U.O. di Immunoematologia e Medicina trasfusionale AVIS Provinciale di Piacenza Versione n.6 Anno 2009 Protocollo per la selezione e il prelievo di sangue ed emocomponenti ai donatori della Provincia di Piacenza SOMMARIO del contenuto 1. Verifica degli ambienti e della dotazione strumentale e farmacologica 2. Accoglienza del candidato donatore e modalità di accettazione e di informazione. Tutela della privacy 3. Criteri di selezione ( Protocollo del Centro regionale sangue della regione EmiliaRomagna) 4. Modalità pratiche di prelievo del sangue e degli emocomponenti e gestione del donatore nelle diverse fasi della donazione 5. Gestione degli eventi avversi della donazione 6. Riferimenti normativi Scopo e campo di applicazione Questo documento serve per indirizzare l’attività di selezione e prelievo dei donatori della provincia di Piacenza, fornendo agli operatori uno strumento per la gestione delle diverse fasi della donazione di sangue ed emocomponenti. E’ distribuito al personale addetto alla raccolta con lista di distribuzione 1 Capitolo 1 VERIFICA DEGLI AMBIENTI E DELLA DOTAZIONE TECNICO-STRUMENTALE E FARMACOLOGICA Prima di iniziare la seduta di prelievo il personale addetto è tenuto a verificare : 1. L’igiene degli ambienti in cui si svolgerà la selezione e il prelievo dei donatori, con particolare attenzione alle condizioni di pulizia delle poltrone e dei lettini dedicati alla visita e al prelievo. 2. La presenza e il buon funzionamento della strumentazione necessaria alla selezione e al prelievo 3. La presenza della dotazione farmacologica prevista dal presente protocollo per l’assistenza al donatore Qualora il personale rilevasse anomalie e mancanze è tenuto a informarne la Segreteria dell’AVIS provinciale (Punto 1) o il Direttore del SIMT (Punti 2 e 3),utilizzando la modulistica allegata a questo protocollo. [ Allegati 1 e 2 Elenco delle dotazioni tecniche e strumentali presenti nei / fornite ai punti di prelievo: 1. Emoglobinometro , pungi dita e cuvette per il dosaggio dell’emoglobina 2. Separatori cellulari per plasma-cito aferesi ( solo SIMT) 3. Strumentazione per la determinazione della pressione arteriosa 4. Poltrone / lettini per il prelievo dei donatori 5. Sacche per il prelievo 6. Kit per plasma –cito aferesi ( solo SIMT) 7. Bilance automatiche o meccaniche per il prelievo di sangue intero 8. Strumenti per la chiusura delle sacche 9. Provette per la campionatura 10. Materiale per la disinfezione della cute 11. Modulistica necessaria al prelievo fra cui : a. Modulo di prelievo b. Questionario anamnestico c. Moduli per la selezione dei candidati donatori stranieri ed extracomunitari d. Moduli per la selezione dei donatori che hanno compiuto viaggi in paesi a rischio infettivo per malattie tropicali e. Etichette per etichettatura sacche, campioni e moduli f. Registro uscite g. Moduli per la selezione dei candidati alla prima donazione (idoneità) h. Moduli per la prenotazione ed effettuazione dell’ECG 12. Modulistica per la segnalazione degli eventi avversi 13. Modulistica per relazione sulle condizioni ambientali dei punti di prelievo 2 Elenco dell’attuale dotazione farmacologica per l’assistenza al donatore : 1. Soluzione fisiologica ( diversi formati) 2. Soluzione glucosata 5% 3. Voluven sa da 500 ml 4. Idrocortisone emisuccinato sodico ( CORTOP) fl da 100 e 500 mg 5. Betametasone fosfato disodico (BENTELAN) fl 4 mg 6. Atropina fl 0,5 mg 7. Dopamina cloridrato (REVIVAN) fl 200 mg 8. Aminofillina (AMINOMAL) fl 240 mg 9. Metoclopramide cloridrato (PLASIL) fl 10 mg 10. Diazepam (VATRAN) cpr 10 mg 11. Clorfenamina maleato (TRIMETON) fl 10 mg 12. Etilefrina cloridrato (EFFORTIL) fl 10 mg 13. Telino sterile, butterfly, siringhe, deflussori Gli ambienti dedicati alla raccolta dei dati anamnestico ( Questionario) e alla visita medica devono garantire al donatore la riservatezza necessaria ed essere strutturati e disposti in modo da consentire lo scambio di notizie fra il personale sanitario e il donatore, senza che altri possano udire o vedere dati sanitari e sensibili Nei punti di prelievo deve essere ben identificabile chi fa parte dei team di selezione e prelievo e chi svolge funzioni di supporto organizzativo. Capitolo 2 ACCOGLIENZA DEL CANDIDATO DONATORE E MODALITA’ DI ACCETTAZIONE E INFORMAZIONE . TUTELA DELLA PRIVACY ACCOGLIENZA DEL DONATORE Il personale addetto all’accoglienza del donatore può essere di tipo associativo e non sanitario. Il candidato donatore deve essere accolto in modo cortese ma senza invadenza. Occorre che il personale addetto sia disponibile ai bisogni del donatore ed è bene che sia in grado di valutarne lo stato d’animo e l’emotività. INFORMAZIONE DEL CANDIDATO DONATORE Informazione del candidato donatore riguardo alla donazione 3 Al donatore devono essere