Filtek Bulk Fill ™ Posterior Restorative Profilo Tecnico del Prodotto Sommario Sommario Introduzione ....................................................................................... 3 Descrizione del prodotto...................................................................... 4 Caratteristiche del prodotto................................................................. 4 Indicazioni d’uso.................................................................................. 4 Composizione...................................................................................... 5 Tinte.................................................................................................... 5 Background......................................................................................... 6 Sistema resinoso......................................................................................... 6-7 Riempitivi........................................................................................................ 7 Proprietà fisiche.................................................................................. 8 Profondità di polimerizzazione................................................................... 9-11 Stress da contrazione.................................................................................... 12 Flessione della cuspide................................................................................. 12 Modulo di flessione....................................................................................... 13 Usura 3-body in vitro..................................................................................... 14 Ritenzione della lucidatura......................................................................14-15 Resistenza alla frattura.................................................................................. 16 Resistenza alla flessione e resistenza alla compressione............................... 17 Domande e risposte......................................................................19-22 Riferimenti bibliografici...................................................................... 23 2 Introduzione Introduzione Fin dall’introduzione dei compositi fotopolimerizzabili, i dentisti hanno avuto la necessità di applicare il materiale in incrementi. Questi compositi hanno bisogno di una fonte luminosa (della corretta lunghezza d’onda) per eccitare un foto-iniziatore che attiva il processo di polimerizzazione. Se la penetrazione della luce è insufficiente, può risultarne una scarsa iniziazione di questa reazione, il che può portare a un materiale sotto-polimerizzato o non polimerizzato. La profondità di polimerizzazione di un composito è determinata dai monomeri, dagli iniziatori e dalla tinta/opacità del materiale. Inoltre, l’efficacia della luce è influenzata da diversi fattori, tra cui la lunghezza d’onda, l’intensità della luce, la distanza dalla sorgente di luce e dal tempo di esposizione. Oltre che per la profondità di polimerizzazione, i dentisti utilizzano le tecniche di applicazione a incrementi per diversi motivi. L’applicazione a incrementi viene utilizzata per gestire la contrazione e il relativo stress da contrazione che risulta dalla reazione di polimerizzazione. L’applicazione a incrementi permette una manipolazione più precisa dei vuoti e aiuta a modellare i contatti e a scolpire la superficie occlusale prima della polimerizzazione. La gestione dello stress da contrazione e la sicurezza dell’adattamento corretto possono ridurre l’incidenza di sensibilità post-operatoria. Inoltre, l’applicazione a incrementi consente l’effettiva realizzazione di restauri multi-tinta. D’altra parte, l’applicazione a incrementi è considerata dispendiosa in termini di tempo e noiosa, soprattutto per i denti posteriori. Gli incrementi possono aumentare la possibilità che si formino vuoti tra gli strati di composito e i compositi devono essere applicati in campo asciutto. Il rischio di contaminazione che porta a un restauro compromesso è negativamente influenzato dal tempo necessario per applicare, adattare e polimerizzare ciascun incremento. Con l’obiettivo di fornire materiali che risolvessero la sfida dell’applicazione a incrementi, nonché per fornire un materiale alternativo all’amalgama, alla fine degli anni Novanta sono stati lanciati sul mercato i compositi. Questi materiali avevano un’elevata viscosità e contenevano un elevato carico di riempitivi. I produttori affermavano che la loro manipolazione era simile a quella dell’amalgama e che la durezza del materiale aiutava a formare i contatti. Inoltre, molti dei compositi erano considerati in grado di essere applicati in massa, ovvero applicati e polimerizzati in incrementi di 4-5 mm. Però, l’elevata viscosità di questi compositi rendeva più impegnativo l’adattamento in cavità.1,2 L’effettiva profondità di polimerizzazione di questi materiali risultava inferiore a quella dichiarata.3 Anche se l’adeguatezza della polimerizzazione era accettabile, le ramificazioni cliniche dello stress da contrazione diventavano più elevate con strati più spessi (4-5 mm). Gli studi hanno dimostrato che molti di questi materiali avevano ancora una contrazione da polimerizzazione e uno stress da polimerizzazione elevati. L’ambito della scienza dei materiali ha fatto notevoli passi avanti con i materiali compositi usati per le procedure dirette che offrono ai dentisti la soluzione a molti dei problemi che incontrano quotidianamente. È ampiamente riconosciuto nella comunità scientifica e in quella dentale che eseguire un restauro mediante l’applicazione di una massa aumenta gli stress sul dente e può diminuire la forza adesiva. Però, grazie alle possibilità dei materiali attualmente resi disponibili ai produttori, è possibile creare materiali/prodotti che offrono uno stress da contrazione da polimerizzazione inferiore rispetto a quello dei compositi applicati a incrementi. 