Progetto AMBIENTIAMOCI!
L’educazione ambientale come strumento di coesione sociale
Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Monitoraggio di Tursiops truncatus nel
Parco Nazionale dell’Arcipelago di
La Maddalena
Liceo Classico Statale “G. Garibaldi” La
Maddalena (OT)
Prof.ssa Paola Cutroneo
Liceo Scientifico - classe II A
Dott. Luca Bittau
2° incontro:
Lezione:Il Tursiope
1° incontro:
Lezione: I Cetacei
5° incontro:
Dibattito e
preparazione del lavoro
3° incontro:
Il Monitoraggio
4° incontro:
Survey a mare
I CETACEI
I cetacei sono un ordine di mammiferi placentati completamente adattatisi alla vita
acquatica. Il nome cetaceo deriva dal greco kētos, che significa balena o mostro
marino e fu introdotto da Aristotele per designare gli animali acquatici dotati di
respirazione polmonare. Presentano un corpo fusiforme, simile a quello dei pesci,
che assicura loro una maggiore idrodinamicità. Gli arti anteriori sono modificati in
pinne; gli arti posteriori come tali sono assenti, ma sono presenti solo alcune ossa
vestigiali, non collegate al bacino e nascoste dentro il corpo. La pinna caudale è
disposta orizzontalmente e divisa in due lobi. Sono generalmente privi di peli e
sono isolati termicamente da uno spesso strato di grasso.
L'ordine Cetacea comprende circa 85 specie,quasi tutte marine tranne 5 specie di
delfini di acqua dolce. Le specie sono suddivise in due sottordini: Mysticeti ed
Odontoceti. Tra i misticeti si trovano gli animali comunemente chiamati balene, i
più grandi conosciuti al mondo: in particolare la balenottera azzurra è il più
grande animale oggi esistente sulla Terra. Tra gli odontoceti, invece, si trovano
delfini e orche, spesso allevati e addestrati nei delfinari.
La branca della biologia che si occupa dello studio di questi animali è la cetologia.
MORFOLOGIA
Essendosi evoluti da progenitori terrestri, i Cetacei hanno dovuto sviluppare notevoli
adattamenti anatomici e fisiologici per poter condurre una vita completamente
acquatica:
Descrizione dei caratteri morfologici di un misticeto e di un odontoceto:
• il corpo è fusiforme ed ha assunto nel corso dell’evoluzione una forma
idrodinamica simile a quella di un pesce;
• sul dorso è comparsa una pinna dorsale, formata da tessuto connettivo;
• gli arti anteriori si sono modificati in pinne pettorali (flipper) ed hanno assunto la
forma di pagaie;
• l'estremità della coda è piatta, formata da due lobi;
• gli arti posteriori sono assenti e di essi rimangono piccole ossa nascoste all'interno
del corpo;
• sulla sommità del capo è presente uno sfiatatoio;
• i peli scompaiono completamente dopo i primi mesi di vita;
• i padiglioni auricolari sono assenti;
• i genitali esterni sono nascosti all'interno di tasche.
La principale caratteristica che distingue gli Odontoceti dai Misticeti è la presenza
dei denti nei primi e dei fanoni nei secondi.
MYSTICETE
ODONTOCETE
FISIOLOGIA
Nel corso dell'evoluzione la pelliccia è completamente scomparsa, le labbra sono
ridotte e non funzionali, le narici si sono spostate sulla testa e trasformate in
sfiatatoi; gli arti anteriori sono generalmente corti, modificati in un paio di
pinne, degli arti posteriori si sono trasformati in una "coda", simile a quella di
molti pesci ma posta in orizzontale: la pinna caudale. La maggioranza delle
specie ha una pinna dorsale. La locomozione è assicurata dalle ondulazioni della
parte posteriore del corpo e dal battito della pinna caudale. Il peso specifico di
quasi tutti i cetacei è leggermente superiore all'acqua di mare, quindi devono
mantenersi in movimento per non affondare. La maggioranza delle specie ha una
vita sociale complessa e sviluppata.
TERMOREGOLAZIONE
Come tutti i mammiferi, i cetacei sono animali omeotermi e quindi hanno la
necessità di mantenere costante la temperatura corporea.
L'acqua ha una conducibilità termica elevata, che si traduce in un tasso di
trasferimento del calore superiore di circa 24 volte rispetto a quello dell'aria, e
quindi, complice anche la mancanza dei peli, questi animali hanno dovuto
sviluppare dei meccanismi efficaci per assicurare la termoregolazione. Un
importante ruolo viene svolto dallo spesso strato di grasso e tessuto connettivo
presente sotto la pelle, a livello dell'ipoderma. Questo pannicolo adiposo
funziona come un isolante termico, che evita la dispersione del calore in modo
molto efficiente.
Nella pinna dorsale e nei lobi della pinna caudale è presente una fitta rete
superficiale di capillari sanguigni chiamata rete mirabile, che dà un importante
contributo alla termoregolazione agendo come uno scambiatore di calore
controcorrente. Il calore passa infatti dalle arterie, che trasportano sangue più
caldo proveniente dall’interno del corpo, ai capillari venosi della rete che le
circondano, nei quali scorre nel verso opposto il sangue che è stato raffreddato
dall’acqua esterna.
ALIMENTAZIONE
Tutti i Cetacei sono organismi predatori e si trovano al vertice della catena
alimentare. Sono pochi i nemici naturali di questi animali, e il più pericoloso è
sicuramente
l'uomo.
