Originale CODICE ENTE: 107708 PANDINO DELIBERAZIONE N° 52 del 05/11/2009 VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE Adunanza ordinaria di prima convocazione pubblica OGGETTO: ADOZIONE PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO AI SENSI DELL'ART. 13 DELLA L.R. 12/2005. L'anno DUEMILANOVE, addì CINQUE del mese di NOVEMBRE alle ore 18,00, nella presso il Municipio comunale, previa l’osservanza di tutte le modalità prescritte, sono stati convocati a seduta per oggi i Consiglieri Comunali. 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) 17) DOLINI DONATO SEVERGNINI SIMONA PICINELLI ANTONIO PIETRO BERTAZZOLI ANTONIO MENCLOSSI VINCENZINA ANTONIA FORNONI FABIO POLIG MARIA LUISE STRINGHI IVANA PIZZAMIGLIO ANNA AGNELLO MARIA ANTONIETTA CAMOLI ROMANA VIGANO' GIOVANNI MORETTI GIUSEPPE GIUBELLI FERRUCCIO GINO LABO' STEFANO MANCLOSSI CARLO DEDA PRIMO STEFANO Sindaco - Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere TOTALE: Presenti SI SI SI SI SI Assenti SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI 15 2 Partecipa IL SEGRETARIO GENERALE NUMA DR. GRAZIANO che provvede alla redazione del presente verbale. Partecipa il sig. Marazzi Alessio assessore extraconsiliare. Essendo legale il numero degli intervenuti il Presidente dichiara aperta la seduta ed invita il Consiglio Comunale a trattare il seguente argomento: OGGETTO: ADOZIONE PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO AI SENSI DELL'ART. 13 DELLA L.R. 12/2005. IL CONSIGLIO COMUNALE Premesso che: che • il Comune di Pandino è dotato di Piano Regolatore Generale approvato con deliberazione Giunta Regionale n. 16551 del 16/12/1991 e successive varianti; • che in seguito all’entrata in vigore della Legge Regionale 11.03.2005 n.12 e successive modificazioni ed integrazioni, i Comuni sono tenuti a dotarsi di un nuovo strumento di pianificazione comunale denominato “PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO” che dovrà definire l’assetto dell’intero territorio comunale e dovrà articolarsi nei seguenti atti: a) il documento di piano; b) il piano dei servizi; c) il piano delle regole; • che il comune di Pandino in data 08/06/2006 ha pubblicato l’avviso di avvio del procedimento, all’albo pretorio del Comune, su un periodico a diffusione locale, sul sito internet del Comune e attraverso manifesti affissi nelle bacheche pubbliche, di cui all’art. 13 comma 2 della L.R. 12/2005; Atteso che in seguito a questo avviso di avvio di procedimento il Comune di Pandino ha indetto, con determinazione n. 385 del 29/06/2007, selezione pubblica per affidamento incarico professionale per redazione del piano di governo del territorio (PGT) del comune di Pandino. Visto che in seguito all’espletamento delle procedure di gara, l’incarico per la redazione del PGT è stato affidato, con determina n. 496 del 23/08/2007 alle ditte COPRAT e VENETO PROGETTI che hanno costituito un ATI per l’affidamento congiunto dell’incarico. Atteso che ai sensi dell’art. 57 delle L.R 12/2005 è risultato necessario procedere all’adeguamento della relazione geologica in allegato al nuovo Piano di governo del territorio del Comune di Pandino e che per tal ragione è stato conferito incarico al Geologo dott. Giovanni Bassi con determinazione n. 459 del 18/07/2007; Atteso altresì che, essendo stata apportata, con D.G.R.L del 28/05/2008 n. 8/7373, una modifica ai criteri per la redazione della componente geologica, idrogeologica e sismica del piano del governo del territorio, è risultato necessario procedere ad un integrazione del suddetto incarico al geologo dott. Giovanni Bassi, con determinazione n. 284 del 15/05/2005, ; Considerato che: • la VAS costituisce per i Piani di Governo del Territorio parte integrante del procedimento di adozione ed approvazione; • ai sensi della citata normativa regionale, l'Ente competente ad approvare il Piano ne valuta la sostenibilità ambientale, sottoponendo, ai sensi del comma 2 dell’art. 4 della L.R. 12/05, il Documento di Piano, quale documento strategico del PGT; • tale Valutazione Ambientale deve essere effettuata durante la fase preparatoria del Documento di Piano ed anteriormente alla sua adozione e che il relativo procedimento deve essere avviato con atto formale reso pubblico dall’Autorità procedente; Richiamata la deliberazione giunta Comunale n. 90 del 30/06/2008 avente ad oggetto “Indirizzi Indirizzi relativi al procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) (VAS) del Documento di Piano del P.G.T. Individuazione autorità procedente e competente” e con la quale il Comune di Pandino ha deliberato: 1. di avviare il procedimento di VAS del Documento di Piano del PGT e di approvare lo schema di avviso di avvio del procedimento; 2. di pubblicare l’avviso di avvio del procedimento sul sito internet del Comune di Pandino, all’Albo Pretorio, sul B.U.R.L. e per estratto su di un quotidiano locale; 3. di designare, ai sensi del punto 2, lettera h) della D.G.R. n. 351 del 13.03.2007 e s.m.i, l’Autorità procedente nell’Area Lavori Pubblici e Urbanistica nella figura dell’Arch. Caterina Bragonzi in qualità di responsabile; 4. di designare quale Autorità competente per la VAS, ai sensi del punto 2 lettera i) della D.G.R. n. 351 del 13.03.2007 e s.m.i, l’Area Ambiente del Comune di Pandino nella figura del geom. Tonetti Tersilio Ugo; 5. di istituire la Conferenza di Valutazione, volta alla Valutazione Ambientale del Documento di Piano, dando atto che i soggetti da invitare alle sedute delle conferenze saranno: - Soggetti competenti in materia ambientale: • A.R.P.A. Lombardia competente Territorialmente; • A.S.L. di Cremona; • Soprintendenza ai beni culturali, ambientali, architettonici e archeologici della provincia di Brescia; - Enti territorialmente interessati: • Regione Lombardia. Direzione Generale Territorio e Direzione Generale Ambiente; • Provincia di Cremona, Settore Pianificazione Territoriale e Mobilità; • Comuni contermini: Agnadello, Dovera, Monte Cremasco, Palazzo Pignano, Rivolta d'Adda, Spino d'Adda; 6. di fornire ad indirizzo dell’autorità proponente quali altri soggetti da invitare alla suddetta Conferenza di Valutazione, oltre a quelli obbligatori individuati dalle disposizioni vigenti: A.P.E.S. servizi s.r.l. in qualità di società proprietaria delle reti di fognatura, idriche, gas ed illuminazione pubblica, Enel, Telecom, gestori sottoservizi; S.C.S. in qualità di società che gestisce gli impianti di depurazione; A.T.O della Provincia di Cremona; Consorzio di bonifica Adda – Serio, Consorzi di bonifica rogge varie: Nuova, Pandina, Gradella, Roggetto, Tormo e Benzona), Consorzio incremento e irrigazione territorio cremonese del Canale Vacchelli; Comuni fuori provincia aderenti al PLIS del Tormo; Atteso che l’Autorità procedente in attuazione alla deliberazione giunta Comunale n. 90 del 30/06/2008, ha provveduto a: - - avviare il procedimento di VAS del Documento di Piano del PGT ; pubblicare l’avviso di avvio del procedimento sul sito internet del Comune di Pandino, all’Albo Pretorio del Comune di Pandino il giorno 24.07.2008 Prot. 12368, sul B.U.R.L con pubblicazione n. 30 del 23/07/2008 e per estratto su il periodico locale “Il Nuovo Torrazzo” del 12/07/2008; individuare, con determinazione n.376 del 03/07/2009, gli enti territorialmente interessati e i soggetti competenti in materia ambientale da invitare alla Conferenza di Valutazione; indire la prima Conferenza di Valutazione con invito in data 16/07/2008 Prot. 13327 pubblicando il documento di scooping sul sito del Comune di Pandino dandone comunicazione ai soggetti interessati; indire la seconda conferenza di Valutazione con invito ai soggetti interessati in data 17/07/2009 Prot. 14049 ; pubblicare in data 17.07.2009 Prot. 14050 all’albo pretorio del Comune di Pandino e sul sito web la proposta di documento di piano, del rapporto ambientale e della sintesi non tecnica; Atteso che in seguito alla prima conferenza di valutazione: - è stato redatto apposito verbale in data 31/07/2008 trasmesso ai soggetti invitati in data 06/10/2008 Prot. 18257 ; sono pervenute n. 2 osservazioni da parte dei seguenti enti competenti: - A.R.P.A Lombardia competente territorialmente; - ENEL Distribuzione SPA; Visto che in seguito alla seconda conferenza e alla pubblicazione del rapporto ambientale: - è stato redatto apposito verbale in data 03/09/2009 Prot. 18906 trasmesso ai soggetti invitati in data 07/10/2009 Prot. 18907; - è pervenuta n. 1 osservazione da parte dell’ASL di Cremona; Richiamata la determinazione dell’autorità competente in data 27/10/2009 Prot. 20234 di concerto con l’autorità proponente con la quale si esprime il parere motivato circa la compatibilità ambientale del documento di piano del P.G.T. del Comune di Pandino nel rispetto delle indicazioni emerse nelle conferenze di valutazione. Verificato che sono state intraprese le seguenti forme di partecipazione: - raccolta preliminare di osservazioni dalla data di pubblicazione di avvio del procedimento in data 08/06/2006; presentazione del P.G.T. al Consiglio Comunale con seduta aperta al pubblico in data 21/10/2009; presentazione in data 23/10/2009 alle associazioni di categoria (liberi professionisti, artigiani, commercianti, agricoltori e loro associazioni) durante la quale sono stati acquisiti i pareri delle parti sociali ed economiche; Vista la copia completa e definitiva del PGT in data 28/10/2009 Prot. 20328 depositata dall’ATI costituita dalle ditte COPRAT e VENETO PROGETTI e composta dai seguenti elaborati: 1. ANALISI PRELIMINARI - T00 “Istanze e osservazioni dei cittadini”_ scala 1:10.000 - T01 “Inquadramento territoriale”_ scala 1:50.000 - T02 “Inquadramento infrastrutturale”_ scala 1:25.000 - T03 “Stralci del PTCP”_ scala 1:25.000 - ST01 “Evoluzione storica complessiva”_ scala 1:10.000 - ST02 “Evoluzione storica Centro urbano di Pandino” _scala 1:5.000 - ST03 “Evoluzione storica Centro urbano di Nosadello”_ scala 1:5.000 - ST04 “Evoluzione storica Centro urbano di Gradella”_ scala 1:5.000 - PA01 “Stato attuazione piani attuativi” _scala 1:10.000 - I01 “Infrastrutture”_ scala 1:10.000 - I02 “Sistema acque”_ scala 1:10.000 - A01 “Sistema agricolo”_ scala 1:10.000 - V01 “Individuazione vincoli”_ scala 1:10.000 - AC01 “Censimento attività commerciali”_ scala 1:10.000 2. PROGETTO DOCUMENTO DI PIANO - DP01a “Previsioni di piano”_ scala 1:10.000 - DP01b “Carta dei vincoli”_ scala 1:10.000 PIANO DELLE REGOLE - PR01 “Carta della sensibilità paesaggistica”_ scala 1:10.000 - PR02 “Previsioni di piano – Territorio Nord”_ scala 1:5.000 - PR03 “Previsioni di piano – Territorio Sud”_ scala 1:5.000 - PR04 “Previsioni di piano – Pandino Nord”_ scala 1:2.000 - PR05 “Previsioni di piano – Pandino Sud”_ scala 1:2.000 - PR06 “Previsioni di piano – Gradella e Nosadello”_ scala 1:2.000 - PR07 “Censimento cascine”_ scala 1:10.000 - PR08 “Corti agricole 01-20”_ scala 1:2.000 - PR09 “Corti agricole 21-39”_ scala 1:2.000 - PR10 “Corti agricole 40-63”_ scala 1:2.000 PIANO DEI SERVIZI - PS00 “Schede servizi esistenti” - PS01 “Censimento dei servizi “_ scala 1:10.000 - PS02 “Previsioni di piano”_ scala 1:5.000 RELAZIONI E NORME - RI “Relazione illustrativa “ - NTA “Norme Tecniche di Attuazione” PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA - ZA “Relazione illustrativa” - ZA01 “Azzonamento acustico – Pandino Nord”_ scala 1:5.000 - ZA02 “”Azzonamento acu stico – Pandino Sud”_ scala 1:5.000 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA DEL DDP - ALL01 “Ambiente aria (stato di fatto)”_ scala 1:12.000 - ALL02 “Ambiente acqua (stato di fatto)”_ scala 1:12.000 - ALL03 “Ambiente suolo e paesaggio (stato di fatto)”_ scala 1:12.000 - ALL04 “Ambiente aria (progetto)”_ scala 1:12.000 - ALL05 “Ambiente acqua (progetto)”_ scala 1:12.000 - ALL06 “Ambiente suolo e paesaggio”_ scala 1:12.000 - Rapporto ambientale parte I – Rapporto sul quadro conoscitivo - Rapporto ambientale parte II – Indicatori e criticità - Rapporto ambientale parte III – Valutazioni e sostenibilità - Sintesi non tecnica Vista la copia della relazione geologica di piano presentata in data 07/10/2009 Prot. 18924 e composta dai seguenti elaborati: - Relazione geologica di piano - ALL-1A “Carta geologico – geomorfologica”_ scala 1:10.000 - ALL-1B “Sezioni geomorfologiche” - ALL-2A “Carta idrogeologica e dell’idrografia superficiale”_ scala 1:10.000 - ALL- 2B “Sezioni idrogeologiche” - ALL– 3A “Carta dei vincoli”_ scala 1:10000 - ALL - 3B “Carta dei vincoli del centro abitato”_ scala 1:5000 - ALL - 4 “Carta geotecnica e di pericolosità sismica locale” - ALL- 5A “Carta di sintesi”_ scala 1:10.000 - ALL- 5B “ Carta di sintesi del centro abitato”_ scala 1:5.000 - ALL – 6A “Carta di fattibilità geologica e delle azioni di piano”_ scala 1:10.000 - ALL – 6B “Carta di fattibilità geologica e delle azioni di piano del centro abitato”_ scala 1:5.000 - ALL – 7 “Rapporto geofisico” - Norme geologiche di piano Richiamato l’art. 13 della legge regionale 12/2005 che prevede: • di depositare, entro 90 giorni, gli atti del PGT, a pena di inefficacia degli stessi, nella segreteria comunale per un periodo continuativo di trenta giorni, ai fini della presentazione di osservazioni nei successivi trenta giorni; • la pubblicazione del suddetto avviso di deposito degli atti sul Bollettino Ufficiale della Regione e su almeno un quotidiano o periodico a diffusione locale; • l’invio del documento di piano, del piano dei servizi e del piano delle regole, contemporaneamente al deposito, alla Provincia di Cremona che ne valuterà la compatibilità del documento di piano con il proprio piano di coordinamento provinciale; • l’invio del documento di piano, contemporaneamente al deposito, all’ A.S.L e all’ A.R.P.A per far sì che esse formulino eventuali osservazioni rispettivamente per gli aspetti di tutela igienico – sanitaria ed ambientale; Visti: • • • • • • • • La legge regionale n. 12 del 11 Marzo 2005; la Direttiva 2001/42/CEE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001; la convenzione sull’accesso all’informazione, sulla partecipazione del pubblico al processo decisionale e sull’accesso alla giustizia in materia ambientale (Convenzione di Aarhus) ratificata con Legge 108/2001; il Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n.4 recante "Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.Lgs 3 aprile 2006, n.152, recante norma in materia ambientale"; il D.lgs 152/2006 “Norme in materia ambientale”, Parte II concernente VIA, VAS e IPPC; l'articolo 4 della L.R. 12/2005; la D.G.R. 27 dicembre 2007, n. VIII/6420 “Ulteriori adempimenti di disciplina in attuazione dell'art. 4 della LR 12/05 e della D.C.R. VIII/351”; la D.C.R. 13 marzo 2007, n. VIII/351 “Indirizzi generali per la valutazione di piani e programmi (articolo 4, comma 1, L.R. 11 marzo 2005, n. 12)”; UDITI gli interventi dei consiglieri comunali allegati all’originale del presente atto e conservati nella registrazione magnetica agli atti comunali ; Acquisiti Acquisiti i pareri in ordine alla regolarità tecnica ai sensi dell’art. 49 del D. Lgs. N. 267/00; Con voti : n. 11 favorevoli e n. 4 contrari (Manclossi , Moretti, Giubelli e Labò) resi ai sensi di legge, DELIBERA 1. Di adottare, per le motivazioni citate in premessa e ai sensi e dell’art. 13 della L.R 12/2005, il Piano del Governo del Territorio costituito dai seguenti elaborati che si allegano alla presente come parte integrante della stessa: 1. ANALISI PRELIMINARI - T00 “Istanze e osservazioni dei cittadini”_ scala 1:10.000 - T01 “Inquadramento territoriale”_ scala 1:50.000 - T02 “Inquadramento infrastrutturale”_ scala 1:25.000 - T03 “Stralci del PTCP”_ scala 1:25.000 - ST01 “Evoluzione storica complessiva”_ scala 1:10.000 - ST02 “Evoluzione storica Centro urbano di Pandino” _scala 1:5.000 - ST03 “Evoluzione storica Centro urbano di Nosadello”_ scala 1:5.000 - ST04 “Evoluzione storica Centro urbano di Gradella”_ scala 1:5.000 - PA01 “Stato attuazione piani attuativi” _scala 1:10.000 - I01 “Infrastrutture”_ scala 1:10.000 - I02 “Sistema acque”_ scala 1:10.000 - A01 “Sistema agricolo”_ scala 1:10.000 - V01 “Individuazione vincoli”_ scala 1:10.000 - AC01 “Censimento attività commerciali”_ scala 1:10.000 2. PROGETTO DOCUMENTO DI PIANO - DP01a “Previsioni di piano”_ scala 1:10.000 - DP01b “Carta dei vincoli”_ scala 1:10.000 PIANO DELLE REGOLE - PR01 “Carta della sensibilità paesaggistica”_ scala 1:10.000 - PR02 “Previsioni di piano – Territorio Nord”_ scala 1:5.000 - PR03 “Previsioni di piano – Territorio Sud”_ scala 1:5.000 - PR04 “Previsioni di piano – Pandino Nord”_ scala 1:2.000 - PR05 “Previsioni di piano – Pandino Sud”_ scala 1:2.000 - PR06 “Previsioni di piano – Gradella e Nosadello”_ scala 1:2.000 - PR07 “Censimento cascine”_ scala 1:10.000 - PR08 “Corti agricole 01-20”_ scala 1:2.000 - PR09 “Corti agricole 21-39”_ scala 1:2.000 - PR10 “Corti agricole 40-63”_ scala 1:2.000 PIANO DEI SERVIZI - PS00 “Schede servizi esistenti” - PS01 “Censimento dei servizi “_ scala 1:10.000 - PS02 “Previsioni di piano”_ scala 1:5.000 RELAZIONI E NORME - RI “Relazione illustrativa “ - NTA “Norme Tecniche di Attuazione” PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA - ZA “Relazione illustrativa” - ZA01 “Azzonamento acustico – Pandino Nord”_ scala 1:5.000 - ZA02 “”Azzonamento acustico – Pandino Sud”_ scala 1:5.000 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA DEL DDP - ALL01 “Ambiente aria (stato di fatto)”_ scala 1:12.000 - ALL02 “Ambiente acqua (stato di fatto)”_ scala 1:12.000 - ALL03 “Ambiente suolo e paesaggio (stato di fatto)”_ scala 1:12.000 - ALL04 “Ambiente aria (progetto)”_ scala 1:12.000 - ALL05 “Ambiente acqua (progetto)”_ scala 1:12.000 - ALL06 “Ambiente suolo e paesaggio”_ scala 1:12.000 - Rapporto ambientale parte I – Rapporto sul quadro conoscitivo - Rapporto ambientale parte II – Indicatori e criticità - Rapporto ambientale parte III – Valutazioni e sostenibilità - Sintesi non tecnica RELAZIONE GEOLOGICA DI PIANO - Relazione geologica di piano - ALL-1A “Carta geologico – geomorfologica”_ scala 1:10.000 - ALL-1B “Sezioni geomorfologiche” - ALL-2A “Carta idrogeologica e dell’idrografia superficiale”_ scala 1:10.000 - ALL- 2B “Sezioni idrogeologiche” - ALL– 3A “Carta dei vincoli”_ scala 1:10000 - ALL - 3B “Carta dei vincoli del centro abitato”_ scala 1:5000 - ALL - 4 “Carta geotecnica e di pericolosità sismica locale” - ALL- 5A “Carta di sintesi”_ scala 1:10.000 - ALL- 5B “ Carta di sintesi del centro abitato”_ scala 1:5.000 - ALL – 6A “Carta di fattibilità geologica e delle azioni di piano”_ scala 1:10.000 - ALL – 6B “Carta di fattibilità geologica e delle azioni di piano del centro abitato”_ scala 1:5.000 - ALL – 7 “Rapporto geofisico” - Norme geologiche di piano 2. di disporre, ai sensi dell’art.13 commi 4, 5 della L.R 12/2005: - di depositare, entro 90 giorni, gli atti del PGT, a pena di inefficacia degli stessi, nella segreteria comunale per un periodo continuativo di trenta giorni, ai fini della presentazione di osservazioni nei successivi trenta giorni; - la pubblicazione del suddetto avviso di deposito degli atti sul Bollettino Ufficiale della Regione e su almeno un quotidiano o periodico a diffusione locale; - l’invio del documento di piano, del piano dei servizi e del piano delle regole, contemporaneamente al deposito, alla Provincia di Cremona che ne valuterà la compatibilità del documento di piano con il proprio piano di coordinamento provinciale; - l’invio del documento di piano, contemporaneamente al deposito, all’ A.S.L e all’ A.R.P.A per far sì che esse formulino eventuali osservazioni rispettivamente per gli aspetti di tutela igienico – sanitaria ed ambientale; 3. di dare atto che, a decorrere dalla data di adozione del PGT e sino all’avviso di approvazione definitiva dello stesso, si applicheranno le misure di salvaguardia previste dall’art. 13 comma 12 della L.R 12/2005; 4. di dare mandato all’area Lavori Pubblici e Urbanistica, per gli adempimenti di cui all’art. 13, commi 4, 5 della L.R 12/2005; Con votazione separata, CON VOTI : N. 11 Favorevoli e,n. 4 contrari ((Manclossi , Moretti, Giubelli e Labò ) espressi nelle forme di legge DELIBERA Di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134 , comma 4 del D.Lgs 267/2000; PUNTO 2 SINDACO Adozione piano di governo del territorio ai sensi dell'articolo 13 della legge regionale 12 del 2005. Io devo dire che noi arriviamo oggi alla conclusione, non senza soddisfazione, alla conclusione di un percorso lungo e complesso che abbiamo iniziato più di due anni fa e che ha visto l'amministrazione impegnata, parallelamente agli altri adempimenti, nella definizione di questo importantissimo strumento che il piano di governo del territorio. Complesso perché erano vent'anni che lo strumento urbanistico del nostro paese non era più stato modificato e quindi era necessario intervenire ad individuare tutti gli elementi che richiedevano di essere indirizzati per riportare la nostra politica urbanistica al passo con i tempi, che nel frattempo sono cambiati, e le esigenze della popolazione e le esigenze della nostra società. Complesso anche perché è avevamo che fare con uno strumento completamente nuovo; come sapete la regione Lombardia nel 2005 ha varato questo nuovo strumento che si chiama piano di governo del territorio che rivoluziona in modo profondo il modo di fare politica urbanistica in Lombardia e come tutti gli strumenti nuovi e di complessità come questo, doveva anche essere in qualche modo capito. Era un percorso che nessuno aveva fatto prima e quindi noi, come tutti comuni che in questi anni si sono cimentati con questo strumento, abbiamo dovuto affrontare notevoli problematiche e notevoli difficoltà anche interpretative, perché mancavano proprio in certi casi le interpretazioni corrette da parte della regione. Abbiamo fatto un lavoro intenso e devo dire molto soddisfacente, io credo che noi questa sera presentiamo un documento, un insieme di documenti perché poi come vedremo è fatto da tante componenti, che è quanto il comune di Pandino ha bisogno per sviluppare la sua crescita nei prossimi anni. Io penso che sia un lavoro fatto con grande attenzione, con grande dedizione da parte di tutti; ringrazio l'ufficio tecnico, in particolare l'architetto Bragonzi che ha coordinato le attività per quanto riguarda lo svolgersi del lavori; ringrazio gli architetti estensori del piano che hanno collaborato con noi in questi anni e tutti quanti, nell'ambito dell'amministrazione, vi si sono dedicati. Questa sera noi compiamo il primo passo nel processo di approvazione, nell'iter approvativo del piano di governo del territorio, primo passo che consiste nell'adozione. Quindi sostanzialmente noi questa sera presentiamo al consiglio comunale e a tutta la cittadinanza il risultato del nostro lavoro e mettiamo in condizione sia il consiglio comunale che tutti cittadini di esaminarlo; hanno il tempo per farlo nei trenta giorni previsti di pubblicazione dopo il momento in cui viene adottato, di presentare le loro osservazioni, hanno tempo per farlo nei trenta giorni successivi ai primi trenta giorni, fino a quando non arriveremo in una data che in questo momento non è ancora ben definita ma che si andrà a collocare tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera per l'approvazione definitiva. In quella sede il consiglio comunale avrà tutti gli elementi per poter valutare i contenuti di questo strumento e per poter esprimere un parere e un'approvazione definitiva che renda il nostro strumento urbanistico quindi finalmente efficace in tutte le sue parti. In questo frattempo, quindi da oggi fino a quando non faremo l'approvazione definitiva, scatta la cosiddetta salvaguardia che è uno strumento altrettanto importante perché, nel momento in cui si pubblicano le nuove regole che governeranno la politica urbanistica della nostra comunità nei prossimi anni, è assolutamente importante che non vi sia una vacanza rispetto alle vecchie regole perché evidentemente questo potrebbe provocare degli scompensi che non andrebbero a beneficio della crescita armonica della nostra cittadina. Quindi la salvaguardia vuol dire che, fino a quando non sarà approvato definitivamente, ad ogni intervento di tipo edilizio si applicheranno le norme più restrittive dei due strumenti tra il piano regolatore vigente e il piano di governo del territorio che va ad instaurarsi. Naturalmente quando approveremo definitivamente il piano si deciderà, questo consesso deciderà se approvarlo così com’è o se introdurre delle modifiche in funzione delle osservazioni che saranno presentate dai cittadini e che saranno presentate dai consiglieri nelle forme che sono previste. Io a questo proposito, prima di procedere con la discussione e siccome nel corso della riunione dei capigruppo, di cui parlavo prima, abbiamo anche naturalmente parlato di come svolgere la seduta di questa sera e siccome le cose che ci diremo questa sera, secondo noi, hanno una rilevanza anche agli effetti di quello che andremo a discutere poi in sede di approvazione, abbiamo discusso con i capigruppo una proposta di gestione delle cose che ci diremo questa sera. Io adesso, nel passare la parola all'assessore Deda che ci spiegherà come appunto pensiamo di gestire e organizzare l'attività di questa sera e quindi come si succederanno poi gli interventi, auguro a tutti buon lavoro. DEDA Sì, tra l'altro in questo momento sono assenti entrambi i capigruppo e quindi mi faccio portavoce di quello che è emerso nell'incontro di lunedì scorso; in parte comunque presumo che i consiglieri, sì in questo momento c'è sicuramente un'unanimità, comunque mi faccio portavoce, anche a beneficio del pubblico, di quello che si è concordato di fare nello svolgimento di questo incontro. Dato per assodato che questo consiglio comunale, anche se non era una riunione formale del consiglio comunale ma era un incontro aperto ai consiglieri e al pubblico, ha già avuto una presentazione del piano di governo del territorio per quello che riguarda tutta la componente urbanistica, con l'intervento appunto dei tecnici che hanno redatto il piano e quindi non faremo duplicazione di presentazione ma, su tutta quella parte, ci sarà ampia discussione e ampio spazio per richieste di chiarimenti, prima tecnici nei confronti di coloro che hanno provveduto alla stesura del piano e dopo di che ci sarà anche lo spazio per tutta la discussione politica. Abbiamo ritenuto di poter garantire una linearità delle osservazioni ed una chiarezza delle osservazioni perché pensando che nel nel corso della discussione magari si esprimono osservazioni che possono essere mal comprese, mal definite oppure male interpretate anche da parte di coloro che poi dovranno rispondere a queste sue osservazioni, con i capigruppo si è concordato che chiaramente, come tutte le sedute del consiglio comunale, tutto quanto viene detto in questa seduta verrà verbalizzato; in tempi brevissimi forniremo ai capigruppo, quindi prima ancora di portarlo in approvazione, la bozza della verbalizzazione di modo che poi tutti i consiglieri possono eventualmente trasferire per iscritto, schedare le osservazioni che ciascuno ha potuto fare in questa seduta consiliare in modo tale che si evitino difformità di interpretazione. Basta magari una parola o una frase mal interpretata che da parte nostra nella successiva seduta in cui si controdedurranno le osservazioni magari diamo