3 Descrizione Descrizione del prodotto Il materiale 3M™ ESPE™ Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è un composito da restauro, attivato da luce visibile, ottimizzato per realizzare restauri posteriori in modo più semplice e rapido. Questo materiale da otturazione in massa assicura un’eccellente resistenza e una bassa usura per durare nel tempo. Le tinte sono semi-traslucenti e la polimerizzazione è a basso stress, permettendo una profondità di polimerizzazione fino a 5 mm. Grazie all’eccellente conservazione della lucidatura, Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è adatto per restauri posteriori che richiedano una tinta semi-traslucente. Tutte le tinte sono radiopache. Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è disponibile nelle tinte A1, A2, A3, B1 e C2. Caratteristiche del prodotto • Confezionato in capsule da 0,2 g e siringhe da 4 g - Le siringhe sono di colore verde scuro con etichette bianche e indicazione della tinta - Le capsule sono nere con cappuccio verde scuro • 5 tinte - A1, A2, A3, B1, C2 • Profondità di polimerizzazione di cavità di II Classe pari a 5 mm per tutte le tinte Indicazioni per l’uso • Restauri diretti anteriori e posteriori (incluse le superfici occlusali) • Base/liner sotto restauri diretti • Build-up di monconi • Splintaggio • Restauri indiretti, inclusi inlay, onlay e faccette • Restauri di denti decidui • Sigillo esteso di fessure in molari e premolari • Riparazione di difetti di restauri in ceramica, smalto e provvisori 4 Composizione Composizione I riempitivi sono una combinazione di un riempitivo di particelle di silice da 20 nm non agglomerate/non aggregate, un riempitivo di particelle di zirconia da 4 a 11 nm non agglomerate/non aggregate, un riempitivo cluster di zirconia/ silice aggregate (con particelle di silice da 20 nm e di zirconia da 4 a 11 nm) e un riempitivo di trifluoruro di itterbio consistente in particelle da 100 nm agglomerate. La carica di riempitivo inorganico è di circa 76,5% in peso (58,4% in volume). Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative contiene AUDMA, UDMA, e 1, 12-dodecano-DMA. Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative viene applicato sul dente dopo l’utilizzo di un adesivo dentale a base di metacrilato, come quelli prodotti da 3M ESPE, che aderisce in modo permanente alla struttura dentale. Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è confezionato in siringhe tradizionali e in capsule monodose. Tinte Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è disponibile on 5 tinte: A1, A2, A3, B1, C2. Queste tinte sono più traslucenti delle tinte body o smalto degli altri compositi universali. A1 A2 A3 Figura 1 Fonte: dati interni 3M ESPE B1 C2 5 Background Background Sistema resinoso Lo scopo primario dello sforzo di questo lavoro di sviluppo era quello di realizzare un materiale che permettesse al clinico di applicare e polimerizzare un restauro profondo 5 mm fino alla superficie occlusale. Per far ciò, era necessario considerare i molteplici aspetti del sistema resinoso. Una delle considerazioni principali nella progettazione di questo sistema resinoso era la possibilità di diminuire la quantità di stress da contrazione al momento della fotopolimerizzazione. Inoltre, dato che è un materiale per otturazione in massa, la profondità di polimerizzazione del materiale era una caratteristica chiave che è stata tenuta in considerazione nel processo di sviluppo. A differenze di molti dei compositi flowable disponibili sul mercato, questo materiale è stato messo a punto per riempire la cavità fino alla superficie occlusale e quindi l’ottenimento di un’elevata resistenza all’usura era il punto focale. Gli altri fattori chiave da considerare per un materiale da utilizzare in massa erano la lavorabilità ottimizzata e l’adattamento alla cavità preparata. I compositi metacrilati hanno una intrinseca tendenza a contrarsi dopo la polimerizzazione e possono contrarsi in diverso grado in base ai monomeri utilizzati. Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative contiene due nuovi metacrilati che, in combinazione tra loro, agiscono per abbassare lo stress da polimerizzazione. Un monomero, un dimetacrilato aromatico ad alto peso molecolare (AUDMA) (Figura 2), diminuisce il numero di gruppi reattivi nella resina. Questo aiuta a moderare la contrazione volumetrica, nonché la rigidezza della matrice polimerica in sviluppo e finale – fasi che contribuiscono allo sviluppo dello stress da polimerizzazione. Figura 2 Struttura di AUDMA Fonte: dati interni 3M ESPE Il secondo metacrilato esclusivo rappresenta una classe di composti chiamati monomeri di frammentazioneaddizione (AFM) (Figura 3). Durante la polimerizzazione, AFM reagisce nel polimero in sviluppo come ogni altro metacrilato includendo la formazione di cross-link tra le catene polimeriche adiacenti. AFM contiene un terzo sito reattivo che si divide mediante un processo di frammentazione durante la polimerizzazione. Questo processo fornisce un meccanismo per il rilassamento del reticolo che si sviluppa e la conseguente diminuzione dello stress. I frammenti, però, mantengono ancora la capacità di reagire uno con l’altro o con altri siti reattivi del polimero in fase di sviluppo. In questo modo, è possibile diminuire lo stress, mantenendo però le caratteristiche fisiche del polimero. Figura 3 Struttura di AFM Fonte: dati interni 3M ESPE 6 Background DDDMA (1, 12-Dodecanediol dimetacrilato) (Figura 4) ha una struttura idrofobica che aumenta la sua mobilità molecolare e la compatibilità con resine non popolari. DDMA offre una resina a bassa viscosità/bassa volatilità che è solitamente utilizzata nei biomateriali e nelle applicazioni dentali grazie alla sua rapida polimerizzazione, con bassa produzione di calore basso e bassa contrazione. Questa è una resina a modulo alto, con buona flessibilità e resistenza all’impatto. Figura 4 Struttura di DDMA Fonte: dati