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NELLE PAGINE SICILIANE ESPLODE LA GIOIA DEL CATANIA E LA RABBIA DEL PALERMO
www.gazzetta.it lunedì 27 febbraio 2012 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 ­ TEL. 0262821 ­ REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 ­ TEL. 06688281
POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. ­ D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 116 ­ Numero
numero 49
Anno
LA CORSA SCUDETTO CONTINUANO LE POLEMICHE DOPO IL BIG MATCH
leOpinioni
a pagina 24
Milan­Juve: è guerra
Una bufera su Buffon
SERVE PIU’ SERENITA’
di UMBERTO ZAPELLONI
GIGI SCACCIA LE PAROLE
E la rissa prosegue a colpi di nuove immagini televisive
Romagnoli, la svista costa la carriera. Tagliavento a riposo
BOCCI, CENITI, GALDI, GRAZIANO, LAUDISA, LICARI, OLIVERO, PASOTTO DA PAG. 8 A 13
di LUIGI GARLANDO
NESSUNO SCANDALO
3 Il gol fantasma di Muntari
di BEPPE BERGOMI
SUPER NAPOLI
CON LAVEZZI
RIVEDE IL 3° POSTO
IL POCHO
AFFONDA
RANIERI
UDINESE E LAZIO
Di Natale torna e segna
Reja vince: «Ora resto»
CALAMAI, TOSI, ZANARINI, PALOMBO, CIERI, STOPPINI PAG. 19­21
NAZIONALE
Prandelli chiama Borini
Balo e Osvaldo a casa
VERNAZZA A PAGINA 15
Serie A / 25ª GIORNATA
CECERE, ELEFANTE, MALFITANO, SCHIANCHI, TAIDELLI DA PAG. 2 A PAG. 7
PARTITE
Sabato
G E N OA ­ PA R M A
MILAN­JUVENTUS
Ieri
ATALANTA­ROMA
BOLOGNA­UDINESE
CAGLIARI­LECCE
CATANIA­NOVARA
CHIEVO­CESENA
LAZIO­FIORENTINA
NAPOLI­INTER
SIENA­PALERMO
ilCommento
LE HA PROVATE TUTTE
di ALBERTO CERRUTI
L’orgoglio non basta. L’Inter, che si era illusa di avvicinarsi a Juve e Milan con 7 vittorie consecutive, continua
la sua via crucis nella stazione di Napoli, dove perde la
quinta partita di fila, settima nelle ultime otto.
3 Lavezzi e Cavani in festa
SCI AL 2° SUCCESSO STAGIONALE
Biaggi dà spettacolo:
«La vittoria più bella
con l’Aprilia perfetta»
Blardone raddoppia:
un gigante anche
sulla neve marcia
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Buffon: «Non ho visto, ma
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Un caso De Rossi
Fuori a Bergamo
e l’Atalanta vola
BIANCHI, CECCHINI, MACONI ALLE PAGINE 16­17
Quinta sconfitta consecutiva per l’Inter
che mai aveva perso 11 volte nelle
prime 25 partite. Il tecnico nerazzurro:
«Mi confermo al 100%, non ho colpe».
Moratti si prende una notte di riflessione
L’ARTICOLO A PAGINA 5
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2 ­2
1­1
4­1
1­3
1­2
3­1
1­0
1­0
1­0
4­1
CLASSIFICA
MILAN
51
JUVENTUS* 50
UDINESE 45
LAZIO
45
NAPOLI
40
ROMA
38
INTER
36
PALERMO 34
CATANIA* 33
CHIEVO
33
ATALANTA** 31
CAGLIARI 31
GENOA
31
PARMA* 29
FIORENTINA* 28
BOLOGNA* 28
SIENA
26
LECCE
24
NOVARA
17
CESENA* 16
* Una partita in meno
** 6 punti di penalizzazione
ESTERO
Tacco Ronaldo gol mai visto
Messi mette k.o. Simeone
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2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
SERIE A 25a GIORNATA
NAPOLI
1
INTER
1
0
(3-4-2-1)
De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro,
Aronica; Maggio, Inler, Gargano, Zuniga;
Dzemaili (dal 44’ s.t. Dossena), Lavezzi
(dal 37’ s.t. Britos); Cavani.
(4-3-1-2)
Julio Cesar; Faraoni, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Stankovic (dal 21’ s.t. Poli), Cambiasso; Sneijder (dal 1’ s.t. Cordoba); Milito, Forlan (dal 1’ s.t. Pazzini).
PANCHINA Rosati, Fernandez, Grava,
Pandev, Vargas.
PANCHINA Castellazzi, Palombo, Obi, Zarate.
ALLENATORE Mazzarri.
ALLENATORE Ranieri.
ESPULSI Aronica al 34’ s.t. per gioco scorretto.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Gargano per gioco scorretto.
AMMONITI Nagatomo, Milito, Cordoba,
Faraoni e Poli per gioco scorretto.
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORE Lavezzi (N) al 14’ s.t.
ARBITRO Bergonzi di Genova.
NOTE spettatori 41.034, incasso di 1.111.150 euro. In fuorigioco 0-0. Angoli 11-0. Recuperi: p.t. 0’,
s.t. 3’.
POSSESSO PALLA
NAPOLI 49%
PASSAGGI POSITIVI
INTER 51%
TIRI IN PORTA
IIII
NAPOLI 4
NAPOLI 77%
INTER 76%
TIRI FUORI
I IIIIII
INTER 1
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO
25’ Gran botta di Dzemaili dalla distanza, vola
Julio Cesar a deviare in angolo.
29’ Cavani di testa a lato, una punizione di Inler.
31’ Julio Cesar esce di testa fuori area a
precedere Gargano.
43’ Punizione di Sneijder dai 20 metri di poco
fuori.
NAPOLI 6
IIII
INTER 4
SECONDO TEMPO
7’ Maggio stacca di testa da pochi metri: fuori.
c GOL! 14’ Percussione di Dzemaili che serve a
sinistra Lavezzi: diagonale all’angolino.
19’ Dzemaili da fuori: Julio Cesar devia in tuffo.
26’ Maggio in area in torsione sfiora il palo.
43’ Cross teso di Nagatomo, a centro area
Pazzini, solo, manda fuori di testa.
NAPOLI, SPALLATA A
Lavezzi-gol: il tecnico vacilla
Inter, mai 11 k.o. in 25 gare
Vola invece la squadra di Mazzarri, che coglie la quarta vittoria consecutiva
Ennesima bocciatura per Sneijder e Forlan, sostituiti alla fine del primo tempo
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA CECERE
NAPOLI
Cucù... sette-te... Ecco lo
sberleffo del Pocho scugnizzo a
un’Inter che precipita nella bolgia dantesca del contrappasso:
sette vittorie l’avevano risollevata da quell’avvio-choc, e adesso la settima sconfitta in un mese, quinta di fila, la riporta sull’orlo del precipizio. Sono 11
k.o. su 25 partite di campionato: mai così tante nella storia
dell’Inter a questo punto del torneo (quelle del 1946-47 e
1947-48 incassarono l’undicesi-
ma sconfitta alla 26a). Napoli invece continua a cantare il suo
soldato innamorato: quarto
successo consecutivo, terzo su
tre contro l’Inter in questa stagione, con sei reti realizzate e
nessuna subita. Gli azzurri si sono confermati nettamente superiori pur in una serata in cui
hanno pagato (Cavani in particolare) gli sforzi della Champions. Ma a Mazzarri è bastato
un innesto rispetto al successo
sul Chelsea, Dzemaili, per animare la scena e meritarsi i tre
punti del rilancio verso quel terzo posto che un mese fa appariva come un miraggio. E che
adesso l’Inter ha perso totalmente di vista. Definitivamente, anche? Beh, in attesa delle
misure che Moratti vorrà prendere nelle prossime ore, la situazione appare compromessa e
non solo in classifica.
La tattica Ranieri ha aspettato
45’ minuti prima di riequilibrare la situazione tattica organizzando a spese di Sneijder e Forlan, parsi subito allo sbaraglio
in quanto totalmente scollegati
dal resto della squadra, un
3-5-2 improvvisato ma grosso
modo speculare al modulo di
Mazzarri. È questa la spia che
poi tanto tranquilla per l’allenatore questa vigilia non lo sia stata, al di là delle dichiarazioni
pubbliche, poiché il Napoli gioca sempre allo stesso modo e
quindi non era difficile prevedere che presentandosi con il rombo l’Inter avrebbe subìto l’inferiorità numerica in mezzo al
campo. Situazione che il Napoli ha sfruttato facendo possesso
palla e sfiancando i tre malcapitati senatori, Zanetti-Stankovic-Cambiasso, che in questo
momento oltre l’orgoglio e il
temperamento poco hanno da
spendere.
La superiorità Se nel primo tem-
po il Napoli non è riuscito a concretizzare questo controllo totale del territorio lo si deve a un
bel volo di Julio Cesar su staffilata di Dzemaili, alle chiusura
di Lucio-Samuel su Cavani e a
qualche imprecisione in rifinitura che ha coinvolto anche un Lavezzi comunque sempre insidioso. Facendo rientrare Dzemaili spesso e volentieri sulla linea mediana, Mazzarri poteva
contare su cinque uomini laddove Ranieri ne poteva opporre
spesso solo tre. Perché il giovane Faraoni (entrato in formazione in extremis per sostituire
Chivu) e un timido Nagatomo
non se la sentivano di uscire dal
guscio mentre Sneijder rientrava raramente e quando lo faceva veniva stritolato dal dinamismo di Inler e Gargano.
La chiave Insomma tanto Napo-
li, anche se poco concreto. Ma il
lavoro ai fianchi trova il suo raccolto dopo un’ora, grazie a una
percussione centrale di Dzemaili, che somiglia tanto a un’azione di rugby poiché si vedono
due nerazzurri, Stankovic e Lucio, tentare di opporsi al napoletano sul piano della forza fisica.
Ma senza risultato: travolti gli
ostacoli e giunto al limite, Dzemaili appoggia a sinistra per Lavezzi che di prima indovina l’angolo opposto. Un gran bel gol
giunto proprio quando l’Inter
sembrava più logica, meglio organizzata e perciò in grado perlomeno di portare a casa lo 0-0.
L’Inter Ma, attenzione, c’è una
bella differenza con l’amara beffa di Marsiglia. Qui i nerazzurri
non meritavano il pari — sebbene Pazzini nel finale (43’) lo abbia incredibilmente mancato
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LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
2
3
IL BOTTINO
DI RANIERI
ALL’INTER
GIOCATE
30
VITTORIE
15
PAREGGI
3
SCONFITTE
12
GOL FATTI
40
GOL SUBITI
37
1 Il gol-vittoria di Lavezzi, al quarto centro in
tre partite (Champions compresa): al 14’ della
ripresa l’argentino riceve l’assist di Dzemaili e
colpisce con un diagonale FOTOCUOMO
2 Ranieri incrocia Lavezzi col pallone tra le
mani: le due facce della serata di ieri ANSA
3 La delusione di Pazzini, che si è divorato
un’occasione d’oro nel finale, e di Poli INSIDE
A RANIERI
con un colpo di testa a botta sicura da pochi passi — per il nulla creato davanti. L’unico tiro
nello specchio è arrivato da lontano su punizione di Cambiasso decretata per un fallo di Aronica su Faraoni (che ha spedito
sul fondo un bel tiro al volo dal
limite all’ultimo minuto) abile
a rubar palla in zona minata e
perciò steso dal napoletano.
Inevitabile il rosso che ha animato gli ultimi minuti.
Il Napoli Ricordando, oltre alla
parata di Julio Cesar su Dzemaili, che Maggio ha spedito di poco a lato due colpi di testa da
posizione invidiabile, bisogna
concludere che gli azzurri sono
stati più pericolosi pur non giocando una gara strepitosa, giova ribadirlo. Ma c’era stato il
Chelsea a divorare tesori di
energie, ribadiamo pure questo. E così il Napoli spedisce il
suo messaggio a chi gli sta davanti: intendiamo lottare anche per il terzo posto. In attesa
di Stamford, e dopo Stamford:
of course.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la Moviola
di FRANCESCO CENITI
Aronica: è giusto il rosso
Bergonzi fa un figurone
Ossigeno puro. La buona direzione di
Bergonzi in una gara difficile e piena d’insidie
come quella del San Paolo, serve a ridare un po’
di tranquillità al gruppo degli arbitri e al
designatore Braschi. Il fischietto di Genova ha
interpretato bene la sfida, fischiando tutti i falli e
in questo non seguendo la «moda» di lasciar
correre molti contrasti che si sta rilevando un
pericoloso boomerang. L’arbitro fa capire subito
quale aria tira: ammonito Nagatomo, che sbaglia
l’anticipo su Maggio e poi lo trattiene. Cartellino
anche per Gargano che stende Sneijder. Subito
dopo si accende una mischia, ma Bergonzi riesce
a controllarla. Altro giallo, questa volta per Milito
duro su Cannavaro.
Nella ripresa ennesimo fallo di Cordoba su
Cavani: arriva l’ammonizione. Stessa sorte per
Faraoni (affossato Zuniga). Al 32’ gol annullato al
Napoli per un fuorigioco di Campagnaro. Al 34’
espulso Aronica: decisione giusta, Faraoni gli
ruba la palla e sta per involarsi da solo verso la
porta. In pieno recupero resta qualche dubbio
per un contatto in area tra Zuniga e Pazzini.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
3
lacrisi
IL FUTURO DEL TECNICO
Cambiare o no?
Per Moratti
è l’ora della scelta
Il presidente, che aveva detto «proviamo ad andare
avanti», non vorrebbe cambiare. Una notte per riflettere.
Suggestione Zenga, Baresi e Stramaccioni traghettatori
K.O. DI FILA
5
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA ELEFANTE
NAPOLI
Forse la panchina di
Claudio Ranieri ieri ha esalato
l’ultimo scricchiolio su quel
doppio cambio deciso all’intervallo: come un segnale di resa,
e chissà che anche Moratti non
decida di arrendersi suo malgrado. All’evidenza e a un istinto trattenuto fino a oggi: quello dell’esonero. Quel «forse»
resta, perché il presidente, ancora alla vigilia della partita di
Napoli, considerava l’ipotesi
come extrema ratio: se avesse
visto una squadra che ha sbracato, ormai scollegata dall’allenatore. O se avesse visto che
l’allenatore non è più collegato con la missione che gli
aveva affidato a settembre.
Salto nel vuoto Ieri se-
ra a guardarlo così,
in piedi davanti alla
panchina, le braccia conserte, abbandonato a lunghi silenzi e
rare indicazioni, che
quasi si è sbracciato di
più Beppe Baresi, non
è sembrato l’allenatore che tanta fiducia dispensa a parole, professando un ottimismo di
cui non si è vista traccia
neanche nella partita di
ieri sera. Un coraggio di
certo non nascosto dietro quella doppia sostituzione dopo 45’: fuori Wesley Sneijder e Diego Forlan, quelli del salto di qualità diventato un salto
nel buio. O nel vuo-
Da sinistra, il tris di possibili sostituti di Ranieri: Walter Zenga, 51 anni,
Giuseppe Baresi, 54, e Andrea Stramaccioni, 35 LAPRESSE/REUTERS/MANCINI
to: calcistico, però. A Ranieri
l’Inter è scoppiata in mano,
dal loro ritorno: gli si è squagliata sotto gli occhi giorno dopo giorno, e non l’ha ritrovata
più. Dal Napoli al Napoli, un
mese esatto senza mai rivedere la luce: sette sconfitte nelle
ultime otto partite, cinque di
fila; 19 gol subiti in dieci partite, l’ultima vergine fu il derby
del 15 gennaio; sette delle ultime otto partite senza lo straccio di un gol. Il buio, solo buio.
Moratti davanti alla tv Su quegli
interruttori spenti come al solito, Ranieri ha provato a fare
«clic» con quell’ultima mossa:
fuori Sneijder e Forlan, come
a Roma gli capitò di mettere
fuori all’intervallo Totti e De
Rossi. Quel giorno Ranieri vinse un derby, ieri forse ha perso
l’Inter. Perché c’è modo e modo di perdere, e perdere male
non significa solo prendere
un’imbarcata come quella dell’Olimpico. Può significare anche perdere 1-0 arrendendosi
come una provinciale, attac-
candosi a un 3-5-2 condito di
rassegnazione, ad un calcio diventato quasi implorazione:
cerchiamo di non farci male, e
speriamo che non ce ne facciano. Moratti, davanti alla televisione, avrà avuto la stessa sensazione di manifesta inferiorità, di impotenza che non è nel
suo dna.
Le soluzioni Oggi tutto sembra
fatica, in questa Inter e di questa Inter. E ancora una volta
oggi Moratti affronterà la fatica che sperava di non dover fare: tradurre quel «proviamo a
vedere se andare avanti così»
di venerdì, scegliere se andare
avanti ancora o cambiare. I nomi, nel caso, sono i soliti. La
suggestione Walter Zenga, oppure la doppia soluzione interna: la coppia Baresi-Bernazzani, magari con Luis Figo al loro
fianco, oppure il tecnico della
Primavera, Andrea Stramaccioni. Vedi Napoli e poi chissà:
chi l’avrebbe detto un mese
fa?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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4
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
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LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
SERIE A 25a GIORNATA
le Pagelle
di ANDREA SCHIANCHI
NAPOLI MAGGIO MANDA IN
7
TILT OGNI RIVALE
7
h
Il migliore Lavezzi
7
Allenatore Mazzarri
Padrone del
campo
sempre,
non soffre
neppure in 10
Insiste sui soliti noti, quelli che
gli hanno regalato gioie contro il
Chelsea (tranne Dzemaili per
Hamsik), e ha ragione: i suoi
ragazzi hanno energie, idee
ed entusiasmo da vendere.
È imprendibile. Sgomma a
sinistra che è un piacere e nel
primo tempo mette in croce la
difesa dell’Inter. Quando cala un
po’, tutta la squadra ne risente.
Il gol è precisione e potenza.
INTER ZANETTI CAMMINA,
4,5
Imbarazzante. Non
corre,
non lotta,
non gioca.
MILITO SVUOTATO
6,5
h
Il migliore Julio Cesar
5
Allenatore Ranieri
Non aver ancora capito che
questa Inter non può reggere
un trequartista (Sneijder) più
due punte (Forlan e Milito) è una
colpa. E la soluzione non è
nemmeno il 3-5-2 della ripresa.
Tiene la squadra in partita nel
primo tempo quando toglie dal
«sette» una conclusione di
Dzemaili. Attento nelle uscite, sia
alte sia di piede. Non può nulla
sulla conclusione gol del Pocho.
6,5
6
6
4
6,5
6,5
5
5,5
5
5
5
5
De Sanctis
Campagnaro
Cannavaro
Aronica
Maggio
Inler
Faraoni
Lucio
Samuel
Nagatomo
Zanetti
Stankovic
Si distende su
una conclusione
da fuori area e
blocca con
sicurezza.
Per il resto è
una serata di
tutto riposo. Lui
è bravo, quando
chiamato in
causa, a fare
anche il libero e
impostare.
Gioca d’anticipo
sia su Milito sia
su Forlan. Non
è che sia un
lavoraccio,
vista la forza
degli
avversari...
E poi prova
qualche volta a
spingere sulla
destra per
aiutare Maggio.
Puntuale
nell’aggressione
e nel recupero
del pallone.
Le punte
dell’Inter gli
fanno il solletico
e lui se la cava
senza patemi.
Anche nel finale
è ordinato a
guidare la
retroguardia.
Insicuro e
impreciso nei
disimpegni,
nonostante
avesse davanti
il nulla degli
attaccanti
nerazzurri.
E poi combina il
pasticcio del
fallaccio su
Faraoni che gli
costa il rosso
Spinge
sull’acceleratore fin dall’avvio
e manda in tilt
gli avversari.
Cambiasso, che
lo dovrebbe
tenere, non ce
la fa, Nagatomo
nemmeno e lui
è padrone
assoluto della
fascia.
Dirige le
operazioni con
maestria,
sempre pronto
a cercare il lato
debole della
difesa
avversaria con
lanci precisi. Va
in pressing con
tempismo su
Sneijder e vince
i contrasti.
Terzino destro
nella difesa a
quattro: non
riesce mai a
trovare i tempi
giusti per
l’intervento e
per l’anticipo.
Esterno di
centrocampo
nel 3-5-2: mai
una volta che
incida.
Il più in forma
della difesa,
prova anche a
spingere in
aggiunta ai
centrocampisti.
Alcune buone
chiusure, ma
ha il grave
peccato di farsi
superare
nell’azione
del gol.
