Dott.ssa Angela Tosoni
Formatore - Esperta in Comunicazione Interpersonale e Sviluppo Risorse Umane
Counselor ad Approccio Pluralistico Integrato
[email protected]
La formazione in protezione civile
In protezione civile, la formazione ha assunto nel
tempo un’importanza e un ruolo sempre maggiori
data la continua e profonda evoluzione della
materia. L’ultima riforma è recentissima e risale
allo scorso luglio, con l’approvazione della legge n.
100/2012.
Sono due fattori di complessità da considerare:
La formazione in protezione civile
La Protezione Civile non è una realtà unidimensionale
ma un sistema complesso, le cui componenti sono tutti
gli attori pubblici e privati in grado di concorrere alle
finalità di tutela della vita, dei beni e dell’ambiente.
AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
COMUNITÀ SCIENTIFICA
STRUTTURE OPERATIVE
La formazione in protezione civile
Con l’introduzione del principio di sussidiarietà, la
formazione e’ sempre più materia “multilevel”, vale a
dire assegnata alla competenza degli enti territoriali, con
il DPC che mantiene un ruolo di coordinamento e di
uniformità.
In ambito formativo, questo comporta da un lato
l'esigenza di specializzazioni sempre più
qualificate degli operatori, e dall’altro la necessità
di sviluppare e diffondere una matrice
comune tra tutti i soggetti attivi che, pur
conservando ciascuno le proprie peculiarità,
possono così rendere coerenti e sinergiche le
rispettive attività.
La formazione “a rete”: punti di forza
In un sistema complesso e multilivello, la formazione non
è (né può essere) una funzione centralizzata, ma è affidata
a una molteplicità di attori e a livelli territoriali
differenti, che operano ciascuno sulla base delle proprie
specializzazioni e competenze.
Il modello adottato è dunque quello di una rete, che
presenta notevoli punti di forza poiché consente ai
singoli attori di :
La formazione “a rete”: punti di forza
 raggiungere e mantenere un elevato livello di specializzazione nelle materie di
propria competenza;
 accedere alla conoscenza di altri, raggiungendo così una gamma di competenze
differenziate molto estesa;
 realizzare esperienze di condivisione, anche nella sperimentazione di
eventuali nuove iniziative;
 ampliare il proprio bacino di utenza e l’applicazione della specifica expertise;
 dimostrare capacità di flessibilità e personalizzazione dei moduli formativi,
sulla base del target territoriale o professionale di riferimento;
 sviluppare maggiore creatività, che deriva sia dal confronto con altri, sia dalla
focalizzazione su un ambito specifico che consente maggior approfondimento.
La formazione “a rete”: criticità
Oltre ai notevoli punti di forza, il modello a rete presenta alcune possibili criticità:
 l’eccessiva disomogeneità degli attori coinvolti e dei
livelli di prestazione formativa offerti;
 la difficoltà di dialogo tra diversi soggetti, legata sia
alla presenza di diverse catene di comando, sia
all’utilizzo di un linguaggio non comune;
 la tendenza alla diffusione di individualismi e
protagonismi, che mal si conciliano con lo “spirito di
squadra” alla base della funzione protezione civile.
La formazione “a rete”: criticità
In ambito di protezione civile, inoltre, occorre tener
presente che
 i modelli organizzativi delle protezioni civili locali,
e quindi gli indirizzi formativi, hanno spesso una
valenza locale che difficilmente si coniuga con
quelle di altre regioni e con il livello nazionale;
 alcuni sistemi di protezione civile, pur dimostrando
una validità in sede territoriale o, rimangono avulsi
da un coinvolgimento in scala allargata
determinandone una sorta di endemismo
Il ruolo del Dipartimento della Protezione
civile nella formazione
 In Italia la protezione civile non è un compito assegnato a una singola
amministrazione ma è una funzione attribuita a un sistema complesso
 In quest’ambito, il Dipartimento della Protezione civile è incardinato presso la
Presidenza del Consiglio dei Ministri in qualità di struttura per la promozione e
il coordinamento di tutte le attività di protezione civile a livello nazionale.