interni 3M ESPE UDMA (uretano dimetacrilato) (Figura 5) è un monomero ad alto peso molecolare e viscosità relativamente bassa. Questo monomero è stato incluso nel sistema resinoso per ridurre la viscosità della resina. Figura 5 Struttura di UDMA Fonte: dati interni 3M ESPE Inoltre, il peso molecolare più alto riduce in modo efficace la contrazione, creando nel contempo una reticolo resistente con un numero elevato di legami crociati. Modificando le proporzioni di questi monomeri ad alto peso molecolare, è stato sviluppato un sistema resinoso con le caratteristiche di un materiale per otturazione in massa modellabile. Questo sistema resinoso produce anche una diminuzione dello stress di contrazione da polimerizzazione e una profondità di polimerizzazione di 5 mm. Riempitivi I riempitivi inclusi in Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative sono stati realizzati per massimizzare la forza, la resistenza all’usura e la radiopacità, minimizzando nel contempo la contrazione e mantenendo una buona lavorabilità. Il riempitivo di Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è lo stesso di quello che si trova in Filtek™ Supreme XTE Universal Restorative, con l’importante aggiunta di particelle di trifluoruro di itterbio (YbF3) da 100 nm, per una maggior radiopacità. I restanti riempitivi sono una combinazione di un riempitivo di particelle di silice da 20 nm non agglomerate/non aggregate, un riempitivo di particelle di zirconia da 4 a 11 nm non agglomerate/non aggregate, un riempitivo cluster di zirconia/silice aggregate (con particelle di silice da 20 nm e di zirconia da 4 a 11 nm) con una carica totale di riempitivo inorganico di circa 76,5% in peso (58,4% in volume). 7 Proprietà fisiche Proprietà fisiche Profondità di polimerizzazione di 4 mm Per caratterizzare l’entità della polimerizzazione dei compositi fotopolimerizzabili sono disponibili diversi metodi. Uno è il metodo “scrape-back” che è la base del metodo di profondità di polimerizzazione descritto da ISO 4049:2009. In questo standard ISO, il composito non polimerizzato viene applicato in uno stampo cilindrico in acciaio inossidabile e fotopolimerizzato da un’estremità dello stampo. Il composito viene immediatamente estratto dallo stampo e il composito non polimerizzato o poco polimerizzato viene raschiato via dall’estremità più lontana dalla luce. Si misura poi la lunghezza del restante composito “polimerizzato” e la si divide per il fattore 2. Solitamente questa lunghezza viene arrotondata al valore intero più prossimo e definita come la profondità di polimerizzazione. Questo deriva dalla specifica ISO 4049 che permette una profondità di polimerizzazione dichiarata dello 0,5 mm superiore della ½ della misurazione “scrape-back”. È stato dimostrato che l’entità della polimerizzazione attraverso questa lunghezza diminuisce dall’estremità più vicina alla luce (dove l’intensità della luce era massima) a quella in cui il materiale non polimerizzato è stato raschiato via (4). È stato anche dimostrato in (4) che l’entità di polimerizzazione alla lunghezza ½ “scrape-back” è circa il 90% della polimerizzazione massima. Le profondità di polimerizzazione per le tinte indicate di Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative misurata secondo lo standard ISO 4049 e una polimerizzazione di 20 secondi con la lampada fotopolimerizzatrice Elipar™ S10 LED con puntale da 10 mm sono indicate in Tabella 1. Tinta Profondità media (mm) Dev. Std. A1 4.56 0.09 A2 4.29 0.10 A3 4.40 0.06 B1 4.24 0.04 C2 4.39 0.06 Tabella 1: Profondità di polimerizzazione secondo ISO 4049 - Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative. Esposizione 20 s con lampada fotopolimerizzatrice Elipar™ S10 LED. Un altro metodo comune per valutare l’entità della polimerizzazione è il test della microdurezza, in quanto è stato dimostrato che può essere correlato alla polimerizzazione (5). Come nel metodo ISO, si è soliti applicare il composito non polimerizzato in un qualche tipo di stampo e fotopolimerizzare da un’estremità di questo. Il campione viene quindi estratto e si misura la durezza su tutta la lunghezza. Piuttosto che riportare l’effettivo valore di durezza misurato, è più utile rappresentare la durezza in ciascun punto del campione come percentuale della durezza massima ottenuta. È stato dimostrato con diversi compositi che l’80% della durezza massima era si associava al 90% della massima polimerizzazione (6). 8 Proprietà fisiche Il significato clinico di entrambi i test sopra descritti non è noto. In altre parole, l’entità della polimerizzazione necessaria per un restauro duraturo non è stata determinata. Alcuni ricercatori hanno suggerito come soglia minima l’80% della microdurezza massima (equivalente alla ½ della lunghezza “scraped-back” come definito dallo standard ISO) (4.5). Questa soglia raccomandata, però, non si basa su studi clinici o modelli di laboratorio comprendenti denti estratti. Recenti studi di laboratorio con denti estratti hanno suggerito un limite inferiore di polimerizzazione al 73% della microdurezza massima o l’80% della polimerizzazione massima (6). Profondità di polimerizzazione di 5 mm (modello dentale ex vivo) Oregon Health Science University La profondità di polimerizzazione dei prototipi di Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è stata valutata in preparazioni di cavità di II Classe in molari estratti presso la Oregon Health Science University. Il dente dell’esperimento è stato posizionato in un’arcata simulata tra due denti adiacenti. La profondità della preparazione era di 5 mm dal pavimento gengivale con un’ampiezza di 3 o 7 mm e una profondità di 2 mm (Figura 6). 1. 