Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica 18 Marzo Anno Numero 2013 01 14 | PROVA SU STRADA | Porsche Cayman da Pag. 2 a Pag. 31 Da Pag. 32 a Pag. 51 Da Pag. 52 a Pag. 71 Citroen DS3 Cabrio Volkswagen Maggiolino Cabriolet Con l’arrivo della primavera si affaccerà sul mercato la nuova DS3 Cabrio, versione a cielo aperto della fortunata compatta-chic Citroën. Prezzi a partire da 18.950 euro e motorizzazioni diesel o benzina Grande fascino, stile unico: si rinnova una delle icone mondiali a quattro ruote, con originali soluzioni interne abbinate a motori dall’anima sportiva e possibilità quasi infinite di personalizzazione. Il nuovo Volkswagen Maggiolino Cabriolet arriva in Italia a partire da 23.800 euro Sportiva all’aria aperta Benvenuta primavera! PROVA SU STRADA Porsche Cayman Disegnata per le curve di Emiliano Perucca Orfei | Abbiamo provato sulla pista di Portimao la nuova Porsche Cayman 981. Più veloce ma allo stesso tempo più “pulita” della 987 entra in listino a 53.075 euro 2 3 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito M ostrata per la prima volta al Salone di Francoforte del 2005 e realizzata sfruttando la base tecnica della Boxster, a sua volta parente della 911, Porsche Cayman si rinnova con il debutto della generazione “981” sfruttando in modo estremamente efficace le sinergie tecniche con le altre sei cilindri boxer di recente introduzione. Costa meno della vecchia Un mix di storia, prestazioni, stile e tecnologia che Porsche è riuscita a riproporre in una veste rinnovata in tutto, tranne che nel prezzo: per una Cayman standard, infatti, si parte da 53.075 euro mentre per la S l’attacco è stato fissato a 4 Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica 66.310 euro. Meno della vecchia, a dimostrazione di un’attenzione anche per i listini che è evidentemente parte della strategia di espansione dei volumi che anno dopo anno continuano inesorabilmente a crescere e che cresceranno ulteriormente con il prossimo arrivo della SUV compatta Macan: sono oltre 12.000 le unità vendute in gennaio 2013 e 141.000 quelle commercializzate nel 2012. Alcuni brand più popolari e meno specialistici non riescono a far meglio. Scocca: 44% è in alluminio Nonostante le apparenze ed i dati dichiarati in scheda tecnica la coupé a motore centrale e due posti secchi di Zuffenhausen vanta numerose particolarità specifiche che la differenziano in modo sostanziale dalla Boxster: la rigidità torsionale della scocca, ad esempio, fissa un nuovo parametro di riferimento tra le vetture di Zuffenhausen (40.000 N/grado contro i 33.000 della Boxster) pur sfruttando una scocca più leggera di 47 kg rispetto alla precedente 987 grazie al maggior uso di alluminio (44%). Pesa 30 kg in meno della 987 Una differenza di peso che porta ad un dimagrimento complessivo della Cayman di 30 kg (1.340 kg) pur a fronte di un incremento dimensionale che ha portato la lunghezza a quota 4.380 mm (+33), la larghezza a 1.801 e l’altezza a 1.294. A crescere sono anche il passo (+60 mm, 2.475), le carreggiate posteriori - +2 mm (1.536) sulla standard e 12 sulla S (1.540) - e quelle anteriori, che come il resto della zona anteriore e centrale vantano stretta derivazione 911 e misurano 1.526 mm (rispettivamente +36 e + 40 mm). Il montante A è avanzato Un mare di numeri nuovi in cui spicca anche il riposizionamento del montante A, avanzato di 100 mm, e l’accorciamento dello sbalzo anteriore di 33 mm che hanno portato in dote uno stile più slanciato ed in grado di essere più funzionale all’ottenimento della prestazione: il labbro che raccorda i gruppi ottici posteriori, infatti, cela 5 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica ora un ala mobile più grande del 40% ma più in generale è stata ridotta del 25% la portanza sui due assi. Ora c’è anche il Torque Vectoring 46% sull’asse anteriore e 54% su quella posteriore, la massa della nuova Cayman viene gestita nei suoi movimenti da sospensioni realizzate sfruttando, anche in questo caso, l’alluminio. Anteriori McPherson e posteriori con montante telescopico e doppio braccio trasversale inferiore, possono essere gestite anche attraverso le sospensioni a controllo elettronico PASM, che porta con sé le impostazioni di guida Normal e Sport oltre che un assetto ribassato di 10 mm ed il Porsche Torque Vectoring (PTV). Quest’ultimo “accessorio”, estremamente efficace su 911, attraverso interventi mirati dei freni sulla ruota posteriore situata all’interno svolge un ruolo sterzante nelle fasi di ingresso in curva migliorando la performance. Il suo intervento è coadiuvato da 6 un differenziale meccanico autobloccante (22% di blocco in accelerazione, 27% in rilascio), il cui lavoro risulta essere utile anche nelle fasi di accelerazione. Cerchi da 18” di serie Tra gli optional si fanno notare anche i freni carboceramici PCCB con pinze gialle - che vanno in sostituzione dei nuovi dischi freno con pinze a sei pistoncini montati su mozzi ruota in alluminio più leggeri rispetto a quelli della 987 - oltre che il pacchetto Sport Chrono (doppietta su cambio manuale, launch control e cambiata pista con PDK) ed i cerchi da 19 e 20 pollici offerti in alternativa ai diciotto di Cayman e diciannove di Cayman S proposti di serie. Tecnologia: c’è anche l’antitamponamento Per quanto concerne gli interni e le tecnologie di bordo la nuova Cayman appare subito come 7 8 9 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito un progetto estremamente moderno. Ispirata, come il resto della produzione di Zuffenhausen, alla Carrera GT, la nuova Cayman propone di serie un sistema audio con touch screen da 7” e monitor multifunzionale VGA da 4,6” all’interno dello strumento destro. Questa volta, però, Porsche ha pensato anche a chi ama la musica: dalla collaborazione con Burmester, già presente su Panamera, Cayenne e 911 è stato messo a punto un impianto audio che conta su 12 altoparlanti (subwoofer compreso) in grado di pesare appena 6,5 kg. Con la nuova Cayman debuttano anche il Porsche Entry & Drive (accesso all’abitacolo ed avviamento senza chiave) e, sui modelli con cambio PDK, il cruise control attivo ACC ed il sistema antitamponamento PAS. Gli airbag sono Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica 6, di cui due frontali, due nei sedili ed i restanti nelle portiere. 425 litri per i bagagli Strano parlarne, viste le caratteristiche tecniche della vettura, ma è noto che chi acquista una boxer Porsche sia spesso anche un discreto chilometrista: grazie al nuovo portellone posteriore la capacità del bagagliaio è aumentata di 15 litri salendo sino a quota 425. Golf VII, per intenderci, ne vanta 380. Due motori: 275 e 325 CV Oltre alle decine di novità sotto ogni punto di vista il fiore all’occhiello di Cayman sono indubbiamente i motori. La cilindrata d’accesso decresce La rigidità torsionale della scocca fissa un nuovo parametro di riferimento tra le vetture di Zuffenhausen pur sfruttando una scocca più leggera di 47 kg rispetto alla precedente 987 grazie al maggior uso di alluminio da 2.9 a 2.7 litri (2.706 cc) senza perdere nulla in termini di potenza, anzi: il “piccolo” di Zuffenhausen, eroga 275 CV a 7.400 giri e 290 Nm di coppia massima tra i 4.500 ed i 6.500 giri mentre il più generoso 3.4 litri (3.436 cc) si spinge a 325 CV a 7.400 giri e 370 Nm di coppia massima tra i 4.500 ed i 5.800 giri. Per entrambi l’alimentazione è ad iniezione diretta ed il regime di intervento del limitatore è fissato a 7.800 giri. Due motori aspirati estremamente potenti (il 2.7 sfonda i 100 CV litro) in grado di assicurare 5,7 s sullo 0-100 e 266 km/h di velocità massima per la versione d’accesso e 283 km/h e 4,7 s sullo 0-100 km/h (con Sport Chrono) per la più prestazionale S. Il tutto senza rinunciare ad un sostanziale abbattimento dei consumi che, grazie all’introduzione di una nuova gestione del raffreddamento, dello stop&start e del recupero dell’energia in frenata, sono diminuiti del 15%: Cayman, con PDK, consuma 7,7 l/100 km (180 g (km di CO2) mentre Cayman S si ferma a 8 l/100 km a fronte di un valore di emissione di CO2 di 188 g/km. Valori sulla carta in grado di assicurare un’autonomia compresa tra gli 830 e gli 800 km. Dal vivo: com’è fuori Un po’ come 911 anche Porsche Cayman viene evoluta dai tecnici di Zuffenhausen con la 10 11 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito strategia dell’evoluzione passo passo. Rispetto alla