Non ha la
rapidità per
chiudere Cavani
e Lavezzi. Ci
mette la gamba,
ma non basta.
E non trova
giovamento
nemmeno
quando la
difesa, nella
ripresa, si
compatta.
In crisi dall’inizio
alla fine. Patisce
Maggio come gli
spettatori del
San Paolo
soffrono il
vento gelido
della serata.
Una sola cosa
buona: il cross
che mette
Pazzini davanti
alla porta.
Cammina per il
campo e,
obiettivamente,
non combina
granché. Non
ha più la forza
per i classici
raid offensivi e
non riesce a
tenere a bada i
centrocampisti
del Napoli.
Energie zero.
Lento e
impacciato nel
dirigere il
traffico.
Gli manca la
benzina per
tenere il ritmo
degli avversari
e va in affanno
quando viene
pressato da
Dzemaili e Inler.
(Poli 5,5)
6
6,5
7
6
s.v.
s.v.
5
5
4
5
5
Gargano
Zuniga
Dzemaili
Cavani
Britos
Dossena
Cambiasso
Sneijder
Milito
Forlan
Cordoba
5
Si dovrebbe
occupare di
Zanetti, ma
capisce subito
che può
disinteressarsi
del problema e
badare di più a
costruire.
Non è proprio il
suo mestiere,
ma ci mette
l’anima.
Difficile
arginarlo
quando parte e
si sovrappone
a Lavezzi sulla
sinistra. Bravo
con i piedi e nel
dribbling, più di
una volta si
libera con
facilità di
Faraoni e va al
cross.
Gioca da vice
Hamsik, più
avanzato
rispetto
al solito.
Si disimpegna
con eleganza, si
butta negli spazi
e inventa con
una ripartenza
micidiale
l’azione del gol
di Lavezzi.
Meno
appariscente di
altre volte. Nel
p.t. tiene
occupati Lucio
e Samuel, ma
non ha
occasioni. Nella
ripresa, con più
spazi, si lancia
alla ricerca del
gol. Sempre
altruista.
Entra sul calare
della partita al
posto di
Lavezzi per
dare una mano
là dietro, visto
che Aronica è
stato espulso.
Fa il suo
dovere
mettendoci
concentrazione
e grinta.
Al posto di
Dzemaili, negli
ultimi minuti,
per arginare il
disperato
assalto finale
dell’Inter. Se la
cava senza
problemi e
riesce pure a
spingere.
Altro uomo a
fine corsa:
quelli del Napoli
gli passano
davanti che
sembrano in
moto. Destinato
inizialmente su
Maggio, viene
dirottato su
Inler. Ma non
vede neppure
lui...
Mai in partita,
galleggia tra le
linee come un
pesciolino
impaurito. Non
imposta, non
accelera, non
conclude.
Insomma, non
fa lo Sneijder.
Perlomeno non
quello ci aveva
abituato.
Impacciato,
irriconoscibile.
Pur nelle
difficoltà del
momento, mai
che detti il
passaggio in
profondità o
che tenti
l’azione
solitaria.
Sembra
svuotato.
Dovrebbe
essere la
seconda punta,
in realtà fa
soltanto
confusione. Gli
arrivano pochi
palloni, ok, ma
quei pochi li
tratta davvero
male. Sempre
anticipato dai
difensori.
Entra nel
secondo tempo
perché Ranieri
vuole difendere
con tre centrali.
Sul gol
dovrebbe
essere su
Lavezzi: invece
il colombiano
non riesce a
trovare il tempo
dell’intervento.
Pazzini
Sembra più
vivo di Milito e
Forlan e non si
capisce perché
Ranieri lo abbia
tenuto fuori nel
primo tempo.
Nel finale, però,
fallisce
un’occasione
d’oro, di testa,
con la porta
spalancata.
TERNA ARBITRALE: BERGONZI 7 Dirige con autorevolezza una gara non facile. Deve usare i cartellini per tenere in mano la partita, ma lo fa bene. Giusta l’espulsione di Aronica. Manganelli 7; Padovan 7
dallaPrima
di ALBERTO CERRUTI
LE HA PROVATE
DAVVERO TUTTE
Wesley Sneijder, 27 anni, sul prato di Napoli INSIDE
L’orgoglio non basta. L’Inter, che si era illusa
di avvicinarsi a Juve e Milan con sette vittorie
consecutive, continua la sua via crucis nella
stazione di Napoli, dove perde la quinta
partita di fila, settima nelle ultime otto, tra
Coppa Italia, campionato e Champions. Il
tunnel della crisi sembra infinito, senza lo
spiraglio di luce invocato da Ranieri, che le
prova tutte, nella ripresa persino la difesa a
tre di Gasperini, per fermare la pericolosa
retromarcia dalle ultime disperate speranze di
agganciare il terzo posto, o almeno il quinto
per consolarsi in Europa League.
Il bivio del San Paolo valeva doppio anche
per questo, perché sarebbe bastato il primo
0-0 della gestione Ranieri per tenere a portata
di sorpasso il Napoli, e la Roma sconfitta a
Bergamo, anche se Udinese e Lazio, che
hanno già 9 punti in più, sembrano ormai
irraggiungibili per i nerazzurri. E meno male
che il Palermo non ha vinto a Siena,
altrimenti l’Inter oggi sarebbe ottava, altro
che terza, bendata come una mummia nelle
sue strisce di 5 sconfitte senza segnare mai, e
di 9 gare in cui ha sempre incassato almeno
un gol. Numeri da brivido che rimettono
impietosamente a nudo i peccati estivi e
invernali della società, incapace di dare
prima a Gasperini e poi a Ranieri rinforzi
adeguati.
Anzi, nel caso di Ranieri, capace di cedere
Thiago Motta, che il tecnico voleva trattenere,
prendendo al suo posto Palombo, titolare
soltanto in panchina e Guarin titolare in
infermeria, mentre Muntari è andato a
rinforzare il Milan. Ma se non si vogliono fare
dolorosi confronti con i vicini di casa, basta
farli con il Napoli che non dimostra la stessa
fame con cui ha azzannato il Chelsea, ma
mette sotto l’Inter, resistendo anche in dieci
nel finale dopo l’espulsione di Aronica. E lo fa
stravincendo a centrocampo, dove nessuno
nota l’assenza dello squalificato Hamsik,
perché Mazzarri ai titolari già forti dell’anno
scorso può aggiungere due veri rinforzi: Inler
e soprattutto Dzemaili, che fa la differenza in
occasione del gol partita del solito Lavezzi.
Non è il caso, quindi, di ricordare che
nemmeno Mancini e Mourinho, i tecnici degli
GRAN PRIX FIE
PROVA DI COPPA DEL MONDO
ultimi scudetti, erano riusciti a vincere a
Napoli, perché non c’entra né la scaramanzia,
né la storiella del campo stregato. Se
Cambiasso non ce la fa a rincorrere Inler,
mentre due anni fa sarebbe successo il
contrario, significa che la benzina è finita. E
lo stesso discorso vale per Stankovic, uscito
stremato per far posto all’acerbo Poli. Con o
senza Sneijder, rimpianto quando non c’è,
criticato quando c’è, con il rombo o il
quadrilatero, l’Inter ormai fa scena muta
ovunque e comunque. Con la sfortuna di
Marsiglia, o con l’orgoglioso affanno finale di
ieri sera. E allora è facile pensare che, come
al solito, pagherà Ranieri, al quale non si può
certo rimproverare di essere stato cocciuto
nelle sue scelte, semmai di avere confuso le
idee a giocatori che già si confondono da soli.
Se sarà così, vuol dire che 3 non è soltanto il
numero perfetto della tripletta di Mourinho,
ma è anche il numero maledetto della difesa
scelta da Gasperini e improvvisata da Ranieri.
E in ogni caso in bocca al lupo a chi guiderà
l’Inter domenica prossima contro il Catania.
Perché non basta cambiare la panchina per
rivedere la luce.
Palasport G. Gianquinto
Arsenale di Venezia
FIORETTO
MASCHILE 3 4
marzo 2012
INDIVIDUALE
35° Coppa Città di Venezia
2° Trofeo Alilaguna
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6
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
SERIE A 25a GIORNATA
LA TENDENZA IL CAMPIONATO NERAZZURRO PASSO PER PASSO
GAZZETTA DELLO SPORT
Ranieri: «Non mi dimetto
Credo in questi ragazzi»
«Non ho colpe, se fossi il presidente Moratti mi confermerei
Anche a Napoli ho visto la voglia di lottare della squadra»
DAL NOSTRO INVIATO
I tabù
LUCA TAIDELLI
NAPOLI
La squadra sarà anche
con lui. Lui, per ora, è ancora
con la squadra. E pure stavolta
Claudio Ranieri riesce a nascondersi dietro al ritornello
che ha accompagnato un febbraio da incubo: «La porta è
stregata, abbiamo preso un
gol incredibile e uno incredibile ne abbiamo sbagliato con
Pazzini». Eppure, come a Marsiglia l’Inter ci prova, ma proprio non ci riesce. Il Napoli corre a velocità doppia e nemmeno un altro rombo suicida produce qualcosa. Tanto che il tecnico nell’intervallo aggiunge
confusione a confusione con
l’ennesimo sistema di gioco
(3-5-2) che manda definitivamente in tilt i suoi.
Ripartenza Insistere nel dire
che la squadra lo segue e lo
i
ATTACCO ANCORA
A SECCO: ULTIMO
GOL IL 1o FEBBRAIO
La disperazione di Giampaolo Pazzini, 27 anni, attaccante ANSA
soddisfa significa ammetterne
la pochezza e viene da ridere a
ripensare che la prima e unica
incazzatura in nerazzurro del
sor Claudio era arrivata dopo
l’ultima vittoria, che ora sembra appartenere al mesozoico:
2-1 sulla Lazio, il 22 gennaio
scorso. Una squadra allo sbando che, oltre a sette delle ultime otto gare, perde pure i pezzi (ieri è toccato a Chivu, per
un’infiammazione all’orecchio). Con Massimo Moratti rimasto saggiamente a Milano,
sono stati il d.t. Marco Branca
e il d.s. Piero Ausilio a fermarsi a lungo con Ranieri nel dopo
gara. E quando il tecnico finalmente si presenta davanti ai
media e ti aspetti un passo indietro, lui invece fa una di
quelle ripartenze che non riescono mai ai suoi: «Il mio futu-
I GOL
L’Inter non segna dall’1 febbraio.
Sono 4 partite consecutive in
campionato (ultima rete Milito al
61’ di Inter-Palermo 4-4), 5 gare
ufficiali se si considera anche la
Champions: in totale 471’ (7 ore
e 51 minuti). All’Inter non
accadeva dal 1974-75 (520’
senza gol).
LA VITTORIA
All’Inter la vittoria manca dalla
19a giornata di campionato, 22
gennaio scorso, Inter-Lazio 2-1.
Da allora un punto nelle ultime
sei giornate.
ro? Non sono io il presidente,
io non mi dimetto, perché credo in questa squadra e vedo
che continua a lottare. Anche
se capisco che ho molti sponsor sull’argomento... Non ho
colpe e se fossi Moratti mi confermerei al 100%».
PER L’INTER SONO
5 SCONFITTE DI FILA
NEL 1993-94 ARRIVÒ A 6
La gara E mentre Zanetti ripete la frase dell’ultimo mese
(«periodo difficile, restiamo
uniti»), Ranieri va con l’analisi
della (non) partita e del momento in generale. «Abbiamo
perso delle gare, ma abbiamo
voglia ed energia per risalire.
Sapevamo che il Napoli ci
avrebbe aggredito e abbiamo
provato ad aggredire noi. È andata male. Il traguardo Champions? Tutte le cose si fanno
un passo alla volta, per ora
pensiamo a tornare al gol (che
manca da 471 minuti, ndr) e
alla vittoria. A fine primo tempo faccio sempre dei cambi?
Abbiamo delle difficoltà, la
squadra lo sa e ne abbiamo
parlato. Avevo cercato di mettere qualche elemento fresco
che non aveva giocato mercoledì in Coppa. Abbiamo preso
un gol stupido su contropiede
nato da una palla nostra, poi
siamo tornati alla carica senza
farcela». Ma ormai a vedere le
cose in un certo modo è rimasto solo lui. Tanto che il piccolo Filippo — quello dello striscione «potete vincere che se
no a scuola mi prendono in giro» — sta pensando di studiare da casa.
Quella di ieri è stata la
5ª sconfitta di fila per l'Inter
in gare ufficiali: 0-4 a Roma,
0-1 in casa col Novara, 0-3
col Bologna in casa, 0-1 a
Marsiglia (nella foto il gol di
Ayew) e 0-1 a Napoli. Per
trovare un filotto peggiore
bisogna risalire al 1993-94
con 6 k.o. consecutivi: 13
marzo Parma-Inter 4-1, 15
marzo Uefa Inter-Borussia
Dortmund 1-2, 20 marzo
Milan-Inter 2-1, 27 marzo
Inter-Genoa 1-3, 30 marzo
Uefa Cagliari-Inter 3-2, 4
aprile Juve-Inter 1-0.
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LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
7
SERIE A 25a GIORNATA
Il Pocho cannoniere
all’amuleto Thomas
«Resta qui a Napoli»
Lavezzi è al 4o gol di fila: «Farò in modo che mio figlio
non torni in Argentina... Lottiamo per i primi posti»
MIMMO MALFITANO
NAPOLI
Quarto gol consecutivo,
come mai era accaduto prima:
il nuovo corso di Ezequiel Lavezzi coincide con il ritorno
del Napoli dopo un periodo di
risultati alterni. Dopo aver ridimensionato le ambizioni europee del Chelsea, il Pocho ha
spazzato via quelle di ripresa
dell’Inter. È nell’insieme, tuttavia, che il collettivo napoletano ha ricominciato a stupire.
Se Lavezzi ha segnato quattro
reti in tre partite, il Napoli ha
sommato la quarta vittoria
consecutiva, compresa quella
di martedì notte in Champions League. Tre punti importanti, che gli permettono di agganciare il quinto posto e di superare la Roma.
Che forza «È stato sicuramente
un successo importante, perché accresce in noi la fiducia.
Questo Napoli può lottare per
i primi posti», ha detto l’attaccante argentino nel dopo partita. Una vera e propria dimo-
strazione di forza che ha ridotto l’Inter ai minimi termini così com’era accaduto anche per
il Chelsea, abbattuto dai colpi
di Cavani e dello stesso Lavezzi. E anche ieri sera al San Paolo è prevalso il gioco di rimessa, quelle ripartenze che hanno mandato in tilt la difesa interista e che hanno permesso a
Dzemaili di correre indisturbato verso Julio Cesar e di porgere al Pocho il pallone per il tocco vincente.
dare avanti senza porci limiti.
È importante restare umili e
cercare di continuare su questi livelli», ha osservato Lavezzi. Che ha in Thomas, il suo figlioletto, il vero e proprio portafortuna: da quando c’è lui,
infatti, il papà ha invertito la
tendenza sotto rete. «Dovrò fare in modo che resti qui con
me», ha ribattuto il Pocho. Vive in Argentina con la mamma, Thomas, e soltanto di tanto in tanto raggiunge il suo papà a Napoli. «I gol? Sto lavorando per perfezionarmi. Credo che sia l’unica dote che mi
manca. E se riuscirò ad essere
continuo sarò anche un giocatore diverso», ha detto l’attaccante argentino che ha voluto
tranquillizzare i tifosi sul futuro: «Per il momento, io penso
a far bene soltanto per il Napoli».
Grande vittoria È rammaricato,
Walter Mazzarri, per il risultato striminzito. «È stata una
grande vittoria, ma potevamo
fare gol anche nel primo tempo quando abbiamo costretto
l’Inter sulla difensiva. Julio Cesar ha compiuto un paio di parate importanti. Analizzando
la partita, abbiamo creato sicuramente più che con il Chelsea», ha spiegato l’allenatore
del Napoli. Che ha voluto elogiare la squadra come non aveva mai fatto prima: «Sono innamorato di questi ragazzi,
credo che nessuno avrebbe
pensato, quando sono venuto
qui, di poter arrivare a questo
punto. Il rosso ad Aronica?
Giusto, Faraoni sarebbe andato da solo in porta. I gol di Lavezzi? Pocho ha fatto dei passi
da gigante come realizzatore,
è un campione, se diventa anche un bomber diventa fuoriclasse assoluto», ha concluso
Mazzarri.
Terzo posto Quello che era sem-
brato un traguardo quasi impossibile fino a un mese fa, oggi è nuovamente l’obbiettivo
da raggiungere. Le vittorie di
Udinese e Lazio hanno lasciato invariate le cose, però, anche se il Napoli ha recuperato
una posizione. «Dobbiamo an-
Mazzarri esulta:
«Sono innamorato
di questi ragazzi.
Passi da gigante
per l’argentino»
L’esultanza degli azzurri dopo il gol-vittoria REPORPRESS
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4
GLI ANTICIPI DI SABATO/1
I NUMERI Palacio trascina
5
le partite
utili
di fila
del Napoli in
campionato. Dopo
la sconfitta col
Genoa (3-2), gli
azzurri hanno
pareggiato 0-0
con Cesena e
Milan, battuto il
Chievo (2-0) e la
Fiorentina (3-0),
prima del colpo di
ieri con l’Inter
470
i minuti
d’imbattibilità
per la porta del
Napoli. L’ultima
rete in
campionato è
stata subita al 25’
della ripresa di
Genoa-Napoli
(autore Palacio)
0
le sconfitte
di Mazzarri
con Ranieri.
Cinque le vittorie,
sei i pareggi
il suo Genoa
Rimonta sul Parma
GENOA-PARMA
MARCATORI Gobbi (P) al 6’ p.t.; Floccari
(P) all’8’, Palacio (G) al 33’ e al 51’ s.t.
GENOA (4-3-1-2) Frey 6; Rossi 6, Granqvist 5,5, Kaladze 6, Moretti 5,5 (dal 23’
s.t. Ze Eduardo 6,5); Kucka 6, Veloso 6,5
(dal 12’ s.t. Mesto 5,5), Constant 4,5; Belluschi 5 (dal 44’ s.t. Jorquera 6,5); Jankovic 6, Palacio 7. PANCHINA Lupatelli, Carvalho, Alhassan, Birsa. ALL. Marino.
PARMA (3-5-2) Mirante 6,5; Zaccardo
6, Ferrario 5,5, Lucarelli 5; Biabiany 7,
Galloppa 6,5, Musacci 6 (dal 12’ s.t. Morrone 5,5), Mariga 6,5, Gobbi 6,5 (dal 26’
p.t. Modesto 5); Floccari 6,5 (dal 16’ s.t.
Valiani 5,5), Giovinco 6,5. PANCHINA Pavarini, Jonathan, Santacroce, Okaka.
ALL. Donadoni.
ARBITRO Romeo di Verona.
ESPULSI Lucarelli. AMMONITI Rossi, Mirante, Musacci, Valiani, Kucka, Biabiany.
GLI ANTICIPI DI SABATO/2
Pareggio e veleni
nel derby d’Italia
A San Siro è 1-1
MILAN-JUVENTUS
ARBITRO Tagliavento di Terni.
ESPULSI Vidal al 44’ s.t. AMMONITI Thiago
Silva, Mexes, Muntari, Barzagli, Pepe.
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LA GUIDA PER CHI È ALLA GUIDA
1-1
MARCATORI Nocerino (M) al 14’ p.t.; Matri
(J) al 38’ s.t.
MILAN (4-3-1-2) Abbiati 6,5; Abate 6,
Mexes 6, Thiago Silva 5,5, Antonini 5,5;
Nocerino 7, Van Bommel 6,5, Muntari 7;
Emanuelson 6 (dal 27’ s.t. Ambrosini 6);
Pato 5 (dal 1’ s.t. El Shaarawy 6,5), Robinho 7,5. PANCHINA Amelia, Yepes, Bonera, Zambrotta, Inzaghi. ALLENATORE
Allegri 6,5.
JUVENTUS (3-5-2) Buffon 7,5; Barzagli
6,5, Bellucci 4,5, Chiellini 6,5; Lichtsteiner 6, Vidal 5, Pirlo 6,5, Marchisio 6,5,
Estigarribia 5,5 (dal 1’ s.t. Pepe 6,5); Quagliarella 5 (dal 25’ s.t. Matri 7,5), Borriello
5 (dal 9’ s.t. Vucinic 6). PANCHINA Storari,
Caceres, Giaccherini, Del Piero. ALLENATORE Conte 6,5.
