Comune di Villasimius
Provincia di Cagliari
INTERVENTI DI RICONVERSIONE AD IMPIANTO DI
COMPOSTAGGIO DI QUALITA' DELL'IMPIANTO DI
TRATTAMENTO RIFIUTI URBANI IN LOC. ZIMMIONI
PROGETTO PRELIMINARE
ELABORATO
B
IL TECNICO INCARICATO
Dott. Ing. Roberto Serra
Ph.D. Ingegneria Sanitaria
RELAZIONE TECNICA
Digitally signed
by SERRA
ROBERTO
Date: 2014.03.26
10:42:09 CET
Reason:
Ingegnere
Location: Cagliari
MARZO 2014
COMUNE DI VILLASIMIUS
INTERVENTI DI RICONVERSIONE AD IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO DI
QUALITA’ DELL’IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI URBANI
IN LOCALITA’ BRUNCU IS ZIMMIONIS – VILLASIMIUS
PROGETTO PRELIMINARE
RELAZIONE TECNICA
Il Tecnico Incaricato
Dr. Ing. Roberto Serra
MARZO 2014
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
INTERVENTI DI RICONVERSIONE AD IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO DI
QUALITA’ DELL’IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI URBANI
IN LOCALITA’ BRUNCU IS ZIMMIONIS – VILLASIMIUS
PROGETTO PRELIMINARE
RELAZIONE TECNICA
Indice
Premessa............................................................................................................................. 3
1. Generalità e identificazione del sito ............................................................................... 5
2. Le scelte progettuali per la riconversione dell’impianto a compostaggio di qualità ....... 8
3. Dati progettuali ............................................................................................................ 11
4. Lay-out dell’impianto e requisiti minimali delle sezioni di trattamento.......................... 14
4.1.
4.2.
4.3.
4.4.
4.5.
4.6.
4.7.
4.8.
Sezione di ricezione e pretrattamento ............................................................................. 14
Sezione di biossidazione accelerata (sezione ACT) ........................................................ 15
Sezione di maturazione primaria ..................................................................................... 16
Sezione di maturazione secondaria ................................................................................ 17
Sezione di vagliatura finale e finissaggio......................................................................... 18
Sezione di stoccaggio del prodotto finito ......................................................................... 18
Reti tecnologiche ............................................................................................................ 19
Altre opere a corollario .................................................................................................... 20
5. Dimensionamento preliminare delle sezioni di trattamento ......................................... 21
5.1.
5.2.
5.3.
5.4.
5.5.
5.6.
5.7.
5.8.
5.9.
5.10.
5.11.
5.12.
Bilancio di massa dell’impianto ....................................................................................... 21
Interventi di sistemazione dell’area di impianto ............................................................... 24
La sezione di ricezione e pretrattamento......................................................................... 25
La sezione di fermentazione accelerata (ACT)................................................................ 29
La sezione di maturazione primaria insufflata ................................................................. 32
La sezione di maturazione secondaria ............................................................................ 33
La sezione di post-maturazione ...................................................................................... 34
Il capannone di processo ................................................................................................ 36
Il sistema di estrazione e trattamento delle arie esauste ................................................. 40
Reti tecnologiche ......................................................................................................... 43
Dotazione di apparecchiature ...................................................................................... 49
Altre opere................................................................................................................... 50
6. Primi elementi per le misure di sicurezza .................................................................... 53
ALLEGATO – Elenco e descrizione apparecchiature in impianto ...................................... 56
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Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Premessa
La
relazione descrive gli interventi necessari per la riconversione ad impianto di
compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento dei rifiuti urbani, realizzato a cura
della Provincia di Cagliari in località Bruncu Is Zimmioni in agro di Villasimius nel 2006. Il
Comune di Villasimius ha recentemente sottoscritto con la Provincia di Cagliari un accordo
di programma per il trasferimento della titolarità dell’impianto e provvederà alla
realizzazione degli interventi di adeguamento e riconversione ed alla successiva gestione
dell’opera.
La problematica e le scelte progettuali per la nuova configurazione dell’impianto sono state
presentate nella relazione illustrativa, in elaborato separato, mentre nella presente
relazione tecnica si scende nel dettaglio del dimensionamento delle varie sezioni di
impianto.
La relazione è strutturata in modo da evidenziare:
-
l’identificazione del sito
-
gli interventi di preparazione dell’area
-
gli interventi di adeguamento delle sezioni di impianto
-
gli interventi per il recupero delle sezioni impiantistiche attualmente presenti
-
gli interventi necessari per l’ampliamento delle reti tecnologiche
La relazione contiene gli elementi di cui all’art.19 del D.P.R. 207/2010, insieme agli
elementi per le prime indicazioni e misure finalizzate alla tutela della salute e sicurezza dei
luoghi di lavoro.
Nella presente relazione sono altresì precisate le linee guida per la redazione del progetto
definitivo.
La relazione fa riferimento alle tavole grafiche allegate per la descrizione dello stato di
fatto e delle nuove opere previste e contiene, in calce, le schede di identificazione delle
apparecchiature attualmente esistenti. Il computo metrico per il calcolo sommario della
spesa è presentato in elaborato separato mentre il quadro economico è riportato nella
relazione illustrativa.
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Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
La relazione di pre-fattibilità ambientale è inserita nella documentazione sugli studi
ambientali redatta nell’ambito della procedura di verifica/screening di assoggettabilità alla
valutazione di impatto ambientale secondo i dettati di cui alla del. G.R. 34/33 del
07.08.2012. Il riepilogo delle risultanze sulla prefattibilità tecnica e ambientale sono
presentate nella relazione illustrativa.
Gli studi geologico-tecnici eseguiti sul sito sono presentati in elaborato separato.
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Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
1. Generalità e identificazione del sito
L’impianto
è ubicato nel territorio comunale di Villasimius in località “Su Zimmioni”
individuata nella tavoletta IGM Fg 567 Sez. I e nella carta tecnica regionale al Foglio
567030. Il punto centrale dell’area di impianto è individuato alle seguenti coordinate:
-
coordinate Gauss Boaga (1.545.316,98 – 4.337.848,47)
-
coordinate WGS84 (N 39°11’ 16,440”– E 9,31’25,320”)
L’impianto di trattamento attualmente ubicato in loc. Zimmioni in territorio di Villasimius
nasce in risposta alle esigenze di trattamento dei rifiuti urbani provenienti dal
comprensorio del Sarrabus-Gerrei.
In conseguenza delle disposizioni del Piano regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani del
2008 l’impianto, realizzato nel 2004-2006 e mai entrato in esercizio, deve essere
riconvertito ad impianto di compostaggio di qualità, mantenendo le sezioni idonee al
trattamento della frazione organica ed integrandole in modo da permettere la produzione
di compost di qualità idoneo al recupero secondo i dettati della normativa sui fertilizzanti
(D.Lgs 75/2010). Le scelte progettuali per la riconversione sono state illustrate nella
relazione illustrativa redatta a parte.
L’impianto di compostaggio si configura pertanto come impianto di recupero R3 ai sensi
dell’allegato C alla parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.
L’impianto è situato (v. tavola 1) in territorio di Villasimius in un’area compresa tra i rilievi
del Bruncu Is Cerbus (217 m circa s.l.m) e del Bruncu Is Zimmioni (232 m circa s.l.m).
Dal punto di vista morfologico l’area in questione è distribuita su un terrazzamento
superiore a quota intorno ai + 175/176 m s.l.m., per poi svilupparsi prevalentemente in
pendio fino alla quota inferiore di ca. + 145 m. in cui è localizzato il compluvio naturale del
Rio Canali Istrias
Nel terrazzamento è localizzato l’impianto di trattamento in adiacenza alla ex-discarica
controllata consortile di I Cat. della ex XXIV Comunità Montana realizzata negli anni 199697 e che occupa un’area di circa 18.000÷20.000 mq. Nell’area in pendio è localizzata la
vecchia discarica non controllata di rifiuti urbani del comune di Villasimius, che occupa una
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Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
superficie di circa 9.000 mq, sottoposta a interventi di risanamento nel 2005, la cui
recinzione giunge fino al compluvio naturale del Rio Canali Istrias
Il sito è raggiungibile dalla S.P.19 Villasimius-Castiadas (v.tav.1), ove all’altezza del km.
4,500 è presente uno svincolo a raso che immette in uno stradello asfaltato che conduce
all’impianto. Il centro abitato di Villasimius è localizzato a circa 4,5 km mentre Castiadas a
circa 5,5 km dal sito. L’area è recintata ed è dotata di unico accesso con apposito
cancello. La rete viaria per il raggiungimento del sito è stata utilizzata dai veicoli di
conferimento dei rifiuti urbani negli anni di esercizio della citata discarica consortile.
L'area su cui insiste l’impianto ed il sistema delle discariche (la ex discarica controllata
consortile e la ex discarica comunale), confina con aree boschive e agricole incolte e
ricoperte con vegetazione spontanea della macchia mediterranea. Per la descrizione di
dettaglio dell’ambiente limitrofo si rimanda alla relazione sugli effetti ambientali, redatta a
parte.
L’area di sedime dell’impianto esistente occupa il settore nord del sito e si estende
parzialmente nel piazzale antistante la ex discarica consortile (a ovest) mentre a sud
confina con la vecchia discarica comunale.
Catastalmente l’impianto insiste su un’area, denominata Loc. Genna Carbonaxia, censita
nel Piano di Fabbricazione del Comune di Villasimius, approvato con D.A. n° 980/U del
6.8.1981, al Foglio 6 con i mappali 112 -117 (v. tavola grafica 2)., classificata
dall’Amministrazione Comunale di Villasimius (delibera del Consiglio Comunale n°27 del
04.08.2003 e n°34 del 19.09.2003) come Zona G - Servizi Generali - Trattamento Rifiuti.
L’area del mappale 112 è interamente in proprietà al Comune di Villasimius, mentre il
mappale 117, originariamente di titolarità della ex C.M.XXIV, è stata trasferita in proprietà
alla Provincia di Cagliari (in attuazione della del GR 19/02 del 28.03.2008 e DPGR n.38 del
02.04.2008). Nel 2010 è stato è stato sottoscritto dalla Provincia di Cagliari e l’Unione dei
Comuni del Sarrabus un Accordo di Programma in base al quale si disponeva che
l’impianto, una volta collaudato, sarebbe stato trasferito in proprietà all’Unione dei Comuni.
Successivamente con delib. N° 04 del 12.07.2012 l’Assemblea dell’Unione dei Comuni ha
riconosciuto l’opportunità che il Comune di Villasimius acquisisca la proprietà dell’intero
Polo Impiantistico di Zimmioni destinandolo al servizio della gestione integrata dei rifiuti
dell’Unione dei Comuni del Sarrabus. In conseguenza, la Provincia di Cagliari ha
approvato con delibera del Consiglio Provinciale n°3 del 21.01.2013 lo schema
dell’Accordo di Programma con il Comune di Villasimius, sottoscritto ufficialmente in data
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22 febbraio 2013. Attualmente è in fase di perfezionamento il contratto di cessione delle
aree e degli immobili dalla Provincia di Cagliari al Comune di Villasimius.
Come detto, l’impianto attuale occupa (v. planimetria della tavola grafica n.2) una parte
dell’area prospiciente la discarica consortile, di estensione circa 8.700 mq, mentre la
porzione residua (circa 4.000 mq), attualmente non utilizzata,
verrà interessata dagli
interventi di riconversione dell’impianto di cui al presente progetto.
La porzione del piazzale disponibile per gli interventi di cui al presente progetto è stata
oggetto nel 2005 di interventi di risanamento con parziale bonifica nell’ambito dei più ampi
interventi di messa in sicurezza della ex discarica comunale. Gli studi del 2001-2002, che
avevano preceduto le attività di risanamento, avevano infatti documentato l’esistenza nel
piazzale di lenti di vecchi rifiuti urbani: la porzione di rifiuti che risultavano in fase di
stabilizzazione venne asportata e depositata nella vecchia discarica comunale,
successivamente ricoperta con un capping di argilla, mentre l’aliquota di rifiuti che
risultavano frammisti al terreno ed ormai mineralizzati vennero lasciati nel piazzale.
Le analisi di qualità del suolo eseguite nell’occasione degli studi documentarono che il
grado di contaminazione nei metalli pesanti era inferiore ai limiti previsti dall’allora vigente
D.M. 471/99 (ora sostituiti dai limiti di cui all’allegato 5 alla parte IV del D.Lgs.152/99 che
ne hanno sostanzialmente confermato la validità) per i siti con destinazione ad uso
commerciale e industriale mentre era superiore ai limiti per i siti ad uso residenziale
Nell’ottobre 2012, nell’ambito degli interventi predisposti dalla Provincia di Cagliari per la
messa in sicurezza della ex discarica consortile, sono stati condotti, a cura del servizio
Geologico l’Amministrazione provinciale di Cagliari, dei sondaggi e trincee esplorative per
l’identificazione dei punti di localizzazione delle lenti di vecchi rifiuti nel piazzale. Nella
tavola grafica n.2-3A-3B sono evidenziate le zone in cui sono state riscontrate lenti di rifiuti
mineralizzati: occupano una fascia del settore sud-est del piazzale a profondità variabile
tra 0,6-1,7 m. La relazione del servizio geologico della Provincia di Cagliari è allegata in
calce alla relazione illustrativa.
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
2. Le scelte progettuali per la riconversione dell’impianto a
compostaggio di qualità
L’analisi dello stato di fatto dell’impianto e le scelte progettuali conseguenti per la
riconversione ad impianto di compostaggio di qualità sono state diffusamente presentate
nella relazione illustrativa.
Di seguito se ne riepilogano gli aspetti salienti:
a) Realizzazione di una nuova sezione di ricezione-pretrattamento del flusso di
frazione organica in ingresso, coperta e confinata, che consenta facilità e sicurezza
nelle operazioni di scarico e movimentazione delle varie tipologie di materiali in
ingresso (FORSU, scarto verde triturato, strutturante di ricircolo) e di disporre nelle
immediate adiacenze di adeguate aree di stoccaggio e preparazione.
b) Riutilizzo del sistema esistente delle biocelle, compreso di impiantistica di
ventilazione/insufflazione dell’aria ed estrazione delle arie esauste; le celle vengono
riconvertite interamente a biocelle statiche, con alimentazione diretta del materiale
mediante
macchina
semovente
e
realizzazione
di
apposito
settore
di
movimentazione e gestione coperto e confinato; si abbandona il sistema di attuale
alimentazione, basato su nastri rampanti e coclee distributrici in elevazione in
quanto ritenuti non funzionali ad una gestione operativa efficiente e flessibile del
processo, che necessita di
particolare attenzione sia nella preparazione della
miscela dei materiali in ingresso sia nella loro distribuzione uniforme nelle biocelle
di fermentazione accelerata
c) Adeguamento dell’aia di maturazione per il completamento del processo di
stabilizzazione, attualmente prevista all’aperto e su piazzale bitumato, mediante
realizzazione di pavimentazione industriale, capannone di copertura e parziale
confinamento; l’aia di maturazione viene prevista contigua al settore di ricezionepretrattamento in modo da configurarsi come unico capannone di lavorazione,
adeguatamente settorializzato
d) Previsione di un’area di lavorazione post-maturazione su pavimentazione
industriale, coperta e parzialmente confinata, per la formazione di un compost
vagliato e produzione di uno strutturante di pezzatura grossolana da riutilizzare
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
come strutturante di processo; l’area di post-trattamento viene prevista contigua al
settore di stoccaggio e preparazione dello scarto verde ed adiacente al settore di
ricezione-pretrattamento al fine di minimizzare la movimentazione dei materiali
e) Riutilizzo e riconversione del mulino-cippatore (attualmente posizionato all’aperto tra il
succitato capannone e le biocelle)
e/o del trituratore primario (attualmente posizionato nel
capannone esistente dove era prevista la ricezione)
per la lavorazione dello scarto verde; le
apparecchiature verranno riposizionate nell’area coperta di stoccaggio contigua
all’area di post-trattamento;
f) Nuova
dotazione
nell’impianto di apparecchiatura trito-miscelatrice
per la
preparazione della miscela FORSU-scarto verde-strutturante e sostituzione
dell’attuale sistema di miscelazione mediante coclee realizzato in elevazione in
quanto ritenuto inadeguato, sia nella operatività che nelle dimensioni, per la
conduzione di una sezione di impianto decisiva per assicurare la regolarità e
l’efficienza del processo di fermentazione-maturazione, come richiesto in un
moderno impianto di compostaggio di qualità;
g) Nuova dotazione nell’impianto di vaglio a tamburo rotante con fori da 15-20 mm,
con macchina semovente versatile e funzionale allo scopo di produrre un compost
con
caratteristiche
commercializzazione
fisiche
adeguate
secondo
le
ad
vigenti
assicurarne
norme
sui
il
recupero
fertilizzanti;
e
la
l’attuale
apparecchiatura vagliatrice a dischi, che presenta luce di passaggio di 50 mm, non
è ritenuta idonea a garantire l’ottenimento di un compost raffinato in quanto non
permette la separazione di strutturante ed impurezze diverse per via di una luce di
passaggio troppo ampia;
h) Riconversione del capannone esistente come locale di servizio, in cui alloggiare
uffici e servizi per il personale, i locali controllo dei sistemi automatizzati di
processo, l’area officina
e l’area di rimessaggio mezzi d’opera; il settore del
capannone esistente non confinato viene utilizzato come area di stoccaggio del
compost raffinato per la successiva presa in carico da parte degli utilizzatori e
successiva eventuale predisposizione di una sezione di ulteriore raffinazione
(mediante deplastificatore – non previsto nell’attuale progetto) e di una sezione di
insacchettamento (non prevista nel progetto attuale)
i) Riutilizzo della pesa e dell’attiguo fabbricato a disposizione del personale di servizio
per l’accettazione dei conferimenti;
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
j) Riutilizzo dell’attuale
sistema di trattamento delle arie esauste (ventilatore +
scrubber + biofiltro) riposizionato nella zona a sud del piazzale e sua
implementazione con sistema di biofiltrazione in modo da garantire il trattamento
dei maggiori flussi di arie esauste provenienti dalle aree confinate previste nel
nuovo capannone di processo;
k) Estensione dell’area bitumata perimetrale al nuovo capannone di processo onde
realizzare un sistema viario interno funzionale al transito degli automezzi
conferenti;
l) Realizzazione di una piazzola per il lavaggio ruote degli automezzi in transito prima
dell’uscita dall’impianto;
m) Eliminazione dell’attuale area tettoiata adiacente al capannone esistente per creare
un’area adeguata per il transito dei veicoli e come area di servizio;
n) Ampliamento delle reti tecnologiche di servizio (rete idrica, antincendio, fognaria
acque bianche e acque nere, rete elettrica) e loro adeguamento alle necessità della
nuova configurazione impiantistica (trattamento acque di prima pioggia, pali di
illuminazione esterna, ..)
o) Eliminazione dell’impiantistica di stoccaggio e rilancio dei fanghi in quanto non
previsti come rifiuti in ingresso nella nuova configurazione dell’impianto di
compostaggio.
In allegato alla relazione si presentano le schede informative sulle apparecchiature
attualmente in dotazione all’impianto.
L’articolazione della soluzione progettuale prevista è presentata nella tavola grafica n.3 (3°
e 3B). Nella localizzazione delle varie zone di impianto si è avuto cura di prevedere nella
zona sud-est la presenza di sole aree di stoccaggio, viabilità e sistemi di biofiltrazione,
caratterizzati da fondazioni leggere per minimizzare gli interventi di scavo
caratterizzati dalla eventuale
nei settori
presenza di terreno frammisto a vecchi rifiuti già
mineralizzati.
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Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
3. Dati progettuali
L’impianto è al servizio prioritariamente dei comuni facenti parte dell’Unione dei Comuni
del Sarrabus ma può essere esteso anche ai flussi provenienti dal sistema consortile
dell’Unione dei Comuni del Gerrei.
Rimandando all’analisi sul bacino di utenza riportata nella relazione illustrativa, di seguito
si riassumono in apposito schema i dati progettuali di riferimento, che tengono conto delle
previsioni future nel conferimento della frazione organica dai comprensori del Sarrabus e
del Gerrei riportate nel Piano della Raccolta e Trasporto dei Rifiuti Urbani della Provincia
di Cagliari (adottato nel settembre 2013).
I dati progettuali, tengono altresì conto della forte oscillazione stagionale nella produzione
e conferimento dei rifiuti, in conseguenza dell’elevata vocazione turistica dei territori del
Sarrabus, analizzata sulla base dei conferimenti rilevati nel biennio 2011-2012.
Parametro
Valore
Conferimento medio annuo di frazione organica complessiva
Conferimento medio annuo di Forsu
Conferimento medio annuo di scarto verde
% media su base annua di scarto verde nel flusso di organico
Conferimento medio giornaliero su base annua di frazione organica
complessiva
Conferimento medio giornaliero nel periodo invernale
(ottobre-maggio)
Conferimento medio giornaliero nel periodo estivo
(giugno-settembre)
Conferimento medio giornaliero nei mesi di punta estiva
(luglio-agosto)
6.000 t/a
4.000 t/a
2.000 t/a
30-35%
17 t/g
12 t/g
25 t/g
30 t/g
L’impianto pertanto deve essere in grado di trattare mediamente un flusso di 6.000 t/a, ma
in conseguenza dell’elevata oscillazione stagionale, deve essere altresì in grado di trattare
un flusso giornaliero di circa 25 t/g nel periodo estivo (con punta di 30 t/g, nei due mesi
di massima punta) corrispondente ad una potenzialità reale (nell’ipotesi che i flussi medi
estivi si mantengano per tutto l’arco annuale), di circa 9.000 t/a.