precedente 987, però, la nuova 981 presenta delle innovazioni tecniche che hanno influito anche nello stile: ora la silhouette è più slanciata e la presenza scenica della vettura è decisamente aumentata, grazie anche al massiccio aumento delle carreggiate. La realizzazione è davvero molto curata: verniciature, stampaggi delle lamiere, realizzazione del portellone posteriore e cura per il dettaglio, come nel caso dell’architettura dei fari posteriori a led, sono a dir poco “maniacali”. Dal vivo: com’è dentro Aperta la porta si respira immediatamente l’aria di casa Porsche. L’arredamento, inequivocabilmente ispirato a quello della Carrera GT, è sostanzialmente quello della Boxster, con la consolle centrale rialzata che permette un maggior feeling con i comandi e con la cloche del cambio. Si tratta di un abitacolo molto ben realizzato in termini di materiali e dotato di tutte le ultime tecnologie di ultima generazione, in particolar Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica modo per quanto riguarda l’infotainment che non “passa” solamente attraverso il generoso display centrale ma anche attraverso il più compatto LCD integrato nel destro dei tre quadranti che compongono il cruscotto: attraverso questo elemento passano anche le mappe e le indicazioni stradali durante la “navigazione” oltre che tutte le informazioni del computer di bordo... valori di accelerazione longitudinale e laterale compresi. Non mancano il collegamento bluetooth, la presa USB (è nel cassettino portaoggetti lato passeggero) mentre, alla stregua di Boxster, manca spazio per riporre comodamente il portafoglio, un mazzo di chiavi, qualche moneta o lo smartphone stesso. Un dettaglio scomodo nel contesto di una vettura generosa con i bagagli (ci stanno comodamente tre trolley) e dotata di un abitacolo tutt’altro che claustrofobico, dal quale si gode di una buona visibilità in quasi tutte le direzioni. Com’è su strada La scelta del Portogallo non è certamente casuale per il lancio internazionale di una vettura che fa della dinamica di guida il suo leitmotiv. I percorsi collinari sono infatti il terreno di caccia dalla Cayman che già dopo pochi km rivela un’indole di “mangiacurve” ancor più accentuata rispetto a quella già eccellente manifestata dalla precedente 987. Sterzo, freni e reattività del telaio sono elementi chiave nella facilità di raggiungimento di andature elevatissime, anche se a spingere la Cayman si trova il più “piccolo” motore da 2.7 litri che per certi versi, su strada, abbiamo addirittura preferito al 3.4: meno “presente” all’interno dell’abitacolo, dove filtra comunque un po’ di rumore di rotolamento degli pneumatici, il boxer da 275 CV si fa apprezzare sia con il cambio manuale che con il PDK a sette marce per la prestazione assoluta ma anche per la capacità di assicurare eccellenti valori di ripresa nelle marce più lunghe. Un plus importante per chi userà Cayman tutti i giorni alla stregua dell’assetto, che in particolar modo nelle versioni dotate di PASM riesce a coniugare efficacia e, paradossalmente, comfort di bordo. Com’è in pista Situazione contraria in pista, dove i cavalli non 12 bastano mai. Il 2.7 risponde anche in questo caso all’appello in modo piacevole ed efficace ma nulla può contro la generosità del 3.4 litri, che una volta superati i 5.000 giri si “impossessa” dell’abitacolo con la sua voce facendo schizzare l’ago del contagiri in zona rossa. Si tratta di una progressione inesorabile, che cala solamente con l’approssimarsi del regime di potenza massima, oltre il quale sono a disposizione ancora 400 giri spesso utili per “chiudere” una curva o allungare senza perdere tempo in cambiate tra una curva e l’altra. Un comportamento da sportiva purosangue che trova nel telaio rigidissimo e nell’efficacia delle sospensioni controllate elettronicamente un mix di elementi in grado di esaltare il posizionamento del motore: con la Cayman S si gira fortissimo (abbiamo toccato 1,43 g) e si riaccelera presto ma soprattutto si arriva in modo fulmineo al punto di corda, grazie anche all’intervendo del Torque Vectoring che di fatto elimina il sottosterzo rendendo efficacissima la guida nella modalità Sport Plus: modalità, quest’ultima, sulla quale Porsche ha lavorato molto per alzare le soglie pur senza rendere invadente l’intervento dei controlli dinamici. Divertimento allo stato puro in totale sicurezza. Tra gli elementi che 13 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Prove “ I percorsi collinari sono infatti il terreno di caccia dalla Cayman che già dopo pochi km rivela un’indole di “mangiacurve” ancor più accentuata rispetto a quella già eccellente manifestata dalla precedente 987 14 15 16 17 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica più ci sono piaciuti troviamo lo sterzo, preciso e pronto nella risposta pur senza essere troppo pesante o affaticante, ed i freni che sono potenti ed estremamente efficaci anche nelle versioni “tradizionali”. Voto 10 anche al cambio manuale, che in modalità Sport Plus accompagna le scalate con un’esaltante doppietta, mentre per il PDK ci limitiamo ad un 9: quando si sfrutta il Porsche Doppelkupplung in modalità manuale infatti il kick-down, una volta che si affonda il piede sul pedale del gas, può risultare fastidioso alla stregua del passaggio obbligatorio al rapporto superiore quando si arriva a limitatore. In conclusione Porsche Cayman 981 raccoglie l’eredità della precedente 987 andando a rendere ancor più efficace un progetto di grande successo. Sotto il profilo tecnico il miglioramento di 6 secondi sulla pista del ‘Ring la dice lunga sul potenziale dinamico (gira in 7’55”...) ma quel che sorprende è la facilità con la quale si raggiungono prestazioni elevatissime. Dovessimo scegliere la nostra Cayman, senza particolari considerazioni di status, punteremmo senza dubbio sulla 2.7 mentre se l’obiettivo è quello di mettere saltuariamente le ruote in pista la scelta della 3.4 è quasi obbligata. 18 BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU: Porsche Cayman Sfoglia i cataloghi in PDF Brochure Configuratore della Casa » Test Drive » Sito dedicato » Store online » Finanziamenti » Guarda tutti gli allestimenti » Trovala dai concessionari » 19 20 21 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Jan Roth: «La nuova Porsche Cayman è stata costruita per le curve» di Emiliano Perucca Orfei | La nuova Porsche Cayman non è solo più potente e leggera, ma anche più efficiente e veloce del modello precedente. Jan Roth, Project Manager della nuova coupé sportiva tedesca, ce ne ha svelato tutti i segreti L a nuova Porsche Cayman è stata completamente riprogettata rispetto al modello di precedente generazione. Il risultato è una vettura tecnologicamente molto più 22 Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica avanzata, che viene equipaggiata con motori più potenti ma meno assetati di carburante e che grazie all’adozione di un telaio ultra-leggero realizzato in parte in alluminio e di una scocca molto più rigida ha miglio- rato notevolmente le proprie qualità dinamiche. Delle novità tecniche che caratterizzano la nuova sportiva a due posti di Zuffenhausen ne abbiamo parlato con Jan Roth, Project Manager della Cayman. Quanto è nuova la Cayman 981? «La nuova Porsche Cayman è stata costruita per le curve ancor più del modello precedente. Naturalmente siamo rimasti fedeli al motore centrale, ma abbiamo riprogettato completamente il telaio e la carrozzeria. La struttura leggera di nuova concezione ha consentito di ridurre di 30 kg il peso complessivo rispetto al modello di precedente generazione, ma anche di aumentare notevolmente la rigidità della carrozzeria. Questo ha inciso direttamente sulla dinamica di guida e sul consumo di carburante. La riduzione del peso è soltanto una parte dell’ampio pacchetto tecnico adottato che ha consentito di ridurre i consumi fino al 15%, a fronte di un aumento delle prestazioni. Sulla nuova Cayman viene rispettata più che mai la filosofia Porsche. La vettura infatti si dimostra piacevole nell’uso quotidiano ma offre anche il massimo piacere di guida andando al limite.» Quali sono i tratti stilistici che caratterizzano il nuovo modello? «La nuova Cayman è più grintosa rispetto al passato grazie a linee decisamente più incisive e marcate. Una caratteristica peculiare dello stile è indubbiamente l’incavo con funzione dinamica dinamico nella portiera, che conduce l’aria