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8
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
SCUDETTO AL VELENO LA POLEMICA
qui Milan
Retroscena
Ma sarà impossibile non parlarsi
La riprova l’avremo sul caso Beretta
L’alleanza
è un ricordo
Galliani
furibondo
Tutto parte dal giudizio su
Ibra. «Juve, che arroganti»
ALESSANDRA BOCCI
twitter @picobocci
MILANO
Siamo ai titoli di coda. Ai
racconti sugli insulti (non tradotti) in dialetto salentino, alla
conta dei dirigenti che erano negli spogliatoi e non avrebbero
dovuto essere lì, ai rabdomanti
del web in cerca di immagini
buone per le prove tv. La Santa
Alleanza di qualche anno fa era
già stata messa in cantina, poi
aveva ripreso vigore, ora resta
schiacciata sotto una serie di ripicche. Adriano Galliani, l’uomo che all’arbitro avrebbe detto solo «perché, perché, perché?», è stato protagonista con
Antonio Conte del rusticano
duello centrale. Avvenuto, precisano al Milan, in una zona di
scorrimento, diciamo così, dove i dirigenti possono sostare.
Galliani stava aspettando l’arbitro (e questo non è permesso),
ma pare che alla fine manco l’abbia incrociato (così sostiene l’arbitro). Dunque, il fatto non sussiste. Ma le battute (anche su argomenti tricologici), gli applausi ironici e lo scambio di opinioni con Conte (vocaboli salentini
compresi) restano.
Spy story Il Milan è inviperito
perché pensa che la Juve abbia
preparato la battaglia mediatica molto in anticipo. All’origine
di tutto, Ibrahimovic: la sua
squalifica senza sconti, le delazioni in Coppa Italia. La raccomandazione di Chiellini a usare
la prova tv anche per la ditata di
Zlatan a Storari era stata presa
male e le tossine non se ne vanno in fretta. Ambrosini e Chiellini si sono confrontati sabato a
fine gara, e sarebbero volate
specificazioni non positive accoppiate alla parola spia, seguite su considerazioni tipo «vi abbiamo purgato ancora». Il parapiglia era generale, pare ci si sia
fermati alle parole (i cazzotti
erano già volati in campo fra altri protagonisti) ma conta poco.
Fra Milan e Juve c’è guerra.
Prove e tentazioni Giovedì, il
giorno del giudizio universale,
si è confermato che Ibra sarebbe rimasto fuori da Milan-Juve.
I poveri giudici, secondo le fonti di via Turati, avrebbero vissuto in situazione di grande
stress, con "gli altri" sul piede di
guerra. "Gli altri", nella fattispecie Agnelli, se l’erano anche presa in settimana con il presidente federale Abete reo di essere
intervenuto su alcune dichiarazioni di Conte, e la cosa che
avrebbe infastidito Galliani.
Nel memorandum milanista le
dimostrazioni di arroganza si sarebbero susseguite e alla fine il
verdetto di Galliani è inappellabile: gli juventini non li vuole
più vedere. Basta telefonate
amichevoli, basta dichiarazioni
di non belligeranza sul mercato. C’è chi starebbe tentando di
convincere il furibondo Galliani non solo a buttare a mare il
dialogo con la Juve, ma a spingersi a un abbraccio con l’Inter.
Una bella lega milanese per contrastare le pretese di scudetti
(da vincere o da farsi restituire)
della Juve. E fin qui, per ora,
non pare che Galliani si voglia
spingere. Ma la Milano-Torino
ormai è bollente su tutte e due
le corsie. À la guerre comme à la
guerre. E la guerra è guerra anche sui pianerottoli di San Siro.
CARLO LAUDISA
twitter@carlolaudisa
MILANO
Ci sono ancora troppi veleni nell’aria per pensare che
la nube tossica di San Siro possa essere spazzata in breve
tempo. Il plateale sfogo di
Adriano Galliani nell’intervallo della sfida-scudetto sarà du-
ro da digerire. Anche ieri i segnali sono stati poco incoraggianti. Da anni i rapporti tra
Juve e Milan non erano così tesi: soprattutto dopo l’ingresso
in scena di Andrea Agnelli.
Nell’ultimo anno i due club
hanno rinsaldato un asse nato
nel ’94 e messo a rischio dalle
turbolenze di Calciopoli. E
ora? Le polemiche arbitrali rischiano davvero di mettere tut-
to a repentaglio. Difficile credere, però, che i vertici di via
Turati e corso Galileo Ferraris
azzerino le relazioni diplomatiche da un giorno all’altro.
La prima verifica si avrà venerdì prossimo, al quarto piano di
via Rosellini, per l’assemblea
della Lega di serie A. E’ un appuntamento più importante di
altri perché all’ordine del giorno c’è la richiesta di dimissioni
4
I NUMERI
6
rigori a favore
del Milan
quest’anno:
dopo il Catania
(8) è con Siena
e Cesena la
squadra che ne
ha avuti di più
GUERRA
7
cartellini (5
ammonizioni e
2 espulsioni)
in 12 partite
quest’anno
per Kevin
Prince
Boateng: è il
rossonero con
più cartellini.
Dopo di lui c’è
Alessandro
Nesta, con 6
cartellini gialli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA NOTTE DEL CAVALIERE «RISULTATO FALSATO, SERVE LA TECNOLOGIA IN CAMPO. IL MILAN HA I TITOLI PER VINCERE LO SCUDETTO»
Berlusconi: «Noi più forti di invidie e ingiustizie»
MARCO PASOTTO
MILANO
I tifosi che lo aspettano
per strada alle 3 del mattino,
fuori dal ristorante, gli chiedono di comprare Messi e non vendere El Shaarawy. Ma questa
non è l’occasione adatta per parlare di (fanta)mercato. Silvio
Berlusconi ha da poco lasciato
San Siro, che gli ha regalato
una serata agrodolce: Milan
bello, direzione arbitrale pessima. Il Cavaliere era uscito dal
Meazza evitando qualsiasi commento. In certi casi il silenzio fa
molto più rumore e soprattutto
protegge da dichiarazioni delle
quali la rabbia è spesso cattiva
consigliera. Poi due chiacchiere con le gambe sotto il tavolo
— fra i commensali anche Fede
e l’ex ministro Meloni — allentano un po’ la tensione e lasciano spazio a un’analisi più mirata. Quando Berlusconi lascia il
ristorante «Giannino» non lancia accuse dirette e plateali agli
avversari, anzi racconta «di
non avere critiche da muovere
per l’atteggiamento della Juve». Nemmeno per quello dei
giorni che hanno preceduto la
partita. Il suo è più un discorso
interlineare: bisogna leggere
fra le righe, e allora il messaggio si svela di colpo. Una frase
su tutte: «Il Milan ha i titoli per
vincere il campionato, la nostra
missione è quella di essere più
forti di invidie, sfortuna e ingiustizie». Una frase che l’ex premier ha detto spesso in passato,
ma che appare carica di signifi-
cato se contestualizzata alla sfida con i bianconeri.
Interpretazioni Per il resto, sono
considerazioni piuttosto ovvie:
«Il gol di Muntari era assolutamente evidente, il 2-0 avrebbe
cambiato l’andamento della
partita. Il risultato finale è stato
falsato da questo errore arbitrale. Non credo che Tagliavento
sia stato condizionato dalle polemiche della Juve. E’ uno sbaglio che può succedere, non voglio pensare a un complotto
contro il Milan, sebbene nel calcio ci siano tante situazioni interpretabili in una direzione o
in un’altra». Altri messaggi interlineari? Forse sì, forse no.
Non tutti, comunque. Perché
per il Cavaliere la soluzione è
molto chiara: «Io sono da sem-
pre un sostenitore della tecnologia in campo. In gare così importanti sarebbe opportuno
che l’arbitro potesse avere un riscontro. In uno sport dove certe
decisioni possono diventare
molto importanti dal punto di
vista economico, sarebbe auspicabile avere dalla tecnologia
un’interpretazione corretta».
Consigli a Pato Se non altro Berlusconi ha potuto vedere per la
seconda volta consecutiva un
Milan finalmente tornato sulla
strada giusta. Una squadra di
nuovo veloce e dinamica, capace di produrre gioco e non solo
possesso palla fine a se stesso.
«Abbiamo confermato di avere
una rosa competitiva nonostante tantissimi giocatori indisponibili. Ho fatto i complimenti ai
«
Pato deve avere
più fiducia in se
stesso. Van
Persie? La rosa
è a posto così
SILVIO BERLUSCONI
PATRON DEL MILAN
ragazzi, spronandoli a continuare perché ritengo che il Milan abbia tutti i numeri per vincere. Complimenti anche ad Allegri. Peccato, perché una vittoria avrebbe portato maggiore
solidità per il prosieguo del
campionato». Chiusura con accenno di mercato: «Van Persie?
Abbiamo dimostrato di essere a
posto così. Pato? E’ un grandissimo giocatore, ma bisogna che
abbia fiducia in se stesso. E’ mia
intenzione confermarlo per i
prossimi anni». Domanda maliziosa: anche a fronte di un’offerta indecente? Berlusconi prende tempo e poi dice: «Io credo
che Pato vada bene al Milan e
auspico che possa restare». Che
serva di nuovo la traduzione interlineare?
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LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
del presidente Maurizio Beretta. Otto club hanno sottoscritto questa petizione, Inter compresa. E non è un mistero che
sinora Juve e Milan abbiano
capeggiato in silenzio il partito della continuità. Dura credere, insomma, che Galliani e
Agnelli non solidarizzino in
una partita che mette in gioco
interessi economici e politici
di rilievo. Ma se anche questa
puntata non portasse ad un
riavvicinamento, vanno messi
nel conto altri passaggi più o
meno all’orizzonte.
Di sicuro il Milan s’è allarmato
nel momento in cui Antonio
Conte ha associato il tema arbitrale ai fantasmi di Calciopoli.
In parallelo Andrea Agnelli
continua la sua battaglia con
LA GAZZETTA DELLO SPORT
9
qui Juve
la federcalcio e la recente polemica con Abete è la riprova del
gelo con il numero uno di via
Allegri. E non a caso il presidente bianconero tiene aperta
la porta al presidente del Coni,
Gianni Petrucci, il promotore
di quel tavolo della pace che
soprattutto avrebbe dovuto
riaprire il dialogo tra i bianconeri e l’Inter. Proprio in quella
sede Adriano Galliani era uno
dei garanti dell’auspicato riavvicinamento tra i duellanti del
2006. Non ci si sorprenda, allora, se più avanti ritoccasse davvero a Petrucci il compito di
rasserenare i rapporti tra i due
grandi amici di sempre. E’
un’emergenza anche questa,
da intervento super partes.
Linea chiara
nel silenzio
Hanno fatto
tutto loro
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4
S
La rissa del
dopogara:
Chiellini
e Van
Bommel
vengono
separati PEGASO
I NUMERI
1
rigore
a favore della
Juve: dopo il
Napoli, contro
cui ancora non
ne hanno
fischiato
uno
APERTA
8
ammonizioni per Arturo
Vidal, il
giocatore della
Juve che ha
beccato più
cartellini in
questo
campionato.
Dopo il cileno ci
sono Bonucci,
Chiellini e
Marchisio, tutti
con cinque gialli
Il club ritiene facili moralismi
i giudizi sulle parole di Buffon
MIRKO GRAZIANO
MILANO
Il giorno dopo, la Juventus non si scompone. Guerra
fredda o calda che sia, da corso
Galileo Ferraris non arrivano
reazioni ufficiali alla bufera
post San Siro. Ufficiosamente,
però, la posizione torinese è la
seguente: «Noi non siamo mai
entrati in urto con il Milan». Come dire: sabato sera il polverone è stato alzato solo da una
parte.
Sorpresa e amarezza Un polve-
rone che non ha tra l’altro perso consistenza nella giornata
di ieri, ulteriormente alimentato sia via rete sia con altri mezzi mediatici più o meno legati
al club rossonero. Presenti,
sempre su internet, le risposte
del popolo bianconero, si è invece potuto appunto solo indagare sugli umori dei vertici della Juve. Emergono allora sentimenti di sorpresa e amarezza
per la veemenza della reazione
rossonera. Nessuno in casa Juve ha mai negato l’enormità
dell’errore sul gol non dato a
Muntari, ma tutto ciò che ne è
seguito (uragano Galliani in
primis) avrebbe indispettito
non poco Agnelli e soci. Le dure puntualizzazioni rossonere
sono apparse poco obiettive
agli occhi della Juve: nella stessa gara ci sono stati pure il fuorigioco inesistente di Matri, il
colpo proibito di Mexes a Borriello e la scarica di manate di
Muntari ai danni di Lichtsteiner. Muro alzato, poi, di fronte
alla «crociata» contro Buffon,
«scivolato», per troppa sincerità e trasparenza, nella spirale
di quelli che a Torino appaiono
facili moralismi: «Non mi sono
accorto che la palla fosse entrata — ha detto il capitano azzurro sabato sera —, ma sono sincero: se l’avessi visto avrei taciuto». A dare fastidio, in corso
Galileo Ferraris, sono stati soprattutto i commenti provenienti dal mondo Milan. «Noi
non abbiamo mai parlato degli
altri club - hanno ripetuto più
volte Marotta e Conte —, si è
discusso di arbitri, rivendicando uniformità in generale». Così come sulla squalifica di Ibra,
in effetti, la questione è sempre
stata fra il Milan e la federazione. Pensieri passati e presenti
che servono a rafforzare il «noi
mai in urto con il Milan» trapelato da Torino.
Incrocio a Varsavia Prossimo
contatto fra i club? Forse già
stasera a Varsavia, dove Juve e
Milan sono attese per l’assemblea generale Eca (European
Club Association) in programma domani. Ma a rappresentare i rossoneri non ci sarà Adriano Galliani: annunciato il direttore organizzativo Umberto
Gandini. Per i bianconeri presente invece il numero due del
club, l’amministratore delegato Beppe Marotta. E mentre il
presidente Andrea Agnelli è rimasto ieri in famiglia, l’amico e
consigliere d’amministrazione
Pavel Nedved (pure lui duro
con gli arbitri settimana scorsa) è volato a Dublino per ritirare il prestigioso premio «Personalità Internazionale dell’anno» (già andato a Beckenbauer, Eusebio, Gullit, Moore e
Platini), nell’ambito dell’International Football Awards, con
Giovanni Trapattoni ospite
d’onore.
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OGGI I PROVVEDIMENTI DEL GIUDICE SPORTIVO LO SCONTRO GALLIANI-CONTE SUL TAVOLO DI TOSEL, MEXES VERSO LA PROVA TV
La rissa continua a colpi di immagini televisive
Muntari duro con
Lichtsteiner,
il Milan risponde
con Pirlo su
Van Bommel
MAURIZIO GALDI
Oggi poco dopo le 16 si conosceranno i provvedimenti
del giudice sportivo Giampaolo
Tosel su Milan-Juve di sabato.
La lista degli episodi su cui sarà
chiamato a decidere è lunga.
Acceso diverbio Innanzitutto ci
sarebbe lo scontro tra Galliani,
e Conte. L’acceso confronto sarebbe avvenuto nell’intervallo
davanti allo spogliatoio e avreb-
be avuto tra gli «spettatori» anche i due sostituti della Procura
federale incaricati di stare attenti proprio a quello che poteva accadere nello spogliatoio.
Oggi il procuratore federale Stefano Palazzi riceverà la relazione dei suoi uomini e la trasmetterà a Tosel, competente per
tutto quello che avviene allo stadio. Se il diverbio fosse avvenuto pubblicamente, nella mix zone e davanti alle televisioni, la
Procura avrebbe dovuto aprire
un fascicolo ed eventualmente
procedere con deferimenti alla
Disciplinare. A Tosel dovrebbero arrivare comunque anche relazioni o referti arbitrali sul «vivace» dopo gara che ha coinvolto diversi calciatori.
Prove televisive Entro le 16 Pa-
LONTANO DAGLI OCCHI, LONTANO DAL FISCHIETTO
1
2
4
3
1 Una marcatura fin troppo energica di Stephan Lichtsteiner, 28 anni, nei confronti di Sulley Muntari, 27
FERRERI 2 Dalle immagini di Sky, il ghanese reagisce usando le mani per liberarsi dallo svizzero 3 Il pugno di
Philippe Mexes, 29 anni, a Marco Borriello, 29, a inizio ripresa, episodio per il quale il francese è a rischio
prova tv 4 Andrea Pirlo, 32 anni, a contatto con Mark van Bommel, 34: per il Milan è una gomitata
lazzi dovrà anche decidere se
trasmettere al giudice sportivo
anche la richiesta di utilizzare
la prova televisiva per il colpo
rifilato da Mexes a Borriello a
pallone lontano e non rilevato
dalla terna arbitrale o dal quarto uomo. Nelle ultime ore stanno anche circolando immagini
del milanista Muntari che usa
le mani in maniera poco ortodossa per liberarsi dalla marcatura di Lichtsteiner (difficile comunque che questo secondo
episodio possa essere invocato
dalla Procura federale come
prova televisiva), cui il Milan
ha replicato sul proprio sito segnalando due gomitate di Pirlo
a Van Bommel, con tanto di minuto e secondi (22’56" e 31’54"
della ripresa).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
SCUDETTO AL VELENO IL DISASTRO ARBITRALE
Romagnoli, la svista
gli costa la carriera
Tagliavento a riposo
L’assistente di Milan-Juve uscirà dai quadri Can. Per
l’arbitro stop di 2 turni. Ma prima Germania-Francia
FRANCESCO CENITI
La carriera di Roberto Romagnoli ha imboccato il binario morto al minuto 25 di Milan-Juventus. A fine stagione
sarà dismesso con tanti ringraziamenti per i 10 anni trascorsi
alla Can A, ma nella memoria
di tutti resterà il fantasma di un
gol dentro di oltre mezzo metro. «Indifendibile», è stato il
giudizio a freddo dei vertici arbitrali. L’assistente veniva da
due anni quasi perfetti, dove
aveva sbagliato al massimo
qualche fallo laterale. Ecco perché una deroga che gli avrebbe
consentito di restare in campo
anche nella prossima stagione,
era considerata fino a sabato sera un’ipotesi molto probabile. E
invece il 2-0 negato a Muntari
ha mandato tutto in frantumi.
Fine della corsa. Non solo, non
è da escludere che Romagnoli
non riveda più il campo: quella
di San Siro potrebbe anche essere l’ultima gara. Dipenderà da
come girerà la stagione. Il designatore Braschi potrebbe evita-
re a Romagnoli questa umiliazione, concedendogli un’ultima passerella in A: magari una
partita di fine stagione senza
nessun obiettivo in ballo. Molto dipenderà dallo stesso Romagnoli: solo se dimostrerà di avere assorbito la botta, avrà la possibilità di chiudere con una partita diversa da Milan-Juve.
Ironiasulweb
In famiglia Ieri l’assistente è rien-
trato a casa, dopo aver trascorso una notte quasi insonne a Milano. Ha rivisto le immagini ed
è rimasto senza parole. Non sa
darsi una spiegazione: il dispiacere più grande è quello di aver
indotto all’errore Tagliavento.
La domenica è trascorsa in famiglia: l’affetto dei figli Leonardo
e Sofia (gemelli), ha lenito un
po’ la ferita. Da stamani ritornerà ad occuparsi dei suoi clienti
(fa il commercialista), ma non
sarà facile cancellare il fantasma di Muntari. Anche perché
sa benissimo che sarà ricordato
solo per quell’episodio.
Stop Tagliavento Meno compli-
cata la posizione di Tagliavento, ma non così tranquilla. Al fi-
Due immagini ironiche apparse ieri sul
web. In alto la porta difesa da Buffon con la linea
modificata. Sotto nel cerchio rosso, l’assistente
Romagnoli con la maglia della Juventus
schietto di Terni saranno ritornate in mente le parole di Al Pacino nel film Ogni maledetta domenica che Braschi aveva fatto
appendere nelle stanze degli arbitri durante il raduno di Sportilia: «O risorgiamo come squadra, oppure cederemo...». Il designatore ha insistito molto sul
concetto di squadra. Spesso sono stati gli assistenti a salvare e
aiutare i direttori di gara. A San
Siro non è andata in questo modo. Tagliavento aveva avuto la
percezione del gol, ma non era
sicuro. Al momento del gol fantasma era al limite dell’area (posizione esatta su un angolo) e
aveva Buffon che gli copriva
palla e linea. Quindi, una giusta percezione ma non la certezza. E questo ha fatto la differenza. L’arbitro ha indicato il centrocampo, ma poi Romagnoli è
rimasto al suo posto e gli ha urlato nell’auricolare «Non è entrata, non è entrata. Sono sicuro». A quel punto il gioco di
squadra ha fatto il resto. E’ un
paradosso, ma se si fosse trattato di una gara di Terza categoria (dove tutte le decisioni sono
di pertinenza dell’arbitro),
quel gol sarebbe stato assegnato. E invece era Milan-Juve e Tagliavento si è fidato del collaboratore, meglio piazzato e con
certezze di cartapesta. Un gioco di squadra che gli costa caro:
Braschi presenterà un conto pure all’arbitro. Stop di un paio di
settimane, non di più. Anche
perché altrimenti salterebbero
gli equilibri di un gruppo già in
fermento. E comunque dopo la
punizione ci sarà anche un periodo nel quale Tagliavento dovrà risalire la china, partendo
da gare di seconda fascia. Si potrà consolare in Europa, dove
gode di stima illimitata: mercoledì a Brema dirigerà l’amichevole di lusso Germania-Francia. Un bel modo per dimenticare San Siro.
