Sistemi Radianti a Pavimento RADIANT FLOOR DRY+ Catalogo tecnico Edizione 05_13 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Indice SISTEMA RADIANT FLOOR DRY+ ................................................................................................. 4 LA GAMMA .......................................................................................................................................... 5 TUBAZIONE MULTISTRATO ....................................................................................................................... 6 COLLETTORE PER POSIZIONAMENTO SOLO VERTICALE .................................................................................... 8 NASTRO ISOLANTE PERIMETRALE .............................................................................................................. 9 ADESIVO SIGILLANTE .............................................................................................................................. 9 PRIMER M ......................................................................................................................................... 10 PRIMER E-GRUND ............................................................................................................................. 10 FINITURA AUTOLIVELLANTE NP415 ........................................................................................................ 10 INSTALLAZIONE ........................................................................................................................ 12 CONDIZIONI STRUTTURALI PRELIMINARI ................................................................................................... 12 APPLICAZIONE DEL PRIMER M ............................................................................................................... 12 NASTRO ISOLANTE PERIMETRALE ............................................................................................................ 13 POSA DEI PANNELLI .............................................................................................................................. 13 POSA DEI CIRCUITI IDRAULICI .................................................................................................................. 14 ZONA COLLETTORE ............................................................................................................................... 15 PROVA DI TENUTA ............................................................................................................................... 15 POSA DELL’ AUTOLIVELLANTE NP415...................................................................................................... 15 FINITURA SUPERFICIALE ........................................................................................................................ 16 REGOLAZIONE .......................................................................................................................... 17 MODULO MACCHINA MM .................................................................................................................... 17 MODULO AMBIENTE UA11 .................................................................................................................. 17 TERMOSTATO AMBIENTE TSRM............................................................................................................. 18 MINIMASTER ..................................................................................................................................... 18 SISTEMA CARTA PREPAGATA ECR ........................................................................................................... 18 REGOLAZIONE INVERNALE ON-OFF CON CICLO POMPA ................................................................................. 19 REGOLAZIONE INVERNALE CIRCUITO MISCELATO......................................................................................... 20 REGOLAZIONE CIRCUITO MISCELATO ESTIVA .............................................................................................. 21 REGOLAZIONE DI PIÙ ZONE .................................................................................................................... 22 DEUMIDIFICATORI.................................................................................................................... 23 LIMITI OPERATIVI ................................................................................................................................. 23 CIRCUITO FRIGORIFERO ......................................................................................................................... 24 PORTATE E PREVALENZA ARIA................................................................................................................. 24 CARATTERISTICHE TECNICHE .................................................................................................................. 25 DIMENSIONI ....................................................................................................................................... 