DISRUPTING IDEAS for FRIULI VENEZIA GIULIA Conservativi quanto necessario, innovativi il più possibile INCONTRO 1 19 giugno 2015, 15.30 - 18.30 TECNOLOGIA E MANIFATTURA Interverranno: Alberto Felice De Toni - Magnifico Rettore Università degli Studi di Udine Luca Atti – IoE Consultant Cisco Roberto Siagri - Presidente Eurotech spa Ncola Zille – Presidente Polo Tecnologico di Pordenone Franco Scolari - Direttore Polo Tecnologico di Pordenone Sergio Bolzonello - Vicepresidente Regione FVG Maurizio Fermeglia - Magnifico Rettore Università degli Studi di Trieste Conduttore: Ferdinando Azzariti, Presidente Salone d’Impresa spa Ci sono voluti anni o anche decenni perché innovazioni dirompenti arrivassero a scalzare prodotti e servizi dominanti. Oggi invece qualsiasi business può essere praticamente devastato in una notte da un concorrente migliore e più economico. Come può un manager proteggere se stesso e sfruttare la potenza della Big Bang Disruption? L'elettronica di consumo lotta da tempo in un mondo di miglioramenti tecnologici che procedono a ritmi esponenziali e di prodotti dal ciclo di vita breve. Ma fino a poco tempo fa alberghi, taxi, medici e fornitori di energia avevano poco da temere dalla rivoluzione digitale. Quei giorni sono finiti per sempre. Prodotti basati sul software stanno sostituendo i beni fisici. E ogni fornitore di servizi deve competere con strumenti cloud-based che offrono ai clienti un modo migliore per interagire. Oggi, start-up con esperienza minima e senza capitali possono smontare la vostra strategia prima ancora che iniziate a capire che cosa sta succedendo. Scordatevi il "dilemma dell'innovatore": questo è il disastro dell'innovatore. E si sta verificando in quasi tutti i settori. Peggio ancora, i Big Bang disruptor possono anche non vedervi come concorrenti. Non adottano il vostro approccio al servizio clienti e non stanno studiando la vostra linea di prodotti per offrire prezzi migliori. La buona notizia è che qualunque azienda può padroneggiare la strategia delle start-up. Se Copernico ha dato una scossa alle nostre pretese di essere al centro di tutto, se Darwin ha abbattuto il piedestallo biologico su ci eravamo sistemati e se Freud ha fatto a pezzi gli antichi stereotipi di mente e personalità, è arrivato il momento di riconoscere una nuova realtà ancora più spiazzante: i computer e gli smartphone ci hanno inferto altri sonori schiaffi, scaraventandoci nella Quarta Rivoluzione. Il mondo, infatti, è diventato un'«infosfera» un habitat artificiale affollato di dati e plasmato da esperienze condivise – e ne siamo stati ingoiati. Ci troviamo in ruoli di comprimari o, meglio, secondo il neologismo di Floridi, in quello di «inforganismi». L'intelligenza ha preso le forme di una proprietà emergente, collettiva, sia umana sia elettronica, di neuroni e di bit. E dobbiamo cercare di capire e adeguarci alle metamorfosi dell'«onlife», la vita costantemente connessa. L'high tech, infatti, corre così tanto che tutto il resto è in ritardo. Compresa ciò che lui definisce la «cultura condivisa», per non parlare delle norme e delle leggi. E allo stesso tempo vacillano le nostre emozioni, il lato semisegreto che mettiamo così volentieri a disposizione di sistemi immensamente grandi, come i social network. Una parte di noi è virtuale, ma restiamo apprendisti ingenui. Spesso impreparati e pasticcioni. Anche nei riferimenti morali si aprono crepe vistose e non è un caso che Floridi faccia parte (unico italiano) del comitato per il diritto all'oblio di Google. Oggi basta cliccare "search" e tutto viene rigurgitato. Internet è una rete a strascico e le cose vengono a galla sulla stessa linea». Zappos, the Amazon-owned online retailer, confirmed with the Las Vegas Sun that 210 of its 1,503 employees — nearly 14% of the company — took a buyout deal after CEO Tony Hsieh announced the company was completely ridding itself of manager roles and job titles. The company, well known for its experiments involving corporate culture, has been transitioning to a self-management organizational structure known as Holacracy since 2013. Entering this year, about 85% of the company had made the transition. Hsieh sent a nearly 5,000-word company-wide memo in late March that explained that any employee who was not satisfied with the transformation by April 30 could leave with three months' severance. The memo was leaked by Quartz and later published by Zappos on its Insights blog. "Having one foot in one world while having the other foot in the other world has slowed down our transformation towards self-management and self-organization," Hsieh wrote. To get their severance, employees had to be in good standing with the company. They were also asked to indicate by email that they had read the management book "Reinventing Organizations" and disagreed with its manager-free vision or else state that they were not reading it. According to the book's author, Frederic Laloux, about 600 to 700 employees downloaded a free e-book version that was linked in Hsieh's email. John Bunch, technical adviser at Zappos and leader of the Holacracy transition, pointed out to Business Insider shortly before the April 30 deadline that the memo's severance-package offer raised many questions among employees about what the company's future looked like and that those questions still existed.