DIRETTIVE
PER LA FRUTTICOLTURA INTEGRATA
1. Definizione ed obiettivi della frutticoltura integrata
La frutticoltura integrata è il metodo economico per produrre frutta d'ottima qualità rispettando la salute
dell'uomo e l'ambiente.
La promozione d'adeguate cure colturali agronomiche ed un impiego ridotto di prodotti agrochimici
rappresentano lo scopo principale della produzione integrata.
2. Agricoltori formati professionalmente e consci dal punto di vista ecologico
La prerogativa più importante della produzione integrata è una buona preparazione tecnica ed un
atteggiamento positivo del conduttore aziendale nei confronti dell'ambiente e del consumatore. Perciò
l'AGRIOS rende chiaro il programma ai produttori tramite circolari e relazioni e informa i partecipanti sullo
sviluppo della produzione integrata.
Per realizzare un idoneo programma integrato è necessaria una valida consulenza tecnica indipendente
ed un'intensa sperimentazione pratica. Infine anche i responsabili della commercializzazione della
frutta devono fare bene la loro parte per la buona riuscita del programma integrato.
I produttori devono essere competenti (formazione professionale continua) oppure essere seguiti da
un’organizzazione di consulenza.
3. Cure colturali ecologiche
L'obiettivo principale della frutticoltura integrata non cura soltanto la difesa antiparassitaria chimica, bensì
dedica particolare attenzione anche alle scelte colturali che, se fatte in modo adeguato, agiscono
positivamente sul frutteto e sull'impatto ambientale. Ogni frutticoltore che decide di attuare la produzione
frutticola integrata deve voler applicare diverse pratiche colturali ecologiche. Pertanto l'AGRIOS ne
propone una lista.
Durante un'annata agraria il frutticoltore è invitato a scegliere l'applicazione del maggior numero
possibile di queste pratiche colturali consigliate nella lista indicata a pagina 22 - 23 del quaderno di
campagna, in cui esse devono esser segnate.
Scelta varietale e sistema d'impianto:
• Nell'annata agraria è stato allestito un nuovo frutteto con una varietà resistente alla ticchiolatura o
all'oidio.
• Nell’annata agraria è stato scelto il sistema a fila singola per il nuovo frutteto.
Questo sistema d'impianto consente una migliore illuminazione dei frutti durante tutto il periodo
vegetativo e tutta la vita dell'impianto. La fila singola richiede minor impiego di presidi sanitari
(soprattutto meno erbicidi) rispetto ai sistemi con più file e facilita l'applicazione di alternative rispetto al
trattamento chimico lungo i filari.
Concimazione e cura del terreno:
• Nell'impianto è stata eseguita un'analisi del terreno ed un'adeguata concimazione secondo la
classificazione nutritiva (allegare i risultati delle analisi del terreno). La qualificazione del laboratorio
deve essere comprovata da un accreditamento o da un ringtest.
L'analisi del terreno è la base fondamentale per eseguire una concimazione equilibrata, adeguata alle
necessità. Apporti eccessivi di fertilizzanti non solo riducono la produzione, bensì influiscono
negativamente sulla qualità dei frutti ed aumentano la suscettibilità alle malattie sia da parte degli
alberi che dei frutti.
• La concimazione azotata è stata decisa dopo analisi dell' N-min (allegare l'analisi).
Con il metodo dell'N-min si è in grado di determinare la quantità d'azoto minerale presente nel terreno
(nitrato ed ammonio). In base al contenuto in humus ed al tipo di terreno si stimerà l'apporto di azoto
proveniente dai filari e in base a questi valori si determinerà la concimazione azotata indispensabile.
• Nei frutteti è stata fatta un'analisi fogliare precoce.
Le analisi fogliari precoci che si fanno quando i germogli riducono la loro attività vegetativa,
consentono d'accertare per tempo l'effettiva situazione nutritiva dell'albero. Squilibri nutrizionali si
possono riequilibrare in breve tempo mediante adeguate concimazioni fogliari, mentre a lungo termine
con la concimazione del terreno sarà regolata l'alimentazione dell'albero.
• Nei frutteti rimane inerbita tutto l'anno la striscia lungo il filare degli alberi, oppure essa viene coltivata
mediante alternative colturali, escludendo gli erbicidi.
Fino a quando lo sviluppo dell'albero e l'apporto naturale dell'azoto sono sufficienti, i frutteti in
produzione dovrebbero rimanere inerbiti tutto l'anno (corsia di percorrenza e striscia lungo il filare). Ciò
consente all'azoto di rimanere vincolato e quindi si avrebbe un vantaggio soprattutto in frutteti vigorosi.
• Nei frutteti è stata eseguita una pacciamatura su file alterne. Con questo metodo di pacciamatura e la
riduzione della quantità d'azoto somministrata, si consente lo sviluppo a numerose specie di erbe a
foglia larga e graminacee, che durante la loro fioritura costituiscono fonte d'alimentazione per numerosi
insetti (sirfidi, braconidi ecc.).
Tecnica di trattamento:
• L'atomizzatore è stato sottoposto ad un test presso uno dei tre centri di controllo (allegare
documentazione, validità 5 anni).
Dovrebbe essere ovvio fare un controllo regolare dell'atomizzatore. Gli atomizzatori sono sottoposti ad
usura elevata per cui è indispensabile un controllo ogni 5 anni. Anche atomizzatori nuovi o riadattati
devono essere regolati in funzione degli impianti frutticoli dell’azienda. Una distribuzione non
omogenea della miscela comporta un'efficacia scadente della stessa ed un inquinamento ambientale
più elevato.
Nel corso dell'anno sono state eseguite una o più delle seguenti cure biologiche o biotecniche:
• Contro Carpocapsa e Tignola orientale del pesco è stato applicato il metodo della confusione.
• In zone colpite dal maggiolino venivano utilizzate nei frutteti le apposite reti.
• In frutteti colpiti dal maggiolino fu distribuito il fungo della Beauveria.
• Per la difesa contro sesia del melo sono state approntate trappole con liquido attrattivo. Mediante gli
insetticidi si può colpire in maniera abbastanza soddisfacente soltanto le giovani larve di sesia. Inoltre
la difesa su alberi più anziani è tecnicamente difficile da fare e senza valida efficacia. Con trappole
dotate di liquido attrattivo è possibile catturare una buona parte delle farfalle (vedi “Guida” del Centro di
Consulenza). Questo insetto viene inoltre decimato dalle cinciallegre, dal picchio e dal picchio
muratore.
• Nei frutteti erano distribuiti i nidi per favorire l'insediamento delle cinciallegre. Questi ed altri uccelli
insettivori, durante l'accoppiamento, si nutrono con numerose larve e in tal modo contribuiscono a
ridurre le popolazioni degli insetti dannosi.
• Nei frutteti sono stati preparati nascondigli per il riccio, topo ragno, serpenti (mucchi di sassi, tubi e
mucchi di rami secchi).
• Nei frutteti sono stati trasportati i fitoseidi.
• Per la difesa contro l'oidio e gli afidi sono stati potati in primavera i rami colpiti.
Rilievi sulla presenza di insetti dannosi:
• Nell'azienda sono state distribuite trappole a feromoni, sottoposte a regolari rilievi delle catture
(allegare il foglio).
Le trappole a feromoni offrono la possibilità di seguire il volo delle farfalle dannose più importanti (ad
es. Carpocapsa, Tignola orientale del pesco e ricamatori). Una corretta interpretazione di questi dati
(picco e durata del volo, andamento climatico, ovideposizione) sono utili per decidere l'esecuzione di
un intervento. Essa ci permette anche di eseguire delle previsioni negative.
N.B.: Poiché diverse trappole catturano gli insetti in numero differente, in caso di difficoltà
interpretative, il frutticoltore deve rivolgersi all’esperto.
4. Cura dei dintorni del frutteto
Il frutticoltore deve curare e proteggere anche i dintorni del proprio frutteto secondo i principi della
produzione integrata. Ad esempio cespugli, muri a secco, cumuli di sassi o scarpate sono spesso utilizzati
come ricoveri per numerosi animali utili (uccelli, ricci, donnole e altri). Pertanto queste zone non devono
essere bruciate o irrorate con prodotti antiparassitari (erbicidi e altro).
5. Scelta di nuovi siti
Esigenze aggiuntive delle direttive EUREPGAP
Per nuovi siti si deve fare una valutazione dei rischi. Qui occorre prendere in considerazione il tipo di
terreno, il pericolo d‘erosione, il livello e la relativa qualità dell’acqua di falda, la disponibilità di risorse
idriche rinnovabili, il precedente utilizzo della zona, la presenza di Nematodi e le possibili influenze sugli
appezzamenti adiacenti. Devono essere disponibili la relativa documentazione, le analisi e le
giustificazioni scritte. Occorre impostare un piano di gestione, che contenga strategie atte a ridurre al
minimo tutti i rischi identificati. Zone ad alto rischio incontrollabile si devono escludere dalla possibilità di
divenire superfici per produzioni agricole.
Documenti richiesti:
Analisi di rischio
Analisi del terreno
Piano di gestione relativo alla riduzione dei rischi
6. Scelta varietale
Il frutticoltore, per fare un nuovo impianto, deve scegliere la varietà frutticola più idonea alle
caratteristiche pedoclimatiche del suo appezzamento, onde ottenere un'elevata produzione di buona
qualità con mezzi il più possibile naturali. Inoltre, per migliorare la qualità, non dovrebbero essere
necessari né trattamenti aggiuntivi né altre cure colturali, che non rispettino l'ambiente.
