Originale
CODICE ENTE: 107708 PANDINO
DELIBERAZIONE N° 52 del 05/11/2009
VERBALE DI DELIBERAZIONE
DEL CONSIGLIO COMUNALE
Adunanza ordinaria di prima convocazione pubblica
OGGETTO: ADOZIONE PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO AI SENSI
DELL'ART. 13 DELLA L.R. 12/2005.
L'anno DUEMILANOVE, addì CINQUE del mese di NOVEMBRE alle ore 18,00,
nella presso il Municipio comunale, previa l’osservanza di tutte le modalità prescritte, sono stati
convocati a seduta per oggi i Consiglieri Comunali.
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
10)
11)
12)
13)
14)
15)
16)
17)
DOLINI DONATO
SEVERGNINI SIMONA
PICINELLI ANTONIO PIETRO
BERTAZZOLI ANTONIO
MENCLOSSI VINCENZINA ANTONIA
FORNONI FABIO
POLIG MARIA LUISE
STRINGHI IVANA
PIZZAMIGLIO ANNA
AGNELLO MARIA ANTONIETTA
CAMOLI ROMANA
VIGANO' GIOVANNI
MORETTI GIUSEPPE
GIUBELLI FERRUCCIO GINO
LABO' STEFANO
MANCLOSSI CARLO
DEDA PRIMO STEFANO
Sindaco - Presidente
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
TOTALE:
Presenti
SI
SI
SI
SI
SI
Assenti
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
15
2
Partecipa IL SEGRETARIO GENERALE NUMA DR. GRAZIANO che provvede alla
redazione del presente verbale.
Partecipa il sig. Marazzi Alessio assessore extraconsiliare.
Essendo legale il numero degli intervenuti il Presidente dichiara aperta la seduta ed invita il
Consiglio Comunale a trattare il seguente argomento:
OGGETTO: ADOZIONE PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO AI SENSI
DELL'ART. 13 DELLA L.R. 12/2005.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che:
che
•
il Comune di Pandino è dotato di Piano Regolatore Generale approvato con deliberazione
Giunta Regionale n. 16551 del 16/12/1991 e successive varianti;
•
che in seguito all’entrata in vigore della Legge Regionale 11.03.2005 n.12 e successive
modificazioni ed integrazioni, i Comuni sono tenuti a dotarsi di un nuovo strumento di
pianificazione comunale denominato “PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO” che dovrà
definire l’assetto dell’intero territorio comunale e dovrà articolarsi nei seguenti atti:
a) il documento di piano;
b) il piano dei servizi;
c) il piano delle regole;
•
che il comune di Pandino in data 08/06/2006 ha pubblicato l’avviso di avvio del
procedimento, all’albo pretorio del Comune, su un periodico a diffusione locale, sul sito
internet del Comune e attraverso manifesti affissi nelle bacheche pubbliche, di cui all’art. 13
comma 2 della L.R. 12/2005;
Atteso che in seguito a questo avviso di avvio di procedimento il Comune di Pandino ha indetto,
con determinazione n. 385 del 29/06/2007, selezione pubblica per affidamento incarico
professionale per redazione del piano di governo del territorio (PGT) del comune di Pandino.
Visto che in seguito all’espletamento delle procedure di gara, l’incarico per la redazione del PGT è
stato affidato, con determina n. 496 del 23/08/2007 alle ditte COPRAT e VENETO PROGETTI che
hanno costituito un ATI per l’affidamento congiunto dell’incarico.
Atteso che ai sensi dell’art. 57 delle L.R 12/2005 è risultato necessario procedere all’adeguamento
della relazione geologica in allegato al nuovo Piano di governo del territorio del Comune di
Pandino e che per tal ragione è stato conferito incarico al Geologo dott. Giovanni Bassi con
determinazione n. 459 del 18/07/2007;
Atteso altresì che, essendo stata apportata, con D.G.R.L del 28/05/2008 n. 8/7373, una modifica ai
criteri per la redazione della componente geologica, idrogeologica e sismica del piano del governo
del territorio, è risultato necessario procedere ad un integrazione del suddetto incarico al geologo
dott. Giovanni Bassi, con determinazione n. 284 del 15/05/2005, ;
Considerato che:
•
la VAS costituisce per i Piani di Governo del Territorio parte integrante del procedimento di
adozione ed approvazione;
•
ai sensi della citata normativa regionale, l'Ente competente ad approvare il Piano ne valuta
la sostenibilità ambientale, sottoponendo, ai sensi del comma 2 dell’art. 4 della L.R. 12/05, il
Documento di Piano, quale documento strategico del PGT;
•
tale Valutazione Ambientale deve essere effettuata durante la fase preparatoria del
Documento di Piano ed anteriormente alla sua adozione e che il relativo procedimento
deve essere avviato con atto formale reso pubblico dall’Autorità procedente;
Richiamata la deliberazione giunta Comunale n. 90 del 30/06/2008 avente ad oggetto “Indirizzi
Indirizzi
relativi al procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS)
(VAS) del Documento di
Piano del P.G.T. Individuazione autorità procedente e competente” e con la quale il
Comune di Pandino ha deliberato:
1. di avviare il procedimento di VAS del Documento di Piano del PGT e di approvare lo
schema di avviso di avvio del procedimento;
2. di pubblicare l’avviso di avvio del procedimento sul sito internet del Comune di Pandino,
all’Albo Pretorio, sul B.U.R.L. e per estratto su di un quotidiano locale;
3. di designare, ai sensi del punto 2, lettera h) della D.G.R. n. 351 del 13.03.2007 e s.m.i,
l’Autorità procedente nell’Area Lavori Pubblici e Urbanistica nella figura dell’Arch. Caterina
Bragonzi in qualità di responsabile;
4. di designare quale Autorità competente per la VAS, ai sensi del punto 2 lettera i) della
D.G.R. n. 351 del 13.03.2007 e s.m.i, l’Area Ambiente del Comune di Pandino nella figura
del geom. Tonetti Tersilio Ugo;
5. di istituire la Conferenza di Valutazione, volta alla Valutazione Ambientale del Documento
di Piano, dando atto che i soggetti da invitare alle sedute delle conferenze saranno:
- Soggetti competenti in materia ambientale:
•
A.R.P.A. Lombardia competente Territorialmente;
•
A.S.L. di Cremona;
•
Soprintendenza ai beni culturali, ambientali, architettonici e archeologici della provincia di
Brescia;
-
Enti territorialmente interessati:
•
Regione Lombardia. Direzione Generale Territorio e Direzione Generale Ambiente;
•
Provincia di Cremona, Settore Pianificazione Territoriale e Mobilità;
•
Comuni contermini: Agnadello, Dovera, Monte Cremasco, Palazzo Pignano, Rivolta
d'Adda, Spino d'Adda;
6. di fornire ad indirizzo dell’autorità proponente quali altri soggetti da invitare alla suddetta
Conferenza di Valutazione, oltre a quelli obbligatori individuati dalle disposizioni vigenti:
A.P.E.S. servizi s.r.l. in qualità di società proprietaria delle reti di fognatura, idriche, gas
ed illuminazione pubblica, Enel, Telecom, gestori sottoservizi;
S.C.S. in qualità di società che gestisce gli impianti di depurazione;
A.T.O della Provincia di Cremona;
Consorzio di bonifica Adda – Serio, Consorzi di bonifica rogge varie: Nuova, Pandina,
Gradella, Roggetto, Tormo e Benzona), Consorzio incremento e irrigazione territorio
cremonese del Canale Vacchelli;
Comuni fuori provincia aderenti al PLIS del Tormo;
Atteso che l’Autorità procedente in attuazione alla deliberazione giunta Comunale n. 90 del
30/06/2008, ha provveduto a:
-
-
avviare il procedimento di VAS del Documento di Piano del PGT ;
pubblicare l’avviso di avvio del procedimento sul sito internet del Comune di Pandino,
all’Albo Pretorio del Comune di Pandino il giorno 24.07.2008 Prot. 12368, sul B.U.R.L
con pubblicazione n. 30 del 23/07/2008 e per estratto su il periodico locale “Il Nuovo
Torrazzo” del 12/07/2008;
individuare, con determinazione n.376 del 03/07/2009, gli enti territorialmente
interessati e i soggetti competenti in materia ambientale da invitare alla Conferenza di
Valutazione;
indire la prima Conferenza di Valutazione con invito in data 16/07/2008 Prot. 13327
pubblicando il documento di scooping sul sito del Comune di Pandino dandone
comunicazione ai soggetti interessati;
indire la seconda conferenza di Valutazione con invito ai soggetti interessati in data
17/07/2009 Prot. 14049 ;
pubblicare in data 17.07.2009 Prot. 14050 all’albo pretorio del Comune di Pandino e sul
sito web la proposta di documento di piano, del rapporto ambientale e della sintesi non
tecnica;
Atteso che in seguito alla prima conferenza di valutazione:
-
è stato redatto apposito verbale in data 31/07/2008 trasmesso ai soggetti invitati in data
06/10/2008 Prot. 18257 ;
sono pervenute n. 2 osservazioni da parte dei seguenti enti competenti:
- A.R.P.A Lombardia competente territorialmente;
- ENEL Distribuzione SPA;
Visto che in seguito alla seconda conferenza e alla pubblicazione del rapporto ambientale:
- è stato redatto apposito verbale in data 03/09/2009 Prot. 18906 trasmesso ai soggetti
invitati in data 07/10/2009 Prot. 18907;
- è pervenuta n. 1 osservazione da parte dell’ASL di Cremona;
Richiamata la determinazione dell’autorità competente in data 27/10/2009 Prot. 20234 di concerto
con l’autorità proponente con la quale si esprime il parere motivato circa la compatibilità
ambientale del documento di piano del P.G.T. del Comune di Pandino nel rispetto delle indicazioni
emerse nelle conferenze di valutazione.
Verificato che sono state intraprese le seguenti forme di partecipazione:
-
raccolta preliminare di osservazioni dalla data di pubblicazione di avvio del
procedimento in data 08/06/2006;
presentazione del P.G.T. al Consiglio Comunale con seduta aperta al pubblico in data
21/10/2009;
presentazione in data 23/10/2009 alle associazioni di categoria (liberi professionisti,
artigiani, commercianti, agricoltori e loro associazioni) durante la quale sono stati
acquisiti i pareri delle parti sociali ed economiche;
Vista la copia completa e definitiva del PGT in data 28/10/2009 Prot. 20328 depositata dall’ATI
costituita dalle ditte COPRAT e VENETO PROGETTI e composta dai seguenti elaborati:
1. ANALISI PRELIMINARI
- T00
“Istanze e osservazioni dei cittadini”_ scala 1:10.000
- T01
“Inquadramento territoriale”_ scala 1:50.000
- T02
“Inquadramento infrastrutturale”_ scala 1:25.000
- T03
“Stralci del PTCP”_ scala 1:25.000
- ST01 “Evoluzione storica complessiva”_ scala 1:10.000
- ST02 “Evoluzione storica Centro urbano di Pandino” _scala 1:5.000
- ST03 “Evoluzione storica Centro urbano di Nosadello”_ scala 1:5.000
- ST04 “Evoluzione storica Centro urbano di Gradella”_ scala 1:5.000
- PA01 “Stato attuazione piani attuativi” _scala 1:10.000
- I01
“Infrastrutture”_ scala 1:10.000
- I02
“Sistema acque”_ scala 1:10.000
- A01
“Sistema agricolo”_ scala 1:10.000
- V01
“Individuazione vincoli”_ scala 1:10.000
- AC01 “Censimento attività commerciali”_ scala 1:10.000
2. PROGETTO
DOCUMENTO DI PIANO
- DP01a
“Previsioni di piano”_ scala 1:10.000
- DP01b
“Carta dei vincoli”_ scala 1:10.000
PIANO DELLE REGOLE
- PR01 “Carta della sensibilità paesaggistica”_ scala 1:10.000
- PR02 “Previsioni di piano – Territorio Nord”_ scala 1:5.000
- PR03 “Previsioni di piano – Territorio Sud”_ scala 1:5.000
- PR04 “Previsioni di piano – Pandino Nord”_ scala 1:2.000
- PR05 “Previsioni di piano – Pandino Sud”_ scala 1:2.000
- PR06 “Previsioni di piano – Gradella e Nosadello”_ scala 1:2.000
- PR07 “Censimento cascine”_ scala 1:10.000
- PR08
“Corti agricole 01-20”_ scala 1:2.000
- PR09
“Corti agricole 21-39”_ scala 1:2.000
- PR10
“Corti agricole 40-63”_ scala 1:2.000
PIANO DEI SERVIZI
- PS00 “Schede servizi esistenti”
- PS01
“Censimento dei servizi “_ scala 1:10.000
- PS02
“Previsioni di piano”_ scala 1:5.000
RELAZIONI E NORME
- RI
“Relazione illustrativa “
- NTA “Norme Tecniche di Attuazione”
PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA
- ZA “Relazione illustrativa”
- ZA01 “Azzonamento acustico – Pandino Nord”_ scala 1:5.000
- ZA02 “”Azzonamento acu stico – Pandino Sud”_ scala 1:5.000
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA DEL DDP
- ALL01 “Ambiente aria (stato di fatto)”_ scala 1:12.000
- ALL02 “Ambiente acqua (stato di fatto)”_ scala 1:12.000
- ALL03 “Ambiente suolo e paesaggio (stato di fatto)”_ scala 1:12.000
- ALL04 “Ambiente aria (progetto)”_ scala 1:12.000
- ALL05 “Ambiente acqua (progetto)”_ scala 1:12.000
- ALL06 “Ambiente suolo e paesaggio”_ scala 1:12.000
- Rapporto ambientale parte I – Rapporto sul quadro conoscitivo
- Rapporto ambientale parte II – Indicatori e criticità
- Rapporto ambientale parte III – Valutazioni e sostenibilità
- Sintesi non tecnica
Vista la copia della relazione geologica di piano presentata in data 07/10/2009 Prot. 18924 e
composta dai seguenti elaborati:
- Relazione geologica di piano
- ALL-1A “Carta geologico – geomorfologica”_ scala 1:10.000
- ALL-1B “Sezioni geomorfologiche”
- ALL-2A “Carta idrogeologica e dell’idrografia superficiale”_ scala 1:10.000
- ALL- 2B “Sezioni idrogeologiche”
- ALL– 3A “Carta dei vincoli”_ scala 1:10000
- ALL - 3B “Carta dei vincoli del centro abitato”_ scala 1:5000
- ALL - 4 “Carta geotecnica e di pericolosità sismica locale”
- ALL- 5A “Carta di sintesi”_ scala 1:10.000
- ALL- 5B “ Carta di sintesi del centro abitato”_ scala 1:5.000
