I sistemi di pianificazione e controllo e gli strumenti tecnicocontabili per la direzione di impresa Prof. Massimo Ciambotti 11/02/2010 Prof. Massimo Ciambotti 1 SISTEMI MANAGERIALI STRUMENTI DI SOLUZIONE DEL PROBLEMA STRATEGICO DELLE IMPRESE PROBLEMA STRATEGICO: E’ L’ESSENZA DEL MANAGEMENT (SUO COMPITO PRIORITARIO) TRASFORMARE L’IMPRESA PER METTERLA IN GRADO DI FRONTEGGIARE IL CAMBIAMENTO STRATEGICO, CHE INTERESSA LA SUA NATURA 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 2 1 PROBLEMA STRATEGICO EVOLVE IN FUNZIONE DELLA DINAMICA AMBIENTALE: INCONGRUENZA AMBIENTE-P/M/T (AREA STRATEGICA DI BUSINESS: PRODOTTI, MERCATI, TECNOLOGIA ) INCONGRUENZA AMBIENTE-CARATTERI INTERNI INCONGRUENZA IMPRESA-RISORSE INCONGRUENZA IMPRESA FATTORISOCIO/POLITICI VELOCITA’ CAMBIAMENTO/SORPRESE STRATEGICHE 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 3 STRATEGIA AZIENDALE COMPORTAMENTO CHE L’IMPRESA DEVE TENERE IN RISPOSTA AL PROPRIO AMBIENTE PER REALIZZARE I PROPRI OBIETTIVI GUIDA IL COMPITO DI TRASFORMAZIONE DELL’IMPRESA NASCE PER RISOLVERE IL PROBLEMA STRATEGICO, CIOE’ PER MANTENERE LA CONSONANZA SISTEMICA IMPRESAAMBIENTE 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 4 2 GESTIONE STRATEGICA APPROCCIO INTEGRATO CHE STABILISCE UN EQUILIBRIO TRA CRESCITA E RISORSE DISPONIBILI E CHE RAPPORTA STRATEGIE ESTERNE E CAPACITA’ INTERNE 1) SEDE DI IDENTIFICAZIONE DELLO SFORZO STRATEGICO (DIREZIONE ED ESTENSIONE DEL CAMBIAMENTO = IN QUALE MISURA E A QUALE TASSO DI VELOCITA’ SI MUTANO I P/M/T) 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 5 GESTIONE STRATEGICA 2) SEDE DI IDENTIFICAZIONE DELLE CAPACITA’ MANAGERIALI ED ORGANIZZATIVE NECESSARIE AL SUCCESSO DELLA STRATEGIA (COERENZA AMBIENTE/STRATEGIA/CAPACITA’ INTERNE) 3) GESTIONE DELLE RESISTENZE AL CAMBIAMENTO 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 6 3 PIANIFICAZIONE STRATEGICA STRUMENTO DELLA GESTIONE STRATEGICA METODO DI ELABORAZIONE DELLO SFORZO STRATEGICO, DIRETTO A PRODURRE STRATEGIE DI POSIZIONAMENTO (BUSINESS IN CUI SIAMO O POSSIAMO ENTRARE) E STRATEGIE COMPETITIVE (COME BATTERE LA CONCORRENZA, ACQUISIRE UN VANTAGGIO COMPETITIVO O RIDURRE LO SVANTAGGIO COMPETITIVO 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 7 PIANIFICAZIONE STRATEGICA PROCESSO DI ECONOMICO GOVERNO DELL’IMPRESA, CON IL QUALE SI STABILISCONO GLI OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE IN UN CERTO PERIODO TEMPORALE E SI PREDISPONGONO I MEZZI E LE VIE (STRATEGIE) PER RAGGIUNGERE TALI OBIETTIVI 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 8 4 PIANIFICAZIONE STRATEGICA TRE ORDINI DI ATTIVITA’ ANALISI AMBIENTALE ESTERNA (MINACCE/OPPORTUNITA’) E INTERNA (PUNTI DI FORZA/DEBOLEZZA) FISSAZIONE OBIETTIVI PRIMARI E FORMULAZIONE DELLA STRATEGIA (O DELLE ALTERNATIVE STRATEGICHE DA VALUTARE E SCEGLIERE) CREAZIONE DELLE CONDIZIONI INTERNE PER ATTUARE GLI INDIRIZZI PIANIFICATI E PREDISPOSIZIONE SISTEMA DI CONTROLLO 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 9 Il modello di Anthony (approccio harvardiano) PIANIFICAZIONE STRATEGICA supporto alle decisioni circa obiettivi e strategie d’impresa CONTROLLO DIREZIONALE processo mediante il quale i dirigenti si assicurano l'impiego efficace ed efficiente delle risorse per il raggiungimento degli obiettivi (attuazione del piano strategico) CONTROLLO OPERATIVO processo che ha ad oggetto il comportamento dei collaboratori di livello inferiori e con cui si assicurano l'efficacia e l'efficienza nell'eseguire compiti specifici 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 10 5 SISTEMA DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO PROCESSO: INSIEME DI ATTIVITA’ VOLTE A CREARE LE CONDIZIONI DI ACQUISIZIONE E IMPIEGO DELLE RISORSE IN MODO EFFICACE ED EFFICIENTE STRUTTURA: INSIEME DI ASSETTI ORGANIZZATIVI E DI MODELLI INFORMATIVI CHE FACILITANO IL PROCESSO (CENTRI A RESP.; PROGRAMMMI/MODELLI INFORMATIVI; DATI PREV. E CONS.) 