nella presa molto pronunciata e collegata direttamente al motore. Abbiamo poi pensato ad una linea del tetto più tesa, ad un parabrezza spostato più avanti e maggiormente inclinato. Altra particolarità è il portellone posteriore in alluminio, ampio e piatto, alla base del quale abbiamo posizionato una particolare appendice aerodinamica perimetrale integrata che si alza e si abbassa in base alla velocità per esaltare l’efficienza aerodinamica.» Migliore aerodinamica e maggior stabilità « Il nuovo spoiler offre il 40% di superficie attiva in più rispetto al modello precedente, aumentando quindi notevolmente la deportanza. Ma non è l’unico elemento che contribuisce a migliorare la performance della vettura in funzione della sportività. Il passo cresciuto di 60 mm, infatti, migliora notevolmente la stabilità longitudinale, mentre le carreggiate (più larghe) aumentano la stabilità trasversale. Gli sbalzi della carrozzeria sono più corti e la nuova Cayman è più bassa di 10 mm.» Interni da Carrera GT «All’interno la console centrale rialzata rievoca la Carrera GT e rappresenta una caratteristica di tutte le sportive Porsche di recente generazione. Le bocchette di ventilazione di nuova concezione orientante in maniera longitudinale contribuiscono ad una maggiore dinamica. L’aumento delle dimensioni naturalmente ha comportato anche vantaggi in termini di praticità. Il portellone posteriore più ampio offre un migliore accesso al bagagliaio. Complessivamente la capacità di carico è cresciuta fino a 425 litri.» Da un punto di vista tecnico la nuova Cayman introduce moltissime novità rispetto al passato. Quali sono quelle principali? «L’incremento notevole della dinamica trasversale è il risultato di numerosi pacchetti progettuali perfettamente armonizzati tra di loro. Lo schema a motore centrale permette una distribuzione ottimale dei pesi, con il baricentro vicino al centro, spinto molto in basso dal motore boxer a sei cilindri. Il 46% del peso totale grava sull’asse anteriore, mentre il 54% su quello posteriore. Sulla Cayman l’asse anteriore si è allargato di 36 mm rispetto al passato, mentre sulla Cayman S addirittura di 40 mm. Questo si traduce in un aumento notevole della stabilità di marcia e dell’agilità in curva. L’asse posteriore della Cayman invece si è allargato di 12 mm. Abbiamo anche scelto di adottare pneumatici dal diametro più grande e con una maggiore superficie di appoggio, al fine di ottenere una migliore aderenza. L’aumento delle prestazioni ha comportato la necessità di 23 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito adottare un impianto frenante più potente. Abbiamo migliorato anche il sistema di raffreddamento dei freni. La nuova Cayman S dispone inoltre di dischi freno maggiorati sull’asse anteriore.» Quanto si è riusciti a risparmiare in termini di peso sulla nuova Cayman? «Grazie all’ampio impiego di materiale in lega, la scocca, composta per oltre il 40% di alluminio, pesa soltanto 136 kg. Soltanto le portiere e il portellone posteriore in alluminio hanno consentito di 24 Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica risparmiare 23 kg di peso rispetto al passato. Complessivamente una Cayman in ordine di marcia con dotazione di serie pesa soltanto 1.310 kg, risultando la sportiva più leggera del suo segmento e di gran lunga. La sua concorrente diretta per esempio pesa 100 kg in più. Un peso minore si traduce in una migliore dinamica longitudinale e quindi la nuova Cayman accelera e decelera meglio di prima. In termini di rigidità torsionale statica inoltre la nuova Cayman è migliorata del 40%. In altre parole la guida della vettura è più precisa che mai.» Sono già disponibili pacchetti sportivi aggiuntivi? «Quelle elencate finora sono le caratteristiche standard della nuova Cayman, ma ovviamente possono essere ottimizzate su richiesta. Per chi volesse sfruttare al massimo il potenziale della nostra sportiva a due posti può scegliere il pacchetto Sport Chrono con supporti dinamici del cambio. Questi supporti modificano la loro rigidità in funzione della dinamica di marcia, in modo tale da ridurre ulteriormente le reazioni sulla variazione del carico, senza pregiudicare il comfort. Un’altra novità è rappresentata dal Porsche Torque Vectoring (PTV), che attraverso interventi mirati dei freni sulla ruota posteriore situata all’interno della curva migliora il comportamento sterzante all’ingresso di curva. Inoltre il PTV è combinato con un differenziale meccanico autobloccante collocato sull’asse posteriore. Per quanto riguarda i freni invece si possono sempre scegliere i dischi carboceramici Porsche Ceramic Composite Brake (PCCB). Con questo pacchetto la Cayman diventa quasi adatta per lo sport automobilistico.» 25 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica risultati al top per una sportiva di questo calibro. Passando al cambio manuale abbiamo introdotto la funzione di doppietta in scalata. In questo modo i giri del motore nelle cambiate veloci si adeguano meglio alla marcia inferiore e il guidatore riesce a sfruttare meglio la potenza e il freno motore nella guida sportiva. Si tratta di una funzione che avevamo introdotto anche sulla 911, di cui beneficiano anche i clienti della nuova Cayman.» La nuova Cayman ha ottenuto grandi risultati al Nürburgring... «Sulla Nordschleife del Nürburgring la Cayman S, dotata di tutti gli optional sportivi, ha impiegato solo 7’55’’ a completare un giro, risultando ben 11 secondi più veloce della versione precedente. Naturalmente anche i nuovi motori boxer e il cambio a doppia frizione PDK hanno perfezionato le qualità dinamiche della Cayman.» 26 E per quanto riguarda le motorizzioni? «Abbiamo scelto per Cayman due motori estremamente sportivi, che coniugano una coppia abbondante con un’elevata prestazione a regimi alti. Questo ha permesso di ridurre la cilindrata del motore di base di 0.2 litri raggiungendo comunque prestazioni migliori. Con una potenza specifica di 101,6 CV/l il motore da 2.7 litri è il primo motore montato su una Cayman a superara la magica soglia dei 100 CV/l. La prestazione di punta sulla Cayman è aumentata di 10 CV raggiungendo i 275 CV, mentre la Cayman S con motore da 3.4 litri ha guadagnato 5 CV arrivando a 325 CV.» Massimo potenziale col PDK «La Cayman S può vantare un rapporto peso/potenza di soli 4,1 kg/CV. I motori dimostrano il massimo del loro potenziale in combinazione con il cambio PDK di ultima generazione che è stato migliorato per migliorare ulteriormente non solo le performance ma anche i consumi e il confort. Una Cayman S con dotazione sportiva accelera da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi e migliora quindi di 0,2 secondi il risultato ottenuto dal modello precedente. In termini di efficienza le nuove sportive a due posti, a fronte di prestazioni più elevate, sono più parsimoniose nei consumi del 15%, raggiungendo valori di 7,7 l/100 km e 180 g/km, Quali sono le più grandi novità a livello di equipaggiamenti? «La Cayman ora viene equipaggiata con cerchi in lega da 19 pollici e per la prima volta sono disponibili anche ruote in lega da 20 pollici. Per la prima volta la nostra sportiva a due posti è disponibile con l’Adaptive Cruise Control (ACC) e con il sistema audio Burmester sviluppato appositamente per la Cayman. Grazie all’esperienza sviluppata su Panamera, Cayenne e 911 siamo riusciti a mettere a punto un impianto audio eccellente che può contare su 12 altoparlanti. Il peso complessivo dell’impianto è di soli 6,5 kg.» Come siete riusciti ad ottenere una scocca molto più rigida e molto più leggera della precedente? «Abbiamo utilizzato la base tecnica della nuova Boxster, che ha già di per sé una grande rigidità, andando a rinforzarne la struttura in alcuni punti. Alcuni di questi interessano la zona posteriore dato che Cayman utilizza un portellone posteriore molto esteso. La struttura della vettura si compone di acciaio e alluminio. Per legare questi due materiali, che come ben noto non vanno d’accordo, abbiamo utilizzato la tecnica dello stampaggio e della saldatura attraverso collanti di derivazione aeronautica. In questo modo riusciamo ad aumentare moltissimo la rigidità.» La Cayman in futuro potrebbe adottare un propulsore a quattro cilindri o un powertrain ibrido? «Attualmente offriamo queste due varianti di motori che a nostro avviso soddisfano pienamente le aspettative dei clienti. Il downsizing è una filosofia