- ALL – 6A “Carta di fattibilità geologica e delle azioni di piano”_ scala 1:10.000
- ALL – 6B “Carta di fattibilità geologica e delle azioni di piano del centro abitato”_ scala 1:5.000
- ALL – 7 “Rapporto geofisico”
- Norme geologiche di piano
Richiamato l’art. 13 della legge regionale 12/2005 che prevede:
•
di depositare, entro 90 giorni, gli atti del PGT, a pena di inefficacia degli stessi, nella
segreteria comunale per un periodo continuativo di trenta giorni, ai fini della
presentazione di osservazioni nei successivi trenta giorni;
•
la pubblicazione del suddetto avviso di deposito degli atti sul Bollettino Ufficiale della
Regione e su almeno un quotidiano o periodico a diffusione locale;
•
l’invio del documento di piano, del piano dei servizi e del piano delle regole,
contemporaneamente al deposito, alla Provincia di Cremona che ne valuterà la
compatibilità del documento di piano con il proprio piano di coordinamento provinciale;
•
l’invio del documento di piano, contemporaneamente al deposito, all’ A.S.L e all’
A.R.P.A per far sì che esse formulino eventuali osservazioni rispettivamente per gli
aspetti di tutela igienico – sanitaria ed ambientale;
Visti:
•
•
•
•
•
•
•
•
La legge regionale n. 12 del 11 Marzo 2005;
la Direttiva 2001/42/CEE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001;
la convenzione sull’accesso all’informazione, sulla partecipazione del pubblico al processo
decisionale e sull’accesso alla giustizia in materia ambientale (Convenzione di Aarhus)
ratificata con Legge 108/2001;
il Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n.4 recante "Ulteriori disposizioni correttive ed
integrative del D.Lgs 3 aprile 2006, n.152, recante norma in materia ambientale";
il D.lgs 152/2006 “Norme in materia ambientale”, Parte II concernente VIA, VAS e IPPC;
l'articolo 4 della L.R. 12/2005;
la D.G.R. 27 dicembre 2007, n. VIII/6420 “Ulteriori adempimenti di disciplina in attuazione
dell'art. 4 della LR 12/05 e della D.C.R. VIII/351”;
la D.C.R. 13 marzo 2007, n. VIII/351 “Indirizzi generali per la valutazione di piani e
programmi (articolo 4, comma 1, L.R. 11 marzo 2005, n. 12)”;
UDITI gli interventi dei consiglieri comunali allegati all’originale del presente atto e conservati
nella registrazione magnetica agli atti comunali ;
Acquisiti
Acquisiti i pareri in ordine alla regolarità tecnica ai sensi dell’art. 49 del D. Lgs. N. 267/00;
Con voti : n. 11 favorevoli e n. 4 contrari (Manclossi , Moretti, Giubelli e Labò) resi ai sensi di legge,
DELIBERA
1. Di adottare, per le motivazioni citate in premessa e ai sensi e dell’art. 13 della L.R 12/2005, il
Piano del Governo del Territorio costituito dai seguenti elaborati che si allegano alla presente
come parte integrante della stessa:
1. ANALISI PRELIMINARI
- T00
“Istanze e osservazioni dei cittadini”_ scala 1:10.000
- T01
“Inquadramento territoriale”_ scala 1:50.000
- T02
“Inquadramento infrastrutturale”_ scala 1:25.000
- T03
“Stralci del PTCP”_ scala 1:25.000
- ST01 “Evoluzione storica complessiva”_ scala 1:10.000
- ST02 “Evoluzione storica Centro urbano di Pandino” _scala 1:5.000
- ST03 “Evoluzione storica Centro urbano di Nosadello”_ scala 1:5.000
- ST04 “Evoluzione storica Centro urbano di Gradella”_ scala 1:5.000
- PA01 “Stato attuazione piani attuativi” _scala 1:10.000
- I01
“Infrastrutture”_ scala 1:10.000
- I02
“Sistema acque”_ scala 1:10.000
- A01
“Sistema agricolo”_ scala 1:10.000
- V01
“Individuazione vincoli”_ scala 1:10.000
- AC01 “Censimento attività commerciali”_ scala 1:10.000
2. PROGETTO
DOCUMENTO DI PIANO
- DP01a
“Previsioni di piano”_ scala 1:10.000
- DP01b
“Carta dei vincoli”_ scala 1:10.000
PIANO DELLE REGOLE
- PR01 “Carta della sensibilità paesaggistica”_ scala 1:10.000
- PR02 “Previsioni di piano – Territorio Nord”_ scala 1:5.000
- PR03 “Previsioni di piano – Territorio Sud”_ scala 1:5.000
- PR04 “Previsioni di piano – Pandino Nord”_ scala 1:2.000
- PR05 “Previsioni di piano – Pandino Sud”_ scala 1:2.000
- PR06 “Previsioni di piano – Gradella e Nosadello”_ scala 1:2.000
- PR07 “Censimento cascine”_ scala 1:10.000
- PR08
“Corti agricole 01-20”_ scala 1:2.000
- PR09
“Corti agricole 21-39”_ scala 1:2.000
- PR10
“Corti agricole 40-63”_ scala 1:2.000
PIANO DEI SERVIZI
- PS00 “Schede servizi esistenti”
- PS01
“Censimento dei servizi “_ scala 1:10.000
- PS02
“Previsioni di piano”_ scala 1:5.000
RELAZIONI E NORME
- RI
“Relazione illustrativa “
- NTA “Norme Tecniche di Attuazione”
PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA
- ZA “Relazione illustrativa”
- ZA01 “Azzonamento acustico – Pandino Nord”_ scala 1:5.000
- ZA02 “”Azzonamento acustico – Pandino Sud”_ scala 1:5.000
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA DEL DDP
- ALL01 “Ambiente aria (stato di fatto)”_ scala 1:12.000
- ALL02 “Ambiente acqua (stato di fatto)”_ scala 1:12.000
- ALL03 “Ambiente suolo e paesaggio (stato di fatto)”_ scala 1:12.000
- ALL04 “Ambiente aria (progetto)”_ scala 1:12.000
- ALL05 “Ambiente acqua (progetto)”_ scala 1:12.000
- ALL06 “Ambiente suolo e paesaggio”_ scala 1:12.000
- Rapporto ambientale parte I – Rapporto sul quadro conoscitivo
- Rapporto ambientale parte II – Indicatori e criticità
- Rapporto ambientale parte III – Valutazioni e sostenibilità
- Sintesi non tecnica
RELAZIONE GEOLOGICA DI PIANO
- Relazione geologica di piano
- ALL-1A “Carta geologico – geomorfologica”_ scala 1:10.000
- ALL-1B “Sezioni geomorfologiche”
- ALL-2A “Carta idrogeologica e dell’idrografia superficiale”_ scala 1:10.000
- ALL- 2B “Sezioni idrogeologiche”
- ALL– 3A “Carta dei vincoli”_ scala 1:10000
- ALL - 3B “Carta dei vincoli del centro abitato”_ scala 1:5000
- ALL - 4 “Carta geotecnica e di pericolosità sismica locale”
- ALL- 5A “Carta di sintesi”_ scala 1:10.000
- ALL- 5B “ Carta di sintesi del centro abitato”_ scala 1:5.000
- ALL – 6A “Carta di fattibilità geologica e delle azioni di piano”_ scala 1:10.000
- ALL – 6B “Carta di fattibilità geologica e delle azioni di piano del centro abitato”_ scala 1:5.000
- ALL – 7 “Rapporto geofisico”
- Norme geologiche di piano
2.
di disporre, ai sensi dell’art.13 commi 4, 5 della L.R 12/2005:
- di depositare, entro 90 giorni, gli atti del PGT, a pena di inefficacia degli stessi, nella
segreteria comunale per un periodo continuativo di trenta giorni, ai fini della presentazione di
osservazioni nei successivi trenta giorni;
- la pubblicazione del suddetto avviso di deposito degli atti sul Bollettino Ufficiale della Regione
e su almeno un quotidiano o periodico a diffusione locale;
- l’invio del documento di piano, del piano dei servizi e del piano delle regole,
contemporaneamente al deposito, alla Provincia di Cremona che ne valuterà la compatibilità
del documento di piano con il proprio piano di coordinamento provinciale;
- l’invio del documento di piano, contemporaneamente al deposito, all’ A.S.L e all’ A.R.P.A per
far sì che esse formulino eventuali osservazioni rispettivamente per gli aspetti di tutela igienico
– sanitaria ed ambientale;
3. di dare atto che, a decorrere dalla data di adozione del PGT e sino all’avviso di approvazione
definitiva dello stesso, si applicheranno le misure di salvaguardia previste dall’art. 13 comma
12 della L.R 12/2005;
4. di dare mandato all’area Lavori Pubblici e Urbanistica, per gli adempimenti di cui all’art. 13,
commi 4, 5 della L.R 12/2005;
Con votazione separata,
CON VOTI : N. 11 Favorevoli e,n. 4 contrari ((Manclossi , Moretti, Giubelli e Labò ) espressi nelle
forme di legge
DELIBERA
Di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134 , comma 4 del D.Lgs
267/2000;
PUNTO 2
SINDACO
Adozione piano di governo del territorio ai sensi dell'articolo 13 della legge regionale 12 del 2005.
Io devo dire che noi arriviamo oggi alla conclusione, non senza soddisfazione, alla conclusione di
un percorso lungo e complesso che abbiamo iniziato più di due anni fa e che ha visto
l'amministrazione impegnata, parallelamente agli altri adempimenti, nella definizione di questo
importantissimo strumento che il piano di governo del territorio. Complesso perché erano vent'anni
che lo strumento urbanistico del nostro paese non era più stato modificato e quindi era necessario
intervenire ad individuare tutti gli elementi che richiedevano di essere indirizzati per riportare la
nostra politica urbanistica al passo con i tempi, che nel frattempo sono cambiati, e le esigenze della
popolazione e le esigenze della nostra società. Complesso anche perché è avevamo che fare con uno
strumento completamente nuovo; come sapete la regione Lombardia nel 2005 ha varato questo
nuovo strumento che si chiama piano di governo del territorio che rivoluziona in modo profondo il
modo di fare politica urbanistica in Lombardia e come tutti gli strumenti nuovi e di complessità
come questo, doveva anche essere in qualche modo capito. Era un percorso che nessuno aveva fatto
prima e quindi noi, come tutti comuni che in questi anni si sono cimentati con questo strumento,
abbiamo dovuto affrontare notevoli problematiche e notevoli difficoltà anche interpretative, perché
mancavano proprio in certi casi le interpretazioni corrette da parte della regione. Abbiamo fatto un
lavoro intenso e devo dire molto soddisfacente, io credo che noi questa sera presentiamo un
documento, un insieme di documenti perché poi come vedremo è fatto da tante componenti, che è
quanto il comune di Pandino ha bisogno per sviluppare la sua crescita nei prossimi anni. Io penso
che sia un lavoro fatto con grande attenzione, con grande dedizione da parte di tutti; ringrazio
l'ufficio tecnico, in particolare l'architetto Bragonzi che ha coordinato le attività per quanto riguarda
lo svolgersi del lavori; ringrazio gli architetti estensori del piano che hanno collaborato con noi in
questi anni e tutti quanti, nell'ambito dell'amministrazione, vi si sono dedicati. Questa sera noi
compiamo il primo passo nel processo di approvazione, nell'iter approvativo del piano di governo
del territorio, primo passo che consiste nell'adozione. Quindi sostanzialmente noi questa sera
presentiamo al consiglio comunale e a tutta la cittadinanza il risultato del nostro lavoro e mettiamo
in condizione sia il consiglio comunale che tutti cittadini di esaminarlo; hanno il tempo per farlo nei
trenta giorni previsti di pubblicazione dopo il momento in cui viene adottato, di presentare le loro
osservazioni, hanno tempo per farlo nei trenta giorni successivi ai primi trenta giorni, fino a quando
non arriveremo in una data che in questo momento non è ancora ben definita ma che si andrà a
collocare tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera per l'approvazione definitiva. In quella
sede il consiglio comunale avrà tutti gli elementi per poter valutare i contenuti di questo strumento e
per poter esprimere un parere e un'approvazione definitiva che renda il nostro strumento urbanistico
quindi finalmente efficace in tutte le sue parti. In questo frattempo, quindi da oggi fino a quando
non faremo l'approvazione definitiva, scatta la cosiddetta salvaguardia che è uno strumento
altrettanto importante perché, nel momento in cui si pubblicano le nuove regole che governeranno
la politica urbanistica della nostra comunità nei prossimi anni, è assolutamente importante che non
vi sia una vacanza rispetto alle vecchie regole perché evidentemente questo potrebbe provocare
degli scompensi che non andrebbero a beneficio della crescita armonica della nostra cittadina.
Quindi la salvaguardia vuol dire che, fino a quando non sarà approvato definitivamente, ad ogni
intervento di tipo edilizio si applicheranno le norme più restrittive dei due strumenti tra il piano
regolatore vigente e il piano di governo del territorio che va ad instaurarsi. Naturalmente quando
approveremo definitivamente il piano si deciderà, questo consesso deciderà se approvarlo così
com’è o se introdurre delle modifiche in funzione delle osservazioni che saranno presentate dai
cittadini e che saranno presentate dai consiglieri nelle forme che sono previste. Io a questo
proposito, prima di procedere con la discussione e siccome nel corso della riunione dei capigruppo,
di cui parlavo prima, abbiamo anche naturalmente parlato di come svolgere la seduta di questa sera
e siccome le cose che ci diremo questa sera, secondo noi, hanno una rilevanza anche agli effetti di
quello che andremo a discutere poi in sede di approvazione, abbiamo discusso con i capigruppo una
proposta di gestione delle cose che ci diremo questa sera. Io adesso, nel passare la parola
all'assessore Deda che ci spiegherà come appunto pensiamo di gestire e organizzare l'attività di
questa sera e quindi come si succederanno poi gli interventi, auguro a tutti buon lavoro.