Tra le varietà nuove si devono preferire quelle che possono essere conservate a lungo senza subire alcun
trattamento in post-raccolta.
Esigenze aggiuntive delle direttive EUREPGAP
La scelta di una determinata varietà o di un portainnesto deve essere concordata con i principali
acquirenti.
Nel caso in cui varietà coltivate non manifestino alcuna resistenza o tolleranza nei confronti di malattie e di
parassiti economicamente importanti, il produttore deve giustificare la propria scelta varietale.
Deve essere disponibile una lista da cui si evince la suscettibilità delle diverse varietà a malattie e
parassiti.
Documenti richiesti:
Raccomandazione circa le varietà consigliate delle aziende commerciali
Motivazione scritta per cui non sono state piantate varietà resistenti o tolleranti.
Lista su caratteristiche/esigenze/suscettibilità delle singole varietà e dei portainnesti.
7. Scelta delle piante fruttifere
Il frutticoltore deve cercare di utilizzare piante sane, virus-esenti e provenienti da mutazioni selezionate.
Questo materiale vivaistico cresce meglio e consente d'ottenere una qualità dei frutti più elevata (meno
rugginosità, calibro regolare, miglior colore, ecc.).
La scelta del materiale vivaistico è quindi molto importante per avere frutti di qualità. Essa aiuta ad
evitare correzioni chimiche a fini "cosmetici".
Esigenze aggiuntive delle direttive EUREPGAP
Il materiale vivaistico deve essere certificato o quanto meno conforme alle direttive C.A.C., nonchè
provvisto delle relative etichette. Devono essere conservati i certificati a ciò corrispondenti.
Le piante devono essere prive di danni visibili dovuti a malattie o ad organismi nocivi. La salute del
materiale vegetale deve essere sottoposta a costante controllo e devono essere documentati i prodotti
impiegati per la difesa delle piante
Documenti richiesti:
Bolla di consegna/ fattura/ certificato di qualità, da cui si deduce la varietà, il clone, lo status delle virosi, la
provenienza.
Etichette.
8. Scelta del sistema di produzione
Per frutteti nuovi è in generale da preferire il sistema d'impianto che consenta di ridurre al minimo
l'impiego degli erbicidi e permetta un'efficace distribuzione dei fitofarmaci.
Perciò sono da preferire le file singole.
Le distanze d'impianto variano a seconda della varietà e dei portainnesti prescelti. Sono da evitare
dunque potature drastiche oppure interventi chimici con ormoni, per mantenerle entro gli spazi previsti.
L'altezza degli alberi e la loro profondità deve essere tale che il legno a frutto le mele siano sempre bene
illuminati all'interno della chioma.
9. Concimazione e disinfestazione del terreno
Scopo della concimazione nella produzione integrata è quello di ricostituire il fabbisogno di elementi
nutritivi mediante il ciclo biologico naturale. L'analisi del terreno è fondamentale per un dosaggio adeguato
delle somministrazioni di concimi a base di fosforo, potassio, magnesio, boro ed altri elementi nutritivi.
Pertanto è necessario fare ogni 5 anni l'analisi del terreno di un frutteto. Nell'approntare un nuovo
impianto da destinare a frutticoltura integrata, è richiesta un'analisi chimica che indica i contenuti in
elementi nutritivi presenti nel terreno, qualora su tale appezzamento non sia stata eseguita alcuna analisi
negli ultimi 5 anni.
Le analisi fogliari e dei frutti sono utili per scoprire eventuali carenze, eccessi nutritivi oppure problemi
inerenti la qualità interna.
Non sono ammessi come fertilizzanti nella produzione integrata i fanghi di depurazione ed i composti da
rifiuti, come pure concimi che contengano elementi tossici o elementi che inquinano il terreno, oppure
presentino dubbi dal punto di vista igienico.
Il concime va somministrato in funzione degli elementi nutritivi già presenti nel terreno e del fabbisogno
degli alberi. Il fabbisogno specifico di concime per un determinato terreno e relativa coltura può essere
valutato soprattutto osservando la combinazione fra le analisi del terreno e quelle fogliari. Sono da evitare
gli eccessi di concime nell'interesse della salute della pianta, della qualità dei frutti e della protezione
dell'ambiente (falde freatiche).
La presenza di azoto assorbibile nel terreno viene determinato con l'analisi dell'N-min. Inoltre anche la
lunghezza della vegetazione, il colore e la grandezza delle foglie, nonché dei frutti, forniscono indici
importanti sull'attività dell'azoto. Un'eccessiva quantità di questo elemento nutritivo causa sulle mele un
colore di fondo più scuro ed un sovracolore più chiaro, mentre un eccesso di potassio aumenta il pericolo
della comparsa di petecchia.
Qualora non sia presente alcuna carenza di azoto (analisi del terreno, analisi delle foglie oppure analisi Nmin), nei frutteti in produzione situati su un terreno di medio impasto, è da rispettare una quantità d'azoto
pari a 50 kg/ettaro/anno. Annualmente per ettaro, in terreni ben dotati (classe C), non si dovrebbero
superare le seguenti quantità di elementi nutritivi:
N = 50 kg, P2O5 = 10-20 kg, K2O = 60-100 kg, MgO = 20-30 kg, B = 0,5-0,7 kg (concimazione di
produzione).
La quantità di concime distribuito è da riportare nel quaderno di campagna.
Un aumento di questi quantitativi è consentito in eventuali situazioni di carenza (classe A + B - allegare le
analisi del terreno).
I fertilizzanti organici per quanto riguarda il contenuto in fattori nutritivi sono da considerarsi alla stessa
maniera dei concimi minerali. L’efficacia dell’azoto è più prolungata nel tempo e va oltre il periodo
vegetativo. L’efficacia dell’azoto organico inoltre viene influenzata dalla temperatura del terreno, dalla sua
umidità relativa, nonché dalla circolazione dell’aria e dall’attività biologica presente in esso. Se l'impiego di
un fertilizzante organico viene fatto in base ad un’analisi del terreno, occorre tener conto di ciascun
elemento nutritivo in esso contenuto. La quantità di fertilizzante viene determinata dall'elemento che
raggiunge la quantità consigliata. Per es. se un terreno necessita di 30 Kg di P2O5 occorre consigliare un
impiego massimo di 6 quintali di pollina/ha, anche se questa quantità non basta per soddisfare il
fabbisogno di altri elementi nutritivi.
Contenuto percentuale medio dei concimi organici più importanti:
Fertilizzante
Letame maturo
Pollina (secca)
Sansa di Ricino
N
0,4
5
6
P2O5
0,3
5
2,5
K2O
0,6
4
1,5
CaO
0,4
6
MgO
0,15
2,5
Nell’impiego di fertilizzanti organici in frutticoltura non devono esser superati i seguenti valori limite per
ettaro:
a) Un solo impiego per impianti nuovi: letame 20 tonn/ha, pollina 1,5 tonn/ha, sansa di ricino 1,5 tonn/ha.
b) Impiego ripetuto, per es. annuale: letame 10 tonn/ha, pollina 0,8 tonn/ha, sansa di ricino 0,8 tonn/ha.
Per terreni poveri di humus consigliamo: il sovescio, favorire la massa erbacea da pacciamare in campo
mediante irrigazione e concimazione minerale, l’impiego di concimi ricchi di humus nel rinnovo degli
impianti.
Non sono da consigliare trattamenti ripetuti con concime fogliare in un frutteto ben equilibrato, in quanto
non portano vantaggi economici. Un eccesso nutritivo attraverso la foglia può provocare anche problemi di
qualità nei frutti.
Tutte le attrezzature per la distribuzione dei fertilizzanti devono essere idonee al relativo impiego e devono
essere tenute in buono stato. Ciò significa che, accanto ad una manutenzione regolare, occorre
provvedere ad una revisione e messa a punto annuale, per essere sicuri che verranno distribuite le
quantità di concime effettivamente desiderate. Questi lavori di manutenzione devono essere annotati in un
piano di manutenzione, che deve essere allegato al quaderno di campagna.
La disinfestazione chimica del terreno non è consentita nella frutticoltura integrata.
Esigenze aggiuntive delle direttive EUREPGAP
Produttori e consulenti devono dimostrare la loro competenza professionale per conferire istruzioni circa la
quantità e il tipo di fertilizzante.
Devono essere annotate tutte le operazioni di concimazione (al terreno o alle foglie). Accanto alla data, al
tipo ed alla quantità di fertilizzante si devono riportare pure i metodi di distribuzione adottati, nonché il
nome della persona che ha eseguito l’operazione.
La concimazione azotata deve essere fatta secondo un piano definito, che si basa su analisi regolari
(annuali) dell’azoto mineralizzato (N-min.), in cui si tiene già conto dell’apporto di fertilizzante dovuto a
concimazione fogliare. La concimazione con nitrati e fosfati deve essere fatta in modo tale da non
permettere la contaminazione della falda freatica per valori superiori ai limiti nazionali ed internazionali
ammessi.
I fertilizzanti devono essere posti in spazi coperti, puliti ed asciutti, distinti da quelli destinati a contenere
materiale vegetale e prodotti allo stato fresco e per quanto possibile separati anche da quelli per prodotti
antiparassitari, in modo da evitare pericoli d’inquinamento per le acque di falda. Le zone di pericolo
devono essere segnalate
La conservazione dei fertilizzanti organici deve essere fatta in modo che il rischio di contaminazione
dell’ambiente sia il minimo possibile. Prima della loro utilizzazione i concimi organici devono essere
analizzati per quanto riguarda il contenuto in elementi nutritivi, in metalli pesanti e sulla presenza di
possibili altre sostanze dannose.
