Scheda tecnico metodologica
dell’indagine
Le droghe a scuola: lo scenario
La situazione
emersa dall’indagine scolastica appare
sostanzialmente in linea con i quadri epidemiologici evidenziati
da recenti sondaggi svolti sia a livello nazionale che regionale
(ESPAD - CNR 2004 e EDIT – ARS 2004).
Relativamente al consumo “una tantum” (una o più occasioni),
la cannabis risulta essere la droga più diffusa fra gli studenti
(31,2%), seguita dalle sostanze inalanti (colle, solventi, ecc.) –
7,5% - .
La cocaina è la sostanza stimolante maggiormente utilizzata
(5%), seguita da ecstasy (3,5%) ed anfetamine (2,9%).
Diffusi sono anche i tranquillanti o sedativi assunti senza
prescrizione medica (4,9%) e gli anabolizzanti (4%),
prevalenze basse o molto basse si registrano invece per crack
(1,7%), lsd o altri allucinogeni (1,5%) ed eroina (0,7%).
Grafico 5 - Ha fatto uso di droghe (una tantum)
31,2%
7,5%
5,0%
4,9%
4,0%
3,5%
2,9%
2,2%
1,7%
1,5%
0,7%
HA
SH
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M
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R
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A
LL
C
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G
EN
I
ER
O
IN
A
50%
45%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
I comportamenti problematici
Abuso di alcol e problemi alcolcorrelati
Uso “pesante” di derivati della cannabis
Policonsumo
Abuso di alcol e problemi alcolcorrelati (1)
Il 28,4% degli intervistati ha avuto almeno un episodio di abuso di
alcol nei trenta giorni precedenti alla rilevazione. Il dato in questione
cresce con l’età - 20,3% a 15-16 anni, 33,8% a 17 anni ed oltre –,
mentre il comportamento di genere risulta sostanzialmente simile.
Per quel che riguarda l’indirizzo di studio gli allievi degli istituti
tecnici (34,5%) riferiscono comportamenti di abuso in misura più
elevata di quelli degli istituti professionali (27,0%) e dei licei
(24,1%).
Gli intervistati descrivono numerose situazioni di abuso di alcolici
(birra, vino, superalcolici vari) ed episodi di “binge-drinking” (cinque
o più tipi di bevande alcoliche bevute in successione). Queste
occasioni avvengono prevalentemente al di fuori dei pasti, in contesti
amicali e ricreativi.
Grafico 4 - Si è ubriacato negli ultimi 30 gg
0 ,8 %
MEDIE SUPERIORI
5 ,2 %
2 8 ,4 %
40 volte o più
TECNICI
3 ,5 %
PROFESSIONALI
LICEI
3 4 ,5 %
8 ,2 %
2 4 ,1 %
6 ,1 %
15-16 ANNI
1 ,2 %
3 ,1 %
FEMMINE
1 ,0 %
3 ,0 %
0 ,5 %
0%
Alm eno una volta
2 7 ,0 %
0 ,6 %
>=17 ANNI
MASCHI
6 volte o più
8 ,3 %
3 3 ,8 %
2 0 ,3 %
2 9 ,5 %
6 ,1 %
5%
10%
2 7 ,4 %
15%
20%
25%
30%
35%
40%
45%
50%
Abuso di alcol e problemi alcolcorrelati (2)
L’abuso di alcolici ha posto ad una quota non trascurabile di studenti
una serie di problemi relativi alle relazioni interpersonali, alle
condotte di guida ed al comportamento sessuale. Basti citare il fatto
che circa un intervistato su quattro ha litigato o discusso almeno una
volta con altre persone a causa del bere eccessivo (il 7% per tre volte
o più ); il 23,3% (una volta) ed il 9,5% (tre volte o più) si è messo
alla guida di un’auto o di una moto sotto l’effetto di alcolici e l’11,5%
si è ritrovato almeno una volta in esperienze sessuali indesiderate.
Altre conseguenze hanno riguardato il peggioramento del rendimento
scolastico (10,5%), le risse con gli amici (10,5%), i comportamenti
sessuali irresponsabili (10%), gli incidenti o le lesioni (7%), i
problemi con le forze dell’ordine (6,5%).
Grafico 4b - Problemi alcolcorrelati
7 ,0 %
Litigare o discutere
9 ,5 %
Guidare un motorino/auto sotto l'effetto di alcolici
2 3 ,3 %
2 ,3 %
Problemi con gli amici
1 9 ,3 %
1 ,3 %
Problemi con i genitori
1 3 ,8 %
2 ,5 %
Ritrovarsi in esperienze sessuali indesiderate
1 0 ,5 %
4 ,0 %
Fare sesso senza protezione
1 ,5 %
Perdita di denaro o di beni di valore
1 ,0 %
Incidenti o lesioni
2 ,3 %
Problemi con la polizia
Almeno una volta
1 0 ,5 %
2 ,0 %
Fare abotte con una o più persone
3 o più volte
1 1 ,5 %
2 ,8 %
Peggioramento nello studio
Ritrovarsi vittima di rapina o furto
2 4 ,8 %
1 0 ,0 %
8 ,8 %
7 ,0 %
6 ,5 %
0 ,5 %
1 ,0 %
0%
5%
10% 15% 20%
25% 30% 35% 40% 45% 50%
Uso “pesante” di derivati della cannabis
Il 4,3% degli studenti fa uso quotidiano o quasi di
cannabis. Il consumo “pesante” di questa sostanza
assume proporzioni significative nei professionali
(8,3%), fra gli allievi più grandi (6,2% nella classe
di età 17 anni ed oltre) e fra i maschi (8,1%),
mentre è quasi irrilevante nei licei (1,2%), fra i
15/16enni (1,2%) e tra le ragazze (0,5%).
