Impianti di aspirazione e filtrazione per polveri potenzialmente esplosive: - misure di prevenzione e protezione adottate per sistemi di filtrazione a secco inertizzazione con sistemi di filtrazione a umido Ing. Andrea Doardo SOSTANZE PERICOLOSE PER LA FORMAZIONE DI ATMOSFERE POTENZIAMENTE ESPLOSIVE GAS, VAPORI E NEBBIE sprigionate da: •VERNICI •DILUENTI •COLLE •RESINE •IDROCARBURI •OLI LEGGERI... POLVERI emesse da lavorazioni che coinvolgono: •METALLI LEGGERI •LEGNO •CUOIO •FIBRA DI CARBONIO •SEMENTI •ZUCCHERO •FARINE •CARTA, CARTONE •RIFIUTI •COMPOSTI ORGANICI COMBUSTIBILI... STATISTICHE INTERNAZIONALI SU INNESCHI E SOSTANZE COINVOLTE Statistiche sugli inneschi delle esplosioni: • 23% di origine meccanica • 9% dovuta a scariche elettrostatiche • 4% di origine elettrica Statistiche sulle sostanze interessate: • 34% legno • 28% cereali • 12% materie plastiche • 10% carbone • 10% metalli Esplosione polveri di cereali Esplosione elevatore grano Esplosione polveri di alluminio PROCEDURA CORRETTA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI E L'ACQUISTO DI APPARECCHIATURE CONFORMI CLASSIFICAZIONE DELLE ZONE PER GAS – NEBBIE – VAPORI – POLVERI ACQUISTO DI APPARTECCHIATURE E IMPIANTI CONFORMI VALUTAZIONE DEI RISCHI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI DA FORNIRE AL COSTRUTTORE PER LA CORRETTA PROGETTAZIONE SECONDO LA NORMATIVA ATEX (es. Pmax, Kst, MIE, Tcloud) ACQUISIZIONE DEI DATI DI PROGETTO: POLVERI POTENZIALMENTE ESPLOSIVE PRESENZA DI POLVERI COMBUSTIBILI: ► ORGANICHE ► DI METALLI LEGGERI CON GRANULOMETRIA < 500 micron (in realtà la soglia reale di pericolosità è circa 300 micron) LE POLVERI SONO SOSPETTE ESPLOSIVE PER ESSERE CERTI DELLA LORO PERICOLOSITA' E' NECESSARIO INVIARE UN CAMPIONE SIGNIFICATIVO DELLE POLVERI COSI' COME VENGONO LAVORATE AD UN LABORATORIO ACCREDITATO PER DETERMINARNE I PARAMETRI SIGNIFICATIVI DA CONSIDERARE POLVERI: I principali parametri da considerare CEI 31-56 – EN 1127-1 Pmax bar Kst bar*m/s Pressione massima ottenuta in un recipiente chiuso durante l’esplosione di un’atmosfera esplosiva determinata in condizioni di prova specificate. Indice di esplosività. (dP/dt)max*V^1/3=cost=Kst MIE mJ La più bassa energia elettrica immagazzinata in un condensatore che, al momento della scarica, è sufficiente per provocare l’accensione dell’atmosfera più infiammabile in condizioni di prova specificate. Tcloud °C La temperatura più bassa di una superficie calda su cui la miscela più infiammabile delle polveri con l’aria si accende in condizioni di prova specificate (MIT). Tlayer °C La temperatura più bassa di una superficie calda alla quale si verifica l’accensione in uno strato di polveri in condizioni di prova specificate. Dm 10-6m Diametro medio della particella di polvere (granulometria) LEL g/m3 Limite inferiore del campo di esplosione BZ 1-6 %umidità % LOC % resistività ohm*m Classe di combustione della polvere Percentuale umidità del campione Massima concentrazione di ossigeno in una miscela di sostanza infiammabile e aria e un gas inerte, nella quale non si verifica un’esplosione, determinata in condizioni di prova specificate. Resistività elettrica ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE DEI VAPORI E DELLE POLVERI INFIAMMABILI: ITER DEL FORNITORE ACQUISIZIONE DEI DATI NECESSARI PER LA PROGETTAZIONE VALUTAZIONE DEI RISCHI REALIZZAZIONE DI UNA IDONEA ASPIRAZIONE LOCALIZZATA CANALIZZAZIONI DI ASPIRAZIONE COSTRUITE IN MATERIALI CONDUTTIVI E CORRETTAMENTE MESSE A TERRA. IL SISTEMA DI ASPIRAZIONE DEVE ESSERE COMPOSTO DA APPARECCHIATURE ELETTRICHE E MECCANICHE IDONEE ALL'INSTALLAZIONE NELLE ZONE ATEX (APPARECCHIATURE DI CATEGORIA ADEGUATA) SISTEMA DI