Documenti richiesti:
Analisi del terreno e delle foglie.
Analisi sull’N-min per zone con terreno omogeneo.
Piano della concimazione.
Attestato di consulenza per la concimazione o certificazione circa la propria competenza professionale.
Piano di manutenzione dei macchinari e delle attrezzature.
Fatture dei pezzi di ricambio o delle riparazioni.
Analisi dei concimi organici sul contenuto in elementi nutritivi, metalli pesanti ed altre sostanze nocive.
10. La cura del filare e dell'interfilare
La striscia del terreno lungo il filare nei frutteti in produzione può essere lasciata inerbita durante
tutto l'anno e sfalciata con l'interfilare.
Un inerbimento prima della raccolta riduce l'offerta di azoto e quindi consente una migliore qualità dei frutti
e riduce contemporaneamente i residui di nitrati al termine del periodo vegetativo.
Per coprire il filare si addicono specialmente piante erbacee a taglia bassa, dotate di radici superficiali che
non esercitano concorrenza con gli alberi.
È possibile anche la copertura del filare con composto di corteccia, perché lo mantiene umido e
sopprime l'erba. Però tale sistema favorisce la comparsa di topi campagnoli per cui è necessario
controllare la loro presenza ed eventualmente intervenire.
La lavorazione meccanica del terreno lungo il filare è una soluzione rispettosa per l'ambiente.
Per la produzione integrata è applicabile il diserbo chimico solo dopo la raccolta e fino a un mese prima
della medesima (vedi "Scelta dei prodotti" in appendice).
Nei frutteti in produzione vigorosi (p. es. portainnesto su franco) non si dovrebbero impiegare erbicidi.
In frutteti a fila singola la striscia investita da diserbo chimico non deve superare i 70 cm e al massimo
può essere un terzo della distanza tra le file. Su file multiple è ammesso un trattamento sulla superficie
coperta dagli alberi, più 35 cm lungo le file laterali.
Il numero dei passaggi all'anno con la pacciamatrice per la cura dell'interfilare deve tenere conto della
situazione del terreno e delle piante (vigoria degli alberi, compattezza e contenuto idrico del terreno). Nel
caso di alberi vigorosi su terreno bagnato e clima umido bastano 3-4 passaggi all'anno.
Falciando meno frequentemente il tappeto erboso, si conservano più specie di piante. Erbe in fioritura
sono inoltre una fonte nutritiva molto importante per molti insetti utili (sirfidi, braconidi, ecc.).
Prima dei trattamenti con prodotti nocivi per le api, devono essere falciate le colture erbacee in fioritura.
11. Irrigazione
L'irrigazione integra le piogge naturali nei quantitativi d'acqua necessari agli alberi. La quantità d'acqua
irrigata deve essere adattata alle esigenze reali (misurare l'umidità del terreno utilizzando tensiometri o
altre apparecchiature).
I quantitativi d'acqua da erogare sono in funzione della piovosità, delle capacità di ritenuta del terreno e
della sua profondità.
Si deve fare attenzione con l'irrigazione anche perché essa favorisce la vigoria, riduce la qualità dei frutti e
permette un maggior dilavamento degli elementi nutritivi a svantaggio della falda freatica.
Eccessive irrigazioni estive, unitamente ad un eccesso d'azoto, possono compromettere la maturazione
del legno esponendo così le varietà più sensibili a danni da gelate invernali.
Non per ultimo possono favorire infezioni di ticchiolatura in seguito a bagnature fogliari prolungate ed al
dilavamento dei fungicidi.
Occorre sfruttare al meglio tutte le possibilità offerte da un impiego efficiente e senza perdite delle risorse
idriche, per es. l’irrigazione durante le ore notturne, riparazioni delle perdite, ridurre le quantità d’acqua
per ogni somministrazione, ecc. Dove è possibile si dovrebbe preferire l’irrigazione a goccia.
In nessun caso si devono impiegare per l’irrigazione acque di scarico.
Esigenze aggiuntive delle direttive EUREPGAP
L’acqua d’irrigazione dovrebbe essere esaminata, almeno una volta all’anno, per quanto riguarda il
contenuto di inquinanti microbiologici, chimici e minerali. I risultati delle analisi non dovrebbero superare i
valori limite definiti in ambito nazionale ed internazionale, in caso contrario si deve provvedere alle misure
correttive idonee.
Documenti richiesti:
Documentazione delle somministrazioni idriche e motivi dei ricorsi all’irrigazione.
Analisi dell’acqua d’irrigazione.
12. Allevamento e gestione della pianta
È auspicabile un aumento annuale della lunghezza dei rami da 20 a 40 cm. Qualora fossero più lunghi,
consigliamo rimedi adatti al caso per ridurre la vigoria (cambiare la potatura invernale, ridurre la
concimazione azotata, ridurre le irrigazioni, fare il taglio delle radici, la potatura delle cime dopo la fioritura
e l'inerbimento lungo il filare).
13. Cura per la qualità dei frutti e gestione della fruttificazione
Attualmente, in frutticoltura, risulta essere una necessità economica ottenere raccolti costanti e di buona
qualità. Perciò il frutticoltore, adottando le cure colturali rispettose per l'ambiente deve impegnarsi a
migliorare la qualità dei frutti (gusto, rapporto zuccheri/acidi, qualità fisiologica, conservabilità e qualità
igienica).
Per molte varietà di mele è indispensabile il diradamento chimico dei frutticini (la scelta dei prodotti è
riportata nell’appendice). Una cura colturale particolarmente efficace è rappresentata dal diradamento
manuale dei frutti danneggiati, in soprannumero, piccoli, rugginosi o deformati.
Per ridurre la rugginosità dei frutti, nella produzione integrata, sono ammessi soltanto prodotti come
Caolino, Regulex e Promalin (contengono gibberelline naturali). Non è consentito l'utilizzo di prodotti
sintetici, che hanno lo scopo di anticipare o ritardare la maturazione o intensificare la colorazione.
14. La difesa integrata
a) Prevenzione
Tutto il programma di produzione è concepito in modo tale che gli alberi riescano a mantenere la loro
resistenza naturale agli insetti dannosi ed alle crittogame; quindi senza dover richiedere trattamenti
aggiuntivi.
Alberi molto vigorosi sono più sensibili alla ticchiolatura, all'oidio, agli afidi, agli acari ed ai ricamatori.
La difesa antiparassitaria integrata prevede anche di proteggere e di favorire gli antagonisti naturali dei
parassiti dannosi agli alberi.
Per consentire la loro presenza ed ambientazione naturale consigliamo le seguenti cure:
• È opportuno piantare siepi (luogo ideale per la riproduzione degli uccelli) ai limiti del frutteto.
• È opportuno lasciare muri a secco (manufatti adatti a donnole, ricci, colubridi). Questo vale anche per
mucchi di sassi e rami ed altri nascondigli.
• Allo scopo di attirare uccelli rapaci (poiana, falco, gufo, civetta) consigliamo di approntare stanghe per
consentire loro di sostare nei frutteti.
• Uccelli insettivori (cinciallegra, cinciarella, torcicollo, pettirosso, passero ed upupa) durante il periodo
della covata divorano numerose larve (falene, nottue, sesie e ricamatori). E' consigliabile predisporre
nel frutteto nidi artificiali di più tipi (nidi dotati di un foro d’entrata di 32 mm e di 45-55 mm).
• I fitoseidi (con l'aiuto di coccinellidi e di antocoridi), se sono rispettati, riescono agevolmente a tenere
sotto controllo gli acari fitofagi nel frutteto. Se non fosse presente un numero sufficiente di fitoseidi,
consigliamo d'insediarli prelevandoli da altri frutteti.
• Vasi o cassette contenenti paglia o lana di legno rappresentano rifugi ideali di svernamento per le
crisope.
b) Metodi alternativi di difesa antiparassitaria
La difesa integrata prevede di favorire l'adozione di mezzi e cure alternative (non chimici). Esempi per
una difesa antiparassitaria alternativa:
• Gli apici dei rami colpiti dall'oidio si asportano in primavera per evitare la pressione di questa
crittogama; con ciò si facilita e si migliora la difesa.
• Il metodo della confusione sessuale dovrebbe essere applicato dove è presente la Carpocapsa e/o
la Tignola orientale del pesco. Se il grado d'infestazione è basso si ottiene una riduzione della
popolazione e così si evitano i problemi causati da un suo successivo incremento. Questo metodo
biotecnologico consente di evitare trattamenti o quantomeno evitare sprechi, oltre ad evitare o
perlomeno posticipare la comparsa di resistenza nei confronti dei prodotti consigliati.
• Le trappole alcoliche (8 trappole/ettaro) sono il metodo di difesa più efficace per il bostrico
(Anisandrus).
• La riproduzione e la distribuzione in massa di insetti utili (Prospaltella, fitoseidi, Trichogramma ed
altri) rappresentano un sistema molto efficace, spesso migliore dei prodotti chimici.
c) Strategia anti-resistenza
Le resistenze di organismi nocivi possono rendere molto difficile la tutela delle piante e
conseguentemente provocare seri problemi nella regolazione della loro popolazione. Pertanto si devono
adottare tutte le possibili precauzioni per contrastare la formazione di resistenze. L’obiettivo della
produzione integrata consiste nell’utilizzo integrante di tutti i metodi non chimici oggi conosciuti nella
difesa delle piante. La PFI è di per sé adatta, nel caso dell’applicazione costante delle sue regole, a
prevenire resistenze di organismi nocivi o quantomeno a ritardarne la comparsa.