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Da punto di vista del requisito tecnico di base, il processo deve garantire la trasformazione
biologica aerobica con evoluzione attraverso uno stadio termofilo e successiva
stabilizzazione ed umificazione della sostanza organica. Inoltre l’impianto viene
organizzato in modo da prevedere il rispetto dei requisiti stabiliti dalle BAT (Best Available
Technology) in riferimento alle migliori tecnologie di trattamento rifiuti (D.M. 29 gennaio
2007) e delle indicazioni del Piano Regionale di Gestione Rifiuti Urbani. Nel dettaglio, ai
fini della redazione del progetto definitivo dell’opera, si dovrà tener conto che l’impianto,
inquadrato col codice R3 ai sensi della parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss. mm. ii.) deve
consentire:
 il controllo (non necessariamente automatizzato) dei rapporti di miscelazione e
l’identificazione delle caratteristiche chimico-fisiche delle matrici in ingresso;
 il controllo della temperatura di processo; la temperatura deve mantenersi su valori
massimi entro i 70°C e mediamente nel range 40-45°C per assicurare condizioni
ottimali mesofile; in fase attiva deve essere garantito il mantenimento della
temperatura per almeno tre giorni sopra i 55°C per garantire l’igienizzazione del
materiale;
 un apporto di ossigeno sufficiente a mantenere le condizioni aerobiche del processo
(valori superiori al 15% garantiscono il perdurare delle condizioni di aerobiosi);
 condizioni di umidità nella miscela in fermentazione non inferiore al 50% (p/p)
 una durata del processo mediamente di 90 giorni e comunque non inferiore a 80
giorni nell’insieme delle fasi di bio-ossidazione accelerata, maturazione primaria
(durante le quali deve essere assicurato un apporto di ossigeno alla massa
esclusivamente mediante insufflazione) e di maturazione finale;
 la fase di stoccaggio della FORSU in ingresso, la fase di biossidazione accelerata
e di maturazione primaria insufflata devono avvenire in ambiente confinato con
ricambio d’aria non inferiore a 3 volumi/h;
 la presenza di idonei sistemi per la captazione ed il convogliamento delle arie
esauste, con successivo processo di abbattimento di polveri e odori mediante
sistemi di biofiltrazione eventualmente preceduti da sezione di abbattimento a
scrubber;
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
 tutte le fasi di processo e di deposito delle matrici in ingresso e del prodotto finito
devono avvenire su superfici impermeabilizzate e dotate di appositi sistemi di
captazione e raccolta delle acque di processo.
Le matrici in ingresso sono quelle indicate nel par. 6.3.2 del Piano Regionale di Gestione
dei Rifiuti Urbani per gli impianti di compostaggio di qualità, ovvero prevalentemente la
frazione umida di provenienza alimentare collettiva, domestica e mercatale, i rifiuti vegetali
provenienti
da attività di manutenzione del verde pubblico e privato e gli scarti
lignocellulosici naturali (trucioli e segatura non contaminati, cassette e bancali non trattati).
In coerenza con le indicazioni del PRGRU non sono ammessi i fanghi di depurazione al
fine di evitare squilibri di processo ed evitare il rischio di un contenuto non accettabile di
metalli.
Nello specifico i rifiuti ammessi saranno:
a) frazione organica di rifiuti solidi urbani (FORSU) raccolti separatamente (CER
200108; 200302)
b) rifiuti ligneo cellulosici derivanti dalla manutenzione del verde ornamentale (CER
200201);
c) segatura, trucioli, frammenti di legno e di sughero (CER 030101; 030105: 030301)
provenienti da attività forestali e lavorazioni del legno vergine;
d) scarti di legno non impregnato (CER 200138, 150103) provenienti da attività di
fabbricazione di manufatti in legno non impregnato, imballaggi e legno non
impregnato (cassette, pallets)
Tutte le matrici in ingresso dovranno essere esenti da rifiuti pericolosi
Con le ipotesi di matrici in ingresso succitate, l’impianto dovrà fornire la garanzia
dell’ottenimento di un Compost con le caratteristiche indicate nella norme di disciplina dei
fertilizzanti (D.Lgs. n° 75 del 29.04.2010) all’allegato 2 (Ammendanti compostati misti e
verde).
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4. Lay-out dell’impianto e requisiti minimali delle sezioni di
trattamento
Con riferimento alle tavole grafiche n.3 (3A-3B) e n.4 (4A-4B) , che presentano
l’articolazione planimetrica dell’opera, ed alla tavola grafica n° 5, che presenta il lay-out
semplificato del processo, si descrive l’articolazione delle sezioni di trattamento
dell’impianto di compostaggio di qualità di Zimmioni, specificando con sottolineatura i
requisiti minimali di cui si dovrà tener conto nella stesura del progetto definitivo ed
esecutivo dell’opera.
4.1. Sezione di ricezione e pretrattamento
I veicoli di conferimento della FORSU, dopo pesatura nella pesa attualmente esistente,
porteranno il materiale nell'apposita sezione di ricezione, realizzata in ambiente chiuso e
mantenuta in depressione.
Il verde e le matrici ligneo-cellulosiche nonché lo strutturante sia fresco che di ricircolo può
essere accatastato in cumulo all’esterno della sezione di ricezione, purchè su piazzale
pavimentato e coperto e con adozione di presìdi atti ad evitare la dispersione eolica di
materiali fini.
Il verde e le matrici ligneo-cellulosiche vengono sottoposte a pre-trattamento di triturazione
per la riduzione dimensionale al fine di ottenere un materiale di pezzatura idonea al
processo di biossidazione. Tale pre-trattamento deve essere realizzato su piazzale
pavimentato e coperto e con adozione di presìdi atti ad evitare la dispersione eolica. La
localizzazione deve preferibilmente essere adiacente alla sezione di stoccaggio del
materiale ed in prossimità della sezione di ricezione confinata in modo da minimizzare la
movimentazione del materiale.
La FORSU verrà avviata direttamente nel capannone di ricezione, al cui interno verrà
ricavato apposito settori per lo stoccaggio, dimensionato per un tempo minimo di 2 giorni e
massimo di 5 giorni.
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14
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Le matrici ligneo-cellulosiche e lo scarto verde, dopo triturazione, vengono avviate nel
capannone di ricezione in cui viene ricavato apposito settore di stoccaggio per il
successivo utilizzo nel processo.
Entro il capannone viene prevista la sezione di miscelazione e omogeneizzazione atta a
dosare ed omogeneizzare il materiale in ingresso in opportuni rapporti finalizzata a creare
il giusto mix da avviare al processo di biossidazione accelerata. L’apparecchiatura di
miscelazione-omogeneizzazione verrà dotata di adeguati dispositivi di taglio per garantire
l’apertura dei sacchetti di FORSU; l’operazione di apertura sacchi può essere
eventualmente ottenuta con distinta ed apposita apparecchiatura.
Il capannone di ricezione e preparazione della miscela viene tenuto in depressione con
apposito sistema di aspirazione atto ad assicurare un ricambio almeno pari ad almeno 3
volumi/h, con invio dell’aria esausta al trattamento e/o all’insufflazione in altra sezione di
processo. Il capannone dovrà essere munito di portoni con sistema automatico a
chiusura/apertura rapida ed a tenuta.
Il trattamento dell’aria esausta deve essere assicurato con almeno una sezione di
biofiltrazione che consenta il raggiungimento di una concentrazione odorigena in uscita
fino ad un massimo di 300 u.o./mc e che garantisca un tempo di contatto non inferiore a
45 secondi. La sezione di biofiltrazione deve essere adeguatamente controllata con
sistema in grado di rilevare quantomeno l’umidità dell’aria in uscita.
4.2. Sezione di biossidazione accelerata (sezione ACT)
La miscela omogeneizzata
viene avviata alla sezione di biossidazione accelerata,
costituita dalle biocelle attualmente esistenti, opportunamente modificate.
L’alimentazione e lo scarico del materiale dalle biocelle viene ottenuto mediante pala
meccanica utilizzando i portoni di accesso. Il tempo di permanenza nella sezione ACT
deve essere almeno pari a 14 giorni e l’indice respirometrico Dinamico (IRD) del materiale
in uscita deve essere garantito non superiore a 1.000 mg O2/Kg SVh.
Il settore adiacente alle biocelle, necessario per la movimentazione del materiale, deve
essere coperto e confinato, mantenuto in depressione con ricambio di almeno n.3
volumi/h.
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Le biocelle vengono sottoposte ad interventi di ristrutturazione per coprire i varchi
attualmente presenti in sommità (che consentivano l’alimentazione dall’alto, sistema superato
con la nuova impostazione processistica) e per convertire a funzionamento statico anche le
due attuali biocelle dinamiche.
Le biocelle devono essere adeguatamente ossigenate mediante insufflazione d’aria
utilizzando preferenzialmente le soffianti attualmente esistenti. Per l’alimentazione idrica,
necessaria per il dosaggio dell’umidità nel materiale in biossidazione, può essere utilizzato
il sistema attualmente presente, così come la rete di scarico dei percolati e delle
condense.
I percolati formatisi devono essere captati e raccolti in appositi dispositivi a tenuta per
poter essere ricircolati in funzione delle esigenze di processo e/o essere avviati
all’impianto di depurazione previsto nell’area a nord e dedicato prevalentemente ai
percolati dell’adiacente discarica consortile ed al trattamento delle acque di falda presenti
al piede del sistema delle discariche.
L’aria esausta del processo ACT deve essere convogliata, tramite apposito ventilatore e
relative canalizzazioni, verso idonea sezione di trattamento costituita quantomeno da un
sistema di biofiltrazione (con tempo di permanenza non inferiore a 45 secondi), che
permetta di raggiungere livelli di concentrazione odorigena non superiori a 300 u.o./mc.
prima di essere rilasciata in atmosfera.
La sezione ACT deve essere adeguatamente controllata nei parametri di processo con
sistema automatico computerizzato, in modo da garantire che sia rispettato il vincolo della
temperatura al di sopra dei 55°C per almeno 3 giorni. Il sistema di controllo dovrà
prevedere il monitoraggio sempre funzionante dei parametri di processo (temperatura,
portata d’aria, umidità, CO2-opzionale, ecc..) e comunque almeno della temperatura che
dovrà essere registrata con frequenza giornaliera.
Anche il sistema di biofiltrazione deve essere adeguatamente controllato con sistema
automatico in grado di rilevare quantomeno l’umidità dell’aria in uscita.
4.3. Sezione di maturazione primaria
Il sistema delle n° 10 biocelle viene utilizzato anche come
sezione di maturazione
primaria, in quanto il volume utile delle stesse è tale da garantire un elevato tempo di
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
permanenza, sovrabbondante per la sola operazione di processo di fermentazione
accelerata ACT.
Non è opportuno mantenere in fase ACT il materiale per tempi superiori ai 15-20 giorni al
fine di evitare il loro impaccamento e la riduzione dell’attività biologica. E’ necessario
quindi operare una ripresa del materiale e la loro ricollocazione in altra biocella per favorire
la ripresa dell’attività biologica a carico dei composti meno reattivi e sviluppare le reazioni
di trasformazione umica.
Operativamente, pertanto, un gruppo di biocelle può essere destinato anche al secondo
stadio di trasformazione che si configura come fase di “maturazione primaria”. Rimangono
inalterate le indicazioni circa l’utilizzo dei sistemi di insufflazione e ripresa dell’aria esausta,
i sistemi di alimentazione idrica e di raccolta di percolati e condense.
L’aria esausta proveniente dal processo di “maturazione insufflata” deve essere
convogliata
verso sezione di trattamento costituita quantomeno da sistema di
biofiltrazione, che garantisca un livello di concentrazione odorigena non superiore a 300
u.o./mc prima di essere rilasciata in atmosfera. Il sistema di biofiltrazione deve essere
adeguatamente controllato con sistema in grado di rilevare quantomeno l’umidità dell’aria
in uscita.
4.4. Sezione di maturazione secondaria
Il materiale proveniente dalle biocelle
viene trasferito alla successiva sezione di
maturazione, che deve garantire il tempo di permanenza residuo fino al raggiungimento
del tempo complessivo medio su base annua (considerando l’insieme delle fasi ACT e di
maturazione) di 90 giorni e comunque un tempo minimo di 80 giorni nel periodo estivo.
La maturazione secondaria può avvenire con processo ad aerazione naturale in ambiente
anche non totalmente confinato purchè coperto, in cui prevedere dei rivoltamenti periodici.
Questa seconda sezione di maturazione deve essere dotata di presìdi che consentano di
evitare la dispersione eolica.
Il materiale in uscita dalle sezioni di maturazione deve garantire il rispetto del limite
dell’I.R.D. di 500 mg O2/Kg SV.h, o del limite dell’IR Statico di 200 mg O2/Kg SV.h indicato
dal Piano regionale di Gestione dei rifiuti della Regione Sardegna
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
I percolati eventualmente formatisi devono essere captati e raccolti in appositi dispositivi a
tenuta per poter essere ricircolati in funzione delle esigenze di processo o avviati a
impianto di depurazione.
4.5. Sezione di vagliatura finale e finissaggio
Il materiale maturo prima di essere avviato allo stoccaggio deve essere sottoposto ad un
trattamento di vagliatura in grado di separare le impurezze ancora presenti, di uniformare
la pezzatura del materiale ai valori usuali di mercato e di separare le pezzature più grosse
per essere riutilizzate come strutturante. La sezione di vagliatura finale si configura come
sezione di elevata importanza per la produzione di compost di adeguata granulometria ai
fini del recupero nel comparto agricolo; risulta inoltre decisiva per la produzione di uno
strutturante di ricircolo che consenta di garantire adeguata porosità alla miscela in
ingresso al trattamento, funzionale anche alla catalizzazione del processo biologico. .
La sezione di vagliatura può essere ubicata anche in ambiente non totalmente confinato,
purchè coperto e dotato di tutti presìdi che evitino la dispersione di polveri e particolati.
Preferibile la localizzazione in prossimità della sezione di stoccaggio del prodotto finito e
della ricezione per garantire la minimizzazione della movimentazione dei due flussi di
materiali (compost maturo e strutturante di ricircolo).
4.6. Sezione di stoccaggio del prodotto finito
Deve essere prevista apposita area dell’impianto dedicata allo stoccaggio in cumulo del
compost finito, che deve avvenire su superfici atte a impedire la percolazione nel
sottosuolo delle acque di infiltrazione e di ruscellamento nel cumulo. La sezione di
stoccaggio deve esser dotata di presìdi che consentano di minimizzare la dispersione
eolica di polveri e particolati.
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
4.7. Reti tecnologiche
L’impianto, realizzato su area interamente pavimentata, deve essere dotato di specifiche
reti di captazione delle acque di risulta da collegare con le reti esistenti:
-
rete di captazione delle acque meteoriche provenienti dalle coperture degli edifici, che
possono essere avviate al compluvio esterno (rete acque bianche) senza alcun
trattamento preliminare o essere recuperate per le esigenze di processo;
-
rete di captazione delle acque dei piazzali con avvio delle acque al compluvio esterno,
previo inserimento di idoneo impianto per il trattamento delle acque di prima pioggia;
-
rete di captazione delle acque di percolazione, con avvio dei liquami ad apposita vasca
di raccolta adeguatamente impermeabilizzata; deve essere previsto il riutilizzo per le
esigenze di processo mentre l’eccedenza deve essere avviata all’impianto di
depurazione previsto nell’area di impianto.
Per quanto riguarda la rete di approvvigionamento idrico, si dovrà fare riferimento
all’esistente pozzo artesiano di captazione delle acque profonde che deve alimentare
l’apposita riserva idrica esistente, dotata di sistema di pressurizzazione. Tale sezione non
è tuttavia allacciata ad alcuna rete di distribuzione e pertanto, quest’ultima, dovrà essere di
nuova realizzazione. Attualmente esiste una rete di distribuzione asservita ad una vasca di
accumulo, con sistema di pressurizzazione, di carattere provvisorio che potrà essere
totalmente sostituita.
In sede di progetto definitivo andrà valutata l’opportunità di realizzare un sistema di riserva
idrica a supporto, alimentata dalle acque bianche ed eventualmente dalle acque di prima
pioggia pretrattate e dalle acque di seconda pioggia.
Per quanto riguarda il sistema di protezione attiva antincendio, costituito da una rete di
idranti UNI 70 del tipo a parete e soprasuolo dovrà essere ampliato e revisionato secondo
le norme vigenti, per tener conto delle nuove sezioni impiantistiche; la rete viene
alimentata dall’apposita esistente riserva idrica, il cui sistema di pressurizzazione dovrà
essere integrato con motopompa diesel attualmente non presente.
La rete elettrica dovrà essere revisionata ed integrata per tener conto delle nuove sezioni
impiantistiche. La sezione generale di comando e controllo, attualmente ubicata nel
capannone di ricezione, dovrà essere revisionata così come i quadri di comando e
controllo locali posizionati in adiacenza alle apparecchiature esistenti di cui si conferma
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
l’utilizzo (soffianti delle biocelle, ventilatore di estrazione arie esauste, apparecchiatura
tritomiscelatrice). La rete elettrica fa riferimento all’esistente cabina di trasformazione,
attualmente funzionante, dotata di due gruppi da 400 KVA.
4.8. Altre opere a corollario
Il progetto deve prevedere un’articolazione delle sezioni di trattamento congruente con
una efficiente viabilità interna. Al proposito l’attuale area bitumata deve essere in parte
rimossa, per far posto alla realizzazione del capannone di alloggiamento della nuova
sezione di ricezione e dell’aia di maturazione, ed in parte ampliata per permettere una rete
viaria perimetrale asfaltata ad anello che consenta un’adeguata viabilità interna ai mezzi di
conferimento e di gestione.
Inoltre vanno previsti i locali uffici-servizi-spogliatoi congruenti con le previsioni di
presenza del personale operativo, una piazzola di lavaggio per i mezzi di conferimento in
uscita dall’impianto ed un locale officina per le esigenze operative.
Nel settore a sud-est del piazzale devono essere previste opere che non richiedano
particolari approfondimenti delle fondazioni al fine di prevenire e/o minimizzare il problema
dell’estrazione e successivo avvio allo smaltimento autorizzato di terreni frammisti a vecchi
rifiuti mineralizzati ancora presenti.
Nella realizzazione dei presidi ambientali per il trattamento delle arie esauste deve essere
riutilizzata, con riposizionamento, la sezione di trattamento mediante scrubber e biofiltro
attualmente presente.
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
5. Dimensionamento preliminare delle sezioni di trattamento
Tenendo conto dei dati progettuali di cui al capitolo 3 e delle indicazioni di cui al capitolo 4
sui requisiti minimali da garantire, si procede al dimensionamento preliminare delle sezioni
impiantistiche al fine di individuare l’importo economico della spesa, compatibile con i fondi
disponibili.
La proposta progettuale definitiva dovrà considerare la potenzialità del capitolo 3 come
requisito fondamentale.
Nel seguito vengono descritti tutti
gli interventi previsti nel progetto preliminare della
riconversione dell’impianto attuale.
5.1. Bilancio di massa dell’impianto
Nei due prospetti seguenti si presenta il bilancio di massa dell’impianto al fine di
computare portate ponderali e volumetriche dei materiali nelle varie sezioni impiantistiche.
Tali valori saranno presi a base del dimensionamento delle singole sezioni.
Nel primo prospetto si riporta il bilancio di massa complessivo annuo ed il bilancio
giornaliero medio su base annua.
Nel secondo si presenta il bilancio di massa giornaliero valido nel periodo medio estivo,
che rappresenta il periodo critico di attività dell’impianto, e nel periodo invernale.
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
QUADRO DEL BILANCIO MEDIO ANNUO
E GIORNALIERO MEDIO SU BASE ANNUA
BILANCIO MEDIO ANNUO
Sezioni di impianto
BILANCIO GIORNALIERO SU BASE
ANNUA
Quantità (t/a)
Densità
(t/mc)
Volume
(mc/a)
Quantità (t/g)
Densità
(t/mc)
Volume
(mc/g)
Forsu
4000
0,80
5.000
12
0,80
15
Strutturante fresco trit
2000
0,35
5.714
5
0,35
14
Strutturante ricircolo (15% della mix fresca)
900
0,50
1.800
2,55
0,50
5
Mix ingresso al pretrattamento
6900
0,55
12.514
19,55
0,57
34
Mix uscita pretrattamento
6900
0,65
10.615
19,55
0,65
30
Mix ingresso
6900
0,65
10.615
19,55
0,65
Percentuale calo
25%
22%
25%
Mix Uscita
5175
0,63
8280
14,7
0,61
Mix in ingresso
5175
0,63
8280
14,7
0,61
Percentuale di calo
10%
5%
8%
Mix Uscita
4.658
0,59
7.866
13,5
0,59
4.658
0,59
7.866
13,5
0,59
6%
10%
FASE RICEZIONE-PRETRATTAMENTO
FASE ACT IN BIOCELLE
30
20%
24
FASE MATURAZIONE PRIMARIA IN BIOCELLE
24
5%
23
FASE MATURAZIONE SECONDARIA
Mix in ingresso
Percentuale di calo
Mix Uscita
9%
23
5%
4.238
0,57
7.394
12,1
0,56
22
Mix in ingresso
4.238
0,57
7.394
12,1
0,56
22
Compost maturo (68%)
2.882
0,55
5.240
8,3
0,56
15
Sovvallo al ricircolo (21%)
898
0,50
1.795
2,6
0,5
5
Sovvallo di scarto (10%)
459
0,50
917
1,3
0,5
3
Matrici in ingresso
6000
0,65
9.231
10,7
18,5
Compost Maturo
2.882
0,55
5.240
5,4
9,7
459
0,55
917
0,3
0,6
5
8,2
FASE RAFFINAZIONE CON VAGLIATURA
BILANCIO COMPLESSIVO
Scarti allo smaltimento
Perdite di processo
2.662
% Compost prodotto
48%
% Scarti
8%
% Perdite di processo
44%
COMUNE DI VILLASIMIUS
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
QUADRO DEL BILANCIO MEDIO GIORNALIERO
PERIODO ESTIVO E PERIODO INVERNALE
Sezioni di impianto
BILANCIO MEDIO GIORNALIERO PERIODO INVERNALE
BILANCIO MEDIO GIORNALIERO
PERIODO ESTIVO
Quantità (t/a)
Densità
(t/mc)
Volume
(mc/a)
Quantità (t/g)
Densità
(t/mc)
Volume
(mc/g)
Forsu
9
0,80
11
18
0,80
23
Strutturante fresco trit
3
0,35
9
7
0,35
20
1,8
0,50
4
3,75
0,50
8
Mix ingresso al pretrattamento
13,8
0,59
23
28,75
0,58
50
Mix uscita pretrattamento
13,8
0,65
21
28,75
0,65
44
Mix ingresso
13,8
0,65
0,65
Percentuale calo
25%
Mix Uscita
10,35
0,63
Mix in ingresso
10,35
0,63
Percentuale di calo
10%
Mix Uscita
9,315
0,59
9
0,59
FASE RICEZIONE-PRETRATTAMENTO
Strutturante ricircolo (15% della mix fresca)
FASE ACT IN BIOCELLE
21
28,75
22%
25%
17
21,6
0,61
0,61
44
20%
35
FASE MATURAZIONE PRIMARIA IN BIOCELLE
17
21,6
5%
8%
16
19,8
0,59
0,59
35
5%
34
FASE MATURAZIONE SECONDARIA
Mix in ingresso
Percentuale di calo
Mix Uscita
9%
16
19,8
6%
10%
34
5%
8
0,57
15
17,9
0,56
32
Mix in ingresso
8
0,57
15
17,9
0,56
32
Compost maturo (68%)
6
0,55
10
12,1
0,56
22
Sovvallo al ricircolo (21%)
2
0,50
4
3,8
0,5
8
Sovvallo di scarto (10%)
1
0,50
2
1,9
0,5
4
Matrici in ingresso
12
0,65
18
10,7
18,5
Compost Maturo
6
0,55
10
5,4
9,7
Scarti allo smaltimento
1
0,55
2
0,3
0,6
Perdite di processo
5
5
8,2
% Compost prodotto
48%
FASE RAFFINAZIONE CON VAGLIATURA
BILANCIO COMPLESSIVO
% Scarti
8%
% Perdite di processo
44%
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
5.2. Interventi di sistemazione dell’area di impianto
Nel progetto preliminare si prevede la risistemazione dell’area adiacente al capannone
esistente mediante:
a) rimozione dell’attuale area tettoiata, nata per le esigenze della ex discarica
consortile;
b) completamento della bitumatura al fine di realizzare un’area di servizio utile per la
movimentazione dei mezzi d’opera e come area parcheggio veicoli del personale e
dei visitatori.