26 OPZIONI ............................................................................................................................................ 30 Pag. 3 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Sistema Radiant Floor Dry+ Radiant Floor Dry+ è il sistema radiante in pannelli di fibrogesso a partire da soli 18 mm per la realizzazione di pavimenti a secco ultraribassati fino a 20 mm (+10 mm di isolamento in EPS). I pannelli Radiant Floor Dry+ sono presagomati per alloggiare i circuiti idraulici e possono essere dotati di lastre isolanti sul lato inferiore. I circuiti idraulici con tubo multistrato AL-PE-RT (10-14 mm di diametro) sono collocati direttamente nelle tracce dei pannelli a formare le serpentine radianti. Il ridotto spessore del sistema radiante (18 mm il base) gli conferisce una ridotta inerzia termica garantendo una più veloce messa a regime ed una più veloce risposta alla regolazione tanto in riscaldamento quanto in raffrescamento. Radiant Floor Dry+ è idoneo all’applicazione su solai, isolati e non, in abitazioni a basso consumo oppure su pavimenti esistenti in interventi di ristrutturazione. I pannelli preformati nelle due versioni, con fresatura bugnata o lineare, consentono contemporaneamente la realizzazione delle serpentine radianti e delle zone di adduzione permettendo un perfetto adattamento a tutte le configurazioni architettoniche. Le operazioni di posa risultano agevolate dalla gamma completa di accessori per il fissaggio e la finitura che completano il sistema. COMPOSIZIONE 1-Polistirene Espanso Sinterizzato 10 mm 2-Tubo in AL-PE-RT 10 oppure 14 mm 3-Pannello in fibrogesso 18 oppure 20 mm 4-Strato di rasante o di autolivellanbte 5-Pavimento Allo spessore dei pannelli Radiant Floor Dry+ deve essere sommato solo lo spessore del rasante o della lisciatura autolivellante, da 1 a 3 mm, e lo spessore della finitura superficiale: il pavimento radiante può essere realizzato così in uno spessore complessivo di circa 3 cm (4 cm con isolamento) o al massimo 3,3 cm (4,3 cm con isolamento) in base al tipo di pavimento utilizzato. Vantaggi: pannelli in fibrogesso presagomati; pannelli certificati secondo le direttive della bioedilizia; bassa inerzia termica; eliminazione dei tempi di asciugatura dei massetti tradizionali; possibilità di posa su pavimenti esistenti; facilità e rapidità di posa. Pag. 4 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 La gamma I pannelli Radiant Floor Dry+ sono costituiti da uno strato in fibrogesso con spessore di 18/20 mm fresati per l’alloggiamento dei circuiti idraulici. I pannelli sono disponibili in quattro formati diversi, tra loro componibili: pannelli con fresatura lineare per lo sviluppo delle serpentine radianti, con fresatura bugnata per la realizzazione delle zone di adduzione e senza fresatura per il tamponamento delle aree non radianti. I pannelli con fresatura lineare sono caratterizzati da una geometria che consente contemporaneamente la stesura delle serpentine, con uno sviluppo lineare e curvilineo, ed il passaggio delle linee di adduzione. fig.1 Particolare: pannello lineare con curve I pannelli con fresatura bugnata sono disponibili nelle due versioni con passo 100 mm per tubo da 10 mm , con passo 120 mm per tubo da 14 mm. A completamento del sistema c’è inoltre lo speciale pannello progettato per la zona collettore, per il tubo da 10 mm, in cui la geometria delle bugne è studiata in modo da consentire la posa in opera di un elevato numero di tubi di in uno spazio ridotto. Sfruttando la disposizione delle bugne e la fresatura delle stesse è possibile alloggiare un numero elevato di tubi, fino a 40, senza produrre accavallamenti o brusche curvature. fig.2 Particolare: pannello sottocollettore DATI TECNICI PANNELLI FIBROGESSO Composizione Densità nominale Massimo carico concentrato ammesso Massimo carico distribuito ammesso Conduttività termica Reazione al fuoco Aumento di spessore dopo 24h di immersione in acqua Spessore kg/m3 KN KN W/mK D.M.26/06/84 % mm Acqua, gesso, fibre di cellulosa 1150±50 1,0 2,0 0,32 Classe 0 <2 18 Privo di leganti, certificato per la bioedilizia Pag. 5 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Tubazione multistrato Il tubo attraversato dal fluido termovettore è una componente fondamentale di un impianto di riscaldamento a pannelli radianti. Esso deve rispondere a numerosi e stringenti parametri di qualità al fine di garantire buone prestazioni e lunga durata: elevati valori di resistenza a stress di diversa natura devono essere garantiti per almeno 50 anni con eccellenti margini di sicurezza. Il tubo AL-PE-RT è un tubo multicomposito in plastica e metallo ideale per sistemi a superfici radianti. Il tubo interno è realizzato con uno speciale PE-RT resistente alle alte temperature in conformità alla DIN 16833, in etilene-ottano copolimero. La struttura polimerica si presenta come una catena lineare (etilene) e catene laterali di ottano, producendo un materiale molto resistente