garantite tutte le informazioni necessarie alla comprensione delle modalità e dello scopo della donazione. Le informazioni a tutela della salute del donatore e del ricevente, presenti sulla prima pagina del questionario anamnestico, devono essere lette con attenzione dal donatore stesso, prima di candidarsi alla donazione. Per questo è importante che il personale addetto alla selezione si assicuri che , contestualmente alla compilazione del questionario anamnestico, il donatore abbia letto e capito il materiale informativo presente sul foglio di prelievo. Qualora il donatore chiedesse informazioni sui rischi connessi con la donazione di sangue occorre rassicurarlo e confermargli che , qualora egli si trovi in buone condizioni di salute , il rischio è assai modesto e la possibilità di star male è legata essenzialmente alla eventuale lipotimia da reazione vaso-vagale o da reazione emotiva nei confronti dell’evento. Occorre peraltro tener presente che il donatore può decidere di ritirarsi dalla donazione in qualunque momento della procedura. Il donatore deve essere informato sull’importanza di mantenere una posizione corretta durante il prelievo (supina) e sul comportamento da tenere nel post donazione, con particolare riferimento alla raccomandazione di non eseguire nelle 24 ore successive attività pesanti o rischiose per se stesso e per gli altri. (Esempi di occupazioni pericolose: pilotaggio di aerei, guida di autobus o treni, manovra di gru, uso di scale, lavoro su ponteggi, ascensioni, immersioni in acqua) Informazione del candidato donatore riguardo alla tutela della privacy e al trattamento dei dati sensibili Il personale deve illustrare il contenuto dell’informativa sul trattamento dei dati personali esposto nella sala d’attesa del punto di prelievo, facente riferimento alla Legge n.196 del 30 giugno 2003. Il donatore da parte sua deve leggere il paragrafo del modulo di prelievo riguardante la tutela della privacy. Il donatore, firmando il foglio di accettazione ( di cui è parte integrante il testo riportato nella Parte E dell’allegato 2 del DM 3/3/2005), dichiara la propria disponibilità alla gestione anagrafica e sanitaria dei dati da parte del personale sanitario ed amministrativo del Servizio di Immunoematologia e medicina trasfusionale di Piacenza e di altre persone delegate allo svolgimento di attività associative che implichino il trattamento dei dati personali. ACCETTAZIONE DEL CANDIDATO DONATORE L’accettazione del candidato donatore può riguardare le seguenti procedure di donazione: 1. donazione di sangue intero 2. donazione di plasma mediante aferesi (solo SIMT) 3. donazione di piastrine mediante aferesi (solo SIMT) 4. idoneità alla prima donazione o a donazioni successive se sono trascorsi più di due anni dall’ultima donazione 4 5. esami di controllo richiesti dal medico che esegue la selezione o dal medico direttore sanitario di sezione , purché volti alla verifica dell’idoneità alla donazione del candidato, e secondo i criteri definiti dal direttore del SIMT L’accettazione del donatore può avvenire con modalità diverse a seconda che sia eseguita con l’uso di un sistema informatico ( SIMT di Piacenza e Centri di raccolta dei P.O. di Castel S. Giovanni e Fiorenzuola) o in maniera manuale ( Punti di raccolta sul territorio) . Nel primo caso il personale si avvale di un’ I.O. , nel secondo deve seguire le indicazioni di seguito riportate. In ogni caso il donatore deve essere correttamente identificato. I candidati donatori alla prima donazione, che non possiedono tessere di riconoscimento associative, devono essere identificati attraverso un documento legale di identità. Nel caso di candidati donatori stranieri, occorre stabilire con esattezza la nazionalità e la provenienza e verificare lo stato di possesso del permesso di soggiorno e della tessera sanitaria. La raccolta dei dati anagrafici, che può essere eseguita anche da personale senza obblighi di segreto professionale, è particolarmente importante per la corretta gestione dell’unità di sangue e della sua tracciabilità; i campi dei dati anagrafici presenti sul modulo di prelievo devono essere compilati correttamente e completamente , usando caratteri stampatello o dattiloscritti . La mancanza di identificazione certa del donatore rende l’unità inutilizzabile . COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO ANAMNESTICO Il donatore ha il compito di compilare il questionario anamnestico previsto dal DM 3/3/05 in un ambiente che ne garantisca la riservatezza e con l’aiuto di personale sanitario. Il donatore è tenuto alla compilazione completa e veritiera del questionario: questo deve essere sottoscritto dal donatore stesso e dal medico che ne verifica l’idoneità. Il questionario deve essere compilato al momento