una risposta sbagliata che non era conforme alla richiesta. Questo di modo che quello che emerge sia la vera volontà dei singoli consiglieri che fanno osservazioni in questa seduta. Secondo punto importante, abbiamo detto ai capigruppo che le osservazioni dei consiglieri comunali non finiscono con questa seduta, quindi non ci si limita, non si limita il potere dei consiglieri comunali ad esprimere osservazioni nell'ambito della discussione di questa sera ma tutti, così come i cittadini, potranno usufruire di tutto lo spazio successivo di tempo per poter formulare le proprie osservazioni che quindi anche se non esplicitate questa sera troveranno esame e risposta insieme a tutte le altre. L'altro elemento che abbiamo confermato ai capigruppo è che comunque amministrazione e tecnici sono a disposizione e quindi qualora servissero incontri, informazioni ecc. siamo ampiamente disponibili; o anche detto ai capigruppo di minoranza che qualora dovessero ritenere che fosse utile per loro incontrare i tecnici anche senza la presenza dell'amministrazione questo è un percorso che si può fare, quindi con ampia scelta nella gestione di questa tempistica. Su questo confermo anche il fatto che non abbiamo una visione restrittiva dei tempi purché sia chiaramente compatibile con quella che sarà la tempistica dell'approvazione definitiva successiva nel senso che se, da parte dei consiglieri, sorgesse la necessità di formulare un'osservazione anche una volta scaduti i tempi canonici previsti dalla legge, ci impegniamo comunque ad esaminarla e quindi non escludiamo dall'esame le osservazioni che dovessero pervenire anche un po' dopo la scadenza. D'altra parte questo è un percorso che noi abbiamo già fatto all'inizio di quest'operazione; quando noi siamo partiti con l'elaborazione del PGT abbiamo dato il via alle osservazioni preliminari, ci sono state tante persone che non hanno rispettato la tempistica che era prevista dalla legge ma a tutte queste persone io ho sempre detto presentate comunque l'osservazione perché tutte le osservazioni saranno esaminate, e infatti così è stato. Quindi anche le osservazioni preliminari che sono pervenute ampiamente dopo i termini di scadenza hanno trovato una loro collocazione nel PGT. Due parole prima di passare agli architetti della Coprat e poi alla fase di intervento successiva: uno che riguarda l'elaborazione del piano in termini operativi; al di là di quello che diceva sindaco, sicuramente uno strumento nuovo ecc., le complicazioni sono anche derivate dalle continue modifiche che la regione Lombardia ha apportato strada facendo alla legge. Ci siamo trovati volta per volta a dover riprendere in mano del lavoro già fatto perché nel frattempo la legge, nata probabilmente con una certa fretta perché era nata nel periodo preelettorale di quell'anno, in quell'anno si andava alle elezioni regionali e quindi probabilmente è stato una legge un po' affrettata, che già da subito aveva qualche carenza, qualche pecca e che nel corso dei 2/3 anni successivi ha avuto tutta una serie di aggiustamenti che hanno costretto però i comuni a dover modificare in alcuni casi l'approccio al PGT. Di conseguenza questo ha aggravato ulteriormente la fatica di lavorare su un piano di questo genere. L'altro elemento è che come dicevo prima abbiamo già fatto una presentazione credo abbastanza dettagliata, poi risponderemo tutte le richieste che nasceranno, quindi nella programmazione di questa sera l'idea era quella di chiedere agli architetti Caprini e Gabutti una breve illustrazione di quelli che sono gli allegati al piano di governo del territorio che diciamo che costituiscono l'appendice del piano di governo del territorio per dare completezza a quell'informazione che era già stata data; di seguito l'assessore al commercio relazionerà invece in modo più approfondito su quello che appunto è uno degli allegati più importanti di questo piano di governo del territorio che è il piano commerciale. Detto questo io mi fermerei e lascerei la parola agli architetti per l'illustrazione della parte di cui ho accennato prima. GABUTTI Sarò molto breve; la volta scorsa abbiamo illustrato i contenuti dei documenti fondamentali del piano di governo del territorio e cioè il documento di piano, il piano delle regole e il piano dei servizi. Abbiamo fatto cenno poi alla normativa, cioè a tutto il pacchetto di norme tecniche di attuazione che riguardano i tre strumenti e poi comprendono anche una parte generale. Questa normativa comprende anche, come allegato, degli indirizzi di sostenibilità per i piani attuativi ed era una questione che era già stata discussa tempo fa con gli amministratori e quindi si era concordato proprio di dare anche queste indicazioni specifiche che sono inserite nella normativa di piano. C'è poi un secondo allegato di cui parlerà l'assessore Marazzi che era relativo alle norme per il commercio, sempre allegato alle norme, proprio perché tra i tanti contenuti che la legge regionale dà al piano di governo del territorio c'è anche il contenuto di pianificazione della rete commerciale. Altro allegato fondamentale, sempre allegato al piano di governo del territorio, che però ha una natura propria, è quello dello studio geologico del territorio comunale: Pandino era già dotato di studio geologico, comunque è stato dato un incarico specifico per l'aggiornamento di questo studio e in particolare per l'adeguamento relativamente a quello che è chiamato rischio sismico. Quindi tutta la documentazione di questo studio è stata prodotta e, proprio per comodità di consultazione, sono state inserite, sempre nel fascicolo delle norme tecniche, anche le norme geologiche derivanti da questo studio. Da questo studio sono emerse le diverse caratteristiche geologiche del territorio comunale e quindi sono state messe in evidenza diverse soglie di attenzione che devono essere prese come riferimento proprio per le trasformazioni edilizie ed urbanistiche e quindi da qui nasce il legame con il piano di governo del territorio. Altro piano che ha dovuto essere aggiornato è stato il piano di zonizzazione acustica: anche questo è un piano che era già a disposizione del comune però ha dovuto essere messo a punto con le nuove previsioni del PGT . Il territorio sapete è suddiviso in classi di zonizzazione acustica che sono state studiate già a suo tempo in funzione dell'utilizzazione delle diverse parti del territorio, quindi in classe 1 sono inseriti i luoghi che meritano particolari attenzioni dal punto di vista acustico, quindi la casa di riposo, il castello, le scuole, adesso vado un po' memoria comunque anche questo lo trovate come allegato con tanto di cartografia e relazione, in classe 2 sono le zone residenziali, poi ci sono in classe 3 le zone di margine, quelle più vicine alle arterie di traffico fondamentali, e poi seguono la classe 4 e la classe 5 che è quella che comprende invece gli insediamenti produttivi. Quindi c'è una graduazione di questa classificazione e quindi l'individuazione di tutto il territorio comunale suddiviso in queste diverse classi. Anche questo è un elemento che dovrà essere preso in considerazione quando si faranno i progetti di trasformazione del territorio, sia a livello urbanistico che a livello edilizio, tenendo presente che proprio per la normativa vigente è necessario che siano contigue due classi vicine; cioè non ci può essere un salto di due classi, cioè la classe 1 deve essere contornata da zone classificate come classe 2, la classe 3 deve essere contigua da una parte alla classe 2 e dall'altra la classe 3, non può esserci ad esempio una classe 2 vicino ad una classe 5. Questo per quanto riguarda la zonizzazione acustica. Un altro processo molto importante che è stato portato avanti parallelamente alla messa a punto del piano di governo del territorio e che è stato prodotto poi come documentazione abbastanza corposa è il processo di VAS, valutazione ambientale strategica, che si è svolto poi in parallelo con la predisposizione del rapporto ambientale e di tutti i documenti, sintesi non tecnica ecc. ecc.. Questo ho visto poi articolarsi il percorso in due conferenze di valutazione, una prima conferenza che era stata fatta in luglio, una seconda conferenza che è stata fatta i primi di settembre; dopo questa conferenza sono poi emerse, ecco questa era la valutazione della proposta di documento di piano, dopo questa seconda conferenza c'è stata una piccola messa a punto della proposta di documento di piano che ha portato ad una revisione di conseguenza anche del rapporto ambientale. Quindi quella che è stata depositata agli atti è l'ultima versione del rapporto ambientale che tiene conto della versione che andiamo a portare in adozione questa sera del documento di piano. Questi sono, veramente in maniera molto sintetica, i nuovi documenti che sono stati inseriti e vengono portati in adozione questa sera, oltre a quello che avevamo già esposto in ottobre, quindi documento di piano, piano delle regole e piano dei servizi per i quali noi siamo qui a disposizione per eventuali chiarimenti. SINDACO Grazie all'architetto Gabutti, adesso passerei la parola all'assessore Marazzi che ci illustra invece il piano del commercio che è un altro allegato che non è mai esistito prima d'ora e che, per la prima volta, entra nella pianificazione urbanistica della nostra comunità. MARAZZI Grazie. Due cose: il piano del commercio in realtà è esistito in un certo senso perché, durante la redazione del precedente PGT, è stato prodotto un piano del commercio; ma il piano del commercio di fatto è decaduto con il decreto Bersani che ha completamente stravolto l'idea del commercio che purtroppo alcuni cittadini hanno ancora in mente. Cioè il comune non è più il dispensatore delle licenze per cui di conseguenza non riesce più sotto certi aspetti a governare i tipi, le tipologie di negozi che ci sono sul territorio. Per cui il negozio viene lasciato, l'apertura del negozio viene lasciata direttamente all'imprenditore e l'imprenditore apre quello che vuole aprire; ci sono ovviamente delle norme, ma non può il comune dire, lì apri una cosa, li ne apri un'altra, se non in alcuni casi. Due precisazioni: il percorso per la redazione di questo piano del commercio, percorso che è cominciato in contemporanea, quasi in contemporanea, con lo studio di tutto il PGT con un incontro che abbiamo fatto parecchi mesi fa, io e l'assessore Deda, con i commercianti a cui abbiamo illustrato le linee guida di massima, abbiamo preso da li alcuni spunti e poi con tutta la maggioranza devo dire, e questa cosa mi è piaciuta molto, tutti hanno contribuito in modo fattivo alla realizzazione di questo piano del commercio condividendo ogni passaggio, discutendone molto, per cui mi sembra molto condiviso fra l'altro; abbiamo presentato poi la scorsa settimana, dieci giorni fa circa, non proprio la scorsa settimana, alle associazioni di categoria questo piano di commercio; invero delle associazioni di categoria se n'è presentata una sola. Perché? Perché sicuramente attendono l'adozione, poi si leggono con calma il loro bel papirone e ci faranno tutte le loro belle indicazioni. Devo ringraziare l'ufficio e la signora Fagioli che ha aiutato molto tecnicamente nella redazione del piano e l'architetto Bragonzi perché anche con lei, su tutti i risvolti urbanistici, c'è stato molto da lavorare. Mi perdonerete se leggo, mi sono portato il computer perché non ci vedo molto bene, devo cambiare gli occhiali, almeno ho la luce dietro; non è mio uso scrivere, chi mi conosce lo sa, vado piuttosto a braccio piuttosto che scrivere, però siccome la cosa è piuttosto complicata e non si può soltanto definire dicendo due norme, ma bisogna dipingere un pochettino com’è il commercio Pandino, ho preparato una relazione. Cercherò di non tediarvi molto nella parte tecnica, c'è la signora Fagioli che può essere poi di aiuto per quanto riguarda se ci sono domande di carattere tecnico; quelli che metto qua dentro sono i principi ispiratori del piano del commercio e alcune cose che lo identificano bene, le cose principali, poi ce ne sono altre e, come diceva prima Deda, anch'io sono disponibile, se poi verrò supportato anche dalla signora Fagioli, ad incontrare chiunque della maggioranza e della minoranza voglia avere ulteriori informazioni e magari anche specifiche tecniche. Comincio a leggere. Il piano del commercio è stato inserito all'interno del PGT diventando così lo strumento previsto dalla legge regionale che organizza l'attività commerciale del territorio collegata agli aspetti urbanistici. Al fine di presentare le linee guida che hanno ispirato la stesura di questo piano occorre dedicare un breve spazio alla storia commerciale di Pandino: Pandino ha avuto il suo massimo sviluppo durante gli anni 70/80, pianificata dal piano regolatore, ha fatto sì che grazie allo sviluppo urbanistico si consolidassero le attività commerciali esistenti dando loro ulteriori opportunità di crescita. La dotazione commerciale di Pandino, storicamente localizzata nel centro storico e sull'asse viario Nord/sud, via Roma, via Umberto, via Borgo Aroldi, ha trasformato quest'asse, grazie anche agli altri servizi presenti, nella spina dorsale del paese. La crescita del comparto commercio si è consolidata nel tempo e i commercianti hanno scelto il luogo meglio dotato di servizi e di ricettività quello più idoneo alla nascita delle loro attività. La dotazione commerciale è quindi costantemente cresciuta sino ai giorni nostri, con un minimo ricambio, ma ha consentito comunque una sufficiente presenza data dal dimensionamento del paese; a dimostrazione di questo fatto, tuttora operano molti esercizi di vendita al dettaglio che vantano