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courmayeurmontblanc .it
Ascolta Courmayeur con L’Orage
Chi
vive in montagna impara, fin da piccolo, ad
“ascoltare il silenzio”: non l’assenza di suoni, ma
il vibrante sussurro della natura in alta quota, che
sembra contenere in sé tutte le melodie del mondo.
Lo stesso silenzio che ha nutrito l’immaginazione
musicale di Alberto Visconti, frontman e cantante de
L’Orage, cresciuto ai piedi del Monte Bianco. Il “rock
delle montagne”, cifra stilistica della band, nasce a
Courmayeur, tra le vette più alte d’Europa: una terra
sospesa tra Italia, Francia e Svizzera, dove l’etnofolk
alpino e la musica tradizionale si arricchiscono di
sonorità internazionali. Da questa profonda sintonia
nasce l’idea di associare il Comune di Courmayeur e
L’Orage in un ambizioso progetto, capace di promuovere
un territorio unico come la musica che ispira. Una
collaborazione avviata nel 2013, già sfociata in una
serie di concerti e iniziative, come il trekking musicale
organizzato in Val Ferret e Val Veny, e che prosegue
nel 2014, anche attraverso questa pubblicazione. In
pochi anni Alberto Visconti, i fratelli polistrumentisti
Rémy e Vincent Boniface, il bassista Stefano Trieste, il
chitarrista Memo Crestani, il percussionista Rick Murray
e il batterista Florian Bua hanno conquistato pubblico
e critica. La vittoria assoluta a Musicultura 2012, un
concerto con Francesco De Gregori e un contratto con
la Sony hanno aperto loro la strada verso la notorietà.
L’Orage affonda saldamente le sue radici nella musica
tradizionale, indispensabile base d’appoggio per potersi
proiettare lontano, aprendosi a molteplici contaminazioni
artistiche: un approccio che ricorda il modo in cui
Courmayeur vive la propria identità di frontiera, luogo
dove convivono un importante patrimonio culturale
e storico e un carattere improntato all’accoglienza
e all’internazionalità.Vi invitiamo perciò a tendere
l’orecchio per “ascoltare il silenzio” della montagna,
ma anche per lasciarvi guidare dalle note e dalle parole
de L’Orage, che vi accompagneranno in questo viaggio
alla scoperta di Courmayeur.
Fabrizia Derriard
Sindaco di Courmayeur
Monte Bianco
Io sotto il Monte Bianco ci sono cresciuto, l’ho visto
tutte le mattine per anni, uscendo di casa per andare
a scuola. Certe mattine la luce dell’alba lo colora di un
rosa incredibile. Altre volte invece lo vedi spuntare tra
nuvole tempestose, e ti auguri che non ci sia nessuno
lassù. Quando torno da qualche concerto e lo vedo
da lontano la sua cima maestosa mi comunica che casa
mia è vicina. Il Monte Bianco è al tempo stesso una
meraviglia della natura e un monumento alla tenacia
dell’uomo. Sulle sue pendici di granito si è svolta la storia
dell’alpinismo. Quante storie, quanti uomini eroici hanno
dimostrato il loro valore lassù. Quanti purtroppo ci
sono rimasti. Crescere sotto un simbolo così potente
ha influenzato me e gli altri membri de L’Orage. La sua
mole immensa ci ha insegnato quanto siamo piccoli, le
storie degli uomini straordinari che si sono cimentati
sulle sue pareti, invece, ci hanno insegnato a essere
tenaci, a non mollare mai, a credere che si possano
compiere imprese che gli altri reputavano impossibili.
È come un palcoscenico immenso dove si sono realizzati
tanti destini. Dentro al Museo Alpino Duca degli Abruzzi
di Courmayeur ci sono molte testimonianze dell’epoca
eroica dell’alpinismo. Queste storie ci hanno ispirato
nella composizione della canzone Skyline, che abbiamo
scritto assieme alla cantante Naïf Hérin appositamente
per la 22esima edizione dei Piolets d’Or, il premio
internazionale dell’Alpinismo che si svolge ogni anno a
Courmayeur e Chamonix.Volevamo raccontare qualcosa
a proposito delle vite e dei cuori di questi uomini
comuni che confrontandosi con la montagna si sono
trasformati, per un attimo, in giganti. Però la cosa che
mi ha colpito di più è un graffito che ho letto all’interno
della “capanna Gervasutti”, un vecchio bivacco alpino
che era posizionato sotto le Grandes Jorasses. Oggi è
stata sostituita da una struttura più moderna, e quella
precedente è esposta al museo. Ebbene, entrando
dentro per scattare qualche foto, ho letto, inciso su una
delle pareti: “Alessandro e Marta qui fecero l’amore”.
Davvero il massiccio del Monte Bianco è un posto
creato per le emozioni forti!
Alberto Visconti
Da ascoltare
Skyline
Sì che lo sa come stare nel tempo e al
passo / che il passo è già passato da
tempo e il tempo davanti il tempo davanti
è immenso / Immenso il cammino gli si
para di fronte / e in fronte il sudore ogni
goccia è una perla / essenza preziosa e
solo il cuore gli rinnova la fonte / E in alto
spunta spacca il cielo la punta è roccia
è ghiaccio a lui gli trema il coraggio / e
stringe, e stenta, ma le grida si vedrà chi
la spunta / e quel mattino lui sfidò / da
solo la montagna e ha funzionato!
La montagna e l’immenso han tremato!
C’est la force de mes bras / de mes jambes
la douleur / de mes mains la prudence /
de mon coeur la valeur / de mes yeux le
bonheur / je cherche mon skyline / j’ai
envie de toucher le ciel / de rejoindre
la frontière entre paradis et enfer /
“L’alpiniste est un homme qui conduit son
corps là où, un jour, ses yeux ont regardé”
Clicca qui per vedere il video
e ascoltare il brano!
