LEZIONE RIGHI 20/11/2009
Apparecchi sanitari ed elementi per fognature
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Apparecchi sanitari.
Sono chiamati apparecchi sanitari di materiale ceramico tutti quei prodotti per uso idraulico-sanitario costituiti
da miscele di materiali argillosi.
Essi dopo essere stati foggiati(modellati) nella forma desiderata vengono smaltati a crudo in modo da ottenere
una superficie brillante non porosa e di facile pulibilità. Queste caratteristiche sono essenziali per la destinazione
di questi manufatti e per le esigenze di igenicità che accompagnano il loro utilizzo.
I materiali ceramici per la fabbricazione di tali apparecchi sanitari sono miscele di argille, caolino, quarzo,
feldspato, ecc., che opportunamente dosate, prendono il nome di:
-Porcellana sanitaria
-Gres fine porcellanato
-Gres porcellanato
I principali tipi di apparecchi sanitari sono: lavabi, vasi wc, sedili wc, bidet(a pavimento o a parete), docce(piatti),
orinatoi e lavelli. Tali apparecchi vengono ulteriormente classificati in base al loro posizionamento ed altre
caratteristiche. E' importante che questi apparecchi siano anche adattabili alle esigenze particolari di alcuni
individui, dunque è fondamentale che siano accessibili a tutti soprattutto nei luoghi pubblici(servizi per disabili
ecc.).
LAVABO CON
COLONNA
WC CON
CASSETTA ESTERNA
BIDET A
PAVIMENTO
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BIDET SOSPESO
DOCCIA
ORINATOI
Una componente essenziale: le piastrelle.
La piastrella (denominata anche "mattonella" o "pianella") è un elemento architettonico usato per rivestire le
superfici di pavimento e muri come rifinitura e anche con fini artistici. Caratterizzata da spessore ridotto
(oggigiorno da lo spessore minimo va da 6 a 9 mm),può presentare forme geometriche molteplici (quadrati,
rettangoli, esagoni, etc.), dimensioni variabili (15x15 cm, 15x20 cm, 20x20 cm, etc...) e può essere realizzata
con materiali diversi (laterizio, graniglia, marmo, ceramica, cemento, etc...). La piastrella rientra all'interno della
categoria dei prodotti semilavorati edili. La piastrella più comune si ottiene da un impasto di materiali argillosi e
sabbie quarzifere cotto in forni a una temperatura oscillante tra i 1060 °C e i 1220 °C a seconda della tipologia
per 30-60 minuti. Quando poi viene lasciato raffreddare, si ottiene un materiale resistente, rigido, non più
solubile in acqua, con buona resistenza agli attacchi sia chimici che meccanici.Le categorie di piastrelle in ordine
di resistenza fisica e meccanica sono:
•
Cotto: piastrella a pasta bianca o rossa (il colore dipende dalla composizione dell’argilla). La colorazione
rossa è invece data dall’ossidazione di tracce di ferro.)
•
Monocottura: consiste nel cuocere supporto e smalto in un'unica passata in appositi forni a temperature
che oscillano tra gli 1170 e i 1200 °C. Si può considerare come la tecnologia che ha reso durezza ai
prodotti per la pavimentazione. Non priva di difetti ad oggi viene considerata per i materiali a basso
costo.
•
Bicottura: la piastrella viene realizzata in due tempi, dove nel primo si cuoce l'impasto parzialmente,
andando così a creare quello che viene comunemente chiamato biscotto, mentre in un secondo
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momento questo viene dipinto con smalti e passato alla seconda cottura.
•
Grès porcellanato in massa: piastrella non smaltata ottenuta tramite un processo chiamato "pressatura".
Può assumere vari colori in base ai componenti utillizzati nella composizione dell'impasto. La
caratteristica principale è il bassissimo tasso di imbibizione (assorbimento di acqua) 0,04% che la rende
completamente inassorbente. In alcuni casi il grès porcellanato più pregiato vinene denominato Marmo
di Fabbrica.
