S.Maria Assunta
in Cerqueto
S.Cristoforo
in Compignano
S.Maria e S.Michele Arcangelo
in Papiano
S.Elena
in S.Elena
CRISTO NOSTRA SPERANZA
“Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente” (1Tm 4,10).
LA GRANDE SPERANZA CRISTIANA
Se intorno a noi tutto grida contro la speranza e l’idea stessa di futuro viene contrabbandata
con surrogati assolutamente inadeguati, la Chiesa si rimbocca le maniche e attinge ancora
una volta a piene mani al suo tesoro. L’attualità e l’importanza dell’enciclica Spe Salvi di
Benedetto XVI sta proprio nel rinnovare il lieto annuncio del Vangelo.
Il Vangelo consiste essenzialmente in questo: professare la speranza, la speranza che viene da
Dio, la “grande speranza” che rinnova per l’uomo l’invito ad accogliere il futuro assoluto, a
trasfigurare il presente nell’ottica nuova che la fede consegna come una caparra. Al cuore del
cristianesimo sta la certezza che la nostra vita ha un valore infinito e una prospettiva eterna.
Questa è la nostra speranza: Cristo è la nostra speranza. Confidare in essa, o meglio confidare
in Lui, non ha nulla a che vedere con le utopie che cercano di vendere “qualche giorno in più”,
un “domani incerto”. Il suo scopo non è neppure quello di offrire una non meglio definita “fuga
dalla realtà”. Al contrario essa è qualcosa di radicalmente nuovo. La speranza, la grande
speranza, si fonda sull’avvento di Dio, sulla certezza dell’incontro dell’uomo con Lui. Essa pone
nel presente, negli angusti spazi di questa vita, la prospettiva del regno di Dio che squarcia
l’orizzonte.
CRISTO NOSTRA SPERANZA
SS.MESSE
PREFESTIVE
16.15 CERQUETO
16.45 PAPIANO
FESTIVE
8.00 PAPIANO STAZ.
10.00 COMPIGNANO
10.00 PAPIANO
11.30 CERQUETO
11.30 S.ELENA
FERIALI
Mar 17.00
Mer 17.00
Gio 17.00
Ven 17.00
COMPIGNANO
SANT’ELENA
CERQUETO
PAPIANO
Cellulare don Mario:
349 2561007
E-mail:
parrocchiapapiano
@tiscali.it
Fra il modo di intendere la speranza che si è andato delineando nella cultura contemporanea e
il modo specifico cristiano esiste una grande diffidenza. Al cuore della “grande speranza”
cristiana sta Cristo e in particolar modo la sua resurrezione. Con la Sua vita ci mostra come
debba essere vissuta la vita umana. Si tratta di far entrare nelle pieghe del tempo la misura
dell’eternità, nell’umano il divino. Gesù vive con gli occhi rivolti al Padre e trasforma in questo
modo la sua vita pienamente umana in una piena libera obbedienza alla volontà divina. Così
facendo squarcia i confini angusti delle limitazioni umane e lascia sovrabbondare la grazia.
Per Cristo la speranza è concreta e realizzata, è l’apertura a un futuro assoluto che, pur
rimanendo in parte da realizzare, investe il presente cambiandolo radicalmente. La fiducia e la
serenità presenti nella vita di Gesù si fondano nella certezza di essere amato da Dio. Gesù si
rivolge a Dio creatore dell’universo chiamandolo Padre, perché è ricco di misericordia, come un
Padre ci ama e ci chiama a stare con Lui.
L’evento della resurrezione di Gesù aiuta a sondare la vastità della speranza cristiana e ne
illustra la prospettiva: attesta che la vita non si riduce al tempo, che i limiti invalicabili della
materialità non sono il porto in cui si arena l’abisso del desiderio umano. La vita trascende la
vita e passando all’orizzonte di Dio addiviene alla pienezza: questa si chiama vita eterna.
La misura dell’eternità diventa referente principale della vita nel tempo e così chi vive non vive
più per se stesso, ma per Cristo e in Dio. Ecco delineato il profilo del vero credente. Egli vive
intensamente il presente, lo accoglie senza assolutizzarlo, senza scadere nel circolo vizioso di
una memoria nostalgica o di sogni utopici. Il credente spera grazie alla certezza che in Cristo si
è già compiuto il mistero che ci attende.