I misticeti si nutrono generalmente di piccoli organismi planctonici e di piccoli
pesci, mentre gli odontoceti predano organismi di dimensioni maggiori, come
cefalopodi, soprattutto calamari e pesci. Le orche, uniche tra i Cetacei, si cibano
anche di mammiferi marini, quali otarie (Otariidae) e focene. Da ciò deriva il
nome comune inglese di questi animali, Killer Whale.
IL TURSIOPE (Tursiops truncatus)
Il Tursiope è il più grande dei delfini
con il rostro e viene usato negli
istituti di ricerca per gli studi sui
comportamenti
dei
cetacei
.
Raggiunge 1,9-4 metri e arriva a un
peso di 500kg. La pinna dorsale
misura poco più di 20 cm, le ventrali
30-50 e quella caudale 60. Presenta
un melone sulla testa, formato da
tessuto adiposo e un muso con un
“becco” corto e tozzo, con 18-27
paia di denti conici impiantati nella
mascella e nella mandibola. La vita
sociale e le abitudini alimentari di
questi cetacei variano secondo le
zone, così come il tipo di salti, le
tecniche di caccia, i suoni e i
richiami. Gli appartenenti al branco
comunicano tra loro tramite
vocalizzazioni, i cui suoni sembra
permettano
l’identificazione
individuale.
Ecolocalizzazione e riproduzione
Questa specie si nutre di numerosi tipi di
pesce, molluschi e crostacei che
individua
tramite la vista o con
l’ecolocalizzazione, il suo uso è che gli
odontocenti emettono suoni ad alta
frequenza. Essi vengono riflessi dagli
ostacoli che incontrano. Il melone e un
rigonfiamento pieno di fluido che
cambia forma a seconda dell’eco riflessa
dalla preda. I suoni riflessi passano
attraverso la mascella. Estremamente
vivace e intelligente, vive in gruppi più o
meno grandi. Tra i maschi esiste una
gerarchia basata sulle dimensioni, nel
periodo
riproduttivo
lottano
per
contendersi le femmine. Dopo un
periodo di gestazione di 12 mesi nasce
solitamente un solo piccolo, che viene
allattato per oltre un anno, anche se
inizia a mangiare altro cibo a partire da
sei mesi, e rimane con la madre per altri
tre o quattro anni.
DISTRIBUZIONE E HABITAT
Comportamento e intelligenza
Che cos’è il monitoraggio?
Ad ogni uscita in mare, che finisca con un avvistamento o
no, vengono riportati dati meteorologici sia del giorno stesso
che dei precedenti, dati climatici quali la temperatura
dell'acqua, inquinamento ecc., dati sull'attività antropica
presente, informazioni da diportisti e pescatori. Questo
permette di ricostruire le caratteristiche dell'habitat che
stiamo studiando e nel tempo anche quelle della nicchia in
particolare su cui operiamo.
Survey a mare
•
•
IL 27 aprile siamo usciti in mare per un survey, per riuscire a vedere
qualche tursiope nelle acque dell’arcipelago. Siamo partiti da cala
Mangiavolpe a bordo di due gommoni. Durante il monitoraggio abbiamo
circumnavigato l’isola di Caprera, siamo entrati nelle acque di
Cannigione, infine siamo rientrati a La Maddalena passando per Capo
D’Orso e Santo Stefano. Sfortunatamente non siamo riusciti a centrare
l’obbiettivo prefissato, ma abbiamo appreso notizie sui metodi di
monitoraggio, attraverso l’uso di strumenti quali il GPS, l’ecoscandaglio
e l’anemometro (che misura in nodi la velocità del vento). Inoltre
abbiamo ottenuto informazioni sui volatili osservati, quali berte minori
e maggiori e il marangone dal ciuffo.
Ecco di seguito alcuni dati raccolti durante il survey:
La partenza, ore 8:27
Variazioni condizioni meteo
ore
8:20
9:08
9:39
mare
0-1
2
0-1
vento
W 9kts
NNE 6,3kts
NNE 4,5kts
cielo
1
1
2
ore
10:09
10:41
11.11
mare
2
2
2
vento
N 8,0kts
N 6,5kts
NNW 7,0
cielo
2
2
2
Per quanto riguarda la raccolta dati sulla fauna marina e sulle imbarcazioni (vela,
motore, pesca) ecco qualche dato.
Pesce: Abbiamo notato attraverso gli strumenti a nostra disposizione, la quasi
assenza di pesce, tranne qualche caso isolato e un banco di pesce nei pressi di
Punta Rossa, Caprera.
ore
pesce
ore
pesce
8:46
4p 39m
10:19
2p 46m
9:16
1p 31m
10:34
1p 45m
9:49
0p 60m
10:49
2p 28m
10:04
0p 26m
11:04
10p 36m
Imbarcazioni: abbiamo osservato, nel tratto di mare percorso, un discreto traffico di
imbarcazioni, la maggior parte a motore.
vela
5
motore
13
pesca
8
Il nuovo ponte di
Caprera
I pescherecci e i delfini,
antagonisti uno dell’altro:
quando il pescatore getta le reti
in mare, il delfino mangia i
pesci incastrati, ma il più delle
volte rimane intrappolato a sua
volta e muore. Come andrà a
finire?
Il faro di
Capo d’Orso...
Alla fine ... dobbiamo
accontentarci di questi
“delfini”…
Hanno collaborato ……
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federico alia
alessandro battaglia
lorenzo delcuratolo
mario dilaria
arianna d’oriano
silvia esposito
alessandro favale
giorgia frau
romeo iannone
jordan kendziora
dario lattanzi
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emmanuele malleo
giovanni mureddu
marco mureddu
alessio nieddu
matteo pagano
francesco peana
alessandro perra
giordano ronchi
stefano serra
stefania sirena
Prof.ssa paola cutroneo
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