della selezione e, qualora sorgano dubbi sui quesiti posti dal documento, il donatore deve essere messo in grado di chiedere chiarimenti al medico responsabile della selezione 5 TIPOLOGIE PARTICOLARI DI SELEZIONE E ACCETTAZIONE SELEZIONE DEL DONATORE CANDIDATO ALLA PRIMA DONAZIONE Il candidato donatore alla prima donazione compie tutti i passaggi preliminari alla donazione sopraccitati per il donatore periodico, esamina con il medico le notizie fornite con il questionario e viene adeguatamente informato sui rischi potenziali che la donazione di sangue può comportare per il donatore stesso e per il ricevente : a questo proposito occorre che il medico sottolinei l’importanza delle abitudini di vita e sessuali del candidato, al fine della tutela del ricevente, informandolo sui limiti che le metodiche diagnostiche presentano nella diagnosi di infezioni trasmissibili con il sangue. Occorre inoltre che il candidato donatore sia informato sulla possibilità di autoescludersi nel caso egli ne ravvisi la necessità, anche senza dover fornire alcuna motivazione. Fanno parte della procedura di idoneità alla prima donazione una visita medica completa e accurata, l’esecuzione degli esami previsti dal presente protocollo cui segue un intervallo di tempo tale da consentire al donatore di riesaminare la propria decisione di donare alla luce del colloquio avuto al momento della selezione e al medico del SIMT di valutare la normalità degli esami eseguiti. Nella provincia di Piacenza la durata dell’intervallo è determinata dal ricevimento da parte del donatore degli esami di idoneità cui è stato sottoposto con relativo giudizio di idoneità. Prima di donare o comunque entro un anno dalla visita di idoneità il donatore è tenuto inoltre a sottoporsi ad elettrocardiogramma, il cui esito deve essere valutabile dai medici del SIMT o dal Direttore sanitario di sezione che ne registra il dato in cartella. Alla stessa procedura deve essere sottoposto • il donatore che non abbia donato o eseguito esami di idoneità da due anni e che per tale motivo non è considerato periodico. • il donatore sospeso per cause sanitarie che a giudizio del medico responsabile della selezione sia opportuno sottoporre ad esami per verificarne l’idoneità alla donazione SELEZIONE DEL CANDIDATO DONATORE STRANIERO ED EXTRACOMUNITARIO A causa delle particolari problematiche poste dall’idoneità alla donazione da parte di candidati stranieri provenienti da paesi extraeuropei nei quali esistano fattori di rischio legati all’ambiente di vita ,sono previsti particolari criteri di selezione basati sulla raccolta di ulteriori elementi riguardanti tali fattori, secondo procedure condivise a livello regionale e criteri indicati dalla Società italiana di medicina trasfusionale 6 Per poter essere accettato come aspirante donatore il cittadino straniero deve possedere i seguenti requisiti: essere in grado di leggere e comprendere in modo sufficiente la lingua italiana, tanto da consentire la comprensione dei concetti contenuti nel questionario anamnestico e la compilazione consapevole dello stesso. essere regolarmente residente in Italia ed assistito dal SSN avere un preciso recapito telefonico al quale riferirsi per eventuali comunicazioni urgenti inerenti la donazione Per la selezione del candidato donatore proveniente da paesi extraeuropei o comunque da aree con presenza di fattori rischio diversi da quelli del luogo di donazione, il questionario anamnestico deve essere integrato dall’uso del MODULO PER ASPIRANTI DONATORI STRANIERI ED EXTRACOMUNITARI allegato a questo protocollo [ Allegato 3 ]. Il modulo deve essere allegato al questionario e conservato con le stesse modalità. SELEZIONE DEL DONATORE CHE VIAGGIA A causa dei sempre più frequenti spostamenti per lavoro o per turismo, avviene spesso che il donatore debba essere valutato per soggiorni in aree esposte a rischio di malattie infettive : allo scopo di indagare sui fattori di rischio cui egli è stato potenzialmente esposto , occorre che sia selezionato utilizzando il MODULO PER LA SELEZIONE DEL DONATORE CHE VIAGGIA allegato a questo protocollo. [ Allegato 4] Il modulo integra il questionario anamnestico e deve essere allegato a quello e conservato con le stesse modalità. Qualora il punto di prelievo sia dotato di un PC, è opportuno avere a disposizione ed avvalersi del CD “Selezione del donatore che viaggia e del cittadino extracomunitario” , allestito dal gruppo di studio del DITI , Area vasta Romagna , REV. 3 dell’8/7/09 ACCETTAZIONE PER ESAMI PERIODICI ( DM allegato 7 comma C) : il donatore periodico , oltre agli esami previsti ad ogni singola donazione viene sottoposto una volta all’anno ai seguenti esami : glicemia creatininemia proteinemia ed elettroforesi sieroproteica colesterolemia 7 