•
Grès porcellanato Smaltato: piastrella smaltata derivante da un processo simile alla monocottura ma
con caratteristiche finali tipo grès. Può assumere vari colori in base alle texture utilizzate nella fase
decorativa a smalto. Si può considerare l'evoluzione tecnologica della Monocottura.
Per la messa in opera (pavimento, parete, etc...) vengono adottati due metodi:
•
il primo, ormai obsoleto, consiste nello stendere un letto di materiale inerte, sabbia con uno "spolvero" di
cemento. Si posano sopra le piastrelle, precedentemente immerse in acqua, livellandole uniformemente;
a posa terminata, si passa al riempimento delle fughe tra le mattonelle tramite la boiacca, un impasto
semi-liquido di cemento o calce.
•
il secondo metodo, introdotto successivamente, consiste nell'incollare con prodotti specifici la piastrella
al fondo solido e asciutto preparato in precedenza; a questo metodo si accompagna solitamente la
realizzazione di fughe di larghezza appropriata al tipo e dimensione della piastrella. Questo secondo
metodo ha il vantaggio di eliminare il rischio di presa non avvenuta in qualche punto del pavimento,
offrendo al contempo una maggiore facilità di pulizia, data l'assenza dell'interstizio tra le piastrelle. Il
materiale di riempimento della fuga è costituito da miscele in polvere, ottimizzate nel colore e nella
granulometria e aventi caratteristiche di elasticità migliorabili con l'uso di additivi (solitamente apportati
dallo stesso produttore).
Vi sono alcune proprietà fisiche che tutte le pistrelle devono soddisfare. La resistenza all'abrasione
superficiale della piastrella si misura in PEI(unità di misura resistenza), che va da 0 a 5 tramite il quale si
misura la capacità dello smalto della piastrella di resistere al calpestio, al passaggio di persone, di mobili,
senza perdere le caratteristiche estetiche originali. La "capacità di attrito" di una piastrella (cioè la resistenza
allo scivolamento di un corpo sulla sua superficie) è determinata dal processo di trattamento della superficie
stessa, la quale potrà essere levigata, bocciardata o lavorata in modo tale da non renderla del tutto liscia.
Per ottenere piastrelle più resistenti, l’impasto va cotto a temperature maggiori affinché l’argilla si solidifichi
con una maggiore densità molecolare.
Per il taglio delle piastrelle, operazione sempre necessaria lungo il perimetro dei muri, possono essere applicati
due metodi:
•
Il primo, adatto per piastrelle a bassa durezza e piccolo spessore, consiste nell'effettuare un'incisione
per mezzo di un apposito attrezzo, lungo una linea di rottura stabilita; successivamente verrà applicata
una piccola pressione sull'incisione che consentirà di spezzare in due l'elemento.
•
Il secondo, adatto invece a piastrelle molto dure, fa uso di un disco diamantato inserito in una macchina
specifica fissata a un supporto rigido, oppure di una semplice smerigliatrice portatile; spesso però tali
arnesi sono complementari tra loro, in quanto la smeragliatrice, indispensabile per eseguire
manualmente tagli curvi, lavora necessariamente a secco, producendo parecchia polvere (effetto non
dato dalla macchina fissa che lavora a umido), entrambe utilizzano comunque dischi diamantati
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Alcuni esempi di bagni, pavimenti e muri realizzati con piastrell:
Elementi per fognature
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Il grès è un materiale che si presta ottimamente anche alla produzione di tubazioni, raccordi, curve, sifoni
ecc. degli impianti di scarico degli edifici e di elementi di rivestimento delle fognature. Essi sono fondi fogna,
mattoni, mattonelle e piastre curve. Fanno parte inoltre degli elementi per fognature anche pilette,
rubinetteria varia, miscelatori clinici, miscelatori con comando a pedale e scaldabagni.
ESEMPIO DI SIFONE SOTTO IL LAVANDINO
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Apparecchi sanitari ed elementi per fognature.