anzianità di oltre cinquant'anni: venti negozi, il 19% e due pubblici esercizi, il 7%. Un dato estremamente interessante ma che se non supportato da un adeguato ricambio generazionale può provocare risvolti negativi. Lo sviluppo commerciale/artigianale è stato comunque garantito anche da plus naturali: la posizione geografica di Pandino, in un crocevia importante tra due assi di collegamento vitali per il nostro territorio, la Milano-Cremona e la Bergamo-Lodi; il ruolo storico di punto di riferimento che Pandino ricopre in tutto l'alto cremasco facendolo diventare, permettetemi, la capitale del territorio circostante con un numero di abitanti di oltre 30.000 unità. La dotazione architettonica pressoché unica con centro storico molto ben definito ed importanti vestigi architettoniche, la storica vocazione al commercio che nel territorio vede solo Crema l'altro importante competitor commerciale. Per meglio comprendere le scelte strategiche è utile analizzare brevemente le tipologie di esercizio commerciale che operano Pandino: dal registro della Camera di Commercio richiesto in data 31 agosto 2009 risultano in essere circa 850 attività; fra queste sono comprese tutte le attività economiche tra cui ad esempio le aziende agricole, gli artigiani conto terzi, le attività di servizi, i promotori finanziari ecc. ecc., un numero direi rilevante. Fra questo, nella parte commerciale, in particolare vi sono 29 pubblici esercizi, bar, ristoranti e di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, 105 esercizi di vendita al dettaglio, 14 parrucchieri, 7 estetiste, poi 10 istituti bancari, le agenzie di viaggio ecc. ecc., per cui abbiamo la dotazione notevole. Dalla posizione della maggior parte degli esercizi commerciali si evince subito l'importanza strategica del centro storico sia come percepito evocativo che commerciale; infatti delle attività commerciali ben 57 negozi di vicinato, senza contare quelli di servizio, tipo il calzolaio ad esempio, il 54% del totale e 16 pubblici esercizi, il 55% del totale, operano in centro. Ma che tipo di negozi operano a Pandino? Dall'analisi qualitativa emerge che la maggior parte degli esercizi di vicinato sono di tipo tradizionale e alimentari; solo nel centro storico e nell'area delle circonvallazioni troviamo: 8 tra panettieri e rivendite, che ormai vendono anche latte e salumi, 1 pasta fresca, 4 fruttivendoli, 2 salumerie, 2 macellai che vendono anche salumi,3 mercerie, ben 16 pubblici esercizi compresi i bar e ristoranti, 2 pasticcerie, 3 gelaterie, 3 pizzerie da asporto che con 2 delle 3 gelaterie sono però individuati come artigiani, 1 enoteca e 1 pescheria. Questa dotazione garantisce un numero di attività di vicinato utile alle famiglie, difficilmente riscontrabile nei paesi limitrofi. Se devo dire cosa manca è una drogheria, anche se questo ruolo è svolto in parte da altri negozi. A completare la dotazione alimentare nelle immediate vicinanze del centro è sorto un piccolo supermercato, l’LD, e nella stessa area 2 fruttivendoli e 1 salumeria; un altro supermercato più grande, il Famila, in via Borgo Aroldi nella zona del santuario del Tomasone. Questi due supermercati sorti negli ultimi quindici anni hanno scalfito in modo minimale la dotazione di alimentari e i numeri lo dimostrano. Per trovare un altro alimentare bisogna uscire da Pandino, una latteria tra Nosadello e Pandino, e un alimentare che fa anche da minimarket a Nosadello. A Pandino è presente anche un mercato, il sabato pomeriggio, che è appena stato riconosciuto come mercato storico di tradizione della regione Lombardia, e un mercato sperimentale in via di trasformazione in definitivo a Nosadello. Gli altri esercizi di vicinato sono poi cartolerie, tintorie, colorifici, parrucchieri, estetiste, ottici, casalinghi, fotografi, gioiellerie ecc. ecc.. Notiamo una sproporzione tra il numero di negozi alimentari e i tradizionali e quelli di abbigliamento che sono attrattori di un territorio più ampio; fra centro e piazza della Rinascente questi negozi sono circa il 9% del numero totale. Pochi sono gli esercizi commerciali fuori dell'area del centro. Un'analisi approfondita del commercio non può prescindere dal considerare il vero carburante commerciale, cioè il consumatore; il consumatore si è evoluto, non ha più un rapporto bulimico con l'acquisto, ma più attento e competente con una grande attenzione allo sconto e all'offerta ed è con questo nuovo consumatore, figlio della crisi, che bisogna confrontarsi. L'aumento della mobilità lo ha spinto a scelte d'acquisto impensabili fino a poco tempo fa; negli ultimi anni sono sorti molti centri commerciali che svolgono un'importante funzione catalizzatrice; la facilità di accesso, la posizione sulle grandi reti viarie, la dotazione di negozi di vendita al dettaglio, una politica di promozione estremamente aggressiva, gli orari molto interessanti, la presenza di negozi attrattori, la regia unica che pianifica offerte e promozioni li ha resi competitivi e con il tempo essi si sono trasformati in un centro di aggregazione sostituendosi ai paesi nello svolgimento di questa importante funzione sociale. Il consumatore tende per cui ad abbandonare il proprio paese a favore di centri commerciali ormai capillarmente distribuiti sul territorio; il piccolo negozio di vicinato per cui è diventato negli ultimi anni il luogo delle compere lastminute, preferendo i grandi supermercati e i centri commerciali per comodità e praticità. Il pendolarismo molto diffuso favorisce questo cambiamento di abitudini anche per il fatto che gli orari dei negozi al dettaglio non coincidono con quelli dei pendolari; non è pensabile ovviamente che una famiglia imprenditrice titolare del piccolo negozio possa mantenere il passo con politiche di orari aggressivi che privilegiano il sempre aperto con prezzi competitivi e promozioni interessanti. Come lanciare Pandino come fornitore di servizi commerciali? Come abbiamo visto il 90% degli esercizi di vicinato di Pandino sono tradizionali alimentari, chiamiamoli di paese, e rappresentano un indubbio valore, direi unico nel suo genere. I plus di questa dotazione sono evidenti: la vicinanza a casa, la posizione in centro con una buona dotazione di parcheggi, alla data odierna nel centro storico comprese le circonvallazione sono presenti poco meno di 500 posti auto, e non ultima la familiarità, un rapporto umano che il centro commerciale non è in grado di offrire. Per quanto riguarda Pandino la dotazione commerciale non è fine a se stessa, ha un paese intorno con servizi, monumenti, centri di aggregazione, insomma è vivo. Per cui il centro storico e Pandino già possiedono quei valori fondamentali che lo possono trasformare in un centro commerciale naturale; per fare questo però occorrono degli attrattori che a compendio delle attività esistenti catalizzino l'attenzione su Pandino, provocando l'afflusso di potenziali consumatori dai paesi limitrofi in quanto una forte dotazione commerciale non è in grado di sopravvivere con i soli residenti. Cioè praticamente i negozi che noi abbiamo a Pandino non vivono perché i pandinesi li fanno vivere, vivono perché hanno intorno un territorio con gente che viene a Pandino. Gli obiettivi strategici del piano del commercio, ricapitoliamo i plus e i minus del commercio a Pandino: come plus c'è la posizione strategica, il ruolo di riferimento, una buona dotazione commerciale, una discreta offerta e ben differenziata, una discreta dotazione di parcheggi, una buona dotazione di servizi, un interessante dotazione storico-turistica. Come minus un difficile ricambio generazionale, grandi attrattori commerciali insufficienti, posizionamento degli esercizi in modo non capillare, un centro storico poco riqualificato nella parte urbanistica privata. Tutto quanto già evidenziato indirizza per cui delle precise esigenze indicate in cinque punti: primo, aumentare gli attrattori. Per attrattori intendo tutto quello che sotto il profilo commerciale ma anche quello di dotazione urbana rende interessante Pandino; nuove strutture di vendita moderne sia nella proposta che nella capacità di interesse ai consumatori; strutture ludiche e di intrattenimento adatte a catalizzare l'attenzione del territorio; una dotazione urbana interessante e di pregio e in questo l'amministrazione è già intervenuta con la riqualificazione di via Umberto, la riqualificazione delle circonvallazioni, ad eccetto di un'ultima parte; l'arredo urbano, i cestini, i pannelli informativi, il sito Pandino borgo vivo che consegneremo entro la fine dell'anno al comitato dei commercianti, la manifestazione culturale di promozione realizzata sia dal comune che con il contributo del comitato dei commercianti o delle associazioni. Ma non solo, attrattori sono anche quelle strutture fisiche naturali che sono la vita del paese e che vengono scimmiottati dai grossi centri commerciali, o meglio dagli outlet; per cui sono il castello visconteo e la vicina area Enel, per quest'area è stato lanciato un concorso di idee che vede in questi giorni la fase di valutazione da parte della commissione, le risorse naturalistiche, i fontanili, il parco del Tormo, i prati stabili, le piste ciclabili, Gradella per la quale è previsto un piano ordinatore ad hoc, e i servizi, il centro sportivo comunale possiamo dire adesso, blu Pandino, i mercati e in particolare la scelta di spostare il mercato anche sulla parte centrale di via Umberto favorisce una circolazione dei clienti anche in aree prima non considerate da quei consumatori che si recano Pandino esclusivamente per il mercato. Come attrattori dobbiamo considerare gli stessi negozi al dettaglio che abbiamo visto essere a Pandino ancora molto tradizionali. Ma commercialmente il principale attrattore può essere rappresentato da medie strutture di vendita che si identificano in tipologie ben precise, di primo, secondo e terzo livello. Il primo livello da 151 a 400 metri quadrati, il secondo livello da 401 a 800 metri quadrati, il terzo livello da 801 a 1500 metri quadrati. Per l'insediamento delle medie strutture di vendita oltre a porre attenzione al contesto in cui si inseriscono dovranno essere verificate e rispettate alcune condizioni di carattere economico/commerciale. Riqualificazione e rafforzamento del sistema commerciale esistente: l'insediamento di medie strutture di vendita idonee per caratteristiche qualitative può essere un valore di mantenimento e di rafforzamento del sistema commerciale di servizio al paese. La razionalizzazione del sistema commerciale urbano ed extraurbano: l'insediamento di medie strutture di vendita può contribuire alla riqualificazione e al rafforzamento dei sistemi commerciali a valenza sovraccomunale; consideriamo gli ultimi bandi della regione Lombardia a favore del commercio al dettaglio identificano come condizione indispensabile quei sistemi, con l'obbligo dell'aggregazione dei comuni. Mutazioni con riqualificazioni urbane volte alla creazione di nuove centralità: l'insediamento di medie strutture di vendita può fornire risposte al recupero di aree ed edifici dismessi. Il ruolo delle medie strutture di vendita è quello di compendio ai negozi esistenti sviluppando un'offerta di nicchia da parte delle esercizi di vicinato presenti, come in parte già avviene. Le medie strutture di vendita saranno concesse su tutto il territorio comunale ma con precise condizioni: non sono consentite medie strutture di vendita alimentari, di tutte le tipologie. Abbiamo già dimostrato che non sono necessarie, sotto il piano alimentare Pandino è assolutamente coperto. Le medie strutture di vendita saranno consentite secondo queste precise indicazioni: nel centro storico del capoluogo è consentita l'apertura di medie strutture di vendita del settore non alimentare, sino alla soglia dimensionamento 3 della tabella, sia per ampliamenti di esercizi di vicinato o per cambio di destinazione d'uso a condizione che gli interventi siano ammissibili ai sensi degli strumenti urbanistici. Fuori dal centro storico sono consentiti insediamenti di medie strutture di vendita, ad esclusione del settore alimentare, derivanti dall'ampliamento degli esercizi di vicinato o da medie strutture di vendita esistenti alla data di entrata in vigore del presente piano, sino alla soglia dimensionale 1, per cui piccola, purché tale ampliamento non superi il limite dimensionale dell'involucro dell'immobile esistente da consentire che gli interventi siano ammissibili ai sensi degli strumenti urbanistici. Non sono consentiti insediamenti di grandi strutture di vendita o centri commerciali. Secondo punto: sviluppare la dotazione strutturale adeguandola alle crescenti esigenze del mercato riqualificando edifici di fatto dismessi. Nel centro storico per cui potrebbero, il condizionale è d'obbligo, nascere strutture commerciali più grandi favorite dal cambio della destinazione d'uso degli edifici, favorendone così la ristrutturazione ed attirando investitori, ad esempio i franchising, che hanno bisogno di negozi di dimensioni più grandi degli esistenti. In questo caso è consentita la monetizzazione parziale degli standard con la creazione di un plafond utile all'acquisto di aree di pertinenza al centro storico al fine di individuare e realizzare ulteriori zone di parcheggi al servizio del centro storico stesso, ad esempio l'ex segheria. Parallelamente possono nascere intorno al centro ed aree limitrofe delle esercizi più contenuti a compendio, completando l'offerta commerciale complessiva. Si è anche valutato l'opportunità di vietare nuove aperture di pubblici esercizi nelle aree di particolare interesse ambientale, storico, archeologico ed artistico culturale, nel rispetto di indicazioni