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Stampato su carta certificata Ecolabel prodotta dalla cartiera Mondi
EU Ecolabel: AT/11/001
IASMA Notizie
Notiziario tecnico del Centro Trasferimento Tecnologico della
Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di S. Michele all’Adige
VITICOLTURA
30 aprile 2012
n.
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IASMA Notizie n. 15 - Anno XI - Taxe payée/Tassa riscossa - TN-CPO - Direttore responsabile: Michele Pontalti - San Michele all’Adige, Via E. Mach 1 - Autorizzazione Tribunale di Trento n. 1114 del 19.02.2002 - Stampa: Litotipografia Alcione, Lavis (TN)
OPERAZIONI A VERDE
DI INIZIO STAGIONE
Il germogliamento è molto irregolare a seconda
delle zone e delle varietà. In alcune zone “fredde” di
fondovalle e nelle colline esposte a nord, molte viti
sono essiccate nella parte aerea. Tale fenomeno è
stato causato dalla bassa umidità del terreno concomitante con le temperature rigide di metà febbraio e un inverno particolarmente ventoso.
La gelata del 9 aprile in alcune zone di fondovalle e
mezza collina, dove il germogliamento era già avvenuto, ha provocato l’allessamento dei germogli
compromettendo una parte della produzione.
Introduzione
Le principali operazioni a verde sono la spollonatura, il diradamento dei germogli, la scacchiatura, la
sfogliatura e infine la cimatura. Le ultime due operazioni saranno trattate in un prossimo notiziario
specifico.
Eseguendo tempestivamente tali operazioni si migliora il microclima attorno ai grappoli e, regolando
il carico produttivo, si incide sull’esito qualitativo
delle produzioni.
Le modalità di esecuzione delle operazioni a verde
sono differenti se vengono eseguite in vigneti in allevamento o in vigneti in produzione.
VIGNETI IN PRODUZIONE
Spollonatura: consiste nell’eliminazione dei germogli nati sul legno vecchio (tronco e branche) che
non sono utili nell’impostazione della futura potatura invernale.
Per ridurre i tempi di lavoro e il rispetto del ceppo,
i polloni devono essere eliminati nella fase erbacea
(20 – 40 cm). Se l’eliminazione si protrae quando i
germogli cominciano a lignificare, i tempi di lavoro aumentano e si provocano ferite sul ceppo facilmente intaccabili da agenti patogeni come il mal
dell’esca.
Nei vigneti con scarsa vigoria un intervento precoce
permette un miglior sviluppo dei germogli rimasti.
In presenza di ceppi danneggiati (gelate, ecc.) la-
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sciare due o tre germogli per ricostruire la pianta.
Nel qual caso si voglia ricostruire parti di pianta o
si voglia ritornare indietro verso il filo di banchina,
è necessario lasciare dei germogli alla base delle
branche per costituire, l’anno successivo, degli speroni.
L’uso di spollonatrici per eliminare i polloni basali è
molto diffuso; tali macchine permettono velocità e
tempestività di intervento e permettono un discreto controllo delle malerbe nate sul filare.
La velocità di avanzamento e il numero di giri del
rotore deve essere tarato in modo da non creare ferite al ceppo.
Fino al terzo anno di età compreso, nei vigneti è
sconsigliato eseguire la spollonatura meccanica.
Si ricorda che il protocollo non consente la spollonatura chimica.
Diradamento dei germogli e scacchiatura: sono
interventi volti a selezionare i germogli produttivi
migliori. Si devono preservare quelli ben sviluppati
in grado di portare a completa maturazione i grappoli, eliminando i germogli deboli, doppi e quelli
ventrali (foto1 e 2).
Tali operazioni sono fondamentali per determinare
la corretta quantità e distribuzione dei grappoli sul
ceppo ponendo le basi per il raggiungimento di un
livello qualitativo ottimale.
Sono operazioni che possono essere svolte esclusivamente a mano e che necessitano di una certa
perizia nella loro esecuzione. Per ridurre i tempi di
intervento e salvaguardare il ceppo, eseguire queste operazioni nella fase erbacea dei germogli (6-7
foglie formate).