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IL CAPO DEGLI ARBITRI
«Amareggiati
Ora lasciateci
un po’ tranquilli»
«I fatti accaduti in Milan-Juve ci addolorano. Dopo ciò che è successo c’è poco da aggiungere». Il giorno dopo i veleni arrivano le
parole di Marcello Nicchi, presidente dell’Aia,
che ha visto dal vivo il naufragio di Romagnoli
e Tagliavento. L’amarezza per le sviste (in primis il gol fantasma di Muntari) è evidente, ma
Nicchi ha scelto di non restare in silenzio, cercando di far capire lo stato d’animo del gruppo: «Ora lasciateci tranquilli, perché sono cose che davvero ci addolorano. Siamo i primi a
dover riflettere affinché non succedano più.
Chiedo solo di rispettare la nostra amarezza.
L’introduzione della tecnologia in aiuto? Ne
parleremo al momento opportuno, adesso bisogna tenere alto il morale di un gruppo che
stava facendo bene. È mio dovere preservarne
la tranquillità», ha ricordato Nicchi.
Braschi e i 5arbitri Non ha lasciato dichiarazio-
ni ufficiali, invece, Braschi. Ieri il designatore
è stato a Bergamo, per vedere Atalanta-Roma.
Sabato sera ha visto da casa Milan-Juve e dopo il naufragio ha preferito lasciar passare
una notte prima di parlare con Romagnoli e
Tagliavento. Lo sbaglio dell’assistente è considerato gravissimo, ma anche l’arbitro ha avuto una ramanzina. Resta inspiegabile il perché
dell’errore: forse il guardalinee ha perso l’attimo fuggente per seguire Vidal (fuori dal campo), decisivo nel tenere in gioco proprio Muntari. Ma qualunque cosa sia accaduta, non ha
paracadute. Semmai si ritornerà a dibattere
sull’utilità del giudice di porta. Nicchi ha parlato di tecnologia, ma gli arbitri fanno notare
come la presenza di uno di loro dietro la linea
di fondo serva in molti casi. Ne sa qualcosa
proprio Tagliavento che mercoledì scorso aiutava (con Rocchi) Rizzoli nella gara di Champions Basilea-Bayern. Un caso come quello di
Muntari avrebbe avuto un finale diverso.
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LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
SCUDETTO AL VELENO LA RETE NON VISTA
QUATTRO PRECEDENTI FAMOSI
Inghilterra-Germania (1966)
IL GOL MONDIALE DI HURST
Inghilterra-Germania 4-3, finale Mondiale ’66: la palla di Hurst
non supera la linea ma per l’arbitro è gol. Inglesi campioni
Inter-Milan (1967)
RIVERA: E NASCE LA MOVIOLA
Inter-Milan 1-1, il gol di Rivera... non è gol. Se ne accorge Carlo
Sassi che l’indomani manda le immagini rallentate. La moviola!
Manchester Utd-Tottenham (2005)
DENTRO DI UN METRO!
United-Tottenham 0-0: il tiro da 60 metri di Mendes sbatte sul
portiere Carrol ed entra di un metro. L’arbitro non vede AP
Germania-Inghilterra (2006)
BEFFA MONDIALE PER LAMPARD
Mondiale 2010, Germania-Inghilterra sul 2-1. Lampard-gol
ma per l’arbitro Larrionda la palla è fuori. Finisce 4-1 IPP
Caccia ai gol fantasma
GLI ESPERIMENTI C’È ANCHE L’OCCHIO DI FALCO
Sono arbitri, non guardalinee:
quante federazioni possono permettersi le cinquine? La tecnologia è meno cara. Comunque o si
applica l’una o l’altra, tutt’e due
assieme è difficile». Decide il Board, dove Blatter ha 4 voti e Platini zero.
Doppio Board: ordinario La situazione si complica, al punto da richiedere due International Board nel 2012. Il primo, quello ordinario, sabato a Bagshot (Londra): i depositari delle regole (4
voti Fifa, 4 alle federazioni britanniche) valuteranno i test delle 8 tecnologie in gara (tra cui
quella Cnr-Figc sperimentata a
Udine: i «sensori»). Chi supererà questo turno svolgerà altri tre
mesi di test durante le partite ufficiali (ma con risultati segreti).
Blatter deve qualcosa agli inglesi: si dice che le loro proposte (tipo occhio di falco) siano in vantaggio.
Doppio Board: straordinario
Non è finita. All’Euro 2012 si
concluderà la sperimentazione
degli arbitri di porta dopo Champions ed Europa League. Platini
si gioca tutto: un fallimento pubblico sarebbe la fine, ma un bel
risultato conquisterebbe l’opinione pubblica. Il 2 luglio a
Blatter ha detto:
«Tecnologia e
arbitri di porta
assieme no». Chi
avrà la meglio?
GDS
Tecnologia o arbitri di porta
A luglio la decisione. Difficile
Anni di test ed esperimenti che si concluderanno dopo Euro 2012 con un
International Board straordinario. Sullo sfondo, la battaglia tra Blatter e Platini
FABIO LICARI
Per il «gol fantasma» di
Muntari è anche eccessivo scomodare la tecnologia, basta
un guardalinee non in
stand-by. Sensori, telecamere
e palloni col chip dovrebbero
essere utili nei casi di «vedo-non vedo» sulla linea che,
sempre più spesso, avvelenano partite e animi. Comunque
ci siamo, il 3 luglio l’International Board deciderà qual è il futuro del calcio: 1) se con le
macchine; 2) se con gli arbitri
di porta; 3) se come prima. Sullo sfondo, una battaglia per il
potere che coinvolge Fifa e Uefa, Blatter e Platini.
1) Tecnologia Riassunto. Da anni Blatter lascia intendere che
la tecnologia — ma non la moviola perché «interrompe il gioco» — può entrare nel calcio.
Esperimenti, Board, ma non
succede niente: il «boss» si agita perché tutto resti come prima. Platini è d’accordo. Poi, a
Sudafrica 2010, il fattaccio sotto gli occhi del mondo: il «gol
fantasma» di Lampard. Blatter
salta sul carro e annuncia la
battaglia per la tecnologia. Prima, però, chiede — giustamente — una sperimentazione seria: le proposte devono essere
affidabili (anche se il 100% è
un sogno), rispondere immediatamente ed essere a disposizione soltanto degli arbitri.
2) Arbitri di porta In contemporanea si lavora su un altro fronte: Platini vuole gli arbitri di porta. Arbitri (non guardalinee), sistemati dietro la porta, dal lato
del guardalinee, con il compito
di monitorare l’area, vedere falli e simulazioni, dare un occhio
ai «gol fantasma», fare da deterrente per colpi proibiti. Sperimentazione in corso nelle coppe europee: per l’Uefa è ottima;
per la Fifa così così.
Solo una delle due Ecco la battaglia politica in corso. Blatter, visto oltretutto che non sono
un’idea sua, non ci sta. Dice alla
Gazzetta il 6 dicembre: «Michel
propende per gli arbitri di porta,
io no. Idea brillante ma costosa.
Kiev, il giorno dopo la finale, Board straordinario per decidere:
1) se e quale aiuto introdurre;
2) se entrambi (difficile) o meno; 3) dove sperimentare (si parla di campionati nazionali
2012-13). Però sta succedendo
qualcosa dietro le quinte: Blatter era sicuro di avere l’appoggio delle britanniche (Inghilterra, Scozia e Nord Irlanda sono
favorevoli alla tecnologia), ma
Platini ha rotto il fronte conquistando alleati. Alla Fifa sono nervosi. Ribaltone in vista?
Federcalcio Da anni la Figc inve-
Il gol fantasma di Muntari a San Siro: evidenziata la parata di Buffon
ben oltre la linea della porta. Sullo sfondo il guardalinee, in linea SKY
ste sulla tecnologia: i sensori, in
collaborazione con l’Udinese,
sono una realtà. Ma non è che
possano essere usati domani
senza autorizzazione Fifa. Nè ci
si può inventare una Coppa Italia con i cinque arbitri. Sarebbero iniziative fuorilegge. Dice Antonello Valentini, d.g. federale:
«Il caso Muntari ha soltanto rilanciato la questione. Che per
noi va risolta presto: o con la tecnologia o con gli arbitri per i
quali, comunque, ci sono problemi di organico, di addestramento ed economici. Ma decide
la Fifa: noi non possiamo fare
niente senza l’okay del Board e
di Zurigo».
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LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SCUDETTO AL VELENO IL NUOVO CASO
story
DOMANI LA RIPRESA
Guai in difesa:
il Milan spera
di riavere Nesta
Da Pellissier
a Drogba:
i suoi
precedenti
13 marzo 2005 CHIEVO-JUVE 0-1
Cannonata di Pellissier, Papi e Paparesta si sbagliano
Un violento tiro di Pellissier colpisce la traversa, rimbalza oltre la linea, va di nuovo
sulla traversa e poi fuori: l’arbitro Paparesta e il guardalinee Papi lasciano giocare
10 marzo 2009 JUVE-CHELSEA 2-2
Drogba tira la botta, Buffon risponde. Oltre la linea
Ottavi di Champions: punizione di Drogba, Buffon vola sulla sua sinistra e mette
via, ma quando la mano del portierone respinge la palla era già entrata AFP
Buffon... mancata denuncia
Nasce un caso, si discute
Il portiere aveva spiegato: «Se avessi visto che era gol, non lo
avrei detto all’arbitro». E poi: «Per la beatificazione c’è tempo»
G.B. OLIVERO
MILANO
E pensare che, al di là di
tutto, erano due parate straordinarie. «Soprattutto la prima —
racconta Gigi Buffon — sul colpo di testa di Mexes. Sulla seconda Muntari mi ha un po’ aiutato perché l’ha appena appoggiata e ci sono arrivato». Oltre
la linea, però, e lì ovviamente
nasce il problema. Quanto accaduto sabato in un secondo e
mezzo sul prato di San Siro va
sezionato in tre differenti momenti. Il primo riguarda il gesto
tecnico: quella è stata una doppia parata memorabile. Con un
altro portiere non ci sarebbe stata nessuna polemica perché già
dopo il primo colpo di testa,
quello di Mexes, la palla sarebbe finita in fondo alla rete, quindi a prova di svista arbitrale.
Con Buffon, però, nulla è come
sembra. Il secondo momento riguarda la percezione del portiere: gol o non gol? Dentro o fuori? Parola a Gigi: «Assolutamente non mi sono accorto che la
palla fosse entrata». Il terzo momento entra nella sfera dei se e
dei ma: cosa avrebbe fatto Buffon se si fosse accorto che la palla era effettivamente entrata?
Anche in questo caso parola a
Gigi: «Non l’avrei detto. Ragazzi, per la beatificazione c’è tempo... Sono sempre onesto e vi assicuro che se me ne fossi accorto non avrei dato il gol al Milan». Questa frase, naturalmente, ha scatenato il dibattito e le
polemiche: è giusto che il capitano della Nazionale si sia espresso così? Oggi se ne parlerà an-
Da un’altra prospettiva, Gigi Buffon ribatte su Sulley Muntari ma la palla era già entrata in porta AFP
che in occasione del raduno degli azzurri a Genova.
I precedenti di Buffon In passato
Gigi si è già trovato due volte
nella stessa situazione. I precedenti risalgono al 2005 e al
2009. Nel primo caso si tratta
del gol fantasma di Pellissier in
Chievo-Juve 0-1: il pallone colpisce la traversa, rimbalza oltre la linea, finisce nuovamente contro la traversa e conclude la sua corsa fuori dalla porta. L’arbitro Paparesta e il guardalinee Papi non si accorgono
di nulla. Gigi poi dirà: «Giuro
che non ho visto se il pallone
fosse entrato o no». Il secondo
episodio ci riporta alla Champions 2008-09: Juve-Chelsea
2-2, una punizione di Drogba
viene respinta da Buffon oltre
la linea, ma l’arbitro Mallenco
Undiano (sbagliano anche all’estero e spesso di più) lascia
correre.
Dialogo e orticelli Per capire bene chi sia Buffon, bisogna anche ricordarsi di quanto accaduto il 28 gennaio 2012 durante Juve-Udinese: il portiere regala un angolo dichiarando di
aver deviato un tiro. Il 5 febbraio i bianconeri ospitano il Siena, l’arbitro Peruzzo chiede a
Buffon se ha deviato un tiro di
Gazzi. Gigi risponde di no, ma
l’arbitro assegna ugualmente
il corner. E Buffon, sempre sereno di fronte a ogni decisione
arbitrale, si infuria: «Negli incontri collegiali si chiede sem-
pre collaborazione e io la do:
con l’Udinese sono stato io a dire all’arbitro che avevo deviato
un tiro e da quel corner manca
poco che becco il gol. Io non
vado a perdere la faccia per certe cose: dico le cose come stanno, ma pretendo la stessa serietà da tutti. Altrimenti cosa facciamo? Ci mettiamo a guardare ciascuno al proprio orticello? E dove si va a finire?». E’ il
momento di riflettere sulla risposta. Soprattutto se la domanda, che a questo punto
coinvolge tutti, la fa uno come
Gigi Buffon.
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LE OPINIONI
sul caso Buffon
a pag. 24
&
TV E TIFO
Insulti a Conte
di Pellegatti
Poi le scuse
La polemica nella
polemica. Milan-Juve si
porta dietro anche
strascichi giornalistici.
Ed esplode il caso.
Pensando di essere fuori
onda dopo la
telecronaca, Carlo
Pellegatti ha usato
termini pesantemente
offensivi nei confronti
della Juve e di Conte. Sul
web impazza la
registrazione in cui
Pellegatti dà del «malato
mentale» al tecnico,
accusato di «rompere i
cog...» e di essere una
«testa di c...». I tifosi
juventini, ovviamente,
non gliela perdonano. Il
telecronista, che per
Mediaset si occupa da
tifoso delle partite del
Milan, si è scusato ieri
con un comunicato su
Sportmediaset.it: «Da
anni sono il telecronista
sulle reti Mediaset per
quanto riguarda il
commento fazioso, che
io ho sempre preferito
definire "appassionato",
cercando comunque di
mantenere sempre, nei
confronti delle squadre
avversarie e degli
arbitri, un atteggiamento
corretto e soprattutto
educato. Atteggiamento
che è venuto meno ieri,
quando ho usato parole
sconvenienti ed
offensive, pensando di
non essere in onda, ma
questo non deve essere
una attenuante. Chiedo
scusa alla Juve, a Conte
e ai tifosi juventini.
Capita di trovare una
buca sulla strada della
vita, io l’ho trovata un
sabato di febbraio».
MILANELLO Due giorni
di riposo, poi si ricomincia con
la testa già alla trasferta di
Palermo. Il Milan tornerà al
lavoro domani con tanti
nazionali assenti e con la
speranza di recuperare
qualche infortunato. I problemi
sono soprattutto in difesa:
Nesta ha saltato la partita con
la Juve per il solito
risentimento muscolare che lo
tormenta già da un po’, Mexes
ha giocato 90 minuti ma il
ginocchio non è ancora a
posto e poi c’è il rischio che
debba saltare Palermo per
squalifica (nel caso in cui
vengano acquisite le immagini
del colpo a Borriello per la
prova tv), Bonera ha un
problema al polpaccio (ma
dovrebbe recuperare) e
Yepes è appena rientrato
dall’infortunio ma è stato
convocato dalla Colombia per
l’amichevole con il Messico e
rientrerà da Miami venerdì.
Allegri dovrà valutare anche le
condizioni di Pato, che ieri è
stato sostituito da El
Shaarawy nell’intervallo per un
risentimento muscolare. La
buona notizia è che il tecnico
del Milan recupererà di sicuro
Ibrahimovic: lo svedese ha
scontato le tre giornate di
squalifica ed è pronto a
tornare in campo sabato
contro il Palermo. Difficile
invece rivedere anche
Boateng: l’entità del suo
infortunio (risentimento alla
coscia sinistra) non è ancora
stata chiarita, ma il
centrocampista sembra
destinato a stare fuori ancora
per un po’. Idem Aquilani, che
è ancora alle prese con il
problema alla caviglia sinistra
e non è pronto per il rientro.
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IL DIFENSORE ASTORI
UNICO DEI NOSTRI 1OO
A INDOVINARE TUTTO
Davide Astori,
difensore del Cagliari e
della Nazionale è l’unico, tra
i 100 interpellati dalla
Gazzetta, che ha indovinato
in pieno il risultato (1-1) e i
marcatori (Nocerino e
Matri) di Milan-Juve. A
votare per l’1-1 sono stati in
23, a puntare sul pareggio
in 34.
L’INIZIATIVA OGGI A COVERCIANO PRIMA DELLA CONSEGNA DELLA PANCHINA D’ORO
Gli angeli custodi dei veterani del Verona
Alla Onlus fondata
nel 2009 la borsa
di studio Bearzot.
Aiuta gli ex, tra
loro anche Calloni
ROBERTO PELUCCHI
Oggi a Coverciano si assegna la panchina d’oro al migliore allenatore della passata stagione. Ma prima, alle 11, verrà
ricordato un tecnico che d’oro
lo è stato per tutta la vita, come
professionista e come uomo:
Enzo Bearzot. A poco più di un
anno dalla morte, la Federcalcio (rappresentata dal direttore generale Antonello Valentini) assegnerà la prima borsa di
studio intitolata al mitico Vecio, campione del mondo con
l’Italia nel 1982.
Solidarietà La commissione, formata dall’ex portiere Dino Zoff
e dai giornalisti Alberto Cerruti
e Gigi Garanzini, ha stabilito
che l’assegno di 25 mila euro vada all’Associazione sportiva dilettantistica ex calciatori Hellas
Verona, «in perfetta sintonia
con la sensibilità umana e sociale dell’indimenticabile c.t. azzurro», come si legge nella moti-
vazione. La scelta di effettuare
la cerimonia davanti agli allenatori di A e B non è casuale, ma
un ulteriore omaggio alla memoria di Bearzot. Così come
non è casuale che per la borsa
di studio sia stata scelta la
Onlus nata da un’idea di Franco Nanni, 67 anni, terzino del
Verona dal 1969 al 1976, e poi
realizzata grazie al volontariato di tanti ex dell’Hellas, da Bagnoli a Mascetti, da Fanna a
Maddè. L’associazione, che si
ispira a quella del Barcellona,
esistente da 50 anni, ha 200
iscritti e sede dentro il Bentegodi, e si propone di sostenere gli
ex gialloblù in difficoltà. Un modo concreto per dimostrare che
una squadra di calcio è una famiglia per sempre. «Quando ho
visto la realtà di Barcellona —
spiega Nanni — ho voluto fondare un’associazione simile anche da noi, a Verona. I veterani
del Barça, venendo in Italia a illustrare il loro impegno, mi hanno dato la credibilità per partire. Dal 2009 abbiamo distribuito 75 mila euro, non soltanto a
ex calciatori dell’Hellas, ma anche alle associazioni che lavorano sul territorio veronese».
Calloni Tra gli ex aiutati c’è an-
che Calloni, «lo sciagurato Egidio». «Ha avuto due ischemie
ed era precipitato nella depressione — racconta Nanni —. Gra-
Egidio Calloni, 59 anni NEWPRESS
zie a noi si sente ancora vivo,
utile. Ad altri abbiamo dato soldi per trovare casa dopo lo sfratto o per rifarsi i denti. Alla nostra ex magazziniera, che ha 80
anni e deve vivere con 600 euro
di pensione, diamo un contributo per l’affitto. Il nostro motto
è: a fare del bene non si sbaglia
mai. Secondo uno studio europeo, su 50 mila ex calciatori,
10-12 mila se la passano male.