delle norme della regione Lombardia, individuandole nella via Umberto I, via Castello e piazza Vittorio Emanuele, prestando particolare attenzione a quelle situazioni dove la trasformazione…… FINE LATO A CASSETTA 1 MARAZZI Degli esercizi comporti l'ampliamento dei locali cioè in dette sarà valutata la possibilità di ampliamenti dei locali esistenti per poter trasformare o effettuare alcune tipologie di pubblici esercizi ad esempio gelaterie, pizzerie, ristoranti tipici eccetera. Si valuteranno gli standard urbanistici e la possibilità di monetizzare gli stessi. Con i criteri per il rilascio previsti dalla legge regionale che si andranno successivamente a predisporre verranno definite tutte le condizioni legate all'apertura o al trasferimento, l'ampliamento degli esercizi di somministrazione che per le loro caratteristiche non trovano collocazione nel documento generale. Terzo punto, tutelare il centro storico e gli esercizi tradizionali: sono individuati specifici programmi per la tutela e la valorizzazione del centro storico per salvaguardare le caratteristiche, l'immagine e il decoro del bene culturale rappresentato da luoghi di particolare pregio ed interesse storico, architettonico, ambientale e culturale di Pandino nonché in coerenza con i programmi di viabilità, limitazione e interdizione del traffico veicolare e di prevenzione dell'inquinamento. Per cui nel centro storico saranno vietate molte attività, non ve le sto ad elencare tutte, vanno dai rottami, dai materiali di recupero fino agli impianti di gas liquido; saranno vietate le agenzie funebri, i sexy shop, i phone center, le sale da gioco; saranno vietati ulteriori posteggi di commercio ambulante oltre a quelli previsti dal regolamento comunale per il commercio su aree pubbliche, gli esercizi di intrattenimento e svago quali sale da ballo, discoteche e locali notturni o night club, imprese artigiane quali officine meccaniche di riparazione auto e moto, carrozzerie ed elettrauto. Stiamo valutando la possibilità di escludere dal centro storico anche le agenzie immobiliari, fatto salvo comunque il diritto acquisito dagli esercizi che già svolgono le attività alla data di entrata in vigore del piano. Sono quindi vietati i nuovi insediamenti anche per trasferimento o ampliamento della superficie di vendita o di esercizio nonché estensioni merceologiche rispetto alla gamma prima commercializzata per tali generi. Quarto punto, completare la dotazione commerciale di interesse sull'asse viario nord/sud, via Roma, via Umberto I, via Borgo Aroldi: questi sono i punti adatti per completare l'offerta sia commerciale che ludica. Partendo da sud, l'area ex autoguidovie, dove prevediamo possa nascere un cinema multisala dimensionato alle esigenze del territorio con una dotazione commerciale di servizio legata al multisala stesso. Questa struttura ludica può attirare persone da tutto il territorio anche dalla parte lodigiana e milanese. La nuova area di sviluppo del San Giuseppe, il CR5, dove prevediamo la nascita di una piazza aperta con negozi di vicinato e pubblici esercizi adatti al collegamento del centro con l'area del Tomasone. Cinque, dotare la principale frazione di minime dotazioni commerciali per favorire la popolazione ed evitare lo spopolamento dei consumatori. È prevista un'area di sviluppo anche commerciale al CR8, a Nosadello, per supportare l'aumento del numero dei residenti grazie ai piani attuativi già definiti e quelli in fase di sviluppo; questa minima dotazione, anche alimentare, con il mercato settimanale supporterà anche la popolazione di Gradella. Questa è tutta la parte che riguarda il commercio, adesso dobbiamo dare una scorsa a quello che riguarda le aree industriali. Parallelamente allo sviluppo commerciale abbiamo potuto notare la crescita di due aree produttive: il PIP di Nosadello e l'area industriale del Bertolino. Nel PIP di Nosadello, sorto con il contributo della regione Lombardia, hanno trovato spazio gli artigiani del paese mentre nell'area industriale del Bertolino anche piccole e medie aziende di produzione di terziario. Il nuovo PGT abbiamo visto che prevede un ampliamento dell'area industriale del Bertolino, anche grazie al fatto che la nuova bretella della Melotta arriverà sino ai serragli con una grossa rotatoria realizzando anche una strada di collegamento tra questa e l'area industriale, mentre non sono previsti significativi ampliamenti al PIP di Nosadello se non per una piccola area al CP4. L'ampliamento dell'area industriale Bertolino può rappresentare un interessante opportunità per tutte quelle attività industriali e artigianali che risiedono all'interno del centro abitato; questa attività potrebbero trovare, anche qui il condizionale è d'obbligo, in quel luogo una nuova collocazione producendo immediatamente dei benefici per la cittadinanza, meno camion e furgoni in giro per il paese e meno disagi dovuti ad esempio al rumore, aumentando la qualità della vita del centro abitato. A questo punto ritengo di dovermi soffermare sulle attività artigianali: la recente normativa dispone che un artigiano ha facoltà di vendere nei locali di produzione o in spazi attigui ad esso i propri prodotti, ossia quei derivati da un processo produttivo di lavorazione e manipolazione della materia prima, senza l'obbligo di ottenere alcun atto autorizzativo per la vendita. Negli anni le esigenze o le richieste di mercato hanno costretto l'artigiano a fornire al committente un servizio più completo con la conseguente necessità di abbinare all'attività principale di produzione un'attività secondaria di vendita al dettaglio di prodotti complementari fatti da altre ditte più specializzate; a titolo esemplificativo, il meccanico artigiano vende al cliente le gomme che monta alla vettura, ossia legate alla prestazione d'opera, in questo caso non ha necessità di munirsi di autorizzazione di vendita. Al contrario può vendere le gomme, così come l'olio o i prodotti per il lavaggio dell'auto, direttamente al cliente, senza prestazione d'opera e qui è necessaria l'autorizzazione di vendita al dettaglio. Oppure un mobiliere che costruisce cucine e mobili per il soggiorno eccetera, per poter vendere il divano o la lampada di una certa marca o comunque non prodotte da lui necessarie a completare l'arredamento del cliente, necessita di autorizzazione alla vendita. Non possiamo fasciarci gli occhi e restare insensibili a questa necessità, per cui negli stabilimenti artigiani e industriali delle aree identificate in cartografia del tessuto urbano consolidato e nei nuovi insediamenti degli ambiti di trasformazione produttiva indicati in cartografia come zona industriale ed artigiana, ed entro un limite percentuale del 15% della superficie complessiva edificata in ciascun area e destinata ad attività produttive, è ammessa la destinazione di una superficie di vendita per prodotti complementari all'attività principale industriale e artigiana, purché la stessa non sia superiore al 30% della superficie a destinazione industriale o artigiana riferita all'intero edificio per un massimo di quella consentita per gli esercizi di vicinato,150 metri, previo cambio di destinazione d'uso a condizione che sia dimostrata la conformità alle norme sulle dotazioni di parcheggi e di area di standard in rapporto all'intera superficie commerciale richiesta. Tale destinazione commerciale, di cui al precedente punto, è subordinata alla costituzione di un vincolo di pertinenzialità all'attività produttiva da trascriversi nei registri immobiliari e alla stipulazione di una convenzione o di un atto unilaterale d'obbligo; il vincolo di pertinenzialità permane anche nel caso di cessazione dell'attività produttiva o al cambio di proprietà. Altro punto da analizzarsi, la presenza di attività artigianali/industriali nel tessuto consolidato: il piano prevede che nelle zone produttive del tessuto urbano consolidato, previo cambio di destinazione d'uso, è ammessa l'insediamento di esercizi commerciali che trattano solo merci ingombranti, ciòè quelle merci delle quali il venditore non è in grado di effettuare la consegna immediata, siano mobilifici, concessionarie di auto, legnami, materiale per edilizia, elettrodomestici ingombranti, imbarcazioni o simili, nella misura di n.4 esercizi sull'intera superficie individuata dal PGT. Il cambio d'uso comporta la trasformazione da artigianale a commerciale e pertanto dovranno essere conguagliati gli standard; qualora non fosse tecnicamente possibile la cessione degli standard e sia dimostrata la sostenibilità relativamente alla viabilità urbana esistente, sarà consentita la monetizzazione. La superficie di vendita dei suddetti esercizi che trattano solo merci ingombranti di cui sopra e che hanno ottenuto il cambio d'uso è computata nella misura di 1/10 della superficie fino ad un massimo 150 metri quadrati, esercizio di vicinato; la rimanente parte di superficie è attribuita a magazzino, deposito o superficie espositiva. In caso di subingresso l'attività dovrà mantenere la stessa tipologia di prodotti inamovibile sopra descritta. Ho finito, considerazioni finali: le principali scelte che ho illustrato in questo piano commerciale non sono altro che opportunità, saranno gli imprenditori a comprenderne i benefici ed attuarle. Noi abbiamo individuato due obiettivi principali: salvaguardare il tessuto consolidato di negozi al dettaglio anche inserendo quegli attrattori che consentono un maggior afflusso di potenziali clienti; consentire in contemporanea anche uno sviluppo che renda Pandino concorrenziale nei confronti del territorio circostante. Non possiamo chiuderci costruendo un muro di protezionismo che è solo mentale; il mercato detta le condizioni, noi siamo obbligati a confrontarci con queste condizioni perché non valgono solo per alcuni, valgono per tutti. Queste scelte, da sole, comunque non bastano in assoluto, vanno supportate da uno sviluppo generale che vede nella salvaguardia dei nostri territori e dei nostri edifici, il punto focale; che vede l'aumento delle dotazioni dei servizi alla cittadinanza, che identifica in Pandino un punto di ritrovo anche per i servizi del territorio, ad esempio le scuole superiori, che fa diventare il nostro paese interessante anche dal lato turistico. La nostra scelta è di vivere in un territorio bello, con servizi migliori a misura d'uomo, è una scelta che stiamo percorrendo da quindici anni e che ha dato ottimi risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Solo una visione di questo genere rende e renderà Pandino un paese nel quale vale la pena vivere, operare e prosperare; è anche necessario però che gli attori interessati, i commercianti, comprendano le grandi trasformazioni in atto, adattando le proprie realtà economiche a queste nuove esigenze. Lo sforzo che il mercato chiede al dettagliante è quello di non considerarsi, come spesso avviene, unico ma parte di un tessuto commerciale allargato; in sostanza l'offerta commerciale è forte se è forte e il gruppo che la sostiene. Per cui sempre più importante sarà quello che nessun piano può favorire: un cambio di mentalità e la consapevolezza delle proprie forze e dei propri limiti. Devo però fare un'ultima considerazione doverosa di cui dobbiamo tenere conto: non siamo soli, facciamo parte di un territorio ampio, che opera scelte commerciali che possono avere ricadute anche su di noi e sui nostri commercianti; il nostro dovere e la nostra opportunità è di essere pronti e nel mercato per non subirle passivamente. Ho finito, grazie, se ci sono domande. SINDACO Grazie all'assessore Marazzi, per questa direi esaustiva illustrazione. A questo punto cedo la parola all'assessore Deda magari per dare qualche indicazione su come procediamo con la discussione. DEDA Sì, come avevo accennato all'inizio direi che magari, in questa prima fase, potrebbe essere opportuno dare spazio a tutti i chiarimenti tecnici che i consiglieri ritenessero di dover chiedere, dopo di che potremo dare corso alla discussione vera e propria. Voglio fare una premessa a tutto questo anche per togliere un dubbio, approfitto del fatto di avere la parola anche per chiarire una cosa importante che riguarda la validità del piano, a riguarda la normativa che regola il piano. Allora, il piano di governo del territorio ha per legge una validità di cinque anni, ma attenzione, questa è la validità massima; da parte di qualcuno è stato sollevato il dubbio che una volta adottato, anzi per la verità una volta approvato definitivamente, il piano debba essere immutabile per i prossimi cinque anni, non è così. La legge va letta esattamente nella direzione opposta, significa che dopo cinque anni, se non lo si è mai toccato, occorre rivederlo per forza ed eventualmente confermarlo. Il piano di per sé, d'altra parte com'era il piano regolatore per quello che riguardava la sua vita precedente, è possibile oggetto di varianti e modifiche nel corso anche dell'immediato, se volessimo esagerare. Quindi questa mi sembra un'osservazione importante, non andiamo a scolprire nulla sulla pietra. L'ultima cosa, prima di lasciare la parola i consiglieri, è che questa amministrazione, come successo in passato su altri temi di pianificazione urbanistica, non è chiusa alle osservazioni; faccio un esempio per tutti perché è una delle cose di cui si è parlato anche quando abbiamo fatto la conferenza dei capigruppo quando abbiamo parlato del reticolo idrico minore, abbiamo fatto un percorso simile a questo: una discussione in consiglio comunale, sicuramente in tempi più brevi perché l'elemento di discussione era molto più semplice di quello di cui andiamo a trattare ora, dopo di che ci siamo trovati anche con le minoranze in separata