con eccellenti doti di flessibilità e tenuta nel tempo. Il limite nello sviluppo in lunghezza dei circuiti con tubo di piccolo diametro viene superato con speciali adattatori ad Y che, ripartendo la portata, fanno corrispondere ad una sola uscita al collettore due circuiti radianti Vantaggi: impermeabilità all’ossigeno; piccolo diametro ideale per sistemi a basso spessore; elevata resistenza a stress e lesioni; posa con piccoli raggi di curvatura; stabilità all’invecchiamento termico; resistenza ai solventi chimici diluiti nel fluido termovettore; elevata resistenza a corrosione; pareti lisce con minime perdite di pressione ed assenza di incrostazioni; buona resistenza alla propagazione delle lesioni e resistenza alle abrasioni. DATI TECNICI TUBO AL-PE-RT Tubo interno in PE-RT, speciale polietilene con maggior resistenza alla temperatura in base DIN 16833, tubo intermedio di alluminio 0.2 mm, strato protettivo esterno in Pe stabilizzato per alte temperature, bianco, stabilizzato agli UV. Coefficiente di dilatazione lineare 0,023 mm/mK Temperatura di lavoro massima 95°C Temperatura massima breve periodo 110°C Pressione massima di lavoro 12 bar Coefficiente rugosità (metodo Prandtl-Colebrook) ε = 0.007 mm Conduttività termica 0,43 W/mK Resistenza termica 0,004 m²K/W Pag. 6 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Diagramma Portata – Perdita di carico Pag. 7 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Collettore per posizionamento solo verticale Possibilità di aggancio del tubo al collettore mediante giunto a pulsante o adattatore Euroconus Doppio o-ring integrale di tenuta tra un collegamento e l’altro Facilità di lavoro anche in minimi spazi Collettore adatto per essere montato verticalmente Struttura interna-esterna: Tecnopolimero con ottime resistenze alla temperatura (max 100° in continuo), alle pressioni (a temperatura ambiente scoppio a oltre 30 bar), alta resistenza alle deformazioni, minime dilatazioni al variare della temperatura. Parti trasparenti: PA 12 non caricato per avere ottime resistenze nel tempo. Parti interne: PA 66 30% fibra di vetro SPECIFICHE TECNICHE Temperature di trasporto/immagazzinamento Temperature di esercizio in continuo a 2 bar Temperatura massima di esercizio Pressioni di esercizio a temperatura ambiente Pressione di scoppio -10 ÷ 80 °C 2°C ÷ 100°C 120°C 0 bar ÷ 8 bar > 40 bar Pag. 8 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Nastro isolante perimetrale I nastri isolanti perimetrali sono realizzati in polietilene a celle chiuse, leggero impermeabile, non putrescibile ed inattaccabile da muffe e con un’elevata resistenza alle aggressioni chimiche ed al l e reaz i oni al cal i ne dei manufatti cementizi. Il prodotto è inalterabile nel tempo grazie alle mescol e real i z z ate per l ’estrusi one del polietilene e l’utilizzo di speciali collanti. Tanto il polietilene quanto le colle impiegate sono resistenti a shock termici. Il nastro isolante è ideale per la realizzazione di impianti di riscaldamento e raffrescamento a pavimento. La sua collocazione tra lo strato di supporto e tutti gli elementi strutturali con cui esso confina permette di assorbire le dilatazioni del massetto e di ottenere un buon isolamento termico ed acustico. fig.3 Particolare: nastro isolante perimetrale PRINCIPALI CARATTERISTICHE Nastro isolante in polietilene a celle chiuse, parzialmente adesivo, con bandella trasparente. Nylon anteriore 50 µm. Densità Conduttività Sollecitazione a compressione al 10% di deformazione Temperatura di lavoro Resistenza all’ozono Resistenza a muffe e insetti 30/33 kg/m3 0,035 W/mk 13,002 KPA -10 + 70 °C Ottima Ottima Rapporto di prova inerente la tossicità e l’opacità dei fumi n° CSI DC 01/494F05 del 07/07/05 Non contiene CFC in conformità alla legge n°459 del 28/12/93 Adesivo sigillante Adesivo poiliuretanico ad alto modulo elastico e a rapido indurimento. Il sigillante, esente da solventi, inodore e a basso impatto ambientale, indurisce rapidamente a seguito della reazione con l’umidità dell’aria e, grazie alle sue caratteristiche, offre elevate garanzie di durabilità nel tempo ed è utilizzabile sia su supporti orizzontali sia verticali. PRINCIPALI CARATTERISTICHE Adesivo tissotropico monocomponente a base poliuretanica, ad alto modulo elastico, rispondente alla normativa ISO 11600 classe F20HM Contenuto confezione (ml) 300 Consistenza pasta Pag. 9 Radiante a Pavimento a secco Temperatura di applicazione °C Massa volumica (g/cm3) Indurimento a temp. ambiente Temperatura di esercizio °C Resistenza agli UV Consumo ml/m Catalogo Tecnico Maggio 2013 +5÷+35 1 3 mm/24 h -40÷+70 ottima 25 Primer M Il Primer M è un primer di adesione pronto all’uso, privo di solventi, a base di resine poliuretaniche. La sua applicazione è richiesta ogni qual volta si procede alla posa di Radiant Floor Dry+ su superfici non assorbenti come nel caso di pavimenti esistenti. Il prodotto ha le seguenti caratteristiche prestazionali: Aspetto: liquido Colore: bruno Massa volumica (g/cm3 ): 1,05 Tenore di