che Porsche ha sempre portato avanti. Per esempio siamo passati dal boxer da 2.9 litri a quello da 2.7. Al momento non sappiamo ancora se ci sarà un quattro cilindri per la Boxster o per la Cayman e lo stesso discorso vale per l’ibrido. Al momento abbiamo utilizzato la tecnologia ibrida su Panamera e Cayenne e investiamo molto in questo campo. Infatti entro fine anno arriverà una sorpresa in questo campo…» 27 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Bernhard Maier: «Nel 2012 Porsche ha ottenuto i risultati migliori della sua storia» di Emiliano Perucca Orfei | Bernhard Maier, Member of the Executive Board Sales and Marketing di Porsche, ci ha illustrato i risultati da record ottenuti dalla Casa di Zuffenahusen nel 2012, ma ci ha parlato anche della nuova Cayman e delle sfide future del marchio tedesco I n occasione della presentazione internazionale della nuova Porsche Cayman organizzata sulla pista di Portimao, in Portogallo, abbiamo avuto modo di parlare in maniera 28 Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica approfondita dei risultati commerciali da record ottenuti dalla Casa di Zuffenhausen con Bernhard Maier, Member of the Executive Board Sales and Marketing di Porsche. Il 2012 è stato un anno da record per Porsche. In quale misura? «Poche settimane fa Porsche ha ottenuto i risultati di maggior successo della sua storia. Nel 2012 abbiamo venduto più di 141.000 vetture nuove. Il record di consegne del 2009 è stato superato con un risultato migliore nella misura dell’84%, ottenuto per di più in soltanto tre anni. Il record raggiunto nel 2011 invece è stato superato di quasi il 20%. Nel 2012 una Porsche su quattro è stata consegnata a clienti degli Stati Uniti, più di un terzo delle nostre sportive invece è stato venduto in Europa. In Germania le vendite sono aumentate del 17%, arrivando a quasi 17.500 unità vendute. La crescita è stata ottenuta ancora una volta sul mercato cinese dove abbiamo registrato un aumento superiore al 28%, arrivando ad immatricolare più di 31.200 vetture». Cosa vi aspettate dal 2013? «La domanda a livello mondiale si mantiene molto forte anche nel 2013. A gennaio infatti con più di 12.000 consegne, quasi 2.500 unità in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, siamo riusciti a realizzare un aumento del 25%. Cosa ci aspettiamo quindi per il futuro? L’andamento economico a livello mondiale è sempre caratterizzato da molta insicurezza, quindi diventa molto difficile formulare una previsione precisa per il 2013. È anche chiaro che i ritmi di crescita a due cifre che abbiamo appena illustrato, tra il 15 e il 25%, non potranno durare per sempre nel futuro. Quindi ci stiamo preparando perché i prossimi mesi saranno, anche per Porsche, una grande sfida. Tuttavia siamo fiduciosi di poter continuare a guidare la nostra Azienda con successo durante il 2013 e quindi rimaniamo fedeli ai nostri obiettivi strategici. Negli ultimi mesi ci siamo preparati in modo da poter reagire tempestivamente a tutte le possibili reazioni del mercato.» La crisi economica pone quindi nuove sfide per Porsche. Questo può creare ulteriori possibilità di crescita? «Oltre ai rischi che tutti conosciamo, questo periodo ci offre anche delle opportunità. Innanzitutto sappiamo che le 29 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito previsioni per quanto riguarda la nostra fascia di mercato sono positive almeno a medio e a lungo termine. La domanda di mobilità individuale infatti aumenterà quest’anno tanto che da 70.000 milioni di auto se ne venderanno circa 100.000 milioni se le previsioni sono corrette. Per Porsche questo dato è importantissimo perché il segmento premium ne beneficerà in modo esponenziale.» «Porsche inoltre in questo momento ha a disposizione l’offensiva di prodotto più ampia dei suoi 64 anni di storia. Solo 14 mesi fa alla fine del 2011 abbiamo lanciato la settima generazione della Porsche 911, a metà del 2012 abbiamo presentato la nuova Boxster e 30 Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica adesso portiamo sul mercato la nuova Cayman. Quest’anno inoltre sono in programma anche i lanci della nuova Macan e della 918 Spyder.» La crescita di un’Azienda come Porsche si è tradotta anche nella creazione di nuovi posti di lavoro? Avete in programma nuove assunzioni per il futuro? «Porsche nel giro di tre anni ha aumentato i suoi dipendenti del 40%. Oggi abbiamo circa 17.000 dipendenti e questo significa che dall’inizio del 2010, in soltanto due anni, abbiamo creato circa 5.000 nuovi posti di lavoro. Nei prossimi cinque anni, si prevede di creare altri 3.000 posti di lavoro. Porsche affronterà quindi le sfide del futuro in maniera sicura. Attualmente investiamo più di 1 miliardo nelle nostre infrastrutture. Questi capitali sono stati destinati per esempio all’ammodernamento del nostro centro di sviluppo a Weissach, all’aggiornamento del nostro sito produttivo di Zuffenhausen e all’ampliamento della nostra fabbrica di Lipsia per la produzione della prossima Macan, ma anche al rafforzamento della nostra rete di vendita a livello mondiale.» Perché è così importante per Porsche tornare con decisione all’interno del Motorsport? «I progetti della Porsche per il futuro prevedono un ampliamento della nostra partecipazione all’interno del Motorsport. Lo sport automobilistico infatti rappresenta l’origine del nostro marchio ed è la radice del marchio Porsche Intelligent Performance. Per Porsche inoltre lo sport automobilistico è sempre stato il laboratorio di sviluppo per le nostre vetture di serie. Ecco perché dal 2014 ci presenteremo ancora una volta con una squadra tutta nostra alla 24 Ore di Le Mans. Per prepararci a questo obiettivo già quest’anno ci presenteremo al via con una Porsche 911 GT3, mentre grazie alla nuova Porsche 911 991 GT3 Cup abbiamo nuovamente un’auto da corsa affascinante e competitiva per le gare clienti.» La 911 rimane qualcosa di unico all’interno della gamma Porsche... «Nella storia Porsche ci sono tre numeri importantissimi: nove, uno e uno. La 911 come nessun altro modello è sinonimo del marchio Porsche e per questo motivo rimane la nostra icona per eccellenza. Tutto ciò che caratterizza una sportiva Porsche lo si ritrova allo stato puro nel nostro modello più classico. Detto in altre parole, in ogni modello Porsche si ritrova un po’ del DNA della 911. Nel 1963 la 911 fu presentata per la prima volta al pubblico di tutto il mondo, quindi nel 2013 festeggiamo il 50° anniversario di questo modello. L’anniversario naturalmente sarà celebrato con numerosi eventi interamente dedicati alla 911, organizzati durante tutto l’arco dell’anno.» Qual è il rapporto di vendita tra Cayman e Boxster? Qual è la clientela tipo che si rivolge a queste vetture? «La Cayman rappresenta il 45% delle vendite rispetto alla Boxster. Con questi modelli crediamo di essere riusciti a conquistare il 20% di nuovi clienti.» Quali sono gli optional più ordinati dai clienti? «Attualmente molti clienti richiedono il cambio automatico a doppia frizione PDK, anche se non siamo ancora ai livelli percentuali di quanti lo scelgono sulla 911. Il climatizzatore automatico viene ordinato molto spesso, così come la vernice metallizzata.» Quanto pesano gli optional sul prezzo di acquisto finale? «Gli optional scelti dai clienti pesano di solito per un 10-20% sul prezzo di acquisto. Anche se queste percentuali variano molto da mercato a mercato. In Germania e nei Paesi più sviluppati dell’Europa, si può arrivare ad un livello di optional che arriva anche al 25% superiore rispetto al prezzo di listino, negli Usa invece siamo intorno al 15% in più.» 31 PROVA SU STRADA Citroen DS3 Cabrio Sportiva all’aria aperta di Francesco Paolillo | Con l’arrivo della primavera si affaccerà sul mercato la nuova DS3 Cabrio, versione a cielo aperto della fortunata compatta-chic Citroën. Prezzi a partire da 18.950 euro e motorizzazioni diesel o benzina 32 33 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica L ’inverno mite di Valencia è come un anticipo di primavera per chi come noi arriva dal nord Italia. I 18° indicati dal termometro del computer di bordo sono un toccasana per lo spirito, e permettono di assaporare vizi e virtù della nuova Citroën DS3 Cabrio. Ma iniziamo dal principio. Com’è… anzi cos’è E’ la nuova Citroën DS3 in versione cabrio, o sarebbe meglio dire con capote scorrevole, versione a cielo aperto della fortunata e venduta (200.000 pezzi consegnati in soli due anni) compatta premium francese. Fuori cambia poco, e meno male, anche perché il look è certamente uno degli aspetti maggiormente apprezzati della DS3. Le modifiche sono da ricercarsi nella parte alta dell’abitacolo, con il tetto in tela fornito dalla tedesca Webasto (marchio storico nel campo delle capote e tetti apribili) che fa l’occhiolino al tetto rigido della versione berlina, mentre al posto del lunotto bombato, che caratterizza la versione chiusa, ne troviamo uno più piccolo con due fasce di tessuto laterali a dissimularne le dimensioni. La modifica è quasi ininfluente in termini di peso, con soli 25 kg in più della versione berlina, mentre non intacca le capacità torsionali del telaio. Nuovi anche i gruppi ottici posteriori a Led che hanno la particolarità, una volta accesi, di creare un effetto 3D inusuale e piacevole, mentre un fregio cromato percorre la parte bassa del lunotto e serve da appiglio per l’operazione di chiusura del cofano bagagli. Immutato il muso con bocca e occhi da squalo, e intatta anche la “pinna” laterale. Dunque anche le dimensioni esterne non cambiano di un solo cm, per cui la DS3 è lunga 3.948 mm e larga 1.715 (199 all’altezza dei retrovisori), mentre è alta 1.483 mm. …e dentro L’ambiente chic e ricercato della berlina non trova particolari differenze sulla versione cabrio, che ha il rivestimento interno del tetto molto simile a quello della versione “chiusa”, ma un pulsante 34 posizionato sulla plafoniera permette di modificare tale sensazione. Una leggera pressione sul comando e il tetto inizia a scorrere indietro, come se fosse un tetto apribile panoramico, un secondo tocco e anche il lunotto si abbassa e si ripiega al di sotto della capote. In tale configurazione la visibilità posteriore diminuisce drasticamente, e per eventuali manovre ci si deve affidare totalmente ai sensori di parcheggio. Il colpo d’occhio del guidatore è paragonabile a quello che si presenterebbe al posto di guida della berlina, con un cruscotto piacevole, realizzato con materiali di qualità e dagli assemblaggi accurati. La posizione di guida ottimale è facilmente raggiungibile attraverso le regolazioni del sedile, che per i nostri gusti rimane sempre un po’ troppo alto per quanto riguarda il piano di seduta, mentre imbottitura generosa e supporti laterali consistenti ma non esagerati, rendono l’insieme particolarmente accogliente. Lo spazio a bordo della DS3 Cabrio è più che abbondante per chi siede sui sedili anteriori, mentre lo spazio per chi occupa il sedile posteriore è ottimo in lunghezza e in altezza, meno in larghezza. I cinque posti omologati da Citroën, che sono una rarità nella categoria, sono credibili solo nel caso in cui il terzo incomodo sia un bambino (degna di nota la presenza degli attacchi isofix per eventuali seggiolini). Da notare che la particolare forma del cruscotto davanti al passeggero, con il vano portaoggetti che seppur di volume generoso è molto sagomato, lascia ampio spazio alle gambe di chi siede alla destra del guidatore, e permette di far avanzare notevolmente il sedile, lasciando margine alle articolazioni inferiori di chi siede dietro. Comode le maniglie posizionate sul montante centrale, che servono nelle manovre di uscita, ma anche per tenersi ed evitare di essere sballottati a destra e sinistra, se il guidatore è un emulo di Loeb! Diverso trattamento per chi siede alla destra del “mancato pilota”, non ci sono appigli e bisogna confidare solo nella buon contenimento offerto dal sedile. Comodo e ampio il bracciolo posizionato tra i due sedili anteriori, ma solo nell’uso autostradale o nel caso in cui la nostra DS3 sia dotata di cambio automatico, infatti durante i cambi marcia è facile che crei qualche impedimento al braccio destro. Il volante è bello 35 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica con filtro antipolline, il Pack Chrome (particolari cromati sulla carrozzeria), leva freno a mano e volante in pelle con inserti in metallo e l’illuminazione soft. La più dotata è però la versione Sport Chic, che per 24.250 euro mette a disposizione oltre ai cerchi da 17 pollici con trattamento diamantato, il climatizzatore automatico con filtro antipolline ai carboni attivi, il doppio terminale di scarico cromato e il sedile passeggero regolabile in altezza. Come per tutte le Citroën della serie DS, la disponibilità di optional aggiuntivi è davvero ampia, mentre le possibilità di personalizzazione estetica sono quasi infinite. preferiscono le motorizzazioni a gasolio, è disponibile una DS3 Cabrio con motore 1.6 E-HDI 90 da 92 CV. Motorizzazioni Sospensioni e Freni La DS3 Cabrio che abbiamo guidato è la top di gamma, dotata del quattro cilindri a benzina THP 1.6 litri da 156 CV (115 kW) a 6.000 giri, ma esistono anche una versione intermedia motorizzata con il VTI, sempre 1600, da 120 CV, e una entry level con il 1200 VTI da 82 CV. Se invece si da vedere e realizzato con materiali di qualità, si impugna bene, ma come gran parte dei volanti moderni, è sagomato in maniera ottimale solo se si tengono le mani sulle 9 e 15, mentre durante le manovre da fermo o semplicemente quando si affrontano curve particolarmente strette, per esempio dei tornanti, il look mette in secondo piano la praticità. Abbastanza comode, ma quasi del tutto coperte dalle razze dello stesso, le due leve multifunzione per autoradio e cruise control, poste sotto al devio luci, si riescono ad utilizzare al meglio solo dopo un breve apprendistato. Vano bagagli Considerando il volume totale del bagagliaio della DS3 Cabrio, il giudizio non può che essere lusinghiero, anche senza usufruire della volumetria aggiuntiva offerta dalla possibilità di abbattere lo schienale posteriore (nelle porzioni 1/3 – 2/3), i 245 litri a disposizione rappresentano un record per la categoria, ma è il come accedervi che 36 Trasmissioni La piccola francese prevede tre tipologie di cambio, un cinque marce per le versioni dotate dei motori a benzina da 82 e 120 CV, un sei marce manuale per il THP da 156 CV, mentre la motorizzazione a gasolio monta un sei marce a comando manuale-pilotato con inserimento automatico o manuale (attraverso leva o paddle al volante) dei sei rapporti. Per tutta la gamma DS3 Cabrio sono previste sospensioni anteriori MacPherson, mentre posteriormente sono installate delle traverse “deformabili”. Naturalmente gli assetti sono dedicati, e studiati in funzione delle prestazioni garantite dalle differenti motorizzazioni. Anche gli impianti lascia qualche perplessità. Il movimento a pantografo del cofano bagagli è pratico, ma l’apertura che permette l’accesso è di dimensioni ridotte e per di più obbliga a chinarsi eccessivamente. Va però detto che la potenziale clientela interessata a questo genere di auto, Mini e Fiat 500 insegnano, sembra poco interessata a questo aspetto. Dotazione La DS3 Cabrio si può ordinare in vari allestimenti, denominati: Chic, So Chic e Sport Chic. I primi due si possono inoltre integrare con il pacchetto Perfo, che comprende oltre ai cerchi da 17 pollici, anche i sedili sportivi e la pedaliera in alluminio. L’allestimento di serie è decisamente ricco anche nella versione “base”, e comprende il doppio airbag, ABS, climatizzatore manuale e vetri elettrici, oltre al regolatore di velocità e all’impianto stereo con CD/Mp3 con comandi al volante. Passando alla versione So Chic, si aggiungono alla lista i cerchi in lega da 16 pollici, il climatizzatore 37 38 39 frenanti seguono questa logica, per cui all’accoppiata dischi da 266 mm – tamburi della 1200, si contrappongono i dischi da 266 mm - dischi da 249 mm, della diesel, per arrivare ai dischi da 283 mm – 249 mm delle versioni più potenti a benzina. Naturalmente tutte le Citroën DS3 Cabrio montano di serie l’ABS e l’ ESP, con in più il sistema AFU che sovraintende alle frenate improvvise e accende automaticamente le luci d’emergenza nel caso in cui si freni in maniera brusca. Come va La cura dei dettagli estetici e dell’abitacolo, é proseguita anche nella definizione della dinamica di guida della DS3 Cabrio, silenziosa e confortevole quando si va a passeggio, precisa e piacevolmente aggressiva quando si vuole “guidare” veramente. Tutto sulla DS3 asseconda i desideri di chi la guida. Il motore sovralimentato da 156 CV è fluido e silenzioso nell’uso tranquillo, ma ha doti di ripresa e accelerazione decisamente brillanti, quando viene richiesta