sede, abbiamo addirittura in alcuni casi concordato delle modifiche. Quindi l'amministrazione è aperta a qualsiasi forma di discussione e di osservazioni ragionevoli; è chiaro che nel momento in cui dovesse succedere che le osservazioni andassero esclusivamente nella direzione di una completa edificazione del territorio comunale, questa non sarebbe un'osservazione ragionevole. Però non riteniamo di avere fatto uno strumento perfetto, non abbiamo questa ambizione, ci abbiamo lavorato molto e riteniamo di avere dato un buon prodotto; tutto quello che è stato il lavoro passato che ci è stato ricordato prima dal sindaco e dai tecnici è stato un lavoro estremamente impegnativo, oggi i consiglieri si trovano in mano un documento che ha alle spalle mesi e mesi di lavoro e che chiaramente oggi si trovano facilitati nella lettura di un documento che è coerente e conseguente a tutta una serie di decisioni già prese ma sicuramente è molto più leggibile e molto più facile oggi leggere un documento è portare critiche e osservazioni ad un documento che ha una sua coerenza e una sua leggibilità che non nella costruzione. Però, ripeto, se ci saranno delle osservazioni che potranno essere oggetto di discussione e di accoglimento, questa amministrazione non rifugge a questa possibilità. SINDACO Bene allora invito i consiglieri che vogliono prendere la parola a farlo. MORETTI Io inviterei i consiglieri, non gli assessori, ma i consiglieri a cercare di capire insieme a me come è possibile che un'amministrazione che ci impiega due anni, giustamente, di lavoro per fare questa roba qui, questo malloppo di roba, come è possibile che la minoranza venga a conoscenza di questo materiale, abbiamo fatto una riunione se non ricordo male a luglio, giù di lì, l'anno scorso, ci sono state presentate proprio alcune diapositive da parte dei tecnici sulle linee guida del piano regolatore. Poi, parlo di minoranza, per noi non si è visto più niente; siamo stati convocati ad una riunione, non ad un consiglio, il giorno 21 di ottobre di quest'anno dove la documentazione non c'era, c'era solo una parte di documentazione inserita nel sito del comune ma che erano solo cartografie, non c'erano le normative, non c'era nient'altro; quindi il 21 c'è stato presentato il piano regolatore per la prima volta e quindi ci siamo trovati a dover guardare questo malloppo che invito chiunque in questi giorni a dargli un'occhiata e a cercare di capirci qualcosa. A suffragio di questo, per dire che è complicato, questo discorso per così pochi giorni per noi, tanto è vero che abbiamo letto, fatto una richiesta che poi leggerò, al sindaco, che non è stata accolta, stasera c'è la disponibilità da parte di tutti gli assessori competenti, Deda e Marazzi, per dire se ci sono delle cose da chiarire siamo disponibili anche dopo. Ma qui c'è un sacco di cose da chiarire, ma il problema qual è? Per poter chiarire le cose io devo avere la possibilità di studiarmelo, di leggermelo, di guardarmelo; io ho provato a chiedere a qualche geometra di aiutarmi in qualcosa per cercare di capire, sono anche loro nella, un po' così nel vago perché non hanno tutte le conoscenze ancora, deve essere approfondita. Ora come pensate che un tecnico riesca, ha qualche problema ad interpretarlo, io che non sono un tecnico o noi che non siamo tecnici, di questa minoranza, dobbiamo valutare questa situazione. Allora che cosa abbiamo fatto? Stante la situazione, visto che voi giustamente dite abbiamo lavorato per due anni eccetera eccetera e a noi ci si danno dieci giorni per leggere questa cosa qui e adottarlo stasera, non eravamo in grado di fare questo lavoro, torno a ripetere, allora abbiamo chiesto al sindaco di spostare di trenta giorni questa seduta del consiglio comunale. Perché? Perché non eravamo in grado di andare ad approfondire questo ragionamento. C’è stato negato, c'è stato detto che noi possiamo fare le osservazioni nei trenta giorni, dopo l'adozione, ma questo lo sappiamo, non è che non conosciamo le norme, le conoscevo perfettamente, so che ci vogliono trenta giorni di visione e trenta giorni per le osservazioni, ma il problema è che le osservazioni non vanno a cambiare determinate cose. Io per discutere questo piano volevo prima capirlo, discuterlo con l'amministrazione e poi adottarlo; poi potevamo essere d'accordo o non d'accordo, questo è un altro discorso, ma almeno avere la possibilità di confrontarmi con l'amministrazione. Ma se non sono stato neanche in grado di guardarmela tutta questa roba qui, ma come pensate voi di chiedere a noi di approvare questa roba qui. Perché questo diniego di non spostare di trenta giorni l'approvazione di questo piano. Cioè qui ci si dà, per esempio, trenta giorni di tempo la consegna del bilancio per consultarcelo, per guardarcelo, per approvarlo poi in questo consiglio, trenta giorni, o venti giorni però dura un anno, a noi ci date dieci giorni di tempo per guardare questa roba qui e adottarlo. Una volta adottato scattano norme di salvaguardia, tutta una serie di ambaradam che, signori miei, io sono andato anche a guardarmi alcune cose sul centro storico ed in altre aree eccetera e veramente come potete pensare una cosa del genere. O c'è solo una ragione politica di dire devo approvarlo prima delle elezioni, e mi auguro che ciò non avvenga, perché non lo so, come si fa ad adottare questo malloppo di roba in dieci giorni, pensare di dire a noi dieci giorni. Non c'era il piano commerciale il 21, non avevamo disponibile il piano commerciale, ce l'hai illustrato stasera, ma dovremo almeno guardarcelo per poter farti delle domande perché sennò le domande te le faccio su qualcosa che hai detto tu stasera, ma senza conoscere le norme. Così come le norme tecniche, l'altra volta non c'erano, come possiamo noi andare a valutare tutta una serie di cose; l'altra sera quando ce l'hanno presentate abbiamo detto come mai due aree verdi di Pandino cedute come standard, il comune le rende edificabili, per esempio. Sono quelle cose che saltano all'occhio subito, ma quello che è importante nell'andare a leggere nel piano, sono le norme tecniche e tutto quello che ne consegue; quello è difficoltoso da leggere e non potete pensare che noi accettiamo una cosa del genere e in dieci giorni ci date questa possibilità, perché noi in dieci giorni non ce la facciamo. Allora perché vi abbiamo fatto questa lettera? Ma qui è proprio una procedura che usate voi, perché anche con tanti altri progetti quando chiedevamo dateci il tempo di leggerlo, ci davate quattro giorni, tre giorni a volte, e abbiamo detto non va bene questa situazione. La stessa cosa l'avete fatta col piano regolatore, questo è più grave, questo dura cinque anni, è vero che non è scolpito però qui ci sono delle scelte che scatteranno, dei vincoli che sono molto importanti. Per esempio dentro qui io non ho visto un'analisi dettagliata del centro storico per andare ad individuare determinate situazioni eccetera, così come anche nelle zone B1; ma voglio dire come è possibile pensare che noi adottiamo questa roba qui stasera, almeno da parte nostra. Stasera per illustrare il piano commerciale ci ha impiegato un'ora per uno che un tecnico, cioè da un punto di vista formale lo hai seguito tu dall'inizio alla fine, ci hai impiegato un'ora per illustrato; e noi per capirlo quanto dovremmo impiegarci, cinque minuti se mettiamo lo stesso rapporto, mi sembra un po' poco. Cioè questo discorso andava fatto precedentemente, noi avremmo avuto il tempo di chiederti determinate cose, fare dei confronti; ma qui si è scelta una strada che è quella di dire, noi abbiamo delle date, entro questa data dobbiamo fare questo, questo e questo. Bene, noi non possiamo seguirvi su questa strada, nel modo più assoluto. Quindi non potete chiederci adesso fate delle domande tecniche, ma come faccio a fare delle domande tecniche che non riesco neanche a leggere tutta questa roba qui, non sono neanche riuscito a leggerla, ma come pretendete che facciamo delle domande tecniche o approfondire certi discorsi. L'assessore lo sa bene che una volta adottato questo piano, se io gli dico che quell'area là non va bene, non puoi cambiarla quell'area perché andrebbe a cambiare tutto una serie di rapporti e quindi non la modifichi, e quindi la lasci così; però è una scelta importante che io non condivido. Ti dico delle cose, quelle più ma madornali, poi ad entrare nel merito ce ne saranno sicuramente delle altre, però chiedervi trenta giorni, di spostare un consiglio comunale per questo malloppo è proprio stata così una cosa da non considerare, visto la risposta che ha dato? Poi visto anche le risposte che dai sui giornali, visto che c'era un ex sindaco e un ex assessore, cosa vuol dire, li conosciamo bene i 30 + 30; ma non è questo il problema. Il problema è prima di dire che questa cosa qui lo adotto, voglio conoscerlo, non lo voglio conoscere dopo che l’ho adottato. Lo conosci tu perché hai impiegato due anni, io io non lo conosco, non ho avuto il tempo di approfondirlo; abbiamo chiesto di approfondirlo, c'è stato negato. Allora votatelo voi, se volete adottarlo. SINDACO Finito l'intervento? MORETTI Per il momento, si. SINDACO Allora se puoi spegnere il microfono, grazie. Assessore Deda. DEDA Capisco l'osservazione di Moretti ma non la condivido, non la condivido in questi termini. Ti spiego chiaramente il motivo, ma te lo dico, evidentemente siamo su pareri dissonanti e mi dispiace dirtelo, quindi chiaramente si fanno delle scelte, è una questione di metro o di visione delle cose. Allora io credo che sia importante stabilire quello che si è detto prima e che hai confermato anche tu, cioè che ci sono i tempi di esame e di approfondimento e, l'ho sempre detto anche nelle altre occasioni, che l'amministrazione è sempre disponibile ad esaminare e approfondire qualsiasi tematica. Quello che però ritengo non si possa fare, al di là delle motivazioni politiche che tu hai espresso, è proprio il rinvio e una durata diciamo del deposito degli atti così lungo,perché? Tu stesso hai ricordato che nel momento in cui questo viene adottato scattano delle norme di salvaguardia, ma è vero, questo piano di governo del territorio, in alcune parti, è più restrittivo del piano regolatore, e allora chiaramente, no, ho capito, è per quello che probabilmente abbiamo delle visioni diverse; l'ho detto che è più… no, fermati ti dico la motivazione di queste cose qua. Siccome questo piano di governo del territorio, in alcune parti, è più restrittivo del precedente e, come si è detto, esiste una normativa di salvaguardia per cui si applica la norma più restrittiva, noi riteniamo che non possiamo agevolare una corsa ad istruire pratiche edilizie con le vecchie norme nel momento in cui le nuove che vengono portate all'esame del consiglio comunale sono ormai note a tutti. Questo è un rischio che riteniamo di non dover correre; non si può dire, siccome tra un mese cambierà la norma, allora ti lascio un mese di tempo per presentare degli interventi di carattere che potrebbero essere anche addirittura speculativo. Questo è un fattore di rischio che l'amministrazione non intende correre, perché è un rischio grosso. Dopodiché i tempi per formulare osservazioni, per fare tutto quello che si vuole ci sono, ci sono per tutti, ci sono per i consiglieri che sono comunque dei soggetti privilegiati, ci sono per i cittadini, ci sono per le associazioni, ci sono per tutti quanti. L’ho detto prima, questa amministrazione non rifugge dall’accoglimento di osservazioni che abbiano un significato, che siano ragionevoli e che portino risultati. È chiaro che però l'amministrazione non rifugge neanche dalla propria strategia di pianificazione urbanistica; le osservazioni che fossero in contrasto con quelle che sono le strategie, che ha ricordato anche l'assessore Marazzi nella sua parte finale. Quello che ha detto Marazzi per il commercio, e quindi rendere Pandino un paese che sia attivo, un paese dotato di servizi, un paese che comunque rimanga, come ha detto lui stesso, la capitale del territorio, era strategia di fondo di questo piano di governo del territorio. Dopodiché le visioni possono essere diverse, se ne discute, ma sicuramente in questa fase, nel momento in cui sono noti i provvedimenti che l'amministrazione intende adottare, non è possibile rinviare ulteriormente l'adozione. SINDACO Ci sono altri interventi? Labò. LABÒ Prima l'assessore Marazzi parlava di presentazione dettagliata; ebbene la trasformazione che questo PGT andrà a porre per quanto riguarda il commercio, le abbiamo spiegate noi, per quanto ci è stato possibile, agli esercenti. Sapete cosa hanno risposto? Che con l'introduzione o la possibilità di introdurre un negozio appartenente a una grande catena, o meglio, come diceva lui, di media struttura di vendita in franchising, i negozi di Pandino non avranno il beneficio che ci diceva l'assessore. Il principio di partecipazione e condivisione io proprio non l'ho visto osservare. Marazzi dice che c'è stata condivisione da parte della maggioranza, può essere, ma della maggioranza; la normativa prevede una partecipazione e il principio di condivisione di tutta la cittadinanza. Dobbiamo ricordare ai presenti in quest'aula che è stato presentato un regolamento per le deiezioni dei cani, un regolamento dei cani, in un'assemblea pubblica in un'aula che poteva contenere molte più persone di questa o di altre dove è stato presentato il piano del commercio. Perché non è stato adottato lo stesso provvedimento per questo che sarà lo strumento che regolerà la vita del paese per i prossimi cinque anni? I risvolti negativi di cui parlava prima l'assessore Marazzi ci saranno non solo se non ci sarà un ricambio generazionale