2. Restauro estratto Center Band Axial 5mm deep 7m m 2mm • Preparazioni cavità di II Classe in molare non a cono • Matrice di metallo Fonte: dati interni 3M ESPE 0.1mm 1.1 2.1 3.1 4.1 5.1 Lato dente 4. M isurazione della microdurezza Knoop a) lungo lato matrice, b) nel mezzo, c) lungo il lato assiale del dente in incrementi di 1 mm a partire da 0,1 mm dalla parte superiore e 0,5 mm nella matrice e nelle superfici laterali del dente. Lato matrice 3. Restauro tagliato nel mezzo in direzione mesio-distale. Figura 6 9 Proprietà fisiche Prima dell’applicazione, la preparazione è stata leggermente ricoperta con vaselina per facilitare l’estrazione del restauro. È stata applicata una matrice Tofflemire in metallo circonferenziale e il composito è stato posizionato in un incremento di 5 mm e foto polimerizzato con un’esposizione singola o a 3 zone (occlusali e laterali) con lampada fotopolimerizzatrice Elipar™ S10 LED. È stato verificato che la lampada avesse un’emissione di 1000 mW/cm2. Dopo la polimerizzazione, i restauri sono stati recuperati e sezionati mesiodistalmente. È stata quindi misurata la microdurezza in tre punti sulla lunghezza dei restauri – 1) 0,2 mm nel composito adiacente alla matrice, 2) giù verso il centro del restauro e 3) 0,2 mm nel composito adiacente all’aspetto assiale della preparazione (Figura 7). Sono state valutate tre paste con opacità differenti. I risultati ottenuti con la pasta di opacità superiore, che più si avvicina al prototipo finale, sono presentati di seguito. Per ciascuna condizione di esposizione sono state effettuate 12 ripetizioni. La Figura 7 mostra una dipendenza spaziale della polimerizzazione nella parte più profonda (5,1 mm) del restauro con la durezza adiacente alla matrice di metallo che mostra il valore inferiore. È anche evidente che la durezza non soddisfa la soglia dell’80% in nessuna delle posizioni misurate a questa profondità. Alla profondità di 4,1 mm la durezza interfacciale adiacente al dente è paragonabile a quella a metà del restauro, mentre la durezza adiacente alla matrice è sotto alla soglia dell’80%. Mentre le condizioni di polimerizzazione non sono sufficienti per raggiungere la soglia di polimerizzazione attraverso il restauro di II Classe a una profondità di 4 mm, i risultati supportano un’esposizione sufficiente per una profondità di polimerizzazione di 4 mm in un restauro di I classe in cui, sulla base di questi risultati, l’estensione di polimerizzazione nell’interfaccia dente-composito e verso il centro del restauro sono similari. Figura 7 Durezza vs. profondità. Polimerizzazione occlusale di 20 secondi, 1000 mW/cm2, restauro di diametro 7 mm 70.0 Fonte: dati interni 3M ESPE 50.0 Durezza Knoop 60.0 80% della durezza massima 40.0 0.2mm Tofflemire 30.0 In mezzo 20.0 0.2mm bordo dente 10.0 0.0 0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0 Profondità / mm 70.0 60.0 10 Durezza Knoop 50.0 40.0 30.0 0.2mm Tofflemire 80% della durezza massima Durezza Knoop Proprietà fisiche Durezza Knoop Durezza Knoop Durezza Knoop durezza 50.0 massima 70.0 40.0 60.0 0.2mm Tofflemire 30.0 80% della In mezzo durezza 50.0 20.0 massima 0.2mm bordo dente 40.0 10.0 0.2mm Tofflemire 30.0 0.0 In mezzo Come protocollo di polimerizzazione a3.0 3 zone ha dimostrato efficace per i compositi da 0.0alternativa, il1.0 2.0 4.0 di essere5.0 6.0 20.0 otturazione in massa0.2mm fotopolimerizzabili restauri di II Classe in denti umani estratti (10). In questa ricerca, il bordo dentenei Profondità / mm restauro è stato prima esposto alla luce dalla superficie occlusale e poi a successive esposizioni dalle superfici 10.0 buccale e linguale. Questo approccio a 3 zone ha dimostrato di essere efficiente nell’ottenimento di una profondità di 0.0 polimerizzazione di 5 mm in un restauro di II Classe usando il composito prototipo, come mostrato in Figura 8. In questo 0.0 1.0 una polimerizzazione 2.0 3.0 4.0 e una addizionale 5.0 6.0 sia dalla caso, il protocollo includeva occlusale di 10 secondi di 10 secondi Profondità / mm direzione mesio-buccale sia da quella linguo-buccale dopo la rimozione della matrice. Dato che l’attenuazione della luce attraverso la parte minerale del dente è probabilmente maggiore di quella attraverso il composito prototipo (Figura 8), la 70.0di polimerizzazione a 3 zone è stata duplicata per un restauro di 3 mm di diametro, creando così una situazione tecnica di polimerizzazione più impegnativa. I risultati sono riportati in Figura 9. In entrambi i casi, la tecnica di polimerizzazione a 3 60.0 zone è risultata efficace nell’ottenimento della soglia dell’80% della durezza massima. 50.0 70.0 40.0 60.0 30.0 50.0 0.2mm Tofflemire 20.0 40.0 In mezzo 10.0 30.0 0.2mm bordo dente 0.0 20.0 Figura 8 Durezza vs. profondità. 10 s occlusale / 10 s mesiobuccale / 10 s linguo-buccale, restauro di diametro 7 mm, 1000 mW/cm2 80% della durezza massima Fonte: dati interni 3M ESPE 80% della durezza massima 0.2mm Tofflemire 0.0 In mezzo 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0 0.2mm bordo dente Profondità / mm 10.0 0.0 0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0 Profondità / mm 60.0 Figura 9 Durezza vs. profondità. 10 s occlusale / 10 s mesiobuccale /10 s linguo-buccale, restauro di diametro 3 mm, 1000 mW/cm2 Durezza Knoop Durezza Knoop 50.0 40.0 60.0 30.0 50.0 0.2mm Tofflemire 20.0 40.0 In mezzo 80% della durezza massima 0.2mm bordo dente 10.0 30.0 Fonte: dati interni 3M ESPE 80% della durezza massima 0.2mm Tofflemire In mezzo 0.0 20.0 0.0 1.0 0.2mm2.0 bordo dente 3.0 10.0 4.0 5.0 6.0 Profondità / mm 11 0.0 0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0 Proprietà fisiche Stress da contrazione Flessione della cuspide La contrazione può causare stress nel dente, nello strato adesivo e nel composito. Lo stress può essere il risultato della combinazione di contrazione e modulo. Per i materiali con contrazione similare, il materiale con modulo più elevato (o rigidezza) produrrà uno stress maggiore. Al contrario, per i materiali con moduli similari, il materiale che mostra la contrazione maggiore produrrà uno stress maggiore. La flessione della cuspide è un metodo di test di 3M ESPE che è stato messo a punto per fornire una stima relativa dello