Le regole fondamentali per una strategia anti-resistenza mirata e vincente vengono riportate qui di
seguito:
•
Ridurre le applicazioni di insetticidi: Ogni applicazione non eseguita ritarda la resistenza. Se
l’applicazione fosse comunque necessaria (osservare le soglie di danno!), bisogna scegliere
accuratamente i principi attivi impiegandoli in modo finalizzato. Per far ciò occorre un'approfondita
conoscenza della biologia e della comparsa del parassita. La scelta corretta dei prodotti e del
momento più adatto per l'applicazione, la dose, nonché una perfetta distribuzione, comportano un
ottimo risultato del trattamento e spesso un risparmio di applicazioni. Un intervento con insetticidi è da
limitare possibilmente solo sui focolai.
•
Evitare una copertura continua: La copertura della miscela antiparassitaria dovrebbe rimanere
nell’ambiente (sugli alberi) solo per il tempo strettamente necessario. Anche principi attivi poco
persistenti, se dovessero essere utilizzati a brevi intervalli, producono pure una copertura continua.
Prodotti persistenti devono essere impiegati con parsimonia e nel momento più adatto possibile.
•
Impiego di mezzi e cure alternative: È uno dei principi della difesa integrata. Tra questi ci sono per
esempio il metodo della confusione, il Bacillus thuringiensis, le reti anti-maggiolino, gli antagonisti
(fitoseidi) ecc.
•
Proteggere e favorire gli insetti utili: A loro spetta un ruolo importante nella strategia antiresistenza. La loro azione regolatrice su parassiti aiuta a risparmiare trattamenti chimici.
Indipendentemente dal grado o dal meccanismo di resistenza dei parassiti, gli insetti utili sterminano
quelli nocivi ed impediscono così una selezione di popolazioni resistenti.
•
Alternare i diversi principi attivi: Un impiego alternato e ragionato dei principi attivi può ritardare per
un lungo periodo la formazione di resistenza. Risulta però fondamentale, sostituire veramente il
meccanismo d’azione dei principi attivi impiegati, cioè il modo con cui essi eliminano i parassiti. I
principi attivi impiegati dovrebbero appartenere pertanto a diversi gruppi (per esempio inibitori di
sintesi della chitina, esteri fosforici, carbammati). Nel rispetto del programma sarà data la possibilità di
optare per diverse soluzioni.
Una strategia anti-resistenza deve iniziare prima che i mezzi adottati perdono la loro efficacia.
Secondo le esperienze alcuni principi attivi sono particolarmente predestinati ad indurre più facilmente la
formazione di resistenza. Perciò sono da usare in modo limitato:
•
•
•
•
•
Anilinopirimidine (Scala, Chorus, Vision): un massimo di 4 applicazioni/anno
Strobilurine (Stroby WG, Flint): un massimo di 3 applicazioni/anno
Inibitori di sintesi dello sterolo: un massimo di 4 applicazioni contro la ticchiolatura/anno
Inibitori di sintesi della chitina: un massimo di 2 applicazioni/anno
Fenoxycarb (Insegar): 1 applicazione con un massimo di 40g/hl/anno oppure 2 applicazioni a metà
dose
• Imidacloprid (Confidor): solo 1 applicazione/anno
• Acaricidi: solo 1 applicazione/anno per principi attivi che abbiano lo stesso meccanismo d'azione.
Proprio l’impiego di acaricidi, se si rispettano i fitoseidi, non dovrebbe entrare nel programma di
produzione integrata. L’impiego limitato di questi prodotti può garantire una buona efficacia nei casi in cui
per diversi motivi fosse necessario un trattamento con acaricidi.
Una strategia anti-resistenza ponderata e conseguente concorda con la produzione integrata ed è il
presupposto per la sua applicazione a lungo termine.
d) La scelta dei prodotti
La difesa integrata cerca di assicurare il successo economico dell'azienda frutticola impiegando il meno
possibile prodotti chimici e fra loro quelli più rispettosi per l'ambiente.
I prodotti chimici, nella difesa antiparassitaria integrata, devono essere utilizzati quando viene superata la
soglia di tolleranza, che è riscontrabile mediante conteggi precisi. Prima di fare ogni insetticida ed ogni
acaricida, il frutticoltore deve riportare nel quaderno di campagna i dati dei rilievi eseguiti :
• Carpocapsa (in luglio ed in autunno)
• Ricamatori della frutta (post-fioritura, 1a e 2a generazione)
• Acari e fitoseidi/foglia.
Fra i prodotti antiparassitari, ammessi dalla Legge, sono da scegliere quelli che:
• sono meno pericolosi per l'operatore e per chi lavora nel frutteto,
• riescono a mantenere l'insetto dannoso al di sotto della soglia di tolleranza e non danneggiano altri
organismi,
• sono meno dannosi per l'ambiente (terreno, acqua ed aria) e quelli che
• provocano meno residui sulla frutta e nell'ambiente.
Per proteggere i fitoseidi sono da evitare anche fungicidi dannosi per cui un ditiocarbammato non può
essere applicato per più di 4 volte all'anno. Inoltre il periodo che intercorre fra due trattamenti con questi
prodotti deve essere quanto più lungo possibile ed alternativamente sostituito con altri fungicidi.
La necessità di un trattamento acaricida rappresenta il segnale che nel frutteto è stato alterato
l'equilibrio biologico naturale fra il fitofago ed i suoi antagonisti. In questo caso è da limitare l’applicazione
di ditiocarbammati ed altri fitofarmaci come per esempio Kilval, Zolone, (esteri fosforici) e Carbaryl, per
proteggere e favorire particolarmente i fitoseidi ed altri nemici degli acari.
Nei frutteti dove s'impiegano prodotti selettivi vi è maggiore possibilità di sopravvivenza per gli insetti utili,
specialmente per certe specie delicate come gli imenotteri, che sfuggono alla nostra attenzione.
In appendice a queste direttive sono riportati i principi attivi consentiti per la produzione integrata.
I prodotti che non sono riportati nelle liste, non sono ammessi in questo programma. Nel corso dell’anno
in presenza di necessità e previa delibera dell’AGRIOS possono essere inseriti ulteriori principi attivi nelle
liste.
e) La quantità di prodotti antiparassitari per ettaro e anno
La quantità di prodotti antiparassitari per ettaro ed anno è in funzione di tre fattori:
• Dose: In linea di massima nell'impiego dei prodotti antiparassitari si sceglie sempre la dose più bassa,
sufficiente per mantenere un'infestazione al di sotto della soglia economica di danno.
Le dosi consigliate dal Centro di Consulenza non devono essere superate. Quelle espresse sulle
confezioni per gli insetticidi e gli acaricidi sono raramente necessarie.
Non è nello spirito della difesa integrata l'efficacia del 100 % contro un insetto dannoso. Ciò,
normalmente, non è nemmeno possibile o troppo costoso, favorisce la comparsa di ceppi resistenti ed
inquina l'ambiente più del necessario.
• La quantità di miscela ad ettaro varia a seconda del sistema d'impianto, delle dimensioni degli alberi
e della concentrazione della miscela. Lavorando con concentrazione normale la quantità della miscela
per file singole non dovrebbe superare 500l/ha/m d'altezza delle piante.
Utilizzando concentrazioni superiori si ridurrà proporzionalmente il quantitativo/ha.
• Il numero dei trattamenti all'anno dipende dalla presenza dei fitofagi (soglia di tolleranza),
dall'andamento climatico (ad es. per la ticchiolatura) e dalla prevedibile perdita di produzione (soglia
economica di danno).
Informazioni sui limiti da rispettare nei trattamenti contro i diversi parassiti sono contenute nelle
direttive per la “Difesa fitosanitaria integrata” edite dal Centro di Consulenza per la frutti-viticoltura
dell’Alto Adige.
f) Tecnica di applicazione dei trattamenti
Prima d’impiegare un nuovo atomizzatore si deve accertare la sua adeguatezza ai frutteti dell’azienda
(sistema d’impianto, altezza degli alberi). Infatti una tecnica d'irrorazione rispettosa per l’ambiente è una
prerogativa inderogabile per la produzione integrata.
In futuro, sia il consumo di prodotti antiparassitari per unità di superficie e per anno, che la deriva verso il
terreno, l’acqua e l’aria dovranno essere ridotti ulteriormente. Gli atomizzatori a flusso trasversale o con
dispositivo di recupero della miscela (atomizzatori a tunnel) favoriscono minor deriva di prodotti
antiparassitari nell’ambiente.
Per evitare che la deriva raggiunga il suolo e l’aria, è importante che gli ugelli siano ben orientati verso la
parete fogliare dei fruttiferi. Gli ugelli che irrorano sopra o sotto la chioma sono da chiudere prima
d’iniziare il trattamento.
Gli atomizzatori devono essere mantenuti in buono stato, curati e calibrati annualmente, in modo da
garantire una distribuzione precisa delle quantità di miscela desiderate. I lavori di manutenzione eseguiti
(messa a punto, riparazioni, cambio dei pezzi usurati) sono da annotare in un piano di manutenzione, che
deve essere allegato al quaderno di campagna.