ABBATTIMENTO COSTRUITO SECONDO LE NORME ATEX ARMONIZZATE E CON COMPONENTI DI CATEGORIA IDONEA ALLE ZONE ATEX UNI EN 1127-1 “PREVENZIONE DELL'ESPLOSIONE E PROTEZIONE CONTRO L'ESPLOSIONE” VDI 2263 “ DUST FIRES AND EXPLOSION PROTECTION IN DUST EXTRACTING INSTALLATIONS” La priorità, sia per il costruttore che per l'utilizzatore, deve essere quella di evitare che possano manifestarsi atmosfere potenzialmente esplosive e che queste, se presenti, non possano venire in contatto con fonti di innesco efficaci. Qualora queste misure preventive siano insufficienti a raggiungere un livello soddisfacente di protezione, allora è necessario ricorrere a misure di protezione dall'esplosione che limitino gli effetti di qualunque esplosione ad un livello accettabile (tratto dalla VDI 2263). CLASSIFICAZIONE DELLE ZONE IN UN FILTRO A MANICHE PER POLVERI POTENZIALMENTE ESPLOSIVE Filtro a maniche in pressione Filtro a maniche in depressione TRATTO DALLA CEI 31-56 GUIDA ALL'APPLICAZIONE DELLA NORMA CEI 31-52 “CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI DOVE SONO O POSSONO ESSERE PRESENTI POLVERI COMBUSTIBILI” Esempio di zona pericolosa originata da una valvola rotativa (rotocella) sita in ambiente chiuso o aperto Esempio di zone pericolose originate da uno scarico, o anche travaso, continuo o frequente di polvere in un recipiente aperto con bocca di scarico bassa sotto il bordo del contenitore sito in ambiente aperto CLASSIFICAZIONE DELLE ZONE IN UN FILTRO A MANICHE PER POLVERI POTENZIALMENTE ESPLOSIVE INTERNO DEL FILTRO ZONA 20 ► APPARECCHIATURE A CONTATTO IN CATEGORIA 1D DIRETTIVA ATEX 94/9/EC NON DEVONO MANIFESTARSI FONTI DI INNESCO EFFICACI DURANTE IL NORMALE FUNZIONAMENTO E IN PRESENZA DI DUE SITUAZIONI DI GUASTO INDIPENDENTI (GUASTO RARO) Secondo la VDI 2263 è necessario proteggere un filtro soltanto quando la MIE della polvere è <1mJ. Tra 1mJ e 10mJ è necessaria la valutazione di esperti e con MIE>10 mJ sono sufficienti misure di PREVENZIONE Consideration Paper: How should the Directive be applied to filter units and vented silo bins? (revised version, as approved at the ATEX Standing Committee meeting on 22rd June 2009) 1. The filter or the silo bin has no moving parts or electrical equipment on the inside, and is located in a non hazardous area 2. The filter has moving parts inside that can be considered as mechanical equipment, such as a bag shaking mechanism, or a screw feeder to remove collected dust. The whole filter is located in a non-hazardous area 3. The complete filter or the silo bin has electrical equipment inside. In filters those electrical equipment may be a pressure switch, or level switch on the container that collects the dust, in silos level indicators are widely used 4. The silo bin or the complete apparatus with the filter is fitted by the manufacturer with explosion vent panels or doors, supplied by another manufacturer 5. The silo bin or the complete apparatus with the filter is fitted with explosion vent panels or doors produced and integrated into the filter or silo by the filter/silo manufacturer themselves 6. A - normally small - apparatus with only a filter sock, plastic collection bag and fan, but no metal enclosure 7. The silo or an apparatus with a filter is intended to be installed in an area, in which air/dust mixtures are unlikely to occur or, if they do occur, are likely to do so only infrequently and for a short period only CONSIDERATION PAPER CASO 1 1) The filter or the silo bin has no moving parts or electrical equipment on the inside, and is located in a non hazardous area FILTRO INSTALLATO IN AMBIENTE NON CLASSIFICATO NESSUNA SORGENTE INTERNA APPARATO NON RIENTRA NEL