I CETACEI
Ivano Iaccio 1^ C
Scuola Media Statale “Salvo D’Acquisto”
Cerveteri (Roma)
I CETACEI
I cetacei sono probabilmente i mammiferi più specializzati,
con un corpo affusolato privo di peli simile a quello dei pesci,
arti anteriori pinniformi e arti posteriori vestiginali (situati
all’interno della massa corporea). Tuttavia sono mammiferi a
tutti gli effetti: respirano con i polmoni e hanno ghiandole
mammarie con cui allattano i piccoli.
Essi si dividono in misticeti (come megattere e balene
franche) e in odontoceti (come delfini e focene) e sono
presenti in tutti i mari del mondo: alcune specie vivono anche
nei fiumi tropicali e subtropicali.
I
MISTICETI
L’aspetto più notevole dei misticeti è la loro dimensione,
che va dai 6,5 metri di lunghezza nella balena franca pigmea
ai 33 nella balenottera azzurra. Un altro tratto che
caratterizza questi cetacei sono i fanoni, che filtrano l’ acqua
trattenendo il cibo. Questo gruppo comprende la balena
grigia, le balenottere (fra cui la megattera e la balenottera
azzurra), e la balena franca. Vivono soprattutto nelle regioni
artiche e antartiche, ma sono presenti in tutti gli oceani del
mondo, solitamente nelle acque profonde.
GLI
ODONTOCETI
Il gruppo degli odontoceti è molto più vario di quello dei
misticeti e comprende quasi il 90 per cento dei cetacei. Agli
odontoceti appartengono i delfini (fra cui anche l’orca), i delfini di
fiume, le focene, i beluga o balene bianche, i capodogli e gli zifi.
La maggior parte è di medie dimensioni e tutti sono provvisti di
denti. Sulla fronte hanno un rigonfiamento pieno di fluido
chiamato “melone”, mentre il muso è solitamente allungato.
Gli odontoceti sono presenti in tutto il mondo nelle acque
profonde e lungo le coste, e solo poche specie vivono nelle acque
dolci. Alcuni odontoceti compiono delle migrazioni, ma soltanto il
capodoglio percorre lunghe distanze.
LE
DIMENSIONI
DEI CETACEI
ANATOMIA
I cetacei possiedono un corpo idrodinamico, privo di peli
per ridurre l’attrito con l’acqua e con le prominenze esterne
ridotte all’essenziale: pinne per governare il corpo, una pinna
caudale formata da due espansioni cutanee poste
orizzontalmente e, in genere, una pinna dorsale che serve da
stabilizzatore. Anche i genitali sono nascosti dalla massa
corporea. Altri adattamenti alla vita acquatica sono costituiti
dallo spesso strato di grasso sottocutaneo, che mantiene il
calore corporeo, e dallo scheletro di natura spugnosa
impregnato di olio.
ANATOMIA
I cetacei respirano attraverso uno sfiatatoio (gli odontoceti)
o due (i misticeti). Gli sfiatatoi sono orifizi solitamente situati
in posizione dorsale sul cranio.
Gli odontoceti sono dotati di un cervello grande all’incirca
come quello dei primati e sono noti per la loro intelligenza; i
misticeti, invece, possiedono un cervello relativamente piccolo.
Al posto dei denti, i misticeti hanno da 130 a 400 fanoni sui
due lati della mascella. Ciascuna di queste lamine cornee ha i
margini interni sfrangiati per filtrare il cibo.
ANATOMIA
I denti degli odontoceti sono semplici, conici e, nella
maggior parte delle specie, molto numerosi. Le mascelle
possono essere allungate fino a formare un rostro, come nei
delfini.
La coda, grazie al suo movimento verticale, è il principale
strumento di propulsione dei cetacei. La sua potenza è tale da
spingere fuori dall’ acqua due terzi del corpo di una balena.
I SENSI
I cetacei hanno un udito molto sviluppato e una vista
discreta (sott’acqua è eccellente fino a circa 1 metro e nell’aria
fino a 2 metri e mezzo, ma la loro visione dei colori è molto
limitata). Alcune specie possono mettere a fuoco entrambi gli
occhi sugli oggetti che hanno di fronte, al di sopra e dietro
loro, e possono muoverli in modo indipendente.
Alcuni delfini d’acqua dolce, invece, sono quasi ciechi.
I SENSI
Gli odontoceti emettono suoni ad alta frequenza per
l’ecolocalizzazione e comunicano con un’ampia gamma di
suoni udibili dall’orecchio umano.
Altri cetacei emettono suoni modulati, ma questo è un
fenomeno meno studiato.
I cetacei non hanno il senso dell’odorato.
LA RIPRODUZIONE
Alcune balene, fra cui le balenottere,
si riproducono in inverno. Migrano dai
luoghi estivi ricchi di cibo dei mari
polari verso le acque tropicali (di solito
intorno a gruppi di isole o presso le
coste) dove le femmine mettono alla
luce i piccoli per poi rimanere di nuovo
incinte. In primavera fanno ritorno alle
acque più fredde per nutrirsi.
Altre balene si riproducono
stagionalmente, ma senza emigrare.
LA RIPRODUZIONE
Dopo aver partorito, la femmina
aiuta i neonati a raggiungere la
superficie dell’acqua per respirare. In
alcune specie di delfini anche altri
membri del branco possono aiutarla in
questa operazione.