DEDA
Sì, tra l'altro in questo momento sono assenti entrambi i capigruppo e quindi mi faccio portavoce di
quello che è emerso nell'incontro di lunedì scorso; in parte comunque presumo che i consiglieri, sì
in questo momento c'è sicuramente un'unanimità, comunque mi faccio portavoce, anche a beneficio
del pubblico, di quello che si è concordato di fare nello svolgimento di questo incontro. Dato per
assodato che questo consiglio comunale, anche se non era una riunione formale del consiglio
comunale ma era un incontro aperto ai consiglieri e al pubblico, ha già avuto una presentazione del
piano di governo del territorio per quello che riguarda tutta la componente urbanistica, con
l'intervento appunto dei tecnici che hanno redatto il piano e quindi non faremo duplicazione di
presentazione ma, su tutta quella parte, ci sarà ampia discussione e ampio spazio per richieste di
chiarimenti, prima tecnici nei confronti di coloro che hanno provveduto alla stesura del piano e
dopo di che ci sarà anche lo spazio per tutta la discussione politica. Abbiamo ritenuto di poter
garantire una linearità delle osservazioni ed una chiarezza delle osservazioni perché pensando che
nel nel corso della discussione magari si esprimono osservazioni che possono essere mal comprese,
mal definite oppure male interpretate anche da parte di coloro che poi dovranno rispondere a queste
sue osservazioni, con i capigruppo si è concordato che chiaramente, come tutte le sedute del
consiglio comunale, tutto quanto viene detto in questa seduta verrà verbalizzato; in tempi brevissimi
forniremo ai capigruppo, quindi prima ancora di portarlo in approvazione, la bozza della
verbalizzazione di modo che poi tutti i consiglieri possono eventualmente trasferire per iscritto,
schedare le osservazioni che ciascuno ha potuto fare in questa seduta consiliare in modo tale che si
evitino difformità di interpretazione. Basta magari una parola o una frase mal interpretata che da
parte nostra nella successiva seduta in cui si controdedurranno le osservazioni magari diamo una
risposta sbagliata che non era conforme alla richiesta. Questo di modo che quello che emerge sia la
vera volontà dei singoli consiglieri che fanno osservazioni in questa seduta. Secondo punto
importante, abbiamo detto ai capigruppo che le osservazioni dei consiglieri comunali non finiscono
con questa seduta, quindi non ci si limita, non si limita il potere dei consiglieri comunali ad
esprimere osservazioni nell'ambito della discussione di questa sera ma tutti, così come i cittadini,
potranno usufruire di tutto lo spazio successivo di tempo per poter formulare le proprie osservazioni
che quindi anche se non esplicitate questa sera troveranno esame e risposta insieme a tutte le altre.
L'altro elemento che abbiamo confermato ai capigruppo è che comunque amministrazione e tecnici
sono a disposizione e quindi qualora servissero incontri, informazioni ecc. siamo ampiamente
disponibili; o anche detto ai capigruppo di minoranza che qualora dovessero ritenere che fosse utile
per loro incontrare i tecnici anche senza la presenza dell'amministrazione questo è un percorso che
si può fare, quindi con ampia scelta nella gestione di questa tempistica. Su questo confermo anche il
fatto che non abbiamo una visione restrittiva dei tempi purché sia chiaramente compatibile con
quella che sarà la tempistica dell'approvazione definitiva successiva nel senso che se, da parte dei
consiglieri, sorgesse la necessità di formulare un'osservazione anche una volta scaduti i tempi
canonici previsti dalla legge, ci impegniamo comunque ad esaminarla e quindi non escludiamo
dall'esame le osservazioni che dovessero pervenire anche un po' dopo la scadenza. D'altra parte
questo è un percorso che noi abbiamo già fatto all'inizio di quest'operazione; quando noi siamo
partiti con l'elaborazione del PGT abbiamo dato il via alle osservazioni preliminari, ci sono state
tante persone che non hanno rispettato la tempistica che era prevista dalla legge ma a tutte queste
persone io ho sempre detto presentate comunque l'osservazione perché tutte le osservazioni saranno
esaminate, e infatti così è stato. Quindi anche le osservazioni preliminari che sono pervenute
ampiamente dopo i termini di scadenza hanno trovato una loro collocazione nel PGT. Due parole
prima di passare agli architetti della Coprat e poi alla fase di intervento successiva: uno che riguarda
l'elaborazione del piano in termini operativi; al di là di quello che diceva sindaco, sicuramente uno
strumento nuovo ecc., le complicazioni sono anche derivate dalle continue modifiche che la regione
Lombardia ha apportato strada facendo alla legge. Ci siamo trovati volta per volta a dover
riprendere in mano del lavoro già fatto perché nel frattempo la legge, nata probabilmente con una
certa fretta perché era nata nel periodo preelettorale di quell'anno, in quell'anno si andava alle
elezioni regionali e quindi probabilmente è stato una legge un po' affrettata, che già da subito aveva
qualche carenza, qualche pecca e che nel corso dei 2/3 anni successivi ha avuto tutta una serie di
aggiustamenti che hanno costretto però i comuni a dover modificare in alcuni casi l'approccio al
PGT. Di conseguenza questo ha aggravato ulteriormente la fatica di lavorare su un piano di questo
genere. L'altro elemento è che come dicevo prima abbiamo già fatto una presentazione credo
abbastanza dettagliata, poi risponderemo tutte le richieste che nasceranno, quindi nella
programmazione di questa sera l'idea era quella di chiedere agli architetti Caprini e Gabutti una
breve illustrazione di quelli che sono gli allegati al piano di governo del territorio che diciamo che
costituiscono l'appendice del piano di governo del territorio per dare completezza a
quell'informazione che era già stata data; di seguito l'assessore al commercio relazionerà invece in
modo più approfondito su quello che appunto è uno degli allegati più importanti di questo piano di
governo del territorio che è il piano commerciale. Detto questo io mi fermerei e lascerei la parola
agli architetti per l'illustrazione della parte di cui ho accennato prima.
GABUTTI
Sarò molto breve; la volta scorsa abbiamo illustrato i contenuti dei documenti fondamentali del
piano di governo del territorio e cioè il documento di piano, il piano delle regole e il piano dei
servizi. Abbiamo fatto cenno poi alla normativa, cioè a tutto il pacchetto di norme tecniche di
attuazione che riguardano i tre strumenti e poi comprendono anche una parte generale. Questa
normativa comprende anche, come allegato, degli indirizzi di sostenibilità per i piani attuativi ed era
una questione che era già stata discussa tempo fa con gli amministratori e quindi si era concordato
proprio di dare anche queste indicazioni specifiche che sono inserite nella normativa di piano. C'è
poi un secondo allegato di cui parlerà l'assessore Marazzi che era relativo alle norme per il
commercio, sempre allegato alle norme, proprio perché tra i tanti contenuti che la legge regionale
dà al piano di governo del territorio c'è anche il contenuto di pianificazione della rete commerciale.
Altro allegato fondamentale, sempre allegato al piano di governo del territorio, che però ha una
natura propria, è quello dello studio geologico del territorio comunale: Pandino era già dotato di
studio geologico, comunque è stato dato un incarico specifico per l'aggiornamento di questo studio
e in particolare per l'adeguamento relativamente a quello che è chiamato rischio sismico. Quindi
tutta la documentazione di questo studio è stata prodotta e, proprio per comodità di consultazione,
sono state inserite, sempre nel fascicolo delle norme tecniche, anche le norme geologiche derivanti
da questo studio. Da questo studio sono emerse le diverse caratteristiche geologiche del territorio
comunale e quindi sono state messe in evidenza diverse soglie di attenzione che devono essere
prese come riferimento proprio per le trasformazioni edilizie ed urbanistiche e quindi da qui nasce il
legame con il piano di governo del territorio. Altro piano che ha dovuto essere aggiornato è stato il
piano di zonizzazione acustica: anche questo è un piano che era già a disposizione del comune però
ha dovuto essere messo a punto con le nuove previsioni del PGT . Il territorio sapete è suddiviso in
classi di zonizzazione acustica che sono state studiate già a suo tempo in funzione dell'utilizzazione
delle diverse parti del territorio, quindi in classe 1 sono inseriti i luoghi che meritano particolari
attenzioni dal punto di vista acustico, quindi la casa di riposo, il castello, le scuole, adesso vado un
po' memoria comunque anche questo lo trovate come allegato con tanto di cartografia e relazione,
in classe 2 sono le zone residenziali, poi ci sono in classe 3 le zone di margine, quelle più vicine alle
arterie di traffico fondamentali, e poi seguono la classe 4 e la classe 5 che è quella che comprende
invece gli insediamenti produttivi. Quindi c'è una graduazione di questa classificazione e quindi
l'individuazione di tutto il territorio comunale suddiviso in queste diverse classi. Anche questo è un
elemento che dovrà essere preso in considerazione quando si faranno i progetti di trasformazione
del territorio, sia a livello urbanistico che a livello edilizio, tenendo presente che proprio per la
normativa vigente è necessario che siano contigue due classi vicine; cioè non ci può essere un salto
di due classi, cioè la classe 1 deve essere contornata da zone classificate come classe 2, la classe 3
deve essere contigua da una parte alla classe 2 e dall'altra la classe 3, non può esserci ad esempio
una classe 2 vicino ad una classe 5. Questo per quanto riguarda la zonizzazione acustica. Un altro
processo molto importante che è stato portato avanti parallelamente alla messa a punto del piano di
governo del territorio e che è stato prodotto poi come documentazione abbastanza corposa è il
processo di VAS, valutazione ambientale strategica, che si è svolto poi in parallelo con la
predisposizione del rapporto ambientale e di tutti i documenti, sintesi non tecnica ecc. ecc.. Questo
ho visto poi articolarsi il percorso in due conferenze di valutazione, una prima conferenza che era
stata fatta in luglio, una seconda conferenza che è stata fatta i primi di settembre; dopo questa
conferenza sono poi emerse, ecco questa era la valutazione della proposta di documento di piano,
dopo questa seconda conferenza c'è stata una piccola messa a punto della proposta di documento di
piano che ha portato ad una revisione di conseguenza anche del rapporto ambientale. Quindi quella
che è stata depositata agli atti è l'ultima versione del rapporto ambientale che tiene conto della
versione che andiamo a portare in adozione questa sera del documento di piano. Questi sono,
veramente in maniera molto sintetica, i nuovi documenti che sono stati inseriti e vengono portati in
adozione questa sera, oltre a quello che avevamo già esposto in ottobre, quindi documento di piano,
piano delle regole e piano dei servizi per i quali noi siamo qui a disposizione per eventuali
chiarimenti.
SINDACO
Grazie all'architetto Gabutti, adesso passerei la parola all'assessore Marazzi che ci illustra invece il
piano del commercio che è un altro allegato che non è mai esistito prima d'ora e che, per la prima
volta, entra nella pianificazione urbanistica della nostra comunità.