Il sapore dell’avventura, il gusto
della sfida, l’ebbrezza del limite: le
emozioni che regala l’alpinismo sono
state scoperte per la prima volta
sul Monte Bianco. Capitale italiana
dell’escursionismo di alta montagna,
Courmayeur ospita la più antica Società
delle Guide Alpine, nata intorno al
1850, la seconda al mondo dopo quella
di Chamonix. Dalla prima conquista
dei 4.810 m del Tetto d’Europa agli
ultimi exploit alpinistici, il Monte
Bianco continua ad essere una meta
agognata per tutti gli appassionati di
montagna. Sulle sue pareti e vette
sono state scritte tantissime pagine
di storia dell’alpinismo, e tante
ancora seguiranno. Le Funivie del
Monte Bianco, che portano da La
Palud, a pochi km da Courmayeur,
fino al Rifugio Torino (3.375 metri),
offrono una prospettiva vertiginosa e
panoramica sul massiccio: lo sguardo
si sofferma ora sulla verticalità delle
pareti, ora sulla prospettiva orizzontale
del panorama che si apre alla vista.
ALP INIS MO
La
catena del Monte
Bianco offre ascensioni
di ogni tipo, per esperti
e neofiti: La Società delle
Guide Alpine di Courmayeur
organizza vere e proprie
spedizioni, di uno o più giorni,
nel cuore del Monte Bianco.
Per chi vuole sperimentare
l’ebbrezza di salire sulla cima
del Monte Bianco, le Guide
di Courmayeur organizzano
il Raid del Monte Bianco, un
programma che permette di
affrontare la salita in vetta
grazie ad un percorso specifico
e progressivo di allenamento e
acclimatamento. Per chi cerca
invece una gita da concludere
in giornata, è pronto un menù
che comprende Tour Ronde,
Aiguille d’Entrèves, Arête des
Cosmiques, Traversata Midi Plan,
nco
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Nessuna
esagerazione:
basta salire
a bordo delle cabine delle Funivie
Monte Bianco per capire come mai
venga chiamata “L’Ottava meraviglia
del mondo”. Dalla partenza, a La Palud
(1.370 m), all’arrivo, al Rifugio Torino
(3.375 m), è un susseguirsi continuo
di scorci vertiginosi, panoramiche
sulle Alpi, paesaggi mozzafiato. Si passa
dalle verdi vallate sopra Courmayeur
alle vette innevate, ai ghiacciai dalle
sfumature azzurre e violette, ai picchi
rocciosi. La funivia è la porta d’accesso
per alcuni tra i tesori più inestimabili
del Bianco. In cinque minuti le cabine
portano alla prima stazione, il Pavillon
du Mont Fréty, a 2.173 metri di
altitudine, dove si trovano il ristorante
Pavillon con terrazza panoramica, il
giardino botanico alpino Saussurea,
il più alto d’Europa, la mostra
permanente dei cristalli del Monte
Bianco e un’attrezzata rete di sentieri.
Salendo alla seconda stazione si trova
il rifugio Torino, punto di partenza per
numerosi percorsi alpinistici diretti al
Monte Bianco. Dalla magnifica terrazza
attrezzata, facilmente accessibile
grazie alla nuova scala ammodernata,
si può godere di una vista a 360° su
tutto l’arco alpino: da qui è possibile
ammirare perfino il Monte Rosa, il
Cervino e il Gran Paradiso.
stazione, Punta
Helbronner,
è attualmente chiusa per i lavori di
realizzazione della nuova Funivia: si
tratta del cantiere più alto d’Europa. Il
nuovo impianto, pronto nel 2015, sarà
una vera e propria sfida di ingegneria
estrema: tutto in vetro e acciaio, sarà
dotato di cabine circolari e trasparenti,
che ruoteranno su se stesse per
garantire una visione a 360° di tutte le
zone attraversate. Le stazioni saranno
dotate di sale multimediali, servizi
turistici e, al Pavillon, anche di un
ristorante panoramico. Ai 3.462 metri
di Punta Helbronner sarà costruita
una terrazza circolare di 14 metri di
diametro, dalla quale si godrà di una
vista mozzafiato sulla vetta del Bianco,
sul Dente del Gigante, sulle Grandes
Jorasses e sulla straordinaria Vallée
Blanche.
La terza
Dente del Gigante e Aiguille
du Rochefort. Tra le proposte
più impegnative, ci sono varie
vie classiche di prestigio, come
l’Aiguille de Bionassay e Les
Grandes Jorasses, oppure le
creste più spettacolari, come
la Cresta dell’Innominata, la
Cresta di Peuterey, la Cresta
sud dell’Aiguille Noire, la
Cresta des Hirondelles alle
Grandes Jorasses, la Traversata
delle Aiguille di Chamonix e
la Traversata delle Aiguille du
Diable, o ancora le grandi pareti,
per alpinisti esperti, come il
Pilastro Rosso del Brouillard,
il Pilone Centrale, il Pilier
Gervasutti al Mont Blanc
du Tacul e lo Sperone Walker
sulla parete Nord delle
Grandes Jorasses.
GIARD INO BOTAN ICO
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Il
giardino botanico Saussurea è il
giardino alpino più alto d’Europa, i
suoi 7.000 metri quadrati accolgono la
flora alpina tipica del Monte Bianco. L’oasi è
raggiungibile con le Funivie Monte Bianco,
scendendo alla prima stazione, al Pavillon
du Mont Fréty, oppure a piedi, attraverso
un sentiero che da La Palud in circa 2 ore
porta al Pavillon. Il giardino ospita circa 800
diverse specie vegetali, ed è appositamente
studiato per illustrare gli ambienti tipici delle
varie zone montane. Da non perdere la
fioritura, che inizia a luglio.