Dove il germoglio apicale è molto più sviluppato
degli altri è possibile, per omogeneizzare i germogli
sul ceppo, eliminarlo.
In caso di vigneti con scarsa vigoria anticipare tali
operazioni per favorire il più possibile i germogli
rimasti; nel caso di vigneti molto vigorosi ritardare
l’eliminazione dei germogli per cercare di frenare la
spinta vegetativa.
Nel caso di interventi tardivi è necessario l’utilizzo
di cesoie per evitare strappi sul ceppo e per aiutarsi
nel districare i germogli che si vogliono asportare.
La tabella 1 fa riferimento ad una situazione produttiva media di uno Chardonnay DOC a 150 q/ha.
In caso siano richieste produzioni più elevate, op-
Foto 1 Tralcio da scacchiare
Foto 2 Tralcio scacchiato
Tabella 1
SESTO IMPIANTO
5 x 0,8
4,8 x 0,6
4,5 x 0,6
3 x 0,83
2 x 0,8
PIANTE / ETTARO
2250
3100
3300
3600
5600
TRALCI / VITE
4
2- 3
2- 3
2
1
GERMOGLI / VITE
22
16
15
14
9
GERMOGLI / TRALCIO
5-6
5-8
5-7
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pure in caso di varietà meno fertili o con grappoli
piccoli (Traminer, Pinot grigio, ecc.), è necessario lasciare mediamente un germoglio in più per tralcio.
Nelle varietà più produttive (Merlot, Marzemino,
Teroldego, ecc.) sarà invece necessaria la correzione
della produzione con il diradamento dei grappoli
nella fase di inizio invaiatura.
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gli con l’inserzione più verticale rispetto al punto
d’innesto evitando così il formarsi di curve. La scelta
dei due germogli è cautelativa in caso uno di essi,
durante la stagione vegetativa, possa subire dei
danni.
Durante la loro crescita i germogli devono essere
legati al tutore per permettere un loro corretto sviluppo.
Vigneti all’anno di impianto
Nelle barbatelle messe a dimora i germogli nascono
dalla gemma della marza o dalle gemme di corona
presenti nel punto di innesto.
Per la costituzione del fusto scegliere i due germo-
Vigneti al secondo anno
Se con la potatura invernale si è ritenuto consono
tagliare i tralci a 2 gemme, bisogna ricostruire il fusto ripetendo le operazioni sopra citate.
Se con la potatura invernale il tralcio è stato reciso al
filo di banchina, va prevista una spollonatura della
parte basale del fusto lasciando gli ultimi 4-5 germogli produttivi (foto 3 e 4).
Foto 3 Vite da scacchiare
Foto 4 Vite scacchiata
VIGNETI IN ALLEVAMENTO
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Nel caso di viti molto vigorose, solitamente, con la
potatura invernale si taglia il tralcio all’altezza del primo filo della pergola o, in un guyot, si piega il tralcio
lungo il filo di banchina. In questi casi bisogna eliminare i germogli basali lasciando 7-8 germogli e assicurandosi che nella parte del calcagno (pergola) e a
20 cm sotto il filo di banchina (guyot) sia presente almeno un germoglio per il rinnovo dell’anno successivo o per la formazione della futura testa di salice.
In tutti i casi i germogli che si lasciano devono avere
un buon sviluppo. Eventuali germogli deboli vanno
asportati.
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Vigneti al terzo anno
Un ceppo al terzo anno è da considerarsi ormai in
produzione. Eseguire un attento diradamento dei
germogli per impostare sul ceppo le future branche della pergola o la testa di salice sulle forme a
guyot.
In cultivar particolarmente sensibili a crolli di vigore
come il pinot grigio lasciare un numero di germogli
non eccessivo per non provocare stress alla pianta.
Le conseguenze possono essere un blocco della
maturazione e quindi una qualità scadente delle
uve.
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