Cristo è la nostra speranza.
(…) A voi famiglie dei diversi continenti
presentiamo le parole di Cristo: «Ecco, sto
alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la
mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui
e cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3, 20). Come usava fare durante i suoi percorsi lungo le strade della Terra Santa,
entrando nelle case dei villaggi, Gesù continua a passare anche oggi per le vie delle nostre città. Nelle vostre case si
sperimentano luci ed ombre, sfide esaltanti, ma talora anche prove drammatiche. L’oscurità si fa ancora più fitta fino a
diventare tenebra, quando si insinua nel cuore stesso della famiglia il male e il peccato.
C’è, innanzitutto, la grande sfida della fedeltà nell’amore coniugale. Indebolimento della fede e dei valori, individualismo,
impoverimento delle relazioni, stress di una frenesia che ignora la riflessione segnano anche la vita familiare. Si assiste,
così, a non poche crisi matrimoniali, affrontate spesso in modo sbrigativo e senza il coraggio della pazienza, della verifica,
del perdono reciproco, della riconciliazione e anche del sacrificio. I fallimenti danno, così, origine a nuove relazioni, nuove
coppie, nuove unioni e nuovi matrimoni, creando situazioni famigliari complesse e problematiche per la scelta cristiana.
C’è poi la fatica della stessa esistenza. Pensiamo alla sofferenza che può apparire in un figlio diversamente abile, in una
malattia grave, nel degrado neurologico della vecchiaia, nella morte di una persona cara. È ammirevole la fedeltà generosa
di molte famiglie che vivono queste prove con coraggio, fede e amore, considerandole non come qualcosa che viene
inflitto, ma come qualcosa che è a loro donato e che esse donano, vedendo Cristo sofferente in quelle carni malate.
Pensiamo alle difficoltà economiche causate da sistemi perversi, dal «feticismo del denaro e dalla dittatura di un’economia
senza volto e senza scopo veramente umano» (Evangelii gaudium, 55), che umilia la dignità delle persone. Pensiamo al padre
o alla madre disoccupati, impotenti di fronte alle necessità anche primarie della loro famiglia, e ai giovani che si trovano
davanti a giornate vuote e senza attesa, e che possono diventare preda delle deviazioni nella droga o nella criminalità.
Pensiamo, pure, alla folla delle famiglie povere, a quelle che s’aggrappano a una barca per raggiungere una meta di
sopravvivenza, alle famiglie profughe che senza speranza migrano nei deserti, a quelle perseguitate semplicemente per la
loro fede e per i loro valori spirituali e umani, a quelle colpite dalla brutalità delle guerre e delle oppressioni.
Pensiamo alle donne che subiscono violenza e vengono sottoposte allo sfruttamento, alla tratta delle persone, ai bambini e
ragazzi vittime di abusi persino da parte di coloro che dovevano custodirli e farli crescere nella fiducia e ai membri di tante
famiglie umiliate e in difficoltà. «La cultura del benessere ci anestetizza e […] tutte queste vite stroncate per mancanza di
possibilità ci sembrano un mero spettacolo che non ci turba in alcun modo» (Evangelii gaudium, 54).(…)
L’amore dell’uomo e della donna ci insegna che ognuno dei due ha bisogno dell’altro per essere se stesso, pur rimanendo
diverso nella sua identità, che si apre e si rivela nel dono vicendevole. È ciò che esprime in modo suggestivo la donna del
Cantico dei Cantici: «Il mio amato è mio e io sono sua… io sono del mio amato e mio amato e mio», (Ct 2,16; 6,3).
L’itinerario, perché questo incontro sia autentico, inizia col fidanzamento, tempo dell’attesa e della preparazione. Si attua
in pienezza nel sacramento ove Dio pone il suo suggello, la sua presenza e la sua grazia. Questo cammino conosce anche
la sessualità, la tenerezza, la bellezza, che perdurano anche oltre la vigoria e la freschezza giovanile. L’amore tende per sua
natura ad essere per sempre, fino a dare la vita per la persona che si ama (cf. Gv 15,13). In questa luce l’amore coniugale,
unico e indissolubile, persiste nonostante le tante difficoltà del limite umano; è uno dei miracoli più belli, benché sia anche
il più comune.