MARAZZI
Grazie. Due cose: il piano del commercio in realtà è esistito in un certo senso perché, durante la
redazione del precedente PGT, è stato prodotto un piano del commercio; ma il piano del commercio
di fatto è decaduto con il decreto Bersani che ha completamente stravolto l'idea del commercio che
purtroppo alcuni cittadini hanno ancora in mente. Cioè il comune non è più il dispensatore delle
licenze per cui di conseguenza non riesce più sotto certi aspetti a governare i tipi, le tipologie di
negozi che ci sono sul territorio. Per cui il negozio viene lasciato, l'apertura del negozio viene
lasciata direttamente all'imprenditore e l'imprenditore apre quello che vuole aprire; ci sono
ovviamente delle norme, ma non può il comune dire, lì apri una cosa, li ne apri un'altra, se non in
alcuni casi. Due precisazioni: il percorso per la redazione di questo piano del commercio, percorso
che è cominciato in contemporanea, quasi in contemporanea, con lo studio di tutto il PGT con un
incontro che abbiamo fatto parecchi mesi fa, io e l'assessore Deda, con i commercianti a cui
abbiamo illustrato le linee guida di massima, abbiamo preso da li alcuni spunti e poi con tutta la
maggioranza devo dire, e questa cosa mi è piaciuta molto, tutti hanno contribuito in modo fattivo
alla realizzazione di questo piano del commercio condividendo ogni passaggio, discutendone molto,
per cui mi sembra molto condiviso fra l'altro; abbiamo presentato poi la scorsa settimana, dieci
giorni fa circa, non proprio la scorsa settimana, alle associazioni di categoria questo piano di
commercio; invero delle associazioni di categoria se n'è presentata una sola. Perché? Perché
sicuramente attendono l'adozione, poi si leggono con calma il loro bel papirone e ci faranno tutte le
loro belle indicazioni. Devo ringraziare l'ufficio e la signora Fagioli che ha aiutato molto
tecnicamente nella redazione del piano e l'architetto Bragonzi perché anche con lei, su tutti i risvolti
urbanistici, c'è stato molto da lavorare. Mi perdonerete se leggo, mi sono portato il computer perché
non ci vedo molto bene, devo cambiare gli occhiali, almeno ho la luce dietro; non è mio uso
scrivere, chi mi conosce lo sa, vado piuttosto a braccio piuttosto che scrivere, però siccome la cosa è
piuttosto complicata e non si può soltanto definire dicendo due norme, ma bisogna dipingere un
pochettino com’è il commercio Pandino, ho preparato una relazione. Cercherò di non tediarvi molto
nella parte tecnica, c'è la signora Fagioli che può essere poi di aiuto per quanto riguarda se ci sono
domande di carattere tecnico; quelli che metto qua dentro sono i principi ispiratori del piano del
commercio e alcune cose che lo identificano bene, le cose principali, poi ce ne sono altre e, come
diceva prima Deda, anch'io sono disponibile, se poi verrò supportato anche dalla signora Fagioli, ad
incontrare chiunque della maggioranza e della minoranza voglia avere ulteriori informazioni e
magari anche specifiche tecniche. Comincio a leggere. Il piano del commercio è stato inserito
all'interno del PGT diventando così lo strumento previsto dalla legge regionale che organizza
l'attività commerciale del territorio collegata agli aspetti urbanistici. Al fine di presentare le linee
guida che hanno ispirato la stesura di questo piano occorre dedicare un breve spazio alla storia
commerciale di Pandino: Pandino ha avuto il suo massimo sviluppo durante gli anni 70/80,
pianificata dal piano regolatore, ha fatto sì che grazie allo sviluppo urbanistico si consolidassero le
attività commerciali esistenti dando loro ulteriori opportunità di crescita. La dotazione commerciale
di Pandino, storicamente localizzata nel centro storico e sull'asse viario Nord/sud, via Roma, via
Umberto, via Borgo Aroldi, ha trasformato quest'asse, grazie anche agli altri servizi presenti, nella
spina dorsale del paese. La crescita del comparto commercio si è consolidata nel tempo e i
commercianti hanno scelto il luogo meglio dotato di servizi e di ricettività quello più idoneo alla
nascita delle loro attività. La dotazione commerciale è quindi costantemente cresciuta sino ai giorni
nostri, con un minimo ricambio, ma ha consentito comunque una sufficiente presenza data dal
dimensionamento del paese; a dimostrazione di questo fatto, tuttora operano molti esercizi di
vendita al dettaglio che vantano anzianità di oltre cinquant'anni: venti negozi, il 19% e due pubblici
esercizi, il 7%. Un dato estremamente interessante ma che se non supportato da un adeguato
ricambio generazionale può provocare risvolti negativi. Lo sviluppo commerciale/artigianale è stato
comunque garantito anche da plus naturali: la posizione geografica di Pandino, in un crocevia
importante tra due assi di collegamento vitali per il nostro territorio, la Milano-Cremona e la
Bergamo-Lodi; il ruolo storico di punto di riferimento che Pandino ricopre in tutto l'alto cremasco
facendolo diventare, permettetemi, la capitale del territorio circostante con un numero di abitanti di
oltre 30.000 unità. La dotazione architettonica pressoché unica con centro storico molto ben definito
ed importanti vestigi architettoniche, la storica vocazione al commercio che nel territorio vede solo
Crema l'altro importante competitor commerciale. Per meglio comprendere le scelte strategiche è
utile analizzare brevemente le tipologie di esercizio commerciale che operano Pandino: dal registro
della Camera di Commercio richiesto in data 31 agosto 2009 risultano in essere circa 850 attività;
fra queste sono comprese tutte le attività economiche tra cui ad esempio le aziende agricole, gli
artigiani conto terzi, le attività di servizi, i promotori finanziari ecc. ecc., un numero direi rilevante.
Fra questo, nella parte commerciale, in particolare vi sono 29 pubblici esercizi, bar, ristoranti e di
somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, 105 esercizi di vendita al dettaglio, 14
parrucchieri, 7 estetiste, poi 10 istituti bancari, le agenzie di viaggio ecc. ecc., per cui abbiamo la
dotazione notevole. Dalla posizione della maggior parte degli esercizi commerciali si evince subito
l'importanza strategica del centro storico sia come percepito evocativo che commerciale; infatti
delle attività commerciali ben 57 negozi di vicinato, senza contare quelli di servizio, tipo il
calzolaio ad esempio, il 54% del totale e 16 pubblici esercizi, il 55% del totale, operano in centro.
Ma che tipo di negozi operano a Pandino? Dall'analisi qualitativa emerge che la maggior parte degli
esercizi di vicinato sono di tipo tradizionale e alimentari; solo nel centro storico e nell'area delle
circonvallazioni troviamo: 8 tra panettieri e rivendite, che ormai vendono anche latte e salumi, 1
pasta fresca, 4 fruttivendoli, 2 salumerie, 2 macellai che vendono anche salumi,3 mercerie, ben 16
pubblici esercizi compresi i bar e ristoranti, 2 pasticcerie, 3 gelaterie, 3 pizzerie da asporto che con
2 delle 3 gelaterie sono però individuati come artigiani, 1 enoteca e 1 pescheria. Questa dotazione
garantisce un numero di attività di vicinato utile alle famiglie, difficilmente riscontrabile nei paesi
limitrofi. Se devo dire cosa manca è una drogheria, anche se questo ruolo è svolto in parte da altri
negozi. A completare la dotazione alimentare nelle immediate vicinanze del centro è sorto un
piccolo supermercato, l’LD, e nella stessa area 2 fruttivendoli e 1 salumeria; un altro supermercato
più grande, il Famila, in via Borgo Aroldi nella zona del santuario del Tomasone. Questi due
supermercati sorti negli ultimi quindici anni hanno scalfito in modo minimale la dotazione di
alimentari e i numeri lo dimostrano. Per trovare un altro alimentare bisogna uscire da Pandino, una
latteria tra Nosadello e Pandino, e un alimentare che fa anche da minimarket a Nosadello. A
Pandino è presente anche un mercato, il sabato pomeriggio, che è appena stato riconosciuto come
mercato storico di tradizione della regione Lombardia, e un mercato sperimentale in via di
trasformazione in definitivo a Nosadello. Gli altri esercizi di vicinato sono poi cartolerie, tintorie,
colorifici, parrucchieri, estetiste, ottici, casalinghi, fotografi, gioiellerie ecc. ecc.. Notiamo una
sproporzione tra il numero di negozi alimentari e i tradizionali e quelli di abbigliamento che sono
attrattori di un territorio più ampio; fra centro e piazza della Rinascente questi negozi sono circa il
9% del numero totale. Pochi sono gli esercizi commerciali fuori dell'area del centro. Un'analisi
approfondita del commercio non può prescindere dal considerare il vero carburante commerciale,
cioè il consumatore; il consumatore si è evoluto, non ha più un rapporto bulimico con l'acquisto, ma
più attento e competente con una grande attenzione allo sconto e all'offerta ed è con questo nuovo
consumatore, figlio della crisi, che bisogna confrontarsi. L'aumento della mobilità lo ha spinto a
scelte d'acquisto impensabili fino a poco tempo fa; negli ultimi anni sono sorti molti centri
commerciali che svolgono un'importante funzione catalizzatrice; la facilità di accesso, la posizione
sulle grandi reti viarie, la dotazione di negozi di vendita al dettaglio, una politica di promozione
estremamente aggressiva, gli orari molto interessanti, la presenza di negozi attrattori, la regia unica
che pianifica offerte e promozioni li ha resi competitivi e con il tempo essi si sono trasformati in un
centro di aggregazione sostituendosi ai paesi nello svolgimento di questa importante funzione
sociale. Il consumatore tende per cui ad abbandonare il proprio paese a favore di centri commerciali
ormai capillarmente distribuiti sul territorio; il piccolo negozio di vicinato per cui è diventato negli
ultimi anni il luogo delle compere lastminute, preferendo i grandi supermercati e i centri
commerciali per comodità e praticità. Il pendolarismo molto diffuso favorisce questo cambiamento
di abitudini anche per il fatto che gli orari dei negozi al dettaglio non coincidono con quelli dei
pendolari; non è pensabile ovviamente che una famiglia imprenditrice titolare del piccolo negozio
possa mantenere il passo con politiche di orari aggressivi che privilegiano il sempre aperto con
prezzi competitivi e promozioni interessanti. Come lanciare Pandino come fornitore di servizi
commerciali? Come abbiamo visto il 90% degli esercizi di vicinato di Pandino sono tradizionali
alimentari, chiamiamoli di paese, e rappresentano un indubbio valore, direi unico nel suo genere. I
plus di questa dotazione sono evidenti: la vicinanza a casa, la posizione in centro con una buona
dotazione di parcheggi, alla data odierna nel centro storico comprese le circonvallazione sono
presenti poco meno di 500 posti auto, e non ultima la familiarità, un rapporto umano che il centro
commerciale non è in grado di offrire. Per quanto riguarda Pandino la dotazione commerciale non è
fine a se stessa, ha un paese intorno con servizi, monumenti, centri di aggregazione, insomma è
vivo. Per cui il centro storico e Pandino già possiedono quei valori fondamentali che lo possono
trasformare in un centro commerciale naturale; per fare questo però occorrono degli attrattori che a
compendio delle attività esistenti catalizzino l'attenzione su Pandino, provocando l'afflusso di
potenziali consumatori dai paesi limitrofi in quanto una forte dotazione commerciale non è in grado
di sopravvivere con i soli residenti. Cioè praticamente i negozi che noi abbiamo a Pandino non
vivono perché i pandinesi li fanno vivere, vivono perché hanno intorno un territorio con gente che
viene a Pandino. Gli obiettivi strategici del piano del commercio, ricapitoliamo i plus e i minus del
commercio a Pandino: come plus c'è la posizione strategica, il ruolo di riferimento, una buona
dotazione commerciale, una discreta offerta e ben differenziata, una discreta dotazione di parcheggi,
una buona dotazione di servizi, un interessante dotazione storico-turistica. Come minus un difficile
ricambio generazionale, grandi attrattori commerciali insufficienti, posizionamento degli esercizi in
modo non capillare, un centro storico poco riqualificato nella parte urbanistica privata. Tutto quanto
già evidenziato indirizza per cui delle precise esigenze indicate in cinque punti: primo, aumentare
gli attrattori. Per attrattori intendo tutto quello che sotto il profilo commerciale ma anche quello di
dotazione urbana rende interessante Pandino; nuove strutture di vendita moderne sia nella proposta
che nella capacità di interesse ai consumatori; strutture ludiche e di intrattenimento adatte a
catalizzare l'attenzione del territorio; una dotazione urbana interessante e di pregio e in questo
l'amministrazione è già intervenuta con la riqualificazione di via Umberto, la riqualificazione delle
circonvallazioni, ad eccetto di un'ultima parte; l'arredo urbano, i cestini, i pannelli informativi, il
sito Pandino borgo vivo che consegneremo entro la fine dell'anno al comitato dei commercianti, la
manifestazione culturale di promozione realizzata sia dal comune che con il contributo del comitato
dei commercianti o delle associazioni. Ma non solo, attrattori sono anche quelle strutture fisiche
naturali che sono la vita del paese e che vengono scimmiottati dai grossi centri commerciali, o
meglio dagli outlet; per cui sono il castello visconteo e la vicina area Enel, per quest'area è stato
lanciato un concorso di idee che vede in questi giorni la fase di valutazione da parte della
commissione, le risorse naturalistiche, i fontanili, il parco del Tormo, i prati stabili, le piste ciclabili,
Gradella per la quale è previsto un piano ordinatore ad hoc, e i servizi, il centro sportivo comunale
possiamo dire adesso, blu Pandino, i mercati e in particolare la scelta di spostare il mercato anche
sulla parte centrale di via Umberto favorisce una circolazione dei clienti anche in aree prima non
considerate da quei consumatori che si recano Pandino esclusivamente per il mercato. Come
attrattori dobbiamo considerare gli stessi negozi al dettaglio che abbiamo visto essere a Pandino
ancora molto tradizionali. Ma commercialmente il principale attrattore può essere rappresentato da
medie strutture di vendita che si identificano in tipologie ben precise, di primo, secondo e terzo
livello. Il primo livello da 151 a 400 metri quadrati, il secondo livello da 401 a 800 metri quadrati, il
terzo livello da 801 a 1500 metri quadrati. Per l'insediamento delle medie strutture di vendita oltre a
porre attenzione al contesto in cui si inseriscono dovranno essere verificate e rispettate alcune
condizioni di carattere economico/commerciale. Riqualificazione e rafforzamento del sistema
commerciale esistente: l'insediamento di medie strutture di vendita idonee per caratteristiche
qualitative può essere un valore di mantenimento e di rafforzamento del sistema commerciale di
servizio al paese. La razionalizzazione del sistema commerciale urbano ed extraurbano:
l'insediamento di medie strutture di vendita può contribuire alla riqualificazione e al rafforzamento
dei sistemi commerciali a valenza sovraccomunale; consideriamo gli ultimi bandi della regione