CAMPO DI APPLICAZIONE DELLA 94/9/CE CONSIDERATION PAPER CASO 2 2) The filter has moving parts inside that can be considered as mechanical equipment, such as a bag shaking mechanism, or a screw feeder to remove collected dust. The whole filter is located in a non-hazardous area FILTRO INSTALLATO IN AMBIENTE NON CLASSIFICATO SONO PRESENTI SORGENTI INTERNE (meccaniche) L’APPARECCHIO ASSOCIATO ALLE SORGENTI RIENTRA NEL CAMPO DI APPLICAZIONE DELLA 94/9/CE (IN CATEGORIA IDONEA) CONSIDERATION PAPER CASO 3 3) The complete filter or the silo bin has electrical equipment inside. In filters those electrical equipment may be a pressure switch, or level switch on the container that collects the dust, in silos level indicators are widely used FILTRO INSTALLATO IN AMBIENTE NON CLASSIFICATO SONO PRESENTI SORGENTI INTERNE (elettriche) L’APPARECCHIO ASSOCIATO ALLE SORGENTI RIENTRA NEL CAMPO DI APPLICAZIONE DELLA 94/9/CE (IN CATEGORIA IDONEA) CONSIDERATION PAPER CASO 4 4) The silo bin or the complete apparatus with the filter is fitted by the manufacturer with explosion vent panels or doors, supplied by another manufacturer • I dispositivi di scarico sono “Sistemi di protezione” secondo art.1 • Il Fabbricante di tali dispositivi di scarico applica la procedura di valutazione della conformità secondo art. 8.2 e marca i dispositivi CE • La scelta di tali dispositivi è eseguita dal Fabbricante dell’apparato • Il Fabbricante dell’apparato deve garantire la tenuta del contenitore in caso di esplosione anche se non ne è richiesta una formale certificazione • L’utilizzatore deve avere le dovute informazioni dal Fabbricante dell’apparato al fine di garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori nell’ambito delle direttive sociali di riferimento (D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81 – Titolo XI – protezione da atmosfere esplosive) CONSIDERATION PAPER Sorgenti di innesco di origine elettrostatica Electrostatic hazards may exist from insulating surfaces inside the filter, from the filter elements or from cone discharges in silos. This risk depends for example on the properties of the dust being collected, and other operating conditions. But any electrostatic risks are not considered as giving the filter or silos its own potential source of ignition, so these filters or silos do not fulfill the definition of equipment in Article 1(3)a The electrostatic risks can be covered by other directives, for example the Machinery Directive when the filter is part of a machine. In this case the manufacturer of the machine is responsible to avoid this risk according to the regulations of the Machinery Directive. In all cases these risks must be controlled by the user under Directive 1999/92. The electrostatic risks are covered in EN 13463-1. Eventuali sorgenti di innesco dovute a carica elettrostatica non sono considerate come “sorgenti proprie”. Il rischio elettrostatico può essere coperto dalla direttiva macchine se il filtro/silo è parte di un macchina Il rischio elettrostatico in ogni caso è coperto dalla direttiva utilizzatori 99/92/CE e dal D.Lgs. 81/08 Tit. XI SISTEMI DI PREVENZIONE DELL'ESPLOSIONE ALL'INTERNO DI FILTRI PER POLVERI POTENZIALMENTE ESPLOSIVE (VDI 2263) EVITARE LA FORMAZIONE DI ATMOSFERE POTENZIALMENTE ESPLOSIVE IMPEDIRE O RENDERE IMPROBABILE LA FORMAZIONE DI ACCUMULI ALL'INTERNO DEL FILTRO ► ACCORGIMENTI COSTRUTTIVI ► SISTEMI DI MONITORAGGIO ► CORRETTA MANUTENZIONE Mantenere il corpo filtro il più pulito possibile permette di minimizzare il rischio che si formino atmosfere potenzialmente esplosive al suo interno. Tuttavia, durante la pulizia pneumatica delle maniche, è molto difficile prevedere