Questo amore si diffonde attraverso la fecondità e la generatività, che non è solo procreazione, ma anche dono della vita
divina nel battesimo, educazione e catechesi dei figli. È pure capacità di offrire vita, affetto, valori, un’esperienza possibile
anche a chi non ha potuto generare. (…)
Durante questo cammino, che è talora un sentiero d’altura, con fatiche e cadute, si ha sempre la presenza e
l’accompagnamento di Dio. La famiglia lo sperimenta nell’affetto e nel dialogo tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra
fratelli e sorelle. Poi lo vive nell’ascoltare insieme la Parola di Dio e nella preghiera comune, una piccola oasi dello spirito
da creare per qualche momento ogni giorno. C’è quindi l’impegno quotidiano dell’educazione alla fede e alla vita buona e
bella del Vangelo, alla santità. Questo compito è spesso esercitato con affetto e dedizione anche da nonni e nonne. Così
la famiglia si presenta quale autentica Chiesa domestica, che si allarga alla famiglia delle famiglie che è la comunità
ecclesiale. I coniugi cristiani sono poi chiamati a diventare maestri nella fede e nell’amore anche per le giovani coppie.
C’è, poi, un’altra espressione della comunione fraterna ed è quella della carità, del dono, della vicinanza agli ultimi, agli
emarginati, ai poveri, alle persone sole, malate, straniere, alle altre famiglie in crisi, consapevoli della parola del Signore:
«C’è più gioia nel dare che nel ricevere» (At 20,35). È un dono di beni, di compagnia, di amore e di misericordia, e anche
una testimonianza di verità, di luce, di senso della vita.
Il vertice che raccoglie e riassume tutti i fili della comunione con Dio e col prossimo è l’Eucaristia domenicale, quando
con tutta la Chiesa la famiglia si siede alla mensa col Signore. Egli si dona a tutti noi, pellegrini nella storia verso la meta
dell’incontro ultimo quando «Cristo sarà tutto in tutti» (Col 3,11).(…)
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Padre, dona a tutte le famiglie la presenza di sposi forti e saggi, che siano sorgente di una famiglia libera e unita.
Padre, dona ai genitori di avere una casa dove vivere in pace con la loro famiglia.
Padre, dona ai figli di essere segno di fiducia e di speranza e ai giovani il coraggio dell’impegno stabile e fedele.
Padre, dona a tutti di poter guadagnare il pane con le loro mani, di gustare la serenità dello spirito e di tener viva la
fiaccola della fede anche nel tempo dell’oscurità.
Padre, dona a noi tutti di veder fiorire una Chiesa sempre più fedele e credibile, una città giusta e umana, un mondo
che ami la verità, la giustizia e la misericordia.
E’ possibile approfondire gli argomenti del Sinodo straordinario sul sito internet www.famiglia.va
Ogni bambino ha diritto ad una famiglia e ad una casa
“Le Case di Pollicino” sono le due Case che la Cooperativa sociale Nuova Dimensione (organizzazione non-profit
fondata nel 1981) ha realizzato nel Comune di Marsciano dedicate all'ospitalità di Bambini e nuclei mamma-Bambino.
Entrambe le abitazioni sono prima di tutto una CASA, pensate con l’intento di ricreare un tipico ambiente familiare.
In particolare una delle due dimore è destinata esclusivamente ad ospitare bambini e bambine le cui famiglie non
sono in grado di garantire condizioni di crescita sana ed equilibrata e per i quali non è previsto momentaneamente
l’affido familiare. Qui vivranno un periodo della propria vita in attesa di una famiglia che possa prendersene cura.
Nell’altra casa vengono ospitate mamme, anche minorenni, con i loro figli o in stato di gravidanza, che si trovano in
situazione di disagio sociale, povertà, stati di abbandono e di maltrattamento: hanno vissuto momenti di grave
difficoltà e potranno realizzare un nuovo progetto di vita.