Lombardia a favore del commercio al dettaglio identificano come condizione indispensabile quei
sistemi, con l'obbligo dell'aggregazione dei comuni. Mutazioni con riqualificazioni urbane volte alla
creazione di nuove centralità: l'insediamento di medie strutture di vendita può fornire risposte al
recupero di aree ed edifici dismessi. Il ruolo delle medie strutture di vendita è quello di compendio
ai negozi esistenti sviluppando un'offerta di nicchia da parte delle esercizi di vicinato presenti, come
in parte già avviene. Le medie strutture di vendita saranno concesse su tutto il territorio comunale
ma con precise condizioni: non sono consentite medie strutture di vendita alimentari, di tutte le
tipologie. Abbiamo già dimostrato che non sono necessarie, sotto il piano alimentare Pandino è
assolutamente coperto. Le medie strutture di vendita saranno consentite secondo queste precise
indicazioni: nel centro storico del capoluogo è consentita l'apertura di medie strutture di vendita del
settore non alimentare, sino alla soglia dimensionamento 3 della tabella, sia per ampliamenti di
esercizi di vicinato o per cambio di destinazione d'uso a condizione che gli interventi siano
ammissibili ai sensi degli strumenti urbanistici. Fuori dal centro storico sono consentiti insediamenti
di medie strutture di vendita, ad esclusione del settore alimentare, derivanti dall'ampliamento degli
esercizi di vicinato o da medie strutture di vendita esistenti alla data di entrata in vigore del presente
piano, sino alla soglia dimensionale 1, per cui piccola, purché tale ampliamento non superi il limite
dimensionale dell'involucro dell'immobile esistente da consentire che gli interventi siano
ammissibili ai sensi degli strumenti urbanistici. Non sono consentiti insediamenti di grandi strutture
di vendita o centri commerciali. Secondo punto: sviluppare la dotazione strutturale adeguandola alle
crescenti esigenze del mercato riqualificando edifici di fatto dismessi. Nel centro storico per cui
potrebbero, il condizionale è d'obbligo, nascere strutture commerciali più grandi favorite dal cambio
della destinazione d'uso degli edifici, favorendone così la ristrutturazione ed attirando investitori, ad
esempio i franchising, che hanno bisogno di negozi di dimensioni più grandi degli esistenti. In
questo caso è consentita la monetizzazione parziale degli standard con la creazione di un plafond
utile all'acquisto di aree di pertinenza al centro storico al fine di individuare e realizzare ulteriori
zone di parcheggi al servizio del centro storico stesso, ad esempio l'ex segheria. Parallelamente
possono nascere intorno al centro ed aree limitrofe delle esercizi più contenuti a compendio,
completando l'offerta commerciale complessiva. Si è anche valutato l'opportunità di vietare nuove
aperture di pubblici esercizi nelle aree di particolare interesse ambientale, storico, archeologico ed
artistico culturale, nel rispetto di indicazioni delle norme della regione Lombardia, individuandole
nella via Umberto I, via Castello e piazza Vittorio Emanuele, prestando particolare attenzione a
quelle situazioni dove la trasformazione……
FINE LATO A CASSETTA 1
MARAZZI
Degli esercizi comporti l'ampliamento dei locali cioè in dette sarà valutata la possibilità di
ampliamenti dei locali esistenti per poter trasformare o effettuare alcune tipologie di pubblici
esercizi ad esempio gelaterie, pizzerie, ristoranti tipici eccetera. Si valuteranno gli standard
urbanistici e la possibilità di monetizzare gli stessi. Con i criteri per il rilascio previsti dalla legge
regionale che si andranno successivamente a predisporre verranno definite tutte le condizioni legate
all'apertura o al trasferimento, l'ampliamento degli esercizi di somministrazione che per le loro
caratteristiche non trovano collocazione nel documento generale. Terzo punto, tutelare il centro
storico e gli esercizi tradizionali: sono individuati specifici programmi per la tutela e la
valorizzazione del centro storico per salvaguardare le caratteristiche, l'immagine e il decoro del
bene culturale rappresentato da luoghi di particolare pregio ed interesse storico, architettonico,
ambientale e culturale di Pandino nonché in coerenza con i programmi di viabilità, limitazione e
interdizione del traffico veicolare e di prevenzione dell'inquinamento. Per cui nel centro storico
saranno vietate molte attività, non ve le sto ad elencare tutte, vanno dai rottami, dai materiali di
recupero fino agli impianti di gas liquido; saranno vietate le agenzie funebri, i sexy shop, i phone
center, le sale da gioco; saranno vietati ulteriori posteggi di commercio ambulante oltre a quelli
previsti dal regolamento comunale per il commercio su aree pubbliche, gli esercizi di
intrattenimento e svago quali sale da ballo, discoteche e locali notturni o night club, imprese
artigiane quali officine meccaniche di riparazione auto e moto, carrozzerie ed elettrauto. Stiamo
valutando la possibilità di escludere dal centro storico anche le agenzie immobiliari, fatto salvo
comunque il diritto acquisito dagli esercizi che già svolgono le attività alla data di entrata in vigore
del piano. Sono quindi vietati i nuovi insediamenti anche per trasferimento o ampliamento della
superficie di vendita o di esercizio nonché estensioni merceologiche rispetto alla gamma prima
commercializzata per tali generi. Quarto punto, completare la dotazione commerciale di interesse
sull'asse viario nord/sud, via Roma, via Umberto I, via Borgo Aroldi: questi sono i punti adatti per
completare l'offerta sia commerciale che ludica. Partendo da sud, l'area ex autoguidovie, dove
prevediamo possa nascere un cinema multisala dimensionato alle esigenze del territorio con una
dotazione commerciale di servizio legata al multisala stesso. Questa struttura ludica può attirare
persone da tutto il territorio anche dalla parte lodigiana e milanese. La nuova area di sviluppo del
San Giuseppe, il CR5, dove prevediamo la nascita di una piazza aperta con negozi di vicinato e
pubblici esercizi adatti al collegamento del centro con l'area del Tomasone. Cinque, dotare la
principale frazione di minime dotazioni commerciali per favorire la popolazione ed evitare lo
spopolamento dei consumatori. È prevista un'area di sviluppo anche commerciale al CR8, a
Nosadello, per supportare l'aumento del numero dei residenti grazie ai piani attuativi già definiti e
quelli in fase di sviluppo; questa minima dotazione, anche alimentare, con il mercato settimanale
supporterà anche la popolazione di Gradella. Questa è tutta la parte che riguarda il commercio,
adesso dobbiamo dare una scorsa a quello che riguarda le aree industriali. Parallelamente allo
sviluppo commerciale abbiamo potuto notare la crescita di due aree produttive: il PIP di Nosadello
e l'area industriale del Bertolino. Nel PIP di Nosadello, sorto con il contributo della regione
Lombardia, hanno trovato spazio gli artigiani del paese mentre nell'area industriale del Bertolino
anche piccole e medie aziende di produzione di terziario. Il nuovo PGT abbiamo visto che prevede
un ampliamento dell'area industriale del Bertolino, anche grazie al fatto che la nuova bretella della
Melotta arriverà sino ai serragli con una grossa rotatoria realizzando anche una strada di
collegamento tra questa e l'area industriale, mentre non sono previsti significativi ampliamenti al
PIP di Nosadello se non per una piccola area al CP4. L'ampliamento dell'area industriale Bertolino
può rappresentare un interessante opportunità per tutte quelle attività industriali e artigianali che
risiedono all'interno del centro abitato; questa attività potrebbero trovare, anche qui il condizionale
è d'obbligo, in quel luogo una nuova collocazione producendo immediatamente dei benefici per la
cittadinanza, meno camion e furgoni in giro per il paese e meno disagi dovuti ad esempio al rumore,
aumentando la qualità della vita del centro abitato. A questo punto ritengo di dovermi soffermare
sulle attività artigianali: la recente normativa dispone che un artigiano ha facoltà di vendere nei
locali di produzione o in spazi attigui ad esso i propri prodotti, ossia quei derivati da un processo
produttivo di lavorazione e manipolazione della materia prima, senza l'obbligo di ottenere alcun atto
autorizzativo per la vendita. Negli anni le esigenze o le richieste di mercato hanno costretto
l'artigiano a fornire al committente un servizio più completo con la conseguente necessità di
abbinare all'attività principale di produzione un'attività secondaria di vendita al dettaglio di prodotti
complementari fatti da altre ditte più specializzate; a titolo esemplificativo, il meccanico artigiano
vende al cliente le gomme che monta alla vettura, ossia legate alla prestazione d'opera, in questo
caso non ha necessità di munirsi di autorizzazione di vendita. Al contrario può vendere le gomme,
così come l'olio o i prodotti per il lavaggio dell'auto, direttamente al cliente, senza prestazione
d'opera e qui è necessaria l'autorizzazione di vendita al dettaglio. Oppure un mobiliere che
costruisce cucine e mobili per il soggiorno eccetera, per poter vendere il divano o la lampada di una
certa marca o comunque non prodotte da lui necessarie a completare l'arredamento del cliente,
necessita di autorizzazione alla vendita. Non possiamo fasciarci gli occhi e restare insensibili a
questa necessità, per cui negli stabilimenti artigiani e industriali delle aree identificate in cartografia
del tessuto urbano consolidato e nei nuovi insediamenti degli ambiti di trasformazione produttiva
indicati in cartografia come zona industriale ed artigiana, ed entro un limite percentuale del 15%
della superficie complessiva edificata in ciascun area e destinata ad attività produttive, è ammessa la
destinazione di una superficie di vendita per prodotti complementari all'attività principale
industriale e artigiana, purché la stessa non sia superiore al 30% della superficie a destinazione
industriale o artigiana riferita all'intero edificio per un massimo di quella consentita per gli esercizi
di vicinato,150 metri, previo cambio di destinazione d'uso a condizione che sia dimostrata la
conformità alle norme sulle dotazioni di parcheggi e di area di standard in rapporto all'intera
superficie commerciale richiesta. Tale destinazione commerciale, di cui al precedente punto, è
subordinata alla costituzione di un vincolo di pertinenzialità all'attività produttiva da trascriversi nei
registri immobiliari e alla stipulazione di una convenzione o di un atto unilaterale d'obbligo; il
vincolo di pertinenzialità permane anche nel caso di cessazione dell'attività produttiva o al cambio
di proprietà. Altro punto da analizzarsi, la presenza di attività artigianali/industriali nel tessuto
consolidato: il piano prevede che nelle zone produttive del tessuto urbano consolidato, previo
cambio di destinazione d'uso, è ammessa l'insediamento di esercizi commerciali che trattano solo
merci ingombranti, ciòè quelle merci delle quali il venditore non è in grado di effettuare la consegna
immediata, siano mobilifici, concessionarie di auto, legnami, materiale per edilizia, elettrodomestici
ingombranti, imbarcazioni o simili, nella misura di n.4 esercizi sull'intera superficie individuata dal
PGT. Il cambio d'uso comporta la trasformazione da artigianale a commerciale e pertanto dovranno
essere conguagliati gli standard; qualora non fosse tecnicamente possibile la cessione degli standard
e sia dimostrata la sostenibilità relativamente alla viabilità urbana esistente, sarà consentita la
monetizzazione. La superficie di vendita dei suddetti esercizi che trattano solo merci ingombranti di
cui sopra e che hanno ottenuto il cambio d'uso è computata nella misura di 1/10 della superficie fino
ad un massimo 150 metri quadrati, esercizio di vicinato; la rimanente parte di superficie è attribuita
a magazzino, deposito o superficie espositiva. In caso di subingresso l'attività dovrà mantenere la
stessa tipologia di prodotti inamovibile sopra descritta. Ho finito, considerazioni finali: le principali
scelte che ho illustrato in questo piano commerciale non sono altro che opportunità, saranno gli
imprenditori a comprenderne i benefici ed attuarle. Noi abbiamo individuato due obiettivi
principali: salvaguardare il tessuto consolidato di negozi al dettaglio anche inserendo quegli
attrattori che consentono un maggior afflusso di potenziali clienti; consentire in contemporanea
anche uno sviluppo che renda Pandino concorrenziale nei confronti del territorio circostante. Non
possiamo chiuderci costruendo un muro di protezionismo che è solo mentale; il mercato detta le
condizioni, noi siamo obbligati a confrontarci con queste condizioni perché non valgono solo per
alcuni, valgono per tutti. Queste scelte, da sole, comunque non bastano in assoluto, vanno
supportate da uno sviluppo generale che vede nella salvaguardia dei nostri territori e dei nostri
edifici, il punto focale; che vede l'aumento delle dotazioni dei servizi alla cittadinanza, che
identifica in Pandino un punto di ritrovo anche per i servizi del territorio, ad esempio le scuole
superiori, che fa diventare il nostro paese interessante anche dal lato turistico. La nostra scelta è di
vivere in un territorio bello, con servizi migliori a misura d'uomo, è una scelta che stiamo
percorrendo da quindici anni e che ha dato ottimi risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Solo una
visione di questo genere rende e renderà Pandino un paese nel quale vale la pena vivere, operare e
prosperare; è anche necessario però che gli attori interessati, i commercianti, comprendano le grandi
trasformazioni in atto, adattando le proprie realtà economiche a queste nuove esigenze. Lo sforzo
che il mercato chiede al dettagliante è quello di non considerarsi, come spesso avviene, unico ma
parte di un tessuto commerciale allargato; in sostanza l'offerta commerciale è forte se è forte e il
gruppo che la sostiene. Per cui sempre più importante sarà quello che nessun piano può favorire: un
cambio di mentalità e la consapevolezza delle proprie forze e dei propri limiti. Devo però fare
un'ultima considerazione doverosa di cui dobbiamo tenere conto: non siamo soli, facciamo parte di
un territorio ampio, che opera scelte commerciali che possono avere ricadute anche su di noi e sui
nostri commercianti; il nostro dovere e la nostra opportunità è di essere pronti e nel mercato per non
subirle passivamente. Ho finito, grazie, se ci sono domande.
SINDACO
Grazie all'assessore Marazzi, per questa direi esaustiva illustrazione. A questo punto cedo la parola
all'assessore Deda magari per dare qualche indicazione su come procediamo con la discussione.
DEDA
Sì, come avevo accennato all'inizio direi che magari, in questa prima fase, potrebbe essere
opportuno dare spazio a tutti i chiarimenti tecnici che i consiglieri ritenessero di dover chiedere,
dopo di che potremo dare corso alla discussione vera e propria. Voglio fare una premessa a tutto
questo anche per togliere un dubbio, approfitto del fatto di avere la parola anche per chiarire una
cosa importante che riguarda la validità del piano, a riguarda la normativa che regola il piano.
