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Arbitri del tempo
Nonostante la diffusione dei
modelli complicati a ricarica
automatica, c’è chi continua a
puntare sulla tradizione. Ricaricare
manualmente il proprio orologio è un rito
al quale molti appassionati non vogliono
rinunciare.
di ClaudioLeonardi _ [ 7.145 caratteri, 1.074 parole ]
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Il decennio appena trascorso è stato prodigo di importanti investimenti
per l’orologeria meccanica svizzera. Una delle principali ragioni di questo
successo è data dall’aumento della domanda di orologi di alta gamma da parte
di molti Paesi emergenti dell’Asia e dell’America. A beneficiarne è stata la qualità,
l’affidabilità e la nascita di molti nuovi modelli, soprattutto complicati e a ricarica
automatica. Quest’ultima opzione è molto apprezzata dagli utilizzatori, perché evita
l’impegno di ricaricare l’orologio ogni giorno e ne permette il funzionamento, dopo
l’uso, anche per un periodo piuttosto lungo, in alcuni modelli fino a quattro, cinque
e otto giorni. Ma non tutti gli intenditori amano questo dispositivo; in un mondo
ormai caratterizzato dalle comodità e dal comfort, c’è sempre una percentuale di
appassionati che ama indossare un orologio che si possa ricaricare manualmente,
quasi un rito che si rinnova ogni giorno e che dà al possessore la soddisfazione di
essere un po’ l’arbitro del tempo che trascorre, gratificandolo nel tenere sotto controllo questi piccoli gioielli della meccanica.
PATEK PHILIPPE
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Patek Philippe è la marca leader dei collezionisti di tutto il mondo.
Questa reputazione è stata raggiunta grazie alla notevole qualità della
produzione della Maison di Ginevra, qualità che si è mantenuta costante nel tempo e che non è venuta mai meno, anche nei momenti più
difficili dell’orologeria. Ne è un esempio questo straordinario esemplare, il “Calatrava”, uno dei modelli più conosciuti della Manifattura,
che è stato presentato per la prima volta nel 1980 e che durante
la sua lunga vita ha subito modifiche di dettaglio, peraltro riguardanti il miglioramento della qualità e dell’affidabilità
del meccanismo. Esteticamente il modello attuale è di
diametro leggermente più grande rispetto a quello
originario ed è dotato di quadrante in vero smalto. Cassa in oro bianco, impermeabile fino a
30 metri, movimento a carica manuale.
Prezzo al pubblico: 16.400 euro.
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AUDEMARS PIGUET
Durante gli anni ’70 l’orologeria meccanica svizzera subì una grande crisi per opera dei giapponesi,
che si presentarono al mercato europeo con orologi moderni ed eleganti dotati di movimento al
quarzo, con spessori molto ridotti e prezzi competitivi. Le marche svizzere incontrarono notevoli
difficoltà a fronteggiare la concorrenza asiatica; Audemars Piguet è stata viceversa tra le Maison
che ha saputo superare la crisi, grazie all’alta qualità dei suoi prodotti e alla disponibilità di un numero notevole di movimenti ad alta tecnologia, che le permisero di superare con successo le difficoltà di quel periodo. Tra i meccanismi di maggior pregio, è ancora oggi utilizzato un movimento a
carica manuale, che vanta uno spessore di appena 1,85 mm; tale movimento equipaggia il modello
“Jules Audemars”, che ha consentito di realizzare un orologio estremamente piatto ed elegante.
Cassa in oro bianco, impermeabile fino a due atmosfere. Prezzo al pubblico: 16.550 euro.
BLANCPAIN
Linee molto classiche e quadranti molto sobri ed eleganti sono caratteristiche comuni a quasi tutte le collezioni
Blancpain, un marchio che, anche nei periodi più difficili
dell’orologeria meccanica svizzera, parliamo degli anni ’70,
non ha mai prodotto e commercializzato orologi al quarzo,
tentazione alla quale hanno ceduto anche i marchi più blasonati. Il modello “Villeret”, nome del villaggio in cui è nata
la Maison nel 1735, è equipaggiato con un movimento a carica manuale che si distingue per la notevole autonomia di
funzionamento, che raggiunge gli otto giorni. Nonostante
l’orologio sia dotato di indicatore della riserva di carica, di
secondi al centro e di data alle 6, conserva uno spessore
molto limitato, caratteristica che lo rende molto elegante,
grazie anche al quadrante in smalto bianco. Cassa in oro
rosso, impermeabile fino a 3 atmosfere. Serie limitata a 275
pezzi. Prezzo al pubblico: 22.670 euro.
JAEGER-LECOULTRE
Ritorno alle origini per questo modello “Grande Reverso Ultra Thin” della Jaeger-LeCoultre. Il successo di
questa collezione, divenuta ormai un’icona degli orologi
rettangolari, ha spinto la Maison a offrire una gamma molto vasta e diversificata di modelli; tra queste anche una
versione quadrata, meno elegante dell’originale, ma più
adeguata alla tendenza attuale della moda, che privilegia
gli orologi di grandi dimensioni. Nel modello della foto,
il suo stile classico e intramontabile viene esaltato dallo
spessore molto contenuto (è il “Reverso” più piatto mai
presentato dalla Maison), dovuto al meccanismo a carica
manuale solo tempo dello spessore di soli 2,94 mm e dalle
linee morbide e tondeggianti della cassa stile retrò. Cassa
in oro rosa 18 kt, impermeabile fino a 3 atmosfere. Serie
limitata. Prezzo al pubblico: da definire.
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PANERAI
Panerai è un marchio di origine italiana, o, per meglio dire, fiorentina. L’attività
inizia nel 1860 con l’apertura di un negozio di vendita di orologi svizzeri; in seguito l’azienda si è dedicata alla produzione di strumenti per forniture militari, fino
alla produzione di orologi, sempre dedicati ai militari. Oggi Panerai è svizzera
al 100% e, grazie al successo ottenuto in tutto il mondo, la Maison ha sviluppato notevolmente il suo giro d’affari, che ha permesso di dedicarsi anche alla
progettazione dei movimenti. Il “Radiomir P999” oro rosa è una delle ultime
creazioni della marca; la cassa, impermeabile fino a 100 metri, ha un diametro
ridotto a 42 mm, che la rende meno sportiva e aggressiva di altre collezioni Panerai. Il movimento è a carica manuale ed è interamente realizzato “in house”.
Molto bello il contrasto della cassa satinata, con il quadrante di colore marrone,
sul quale sono evidenziati gli indici e tre numeri arabi. Piccoli secondi ad ore 9.
Prezzo al pubblico: 11.500 euro.
BULGARI
Bulgari ha effettuato recentemente una razionalizzazione della propria produzione, concentrando nel proprio
marchio le altre due fabbriche di proprietà, Daniel Roth e
Geral Genta. La Maison è divenuta un marchio di gamma
ancora più elevata rispetto al passato e il “Tourbillon
Rattrappante, Daniel Roth calibro 8300” ne è un
tipico esempio. Il modello è infatti un concentrato di
tecnica, dal momento che combina il dispositivo più sofisticato nella misurazione dei tempi brevi, con la ricercata funzione rattrappante; il tutto è completato da un
regolatore a tourbillon. Questo prezioso meccanismo,
a carica manuale, con riserva di marcia di 48 ore, con
relativo indicatore sul quadrante, è ospitato nella bella
cassa in oro rosa a doppia ellisse, un tempo appartenuta
a Daniel Roth. Impermeabile fino a 30 metri, quadrante
multi strato. Prezzo: a richiesta.
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PATEK PHILIPPE NONOSTANTE LA DIFFUSIONE