maggiore potenza, come 40 Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica “ Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito in fase di sorpasso. Non è importante dove si trovi l’ago del contagiri, 2.000 o 4.000 per il quattro cilindri è la stessa cosa, e la spinta è vigorosa sempre e comunque. Il cambio a sei marce non è fulmineo negli innesti, ma è preciso e non ha mai incertezze, mentre la frizione è robusta e ben modulabile. Il misto è terreno di conquista per la piccola francese, che è dotata di un assetto che pur non intaccando il comfort dei passeggeri, riuscendo a smorzare al meglio le sconnessioni dell’asfalto, riesce a tenere il ritmo anche se chi si trova alla guida pensa di guidare in una prova speciale del Rally di Montecarlo. Il muso si inserisce rapidamente e in maniera precisa, mentre il retrotreno allarga quel tanto da aiutare a chiudere più rapidamente la curva, magari pelando per una frazione di secondo il pedale del gas. Buona la trazione sia in percorrenza che in uscita di curva, ottima la sensazione di appoggio sia nelle curve strette che sui curvoni autostradali. La frenata è perfettamente modulabile e decisamente potente, con l’ABS che si fa sentire solo quando facciamo gli emuli… del solito Loeb. Basandoci su quanto ci dice il computer di bordo I consumi dichiarati, sempre decisamente in maniera ottimistica, sono nella realtà di circa 6,5 litri per 100 km, andando a spasso, 10 – 12 litri … quando si è in prova speciale! A cielo aperto Dopo aver goduto delle prestazioni del quattro cilindri e del telaio della DS3 Cabrio, che a quanto ci è apparso mantiene tutte le caratteristiche di rigidità torsionale rispetto a quello della berlina, ci concentriamo su quello che è l’aspetto principale per una cabrio, e cioè la guida a cielo aperto. Un colpetto al pulsante che comanda la capote, ed eccoci a viaggiare con il sole in fronte. Il fatto che di colpo ci si trovi a contrastare il rumore del traffico e dell’aria, alzando il volume della radio, Il misto è terreno di conquista per la piccola francese, che è dotata di un assetto che pur non intaccando il comfort dei passeggeri, riuscendo a smorzare al meglio le sconnessioni dell’asfalto, riesce a tenere il ritmo 41 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Prove significa che l’insonorizzazione del tetto è davvero efficace e ben studiata. Fino ai 60/70 km/h l’aria che entra nell’abitcolo non crea particolare disturbo, ma se si decide di viaggiare con il vento nei capelli anche in autostrada, bisogna prepararsi a qualche compromesso con i vortici d’aria che arrivano da dietro le spalle. Ma le cabrio, quando sono aperte, vanno godute ad andature da passeggio, e in questo caso specifico la DS3 non fa eccezione. Eccoci allora a usufruire delle indicazioni del navigatore satelittare che ci accompagna per il centro di Valencia, che senza un tetto sulla testa è ancora più bella. In conclusione Definire cabriolet vera e propria la DS3 Cabrio è forse ottimistico, come lo è per una concorrente 42 43 44 45 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito diretta quale la Fiat 500C. Il fatto che i montanti del tetto e i vetri posteriori siano fissi, la dicono lunga su questa affermazione. È anche vero, però che tale caratteristica lascia integre le doti telaistiche e di guidabilità che tanto apprezziamo della piccola francese, pur consentendo di guidare con il vento nei capelli e il sole in fronte, caratteristica decisamente piacevole. Un colpo al cerchio e uno alla botte, per una compatta chic che guadagna ancora punti in esclusività e immagine. 46 Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU: Citroen DS3 Cabrio Listino » Test Drive » Caratteristiche tecniche » Finanziamenti » Guarda tutti gli allestimenti » Trovala dai concessionari » 47 48 49 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica riguarda la gamma a gasolio è disponibile un 1.6 e-HDi, un turbo diesel common-rail con sistema Start&Stop di ultima generazione, che viene offerto in abbinamento ad un cambio manuale pilotato, ovvero un cambio automatico particolare. Da luglio in ogni caso la motorizzazione diesel sarà disponibile anche con il classico manuale a cinque rapporti». Marco Freschi: «Citroen DS3 Cabrio introduce innovazioni uniche» di Francesco Paolillo | Marco Freschi, Responsabile Ufficio Stampa Citroen Italia, approfondisce gli aspetti più innovativi e le caratteristiche peculiari della nuova Citroen DS3 Cabrio, versione en plein air della segmento B premium francese I n occasione del test internazionale della Citroen DS3 Cabrio, abbiamo avuto modo di approfondire le innovazioni e le caratteristiche della nuova vettura en plein che entra a far parte della gamma premium DS con 50 Marco Freschi, Responsabile Ufficio Stampa Citroen Italia. La gamma DS3 si amplia con l’arrivo della versione Cabrio. Quali sono le peculiarità di questa nuova versione? «La nuova Citroen DS3 Cabrio prende tutto il meglio della DS3 berlina, e quindi la sportività, l’agilità, lo stile e la grande possibilità di personalizzazione che ne hanno decretato il successo, ma riesce a raggiungere livelli ancora più alti grazie alla presenza di questo tetto apribile di qualità premium». «Questo tetto infatti può essere aperto elettricamente in soli 16 secondi e anche in movimento fino a 120 km/h di velocità, una possibilità fino ad ora mai vista nel mondo delle cabrio. Inoltre è molto facile da utilizzare ed è stata concepito prestando particolare cura all’impermeabilizzazione e all’acustica della vettura». «DS3 Cabrio introduce altre innovazioni nel mondo delle cabrio. Per esempio è l’unica cabrio ad offrire la possibilità di ospitare a bordo fino a cinque passeggeri ed offre il bagagliaio più ampio della sua categoria. La DS3 Cabrio è quindi una vettura che mette al centro sì il piacere di guidare, quando è possibile con la capote aperta, ma anche un’auto molto razionale e funzionale, grazie ai cinque posti e al bagagliaio che offre 245 litri di capacità, un valore molto vicino a quello registrato sulla più tradizionale DS3 berlina». Quali motorizzazioni verranno riservate alla DS3 Cabrio? «La gamma motorizzazioni al momento del lancio si compone di tre benzina, tra cui spicca il nuovissimo tre cilindri 1.2 da 82 CV che offre valori di consumo davvero molto contenuti e che si dimostra adatto anche ai neopatentati. Poi sarà offerta a listino un’unità 1.6 aspirata da 120 CV, ma chi desiderasse prestazioni più brillanti può sempre scegliere l’1.6 turbo THP da 155 CV, che rappresenta il top di gamma per quanto riguarda le prestazioni della gamma benzina». «Per quanto In quanti allestimenti verrà offerta la DS3 Cabrio? «La DS3 Cabrio prevede tre livelli di allestimento. Chic è il modello base, poi troviamo la versione So Chic, mentre la Sport Chic è quella più completa. Partendo da ognuno di questi allestimenti poi ci sono un milioni di combinazioni possibili per quanto riguarda la personalizzazione». «Sono disponibili per esempio 7 tinte di carrozzeria e 3 tipologie di colori per il tetto ripiegabile, ovvero un nero classico, un blu molto intenso e particolarmente elegante, oltre ad una trama che riporta il logo DS, davvero molto chic». «La personalizzazione continua all’interno, dove per i rivestimenti si può scegliere per esempio tra la pelle, il velluto o l’Alcantara. Ci sono quasi un milione di combinazioni possibili, quindi la DS3 Cabrio offre veramente la possibilità di personalizzare la vettura secondo i propri gusti personali». 