Un
facile sentiero panoramico,
il Sentiero dei Giganti,
sostituisce la vecchia scalinata che
porta dalla stazione della Funivia del
rifugio Torino Vecchio alla terrazza
del rifugio Torino Nuovo. Allestito
con pannelli informativi, insegna a
riconoscere le montagne circostanti,
approfondendone anche la storia
geologica.
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della Brenva. Un itinerario
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di proseguire fino alle Gr
tornare all’hangar.
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ET DE LA SAL LE
Non
si può lasciare Courmayeur prima di
avere assaggiato il Blanc de Morgex
et de La Salle. Questo vino proviene da viti coltivate
sulle pendici del Monte Bianco, fino a 1.200 metri
di altitudine. Il vino viene prodotto da La Cave du
vin blanc de Morgex et de La Salle, una cantina nata
dall’incontro di quasi 100 produttori locali, che
propone bianchi fermi, spumanti con metodo classico,
vendemmie tardive e distillati. Assieme ad altre
cooperative vinicole valdostane, la Cave ha istituito
il consorzio “Quatremille mètres Vins d’Altitude”: il
fiore all’occhiello è il Blanc de Morgex et de La Salle
Metodo Classico Brut, Cuvée des Guides, che ha
avuto l’onore di essere sciabolato, anzi “piccozzato”,
sulla vetta del Monte Bianco, a 4.810 metri di quota,
assieme alle guide di Courmayeur e del Cervino: un
brindisi d’alta quota che ha suggellato un forte vincolo
di amicizia e amore per la montagna.
Val Ferret
Il primo “trekking musicale” de L’Orage si è svolto
in Val Ferret a luglio dello scorso anno, ed è stata una
bella avventura. L’idea era quella di compiere un trekking
di medio livello portandoci in spalla i nostri strumenti,
in modo da poter suonare nei rifugi e nelle pause della
camminata.
Siamo saliti fino al rifugio Bonatti, dove abbiamo suonato
per gli ospiti. Dopo aver trascorso una notte in tenda
poco al di sopra del rifugio, nel Vallone di Malatrà, il
mattino seguente abbiamo proseguito salendo fino al
colle Entre Deux Sauts, scendendo nell’incontaminato
vallone di Arminaz per poi risalire fino in vetta alla
Tête de la Tronche. Infine siamo scesi al rifugio Bertone
e, finalmente, a Courmayeur. Per intenderci, si tratta
di un pezzo del percorso del Tor des Géants, la più
dura competizione di trail running che si tenga su
queste montagne. Facevamo maledettamente sul
serio! All’altezza delle Grandes Jorasses incrociavamo
escursionisti che scrutavano divertiti il nostro gruppo
con gli strumenti legati allo zaino. Com’è buona abitudine
in montagna, abbiamo salutato francesi, inglesi, giapponesi
e gente di chissà quale altra nazionalità, magari impegnata
a compiere il “Tour du Mont Blanc” che è considerato,
a ragione, uno dei trekking più belli del mondo. La sera
nel rifugio è stata splendida: l’ospitalità di Mara e dei suoi
ragazzi, come sempre, ineccepibile, e la cucina deliziosa.
Dopo cena, seduti vicino alla grande stufa di maiolica che
troneggia nella sala grande del Bonatti, abbiamo suonato
per gli ospiti del rifugio. Più tardi, nel Vallone di Malatrà
dove avevamo montato il nostro piccolo attendamento,
la luna e le stelle erano meravigliose come raramente
capita di vedere nella vita. Ci siamo goduti quello
spettacolo. Come obbedendo a un segnale, in un attimo
in cui il silenzio della montagna pareva irreale, il nostro
percussionista scozzese Ricky ha intonato, con suo
fratello e suo nipote, “Where the times goes”. Si tratta
di una canzone meravigliosa dei Fairport Convention,
cantata nella versione originale dalla mitica Sandy Danny,
ma, credetemi, non ho mai sentito una versione così bella
come quella che i nostri tre amici scozzesi cantarono
quella notte per noi. All’unisono, con le loro voci
senza tempo, torbate come il whiskey della loro terra,
intonarono “And who knows... where the times... goes...”.
Alberto Visconti
Da ascoltare
Come una festa
“Era come una festa / mi girava la
testa e la lingua parlava da sola /
e sembrava di fuoco / nella stanza
i poeti perplessi restavano lì / con
gli sguardi aggrottati e il sottile
sospetto di essere stati beffati /
Son rimasti di stucco coi bicchieri
a mezz’aria / si sono proprio
arrabbiati / però li avevo incantati
/ per un attimo almeno li avevo
incantati”.
Clicca qui per vedere il video
e ascoltare il brano!
La Val Ferret si offre alla vista come una dolce distesa
verde, solcata dalla Dora di Ferret, che si affaccia sui
ghiacciai dalle sfumature pastello. Questa splendida
valle si stende ai piedi del Monte Bianco ed è la porta
di Courmayeur verso la Svizzera. Rifugi, baite e piccoli
borghi rappresentano al meglio la storia e i ricordi
di questi luoghi incantati. Raggiungibile in estate con
comode navette, è un punto di riferimento per gli amanti
dello sport all’aria aperta. Si può scegliere di rilassarsi
immersi nella natura, sulle sponde della Dora di Ferret,
o di passeggiare da Planpincieux a Lavachey.
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di Planpincieux offre
proposte di ogni genere, dalle
lezioni per i principianti al
cosiddetto “battesimo della
sella”, fino a percorsi più
impegnativi per gli esperti.