trigliceridemia ferritinemia L’eventuale inserimento di esami diversi da quelli previsti dal dettato legislativo può essere eseguito solo nel SIMT di Piacenza e nei Centri di raccolta fissi posti presso i P.O. di Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni ; gli esami aggiuntivi devono comunque far parte di protocolli condivisi e autorizzati dal Direttore del SIMT . Nel caso in cui il medico responsabile della selezione ravvisasse la necessità di praticare esami e test diagnostici aggiuntivi, deve comunicare tale necessità al medico del SIMT e concordare con questi le modalità di esecuzione degli stessi. Si ricorda inoltre che tale necessità deve essere strettamente finalizzata ad evidenziare l’idoneità alla donazione e non riguarda la gestione generale dello stato di salute del soggetto , che deve essere delegato al Medico curante. Gli esami annuali o periodici possono essere eseguiti contemporaneamente alla donazione. Capitolo 3 CRITERI DI SELEZIONE (secondo il Protocollo del Centro regionale sangue della regione Emilia-Romagna) Il giudizio di idoneità, rilasciato dal medico responsabile della selezione si basa sui seguenti elementi: 1. Anamnesi 2. Esame obiettivo 3. Accertamento dei requisiti fisici 4. Giudizio di idoneità 5. Acquisizione del consenso informato 1. Anamnesi l’anamnesi riguarda la valutazione del questionario e l’eventuale approfondimento di quei punti che possono costituire motivo di rischio per la salute del donatore o per la salute del ricevente. 2. Esame obiettivo l’esame deve valutare le condizioni generali di salute con particolare riferimento a segni quali : debilitazione, iponutrizione, edemi, anemia, cianosi, dispnea, instabilità mentale, intossicazione alcolica, uso di stupefacenti ed abuso di farmaci (art.6 DM 8 3/3/2005). Si tratta dunque di esprimere un giudizio sulle caratteristiche fisiche e comportamentali con un attento esame ispettivo. 3. Requisiti fisici preliminarmente alla donazione il medico responsabile della selezione verifica i requisiti fisici , i cui valori limite sono inseriti nella tabella “I requisiti per donare” del protocollo regionale di selezione più avanti descritto 4. Giudizio di idoneità il medico responsabile della selezione formula il giudizio di idoneità, tenendo conto dei criteri imposti dalla legge oltre che della necessità di tutelare donatore e ricevente, mostrando peraltro sensibilità verso lo spirito di altruismo volontario che solitamente anima il donatore di sangue. Qualora lo ritenga necessario , il medico responsabile della selezione può prescrivere l’esecuzione di ulteriori indagini cliniche, di laboratorio e strumentali volte ad accertare l’idoneità del candidato donatore. (Art.7,comma 2, DM 3/3/2005). Tali indagini aggiuntive devono essere strettamente mirate a verificare l’idoneità alla donazione e comunque inserite nei protocolli definiti dal Direttore del SIMT; indagini d’altro tipo, volte ad analizzare lo stato di salute del donatore ma non finalizzate alla idoneità alla donazione , debbono essere delegate al medico curante ed essere svolte al di fuori dei protocolli di idoneità . 5. Acquisizione del consenso informato Contestualmente alla firma del questionario anamnestico il donatore appone sul foglio di prelievo la firma di consenso informato e di autorizzazione al trattamento dei dati personali 6. I criteri di selezione dei donatori sono contenuti nel PROTOCOLLO REGIONALE per la SELEZIONE DEI DONATORI DI SANGUE allegato a questo documento 9 Capitolo 4 MODALITÀ PRATICHE DI PRELIEVO DEL SANGUE E DEGLI EMOCOMPONENTI E GESTIONE DEL DONATORE NELLE DIVERSE FASI DELLA DONAZIONE Dopo il giudizio di idoneità , il donatore viene accolto nel luogo di prelievo, dove viene invitato a coricarsi sul lettino /poltrona in posizione rigorosamente supina ; sono assolutamente da evitare posizioni sedute o semisedute L’addetto alla preparazione e all’etichettatura delle sacche di prelievo deve preliminarmente ispezionare la sacca per verificarne l’aspetto e l’assenza di eventuali difetti . Se all’apertura di una confezione una o più sacche risultassero bagnate, tutte le sacche di quella confezione devono essere accantonate, non utilizzate ed il problema segnalato al SIMT. L’etichettatura delle sacche e delle provette per esami deve essere eseguita in modo accurato , poiché il numero presente sulle etichette identificherà da quel momento in modo univoco l’unità di sangue e tutti gli emocomponenti da essa derivati per scomposizione nonché i campioni prelevati per gli esami di legge e di idoneità: un eventuale errore di etichettatura deve essere considerato potenzialmente grave e segnalato secondo la procedura descritta in questo protocollo. Le etichette con lo stesso numero vanno poste sulla sacca principale ,su quelle satelliti, sulle