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 11 PIANIFICAZIONE STRATEGICA ENUNCIA OBIETTIVI PRIMARI (ES. ROI= 15% NELL’ARCO DEI PROSSIMI 3 ANNI) ESPRIME DECISIONI DI DESTINAZIONE DELLE RISORSE VIENE FORMULATA IN RELAZIONE A TUTTO IL COMPLESSO AZIENDALE E’ RICHIESTO L’INTERVENTO DIRETTO E CONTINUO DEI MAX ORGANI DI GOVERNO PROCESSO PROIETTATO NEL LUNGO TERMINE 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 12 6 CONTROLLO DI DIREZIONE PROCESSO ATTRAVERSO IL QUALE I MANAGER INDUCONO GLI ALTRI MEMBRI DELL’ORGANIZZAZIONE AD ATTUARE LE STRATEGIE DELL’AZIENDA, ACQUISENDO E IMPIEGANDO LE RISORSE NELLA GESTIONE CORRENTE IN MODO EFFICACE ED EFFICIENTE 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 13 CONTROLLO OPERATIVO PROCESSO CHE HA LO SCOPO DI ASSICURARE CHE MANSIONI SPECIFICHE SIANO SVOLTE IN MODO EFFICACE ED EFFICIENTE 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 14 7 EFFICIENZA L’efficienza è data dal rapporto fra input ed output, e può essere definita in due modi: - dato un certo output si tende a minimizzare l’impiego di risorse necessarie per ottenerlo; - data una certa quantità di risorse si mira a massimizzare l’output da esse ottenibile (considerato da un punto di vista quantitativo e qualitativo) 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 15 L’EFFICACIA L’efficacia è definita come rapporto fra gli output ottenuti e quelli programmati. Essa misura il grado di raggiungimento di un determinato obiettivo. 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 16 8 Programmazione e Controllo Mezzo di attuazione dei piani strategici Ha per oggetto la gestione corrente Obiettivi di breve termine, coerenti e strumentali rispetto a quelli di lungo termine Esprime decisioni di massima efficienza nella utilizzazione delle risorse La formulazione dei programmi è delegata ad organi intermedi di direzione e in relazione a “parti” dell’azienda (divisioni, funzioni, prodotti, ecc.) 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 17 PROCESSO DI CONTROLLO DI DIREZIONE FISSAZIONE OBIETTIVI DI BREVE PERIODO (ANNUALI), COERENTI CON OB. STRATEGICI E STRUMENTALI RISPETTO AD ESSI; SVILUPPO DI PROGRAMMI D’AZIONE PER L’ANNO, RIFERITI ALLE VARIE AREE FUNZIONALI VERIFICA SISTEMATICA, MEDIANTE L’ANALISI DEGLI SCOSTAMENTI, DEL GRADO DI REALIZZAZIONE DEI PROGRAMMI DI GESTIONE E DELLA LORO STESSA VALIDITA’ ADOZIONE DI PROVVEDIMENTI CORRETTIVI, ATTRAVERSO MECCANISMI DI FEEDBACK O FEEDFORWARD, PER ELIMINARE IN FUTURO GLI SCOSTAMENTI INDESIDERATI O AGGIORNARE I PIANI STRATEGICI O I PROGRAMMI DI GESTIONE 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 18 9 Perché il controllo di gestione? FINALITA’ GESTIONALI: VERIFICARE EFFICIENTE UTILIZZO DEI FATTORI PRODUTTIVI (es. calcolare la redditività per commessa, linea, zona, cliente ... e più in generale tenere sotto controllo l’andamento economico dell’impresa) FORNIRE UNA BASE INFORMATIVA UTILE ALLE DECISIONI AZIENDALI (es. determinare i parametri con i quali calcolare i prezzi; capire gli errori compiuti nelle gestione passata e apporvi i necessari correttivi, ecc..) FINALITA’ ORGANIZZATIVE: Attività di verifica ORIENTARE IL COMPORTAMENTO di TUTTA L’ORGANIZZAZIONE (funzioni aziendali) VERSO SCELTE CONGRUENTI CON LA STRATEGIA (obiettivi comuni) 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti Attività di guida ed indirizzo 19 CONTROLLO DIREZIONALE TRAE ELEMENTI PER FORMULARE LE SCELTE DA DATI QUANTITATIVI O QUANTITATIVO/MONETARI ED ESPRIME