stress derivante dalla contrazione da polimerizzazione che risulta dall’applicazione e polimerizzazione di un composito dentale in una cavità a estremità aperta di 4 x 4 mm. La dimensione della cavità simula pressappoco la preparazione di una cavità ampia (ovvero, preparazione mesiale – occlusale – distale (MOD). La superficie della cavità in alluminio viene sabbiata, trattata con silano e viene applicato l’adesivo dentale. Si applica poi un composito nella cavità di alluminio fino alla profondità finale di 4 mm, in modo incrementale o con otturazione in massa, e si polimerizza con una lampada fotopolimerizzatrice (una sola applicazione di composito in massa di 4 mm o due incrementi di composito da 2 mm, applicati e polimerizzati uno alla volta). Per misurare lo spostamento della parete della cavità dovuto allo stress da contrazione da polimerizzazione, si utilizza un trasduttore di spostamento variabile lineare. Come materiale è stato scelto l’alluminio in quanto ha un modulo similare a quello dello smalto umano. In letteratura è stato descritto un metodo di flessione della cuspide similare con l’utilizzo di un blocco di alluminio.4 14 Figura 10 Flessione della cuspide di comuni compositi applicati in massa o a incrementi. Flessione della cuspide (micron) 12 Fonte: dati interni 3M ESPE 10 8 6 4 2 0 SureFil™ X-tra fil SonicFill™ Grandio® Herculite® TPH Filtek™ Filtek™ HyperFIL™ QuiXX® Bulk Fill Posterior Posterior SO Ultra Spectra™ Z250 Posterior Restorative Restorative HV Universal Restorative 16 Modulo di flessione (Gpa) 14 Park J, Chang J, Ferracane J, Lee IB: How should composite be layered to reduce shrinkage stress: Incremental or bulk filling? 12 Dental Materials 2008; 24:501-1505 . 4 12 10 8 6 4 Flessione della cuspide (micron) Flessione della cuspide (micron) 12 Proprietà fisiche 10 14 8 12 6 10 4 8 Modulo di flessione 2 Il modulo6di flessione è un metodo per definire la rigidezza di un materiale. Un modulo elevato indica un materiale 0 rigido. Il modulo di™flessione si™misura ®applicando ™un carico a un campione di materiale che è supportato in ciascuna Filtek™ HyperFIL QuiXX SureFil X-tra fil SonicFill™ Grandio® Herculite® TPH 4 Filtek estremità. UnBulk modulo di flessione basso può aiutare a ridurre lo stress generato Fill Posterior Posterior SO durante Ultrala polimerizzazione. Spectra™ Z250 Posterior 2 Restorative Restorative HV Universal Restorative 0 Filtek™ SureFil™ X-tra fil SonicFill™ Grandio® Herculite® TPH Filtek™ HyperFIL™ QuiXX® Bulk Fill Posterior Posterior SO Ultra Spectra™ Z250 Posterior Restorative Restorative HV Universal Restorative 16 Modulo di flessioneModulo (Gpa) di flessione (Gpa) 14 12 Figura 11 Modulo di flessione di comuni compositi per otturazione in massa. Fonte: dati interni 3M ESPE 10 16 8 14 6 4 12 2 10 08 Filtek™ Bulk Fill Posterior 6 Tetric EvoCeram® Bulk Fill HyperFIL™ SonicFill™ QuiXX® Posterior Restorative X-tra fil 4 2 0 16 Filtek™ Bulk Fill Posterior Modulo di flessione Modulo (Gpa) di flessione (Gpa) 14 Tetric EvoCeram® Bulk Fill HyperFIL™ SonicFill™ QuiXX® Posterior Restorative X-tra fil 12 10 8 16 Figura 12 Modulo di flessione di comuni compositi applicati in incrementi. 6 14 4 12 Fonte: dati interni 3M ESPE 2 10 08 6 Filtek™ Bulk Fill Posterior Tetric EvoCeram® Herculite® Ultra TPH Spectra™ HV Filtek™ Supreme Ultra Universal Grandio® SO 4 2 ra 3-body (micron di quanto rimosso) quanto rimosso) 0 2.5 Filtek™ Bulk Fill Posterior Tetric EvoCeram® Herculite® Ultra TPH Spectra™ HV Filtek™ Supreme Ultra Universal Grandio® SO 2 1.5 2.5 12 0.5 1.5 13 Modu 4 2 0 Proprietà fisiche Filtek™ Bulk Fill Posterior Tetric EvoCeram® Bulk Fill HyperFIL™ SonicFill™ QuiXX® Posterior Restorative X-tra fil 16 Modulo di flessione (Gpa) Usura 3-body in vitro 14 12 di usura è stato determinato mediante il test di usura 3-body in vitro. In questo test, il composito (1° body) viene Il tasso 10 in una rotella, che entra in contatto con un’altra rotella che agisce come una “cuspide antagonista” (2° body). caricato Le due 8 rotelle ruotano una in senso opposto all’altra, trascinando tra di esse una sostanza abrasiva (3° body). La perdita dimensionale viene determinata mediante profilometria alla fine di 200.000 cicli. Nei test in cui l’usura viene monitorata 6 a intervalli regolari, risulta essere lineare. Di conseguenza, i tassi di usura possono essere degli indicatori al di là della 4 lunghezza dell’effettivo test. 2 L’usura 3-body di Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è significativamente inferiore a diversi compositi da otturazione 0 in massa o applicati a incrementi, compresi SonicFill e Tetric EvoCeram Bulk Fill (Figura 13). Filtek™ Bulk Fill Posterior Tetric EvoCeram® Herculite® Ultra TPH Spectra™ HV Filtek™ Supreme Ultra Universal Grandio® SO Fonte: dati interni 3M ESPE Usura 3-body (micron di quanto rimosso) 2.5 Figura 13 Usura 3-body di compositi da otturazione in massa o applicati a incrementi. 2 1.5 1 0.5 0 Filtek™ Bulk SonicFill® Fill Posterior TPH Tetric Herculite® Filtek™ Z250 QuiXX® HyperFIL™ Tetric Posterior Universal EvoCeram® Spectra™ EvoCeram® Ultra Restorative Bulk Fill HV Restorative Ritenzione della lucidatura 70 Abrasione da spazzolamento Ritenzione della lucidatura (% lucentezza) I materiali 60compositi sono stati modellati in tasselli e accuratamente polimerizzati. Le superfici sono state lucidate in condizioni di bagnato con uno strumento per lucidatura Buehler a velocità variabile per rimuovere lo strato di inibizione dell’aria e assicurare una superficie uniforme. I campioni sono stati conservati in acqua a 37 °C per 24 ore. 50 È stata misurata la lucentezza. I campioni sono stati spazzolati con dentifricio e spazzolino montato un dispositivo di spazzolamento automatico. La lucentezza è stata misurata dopo 500 cicli e poi ogni 1000 cicli. Il test è stato terminato 40 spazzolamenti. dopo 6000 La ritenzione della lucidatura di Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è significativamente superiore a quella di diversi 30 compositi da otturazione in massa, compresi SonicFill e Tetric EvoCeram Bulk Fill (Figura 14). E significativamente superiore a quella di diversi compositi applicati a incrementi, compresi Herculite Ultra and TPH Spectra HV (Figura 15). 