Grafico 7 - Ha fatto uso di hashish, marijuana (ultimi 30gg) - oltre 20 occasioni
MEDIE SUPERIORI
4,3%
TECNICI
5,6%
PROFESSIONALI
8,3%
LICEI
1,2%
>=17 ANNI
6,2%
15-16 ANNI
1,2%
FEMMINE
0,5%
MASCHI
8,1%
0%
2%
4%
6%
8%
10%
12%
14%
16%
18%
20%
Il policonsumo
Il 6,8% dei ragazzi intervistati dichiara di aver consumato più
di una sostanza: il 2,4% ne ha provate due, il 2,2% tre, l’1,3%
quattro e l’1% ben cinque. Tutti i policonsumatori hanno fatto
uso di derivati della canapa indiana, prevalentemente in
associazione con droghe psicostimolanti (cocaina, ecstasy ed
anfetamine).
L’uso di più sostanze sembra essere un fenomeno maschile
(9,6%), diffuso fra i ragazzi più grandi (9,9% fra i giovani di 17
anni o più) e concentrato negli istituti tecnici (11%) e
professionali (9,4%).
Grafico 14 - Policonsumo (uso di più sostanze illegali)
MEDIE SUPERIORI
6,8%
TECNICI
11,0%
PROFESSIONALI
LICEI
9,4%
1,8%
>=17 ANNI
15-16 ANNI
9,9%
1,8%
FEMMINE
3,9%
MASCHI
0,0%
9,6%
2,0%
4,0%
6,0%
8,0%
10,0%
12,0%
Quadro di sintesi (1)
Nell’indagine svolta nel 2002 emergevano le seguenti conclusioni:
Un elevato consumo di bevande alcoliche ed un abuso sistematico in una quota
significativa di studenti;
Il consumo di droghe illegali interessa una percentuale minoritaria di intervistati.
Anche nel caso della marijuana, sostanza molto diffusa fra i giovani , l’uso non
coinvolge la maggioranza dei ragazzi. Questo non significa ovviamente che il problema
non esista; occorre piuttosto dire che molto del consumo registrato fra gli studenti ha
carattere saltuario e occasionale mentre solo una piccola parte si identifica con una
modalità d’uso massiccia e problematica;
Gli inalanti (colle, gas, ecc.), assunti con lo scopo di raggiungere uno stato di euforia,
rappresentano la seconda droga illegale più diffusa fra i giovani;
La cannabis costituisce la prima, e per molti anche l’unica, sostanza illegale
sperimentata. Un ruolo rilevante nell’iniziazione all’uso viene svolto dal gruppo dei
“pari” e dalle pressioni messe in atto al suo interno. È dentro le dinamiche del gruppo
adolescenziale che si origina il consumo sperimentale, saltuario e occasionale di molte
sostanze.
Quadro di sintesi (2)
Molte di queste considerazioni mantengono ancora oggi, a quattro anni di
distanza, una loro validità e possono essere ampiamente sottoscritte.
A loro integrazione occorre aggiungere una serie di elementi messi in
evidenza dall’indagine scolastica del 2006. In particolare, le informazioni
raccolte di recente hanno evidenziato:
Una diffusione dell’abitudine al fumo fra le ragazze, anche se i fumatori
“forti” o “accaniti” continuano a concentrarsi nel gruppo dei maschi;
Una convergenza di genere riguardo all’abuso di bevande alcoliche e all’uso
“corrente” di derivati della cannabis, anche se il consumo “pesante” di
hashish e marijuana resta una prerogativa essenzialmente maschile;
La presenza di numerosi problemi legati all’abuso di alcol;
La conferma della cocaina come sostanza stimolante più diffusa fra gli
studenti;
La perdita di attrattiva da parte degli oppiacei;
Comportamenti problematici legati al gioco d’azzardo, anche se la
percentuale di studenti coinvolta rimane ridotta e le risorse impegnate in
queste attività molto contenute.