QUESTE SCELTE IN TALE FORMA IL PROCESSO DI CONTROLLO NECESSITA DI ADEGUATI STRUMENTI CONTABILI CHE PERMETTANO DI ESPRIMERE IN TERMINI QUANTITATIVO/MONETARIO GLI OBIETTIVI E I PROGRAMMI DI GESTIONE, I RISULTATI EFFETTIVAMENTE CONSEGUITI E GLI SCOSTAMENTI TRA I PRIMI E I SECONDI 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 20 10 L’approccio sistemico al controllo della dottrina italiana PIANIFICAZIONE STRATEGICA Sistema informativo Sistema dei valori CONTROLLO OPERATIVO 11/02/2010Massimo Ciambotti Sistema organizzativo CONTROLLO DIREZIONALE Tecniche e strumenti Integrazione e coordinamento con tutti gli elementi dell’azienda Prof. Massimo Ciambotti 21 Il modello di Brunetti SISTEMA DI CONTROLLO Struttura organizzativa (mappa delle responsabilità) Processo (azioni e meccanismi) Struttura tecnico-contabile (contabilità direzionale) DINAMICA STATICA 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 22 11 Evoluzione del concetto di controllo APPROCCIO ORGANIZZATIVO Critica approccio harvardiano perché meccanicistico il fattore comportamentale Enfatizza lo scopo del sistema di controllo non è ‘verificare’ ma influenzare il comportamento umano anticipandone le azioni APPROCCIO STRATEGICO Critica approccio harvardiano perché: orientato al breve termine (solo gestione corrente) carattere burocratico che ostacola la flessibilità basato solo su informazioni contabili di natura quantitativomonetaria il sistema di controllo come verifica delle azioni strategiche dell’impresa 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 23 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 24 12 Controllo strategico e direzionale I Sistemi di Controllo: Controllo strategico La nostra strategia è ancora valida? E se non lo è, come dovrebbe cambiare? (focus esterno) Controllo manageriale I dipendenti si comporteranno nel modo giusto per l’azienda mettendo in atto la strategia stabilita? (focus interno) 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 25 Controllo strategico Focus esterno rispetto all’azienda Analisi del mercato e del ruolo rivestito in esso dall’azienda Ricerca delle modalità migliori per poter competere con successo Punti di forza e di debolezza dell’organizzazione 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 26 13 Controllo Manageriale Focus interno rispetto all’azienda Influenzare in modo desiderato il comportamento dei propri dipendenti 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 27 Effetti del controllo manageriale sui comportamenti individuali • I dipendenti potrebbero non voler o non essere in grado di agire nell’interesse dell’azienda • Controllo: orientare i comportamenti nella direzione desiderata (favorire o prevenire un comportamento) • Considerazione delle caratteristiche individuali delle persone (capacità, attitudini, grado, etc.) 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 28 14 Le cause dei problemi di controllo 1) Mancanza di direzione La direzione non esplicita gli obiettivi perseguiti o non informa adeguatamente i dipendenti 2) Problemi motivazionali Mancanza di allineamento tra obiettivi individuali e aziendali, azioni deliberatamente dirette a danneggiare l’azienda 3) Limitazioni personali Problemi individuali in termini di preparazione, intelligenza, esperienza, etc. NB: Le tre tipologie possono presentarsi simultaneamente 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 29 Caratteristiche di un controllo efficace Il controllo perfetto non esiste, ma può essere efficace se: a) È orientato al futuro, per un miglioramento continuo b) È finalizzato agli obiettivi perseguiti dall’azienda c) Risulta vantaggioso se considerato in termini di benefici e costi ad esso