A partire dal 1997 tutte le aziende frutticole sono obbligate ad eseguire un test dell'atomizzatore ogni 5
anni presso uno dei tre centri autorizzati (Caldaro, Lana e Laces).
Dal 2002 in poi nella Produzione Frutticola Integrata si potranno fare trattamenti alle colture solo con
atomizzatori che siano stati sottoposti a controllo ufficiale almeno una volta negli ultimi 5 anni.
g) Prodotti antiparassitari: custodia adeguata, distribuzione e smaltimento
Si deve sempre tenere in considerazione la ”Guida per l’impiego dei prodotti fitosanitari” emanate
dall’Assessorato per l’Agricoltura.
Generalmente si dovrebbero conservare in azienda solo piccole quantità di prodotti antiparassitari. La
merce in deposito si deve tenere sempre nella confezione originale, in luogo fresco, sicuro contro le
brinate, ben ventilato e sufficientemente illuminato, nonché sicuro anche nel caso di eventuali spargimenti.
Gli scaffali devono essere fatti con materiali non assorbenti, le formulazioni solide devono essere
conservate in alto, sopra le confezioni liquide. I locali o gli armadi destinati alla custodia dei prodotti per la
difesa delle piante devono essere chiusi a chiave ed essere dotati del prescritto segnale di pericolo,
l’accesso deve essere limitato alle persone che possiedono la formazione professionale relativa ai prodotti
destinati alla difesa delle piante.
Prima dell’inizio della nuova stagione antiparassitaria occorre stilare una lista dei prodotti per la difesa
delle piante ancora in giacenza, che deve essere allegata al quaderno di campagna.
Durante la preparazione e la distribuzione della miscela occorre sempre portare un’adeguata tuta
protettiva, di tessuto impermeabile, con guanti, maschera, stivali ed occhiali protettivi.
Se la quantità di miscela necessaria viene ben calcolata e se l’atomizzatore è calibrato in modo esatto,
non si dovrebbero avere resti inutilizzati di miscela. Qualora nonostante tutto dovessero rimanere quantità
residue nell’atomizzatore, esse si devono diluire e spruzzare nel campo appena trattato insieme con
l’acqua necessaria per la pulizia della macchina.
Il frutticoltore è inoltre obbligato a smaltire le confezioni dei prodotti antiparassitari vuote secondo le norme
del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 e come previsto dalle disposizioni provinciali in materia. A
questo scopo presso ogni rivenditore si possono acquistare sacchetti di plastica per lo smaltimento dei
prodotti antiparassitari inutilizzabili. I sacchetti una volta riempiti possono essere quindi consegnati al
deposito locale di riciclaggio oppure agli incaricati durante la raccolta periodica dei rifiuti speciali.
h) Periodo di sicurezza dei trattamenti dal raccolto
Nell'appendice sono riportati i periodi di sicurezza previsti per la difesa integrata ovvero il tempo che deve
intercorrere fra l'ultimo trattamento e l'inizio della raccolta.
Specialmente d'estate, si preferiscono i prodotti antiparassitari con un breve periodo di sicurezza. Si
richiede inoltre di evitare un uso ripetuto del medesimo principio attivo.
Esigenze aggiuntive delle direttive EUREPGAP
Gli atomizzatori devono essere controllati ogni due anni.
Produttori e consulenti devono dimostrare la loro competenza professionale nel conferire istruzioni circa le
misure da adottare nella difesa delle piante.
Devono essere annotati in un quaderno di campagna tutti i trattamenti fatti per la difesa delle piante.
Accanto alla data, al motivo di un trattamento, al nome commerciale ed alla dose del prodotto impiegato,
si deve annotare anche il nome di chi lo ha prescritto e di chi lo ha eseguito, nonché il metodo seguito ed
il tempo di sicurezza da rispettare, oppure il momento del primo stacco previsto alla raccolta.
Se il trattamento viene eseguito da persona diversa da colui che fissa l’ordine di esecuzione, viene
richiesto un documento scritto del lavoro da svolgere, da cui si evince la superficie da trattare, il nome e la
dose del prodotto scelto ed il metodo da seguire.
Le persone dedite alla distribuzione dei fitofarmaci devono essere dotati dei relativi indumenti protettivi,
per cui sono da seguire le norme descritte in etichetta per ciascun prodotto.
Gli indumenti per tale operazione devono essere custoditi in locale separato da quello in cui si conservano
i prodotti per la difesa.
Per eventuali incidenti con fitofarmaci deve essere disposto un programma d’emergenza e devono essere
presenti e funzionanti le relative attrezzature necessarie.
Documenti richiesti:
Patentino d’idoneità per l'impiego dei prodotti fitosanitari (“Autorizzazione per l’acquisto di prodotti
fitosanitari tossici”).
Prova di consulenza tramite istituzioni riconosciute.
Annotazione di tutte le misure di difesa delle piante eseguite.
Lista aggiornata dei fitofarmaci in deposito.
Test di controllo dell’atomizzatore.
Piano di manutenzione dell’atomizzatore (fatture per pezzi di ricambio e riparazioni incluse)
Piano d’emergenza per i casi di incidenti con fitofarmaci, lista dei numeri telefonici relativi e delle
indicazioni da porre accanto al telefono più vicino.
Documento comprovante lo smaltimento dei contenitori vuoti e dei fitofarmaci non utilizzati.
15. Immissione di sostanze indesiderate
La frutta proveniente da campagne situate vicino a strade con elevata intensità di traffico può essere
inquinata da sostanze estranee (piombo, cadmio, cromo, nichelio, particelle di gomma, polvere, ecc.)
senza alcuna colpa da parte del frutticoltore.
Pertanto noi consigliamo di piantare siepi lungo i frutteti che si trovano lungo strade statali o provinciali e
strade comunali con traffico elevato, allo scopo di ridurre l'immissione di sostanze tossiche indesiderate.
Se in vicinanza di queste strade viene allestito un nuovo impianto frutticolo è obbligatorio porre a
dimora una siepe lungo i bordi di confine.
Attenzione alla deriva
Dove coesistono varietà di mele con epoche di raccolta differenti e confinanti fra loro, sussiste il pericolo
di deriva della miscela antiparassitaria durante il trattamento, causando così un aumento di residui sulla
frutta, specialmente se i trattamenti vengono fatti poco prima della raccolta.
È obbligatorio evitare l'inquinamento di corsi d'acqua o dei biotopi con prodotti antiparassitari.
16. Raccolta della frutta e conservazione
Presupposti importanti per ottenere la miglior qualità e conservabilità sono la scelta del momento della
raccolta ed un accurato stacco delle mele:
• Una raccolta troppo precoce provoca frutti poco coloriti che avvizziscono facilmente e sono sensibili
al riscaldo ed alla butteratura amara.
• Le mele raccolte in ritardo tendono alla vitrescenza, all'imbrunimento interno, allo spot della Jonathan
ed a diverse alterazioni da conservazione.
Momenti inadatti per la raccolta e lavori eseguiti poco attentamente, spesso, provocano più danno ai frutti
che non gli insetti dannosi e le crittogame.
Molte perdite qualitative alla raccolta sono ovviabili con una migliore programmazione ed organizzazione
dei lavori.
Per ridurre o eliminare la comparsa del riscaldo bisogna scegliere il momento ottimale di raccolta, una
conservazione in piccole celle, fare un riempimento ed uno svuotamento rapido delle celle, portare
rapidamente a regime l'atmosfera desiderata, conservare in ULO, vendere rapidamente la merce di una
cella aperta, limitare la durata di conservazione delle varietà sensibili provenienti da produzione integrata.
Se viene fatto un trattamento post-raccolta con Difenilamina (DPA), valgono le norme vigenti delle
"Direttive per la raccolta e la conservazione della frutta da produzione integrata" dell'AGRIOS.
Malattie crittogamiche da conservazione si possono prevenire applicando tempestivamente al frutteto le
cure colturali necessarie.
È vietato l’impiego di fungicidi in post-raccolta.
Esigenze aggiuntive delle direttive EUREPGAP
Gli operai addetti alla raccolta nelle vicinanze del posto di lavoro devono poter accedere ad impianti
sanitari puliti.
Il personale che viene a contatto con frutta fresca deve avere le istruzioni fondamentali sull’igiene ed
essere informato che la direzione aziendale deve essere messa al corrente di tutte le malattie contagiose
che lo riguarda.
Le persone addette a macchine ed attrezzi pericolosi devono ricevere una formazione adeguata al caso.
Inoltre deve esistere un programma scritto comprensibile a tutti sulle procedure da seguire nei casi di
pronto intervento e di emergenza e sul posto di lavoro deve essere presente una cassettina di pronto
soccorso.
Documenti richiesti:
Documento attestante le istruzioni impartite.
Piani di intervento e di emergenza formulati nelle lingue d’origine dei lavoratori.
17. Partecipazione responsabile
Il frutticoltore altoatesino che intende commercializzare la sua produzione con il marchio di "frutta da
produzione integrata" è obbligato ad associarsi per iscritto all'AGRIOS a cui dichiara che:
• è a conoscenza delle direttive e le segue volontariamente sotto la propria responsabilità,
• consente l'effettuazione di tutti i controlli e le analisi previste e
• riconosce le decisioni degli organi di controllo e del Gruppo di lavoro.
Tutta l'azienda frutticola deve seguire il programma di produzione integrata (coscienza ecologica del
conduttore dell’azienda).