Viene mantenuto il fabbricato attuale adiacente alla pesa, utile come locale di servizio per
le attrezzature funzionali alla stessa pesa e per il personale addetto alla ricezione e
controllo dei mezzi in conferimento. La localizzazione della pesa non viene variata.
Viene rimossa l’attuale sezione di triturazione (mulino cippatore e nastro rampante per
l’alimentazione in quota) localizzata nell’area tra il capannone attuale e le biocelle, e l’area
di sedime viene ripristinata con adeguata bitumatura. Il mulino viene riposizionato in area
a sud nella sezione di pretrattamento dello scarto verde in arrivo (v. seguito).
Viene rimosso l’attuale biofiltro per essere riposizionato nell’area a sud del piazzale. Il
sedime attuale viene pertanto ripristinato con adeguata bitumatura per garantire adeguata
rete di transito perimetrale.
Nell’area prospiciente la ex discarica consortile (lato sud-ovest) si prevede la realizzazione
di una pista bitumata, utile per il transito dei veicoli in conferimento, della larghezza utile di
almeno 4,0 m; preliminarmente alla realizzazione della pista si prevede:
a) la rimozione dell’impianto di stoccaggio e rilancio dei fanghi di depurazione, non più
utile nella nuova configurazione impiantistica;
b) lo spostamento dell’attuale torcia di combustione biogas in area a sud dell’impianto;
c) la chiusura dell’attuale vasca di raccolta percolato, con rimozione delle
apparecchiature di sollevamento da destinare eventualmente alla nuova sezione di
accumulo e rilancio del percolato;
d) la rettificazione del bordo della discarica consortile, attualmente irregolare;
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24
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Nell’area adiacente alle biocelle si prevede la rimozione del manto bitumato per far posto
alla pavimentazione industriale del nuovo capannone di ricezione e di maturazione.
L’area a sud del piazzale, attualmente non interessata da bitumatura, verrà regolarizzata,
riportata alla stessa quota del piazzale bitumato, rullata e preparata con adeguato
sottofondo per essere successivamente interessata in parte alla realizzazione della
pavimentazione del nuovo capannone ed in parte a bitumatura per creare una zona di
transito e di localizzazione delle apparecchiature di biofiltrazione.
Per quanto riguarda le opere di protezione idraulica, il sito è già interessato dalla presenza
di un canale di guardia lungo tutto il lato nord-est avente la funzione di intercettare le
acque meteoriche di ruscellamento provenienti dall’area esterna, a quota superiore
rispetto al piazzale. In sede di progetto dell’attuale impianto di trattamento il canale fu
sottoposto a verifica in funzione della portata di piena con tempo di ritorno
cinquecentennale con esito positivo, per cui non è prevista alcuna opera di adeguamento.
Il canale consente la protezione dell’intero piazzale, compreso quello
attualmente non
interessato dalla configurazione attuale dell’impianto, e quindi non necessita di interventi
specifici salvo l’ulteriore verifica in sede di progettazione definitiva del presente progetto. Il
canale convoglia le acque verso il compluvio naturale del Rio Canale Istrias.
Nel lato opposto, il piazzale risulta protetto dal canale perimetrale della ex discarica
consortile; gli interventi di chiusura definitiva di tale discarica, in capo all’Amministrazione
Provinciale, definiranno le necessità di eventuale revisione/integrazione delle opere attuali
di canalizzazione perimetrale.
In ogni caso in fase di progettazione definitiva/esecutiva le previste relazioni idrauliche
confermeranno o meno la necessità di eventuale implementazione di canali e/o dei sistemi
di protezione idraulica esistenti.
5.3. La sezione di ricezione e pretrattamento
5.3.1. Capannone di ricezione FORSU e pretrattamento per la formazione della
miscela
Il capannone di ricezione e pretrattamento, coperto e interamente confinato, viene
articolato in distinti settori:
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25
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a. settore di ingresso e scarico della FORSU dai veicoli in conferimento
b. settore di stoccaggio FORSU
c. settore stoccaggio del verde triturato e dello strutturante di ricircolo
d. settore di ubicazione dell’apparecchiatura trito-miscelatrice
oltre all’adeguata zona di transito e movimentazione dei rifiuti mediante pala meccanica
gommata.
Il settore di ingresso e scarico viene realizzato a livelli sfalsati con innalzamento di circa 1
m. in modo da permettere lo scarico della FORSU dai cassoni dei veicoli direttamente nel
settore di stoccaggio. In questo modo si evita il transito dei veicoli nell’area di ricezione ed
il conseguente loro sporcamento. La rampa di scarico inizia al di fuori del capannone
mentre il livello sopraelevato di stazionamento dei veicoli è localizzato in area interna,
chiuso da un portone ad impacchettamento rapido. L’area disponibile per la sosta dei
veicoli in scarico ha una superficie di circa 80 mq, dovendo garantire una lunghezza di
almeno 10 m. per il posizionamento di un trattore con scarrabile, che rappresenta
verosimilmente il veicolo al conferimento di maggior ingombro.
Il settore di stoccaggio FORSU è delimitato da apposite paratie in calcestruzzo per
consentire la ripresa del materiale mediante pala gommata. Si dimensiona il settore di
stoccaggio FORSU per un tempo di permanenza di 5 giorni nella situazione media e di un
minimo di 2-3 giorni nella punta estiva. Con i dati di progetto (15 mc/g medi annui e circa
25 mc/g nel periodo estivo) è necessario un volume utile almeno pari a 75 mc.
Considerando cautelativamente un’altezza media di stoccaggio di 1 m., vi è dunque
necessità di una superficie di circa 75 mq.
Adiacente al settore di stoccaggio FORSU è previsto il settore di accumulo del verde
triturato e dello strutturante di ricircolo. Questi materiali vengono preparati in area coperta
esterna al capannone di ricezione e vengono poi avviati nel settore di accumulo interno al
capannone mediante pala gommata. La superficie del settore di accumulo viene
dimensionata per una capacità pari al volume medio da lavorare in una giornata di punta;
dai dati del bilancio i volumi massimi possono essere stimati nell’ordine dei 30 mc/g, con
necessità di una superficie settorializzata di circa 30 mq, sempre considerando
cautelativamente un’altezza media di 1 m. dei cumuli.
Complessivamente i settori di stoccaggio FORSU/verde/strutturante può essere indicata in
circa 100-120 mq.
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26
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Entro
lo
stesso
omogeneizzazione.
capannone
troverà
sistemazione
la
sezione
di
triturazione-
Rappresenta il cuore del processo di pretrattamento, condizione
preliminare per poter ottenere delle performance ottimali dell’intero impianto.
Il sistema può essere del tipo fisso o mobile, ma si ritiene che per garantire la migliore
flessibilità per l’impianto di Zimmioni sia preferibile una soluzione con apparecchiatura
mobile.
Viene prevista un’apparecchiatura trito-miscelatrice a ruote con alimentazione elettrica,
dotata coclee con lame dentate della potenzialità almeno pari a 15-20 mc/h, potenza 55
kW circa e tramoggia di carico di circa 10 mc. Il caricamento avviene mediante pala
meccanica gommata mentre lo scarico avviene su nastro di fondo che convoglia la
miscela in opportuno settore di deposito, previsto nell’area gestione biocelle, su cui il
nastro si inserisce. L’apparecchiatura viene dotata
di celle di
carico per garantire
un’ottimale dosaggio dei materiali. L’ingombro dell’apparecchiatura, complessiva di nastro,
può essere valutata in circa 50 mq.
Lo spazio interno del capannone di ricezione-pretrattamento deve essere tale
da
consentire:
a) l’accesso della pala meccanica dal settore esterno di stoccaggio e preparazione
delle ramaglie e strutturante per il deposito nel settore interno di accumulo;
b) la ripresa della FORSU e delle ramaglie/strutturante mediante pala e loro
inserimento nella tramoggia di carico dell’apparecchiatura trito-miscelatrice
c) il transito della pala verso l’ambiente limitrofo di gestione delle biocelle,
settorializzato mediante portone ad impacchettamento rapido.
L’articolazione scelta nel presente preliminare è illustrata nella tavola grafica n°4A; la
superficie complessiva è valutata nell’ordine di 600 mq.
L’altezza del capannone è fissata in circa 8 m. per garantire, con adeguato franco di
sicurezza, la fattibilità dello scarico della FORSU mediante ribaltamento del cassone dei
veicoli conferenti e l’alimentazione dall’alto della tramoggia mediante pala. Il volume
complessivo del capannone di ricezione-pretrattamento è pertanto stimato in circa 4.800
mc.
Nel capannone viene previsto il sistema di estrazione delle arie esauste, per la cui
descrizione si rimanda al paragrafo 5.9.
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
5.3.2. Area stoccaggio e pretrattamento del verde e dello strutturante
Lo scarto verde in conferimento viene accumulato all’esterno del capannone in apposita
area pavimentata e coperta. Con i dati di progetto il flusso in arrivo può essere valutato
mediamente in 15 mc/g con punte di 20-25 mc/g. Si ritiene necessaria un’area di
stoccaggio di circa 100-110 mq; con un’altezza di cumulo di circa 4 m. si ha un volume
dell’ordine di 150 mc che consente un’autonomia di esercizio di circa 6 giorni nella
situazione di punta.
A seconda della natura, il materiale in arrivo ha necessità di essere sottoposto a
trattamento di triturazione; viene previsto il riposizionamento quantomeno del mulinocippatore attualmente in dotazione all’impianto, previo adeguamento della tramoggia di
carico e dotazione di nuovo nastro per la formazione di cumulo di triturato. Può essere
valutato anche il riposizionamento del trituratore primario a lame, attualmente in dotazione
dell’impianto, con nuovo nastro di ripresa e scarico del triturato in cumulo. L’ingombro
complessivo del sistema di triturazione essere valutato in circa 100 mq.
E’ altresì opportuno prevedere in adiacenza anche un settore, sempre in area
pavimentata e coperta, per lo stoccaggio dello strutturante di ricircolo che proviene dalla
sezione di vagliatura della biomassa matura. Con i dati di progetto il flusso prevedibile è
stimato nel range 5-10 mc/g a seconda della situazione stagionale. Si rende necessaria
pertanto una superfice di circa 50 mq ed un volume di circa 50 mc per garantire uno
stoccaggio di almeno 4 giorni nei periodi di massimo flusso.
Complessivamente la superficie necessaria
per le operazioni di stoccaggio e
pretrattamento del verde è dell’ordine di 250 mq a cui aggiungere l’area di stoccaggio
dello strutturante di ricircolo, oltre ai necessari spazi per garantire la movimentazione ed il
transito del mezzo d’opera. L’articolazione scelta per il progetto preliminare è presentata
nella tavola 4A.
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5.4. La sezione di fermentazione accelerata (ACT)
5.4.1. Il sistema delle biocelle
Il materiale miscelato ed omogeneizzato deve essere avviato alla sezione di biossidazione
accelerata.
L’impianto attuale dispone di un sistema di n°10 biocelle in calcestruzzo con volume
complessivo V=3.240 mc (ciascuna di dimensioni interne 18 x 4,5 x 4,0 m con volume 324
mc.) alimentate da n° 10 ventilatori da 1.000 Nmc/h cad per un totale di 10.000 Nmc/h. Il
sistema di biocelle verrà interamente recuperato, modificando, come detto nel cap.4, le
modalità di alimentazione del materiale e prevedendo per tutte le biocelle un esercizio di
tipo statico.
Pertanto sono previsti gli interventi di:
a) Rimozione ed allontanamento delle coclee nelle attuali due biocelle dinamiche,
riempimento degli scivoli antistanti e rispristino della pavimentazione interna ed
esterna alle biocelle;
b) chiusura delle aperture (aventi funzione di scarico del materiale nella configurazione attuale )
presenti nella sommità di tutte le biocelle ed eliminazione del sistema di
alimentazione con coclee;
c) rimozione delle serrande metalliche dell’attuale sistema di chiusura delle biocelle
giudicate non funzionali per un sistema intensivo di fermentazione che deve
assicurare la tenuta e inadatte per assicurare efficienza di esercizio in ambiente
aggressivo; si prevede la loro sostituzione con sistema di portoni termicamente
isolati in acciaio inox, provvisti di guarnizioni a perfetta tenuta e movimentati
meccanicamente tramite appositi sistemi di scorrimento su binari, per le fasi di
apertura e chiusura delle singole biocelle..
Verranno mantenuti gli attuali sistemi automatici di bagnatura della biomassa in
fermentazione, di insufflazione d’aria (previa verifica di funzionalità degli ugelli), di
aspirazione dell’aria esausta e di captazione dei percolati (che avviene mediante una serie
di griglie localizzate in prossimità del portone di accesso di ogni biocella). Deve essere
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perfezionata ed integrata la logistica in cui sono localizzati i ventilatori di insufflazione e di
scarico condensa, che richiede quantomeno il ripristino di una
copertura leggera in
acciaio inox ed un sistema di allontanamento controllato degli scarichi condensa.
Dal punto di vista dimensionale, si deve tener conto che per garantire buona efficienza di
processo aerobico la biomassa in fermentazione deve poter essere ossigenata con una
quantità d’aria almeno pari a 10 Nmc/h per tonnellata di materiale; pertanto la quantità di
biomassa che deve essere prevista entro ciascuna biocella dovrà essere non superiore a
100 t.; dunque, considerando la densità media del materiale (ɣ=0,65 t/mc), il volume ivi
contenuto deve essere dell’ordine di 160 mc, con altezza di riempimento di circa 2,0,
valore plausibile nelle normali modalità operative.
Dai dati del bilancio di massa (v. par. 5.1) si può stimare un flusso medio giornaliero di
miscela al trattamento di circa 30 mc/g su base annua con incremento fino a circa 45
mc/g medio nel periodo estivo.
Considerando un tempo di permanenza nella sezione non superiore a 15 giorni nella
punta estiva, si rende necessario disporre di un volume di circa 700 mc. per le esigenze di
processo del periodo più critico.
Dunque al più n° 5 biocelle del sistema attuale possono svolgere la funzione di sezione
ACT di fermentazione accelerata, mentre nell’esercizio ordinario mediamente sono
sufficienti n° 3 biocelle.
Viene previsto un sistema di controllo automatico, con quadro sinottico a video, dei
parametri di processo della fase di biossidazione (tenore di O2, tenore di umidità e
temperatura) con asservimento al funzionamento del sistema di ventilazione in modo da
poter regolare il processo anche a distanza.
Il materiale in uscita dalla fase ACT deve rispettare il limite dell’IRD di 1.000 mg O 2/Kg SV
x h..
Viene mantenuto l’attuale sistema di aspirazione delle arie esauste che verranno
convogliate nella sezione di biofiltrazione, come verrà più dettagliatamente specificato nel
paragrafo 5.9.
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5.4.2. L’area di gestione delle biocelle
Il materiale in ingresso ed in uscita dalle biocelle viene movimentato con apposita pala
meccanica gommata che deve poter disporre di un’area di servizio antistante i portoni
delle biocelle.
Nell’articolazione presentata nella tavola grafica n.4A, si è prevista un’area di circa 400
mq,, della larghezza di circa 9 m. che corre per tutta la lunghezza del fronte delle biocelle.
L’area è accessibile dalla sezione di ricezione/pretrattamento e dalla sezione di
maturazione (v. seguito) mediante portoni ad impacchettamento rapido. L’area è altresì
accessibile dalla pista esterna perimetrale (sia a nord che a sud) mediante altrettanti
portoni dello stesso tipo.
Nell’area si posiziona un settore, delimitato da paratie in calcestruzzo, per il contenimento
e la successiva ripresa della biomassa pretrattata proveniente, mediante nastro,
dall’apparecchiatura trito-miscelatrice localizzata nella ricezione.
La pala gommata carica il materiale dal menzionato settore per disporlo entro le biocelle.
Al termine del processo ACT il materiale viene ripreso con pala per essere movimentato e
localizzato nelle altre biocelle o nel settore di maturazione.
In sostanza l’area gestione biocelle rappresenta lo snodo per assicurare funzionalità di
gestione del cuore del processo: non solo assicura il collegamento con le altre sezioni di
impianto ma garantisce la possibilità di effettuare le movimentazioni del materiale per
gruppi di biocelle che, come si vedrà al punto seguente, possono svolgere utilmente le
funzioni di maturazione primaria e rendere assai flessibile e modulare l’intero processo
biologico.
L’area è prevista coperta e confinata. Nel presente progetto preliminare si è ipotizzata una
copertura leggera con capriate metalliche e sistemi di copertura con pannelli sandwich in
lamiera in acciaio inox a profilo grecato con interposto materiale isolante in fibre minerali,
mentre lateralmente la tamponatura verrà effettuata con pannelli della stessa tipologia ma
con profilo leggermente dogato o rigato, unitamente ad una serie di infissi del tipo a
vasistas rivolti verso il capannone esistente, in modo da chiudere e confinare il settore. Le
capriate sono ancorate da un lato ai pilastri in c.a.p. del nuovo capannone e dall’altro
poggiano in corrispondenza delle pareti verticali in c.a. delle biocelle esistenti. In sede di
progetto definitivo potrà eventualmente essere studiata una diversa articolazione della
copertura e confinamento del settore.
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La volumetria complessiva, considerando un’altezza media non inferiore ai 6 m, è
dell’ordine di 2.400 mc. L’area di gestione biocelle viene asservita ad un sistema di
estrazione dell’aria in grado di garantire un ricambio di almeno 3 volumi/h. Il dettaglio è
presentato nel paragrafo 5.9.
5.5. La sezione di maturazione primaria insufflata
Come richiamato nel cap.3, il processo aerobico deve garantire lo sviluppo della fase di
umificazione della biomassa. Per questo la fase ACT deve essere seguita da una fase di
maturazione insufflata, da localizzare in ambiente confinato.
Per questa fase vengono utilizzate le altre biocelle non sfruttate nella fase ACT. Dal
bilancio di massa, considerando un calo ponderale del 25% circa ed un calo volumetrico
del 20% della biomassa a seguito della fermentazione accelerata, si stima un flusso alla
maturazione dell’ordine di 25 mc/g su base media annua e di 35 mc/g nel periodo estivo.
Considerando il periodo estivo più critico, la disponibilità di un gruppo di altre 5 biocelle,
con volume utile globale di 800 mc, permette un tempo di permanenza di almeno 22-23
giorni, sufficiente per poter garantire una efficace maturazione primaria. Nell’esercizio
ordinario il tempo di permanenza supera abbondantemente i 30 giorni.
Per quanto concerne l’insufflazione dell’aria, attesa la minore richiesta di ossigeno nella
fase di maturazione (8 Nmc/h/t)
rispetto al fabbisogno della fase ACT,
la quantità
disponibile con i ventilatori attuali (1000 Nmc/h per biocella e quindi 10 Nmc/h per
tonnellata di materiale) consentirebbero un elevato margine di sicurezza di esercizio o
comunque un esercizio con altezze di riempimento superiori.
Non si modificano le modalità di esercizio e gli interventi già descritti nel paragrafo
precedente che devono intendersi validi anche per l’utilizzo delle biocelle per la fase di
maturazione primaria.
COMUNE DI VILLASIMIUS
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
5.6. La sezione di maturazione secondaria
Per il completamento della maturazione fino a garantire il tempo di permanenza
complessivo di almeno 80 giorni (come somma della fase ACT e delle fasi di
maturazione), è necessario poter disporre di un’aia di maturazione che consenta di coprire
le necessità residue, quantificabili in circa 40 giorni.
Si prevede l’allestimento di un’area su pavimentazione industriale, coperta (altezza 8 m) e
parzialmente confinata per la deposizione della biomassa proveniente dalla maturazione
primaria.
Nell’articolazione del progetto preliminare (v. tavola grafica n.4A) l’aia viene realizzata
entro un capannone avente le stesse caratteristiche di quello utilizzato per la sezione di
ricezione/pretrattamento, ad esso collegato, salvo il parziale confinamento previsto solo
nel settore a nord adiacente alla pista perimetrale per isolare il materiale dalle interferenze
atmosferiche.
L’aia di maturazione secondaria ipotizzata nel presente progetto preliminare ha
un’estensione di circa 1.100 mq (900 mq come aia di maturazione secondaria e 200 mq
come aia di maturazione finale – vedi tav. 4A), permette la realizzazione di cumuli di
volumetria complessiva (stimata considerando un’altezza massima di 2,5 m) di circa 1.050
mc. con appositi spazi per la movimentazione periodica degli stessi.
Dal bilancio, i volumi di biomassa provenienti dalla maturazione primaria sono stimati
nell’ordine dei 22 mc/g come media giornaliera su base annua e 33 mc/g nel periodo
estivo; i volumi che si rendono disponibili nell’aia di maturazione secondaria permettono
dunque un tempo di permanenza di circa 32 giorni nel periodo estivo e quasi 50 giorni
nell’esercizio medio ordinario.
I restanti 8-10 giorni di tempo di permanenza per il completamento del processo nel
periodo di punta estiva vengono ottenuti mediante stoccaggio del materiale dopo
vagliatura, come precisato nel paragrafo successivo.
La deposizione, movimentazione e ripresa del materiale in cumulo viene assicurata da una
pala meccanica gommata.
La bagnatura del materiale viene prevista mediante sistema di aspersione con apposite
lance o con sistema a ugelli posizionati in quota. La raccolta dei percolati avviene
mediante apposita rete di captazione interna.
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Il confinamento del settore nord dell’aia di maturazione permette la separazione fisica
delle attività di gestione da quelle di servizio (transito nella rete viaria perimetrale) oltre ad
assicurare il riparo dei cumuli in maturazione da eventi piovosi e vento.