Allora, il piano di governo del territorio ha per legge una validità di cinque anni, ma attenzione,
questa è la validità massima; da parte di qualcuno è stato sollevato il dubbio che una volta adottato,
anzi per la verità una volta approvato definitivamente, il piano debba essere immutabile per i
prossimi cinque anni, non è così. La legge va letta esattamente nella direzione opposta, significa che
dopo cinque anni, se non lo si è mai toccato, occorre rivederlo per forza ed eventualmente
confermarlo. Il piano di per sé, d'altra parte com'era il piano regolatore per quello che riguardava la
sua vita precedente, è possibile oggetto di varianti e modifiche nel corso anche dell'immediato, se
volessimo esagerare. Quindi questa mi sembra un'osservazione importante, non andiamo a scolprire
nulla sulla pietra. L'ultima cosa, prima di lasciare la parola i consiglieri, è che questa
amministrazione, come successo in passato su altri temi di pianificazione urbanistica, non è chiusa
alle osservazioni; faccio un esempio per tutti perché è una delle cose di cui si è parlato anche
quando abbiamo fatto la conferenza dei capigruppo quando abbiamo parlato del reticolo idrico
minore, abbiamo fatto un percorso simile a questo: una discussione in consiglio comunale,
sicuramente in tempi più brevi perché l'elemento di discussione era molto più semplice di quello di
cui andiamo a trattare ora, dopo di che ci siamo trovati anche con le minoranze in separata sede,
abbiamo addirittura in alcuni casi concordato delle modifiche. Quindi l'amministrazione è aperta a
qualsiasi forma di discussione e di osservazioni ragionevoli; è chiaro che nel momento in cui
dovesse succedere che le osservazioni andassero esclusivamente nella direzione di una completa
edificazione del territorio comunale, questa non sarebbe un'osservazione ragionevole. Però non
riteniamo di avere fatto uno strumento perfetto, non abbiamo questa ambizione, ci abbiamo lavorato
molto e riteniamo di avere dato un buon prodotto; tutto quello che è stato il lavoro passato che ci è
stato ricordato prima dal sindaco e dai tecnici è stato un lavoro estremamente impegnativo, oggi i
consiglieri si trovano in mano un documento che ha alle spalle mesi e mesi di lavoro e che
chiaramente oggi si trovano facilitati nella lettura di un documento che è coerente e conseguente a
tutta una serie di decisioni già prese ma sicuramente è molto più leggibile e molto più facile oggi
leggere un documento è portare critiche e osservazioni ad un documento che ha una sua coerenza e
una sua leggibilità che non nella costruzione. Però, ripeto, se ci saranno delle osservazioni che
potranno essere oggetto di discussione e di accoglimento, questa amministrazione non rifugge a
questa possibilità.
SINDACO
Bene allora invito i consiglieri che vogliono prendere la parola a farlo.
MORETTI
Io inviterei i consiglieri, non gli assessori, ma i consiglieri a cercare di capire insieme a me come è
possibile che un'amministrazione che ci impiega due anni, giustamente, di lavoro per fare questa
roba qui, questo malloppo di roba, come è possibile che la minoranza venga a conoscenza di questo
materiale, abbiamo fatto una riunione se non ricordo male a luglio, giù di lì, l'anno scorso, ci sono
state presentate proprio alcune diapositive da parte dei tecnici sulle linee guida del piano regolatore.
Poi, parlo di minoranza, per noi non si è visto più niente; siamo stati convocati ad una riunione, non
ad un consiglio, il giorno 21 di ottobre di quest'anno dove la documentazione non c'era, c'era solo
una parte di documentazione inserita nel sito del comune ma che erano solo cartografie, non c'erano
le normative, non c'era nient'altro; quindi il 21 c'è stato presentato il piano regolatore per la prima
volta e quindi ci siamo trovati a dover guardare questo malloppo che invito chiunque in questi
giorni a dargli un'occhiata e a cercare di capirci qualcosa. A suffragio di questo, per dire che è
complicato, questo discorso per così pochi giorni per noi, tanto è vero che abbiamo letto, fatto una
richiesta che poi leggerò, al sindaco, che non è stata accolta, stasera c'è la disponibilità da parte di
tutti gli assessori competenti, Deda e Marazzi, per dire se ci sono delle cose da chiarire siamo
disponibili anche dopo. Ma qui c'è un sacco di cose da chiarire, ma il problema qual è? Per poter
chiarire le cose io devo avere la possibilità di studiarmelo, di leggermelo, di guardarmelo; io ho
provato a chiedere a qualche geometra di aiutarmi in qualcosa per cercare di capire, sono anche loro
nella, un po' così nel vago perché non hanno tutte le conoscenze ancora, deve essere approfondita.
Ora come pensate che un tecnico riesca, ha qualche problema ad interpretarlo, io che non sono un
tecnico o noi che non siamo tecnici, di questa minoranza, dobbiamo valutare questa situazione.
Allora che cosa abbiamo fatto? Stante la situazione, visto che voi giustamente dite abbiamo lavorato
per due anni eccetera eccetera e a noi ci si danno dieci giorni per leggere questa cosa qui e adottarlo
stasera, non eravamo in grado di fare questo lavoro, torno a ripetere, allora abbiamo chiesto al
sindaco di spostare di trenta giorni questa seduta del consiglio comunale. Perché? Perché non
eravamo in grado di andare ad approfondire questo ragionamento. C’è stato negato, c'è stato detto
che noi possiamo fare le osservazioni nei trenta giorni, dopo l'adozione, ma questo lo sappiamo, non
è che non conosciamo le norme, le conoscevo perfettamente, so che ci vogliono trenta giorni di
visione e trenta giorni per le osservazioni, ma il problema è che le osservazioni non vanno a
cambiare determinate cose. Io per discutere questo piano volevo prima capirlo, discuterlo con
l'amministrazione e poi adottarlo; poi potevamo essere d'accordo o non d'accordo, questo è un altro
discorso, ma almeno avere la possibilità di confrontarmi con l'amministrazione. Ma se non sono
stato neanche in grado di guardarmela tutta questa roba qui, ma come pensate voi di chiedere a noi
di approvare questa roba qui. Perché questo diniego di non spostare di trenta giorni l'approvazione
di questo piano. Cioè qui ci si dà, per esempio, trenta giorni di tempo la consegna del bilancio per
consultarcelo, per guardarcelo, per approvarlo poi in questo consiglio, trenta giorni, o venti giorni
però dura un anno, a noi ci date dieci giorni di tempo per guardare questa roba qui e adottarlo. Una
volta adottato scattano norme di salvaguardia, tutta una serie di ambaradam che, signori miei, io
sono andato anche a guardarmi alcune cose sul centro storico ed in altre aree eccetera e veramente
come potete pensare una cosa del genere. O c'è solo una ragione politica di dire devo approvarlo
prima delle elezioni, e mi auguro che ciò non avvenga, perché non lo so, come si fa ad adottare
questo malloppo di roba in dieci giorni, pensare di dire a noi dieci giorni. Non c'era il piano
commerciale il 21, non avevamo disponibile il piano commerciale, ce l'hai illustrato stasera, ma
dovremo almeno guardarcelo per poter farti delle domande perché sennò le domande te le faccio su
qualcosa che hai detto tu stasera, ma senza conoscere le norme. Così come le norme tecniche, l'altra
volta non c'erano, come possiamo noi andare a valutare tutta una serie di cose; l'altra sera quando ce
l'hanno presentate abbiamo detto come mai due aree verdi di Pandino cedute come standard, il
comune le rende edificabili, per esempio. Sono quelle cose che saltano all'occhio subito, ma quello
che è importante nell'andare a leggere nel piano, sono le norme tecniche e tutto quello che ne
consegue; quello è difficoltoso da leggere e non potete pensare che noi accettiamo una cosa del
genere e in dieci giorni ci date questa possibilità, perché noi in dieci giorni non ce la facciamo.
Allora perché vi abbiamo fatto questa lettera? Ma qui è proprio una procedura che usate voi, perché
anche con tanti altri progetti quando chiedevamo dateci il tempo di leggerlo, ci davate quattro
giorni, tre giorni a volte, e abbiamo detto non va bene questa situazione. La stessa cosa l'avete fatta
col piano regolatore, questo è più grave, questo dura cinque anni, è vero che non è scolpito però qui
ci sono delle scelte che scatteranno, dei vincoli che sono molto importanti. Per esempio dentro qui
io non ho visto un'analisi dettagliata del centro storico per andare ad individuare determinate
situazioni eccetera, così come anche nelle zone B1; ma voglio dire come è possibile pensare che noi
adottiamo questa roba qui stasera, almeno da parte nostra. Stasera per illustrare il piano
commerciale ci ha impiegato un'ora per uno che un tecnico, cioè da un punto di vista formale lo hai
seguito tu dall'inizio alla fine, ci hai impiegato un'ora per illustrato; e noi per capirlo quanto
dovremmo impiegarci, cinque minuti se mettiamo lo stesso rapporto, mi sembra un po' poco. Cioè
questo discorso andava fatto precedentemente, noi avremmo avuto il tempo di chiederti determinate
cose, fare dei confronti; ma qui si è scelta una strada che è quella di dire, noi abbiamo delle date,
entro questa data dobbiamo fare questo, questo e questo. Bene, noi non possiamo seguirvi su questa
strada, nel modo più assoluto. Quindi non potete chiederci adesso fate delle domande tecniche, ma
come faccio a fare delle domande tecniche che non riesco neanche a leggere tutta questa roba qui,
non sono neanche riuscito a leggerla, ma come pretendete che facciamo delle domande tecniche o
approfondire certi discorsi. L'assessore lo sa bene che una volta adottato questo piano, se io gli dico
che quell'area là non va bene, non puoi cambiarla quell'area perché andrebbe a cambiare tutto una
serie di rapporti e quindi non la modifichi, e quindi la lasci così; però è una scelta importante che io
non condivido. Ti dico delle cose, quelle più ma madornali, poi ad entrare nel merito ce ne saranno
sicuramente delle altre, però chiedervi trenta giorni, di spostare un consiglio comunale per questo
malloppo è proprio stata così una cosa da non considerare, visto la risposta che ha dato? Poi visto
anche le risposte che dai sui giornali, visto che c'era un ex sindaco e un ex assessore, cosa vuol dire,
li conosciamo bene i 30 + 30; ma non è questo il problema. Il problema è prima di dire che questa
cosa qui lo adotto, voglio conoscerlo, non lo voglio conoscere dopo che l’ho adottato. Lo conosci tu
perché hai impiegato due anni, io io non lo conosco, non ho avuto il tempo di approfondirlo;
abbiamo chiesto di approfondirlo, c'è stato negato. Allora votatelo voi, se volete adottarlo.
SINDACO
Finito l'intervento?
MORETTI
Per il momento, si.
SINDACO
Allora se puoi spegnere il microfono, grazie. Assessore Deda.
DEDA
Capisco l'osservazione di Moretti ma non la condivido, non la condivido in questi termini. Ti spiego
chiaramente il motivo, ma te lo dico, evidentemente siamo su pareri dissonanti e mi dispiace dirtelo,
quindi chiaramente si fanno delle scelte, è una questione di metro o di visione delle cose. Allora io
credo che sia importante stabilire quello che si è detto prima e che hai confermato anche tu, cioè che
ci sono i tempi di esame e di approfondimento e, l'ho sempre detto anche nelle altre occasioni, che
l'amministrazione è sempre disponibile ad esaminare e approfondire qualsiasi tematica. Quello che
però ritengo non si possa fare, al di là delle motivazioni politiche che tu hai espresso, è proprio il
rinvio e una durata diciamo del deposito degli atti così lungo,perché? Tu stesso hai ricordato che nel
momento in cui questo viene adottato scattano delle norme di salvaguardia, ma è vero, questo piano
di governo del territorio, in alcune parti, è più restrittivo del piano regolatore, e allora chiaramente,
no, ho capito, è per quello che probabilmente abbiamo delle visioni diverse; l'ho detto che è più…
no, fermati ti dico la motivazione di queste cose qua. Siccome questo piano di governo del
territorio, in alcune parti, è più restrittivo del precedente e, come si è detto, esiste una normativa di
salvaguardia per cui si applica la norma più restrittiva, noi riteniamo che non possiamo agevolare
una corsa ad istruire pratiche edilizie con le vecchie norme nel momento in cui le nuove che
vengono portate all'esame del consiglio comunale sono ormai note a tutti. Questo è un rischio che
riteniamo di non dover correre; non si può dire, siccome tra un mese cambierà la norma, allora ti
lascio un mese di tempo per presentare degli interventi di carattere che potrebbero essere anche
addirittura speculativo. Questo è un fattore di rischio che l'amministrazione non intende correre,
perché è un rischio grosso. Dopodiché i tempi per formulare osservazioni, per fare tutto quello che
si vuole ci sono, ci sono per tutti, ci sono per i consiglieri che sono comunque dei soggetti
privilegiati, ci sono per i cittadini, ci sono per le associazioni, ci sono per tutti quanti. L’ho detto
prima, questa amministrazione non rifugge dall’accoglimento di osservazioni che abbiano un
significato, che siano ragionevoli e che portino risultati. È chiaro che però l'amministrazione non
rifugge neanche dalla propria strategia di pianificazione urbanistica; le osservazioni che fossero in
contrasto con quelle che sono le strategie, che ha ricordato anche l'assessore Marazzi nella sua parte
finale. Quello che ha detto Marazzi per il commercio, e quindi rendere Pandino un paese che sia
attivo, un paese dotato di servizi, un paese che comunque rimanga, come ha detto lui stesso, la
capitale del territorio, era strategia di fondo di questo piano di governo del territorio. Dopodiché le
visioni possono essere diverse, se ne discute, ma sicuramente in questa fase, nel momento in cui
sono noti i provvedimenti che l'amministrazione intende adottare, non è possibile rinviare
ulteriormente l'adozione.
SINDACO
Ci sono altri interventi? Labò.
LABÒ
Prima l'assessore Marazzi parlava di presentazione dettagliata; ebbene la trasformazione che questo
PGT andrà a porre per quanto riguarda il commercio, le abbiamo spiegate noi, per quanto ci è stato
possibile, agli esercenti. Sapete cosa hanno risposto? Che con l'introduzione o la possibilità di
introdurre un negozio appartenente a una grande catena, o meglio, come diceva lui, di media
struttura di vendita in franchising, i negozi di Pandino non avranno il beneficio che ci diceva
l'assessore. Il principio di partecipazione e condivisione io proprio non l'ho visto osservare. Marazzi
dice che c'è stata condivisione da parte della maggioranza, può essere, ma della maggioranza; la
normativa prevede una partecipazione e il principio di condivisione di tutta la cittadinanza.