provette e sul foglio di prelievo. La posizione migliore per le etichette è nella parte superiore della sacca in prossimità del bordo dell’etichetta madre. Le modalità di etichettatura sono le stesse sia che si effettui l’accettazione informatizzata, sia che esegua quella manuale : la numerazione attualmente adottata presso il SIMT di Piacenza è composta da 8 numeri di cui i primi 2 sono fissi ( 68 ) e gli altri variano identificando il singolo prelievo e la tipologia dello stesso. L’etichetta definitiva comprenderà lo stesso numero identificativo , preceduto dal codice del SIMT di Piacenza secondo il modello UNI. In linea di massima la numerazione da 1 a 199.000 è dedicata ai codici di prelievo di unità di sangue ed emomponenti Nella procedura manuale di accettazione sulle etichette devono essere indicate le iniziali del donatore , facendo particolare attenzione a non sovrascrivere il codice a barre , che risulterebbe illeggibile al momento del carico ; il codice a barre deve essere intatto e le etichette devono essere poste in posizione verticale sui campioni , lungo l’asse della provetta . 10 ¾ Preparazione delle provette e raccolta dei campioni per esami La raccolta dei campioni per esami avviene all’inizio del prelievo e sfrutta la presenza di una sacchetta satellite nella quale deve essere raccolto il primo sangue prelevato al donatore. La raccolta della prima aliquota conferisce maggior sicurezza microbiologica al prelievo, facendo defluire nella campionatura per esami eventuali microorganismi presenti sulla cute del donatore ed evitando così l’inquinamento dell’unità prelevata. Le provette utilizzabili per il prelievo sono identificabili secondo la seguente figura: A1 A2 B C D E ) Provetta A1 : Gruppo sanguigno * ) Provetta A2 : Emocromo * ) Provetta B : Sierologia HBV, HCV, HIV e Lue * ) Provetta C : NAT HBV , HCV , HIV * ) Provetta D : ALT * e Chimica (Glicemia, Creatininemia, Colesterolo, Trigliceridi, Ferritina) ** ) Provetta E : Foresi proteica ** * : Esami obbligatori ad ogni donazione ** : Esami periodici o annuali E’ bene che il personale addetto al prelievo dei campioni per esami sappia, come descritto nel protocollo di selezione, che gli esami di Sierologia dei virus HBV,HCV,HIV e della lue , il gruppo sanguigno e la TRINAT sono indispensabili per la validazione biologica delle 11 unità di sangue e la loro mancanza impedisce l’utilizzo dell’unità prelevata; che la determinazione delle ALT e dell’emocromo, pur non rientrando nei test di validazione biologica è obbligatoria ad ogni donazione e che la loro mancanza costringe al richiamo del donatore per ulteriore prelievo; che gli esami periodici, comunemente detti annuali, possono essere eseguiti anche in momento diverso dalla donazione e non inficiano comunque la bontà di questa, essendo volti alla tutela della salute del donatore e non alla sicurezza trasfusionale dell’unità prelevata. Elenco provette campione per tipologia di prelievo : Donazione di sangue ( senza esami periodici) : A1 – A2 - B - C – D Donazione di sangue + Esami periodici : A1 – A2 - B - C – D - E Esami periodici ( senza donazione ) : D - E Esami di idoneità : A1 – A2 - B – C Esami di controllo : in base a quanto descritto sopra ) FASE DELLA RACCOLTA Una volta preparate le sacche e le provette per la campionatura , occorre identificare nuovamente il donatore , chiedendogli il nome e il cognome, quindi procedere al posizionamento delle sacche sulla bilancia, predisposta per il volume di prelievo ( 450 + / 10 %), in modo che il dislivello fra braccio del donatore e sacca sia il maggiore possibile. Applicare il laccio emostatico al donatore, individuare la vena migliore in un punto libero da ogni alterazione della cute e procedere quindi alla disinfezione della cute , utilizzando il prodotto presente nel kit in dotazione, imbevendo abbondantemente la garza , procedendo con un movimento a spirale dal centro verso l’esterno dell’area interessata ed evitando di toccare la cute dopo aver sparso il disinfettante. Con una leggera rotazione rompere la sicura del cappuccio protettivo dell’ago , quindi eseguire la flebotomia , fissando l’ago con un cerotto. Come descritto precedentemente la prima aliquota è automaticamente deviata verso la sacchetta satellite dedicata alla campionatura per esami mediante sistema vacutainer; quando la campionatura è terminata, occorre aprire il dispositivo che consente al sangue di scendere nella sacca di raccolta Verificare che il sangue si mescoli correttamente con la soluzione anticoagulante e controllarne regolarmente il flusso. Nel caso si rendesse necessario cambiare accesso venoso per difficoltà intervenute 12 durante la venipuntura, bisogna che l’addetto al prelievo chieda ed ottenga il consenso del donatore ed è opportuno