Con me a Coverciano ci sarà anche Ramon Alfonseda, che presiede la Agrupacion de veteranos del Barça e l’Efpa, l’associazione europea di veterani. All’estero hanno rispetto per i vecchi giocatori, perché sono la storia. Spero che altri seguano il
nostro esempio. Qualcosa fanno gli ex del Torino, mente quelli della Fiorentina si sono informati. Ma più siamo, meglio è».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
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NAZIONALE MERCOLEDI’ ITALIA-USA
Italia, l’ultima nuova è Borini
Balotelli e Osvaldo fermati dal codice etico, in azzurro l’altra punta della Roma
SEBASTIANO VERNAZZA
Contrordine compagni,
Borini convocato in Nazionale
A come anticipato dalla Gazzetta nei giorni scorsi. Il piccolo Rooney romanista è l’unico
vero volto nuovo dell’Italia, in
vista dell’amichevole di mercoledì contro gli Stati Uniti a Genova (20.45, diretta su Raiuno). Confermata l’esclusione
di Mario Balotelli per ragioni
disciplinari.
Borineide Prandelli ha chiama-
to Fabio Borini per rimpiazzare Osvaldo, auto-esclusosi dalla Nazionale con la brutta
espulsione rimediata ieri a Bergamo per gioco violento. Il c.t.
è rigido nell’applicazione del
codice etico. Né Osvaldo né Balotelli. SuperMario paga la maxi-squalifica (4 giornate) subita un mese fa in Inghilterra
per aver calpestato Scott
Parker del Tottenham. Borini
però era in cima ai pensieri di
Prandelli, a prescindere dalle
disavventure disciplinari degli
altri attaccanti azzurri. Nei
giorni scorsi il c.t. aveva deciso di inserirlo nel gruppo anti-Usa, poi ci aveva ripensato e
l’aveva lasciato a Ciro Ferrara
per l’amichevole dell’Under
21 domani in Francia. Il rosso
a Osvaldo ha determinato il ripensamento-bis: Borini —
l’unico giallorosso a salvarsi
nella disastrosa Roma di Bergamo — va dritto in Nazionale
A e il milanista El Shaarawy lo
sostituisce in Under 21.
Di Natale prossimamente Pran-
delli si è sentito al telefono
con Totò Di Natale, ieri in campo e in gol a Bologna. L’attaccante dell’Udinese però è fresco di infortunio, gioca con
una protezione. Di Natale sarà
testato prossimamente. Rinvio anche per Simone Farina
del Gubbio: l’«eroe» che ha denunciato un tentativo di illecito farà passerella a Coverciano più avanti.
Tra gli espulsi di ieri c’è anche
Balzaretti, ma, a differenza di
Osvaldo, il palermitano è stato convocato perché diverse
sono le dinamiche dei due rossi. Osvaldo è stato cacciato per
un calcio a un avversario con
palla lontana; Balzaretti per
un normale fallo. Anche De
Rossi, tenuto fuori da Luis Enrique a Bergamo, sarà oggi al
raduno di Genova: la sua mancanza disciplinare in giallorosso non è considerata grave.
Quattro portieri Curioso che
per un’amichevole Prandelli
abbia voluto con sé 4 portieri:
a Buffon, Sirigu e De Sanctis si
aggiunge Viviano, al ritorno in
Nazionale dopo l’ infortunio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Oggi entro le 12
raduno a Genova
poi allenamento
Questo è l’elenco dei
convocati per l’amichevole di
mercoledì contro gli Stati Uniti
(oggi entro le 12 il raduno a
Genova, alle 15 l’allenamento).
Portieri: Buffon (Juventus),
De Sanctis (Napoli), Sirigu
(Paris St. Germain), Viviano
(Palermo). Difensori: Abate
(Milan), Astori (Cagliari),
Balzaretti (Palermo), Barzagli
(Juventus), Bonucci (Juventus),
Chiellini (Juventus), Criscito
(Zenit San Pietroburgo), Maggio
(Napoli), Ogbonna (Torino).
Centrocampisti: De Rossi
(Roma), Marchisio (Juventus),
Montolivo (Fiorentina), Thiago
Motta (Paris St. Germain),
Nocerino (Milan), Pirlo
(Juventus). Attaccanti: Borini
(Roma), Giovinco (Parma),
Matri (Juventus), Pazzini (Inter).
Perché Balzaretti e De Rossi sì
Promosso
dall’Under 21,
dove lo
sostituisce
El Shaarawy
I CONVOCATI
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16
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
SERIE A 25a GIORNATA
le Pagelle
di FA.BI.
MORALEZ E’
UN PEPERINO
JUAN BALLERINO
GAGO SEMPRE
SUPERATO
ATALANTA 7
CONSIGLI 6 Non chiude le gambe
in opposizione a Borini, ma è più
sfortunato che brocco.
LUCCHINI s.v. Si stira subito.
BELLINI 6 Difensore di lungo
corso, sale ma poco ma bene.
STENDARDO 6,5 Osvaldo è un
osso duro ma, fin quando c’è, lo
contiene.
MANFREDINI 6,5 Sicuro al centro,
ma non c’è moltissimo da fare.
PELUSO 6,5 Elegante ed efficace,
bei recuperi e tampona Borini.
CARROZZA 5,5 Prima da titolare
così così. Perde una chance in
area.
SCHELOTTO 6 Entra e si vede che
è stanco: scatta al rallenty.
CIGARINI 6,5 All’inizio subisce il
titic-titoc della Roma, poi si
distende. Suo il lancio a Denis per il
quarto gol.
BRIGHI 6 L’ex di turno (come
Osvaldo) fa legna in mezzo.
MORALEZ 7 Peperino devastante,
se in giornata. E quanto aiuta
dietro.
h
IL MIGLIORE
8 DENIS
Riecco il serial bomber di inizio
campionato. Un tris di qualità, e in
più l’assistenza al compagno di
reparto.
MARILUNGO 7,5 Palo, gol, assist.
Una minaccia costante. Che
crescita.
GABBIADINI 6 Dà il suo
contributino. Con quei due davanti,
è dura.
All. COLANTUONO 7 Squadra
determinata, veloce. Che sa quel
che vuole.
ROMA 4
STEKELENBURG 5,5 Senza
nessuno nel fortino, l’assalto lo
travolge.
ROSI 5 Non tiene Moralez, in
compenso nemmeno spinge bene.
JOSE’ ANGEL 5,5 Un pochino
meglio di Rosi, più intraprendente.
JUAN 4,5 Si fa bere da Moralez e
Denis, sempre molle.
Din don Denis
Tre gol e Roma suonata
De Rossi punito: tribuna
Grande Atalanta e il centravanti si scatena. I giallorossi
finiscono in 9: espulsi Osvaldo e Cassetti. E scoppia un caso
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI
BERGAMO
La partita orribile e isterica della Roma a Bergamo fa
quasi passare in secondo piano l’esclusione per scelta tecnica-disciplinare di De Rossi
da parte di Luis Enrique. Quasi, perché il disastro comincia
da lì, dall’assenza di Capitan
Futuro nel baricentro della
Roma. Senza di lui, la proposta (come lo spagnolo chiama il suo stile di gioco) non
sta in piedi, perde l’equilibrio, è come un viaggiatore
che ha perso la bussola. L’importanza di De Rossi della Roma è ancora più evidente
quando non c’è. E’ l’unico in
grado di fare il doppio ruolo
richiesto da Luis al playmaker: impostare l’azione
quando si ha la palla tra i piedi e poi piazzarsi in mezzo alla difesa per allargare i centrali e far salire senza timori gli
esterni. Contro l’Atalanta ha
fatto le sue veci Gago, che va
bene come regista, ma non co-
me centrale difensivo. Non
ha l’esplosività, il senso della
posizione, l’elevazione, se vogliamo anche la furbizia e la
cattiveria dell’azzurro. Risultato, 4 sberloni in faccia e due
espulsi per rabbia da impotenza: Osvaldo a inizio secondo
round per un calcio da terra a
Cigarini; Rosi al tramonto della sfida per insulti al guardalinee.
Denis, il ritorno La Roma è riu-
scita a risvegliare il goleador
dormiente. E che risveglio.
Denis, che non infilava la porta dal 21 dicembre, firma una
tripletta di ottima fattura, grazie anche a Marilungo, degno
partner di scambi e di gol.
L’azione da calcetto per il terzo, con doppio triangolo tra i
due fino al tocco finale dell’argentino, è da incorniciare.
Gli altri invece sembravano
fatti in fotocopia: lancio lungo, difesa sbilanciata e in forma pessima, dribbling o spizzicata e atalantini pronti al
duello in solitaria con Stekelenburg. Due reti ce le ha sul
vo gol stagionale), l’unico
davvero oltre la sufficienza,
con un tiro in mezzo alle gambe di Consigli è riuscito ad accorciare le distanze. Il «Rooney de noantri» è il solo nella
Roma che mantiene un alto livello di rendimento e Prandelli ci ha ripensato, visto che
in serata lo ha premiato con
la prima convocazione in Nazionale A. Comunque qui il
suo temporaneo 2-1 è stata
appena un’illusione di rimonta, perché la Roma, vuoi per
l’assenza di Capitan Futuro e
pure quella di capitan presente Totti, vuoi per la testa al
derby, non c’è mai stata. Luis
Enrique è ammirevole quando applica la legge uguale
per tutti, ma poi deve avere
un po’ di elasticità tattica e
trovare qualche piccola variante alla «proposta» se manca un punto cardine. I tentativi in corsa dello spagnolo (Lamela in mezzo e Pjanic trequartista, dentro Josè Angel
e Cassetti per Rosi e Juan)
non hanno sortito grande effetto. Alla fine, con la Roma
in 9, l’Atalanta non ha infieri-
20’ primo tempo
Il raddoppio di Denis
Denis segna il primo dei suoi tre gol: è il
temporaneo 2-0 dell’Atalanta RICHIARDI
36’ primo tempo
L’illusione di Borini
Borini illude la Roma accorciando le
distanze a 9’ dall’intervallo LIVERANI
Denis non
segnava dal 21
dicembre. Di
Marilungo il primo
gol atalantino
Roma isterica,
si salva soltanto
Borini: il piccolo
Rooney all’ottava
rete stagionale
groppone Juan, una Heinze.
E tutte anche Gago. Attenzione: l’Atalanta ha grandi meriti. Ha giocato con grinta e velocità, ha disegnato una signora partita, i suoi attaccanti sono stati implacabili. Ha
sofferto solo nell’ultimo quarto d’ora del primo round,
quando si è allungata e ha perso per un po’ le posizioni.
Il piccolo Rooney Borini (otta-
to e Luis ha ringraziato.
Numeri negativi Così la Roma
ha aggiornato tutti i suoi numeri più brutti. I gol subiti,
che ora sono 31. Le espulsioni, che ora sono 7. Curioso
che 5 siano opera di Damato,
che aveva espulso Juan,
Bojan e Gago a Firenze. Pensa tu, qui non ha visto anche
un calcio di Rosi da terra a Cigarini, sarebbero state 6... E
infine, le sconfitte, che ora sono 11. Tante, troppe, anche
per un progetto nascente.
L’Atalanta, che ha fatto una
campagna acquisti molto meno dispendiosa, senza la penalizzazione avrebbe soltanto un punto in meno in classifica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
il Film
Cinque reti,
due espulsioni
Giallorossi
indifendibili
10’ primo tempo
L’apertura di Marilungo
L’Atalanta passa in vantaggio:
contropiede di Marilungo LIVERANI
9’ secondo tempo
L’espulsione di Osvaldo
Damato espelle Osvaldo. Più tardi
anche Cassetti riceverà il rosso ANSA
CASSETTI 4 Non giocava da 3
mesi. E subito fa una stupidaggine.
HEINZE 5 Il primo round è o.k., poi
sbraca pure lui. Pure a parole.
TADDEI 6 Il suo dovere lo fa,
aiutato dall’Atalanta che sceglie la
fascia destra per sfondare.
PJANIC 5,5 Stranamente pigro,
poco incisivo. Qualcuno vocifera
che ha in testa la prestigiosa
amichevole col Brasile di martedì.
GAGO 5 Stare dietro non è il suo
ruolo, ma è sempre superato.
GRECO 5 Entra e non si nota,
tranne che per un fallaccio.
MARQUINHO 5,5 Prima da titolare:
generosità e un paio di tiri. Poco.
LAMELA 5,5 Sembra ispirato. Poi
comincia ad avvitarsi su se stesso.
OSVALDO 4,5 Con Borini, è il più
attivo. Poi lascia la Roma in 10.
IL MIGLIORE
h 6,5 BORINI
Mica per il gol. Si sbatte sempre
come un matto, e con qualità. Con
8 reti in stagione, è il
capocannoniere della Roma.
All. LUIS ENRIQUE 4,5 Non ha
ancora in mano del tutto la
squadra. Va bene la coerenza
disciplinare ma poi bisogna trovare
rimedi validi.
TERNA ARBITRALE
DAMATO 5,5 Non vede il
calcione di Rosi a Moralez.
Giusto rosso a Osvaldo.
Marzaloni 5,5: Grilli 6
Il Personaggio
GERMAN DENIS
La tripletta
regala altri
30 mila euro
e il pallone
Raggiunto il bonus per i quindici gol
«Prima la salvezza, poi potrò pensare
a vincere la classifica dei cannonieri»
GUIDO MACONI
BERGAMO
Tre gol in un colpo solo
per rompere un digiuno di
due mesi. Tre gol che valgono
bene un premio, anzi due. Il
primo German Denis se lo tiene stretto sotto il braccio ed è
il pallone della partita. «L’ho
fatto autografare ai compagni
e lo regalerò a mio figlio che è
il mio primo tifoso». Si tratta
di Matias, 9 anni, il più grande dei suoi tre figli, anche lui
con una grande passione per
il calcio. Il secondo premio arriverà presto: sono i 30 mila
euro previsti da contratto al
raggiungimento dei 15 gol.
pallone. «Mi era già capitato
nel primo anno di Napoli».
Quella volta era stata la Reggina a soccombere sotto le cannonate del Tanque, tre anni e
mezzo fa. Alla fine i gol furono 8, ora ne ha già fatti quasi
il doppio. Quanto basterebbe
per strizzare nuovamente l’occhio al trono dei bomber. «Ma
Tripletta Il bonus è scattato
ieri a metà ripresa
quando ha infilato per
la terza volta Stekelenburg e
ha gridato alla Serie A che il
Tanque è tornato. German Denis accarezza il suo pallone come se fosse una sfera di cristallo. «Prima ci salviamo e poi potremo anche divertirci. E la
salvezza a questo punto dipende solo da noi». Non è la prima volta che si porta a casa il
German
Denis,
30 anni
LAPRESSE
mancano ancora troppe partite, per questo penso solo alla
salvezza». Risposta in fotocopia anche su un possibile futuro in una big. «Ho firmato un
contratto di 4 anni con l’Atalanta, il mio futuro è a Bergamo. Ad altro non penso».
Serenità In fondo lui a Berga-
mo ha trovato la sua dimensione ideale: gli vogliono tutti bene e lui sa farsi voler bene.
Mai un eccesso, ma una parola fuori posto, tanto lavoro
oscuro. Anche quando magari
la ruota girava per il verso
storto. Come negli ultimi due
mesi. Nessun gol, ma tre legni a ribadire che quando
non vuole entrare, non entra. «Sono sempre rimasto tranquillo. Non ho
mai temuto di non segnare più. Sapevo che continuando a lavorare per la
squadra, sarebbero ritornati anche i miei gol. Me
lo ha sempre ripetuto anche
Colantuono: mi ha fatto sentire sereno e aveva ragione. Il
primo gol è stato il più importante: mi sono sbloccato e poi
ho giocato sereno».
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LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
Il retroscena
Ritardo alla riunione tecnica
poi scontro con l’allenatore
E Luis Enrique: «Lo rifarò...»
Daniele De Rossi, 28
anni, con la barba, in
tribuna a Bergamo ANSA
German Denis,
30 anni, segna il
gol del definitivo
4-1 IPP
LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
ghia: «Io ero pronto alle 7 di mattina: io. Ciò che penso lo dico in
faccia ai calciatori. Forse ho sbagliato, forse questo ha innervosito la squadra, ma nella stessa situazione lo rifarei e lo rifarò.
Con un altro calciatore non sarebbe andata diversamente. La
squadra va sempre avanti a qualsiasi giocatore e occorre disciplina. Devo fare ciò che vogliono
gli altri o ciò che voglio io? Se va
bene è così, se no può venire un
altro». Il tecnico però ha visto lo
sfaldamento ottenuto. «E infatti
la cosa mi preoccupa. A breve
termine può essere uno sbaglio,
ma sono convinto che a lungo
termine è la decisione giusta.
Non sono un allenatore di grande esperienza. ma ho vissuto per
15 anni negli spogliatoi e conosco i giocatori. Se vogliamo essere una squadra nel futuro vanno
fatte certe scelte». Al momento
comunque la casella di sconfitte
stagionali è arrivata a quota 11:
decisamente troppe. e soprattutto in vista di un derby in cui mancheranno Gago, Cassetti e Osvaldo squalificati.
Baldini a disagio E la dirigenza?
ATALANTA
4
ROMA
1
ATALANTA (4-4-2) Consigli; Lucchini
(dall’8’ p.t. Bellini), Stendardo, Manfredini, Peluso; Carrozza (dal 7’ s.t. Schelotto), Cigarini, Brighi, Moralez; Denis, Marilungo (dal 31’ s.t. Gabbiadini).
ROMA (4-3-1-2) Stekelenburg; Rosi (dal
1’ s.t. Josè Angel), Juan (dal 12’ s.t. Cassetti), Heinze, Taddei; Pjanic, Gago (dal 23’
s.t. Greco), Marquinho; Lamela; Osvaldo,
Borini.
PANCHINA Frezzolini, Cazzola, Bonaventura, Tiribocchi.
PANCHINA Lobont, Perrotta, Piscitella,
Bojan.
ALLENATORE Colantuono.
ALLENATORE Luis Enrique.
GIUDIZIO 777
PRIMO TEMPO 2-1
MARCATORI Marilungo (A) al 10’, Denis (A)
al 20’, Borini (R) al 36’ p.t. Denis (A) al 2’ e
al 21’ del s.t.
ARBITRO Damato di Barletta.
NOTE paganti 6.459, incasso di 92.786
euro; abbonati 9.658, quota di
144.456,43 euro. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 3-7. In fuorigioco 4-0. Angoli 2-3. Recuperi: p.t. 3’, s.t 2’.
ESPULSI Osvaldo al 9’ s.t. per gioco scorretto; Cassetti (R) al 37’ s.t. per proteste.
AMMONITI Moralez (A), Cigarini (A), Manfredini (A), Peluso (A) e Greco (R) per gioco scorretto; Gago (R) per proteste.
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO CECCHINI
BERGAMO
«Ci sono più cose in cielo e
in terra di quanta ne sogni la tua
filosofia», ammoniva William
Shakespeare. Chissà se al d.g.
Franco Baldini, noto appassionato di teatro, sarà tornato in mente questo verso quando Luis Enrique, a ridosso dell’inizio della
partita, gli ha comunicato che
Daniele De Rossi sarebbe rimasto fuori per motivi disciplinari.
La filosofia, quindi, ha vinto sulla pratica. Che poi si perda la partita diventa un dettaglio, seppur
doloroso. Giusto? Di sicuro è un
caso che, all’annuncio delle formazioni, a Roma si colorava di
tinte fantasiose che spaziavano
dalla rissa all’amore. La cosa invece andava interpretata nel modo più semplice per chi conosce
l’universo di Luis Enrique: il giocatore ha infranto le regole e va
punito.
«Lo rifarei e lo rifarò» Incalzato
A parole appoggiano l’allenatore, ma la mimica dei volti trasmette disagio. «Peccato sia toccato a un giocatore esemplare —
dice Baldini — ma se dalle poche regole che abbiamo si deroga se ne pagano le conseguenze.
È pericoloso fare eccezioni. De
Rossi? Sfido a prenderla bene,
non era felice, ma ha accettato la
decisione. Luis era scosso, scuro
in volto, aveva un tormento interiore. Credo che la squadra abbia risentito della decisione e l’allenatore sapeva che avremmo
potuto pagare dazio. Comunque
ci saranno conseguenze. Non nascondo che la rigidità potrebbe
essere pericolosa, ma non può
passare il concetto che un giocatore importante possa essere graziato». Così è se vi pare.
dalle domande Luis Enrique rin-
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Baldini: «Regole
uguali per tutti.