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come un piccolo pr
emio, un regalo da
cogliere al volo e da
assaporare mentre
si passeggia: una fra
golina di bosco, un
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profumato, un lam
pone succoso. La Va
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Ferret è
ricca di queste sorp
rese, basta aprire be
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ed essere pronti a
scorgere, nel verd
e, i colori
brillanti dei piccoli
frutti. A volte si tro
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del sentiero, altre
volte bisogna inoltr
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più nei boschi. Non
sorprende il fatto
che i frutti
di bosco siano al ce
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te locali,
soprattutto nell’am
bito dei dolci: acco
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pagnano
panne cotte, torte,
gelati, millefoglie, m
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formaggi e piatti a
base di carne. Uno
dei modi
migliori per gustar
e queste dolci sorp
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se della
natura è preparare
una gustosa marm
ellata oppure
al naturale con la “b
rossa” …
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Il
Golf Club Courmayeur
et Grandes Jorasses
è sede di prestigiose gare
a livello internazionale.
Il complesso, aperto da
giugno ad ottobre, è dotato
di un campo a nove buche
su un percorso di 2.690
metri con doppie partenze,
driving range, pitching green,
putting green. Dispone
di una club-house con
spogliatoi, bar, ristorante,
buvette, deposito sacche e
pro-shop.
EVE NTO TOR DES GEA NTS
Dal
7 al 14 settembre
2014 parte la grande
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avventura del Tor des Géants ,
l’endurance trail più duro e
difficile del mondo, giunto alla
quinta edizione. Si tratta di un
anello di 330 km, con 24.000
metri di dislivello positivo, che
abbraccia l’intera Valle d’Aosta.
Courmayeur ogni anno ha
l’onore di accogliere la partenza
e l’arrivo dei partecipanti,
700 atleti provenienti dai
cinque continenti, che hanno
una settimana di tempo per
concludere la gara. Il percorso
segue il tracciato delle due
Alte Vie valdostane, quindi i
trailer attraversano anche le
due splendide vallate laterali di
Courmayeur : la Val Ferret e la
Val Veny. In dirittura di arrivo,
superato il Col del Malatrà, uno
dei passaggi critici della gara,
gli atleti raggiungono prima il
Bonatti (uno dei punti ristoro
della gara) e poi il Bertone
(punto acqua). Davanti a loro,
il massiccio del Monte Bianco
in tutta la sua magnificenza,
tra pareti verticali e ghiacciai.
Arrivati ai due rifugi, gli atleti
sono accolti e rifocillati,
in attesa di ripartire per
Courmayeur, ambito traguardo
della loro avventura.
Val Veny
L’Orage ha un rapporto speciale con la Val
Veny, che è la vallata più aspra e selvaggia di Courmayeur,
e forse più misteriosa e carica di magia. Non credo
sia un caso se, proprio nel suo cuore, nel bosco del
Peuterey, si svolga Celtica, il grande festival di musica,
danze e cultura celtica che ormai da tanti anni porta a
Courmayeur appassionati da tutto il mondo. In Val Veny
abbiamo girato il nostro ultimo videoclip, dal titolo
“A Loreley”, abbinato all’omonima canzone che potete
trovare nel nostro ultimo album. La zona che abbiamo
scelto è stata quella che si trova proprio in fondo alla
Valle, intorno al Lago Combal e ai laghetti del Miage.
Abbiamo girato il video a settembre, e in quella stagione
la Val Veny è un trionfo di colori, che vanno dal verde
abbagliante dell’acqua del lago al rosso degli alberi.
è stato incredibile, dovunque puntassimo la telecamera
inquadravamo scorci stupendi.Vi consiglio di cercare
su YouTube il videoclip ma, soprattutto, di farvi un giro al
Combal a settembre! Là troverete la Cabane du Cobal,
un antico ristoro da poco ristrutturato, dove la qualità
del cibo è tale che, insieme al paesaggio, vale davvero la
passeggiata. E poi è il punto di partenza per molte altre
passeggiate, come quella che porta al rifugio Elisabetta,
una delle vere “classiche” dell’estate a Courmayeur.
Scendendo, verso sera, potreste fare come abbiamo
fatto noi, invece di arrivare fino in centro, potete salire
la stradina che dalla valle principale vi porta al Pré de
Pascal, un luogo magico abbarbicato su una “spalla” del
Mont Chétif. Da lì si gode di una splendida vista sul
massiccio del Bianco e sui suoi ghiacciai. Qui si possono
mangiare funghi veramente speciali, anche se, a dirla
tutta, la cosa che noi ricordiamo meglio è il génépy!
Alberto Visconti
Da ascoltare
A Loreley
Lungo il fiume che taglia il
confine francese/ tra le valli
più belle, le pianure più estese
/ esisteva un villaggio che
adesso è memoria / ed è qui che
incomincia questa mia storia.
Clicca qui per vedere il video
e ascoltare il brano!
Una vallata incontaminata e ricca di fascino, decantata
perfino da Giosuè Carducci: la Val Veny, si estende da
Entrèves fino al Col de la Seigne, al confine con la
Francia, e offre uno scorcio naturale sul Monte Bianco,
sui ghiacciai della Brenva e del Miage e su alcune delle
più spettacolari cime del massiccio: l’Aiguille Noire du
Peuterey, le Dames Anglaises, l’Aiguilles des Glaciers.
D’estate è il luogo ideale per passeggiate suggestive, a
piedi o in mountain bike. Questa vallata, più selvaggia
della sua speculare, la Val Ferret, custodisce molti tesori
naturali e geologici, da conoscere con calma, nel silenzio
della natura incontaminata.