I piccoli cetacei vengono allattati
finché sono abbastanza grandi per
nutrirsi con cibi solidi. Le mammelle del
delfino si trovano in una tasca come
negli altri cetacei.
IL NUTRIMENTO
DEI MISTICETI
Mentre la balena grigia si nutre di piccoli crostacei chiamati
“anfipodi”, la balena franca e le balenottere mangiano crostacei
planctonici che vivono vicino alla superficie dell’acqua. La balena
franca nuota lentamente nelle secche tenendo la bocca aperta
per separare il plancton dall’acqua.
Le balenottere, invece, sono cacciatrici più attive e di solito
accerchiano le prede nuotando loro intorno. Quando si nutrono, i
solchi della gola si rilassano e la mandibola diventa una specie di
grosso sacco in cui entra l’acqua: quando questa viene espulsa,
le prede restano imprigionate nei fanoni.
IL NUTRIMENTO
DEI MISTICETI
Le focene, di dimensioni più grosse, hanno i fanoni provvisti
di filamenti molto sottili che intrappolano crostacei come il krill
e pesci minuscoli.
Le specie più piccole hanno filamenti più grossolani per
catturare crostacei più grossi e piccoli pesci.
La balena grigia si nutre smuovendo il muso relativamente
corto i sedimenti marini e inghiottendo le prede assieme a
sabbia, limo e sassolini.
IL NUTRIMENTO
DEGLI
ODONTOCETI
Gli odontoceti catturano le loro prede singolarmente. I denti
regolari dalla forma conica di questo gruppo sono adatti per
afferrare i pesci scivolosi.
I capodogli si nutrono soprattutto di calamari (o di altri
animali acquatici come i polpi) e gli zifi hanno una dieta mista
di pesci e calamari.
Le orche mangiano altre balene, pesci e foche, oppure
rompono il ghiaccio del pack per far cadere le prede in acqua.
IL NUTRIMENTO
DEGLI
ODONTOCETI
Le specie che si nutrono di pesci di solito hanno molti denti
per tenere saldamente la preda che si dibatte, mentre quelle
che mangiano calamari e polipi ne hanno in numero minore.
I capodogli hanno denti funzionali solo nella mandibola (che
è molto stretta) e le prede vengono trattenute saldamente fra
i denti e il palato rigido della mascella.
Tutti gli odontoceti usano l’ecolocalizzazione per individuare
le prede ed evitare di urtare contro gli oggetti che incontrano.
LA SOPRAVVIVENZA SOTT’ACQUA
Tutti i cetacei, anche se respirano l’aria, possono
rimanere sott’acqua per lunghi periodi di tempo ritornando
in superficie solo per espirare.
Per rimanere sott’acqua il battito cardiaco rallenta fino
alla metà del ritmo usuale.
La pressione dell’acqua spinge il sangue presente nei
vasi sanguigni vicino alla pelle verso gli organi interni, e
comprime i polmoni che spingono l’aria nella trachea e nei
dotti nasali, dove parte di essa viene assorbita da
secrezioni schiumose lungo le pareti del tratto respiratorio.
LA SOPRAVVIVENZA SOTT’ACQUA
Alcuni odontoceti si immergono a grande profondità in
cerca delle loro prede.
I capodogli in cerca di calamari si tuffano più in
profondità degli altri cetacei. Possono scendere fino a 1000
metri e restare sott’acqua per 90 minuti.
Quando raggiungono la superficie, i cetacei aprono gli
sfiatatoi e rilasciano uno spruzzo di gocce d’olio prima di
fare un altro respiro.
LA
COMUNICAZIONE
DEI MISTICETI
I misticeti comunicano con una grande varietà di suoni che
vanno da stridii a brontolii. Sono famosi i “canti” del maschio della
megattera, emessi d’inverno nel periodo degli accoppiamenti e che
sono una serie ripetuta di note basse e alte che variano
gradualmente con il progredire della stagione.
Questi canti sono fondamentali per comunicare nella vastità
degli oceani. Altre specie usano suoni differenti: la balenottera
comune, per esempio, lancia un richiamo che non può essere udito
dall’orecchio umano e copre lunghe distanze attraverso l’oceano.
IL COMPORTAMENTO
SOCIALE DEGLI ODONTOCETI
La maggior parte degli odontoceti vive in branchi composti
da 10 a più di 1000 individui (come in alcune specie di delfini).
L’organizzazione è poco nota, ma si ipotizza l’esistenza di
strutture sociali complesse poiché all’interno dei branchi si
formano sottogruppi che svolgono compiti indipendenti, come
andare in cerca di cibo. Alcune specie, soprattutto le orche,
sembrano collaborare nella caccia, raggruppando le prede per
poi circondarle e intrappolarle.
I delfini, quando nuotano in formazione, compiono balzi
fuori dall’acqua. Forse è solo un comportamento giocoso o
forse un modo per comunicare fra loro.
LA CONSERVAZIONE
In passato le balene venivano cacciate per la carne, le
ossa e il grasso. Nel XX secolo, la caccia intensiva e
l’impiego di nuove tecnologie, come i pescherecci d’alto
mare, ha ridotto in modo drastico il numero delle specie.
Nel 1966, l’International Whaling Commission
(Commissione internazionale delle balene) ha vietato la
caccia di alcune specie che, in seguito, sono riuscite a
riprendersi. La caccia commerciale delle balene è stata
vietata del tutto nel 1986. Oggi il rischio maggiore che
corrono i cetacei più piccoli è quello di annegare quando
restano imprigionati nelle reti da pesca.
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