Piani di studio provinciali
per il secondo ciclo
incontri territoriali con i docenti
del primo biennio
gruppo ISTITUTI TECNICI
6 -7- 8 settembre 2010
Sommario

Le Indicazioni nazionali (“Linee guida”)

Punti di attenzione e differenziazione per il Trentino

Questioni aperte o da approfondire per la progettazione
in Trentino (es. raccordi interdisciplinari, insegnamento
delle scienze, …)
INDICAZIONI NAZIONALI

Il Regolamento degli Istituti Tecnici definisce gli aspetti
culturali e strutturali e i piani di studio in termini di
discipline e ore annuali
Le Linee Guida per il primo biennio illustrano gli aspetti
culturali e strutturali, affrontano le principali questioni
curricolari e didattiche forniscono le indicazioni relative
alle discipline in termini di competenze, abilità e
conoscenze

Ambedue si trovano sul sito dell’ANSAS www.indire.it

INDICAZIONI NAZIONALI: GLI ASPETTI CULTURALI

Gli Istituti Tecnici hanno la finalità di formare sia per il lavoro e la
professione sia per lo sviluppo personale e la cittadinanza

Per questo il Profilo Educativo Culturale e Professionale è molto
articolato e propone una vasta gamma di competenze genrali e
specifiche

Ad esempio far acquisire agli studenti non solo le competenze
necessarie al mondo del lavoro e delle professioni, ma anche le
capacità di comprensione delle innovazioni e dei problemi che lo
sviluppo della scienza e della tecnica ha prodotto e continuamente
produce.
Gli IT si caratterizzano come scuole dell’innovazione

INDICAZIONI NAZIONALI: CARATTERIZZAZIONE
METODOLOGICA

La caratterizzazione come scuole dell’Innovazione ha anzitutto
implicazioni metodologiche:

Meno enfasi alla padronanza di procedure consolidate e ai repertori
tecnologici e più situazioni impreviste, approccio dinamico alle
tecnologie, che sono instabili, scelte in condizioni di incertezza

Essere consapevoli delle prospettive di cambiamento delle
tecnologie e delle relative dinamiche socio-economiche
INDICAZIONI NAZIONALI: AUTONOMIA E FLESSIBILITA’

Autonomia: Possibilità di variare il piano di studi
per non più del 20% introducendo nuove
discipline riducendo quelle ufficiali

Flessibilità:possibilità di cambiamenti fino al
35%, in relazioni a speciali esigenze del
territorio, secondo una normativa da varare
INDICAZIONI NAZIONALI: I DIPARTIMENTI


Gli istituti tecnici definiscono, nella loro autonomia e nel rispetto
delle tutele contrattuali in materia di organizzazione del lavoro, le
modalità di costituzione dei dipartimenti e le regole per il loro
funzionamento. Possono essere previste anche forme molto
flessibili e poco strutturate, con forme di comunicazione in presenza
e in rete tra i docenti e gli altri soggetti interessati. Si ritiene
comunque opportuno che ad essi vada riservato anche uno spazio
fisico dedicato
Funzioni del dipartimento nel primo biennio: Consolidamento, con il
concorso di tutte discipline, delle competenze di base per la lingua
italiana, la lingua straniera e la matematica, raccordo tra i saperi
disciplinari e gli assi culturali previsti dall’obbligo di istruzione e tra
l’area di istruzione generale e le aree di indirizzo
INDICAZIONI NAZIONALI: COMPETENZE, ABILITA’
CONOSCENZE

L’impianto per competenze. I punti di riferimento europei.
L’OCSE

Per il biennio degli IT sono state assunte le competenze
a suo tempo definite per l’obbligo scolastico

Tali competenze, dovendosi riferire in modo unitario a
ordini e piani di studio molto diversi sono definite in
modo molto generale e, soprattutto per alcune discipline,
hanno bisogno di specificazioni
INDICAZIONI NAZIONALI: UN INSEGNAMENTO
RIVOLTO ALLE COMPETENZE

Lavorare per competenze: criteri metodologici

Metodi che coinvolgono l’attività degli studenti nell’affrontare
questioni e problemi di natura applicativa (alla propria vita, alle altre
discipline, alla vita sociale e lavorativa) sia nell’introdurre i nuclei
fondamentali delle conoscenze e abilità, sia nel progressivo
padroneggiarli.
La laboratorialità e i laboratori come contesto per l’apprendimento: un
ambiente di lavoro nel quale si realizzano individualmente o
collettivamente prodotti che richiedono un utilizzo intelligente di
quanto studiato o sollecitano un suo approfondimento.


Operare per progetti
INDICAZIONI NAZIONALI: L’ORIENTAMENTO

L’orientamento come attività permanente e non episodica deve
avvenire non solo attraverso l’informazione, ma anche attraverso la
formazione

E’ essenziale il rapporto con il mondo del lavoro e della ricerca
basato sulla collaborazione, la co-progettazione e l’alternanza
PUNTI DI ATTENZIONE E DIFFERENZIAZIONE IN
TRENTINO

Sul piano del profilo culturale e professionale ci sono solo da
introdurre le specificità richieste dall’autonomia regionale

Definire i limiti dell’autonomia e la definizione di flessibilità

I piani orari: differenze con quelli nazionali. Le ore a disposizione
della scuola. Compresenze più flessibili.

Necessità di un approfondimento delle competenze in particolare
per quanto riguarda l’area scientifica-tecnologica, anche attraverso
una comparazione e un reciproco arricchimento dei diversi ordini di
studi: Licei, IT, IP, IFP
QUESTIONI APERTE O DA APPROFONDIRE PER LA
PROGETTAZIONE

Utilizzo degli spazi disponibili per la caratterizzazione
delle vocazioni e specificità territoriali: mediante la
definizione di competenze, l’uso delle ore a disposizione
e, quando necessario, l’attivazione dei meccanismi di
autonomia e flessibilità

Raccordo fra area di indirizzo e area comune:
impossibile assegnare alcune competenze
esclusivamente all’una o all’altra: ad esempio
competenze comunicative e dimensione storico-sociale
delle tecnologie.
QUESTIONI APERTE O DA APPROFONDIRE PER LA
PROGETTAZIONE

Il problema dell’integrazione delle scienze

La componente tecnologica nel biennio del settore
tecnologico: necessità di coordinare le discipline
tecnologiche fra loro e con le le scienze. Scegliere gli
obbiettivi e la struttura di Scienze e Tecnologie Applicate.

L’informatica: trovare un bilancio fra valore strumentale e
fondamento culturale.
Scarica

Piani di studio Provinciali e Indicazioni nazionali