5.7. La sezione di post-maturazione
5.7.1. La sezione di vagliatura
In uscita dalla maturazione secondaria la biomassa viene sottoposta ad operazione di
vagliatura per la produzione di compost raffinato, di granulometria adatta all’utilizzo
dell’ammendante nel comparto agricolo-forestale e/o florovivaistico. Dal bilancio di massa
(v. par.5.1) il flusso atteso è dell’ordine di 20-22 mc/g nell’esercizio medio annuo con
punta di circa 30 mc/g nel periodo estivo.
Si è detto che il vaglio a dischi attualmente in dotazione all’impianto non si configura come
ottimale per tale compito in quanto caratterizzato da una luce di passaggio troppo ampia
(circa 50 mm solo parzialmente regolabile) per l’ottenimento di un compost di adatta
granulometria recuperabile ed evitare la presenza di materiale grossolano ed impurezze.
Si ritiene dunque importante prevedere un nuovo vaglio adatto all’operazione di
raffinazione, del tipo a tamburo rotante con luce di passaggio di 15-20 mm. Nel progetto
preliminare si prevede l’utilizzo di un’apparecchiatura mobile di potenza 35-40 kW con
motore diesel (o alimentazione elettrica), avente una capacità di lavoro non inferiore a 1520 mc/h., con tamburo rotante a maglia 15-20 mm. L’alimentazione avviene tramite pala
meccanica che deposita il materiale entro apposita tramoggia di carico di capacità 3-4 mc,
mentre il vagliato (il compost raffinato) ed il sovvallo (da utilizzare come strutturante di
ricircolo nel processo di compostaggio) fuoriescono in parti differenti su appositi nastri a
formare i relativi cumuli.
Nell’articolazione del progetto preliminare (v. tavola grafica n.4A) si è previsto il
posizionamento in capannone coperto parzialmente confinato, contiguo alla sezione di
maturazione ed adiacente alla sezione di ricezione. L’ingombro complessivo della sezione
di vagliatura viene stimato in circa 200 mq.
COMUNE DI VILLASIMIUS
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Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Nel progetto definitivo dovrà essere valutata l’opportunità di utilizzo di un’apparecchiatura
vagliante mobile o stazionaria
ad alimentazione elettrica che permetta una gestione
versatile ed un contenimento dei costi di esercizio.
Nell’operazione di vagliatura è attesa una produzione di compost raffinato pari a circa il
70% della biomassa matura; il restante 30% viene in parte ricircolato ed in parte
allontanato come scarto non più riutilizzabile; la produzione di scarto è valutata in circa 1/3
del sovvallo.
5.7.2. Area di deposito del compost raffinato e degli scarti del processo
Il flusso di compost raffinato è valutabile (v. bilancio di massa) in circa 2.800-2900 t/a
corrispondente ad una volumetria di circa 5.000 mc/a; su base giornaliera il flusso è
dell’ordine di 15 mc/die con una punta estiva di circa 22 mc/die.
Nel presente progetto preliminare si prevede la formazione di un cumulo di circa 14 m. di
diametro con un’altezza massima di circa 4 m; il volume utile effettivamente disponibile
risulta di circa 150 mc, che garantisce un tempo di permanenza di almeno 8 giorni nel
periodo di punta estiva, garantendo il completamento del processo secondo le indicazioni
delle BAT.
Lo stoccaggio del compost raffinato è previsto sempre in area coperta e parzialmente
confinata con una superficie valutata in circa 250 mq..
Verranno previsti appositi containers da 20-25 mc per l’accumulo dello scarto di processo,
da ubicare anche in area esterna limitrofa al capannone. Dal bilancio è previsto una
volumetria annua di circa 900 mc.; è sufficiente un container (con un altro di riserva) con
n° viaggi allo smaltimento finale dell’ordine dei 36/anno (circa 1 ogni 10 giorni).
Il compost raffinato viene avviato allo stoccaggio finale nella sezione non totalmente
confinata dell’attuale capannone dell’impianto, avente superficie di circa 320 mq. In tale
area avviene la presa in carico del compost da parte degli utilizzatori senza interessare
l’area di processo. Nella stessa zona può essere altresì prevista l’implementazione della
raffinazione del compost con una apparecchiatura deplastificatrice del tipo aeraulico e/o
l’insacchettamento, qualora le condizioni di mercato o la qualità del materiale in ingresso
dovessero attestarne la necessità. Nel progetto preliminare è previsto il semplice
stoccaggio in quanto i fondi attualmente disponibili non ne consentirebbero la copertura
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
economica. Va tuttavia osservato che, al momento, la sezione di raffinazione con
deplastificatore non appare prioritaria in quanto i sistemi di raccolta differenziata attuati nel
territorio prevedono il conferimento dell’umido solo mediante sacchi in materiale
biodegradabile e compostabile secondo la norma EN 13432.
5.8. Il capannone di processo
Dal dimensionamento di tutte le sezioni impiantistiche aggiuntive necessarie per la
riconversione dell’impianto attuale ad impianto di compostaggio di qualità emerge la
necessità di realizzare una serie di ambienti coperti e confinati totalmente o parzialmente.
Nel progetto preliminare si è prevista la realizzazione di più capannoni contigui a formare
un’unica struttura, opportunamente settorializzata per la localizzazione delle varie sezioni
di processo.
La struttura del tipo “Capannone Industriale prefabbricato con struttura portante verticale
(pilastri 0.50x0.60x8.00 m circa) in c.a.v. e orizzontale (Travi e tegoli) in c.a.p. (v. tavola
grafica n. 4A-4B), ha una superficie complessiva di circa 2.400 mq, altezza utile di 8 m, e
sarà composto sostanzialmente dai seguenti elementi :
-
PLINTI PREFABBRICATI IN CEMENTO ARMATO VIBRATO RcK 35 N/mmq e
armatura lenta in acciaio tipo B 450 C; predisposto a bicchiere per l'inserimento dei
pilastri prefabbricati dimensioni variabili, altezza bicchiere 120 cm, dimensionati in
funzione del Kt del terreno.
-
PILASTRO PREFABBRICATO IN CEMENTO ARMATO VIBRATO RcK 35 N/mmq e
armatura lenta in acciaio tipo B450 C; predisposto per l'incastro nei plinti prefabbricati a
bicchiere dimensioni cm 50x50 e 50x60 altezza max 800 cm.
-
TRAVE A DOPPIA PENDENZA in calcestruzzo armato precompresso, confezionata
con calcestruzzo RcK 55 N/mmq, armatura di precompressione con trefoli di acciaio
armonico a basso rilassamento e armatura lenta in acciaio tipo B 450 C; calcolata per
un sovraccarico totale di 2500 da N/m, escluso peso proprio; compresi apparecchi di
appoggio in neoprene 20x35x2,6 cm; con le seguenti caratteristiche dimensionali
lunghezza come da progetto; pendenza falde 10%; altezza minima 80 cm; larghezza di
base 40 cm; larghezza bulbo superiore 50 cm; spessore dell'anima 12 cm
-
PANNELLI DI TAMPONAMENTO VERTICALI PIANI in calcestruzzo armato vibrato
RcK 30 N/mmq e armatura in acciaio tipo B 450 C, con inerti di calcare, finitura esterna
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liscia, controcassero metallico con spigoli smussati e interna tirata a riga; coibentati con
polistirene estruso ad alta densità o altro materiale equivalente in grado di garantire i
requisiti di cui alla Legge n. 10/91, come modificata dal D.Lgs n.192/05 e 311/06; giunti
verticali maschio-femmina; comprese piastre metalliche e gli inserti per il fissaggio in
quota alla struttura portante. Modulo pannello 2,50 m spessore cm 20, spessore
isolamento termico non inferiore a cm 10, altezza max variabile.
-
I pannelli (lato N-E) della maturazione secondaria e dell'area maturazione finale, a
ridosso dei quali verrà accostata la biomassa in maturazione, sono provvisti alla base
di una controparete interna in calcestruzzo armato dello spessore non inferiore a cm 20
(altezza 2,00 m circa), sagomata alla base a “zampa di elefante” (tipo new-jersey), in
modo da evitare danneggiamenti ai pannelli del capannone durante la movimentazione
della massa con la pala meccanica.
-
LE MURATURE INTERNE, che separano l'area della maturazione secondaria dall'area
gestione biocelle e ricezione, dovranno avere caratteristiche di resistenza al fuoco,
compatibile con il carico d'incendio derivante dalle biomasse in maturazione, da
definire in fase di progettazione definitiva, sulla base di quanto disposto dalle vigenti
norme di prevenzione incendi di cui al Decreto del Ministero dell’Interno del
09.03.2007.
-
TEGOLO PREFABRICATO NERVATO IN CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO
autoportante, per solaio di copertura, calcolato per un sovraccarico totale (accidentale
+ permanenti) di 200 kg/mq, larghezza massima 250 cm, larghezza minima 200 cm,
spessore delle due nervature minimo 8 cm, confezionato in calcestruzzo RcK 50
N/mmq, compresa l'armatura di precompressione in trefoli stabilizzati da 1/2", fptk=190
kg/mmq, e l'armatura ordinaria tipo B 450 C *altezza totale 40 cm di cui 6 cm di soletta
più la nervatura, lunghezza <= 10,00 m
-
VELETTA/ANGOLARE prefabbricata in c.a.v. da posizionarsi ai lati del capannone o
nella parte superiore delle travi a nascondere le nervature dei tegoli e la copertura.
-
MANTO IMPERMEABILE COSTITUITO DA DUE MEMBRANE PREFABBRICATE
ELASTOPLASTOMERICHE ARMATE IN VETRO VELO RINFORZATO, applicate a
fiamma, previa spalmatura di un primer bituminoso, su idoneo piano di posa, già
predisposto, dato in opera su superfici piane, inclinate o curve, con giunti sovrapposti
di 10 cm, compreso il primer, il consumo del combustibile, l'onere dei tagli e delle
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sovrapposizioni, gli sfridi ed il tiro in alto spessore complessivo 8 mm Materiale
compreso sovrapposizioni e sfrido
-
LASTRE CURVE PER COPERTURE IN FIBROCEMENTO (cemento con fibre
organiche e sintetiche con assoluta esclusione di fibre di amianto) spessore mm.6,5,
compresa l' incidenza dei pezzi speciali e della viteria, ganci e rondelle occorrenti per il
montaggio colore grigio naturale.
-
INFISSI per aerazione e/o illuminazione naturale realizzati con telaio in acciaio inox e
vetri del tipo di sicurezza stratificati, ubicati nella parte superiore del capannone.
E’ stata prevista una pavimentazione del tipo industriale così realizzata:
1) Calcestruzzo a resistenza caratteristica: Rck 30 N/mm², con dosaggio minimo di 280
kg/m³ di cemento Portland al calcare;
2) Aggregati selezionati, puliti e privi di impurità limo-argillose, in curva granulometria
continua e di diametro adeguato allo spessore della pavimentazione;
3) Spessore della pavimentazione non inferiore a 15 cm;
4) Distribuzione omogenea dei carichi superficiali sul pavimento, realizzata posizionando
su opportuni distanziatori una rete metallica di diametro 6 mm e maglia 20 x 20 cm. In
alternativa alla tradizionale rete metallica, potranno essere aggiunte al mix design,
mediante inserimento direttamente in autobetoniera, fibre strutturali in poliolefine pure,
raggruppate in fasci e fibrillate, con modulo di elasticità di circa 4900 N/mm² e resistenza
alla trazione/strappo di circa 400 N/mm², dosate in ragione di 1 kg/m³;
5) Giunti di isolamento delle strutture verticali (muri, pilastri, etc.) con profilo di polistirene
dello spessore di cm. 1 circa e dell’altezza di cm. 15 circa , autoadesivo o applicato
mediante silicone.
6) Posa sul sottofondo della pavimentazione di opportuni fogli di polietilene del peso di 300
gr/mq, a mò di foglio di scorrimento e barriera vapore, correttamente sormontato e
nastrato.
7) Armatura particolare degli angoli presenti nell’ambito della pavimentazione (spigoli di
pilastri, pozzetti, scalini, etc..) mediante inserimento nel calcestruzzo, a 45° rispetto allo
spigolo, di spezzoni di ferro tipo B 450 C del diametro 10 mm e lunghezza 1 mt, nella
quantità di 3 spezzoni ogni angolo. Ulteriore armatura verrà posizionata in corrispondenza
dei portoni di ingresso, con rete elettrosaldata di diametro 6 mm e maglia 15 x 15 cm;
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38
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
8) Sulla superficie finale a quote di progetto, posa del calcestruzzo di cui sopra, fino a
realizzare lo spessore predeterminato e dopo asciugatura e durezza superficiale
adeguata, lisciatura del calcestruzzo con fratazzatrici meccaniche ad eliche ( elicotteri” )
fino ad incorporamento totale dello speciale spolvero indurente a base di basalto,
corindone, quarzo sferoidale e agenti superpozzolanici, in ragione di 2 kg/m²,
9) Esecuzione di giunti nella pavimentazione finita, con taglia giunti meccanica a dischi
(“clipper”), al fine di creare opportuni giunti di dilatazione, realizzanti quadroni della
superficie non superiore a 30 m² cadauno. Esecuzione della sigillatura dei giunti di
dilatazione, mediante riempimento degli stessi con resina epossi-poliuretanica, nella
misura di circa di 0,25 kg/ml
Per quanto riguarda gli aspetti dimensionali, per il progetto preliminare si è considerato:
-
un capannone di alloggiamento della ricezione/pretrattamento con
dimensione
superficiale di circa 600 mq (17 x 35 m), travatura di luce 17 m. e pilastri intervallati a
circa 8,60 m.; pannellatura perimetrale su tutti i 4 lati;
-
un capannone di alloggiamento della sezione di maturazione secondaria di superfice
circa 900 mq (26 x 35 m), travatura di luce 26 m. e pilastri intervallati a circa 8,60 m; la
pannellatura nel fronte nord (lunghezza circa 35 m) e nel lato minore fronte biocelle (25
m); il capannone risulta tamponato anche nell’altro lato maggiore in quanto è contiguo
al capannone di ricezione;
-
un capannone di alloggiamento della sezione di post-maturazione, di
stoccaggio
materiale non putrescibile (scarto verde, ramaglie,…), stoccaggio compost raffinato; ha
struttura e superfice di estensione uguale a quella del capannone maturazione (900
mq: 26 x 35) ma disposto ortogonalmente; è tamponato solo nel lato minore a nord.
Come anticipato nel par. 5.4.2, è prevista la realizzazione di una ulteriore struttura di
collegamento tra il capannone di processo e le biocelle ottenuta con capriate metalliche
ancorate al capannone di processo e posate sulla struttura delle biocelle,
dotata di
copertura leggera con capriate metalliche in acciaio zincato a caldo e sistemi di copertura
con pannelli sandwich in acciaio inox a profilo grecato con interposto materiale isolante in
fibre minerali, mentre lateralmente la tamponatura verrà effettuata con pannelli della
stessa tipologia, ma con profilo leggermente dogato o rigato, unitamente ad una serie di
infissi del tipo a vasistas rivolti verso il capannone esistente.
Tale struttura avrà una superficie di circa 400 mq (9 x 43 m).
COMUNE DI VILLASIMIUS
39
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
La pavimentazione industriale dei capannoni sarà sagomata con opportune pendenze in
modo da intercettare, mediante pozzetti, i percolati di processo.
E’ stata sviluppata un’analisi dei carichi di progetto conseguenti alla realizzazione del
nuovo capannone.
Il carico sul plinto di maggiore sollecitazione (in corrispondenza di tre pilastri contigui) è
risultato di 1,57 kg/cmq; tale punto ricade in area attualmente bitumata.
Il carico sul plinto d’angolo da posizionare in area attualmente non pavimentata è risultato
di 0,53 kg/cmq.
Nella platea di ubicazione del biofiltro sono stimati carichi di 0,13 kg/cmq.
Questi carichi sono stati presi come riferimento per la valutazione della fattibilità
geotecnica dell’intervento, i cui dettagli sono riportati nella relazione di compatibilità
geologica e geotecnica, allegata come elaborato separato.
5.9. Il sistema di estrazione e trattamento delle arie esauste
Per quanto riguarda il sistema di estrazione e trattamento delle arie esauste occorre
considerare che:
-
il capannone di ricezione va tenuto in depressione mediante apposito sistema di
aspirazione in grado di garantire almeno un numero di ricambi non inferiore a n° 3
vol/h; il volume del capannone è di circa 4.800 mc e pertanto la portata dell’aria
estratta ammonta a circa 14.400 Nmc/h;
-
il settore di gestione biocelle va tenuto in depressione mediante apposito sistema di
aspirazione in grado di garantire almeno un numero di ricambi non inferiore a n° 3
vol/h; il volume è di circa 2.400 mc e pertanto la portata dell’aria ammonta a circa
7.200 Nmc/h;
-
il sistema di estrazione dell’aria esausta dalle biocelle deve garantire una portata di
10.000 Nmc/h, in quanto il sistema di insufflazione attuale è costituito da n°10 soffianti
da 1.000 Nmc/h cad. (potenza 3 kW – prevalenza 5.000 Pa cad.)
COMUNE DI VILLASIMIUS
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Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Non vi è necessità di mantenere il sistema di estrazione dell’aria dal capannone attuale di
ricezione in quanto viene destinato ad altri servizi.
In totale dunque il sistema di aspirazione nella nuova configurazione impiantistica
interessa un flusso di circa 31.600 Nmc/h.
Attualmente l’impianto è dotato (v. allegato in calce alla relazione) di un sistema di estrazione
mediante ventilatore centrifugo da 18.000 Nmc/h (potenza 22/30 kW – prevalenza 3.000 Pa)
asservito ad una rete di canalizzazione in lamiera inox, collegato con le biocelle ed il
capannone attuale, precedentemente destinato ad area ricezione; l’aria viene convogliata
ad un biofiltro avente estensione circa 180 mq. ed altezza utile 1,5 m. circa riempito con
torba e corteccia, preceduto da una torre di assorbimento (scrubber in polipropilene – DN
2000 – H 6000) alimentato ad acqua, ricircolata tramite stazione di pompaggio.
Il sistema attuale deve essere revisionato ed integrato per far fronte alle necessità della
nuova configurazione impiantistica. Il progetto preliminare all’uopo prevede:
-
la realizzazione di un collettore di aspirazione, sempre in acciaio inox, entro la nuova
area di gestione
biocelle che va a congiungersi al collettore esistente dell’aria
proveniente dalle biocelle per essere avviata al biofiltro esistente; andrà rimossa
l’esistente canalizzazione per il convogliamento delle arie dal capannone attuale che,
previe opportune modifiche,
può essere riutilizzata come rete di aspirazione nella
nuova area gestione biocelle; l’attuale collettore generale di aspirazione viene
mantenuto ed integrato nella lunghezza per arrivare al nuovo punto di localizzazione
del biofiltro; viene mantenuto anche il ventilatore di aspirazione da 18.000 Nmc/h
(previa eventuale revisione) in quanto sufficiente alla gestione dell’aria esausta dal
sistema biocelle (complessivamente 17.200 Nmc/h);
-
la realizzazione di una nuova canalizzazione in lamiera di acciaio inox di aspirazione
nella parte superiore dell’area ricezione del nuovo capannone, adeguatamente
ancorata alle nuove strutture e dotata di bocchette di aspirazione; canalizzazione in
acciaio inox
di convogliamento dell’aria all’esterno verso un nuovo
asservita ad
un nuovo ventilatore centrifugo, avente portata circa 15.000 Nmc/h,
biofiltro ed
potenza circa 12,5-15 kW prevalenza 5.000 Pa, dotato di sistema inverter localizzato in
adiacenza al biofiltro.
L’articolazione planimetrica della rete di aspirazione è presentata nella tavola grafica n.10.
COMUNE DI VILLASIMIUS
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Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Tutte le arie esauste (complessivamente circa 33.000 Nmc/h) vengono inviate ad un
sistema di biofiltrazione per il trattamento di deodorizzazione. Il biofiltro deve garantire un
tempo di contatto di almeno 45 secondi e quindi deve disporre di un volume utile di
almeno 400 mc. Considerando un’altezza utile di circa 1,5 m, la superficie della sezione di
biofiltrazione dovrà essere di circa 270 mq. In questo modo il carico superficiale risulta di
circa 120 mc/mq*h, valore in linea con quanto usualmente consigliato dalla letteratura
tecnica.
La tipologia di letto filtrante dovrà essere tale da garantire il raggiungimento del limite di
300 u.o./mc. nel flusso in uscita. Il letto filtrante dovrà essere costituito da materiale
vegetale a struttura lignea di media pezzatura, derivato da legno opportunamente pulito e
dilacerato (cippato di legno, compost vegetale, cortecce), attivato biologicamente con una
apposita miscela batterica. Il materiale dovrà avere un’ottima porosità, un basso
assorbimento di acqua e buone capacità di resistenza all'attacco batterico anche in
condizione di temperatura ed umidità elevate.
Il biofiltro dovrà essere dotato di sistema di bagnatura automatico il cui funzionamento
dovrà essere asservito ad apposite sonde per il controllo e monitoraggio della temperatura
entra la massa biofiltrante. E’ opportuno anche il controllo dell’umidità nel biofiltro o
quantomeno nell’aria in uscita, Il biofiltro deve essere dotato di sistema di scarico dei
percolati.
La sezione di biofiltrazione attuale, avente superficie di circa 180 mq ed altezza utile per il
riempimento di 1,5 m, non è sufficiente per le esigenze della configurazione futura
dell’impianto e deve essere integrata. Al proposito il progetto preliminare prevede:
-
lo spostamento dell’intera sezione di biofiltrazione esistente dalla posizione attuale (che
impedirebbe la realizzazione della pista di transito laterale )
nella zona a sud del piazzale; può
essere eventualmente mantenuta la sezione di pretrattamento con scrubber, di cui
dovrà essere verificata l’efficienza, anche se le esperienze gestionali documentano che
la sua efficacia è modesta, se non proprio trascurabile, ai fini dell’abbattimento delle
sostanze odorigene;
-
integrazione del biofiltro attuale con nuovo modulo di caratteristiche uguali all’esistente
di estensione almeno pari a 90 mq; il nuovo modulo può essere associato all’esistente;
nel progetto definitivo dovrà essere valutata la eventuale necessità di realizzare un
secondo distinto biofiltro mantenendo integralmente l’esistente;
COMUNE DI VILLASIMIUS
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
-
collegamento del nuovo ventilatore da 15.000 Nmc/h e dell’esistente da 18.000 Nmc/h
con i due settori del biofiltro, appositamente parzializzati mediante setti in acciaio inox,
in modo che sia garantita la distribuzione uniforme dell’aria dai due ventilatori secondo
le loro reciproche potenzialità;
-
ricostituzione integrale del riempimento di tutta la sezione di biofiltrazione, avendo
valutato non più idoneo il riempimento
messo in opera a suo tempo nel biofiltro
esistente.