Gli educatori offrono protezione, curano la crescita affettiva e relazionale, attuano progetti educativi personalizzati per
ogni ospite, cogliendo le occasioni proposte nel territorio: i bambini frequentano la Scuola, partecipano ai corsi sportivi,
di musica e alle altre attività proposte nel Comune di Marsciano. Per questo a Pollicino hanno adottato questo slogan:
“Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”. Nella certezza che in un villaggio dove i bambini stanno
bene, stanno bene anche gli adulti, si confida nel supporto di persone che, con azioni semplici, aiutano a realizzare
tante piccole imprese suscitando il sorriso dei bambini e delle bambine che vivono nelle Case.
È bene ricordare che tutte le donazioni vengono utilizzate a sostegno dei progetti in favore dei bambini ospiti per
migliorare quindi la qualità di vita nel difficile periodo che li accompagnerà verso il loro futuro. Ad esempio, nei giorni
scorsi le offerte raccolte a Papiano in memoria di Enzo Falini sono state devolute alle Case di Pollicino (dopo che
inizialmente si era pensato ad un’adozione a distanza), e siete invitati in situazioni simili a seguire questo esempio.
La Casa di Pollicino a Compignano nasce dall’incontro fra la Coop.Sociale Nuova Dimensione e l’Ass.Campo di
Giano, nata nel 1992 per promuovere iniziative socio-culturali. L’associazione ricevette come donazione dalle Suore di
Gesù Redentore la struttura ex-asilo infantile e ne curò l’adeguamento e la parziale ristrutturazione con prestiti e
donazioni da parte degli associati. Nel 2000 l’incontro (provvidenziale!) con la Coop.Nuova Dimensione, cui
l’associazione concesse la struttura in comodato gratuito in cambio del completamento degli interventi di
ristrutturazione e dell’avvio dell’attività di accoglienza e sostegno verso bambini e mamme.
A dieci anni dall'inaugurazione della prima Casa di Pollicino, sabato 15 Novembre a Compignano si svolgerà un
pomeriggio di festa a cui tutta la cittadinanza è invitata. Questo il programma della giornata:
•
Ore 14.30 Accoglienza in piazza a Compignano
Saluti: Alfio Todini Sindaco di Marsciano - Paola Sensi Presidente Cooperativa Nuova Dimensione - Mario Titoli
Presidente Ass.Campo di Giano - Don Mario Bini parroco.
Ore 15.30 Inizio attività di animazione
In piazza: esibizione degli allievi della SCUOLA di CIRCO di Perugia (A.S.D. Circo Instabile)
Per le vie: animazione per bambini TRUCCABIMBI e GIOCHI di UNA VOLTA GIOCOLERIA / TRAMPOLI
All’interno della Biblioteca della Casa di Pollicino: Laboratori con materiale da riciclo
Dalle ore 16.30 alle 17.00 presso la Ludoteca della Comunità: “La Favola di Pollicino” curata e narrata da
Beatrice Scoccia (Socia Cooperativa Nuova Dimensione)
- Dalle ore 16.30 nel giardino della Comunità: Concerto della JUNIOR BAND di Spina diretta dal Maestro Fabio
Lombrici in collaborazione con l’Ass.Teatrale laboratorio Isola di Confine di Valerio Apice e Giulia Castellani
- Dimostrazione sulla disostruzione delle vie respiratorie a cura della CROCE ROSSA di Marsciano
OPEN DAY: dalle ore 16.30 sarà possibile visitare i locali della comunità “La Casa di Polllicino”
•
-
• A conclusione delle attività
La Banda Filarmonica di Compignano ci accompagnerà presso i propri locali per un rinfresco conviviale. In chiusura
di giornata si terrà il Laboratorio curato dal Gruppo musicale “Adrenalina Blues” di Cerqueto
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VITA NELLA FAMIGLIA PARROCCHIALE