Peccato per De
Rossi, un ragazzo
esemplare»
La discussione Se l’allenatore si
limita a dire: «Daniele non era
pronto», il d.g. Baldini spiega:
«Ha avuto un ritardo alla riunione tecnica, è stata una distrazione». Sui dirigenti torneremo dopo, perché il vero protagonista
dello psicodramma è l’allenatore. Per Luis Enrique arrivare in
ritardo a quella riunione è quasi
come giungere dopo il fischio
d’inizio: un peccato imperdonabile. E quando lo ha detto all’azzurro questi ci è rimasto male,
anzi, si è seccato e gli ha risposto
ruvidamente. Tutto ciò ha irrigidito le posizioni e a nulla è valso
l’intervento di gente esperta come Perrotta e Heinze per far
cambiare idea allo spagnolo: De
Rossi in tribuna (ma l’a.d. Fenucci assicura che poi il giocatore ha
chiesto scusa), come Kjaer alle
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
19
SERIE A 25a GIORNATA
Klose a segno, avanti Reja
Lazio pronta per il derby
Dopo i giorni di caos, il tedesco firma il 13o gol che abbatte la Fiorentina
e allunga la permanenza del tecnico fino alla sfida contro la Roma
a Delio Rossi, prova con l’albero di Natale, difesa a quattro
inedita nel modulo e nei nomi e
soprattutto attacco fantasma:
Jovetic è un centravanti improvvisato e Romulo e Ljajic due trequartisti così impalpabili che
Rossi li butterà fuori a inizio ripresa, sostituendoli con Salifu
e Cerci. Le cose miglioreranno
un po’.
Ancora lui Partita brutta, perché
la Lazio trotterella e perde dopo mezzora l’unico piè veloce,
Lulic, un’assenza che nel derby
potrebbe pesare, e la Fiorentina fa solo mucchio a metà campo, chiudendo gli spazi, ma senza mai tentare una ripartenza.
Per sbloccare e decidere la partita ci vuole la giocata del solista. Ci prova Mauri e l’imbucata
E Faverani,
assistente di
Brighi, vede bene
sulla rete
annullata a Cerci
LAZIO
FIORENTINA
1
0
GIUDIZIO 77
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Klose al 36’ p.t.
LAZIO (4-2-3-1) Marchetti; Scaloni,
Diakite, Biava, Garrido (dal 1’ s.t. Zauri);
Gonzalez, Ledesma; Mauri, Hernanes, Lulic (dal 30’ p.t. Candreva); Klose (dal 32’
s.t. Kozak).
ALLENATORE Reja.
PANCHINA Bizzarri, Sbraga, Zampa, Alfaro.
FIORENTINA (4-3-2-1) Boruc; De Silvestri, Natali, Nastasic, Pasqual; Behrami
(dal 34’ s.t Vargas), Montolivo, Lazzari;
Romulo (dal 1’ s.t. Salifu), Ljajic (dal 1’ s.t.
Cerci); Jovetic.
ALLENATORE D. Rossi.
PANCHINA Neto, Camporese, Felipe, Marchionni.
AMMONITI Biava (L), Cerci (F) per gioco
scorretto.
ARBITRO Brighi di Cesena.
NOTE paganti 5.419; abbonati 20.672, Incasso e
quota non comunicati. Angoli: 2-5. Tiri in porta:
4 (una traversa)-5. Tiri fuori: 2-2. In fuorigioco:
2-6. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 3’.
RUGGIERO PALOMBO
ROMA
La categoria dei guardalinee, messa a dura prova dal signor Romagnoli, quello di Milan-Juventus, rialza la testa. E
dice grazie al signor Faverani.
L’assistente dell’arbitro Brighi
decide Lazio-Fiorentina con
due chiamate impeccabili e millimetriche: è regolare la posizione di Klose che scarta Boruc e fa
13 sul finire del primo tempo, è
in fuorigioco la posizione di
Cerci che all’inizio della ripresa
ribadisce in gol sulla deviazione di Marchetti dopo colpo di
testa di Nastasic. L’1-0 è tutto
qui, in questi due episodi di un
match mediocre, dove alla Lazio dominatrice del primo tempo manca un probabile rigore
iniziale (Nastasic su Klose) e dove la Fiorentina si prende il secondo tempo senza mai andare
al di là dell’occasione del gol annullato. Per il precario Reja la
conferma di un terzo posto in
comproprietà con l’Udinese
che dovrebbe valergli, aspettando Zola, una conferma almeno
fino al derby. Per il meno precario Delio Rossi, alle prese con la
terza sconfitta consecutiva, un
inquietante affaccio verso il precipizio: la B oggi dista 4 punti.
Decimazione Due squadre deci-
mate, Lazio e Fiorentina. Tra
squalifiche e infortuni prevale
la Lazio 8-6: niente Dias, Matuzalem, Konko, Radu, Brocchi,
Rocchi, Cana e Stankevicious
da una parte, niente Gamberini, Cassani, Olivera, Amauri,
Kroldrup e Kharja dall’altra.
Reja inventa l’ennesima difesa
con laterali Scaloni e Garrido,
due che non hanno mai brillato
per dinamismo ma che per una
sera faranno gli straordinari
(Garrido colpirà pure una traversa), il modulo è quello che
piace tanto a Lotito e Tare,
4-2-3-1 con Gonzalez arretrato
sulla linea di Ledesma. Quanto
Il momento del
gol di Miroslav
Klose, 33 anni.
Contro la
Fiorentina il
tedesco ha
firmato la sua
prodezza
numero 13 in
campionato,
ancora decisiva
REUTERS
4
I NUMERI
3
le sconfitte
consecutive della
Lazio in partite
ufficiali, prima di
ieri sera. Nel
conteggio i due
k.o. in Europa
League con
l’Atletico Madrid
in casa e fuori
oltre a quello di
Palermo
3
le sconfitte
consecutive per
la Fiorentina: il
k.o. di Roma fa
seguito allo 0-3
di Napoli e allo
0-2 di Bologna
nel recupero di
martedì scorso
13
le reti
realizzate da
Klose in questo
campionato;
quando segna lui
la Lazio resta
imbattuta,
3 pareggi e 8
vittorie
Viola pallido Coi due cambi la
Fiorentina passa al 4-3-1-2, con
Cerci e Jovetic in avanti, Lazzari alle loro spalle e l’interessante Salifu centromediano. Ma
l’indolenza di Montolivo e Jovetic, e l’aggiunta nel finale di un
irriconoscibile Vargas, rivelano
che i mali della viola sono profondi. La Lazio sbuffa e arranca, qualche vip sa sacrificarsi
(Hernanes e Mauri), i subentrati Candreva e Zauri per una volta non fanno danni. E la barca
biancoceleste, tra uno psicodramma e i soliti insulti della
curva a Lotito, va.
Tweet Sarà d’accordo anche il
figlio di Gianfranco Zola, Andrea, che con il suo tweet di
ieri ha mandato su tutte le furie la Lazio. Nella valigia del
padre c’è l’accordo per diventare — prima o poi, al più tardi a
giugno — allenatore della Lazio. La stretta di mano è stata
confermata da un altro incontro, andato in scena nella notte tra sabato e domenica con
la società biancoceleste. Tanto che Magic Box avrebbe già
individuato lo staff tecnico
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SCALONI 6 Inesauribile, anche se
con stile un po' approssimativo.
DIAKITE 6 Attento, concentrato,
di testa non sbaglia nulla.
BIAVA 6 Stavolta è regista
difensivo: senza errori.
GARRIDO 6 La traversa gli nega il
gol: sarebbe stato il premio alla
prima prova convincente da
laziale.
ZAURI 6 Provvidenziale in alcune
chiusure.
GONZALEZ 6 Corre un po' a vuoto
all'inizio, poi entra in gara e non
spreca più uno scatto.
LEDESMA 6,5 Anima di una
squadra alla ricerca del risultato
scacciacrisi.
MAURI 6,5 Alla terza apparizione
sembra già il Mauri migliore. Cala
solo un po' nel finale.
HERNANES 6,5 Una magia l'assist
per Klose. Inedito (e utilissimo)
quando fa l'interditore nella
ripresa.
LULIC 6 Buone accelerazioni, un
guaio muscolare lo mette k.o.
IL MIGLIORE
7 KLOSE
FIORENTINA 5
BORUC 6 Incolpevole sul gol, per il
resto presente.
DE SILVESTRI 6 Le sue discese
mettono in apprensione la Lazio
nella ripresa.
NATALI 6 Tiene in gioco Klose sul
gol. Per il resto se la cava con
mestiere.
NASTASIC 6 Rischia il rigore su
Klose, ma sfiora anche un grande
gol.
PASQUAL 6 Affondi controllati,
discreto presidio della zona.
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IL MIGLIORE
h 6,5 BEHRAMI
Rossi: «La classifica è chiara,
siamo in lotta per la salvezza»
Chissà se la Lazio di ieri
sera è piaciuta anche a Gianfranco Zola. Di certo Miro Klose ha fatto felice Edy Reja, che
guida al derby una squadra terza in classifica e con sette punti di vantaggio sulla Roma.
«Sì, ma non dite che la Lazio
ha giocato per me — afferma
il tecnico —. E’ stata una vittoria importante, determinante,
anche se ancora una volta siamo stati condizionati dagli infortuni (Lulic è a rischio per il
derby, ndr). Sono stati giorni
diversi dal solito, ma la prossima sarà una settimana normale». Allora, tutto a posto? «Se
resto fino alla fine? Questo
MARCHETTI 6,5 La parata su
Nastasic vale 3 punti.
All. REJA 6,5 Alla fine di una
settimana unica e incredibile
riesce comunque a tirare fuori il
meglio.
Il tecnico: «Chissà se resto...
Zola? Merita una piazza così»
che lo accompagnerà nella sua
avventura romana: dovrebbe
esserci anche Gigi Casiraghi,
ex giocatore biancoceleste,
già compagno nell’Under 21.
Aspetta un segnale, Zola, per
tornare a Roma. Ma nel frattempo il segnale l’ha dato
Reja: «Con Lotito ci siamo chiariti — ancora il tecnico goriziano —. Ogni tanto ci può stare
che si litighi, ma poi magari il
rapporto diventa ancora più
solido. Piuttosto, mi auguro di
arrivare alla sfida con la Roma
senza altri infortuni: anche
Hernanes ha qualche problema agli adduttori. E con un desiderio: non è giusto che la
gente fischi a prescindere un
nostro giocatore (Candreva,
ndr)». Pure Zola sarà d’accordo.
LAZIO 6
Un altro gol, il numero 13 in
campionato, e ancora un gol da tre
punti: la Lazio è lui. KOZAK s.v.
AMAREZZA VIOLA
non lo so, nel calcio non si può
mai dire», ancora Reja. «Sì, Zola lo conosco, ci siamo sentiti,
lo facciamo spesso al telefono.
Gli auguro di diventare presto
allenatore in Italia, magari anche qui alla Lazio».
MAURI CRESCE
MARCHETTI
E’ DECISIVO
E QUEL SALIFU
E’ DA SEGUIRE
h
IL FUTURO DOPO LE POLEMICHE E LA RICOMPOSIZIONE CON LOTITO
DAVIDE STOPPINI
ROMA
DI STEFANO CIERI
CANDREVA 5,5 Perde qualche
pallone di troppo.
per Klose provoca un mezzo rigore di Nastasic che l’arbitro
Brighi non ritiene tale, ci riprova Hernanes, stessa modalità, e
Klose sul filo del fuorigioco non
perdona. Gol numero 13 in
campionato, nel Bayern Monaco non ne aveva mai fatti così
tanti.
ROMA Quando Delio Rossi
esce dallo stadio, del suo
chewingum non resta più
granché. Torna all'Olimpico da ex
e la sua apprensività — per tutta
la partita rimane in piedi, si
sbraccia, urla, e mastica
nervosamente senza sosta — è
giustificata pure da questo, oltre
che dall'andamento «troppo
altalenante della squadra», come
ammette a fine gara. La Nord gli
riserva un grande applauso, al
suo ingresso in campo, e un bel
coro a fine primo tempo. Per il
resto, come dice, il suo è stato
anche «nervosismo per uno
scontro importante, con una
Lazio che ha giocato bene, era
grintosa, e impediva il nostro
gioco». Ma il suo commento, non
si limita a questo, «perché la
Fiorentina nel secondo tempo
meritava di più, dopo un primo
tempo così così, stava reagendo
bene: si sono viste diverse azioni
le Pagelle
importanti, e di qualità. Il gol?
Merito di un rimpallo buono, ma
Hernanes è stato bravo. E a palla
scoperta, non si sale». E, poi,
ricorda anche il modo con cui è
scesa in campo la sua squadra:
«La pressione l'abbiamo data,
ma non siamo stati abbastanza
pericolosi, dobbiamo crescere
ancora, e correggere molti nostri
errori». E con soli 4 punti sul
Lecce c’è poco da essere sereni:
«Siamo tutti coinvolti: dobbiamo
reagire. Se siamo in questa
posizione in classifica, è perché
non riusciamo a dare il massimo:
i nostri attaccanti non sono mai
in grado di andare a fare gol».
Finisce così: con l’uscita dallo
stadio a passo lento, e con i
tifosi biancocelesti così
sentimentali, che ancora lo
fermano, gli chiedono
l'autografo, e gli augurano buona
notte.
Gabriella Greison
Ex particolarmente avvelenato.
Lotta su tutti i palloni, ne sbaglia
pochi. VARGAS s.v.
MONTOLIVO 5 Assente
ingiustificato. Sembra già con la
testa altrove. Alla prossima
squadra.
LAZZARI 5,5 Male all'inizio, un po'
meglio quando avanza nella
ripresa.
ROMULO 5 Qualche iniziativa, ma
anche molti errori.
SALIFU 6,5 Discreta tecnica e
prestanza atletica. Ragazzo da
seguire.
LJAJIC 4,5 Si nasconde invece di
provare a fare qualcosa. Rossi
giustamente lo toglie.
CERCI 5,5 Si da molto da fare, ma
spreca anche un po' troppi palloni.
JOVETIC 5,5 Inesistente da punta
centrale. Qualcosina in più quando
può duettare con Cerci.
All. ROSSI 6 Se ne inventa più
d'una per tenere a galla la
squadra, i giocatori non lo
seguono.
TERNA ARBITRALE:
BRIGHI 6 Resta il dubbio sul
contatto Nastasic-Klose.
Faverani lo assiste benissimo.
Faverani 8; Stefani 6,5
Codice cliente: 222072
Codice cliente: 222072
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
Codice cliente: 222072
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
21
SERIE A 25a GIORNATA
BOLOGNA
UDINESE
4
1
3
I NUMERI
GIUDIZIO 777PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Di Natale (U) su rigore al 38’
p.t.; Basta (U) all’11’, Kone (B) al 36’, Floro
Flores (U) al 39’ s.t.
7
BOLOGNA (3-4-2-1) Gillet; Raggi, Portanova, Antonsson; Pulzetti (dal 25’ s.t. Kone), Mudingayi, Perez (dal 38’ s.t. Belfodil), Morleo; Ramirez, Taider (dal 1’ s.t. Acquafresca); Di Vaio. PANCHINA Agliardi,
Cherubin, Garics, Rubin. ALL. Pioli.
la striscia
interrotta
L’Udinese
interrompe la
serie senza
sconfitte del
Bologna nel
2012 (3 vittorie
e 4 pareggi)
UDINESE (3-5-1-1) Handanovic; Benatia,
Danilo, Domizzi; Basta, Fernandes, Pazienza, Asamoah, Armero; Fabbrini (dal
31’ s.t. Battocchio); Di Natale (dal 23’ s.t.
Floro Flores). PANCHINA Padelli, Ferronetti, Coda, Pasquale, Torje. ALL. Guidolin.
336
ARBITRO Mazzoleni di Bergamo.
AMMONITI Perez, Taider, Asamoah, Armero, Pazienza e Benatia per gioco falloso;
Ramirez per c.n.r.
NOTE paganti 3.719, incasso di 24.920 euro; abbonati 12.490, quota di 134.404 euro. Tiri in porta 5-6. Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 2-1. Angoli 3-3.
Rec.: p.t. 2’; s.t. 3’.
Antonio Floro Flores, 28 anni, infila la terza rete che chiude la partita, dopo il gol della speranza rossoblù di Konè PIERANUNZI
Di Natale si arrangia
e accende l’Udinese
Il Bologna al tappeto
Totò si procura e trasforma un rigore dubbio. Basta
fa il bis, Floro Flores chiude. Rossoblù: 1˚ k.o. nel 2012
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CALAMAI
BOLOGNA
Cercasi aggettivi per Di
Natale. Geniale? Implacabile?
Carismatico? Chi ha qualche
idea originale si faccia avanti.
Intanto Totò continua a fare il
suo mestiere: scaraventare palloni in rete. Guidolin lo ripresenta dopo un periodo di stop
per infortunio e lui non tradisce la fiducia dell’allenatore. Alla prima palla buona, nella fase
finale del primo tempo, imposta e chiude un micidiale contropiede dell’Udinese. L’ultimo
dribbling è su Perez che lo mette giù all’altezza della linea
bianca dell’area di rigore. L’arbitro Mazzoleni, raccogliendo
probabilmente la segnalazione
del suo collaboratore La Rocca,
decide per la massima punizione. Questione di centimetri in
un senso o nell’altro. Il Bologna protesta ma Totò piazza la
palla sul dischetto e batte Gillet con una conclusione centrale. Per Di Natale è il gol numero 18 che vale la conferma del
primato nella classifica dei cannonieri. L’attaccante dell’Udinese è riuscito a prendere in
contropiede anche il cittì Prandelli che non lo ha convocato
per l’amichevole contro gli Usa
perché pensava che non fosse
ancora guarito del tutto. Nessun problema. Totò ci sarà agli
Europei.
Udinese inossidabile Cercasi aggettivi anche per l’Udinese che
grazie al 3-1 rifilato al Bologna
difende il terzo posto in classifica e la zona Champions. Di Natale entra da protagonista anche nella seconda rete friulana
(11’ s.t.) con un tocco che libera in area Basta bravo a controllare e a beffare Gillet con un geniale cucchiaio. La rete del definitivo del 3-1 la realizza, invece, con una girata al volo Floro
Flores (assist di Basta). Guido-
NEL DOPOGARA
Pioli: «Il rigore? Non lo so...»
Guidolin: «Vogliamo stupire»
BOLOGNA Francesco Guidolin commenta
con la consueta pacatezza il secondo colpo
esterno dell’Udinese in 4 giorni. «Abbiamo vinto
su un campo difficile contro una squadra in un
grande momento, dando seguito al bel successo
di Salonicco. Soprattutto nella ripresa la mia
squadra è cresciuta forte, mostrando personalità
e buona tenuta atletica e direi che abbiamo vinto
con merito» ha detto l’ex di turno accolto con
pesanti cori dalla curva rossoblù.
«Di Natale ha stretto i denti dimostrando di
essere un fuoriclasse, vogliamo stupire il mondo
ancora per due mesi» ha aggiunto il tecnico dei
friulani. In casa Bologna, Stefano Pioli non fa
polemica sul rigore: «Dalla panchina non sono
riuscito a vedere, è stata l’unica occasione che gli
abbiamo concesso nel primo tempo e purtroppo
ne hanno subito approfittato». «Senza quel rigore
sarebbe stata un’altra partita, è una settimana
davvero triste per gli arbitri» attacca invece il
vice-presidente del Bologna Maurizio Setti.
Nicola Zanarini
le Pagelle
lin applaude. Ma bisogna applaudire anche il tecnico dei
friulani capace di dare cuore e
idee alla sua squadra. L’Udinese, nonostante una rosa ridotta
all’osso, riesce a navigare felicemente tra campionato e Europa League, facendo a meno di
un giocatore determinante come Asamoah per tutta la Coppa d’Africa e riuscendo a vincere anche senza Di Natale. Insomma, «l’idea» vale più di
qualsiasi giocatore. Questa Udinese può lottare fino all’ultimo
per un posto in Champions e a
giugno preparatevi a altre cessioni milionarie. Un giocatore
come Asamoah, tutto sostanza
e qualità, può essere ceduto a
peso d’oro.