T R E K K IN G
le belle escursioni
che si possono
e si può
fare in Val Veny: da La Visaill
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raggiungere in due ore il rifu
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dislivello di circa 500 mt. Par
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ria, teatro
militari, un luogo ricco di sto
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passaggio strategico per l’es
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conflitto
italiano durante il secondo
minato dalla
mondiale. Il paesaggio è do
Pyramides
sagoma inconfondibile delle
calcare
Calcaires, un’isola di puro
i, vicino
che spicca nel panorama. Qu
trova la
al confine con la Francia, si
dazione
Casermetta, gestita da Fon
aperta al
Montagna sicura, d’estate
oratori, corsi
pubblico, al quale offre lab
ino. Il luogo
e seminari sul paesaggio alp
meraviglie
ideale in cui avvicinarsi alle
faunistiche
naturalistiche, geologiche e
della vallata.
PA SSE G G I AT E
La
Val Veny è l’ideale per bre
vi
passeggiate da assaporar
e
con un approccio slow e
rigenerante.
Itinerario imperdibile è
quello che porta
da La Visaille alla spettaco
lare morena
del ghiacciaio del Miage,
che ospita
alcuni laghetti glaciali dal
le acque color
turchese. Da non perdere
la visita al
santuario Notre-Dame
de la Guérison,
luogo dove tradizionalm
ente si offrivano
ex voto per ringraziare
la Vergine Maria
della protezione offerta
durante i
tentativi di risalita del Mo
nte Bianco o
l’attraversamento dei val
ichi.
FER RATE
Per
MTB
re il
Rifugio Elisabetta può prende
nhill
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via una splendida discesa
io
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nel cuore della Val Veny, toccan
il Lago del Miage.
do
ran
sfio
e
al
mb
d’acqua del Co
te, ma impegnativo,
Un altro percorso interessan
a, seguendo, da
è quello che porta alla Zerott
la Val Veny.
Courmayeur, le indicazioni per
Dal
sperimentare un livello di difficoltà
intermedio tra le escursioni e
l’alpinismo ci si può mettere alla prova sulle
vie e i sentieri ferrati, attrezzati con cavi metallici,
scalette, passerelle di legno e ponti sospesi. Tra
questi ci sono i sentieri attrezzati del Mont de
la Brenva, le vie ferrate al bivacco Borelli e al
rifugio Monzino, la via ferrata del Bicentenario
al Mont Chétif.
EV ENTO C ELT I C A
Nella
GO UR ME T
GÉ NÉ PY
Tra
le morene, a quote
prossime a quelle dei
ghiacciai perenni, nell’ambiente
incontaminato della Val Veny,
crescono spontaneamente le
varietà di génépy utilizzate per
l’omonimo celebre e profumato
liquore alpino, dal sapore
deciso e dalle note proprietà
terapeutiche. Un elisir balsamico
che si ottiene facendo macerare
in alcool, per diversi giorni, le
piantine raccolte e selezionate
con pazienza ed essiccate
al sole. Ottimo digestivo, si
accompagna perfettamente
alla cucina locale.
piana del
Peuterey,
vicino all’omonimo villaggio,
si trova un bosco “fatato”:
la facilità di accesso e il
terreno pianeggiante ne
fanno una meta ideale per
tranquille passeggiate. Tutti
gli anni qui si svolge Celtica,
festival internazionale di
arte, cultura e musica celtica.
La manifestazione, creata
nel 1997 dall’associazione
Clan Grande Orsa, offre un
fitto programma di concerti,
spettacoli, animazioni, attività,
conferenze, laboratori e un
mercatino artigianale. Artisti
da ogni parte del mondo si
danno appuntamento qui: per
tre giorni, dall’alba a notte
fonda, nel bosco, si accende la
magia di una grande kermesse
popolata di bardi, druidi,
scozzesi in kilt, arcieri e altre
figure appartenenti alla storia
o al mito. Il motto di Celtica è
“Qui non ci sono estranei, solo
amici che non abbiamo ancora
incontrato”. Appuntamento dal
3 al 6 luglio 2014.
Checrouit
Nell’ambito della nostra
collaborazione con il Comune di Courmayeur, ci capita
di suonare in situazioni piuttosto distanti da quelle
abituali, da sala da concerto. Un giorno di agosto
dell’anno scorso, per esempio, è squillato il telefono:
erano gli amici di Courmayeur, con una richiesta
sorprendente: “Ragazzi abbiamo un gruppo di blogger
del Blog Tour #scopricourmayeur qui con noi, perché
non venite su a suonare? Vi abbiamo lasciato dei biglietti
alla partenza dell’ovovia di Dolonne”. Era abbastanza
buffo ritrovarsi in un abitacolo dove di solito si entra
armati di sci e scarponi con i nostri strumenti al seguito,
così abbiamo deciso di testarli. è stata una vera sorpresa,
l’acustica nell’ovovia che da Dolonne porta a Checrouit
è veramente ottima, e così abbiamo cantato e suonato
un paio di canzoni prima di arrivare al Plan Checrouit.
Una volta sfoderati gli strumenti dalle loro custodie è
sempre un dispiacere rimetterli dentro, quindi abbiamo
continuato a suonare lungo la breve passeggiata
che dall’arrivo della funivia porta alla partenza della
seggiovia della Maison Vieille, e poi, visto che non
sta bene abbandonare una canzone a metà, abbiamo
continuato anche durante il tragitto in seggiovia! Una
volta scesi dalla seggiovia abbiamo proseguito a piedi
per qualche centinaio di metri, fino al Rifugio Maison
Vieille, dove i blogger e i nostri amici avevano stampato
in faccia il sorriso tipico di chi ha appena terminato
un pranzo eccezionale. Noi ci siamo aggiunti in tempo
per prendere il dolce, e ricordo ancora benissimo di
aver gustato la migliore crostata ai frutti di bosco della
mia vita. Più tardi, accarezzati dal sole tiepido della fine
di agosto, seduti nel prato davanti al rifugio, abbiamo
suonato per gli ospiti. Alle loro spalle, le montagne
sembravano una corona immensa.