ma, come dicevo prima, quando ha dichiarato nei giorni scorsi la possibilità di una mega negozio, come appunto dicevo prima. Poi io vorrei che mi si spieghi cosa vuol dire riqualificare: prima si parlava di riqualificazione di via Umberto I; in un passaggio del PGT dove si parla di infrastrutture e mobilità voi scrivete che riqualificare, o meglio io ho cercato di capire ma penso proprio che sia questo il significato, cioè interdire al traffico e disincentivare. Ci spieghi il provvedimento che questa amministrazione vuole introdurre con questa nozione di PGT i quando dice che vuole inserire il concetto di trafic calming; insomma vogliamo proprio farli morire questi negozi qua. Un'altra cosa, che noi non conosciamo, è quanto è venuto a costare questo PGT dal punto di vista della consulenza; ecco, questo, che secondo noi comunque, grazie anche al contributo della azienda che si chiama Veneto Progetti di San Vendemiano, Treviso, che non abbiamo nulla da eccepire in quanto a professionalità, avrebbe potuto costare un po' di meno qualora questa amministrazione avesse presentato l'adozione nei tempi previsti dalla normativa regionale che prevedeva un contributo a favore degli enti locali; si poteva presentare una richiesta entro il 30 di settembre come dice la legge regionale 12/2005. Non è stato fatto; l'assessore Deda in quest'aula più volte si è lamentato per la mancanza di contributi, ebbene questa è un'occasione che questa amministrazione ha perso per chiederli, i contributi. SINDACO Ci sono altri interventi? Assessore Marazzi. MARAZZI Parto dal fondo per quanto riguarda la chiusura al traffico perchè noto che ogni cinque anni, quando c'è un'elezione, salta fuori la storia che si chiude il traffico, così la gente si spaventa; fatelo anche stavolta, io ribadisco per l'ennesima volta che non si chiude al traffico niente, lo dico qui in modo ufficiale, chi mi vuole ascoltare mi ascolta, chi vuol far finta di non ascoltare faccia quello che vuole. Per cui magari tra cinque anni salterà fuori ancora. Per quanto riguarda il terrore della media struttura di vendita, non è che a Pandino in centro nasce un mega negozio, a Pandino in centro potrebbe nascere un mega negozio, non nasce un mega negozio, come ho detto prima. Questa è un'opportunità, perché? Perché se a Pandino ci sono negozi di 50 metri quadri, a Pandino vengono i negozianti da 50 metri quadri, va bene? Ma se a Pandino ci fosse la possibilità di avere un negozio da 150 metri quadri, a Pandino verrebbero negozi più grandi che sono attrattori per la gente che abita intorno Pandino e che sono a compendio di quelli che ci sono. È ovvio che aprendosi al mercato con attenzione è giusto fare perché, come ho detto prima, il mercato non è solo dalle altre parti, ce l'abbiamo anche noi; aprendosi al mercato potenzialmente ci possono essere dei rischi, ovvio. Ma l'imprenditore che risiede nel territorio, il negoziante di Pandino, potrebbe, con l'arrivo di una struttura di questo genere, o più strutture, o magari non arrivano mai, potrebbe invece cambiare il proprio metodo, adattarsi al momento, andare a compendio di queste cose e alla fine continuare a sopravvivere. Stare fermi non serve a nessuno, abbiamo intorno degli esempi importanti, molto importanti. Cosa vuol dire ad esempio riqualificare una parte del centro storico con una media struttura di vendita? Se io ho un palazzo, e a Pandino ce ne sono molti nel centro storico, vuoto, completamente vuoto da anni, non da qualche anno, da decenni vuoto, e ce ne sono Pandino, con un solo i negozi sotto, al primo piano affittati, e sopra vuoti, vuol dire che se io posso cambiare la destinazione d'uso e trasformare tutto il palazzo in commerciale può, questo palazzo, a questo punto diventare interessante non solo per viverci, ma anche per avere un'azienda e a questo punto riqualifico il palazzo; riqualificando il palazzo gli abitanti che ci sono nella zona stanno meglio. Avendo palazzi riqualificati e negozi più grandi, più belli e anche differenti, che cosa succede? Che ci viene altra gente ad abitare, che ci arrivano uffici perché a questo punto non rimangono lì da qualche altra parte, vengono qui perché hanno dei buoni servizi. Chiuderci non serve a niente, a zero. Seconda cosa ti ho dimostrato, Massimo, che i negozi di Pandino nulla hanno a che vedere con le medie strutture di vendita, perché una media struttura di vendita non dà fastidio ad un bar, non dà fastidio ad un panettiere, non dà fastidio a un pescivendolo, non dà fastidio a chi ha un negozio di calzature, forse magari a quello di calzature potrebbe dare fastidio, però non dà fastidio a questa gente qui perché porta persone. Cosa dà fastidio a questa gente? Che a Pandino non ci viene nessuno, questo dà fastidio questa gente. Per cui il nostro dovere è di essere nel mercato, guardare avanti. Ovvio che questo non vuol dire che nasceranno domani mattina solo medie strutture di vendita a Pandino, perché l'opportunità la da’ l’imprenditore noi dobbiamo fornire, cioè l'opportunità scusate la prende l'imprenditore, noi dobbiamo fornire l'opportunità. Se noi non forniamo l'opportunità, ci continuiamo a guardare fra di noi ed è finita lì la storia. Per me Pandino deve progredire in questo senso, però, come ho spiegato, nel rispetto di chi c'è; fare finta che non c'è niente, non serve a nessuno, prima cosa. Seconda cosa, molto importante, attenzione a dire noi non facciamo niente, perché intorno fanno qualcosa. Posso citare un esempio senza dire il nome, un paese qui intorno sei mesi fa, ci ha chiesto il parere per l'apertura di un supermercato nelle immediate vicinanze del nostro territorio. Nelle immediate vicinanze del nostro territorio vuol dire che questo supermercato era molto più vicino a noi che al paese del comune dove voleva andare; perché questo? Perché a questo supermercato non interessava il paese dove andava, interessava Pandino a questo supermercato. Noi ovviamente abbiamo dato parere sfavorevole, però quello che decideranno i nostri vicini io non lo posso definire, però se io mi chiudo e non faccio una cosa che il mio vicino fa più grande tre volte, a 150 metri dal mio territorio, ti posso assicurare Massimo che i nostri negozianti muoiono lo stesso, e noi non possiamo farci niente. Allora cerchiamo di guardare avanti, non guardare indietro, cerchiamo di non trincerarsi soltanto dietro le parole dette, le demagogie per cui si chiude il centro, le solite cose che vengono ripetute costantemente ogni cinque anni, sempre così, basta. Guardiamo avanti perché, quel discorso lì, fa male ai commercianti, Massimo, non fa bene ai commercianti; con i commercianti io ci parlo tutti i giorni, tutti i giorni ci parlo, sempre, ci parlo anche nelle riunioni, ci parlo fuori delle riunioni, mi confronto con loro quando faccio le fiere, perché c'è un comitato con cui mi confronto, e mi son visto anche l'altro giorno con questo comitato, non sono qua da solo, io. Grazie. SINDACO Ci sono altri interventi? LABÒ Non io volevo che si sbilanciasse qualcuno sul discorso del trafic calming e sull'interdizione al traffico, volevo che prendessero posizione su questo. SINDACO Mi pare che abbia già risposto l'assessore Marazzi, se qualcuno vuole aggiungere qualcosa, prego. GABUTTI Scusate, chiarimento tecnico su cosa si intende per trafic calming. Trafic calming è qualcosa che avete già intorno al castello, sono i dissuasori, quelli che rallentano il traffico, non vuol dire interdizione al traffico. Vuol dire sistemazione di dossi, sistemazione stradale in maniera da evitare che passino a 60, 70 all’ora in mezzo alle case, in mezzo alla zona commerciale. DEDA Prima di tutto mi complimento con il consigliere Labò perché al contrario di Moretti evidentemente è riuscito a leggere le norme tecniche del piano e quindi faccio i miei complimenti, è un apprezzamento questo. In secondo luogo credo che sulla parte della chiusura al traffico si è già stato ampiamente risposto sia la Marazzi che dall'architetto Gabutti. Io credo che veramente questa sia un'interpretazione assolutamente fantasiosa di quello che è scritto nel PGT; nessuno in questa amministrazione, in questi cinque anni, sono questi cinque anni che parlano, ha mai pensato di chiudere al traffico via Umberto I. Credo che nonostante qualcuno di tanto in tanto avesse attribuito a questa maggioranza queste intenzioni, i fatti siano la dimostrazione di quello che invece è realmente avvenuto; quindi probabilmente ha ragione Marazzi nel dire che ci sono delle periodicità nel sollevare determinati argomenti, evidentemente la campagna elettorale può incombere in questa direzione. Dò una risposta per quelli che sono gli elementi che aveva chiesto il consigliere Labò, mi stupisce invece che non conosca i costi del PGT. In questo consiglio comunale è passato più volte in sede di approvazione di bilancio e addirittura avevamo fatto una variazione di bilancio ipotizzando all'epoca, siccome volevamo partire ad inizio anno dopo di che la famosa legge 12 in uno dei suoi famosi emendamenti ci ha bloccato, avevamo introdotto la possibilità di avere un'anticipazione di cassa di € 200.000 per finanziare la gara del PGT, dopo di che per fortuna non ne abbiamo avuto bisogno perché vi abbiamo fatto fronte con risorse nostre; è stata fatta una gara, una gara che non è stata fatta esclusivamente al ribasso ma su criteri di un'offerta economicamente più vantaggiosa e quindi valutando professionalità, esperienze e anche poi chiaramente la parte economica che ha comunque una sua rilevanza; devo essere sincero, non ricordo il ribasso che ha fatto l'azienda, forse gli architetti hanno più memoria di me, comunque avevamo risparmiato qualcosa rispetto a quella che era la base d'asta, gli atti sono a disposizione di tutti. Ultimo elemento di carattere economico, mi spiace che anche in questo caso ci sia un'interpretazione sbagliata delle norme, noi eravamo un comune escluso dalla possibilità di ricevere il contributo e questo a noi è molto dispiaciuto. La regione Lombardia ha sostanzialmente facilitato, ma per carità c'era anche una logica, i piccoli comuni sino a duemila abitanti e coloro che non avevano mai fatto una pianificazione. Il comune di Pandino era già dotato di un PRG e purtroppo sappiamo tutti che supera ampiamente i duemila abitanti e quindi non aveva alcuna possibilità di concorrere a questo bando. Di conseguenza avremmo ben volentieri ricevuto un supporto economico. Tenga conto il consigliere Labò che tutte le volte che ci sono dei bandi che non riguardano solo il piano di governo di territorio ma qualsiasi altra attività a cui possiamo concorrere, anche se non tutti li vinciamo com'è stato ricordato qualche volta in questo consiglio comunale, noi partecipiamo; qualche volta abbiamo il contributo, qualche volta no, ma l'attenzione di questo comune alla partecipazione a questi concorsi c'è sempre stata. Questo è stato esaminato purtroppo non potevamo concorrere. SINDACO Ci sono altri interventi? Labò LABÒ All'inizio di questo mandato ricevetti il primo numero, grazie a questa amministrazione che sottoscrisse l'abbonamento per tutti i consiglieri, di questo che è un mensile e si chiama Strategie Amministrative. Adesso andrò a leggere dov'è previsto il contributo regionale quando invece l'assessore Deda dice che è sotto i duemila abitanti. Allora lo dice Strategie Amministrative ed è un documento ufficiale dell’Anci, facciamo parte no: in attuazione della legge regionale n. 12/2005 la giunta regionale ha sviluppato il proprio sostegno agli enti locali in tema di pianificazione territoriale. In tale contesto si inserisce l'azione di sostegno finanziario ai comuni nell'attività di predisposizione dei piani di governo del territorio e dei documenti di inquadramento previsti dall'articolo 24 della stessa legge. I destinatari di questi fondi sono i comuni che non abbiano già ottenuto un finanziamento per la formazione del PGT , divisi in due categorie, a seconda della popolazione, fino a 2000 abitanti e da 2001 abitanti a 15000 abitanti. Per accedere ai finanziamenti è richiesta l'adozione del PGT nel periodo compreso dal primo di gennaio 2009 al 30 settembre 2009. Le domande dovranno pervenire alla regione entro le ore 12 del 9 ottobre 2009. Informazioni sul portale regionale, direzione generale territorio e urbanistica. Credo che il portale della regione Lombardia sia più aggiornato del sito dal comune di Pandino. SINDACO Non so, mi sembra che stiamo parlando di due cose che non hanno assolutamente attinenza fra di loro. Noi abbiamo fatto un percorso nel 2006 per accedere al PGT e per partire con il PGT e il consigliere Labò ci parla di un'iniziativa del 2009, cioè mi sembra che stiamo parlando di cose che non hanno un senso. Se vogliamo andare avanti e magari restare sul tema della serata io credo si ci sono altri interventi da parte dei consiglieri, Picinelli. PICINELLI Il mio è un intervento di stile. Una cosa di poco conto. Si sente? Direi che mi piacerebbe di più che questi termini, per quanto possibile, non fossero usati, è una questione di stile. Personalmente riguardo ai rallentatori tradizionali io non sono neanche troppo favorevole se non nei casi di assoluta necessità. SINDACO Abbiamo altri interventi? Giubelli. GIUBELLI Siccome che in questo piano sento dire più volte, già anche nell'ultimo consiglio, dell'intento di questa multisala, direi di pensarci un attimino su questi centri di aggregazione perché questi centri, in alcuni posti, hanno creato grossi problemi. A parte la sicurezza, droga, prostituzione per cui stiamoci a guardare un attimino prima di sostenere una cosa del genere; io mi auguro che questa amministrazione cambi in modo che la prossima veda con….. FINE