Il ruolo del Dipartimento della Protezione
civile nella formazione
Ne consegue, dunque, che la finalità principale della formazione, dal punto di
vista del Dipartimento, non è quella di approfondire le conoscenze e le competenze
delle componenti e delle strutture operative, già altamente specializzate, quanto
piuttosto quella di “integrare” tali expertise tra loro, rendendo l’approccio alle
problematiche di protezione civile omogeneo sul territorio nazionale e
agevolando, così, le sinergie tra tutti gli attori coinvolti.
La formazione per la Protezione civile
Il Dipartimento – attraverso il Servizio Formazione - promuove,
indirizza, sostiene e raccorda le attività di formazione in materia
di protezione civile delle diverse Componenti e Strutture Operative
del Servizio nazionale, ideando e sviluppando progetti che consentano,
in particolare, di formare ed aggiornare le figure di responsabilità che si
trovano ad operare in contesti di emergenze di protezione civile.
La formazione per la Protezione civile
Inoltre, promuove e favorisce l'organizzazione di
workshop finalizzati a maturare le conoscenze degli
operatori di protezione civile, appartenenti al
Dipartimento e a Strutture esterne, a seguito di attività
emergenziali o esercitative, attraverso lo scambio di
esperienze e l'analisi delle lezioni apprese.
Esercitazione Nazionale “Basilicata 2012”
Le iniziative proposte dal GdL Formazione e
Diffusione della conoscenza della protezione civile
hanno riguardato le seguenti linee di attività:
Un corso specifico rivolto ai responsabili e ai funzionari tecnici dei
comuni avente per oggetto “La Pianificazione Comunale: Aspetti
Normativi e Strumenti Operativi”
Seminari rivolti ai Dirigenti scolastici e agli RSPP delle istituzioni
scolastiche per quanto concerne le attività di diffusione della conoscenza
della protezione civile.
Un corso sui temi della “Logistica” rivolto ai Volontari delle
Organizzazioni operanti sul territorio regionale.
ATTIVITÀ FORMATIVA PER RESPONSABILI E FUNZIONARI TECNICI DEI COMUNI
“La Pianificazione Comunale: Aspetti Normativi e Strumenti Operativi”
OBIETTIVI:
Accrescere la conoscenza del sistema di protezione civile a partire dalle novità
introdotte dalla L. 100/2012
Far maturare la consapevolezza della necessità per le amministrazioni locali di
dotarsi di una pianificazione di protezione civile
DESTINATARI:
Responsabili e funzionari tecnici dei 131 Comuni delle Provincie di Potenza e
Matera
EDIZIONI:
Quattro edizioni (Tre per Comuni della Provincia di Potenza e una per i Comuni
della Provincia di Matera)
POTENZA:
LAURIA:
RIONERO:
MATERA:
Biblioteca
provinciale
Sala Consiliare
Palazzo Fortunato
Istituto Scolastico
“Olivetti”
Prima giornata
Contenuti
Formatori
Il Sistema di Protezione Civile: aspetti organizzativi e normativi
DPC
La gestione del volontariato, l’evoluzione normativa e l’impiego in
attività in emergenza
DPC
La gestione del volontariato, l’evoluzione normativa e l’impiego in
attività in emergenza
DPC
Le attività di prevenzione dei rischi
DPC
Conoscenza del territorio e dei rischi
Regione
La struttura comunale di protezione civile in ordinario e in
emergenza (il C.O.C.). Il piano comunale di protezione civile
DPC
Seconda giornata
Contenuti
Formatori
Gli strumenti a disposizione dei sindaci per la
gestione dell’emergenza
DPC
Gestione delle attività tecniche post terremoto
DPC - Regione
Attività pratica - Case study
Illustrazione di un piano comunale e provinciale
Provincia
Comuni
Case Study: illustrazione dei piani comunali:
I Gruppo
Potenza
II Gruppo
Montemurro
III Gruppo
Venosa
IV Gruppo
Montalbano Ionico
VERIFICA DI FINE CORSO
Al termine dell’intervento formativo è stato somministrato un test di
valutazione dei contenuti appresi, con domande specifiche su:
Valutazione finale
Aspetti normativi
Volontariato
Pianificazione
Conoscenza dei rischi
70
60
50
40
70
30
20
10
0
62
56
47
38
20
28
43
32
32
6
7
ESITI DELL’INIZIATIVA:
 La partecipazione effettiva ha riguardato 81 comuni su 131 (pari a circa il 62%) e
l’interesse ha consentito la buona riuscita dell’iniziativa, evidenziando, tra l’altro,
l’esigenza formativa da parte del territorio, insieme ad una sottesa necessità di
confronto con le istituzioni sovraordinate meno burocratico e più collaborativo.