sostanza secca (%): 100 Viscosità Brookfield (rotore 1, RPM 10) a +23°C - 50% U.R. (mPa s): 70 ± 10 Temperatura di applicazione permessa: da + 5°C a + 35°C Fuori polvere (min.): 40 ± 5 Tempo di attesa per la successiva sigillatura o incollaggio (h): 1 Primer E-GRUND Primer di adesione privo di solventi per finitura autolivellante da applicare su tutta la superficie dei pannelli Radiant Floor Dry+. La mano di fondo normalizza la capacità di assorbimento e migliora l’aderenza dando protezione contro l’umidità nel caso di sottofondi edilizi standard, nell’area delle pavimentazioni (interna ed esterna). Composizione del materiale Dispersione acquosa a base di resine modificate Fabbisogno di materiale (non diluito) Su pavimento grezzo ca. 100 g/m² (in base alla capacità di assorbimento) su massetto di calciosolfato ca. 100 g/m² su massetto asciutto ca. 50 g/m² Finitura autolivellante NP415 La lisciatura autolivellante ha la funzione di livellare il sottofondo radiante per renderlo idoneo a ricevere ogni tipo di pavimento e per sopportare carichi statici e dinamici. La finitura autolivellante, accessorio del sistema, può essere impiegata come stuccatura sottile fluida in spessori fino a 5 mm oppure come massetto sottile fluido in spessori fino a 15 mm. Per la corretta applicazione fare riferimento alle prescrizioni presenti nel capitolo installazione. A partire da spessori di 2 mm la resistenza meccanica raggiunta dal materiale è tale da resistere all’azione delle sedie a rotelle: queste caratteristiche rendono NP415 particolarmente adatto per la stuccatura dei pavimenti radianti. Pag. 10 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 fig.4 Particolare: stesura finitura autolivellante NP415 PRINCIPALI CARATTERISTICHE NP415 è un massetto fluido a basso spessore, per interni, premiscelato, di ultima generazione, composto da vari tipi di solfati e alfa-solfati di calcio, cemento, fluidificanti ed inerti speciali selezionati. Classificazione secondo DIN EN 18560: CAF-C20-F7 Peso specifico malta asciutta (Kg/l) 1,7 Peso specifico malta bagnata (Kg/l) 2 Resistenza a compressione asciutto (N/mm2) >22 Resistenza a flessione asciutto (N/mm2) >7 Dilatazione libera durante la presa (mm/m) 0,1 Conducibilità termica (W/mK) 2 Coefficiente di dilatazione termica (mm/m K) 0,010 Reazione della malta alcalina Modulo elastico (N/mm2) ca. 17000 Classe di reazione al fuoco A1 Rapporto di miscelazione: 26 parti di acqua per 100 parti in peso di autolivellante* Consumo per mm di spessore (kg/m2) 2 Temperatura di applicazione °C +5÷+35 Tempo di lavorazione nel recipiente (min) ca. 30 Tempo di lavorazione sul pavimento (min) ca. 10 Tempo di pedonabilità (h) 3 Tempo di assoggettabilità a carichi (gg) 3 Tempo massimo di stoccaggio della malta secca (gg) 90 * (6,5 l di acqua per sacco da 25 kg per spessori fino a 5 mm) Pag. 11 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 INSTALLAZIONE Condizioni strutturali preliminari L’installazione dell’impianto a pavimento radiante può iniziare quando l’involucro edilizio è stato completato e corredato di porte e finestre. Prima di procedere accertarsi che siano verificate le seguenti condizioni: intonaco interno ultimato in tutti gli ambienti e rifinito fino alla soletta grezza; altezza strutturale verificata per la realizzazione del pavimento scaldante; collegamenti di impianti elettrici ed idraulici ultimati; predisposizione di nicchie nelle pareti per i collettori; predisposizione per il passaggio dei tubi di collegamento secondo progetto. I solai grezzi devono essere ben asciutti, sgombri da polveri e residui e presentare una buona planarità con dislivelli nei limiti di tolleranza come da normativa DIN 18202. I valori limite delle differenze di quota sono riportati nella tabella seguente: Valori tollerabili di planarità secondo Riga 4 Tabella 3 DIN18202. Se la soletta è in appoggio sul terreno o a contatto con ambienti molto umidi, prima di procedere all’installazione dello strato isolante è opportuno ricoprire il sottofondo con un rivestimento impermeabile come un telo in PE con spessore 0,2 mm. Per ottenere una base di appoggio livellata è consigliabile correggere eventuali piccole irregolarità mediante un legante o un livellante per pavimenti, qualora le irregolarità interessino superfici più ampie. Applicazione del Primer M L’applicazione del primer base è richiesta ogni qualvolta i pannelli radianti Radiant Floor Dry+ vengono applicati su un sottofondo liscio e non assorbente quale ad esempio un pavimento esistente. Il primer è pronto all’uso e si applica a pennello o a rullo in uno spessore sottile ed uniforme (evitare di eccedere con le quantità). L’applicazione del successivo sigillante deve essere effettuata solo quando il primer non risulta più appiccicoso al tatto, dopo circa 40 min. con aria a 23°C. E’ raccomandabile che l’applicazione del primer avvenga con temperature dell’aria comprese tra +5°C e +35°C. Pag. 12 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Nastro isolante perimetrale Prima dello