. A ridosso dei finali di potenza è possibile notare 2 generosi elettrolitici da 10.000 microfarad ciascuno, marcati Pioneer. Niente a che vedere con stadi di potenza dimensionati come centrali elettriche, con schiere di MosFet di potenza e dissipatori di calore enormi, e nello stesso tempo nessun aumento della temperatura ambiente, neanche a potenza massima per qualche ora come verificato durante le sessioni di ascolto. Tutto molto tranquillo anche se, ad onor del vero, i trasformatori sono 2 e sono entrambi so- stanziosi, rispetto ai compiti che devono svolgere. Sicuramente merito della classe D, notoriamente molto efficiente in termini di trasferimento al carico della potenza assorbita dall'alimentatore, e anche della scelta dei 450 kHz come frequenza base dell'onda quadra, andando a posizionare decisamente in alto le armoniche spurie da filtrare con il passa-basso in uscita: con una frequenza così alta, si evita di andare a buttare watt sulle impedenze del filtro in uscita, massimizzando l'efficienza totale. Conclusioni Prezzo decisamente alla portata di molti appassionati, potenza adeguata al pilotaggio di sistemi di altoparlanti anche complessi, versatilità notevole e ben proiettata verso il futuro. Un ascolto decisamente positivo, e la presenza del convertitore più quotato del momento, per giunta in edizione custom, completano l'immagine di un prodotto decisamente centrato e dotato di un ottimo rapporto Q/P. Antonio Scappaticci L’ascolto N on ci posso credere. Ho collegato soltanto i pin RCA della sorgente, e si intuisce già dalle prime note della cantante solista accompagnata da chitarra acustica che siamo di fronte ad una Classe D decisamente... di classe! Abituato a comportamenti decisamente più ombrosi, mi aspettavo un atteggiamento molto più ostile e necessariamente da domare, alla luce oltretutto del carico non semplice da 4 ohm offerto dai diffusori di test. Ed invece, non ho appunti particolari da muovere, ma molti complimenti: è tutto perfettamente centrato nelle aspettative che mi ero costruito nell'ignoranza della topologia circuitale adottata, e adesso che ho scoperto che si tratta di un ampli a commutazione il tutto assume un sapore ulteriormente gradevole e degno di plauso da parte mia. Il quadro sonoro che emerge è chiaro e ben definito, tutti gli esecutori sono ben fermi e stabili nel palcoscenico virtuale, le dimensioni sono quelle giuste, e non è possibile notare accenni di asprezza o ruvidità nel porgere il contenuto. Tutti i dettagli sono presenti, dallo schiocco delle labbra dei cantanti, al rumore delle spazzole che grattano sui tamburi, si percepiscono i colpetti di tosse degli orchestrali, i rumori delle pagine sfogliate sul leggio... Tutto ciò che mi ricordavo, lo ritrovo esattamente al suo posto, senza aggiunte né cure muscolari. Passando a generi più movimentati e ritmati, la prestazione si arricchisce di ulteriori connotazioni positive, come mi aspetto da un ampli a commutazione: decisa interpretazione dei transitori improvvisi, notevole senso del ritmo, sia in battere che in levare, capacità di eseguire senza mai farsi cogliere in ritardo o con il fiato corto. 44 Ma vediamo adesso che cosa cambia (se cambia) utilizzando le connessioni puramente digitali, e quindi il convertitore SABRE32 integrato nello stadio pre: basta collegare il Digital Out del lettore SACD al Digital In del Pioneer, ed ascoltare di nuovo la sequenza di brani test. Sembrava poco probabile, ed invece il miglioramento appare netto dinanzi alle mie... orecchie: la scena acustica ricostruita si arricchisce di ulteriore dettaglio e finezza nella riproposizione dei particolari più minuti. Non che mancasse qualcosa con le connessioni analogiche, ma si sale di un ulteriore livello, che rende questo apparecchio caldamente consigliato e decisamente uno tra i migliori disponibili oggi in questa categoria. L'utilizzo della connessione USB, onestamente la mia preferita in quanto mi consente di avere accesso in un istante a tutta la mia Libreria di Musica non compressa e anche in HR, non migliora alcunché della splendida prestazione sonora fin qui espressa dalle altre connessioni digitali, ma apre tutto un mondo di possibilità di connessione che mi fa molto piacere trovare ed evidenziare. Per chiudere, ribadisco la grande gentilezza nel riproporre i dettagli del messaggio musicale senza iniezioni di steroidi anabolizzanti, l'eccellente capacità di sfoderare grinta e controllo nei momenti più concitati, la caratteristica di non “mischiare” gruppi orchestrali molto numerosi fino al limite di potenza previsto nelle specifiche, l'estensione della risposta in frequenza fino ai limiti dell'udibile senza alterazioni, l'assenza di colorazioni spurie o distorsioni che possano in alcun modo alterare il sapore originale del segnale amplificato. Dopo anni di ascolti relativi ad amplificatori a commutazione, posso affermare che sono di fronte ad una realizzazione veramente eccellente, brava Pioneer! A. Scappaticci AUDIOREVIEW n. 339 dicembre 2012/gennaio 2013