51 PROVA su strada Volkswagen Maggiolino Cabriolet Benvenuta primavera! di Alfonso Rago | Grande fascino, stile unico: si rinnova una delle icone mondiali a quattro ruote, con originali soluzioni interne abbinate a motori dall’anima sportiva e possibilità quasi infinite di personalizzazione. Il nuovo Volkswagen Maggiolino Cabriolet arriva in Italia a partire da 23.800 euro 52 53 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito S pesso, è davvero questione di attimi: per esempio, quanto ci vuole per capire che siamo fuori dell’inverno ed è finalmente arrivata primavera? Basta poco: intuire che il cielo ha un colore diverso, che l’aria profuma di fiori, che il sole scalda di più. Pochi secondi: meno di dieci (9,5 nel nostro caso), quelli che servono per aprire il tetto del nuovo Volkswagen Maggiolino Cabriolet e porsi in sintonia perfetta con il mondo circostante. Il suo equivalente, tra le due ruote, si chiama Vespa: come lo scooter Piaggio, indifferente al passare del tempo, anche il Maggiolino ha valicato indenne i decenni, salutato l’avvento del nuovo millennio, accompagnato senza apparente 54 Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica affanno le trasformazioni della storia e dei tempi nuovi. Oltre 21 milioni di esemplari prodotti in 65 anni sono la conferma della bontà del progetto; e quando poi si punta l’attenzione sulla versione cabriolet, difficile non restare sopraffatti dai ricordi e dalle emozioni. Complice anche Volkswagen, che alla premiere dinamica del Maggiolino Cabriolet di terza generazione ha portato l’antenata Type 1303, ancor oggi charmant e capace di far girare la testa al suo passaggio. Ma protagonista assoluta della scena è il nuovo Maggiolino Cabriolet “firmato” da Walter de Silva, Responsabile Design del Gruppo Volkswagen, e prodotto negli stabilimenti di Puebla, in Messico. Diversi i punti che rivelano la parentela con la progenitrice: come nella versione Coupé, la matita di de Silva esalta le forme tondeggianti, i tipici gruppi ottici ed i parafanghi sporgenti, che oggi sembrano usciti da un libro dei ricordi; ed anche la capote si richiama al primo modello, visto che si nasconde dietro i sedili con un cinematismo a “K” molto simile all’originale. Cinque versioni e tre modelli speciali Al momento dell’ordine è possibile scegliere fra cinque versioni (Maggiolino, Design, Design Exclusive, Sport e Sport Exclusive) e tre modelli speciali (50s Edition, 60s Edition e 70s Edition), che resteranno in gamma fino a tutto il 2013. La gamma si completa con dodici colori di carrozzeria e due per la capote, undici rivestimenti diversi, in tessuto e in pelle, dodici modelli di cerchi, innumerevoli dotazioni, tecniche ed estetiche, e con motori benzina e diesel con livelli di potenza compresi tra 105 e 200 CV. Tutti sovralimentati, i propulsori sono disponibili a richiesta in abbinamento a cambi a doppia frizione a 6 e 7 rapporti. Con 4.278 mm, il nuovo Maggiolino Cabriolet è 152 mm più lungo e 84 più largo (siamo a 1.808 mm, specchietti retrovisori esterni esclusi) rispetto alla New Beetle. Poiché nel contempo la Cabriolet è stata abbassata di 29 mm, portando l’altezza a 1.473 mm, il Maggiolino in questa conformazione appare grintoso e sportivo già 55 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica l’azionamento elettrico della capote, rivestimento per la capote ripiegata che protegge dalla polvere, alzacristalli elettrici, sistema audio RCD 310 (otto altoparlanti, lettore CD, riproduzione MP3, doppio sintonizzatore e interfaccia AUXIN), luci diurne, controllo elettronico della stabilizzazione, compresi differenziale a bloccaggio elettronico con dispositivo di assistenza in frenata e sistema di assistenza nelle partenze in salita, sistema di airbag per testa e torace anteriori e laterali e roll-bar attivo. Inoltre, per la prima volta su un Maggiolino Cabriolet, sono disponibili a richiesta fari bixeno, sistema di chiusura e avviamento automatici (Keyless Access), illuminazione ambiente multicolore, sistema audio Fender da 400 watt con subwoofer, climatizzatore automatico, diversi sistemi di radio-navigazione, cerchi in lega leggera fino a 19 pollici e gli speciali strumenti supplementari sulla plancia (cronometro, temperatura dell’olio, pressione di sovralimentazione) che nelle proporzioni, rafforzate anche dalla possibilità di montare ruote grandi, fino a 19”. Inedito lo spoiler posteriore di serie, che svolge anche una funzione aerodinamica per il Maggiolino Cabriolet che, a seconda dei motori, può toccare i 223 km/h. Come già sulla New Beetle Cabriolet, anche il Maggiolino Cabriolet monta un sistema di protezione roll-bar di serie: i due elementi estraibili ed invisibili che lo compongono, si sono evoluti sotto molti punti di vista e consentono ora di dotare la cabriolet, nonostante siano integrati dietro il divano posteriore, di uno schienale dei sedili abbattibile sdoppiabile in modo simmetrico, consentendo anche il trasporto di oggetti lunghi. Superando una determinata accelerazione trasversale o un’inclinazione della vettura, i roll-bar, comandati dalla stessa unità centrale di attivazione dell’airbag, fuoriescono in pochi millesimi di secondo dietro i poggiatesta 56 aggiungono una nota distintiva ulteriore ad un modello che fa della distinzione il suo elemento peculiare. Si parte da 23.800 euro L’arrivo sul mercato italiano della nuova vettura è fissato per il prossimo marzo, abbinato all’ormai immancabile week end di porte aperte presso la rete vendita Volkswagen. Il listino del Maggiolino Cabriolet parte dai 23.800 euro della versione entry level 1.2 TSI Design ed arriva fino ai 32.600 euro della 2.0 TDI Sport DSG. I prezzi sono ovviamente al netto delle infinite possibilità di personalizzazione, che Volkwagen propone ai suoi clienti. Spicca nel pacchetto di optional la possibilità di scelta degli speciali pacchetti 50’s, 60’s e 70’s, dal costo di 3.000, 3.000 e 3.700 euro, che corrispondono alle tre versioni speciali ispirate allo stile ed alla modo di quei decenni, attraversati dal Maggiolino sempre da protagonista. posteriori. Il roll-bar fa parte di un pacchetto di misure studiate per garantire alla vettura una sicurezza passiva ai massimi livelli: l’adozione di una struttura tubolare nel bracciolo della porta, montanti anteriori rinforzati (+ 0,5 mm di spessore della lamiera) e longheroni profilati resistenti. Tutte dotazioni che proteggono i passeggeri in caso di impatto frontale o di ribaltamento della vettura, abbinate a dotazioni di sicurezza passiva con airbag anteriori e laterali per testa e torace. Tutte queste misure di rinforzo rendono Maggiolino Cabriolet più pesante di 114 kg rispetto alla versione coupé. A richiesta, si può montare un frangivento che consente anche lunghi viaggi a capote aperta, anche se ovviamente così non consente di utilizzare il divano posteriore; quando non lo si usa, lo stesso frangivento trova riparo nello specifico scompartimento nel bagagliaio. Tutti gli allestimenti prevedono di serie 57 58 59 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica Combinazione di motori e scelte dinamiche Le due motorizzazioni d’accesso (benzina e diesel da 105 CV) sono disponibili in abbinamento alle tre linee di allestimento Maggiolino, Design e Design Exclusive, mentre gli allestimenti Sport e Sport Exclusive non sono disponibili per queste motorizzazioni. Tutte e cinque le linee di allestimento possono essere abbinate ai due livelli di potenza intermedi (140 e 160 CV) mentre il propulsore al top di gamma (200 CV) è disponibile solo per le versioni Sport e Sport Exclusive. Sull’avantreno, Maggiolino Cabriolet monta sospensioni McPherson con molle elicoidali e ammortizzatori telescopici e sul retrotreno, l’asse posteriore, ripreso dalla Golf e riadattato per questa vettura con sospensioni multilink a quattro bracci, garantisce grandi standard di comfort e maneggevolezza. Le due versioni più aggressive, da 160 e 200 CV, sono equipaggiate di serie del sistema XDS: il differenziale elettronico a bloccaggio trasversale, in curva a velocità elevata lavora sulla ruota “scarica”, interna alla curva, con interventi mirati sui freni ottimizzando la trazione. Appena il sistema elettronico rileva una velocità eccessiva della ruota anteriore interna alla curva, il controllo elettronico della stabilizzazione genera su tale ruota un’adeguata pressione frenante, per ripristinare la trazione ottimale. L’XDS funge così da differenziale a bloccaggio trasversale, che consente di compensare il sottosterzo nella marcia in curva a velocità elevata. Interni che fanno la differenza Gli interni della Cabriolet confermano gli alti standard già apprezzati sulla versione Coupé, in cui la qualità delle componenti si abbina ad una riuscita operazione di recupero delle migliori soluzioni già apprezzate in passato. Una sorta di operazione nostalgia, ovviamente aggiornata e resa attuale. Troviamo così la plancia in tinta con la carrozzeria, il disegno del volante a razze ispirato ai bei tempi andati, il cassettino portaoggetti che conserva una certa scomodità 60 d’accesso. Il guidatore si trova davanti tre strumenti circolari (contagiri, tachimetro con display multifunzione, indicatore livello carburante). Dall’allestimento Design, le bocchette di aerazione regolabili e la strumentazione sono