Differenze 2002 / 2006
Rispetto al quadro delineato nel 2002, accanto ad alcune linee di continuità,
emergono diversi cambiamenti di scenario:
Una diminuzione generalizzata dei fumatori “forti” o “accaniti”;
Un aumento dell’abuso di bevande alcoliche;
Un calo nell’uso di inalanti, che rimangono comunque la sostanza più utilizzata
dai ragazzi dopo l’hashish e la marijuana;
Un’attenuazione o un ribaltamento delle differenze di genere rispetto ad alcuni
comportamenti (abitudine al fumo, abuso di alcol, uso di derivati della cannabis);
Un calo fra i giovanissimi (15/16 anni) dell’abitudine al fumo, del consumo ma
non dell’abuso di alcolici e dell’uso di droghe illegali;
Una situazione complessiva migliorata negli istituti professionali e più critica
negli istituti tecnici;
Un vistoso aumento dell’abuso di alcol fra i ragazzi dei licei;
Una minor reperibilità di alcune sostanze (esctasy, anfetamine, allucinogeni).
Difficoltà di intervento
su un fenomeno complesso
La maggior difficoltà che si pone a livello operativo
riguarda
l’individuazione
precisa
del
quadro
motivazionale.
La questione è di importanza decisiva nella progettazione
degli interventi preventivi: in base alle motivazioni
sottese al consumo può essere infatti più idoneo avviare
programmi di prevenzione selettiva e mirata piuttosto
che universale.
In questo caso una ricognizione empirica, propedeutica
agli interventi, potrebbe rivelarsi estremamente utile.
Considerazioni conclusive
Negli ultimi anni sono state avviate e portate a termine numerose iniziative di
prevenzione i cui effetti sul fenomeno risultano però difficilmente valutabili.
Malgrado il notevole sforzo profuso in questa direzione molti insegnanti si sentono
ancora soli nell'affrontare il problema ed inadeguati nel gestire i casi più problematici.
Sarebbe opportuno mettere a frutto le esperienze positive fatte in molte scuole. Un
coordinamento generale della rete scolastica permetterebbe di dare continuità agli
interventi, di tenerli collegati e di ottimizzare le risorse.
Oltre alla diffusione di “buone prassi” , un ulteriore indicazione riguarda le possibilità
offerte dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Sono infatti
sempre più numerose le scuole che utilizzano internet per campagne informative e per
progetti veri e propri di prevenzione. Negli ultimi anni sono venute meno quelle
barriere economiche, sociali e culturali che impedivano l’uso delle ICT da parte degli
insegnanti e dei ragazzi aprendo così nuovi canali comunicativi che meritano di essere
ulteriormente esplorati.
Dipendenze e comportamenti
d’abuso: indagine fra gli
insegnanti
Obiettivo:
 Confrontare la loro percezione del fenomeno con i risultati
emersi dalle risposte degli studenti.
Strumento per la rilevazione:
 Questionario a domande aperte strutturato in due parti:
la prima parte finalizzata a rilevare la percezione quantitativa
del fenomeno,
la seconda orientata invece al loro vissuto e alle loro opinioni
su questa problematica.
Hanno risposto complessivamente 27 insegnanti
(20 femmine e 7 maschi), di età compresa fra 37 e 65
anni (età media 48 anni).
Uso di sostanze
tra gli studenti
 Tutti gli insegnanti intervistati hanno dichiarato che è
presente;
 Le sostanze più usate sembrano essere hashish e marijuana;
 Chi le usa: non ci sono distinzioni di sesso, condizione sociale
ed età;
 Il consumo è visto come un comportamento di gruppo e mai
isolato;
 I luoghi del consumo sono soprattutto quelli ricreativi
(discoteca, pub, giardini, feste private...), ma anche la scuola;
 Alcuni notano una diminuzione dell'età di inizio e una
maggiore tolleranza degli studenti che non fumano verso chi
fuma spinelli.
Vissuto degli insegnanti
rispetto al problema
 Consapevolezza dell'esistenza del consumo e preoccupazione
per il futuro dei ragazzi;
 Le paure maggiori sono relative all'incremento del consumo, al
coinvolgimento dei ragazzi più fragili e al passaggio dall'uso
occasionale a una vera e propria dipendenza;
 Alcuni insegnanti sentono anche il peso di non avere mezzi
adeguati per affrontare i casi più problematici.
Le motivazioni
all'uso
 Caratteristiche personali e adolescenziali: trasgressione,
curiosità, emulazione del gruppo e della moda, bisogno di nuove
emozioni, desiderio di evasione e di piacere
Forme di disagio: difficoltà a socializzare, problemi psicologici,
mancanza di valori
Inadeguatezza della famiglia e della scuola: poca sorveglianza
da parte delle famiglie, troppa disponibilità di denaro, mancanza
di opportunità di impegno e di responsabilità, difficoltà per gli
adulti di ascoltare le problematiche dei ragazzi
Interventi promossi
per affrontare il problema
 Incontri d'informazione sui rischi dell'uso di sostanze tramite
personale esperto (della ASL o di associazioni che si occupano
dell'argomento);
 C.I.C. (centri informazione e consulenza) per mettersi in
ascolto dei ragazzi;
 Incontri informativi e di riflessione per genitori
 Percorsi di “peer education”
Prospettive future
auspicate
 Coinvolgere tutte le componenti che vivono il problema
 Intervenire sui ragazzi (soprattutto attraverso informazione
e ascolto)
 Formare gli insegnanti
 Informare i genitori
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Indagine scuole superiori 2006