LATO B CASSETTA 1 SINDACO Ok, può procedere. GIUBELLI Devo ripetermi per dire che avendo già sentito più volte il discorso di un'eventuale inserimento a Pandino di una multisala direi di stare molto attenti perché sappiamo già che in alcuni posti queste strutture creano dei grossi problemi: droga, prostituzione, problemi di sicurezza, malavita per cui, lo ripeto, mi auguro che questa amministrazione cambi in modo che la prossima abbia un occhio diverso su queste strutture che creano senz'altro dei grossi problemi. SINDACO Si può spegnere il microfono, grazie. Assessore Marazzi MARAZZI A Crema non mi sembra che abbia portato nè droga, nè prostituzione, anzi ha portato un movimento di persone tale che poi vanno in centro a fare le compere che probabilmente è servita molto. Anche se all'inizio è stata molto osteggiata adesso se andate a dire di toglierlo, vedete che roba. Però, come ho detto prima noi individuiamo un'area dove potrebbe nascere, perché se non c'è un imprenditore che viene, scusatemi, cioè noi … questa parte qui, la parte del commercio è molto interessante, anche se poi il multisala non è commercio sotto certi aspetti, è intrattenimento ed è attrattore per far venire la gente, è molto bella anche perché tu puoi fare delle belle pianificazioni ma poi se non trovi la materia prima che viene ad investire è finita. È completamente diversa dalla parte urbanistica, gli interessi sono completamente diversi; per cui può darsi che non venga nessuno a chiedercelo, come può darsi che invece qualcuno venga a chiederlo, ovviamente l'area non potrà mai far nascere, mi spiace per l’inglesismo, il Worner Village, perché non ci sta fisicamente. Ci starà il Pandino village o il Pais da Pandì, non lo so, il cinema da Pandino, molto più piccolo indubbiamente, che però servendo un'area interessante e ampia può portare molte persone. È vero, Giubelli, in teoria può portare anche quello, ma tutto può portare quello, tutto. Dobbiamo cercare di avere anche un minimo di… per carità di Dio, non dipende, non lo sò, sa, può darsi, come può darsi di no. Non è mica scritto da nessuna parte che quando viene qua vengono le prostitute e i drogati, molte volte le prostitute e i drogati vanno anche in posti dove uno non se li aspetta, attenzione, magari uno non ha fatto neanche niente per farceli venire, per cui. Fra l'altro sono anche un po' trasversali, soprattutto il drogato va un po' trasversalmente, non stà a guardare il colore politico dove va ad adoperare, va un po' in giro dove gli capita e dove a lui sta bene. Per cui chi lo sa, vedremo, vedremo se viene qualcuno, vedremo, vedranno non lo so. SINDACO Ci sono altri interventi? Moretti. MORETTI Vorrei fare un pò il suo sunto del mio pensiero in merito all'adozione di questo piano. Ritengo che non c'è stata data la possibilità di fare un confronto, un confronto per poter discutere, se non nelle scelte, almeno in alcuni tipi di scelte, se non in tutti chiaramente. Quindi questa possibilità non c'è stata data, ribadisco che le osservazioni non vanno a cambiare alcune norme e neanche alcuni piani; una delle caratteristiche di questo piano regolatore per esempio è che da una parte si dice che si vuole valorizzare il terreno agricolo dall'altra parte si dà una volumetria talmente bassa ai vari ambiti che questo presupposto non è poi così vero, come enunciato. Tant'è vero che nel comune di Pandino una delle cose dove si va a ridurre ulteriormente, come dicevo prima, erano le famose due aree a nord del paese dove il comune diventa lottizzante togliendo una parte di verde e questo secondo me non è condivisibile. Senonché poi andare a cercare da altre parti le famose aree di compensazione dove poi non si capisce bene, o perlomeno abbiamo capito qualcosa la settimana scorsa, l'altra settimana, che verranno gestiti per sette anni da chi fà la lottizzazione e poi dopo non si sa bene cosa deve fare, se l'amministrazione se la prende in carico o non se la prende in carico. Ora, io dico, ho delle aree verdi, piantumo quelle aree verdi di proprietà del comune e poi me le gestisco a questo punto; non capisco perché devo lottizzare quelle aree e andare a prendere dell'area verde che poi non so bene come dovrò gestire. Questa è una delle cose che mi sento di evidenziare, l'ho evidenziata già anche l'altra sera. A Nosadello non è stata prevista per esempio una variante o una strada alternativa a via Gradella, era prevista nel vecchio piano regolatore, io non l'ho vista la conferma di quella strada; tant'è vero che nei piani di lottizzazione è sparita, non c'è. Poi per quanto riguarda Gradella, la seconda strada di Gradella, questo è uno spreco vero e proprio; cioè fare la seconda strada che gira intorno a borgo di Gradella che poi scende lungo la Bergamina, la rotonda per fare un, non era più semplice allargare leggermente quella che c'era o fare una viabilità diversa. Cioè, quella strada che senso ha, a mio modo di vedere. Per quanto riguarda anche il centro storico o le zone B1, per esempio, secondo me, sempre da quello che ho potuto capire perché, torno a ripetere, non sono riuscito ad approfondire il problema però alcune osservazioni mi sento di farle, non sono stati individuati esattamente, non è stato fatto un censimento, secondo me, puntuale di alcune abitazioni per dare la possibilità di trovare delle soluzioni ai vari privati. In questo piano regolatore si è prevista di più, anzi si è messo a macchia d'olio, a macchia proprio molto così, abbastanza dappertutto sulla zona del centro storico, i piani di recupero; non si è andati a individuare puntualmente alcune situazioni, mentre si sono andate a individuare attentamente alcune situazioni nelle grandi lottizzazioni. Quindi sembra che questo piano regolatore privilegi di più certi ampliamenti, vedi lottizzazioni ecc., che non andare a risolvere certe problematiche che esistono tuttora, che era una pecca del piano regolatore attuale, per quanto riguarda il centro storico e per quanto riguarda le zone B1. Qui abbiamo limitato anche l'altezza, dopo non riesco a capire poi come si andrà a ricavare tutto il volume necessario per fare gli eventuali.. Per cui non è che veramente questo piano qui, tu hai detto che è stato una cosa molto, me lo sono scritto aspetta, intenso e soddisfacente: che sia stato un lavoro intenso si ma che il risultato sia soddisfacente a mio modo di vedere non sono pienamente d'accordo. Non sono pienamente d'accordo anche perché, e torno a ripetere, non abbiamo e non ho avuto il tempo necessario per approfondirlo e non c'è stato il confronto prima di questa adozione. Mi aspettavo che la maggioranza, con la minoranza, ci fosse un dialogo diverso, ma anche questa volta abbiamo visto che il metodo è sempre quello, all'ultimo momento ci presentate le carte e all'ultimo momento dobbiamo decidere, nel giro di poco tempo perché c'è sempre qualche scadenza particolare che qui, in questo caso, fortunatamente non c'è o penso di dire che non ci possa essere; per cui, dicevo, se volevate un contributo o un confronto lo potevamo fare, c'era la possibilità ancora, se c'era questa possibilità di deroga di trenta giorni, di confrontarci e quindi di arrivare in quest'aula e poter discutere serenamente anche se magari chiaramente su alcune scelte non eravamo d'accordo ma almeno condividere altre parti. Questa possibilità non c'è stata data o non ce la volete dare, visto la risposta del sindaco, per cui noi non ci assumiamo l'onere di queste scelte politiche che ci sono dentro in questo piano regolatore, è una scelta che lasciamo solo a voi e, dal mio punto di vista, noi votiamo contro, io voto contro perlomeno. SINDACO Ci sono altri? Labò. LABÒ Come già ripetuto dal consigliere Moretti, io non esito a definire questa una semplice presa d'atto delle vostre impostazioni politiche, di quello che voi volete diventi Pandino nei prossimi cinque anni. Pertanto per questo motivo lasciamo a voi, e solo a voi, la responsabilità di adottare questo PGT che a nostro avviso non riflette in nulla le necessità del territorio. È l'ennesima prova di una imposizione e diventerà esecutiva. Adesso vi invitiamo a vantare queste scelte nella prossima campagna elettorale, visto che ci accusate di tirare fuori questa campagna elettorale; ma è dal primo giorno, da quando ci siamo insediati su questi banchi, che ci accusate di fare campagna elettorale, solo nel momento in cui abbiamo la forza di dire che quello che voi affermate in quest'aula noi non lo condividiamo, allora si tira fuori la storia della campagna elettorale. Noi ricordiamo a quest'amministrazione che abbiamo fortemente contribuito, e qui non si è parlato di campagna elettorale, a stendere un regolamento per la detenzione dei cani; quindi questa minoranza ha già dato prova di senso civico e rifiuta ancora una volta di essere tacciata per minoranza che scende in campagna elettorale in anticipo. Grazie. SINDACO C'è qualcun altro che vuole intervenire? MARAZZI Mi ero dimenticato una cosa, scusatemi, prima. La prossima settimana, mi pare giovedì vero Claudia?, abbiamo deciso di fare un incontro con i commercianti, sempre che riusciamo poi a mandare gli inviti per tempo altrimenti la rimandiamo di qualche giorno, però comunque inviteremo tutti i commercianti. Torno a ripetere e poi chiudo: abbiamo incontrato le associazioni di categoria comunque, che poi si è venuta uno è un altro discorso; le associazioni di categoria sono quelle che per legge sono deputate, sono i commercianti. Poi ripeto ovviamente, siccome non son venute, parleremo anche con i commercianti residenti, come peraltro facciamo molto spesso. Grazie. SINDACO Bene allora a conclusione di questa discussione io volevo giusto dire due parole perché ho ascoltato con attenzione le motivazioni del consigliere Moretti e del consigliere Labò rispetto al percorso seguito per l'elaborazione e poi la presentazione di questo piano e devo dire che a differenza dell'assessore Deda, oltre a non condividere quello che dice, io nemmeno lo capisco. Perché, voglio dire, noi abbiamo svolto sin dall'inizio un percorso che è definito e declinato in modo molto, direi, puntuale dalla legge 12; abbiamo, oltre a ciò che specifica la legge, individuato momenti, durante la definizione del piano, di confronto con il consiglio comunale, minoranza e maggioranza e abbiamo dato disponibilità e visibilità della documentazione in fase di definizione. Insomma io ritengo, e capisco tu non sei d'accordo, ma io ritengo che quest'amministrazione ha fatto quanto era suo compito e suo dovere fare per dare visibilità non solo all'amministrazione ma anche a tutti gli aventi diritto di ciò che stava avvenendo, nei limiti di ciò che è lecito evidentemente; perché alla fine la responsabilità del piano di governo del territorio è di quest'amministrazione, noi c'è la prendiamo tutta questa responsabilità, non è che la vogliamo condividere con qualcuno, o la dobbiamo condividere con qualcuno. Quindi, a meno che tu non pensi che il piano regolatore lo devi fare tu, noi riteniamo, scusa non interrompere, noi riteniamo che sia un percorso idoneo tanto più che le modalità con cui questo piano viene approvato sono tali da consentire a tutti, compresa la minoranza, soprattutto la minoranza, di avere il tempo per valutare cosa si è fatto e di intervenire con le proprie osservazioni. Che non sono i dieci giorni perché oggi noi, come ho detto all'inizio, è questo che io non capisco, continui a insistere su una cosa che non esiste. Oggi noi adottiamo il piano, adottare il piano non vuol dire approvarlo, per favore hai parlato a sufficienza stasera, lo abbiamo sentito almeno dieci volte questo concetto quindi è inutile che ce lo ripeti un'altra. Quello che abbiamo fatto oggi e che ci accingiamo a fare adesso è adottare uno strumento; adottare uno strumento vuol dire renderlo pubblico, visibile e accessibile a tutti. Da questo momento scatta un periodo, inizio un periodo, che è molto di più di quello che è stato richiesto, dei trenta giorni richiesti in quella lettera, che consente a voi, come ad altri, di studiare, valutare, fare tutte le considerazioni e presentare le osservazioni. Voglio dire, queste non sono cose inventate, è quello che noi abbiamo intenzione di fare e che credo sia ciò che viene fatto in qualsiasi consiglio comunale quando si sviluppa un piano di questo genere. Quindi volevo giusto fare questa precisazione perché mi sembra veramente che continuavamo a parlare di una realtà virtuale, di una realtà che esiste solamente nella mente di chi pronuncia delle cose. Brusio di sottofondo Va bè, insomma, mi pare inutile andare avanti. Detto questo se non ci sono altri interventi io metto in votazione l'adozione del piano di governo del territorio ai sensi dell'articolo 13 della legge regionale 12/2005: chi approva? Chi non approva? 4, astenuti nessuno. Dichiaro l'immediata eseguibilità della delibera, chi approva? Chi non approva? E con questo, il piano è adottato e quindi possiamo procedere verso la fase di approvazione, buona serata a tutti. Letto, confermato e sottoscritto IL SINDACO Donato Dolini IL SEGRETARIO GENERALE NUMA DR. GRAZIANO ADEMPIMENTI RELATIVI ALLA PUBBLICAZIONE La sopra estesa deliberazione ai sensi dell’art. 124, comma primo, D. Lgs. 18/08/2000 n. 267, viene pubblicata all'Albo Pretorio del Comune in data odierna ed ivi rimarrà per 15 giorni consecutivi. Pandino, lì IL SEGRETARIO GENERALE NUMA DR. GRAZIANO CERTIFICATO DI ESECUTIVITA' La presente deliberazione è divenuta esecutiva in data odierna, decorsi 10 giorni dalla pubblicazione, ai sensi dell'art. 134, comma 3°, del T.U. approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 267. Pandino, lì IL SEGRETARIO GENERALE NUMA DR. GRAZIANO