Alberto Visconti
Da ascoltare
Mi manda in aria
“Lascia quest’amore ballare te
la stringi addosso la libertà / E
questa sera appuntamento / Che
ti tocco le caviglie / Che la strada
ci accompagna / E ci mostra
meraviglie / Più grandi dei tuoi
occhi”.
Clicca qui per vedere il video
e ascoltare il brano!
Ogni anno, in estate, l’area di Checrouit si
trasforma da regno dello sci a paradiso verde, una
lunga distesa dove fare trekking, prendere il sole
o fermarsi per un semplice pic-nic. Tra sentieri,
laghi, prati in fiore, è un altopiano da cui si gode
di una delle più belle viste sul Monte Bianco. Da
luglio a settembre, a Dolonne, parte la telecabina
che collega la frazione con il comprensorio di Plan
Checrouit, servito dalla Courmayeur Mont Blanc
Funivie. Numerosi ristoranti offrono la possibilità
di una sosta golosa, per rinfrescarsi con una bibita
fresca, un aperitivo o per godere dei piaceri della
tavola scegliendo tra le tante specialità culinarie
della montagna, a base di prodotti del territorio e
ricette tramandate di generazione in generazione.
Gli amanti del trekking possono esplorare i
numerosi sentieri percorribili: da qui passano l’Alta
Via n. 2 e il Tour du Mont Blanc, che attraverso
Col Checrouit raggiungono il lago Checrouit.
PISC INA
La
piscina del Plan Checrouit è la
piscina riscaldata più alta d’Europa.
è un’emozione speciale tuffarsi al cospetto
delle vette, a Plan Checrouit, a 1.700 metri di
altitudine. La piscina, immersa nel verde, è aperta
dal 12 luglio al 24 agosto, ed è molto apprezzata
per la temperatura dell’acqua, costantemente tra
i 28 e i 32 gradi. Un particolare che favorisce il
pieno rilassamento, mentre lo sguardo abbraccia
il paesaggio. La vasca, lunga 18 metri e profonda
1,60 metri, è attorniata da sauna, solarium, servizi
e bar. L’ideale per un pomeriggio in famiglia o
con gli amici. La piscina si può raggiungere a
piedi, salendo da Dolonne (1h), oppure con la
telecabina delle Courmayeur Mont Blanc Funivie,
che parte dal centro del paese.
MTB
i sentieri del Tour
sella a una bicicletta
no scoprire ad
du Mont Blanc si posso
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apprezzando però tu
un ritmo accelerato,
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telecabina di Dolonne
le mountain bike.
In
TR EKK ING
Il
Rifugio Maison Vieille, tappa del Tour du
Mont Blanc, si può raggiungere da Dolonne,
in circa 2 ore, dal Pré de Pascal, in Val Veny, in
circa 45 minuti, oppure dal rifugio Monte Bianco,
sempre in Val Veny, in circa 30 minuti. Dalla Maison
Vieille si può arrivare, in un’ora di cammino
molto panoramico, al lago Checrouit. Un’altra
escursione, più impegnativa, porta alla vetta del
Mont Chétif, ed eventualmente si può decidere
di scendere dall’altro versante, attraverso la via
ferrata che porta verso Courmayeur, al borgo
di Entrelevie, vicino a Dolonne.
MB
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Ultra-Trail du Mont-Blanc
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partenza è il 29 agosto, a Ch
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2.300 atleti provenienti da
Ogni
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mondo attraverseranno il
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con l’Italia in notturna, sup
a fianco
Col de la Seigne, passando
ngendo il
del lago Checrouit, e raggiu
l’occasione
rifugio Maison Vieille. Sarà
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per fare il tifo, applaudendo
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che percorreranno questi
scorsa
mattina, dopo una notte tra
a breve
correndo in montagna. Un
nuovo in
pausa, e gli atleti saranno di
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movimento, verso Courmaye
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attraverso la Val Ferret, arr
e in Francia
in Svizzera, per poi tornar
amonix.
e tagliare il traguardo a Ch
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, in
da Courmayeur, il 27 agosto
corridori
piazza Brocherel. All’alba i
no fino
lasceranno il paese e saliran
passare
al Rifugio Maison Vieille, per
gara a
in Francia e concludere la
sto alle ore
Chamonix. Venerdì 29 ago
Brocheler,
9.00 da Courmayeur, piazza
correnti
partiranno invece i 1.800 con
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della CCC , corsa in monta
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Monte
internazionale del giro del
Bianco.
GOUR MET GRIGL IATE LOSE
Ci
vogliono pazienza ed esperienza
per cuocere del cibo sulle lose,
larghe lastre di pietra sottili come scag
lie.
Utilizzate ancora oggi in tutta la Valle
d’Aosta sui tetti delle case, al posto
delle
tegole, le lose un tempo funzionavano
anche come originalissimo barbecue
, al
posto delle griglie elettriche. Una trad
izione
legata al mondo pastorale, mantenuta
viva dal gestore della Maison Vieille,
che
ancora cuoce carni e verdure con que
sto
sistema. Le lose conferiscono un sapo
re
e un profumo particolari a carni, pole
nta
e verdure, da gustare sulla panoram
ica
terrazza del rifugio, davanti al Monte
Bianco.