strato di isolamento procedere alla posa del nastro perimetrale che fa da giunto tra il massetto e tutti i componenti edilizi che lo delimitano quali muri, pilastri, gradini, ecc. Assicurarsi che l’intonaco interno sia stato rifinito perfettamente fino alla soletta grezza, in modo che l’aderenza del nastro alle pareti verticali sia totale. Il nastro deve essere posato a partire dalla soletta grezza fino ad oltre il livello del pavimento finito e deve essere ben fissato, ad esempio a telai di porte, pilastri, montanti ecc., in modo da non subire spostamenti; per garantire la continuità dell’isolamento perimetrale posare il nastro sovrapponendo le estremità di almeno 10 cm. Nel caso siano presenti più strati isolanti, il nastro perimetrale può essere posato a partire dal penultimo strato. La parte superiore del nastro che eccede il livello del pavimento, si deve rasare solo a rivestimento ultimato e nel caso di rivestimenti tessili o plastici bisogna attendere anche i tempi di indurimento dell’additivo. Posa dei pannelli Durante le fasi di trasporto e stoccaggio, avere cura di non danneggiare i pannelli e di non esporli all’umidità. I pannelli devono essere posati secondo lo schema di posa del progetto, al fine di consentire lo sviluppo dei circuiti radianti in modo coerente al progetto stesso. Assicurarsi di un perfetto accoppiamento ed allineamento degli stessi in modo da avere un sottofondo uniforme. Non sempre è possibile utilizzare i pannelli per intero per cui è necessario tagliarli per adattarli alle dimensioni degli ambienti da climatizzare e per rispettare gli schemi di posa di progetto. La posa dei pannelli sul sottofondo deve avvenire per mezzo dell’apposito adesivo da applicare sul lato inferiore. Qualora l’applicazione dei pannelli avvenga su superfici lisce non assorbenti, come nel caso di pavimenti esistenti, prima dell’incollaggio occorre applicare il primer M: in tal caso l’applicazione del sigillante deve avvenire dopo circa 40 minuti (a temperatura ambiente) quando il primer non è più appiccicoso. Per il corretto funzionamento del sigillante è necessario rispettare alcune precauzioni: non applicare su superfici polverose; non applicare su superfici umide; non applicare su superfici oleose che potrebbero impedire l’adesione; non applicare a temperature inferiori a +5°C. fig.5 Particolare: posa pannelli Pag. 13 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Dopo l’applicazione della colla e la posa dei pannelli, caricarli con il peso del proprio corpo per qualche istante in modo da garantire una buona pressione di contatto iniziale. Il senso di posa dei pannelli deve seguire il progetto dei circuiti radianti; il passo di posa dipende dalla tipologia di pannello utilizzata. I pannelli con fresatura lineare devono essere impiegati in tutte le aree in cui il tubo ha uno sviluppo lineare; in presenza di curve occorrono i pannelli lineari con curve e bugnatura. Le bugnature sono invece utilizzate in prossimità del collettore e nelle zone di passaggio quali corridoi e disimpegni. Posa dei circuiti idraulici Trascorse 24 ore dalla posa dei pannelli, si può procedere alla stesura dei circuiti. La disposizione dei tubi è agevolata dalle apposite scanalature portatubo: con questi pannelli lo sviluppo dei circuiti scaldanti deve essere del tipo a serpentina: discostamenti e geometrie diverse sono possibili in corrispondenza dei pannelli bugnati. Iniziare la posa dalle zone perimetrali incastrando i tubi di collegamento nelle scanalature portatubo perimetrali e proseguire seguendo gli schemi progettuali: assicurarsi di un buon fissaggio del tubo senza sporgenze verticali per non compromettere la planarità dello strato. fig.6 Particolare: posa del tubo sui pannelli Pag. 14 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Zona collettore Particolare attenzione è richiesta nella posa del tubo in corrispondenza del collettore. Ad ogni uscita del collettore corrispondono, mediante l’utilizzo dell’adattatore ad Y, due circuiti radianti (nel caso si utilizzi il tubo 10x1,3) Questo comporta la presenza di un elevato numero di tubi da collocare immediatamente sotto il collettore: in questo caso si ricorre al pannello la cui geometria è appositamente studiata per poter collocare una elevata densità di tubi. Il pannello è di tipo bugnato con bugne scanalate per aumentare il numero e le combinazioni di passaggi: è possibile collegare fino ad un massimo di 20 circuiti corrispondenti a 10 uscite al collettore. Oltre 10 uscite al collettore, corrispondenti a circa 80 mq di superficie radiante, occorre prevedere un secondo collettore. fig.6 Particolare: collegamento al collettore Prova di tenuta Ultimata l’installazione dell’impianto radiante, prima di coprire i circuiti con il rasante o l’autolivellante, effettuare la prova di tenuta mediante una prova di pressione dell’acqua. Quando sussiste il pericolo di gelo, occorre prendere provvedimenti idonei quali il condizionamento dell’edificio o l’uso di prodotti antigelo. La pressione di prova è pari