CRITICITÀ :
 La realtà territoriale e la scarsa consistenza delle strutture tecniche di numerosi
comuni di ridotte o ridottissime dimensioni richiedono un’attenzione specifica.
 Il dialogo scaturito durante i corsi ha sottolineato, in alcuni casi la difficoltà diffusa che
i territori vivono, in tal senso questa esperienza ha costituito un momento prezioso per
avviare una riflessione più complessiva sull’opportunità di pensare un modello
organizzativo in materia di protezione civile più aderente alle esigenze del territorio.
SEMINARI DI AGGIORNAMENTO PER DIRIGENTI SCOLASTICI
I NUMERI DELL’ATTIVITÀ RIVOLTA AL MONDO DELLA SCUOLA
135 sedi circa
110 dirigenti scolastici
158 responsabili sicurezza
8 scuole polo
700 istituti scolastici
Prova di evacuazione in tutte le scuole
Durante le giornate esercitative è stata effettuata una prova di
evacuazione in tutti gli Istituti Scolastici delle due provincie,
conclusasi nelle aree di accoglienza della popolazione con la
presenza delle Strutture Operative del Servizio Nazionale di PC.
PROGRAMMA FORMATIVO “LOGISTICA” PER I VOLONTARI
OBIETTIVI:
Tale intervento è stato progettato per permettere ai partecipanti di
sviluppare una conoscenza approfondita del ruolo istituzionale del
Dipartimento della protezione civile, degli aspetti normativi che regolano i
rapporti con le Organizzazioni di Volontariato, degli aspetti operativi legati alla
movimentazione logistica delle risorse in emergenza.
DESTINATARI:
Hanno partecipato al corso 80 Volontari operativi nelle Organizzazioni
presenti sul territorio regionale.
CONTENUTI:
PRIMA GIORNATA
14 DICEMBRE 2012
CONTENUTI
FORMATORI
Il sistema nazionale di protezione civile, gli indirizzi operativi per la
gestione delle emergenze e le procedure di attivazione del
Dipartimento
DPC
Il Volontariato: aggiornamento normativo e Artt. 9 – 10 del DPR
194/2001.
DPC
Il ruolo della “logistica”. Le aree di emergenza. Il trasporto e la
movimentazione delle risorse
DPC
Le risorse del Dipartimento. La progettazione e realizzazione delle
aree, le varie tipologie di tendopoli con i materiali che la
compongono.
DPC
ATTIVITÀ ADDESTRATIVA:
SECONDA GIORNATA
15 DICEMBRE 2012
CONTENUTI
Montaggio tende
FORMATORI
DPC
TECNOLOGIA E FORMAZIONE:
SPERIMENTAZIONE E-LEARNING
Il progetto TRIPOD permette al DPC di avere una piattaforma di e-learning
personalizzata alle metodologie messe a punto in Italia, ma in grado di attingere
anche alle esperienze di altri Paesi a Rischio sismico elevato dell’area
mediterranea (Grecia, Turchia, Cipro).