Centro Storico e Borghi
Il concerto
estivo al Jardin de
l’Ange ormai è per noi una tradizione, da molti anni
suoniamo qui tutte le estati, trovando ad accoglierci
un pubblico ogni volta più numeroso e caloroso. Forse
vogliamo tanto bene a questa location perché ci ha
accolto prima ancora che fossimo L’Orage. Qualche
giorno fa, navigando su YouTube, ho scovato un video
di qualche anno fa in cui io, Rémy e Vincent suoniamo
La Teoria del Veggente proprio al Jardin de l’Ange. Era
l’estate del 2008, e da allora sono successe moltissime
cose. All’epoca però avevo appena scritto la canzone, e
la suonavo con gli amici con cui da qualche mese stavo
provando a costituire una band. Sono passati 6 anni, e
quella stessa canzone l’ha cantata Francesco De Gregori
insieme al gruppo che siamo riusciti a creare, e con cui
abbiamo già percorso tanti chilometri e registrato tre
dischi. Riguardando quel filmato ho trovato un’alchimia
e una freschezza particolari, e spero con tutto il cuore
che non se ne siano andate. Ecco, se tra noi la magia
non è cambiata, e non è cambiato neppure il Jardin
de l’Ange, forse potremmo provare a ripetere
l’esperienza la prossima estate!
Mi piacerebbe, perché nel centro di Courmayeur
si respira un’aria tutta particolare, è un posto dove
sembra che coesistano varie epoche. Puoi quasi sentire
l’atmosfera della montagna selvaggia e misteriosa
dell’800 e dei primi del ‘900. Puoi percepire quanto
di eroico ci sia stato nella Storia dell’Alpinismo,
mettendo piede nel Museo Alpino Duca degli Abruzzi,
presso la sede della Società delle Guide. Io poi avverto
moltissimo gli anni ‘60 e ‘70, un’epoca forse più
spensierata di oggi, di cui ho tanto sentito raccontare
passeggiando, per esempio, in Via delle Volpi, o nella
strada del Pussey: vedo queste case fantastiche, e
mi domando quante storie si siano svolte al loro interno,
dietro le persiane di legno, i giardini, i balconcini.
Alberto Visconti
Da ascoltare
La Teoria
del Veggente
“Io conosco una condizione
dell’anima che si rivela efficace
nella produzione dell’arte / Come
una legge dinamica più sicura di
altre / con precisione di formula
alchemica / con l’evidenza di un
pugno e la grana del sogno / io
conosco una condizione dell’anima
che mi fa essere un altro”.
Clicca qui per vedere il video
e ascoltare il brano!
Il cuore di Courmayeur è il suo centro storico
pedonale. Passeggiando nelle strade del borgo,
si possono notare facilmente le tracce del suo
passato antico e recente: dalla Casa delle Guide,
un edificio molto particolare, che racchiude la
storia della più antica Società delle Guide Alpine
d’Italia, la seconda al mondo dopo quella di
Chamonix, alla chiesa di San Pantaleone, uno dei
simboli di Courmayeur, dove una targa ricorda
la visita dei principi di casa Savoia Umberto e
Maria José, che nel 1930 vennero qui in viaggio di
nozze. Courmayeur ha tante anime: borgo alpino
ricco di autenticità e tradizione, centro glamour
e accogliente, meta turistica blasonata. Il salotto
culturale di Courmayeur è il Jardin de l’Ange, che si
affaccia sull’omonima piazzetta, un balcone naturale
con vista sulla corona delle montagne. Il palco del
Jardin de l’Ange ha accolto, negli anni, esponenti di
spicco del mondo della cultura, della politica, del
giornalismo e del mondo della montagna.
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V IA R O
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, dove scoprire la
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genuinità della cu
Le
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La
Casa delle Guide, sede del
Museo Alpino Duca degli
Abruzzi in piazza Abbé Henry, è il
posto più caratteristico e denso
di storia, ricordi, cimeli d’imprese
epiche di Courmayeur. Strutturato
su tre piani, raccoglie testimonianze
sorprendenti, come la slitta utilizzat
a
per la spedizione al Polo Nord del 190
0
e l’autentico bivacco del Fréboudze,
rimontato all’interno del museo. La
mostra temporanea “Bivacchi e rifug
i
delle Alpi”, visitabile presso il museo
da giugno a settembre, rende omaggio
a chi realizza e conserva in buono
stato questi avamposti d’alta montagn
a,
offrendo un servizio indispensabile ad
alpinisti e scalatori.
BORGH I
Il
paese è circondato
da numerose frazioni
legate al patrimonio di storie,
tradizioni e leggende locali,
e che si caratterizzano per
lo stile architettonico delle
abitazioni, tutte di legno e
pietra: La Saxe, Dolonne, La
Palud e Entrèves, dove in
estate si svolge il caratteristico
mercatino d’antiquariato di
Santa Margherita.
Dolonne si possono
ammirare, un antico
lavatoio a quattro vasche,
la casaforte Glorianda,
il caseificio, la scuola del
villaggio e il vecchio forno.
Qui ha sede il Courmayeur
Forum Sport Center, e da qui
parte la telecabina per Plan
Checrouit. Entrèves, punto
A
d’incontro tra la Val Veny e la
Val Ferret, conserva la casaforte
trecentesca della famiglia
Passerin d’Entrèves, con l’antica
scuderia e la cappella. La Palud
si caratterizza per il grappolo
di case tipiche che abbraccia
l’antica cappella locale. Tra gli
edifici storici, un bel fienile
in legno, molto antico e
particolare. Da questa frazione
parte la Funivia Monte Bianco.
A La Saxe infine si trovavano i
primi bagni termali che hanno
reso Courmayeur famosa nel
XVIII secolo. Si possono visitare
l’antico forno di villaggio ancora
utilizzato in occasioni speciali,
e una piccola cappella eretta
nel 1617, intitolata ai Santi
Leonardo, Michele e Anna.
GOURME T
Aperta
nel 1968, la
bottega dei
ayeur, è
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Fratelli Panizzi,
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o accompagnato da
meditazione.