Stop Bologna E il Bologna? La
squadra di Pioli interrompe
bruscamente una striscia di risultati positivi che durava da 7
partite. La squadra rossoblù
stavolta è mancata nei suoi gioielli: evanescente Ramirez, poco incisivo in fase conclusiva Di
Vaio, generoso Taider. Probabilmente l’ultimo Diamanti (assente per squalifica) sarebbe
stato molto utile. Il Bologna comunque ha riaperto per qualche minuto la partita grazie a
Kone (bello l’assist di Di Vaio)
ma, stavolta, si è trovato davanti un avversario superiore. Applausi convinti a inizio partita
per Daniele Portanova al quale
Di Vaio ha ceduto, per una notte la fascia di capitano. Un gesto di stima a difesa di un compagno che ha ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura di
Bari nell’ambito di scommettopoli. Domenica il calendario
propone Bologna-Novara: una
partita da vincere se la squadra
di Pioli non vuole farsi risucchiare in una zona pericolosa.
di ANDREA TOSI
TAIDER E RAMIREZ IN SERATA NO. BASTA, CHE COLPI. ASAMOAH: GRAN REGIA
BOLOGNA 5
GILLET 6 Non può nulla sui tre gol,
stavolta la difesa non lo copre.
h
IL MIGLIORE
6,5 RAGGI
Il più tonico e reattivo dietro. Salva
almeno un paio di situazioni
pericolose.
PORTANOVA 5,5 Promosso
capitano per una notte, viene
toreato da Basta nell’azione del
secondo gol.
ANTONSSON 5 Meno sicuro
rispetto alle ultime uscite.
PULZETTI 5 Sulla sua fascia non
si fa vedere.
KONE 6 Inserito a gara
compromessa, trova il gol che
riaccende le speranze.
MUDINGAYI 5,5 Preso in mezzo
dal folto centrocampo avversario,
i suoi tiri sono da dimenticare.
Zupping
PEREZ 5 Nervoso e falloso, causa
il rigore del vantaggio ospite. Nel
secondo tempo sparisce
completamente di scena (Belfodil
s.v.).
MORLEO 4,5 Un suo brutto liscio
innesca il contropiede che porta al
rigore, in ritardo anche sul
secondo gol.
TAIDER 6 Come vice Diamanti non
ha i colpi ma ci mette molta
sostanza.
UDINESE 7
HANDANOVIC 6 Prende una
scarpata in faccia da Di Vaio ma
non batte ciglio. Solito e stoico.
BENATIA 6,5 Presidia la sua
fascia senza problemi,
applicandosi con molta
concentrazione.
DANILO 6,5 Un muro contro il
quale rimbalzano tutti gli
attaccanti rossoblù.
ACQUAFRESCA 5 Subentrato in
avvio di ripresa, non aggiunge
nulla davanti.
DOMIZZI 6 Prova sicura con una
sola macchia: non chiude la
diagonale del momentaneo 1-2.
RAMIREZ 5 Dal gol spettacolare
anti Fiorentina, al quasi nulla di
ieri: il talento non basta per
perdonare i peccati di gioventù.
BASTA 7,5 Il suo gol è un master
di tecnica e freddezza col colpo
sotto di esterno destro. Fa anche
l’assist del terzo gol.
DI VAIO 5,5 Fa l’assist per Kone,
ma non trova mai la porta. Perche
non viene assistito a dovere.
FERNANDES 6,5 La sua mobilità
dilata la forza del centrocampo.
All. PIOLI 5,5 Un passo indietro
nel gioco, finisce la striscia
positiva mentre si assottiglia il
vantaggio sulla terzultima.
PAZIENZA 6 Qualche fallo di
troppo, viene risparmiato da un
giallo che avrebbe potuto condurlo
all’espulsione, poi fa bene la sua
parte.
ASAMOAH 6,5 Lavora tanti
palloni, quasi tutti a buon fine, un
regista occulto, preciso e
intelligente.
ARMERO 6 Fa l’elastico tra difesa
e mediana con molta quantità e
poca qualità.
FABBRINI 5,5 Unico a stonare nel
gran coro bianconero, prende
molti colpi (Battocchio s.v.).
h 7,5 DIIL MIGLIORE
NATALE
Al rientro si procura e firma il
rigore poi serve l’assist per il
raddoppio. Può bastare così.
FLORO FLORES 6,5 Sigilla la
vittoria con un perentorio destro
al volo strozzando sul nascere le
speranze di rimonta dei padroni di
casa.
ALL. GUIDOLIN 7 Qui lo fischiano
per vecchie ruggini, ma il gioco e
la superiorità della sua squadra
sono da applausi.
TERNA ARBITRALE: MAZZOLENI 5,5 Si dimentica alcuni gialli, il rigore ci può stare per una questione di centimetri. La Rocca 6, Bianchi 6.
i minuti di
imbattibilità
L’ultimo gol alla
porta emiliana
portava la firma
del giallorosso
Pjanic nell’1-1
casalingo del 29
gennaio scorso,
prima del rigore
di Di Natale
3
sconfitte
consecutive
Sono i k.o.
esterni in
campionato da
cui arrivava
l’Udinese:
contro Genoa,
Juventus e
Fiorentina
2
vittorie
esterne
Secondo
successo
consecutivo in
partite ufficiali
per la squadra
di Guidolin: la
vittoria di
Bologna fa
seguito al 3-0 in
Grecia di
giovedì. Ultimo
precedente
circa un anno fa
quando i friulani
vinsero
consecutivamente in
campionato in
casa di Juve,
Cesena,
Palermo e
Cagliari
di VINCENZO CITO
Quel Toro
che dà
soddisfazione
alla Ventura
C’è un rigore per il Siena,
così Davide Polizzi a Diretta
gol Sky. «E’ tutto pronto,
Bogdani contro Viviano.
Parte Bogdani col destro ma
bisogna ripetere perché Gava
non aveva ancora fischiato.
L’attaccante albanese era
riuscito a insaccare... Si
rinnova il duello fra Bogdani
e Viviano. Lunga rincorsa di
Erjon Bogdani...parte col
destro... Erjoooon
Bogdaaaaaniii!. E’ il suo
primo gol con la maglia del
Siena! E’ l’albanese a
riportare il risultato in parità!
Al gol di Budan ha risposto
Erjon Bogdani!... Scusate, ho
preso un abbaglio
clamoroso. Era Terzi...
Andiamo a Catania». Che è
meglio
A Sky calcio show c’è
Simona Ventura collegata da
Los Angeles, così la
conduttrice Ilaria D’Amico
all’opinionista Gianluca
Marchegiani presente in
studio «Tu sei stato l’ultimo
Toro a dare soddisfazione a
Simona»
A «Stadio sprint» (Rai Due)
dopo Atalanta-Roma l’inviata
Francesca Sanipoli arriva
con una notizia, c’è stato un
incontro chiarificatore fra De
Rossi e Baldini, il caso si sta
sgonfiando. Il conduttore
Enrico Varriale la ringrazia
così «Questa potevi darla
dopo»
La nuova opzione di Fabio
Caressa alla fine del primo
tempo «L’arbitro manda tutti
sotto la doccia a prendere
un tè caldo!»
(Atalanta-Roma, Sky).
La nuova opzione di Alba
Parietti a «Quelli che il
calcio» (Rai Due).
«La vendetta è un piatto che
va mangiato caldo»
Dopo l’1-0 del Real Madrid.
«Impressionante, amici! C’è
un silenzio qui a Mosca, che
non si sente una mosca»
(Josè Altafini, Sky, Cska
Mosca-Real Madrid di
Champions League)
Napoli-Chelsea, 19’ del
secondo tempo. «Quello che
mi preoccupa è Lavezzi, lo
vedo un po’ giù»
(Massimo Mauro, Sky)
Napoli-Chelsea, 20’ del
secondo tempo «Cavani a
Lavezzi, 3-1 per il Napoli!»
(Maurizio Compagnoni, Sky)
Fischio d’inizio, subito una
notizia. «Il Siena attacca da
sinistra a destra». La seconda
notizia «E il Catania,
ovviamente, da destra a
sinistra» (Lucio Rizzica, Sky,
nel recupero
infrasettimanale)
«Mi è arrivato un uccello
dietro!» (Gianmarco
Pozzecco, La7, all’avvicinarsi
della mascotte prima di
Sassari-Avellino, basket)
Pippo Calia (La7) a Paolo
Flammini, alla fine del gp
d’Australia del Mondiale
Superbike «Una grande
partenza di campionato,
nonostante qualche
incidentuccio».
Sei fratturati e un morto.
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22
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
SERIE A 25a GIORNATA
DOPO PARTITA
DOPO PARTITA
Zamparini: «Gava
è stato scandaloso
Ha aiutato il Siena»
Il tecnico felice:
«Sto bene qui,
spero di restare»
SIENA Duro il commento
del presidente rosanero
Zamparini a fine gara:
«L’arbitraggio di Gava è stato
scandaloso. Il Siena che come
punto di riferimento ha una
grande banca (Mps, ndr) è
stato aiutato però molte cose
nel Palermo non mi sono
piaciute, ne parlerò con Mutti».
La replica di Mezzaroma,
numero uno bianconero:
«L’uscita di Zamparini è
incomprensibile». Poi Mutti:
«Balzaretti non era ultimo
uomo. E Brienza ha ammesso
che non c’era il rigore». Ma
Sannino: «Vittoria meritata».
CATANIA Vincenzo
Montella superstar. Tutti lo
applaudono, le grandi squadre
(Napoli) lo puntano. Il tecnico
del Catania ride di gusto: «Sto
bene a Catania. Anzi, spero di
continuare qui. Partita
perfetta, contro il Novara?
Bravi tutti, ma negli ultimi 20’
ci siamo allungati troppo
cercando il quarto gol. Alla
fine ne abbiamo beccato uno
noi». In casa Novara, Emiliano
Mondonico è ancora fiducioso:
«Nel secondo tempo abbiamo
fatto meglio noi. Alla salvezza
bisogna credere fino
all’ultimo».
Alessandro Lorenzini
Rossettini, festeggiato dopo il gol da Terzi, Destro e Bogdani ANSA
Rosso e via
Poker Siena
Il Palermo
non ci sta
Dopo 73" espulsione ingiusta
di Balzaretti ma rete di Budan
I toscani reggono, poi dilagano
SIENA
PALERMO
4
1
GIUDIZIO 777
PRIMO TEMPO 2-1
MARCATORI Budan (P) al 12’, Terzi (S) al
23’ su rigore, Bogdani (S) al 34’ p.t.; Rossettini (S) al 1’, Brienza (S) al 13’ s.t.
SIENA (4-4-2) Pegolo; Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso (dal 35’ s.t. Belmonte); Giorgi (dal 16’ s.t. Reginaldo), Vergassola, Gazzi, Brienza; Bogdani, Destro (dal
30’ s.t. Mannini). PANCHINA Farelli, Pesoli,
Parravicini, Gonzalez. ALL. Sannino.
PALERMO (4-3-1-2) Viviano; Pisano, Silvestre (dall’11’ p.t. Munoz), Mantovani, Balzaretti; Bertolo, Donati, Barreto; Ilicic (dall’8’ p.t. Aguirregaray); Miccoli (dal 20’ s.t.
Vazquez), Budan. PANCHINA Tzorvas, Della Rocca, Zahavi, Mehmeti. ALL. Mutti.
ARBITRO Gava di Conegliano Veneto.
ESPULSI Balzaretti (P) al 2’ p.t. per g. sc.
AMMONITI Budan (P), Terzi (S), Rossettini
(S) e Barreto (P) per g. scor. Viviano (P),
Donati (P) e Miccoli (P) per proteste.
NOTE paganti 981, incasso di 9.925 euro; abbonati 7.623, quota di 68.781 euro. Tiri in porta 7-5.
Tiri fuori 3-1. In fuorigioco 7-0. Angoli 6-7. Recuperi: p.t. ’3’; s.t. ’3’.
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO GRIMALDI
SIENA
Non c’è davvero limite al
peggio, in questo turno di campionato carico di veleni ed errori arbitrali: dopo Genova e Milano, ieri Siena-Palermo ha chiuso il cerchio. Difficile immaginare cosa sarebbe successo senza
l’espulsione (inesistente: non
era chiara occasione da gol) dell’incolpevole Balzaretti dopo 73
secondi (!) dal fischio d’inizio.
Pronti, via e siciliani con l’uomo
in meno. Da lì in poi si sviluppa
un’altra partita: Mutti, furioso e
ancora alla ricerca del primo
successo esterno stagionale, è
costretto a rivoluzionare il Palermo in corsa (alla nona sconfitta su 13 gare esterne), ma alla lunga soccombe contro un
Siena attento e bravo pure ad
approfittare della generosa concessione del rigore da cui nasce
il provvisorio pari di Terzi.
Aguirregaray non butta giù
Brienza. Il quale, secondo gli ex
compagni, avrebbe addirittura
ammesso di non avere subito
fallo.
Quanti errori Una giornataccia,
insomma, per Gava (e, per l’assistente Carrer), definito «scandaloso» da un irritato Zamparini,
che sorvola poi su un possibile
fallo di Rossettini in area ai danni di Bertolo quando la gara era
sul tre a uno, caricando ulteriormente di tensione la partita. Il
Siena preferisce tirare una riga
sulle polemiche, festeggiare i
suoi quattro cannonieri di giornata (tutti al primo centro) e godersi tre punti doppiamente pesanti per la sua traballante classifica, visto che là dietro il Lecce
non molla un colpo.
le Pagelle
di FI.GRI.
BRIENZA SUPER
DESTRO PUNGE
MUNOZ MALE
SIENA 7
PEGOLO 6 Gran riflesso su Budan.
VITIELLO 6 Attento. Gara positiva.
ROSSETTINI 6,5 Sostanza e
qualità. Firma il gol che affonda il
Palermo.
TERZI 6,5 Freddo nella doppia
esecuzione del rigore.
DEL GROSSO 6,5 Buona spinta a
sinistra (Belmonte s.v.).
GIORGI 6 Salta male sul gol di
Budan, ma poi si riprende.
REGINALDO 6 Cerca di sfondare
sulla destra.
VERGASSOLA 6,5 Ritmi non alti,
ma tiene in mano il centrocampo.
è figlio del rosso in avvio. Mutti
(già privo di Migliaccio) ha perso anche Silvestre, sacrificando
Ilicic e ridisegnando la squadra
con Munoz in difesa. Un Siena
tosto, ma pur con l’uomo in meno gli uomini di Mutti sono andati per primi a segno con Budan su angolo di Miccoli. Il
4-3-1-2 iniziale dei siciliani è diventato un 3-4-2, con Aguirregaray e Bertolo pronti ad arretrare in fase di copertura.
Il patatrac siciliano Ma il Siena,
che non poteva permettersi ulteriori passi falsi dopo le due sconfitte consecutive, ha superato lo
choc. Sull’uno a uno, Munoz si è
fatto bruciare da Destro: cross
per Bogdani e toscani in vantaggio. Il gol di Rossettini in avvio
di ripresa, e il capolavoro di
Brienza su punizione, hanno
chiuso la contesa. Ciao Palermo, e sabato arriva al «Barbera»
il Milan, l’altra vittima illustre
delle sviste arbitrali…
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Il Catania
tre per due
Montella
senza freni
GAZZI 6 Efficace, sbaglia poco.
IL MIGLIORE
GIUDIZIO 777
h
7 BRIENZA 7
Un colosso in mezzo. Spinta
continua, punizione splendida.
BOGDANI 6,5 Festeggia il primo
sigillo con la maglia del Siena.
DESTRO 7 Costringe al rosso
Balzaretti, serve l’assist del bis.
MANNINI 6 Volenteroso, può fare
molto di più.
All. SANNINO 6,5 Va oltre le
polemiche e si tiene stretto un
successo d’oro.
PALERMO 5
VIVIANO 5 Bravo in avvio su Del
Grosso e Destro.
PISANO 5,5 Cala nel finale.
MUNOZ 4,5 Colleziona errori.
MANTOVANI 5 In ritardo. Non
chiude su Bogdani sul 2-1.
BALZARETTI 5 Sorpreso da
Destro, rosso eccessivo.
3
1
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Bergessio (C) al 30’ p.t.; Marchese (C) al 2’, Gomez (C) al 10’, Rubino (N)
al 39’ s.t.
CATANIA (4-3-3) Carrizo; Motta (dal 25’
s.t. Bellusci), Legrottaglie, Spolli, Marchese; Semyour, Lodi, Almiron; Barrientos
(dal 32’ s.t. Ricchiuti), Bergessio (dal 14’
s.t. Ebagua), Gomez. PANCHINA Kosicky,
Llama, Lanzafame, Catellani. ALLENATORE Montella.
NOVARA (4-4-1-1) Ujkani; Dellafiore, Lisuzzo, Centurioni, Garcia; Gemiti, Porcari,
Radovanovic (dal 4’ s.t. Morganella), Mascara (dal 4’ s.t. Mazzarani); Rigoni; Caracciolo (dal 21’ s.t. Rubino). PANCHINA Fontana, Paci, Rinaudo, Jeda. ALLENATORE Mondonico.
ARBITRO Calvarese di Teramo.
AMMONITI Rigoni, Centurioni (N) proteste.
NOTE: paganti 4.050, incasso 44.000 euro; abbonati 9.206, quota non comunicata. Tiri in porta
8-5. Tiri fuori 8-8. In fuorigioco 1-0. Angoli 7-3 .
Rec. p.t. 1’; s.t. 4’.
FRANCESCO CARUSO
CATANIA
BERTOLO 5,5 Meglio nella ripresa.
DONATI 5 Molte pause.
BARRETO 5,5 Pochi spunti,
sempre in affanno.
ILICIC s.v. Subito fuori per scelta
tecnica.
AGUIRREGARAY 5 Incolpevole sul
rigore, sbaglia il tempo sul 3-1.
MICCOLI 5 Il corner dell’uno a
zero, poi scompare.
VAZQUEZ 5,5 Molto mobile, cerca
invano lo spunto vincente.
h
IL MIGLIORE
6 BUDAN 6
Grande guizzo sul gol, sfiora il bis.
All. MUTTI 5,5 Gara subito in
salita, lui fa quel che può.
TERNA ARBITRALE:
GAVA 4 Davvero difficile
fare peggio di così.
Giornataccia. Altomare 4,
5-Carrer 5.
le Pagelle
di F.C.
REGIA ALMIRON
BENE MARCHESE
CLASSE RIGONI
CATANIA 7
CARRIZO 7 Fa 3 belle parate.
MOTTA 6 Il suo lo fa.
BELLUSCI 6 Entra e dà una mano.
LEGROTTAGLIE 6 Va bene fino al
gol del Novara: si perde Rubino.
6,5 Registra la difesa,
Gol di Bergessio, Marchese e SPOLLI
solo una volta gli sfugge Rigoni.
IL MIGLIORE
Gomez, regia di Lodi: con il
h 8 MARCHESE
perde una battuta in chiusura
Novara c’è la 2a vittoria di fila Non
e segna una rete da antologia.
CATANIA
NOVARA
SILVESTRE s.v. Va subito k.o.
L’illusione Il quattro a uno finale
Giovanni Finocchiaro
Gomez festeggiato da Spolli, Almiron, Lodi e Barrientos LAPRESSE
Dice 33, il Catania. Sei
punti in 4 giorni e nono posto
in classifica. Ora viene il bello,
per la squadra di Montella lanciata verso orizzonti sconosciuti e una partita da recuperare.
Seconda vittoria consecutiva,
in assoluto (col recupero di Siena) e in casa, con la bellezza di
7 gol realizzati al Cibali in 180
minuti (e solo uno subito).
Modulo Montella recupera in
extremis Barrientos, lancia
Semyour a centrocampo e torna alla difesa a 4 col rientrante
Motta che ha scontato la squalifica. Il Novara mescola un po’
le carte e passa al 4-4-1-1. Mondonico cui evidentemente non
avevano raccontato dei fischi
subiti da Mascara quando venne a Catania con la maglia del
Napoli, 4 mesi fa, mette l’ex
rossazzurro esterno sinistro di
un centrocampo a 4 con Gemiti opposto di destra, al suo posto in difesa c’è Dellafiore, Rigoni trequartista e Caracciolo
punta. Ma i rovesciamenti non
bastano a mettere le ali ai piedi
della pericolante piemontese
così come non sortisce effetto
la scelta di saltare la rifinitura
della vigilia.
Che passo Il Catania ha il passo
del pugile sornione, apparentemente compassato ma che sa
quando sferrare il colpo del
ko. Rumina calcio per una mezzoretta, finché una «veloce» Lodi-Barrientos-Bergessio con
tocco finale da sottomisura
spezza l’equilibrio. Il Catania
gioca su un piano inclinato
mentre il Novara avverte scie
insaponate sotto i piedi. E infatti i piemontesi nella prima parte non riescono a piazzare un
solo tiro nello «specchio». Poi
Mondonico cambia Mascara e
Radovanovic con Mazzarani e
Morganella: un po’ meglio, soprattutto col primo. Ma è ancora la formazione di casa ad andare in gol e che gol. Dalla bandierina Lodi disegna una larga
parabola che va a depositarsi
sul piede di Marchese appostato fuori area: l’impatto è micidiale e la sventola al volo fulmina Ujkani. C’è il tempo per altre 2 reti. La terza rossazzurra
giunge ancora su iniziativa di
Lodi che porge a Gomez, l’argentino elude Dellafiore e infila con un preciso diagonale
che Ujkani lascia sfilare alla
sua sinistra. Infine Rubino, servito nell’area piccola da Rigoni, trova il punto della bandiera. Il Catania domenica va a far
visita all’Inter e poi recupera la
gara di Cesena: con la serenità
di chi ha virtualmente in tasca
la salvezza e sa di poter riscrivere la storia.