associati (“non è sempre economicamente desiderabile”) 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 30 15 CONTABILITA’ DIREZIONALE FORNISCE DATI ED ELEMENTI DI INFORMAZIONE (CONTABILI E NON CONTABILI) IDONEI ALLA FORMULAZIONE DEI PROGRAMMI E DEI PIANI FORNISCE GLI STRUMENTI PER L’ESERCIZIO DEL CONTROLLO 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 31 Evoluzione degli strumenti e delle metodologie per il controllo LA STRUTTURA TECNICO-CONTABILE TRADIZIONALE A SUPPORTO DELLA DIREZIONE Contabilità generale e bilancio di esercizio Contabilità analitica Contabilità preventiva di esercizio o budget Analisi degli scostamenti Contabilità direzionale + informazioni di natura extracontabile attività di reporting 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 32 16 TIPOLOGIE DI INFORMAZIONI PER L’ATTIVITA’ DI DIREZIONE AZIENDALE INFORMAZIONI qualitative quantitative contabili + non contabili (per l’esterno) (per l’interno) Contabilità generale Contabilità Direzionale 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 33 Contabilità generale Insieme di rilevazioni con cui si raccolgono i costi ed i ricavi per determinare il risultato netto di esercizio e si seguono i movimenti monetari e finanziari della gestione corrente Si completa e conclude con il BILANCIO di ESERCIZIO (punto di partenza per le elaborazioni dette di Analisi di Bilancio, per indici e per flussi) Conto Economico (entità e composizione del risultato ec. d’es.) Stato Patrimoniale (entità e composizione del capitale o patrimonio netto) 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 34 17 Contabilità Analitica (o industriale) Insieme di rilevazioni di carattere economico con le quali si imputano i costi e i ricavi effettivamente sostenuti o conseguiti alle singole parti in cui è suddivisa la struttura aziendale: - Centri di responsabilità - Singoli prodotti o linee di prodotto ecc. 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 35 Funzioni della Contabilità analitica 1) 2) 3) Supporto informativo alla decisioni aziendali, per scelte di convenienza economica (determinazione prezzi di vendita, eliminazione linee produttive io unità di produzione, valutazione redditività delle linee di prodotto, ecc.) Controllo di gestione (standard dei costi, indicazioni ec. Finanziarie per valutare le performance, o per assumere decisioni di governo delle unità aziendali) Supporto alla contabilità generale (es. valutazione magazzino) 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 36 18 Contabilità preventiva di esercizio o Budget Insieme di rilevazioni preventive, che quantificano le operazioni di gestione che si intende porre in essere nel successivo periodo amministrativo Programma di gestione tradotto in budgets, tra loro coordinati a sistema, che contribuiscono alla formazione del bilancio di esercizio preventivo 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 37 Evoluzione degli strumenti e delle metodologie per il controllo LIMITI DELLA CONTABILITA’ DIREZIONALE DI TIPO TRADIZIONALE focalizzazione su variabili interne di natura economicoreddituale di breve periodo ⇒ incapacità a monitorare la qualità, la soddisfazione del cliente, la flessibilità, ecc.. Adozione di un processo rigido obiettivi-risultati-verifica ⇒ in un ambiente dinamico gli obiettivi possono non più essere validi ed i risultati possono non essere misurabili in termini quantitativi 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 38 19 Nuovi fenomeni gestionali che richiedono un cambiamento LE METODOLOGIE DEL CONTROLLO DEVONO CAMBIARE PERCHÉ NEL FRATTEMPO: Transizione dall’economia di scala all’economia della flessibilità: non è importante solo contenere i costi