SOCIETA’ TRIVENETA DI CHIRURGIA VENZONE, 23 SETTEMBRE 2006 a me… mai successo! complicanze ed errori in chirurgia ROBERTO PETRI DIVISIONE DI CHIRURGIA GENERALE – UDINE CASI CLINICI DI CHIRURGIA LAPAROSCOPICA CASO CLINICO 1 • FEMMINA, 54 ANNI • SEVERA SIGMOIDITE DIVERTICOLARE 2 MESI PRIMA (TERZO EPISODIO), TRATTATA CONSERVATIVAMENTE • INTERVENTO: EMICOLECTOMIA SINISTRA VIDEOLAPAROSCOPICA DECORSO POSTOPERATORIO • in VII giornata: – assenza di canalizzazione – distensione addominale – febbre (38°) e leucocitosi (14.200) • esegue rx addome in bianco REINTERVENTO • LAPAROSCOPIA – occlusione intestinale meccanica da erniazione del tenue sotto il mesocolon trasposto in pelvi • LAPAROTOMIA – riduzione delle anse erniate e riperitoneizzazione CHE FARE ? A) Riperitoneizzazione di routine? B) Controllo assenza di trazione del meso e riposizionamento delle anse a destra e sopra il meso stesso? C) Criterio per conversione d’emblée alla laparotomia? CI PARE “SENSATO” PROPORRE SEMPRE IL CONTROLLO DELL’ASSENZA DI TRAZIONE DEL MESOCOLON E DI MIGRAZIONE DELLE ANSE AL DI SOTTO DI ESSO (ATTENZIONE ALLA POSIZIONE DEL TREITZ E DELLA PRIMA ANSA IN PARTICOLARE!), SENZA ALCUN PROVVEDIMENTO ROUTINARIO PIU’ AGGRESSIVO CASO CLINICO 2 • INTERVENTO DI SCELTA PER CARCINOMA DELL’ESOFAGO – ESOFAGECTOMIA TOTALE TORACOSCOPICA A PAZIENTE PRONO – TUBULIZZAZIONE GASTRICA LAPAROSCOPICA – ESTRAZIONE CERVICALE O ADDOMINALE – ANASTOMOSI FARINGO-GASTRICA MEDIANTE CERVICOTOMIA IN TEORIA • VISUALIZZAZIONE DOTTO TORACICO • SUA LEGATURA CON CLIPS O BISTURI ARMONICO però • NON SEMPRE INDIVIDUABILE, SPECIE SE T e/o N GRANDI IN XVIII GIORNATA P.O. • RIENTRO PER ABBONDANTE SECREZIONE SIEROSA DAL TRAMITE DEL DRENAGGIO PLEURICO • AUMENTO DELLA SECREZIONE SIEROSA (CHILO) FINO A 1500-2000 CC NEI GIORNI SUCCESSIVI • TOSSE • RX TORACE SOSTANZIALMENTE NEGATIVO CHE FARE ? A) TRATTAMENTO CHIRURGICO PRECOCE (LEGATURA DOTTO) B) TRATTAMENTO CHIRURGICO SE IL CHILOTORACE PERSISTE DOPO 2-3 SETTIMANE C) TRATTAMENTO ALTERNATIVO (SUGGERIMENTI) TUTTI GLI AUTORI SONO SOSTANZIALMENTE CONCORDI NEL SOSTENERE UN TRATTAMENTO PRECOCE (ALLA DIAGNOSI) DEL CHILOTORACE. IN ALCUNI CASI E’ PROPONIBILE UN TRATTAMENTO “MINI-INVASIVO” DI QUESTA COMPLICANZA CASO CLINICO 3 • MASCHIO, 46 ANNI • CARCINOMA SPINOCELLULARE DELL’ESOFAGO TORACICO MEDIO • PROVE SPIROMETRICHE “BORDERLINE” • STAGING PREOPERATORIO (T3 NO MO) CASO CLINICO 3 • TRATTAMENTO NEOADIUVANTE (RADIO E CHEMIOTERAPIA) • RE-STAGING (DOWN A T2) • INTERVENTO CHIRURGICO: ESOFAGECTOMIA TRANSJATALE VIDEOLAPAROSCOPICA • pT2 N0/18 CIRCA 15 MESI DOPO • RIOSPEDALIZZAZIONE PER – QUADRO DI OCCLUSIONE INTESTINALE – TACHIARITMIA CHE FARE ? A) Risutura (parziale) dei pilastri? B) Chiusura dello jato con protesi C) Fissazione del tubulo allo jato L’APERTURA DELLO JATO DEVE ESSERE RIDOTTA AL MINIMO INDISPENSABILE PER L’ESOFAGECTOMIA; LA SUA RICHIUSURA RESTA, A NOSTRO AVVISO, UN PROBLEMA DI NON FACILE SOLUZIONE; CREDIAMO COMUNQUE CHE VADA SCARTATA L’IPOTESI DELLE PROTESI E DELLA FISSAZIONE DEL TUBULO “CASO CLINICO” MEDICO PAZIENTE grazie