Associazione "Bolzano Domani - Zukunft Bozen" / Incontro con i sindacati Per l'Alto Adige si prospettano entrate fiscali
pari a circa 15 milioni di euro all'anno Nel corso di un incontro tenutosi nel pomeriggio di lunedì su invito del Consiglio
direttivo dell'associazione "Bolzano Domani - Zukunft Bozen" presso lo showroom del
"Kaufhaus Bolzano-Bozen" sono state fornite numerose informazioni di merito ed è
stato raggiunto un consenso sulla volontà comune di discutere in maniera costruttiva
di una soluzione per la città. Fra le altre cose si è fatto riferimento al gettito fiscale pari
ad almeno 17,5 milioni di euro all'anno derivante dalla gestione del Kaufhaus BolzanoBozen che andrà a beneficio delle casse pubbliche, tra cui 1 milione per il Comune di
Bolzano. All'incontro tenutosi in presenza della presidente dell'associazione Anna Pitarelli, del vicepresidente Alberto Stenico e del membro del Consiglio direttivo Heinz Peter Hager hanno
partecipato tutti i più importanti rappresentanti della parti sociali: il presidente dell'Unione
sindacati autonomi sudtirolesi Tony Tschnett e Christian Troger (segretario provinciale e
rappresentante della UIL/SGK), Tila Mair (segretario provinciale di CISL/SGB), in
rappresentanza del segretario provinciale Alfred Ebner anche Renato Zanieri della
CGIL/AGB nonché il direttore del Centro tutela consumatori utenti Walther Andreaus. I calcoli relativi al gettito fiscale sono stati presentati da Richard Burchia, partner nello studio
guidato dal membro del Consiglio direttivo Heinz Peter Hager. Secondo tali calcoli solo
l'imposta sugli immobili riconducibile al progetto "Kaufhaus Bolzano-Bozen" ammonterebbe
ad un milione di euro all'anno, il quale andrebbe direttamente a beneficio delle casse
comunali. A ulteriori 4,6 milioni di euro - di cui 4,14 milioni verrebbero restituiti dallo Stato alla
Provincia - ammonterebbero le imposte sul reddito dei nuovi assunti. L'imposta sul valore
aggiunto derivante dal volume d'affari generato dagli esercizi ammonterà a circa 8 milioni di
euro all'anno (di cui 5,6 milioni tornerebbero in Provincia), mentre le imposte sulle società
IRES ed IRAP riconducibili ai nuovi esercizi situati all'interno del Kaufhaus Bolzano-Bozen
ammonterebbero a circa 4 milioni di euro all'anno (di cui 3,6 milioni spettano alla Provincia).
Tirando le somme si tratta di 14,34 milioni di euro all'anno per Bolzano e l'Alto Adige e di
3,26 milioni di euro per lo Stato. "Tali somme sono state stimate secondo un approccio molto prudente prendendo in
considerazione unicamente le strutture finora progettate. La creazione di valore a beneficio
delle casse pubbliche è tuttavia legata al presupposto che il Comune di Bolzano ci metta in
condizione di realizzare buona parte dei nostri piani", ha sottolineato Hager. Intanto i calcoli
effettuati non tengono conto degli oneri/spese una tantum sostenuti dai promotori del
progetto e nemmeno degli oneri derivanti dall'esecuzione delle opere edili nonché del nuovo
gettito fiscale derivante dall'insediamento di nuovi esercizi in Alto Adige. I rappresentanti sindacali hanno formulato domande connesse alla cubatura, alla superficie
prevista per la struttura, alle infrastrutture e alle soluzioni di viabilità. Hager ha spiegato in
dettaglio i dati fondamentali, rispondendo anche alle domande relative alla più recente
discussione in merito alla densità edilizia. "In questo caso parliamo del modo in cui il
Comune utilizza il proprio patrimonio. Quest'area è a disposizione per un investimento una
sola volta - di conseguenza ritengo, anche in qualità di cittadino, che sia di grande
importanza che il Comune sfrutti al massimo le possibilità di generare entrate per le casse
comunali", ha sottolineato Hager. La questione della densità edilizia nulla ha a che fare con
la qualità della vita. "Se il nuovo edificio della Camera di commercio, il teatro, l'hotel Alpi o
ancora l'edificio in via Garibaldi 20 avessero un unico piano in meno, difficilmente la qualità
di vita nel quartiere sarebbe diversa da quella odierna. La qualità della vita si sviluppa dove
la gente vive e lavora e trovano delle prospettive per se stessi e le proprie famiglie – è
proprio questo l'obiettivo che vorremmo raggiungere con il nostro progetto." Hager – e anche i rappresentanti sindacali presenti – si sono dichiarati favorevoli a un
dialogo razionale e costruttivo: "Auspichiamo un dialogo aperto e costruttivo. Finora da parte
del Comune si è sentito dire poco - fatte salve le indicazioni in merito a ciò che non si
desidera. D'altro canto però vi sono numerosi cittadini con idee costruttive; anche Maria
Teresa Fortini del M5S ha fatto una proposta, ovvero quella di inserire il polo bibliotecario nel
progetto del megastore. Proprio in questo modo vorremmo poter dialogare con tutti", ha
precisato Hager. Le altre domande degli intervenuti hanno riguardato il settore edile altoatesino e il
coinvolgimento delle imprese locali in fase di costruzione - in merito Signa ha fornito
rassicurazioni - il mix settoriale prospettato per il megastore, il verde attorno alla stazione
ferroviaria e le prospettive per il Virgolo, la forza finanziaria del gruppo SIGNA e il percorso
professionale del fondatore René Benko.
(da sinistra): Anna Pitarelli, Richard Burchia, Tony Tschenett, Heinz Peter Hager, Tila Mair,
Christian Troger, Toni Serafini, Renato Zanieri e Alberto Stenico. Bolzano, lì 16 giugno 2014 
Scarica

PM_160614_Incontro sindacati