14 20 10 Usura 3-b 0.5 Proprietà fisiche 0 Filtek™ Bulk SonicFill® Fill Posterior Tetric TPH Herculite® Filtek™ Z250 QuiXX® HyperFIL™ Tetric Universal Posterior EvoCeram® Spectra™ EvoCeram® Ultra Restorative Restorative Bulk Fill HV 70 Figura 14 Ritenzione della lucidatura di comuni compositi da otturazione in massa. Ritenzione della lucidatura (% lucentezza) 60 50 Fonte: dati interni 3M ESPE 40 30 20 10 0 Filtek™ Bulk Fill Posterior SonicFill® Alert® X-tra fil Tetric EvoCeram® Bulk Fill QuiXX® Posterior Restorative Surefil™ Posterior Restorative Ritenzione della lucidatura (% lucentezza) 70 Figura 15 Ritenzione della lucidatura di comuni compositi applicati in incrementi. 60 50 Fonte: dati interni 3M ESPE 40 30 20 10 0 Filtek™ Bulk Fill Posterior Grandio® SO Tetric EvoCeram® Bulk Fill TPH Spectra™ HV Herculite® Ultra (MN m-3/2) 2.5 2 15 Ritenzione della lucidatura (% lucentezza) Ritenzione della lucidatura (% lucentezza) Proprietà fisiche 70 70 6060 5050 4040 3030 2020 1010 Resistenza alla frattura 00 I valori riportati per la resistenza alla frattura (K1c) sono legati all’energia necessaria per propagare una frattura. ™ ® In questo test, viene polimerizzata una barretta e su di essa® vieneTPH incisa una™ tacca. LaHerculite barretta® viene ® di materiale Filtek Grandio Tetric TPHSpectra Spectra™HV Filtek™Bulk BulkFillFill GrandioSO HV Herculite®Ultra Ultra SO TetricEvoCeram EvoCeram® Posterior Bulk Fill Bulk Fill Posterior che supporta entrambe le estremità posizionata su un dispositivo e sulla tacca viene posizionato un incudine. L’incudine preme verso il basso fino a che la barretta si rompe. La resistenza alla frattura di Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è maggiore di quella di Tetric EvoCeram Bulk Fill e QuiXX Posterior Restorative (Figura 16). Fonte: dati interni 3M ESPE 2.52.5 -3/2) Resistenza alla frattura (MN m-3/2 Resistenza alla frattura (MN m ) Figura 16 Resistenza alla frattura di comuni compositi da otturazione in massa. 22 1.51.5 11 0.50.5 00 ™ ™ Bulk Fill ®® Filtek TetricEvoCeram EvoCeram Filtek Bulk Fill Tetric Posterior BulkFillFill Posterior Bulk QuiXX® ® QuiXX Posterior Posterior Restorative Restorative X-traFilFil X-tra HyperFIL™™ HyperFIL SonicFill™™ SonicFill La resistenza alla frattura di Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è maggiore di quella di Tetric EvoCeram e Herculite Ultra (Figura 17). Fonte: dati interni 3M ESPE 33 2.52.5 Resistenza alla frattura (MN m-3/2 ) Resistenza alla frattura (MN m-3/2) Figura 17 Resistenza alla frattura di comuni compositi applicati in incrementi. 22 1.5 1.5 1 1 0.5 0.5 0 0 ™ ® Tetric Herculite Filtek Filtek™™ ™ ® Tetric ® Herculite Filtek Filtek Bulk Fill EvoCeram Ultra Supreme Bulk Fill EvoCeram® Ultra Supreme Posterior Ultra Posterior Ultra Universal Universal 16 180 Grandio®® Grandio SO SO Filtek™™ Z250 Filtek™™ P60 TPH TPH ™ Filtek Z250 Filtek P60 Spectra Universal Posterior ™ Spectra Universal Restorative Posterior HV Restorative HV Restorative Restorative -3/2) Resistenza Resistenzaalla allafrattura frattura(MN (MNmm-3/2 ) 3 3 2.5 2.5 Proprietà fisiche 2 2 1.5 1.5 1 1 Resistenza alla flessione e resistenza alla compressione 0.5 La 0.5 resistenza alla flessione è determinata con lo stesso test del modulo di flessione. La resistenza alla flessione è il valore ottenuto quando il campione si rompe. Il test combina le forze che si trovano in compressione e tensione. 0 0 La resistenza alla compressione è particolarmente importante per le® forze masticatorie. Si realizzano barrette di Herculite®® Tetric Filtek™™ Z250 Filtek™™ P60 Filtek™™ TPH Filtek™™ Grandio® ® ™ Filtek Tetric Filtek Filtek Herculite TPH Filtekestremità Grandio materiale e si applicano simultaneamente sulle opposte alla lunghezza delZ250 campione. Il P60 fallimento del Bulk Fill EvoCeram Ultra forze Supreme SO Spectra Universal Posterior ™ Bulk Fill EvoCeram® Ultra Spectra Supreme Universal Restorative Posterior Posterior HV Ultratensile. SO Restorative campione èPosterior il risultato della forza di taglio e di quella HV Ultra Restorative Restorative Universal Universal La resistenza alla flessione di Filtek Bulk Fill Posterior Restorative è superiore a quella di Tetric EvoCeram Bulk Fill e QuiXX Posterior Restorative, e simile a quella di altri comuni compositi da otturazione in massa (Figura 18). ™ 180 180 Figura 18 Resistenza alla flessione di comuni compositi da otturazione in massa. Resistenza Resistenzaalla allaflessione flessione(MPa) (MPa) 160 160 140 140 Fonte: dati interni 3M ESPE 120 120 100 100 80 80 60 60 40 40 20 20 0 0 Filtek™™ Filtek Bulk Fill Bulk Fill Posterior Posterior Tetric Tetric ® EvoCeram ® EvoCeram Bulk Fill Bulk Fill QuiXX® QuiXX® Posterior Posterior Restorative Restorative HyperFIL™ HyperFIL™ X-tra Fil X-tra Fil SonicFill™ SonicFill™ Resistenza alla flessione (MPa) Resistenza alla flessione (MPa) La resistenza alla flessione di Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è superiore a quella di Tetric EvoCeram e Herculite Ultra, e simile a quella di altri comuni compositi applicati a incrementi (Figura 19). 200 200 180 180 160 160 140 140 120 120 100 100 80 80 60 60 40 40 20 20 0 0 Figura 19 Resistenza alla flessione di comuni compositi applicati a incrementi. Fonte: dati interni 3M ESPE Filtek™ Bulk Fill ™ FiltekPosterior Bulk Fill Posterior Tetric Tetric ® EvoCeram EvoCeram® Herculite® Herculite® TPH Spectra™ TPH Spectra HV ™ HV Filtek™ Filtek Supreme™Ultra Supreme Ultra Universal Universal Gradio® SO Gradio® SO 17 Proprietà fisiche 400 Fonte: dati interni 3M ESPE 350 Resistenza alla compressione (MPa) Figura 20 Resistenza alla compressione di comuni compositi da otturazione in massa. 