Il conduttore dell’azienda deve fare in modo, che i frutteti AGRIOS non vengano contaminati da sostanze
non consentite (miscela antiparassitaria in acqua residua dell’atomizzatore, deriva da frutteti confinanti ed
altro).
18. Disdette
Disdette possono riguardare singoli appezzamenti o l’intera azienda.
Disdette parziali verranno accettate solo se nell’ambito d'un frutteto vi è una chiara delimitazione e si può
escludere una contaminazione dei filari circostanti. Sono chiaramente delimitati ad es. appezzamenti di
una varietà (alberi della medesima età con almeno 5-6 file concomitanti) o superfici separate da confini
naturali (strade, fossi, siepi, ecc.).
Facendo disdette parziali, è da presentare uno schizzo del frutteto dal quale risulta il corrispondente
appezzamento, la superficie e la zona circostante. L’AGRIOS esamina le domande delle disdette e si
riserva l’accettazione o il rifiuto delle stesse. Una copia del modulo di disdetta è da allegare al quaderno di
campagna.
La disdetta deve essere comunicata all'azienda commerciale prima, oppure immediatamente dopo una
cura colturale non prevista dalle direttive, presentando il relativo modulo. Dopo la comunicazione di una
ispezione o solo al momento del controllo le disdette non vengono più accettate.
19. Quaderno di campagna
I frutticoltori che attuano la produzione integrata devono documentare tutte le pratiche colturali, che hanno
rilevanza sull'ambiente stesso, in un apposito quaderno di campagna per la dimostrazione di una
produzione rispettosa per l'ambiente.Il quaderno di campagna infatti é un documento importante ed é
necessario conservarlo dopo il controllo per almeno 5 anni.
Il frutticoltore deve riportare costantemente nel quaderno di campagna le diverse cure colturali che
esegue nel proprio frutteto.
Devono essere sempre annotate le seguenti cure colturali:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
la descrizione del frutteto
data inizio fioritura
data inizio raccolta
trattamenti: data, prodotto, quantità, motivo (per es. insetti dannosi/malattie, diradamento ecc.)
quantità dei concimi
erbicidi: data, prodotto, quantità
dati sul rilievo di un’infezione primaria di ticchiolatura (100 rametti per frutteto)
conteggio degli insetti utili e di quelli dannosi, quando è necessario un intervento chimico (vedi punto
14d)
l'analisi del terreno quando si fa un nuovo impianto (copia da allegare)
test dell'atomizzatore (copia da allegare)
cure colturali ecologiche eseguite
Inoltre nel quaderno di campagna possono essere riportati:
•
•
irrigazioni
situazione fisiologica del frutteto (vigoria, produzione, qualità)
Al momento dei controlli dovrebbe essere allegato l'esito di almeno un'analisi del terreno aziendale. Alle
pagine 3 e 4 di ogni frutteto sono da riportare i conteggi degli insetti utili e di quelli dannosi. Nel quaderno
di campagna sono illustrati graficamente i momenti più importanti per eseguire i rilievi. Un intervento
acaricida è giustificato solo se il numero dei fitoseidi presenti è troppo basso.
Ogni trattamento deve essere avvalorato da un conteggio sul numero degli insetti dannosi (soglia di
tolleranza) e dei loro predatori naturali.
Il quaderno di campagna deve essere regolarmente aggiornato, sempre disponibile a richiesta degli
organi di controllo e firmato dal conduttore aziendale a fondo pagina.
Eventuali trattamenti tardivi dopo il controllo e l’inizio raccolta delle diverse varietà devono essere segnati
sul foglio supplementare, che deve essere consegnato all’azienda commerciale al conferimento della
frutta.
La dichiarazione di adesione indeterminata al programma AGRIOS include pure il periodo postraccolta. Quindi nel quaderno di campagna devono essere annotati rigorosamente anche tutti quei
trattamenti che seguono la raccolta, come ad esempio la concimazione autunnale o l’impiego degli
erbicidi. Dato che questi interventi, al momento del controllo finale, non sono stati ancora registrati,
V’invitiamo di riportarli nell’annata presente e trasferire le relative pagine del quaderno per la nuova
annata dove devono risultare.
20. Controlli ed analisi
a) Controlli di campagna:
I controllori dell'AGRIOS eseguono i controlli di campagna. Essi hanno il compito di controllare a
campione durante il periodo vegetativo i quaderni di campagna oltre ad uno o più frutteti per azienda.
Durante il sopralluogo in base ad un modulo di controllo prendono atto della situazione del frutteto, delle
singole cure colturali, se esse sono state effettuate conformemente alle direttive e prelevano campioni di
foglie, suolo e frutta per sottoporli ad analisi chimiche.
In caso di gravi irregolarità nei confronti delle vigenti direttive dell'AGRIOS, il singolo frutteto o l'intera
azienda agricola viene esclusa dal Programma. La Legge Provinciale per la produzione integrata prevede
inoltre, in casi gravi, anche sanzioni accessorie.
b) Controllo dei quaderni di campagna
Un controllo completo dei quaderni di campagna avviene:
• prima della raccolta delle varietà precoci e
• prima della raccolta delle altre varietà.
Al controllo verrà stabilito se le cure colturali eseguite dall’autunno dell’anno passato corrisponderanno
alle direttive. Qualora al controllo del quaderno di campagna si riscontrassero cure colturali non consentite
verrà eliminata la particella in esame o l’intera azienda agricola.
c) Controlli di magazzino:
I controllori dell'AGRIOS controllano, durante la consegna e l'immagazzinamento della frutta da
produzione integrata, se i quantitativi consegnati alle aziende commerciali sono visibilmente ed
inequivocabilmente ben distinti da quelli "non integrati", procedendo successivamente ad un particolare
sistema di magazzinaggio.
L'AGRIOS ha proposto alle aziende commerciali di utilizzare apposite etichette per riconoscere e non
confondere la provenienza delle mele dai due metodi di produzione.
Durante la conservazione e la vendita nei magazzini vengono fatti ulteriori controlli.
d) Determinazione dei residui:
Un traguardo importante della frutticoltura integrata è quello di offrire al consumatore frutta esente da
residui. Per ottenere ciò, i funzionari compiono una serie di controlli programmati sulla frutta ed analisi di
campioni, per accertare se esistono residui di prodotti antiparassitari o di altre sostanze estranee.
Le quantità massime di residui antiparassitari legalmente ammesse non possono essere superate
nemmeno dai frutticoltori che producono con il sistema convenzionale. Se la produzione integrata vuole
garantire un servizio migliore per la sicurezza del consumatore, è necessario adottare misure più
restrittive.
In questo programma quindi non sono consentiti residui di antiparassitari superiori al 50% delle quantità
massime ammesse dalla Legge. I risultati delle analisi non devono evidenziare la presenza di principi
attivi non consentiti in questo programma.
21. Sanzioni
L'esclusione di un frutteto avviene se
•
•
•
in base alle annotazioni nel quaderno di campagna si riscontra l’uso di un prodotto non consentito dal
programma,
sulla base delle registrazioni nel quaderno di campagna viene rilevato l’impiego di un prodotto
antiparassitario non ammesso in Italia per la coltura interessata,
non vengono rispettati i periodi di sicurezza e le limitazioni previste nelle direttive,
•
•
viene violato il divieto di trattamento con fitofarmaci dannosi alle api durante il periodo di fioritura dei
fruttiferi,
i residui di principi ammessi trovati sulla frutta superano il 50% delle quantità massime ammesse dalla
Legge.
L'esclusione dell’intera azienda avviene se
•
•
•
•
•
•
i controlli previsti vengono rifiutati,
l‘iscritto non ha né comunicato né segnato nel quaderno di campagna l’attuazione di una cura
colturale non ammessa nel programma, ma al controllo in campagna viene accertata la sua
esecuzione,
l‘iscritto al controllo in campagna è assente senza giustificazione,
al controllo finale non viene presentato il quaderno di campagna,
un quaderno di campagna compilato in modo insufficiente non viene completato oppure i dati riportati
non sono credibili,
mediante un’analisi sui residui vengono trovati principi attivi non ammessi.
La domanda di partecipazione per l’anno 2002 verrà respinta se:
•
•
•
Nella richiesta relativa non sarà allegato alcun test valido per l’atomizzatore (validità retroattiva
massima 5 anni);
Nella costituzione di un nuovo impianto nel corso del 2001 non verrà allegata alcuna analisi del
terreno valida (validità retroattiva massima 5 anni);
Nella costituzione di un nuovo impianto nel corso del 2001, lungo i bordi di strade con traffico intenso
non verranno collocate le prescritte siepi.
Le sanzioni pecuniarie sono addebitabili in caso d’inadempienze inequivocabili o falsità nelle
dichiarazioni. Le sanzioni vengono applicate d’ufficio secondo la Legge Provinciale.
22. Il marchio di garanzia
La frutta che è stata prodotta e conservata secondo le direttive AGRIOS ed ha superato tutti i controlli,
può fregiarsi del marchio altoatesino con coccinella e la dicitura "da produzione integrata".
Con questo marchio i frutticoltori, i responsabili della loro azienda commerciale e l'AGRIOS garantiscono
che tale frutta, secondo i controlli e le analisi, è stata prodotta e conservata conforme alle direttive
previste.
La responsabilità nei confronti del consumatore, dell’acquirente e delle U.S.L., per garantire la “qualità
igienica”, ricade sull’azienda commerciale e sul produttore.