la concentrazione delle polveri, quindi è verosimile stabilire una zona 20 interna. SISTEMI DI PREVENZIONE DELL'ESPLOSIONE ALL'INTERNO DI FILTRI PER POLVERI POTENZIALMENTE ESPLOSIVE (VDI 2263) EVITARE LA FORMAZIONE DI FONTI DI INNESCO EFFICACI EVITARE INNESCHI DI ORIGINE ELETTROSTATICA, ELETTRICA E MECCANICA (OLTRE A TUTTE LE ALTRE FONTI DI INNESCO ELENCATE NELLA NORMA EN 1127-1) ► ► ► ► ► ► CORRETTA MESSA A TERRA DELLE PARTI CONDUTTIVE CORRETTA VERNICIATURA DELLE PARTI INTERNE CORRETTA SCELTA DEI TESSUTI FILTRANTI APPARECCHIATURE ELETTRICHE E MECCANICHE IN CATEGORIA ADEGUATA EVENTUALI APPARATI DI RILEVAMENTO E SPEGNIMENTO DELLE SCINTILLE EVENTUALI APPARATI DI RILEVAMENTO E SPEGNIMENTO DEGLI INCENDI UNI EN 1127-1 “PREVENZIONE DELL'ESPLOSIONE E PROTEZIONE CONTRO L'ESPLOSIONE” La norma EN 1127-1 elenca tutte le 13 sorgenti di accensione riconosciute: 1.Superfici calde 2.Fiamme e gas caldi (incluse le particelle calde) 3.Scintille di origine meccanica 4.Materiale elettrico 5.Correnti elettriche vaganti, protezione contro la corrosione catodica 6.Elettricità statica 7.Fulmine 8.Onde elettromagnetiche a radiofrequenza (RF) da 10^4 a 3x10^12 Hz 9.Onde elettromagnetiche da 3x10^11 a 3x10^15 Hz 10.Radiazioni ionizzanti 11.Ultrasuoni 12.Compressione adiabatica e onde d'urto 13.Reazioni esotermiche, inclusa l'autoaccensione delle polveri 21 PREVENZIONE O PROTEZIONE? CARICHE ELETTROSTATICHE MANICA NON CORRETTAMENTE MESSA A TERRA (es. per errore di installazione o per distacco/caduta) ► guasto raro ma non accettabile in zona 20 normalmente l'energia di una scarica elettrostatica è <10 mJ ► limite VDI2263 PLAUSIBILE PREVENZIONE O PROTEZIONE? SCINTILLE DI ORIGINE MECCANICA ASPIRAZIONE DA MACCHINARIO IN MOVIMENTO O DA PROCESSO CON PRODUZIONE DI SCINTILLE ► l'eventuale rilevazione e spegnimento delle scintille non è immune da guasti normalmente l'energia di una scintilla meccanica è <10 mJ, tuttavia, con MIT della polvere < 400°C, queste scintille possono diventare inneschi efficaci ► necessario valutare anche la MIT PREVENZIONE O PROTEZIONE? INCENDI LATENTI DEPOSITO DI UNA SCINTILLA SU UNO STRATO DI POLVERE ► incendio latente o brace la temperatura superficiale delle braci è in grado di innescare qualunque nube di polvere, anche con classe di combustione BZ1 o BZ2, soprattutto se la brace è alimentata dal flusso d'aria (es. deposito della brace sulla manica filtrante) ► limite VDI2263 NON PLAUSIBILE PREVENZIONE O PROTEZIONE? Dall'analisi delle casistiche più comuni, risulta quindi evidente che la protezione dei filtri per polveri potenzialmente esplosive è una condizione indispensabile per molte applicazioni. Essa potrà essere evitata soltanto nel caso in cui la presenza di un innesco efficace possa essere ragionevolmente esclusa attraverso un'apposita analisi dei rischi UNI EN 1127-1 “PREVENZIONE DELL'ESPLOSIONE E PROTEZIONE CONTRO L'ESPLOSIONE” Limitazione degli effetti delle esplosioni ad un livello accettabile mediante misure di protezione costruttive. In questo caso è accettata l'eventualità di un'esplosione PROTEZIONE Progettazione resistente all'esplosione Scarico dell'esplosione Soppressione dell'esplosione Prevenzione della propagazione delle fiamme e dell'esplosione SCARICO DELL'ESPLOSIONE: VENTING POSSIBILI POSIZIONEMENTI (NFPA 68-2007) SCARICO DELL'ESPLOSIONE: VENTING Condotti di scarico – deflettore (EN 14491) SCHEMI DI IMPIANTO (NFPA 654) Scarico e compartimentazione dell’esplosione Protezione dalla propagazione dell'esplosione utilizzando un sistema di isolamento meccanico Protezione dalla propagazione dell'esplosione utilizzando un sistema di isolamento chimico ESEMPI DI FILTRI IN ESECUZIONE “ATEX” CON