NOVEMBRE
Papiano
Ore 10 S.Messa in piazza, davanti al monumento ai caduti e in suffragio dei defunti a causa delle guerre
DOM
9
9
Cerqueto
Ore 11.30 S.Messa e Battesimo di Montagnoli Flavio
LUN
10
Cerqueto
RIUNIONE MENSILE DEI CATECHISTI ED ANIMATORI DELL’UNITA’ PASTORALE
Ore 21.00, presso il salone parrocchiale. Nella prima parte adorazione del SS.Sacramento e catechesi
tenuta dal diacono Carlo, è gradita la presenza di tutti coloro che volessero unirsi nella preghiera
DOM
FESTA DEI DIECI ANNI DI ATTIVITA’ DELLA COMUNITA’ “LA CASA DI POLLICINO”
Compignano Non si tratta di una favola, ma di una bella realtà di accoglienza per madri e fanciulli in difficoltà. Trovate il
programma completo della giornata all’interno del giornalino
SAB
15
DOM
16
Cerqueto
ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI PADRE MARIANGELO (Frate Indovino) - S.Messa ore 11.00
Anche quest’anno i Padri Cappuccini, nella preghiera, vogliono ricordare Padre Mariangelo e con lui tutti i
cappuccini defunti. Dopo la S.Messa ci recheremo alla tomba di F.Indovino per deporre un mazzo di fiori
LUN
17
Cerqueto
INCONTRO DI PREGHIERA - Ore 21.00, in chiesa, aperto a tutti per le necessità della Chiesa e del
mondo intero. Questo appuntamento di preghiera sarà per tutti i mesi il primo ed il terzo lunedì.
MAR
18
22
SAB
Compignano Ore 17.00 S.Messa in onore di S.Elisabetta
Cerqueto
FESTA DI SANTA CECILIA – S.Messa ore 16.15
DOM
23
FESTA DI SANTA CECILIA
PAPIANO S.Messa ore 11.30 – COMPIGNANO Liturgia della Parola ore 11.30
Voglio ringraziare ancora una volta i corpi bandistici per il servizio prezioso che rendono alla comunità.
SAB
29
FAI LA SPESA PER TUO FRATELLO! - GIORNATA NAZIONALE DELLA COLLETTA ALIMENTARE
Durante tutto il giorno nei negozi di alimentari si raccolgono alimenti a lunga conservazione per mense,
comunità, centri di accoglienza e famiglie bisognose.
DOM
30
PRIMA DOMENICA DI AVVENTO
DICEMBRE
LUN
MAR
GIO
VEN
LUN
1
2
4
5
8
Cerqueto
INCONTRO DI PREGHIERA - Ore 21.00, in chiesa, aperto a tutti
Papiano
CATECHESI PER ADULTI - Nei martedì di Avvento (2-9-16 Dicembre), alle ore 21 presso il teatro
Cerqueto
PRIMO GIOVEDI’ DEL MESE - Ore 16.00 Esposiz. SS.Sacramento – Ore 17.00 Reposizione e S.Messa
Papiano
PRIMO VENERDI’ DEL MESE - Ore 16.00 Esposiz. SS.Sacramento – Ore 17.00 Reposizione e S.Messa
SOLENNITA’ DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA - Orario festivo
A Papiano, presso il teatro parrocchiale, per tutte le comunita’ di
Cerqueto-Compignano-Papiano-Sant’Elena, si terranno gli
incontri di catechesi per adulti secondo il calendario concordato
con i genitori negli incontri svoltisi ad Ottobre.
Gli incontri guidati dal diacono Carlo si terranno Martedi’ 2, 9 e 16 Dicembre alle ore 21
La catechesi è aperta a tutti, ma in particolare per i genitori i cui figli quest’anno riceveranno i
Sacramenti della Comunione e della Confermazione.
Agli incontri dei catechisti con le famiglie, su circa 130 bambini e ragazzi, sono stati presenti non più di
50 genitori. E’ stato un successo? Non credo. E’ stato un fallimento? Di piu’!! Si tratta di una
manifestazione di disinteresse, è stato snobbato Dio, il prete, i catechisti!!
Chiedendo l’iscrizione al catechismo, ogni famiglia si è impegnata ad accompagnare il percorso di fede
del proprio figlio. Dov’è la serieta’? Spesso chiedete conto agli altri del loro comportamento, e voi?
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