5.10. Reti tecnologiche
5.10.1.
Rete captazione acque meteoriche
L’impianto esistente è dotato di rete di captazione delle acque meteoriche ricadenti sui
piazzali adiacenti dall’attuale capannone con allontanamento verso il compluvio esistente
presso il cancello di accesso senza opere di trattamento delle acque di prima pioggia.
Nel progetto preliminare si è studiata la nuova articolazione della rete di captazione delle
acque meteoriche in conseguenza della realizzazione del nuovo capannone di processo.
L’articolazione della rete esistente e della nuova di progetto è presentata nella tavola
grafica n.7.
Sono previste due reti distinte.
a) la rete acque bianche di collettamento delle acque ricadenti sul tetto dei diversi
fabbricati, che viene collegata alla rete esistente, per essere destinata al compluvio
naturale limitrofo al cancello di accesso o al recupero per le esigenze dell’impianto;
tale rete non necessita di opere a valle per il trattamento di acque di prima pioggia
in quanto non ricadenti su aree sensibili;
b) la parte delle rete esistente, che raccoglie, tramite opportune caditoie, anche le
acque meteoriche che ricadono sul piazzale già realizzato a suo tempo ( Vedasi tavola
N°7 Situazione attuale),
deve essere collegata alla nuova rete che raccoglie le acque
meteoriche dai nuovi piazzali, per avviarla nell'apposito impianto per il trattamento
delle acque di prima pioggia.
c) Le acque ricadenti sui piazzali adiacenti al nuovo capannone, che vengono captate
dalla nuova rete, unitamente a quelle captate dalla rete esistente di cui al
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Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
precedente punto b), vengono convogliate al summenzionato impianto di
trattamento di acque di prima pioggia, per essere poi allontanate verso il compluvio
di valle a sud nel Rio Canale Istrias.
Lo sviluppo delle reti può essere indicato preliminarmente in 360 m. per la rete di cui al
punto a) e in circa 490 m. per la rete di cui al punto b+c.
La vasca di raccolta e trattamento delle acque meteoriche di prima pioggia, cioè quelle
incidenti le superfici scoperte a terra, sono dimensionate utilizzando i parametri previsti
GURS. Parte I n° 27 del 2002 Supplemento Ordinario.
Più specificatamente le Acque di prima pioggia: sono quelle acque corrispondenti per ogni
evento meteorico ai primi 5 mm di precipitazione uniformemente distribuita sull'intera
superficie scolante servita dalla rete di drenaggio, per ogni evento meteorico con
periodicità superiore alle 48 ore.
Acque di seconda pioggia: sono le acque in esubero rispetto a quelle di prima pioggia,
possono essere riutilizzate con finalità industriali all’interno dell’impianto (ad es.
alimentazione impianto umidificazione biomasse e biofiltri, abbattimento polveri, riserva
idrica antincendio, etc.), oppure vengono recapitate verso il compluvio di valle a sud nel
Rio Canale Istrias, unitamente alle acque di prima pioggia trattate.
Il dimensionamento della vasca di raccolta delle acque di prima pioggia è eseguito in
ottemperanza alle normative vigenti.
Le acque di prima pioggia devono essere raccolte in vasche di contenimento
opportunamente dimensionate. Il dimensionamento viene effettuato calcolando il volume
d’acqua dato dai primi 5 mm d’acqua caduta sulle aree dei piazzali esterni pavimentati,
costituenti sostanzialmente la rete di viabilità a servizio dell'impianto di compostaggio.
Il volume d’acqua raccolto dalla vasca di prima pioggia è pertanto dato da:
Volume vasca H2O = Area piazzali x Q.tà pioggia (5 mm)
Dove:
Area totale piazzali = 3.300,00 mq così distinta
Q.tà pioggia = 5 mm = 0,005 m
Da cui si ottiene:
Volume vasca H2O = 3.300,00 mq x 0,005 m = 16,50 m3
COMUNE DI VILLASIMIUS
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
In fase preliminare si ritenuto, in via cautelativa, di prevedere una vasca di raccolta della
capacità di 20 mc.
L’impianto di raccolta e trattamento delle acque di prima pioggia con disoleatore, è
sostanzialmente così composto :
-pozzetto sfioratore completo di copertina carrabile, manicotto di entrata, manicotto uscita
prima pioggia, manicotto per by-pass;
-vasca accumulo di prima pioggia della capacità totale di circa 20 mc netti;
-disoleatore statico a norma UNI EN 858 in monoblocco prefabbricato m C.A.V. con
copertura carrabile per traffico pesante;
Le acque di prima pioggia, opportunamente trattate nell’impianto su descritto, in modo da
garantire il rispetto dei limiti di cui al D.M. N°185/2003, possono anche essere recuperate
all'interno dell'impianto per il riutilizzo con finalità industriali.
L’impianto per il trattamento delle acque di prima pioggia è dotato di un sistema
automatico costituito da un pozzetto sfioratore, che consentirà, una volta accumulato il
volume richiesto di almeno 20 mc, di deviare le acque successive o in vasche di accumulo
per il riutilizzo all'interno dell’impianto o per essere scaricate direttamente nell'esistente
compluvio del Rio Canale Istrias.
5.10.2.
Rete captazione acque di percolazione e sanitarie
L’impianto esistente è dotato di rete di captazione dei percolati provenienti dal capannone,
dalla zona retrostante le biocelle (in cui si captano le acque di condensa della rete di
insufflazione) e dall’area bitumata antistante le biocelle in quanto aia di maturazione
all’aperto nella configurazione attuale. La rete esistente convoglia le acque di percolazione
in una vasca di raccolta da cui, tramite stazione di sollevamento, possono essere
ricircolate per le esigenze di processo.
Si è già detto della necessità di eliminare l’attuale vasca percolati in quanto ubicata in una
posizione non consona alla realizzazione della pista perimetrale di transito. Inoltre va
eliminata la rete di captazione percolati del piazzale antistante le biocelle, in quanto
sostituito da area coperta e confinata con nuovo capannone. Infine va revisionata la rete di
raccolta dei percolati dalla zona retrostante le biocelle in quanto, da sopralluoghi in situ,
COMUNE DI VILLASIMIUS
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
non appare essere realizzata funzionalmente alla captazione degli scarichi condensa delle
biocelle.
Pertanto nel progetto preliminare si è prevista (v. planimetria di tavola grafica n.8) :
a) la realizzazione di apposta rete di captazione dei percolati interna al capannone di
alloggiamento delle nuove sezioni di impianto ed interna all’area gestione biocelle;
b) la realizzazione di una rete di collettamento esterna al capannone che raccoglie i
percolati delle reti interne,
c) l’allacciamento, previe opportune modifiche, della rete percolati esistente presso il
capannone attuale e nella zona retrostante le biocelle alla nuova rete di cui al punto
precedente, con revisione ed integrazione della rete di captazione delle acque di
condensa delle biocelle;
d) realizzazione di una nuova vasca di raccolta dei percolati con sistema di
sollevamento e rilancio all’impianto di depurazione previsto nel lato nord del sito,
(quest’ultimo realizzato a cura dell’Amministrazione Provinciale e quindi non quotato nel presente
progetto);
il sistema di rilancio può essere dotato di apposito by-pass per garantire il
ricircolo dei percolati per le esigenze di processo entro il capannone di
maturazione; in sede di progetto preliminare la localizzazione della vasca di
raccolta e rilancio percolati viene prevista viene prevista in prossimità del futuro
impianto di trattamento dei percolati della discarica consortile.
Il flusso di acque di percolazione è stimato in circa 3-4 mc/giorno su base media annua.
Per quanto riguarda le acque reflue di tipo domestico, provenienti dai servizi ed uffici da
realizzare all'interno del capannone esistente, è previsto l'invio direttamente al nuovo
impianto di depurazione o in subordine, al trattamento in apposito distinto impianto di
depurazione del tipo monoblocco marcato CE (Norma EN 12566-3:2005), in grado di
garantire il rispetto dei limiti di cui D.Lgs. 152/06, composto sostanzialmente dalle seguenti
sezioni :
a. Trattamento primario con fossa di tipo Settica Bicamerale realizzata in PLP
polietilene monoblocco da interro, per il pre-trattamento delle acque nere dei servizi
igienici;
b. Trattamento secondario di depurazione a filtro percolatore aerobico con vasca di
percolazione aerobica realizzata in PLP polietilene monoblocco da interro, per il
trattamento depurativo delle acque reflue dei servizi igienici, completo di sistema di
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
disinfezione statica; l’apporto di ossigeno al filtro percolatore viene garantita da un
sistema del tipo a cammino, che permette l’aerazione del filtro.
Per quanto riguarda le acque di lavaggio dei mezzi di conferimento provenienti
dall'apposita piazzola, verranno, collegate alla rete di raccolta dei percolati, per essere
trattate nel nuovo impianto di depurazione di prossima realizzazione.
5.10.3.
Rete acque di approvvigionamento e rete antincendio
Nella tavola grafica n.6. si presenta la situazione attuale della rete idrica e della rete
antincendio, nonché le integrazioni necessarie per la nuova configurazione impiantistica.
Lo sviluppo della nuova rete idrica è quantificabile in circa 260 ml; mentre la rete
antincendio necessita della predisposizione di n°4 nuovi idranti soprasuolo UNI 70 e n°6
nuovi idranti interni UNI 45, da alloggiare entro apposite cassette in acciaio; lo sviluppo
della rete antincendio può essere stimato preliminarmente in circa 225 ml per la rete
principale esterna ed in circa 170 m per quella di derivazione interna ai capannoni;
L’approvvigionamento avviene mediante l'esistente pozzo artesiano (v. tavola grafica n.6)
con necessità di realizzazione di una nuova condotta per l’allaccio alla esistente riserva
idrica antincendio interrata. Le necessità di approvvigionamento sono valutabili in circa 15
mc/giorno per esigenze processistiche (alimentazione biofiltro, alimentazione alla
biomassa in fermentazione, …).
Sono necessari altresì interventi di revisione della rete di allacciamento della riserva idrica
alla rete idrica.
Nel fabbricato sovrastante la riserva idrica antincendio, in cui sono presenti le stazioni di
rilancio per l’approvvigionamento idrico e per l’antincendio, è necessario integrare il
gruppo di pressurizzazione dell'impianto antincendio con una nuova motopompa ad
alimentazione autonoma con motore diesel e il gruppo per il collegamento dell'automezzo
dei Vigili del Fuoco.
L’attuale rete di distribuzione idrica, che fa capo ad una vasca di accumulo con autoclave,
può essere integralmente sostituita. In sede di progetto definitivo si dovrà valutare
l’opportunità di un suo mantenimento come circuito di riserva.
Per quanto concerne l'aspetto relativo alle vigenti norme di prevenzioni incendi, si ritiene di
dover evidenziare che nelle fasi di progettazione definitiva/esecutiva, si dovranno valutare
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
in modo più preciso tutti presidi antincendio necessari (compartimentazioni REI, porte e
portoni tagliafuoco, sistemi di allarme, etc.), come disposto dalle norme vigenti di cui al
D.P.R. N°151/2011, nonché l'attivazione della procedura necessaria per l'ottenimento del
relativo parere da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Cagliari.
Da una prima valutazione sommaria, sulla base dei poteri calorifici presunti assegnati alla
biomassa presente nelle aree destinate alla maturazione secondaria e finale, pari ad un
totale di circa 342 Ton, si è stimato un carico d'incendio pari a circa 728,78 MJ/mq, a cui
corrisponde :
-una Classe di riferimento per prestazione di livello III pari a 60;
-una Classe minima per prestazione di livello III pari a 30.
5.10.4.
Rete elettrica
Nella tavola grafica n.9 si presenta la situazione attuale della distribuzione della rete
elettrica nonchè le integrazioni necessarie per la nuova configurazione impiantistica.
Si mantiene la sezione generale di comando e controllo, attualmente ubicata nel
capannone di ricezione, previa revisione dei quadri esistenti compresi quelli in situ
asserviti alle apparecchiature esistenti di cui si conferma l’utilizzo (soffianti delle biocelle,
ventilatore di estrazione arie esauste).
Viene mantenuta l’esistente rete di illuminazione con integrazione di alcuni punti luce su
pali e spostamento dell’attuale punto ubicato in corrispondenza della pista di transito tra il
nuovo capannone e l’attuale discarica.
Viene previsto ex novo tutto il sistema di controllo di processo, mediante sonde di
temperatura, umidità e tenore di O2, asservito ad un sistema computerizzato da
posizionare nel locale uffici per gestire i flussi d’aria e la movimentazione della biomassa
in processo.
La rete elettrica fa riferimento all’esistente cabina di trasformazione, attualmente
funzionante, dotata di due gruppi da 400 KVA.
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5.11. Dotazione di apparecchiature
Per l’esercizio dell’impianto, adeguato alla produzione di compost di qualità, è opportuno
siano previste come nuova dotazione:
-
N° 2 pale caricatrici gommate; una è necessaria per le operazioni di movimentazione
della FORSU e dello scarto verde/strutturante nel capannone di ricezione nonché per il
caricamento del tritomiscelatore; la stessa pala può essere utilizzata nella
movimentazione della biomassa nella sezione ACT e di maturazione primaria nelle
biocelle; una seconda pala è opportuna per le operazioni di movimentazione dei cumuli
nella maturazione secondaria e nella sezione di post-maturazione e pretrattamento
dello scarto verde/ramaglie;
-
N° 1 apparecchiatura tritomiscelatrice con alimentazione elettrica da localizzare entro il
capannone di ricezione;
-
N° 1 apparecchiatura mobile vagliatrice a tamburo rotante, con alimentazione diesel (o
con alimentazione elettrica) da localizzare nella sezione di post-maturazione;
-
N° 1 autocarro per le esigenze di movimentazione del materiale (es. il compost maturo
deve essere movimentato dalla sezione di post-maturazione alla sezione di stoccaggio
del compost raffinato prevista nel capannone esistente).
-
N° 1 ventilatore centrifugo per aspirazione aria esausta dalla zona ricezione, avente
portata non inferiore a 15.000 Nmc/h
Nel presente progetto preliminare, stante l’entità dei fondi disponibili, si è previsto
l’acquisto di n° 1 pala caricatrice, n°1 apparecchiatura tritomiscelatrice, n° 1 vaglio a
tamburo rotante e n° 1 ventilatore, mentre per la seconda pala e l’autocarro si può far
riferimento, per l’incidenza economica, alla fase gestionale.
Sono inoltre previste le necessarie dotazioni di pompe di sollevamento e rilancio per il
circuito percolati e per la rete antincendio.
Verranno riutilizzate, previa revisione, le apparecchiature trituratrici già in dotazione
all’impianto, per la fase di preparazione dello scarto verde e delle ramaglie. Per l’attuale
vaglio a dischi al momento se ne continua a prevedere la dotazione come attrezzatura di
riserva.
Complessivamente per le esigenze dell’impianto gli impegni di potenza possono essere
valutati in linea di massima come nel seguente prospetto.
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Utenza
Potenza
installata
(kW)
Apparecchiatura trito-miscelatrice (nuova)
Apparecchiatura vagliatrice (nuova – ipotesi alimentazione elettrica)
Sistema aspirazione capannone ricezione (nuovo)
Sistema di insufflazione biocelle (esistente)
Sistema aspirazione aria biocelle e area gestione biocelle (esistente)
Trituratore-cippatore (esistente)
Trituratore primario (esistente)
Circuito di approvvigionamento acque e raccolta percolati
Illuminazione interna ed esterna
Servizi generali
Totali
55
40
15
30
30
45
110
10
10
20
365
5.12. Altre opere
Locali uffici-servizi-spogliatoi-officina/magazzeno
E’ previsto l’utilizzo dell’attuale capannone di ricezione in cui verrà settorializzato apposita
area per uffici e servizi-spogliatoi , così composta (v. tavola grafica n.11) :
-
piano primo comprendente : sala riunioni, ufficio, servizio igienico, disimpegno per una
superficie globale netta di mq 44 circa, così distinte :
Sala riunioni
Uffici e direzione:
Servizi igienici (anti W.C. + W.C.)
Disimpegno:
Sommano
-
21,35 mq ~
13,30 mq ~
3,60 mq ~
5,75 mq ~
44,00 mq ~
piano terra comprendente : ingresso, sala mensa, spogliatoi, servizi igienici con docce,
disimpegni e vano scale per una superficie di mq 52,55 circa, così distinta :
Ingresso:
Disimpegno “1” antistante l’ingresso
Disimpegno “2” antistante gli spogliatoi
Spogliatoi uomini:
Spogliatoi donne
Servizi igienici uomini (anti W.C. + W.C.)
Servizi igienici donne (anti W.C. + W.C.)
Locale mensa:
Vano scale
Sommano
3,00 mq ~
3,20 mq ~
4,35 mq ~
3,70 mq ~
3,70 mq ~
4,25 mq ~
4,25 mq
19,20 mq ~
6,90 mq ~
52,55 mq ~
Vengono inoltre previsti appositi settori aventi funzione di officina, magazzino e
rimessaggio mezzi d’opera.
COMUNE DI VILLASIMIUS
50
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Pesa
Viene riutilizzata la pesa attuale. Dovrà essere prevista l’adozione di un sistema
automatico di lettura del peso su quadrante ed il dispositivo stampante, attualmente non
riscontrato.
Il sistema di lettura e stampa viene previsto nel fabbricato attualmente esistente limitrofo
alla pesa.
Piazzola di lavaggio automezzi
In adiacenza al capannone esistente è prevista la realizzazione di una piazzola di lavaggio
dei mezzi di conferimento in uscita dall’impianto, non prevista nella configurazione attuale.
Il sistema lavaruote per gli automezzi in uscita dall’impianto di recupero è costituita da una
piazzola in c.a. idrofugato della superficie di circa 30 mq, con pozzetto centrale stagno per
la raccolta delle acque di lavaggio di circa 15 automezzi/giorno e/o delle acque
meteoriche, che vengono convogliate direttamente nella rete di raccolta dei percolati.
La piazzola di lavaggio viene attrezzata con una apposita manichetta gommata con
rubinetto erogatore, collegata alla rete di adduzione delle acque di approvvigionamento.
Recinzione e cancello
Viene mantenuta la recinzione ed il cancello attuale, che verrà dotato di apertura
automatizzata con comando remoto.
Viabilità interna
E’ prevista la bitumatura completa dell’area perimetrale al nuovo capannone fino alla zona
di alloggiamento della sezione dei biofiltrazione.
Zone parcheggi
In adiacenza al capannone esistente viene previsto apposito settore per parcheggi di
veicoli del personale e dei visitatori.
COMUNE DI VILLASIMIUS
51
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Sistema di videosorveglianza
Viene mantenuto l’attuale sistema con adeguamento dei punti di sorveglianza
conseguente alla nuova configurazione impiantistica
Pozzo di approvvigionamento
Nel progetto preliminare è previsto il mantenimento del pozzo artesiano esistente. Tale
pozzo, preesistente alla realizzazione dell’impianto attuale e confermato nella validità
anche dal progetto del 2004, è attualmente funzionante e viene mantenuto anche nella
nuova configurazione impiantistica. La portata necessaria è dell’ordine dei 15 mc/giorno.
In sede di progetto definitivo/esecutivo è opportuno siano condotte le necessarie verifiche
sulla qualità delle acque, per accertarne l’idoneità ai fini dell’utilizzo processistico e di
potabilità.
COMUNE DI VILLASIMIUS
52
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
6. Primi elementi per le misure di sicurezza
Dovrà essere redatto, in fase di progettazione esecutiva, il Piano di Sicurezza e
Coordinamento in applicazione all’art.100 di cui al Capo III Titolo IV del D.Lgs 81/08
concernente le prescrizioni di sicurezza e di salute nei cantieri temporanei e mobili.
Il piano è costituito da una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla
complessità dell’opera da realizzare ed alle eventuali fasi critiche del processo di
costruzione, atte a prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei
lavoratori, ivi compresi i rischi particolari di cui all’ALLEGATO XI, nonché la stima
dei costi di cui al punto 4 dell’ALLEGATO XV. Il piano di sicurezza e
coordinamento (PSC) é corredato da tavole esplicative di progetto, relative
agli
aspetti
della
sicurezza,
comprendenti
almeno
una
planimetria
sull’organizzazione del cantiere ed eventualmente una tavola tecnica sugli
scavi. I contenuti minimi del piano di sicurezza e di coordinamento e l’indicazione
della stima dei costi della sicurezza sono definiti all’ALLEGATO XV.
Il piano di sicurezza e coordinamento è parte integrante del contratto di appalto.
Per la stesura del Piano e degli altri eventuali documento correlati (DUVRI:
Documento di Valutazione dei Rischi Interferenziali), tenuto conto della tipologia dei
lavori da eseguire, si dovranno considerare le seguenti indicazioni:
-
potrà esservi interferenza con le attività di realizzazione delle opere di chiusura
definitiva dell’adiacente ex discarica consortile, a carico dell’Amministrazione
Provinciale di Cagliari;
-
potrà esservi interferenza con le attività di realizzazione dell’impianto di
depurazione dei percolati della discarica, a carico dell’Amministrazione
Provinciale;
COMUNE DI VILLASIMIUS
53
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
-
potrà esservi interferenza con le attività di realizzazione degli interventi di
captazione e rilancio delle acque di falda contaminata riscontrata nel sistema
delle due discariche;
-
nella prima parte dei lavori i rischi maggiori sono legati alle attività di
demolizione/spostamento di alcune strutture esistenti, che obbligano alla
accurata perimetrazione dei settori di intervento in modo da evitare incidenti al
personale che transita nelle vicinanze, ed alle attività di movimento terra per
la preparazione dell’area del piazzale che, necessitano di una fascia di rispetto
per il personale in vicinanze dell’attività dei mezzi d’opera e di segnaletica di
sicurezza per evitare rischi di investimento;
-
nella seconda parte dei lavori, inerenti la realizzazione di strutture in elevazione
ed il montaggio di strutture prefabbricate di grandi dimensioni (pilastri in c.a.v. E
travi in c.a.p.), devono considerarsi tutte le precauzioni per minimizzare i rischi
connessi all'esecuzione di tali attività;
-
per la parte dei lavori inerenti la posa in opera di apparecchiature
elettromeccaniche, poiché queste sono sostanzialmente riferibili a sistemi
elettromeccanici di ventilazione e/o ad apparecchiature fornite già assemblate, i
rischi maggiori appaiono da riferire alla fase di scarico, di smontaggio e
rimontaggio delle canalizzazioni e apparecchiature esistenti (ventilatore,
scrubber), avvio, di messa in tensione e di verifica delle stesse;
-
per
la
parte
dei
lavori
inerenti
la
revisione
delle
apparecchiature
elettromeccaniche esistenti, i rischi maggiori appaiono da riferire alla messa in
tensione ed alla verifica delle stesse;
-
l’attività di formazione ed informazione dei lavoratori andrà principalmente
incentrata alla fase di
verifica delle macchine, con specifiche schede che
presentino i protocolli comportamentali per ciascuna di esse;
-
per i restanti lavori, riferibili alla realizzazione di reti idriche, fognarie ed
elettriche, si dovranno osservare le normali precauzioni durante la fase di posa
e di allaccio, in modo particolare per ciò che concerne la fase di messa in
tensione dell’impianto elettrico.