EVENTI
Ogni
estate, dal 2011, scrittori,
giornalisti, reporter di viaggio,
personalità intraprendenti e avventurose
convergono a Courmayeur in occasione
del Festival delle Nuove Vie, pronti a dare
vita a una kermesse eccezionale. Il nome
suggerisce, più che un tema, un approccio alla
vita: quello di chi abbandona i sentieri battuti
per avventurarsi oltre, con intraprendenza,
coraggio e immaginazione. Le scorse tre
edizioni del Festival delle Nuove Vie hanno
portato a Courmayeur personaggi del calibro
di Alessandro Baricco, Umberto Veronesi,
Beppe Severgnini, Elsa Fornero, Paola Turci,
Federico Rampini, Angelo Gaja, Marc Batard,
Silvio Mondinelli,Veronica Pivetti, Federico
Grom e molti altri. L’edizione 2014 promette
di essere altrettanto vivace e ricca di spunti:
per tre giorni gli ospiti presenteranno libri,
idee e avventure, piccole e grandi rivoluzioni
che hanno aperto uno spiraglio verso il
futuro. Un firmamento di stelle della cultura,
dell’imprenditoria, dello sport e della politica
che testimonia la capacità di Courmayeur di
porsi come luogo di sintesi e di rielaborazione
della contemporaneità.
Festival delle Nuove Vie non è che una
delle manifestazioni che compongono
il programma di eventi Mont Blanc Mania:
la rassegna prende spunto dalla frenesia
che colse gli inglesi a metà dell’Ottocento,
quando, grazie ai resoconti del viaggiatore
Albert Smith, scoprirono improvvisamente
Il
la passione per il Monte Bianco, che divenne
una vera e propria mania oltremanica. La
montagna, le sue sfide, i suoi misteri saranno al
centro del ciclo di incontri Passione Verticale,
che accoglierà sul palco del Jardin de l’Ange i
grandi interpreti dell’alpinismo. Ad arricchire
il capitolo musicale della Mont Blanc Mania
ci sono il Festival Internazionale Organistico,
con artisti di fama mondiale, Zephyr, il festival
internazionale di musica da camera e la
rassegna “Le Son de l’Ange” ciclo di concerti
dedicati alla musica tradizionale rivisitata e
non solo. Non mancano gli appuntamenti
tradizionali, vissuti con originalità e autenticità:
tra questi, la festa patronale di San Pantaleone,
con il suo street party musicale, che invade
le strade del centro. Sul finire dell’estate
torna invece Lo Matsòn, la tradizionale fiera
enogastronomica che trasforma le vie del
borgo di Courmayeur in un colorato mercato
all’aperto ed esalta sapori e profumi dei
prodotti tipici del territorio.
si apre e si chiude
con il Fura Totte,
la manifestazione dei commercianti di
Courmayeur, che scendono in strada per
due giorni di offerte, assaggi e iniziative
promozionali, accompagnati da musica e
animazione itineranti.
L’estate
Agenda estate 2014
Shopping e lifestyle
Fura Totte 31 maggio e 1-2 giugno
Musica
Festival Internazionale Organistico della Valle d’Aosta
luglio e agosto
Musica
Zephyr Music Fest
1-21 luglio
Musica Celtica
3-6 luglio
Sport
Courmayeur in Danza
4-12 luglio
Sport
Gran Trail Courmayeur
12-13 luglio
Sport
La Mont Blanc - Granfondo
20 luglio
Tradizione
Festa Patronale di San Benedetto a Dolonne
12 luglio
Tradizione
Festa Patronale di San Pantaleone a Courmayeur
27 luglio
Tradizione
Festa Patronale di Santa Margherita ad Entrèves
19 luglio
Antiquariato
Fiera di Santa Margherita ad Entrèves
28 luglio e 4-11-18-25 agosto
Cultura
Festival delle Nuove Vie
21-23 agosto
Tradizione Festa Patronale Lé Vercuino al Villair 2 agosto
Tradizione Ferragosto - Festa delle Guide Alpine di Courmayeur
15 agosto
Tradizione
Festa Patronale di la Saxe
23 agosto
Sport e Territorio
The North Face® Ultra-Trail du Mont Blanc®
25-31 agosto
Enogastronomia
Lo Matsòn
6 settembre
Sport
Tor des Géants®
7-14 settembre
Shopping e lifestyle
Fura Totte
20-21 settembre
Sport e lifestyle
Arrancabirra®
4 ottobre
Sport
Arranchina 5 ottobre
Cultura
Mostra “Bivacchi e rifugi delle Alpi”
presso il Museo Alpino Duca degli Abruzzi
giugno-settembre
®
A te che scopri Courmayeur per la prima volta, a
te che scopri i suoi boschi, le sue montagne e tutte le
avventure che vi ci si nascondono.
A te che a Courmayeur ci torni, che riscopri i prati dove
hai giocato bambino, che magari negli stessi prati porti a
giocare i tuoi di bambini.
A te che sei capace a sognare guardando una montagna
o, di notte, le stelle del cielo...
Che queste pagine siano la tua mappa del tesoro, il tuo
asso nella manica, il tuo biglietto omaggio. Compagne
di viaggio, consiglio di un amico fidato, bicchiere di vino
alzato a brindare alla vita e alla natura.
Che insieme alla nostra musica ti siano d’aiuto per
godere di tanta meraviglia.
Alberto Visconti
Immagini a cura di Davide Lantermoz, Gughi Fassino, Ines Papert, Foto Lanzeni
La cartella stampa, i comunicati e le immagini dell’estate 2014
sono disponibili nell’area press di www.courmayeurmontblanc.it
Ufficio Stampa Omnia Relations
T + 39 051 6939166 - M + 39 3933505269 - www.omniarelations.com
Responsabile ufficio stampa: Alessandra Iozzia - T + 39 333 3835185 - [email protected]
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