ma rispondere al mercato Introduzione processi automatizzati e flessibili che riducono costi diretti (es.MOD) e aumentano costi indiretti Esternalizzazione delle attività (outsourcing) Progresso dell’informatica a supporto anche del processo decisionale strategico 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 39 I nuovi modelli tecnico-contabili Modelli basati sulla creazione del valore Strumenti di cost management: ABC Life-cycle costing Target costing Throughput costing ZBB Modelli basati su nuove tecnologie informatiche Strumenti di controllo relazionale Strumenti di controllo culturale 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 40 20 I modelli basati sulla creazione del valore Oltre a misurare grandezze economiche (costi, ricavi e risultati), il sistema di controllo deve anche misurare LA CREAZIONE DEL VALORE= la capacità dell’impresa di soddisfare tutti gli stakeholder aziendali Analisi del processo aziendale: quali attività creano valore? Misurare (non il costo sostenuto per raggiungere il risultato finale ma) i fattori o variabili-chiave che sono alla base della creazione del valore Mediante indicatori anche di natura non monetaria: es. BALANCED SCORECARD 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 41 La Balanced Scorecard Le aree chiave funzionali al successo dell’impresa sono: CLIENTELA PERFORMANCE ECONOMICoFINANZIARIA INNOVAZIONE E CRESCITA PROCESSI AZIENDALI INTERNI Combina tradizionali misure/indici finanziari con misure non-finanziarie 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 42 21 Nuovi strumenti di cost management: la logica activity-based Esigenza di calcolare i costi per prodotto/cliente/canale distributivo (logica full costing) L’enfasi del controllo non è più sulla struttura organizzativa (funzione) ma sulle modalità di impiego delle risorse PROCESSO = le risorse (costi) sono consumate dalle attività che vengono svolte per realizzare il prodotto Logica funzionale Costi per • personale • energia • materie prime • ecc... Centro di costo produzione Contro di costo servizi ausiliari PRODOTTO A PRODOTTO B PRODOTTO C Logica di processo Costi per • personale • energia • materie prime • ecc... 11/02/2010Massimo Ciambotti Attività 1 PRODOTTO A Attività 2 CLIENTE B Attività 3 CANALE C Prof. Massimo Ciambotti 43 Nuovi strumenti di cost management: il target costing Esigenza di pianificare e ridurre i costi ex-ante Il controllo dei costi non avviene solo in fase di produzione e commercializzazione, ma anche NELLA PROGETTAZIONE=il costo viene pianificato (target cost) in funzione delle condizioni di mercato e degli obiettivi di redditività aziendale Caratteristiche domanda Prezzo massimo COSTO MAX DEL PRODOTTO Profitto desiderato 11/02/2010Massimo Ciambotti Capacità di assorbimento Prof. Massimo Ciambotti 44 22 Nuovi strumenti di cost management: lo zero base budgeting Esigenza di pianificare e ridurre i costi ex-ante Oggetto: costi discrezionali indiretti (es. pubblicità, ricerca e sviluppo, amministrazione,…) Il budget non è più il risultato delle performance passate e delle previsioni I responsabili devono giustificare ex novo le loro richieste di assegnazione di risorse 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 45 Strumenti basati su tecnologie informatiche Sistemi informativi a supporto: Dei processi decisionali operativi, direzionali e strategici Della rilevazione dei dati contabili Del magazzinaggio delle informazioni Delle elaborazioni dei dati Enterprise Resource Planning (ERP) Sistema per la gestione integrata dei flussi informativi Basato su unico database E volto a soddisfare esigenze di controllo 11/02/2010Massimo Ciambotti Prof. Massimo Ciambotti 46 23