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VENERDÌ 21 OTTOBRE 2011
speciale Lodi VecchioP
il Cittadino
LA RACCOLTA DEL COLLEZIONISTA LUDEVEGINO SARÀ ESPOSTA SU UN GRANDE PANNELLO CHE RIPRODUCE IL DISEGNO DELLA PENISOLA
La storia rivive negli eserciti in miniatura
I 400 soldatini di Sante Ravera raccontano i 150 anni dell’Unità
Uno dei diorami, opera di Sante Ravera, dedicati alla storia del West americano
La geografia dell’Italia dell’800
illustrata attraverso i diorami
di colorate scene di vita militare
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n Un grande pannello di legno
(4x3m) sopra il quale l’artista lude­
vegino Angelo Scotti ha riprodotto la
cartina geografica dell’Italia preuni­
taria. Sante Ravera, di Lodi Vecchio,
grande appassionato di diorami e di
soldatini di piombo, vi ha posiziona­
to gli eserciti in miniatura dei regni,
principati e granducati. Un esperi­
mento, quello dell’incontro tra un
pittore ed un collezionista, fortemen­
te voluto dall’assessorato alla Cultu­
ra, che è scaturito nella mostra inti­
tolata La storia dell’Italia attraverso
i suoi eserciti. I visitatori potranno
ammirarla domenica, in piazza Vit­
torio Emanuele II. Saranno esposti
oltre quattrocento soldatini in scala
1:32, tutti provenienti dalla preziosa
collezione privata di Santino Ravera:
«Ogni esercito ­ spiega il collezioni­
sta ­, sia a piedi che a cavallo, è com­
posto dai soldati semplici, dai soldati
portastendardo, dagli ufficiali. Mi ci
sono voluti circa quindici anni per
completare l’intera raccolta, è una
bella soddisfazione». Ravera, classe
1954, è conosciuto al pubblico ludeve­
gino per i suoi plastici e diorami
(ambientazioni in scala che ricreano
scene di vario genere, cercando di ot­
tenere effetti quanto più possibile re­
alistici). Già alcuni anni fa, sempre
in occasione della sagra, l’audito­
rium «Il Centro» di via Pace aveva
ospitato una mostra di diorami del
ludevegino ed erano stati esposti di­
versi scenari: la vita nelle cascine lo­
digiane, la battaglia di Gettysburg
(grande scontro militare durante la
guerra di secessione americana),
una cittadina del Far West con tanto
di saloon, prigione e ufficio dello sce­
riffo. «La mia passione ­ racconta ­ è
nata da bambino quando mi diverti­
vo a colorare i soldatini. Poi, con il
tempo ho cominciato a costruire an­
che delle ambientazioni in cui collo­
care i personaggi e ho riprodotto di­
verse battaglie famose. Solo in un se­
condo momento ho iniziato a pren­
dere spunto da elementi del nostro
territorio e la mia prima opera è sta­
ta la Cascina Muzzetta, seguita dal
Mulino di San Marco». Il suo capola­
voro rimane la ricostruzione della
vecchia Cattedrale di Santa Maria di
cui ora possiamo ammirare solo le
fondamenta presso la zona archeolo­
gica dell’omonima piazza Santa Ma­
ria. Il plastico, in scala 1:35, fa bella
mostra di sé in una sala dell’ex Con­
ventino. «Con la collaborazione di
mio cognato, Angelo Bersani, abbia­
mo concluso il modellino in sedici
mesi. Tante ore di lavoro, molto stu­
dio per capire la storia dell’edificio:
il plastico riporta l’aspetto che la cat­
tedrale aveva nel periodo che va dal
1457, quando fu affidata ai frati Ago­
stiniani, al 1812 circa, quando venne
probabilmente rasa al suolo. In real­
tà la cattedrale è molto più antica».
Per capire la minuziosità e l’atten­
zione con cui è stata realizzata tale
opera basta osservare le 18.350 tegole
che ricoprono la struttura. Domeni­
ca a prossima sfida.
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La storia rivive negli eserciti in miniatura