COMUNE DI VILLASIMIUS
54
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Non sono riferibili alle normali attività di cantiere rischi specifici igienico-sanitari in
quanto i lavoratori non saranno a contatto con rifiuti. Diverso il discorso per la fase
di avviamento funzionale dell’impianto che dovrà essere eseguita in presenza di
rifiuti di matrice organica, altamente putrescibile. In questa fase dovranno essere
considerati i rischi da contatto, la presenza di aerosol dispersi, la presenza di
percolati contaminati che obbligano i lavoratori ad indossare l’abbigliamento tipico
degli operatori del settore raccolta rifiuti, con tute e guanti di spessore adeguato e
mascherine di protezione.
I costi della sicurezza sono stati stimati in via preliminare secondo un’aliquota del
3% dei costi delle opere, come riportato nel quadro economico presentato nella
relazione illustrativa.
COMUNE DI VILLASIMIUS
55
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
ALLEGATO – Elenco e descrizione apparecchiature in impianto
COMUNE DI VILLASIMIUS
56
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
TRITURATORE A COLTELLI
EM 002
FUNZIONE
TRITURAZIONE RIFIUTI
DESCRIZIONE Il trituratore è costituito da una camera di macinazione realizzata in acciaio che contiene
due alberi rotanti muniti di lame circolari con becchi di adeguato spessore realizzati in
acciaio temprato.
Gli alberi sono distinti dalla velocità di rotazione, uno è lento e uno veloce, al fine di
aumentare la capacità dell’azione di taglio.
Il materiale viene alimentato attraverso una tramoggia di carico posta sopra il corpo
macinante. Le lame agganciano il materiale per mezzo dei becchi disposti sulla loro
circonferenza e ruotando lo portano verso il centro. Il materiale passando attraverso le
lame viene tagliato e cade per gravità sotto il corpo macinante.
Ciascun albero del trituratore è azionato da un motore idraulico a pistoni assiali a
cilindrata fissa, alimentato dalla relativa pompa a portata variabile installata sulla
rispettiva centrale oleodinamica. La pompa è collegata tramite un giunto meccanico al
motore elettrico, azionato dal pannello di comando.
I trituratori sono dotati di un sistema per cui, in caso di sovraccarico, la macchina si
arresta automaticamente ed inverte il senso di rotazione degli alberi, al fine di
disimpegnare le lame dal materiale; quindi, sempre automaticamente, riprende il
funzionamento in marcia “avanti”. Il livello di sensibilità al sovraccarico può essere
regolato agendo sul pressostato montato sulla centralina oleodinamica.
Il trituratore poggia su un supporto costruito in profilati di acciaio. Le piastre di
appoggio del supporto a terra sono dotate di foratura per poter effettuare il fissaggio al
suolo attraverso gli appositi ancoranti, in modo da rendere stabile la macchina ed
impedirne il ribaltamento. Nella base superiore sono predisposti i fori per l’ancoraggio
del corpo macinante.
L’impianto elettrico è composto da: un quadro elettrico di comando con ventilatore di
raffreddamento.
Nel quadro elettrico è installato un sistema di controllo elettronico che consente il
funzionamento del trituratore a potenza costante: quando il carico sulle lame aumenta
per la presenza di materiale molto tenace, la portata delle pompe si riduce
proporzionalmente al crescere della pressione.
CARATTERISTICHE
Unità previste
n°
1
Costruttore
PROGETTO ECOAMBIENTE
Trituratore
Lunghezza camera triturazione
Larghezza camera triturazione
Numero alberi
Numero giri albero lento
Numero giri albero veloce
Numero lame
Spessore lame
Numero di becchi per lama
Telaio di sostegno
Capacità nominale su RSU
Potenza installata
mm
mm
n°
min-1
min-1
n°
mm
n°
Si
t/h
kW
1508
1080
2
0-13
0-20
10 x 2
75
4
10÷15
75 + 37
COMUNE DI VILLASIMIUS
57
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Trattamento superficiale
Struttura di sostegno
Quadro elettrico
Nastro di scarico materiale triturato
Tipologia
Larghezza utile
Lunghezza interasse
Velocità
Inclinazione
Potenza installata
Trattamento superficiale
Sgrassaggio/sabbiatura. Una mano di
antiruggine più due mani di vernice
epossidica. RAL 5019
Si
Si
mm
mm
m/min
°
kW
Comando e controllo del trituratore
A rulli piani
1000
8500
60
25
4
Sabbiatura. Due mani di antiruggine più due
mani di vernice epossidica. RAL 6016
COMUNE DI VILLASIMIUS
58
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
DEFERRIZZATORE
EM 003
FUNZIONE
ESTRAZIONE DEI METALLI FERROSI
DESCRIZIONE Elettromagnete con struttura a mantello in ferro a basso contenuto di carbonio e ad
elevata permeabilità magnetica.
Avvolgimenti con nastro a spigoli arrotondati e ad ampia superficie opportunamente
studiata per l’ottimale dispersione del calore generato per effetto Joule.
Esecuzione dell’avvolgimento a più ciambelle sovrapposte, con interposizione tra spira
e spira di nastro isolante di classe C. Verso massa sono collocati fogli di composto
isolante elastico resistente alle alte temperature. L’avvolgimento è pressato nella
carcassa previo un ungo riscaldamento onde evitare ogni traccia di umidità. Prima di
procedere alla chiusura della carcassa vengono eseguite varie prove di isolamento e di
rigidità dielettrica.
L’elettromagnete è chiuso con piastre in acciaio amagnetico.
Nastro estrattore in gomma nera antiabrasiva a 2 tele in fibra sintetica ad alta resistenza;
copertura 3 + 2 mm, confezione ad anello con listelli stampati diritti da 25 x 40 mm,
passo listelli 460 mm.
Tamburi motore e tenditore diametro 320 x 1100 mm di lunghezza completi di albero in
acciaio, interasse 1950 mm. I tamburi sono montati su supporti con cuscinetti
autoallineati in esecuzione stagna, completi valvola a grasso, di cui due montati su
apposite piastre con guide e tenditore in acciaio.
Motoriduttore a vite senza fine con albero cavo calettato direttamente sull’albero del
tamburo motore.
Carter di protezione.
Struttura di sostegno del deferrizzatore costituita da profilati di adeguata sezione,
munito di piastre per l’ancoraggio a terra.
Sistema di alimentazione elettrica del separatore elettromagnetico comprensivo di:
 Scatola morsettiere con bocchettoni di uscita e morsetti di alimentazione
magnete e motoriduttore
 Trasformatore trifase TT VA 380-400/70 50 Hz
 Gruppo raddrizzante a ponte trifase SKD 82/12 con corpo raffreddante P3/180.
CARATTERISTICHE:
Unità previste
n°
1
Costruttore
GAUSS MAGNETI
Larghezza utile
mm
1000
Lunghezza interasse
mm
1950
Potenza installata motoriduttore
kW
2,2
Potenza assorbita a freddo elettromagnete
kW
4,5
Trattamento superficiale corpo macchina
Sabbiatura. Due mani di antiruggine più due
mani di vernice epossidica. RAL 3020
Trattamento superficiale struttura di sostegno
Sabbiatura. Due mani di antiruggine più due
mani di vernice epossidica. RAL 6016
COMUNE DI VILLASIMIUS
59
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
VAGLIO SEPARATORE
EM 004
FUNZIONE
SEPARAZIONE FRAZIONE UMIDA E SECCA
DESCRIZIONE Il vaglio è costituito da una serie di dischi esagonali con profilo piatto di protezione
fissati su alberi facilmente sfilabili per agevolare le operazioni di manutenzione. È
equipaggiato con sistema di regolazione del numero dei giri degli alberi in rotazione.
Può essere modificata la distanza dei dischi la velocità alberi rotanti e l’inclinazione del
sistema.
Completo di tramoggia di carico realizzata in lamiera di acciaio al carbonio
adeguatamente irrigidita da profilati metallici.
Il classificatore è completo inoltre di tramoggia inferiore di chiusura e tramoggia di
scarico del sopravaglio, costituite da lamiera in acciaio saldata e rinforzata da profilati
metallici.
Un nastro trasportatore provvede alla raccolta della parte vagliata, mentre un altro
nastro provvede alla raccolta del sopravaglio.
La superficie vagliante è protetta da una copertura in plexiglas con struttura in alluminio
con dispositivi d’arresto di protezione.
Tutti i motori di comando sono di tipo idraulico e sono serviti da una centralina che
consente di regolare la velocità. La centralina idraulica è costituita da: pompe e da
valvole di regolatrici di flusso per la determinazione della velocità di rotazione degli
alberi, impianto di accumulo e distribuzione dell’olio, componenti accessorie.
Gli assi in rotazione sono montati su supporti con cuscinetti a rulli o a sfera, in modo da
ridurre al minimo le resistenze all’attrito.
Tutto il gruppo è installato su una robusta piattaforma costituita da profilati d’acciaio,
completo di sistema di regolazione dell’inclinazione.
Il vaglio è completo di quadro elettrico di alimentazione e di comando.
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
Vaglio
Capacità di trattamento
Lunghezza piano vagliante
Larghezza piano vagliante
Numero alberi
Numero pompe centralina idraulica
Numero valvole regolatrici di flusso
Velocità di rotazione regolabile
Inclinazione regolabile
Potenza installata
Trattamento superficiale
Struttura di sostegno
Quadro elettrico
Nastro di scarico sottovaglio
Tipologia
Larghezza utile
Lunghezza interasse
Inclinazione
Potenza installata
n°
1
ECOSTAR
t/h
mm
mm
n°
n°
n°
Si
Si
kW
70
5020
1575
26
2
7
Si
2 x 11 + 0,26 (centralina oleodinamica)
Sabbiatura, due mani di antiruggine più due
mani di vernice epossidica. RAL 6016
Si
Comando e controllo del vaglio
mm
mm
°
kW
A rulli piani
1000
5300
0
2,2
COMUNE DI VILLASIMIUS
60
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Trattamento superficiale
Nastro di scarico sopravaglio
Tipologia
Larghezza utile
Lunghezza interasse
Inclinazione
Potenza installata
Trattamento superficiale
Sabbiatura. Due mani di antiruggine più due
mani di vernice epossidica. RAL 6016
mm
mm
°
kW
A rulli piani
800
4000
15
3
Sabbiatura. Due mani di antiruggine più due
mani di vernice epossidica. RAL 6016
COMUNE DI VILLASIMIUS
61
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
NASTRO TRASPORTATORE RAMPANTE
EM 005
FUNZIONE
SOLLEVAMENTO RIFIUTI ALLA FERMENTAZIONE ACCELERATA
DESCRIZIONE Il telaio è costituito da profili e lamiere piegate di adeguato spessore in acciaio al carbonio.
Il piano di scorrimento del tappeto è costituito da dei rulli di sollecitazione in acciaio che
ruotano su cuscinetti a sfera incorporati a tenuta di polvere ed acqua. Nella parte inferiore il
tappeto è sostenuto da rulli antintasamento.
Il tappeto è in gomma ed è resistente all’abrasione, all’olio e alle sostanze grasse avente
spessore totale di 9 mm, 3 tele in nylon, rivestimento 4+2 mm. Sul tappeto sono vulcanizzati dei
listelli dritti, altezza 50 mm.
Le sponde sono presenti su tutta la lunghezza del nastro e sono raccordate, nella zona di carico,
alla tramoggia di scarico del trasportatore piano di raccolta del sottovaglio.
La testata di traino, così come quella di rinvio, sono ricavate da un tubo di grosso spessore
rivestito in gomma completo di albero passante sostenuto da supporti con cuscinetti stagni
autolubrificanti. Il tamburo della testata di traino è rivestito in gomma. La testata di rinvio
assicura la tensione del tappeto da un registro filettato con controdado. Il nastro è provvisto di
rulli antisbandamento laterali al tappeto installati in posizione di ritorno.
La motorizzazione viene effettuata sul rullo di testa, con riduttore calettato direttamente
sull’asse del tamburo di comando con tirante di fissaggio collegato al telaio del nastro. La
trasmissione motore – riduttore è diretta.
La parte esterna del nastro è chiusa con copertura in lamiera d’acciaio zincato, apribile in
corrispondenza del lato di scarico.
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
Lunghezza interasse
Larghezza utile trasportatore
Angolo inclinazione
Spessore tappeto in gomma
Spessore lamiera sponde
Passo rulli superiori
Passo rulli inferiori
Sistema di pulizia tappeto
Potenza installata
Velocità
Pulsantiere di emergenza
Trattamento superficiale
Lamiera di copertura superiore
Struttura di sostegno
n°
mm
mm
°
mm
mm
mm
mm
No
kW
m/min
Si
Si
1
SIDERCAMMA
15200
650
38
9
3
1000 -300 zona carico
2000
4
60
Si fune a strappo
Sabbiatura , due mani di antiruggine più due
mani di vernice epossidica. RAL 6016
In acciaio zincato spessore 1 mm
COMUNE DI VILLASIMIUS
62
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
MISCELATORE
EM 006
FUNZIONE
MISCELAZIONE COMPONENTI DA COMPOSTARE
DESCRIZIONE Costruzione del canale in lamiera d’acciaio al carbonio dello spessore di mm 4, con
culla ad “U” e copertura piana in pannelli facilmente smontabili aventi spessore 3 mm.
Telaio costituito da profilati in acciaio al carbonio quadri di adeguati sezione e spessore.
Coclea a spira + pale in acciaio al carbonio saldate all’asse con orientamento contrario
al verso d’avanzamento, in modo tale da permettere il rimescolamento oltre che
l’avanzamento del materiale.
Asse in acciaio al carbonio montato su cuscinetti a sfera posti alla estremità della
coclea.
La motorizzazione avviene mediante motoriduttore accoppiato con giunto direttamente
all’albero della coclea. Il motoriduttore è munito di variatore di giri manuale.
L’apparecchiatura è completa di tramoggia di carico in cui convergono i materiali da
miscelare, e di tramoggia di scarico posta in estremità e costituita in lamiera d’acciaio
opportunamente sagomata ed irrigidita completa di trimmer di scarico capace di
scaricare il prodotto su una o su l’altra delle due coclee di alimentazione delle biocelle.
Il meccanismo di ripartizione del trimmer di scarico è costituito da due serrande a
ghigliottina che chiudono, a comando, una delle due bocche di scarico corrispondenti a
ciascuna ripartizione. L’azionamento delle ghigliottine è di tipo oleodinamico, con
centralina e ripartitore comprensivo di sistema di comando con azionamento manuale a
leva.
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
Diametro esterno coclea
Lunghezza
Passo coclea
Passo pale
Svergolatura pale
Velocità rotazione coclea
Inclinazione
Potenza installata
Trattamento superficiale
n°
mm
mm
mm
mm
°
min-1
°
kW
1
SIDERCAMMA
750
6100
450
450
45
0-30
0
4 + 0,12 (centralina oleodinamica)
Sabbiatura , due mani di antiruggine più due
mani di vernice epossidica. RAL 6016
COMUNE DI VILLASIMIUS
63
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
COCLEE DISTRIBUTRICI ALLE BIOCELLE
EM 007
FUNZIONE
SCARICO RIFIUTI SELEZIONATI ALLA FERMENTAZIONE ACCELERATA
DESCRIZIONE
Costruzione del canale in lamiera d’acciaio al carbonio dello spessore di mm 4, con
culla ad “U” e copertura piana in pannelli facilmente smontabili aventi spessore 3 mm.
Struttura di sostegno da ancorare alla soletta delle biocelle costituita da profilati in
acciaio al carbonio quadri di adeguati sezione e spessore.
Coclea a spira in acciaio al carbonio saldata all’asse per l’avanzamento del materiale.
Completo di bocca di alimentazione su cui scarica la coclea miscelatrice.
L’apparecchiatura include 4 (6 sul ramo più lungo) cuffie di scarico in corrispondenza
del carico alle coclee distributrici delle biocelle. Sulle prime 3 (5 sul ramo più lungo)
cuffie sono posizionate le saracinesche a ghigliottina di chiusura, mentre l’ultima
costituisce uno scarico libero. Per ciascuna coclea, l’azionamento delle ghigliottine è
di tipo oleodinamico, con centralina e ripartitore comprensivo di sistema di comando
con azionamento manuale a leva.
La motorizzazione avviene mediante motoriduttore accoppiato con giunto direttamente
all’albero della coclea.
Bocca di drenaggio di diametro opportuno realizzata sulla culla della coclea.
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
Diametro coclea
Lunghezza
Passo coclea
Numero di giri
Inclinazione
Potenza installata
Trattamento superficiale
n°
mm
mm
mm
min-1
°
kW
Struttura di sostegno
Unità previste
Costruttore
Diametro coclea
Lunghezza
Passo coclea
Numero di giri
Inclinazione
Potenza installata
Trattamento superficiale
Struttura di sostegno
n°
mm
mm
mm
min-1
°
kW
1
SIDERCAMMA
630
16300
450
52
0
11 + 0,12 (centralina oleodinamica)
Sabbiatura , due mani di antiruggine più due
mani di vernice epossidica. RAL 6016
Si
1
SIDERCAMMA
630
23500
450
52
0
15 + 0,12 (centralina oleodinamica)
Sabbiatura , due mani di antiruggine più due
mani di vernice epossidica. RAL 6016
Si
COMUNE DI VILLASIMIUS
64
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
COCLEE CARICAMENTO E DISTRIBUZIONE NELLE BIOCELLE
EM 008
FUNZIONE
SCARICO FRAZIONE ORGANICA ALLE BIOCELLE DI FERMENTAZIONE
ACCELERATA
DESCRIZIONE
Costruzione del canale in lamiera d’acciaio al carbonio dello spessore di mm 4, con
culla ad “U” e copertura piana in pannelli facilmente smontabili aventi spessore 3 mm.
Struttura di sostegno da ancorare alla soletta delle biocelle costituita da profilati in
acciaio al carbonio quadri di adeguati sezione e spessore.
Coclea a spira in acciaio al carbonio saldata all’asse per l’avanzamento del materiale.
Completo di bocca di alimentazione su cui scarica la coclea distributrice.
L’apparecchiatura include 6 cuffie di scarico in corrispondenza del carico alle biocelle.
La motorizzazione avviene mediante motoriduttore accoppiato con giunto direttamente
all’albero della coclea.
Bocca di drenaggio di diametro opportuno realizzata sulla culla della coclea.
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
Diametro coclea
Lunghezza
Passo coclea
Numero di giri
Inclinazione
Potenza installata
Trattamento superficiale
n°
mm
mm
mm
min-1
°
kW
Struttura di sostegno
10
SIDERCAMMA
400
16000
350
68
0
5,5
Sabbiatura , due mani di antiruggine più due
mani di vernice epossidica. RAL 6016
Si
CANALETTE INSUFFLAZIONE ARIA NELLE BIOCELLE
EM 009
FUNZIONE
AREAZIONE BIOCELLE PER FERMENTAZIONE ACCELERATA
DESCRIZIONE
Canali per alloggiamento tubazioni completi di lastre in lamiera d’acciaio zincato di
adeguato spessore nonché forata per permettere il passaggio di aria e di percolato.
Incluso il riempimento di ghiaia dei canali stessi.Condotte di insufflazione aria in
polietilene, dotate di insufflatori di aerazione antintasamento appositi per
compostaggio, fissati a vite sulla condotta mediante appositi innesti di tenuta. Le
tubazioni sono comprensive di flangia di raccordo al collettore del ventilatore, di cieca
e attacco di spurgo DN 25 lato ingresso arie, nonché di flangia cieca svitabile per
ispezione / spurgo sulla parte terminale.Pozzetti di ispezione per ciascuna biocella
CARATTERISTICHE:
Numero corsie previste
Costruttore canali di alloggiamento (A)
Costruttore condotte di insufflazione (B)
Costruttore pozzetti di ispezione (C)
Lunghezza condotte
Diametro
Interasse tubazioni
Numero insufflatori per tubazione
Pozzetti di ispezione per biocelle
n°
m
DN
m
n°
n°
2 per celle dinamiche; 3 per celle statiche
SARFATI
AIR CLEAN
SARFATI
18 ca.
125
2 per celle dinamiche, 1 per celle statiche
45
2
COMUNE DI VILLASIMIUS
65
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
VENTILATORI INSUFFLAZIONE ARIA NELLE BIOCELLE
EM 010
FUNZIONE
AREAZIONE BIOCELLE PER FERMENTAZIONE ACCELERATA
DESCRIZIONE
Impianto di insufflazione completo da raccordarsi alle tubazioni di insufflazione.
Ventilatore di mandata completo di motore ed inverter per la modulazione delle
portate in funzione delle esigenze di processo. Equipaggiato con filtro di aspirazione e
box di insonorizzazione dalle dimensioni di ca. 1750 x 900 x 1000 mm (uno ogni 2
ventilatori).
Tubazioni di mandata in acciaio inox AISI 304, complete di collettore di raccordo e
calma, flangie di giunzione, accessori per il sostegno e quant’altro necessario.
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
Portata nominale
Prevalenza
Potenza installata
n°
Nm3/h
Pa
kW
10
AIR CLEAN
1000 ca.
5000 ca.
3
SISTEMA DI UMIDIFICAZIONE CUMULI NELLE BIOCELLE
EM 011
FUNZIONE
UMIDIFICAZIONE CUMULI IN FERMENTAZIONE ACCELERATA
DESCRIZIONE
Impianto di umidificazione per ciascuna biocella per il controllo dell’umidità della
biomassa e per la conseguente gestione del processo di fermentazione.
Tubi in PE muniti di ugelli di spruzzamento, disposti a soffitto della biocella e chiusi
ad anello per consentire una uniforme distribuzione dell’acqua al di sopra del cumulo.
Elettrovalvola sul collettore principale con apertura e chiusura gestita automaticamente
dal sistema di controllo del processo.
Completo di supporti di fissaggio a soffitto, raccordi e quant’altro necessario ad
un’esecuzione finita.
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
DN
Lunghezza
Curve a 90°
DN
Lunghezza
Curve a 90°
Raccordi a T
Nippli di congiunzione
Elettrovalvola di chiusura
Raccordi a tubazione acqua industriale
n°
mm
m
n°
mm
m
n°
n°
n°
n°
n°
10
AIR CLEAN
25
40 ca.