ERRORI DI PROGETTAZIONE - Posizionamento venting - Corpo filtro in esecuzione pressopiegata (resistenza alla Pred ?) - Filtro non compartimentato - Scarico polveri non compartimentato - Filtro in pressione (creazione Atex nell'intorno!) PROGETTAZIONE RESISTENTE ALLA Pred: ESEMPI FEA FILTRI A PIANTA CIRCOLARE CASI PRATICI: IMPIANTI DI ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE POLVERI 1) IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE POLVERI DI ADDITIVI PER FONDERIA (St2) 2) IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE POLVERI DI ALLUMINIO DA CARTATRICI (St1) 3) IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE POLVERI DI PVC (St1) 4) IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE POLVERI DI CUOIO (St1) 1) IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE POLVERI DI ADDITIVI PER FONDERIA 1) IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE POLVERI DI ADDITIVI PER FONDERIA 1) IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE POLVERI DI ADDITIVI PER FONDERIA 1) IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE POLVERI DI ADDITIVI PER FONDERIA 1) IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE POLVERI DI ADDITIVI PER FONDERIA Impianto di abbattimento polveri St1 e St2. Filtri protetti con venting e barriera chimica 1) PROGETTAZIONE RESISTENTE ALLA PRESSIONE: FEA FILTRO A PIANTA CIRCOLARE 1), 2), 3), 4) PROGETTAZIONE RESISTENTE ALLA PRESSIONE: ESECUZIONE A PIANTA CIRCOLARE I filtri per il trattamento delle polveri Atex sono realizzati a pianta circolare per garantire la resistenza delle carpenterie alla pressione residua dell'esplosione, raggiunta all'interno del filtro una volta entrati in funzione i sistemi appena descritti. ► La realizzazione dei filtri a pianta poligonale potrebbe imporre la progettazione di strutture a deformazione permanente ► Nessuna deformazione plastica (prevista dalla 1127-1 ma difficilmente calcolabile) che costringerebbe allo smantellamento del filtro ► Idoneità all'installazione di tutti i sistemi di venting e di soppressione dell'esplosione ► Possibilità di sviluppo in verticale con conseguente minor ingombro a terra (compatibilmente con la velocità di decantazione delle polveri) ► 1), 2 ), 3), 4) PROGETTAZIONE RESISTENTE ALLA PRESSIONE: CANALI SALDATI Per il collegamento del filtro al dispositivo di disaccoppiamento e del filtro con il ventilatore è necessario utilizzare tubazioni che abbiano la stessa resistenza alla pressione residua dell'esplosione delle apparecchiature che collegano ► Le tubazioni standard aggraffate non hanno le prestazioni richieste ► Si utilizzano tubazioni saldate e flangiate di grosso spessore ► 2) IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE POLVERI DI ALLUMINIO DA CARTATRICI (FONDERIA DI ALLUMINIO) Sample: polvere metallica Max explosion pressure: Pmax = 5,3 bar Max rate of pressure rise: (dP/dT)max = 11 bar/s Product specific constant: Kmax = 3 m*bar/s CAMPIONE D[4,3] micron D (90%) micron D (50%) micron D (10%) micron Polvere metallica 335,4 618,2 280,0 102,4 2) IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE POLVERI DI ALLUMINIO DA CARTATRICI (FONDERIA DI ALLUMINIO) ASPIRAZIONE LOCALIZZATA (limitazione del volume Atex in prossimità della fonte di emissione) ► ► MESSA A TERRA DELL'IMPIANTO ► FILTRO A PIANTA CIRCOLARE ► CONDOTTI DI RACCORDO SALDATI ► FILTRO REALIZZATO IN ACCIAIO INOX PROTEZIONE DEL FILTRO DALL'ESPLOSIONE CON SOPPRESSIONE CHIMICA ► SISTEMA DI COMPARTIMENTAZIONE CON BARRIERA CHIMICA ► VALVOLA DI SCARICO DELLE POLVERI “FLAME AND EXPLOSION PROOF” ► VENTILATORE E APPARECCHIATURE, INSTALLATE IN ZONE ATEX, DI CATEGORIA ADEGUATA ► 3) IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE POLVERI DA LAVORAZIONE PVC (St1) ►ASPIRAZIONE LOCALIZZATA (limitazione del volume Atex in prossimità della fonte di emissione) ►MESSA A TERRA DELL'IMPIANTO ►FILTRO A PIANTA CIRCOLARE ►CONDOTTI DI RACCORDO SALDATI ►PROTEZIONE CON VENTING DEL FILTRO DALL'ESPLOSIONE ►SISTEMA DI COMPARTIMENTAZIONE CON FLAP VALVE ►VALVOLA DI SCARICO DELLE POLVERI “FLAME AND EXPLOSION PROOF” ►VENTILATORE E APPARECCHIATURE, INSTALLATE IN ZONE ATEX, DI CATEGORIA ADEGUATA 3) IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE POLVERI DA LAVORAZIONE PVC (St1) Particolare valvola flap-valve di isolamento dei condotti a monte 4) IMPIANTO DI ASPIRAZIONE E FILTRAZIONE POLVERI DI CUOIO (St1) ASPIRAZIONE LOCALIZZATA (limitazione del volume Atex in prossimità della fonte di emissione) ► ► MESSA A TERRA DELL'IMPIANTO ► FILTRO A PIANTA CIRCOLARE ► CONDOTTI DI RACCORDO SALDATI PROTEZIONE DEL FILTRO DALL'ESPLOSIONE CON VENTING ► ► SISTEMA DI COMPARTIMENTAZIONE CON FLAP VALVE VALVOLA DI SCARICO DELLE POLVERI “FLAME AND EXPLOSION PROOF” ► VENTILATORE E APPARECCHIATURE, INSTALLATE IN ZONE ATEX, DI CATEGORIA ADEGUATA ► SISTEMA DI RILEVAZIONE E SPEGNIMENTO DELLE SCINTILLE ► SISTEMA DI RILEVAZIONE E SPEGNIMENTO DELLA FIAMMA ► TECNOLOGIA A UMIDO E ATEX polveri combustibili Lo scrubber utilizza al suo interno un fluido inerte (acqua) per il lavaggio delle polveri che quindi risultano inertizzate, non è infatti possibile innescare le polveri quando esse sono bagnate o immerse in acqua. All’interno dell’apparecchiatura filtrante viene impedito lo sviluppo di un’atmosfera esplosiva dovuta alla presenza di polveri combustibili con concentrazioni superiori al LEL. L’aggiunta di un grande quantitativo d’acqua oltre a rendere le polveri non esplodibili, le rende anche ininfiammabili. Questo aspetto rende gli scrubber ad acqua particolarmente indicati nel trattamento di flussi provenienti da processi intrinsecamente correlati a rischi di incendio e di esplosione per i quali è impossibile il ricorso a tecniche di abbattimento a secco o per i quali non è realistico ottenere i dati di esplosività delle polveri (es.: mulini per la macinazione dei rottami metallici). La tecnologia a umido non è utilizzabile qualora le polveri, reagendo con essa, producano sostanze gassose nocive o infiammabili (es.: siliciuro di calcio) TECNOLOGIA A UMIDO E ATEX polveri di alluminio Nota sulla filtrazione a umido dell’alluminio: Il contatto tra l’alluminio e l’acqua genera idrogeno secondo la reazione: 2Al + 3H2O → Al2O3 + 3H2 + calore Lo sviluppo di idrogeno si ferma nel momento in cui la superficie del granello di polvere di alluminio si ricopre del suo stesso ossido che, di fatto, lo passiva. La reazione è favorita da temperature elevate ed è molto lenta a temperatura ambiente. Alcuni sali in concentrazioni adeguate possono favorire la reazione di sviluppo rimuovendo il layer di ossido, va tuttavia considerato che lo scrubber non prevede dosaggi di reagenti chimici. Per avere la formazione di una Atex dovuta al gas è necessario comunque che la concentrazione dell’idrogeno superi il LEL (4% v/v = 3500 mg/Nm3). Dati sperimentali (*) indicano un tasso di sviluppo dell’idrogeno di circa 8*107gH2/sec*gAl (in condizioni favorite da una speciale attivazione meccanica e termica dell’alluminio, cosa che è moto difficile ottenere non volutamente, possiamo tuttavia considerarlo un dato cautelativo). Se consideriamo ad esempio che in uno scrubber da 10000 Nm3/h possa essere presente una quantità media di 100 kg/h di alluminio in vasca, ho la formazione di 288 g/h di idrogeno pari ad una concentrazione di 28,8 mg/Nm3, pari a meno del 