che ne informi il medico responsabile della selezione; deve poi usare una nuova sacca ad ogni tentativo. Occorre inoltre tener presente che il rischio di reazione vaso-vagale è maggiore nei prelievi tribolati e con più tentativi di accesso. Al termine della flebotomia chiudere il tubo di prelievo , estrarre l’ago retrattile , fissando l’elemento di protezione con una mano ed estraendo l’ago con l’altra , finché quest’ultimo non si blocca nella posizione finale dell’apposito astuccio. Sigillare la sacca utilizzando i dispositivi disponibili, meccanici o elettrici. Eseguire infine la medicazione del braccio del donatore, avendo cura di verificare che non siano visibili ematomi o lesioni dovute alla flebotomia. Conservazione delle unità prelevate e trasporto dal punto di prelievo al SIMT Le unità prelevate nella sala prelievi del SIMT di Piacenza devono essere avviate alla lavorazione nel più breve tempo possibile, con modalità diverse in funzione della lavorazione prevista. Le unità prelevate nelle unità di raccolta di Fiorenzuola e Castel San Giovanni devono essere inviate al SIMT :il trasporto deve avvenire in adatto contenitore, debitamente refrigerato e nel minor tempo possibile. Le unità prelevate durante le sedute di prelievo itinerante nella provincia di Piacenza devono essere trasportate al SIMT nel più breve tempo possibile. Qualora il tempo intercorso fra il prelievo e l’invio sia dell’ordine di alcune ore o la temperatura nel punto di conservazione sia elevata, le unità raccolte possono essere conservate in un frigorifero locale avente le seguenti caratteristiche: temperatura verificabile attraverso un termometro interno ambiente refrigerato esclusivamente dedicato alla conservazione delle unità di sangue e igienizzato secondo criteri di pulizia di carattere sanitario. Il trasporto deve essere compiuto utilizzando i contenitori refrigerati rigidi in dotazione all’equipe di prelievo. Qualora le unità raccolte debbano essere usate per la preparazione di concentrati piastrinici devono essere conservate a temperatura di 22 °C ± 2 fino al momento della lavorazione e comunque devono essere trasportate al SIMT nel più breve tempo possibile Ispezione delle sacche sottoposte a trasporto : (DM 3/3/2005 , art.16,comma 2) Le unità di sangue prelevate devono essere ispezionate prima del trasporto secondo quanto espresso dal dettato legislativo : 13 “Le sacche contenenti unità di sangue debbono essere ispezionate immediatamente prima del trasporto ed in caso di riscontro di eventuali anomalie dell’aspetto e del colore debbono essere eliminate …….” L’eventuale eliminazione delle sacche cui fa riferimento l’articolo sopracitato deve essere di regola delegato al personale tecnico del SIMT , che provvederà alla eliminazione previa consultazione del medico del SIMT ; l’unità coinvolta deve essere trasportata in modo da essere ben identificabile e separata dalle altre unità. Compilazione del registro riepilogativo delle prestazioni eseguite ( solo per le sedute di prelievo nei centri di raccolta del territorio) [ Allegato 5 ] : durante la seduta di prelievo il personale compila il modulo, che rappresenta la sintesi dei prelievi eseguiti e che conferisce maggior tracciabilità a quanto effettuato nella sessione di lavoro: il modulo deve essere consegnato all’accettazione del SIMT insieme alle unità raccolte. 14 U.O. di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale – PIACENZA AVIS Provinciale Piacenza REGISTRO USCITA di ________________________________del ________________________ Etichetta Nome Cognome Donatore / ………..……… / ………..……... …………..…... Donazione NOTE: ____________________________________________ / ………..……… / ………..……... …………..…... Donazione + Es. Annuali Donazione NOTE: ____________________________________________ / ………..……… / ………..……... …………..…... Donazione + Es. Annuali Donazione NOTE: ____________________________________________ / ………..……… / ………..……... …………..…... Donazione + Es. Annuali Donazione NOTE: ____________________________________________ / ………..……… INVIO AL CT Tipo di prelievo Data di nascita Donazione + Es. Annuali 1° Donazione + Es. Annuali Idoneità 1° Donazione + Es. Annuali Idoneità 1° Donazione + Es. Annuali Idoneità 1° Donazione + Es. Annuali Idoneità SACCA Es. Annuali Es. controllo (sec. DM 3/3/05) _________________________ Es. controllo (sec. DM 3/3/05) _________________________ Es. Annuali Es. controllo (sec. DM 3/3/05) _________________________ Es. controllo (sec. DM 3/3/05) _________________________ ____________________________________________ NOTE: ____________________________________________ Si No Si No ESAMI Si No Si No ESAMI Si No Si No Donazione ____________________________________________ NOTE: ESAMI SACCA …………..…... NOTE: Si No SACCA Es. Annuali Si No SACCA / ………..