a 2 volte la pressione di esercizio con un minimo di 6 bar per 24 ore: la caduta di pressione deve essere inferiore a 0,3 bar. Qualità del liquido di riempimento, temperatura e dilatazione della tubazione possono far calare la pressione oltre tale valore: in tal caso per completare la prova è necessario il rabbocco dell’impianto. Se il normale funzionamento dell’impianto non richiede ulteriori protezioni antigelo, i prodotti antigelo devono essere drenati e l’impianto deve essere flussato con almeno 3 cambi d’acqua. Posa dell’ autolivellante NP415 Dopo la posa dei circuiti, i pannelli devono essere trattati con il primer E_GRUND, tra gli accessori del sistema, al fine di migliorare l’adesione del rasante o dell’autolivellante. L’applicazione deve avvenire su superficie asciutta con un pennello o con un rullo. Trascorso il tempo di asciugatura del primer (tra le 2 e le 5 ore) entro 24 ore occorre procedere al livellamento del pavimento che deve essere eseguito con uno strato di rasante dello spessore di 1 mm sopra il pannello, oppure con un autolivellante per uno spessore di 3 mm. Pag. 15 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Per l’applicazione della finitura autolivellante, occorre preparare l’impasto secondo le indicazioni del produttore e comunque in quantità che possono essere impiegate entro 3040 minuti. L’applicazione può essere eseguita in un’unica mano con una spatola metallica di grande dimensione oppure con una racla, o anche mediante una pompa per intonaci. La capacità di autolivellamento di questo tipo di finitura permette di cancellare immediatamente tutte le imperfezioni. Rispettare tutti i giunti di dilatazione presenti nella struttura ed eseguire giunti di frazionamento per ambienti con superficie superiore ai 40 m 2. Il tempo di presa della finitura è di 50-70 minuti mentre il tempo di pedonabilità è di 3 h. Finitura superficiale Trascorso un tempo variabile da 1 a 3 giorni, in base alle temperature esterne ed allo spessore dell’autolivellante, si può procedere alla posa del pavimento. La finitura superficiale può essere eseguita con qualunque tipo di pavimento, dal parquet alle ceramiche. E’ importante che l’applicazione del pavimento avvenga quando lo strato di supporto è completamente asciutto, utilizzando per il fissaggio prodotti specifici per ciascun tipo di pavimento. Lo stesso sigillante poliuretanico impiegato per la posa dei pannelli può essere impiegato per sigillare i giunti di dilatazione. Pag. 16 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Regolazione Il regolatore è in grado di garantire più logiche di regolazione in funzione della tipologia di impianto. Il sistema consiste in: Modulo macchina MM Scheda di controllo UM04TTL per gestione impianto provvista di: 2 uscite relay, max 2 A a 230 Vca 5 uscite triac, max 3 A a 230 Vca 1 uscita analogica 0-10 Vcc 1 uscita analogica 3 Vcc (20 mA) 1 uscita analogica free voltage 2 ingressi free voltage 4 ingressi temperatura PT1000 3 ingressi temperatura NTC 1 interfacciacomunicazione RS485 isolata 1 interfacciacomunicazione RS485 non isolata 1 bus locale Alimentazione 12-18 VCC, max 250 mA Temperatura funzionamento: 5-60 °C La scheda viene forrnita completa di alimentatore separato per barra DIN 230Vca/12-5 Vcc Modulo Ambiente UA11 Viene installata nella zona principale dell’abitazione per il relativo controllo termoigrometrico; presenta le seguenti funzionalità: 3 livelli di set-point ambiente (comfort, ridotto, antigelo) 4 fasce giornaliere impostabili 1 sensore temperatura NTC 1 sonda umidità STH11 1 interfaccia comunicazione bus Alimentazione 8-10 Vcc da MM Max 2 UA11 per scheda MM Pag. 17 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Termostato ambiente TSRM Ha la funzione di controllare indipendentemente zone termicamente distinte dello stesso impianto. Presenta le seguenti funzionalità: 1 uscita relay, max 2 A a 230 Vca 1 sensore temperatura NTC 1 interfaccia comunicazione RS485 non isolata Alimentazione 230 Vac Intervallo impostazione temperatura +/- 6° set-point operativo su UA11 Temperatura funzionamento: 5-60 °C MiniMaster Ha la funzioen di combinatore telefonico (gestione a distanza impianto tramite SMS) e di interfaccia per teleassistenza Sistema carta prepagata ECR Il Sistema Carta Prepagata ECR è un dispositivo per impianti a contabilizzazione che permette all’utilizzatore finale di usufruire dei servizi di riscaldamento e produzione acqua calda grazie ad una carta prepagata a scalare. Il sistema, ad alta precisione, deduce dal credito residuo della carta prepagata l’importo dovuto al consumo secondo il costo energetico unitario impostato. La carta prepagata è dotata di chip di memoria e viene emessa dall’amministratore di condominio a fronte del pagamento dell’importo energetico voluto che viene così accreditato. Pag. 18 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Regolazione invernale on-off con ciclo pompa Tale tipologia prevede il comando della pompa dell’unità terminale con accensione quando la temperatura ambiente