Dobbiamo ricordare ai presenti in quest'aula che è stato presentato un regolamento per le deiezioni
dei cani, un regolamento dei cani, in un'assemblea pubblica in un'aula che poteva contenere molte
più persone di questa o di altre dove è stato presentato il piano del commercio. Perché non è stato
adottato lo stesso provvedimento per questo che sarà lo strumento che regolerà la vita del paese per
i prossimi cinque anni? I risvolti negativi di cui parlava prima l'assessore Marazzi ci saranno non
solo se non ci sarà un ricambio generazionale ma, come dicevo prima, quando ha dichiarato nei
giorni scorsi la possibilità di una mega negozio, come appunto dicevo prima. Poi io vorrei che mi si
spieghi cosa vuol dire riqualificare: prima si parlava di riqualificazione di via Umberto I; in un
passaggio del PGT dove si parla di infrastrutture e mobilità voi scrivete che riqualificare, o meglio
io ho cercato di capire ma penso proprio che sia questo il significato, cioè interdire al traffico e
disincentivare. Ci spieghi il provvedimento che questa amministrazione vuole introdurre con questa
nozione di PGT i quando dice che vuole inserire il concetto di trafic calming; insomma vogliamo
proprio farli morire questi negozi qua. Un'altra cosa, che noi non conosciamo, è quanto è venuto a
costare questo PGT dal punto di vista della consulenza; ecco, questo, che secondo noi comunque,
grazie anche al contributo della azienda che si chiama Veneto Progetti di San Vendemiano, Treviso,
che non abbiamo nulla da eccepire in quanto a professionalità, avrebbe potuto costare un po' di
meno qualora questa amministrazione avesse presentato l'adozione nei tempi previsti dalla
normativa regionale che prevedeva un contributo a favore degli enti locali; si poteva presentare una
richiesta entro il 30 di settembre come dice la legge regionale 12/2005. Non è stato fatto; l'assessore
Deda in quest'aula più volte si è lamentato per la mancanza di contributi, ebbene questa è
un'occasione che questa amministrazione ha perso per chiederli, i contributi.
SINDACO
Ci sono altri interventi? Assessore Marazzi.
MARAZZI
Parto dal fondo per quanto riguarda la chiusura al traffico perchè noto che ogni cinque anni, quando
c'è un'elezione, salta fuori la storia che si chiude il traffico, così la gente si spaventa; fatelo anche
stavolta, io ribadisco per l'ennesima volta che non si chiude al traffico niente, lo dico qui in modo
ufficiale, chi mi vuole ascoltare mi ascolta, chi vuol far finta di non ascoltare faccia quello che
vuole. Per cui magari tra cinque anni salterà fuori ancora. Per quanto riguarda il terrore della media
struttura di vendita, non è che a Pandino in centro nasce un mega negozio, a Pandino in centro
potrebbe nascere un mega negozio, non nasce un mega negozio, come ho detto prima. Questa è
un'opportunità, perché? Perché se a Pandino ci sono negozi di 50 metri quadri, a Pandino vengono i
negozianti da 50 metri quadri, va bene? Ma se a Pandino ci fosse la possibilità di avere un negozio
da 150 metri quadri, a Pandino verrebbero negozi più grandi che sono attrattori per la gente che
abita intorno Pandino e che sono a compendio di quelli che ci sono. È ovvio che aprendosi al
mercato con attenzione è giusto fare perché, come ho detto prima, il mercato non è solo dalle altre
parti, ce l'abbiamo anche noi; aprendosi al mercato potenzialmente ci possono essere dei rischi,
ovvio. Ma l'imprenditore che risiede nel territorio, il negoziante di Pandino, potrebbe, con l'arrivo di
una struttura di questo genere, o più strutture, o magari non arrivano mai, potrebbe invece cambiare
il proprio metodo, adattarsi al momento, andare a compendio di queste cose e alla fine continuare a
sopravvivere. Stare fermi non serve a nessuno, abbiamo intorno degli esempi importanti, molto
importanti. Cosa vuol dire ad esempio riqualificare una parte del centro storico con una media
struttura di vendita? Se io ho un palazzo, e a Pandino ce ne sono molti nel centro storico, vuoto,
completamente vuoto da anni, non da qualche anno, da decenni vuoto, e ce ne sono Pandino, con un
solo i negozi sotto, al primo piano affittati, e sopra vuoti, vuol dire che se io posso cambiare la
destinazione d'uso e trasformare tutto il palazzo in commerciale può, questo palazzo, a questo punto
diventare interessante non solo per viverci, ma anche per avere un'azienda e a questo punto
riqualifico il palazzo; riqualificando il palazzo gli abitanti che ci sono nella zona stanno meglio.
Avendo palazzi riqualificati e negozi più grandi, più belli e anche differenti, che cosa succede? Che
ci viene altra gente ad abitare, che ci arrivano uffici perché a questo punto non rimangono lì da
qualche altra parte, vengono qui perché hanno dei buoni servizi. Chiuderci non serve a niente, a
zero. Seconda cosa ti ho dimostrato, Massimo, che i negozi di Pandino nulla hanno a che vedere con
le medie strutture di vendita, perché una media struttura di vendita non dà fastidio ad un bar, non dà
fastidio ad un panettiere, non dà fastidio a un pescivendolo, non dà fastidio a chi ha un negozio di
calzature, forse magari a quello di calzature potrebbe dare fastidio, però non dà fastidio a questa
gente qui perché porta persone. Cosa dà fastidio a questa gente? Che a Pandino non ci viene
nessuno, questo dà fastidio questa gente. Per cui il nostro dovere è di essere nel mercato, guardare
avanti. Ovvio che questo non vuol dire che nasceranno domani mattina solo medie strutture di
vendita a Pandino, perché l'opportunità la da’ l’imprenditore noi dobbiamo fornire, cioè
l'opportunità scusate la prende l'imprenditore, noi dobbiamo fornire l'opportunità. Se noi non
forniamo l'opportunità, ci continuiamo a guardare fra di noi ed è finita lì la storia. Per me Pandino
deve progredire in questo senso, però, come ho spiegato, nel rispetto di chi c'è; fare finta che non c'è
niente, non serve a nessuno, prima cosa. Seconda cosa, molto importante, attenzione a dire noi non
facciamo niente, perché intorno fanno qualcosa. Posso citare un esempio senza dire il nome, un
paese qui intorno sei mesi fa, ci ha chiesto il parere per l'apertura di un supermercato nelle
immediate vicinanze del nostro territorio. Nelle immediate vicinanze del nostro territorio vuol dire
che questo supermercato era molto più vicino a noi che al paese del comune dove voleva andare;
perché questo? Perché a questo supermercato non interessava il paese dove andava, interessava
Pandino a questo supermercato. Noi ovviamente abbiamo dato parere sfavorevole, però quello che
decideranno i nostri vicini io non lo posso definire, però se io mi chiudo e non faccio una cosa che il
mio vicino fa più grande tre volte, a 150 metri dal mio territorio, ti posso assicurare Massimo che i
nostri negozianti muoiono lo stesso, e noi non possiamo farci niente. Allora cerchiamo di guardare
avanti, non guardare indietro, cerchiamo di non trincerarsi soltanto dietro le parole dette, le
demagogie per cui si chiude il centro, le solite cose che vengono ripetute costantemente ogni cinque
anni, sempre così, basta. Guardiamo avanti perché, quel discorso lì, fa male ai commercianti,
Massimo, non fa bene ai commercianti; con i commercianti io ci parlo tutti i giorni, tutti i giorni ci
parlo, sempre, ci parlo anche nelle riunioni, ci parlo fuori delle riunioni, mi confronto con loro
quando faccio le fiere, perché c'è un comitato con cui mi confronto, e mi son visto anche l'altro
giorno con questo comitato, non sono qua da solo, io. Grazie.
SINDACO
Ci sono altri interventi?
LABÒ
Non io volevo che si sbilanciasse qualcuno sul discorso del trafic calming e sull'interdizione al
traffico, volevo che prendessero posizione su questo.
SINDACO
Mi pare che abbia già risposto l'assessore Marazzi, se qualcuno vuole aggiungere qualcosa, prego.
GABUTTI
Scusate, chiarimento tecnico su cosa si intende per trafic calming. Trafic calming è qualcosa che
avete già intorno al castello, sono i dissuasori, quelli che rallentano il traffico, non vuol dire
interdizione al traffico. Vuol dire sistemazione di dossi, sistemazione stradale in maniera da evitare
che passino a 60, 70 all’ora in mezzo alle case, in mezzo alla zona commerciale.
DEDA
Prima di tutto mi complimento con il consigliere Labò perché al contrario di Moretti evidentemente
è riuscito a leggere le norme tecniche del piano e quindi faccio i miei complimenti, è un
apprezzamento questo. In secondo luogo credo che sulla parte della chiusura al traffico si è già stato
ampiamente risposto sia la Marazzi che dall'architetto Gabutti. Io credo che veramente questa sia
un'interpretazione assolutamente fantasiosa di quello che è scritto nel PGT; nessuno in questa
amministrazione, in questi cinque anni, sono questi cinque anni che parlano, ha mai pensato di
chiudere al traffico via Umberto I. Credo che nonostante qualcuno di tanto in tanto avesse attribuito
a questa maggioranza queste intenzioni, i fatti siano la dimostrazione di quello che invece è
realmente avvenuto; quindi probabilmente ha ragione Marazzi nel dire che ci sono delle periodicità
nel sollevare determinati argomenti, evidentemente la campagna elettorale può incombere in questa
direzione. Dò una risposta per quelli che sono gli elementi che aveva chiesto il consigliere Labò, mi
stupisce invece che non conosca i costi del PGT. In questo consiglio comunale è passato più volte in
sede di approvazione di bilancio e addirittura avevamo fatto una variazione di bilancio ipotizzando
all'epoca, siccome volevamo partire ad inizio anno dopo di che la famosa legge 12 in uno dei suoi
famosi emendamenti ci ha bloccato, avevamo introdotto la possibilità di avere un'anticipazione di
cassa di € 200.000 per finanziare la gara del PGT, dopo di che per fortuna non ne abbiamo avuto
bisogno perché vi abbiamo fatto fronte con risorse nostre; è stata fatta una gara, una gara che non è
stata fatta esclusivamente al ribasso ma su criteri di un'offerta economicamente più vantaggiosa e
quindi valutando professionalità, esperienze e anche poi chiaramente la parte economica che ha
comunque una sua rilevanza; devo essere sincero, non ricordo il ribasso che ha fatto l'azienda, forse
gli architetti hanno più memoria di me, comunque avevamo risparmiato qualcosa rispetto a quella
che era la base d'asta, gli atti sono a disposizione di tutti. Ultimo elemento di carattere economico,
mi spiace che anche in questo caso ci sia un'interpretazione sbagliata delle norme, noi eravamo un
comune escluso dalla possibilità di ricevere il contributo e questo a noi è molto dispiaciuto. La
regione Lombardia ha sostanzialmente facilitato, ma per carità c'era anche una logica, i piccoli
comuni sino a duemila abitanti e coloro che non avevano mai fatto una pianificazione. Il comune di
Pandino era già dotato di un PRG e purtroppo sappiamo tutti che supera ampiamente i duemila
abitanti e quindi non aveva alcuna possibilità di concorrere a questo bando. Di conseguenza
avremmo ben volentieri ricevuto un supporto economico. Tenga conto il consigliere Labò che tutte
le volte che ci sono dei bandi che non riguardano solo il piano di governo di territorio ma qualsiasi
altra attività a cui possiamo concorrere, anche se non tutti li vinciamo com'è stato ricordato qualche
volta in questo consiglio comunale, noi partecipiamo; qualche volta abbiamo il contributo, qualche
volta no, ma l'attenzione di questo comune alla partecipazione a questi concorsi c'è sempre stata.
Questo è stato esaminato purtroppo non potevamo concorrere.
SINDACO
Ci sono altri interventi? Labò
LABÒ
All'inizio di questo mandato ricevetti il primo numero, grazie a questa amministrazione che
sottoscrisse l'abbonamento per tutti i consiglieri, di questo che è un mensile e si chiama Strategie
Amministrative. Adesso andrò a leggere dov'è previsto il contributo regionale quando invece
l'assessore Deda dice che è sotto i duemila abitanti. Allora lo dice Strategie Amministrative ed è un
documento ufficiale dell’Anci, facciamo parte no: in attuazione della legge regionale n. 12/2005 la
giunta regionale ha sviluppato il proprio sostegno agli enti locali in tema di pianificazione
territoriale. In tale contesto si inserisce l'azione di sostegno finanziario ai comuni nell'attività di
predisposizione dei piani di governo del territorio e dei documenti di inquadramento previsti
dall'articolo 24 della stessa legge. I destinatari di questi fondi sono i comuni che non abbiano già
ottenuto un finanziamento per la formazione del PGT , divisi in due categorie, a seconda della
popolazione, fino a 2000 abitanti e da 2001 abitanti a 15000 abitanti. Per accedere ai finanziamenti
è richiesta l'adozione del PGT nel periodo compreso dal primo di gennaio 2009 al 30 settembre
2009. Le domande dovranno pervenire alla regione entro le ore 12 del 9 ottobre 2009. Informazioni
sul portale regionale, direzione generale territorio e urbanistica. Credo che il portale della regione
Lombardia sia più aggiornato del sito dal comune di Pandino.
SINDACO
Non so, mi sembra che stiamo parlando di due cose che non hanno assolutamente attinenza fra di
loro. Noi abbiamo fatto un percorso nel 2006 per accedere al PGT e per partire con il PGT e il
consigliere Labò ci parla di un'iniziativa del 2009, cioè mi sembra che stiamo parlando di cose che
non hanno un senso. Se vogliamo andare avanti e magari restare sul tema della serata io credo si ci
sono altri interventi da parte dei consiglieri, Picinelli.
PICINELLI
Il mio è un intervento di stile. Una cosa di poco conto. Si sente?
Direi che mi piacerebbe di più che questi termini, per quanto possibile, non fossero usati, è una
questione di stile.
Personalmente riguardo ai rallentatori tradizionali io non sono neanche troppo favorevole se non nei
casi di assoluta necessità.
SINDACO
Abbiamo altri interventi? Giubelli.
GIUBELLI
Siccome che in questo piano sento dire più volte, già anche nell'ultimo consiglio, dell'intento di
questa multisala, direi di pensarci un attimino su questi centri di aggregazione perché questi centri,
in alcuni posti, hanno creato grossi problemi. A parte la sicurezza, droga, prostituzione per cui
stiamoci a guardare un attimino prima di sostenere una cosa del genere; io mi auguro che questa
amministrazione cambi in modo che la prossima veda con…..
FINE LATO B CASSETTA 1
SINDACO
Ok, può procedere.