4
40
5 ca.
1
1
2
1
1
COMUNE DI VILLASIMIUS
66
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
SISTEMA DI CONTROLLO DEL PROCESSO DI FERMENTAZIONE
EM 012 B
FUNZIONE
CONTROLLO DEL PROCESSO DI FERMENTAZIONE
DESCRIZIONE
Sistema di comando e controllo costituito dalle seguenti componenti:
 Quadro elettrico di alimentazione elettrica delle utenze in campo: n° 10
ventilatori, n° 10 elettrovalvole per impianto irrigazione, n° 10 sonde di
temperatura
 Quadro di alloggiamento dei 10 inverter da 3 kW necessari alla regolazione
della portata dei ventilatori
 Sonde di temperatura per ciascuna di biocella, da installare su condotte di
estrazione aria biocelle, sensore di rilevazione della temperatura, trasmettitore
di segnale analogico (NON RISCONTRATE)
Predisposizione per collegamento a PLC centrale di gestione dell’automazione
dell’impianto
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
Quadro elettrico di alimentazione
Quadro di alloggiamento inverter
Inverter da 3 kW per regolazione portata ventilat.
Sonde di rilevamento della temperatura
Allacciamenti ai ventilatori
Allacciamenti alle elettrovalvole su circuito
irrigazione
n°
n°
n°
n°
n°
n°
1
n°
10
1
1
10
10
10
COMUNE DI VILLASIMIUS
67
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
SISTEMA DI CONTROLLO DEL PROCESSO (NON PRESENTE)
EM 012 C
FUNZIONE
CONTROLLO E GESTIONE
DESCRIZIONE
Sistema di comando e controllo costituito dalle seguenti componenti:
 PLC costruito da sistema di visualizzazione, tastiera di comando, ingressi e
uscite analogiche e digitali in numero adeguato per le utenze in campo e per
eventuali predisposizioni future
 Software di gestione programmabile in funzione dei parametri di processo,
completo delle funzioni necessarie all’opportuna regolazione e registrazione
dei dati
 Cablaggi delle linee di potenza e segnale dal quadro elettrico/PLC alle utenze
in campo
Il sistema di controllo a PLC sarà in grado di consentire le funzioni fondamentali di
seguito elencate:
 Ridondanza della CPU;
 Accumulo dei dati acquisiti dall’impianto;
 Emissione di comandi automatici;
 Trasmissione e ricezione dati tra PLC e sistema di supervisione e gestione
degli stessi da parte di quest’ultimo.
Il sistema di telecontrollo per la gestione dell’impianto di depurazione sarà realizzato
in modo tale da poter controllare e comandare tutti i motori in campo, la potenza
assorbita dall’Enel e/o erogata dal gruppo elettrogeno e i misuratori analogici. Il
sistema previsto avrà le seguenti caratteristiche:
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
Hardware PLC
n°
-
1
il PLC sarà costituito da unità funzionali indipendenti, collegate a
mezzo di bus di campo ed alloggiate all’interno di armadio metallico
sito in prossimità dei quadri MCC.
Le schede saranno in numero sufficiente per l’interfacciamento delle
utenze elencate nella lista allegata inoltre sarà considerata ed inclusa
nella fornitura una riserva di ingressi/uscite pari ad almeno il 10% per
ognuna delle tipologie per eventuali futuri ampliamenti.
Tutte le uscite digitali non comanderanno direttamente le utenze ma
verranno interfacciate con il campo a mezzo di relè a uno o più scambi
con bobina a 24Vcc e contatti con In=5A. detti relè verranno
individualmente installati su zoccolo dedicato con attacco per barra
DIN.
COMUNE DI VILLASIMIUS
68
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Software PLC
-
Il PLC assolverà ai compiti di seguito elencati:
1.
acquisizione segnali e misure dal campo (stato apparecchiature
e teleruttori, allarmi, misure di portata, livello, parametri
chimici di processo, etc.);
2.
esecuzione
programma
applicativo
di
automazione
dell’impianto;
3.
invio comandi alle utenze a campo, in automatico come risultato
dell’esecuzione del programma o su comando manuale
impartito a mezzo del software di supervisione SCADA
(Supervisory Control And Data Aquisition) o, in alternativa, a
mezzo dei dispositivi di attuazione (selettori, pulsanti, etc.)
installati sul quadro MCC o sul quadro PLC.
4.
Colloquio con il PC di supervisione installato all’interno
dell’impianto di depurazione a mezzo di linea dedicata (linea
seriale RS485 e protocollo Modbus RTU).
Sarà garantita la ridondanza della CPU con la modalità di seguito
descritta:
le due CPU saranno installate in rete su bus di campo (tipo CS31); esse
condivideranno la rete e, pertanto, saranno in grado di conoscere la
situazione attuale d’impianto. Una delle due CPU si comporterà da
principale e gestirà l’impianto. La seconda, pur accesa e funzionante,
leggerà il segnale di run della CPU principale e, finché tale segnale sarà
presente, rimarrà in stato di quiescenza. Allorché la CPU principale non
inviasse più il segnale di run (CPU bloccata), la CPU secondaria ne
prenderà il posto a tutti gli effetti ed invierà al computer di supervisione
un allarme di “CPU principale guasta”.
Hardware PC
-
Software SCADA
(Supervisory Control And
Data Aquisition
-
Processore tipo Intel® Pentium IV® 2,4GHz o equivalente;
RAM 512MB;
HD 40GB;
scheda grafica SVGA;
n°2 porte seriali + n°1 porta parallela + n°2 porte USB;
masterizzatore CD 8x, 4x, 32x;
floppy disk drive, tastiera italiana, mouse PS2;
monitor colori SVGA 19” CRT, 0,28 DOT pitch;
modem analogico interno;
stampante grafica ink jet A4 colori;
stampante a matrice 9 aghi 80 col.
Sistema operativo tipo Microsoft® Windows XP®
Il software di supervisione SCADA a 32 bit sarà dotato dei seguenti
moduli / funzioni:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Modulo DataBase in Real-Time (RTDB);
Modulo di Visualizzazione Sinottici ed Animazioni;
Modulo di Gestione Allarmi ed Eventi;
Modulo di Gestione Trend;
Modulo di Gestione Accesso al Sistema;
Modulo di Rete;
COMUNE DI VILLASIMIUS
69
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
1. Real Time DataBase
Il modulo DataBase memorizzerà in tempo reale gli stati e gli eventi del
PLC; ad esso faranno riferimento tutti i moduli del sistema di
supervisione. Sul Database verranno riposti ed aggiornati
automaticamente in tempo reale tutti i dati di trattamento ed i valori di
input-output da e verso il PLC e la strumentazione collegata.
I dati acquisiti e memorizzati saranno immediatamente disponibili a
tutti i moduli del sistema di supervisione e memorizzati in appositi
elementi contenenti sia il valore che lo stato del dato in questione. I dati
potranno essere di quattro distinti tipi e più precisamente:
Ingressi Analogici (Analogic Input – AI);
Servono a trasferire dal PLC alcentro di supervisione dei valori di tipo analogico, quali
ad esempio i dati provenienti da misuratori di portata e/o livello;
Uscite Analogiche (Analogic Output – AO);
Servono ad inviare dei valori analogici dal centro di supervisione al PLC sul campo;
Ingressi Digitali (Digital Input – DI);
Servono a trasferire dal PLC al centro di supervisione dei valori di tipo digitale (0/1)
ovvero gli stati digitali, quali ad esempio lo stato di apertura/chiusura di contatti
elettrici, etc.;
Uscite Digitali (Digital Output – DO).
Servono ad inviare dal centro di supervisione al PLC il cambiamento di stato di un
registro ovvero l’invio di un comando di Apertura/Chiusura, Start/Stop, etc;
Il database sarà suddiviso in due parti. Una parte ad uso immediato
residente in memoria al fine di garantire la massima velocità di
esecuzione, una seconda parte (la parte storica) memorizzata sull’harddisk ed accessibile a richiesta dell’operatore attraverso il modulo trend
o, esportandola in file ASCII, utilizzabile tramite i più diffusi pacchetti
commerciali di database esistenti in commercio quali Access®,
FoxPro®, Paradox®, Oracle®, DBIV®, etc.
Il programma supporterà gli standard ODBC (Open DataBase Connect)
per l’interfacciamento con database SQL®. I dati inoltre potranno
essere resi disponibili in real-time ai più comuni programmi funzionanti
in ambiente Windows® (Word®, Excel®, etc.).
2. Modulo Visualizzazione Sinottici ed Animazioni
Il modulo di visualizzazione sinottici ed animazioni, costituirà la parte
puramente grafica del programma che interagendo con i dati contenuti
nel DataBase consentirà di visualizzare in tempo reale, su apposite
pagine grafiche, lo stato dell’impianto in modo molto chiaro e di
semplice interpretazione.
Inoltre, grazie all’utilizzo di Animazioni Grafiche e cambiamenti di
colore dei singoli elementi in funzione di valori predeterminati
consentirà un’immediata ed efficace localizzazione degli eventi. Sui
sinottici potranno inoltre essere aperti delle finestre di dialogo che
consentiranno di inviare comandi prestabiliti e/o valori verso il campo.
L’interfaccia utente sarà studiata secondo lo stile più attuale e rende,
nel proprio insieme, semplice ed intuitivo l’uso del sistema.
COMUNE DI VILLASIMIUS
70
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
3. Modulo Gestione Allarmi ed Eventi
Il modulo assolverà alla gestione allarmi ed eventi in real-time
allineandosi alle richieste della normativa ISA e consentirà
all’operatore di potere liberamente settare i livelli di allarme, ovvero i
livelli al raggiungimento dei quali il sistema dovrà segnalare il
sopraggiungere di uno stato “anomalo” di funzionamento dell’impianto
(sia in video che su stampante), in modo da permettere all’operatore di
effettuare le necessarie verifiche e, qualora fosse necessario di
intervenire sul posto. Il programma potrà gestire allarmi di diversa
tipologia ovvero con insorgenza-rientro, insorgenza – rientro riconoscimento, insorgenza - riconoscimento. Tali valori saranno
liberamente settabili, il tutto al fine di garantire la massima funzionalità
dell’impianto anche nel tempo con il sopraggiungere di mutate
necessità. Le informazioni di base per ogni allarme saranno: tag, tempo
di generazione dell’allarme (data, ora, minuto, secondo) modalità di
riconoscimento, modalità di archiviazione, registro, stazione di
provenienza dell’allarme (nel caso di più PLC).
4. Modulo Gestione Trend
Il modulo di gestione dei Trend permetterà di visualizzare su apposite
schermate video e/o stampare su stampante i grafici rappresentativi
dell’evoluzione nel tempo di determinati dati monitorati dal
programma. Tale funzionalità sarà attivabile sia su dati provenienti dal
campo in Real-Time sia sulla base di dati memorizzati nel Database
storico. Saranno liberamente programmabili dall’utente le frequenze di
campionamento e l’arco temporale di visualizzazione dei dati ed inoltre
sarà possibile elaborare tali informazioni per permettere di elaborare
dati statistici quali valori massimi, minimi e medie.
5. Modulo Gestione Accesso al Sistema
Oltre alla protezione tramite chiave hardware, il sistema offrirà un
modulo di gestione accesso al sistema che permetterà di poter abilitare
delle password utente a livello di programma, al fine di impedire
l’utilizzo del sistema a personale non autorizzato e regolamentare
l’accesso al sistema da parte degli operatori e di rendere quindi il
sistema più “sicuro”.
6. Modulo Rete
Il modulo di Rete consentirà di collegare all’unità server più postazioni
collaterali (Client) che disporranno in Real-Time dei dati acquisiti dal
server e potranno a loro volta monitorare il sistema ed inviare
autonomamente qualsiasi tipo di comando alle unita periferiche
dislocate sul campo. Il modulo di rete sarà basato su protocolli di
trasporto e su hardware e software standard ( Ethernet, TokenRing,
Arcnet) e consentirà la gestione distribuita del sistema sia per quanto
riguarda i moduli applicativi che per quanto riguarda le basi dati di
processo
COMUNE DI VILLASIMIUS
71
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Dotazioni
Il software SCADA sarà predisposto inoltre per l’accesso da una
postazione remota in modalità web server. Ciò consentirà l’eventuale
futura gestione remota del sistema via linea telefonica commutata.
Fornitura e posa in opera di quadro di interfaccia tra il PLC ed i quadri
MCC per il comando e controllo di tutte le utenze alimentate dagli
;MCC, composto da n°100 rele ausiliari di interfaccia per il comando
delle utenze, cablaggio dei circuiti ausiliari etc..
Fornitura e posa in opera di gruppo di continuità da 5KVA a 220V ca
con 30 minuti di autonomia per l’alimentazione del sistema PLC e della
strumentazione in campo.
COMUNE DI VILLASIMIUS
72
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
VENTILATORE ESTRAZIONE ARIA DAL CAPANNONE E DALLE BIOCELLE EM 013
FUNZIONE
ESTRAZIONE ARIA DAL CAPANNONE RICEVIMENTO E DALLE BIOCELLE
ED INVIO BIOFILTRO
DESCRIZIONE
Sistema di estrazione dell’aria dall’edificio ricevimento rifiuti e dalle biocelle avente
una portata nominale di 18.000 Nm3/h, costituito dalle apparecchiature di seguito
riportate.
Ventilatore di estrazione aria e mandata al biofiltro completo di motore ed inverter per
la modulazione delle portate.
Ventilatore insonorizzato per riduzione rumore entro i limiti di legge.
Tubazioni e valvolame in acciaio inox AISI 304, complete di camera di calma,
collettore di raccordo, serrande di intercettazione, raccordi di giunzione, scarichi di
drenaggio condense, staffe di supporto a muro, collari di supporto, accessori per il
sostegno e quant’altro necessario ad una esecuzione finita.
Il tutto per le seguenti funzioni:
 Aspirazione entro edificio
 Aspirazione entro biocelle
 Aspirazione fino al ventilatore
 Mandata – Interconnessione tra ventilatore e scrubber
Il tutto dimensionato per un’estrazione pari a 2 ricambi d’aria ora per l’edificio e per la
massima potenzialità nelle biocelle.
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
Ventilatore
Portata nominale
Potenza installata
Quadro elettrici
Condotte
Diametro collettore edificio ricevimento
Diametri condotte entro edificio ricevimento
Diametro collettore biocelle
Diametro condotte aspirazione entro biocelle
Diametro collettore principale – aspirazione da
camera di calma fino a ventilatore
n°
1
AIR CLEAN
Nm3/h
kW
Si
18000
22
Quadro locale ventilatore + scrubber
DN
DN
DN
DN
DN
800
700 / 500
600
250
1000
COMUNE DI VILLASIMIUS
73
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
TUBAZIONI ARIA AL BIOFILTRO
EM 014
FUNZIONE
TUBAZIONI ALIMENTAZIONE ARIA AL BIOFILTRO
DESCRIZIONE
Sistema di alimentazione e distribuzione dell’aria costituito dalle apparecchiature di
seguito riportate.
Tubazioni e valvolame in acciaio inox AISI 304 a costituire un collettore, complete di
collettore di raccordo, serrande di intercettazione, sistemi di giunzione, staffe di
supporto, collari di supporto, accessori per il sostegno e quant’altro necessario ad una
esecuzione finita.
Rete di distribuzione costituita da n° 10 tubi forati in acciaio inox AISI 304
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
Lunghezza collettore
Sezione condotte di distribuzione
Lunghezza condotte di distribuzione
Serrande di intercettazione
Sezione condotte di distribuzione
Flange d’ingresso
n°
m
m
n°
n°
1
AIR CLEAN
21 ca.
Quadra 700 x 700 mm
6,5
2
Quadra 300 x 150 mm
10
PARETI BIOFILTRO
EM 015
FUNZIONE
PARETI BIOFILTRO
DESCRIZIONE
Pareti costituite da elementi componibili e modulari in acciaio inox AISI 304 montati
in opera a realizzare la vasca biofiltro.
Pareti perimetrali + parete divisoria centrale per parzializzazione biofiltro.
Struttura di sostegno costituita da profili e da squadre in acciaio zincato a fuoco,
adeguatamente dimensionati per scaricare a terra il carico del biofiltro. Sistema
completo a dare un’esecuzione finita dell’opera.
CARATTERISTICHE:
Costruttore
Larghezza biofiltro
Lunghezza biofiltro
Sviluppo lunghezza pareti
Altezza pareti
m
m
m
m
AIR CLEAN
8,4
21,75
68,7
2,0
COMUNE DI VILLASIMIUS
74
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
PAVIMENTO BIOFILTRO
EM 016
FUNZIONE
PAVIMENTAZIONE GRIGLIATA
DESCRIZIONE
Pavimentazione grigliata con funzione di supporto del materiale biofiltrante. Costituita
da elementi modulari in materiale plastico rinforzato.
I moduli sono supportati da elementi di sostegno dello stesso materiale plastico
adeguatamente dimensionati a sorreggere il carico derivante dal letto biofiltrante
soprastante, nonché dal carico supplementare causato da mezzi di piccola taglia
utilizzati per lo spandimento del letto filtrante.
CARATTERISTICHE:
Costruttore
Superficie
Altezza del grigliato da terra
2
m
mm
AIR CLEAN
180 ca.
350 ca.
RIVESTIMENTO PARETI BIOFILTRO
EM 017
FUNZIONE
RIVESTIMENTO PARETI INTERNE DEL BIOFILTRO
DESCRIZIONE
Posa di materiale idoneo per una completa isolazione del corpo del biofiltro al fine di
evitare la percolazione di sostanze inquinanti.
Primer a base bituminosa con consistenza pari a 300 gr/m2.
Guaina Doppio strato di guaina a base catramosa saldata.
Rivestimento di pavimento e della fascia inferiore delle pareti di contenimento del
biofiltro.
CARATTERISTICHE:
Costruttore
AIR CLEAN
Rivestimento fondo
m2
180 ca.
2
Rivestimento parete
m
20 ca.
RIEMPIMENTO BIOFILTRO
EM 018
FUNZIONE
RIEMPIMENTO BIOFILTRO
DESCRIZIONE
Substrato filtrante costituito da materiale proveniente da processi di compostaggio di
solo rifiuto verde e cortecce di latifoglie. Il materiale sarà maturo e non subirà processi
fermentativi. Pezzatura compresa tra i 25 e i 120 mm.
Il materiale sarà esente da qualsiasi impurità (plastiche, carta, ecc.).
CARATTERISTICHE:
Superficie
Altezza media del letto
Volume
m2
m
m3
180 ca.
1,65
300 ca.
COMUNE DI VILLASIMIUS
75
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
UMIDIFICAZIONE BIOFILTRO
EM 019
FUNZIONE
CONTROLLO UMIDITA’ BIOFILTRO
DESCRIZIONE
Sistema di umidificazione a pioggia costituito da anello periferico con ugelli
spruzzatori.
Elettrovalvola sul collettore principale con apertura e chiusura gestita automaticamente
dal sistema di controllo del processo.
Completo di supporti di fissaggio, raccordi e quant’altro necessario ad un’esecuzione
finita.
CARATTERISTICHE:
Costruttore
DN
Lunghezza
Curve a 90°
Raccordi a T
Nippli di congiunzione
Elettrovalvola di chiusura
Valvole di chiusura manuali
Raccordi a tubazione acqua industriale
mm
m
n°
n°
n°
n°
n°
n°
AIR CLEAN
25
50
4
1
4
1
3
1
COMUNE DI VILLASIMIUS
76
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
GRUPPO ANTINCENDIO
EM 020
FUNZIONE
IMPIANTO ANTINCENDIO
DESCRIZIONE
Fornitura e posa in opera di impianto antincendio, allestimento UNI 9490, costituito
essenzialmente dalle seguenti unità:
N° 1 Gruppo Antincendio atto a sopperire alla mancanza di pressione occorrente alla
corretta alimentazione della rete antincendio dell’impianto, formato da un gruppo
pompe, montate su un telaio di sostegno con piedini di appoggio.
Le pompe sono di tipo centrifugo, monostadio, con corpo e girante in ghisa, albero in
acciaio,tenuta a baderna.
Accoppiamento motore e pompa a mezzo giunto elastico.
L’armadio elettrico per il comando e il controllo contiene l’interruttore generale,
fusibili, deviatori, teleruttori, ecc..
CARATTERISTICHE:
Pompa di alimentazione
costruttore
Bocca aspirazione / mandata flangiata
Materiale albero
Materiale girante
Materiale corpo pompa
Portata
prevalenza:
N.P.S.HRendimento
Potenza max assorbita al giunto
RPM
Motore Diesel per pompa di alimentazione
costruttore
potenza motore diesel:
Giri
Motore per pompa di alimentazione
potenza
Tensione di alimentazione
N.poli
Rendimento / Isolamento / Protezione
Pompa di Compenso
costruttore
Bocche filettate
Materiale albero
Materiale girante
Materiale diffusore
Materiale tenuta meccanica
Portata
prevalenza:
N.P.S.HMotore elettrico
potenza
Tensione di alimentazione
N.poli
STAA POMPE
65 / 50
Inox AISI 420
GHISA
G25
72
70
3
70%
30
2900
NON RISCONTRATA
RUGGERINI
CV
28,5
giri/min 2900
DN
m3/h
mt.
mt.
CV/
giri/min
Kw
n.
-
22
400V 50Hz
2
88% / Classe F / IP55
DN
lt/min
mt.
mt.
STAA POMPE
Rp1 / Rp 1/14
Inox AISI 420
Policarbonato con fibre
Lexan + AISI304
Silicio + Carburo
30
80
3
Kw
n.
1,5
400V 50Hz
2
COMUNE DI VILLASIMIUS
77
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
Isolamento / Protezione
Quadro elettrico controllo motopompa
costruttore
Cassa metallica IP 54
Modello
Fasi
Contagiri Ore
Amperometri
Voltometri
Centraline elettroniche
Carica Batterie
Allarmi
Caratteristiche costruttive
Quadro elettrico controllo elettropompa
costruttore
Cassa metallica IP 54
Modello
Fasi
Avviamento
Potenza
Tensione
Caratteristiche costruttive
Quadro elettrico controllo elettropompa comp.
costruttore
Cassa metallica IP 54
Modello
Fasi
Avviamento
Corrente
Tensione
Allarmi
Caratteristiche costruttive
-
mm
n.
n.
n.
n.
n.
mm
Kw
mm
Classe F / IP44
STAA POMPE
600x400x200
Alimentazione
1+neutro
24V
2
2
2
2
6
CEI 17-13 e CEI 64-8 UNI 9490
STAA POMPE
600x430x186
Alimentazione
3+neutro
Diretto
22
380/400 V 50Hz
CEI 17-13 e CEI 64-8
STAA POMPE
800x400x200
Ausiliario
3+neutro
Diretto
9A
380/400 V 50Hz
9
CEI 17-13 e CEI 64-8
COMUNE DI VILLASIMIUS
78
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
IDRANTI ESTINTORI TUBAZIONI ED ACCESSORI
EM 021
FUNZIONE
IMPIANTO ANTINCENDIO
DESCRIZIONE
Impianto antincendio per la protezione dell’impianto essenzialmente costituito da:
-N° 1 rete di distribuzione con idranti per la protezione generale dell’impianto
-N° 1 serie di estintori portatili dislocati nei punti salienti dell’impianto.