300 250 200 150 100 50 0 Filtek™ Bulk Fill Posterior 18 QuiXX® Posterior Restorative SonicFill™ HyperFIL™ Tetric EvoCeram® Bulk Fill X-tra Fil Domande e risposte Domande e risposte Che cosa rende Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative unico? Il monomero AFM usato in Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative permette al clinico di applicare i restauri in un solo passaggio, senza scendere a compromessi in fatto di resistenza o diminuzione dello stress. Questo, oltra alla sua eccellente lavorabilità, rende Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative un materiale da restauro davvero unico. Qual è il vantaggio di Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative rispetto ai compositi applicati in incrementi? Il principale vantaggio è il posizionamento in un solo passaggio semplice e rapido. È possibile restaurare una II Classe profonda 5 mm in modo significativamente più rapido rispetto al posizionamento e polimerizzazione in incrementi. Qual è la differenza tra Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative e Filtek™ Bulk Fill Flowable Restorative? La differenza principale è che Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è stato messo a punto per restauro sottoposti a stress e con caratteristiche di resistenza similari a quelle di altri compositi da restauro universali o per posteriori. Può essere applicato anche fino alla superficie occlusale, fino a 5 mm. Invece, quando si utilizza Filtek™ Bulk Fill Flowable Restorative per un restauro di I o II Classe sottoposto a stress, sulla superficie occlusale è necessario applicare un composito tradizione con uno spessore di almeno 2 mm. Qual è la contrazione volumetrica di Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative? La contrazione di Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è simile a quella di Filtek™ Z250 e Filtek™ Supreme XTE Universal Restoratives. Qual è la differenza tra la contrazione da polimerizzazione e lo stress da polimerizzazione? La contrazione da polimerizzazione, quando espressa come un volume, è semplicemente la diminuzione in volume del composito a seguito del suo restringimento dovuto al processo di polimerizzazione. Lo stress da contrazione da polimerizzazione è lo stress creato 1) nell’interfaccia adesiva tra il dente e il composito che si contrae, 2) nel dente, a patto che l’adesivo non fallisca e 3) nel composito tra la resina che si contrae e le particelle di riempitivo. Perché lo stress da contrazione da polimerizzazione è importante? Lo stress da contrazione da polimerizzazione può contribuire al fallimento dell’adesione tra il dente e il composito, con conseguente sensibilità post-operatoria, infiltrazione marginale e decolorazione ai margini. Se l’adesione non fallisce, lo stress da polimerizzazione può causare la frattura dello smalto adiacente alla superficie di cavità. Il che può contribuire al distacco marginale del tempo. Lo stress da polimerizzazione può anche causare una flessione verso l’interno delle cuspidi nei restauri di II Classe. Nel tempo, si è osservato che i compositi tendono ad assorbire acqua per compensare parte o buona parte di questa flessione.10 19 Domande e risposte In che modo i nuovi monomeri aiutano a diminuire lo stress da polimerizzazione? Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative contiene due nuovi monomeri metacrilati che, combinati tra loro, agiscono per diminuire lo stress da polimerizzazione. Un monomero, un dimetacrilato aromatico ad alto peso molecolare (AUDMA), diminuisce il numero di gruppo reattivi nella resina. Questo aiuta a moderare la contrazione volumetrica, nonché la durezza della matrice polimerica di sviluppo e finale – entrambe le quali contribuiscono allo sviluppo dello stress da polimerizzazione. Il secondo esclusivo metacrilato rappresenta una classe di composti chiamati monomeri per addizione-frammentazione (AFM). Durante la polimerizzazione, AFM reagisce nel polimeri di sviluppo come ogni altro metacrilato, includendo la formazione di cross-link tra le catene polimeriche adiacenti. AFM contiene un terzo sito reattivo che si divide mediante un processo di frammentazione durante la polimerizzazione. Questo processo fornisce un meccanismo per il rilassamento del reticolo che si sviluppa e la conseguente diminuzione dello stress. I frammenti, però, mantengono ancora la capacità di reagire uno con l’altro o con altri siti reattivi del polimero di sviluppo. In questo modo, è possibile diminuire lo stress, mantenendo però le caratteristiche fisiche del polimero. È un materiale nanoriempito? Da cosa è composto il riempitivo? Il sistema di riempitivo utilizza la stessa tecnologia di nanoriempitivo dei materiali da restauri Filtek™ Supreme XTE – una combinazione di nanocluster trattati con silano e singole particelle di nanosilice e nanozirconia trattate con silano. Inoltre, contiene trifluoruro di itterbio in nanoscala per conferire una migliorata radiopacità. Come si rapporta la radiopacità rispetto a quella degli altri vostri compositi? Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è uno dei nostri compositi più radiopachi. Abbiano ottenuto questo elevato livello di radiopacità incorporando nanoparticelle di trifluoruro di itterbio. Perché Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative viene descritto come un materiale dentale esente da BPA? Abbiamo sostituito il monomero BisGMA utilizzato negli altri nostri compositi con un metacrilato che non utilizza Bisfenolo A nella sua sintesi. Questo è stato fatto al fine di massimizzare la diminuzione dello stress durante la polimerizzazione. Quale adesivo devo utilizzare con Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative? Tutti gli adesivi dentali a base di metacrilato sono compatibili con Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative. 