è inferiore al valore impostato, spegnimento in caso contrario. Il comando della pompa è gestito in modalità ON-OFF sulla base della seguente relazione: Ta – Dt <= Tsp Dove: Pompa ON Ta è la temperatura ambiente in °C Dt è un differenziale termico impostabile (=0,5 °C) Tsp è la temperatura di set-point impostata in °C Per evitare derive termiche il tempo di funzionamento della pompa è proporzionale all’errore secondo la seguenti relazioni: ton = K(Tsp – Ta) Dove: toff = 12 - ton ton è il tempo di ON in minuti toff è il tempo di OFF in minuti K è una costante Graficamente la logica di controllo può essere rappresentata nella seguente modalità: Pag. 19 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Regolazione invernale circuito miscelato Tale tipologia di regolazione, impostabile solo con satelliti dotati di pompa e valvola miscelatrice, prevede il comando della pompa dell’unità terminale con accensione quando la temperatura ambiente è inferiore al valore impostato. Il comando della pompa è gestito in modalità ON-OFF sulla base delle seguenti relazioni: Ta – Dt <= Tsp Pompa ON Tr > Tmax + 5 °C Pompa OFF Dove: Ta è la temperatura ambiente in °C Dt è un differenziale termico fisso pari a 1,5 °C Tsp è la temperatura di set-point impostata in °C Tr è la temperatura di mandata del circuito secondario in °C Tmax è la temperatura di mandata massima ammessa in °C La temperatura di mandata Tmc viene determinata in funzione della temperatura esterna e della curva climatica scelta come dalla seguente relazione: Tmc = 20 + X (20 – Te) Dove: Tmc è la temperatura di mandata calcolata in °C X è la pendenza della curva climatica Te è il valore della temperatura esterna in °C Il valore Tmc calcolato viene corretto sulla base dello scostamento fra la temperatura ambiente effettiva ed il valore impostato. La logica di regolazione può essere espressa graficamente come segue: Pag. 20 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Regolazione circuito miscelato estiva In modalità di raffreddamento si invertono i comandi di ON-OFF della pompa e si avrà: Ta – Dt >= Tsp Pompa ON Tr < Tmax + 5 °C Pompa OFF Dove : Ta è la temperatura ambiente in °C Dt è un differenziale termico fisso pari a 1,5 °C Tsp è la temperatura di set-point impostata in °C Tr è la temperatura di mandata del circuito secondario in °C Tmax è la temperatura di mandata massima ammessa in °C Il valore della temperatura di mandata Tmc viene calcolato non più sulla base della temperatura esterna, ma in funzione dell’umidità sulla base della seguente relazione: Tmc = K + (UR – 15) x + (Tsp – Ta) Dove : Tmc è la temperatura di mandata in °C K è una costante dimensionale UR è l’umidità relativa in ambiente % x è la pendenza della curva di regolazione Tsp è la temperatura di set-point impostata in °C Ta è la temperatura ambiente in °C La temperatura di mandata non sarà mai inferiore ad una curva limite che graficamente è rappresentata dal seguente diagramma: Non condensazione Condensazione Nella zona a condensazione viene attivato il comando del deumidificatore se previsto. Pag. 21 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Regolazione di più zone Nelle applicazioni comuni è richiesta la possibilità di gestire indipendentemente più zone dello stesso alloggio. Il sistema di regolazione è stato concepito per gestire fino a 14 zone termicamente distinte e 2 zone indipendenti dal punto di vista igrometrico. La schema sottostante illustra una tipica applicazione con 5 zone termiche e due igrometriche. Ogni zona termica è gestita da un termostato TSRM con relativa valvola di zona, mentre le due zone termiche-idrometriche da altrettante unità UA11. Tutti i comandi giungono alla centralina MM che provvede al comando di due valvole di zona e due umidificatori (secondo comando dalle unità UA11), gestione chiller, caldaia etc. L’unità Minimaster permette il controllo remoto del sistema tramite sms o PC. Pag. 22 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Deumidificatori I deumidificatori RSV verticali da incasso e RSO - RSE orizzontali canalizzabili da controsoffitto sono concepiti per l’utilizzo in ambienti civili, residenziali e commerciali (questi ultimi di piccole dimensioni) ad elevato carico latente in cui sia richiesto un funzionamento 24 h/giorno. Sono particolarmente indicati negli edifici in cui il raffrescamento dell’ambiente viene effettuato tramite sistemi radianti quali ad esempio pavimento, pareti, soffitto o colonne. I deumidificatori RS uniscono soluzioni tecniche d’avanguardia a un’estetica gradevole e grazie alle opportune coperture esterne (opzionali e solo per versioni a parete) è prevista anche l’installazione a vista. I deumidificatori RS _ A (isotermico) se alimentati correttamente ad acqua refrigerata a 15°C, sono in grado di deumidificare l’aria ambiente non alterandone la temperatura. Questo è possibile grazie alla presenza di 2 scambiatori di calore che hanno lo scopo di pre-raffreddare l’aria in ingresso e di post-raffreddarla dopo il processo di deumidifica. I