……... ESAMI SACCA Es. Annuali Si No Donazione + Es. Annuali 1° Donazione + Es. Annuali Idoneità Es. Annuali Es. controllo (sec. DM 3/3/05) _________________________ ESAMI Si No ESAMI Si No ESAMI Si No 15 Modalità di gestione del donatore dopo la donazione Anche se la donazione si è svolta senza inconvenienti, è opportuno raccomandare al donatore di: Non lasciare il luogo di prelievo senza aver mangiato qualcosa o aver almeno bevuto liquidi ( acqua, tè , ecc) . Non sottoporsi a sforzi particolari nella giornata della donazione Non fumare per almeno un’ora dopo la donazione A donazione avvenuta , se il donatore lo richiede , occorre rilasciare il certificato di avvenuta donazione (art. 13 e 14 DM 15/1/1991) E’ molto importante la sorveglianza del donatore durante il ristoro , poiché un buon numero di inconvenienti collegati alla donazione avviene durante questa fase: l’ambiente di ristoro deve essere vicino al punto di prelievo in modo che il personale addetto al prelievo possa svolgere adeguata sorveglianza e intervenire rapidamente in caso di necessità. E' opportuno che l'uscita del donatore dagli ambienti di prelievo sia autorizzata dal medico. CAPITOLO 5 GESTIONE DEGLI EVENTI AVVERSI DELLA DONAZIONE La gestione degli eventi avversi della donazione è compito fondamentale del personale addetto alla selezione e al prelievo dei donatori e si basa su un’attenta sorveglianza del donatore in tutte le fasi della donazione. Il personale sanitario con competenze di assistenza clinica ( medici e infermieri) deve essere in grado di intervenire con idonee procedure per risolvere eventuali reazioni avverse e situazioni critiche che si verifichino durante la donazione. Tra gli eventi avversi che possono manifestarsi durante le varie fasi della donazione, alcuni sono statisticamente più frequenti e meritano una citazione particolare: • Eventi indesiderati a carattere locale Ematoma : la corretta tecnica di venipuntura dovrebbe scongiurare questo rischio . Qualora si manifesti o se ne preveda il verificarsi , occorre eseguire una fasciatura accurata e compressiva della zona del braccio interessata, medicandola contemporaneamente con creme/pomate eparinoidi , antiinfiammatorie o cortisoniche. Occorre informare il donatore che la manifestazione può essere dolorosa ma ben di rado ha conseguenze importanti 16 sulla funzionalità del braccio. Il medico può consigliare al donatore, qualora ne ravvisi la necessità, di fare un controllo presso il SIMT di Piacenza a distanza di 24 / 48 ore per verificare l’evoluzione del danno locale. • Eventi indesiderati a carattere sistemico Reazione vaso-vagale / lipotimia : Fattori predisponenti : inesperienza alla donazione ( attenzione soprattutto alle prime donazioni !), emotività e vista del sangue, manovre di venipuntura e finali di estrazione dell’ago, soprattutto dopo un salasso lungo e laborioso, posizione del donatore non supina bensì semiseduta. Segni clinici soggettivi : sensazione di debolezza , vertigine Segni clinici obiettivi : sudorazione, pallore, perdita di coscienza , polso generalmente bradicardico, ipotensione Intervento terapeutico : • sospendere il prelievo • abbassare la testa del donatore e alzare gli arti inferiori • togliere l’ago da prelievo spesso la reazione si risolve in questa fase senza ulteriori complicanze in caso di perdita di coscienza: • assicurare la pervietà delle vie aeree , allentando colletto e cintura se necessario • ventilare con l’Ambu , qualora il medico ne ravvisi la necessità • trovare una via venosa per iniettare farmaci e liquidi in caso sia necessario in caso di crisi convulsiva • evitare al donatore danni dovuti alla contrazione muscolare (attenzione a rimuovere l'ago di prelievo !) in caso di prolungata ipotensione • infondere fisiologica e/o Voluven • utilizzare a discrezione del medico i seguenti farmaci : 17 • Atropina 1 fiala (0,5 mg) e.v. • Dopamina (Revivan) 2 fiale diluite in 500 ml di fisiologica • Efedrina 1 fiala ( 25 mg) diluita in fisiologica 1:10 / 1:20 in caso di danno subito dal donatore per caduta da lipotimia o altro • constatare l'eventuale danno subito nell’immediato ed il rischio di complicanze , quindi garantire al donatore (anche attraverso il SIMT) le necessarie procedure diagnostiche volte a verificarne lo stato di salute . Qualunque evento avverso verificatosi durante la donazione deve essere registrato e segnalato. La registrazione comporta l’inserimento della reazione nella cartella clinica informatizzata del donatore ad opera del Servizio trasfusionale e passa perciò necessariamente attraverso la segnalazione al SIMT dell’accaduto. Allo scopo è allegato a questo protocollo un modulo di segnalazione : MODELLO DI NOTIFICA REAZIONI INDESIDERATE GRAVI SUI DONATORI, [ Allegato 6 ] che deve