La frutta altoatesina che non è stata prodotta provatamente secondo queste direttive e non riconosciuta
dal Gruppo di lavoro AGRIOS, non può utilizzare il marchio "da produzione integrata" con coccinella o di
altro simile.
APPENDICE
Scelta dei prodotti fitosanitari
nel programma per la frutticoltura integrata AGRIOS 2002
Nel Programma AGRIOS 2002 sono ammessi solamente quei principi attivi (con le relative limitazioni),
che risultano inseriti nelle seguenti liste, le quali sostituiscono quelle valide per il 2001.
Tutti i principi attivi qui non citati non sono ammessi nel programma AGRIOS 2002, a meno che essi
non vengano eventualmente riammessi durante l’anno con decisione dell’AGRIOS e della commissione
provinciale per la produzione integrata. Un impiego di principi attivi non ammessi, oppure la loro presenza
nelle analisi dei residui porta alla esclusione dei relativi appezzamenti, ovvero dell’intera azienda agricola.
L’esclusione dell’appezzamento evidentemente avviene anche nei casi in cui venissero impiegati prodotti
per la difesa delle colture, che in Italia non risultassero registrati per la coltura in esame.
Alternanza fra i principi attivi: Allo scopo d'evitare o ritardare la comparsa di resistenza da parte di
organismi dannosi è indicato intervallare l’impiego con prodotti formulati mediante principi attivi differenti.
Periodo di sicurezza
L’AGRIOS, per alcuni principi attivi ammessi, impone periodi di sicurezza più lunghi per garantire, che
eventuali residui di fitofarmaci sulla frutta proveniente da produzione integrata non superino il 50% delle
quantità massime ammesse dalla Legge.
Prodotti per la frutticoltura biologica
Nella frutticoltura integrata si possono utilizzare tutti i principi attivi previsti per la produzione biologica,
elencati nell’allegato II B del Regolamento (CEE) N° 2092/91, aggiornati dai Regolamenti (CE) N° 1488/97
e N° 1073/2000 ed ammessi in Italia.
Lista dei principi attivi per la produzione frutticola
integrata secondo le direttive dell'AGRIOS 2002
INSETTICIDI
Principio attivo
Abamectin
Amitraz
Azadiractina
Buprofezin
Clorpirifos-etile
Clorpirifos-metile
Diazinone
Eptenofos
Nome commerciale
Vertimec
Bumetran, Zamir, Edrizar
Oikos
Applaud
Dursban, Terial 40 L,
Lorsban 40
Reldan, Etifos-M
Basudin,
Dazin 20 E
Hostaquick
Periodo di
sicurezza
(in giorni)
30
30
3
30
30
30
15
30
Annotazioni
Il prodotto "Pennphos AG" non è
ammesso.
Prodotti con il principio attivo
microincapsulato non sono ammessi.
Eventualmente d'estate contro
un'elevata infestazione di afide lanigero
(solo su melo).
Etofenprox
Fenoxycarb
Trebon
Insegar
30
30
Fosalone
Imidacloprid
Zolone
Confidor
Indoxacarb
Inibitori di sintesi della
chitina (ICI)
Diflubenzuron
Flufenoxuron
Lufenuron
Teflubenzuron
Triflumuron
Olio minerale
Pirimicarb
Steward
Dimilin, Dudim
Cascade
Match
Nomolt, Escort
Alsystin
Agrumol, Oliocin
Pirimor
45
90
30
30
30
30
30
Tebufenozide
Mimic, Confirm
30
Vamidothion
Kilval
60
È ammesso solo fino alla fioritura.
Solo 1 trattamento all'anno con mass.
40g/hl oppure 2 trattamenti a metà
dosaggio sono ammessi.
30
30 (50 sul pero) È ammesso solo 1 trattamento all'anno
(Legge sui fitofarmaci).
30
Sono ammessi al massimo 2
trattamenti all'anno con inibitori di
sintesi della chitina.
Non dovrebbe essere fatto più di 1
trattamento all'anno.
Non dovrebbero essere fatti più di 1
trattamento all'anno con mass. 70g/hl
oppure 2 trattamenti a metà dosaggio.
È ammesso solo 1 trattamento all'anno.
La protezione delle api:
La difesa delle api è importante durante tutto l'anno e non solo nel periodo della fioritura. Ogni trattamento
deve essere fatto in modo che questi insetti non vengano danneggiati. Prima dell'impiego di prodotti
dannosi é indispensabile effettuare una pacciamatura.
Una violazione del divieto di trattamento con fitofarmaci dannosi alle api durante il periodo della
fioritura dei fruttiferi comporta l'esclusione del relativo frutteto dal programma.
Fitofarmaci dannosi per le api:
Fitofarmaci ammessi nel programma AGRIOS vengono classificati nocivi alle api, se contengono uno dei
seguenti principi attivi:
Abamectin
Amitraz
Carbaryl
Clorpirifos-etile
Clorpirifos-metile
Diazinone
Eptenofos
Etofenprox
Fenoxycarb
Flufenoxuron
Imidacloprid
Indoxacarb
Pyridaben
Teflubenzuron
Triflumuron
Vamidothion
METODI BIOLOGICI E BIOTECNOLOGICI
Principio attivo
Nome commerciale
Periodo di
sicurezza
Annotazioni
Bacillus thuringiensis
Orzo infettato con fungo
Reti antimaggiolino
Tecnica della confusione
Virus della granulosi
(in giorni)
3
Dipel, Delfin, Bactospeine
Isomate C-Plus, Isomate CSpezial, Ecopom, Rak 3+4,
Checkmate CM 180, RAK 5,
Isomate CTT, Isomate OFM,
Isomate C/OFM
Madex
3
FUNGICIDI
Principio attivo
Anilinopirimidine:
Cyprodinil°
Pyrimethanil°
Bupirimate
Captan
Diclofluanide
Ditianone
Ditiocarbammati:
Mancozeb
Metiram
TMTD
Ziram
Dodina
Fluazinam
Fosetil-alluminio
Inibitori della sintesi
dello sterolo (IBS):
Difenoconazolo
Fluquiconazolo
Flusilazolo
Hexaconazolo
Myclobutanil
Penconazolo
Tetraconazolo
Triadimenolo
Rame
Strobilurine:
Kresoxim-metile
Trifloxystrobin
Zolfo
Nome commerciale
Periodo di
sicurezza
(in giorni)
Annotazioni
Chorus
Scala,
Vision
Nimrod
Captan
Euparen
Delan
21
14
21
21
15
7
40
Sono ammessi al massimo 4 trattamenti
con Anilinopirimidine all'anno.
Dithane M45, Mazeb
M70 ed.a.
Polyram
Silfur, TMTD 50,
Pomarsol 50
Ziramon, Crittam,
Pomarsol Z WG
Dodene, Syllit, Venturol
28
In seguito alla loro dannosità nei
confronti dei fitoseidi i ditiocarbammati
possono essere utilizzati per un massimo
di 4 volte all’anno, intervallati fra di loro e
solo fino al 15 giugno.
Ohayo
Aliette
21
40
Score
Vision
Nustar
Anvil, Balic
Systhane, Thiocur,
Linear
Topas
Domark, Concorde, Thor
Bayfidan
Diversi
21
21
30
15
15
Stroby WG
Flint
Zolfo bagnabile, Tiovit
35
14
28
10
Solo sul melo
10
20
Non dovrebbero essere fatti più di 4
trattamenti all'anno.
IBS non dovrebbero essere
impiegati più di 4 volte
Contro la ticchiolatura
all'anno.
14
14
14
C
Sono ammessi al massimo 3 trattamenti
con Strobilurine all'anno.
C= periodo di sicurezza secondo l'utilizzazione prevista.
Metiram (Polyram), TMTD (Pomarsol 50), Ziram (Crittam), Fenarimol (Rubigan), Fenbuconazolo
(Indar), Nuarimol (Bloc) und Tebuconazolo (Folicur): Le rimanenze possono essere consumate fino al
15 giugno.
ERBICIDI
Principio attivo
Glifosate
Glifosate trimesio
Glufosinate-Ammonio
MCPA
Simazina
Nome commerciale
Roundup
Supral
Basta, Finale
Fenoxilene 30, Hedonal
S
Amizina 50 L, Framed
Periodo di
sicurezza
(in giorni)
30
30
30
30
30
Annotazioni
Solo nell'anno d'impianto
max. 2 kg/ha.
ACARICIDI
Principio attivo
Nome commerciale
Benzoximate
Bromopropilato
Hexythiazox5
Fenazaquin p
Fenpyroximate p
Pyridaben p
Tebufenpyrad p
Acarmate
Neoron
Matacar
Magister
Miro
Nexter
Oscar
Fenbutatin-Oxide
Torque
Periodo di
sicurezza
(in giorni)
14
21
14
28
28
14
14
Annotazioni
È ammesso solo 1 trattamento all'anno.
p
: principi attivi con questo segno
possiedono lo stesso meccanismo
d'azione. Del gruppo è consentito
solo 1 prodotto e solo 1 volta per
stagione.
30
Clofentezine (Apollo): Le rimanenze possono essere consumate fino al 15 giugno.
Osservazioni:
L'utilizzo di fitofarmaci dannosi agli insetti utili come per esempio Kilval, Zolone, Carbaryl e
ditiocarbammati ha effetti negativi sulla dinamica della popolazione e la diffusione dei fitoseidi.
Conseguentemente può essere necessario intervenire con trattamenti contro gli acari dannosi. Pertanto i
prodotti dannosi agli insetti utili devono essere ponderati ed impiegati in modo restrittivo.