impreziosite da cromature, finitura che caratterizza i sistemi audio e di navigazione sistemati al centro della plancia, il pomello della leva del cambio ed il tasto per avviare il motore, disponibile in opzione. In termini di spazio, l’abitabilità appare ottima nei posti anteriori: sedili di taglio sportivo ma molto accoglienti, tanti vani per gli oggetti indispensabili a bordo, eccellente qualità di materiali, componenti e accoppiamenti, come da standard Volkswagen. Pensata soprattutto per un uso in coppia, Maggiolino Cabriolet agli eventuali passeggeri posteriori propone un sedile che non entrerà nel Guinness World Record, come pure appare sufficiente ad un paio di trolley, e poco altro, lo spazio del bagagliaio in formato standard, il cui accesso oltretutto avviene attraverso un portello taglia XXXS. Anche questo, evidentemente, è un omaggio alla tradizione. Piacere di guida en plein air A bordo non si riesce a resistere: la voglia di aprire la capote prevale su ogni considerazione dettata dalla prudenza climatica. Allora via: si spinge spingere la leva vicino al retrovisore interno, ed il gioco è fatto! L’operazione d’apertura avviene, come detto, in un tempo inferiore ai 10 secondi ed è possibile eseguirla anche con vettura in movimento, a patto di non superare i 50 km/h; quando il tetto arriva a fine corsa, sullo schermo del computer, una scritta ci informa che siamo un tutt’uno con l’ambiente esterno. Un avviso del quale si potrebbe fare a meno, visto che la certezza di essere a cielo aperto arriva da qualche sussurro d’aria avvertito a livello cervicale, spiffero che può essere contrastato (ma purtroppo non del tutto eliminato) utilizzando il frangivento e tenendo chiusi i finestrini. Niente di drammatico, intendiamoci, anche perché l’effetto scenico di guidare con la capote chiusa vale il piccolo sacrificio. Sia in configurazione aperta che chiusa, 61 62 63 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito il Maggiolino Cabriolet si rivela perfettamente insonorizzato, anche se mosso da un propulsore diesel. Di solito, l’abbinamento cabriolet con motore a gasolio non è tra i più felici, almeno in termini acustici. Nel nostro caso, ci siamo dovuti ricredere, visto che il 2.0 TDI da noi provato si è rivelato silenzioso ed esente da vibrazioni. Un common rail da 140 CV offerti a 4.200 giri, che fa dell’elasticità la sua arma migliore, grazie alla coppia da 320 Nm disponibili a partire da 1.750. Abbinato al cambio DSG a 6 marce e doppia frizione, permette una guida tranquilla ad andatura da passeggio, ma sfodera anche un bel caratterino quando gli si chiede di esibire la muscolatura. Ottimi i freni, con interventi quasi al centimetro e pienamente modulabili, grazie al pedale dalla corsa regolare. Ma a stupire è stata soprattutto la capacità di Maggiolino Cabriolet di affrontare le curve della riviera francese senza alcun imbarazzo o reazione isterica: tutto merito delle sospensioni posteriori multlink, presenti sulla variante coupé sono solo nella versione top di gamma 2.0 TSI Sport e qui estese a tutta la gamma. Una presenza che infonde sicurezza al pilota e gli permette di concentrarsi al meglio sul panorama che gli scorre intorno, senza dover temere brutti scherzi dalla vettura. Che poi è quel che chiede ogni utilizzatore di una cabriolet... 64 Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU: Volkswagen Maggiolino Cabriolet Sfoglia i cataloghi in PDF Brochure Configuratore della casa » Test drive » Virtual Tour » Finanziamenti » Guarda tutti gli allestimenti » Trovala dai concessionari » 65 66 67 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Andrea Alessi: «Maggiolino e Golf R: cabrio ideali per il pubblico italiano» di Alfonso Rago | Abbiamo parlato del Maggiolino Cabriolet e della Golf R Cabriolet con Andrea Alessi, Direttore di Volkswagen Italia L aureato in Ingegneria Aeronautica e con una lunga esperienza nel settore, Andrea Alessi ha assunto lo scorso ottobre l’incarico di Direttore di Volkswagen Italia: a lui abbiamo chiesto di presentarci le novità ”a cielo aperto” con cui il marchio tedesco anticipa la primavera. 68 Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica Iniziamo dal Maggiolino, senz’altro il modello di maggior richiamo per il nome che eredita e la grande popolarità presso il pubblico: con quale formazione verrà proposta? «Sul mercato italiano, Maggiolino Cabriolet si presenta in due versioni e tre edizioni limitate. Le motorizzazioni si dividono tra benzina, con tre cilindrate e potenze comprese tra 105 e 200 CV, e due a gasolio, da 105 e 140 CV. Più nel dettaglio, avremo la versione Design con motori 1.2 benzina e 1.6 diesel, e la Sport, declinata nella doppia offerta benzina 1.4 e 2.0 e diesel 2.0. Inoltre, fino al prossimo dicembre, saranno in listino tre allestimenti speciali, che interpretano i decenni tra il ‘50 e il ‘70, privilegiando stile, eleganza e sportività» «Il primo, 50’s Edition “the Stylist”, raccoglie l’eredità degli anni ‘50 offrendo un total look black con sedili sportivi in pelle e plancia neri spezzati dal bracciolo centrale beige, oppure in un mix rosso e nero titanio più aggressivo, il tutto abbinato a cerchi in lega da 17 pollici e gusci degli specchietti cromati. La 60’s Edition, “the Cool”, dedicata agli anni ‘60, è la più solare, con sedili neri e celesti in tinta con il carta da zucchero che dalla carrozzeria si spande fin sulla plancia comprendendo anche volante e contorno degli altoparlanti; su questa variante, i cerchi crescono a 18 pollici, mentre l’impianto Fender da 400 watt esalta la voglia di musica a bordo. Infine, la 70’s Edition, “the Elegant”, propone interni più raffinati, con toni di marrone e grigio metallizzato abbinati a capote ed interni in pelle beige» Avrete senz’altro già delineato il profilo del potenziale acquirente di questa nuova vettura... «Il mercato italiano ha mostrato di preferire di gran lunga la versione cabrio: oltre il 60% delle Beetle vendute da noi sono proprio in tale configurazione. Confidiamo che il nuovo Maggiolino possa confermare ed anzi amplificare questa tendenza: il profilo del cliente è unisex, perché Maggiolino Cabrio piace sia agli uomini che alle donne. In termini di marketing, sono utenti urbani, trend setter per la loro capacità di incarnare le tendenze di gusto e la moda del momento. La motivazione che li spinge a scegliere questa vettura nasce dall’appagamento e dal divertimento nel guidarla, dal grande fascino delle linee abbinato alla solida qualità dei prodotti Volkswagen. La versione Design è pensata per clienti più razionali, capaci di apprezzare la dotazione essenziale ma completa; la Sport si indirizza ad utilizzatori più dinamici, che 69 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb cercano prestazioni maggiori in una vettura che fa dell’eleganza il suo biglietto da visita» Quali saranno i tempi di arrivo dai concessionari? «Maggiolino Cabriolet arriverà con la primavera, in tempo per godere le belle giornate. Pensiamo di organizzare una serie di eventi con la rete vendita a marzo. Intanto è già pronto il listino: i prezzi variano dai 23.800 euro per il Maggiolino Cabriolet 1.2 Tsi da 105 CV 70 versione Design fino ai 32.600 per la Sport 2.0 Tdi 140 cv, dotata di cambio automatico DSG a sei rapporti» Altra novità en plein air è la Golf R Cabriolet: come si presenta questa vettura molto speciale, ad iniziare dalla lettera che la distingue? «Abbiamo la prima decapottabile della linea R, lettera che da oltre dieci anni distingue nella gamma Volkswagen i modelli più potenti e performanti. La Golf R Cabriolet si inserisce a pieno titolo in quest’ambito elitario, esibendo 265 cv di potenza, 350 Nm di coppia e scatto da 0 a 100 km/h in 6,4 secondi, grazie al motore TSI 2 litri turbo benzina, con iniezione diretta e cambio DSG a sei rapporti. Su strada, questa Golf Cabriolet più potente e veloce mai prodotta di serie offre emozioni in rapida successione e senza soluzioni di continuità: un prodotto di altissima gamma, come rivela anche il livello della dotazione tecnica e dell’allestimento interno, destinato ai palati più raffinati ed ai veri intenditori» Sembra quasi uno spot per una limited edition... «In qualche modo lo è, visto che in Italia sarà possibile acquistarla solo su ordinazione, mettendo in preventivo tre mesi di attesa dalla prenotazione per averla nel garage di casa. Il prezzo non è stato ancora deciso». 71