essere compilato accuratamente ad opera del personale sanitario presente all’evento e inviato al direttore del SIMT o ad altro medico del S. Trasfusionale. Se la reazione avviene in un punto di prelievo del territorio, è auspicabile che l’evento venga registrato anche sulla cartella personale del donatore ( cartacea o informatica) presente in sede associativa. CAPITOLO 6 RIFERIMENTI NORMATIVI La principale normativa di riferimento di questo documento è riportata di seguito : • Leggi dello Stato in materia trasfusionale 1. Legge 21 ottobre 2005 , N° 219 : “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale di emoderivati” 2. D. Leg. 20 dicembre 2007 , N° 261( modifica prec. decreto n.191 del 19/8/05) : “Attuazione della direttiva 2002/98/CE che stabilisce norme di qualità e di sicurezza per la raccolta, il controllo, la lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti” 18 3. DM 3 marzo 2005 :“Protocolli per l’accertamento dell’idoneità del donatore di sangue ed emocomponenti” - “ Caratteristiche e modalità per la donazione del sangue e di emocomponenti” e successive modifiche • Normativa a tutela della privacy 1. D.Lgs 196 / 2003 • Normative regionali 1. Piano sangue e plasma 2008 - 2010 della Regione Emilia Romagna 2. Protocollo per la selezione dei donatori della Regione Emilia Romagna (1a versione - ottobre 2009) Caratteristiche e compiti del personale addetto a funzioni di selezione e prelievo dei donatori Alla luce della vigente normativa il personale addetto alla selezione e al prelievo dei donatori di sangue deve possedere requisiti di competenza e preparazione tecnica sufficienti a garantire la sicurezza del donatore e la qualità del sangue raccolto. Allo scopo il SIMT di Piacenza in collaborazione con AVIS Provinciale di Piacenza organizza con cadenza annuale un corso formativo volto alla preparazione teorico -pratica del personale. Gli operatori sanitari coinvolti nella selezione e nel prelievo del sangue in Provincia di Piacenza sono tenuti a partecipare a tale corso formativo al termine del quale viene rilasciato documento certificante le competenze acquisite. Il medico prelevatore, specificamente addetto alla selezione e al giudizio di idoneità alla donazione, è tenuto a compiere la propria attività secondo la normativa vigente e i protocolli adottati dal SIMT di Piacenza, d’intesa con AVIS Provinciale di Piacenza. Oltre a svolgere l’incarico fondamentale di selezione del donatore , valutandone l’idoneità al momento del prelievo, egli ha il compito di informare il direttore sanitario di sezione , anche qualora questi non sia presente al momento del prelievo , sui candidati donatori ammessi alla prima donazione e sul giudizio di idoneità formulato in base alla valutazione degli esami periodici e degli elementi clinici in suo possesso, nonché sulle informazioni fornitegli dal donatore; tale informazione deve essere segnalata utilizzando la cartella clinica del donatore , attraverso chiari riferimenti scritti. Il medico responsabile della selezione nella valutazione dell’idoneità alla donazione deve 19 poter operare senza atteggiamenti di pressione o di critica del personale associativo. Il personale infermieristico addetto al prelievo deve avere i requisiti previsti dalla normativa vigente: l’ampia gamma di funzioni e attività svolte in questo settore ne definisce sia l’importanza nell’ambito dell’equipe di prelievo sia le responsabilità insite nei compiti svolti. Il personale infermieristico è tenuto alla frequenza del corso formativo precedentemente citato e all’aggiornamento periodico delle proprie competenze in materia. Il personale tecnico eventualmente presente nell’equipe di prelievo ha funzioni ausiliarie rispetto a quelle medico - infermieristiche e può essere adibito a compiti di supporto organizzativo durante le sedute di prelievo, non essendo di sua competenza né le funzioni di selezione né le procedure di flebotomia. Il personale addetto a funzioni di segreteria , sia esso strutturato in ambito sanitario che volontario, deve svolgere i compiti affidatigli nel rispetto dei limiti posti dalla riservatezza e dalle leggi a tutela della privacy e può avere accesso a dati sensibili solo dopo formale incarico del titolare dei dati. Il Direttore sanitario di sezione è figura che, seppur non ben definita giuridicamente, riveste un ruolo importante nella gestione sanitaria dei donatori e può essere un valido aiuto al personale addetto al prelievo . Al di la dei compiti ad esso affidati dall'organizzazione associativa, egli può collaborare attivamente alla selezione e al prelievo dei donatori purché abbia partecipato a corsi di aggiornamento sul tema gestiti dal SIMT di Piacenza o da strutture pubbliche o associative accreditate alla formazione nel settore. 20 21