L'impiego degli acaricidi nel programma di produzione integrata dell'AGRIOS è consentito solo se:
•
è dimostrabile che la soglia di tolleranza (acari/foglia) sia stata superata. Prima del trattamento è
necessario eseguire un controllo sul numero di acari/foglia e sulla presenza dei fitoseidi, dei
coccinellidi e degli antocoridi antagonisti, il cui risultato deve essere riportato nel quaderno di
campagna,
•
prima della comparsa degli acari nel frutteto erano già stati introdotti dei fitoseidi.
ALTRI PRODOTTI CONSENTITI
Principio attivo
Acido gibberellico A4 +
A7
Acido naftilacetico
(NAA)
Benziladenina + acido
gibberellico A4 + A7
Caolino
Carbaryl
Chlorfacinone
Difenilamina 1)
Ethefon
Naftilacetammide
(NAD)
1)
Periodo di
sicurezza
(in giorni)
20
Nome commerciale
Regulex
Annotazioni
Solo su melo
Dirado, Dirager, Nokad,
Obsthormon 24a
Promalin
7
Sevin flow, Pomex,
Panam PB 50, AS 50,
Aesse L, Sedit
Olio Topitox
No Scald,
DPA 31
7
Solo per il diradamento dei frutticini
30
Impiego consentito solo per varietà
soggette a riscaldo e per partite
destinate alla lunga conservazione
Solo fino al 15 giugno (solo su melo).
Solo su melo
Ethrel
Amid Thin, Diramid,
Geramid Neu, Dirigol
60
30
Vedi "Direttive per la raccolta e la conservazione della frutta da produzione integrata"!
Norme per l'assegnazione del marchio di tutela per la "frutta
altoatesina da produzione integrata" alle aziende commerciali
Le aziende commerciali che intendono vendere parte o tutta la frutta con la dicitura ed il relativo marchio
"frutta altoatesina da produzione integrata" (marchio provinciale con coccinella) devono attenersi alle
seguenti norme:
1.
L'azienda commerciale raccoglie entro il mese di marzo di ogni annata frutticola i seguenti documenti dai
propri soci interessati a partecipare al programma di produzione integrata:
• Una dichiarazione, che gli aderenti al programma conoscono le direttive dell'AGRIOS, che
partecipano volontariamente e sotto la propria responsabilità accettando i controlli previsti ed
essendo al corrente sulle sanzioni nel caso d’inosservanza delle norme.
• Un elenco di tutti i soci/fornitori partecipanti con numero del socio, nome, indirizzo e firma del
conduttore aziendale/proprietario.
2.
L'azienda commerciale deve consegnare all'AGRIOS entro la fine di aprile di ogni anno i seguenti
documenti:
• Una richiesta di partecipazione dell'azienda commerciale al programma AGRIOS (Modulo D).
• Il presidente/il proprietario o il direttore dichiarano con la propria firma a nome dell'azienda e dei propri
conferenti che si impegnano a rispettare le direttive vigenti per la produzione, la raccolta e la
conservazione. Essi dichiarano inoltre di consentire agli addetti ai controlli di visitare in qualsiasi
momento le aziende, consentendo anche il prelevamento di campioni.
• L'elenco completo dei partecipanti
• Un profilo sull'ampiezza dell'azienda commerciale e la sua partecipazione al programma AGRIOS
(Modulo E).
3.
L'AGRIOS, al momento dell'iscrizione di ogni azienda commerciale oppure delle organizzazioni di
produttori o associazioni, addebita un contributo annuale che è costituito dall’importo base e da un
importo determinato sulla superficie totale della produzione frutticola integrata.
4.
L'AGRIOS esamina le domande e la relativa documentazione per l'accettazione o il rifiuto dell'adesione.
In caso di rifiuto l'azienda commerciale sarà avvisata entro un mese dalla data di presentazione della
domanda.
5.
I controllori esaminano in tempi predeterminati le aziende appartenenti, per verificare se si attengono alle
direttive previste e relazionano per iscritto all'AGRIOS sui rilievi eseguiti.
6.
Il frutticoltore è obbligato a comunicare immediatamente alla sua azienda commerciale se in un
appezzamento di terreno non si è attenuto alle cure colturali previste dalle direttive procedendo alla
disdetta. Questa verrà comunicata dall'azienda commerciale all’AGRIOS. Nel momento della visita
l'azienda commerciale espone al controllore la situazione delle aziende che proseguono nella produzione
integrata. Qualora la rinuncia avvenisse dopo la comunicazione di un’ispezione o solo al momento del
controllo, essa non verrà più accettata.
7.
Il controllore, al momento del controllo nell'azienda agricola, prende visione del quaderno di campagna e
dei dati inerenti alle cure colturali, nonché dei dati di iscrizione dell'azienda da esaminare. Durante il
sopralluogo di campagna controlla la posizione, la grandezza dell'appezzamento dichiarato e la
situazione delle cure colturali. Egli può prelevare dei campioni (di terreno, erba, foglie o frutti) per
analizzarli chimicamente. L'AGRIOS informa l'azienda commerciale interessata sull'eventuale esclusione
dei consegnatari di frutta.
8.
Prima del conferimento di tutta la frutta all’azienda commerciale, ad essa devono essere consegnati i
quaderni di campagna, affinché i controllori li possano controllare.
Terminata l’ispezione dell’AGRIOS, quest’ultima pubblica due liste delle aziende: nella prima sono
contenute le aziende che si sono iscritte al programma AGRIOS, nella seconda sono indicate quelle
aziende che per l’intera superficie o parte di essa sono ancora conformi alle disposizioni del
programma integrato. Solo così è possibile, distinguere esattamente la merce proveniente dalla
produzione integrata, da quella coltivata in modo convenzionale ed identificare inequivocabilmente i
singoli lotti.
Il quaderno di campagna deve contenere tutti i dati richiesti. Il frutticoltore, con la sua firma, si assume la
responsabilità sulla veridicità e la completezza dei dati.
9.
Al momento della consegna della frutta proveniente da produzione integrata essa deve essere
contrassegnata in modo evidente e chiaro, per evitare che durante la collocazione e la conservazione
avvengano degli scambi con frutta coltivata in modo convenzionale. Per tale operazione l'AGRIOS
propone alle aziende commerciali apposite etichette identificatrici.
10.
Al termine dell'immagazzinamento l'azienda commerciale comunica all'AGRIOS il quantitativo
complessivo di frutta (diviso per varietà), che è stata coltivata secondo le direttive della produzione
integrata e come tale consegnata.
11.
L'azienda commerciale deve tenere in evidenza tutti i movimenti della frutta proveniente da produzione
integrata. Questi dati devono essere sempre aggiornati e disponibili ad ogni controllo.
12.
I controllori esaminano nel magazzino i quantitativi provenienti da produzione integrata, prelevano dei
campioni per le analisi sui residui nonché sorvegliano la consegna, la conservazione, la cernita, il
confezionamento, l'etichettatura ed altre operazioni.
13.
La frutta che dopo la raccolta viene trattata contrariamente alle “direttive” e pertanto non è più rispondente
ad esse provoca l’esclusione dell'azienda commerciale dal programma di produzione integrata. Ciò è
da riportare chiaramente sugli imballaggi e nei registri di magazzino. Pertanto viene a cadere
automaticamente il diritto per questa frutta di poter essere commercializzata con il marchio "Frutta
altoatesina da produzione integrata" o con diciture simili.
14.
L'azienda commerciale ha il diritto di apporre il marchio di garanzia: "frutta altoatesina da produzione
integrata" (marchio provinciale con coccinella) per la merce che è stata coltivata e conservata secondo le
direttive dell'AGRIOS. La Camera di Commercio di Bolzano consegnerà all'azienda commerciale il
corrispondente numero di etichette (labels) ed altro materiale pubblicitario. Le etichette ed il materiale
pubblicitario per la produzione integrata possono essere applicati solo nella propria azienda commerciale
con sede nella provincia di Bolzano.
15.
Aziende commerciali che per l'anno corrente non si sono associate all'AGRIOS non sono autorizzate ad
applicare il marchio della produzione integrata, anche se la frutta proviene da un'azienda (commerciale o
di produzione) che è autorizzata ad usare il marchio.
16.
Le aziende commerciali autorizzate ad usare il marchio integrato, vendendo frutta da produzione integrata
in modo sfuso (scendi-albero) fuori Provincia, non possono fornire al cliente i labels, il marchio per la
produzione integrata o altro materiale pubblicitario simile.
Il Direttivo dell'AGRIOS, in casi eccezionali e previa richiesta dell'azienda commerciale, può concedere
delle deroghe.
17.
Quantitativi di mele per le quali non sono stati rispettati tutti i criteri fondamentali delle direttive non
possono utilizzare il marchio di tutela per frutta altoatesina da produzione integrata o con diciture
simili.
18.
L'azienda commerciale, a fine stagione di vendita, comunica all'AGRIOS le quantità di frutta, suddivise
per varietà, vendute con il marchio di garanzia per la frutta altoatesina da produzione integrata.
19.
Nel caso in cui nell'azienda agricola o in quella commerciale non fossero state rispettate le direttive
verranno applicate le sanzioni previste dalla Legge Provinciale per la produzione integrata (30 aprile
1991, N° 12 e 14 dicembre 1999, N° 10) nonché quelle previste dall'AGRIOS.
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DIRETTIVE PER LA FRUTTICOLTURA INTEGRATA