5% del LEL. TECNOLOGIA A UMIDO E ATEX polveri di alluminio (*) “Reaction of Aluminum with Water to Produce Hydrogen” “A Study of Issues Related to the Use of Aluminum for On-Board Vehicular Hydrogen Storage” U.S. Department of Energy SCRUBBER VENTURI Descrizione della macchina La tecnologia a umido principale per la depolverazione di un flusso d’aria convogliato è certamente lo scrubber Venturi La gola del Venturi è la porzione più stretta della sezione convergente – divergente dove la velocità e la turbolenza del fluido sono maggiori. Il gas da trattare, spinto a velocità anche superiori ai 50 m/s, costringe il liquido di lavaggio a distribuirsi in finissime goccioline che urtano le particelle di polvere appesantendole. Una parte dell'energia spesa nella gola viene recuperata nel divergente dove la velocità decresce agevolando la precipitazione degli agglomerati. La velocità nella gola del venturi viene scelta in base all’efficienza di abbattimento richiesta (valutata con formule matematiche) e alla granulometria delle polveri da abbattere. Lo scrubber Venturi ad alta efficienza sfrutta l'effetto della turbolenza creata nel fluido nella sezione convergente – divergente di uno o più tubi venturi. Nella sezione convergente il decremento dell'area di flusso costringe il gas ad aumentare la propria velocità, di conseguenza l'estrema turbolenza indotta favorisce l'atomizzazione del liquido di lavaggio che viene iniettato nello scrubber appena sopra la gola. La polverizzazione del liquido in micro-gocce aumenta la probabilità di contatto tra l'inquinante ed il liquido stesso. La miscela gas-liquido così formata decelera muovendosi lungo il divergente favorendo l'impatto e quindi l'agglomerazione tra le particelle. L'aria depurata passa quindi attraverso la torre di separazione o attraverso un separatore di gocce che ha la funzione sia di abbattere gli inquinanti ancora presenti, sia di provvedere alla separazione delle gocce d’acqua trascinate dal flusso gassoso. TORRI VENTURI (ISV) D.g.r. 30 maggio 2012 - n. IX/3552 SCRUBBER VENTURI Efficienza di abbattimento SCRUBBER VENTURI Efficienza di abbattimento SCRUBBER VENTURI Torre di separazione a riempimento SCRUBBER VENTURI Abbattimento polveri combustibili QUANDO? ➔ ➔ ➔ ➔ Abbattimento di polveri combustibili in flussi ad elevata portata (difficile resistenza alla Pred di un filtro a secco) In situazioni dove è difficile la protezione e l’isolamento di un filtro a secco (polveri con elevati Kst e Pmax, polveri metalliche) Abbattimento simultaneo di polveri e vapori (Nota: se i vapori sono combustibili ottengo una miscela ibrida con aumento del Kst delle polveri) Possibilità di incrementare l’efficienza aggiungendo una torre a riempimento) PERCHE’ SI? ➔ Efficienze di abbattimento elevate (>99%) ➔ Poca manutenzione ➔ Apparecchiatura scarsamente soggetta ad intasamento, anche con polveri aggreganti o adesive (spesso incompatibili con un filtro a tessuto) DOVE? ➔ Forni di recupero rottami di alluminio (nerofumo, kerosene) ➔ Mulini di macinazione acciaio e alluminio ➔ Produzione e utilizzo pigmenti su base organica e inorganica ➔ Stoccaggio e lavorazione cereali (possibile recupero delle acque) ➔ Impianti di produzione fertilizzanti (possibile recupero delle acque, contemporanea deodorizzazione del flusso con appositi dosaggi) PERCHE’ NO? ➔ Elevate perdite di carico (anche >500 mmH2O) ➔ Trattamento e smaltimento di fanghi (necessità di draghe, decantatori, sistemi chimico fisici, ispessimento) ➔ Difficile o impossibile recuperare le polveri abbattute SCRUBBER VENTURI con packed tower SCRUBBER VENTURI con packed tower SCRUBBER VENTURI shredder SCRUBBER VENTURI shredder