20 Domande e risposte Come posso essere sicuro di aver ottenuto un buona adattamento di cavita con Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative – soprattutto in un box prossimale? Bisogna iniziare a dispensare il materiale nella parte più profonda della preparazione, tenendo il puntale vicino alla superficie di preparazione. Per le aree prossimali, tenere la punta contro la matrice per aiutare il flusso di materiale nel box prossimale. Ritrarre la punta della capsula lentamente mentre la cavità viene riempita e, per ridurre i vuoti, evitare di sollevare la punta fuori dal materiale durante la sua dispensazione. Una volta terminata la dispensazione, trascinare la punta della capsula contro la parte della cavita, mentre la si estrae dal campo operatorio. Qual è il protocollo di polimerizzazione? Dipende dalla classe del restauro e dall’intensità della vostra lampada fotopolimerizzatrice. Per restauri di II classe profondi 5 mm, indichiamo di polimerizzare per 10 secondi dalla superficie occlusale, per poi polimerizzare per 10 secondi in ciascuna direzione mesio- e/o distobuccale e linguale dopo aver rimosso la matrice. Per un restauro di I Classe, che solitamente non è profondo più di 4 mm, indichiamo di polimerizzare per 20 secondi dalla superficie occlusale. Questi tempi sono applicabili per lampade fotopolimerizzatrici con un’intensità di 1000 mWcm-2 o maggiore. Per lampade con intensità minore, indichiamo di raddoppiare i tempi di polimerizzazione. Si, ma come posso essere sicuro di aver ottenuto una polimerizzazione sufficiente a 5 mm? La tecnica di polimerizzazione su tre lati che noi consigliamo si basa su studi in vitro condotti presso la Oregon Health Science University. Abbiamo trovato che, con la tecnica polimerizzazione su tre lati, in una preparazione di II Classe profonda 5 mm la polimerizzazione adiacente alla matrice di metallo era equivalente alla polimerizzazione nel centro del restauro nonché a quella nell’interfaccia restauro-dente. Quando il restauro veniva polimerizzato solo in direzione occlusale, la polimerizzazione adiacente alla matrice di metallo tendeva a essere inferiore a profondità maggiori, rispetto al resto del restauro. Questo ci dice che vi è meno luce disponibile per la polimerizzazione adiacente alla matrice di metallo nei punti più profondi del restauro. La tecnica di polimerizzazione su tre lati sopperisce a questo limite. Classificazione della carie Profondità di incremento Tutte le lampade alogene (con emissione di 500-1000 mW/cm2) Lampade 3M™ ESPE™ a LED (con emissione di 1000-2000 mW/cm2) Classi I, III, IV e V 4 mm 40 s 20 s Classe II 5 mm 20 s occlusale 20 s buccale 20 s linguale 10 s occlusale 10 s buccale 10 s linguale Nota: per restauri di II Classe, rimuovere la matrice prima delle fasi di polimerizzazione buccale e linguale. 21 Domande e risposte Un restauro di II Classe di 4 mm richiede unaa tecnica di polimerizzazione su tre lati o posso polimerizzare per 20 secondi, come descritto per la I Classe? Per assicurare una polimerizzazione sufficiente in tutto il restauro, raccomandiamo la tecnica di polimerizzazione su tre lati anche per i restauri di II Classe di 4 mm. Quali sono le indicazioni d’uso? Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è stato messo a punto per essere duraturo nei restauri di I e II Classe sottoposti a stress. La possibilità di otturazione in massa lo rende indicato anche per il build-up di moncone fotopolimerizzato. Nelle istruzioni d’uso, si riporta che Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative può essere utilizzato in restauri dalla III alla V Classe. Dato che Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative è semi-traslucente, il risultato estetico nei restauri anteriori sarà influenzato da diverse variabili, come la posizione del restauro e il colore del dente sottostante. Quando il risultato estetico è di primaria importanza, raccomandiamo di utilizzare un materiale da restauro della famiglia Filtek™. Vedere le Istruzioni d’uso per l’elenco completo delle indicazioni. Quali tinte sono disponibili e come si rapportano rispetto agli altri prodotti Filtek™? Ci sono cinque tinte di Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative: A1, A2, e A3, B1 e C2. Si basano sulla scala colori Vitapan® Classical Shade Guide, e quindi sono simili a quelle della famiglia di compositi Filtek™ Supreme. Le tinte di Filtek™ Bulk Fill Posterior Restorative, però, sono più traslucenti di tutte le altre tinte traslucenti della famiglia Filtek™ Supreme per permettere la caratteristica di polimerizzazione della massa. 22 Riferimenti Riferimenti bibliografici [1] Opdam N, Roeters F, Peters M, Burgersdijk R, Teunis M. Cavity wall adaptation and voids in adhesive Class I restorations. Dent Mater 1996; 12:230–235. [2]Opdam N, Roeters F, Joosten M, Veeke O. Porosities and voids in Class I restorations by six operators using a packable or syringable composite. Dent Mater 2002; 18:58–63. [3] Herrero A, Yaman P, Dennison J. Polymerization shrinkage and depth of cure of packable composites. Quintessence Int 2005; 36:35 –31. [4]Halvorson R, Erickson R, Davidson C. 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Dent Materials 2004; 20:96-106. [10]Campodonico C, Tantbirojn D, Olin P, Versluis A. Cuspal deflection and depth of cure in resin-based composite restorations filled by using bulk, incremental and transtooth-illumination techniques. J Am Dent Assoc 2011; 142:1176-1182. 23 www.3MESPE.it Prodotti Dentali 3M Italia srl Via Norberto Bobbio, 21 20096 Pioltello (MI) Tel. 02.7035.2154 [email protected] www.3mespe.it Per favore, riciclare. Stampato in Italia 3M, ESPE, Elipar, Filtek, Scotchbond, Soft-Lex e Vitrebond sono marchi di fabbrica di 3M o 3M Deutschland GmbH. Usati sotto licenza in Canada. © 3M 2014. Tutti i diritti riservati. Alert, Grandio SO, Herculite, HyperFIL, QuiXX, SonicFill, SureFil, Tetric Evo Ceram, TPH, Spectra, VITAPAN e X-tra fil non sono marchi di fabbrica di 3M.