GIUBELLI
Devo ripetermi per dire che avendo già sentito più volte il discorso di un'eventuale inserimento a
Pandino di una multisala direi di stare molto attenti perché sappiamo già che in alcuni posti queste
strutture creano dei grossi problemi: droga, prostituzione, problemi di sicurezza, malavita per cui, lo
ripeto, mi auguro che questa amministrazione cambi in modo che la prossima abbia un occhio
diverso su queste strutture che creano senz'altro dei grossi problemi.
SINDACO
Si può spegnere il microfono, grazie. Assessore Marazzi
MARAZZI
A Crema non mi sembra che abbia portato nè droga, nè prostituzione, anzi ha portato un movimento
di persone tale che poi vanno in centro a fare le compere che probabilmente è servita molto. Anche
se all'inizio è stata molto osteggiata adesso se andate a dire di toglierlo, vedete che roba. Però, come
ho detto prima noi individuiamo un'area dove potrebbe nascere, perché se non c'è un imprenditore
che viene, scusatemi, cioè noi … questa parte qui, la parte del commercio è molto interessante,
anche se poi il multisala non è commercio sotto certi aspetti, è intrattenimento ed è attrattore per far
venire la gente, è molto bella anche perché tu puoi fare delle belle pianificazioni ma poi se non trovi
la materia prima che viene ad investire è finita. È completamente diversa dalla parte urbanistica, gli
interessi sono completamente diversi; per cui può darsi che non venga nessuno a chiedercelo, come
può darsi che invece qualcuno venga a chiederlo, ovviamente l'area non potrà mai far nascere, mi
spiace per l’inglesismo, il Worner Village, perché non ci sta fisicamente. Ci starà il Pandino village
o il Pais da Pandì, non lo so, il cinema da Pandino, molto più piccolo indubbiamente, che però
servendo un'area interessante e ampia può portare molte persone. È vero, Giubelli, in teoria può
portare anche quello, ma tutto può portare quello, tutto. Dobbiamo cercare di avere anche un
minimo di… per carità di Dio, non dipende, non lo sò, sa, può darsi, come può darsi di no. Non è
mica scritto da nessuna parte che quando viene qua vengono le prostitute e i drogati, molte volte le
prostitute e i drogati vanno anche in posti dove uno non se li aspetta, attenzione, magari uno non ha
fatto neanche niente per farceli venire, per cui. Fra l'altro sono anche un po' trasversali, soprattutto il
drogato va un po' trasversalmente, non stà a guardare il colore politico dove va ad adoperare, va un
po' in giro dove gli capita e dove a lui sta bene. Per cui chi lo sa, vedremo, vedremo se viene
qualcuno, vedremo, vedranno non lo so.
SINDACO
Ci sono altri interventi? Moretti.
MORETTI
Vorrei fare un pò il suo sunto del mio pensiero in merito all'adozione di questo piano. Ritengo che
non c'è stata data la possibilità di fare un confronto, un confronto per poter discutere, se non nelle
scelte, almeno in alcuni tipi di scelte, se non in tutti chiaramente. Quindi questa possibilità non c'è
stata data, ribadisco che le osservazioni non vanno a cambiare alcune norme e neanche alcuni piani;
una delle caratteristiche di questo piano regolatore per esempio è che da una parte si dice che si
vuole valorizzare il terreno agricolo dall'altra parte si dà una volumetria talmente bassa ai vari
ambiti che questo presupposto non è poi così vero, come enunciato. Tant'è vero che nel comune di
Pandino una delle cose dove si va a ridurre ulteriormente, come dicevo prima, erano le famose due
aree a nord del paese dove il comune diventa lottizzante togliendo una parte di verde e questo
secondo me non è condivisibile. Senonché poi andare a cercare da altre parti le famose aree di
compensazione dove poi non si capisce bene, o perlomeno abbiamo capito qualcosa la settimana
scorsa, l'altra settimana, che verranno gestiti per sette anni da chi fà la lottizzazione e poi dopo non
si sa bene cosa deve fare, se l'amministrazione se la prende in carico o non se la prende in carico.
Ora, io dico, ho delle aree verdi, piantumo quelle aree verdi di proprietà del comune e poi me le
gestisco a questo punto; non capisco perché devo lottizzare quelle aree e andare a prendere dell'area
verde che poi non so bene come dovrò gestire. Questa è una delle cose che mi sento di evidenziare,
l'ho evidenziata già anche l'altra sera. A Nosadello non è stata prevista per esempio una variante o
una strada alternativa a via Gradella, era prevista nel vecchio piano regolatore, io non l'ho vista la
conferma di quella strada; tant'è vero che nei piani di lottizzazione è sparita, non c'è. Poi per quanto
riguarda Gradella, la seconda strada di Gradella, questo è uno spreco vero e proprio; cioè fare la
seconda strada che gira intorno a borgo di Gradella che poi scende lungo la Bergamina, la rotonda
per fare un, non era più semplice allargare leggermente quella che c'era o fare una viabilità diversa.
Cioè, quella strada che senso ha, a mio modo di vedere. Per quanto riguarda anche il centro storico
o le zone B1, per esempio, secondo me, sempre da quello che ho potuto capire perché, torno a
ripetere, non sono riuscito ad approfondire il problema però alcune osservazioni mi sento di farle,
non sono stati individuati esattamente, non è stato fatto un censimento, secondo me, puntuale di
alcune abitazioni per dare la possibilità di trovare delle soluzioni ai vari privati. In questo piano
regolatore si è prevista di più, anzi si è messo a macchia d'olio, a macchia proprio molto così,
abbastanza dappertutto sulla zona del centro storico, i piani di recupero; non si è andati a
individuare puntualmente alcune situazioni, mentre si sono andate a individuare attentamente alcune
situazioni nelle grandi lottizzazioni. Quindi sembra che questo piano regolatore privilegi di più certi
ampliamenti, vedi lottizzazioni ecc., che non andare a risolvere certe problematiche che esistono
tuttora, che era una pecca del piano regolatore attuale, per quanto riguarda il centro storico e per
quanto riguarda le zone B1. Qui abbiamo limitato anche l'altezza, dopo non riesco a capire poi
come si andrà a ricavare tutto il volume necessario per fare gli eventuali.. Per cui non è che
veramente questo piano qui, tu hai detto che è stato una cosa molto, me lo sono scritto aspetta,
intenso e soddisfacente: che sia stato un lavoro intenso si ma che il risultato sia soddisfacente a mio
modo di vedere non sono pienamente d'accordo. Non sono pienamente d'accordo anche perché, e
torno a ripetere, non abbiamo e non ho avuto il tempo necessario per approfondirlo e non c'è stato il
confronto prima di questa adozione. Mi aspettavo che la maggioranza, con la minoranza, ci fosse un
dialogo diverso, ma anche questa volta abbiamo visto che il metodo è sempre quello, all'ultimo
momento ci presentate le carte e all'ultimo momento dobbiamo decidere, nel giro di poco tempo
perché c'è sempre qualche scadenza particolare che qui, in questo caso, fortunatamente non c'è o
penso di dire che non ci possa essere; per cui, dicevo, se volevate un contributo o un confronto lo
potevamo fare, c'era la possibilità ancora, se c'era questa possibilità di deroga di trenta giorni, di
confrontarci e quindi di arrivare in quest'aula e poter discutere serenamente anche se magari
chiaramente su alcune scelte non eravamo d'accordo ma almeno condividere altre parti. Questa
possibilità non c'è stata data o non ce la volete dare, visto la risposta del sindaco, per cui noi non ci
assumiamo l'onere di queste scelte politiche che ci sono dentro in questo piano regolatore, è una
scelta che lasciamo solo a voi e, dal mio punto di vista, noi votiamo contro, io voto contro
perlomeno.
SINDACO
Ci sono altri? Labò.
LABÒ
Come già ripetuto dal consigliere Moretti, io non esito a definire questa una semplice presa d'atto
delle vostre impostazioni politiche, di quello che voi volete diventi Pandino nei prossimi cinque
anni. Pertanto per questo motivo lasciamo a voi, e solo a voi, la responsabilità di adottare questo
PGT che a nostro avviso non riflette in nulla le necessità del territorio. È l'ennesima prova di una
imposizione e diventerà esecutiva. Adesso vi invitiamo a vantare queste scelte nella prossima
campagna elettorale, visto che ci accusate di tirare fuori questa campagna elettorale; ma è dal primo
giorno, da quando ci siamo insediati su questi banchi, che ci accusate di fare campagna elettorale,
solo nel momento in cui abbiamo la forza di dire che quello che voi affermate in quest'aula noi non
lo condividiamo, allora si tira fuori la storia della campagna elettorale. Noi ricordiamo a
quest'amministrazione che abbiamo fortemente contribuito, e qui non si è parlato di campagna
elettorale, a stendere un regolamento per la detenzione dei cani; quindi questa minoranza ha già
dato prova di senso civico e rifiuta ancora una volta di essere tacciata per minoranza che scende in
campagna elettorale in anticipo. Grazie.
SINDACO
C'è qualcun altro che vuole intervenire?
MARAZZI
Mi ero dimenticato una cosa, scusatemi, prima. La prossima settimana, mi pare giovedì vero
Claudia?, abbiamo deciso di fare un incontro con i commercianti, sempre che riusciamo poi a
mandare gli inviti per tempo altrimenti la rimandiamo di qualche giorno, però comunque inviteremo
tutti i commercianti. Torno a ripetere e poi chiudo: abbiamo incontrato le associazioni di categoria
comunque, che poi si è venuta uno è un altro discorso; le associazioni di categoria sono quelle che
per legge sono deputate, sono i commercianti. Poi ripeto ovviamente, siccome non son venute,
parleremo anche con i commercianti residenti, come peraltro facciamo molto spesso. Grazie.
SINDACO
Bene allora a conclusione di questa discussione io volevo giusto dire due parole perché ho ascoltato
con attenzione le motivazioni del consigliere Moretti e del consigliere Labò rispetto al percorso
seguito per l'elaborazione e poi la presentazione di questo piano e devo dire che a differenza
dell'assessore Deda, oltre a non condividere quello che dice, io nemmeno lo capisco. Perché, voglio
dire, noi abbiamo svolto sin dall'inizio un percorso che è definito e declinato in modo molto, direi,
puntuale dalla legge 12; abbiamo, oltre a ciò che specifica la legge, individuato momenti, durante la
definizione del piano, di confronto con il consiglio comunale, minoranza e maggioranza e abbiamo
dato disponibilità e visibilità della documentazione in fase di definizione. Insomma io ritengo, e
capisco tu non sei d'accordo, ma io ritengo che quest'amministrazione ha fatto quanto era suo
compito e suo dovere fare per dare visibilità non solo all'amministrazione ma anche a tutti gli aventi
diritto di ciò che stava avvenendo, nei limiti di ciò che è lecito evidentemente; perché alla fine la
responsabilità del piano di governo del territorio è di quest'amministrazione, noi c'è la prendiamo
tutta questa responsabilità, non è che la vogliamo condividere con qualcuno, o la dobbiamo
condividere con qualcuno. Quindi, a meno che tu non pensi che il piano regolatore lo devi fare tu,
noi riteniamo, scusa non interrompere, noi riteniamo che sia un percorso idoneo tanto più che le
modalità con cui questo piano viene approvato sono tali da consentire a tutti, compresa la
minoranza, soprattutto la minoranza, di avere il tempo per valutare cosa si è fatto e di intervenire
con le proprie osservazioni. Che non sono i dieci giorni perché oggi noi, come ho detto all'inizio, è
questo che io non capisco, continui a insistere su una cosa che non esiste. Oggi noi adottiamo il
piano, adottare il piano non vuol dire approvarlo, per favore hai parlato a sufficienza stasera, lo
abbiamo sentito almeno dieci volte questo concetto quindi è inutile che ce lo ripeti un'altra. Quello
che abbiamo fatto oggi e che ci accingiamo a fare adesso è adottare uno strumento; adottare uno
strumento vuol dire renderlo pubblico, visibile e accessibile a tutti. Da questo momento scatta un
periodo, inizio un periodo, che è molto di più di quello che è stato richiesto, dei trenta giorni
richiesti in quella lettera, che consente a voi, come ad altri, di studiare, valutare, fare tutte le
considerazioni e presentare le osservazioni. Voglio dire, queste non sono cose inventate, è quello
che noi abbiamo intenzione di fare e che credo sia ciò che viene fatto in qualsiasi consiglio
comunale quando si sviluppa un piano di questo genere. Quindi volevo giusto fare questa
precisazione perché mi sembra veramente che continuavamo a parlare di una realtà virtuale, di una
realtà che esiste solamente nella mente di chi pronuncia delle cose.
Brusio di sottofondo
Va bè, insomma, mi pare inutile andare avanti. Detto questo se non ci sono altri interventi io metto
in votazione l'adozione del piano di governo del territorio ai sensi dell'articolo 13 della legge
regionale 12/2005: chi approva? Chi non approva? 4, astenuti nessuno. Dichiaro l'immediata
eseguibilità della delibera, chi approva? Chi non approva? E con questo, il piano è adottato e quindi
possiamo procedere verso la fase di approvazione, buona serata a tutti.
Letto, confermato e sottoscritto
IL SINDACO
Donato Dolini
IL SEGRETARIO GENERALE
NUMA DR. GRAZIANO
ADEMPIMENTI RELATIVI ALLA PUBBLICAZIONE
La sopra estesa deliberazione ai sensi dell’art. 124, comma primo, D. Lgs. 18/08/2000 n. 267, viene
pubblicata all'Albo Pretorio del Comune in data odierna ed ivi rimarrà per 15 giorni consecutivi.
Pandino, lì
IL SEGRETARIO GENERALE
NUMA DR. GRAZIANO
CERTIFICATO DI ESECUTIVITA'
La presente deliberazione è divenuta esecutiva in data odierna, decorsi 10 giorni dalla
pubblicazione, ai sensi dell'art. 134, comma 3°, del T.U. approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000 n.
267.
Pandino, lì
IL SEGRETARIO GENERALE
NUMA DR. GRAZIANO
Scarica

VERBALE DI DELIBERAZIONE