L’impianto comprende una rete idrica interrata che raggiunge i diversi punti del
fabbricato; è realizzato in tubo di polietilene ad alta densità.
La rete è corredata da idranti a colonna fuori terra con due attacchi UNI 70 tipo UNI
9485 per VV FF.
Ogni idrante è corredato da n° 2 manichette in fibra sintetica della lunghezza di m. 20,
con lancia idrica per getto pieno contenute in cassette con piantana per esterno.
CARATTERISTICHE:
Idrante soprasuolo DN 70 2X70 mm UNI 9485
Manichette in nylon lunghezza m. 20 complete di
cassette di contenimento
Lance in lega leggera UNI 70 a 3 effetti
Chiavi per idranti
Estintori a polvere da Kg 6
Rete di distribuzione antincendio cosi come
verificata idraulicamente
n°
n°
11
22
n°
n°
n°
n°
22
11
9
1
COMUNE DI VILLASIMIUS
79
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
GRUPPO AUTOCLAVE E RETE ACQUA SERVIZI
EM 022
FUNZIONE
ALIMENTAZIONE SISTEMA IDRICO
DESCRIZIONE
Fornitura e posa in opera di sistema idrico atto a sopperire alla mancanza di pressione
occorrente alla corretta alimentazione della rete idrica dell’impianto è prevista
l’installazione di un gruppo autoclave. L’ autoclave è costituito da un serbatoio
cilindrico, da un telaio di sostegno pompe e compressore con piedini di appoggio.
Le pompe sono di tipo centrifugo, monostadio, con corpo e girante in ghisa, albero in
acciaio.
Accoppiamento motore e pompa a mezzo giunto elastico su un unico basamento.
Il compressore è del tipo monocilindrico verticale, con filtro d’aria in aspirazione.
Accoppiamento motore - compressore con di trasmissione a cinghie.
L’armadio elettrico per il comando automatico dell’autoclave contiene l’interruttore
generale, fusibili, deviatori, teleruttori, ecc..
CARATTERISTICHE:
Serbatoio in lamiera zincata con capacità di l. n°
3000, con piedini d’appoggio, attacchi d’uso,
attacco per regolatore di livello, portina
d’ispezione. Collaudo per pressione di esercizio:
12 atm
serie di accessori per il serbatoio comprendente: n°
-manometro
-rubinetto porta - manometro a tre vie
-gruppo porta livello
-valvola di sicurezza
Pressostati differenziali per il comando
automatico delle elettro-pompe
Pressostato di sicurezza per la sovrappressione
del serbatoio
Regolatore di livello
Elettropompe centrifughe tipo monoblocco
azionante da motore elettrico
Serie di valvole di ritegno, saracinesche di
intercettazione, raccorderia,
Quadro elettrico tensione 380V/50Hz per la
protezione ed il comando del gruppo
valvola a solenoide per immissione aria
compressa
Compressore Aria volume aria l/min 200 , 9 atm
Rete idrica in polietilene per alimentare 20 utenze
1
1
n°
3
n°
1
n°
n°
1
2
n°
2
n°
1
n°
1
n°
n°
1
1
COMUNE DI VILLASIMIUS
80
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
POMPE SOMMERSE
EM 023
FUNZIONE
RILANCIO PERCOLATI
DESCRIZIONE
Sistema di sollevamento costituito da un gruppo pompe che effettueranno il rilancio
dei percolati.
La pompa sarà centrifuga di tipo sommerso, completa di piede di accoppiamento
rapido, sistema di sollevamento a catena e binario, interruttore a galleggiante, flangia
di mandata. Pompa con corpo e girante in ghisa GG25, equipaggiata con sistema
“contra-block” con girante monocanale aperta con pale a profilo obliquo autopulente e
diffusore registrabile a spirale tagliente.
Tubazione di mandata in acciaio inox AISI 304 completa di valvole, raccordi e
quant’altro necessario a dare un’esecuzione finita e funzionale.
CARATTERISTICHE:
Costruttore
Unità previste
Marca pompe
Portata
Prevalenza
Potenza installata
Grado di protezione
Isolamento statore
n°
m3/h
m
kW
IP
Classe
SIDERCAMMA – pompe ABS
2
ABS
15,9
22,4
3
68
F
TUBAZIONI UMIDIFICAZIONE COMPOST
EM 024
FUNZIONE
RILANCIO PERCOLATI
DESCRIZIONE
Tubazioni di mandata in acciaio inox AISI 304 (fuori terra) e in PE (in terra).
Collegamento del pozzo percolati con l’anello acqua industriale con innesto sulla rete
in corrispondenza delle biocelle con valvolame manuale di intercettazione.
Completo di tubazioni di collegamento, valvole di chiusura, raccordi, supporti e
quant’altro necessario a dare un’esecuzione finita e funzionale.
CANALIZZAZIONE SCARICO MATERIALI FERROSI
EM 025
FUNZIONE
RICEVIMENTO FRAZIONE FERROSA
DESCRIZIONE
Canale in lamiera d’acciaio inox AISI 304 di adeguato spessore per il convogliamento
del materiale proveniente dal deferrizzatore al contenitore materiali ferrosi.
Inclusivo di struttura di sostegno.
CARATTERISTICHE:
Costruttore
Trattamento superficiale
SIDERCAMMA
No
COMUNE DI VILLASIMIUS
81
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– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
SCRUBBER
FUNZIONE
DESCRIZIONE
EM 026
TRATTAMENTO ARIA
Scrubber in polipropilene a sviluppo verticale del tipo a corpi di riempimento statici.
Nella torre di abbattimento, la corrente del liquido di lavaggio viene introdotta per
mezzo di ugelli spruzzatori, viene lasciata scorrere per gravità all’interno della torre
mentre l’aria, contemporaneamente introdotta dal fondo, sale in controcorrente al
liquido.
La colonna è munita di attacchi flangiati per l’ingresso e l’uscita dell’acqua e dell’aria.
All’interno sono presenti ugelli di lavaggio posizionati ad anello sul perimetro della
colonna a 2 altezze differenti.
Un separatore di gocce assicura il trattenimento della soluzione di lavaggio trascinata
dall’aria prima del passaggio nel biofiltro.
Il fluido di lavaggio viene continuamente ricircolato sulle rampe di irrorazione
attraverso n° 2 pompe centrifughe a secco posizionate esternamente rispetto al corpo
dello scrubber. Il fluido viene periodicamente scaricato dallo scrubber mediante
estrazione con valvola automatica la cui apertura è gestibile con timer programmabile;
contemporaneamente allo spurgo, è previsto il reintegro automatico con acqua fresca
dalla rete idrica. L’eventuale surplus di acqua viene scaricata da un troppo pieno, che
garantisce la sicurezza idraulica del sistema.
Una valvola di spurgo è posizionata sul fondo dello scrubber. Può essere azionata
manualmente per consentire lo spurgo del deposito accumulatosi sul fondo dello
scrubber.
Il sistema è completo con tubazioni esterne di scarico e di mandata in PVC, valvole
manuali, valvole di non ritorno, il tutto a dare un’esecuzione finita e funzionale.
CARATTERISTICHE
Costruttore
Unità previste
Portata aria da trattare
Diametro torre
Altezza complessiva
Rampe di lavaggio
n°
Nm3/h
mm
mm
n°
AIR CLEAN
1
18.000
2000
6000
2
Pompe di riciclo dell’acqua:
Unità previste
Portata
Prevalenza
Potenza istallata
n°
m3/h
m
kW
2
25
24
3
CONTENITORE MATERIALI FERROSI
EM 027
FUNZIONE
RICEVIMENTO FRAZIONE FERROSA
DESCRIZIONE
Fornitura di contenitore realizzato con costruzione in robusta lamiera in acciaio al C
irrigidita da profilati esterni elettrosaldati di rinforzo. Per la movimentazione sono
previste ruote in Vulkolan di grande portata, di cui N°2 fisse e N°2 mobili direzionali
complete di freno di stazionamento.
Dotato di agganci per il sollevamento su mezzo di trasporto e svuotamento.
CARATTERISTICHE:
Capacita teorica / Utile
Dimensioni superiori/inferiori/altezza
mc
mm
6/5
1600x3000 / 1600x1500 / 1500
COMUNE DI VILLASIMIUS
82
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
IMPIANTO ELETTRICO
EM 028
FUNZIONE
IMPIANTO ELETTRICO DEL COMPLESSO
DESCRIZIONE
Fornitura e posa in opera di impianto elettrico di potenza e costituito essenzialmente
da:
Impianto di media tensione (MT) costituito da:
N. 1 quadro di MT di ricevimento ENEL;
N. 1 quadro MT di cabina di trasformazione per installazione all'interno in cabina
pressurizzata tensione di esercizio 15 kV ovvero 20 kV- 50 Hz; tensione dei circuiti
ausiliari 48 Vcc;
N. 1 trasformatore da 500 kVA 15 ovvero 20/0,38 kV - Vcc =6%
Impianto di rifasatura
N. 1 quadro Power Center PC1 compreso quadro rifasamento e quadro corrente
continua 48 V c.c.;
N. 1 quadro MCC1 per linea di pretrattamento a secco compreso interfaccia per futuro
collegamento a PLC e a sinottico;
N. 1 quadro MCC2 per linea di fermentazione accelerata compreso interfaccia per
collegamento a PLC e PC ;
Vie cavi, cavi elettrici e accessori;
Pulsantiere locali di comando;
Impianto di illuminazione esterna comprensivo di collegamenti, cavi elettrici e
armature 100-250W in ragione di 6 pali di illuminazione esterna su palo e 8 a pastorale
in corrispondenza delle biocelle (lampade a vapori di sodio da 100W);
Linee elettriche di MT e BT per distribuzione primaria completi di accessori di
collegamento;
Impianto di illuminazione interna dei fabbricati compreso cavi di collegamento e
accessori di montaggio;
Impianto di illuminazione di emergenza compreso cavi di collegamento e accessori di
montaggio;
Rete generale di terra e protezione contro scariche atmosferiche comprensiva di corda
di rame nuda, puntazze di terra, accessori di collegamento, pozzetti
Fornitura e posa in opera di cavidotti, pozzetti e plinti di fondazione per pali
illuminazione esterna.
Incluse le opere civili per la realizzazione di cunicoli interni alle cabine e/o sale
quadri, lamiere striate di copertura, porte, infissi, rete metalliche celle trasformatori,
pozzetto esterno raccolta olio trasformatori (2 mc), vasche raccolta olio trasformatori e
travi di supporto.
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
n°
1
ETS
COMUNE DI VILLASIMIUS
83
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
IMPIANTO ELETTRICO
EM 028 B
FUNZIONE
IMPIANTO ELETTRICO DEL COMPLESSO
DESCRIZIONE
Configurazione della cabina elettrica, con sistema a doppio radiale in modo da pot Con
questa configurazione , in condizioni di esercizio normale, il carico viene gest Nel
quadro di bassa tensione generale attraverso i due interruttori da 4x800A ed il Le
apparecchiature che compongono la nuova configurazione consistono:
1)
Quadro M.T.
Il
quadro MT è composto dall' Interruttore D.G. in SF6 conforme allaDK5600 2)
Quadro Generale BT.
Il
quadro di bassa tensione generale in arrivo dei trasformatori è stato Modific 3)
Trasformatori
Per tale configurazione si rendono necessari n° 2 trasformatori da 400K VA 15KV 4)
Quadro di Rifasamento
Il
quadro di rifasamento da 200kvar previsto nel progetto originario, passando
CARATTERISTICHE:
Unità previste
n°
1
Costruttore
ETS
COMUNE DI VILLASIMIUS
84
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
MULINO CIPPATORE
EM 029
FUNZIONE
TRITURAZIONE RIFIUTI VERDI
DESCRIZIONE Il trituratore è costituito da una camera di macinazione realizzata in acciaio che contiene
tre alberi rotanti muniti di lame circolari con becchi di adeguato spessore in acciaio
speciale di adeguata durezza.
Il materiale viene alimentato attraverso una tramoggia di carico posta sopra il corpo
macinante. Le lame agganciano il materiale per mezzo dei becchi disposti sulla loro
circonferenza e ruotando lo portano verso il centro. Il materiale viene costretto al
passaggio attraverso una griglia selezionatrice posta sulla bocca di scarico.
Il trituratore è azionato da due motori elettrici collegati a due gruppi di riduzione
(epicicloidale + ingranaggi in cascata a denti dritti) dalle caratteristiche e dalle
dimensioni specifici per applicazioni gravose.
I trituratori sono dotati di un sistema per cui, in caso di sovraccarico, la macchina si
arresta automaticamente ed inverte il senso di rotazione degli alberi, al fine di
disimpegnare le lame dal materiale; quindi, sempre automaticamente, riprende il
funzionamento in marcia avanti.
I tre alberi porta-lame hanno velocità nominale differenti: un albero deve essere sempre
più veloce dell’altro, per aumentare la capacità dell’azione di taglio tra le lame
intersecanti.
Il trituratore poggia su un supporto costruito in profilati di acciaio. Le piastre di
appoggio del supporto a terra sono dotate di foratura per poter effettuare il fissaggio al
suolo attraverso gli appositi ancoranti, in modo da rendere stabile la macchina ed
impedirne il ribaltamento.
L’impianto elettrico è composto da un quadro elettrico di comando, per funzionamento
in manuale oppure in automatico (comandi remoti), cablaggi di potenza e di segnale dal
quadro alle utenze in campo.
CARATTERISTICHE
Unità previste
Costruttore
Lunghezza camera triturazione
Larghezza camera triturazione
Numero alberi
Numero giri dei 3 alberi
Numero lame
Spessore lame
Numero di becchi per lama
Diametro fori griglia
Capacità nominale
Potenza installata
Quadro elettrico
Trattamento superficiale
n°
mm
mm
n°
min-1
n°
mm
n°
mm
kg/h
KW
Si
1
SATRIND
1000
760
3
11 – 17 – 41
30
50
4
60
800 ÷ 1300
2 x 22
Due mani di antiruggine più due mani di
vernice epossidica. RAL 6016
COMUNE DI VILLASIMIUS
85
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
NASTRO RAMPANTE VERDE
EM 030
FUNZIONE
SOLLEVAMENTO DA MULINO CIPPATORE A COCLEA MISCELATRICE
DESCRIZIONE Il telaio è costituito da profili e lamiere piegate di adeguato spessore in acciaio al carbonio.
Il piano di scorrimento del tappeto è costituito da dei rulli di sollecitazione in acciaio che
ruotano su cuscinetti a sfera incorporati a tenuta di polvere ed acqua. Nella parte inferiore il
tappeto è sostenuto da rulli antintasamento.
Il tappeto è in gomma ed è resistente all’abrasione, all’olio e alle sostanze grasse avente
spessore totale di 9 mm, 3 tele in nylon, rivestimento 4+2 mm. Sul tappeto sono vulcanizzati dei
listelli dritti, altezza 50 mm.
Le sponde sono presenti su tutta la lunghezza del nastro e sono raccordate, nella zona di carico,
alla tramoggia di scarico del trasportatore piano di raccolta del sottovaglio.
La testata di traino, così come quella di rinvio, sono ricavate da un tubo di grosso spessore
rivestito in gomma completo di albero passante sostenuto da supporti con cuscinetti stagni
autolubrificanti. Il tamburo della testata di traino è rivestito in gomma. La testata di rinvio
assicura la tensione del tappeto da un registro filettato con controdado. Il nastro è provvisto di
rulli antisbandamento laterali al tappeto installati in posizione di ritorno.
La motorizzazione viene effettuata sul rullo di testa, con riduttore calettato direttamente
sull’asse del tamburo di comando con tirante di fissaggio collegato al telaio del nastro. La
trasmissione motore – riduttore è diretta.
La parte esterna del nastro è chiusa con copertura in lamiera d’acciaio zincato, apribile in
corrispondenza del lato di scarico.
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
Lunghezza interasse
Larghezza utile trasportatore
Angolo inclinazione
Spessore tappeto in gomma
Spessore lamiera sponde
Passo rulli superiori
Passo rulli inferiori
Sistema di pulizia tappeto
Potenza installata
Velocità
Pulsantiere di emergenza
Trattamento superficiale
Lamiera di copertura superiore
Struttura di sostegno
n°
mm
mm
°
mm
mm
mm
mm
No
kW
m/min
Si
Si
1
SIDERCAMMA
14000
650
40 ca.
9
3
1000 -300 zona carico
2000
3
60
Si fune a strappo
Sabbiatura , due mani di antiruggine più due
mani di vernice epossidica. RAL 6016
In acciaio zincato spessore 1 mm
COMUNE DI VILLASIMIUS
86
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
SERBATOIO FANGHI DEPURAZIONE
FUNZIONE
STOCCAGGIO FANGHI BIOLOGICI DA DEPURAZIONE
DESCRIZIONE
Serbatoio per fanghi verticale in acciaio inox AISI 304.
EM 031
Completo di 2 tronchetti flangiati DN 80 dotati di saracinesca a corpo piatto per entrata fanghi;
sfiato di sommità, flangia per agitatore, passo d’uomo.
Flangia raccordata alla tubazione di collegamento alle pompe monho.
All’interno del serbatoio è installato un agitatore in acciaio inox AISI 316, modello DDA –
ECO 3030.
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
Volume totale
Dimensioni
Spessore lamiera
Velocità agitatore
Diametro elica
Potenza installata agitatore
Quadro elettrico
n°
m3
m
mm
min-1
mm
kW
Si
1
SIDERCAMMA – agitatore DDA
10
Ø 2,50 x 2,0h
6
100
600
1,1
Per agitatore + pompe
SOLLEVAMENTO FANGHI
EM 032
FUNZIONE
POMPA SOLLEVAMENTO FANGHI
DESCRIZIONE
Fornitura e posa in opera di pompa monho, a portata regolabile a distanza per la
movimentazione di fango organico da impianto di depurazione con contenuto di sostanza
secca massimo del 20%, dal serbatoio di stoccaggio alla tramoggia di carico della coclea.
Corpo pompa in ghisa GG 25, statori in elastomeri particolarmente resistenti alle abrasioni
meccaniche, rotori in acciaio speciale temperato, snodi a dentatura sferica completamente
stagne, tenuta sull’albero a premistoppa a treccia meccanica a doppio effetto, supporti su
cuscinetti a sfere montaggio ad asse orizzontale, sistema di protezione del funzionamento a
secco.
Completo di motore e motovariatore continuo e flangie di collegamento alla tubazioni di
aspirazione in acciaio e di tubazione di carico a partire dal gruppo pompe fino alla tramoggia
di carico della coclea miscelatrice.
Tubazione in acciaio inox AISI 304 (fuori terra) e polietilene (in terra).
Impianto di aspirazione mandata completo di valvole manuali (a monte e valle della pompa),
valvole di non ritorno, attacchi di spurgo, il tutto a dare un’esecuzione finita e funzionale.
Quadro elettrico locale protezione IP 55con apparecchi di comando, regolazione e contatore.
Competa di mensolame e staffaggi vari.
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
Portata
Prevalenza
Potenza installata
Diametro tubazione di mandata
n°
m3/h
m
kW
mm
1 + 1R
SIDERCAMMA – pompe SYDEX
0,4 – 2,5
20
1,5
80
COMUNE DI VILLASIMIUS
87
Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
CARPENTERIA METALLICA
EM 033
FUNZIONE
SOSTEGNO STRUTTURE
DESCRIZIONE
Carpenteria metallica costituita da profilati di acciaio al carbonio in forte spessore a
sostenere i macchinari formanti il complesso industriale.
I profilati sono in acciaio al carbonio verniciato oppure in acciaio zincato a fuoco a
seconda del tipo di installazione.
SISTEMA ESTRAZIONE MISCELAZIONE COMPOST NELLE BIOCELLE
EM 034
FUNZIONE
BIOCELLE DINAMICHE
DESCRIZIONE Sistema di miscelazione/estrazione costituito da carpenteria metallica in acciaio al
carbonio di forte spessore.
Culla di alloggiamento della coclea in acciaio di forte spessore. Coclea a spira + pale in
acciaio al carbonio saldate all’asse con orientamento contrario al verso d’avanzamento,
in modo tale da permettere il rimescolamento oltre che l’avanzamento del materiale.
Asse in acciaio al carbonio montato su cuscinetti a sfera posti alla estremità della
coclea.
La motorizzazione avviene mediante motoriduttore accoppiato con giunto direttamente
all’albero della coclea. Un volantini di manovra permette la regolazione del numero di
giri.
Una saracinesca posizionata in corrispondenza della parte terminale della coclea
(sezione di scarico della biocella) permette lo scarico del materiale estratto.
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
Diametro coclea
Lunghezza
Passo coclea
Velocità rotazione coclea
Inclinazione
Potenza installata
Trattamento superficiale
n°
mm
mm
min-1
°
kW
2
SIDERCAMMA
650
18355
450
0-30
0
11
Sabbiatura , due mani di antiruggine più due
mani di vernice epossidica. RAL 6016
COMUNE DI VILLASIMIUS
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Interventi di conversione ad impianto di compostaggio di qualità dell’impianto di trattamento rifiuti urbani in loc. Is Zimioni - Villasimius
– Progetto preliminare – Relazione Tecnica
SISTEMA DI MISURA ODORI (NON RISCONTRATO)
EM 035
FUNZIONE
BIOFILTRO
DESCRIZIONE
Fornitura e posa in opera di sistema di misura di concentrazione di odori all’interno
del bifiltro, costituito da n° 4 prese a campana disposte sul filtro biologico completi di
tubo di presa e valvole di chiusura, o sistema di rilevazione similare, misuratore
mobile di tipo palmare in esecuzione antideflagrante (tipo Hans Brand versione THT)
con principio di misura a detettore elettrochimico con filtro H2S; precisione minima
+/- 10% per valori da 10 a 50 mg/mc con compensazione elettronica della temperatura.
Campo di misura 0-200 mg/mc THT con risoluzione di 1 mg/mc, durata della misura
dai 30 ai 60 secondi completo di allarme ottico ed acustico al raggiungimento delle
soglie liberamente impostabile
CARATTERISTICHE:
Unità previste
Costruttore
n°
1
-
COMUNE DI VILLASIMIUS
89
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