deumidificatori RS _ I (ibrido) se alimentati correttamente da acqua refrigerata a 15°C, sono in grado di deumidificare l’aria ambiente non alterandone la temperatura, e inoltre sono dotati di termostato ambiente e condensatore a piastre saldobrasate permettendo quindi all’unità di fornire aria raffrescata qualora la temperatura ambiente dovesse superare il set point impostato. La bassa velocità dell’aria inoltre non creerà le fastidiose correnti d’aria tipiche dei tradizionali sistemi di condizionamento, garantendo quindi il massimo confort ambientale. L’utilizzo esclusivo di componenti di assoluta qualità nella componentistica frigorifera, idraulica, aeraulica ed elettrica rendono le unità RS dei deumidificatori allo stato dell’arte in termini d’efficienza, affidabilità e potenza sonora emessa. L’unità è realizzata con struttura in lamiera preverniciata di colore bianco; gli elementi strutturali interni sono realizzati in lamiera elettrozincata per un’efficace protezione contro gli agenti corrosivi. Tutta la viteria e i sistemi di fissaggio sono realizzati in materiali non ossidabili, INOX oppure acciai al carbonio con trattamenti superficiali di passivazione. I pannelli dell’unità sono rivestiti con materiale sintetico poliuretanico a cellule aperte per il massimo potere fonoassorbente. Il materiale impiegato è classificato in classe 1 ai sensi delle norme UL 94 ed è esente da CFC. Limiti operativi Pag. 23 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Circuito frigorifero 1 Compressore 2 Filtro Deidratatore 3 Batteria Evaporante 4 Batteria Condensante 5 Pressostato Sicurezza Alta Pressione 6 Prese di Servizio 7 Organo di Laminazione 8 Sonda Temp Sbrinamento 9 Condensatore a Piastre 10 Elettrovalvola Controllo Temp Ambiente 11 Ricevitore di Liquido 21 Sonda Temp Acqua Ingresso 22 Batteria di Pre-raffreddamento 23 Batteria di Post-raffreddamento 24 Ingresso Acqua da Sistema Radiante 25 Ritorno Acqua al Sistema Radiante 30 Ventilatore 31 Sonda Temp Aria Ambiente 32 Ingresso Aria 33 Uscita Aria Portate e prevalenza aria MODELLO 020 – 3 VELOCITÀ Nel modello 020 viene montato un ventilatore a 3 velocità; di fabbrica viene impostato alla velocità media, se non è sufficiente si può impostare facilmente la velocità alta. CURVA A = velocità massima CURVA B = velocità media CURVA C = velocità bassa Pag. 24 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 MODELLO 050 - POTENZIOMETRO Nel modello 050 viene montato un ventilatore elettronico con inverter incorporato e motore brushless regolato da potenziometro; di fabbrica viene regolato a una velocità standard, se non è adatta si può facilmente modificare. CURVA A = limite massimo CURVA B = limite consigliato Caratteristiche tecniche Pag. 25 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Dimensioni UNITÀ VERTICALE MANDATA FRONTALE Pag. 26 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 UNITÀ VERTICALE MANDATA SUPERIORE Pag. 27 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 UNITÀ RSO 020 DA CONTROSOFFITTO Pag. 28 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 UNITÀ RSO 050 DA CONTROSOFFITTO Pag. 29 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Opzioni Cassero Si compone di un contenitore in lamiera zincata da inserire a muro. Ha lo scopo di contenere l’unità in uno spazio dedicato ed è predisposto di tutti i fori per collegamenti idraulici ed elettrici. E’ inoltre dotato di apposite linguette per garantire un fissaggio ottimale sul muro. È disponibile solo per unità verticali. Pannello esterno per la mandata e la ripresa dell’aria Si compone di un pannello in legno laccato bianco o in lamiera preverniciata bianca dotato delle apposite griglie di aspirazione e mandata dell’aria. E’ predisposto per un corretto e pratico fissaggio con il cassero. E’ disponibile solo per unità verticali. Carter esterno di contenimento Si compone di una copertura in lamiera preverniciata bianca che permette l’installazione dell’unità anche all’esterno muro qualora lo spessore dello stesso non consenta l’utilizzo del cassero. E’ dotato di apposite griglie di aspirazione e mandata dell’aria. È disponibile solo per unità verticali. Igrostato remoto E’ l’organo esterno da montare a muro che attiva l’accensione e lo spegnimento dell’unità. Ha un campo di lavoro che va dal 30 al 99% di umidità relativa ambiente. La sua precisione è del +/- 3%. Pag. 30 Radiante a Pavimento a secco Catalogo Tecnico Maggio 2013 Plenum di mandata Si compone di un plenum di mandata per quando si desidera canalizzare la mandata dell’unità con n° 2 tubi flessibili spiralati. Il plenum è completo di 2 boccagli. È disponibile solo per unità orizzontali. Flangia di mandata Si compone di una flangia mandata per facilitare connessione dell’unità canali rigidi per distribuzione dell’aria. È disponibile solo per unità orizzontali 020. di la a la le Pag. 31 Via Trieste 4/E 31025 Santa Lucia di Piave (TV) Tel. +39-0438-460883 Fax +39-0438-468985 P.I./C.F. 03508590266 Web www.daeitaly.com E-Mail. [email protected]