Il Progetto è la risultante di una Convenzione svolta nell’ambito del Programma
Leonardo Da Vinci, nel quale si è implementata una Piattaforma E-Learning in
ambiente Moodle.
La sperimentazione del Progetto Tripod ha, tra gli altri, l’obiettivo di testare la
Piattaforma E-Learning per una successiva erogazione di corsi a distanza a favore
del personale del Dipartimento Protezione Civile .
La piattaforma di e-learning è finalizzata alla formazione di tecnici chiamati a
svolgere ispezioni, immediatamente dopo un terremoto, allo scopo di giudicare
le condizioni di sicurezza degli immobili colpiti e stimare l’entità dei danni.
DESTINATARI:
Funzionari Tecnici del Dipartimento in servizio presso gli Uffici:
Rischi Antropici e Idrogeologici
Rischio Sismico e Vulcanico
Gestione delle Emergenze
Risorse Umane e Strumentali
Alla prima edizione hanno partecipato 12 FUNZIONARI TECNICI
MODALITÀ:
Un incontro in presenza per presentare la piattaforma ed agevolarne l’utilizzo attraverso la
consegna di un nome tutente e password personalizzate.
Sessioni di connessione alla piattaforma per lo svolgimento dei 4 moduli, alcuni introduttivi ed
alcuni più tecnici, somministrati secondo il calendario insieme ad una copia della scheda di
agibilità.
Alla fine di ogni modulo l’utente svolge l’autoverifica di apprendimento che si compone di 6
domande inerenti il modulo corrispondente. In tal modo si ha la possibilità di verificare il
livello di comprensione dei temi trattati in ciascun modulo e le eventuali difficoltà
incontrate nello svolgimento dei quiz rappresenteranno un’indicazione degli argomenti da
approfondire.
STRUMENTI:
Supporto dedicato: [email protected]
La Piattaforma prevede anche un FORUM di discussione
CONTENUTI:
Materiale già presente in rete DPC
Interfaccia utente:
Categorie di seminari:
• Seminario di aggiornamento sul
Sistema di Protezione Civile
• …………………………
Categorie di corsi:
• Corso Rischio Sismico TRIPOD
• Corso SIGED
• Corso Servizio Civile
• Corso antincendio
• Corso addetti al primo soccorso
• Corsi di inglese
• Corsi di GIS
• Corso di informatica base
• Corso di Problem solving
Approfondimenti:
• Procedure in emergenza
• Meccanismo Europeo MIC
• Mostra itinerante terremoti
Manualistica:
• Manuale della scheda AeDES
• Microzonazione sismica
• Manuale di ArcGis
• Dispense passaggio di livello
Esercitazioni:
• Esercitazione Valtellina
• Esercitazione Stromboli 2005
• Esercitazione Eurosot 2005
• Esercitazione Mesimex 2006
• Esercitazione Sardinia 2008
• Esercitazione Terex 2010
Valutazione finale:
1. Un Centro Operativo Misto è:
La Sala Operativa delle associazioni di volontario provinciale con funzione di supporto alle istituzioni
La Sala Operativa Provinciale permanente a supporto dei comuni
Un organo per il coordinamento delle strutture di protezione civile per conto di un’associazione di comuni
Un organo di coordinamento provvisorio delle strutture di protezione civile che opera
12
in emergenza sul territorio di più comuni, a supporto delle attività dei Sindaci
10
2. Il Servizio Nazionale della protezione civile è composto:
Da tutte le Amministrazioni/Enti pubblici e privati, dalle organizzazioni di volontariato, dai cittadini
8
Solamente dai mezzi e uomini di corpi specializzati
Dai vigili del Fuoco, le Forze dell’ordine e dal Volontariato
6
Da nessuna delle precedenti
3. Durante un’emergenza i soccorritori confluiscono:
4
Nelle aree di attesa
2
Nelle aree di ammassamento
Nelle aree di deposito
0
In nessuna delle precedenti
4. La Sala Situazione Italia e monitoraggio del territorio (SISTEMA):
Garantisce, 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, il raccordo con i
distaccamenti periferici del Dipartimento della protezione civile
Riceve, richiede, raccoglie, elabora e verifica le notizie garantendo la diffusione delle informazioni
alle componenti ed alle strutture operative allertandole tempestivamente
Risponde alle chiamate dei cittadini, 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, garantendo il soccorso tecnico urgente
Garantisce, solo in caso di emergenza nazionale, il raccordo con le componenti e strutture operative di protezione civile
5. Quale tra i seguenti è un requisito indispensabile per le aree di ricovero per la popolazione?
Sicurezza del percorso per il raggiungimento dell’area
Sicurezza del sito rispetto a frane, crolli, allagamenti
Vicinanza a reti idriche, elettriche e fognarie
Tutte le precedenti
RISPOSTE ESATTE
ALCUNI SPUNTI DI RIFLESSIONE:
L’attività formativa ha come sviluppo una progettazione
che si può suddividere in fasi
1. Analisi dei fabbisogni
Prevede una
fase di riflessione e programmazione
dell’intervento da erogare, nella quale si tiene conto
delle reali esigenze formative dei destinatari,
dei prerequisiti di ingresso al corso, se ve ne sono,
delle conoscenze pregresse possedute dai partecipanti
Normalmente si sviluppa in breve tempo, si può effettuare
con delle interviste strutturate e raccogliendo i dati oggettivi
sul target dei destinatari (età, condizione lavorativa, ecc.)
2. Scelta dei contenuti
Nel costruire il percorso si procede per
contenuti, che saranno costruiti in base
ai fabbisogni e alle conoscenze possedute dai
partecipanti. Alcuni modelli d’intervento prevedono
l’utilizzo delle mappe concettuali, che sono strutturate
in funzione delle conoscenze da veicolare.
Normalmente la struttura del corso viene fatta
per moduli e nei moduli si procede per
apprendimento progressivo, partendo da
contenuti di base per poi costruire
contenuti più complessi.
3. Struttura del corso
La suddivisione in moduli
favorisce l’articolazione delle
lezioni, che possono essere di tipo
frontale, a distanza, e si può prevedere
una parte pratica.
Da notare che la parte esercitativa
serve a consolidare i contenuti
teorici, poiché il vero apprendimento
non si realizza soltanto immagazzinando
nozioni: è necessario fare per
realizzare una forma di apprendimento
che sia duratura nel tempo
4. Scelta dei docenti
La scelta avviene sulle competenze possedute, sull’esperienza professionale
sulla capacità di conduzione.
Quali sono le abilità del formatore?
 Comunicazione efficace
 Capacità di ascolto
 Problem solving
 Public speaking
SAPERE, SAPER FARE, SAPER ESSERE
Le competenze sono il nostro patrimonio complessivo di qualità
personali + conoscenze professionali che ognuno utilizza (anche)
quando svolge una prestazione lavorativa.
E’ un capitale, un bene valutabile, osservabile e migliorabile nel tempo
attraverso processi di apprendimento e sviluppo, ad es. attraverso corsi
di formazione.
Le competenze sono determinate dall’integrazione di:
 Conoscenze : SAPERE
 Capacità, Abilità, Esperienze: SAPER FARE
 Comportamenti, atteggiamenti, stile personale : SAPER ESSERE
4. Valutazione dell’intervento formativo
 Test di ingresso
 Test di monitoraggio
 Valutazione finale
 Questionario di gradimento
Da considerare che i test di monitoraggio sono strumenti di
controllo del processo formativo e costituiscono il feedback
sul percorso consentendo di rimodulare una o più parti in
base alle esigenze dei partecipanti.
SPERIMENTIAMOCI
RIDIAMOCI SU
CONOSCENZA DEI RISCHI
RIDIAMOCI SU
PREVENZIONE
RIDIAMOCI SU
LA MACCHINA DEI SOCCORSI
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