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SEYMOUR 6,5 Deve inserirsi nei
nuovi schemi, ma la stoffa c’è.
LODI 7 Avvia l’azione del primo gol,
disegna per Marchese la parabola
del secondo, entra nel terzo.
ALMIRON 7 Un’altra prova super.
BARRIENTOS 6 Non al meglio ma
lascia il timbro.
RICCHIUTI 6,5 Gioca 17 minuti e
ispira un paio di giocate.
BERGESSIO 7 Molto attivo, sei gol.
EBAGUA 6 Deve lavorare tanto.
GOMEZ 7 Realizza il 3 a 0 con
serpentina e gran diagonale.
All. MONTELLA 7 Ha reso la sua
squadra un meccanismo automatico.
NOVARA 5,5
UJKANI 5,5 Piccola responsabilità
solo sul terzo gol.
DELLAFIORE 5 In ritardo su 2 gol.
LISUZZO 5 Ha tanto lavoro.
CENTURIONI 5,5 Un po’ di
attenzione in più non guasterebbe.
GARCIA 5,5 Si fa vedere sulla
fascia ma soffre Barrientos.
GEMITI 5,5 Perde la sfida a
distanza con Gomez.
PORCARI 6 Lotta a centrocampo
ma senza troppa convinzione.
RADOVANOVIC 5,5 Sparisce nella
ragnatela etnea.
MORGANELLA 5,5 Poco o nulla.
MASCARA 5,5 Giocare sotto una
selva di fischi è difficile.
IL MIGLIORE
h 6,5 MAZZARANI
Qualcosa di buono combina.
RIGONI 6 Della serie, viva i
monocoli nel regno dei ciechi.
CARACCIOLO 5 Un tiro appena.
RUBINO 6 Si fa trovare nel posto
giusto al momento giusto.
All. MONDONICO 5,5 Meglio
partire con Mazzarani e Rubino.
TERNA ARBITRALE:
CALVARESE 7 Un
arbitraggio corretto e privo
di sbavature. Viazzi 7Cariolato 7.
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
23
SERIE A 25a GIORNATA
E I TIFOSI PROTESTANO
IL TECNICO DEL CESENA
Beretta: «Il rosso
a Lauro ingiusto,
è stato decisivo»
VERONA Di Carlo si gode il
ritorno al successo in casa.
«Era una squadra forzatamente
molto diversa — dice il tecnico —
rispetto a Genova e reduce da
una settimana tribolata per
l’influenza. Siamo stati bravi a
non concedere spazi ai loro
attaccanti, non era facile
scardinare la loro attenta
retroguardia». Ritorno amaro a
Verona per l’allenatore Beretta.
«Abbiamo fatto tutto quello che
avevamo preparato in
settimana concedendo nulla al
Chievo. La gara è stata decisa
dall’espulsione ingiusta di Lauro
e dal gol fallito da noi».
Cellino amaro:
«Al S.Elia è come
giocare fuori casa»
CAGLIARI (m.f.) Cosmi è
felice: «Vittoria meritata». Cellino:
«Se avessimo vinto poi ci saremmo
annoiati... Ora due trasferte,
meglio: in casa giochiamo per noi
stessi. Non si può andare in Uefa
con questo stadio di m...». Intanto i
tifosi (foto SKY) hanno protestato
sventolando fazzoletti neri.
Il gol decisivo di Andrea Bertolacci, 21 anni, centrocampista ANSA
Cosmi ok
a Cagliari
E’ un Lecce
non stop
Con Muriel e Bertolacci arriva
il 4o risultato utile dei pugliesi
I sardi pagano caro le assenze
Giancarlo Tavan
Davide Moscardelli, 32 anni, realizza il gol per il Chievo LAPRESSE
le Pagelle
di G. CAL.
GIACOMAZZI
E’ OVUNQUE
ASTORI SOFFRE
CAGLIARI 5,5
AGAZZI 5,5 Forse sul tiro di
Muriel potrebbe fare di più.
PISANO 5,5 Davanti, ha una
prateria ma spinge poco (Ekdal
s.v.).
CANINI 4,5 «Scherza» con Muriel.
E si merita l’espulsione.
ASTORI 5,5 Anche lui soffre,
infilato in velocità.
AGOSTINI 5,5 Balla con
Cuadrado, poi abbandona.
ARIAUDO 6 Almeno punge.
Moscardelli
ci mette
il codino
Il Chievo va
Alla prima di Beretta il Cesena
sfiora il vantaggio, poi viene
punito dall’esperto attaccante
DESSENA 6 Costruisce.
CAGLIARI
LECCE
1
2
GIUDIZIO 777PRIMO TEMPO 0-1.
MARCATORI Muriel (L) al 44’ p.t.; Larrivey
(C) su rigore al 5’, Bertolacci (L) al 16’ s.t.
CAGLIARI (4-3-1-2) Agazzi; Pisano (dal
35’ s.t. Ekdal), Canini, Astori, Agostini
(dal 1’ s.t. Ariaudo); Dessena, Conti,
Nainggolan; Thiago Ribeiro; Ibarbo, Larrivey (23’ s.t. Ceppelini). PANCHINA Avramov, Perico, Gozzi, Nenè. ALL. Ballardini.
LECCE (3-5-2) Benassi; Tomovic, Carrozzieri, Miglionico; Cuadrado, Delvecchio, Giacomazzi, Bertolacci (32’ s.t. Giandonato), Brivio; Muriel (44’ s.t. Esposito),
Di Michele. PANCHINA Julio Sergio, Di Matteo, Piatti, Bojinov, Corvia. ALL. Cosmi.
Ballardini, il genietto Cossu e lo
stoccatore Pinilla, infortunati.
Senza di loro, il progetto del Cagliari è davvero monco. Troppo
elaborato e prevedibile, il gioco
poggia sull’asse Conti-Thiago Ribeiro, con lenta trasmissione di
palla e scarsi rifornimenti per
Ibarbo e Larrivey. Almeno intraprendenti in avvio, con Astori subito insidioso, i rossoblù - la loro
serie positiva si è fermata a 4 turni - hanno cercato, invano, di far
crollare la diga eretta dal Lecce.
Solo le accelerazioni di Ibarbo e
l’abilità di Thiago Ribeiro a muoversi tra le linee hanno prodotto
qualche pericolo per Benassi.
CONTI 5,5 Andamento lento.
Lecce maturo Si scrive 3-5-2, si
BENASSI 7 Devia sulla traversa,
poi si supera su Larrivey.
ESPULSO Lauro (Ce) all’11’ s.t. per gioco
scorretto e doppia ammonizione.
TOMOVIC 6 Fa a sportellate con
Larrivey.
AMMONITI Rigoni (Ch), Vacek (Ch), Pellissier (Ch), Pudil (Ce), Guana (Ce) per gioco
scorretto; Iaquinta (Ce) per proteste.
ARBITRO Rocchi di Firenze.
ESPULSI Canini (C) al 38’ s.t. per doppia
ammonizione (per gioco scorretto).
Cagliari monco Gli assenti han-
legge 5-3-2: è il marchio della
fabbrica Cosmi, 16 punti in 12 incontri. La sua creatura sa arroccarsi con 5 giocatori sulla linea
arretrata, con Cuadrado e Brivio
lesti però a fuggire sulle corsie
esterne. Mancato il bersaglio al
30’ con Di Michele, il Lecce ha
sfondato al 44’: Canini ha indugiato e il «topolino» Muriel è
scappato, infilando Agazzi con
un destro liftato. Nel secondo
tempo, sfruttando con Larrivey
un rigore (rocambolesco e sfortunato mano di Miglionico), il Cagliari si è rimesso in gara. In un
assalto di 5 minuti, la pattuglia
di Ballardini ha sfiorato tre volte
il raddoppio: ma la traversa (punizione di Thiago Ribeiro deviata dal portiere) e un eccezionale
intervento di Benassi hanno salvato i giallorossi. Attendisti eppure capaci di mettere paura in contropiede, Giacomazzi, davvero
un moto perpetuo, e compagni
hanno svoltato con Bertolacci. Il
centrocampista di scuola Roma
ha fatto le prove al 14’, poi con
una girata di sinistro ha firmato
il gol del pesantissimo successo.
Nel finale, lo spreco del Lecce
con Di Michele e la resa del Cagliari, in 10 (espulso Canini).
no avuto ragione. Tanta roba per
© RIPRODUZIONE RISERVATA
AMMONITI Conti (C), Delvecchio (L), Ariaudo (C), Ceppelini (C) gioco scorretto; Di
Michele (L) per comport. non regolamen.
NOTE spettatori circa 6.000 (paganti, abbonati
e incasso n.c.). Tiri in porta 6 (compresa traversa)-3. Tiri fuori 5-5. In fuorigioco 2-3. Angoli
8-0. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
DAL NOSTRO INVIATO
GIUSEPPE CALVI
CAGLIARI
Ora tutti devono fare i conti con i terribili ragazzi del muretto. Con una rapina a piede... armato di Luis Muriel (20 anni) e
con una micidiale girata di Andrea Bertolacci (21), il Lecce batte il Cagliari e resta in volo nel
cielo della speranza. La squadra
di Cosmi si candida ormai al ruolo di mina vagante nella zona-salvezza: arrivata al quarto risultato utile consecutivo (la sua migliore serie stagionale, che è valsa 8 punti), si mantiene a 2 punti
dal Siena, attuale più diretta concorrente, e fa tremare anche
qualche formazione che magari
si illudeva di essere già fuori dalla mischia.
NAINGGOLAN 6 Fa filtro e tira.
THIAGO RIBEIRO 6 Inventa
qualcosa.
IBARBO 6 Pericoloso nell’uno
contro uno.
IL MIGLIORE
h 6,5 LARRIVEY
Segna su rigore e solo Benassi gli
nega il raddoppio.
CEPPELINI 5,5 Senza sbocchi,
può fare poco.
ALL. BALLARDINI 5 La manovra è
involuta e la difesa rischia troppo.
LECCE 6,5
CARROZZIERI 6 Di forza e di
mestiere, sa guidare il reparto.
MIGLIONICO 5,5 Barcolla su
Ibarbo e paga, oltre misura, sul
rigore.
CHIEVO
CESENA
1
0
GIUDIZIO 7 PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORE Moscardelli (Ch) al 33’ s.t.
CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino; Sardo, Andreolli, Acerbi, Jokic; Vacek (dal 34’ s.t.
Gulan), Rigoni, Hetemaj; Cruzado (dal 21’
s.t. Moscardelli); Pellissier, Paloschi (dal
41’ s.t. Cesar). PANCHINA Puggioni, Mandelli, Frey, Uribe. ALL. Di Carlo
CESENA (3-5-2) Antonioli; Rodriguez,
Guana, Lauro; Comotto, Santana, Colucci (dal 39’ s.t. Martinez), Parolo, Pudil (dal
39’ s.t. Ceccarelli); Iaquinta, Mutu (dal 14’
s.t. Rossi). PANCHINA Ravaglia, Rennella,
Malonga, Del Nero. ALL. Beretta
ARBITRO De Marco di Chiavari
NOTE paganti e abbonati: non comunicati. Spettatori 6000 circa. Tiri in porta 3-2. Tiri fuori 9-3.
In fuorigioco 4-5. Angoli 1-2. Recuperi: p.t. 2’,
s.t. 5’
CUADRADO 7 Aiuta in difesa.
DAL NOSTRO INVIATO
DELVECCHIO 6 Svetta sui palloni
alti.
MATTEO DALLA VITE
VERONA
IL MIGLIORE
h 7,5 GIACOMAZZI
7,5
MURIEL 7,5 Velenoso, ruba palla e
scappa via (Esposito s.v.).
Ha il codino, non è divino, ma un certo «appeal» da risolutore ce l’ha. Nato in Belgio,
italianissimo, trentaduenne da
poco, Davide Moscardelli infila
il piedone per la quarta volta
stagionale e per la terza decide
una partita. Il «Mosca atomico». Gli era già successo contro
Napoli e Genoa. Bum, e anche
il Cesena diventa un budino.
DI MICHELE 5,5 Un voto in meno
per le due occasioni mancate.
Espulsione Già, il Cesena: è la
E’ davvero ovunque. Senso della
posizione, forza atletica e abilità
nella costruzione del gioco.
BERTOLACCI 6,5 Si sacrifica e
trova il guizzo per il gol
(Giandonato s.v.).
BRIVIO 6 Dà equilibrio a sinistra.
ALL. COSMI 6,5 Ha reso solida la
difesa più sgangherata. Ed esalta i
colombiani.
TERNA ARBITRALE:
ROCCHI 6 Decide bene sul
rigore assegnato al Cagliari
per il momentaneo 1-1
Galloni 6; Schenone 5
prima di Mario Beretta, che alla sua squadra chiede compostezza, equilibrio, tenuta e
qualche sprazzo. Il fatto è che il
suo gruppo — depresso da una
classifica tetra — a tenere quell’equilibrio ci pensa troppo:
non edifica, non brucia l’erba,
non mostra le scintille di chi de-
ve salvarsi. Ah, sia chiaro: i romagnoli si lamentano per
l’espulsione di Lauro, ma il fatto è che non è tutto lì. Così come il Chievo non è tutto da applausi. Anzi.
Pochezze Per un tempo il calcio
non scorre mai: falli micro e
macro, lanci lunghi, paura,
qualche boiata, tanta pochezza. Il tutto è parzialmente comprensibile da parte romagnola
perché a 16 punti hai il morale
agli inferi; lo è un po’ meno da
parte del Chievo, perché i 30
punti coi quali inizia la gara devono dare più fluidità. Di Carlo
mette Cruzado dietro a Paloschi e Pellissier. Cruzado è inesistente. Beretta cambia: difesa a tre con Guana centrale,
due esterni da spinta, Santana
a collegarsi con Mutu-Iaquinta. Morale: 2 tiri morbidi (Pellissier e Santana), un diagonale (Pudil) e una testata alta (Paloschi) che danno il senso del
«vorrei ma non riesco».
Il «Mosca atomico» Lato B, qual-
cosa succede: Lauro — già ammonito — saltando colpisce
con la mano Paloschi, altro giallo, Cesena in 10 all’11’ s.t., Beretta infila Rossi per Mutu, difende a 4 e il Chievo schiuma.
Robe da gol? Due, e paradossalmente è il Cesena a sfiorarlo
per primo. Minuto 26: Iaquinta
va a prendersi una palla impossibile, rientra, cross che taglia
tutti, arriva Comotto in spaccata e quasi rete. Minuto 33, gol
vero: palla taglia-difesa di Hetemaj, Pudil non tiene Moscardelli, il «Mosca Atomico» mette
il piede, 1-0 ed è il classico episodio che strappa un match intorpidito e intorpidente. Evidenze finali: il Cesena è a 10
punti dal quart’ultimo posto, il
Chievo a qualche passo dall’Europa. Due Izoard sì, ma quello
romagnolo fa paura.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
di M.D.V.
BRAVO ACERBI
MUTU CHI
L’HA VISTO?
CHIEVO 6
SORRENTINO 6 Gli arriva poca
roba per poter soffrire.
SARDO 6 Bel cross per Paloschi e
tenuta.
ANDREOLLI 6 Attento con
chiusura importante nel p.t.
ACERBI 6,5 Gioca (e bene)
nonostante la morte del papà.
JOKIC 6 Una bella discesa, duelli
con Comotto.
VACEK 6 Se la vede con Parolo,
tutto bene (Gulan s.v.).
RIGONI 6 Ordine e qualche idea
nel caos.
HETEMAJ 6,5 Assist per
Moscardelli, tanta legna.
CRUZADO 4,5 Morbido e mai
dentro la partita.
IL MIGLIORE
h 6,5 MOSCARDELLI
6,5
Quarto gol, il terzo decisivo.
PELLISSIER 5 Un totem, in fase
involutiva.
PALOSCHI 5,5 Non prende la
porta, ma si sbatte tanto (Cesar
s.v.).
ALL. DI CARLO 6 Tre punti
confusi. Grazie a Pudil.
CESENA 5
ANTONIOLI 6 Guarda il gol. Il resto
è «basic».
RODRIGUEZ 6 Blocca tentativi e
pericoli.
GUANA 6 Da centrale difensivo,
una sbavatura sola.
LAURO 5 Prima ammonizione
stupida, seconda che ci sta.
COMOTTO 6 Vicino al gol, energie
sempre accese.
SANTANA 5 Perde la palla dell’1-0,
cerca fiammate.
COLUCCI 5,5 Attento in chiusura,
incasinato nel proporre (Martinez
s.v.)
PAROLO 5,5 Confuso, e con pochi
stimoli nel ripartire.
PUDIL 4,5 Moscardelli in agguato:
gli fa fare gol (Ceccarelli s.v.).
IAQUINTA 6 Quasi assist a
Comotto. Un leone, troppo solo.
MUTU 5 Due giocatine, poi chi l’ha
visto?
ROSSI 5,5 Si mette centrale,
sbarella nel finale.
ALL. BERETTA 5,5 Studiata per
non perderla, troppo poco per
vincerla.
TERNA ARBITRALE:
DE MARCO 6 Lauro salta
scomposto e pericoloso: è
da giallo. Rigoni-gomito è
rigore? Iannello 6; Dobosz 6
Codice cliente: 222072
Codice cliente: 222072
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
senzaFrontiere
di ALESSANDRO DE CALÒ
erto è brutto vedere le immagini di una rissa scorrere insieme ai titoli di coda di MiC
lan-Juve. Le due squadre più forti del nostro calcio. Dirigenti di lungo corso. Allenatori rampanti.
Giocatori di livello internazionale. Qualche campione ben pagato che rischia di
fare a cazzotti, alla fine, neanche fosse
un dilettante della domenica su un campetto di provincia. Brutto, certo. Ma è un
sintomo tutto italiano? Basta girare il naso per scoprire che non siamo soli. In
agosto, il classico dei classici Barça-Real
Madrid si era concluso con una mega
rissa, in fondo alla quale il lucido Mou-
ilCommento
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
MA AL BERNABEU E A OLD TRAFFORD
SONO ABITUATI A RISSE COME QUESTA
rinho aveva allungato un braccio, nel marasma
generale, per infilare un dito nell’occhio al povero Tito Villanova, vice di Guardiola.
Quello che è successo tra Galliani e Conte — parole in libertà — è poca roba, in confronto.
Nel frattempo, i due colossi di Spagna,
le squadre più forti e più ricche del mondo, hanno continuato a sfidarsi, in campionato e coppe, usando ogni volta un
tono più alto. Per dirla tutta, è il Madrid
che ha sempre cercato di buttarla in rissa. Anzi, è stato Mourinho in persona —
al di là delle mani di Messi calpestate
da Pepe — a imbarbarire il clima, per
Tanto
è un gioco
di LUIGI GARLANDO
MICHAEL OWEN
Attaccante del Manchester Utd
Avete visto il gol di Ronaldo
per il Real Madrid?
Un incredibile colpo di
tacco. Il ragazzo è una
macchina da gol...
@themichaelowen
E adesso Gigi
smanaccia via
quelle parole
Buffon e il gol fantasma di Muntari: può
un capitano azzurro legittimare la frode?
LEBRON JAMES
Stella del basket americano
Chiellini discute con Nocerino e Van Bommel PHOTOVIEWS
Il dopo Milan-Juve
tra veleni e lezioni:
serve più serenità
Congratulazioni al Liverpool
per la Carling Cup!! Felice e
Orgoglioso per i ragazzi.
#YoullNeverWalkAlone
@KingJames
KEVIN LOVE
ilan-Juve lascia dietro di se tanti veleni,
M
ma pure alcune lezioni. I veleni saranno
difficili da digerire soprattutto se alla fine del
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cercare di annullare il gap tra merengues e blaugrana.
Neppure nell’algida Premier, spesso ammirata
per il british style, le sfide tra le squadre più forti
sfuggono completamente alla logica della rissa.
Il City e lo United, per dire: dopo quel 6-1 in campionato, la rivincita in coppa (2-3) è arrivata tra i
veleni per l’espulsione di Kompany e le accuse
(ricambiate) di Mancini a Rooney. La moviola in
campo, probabilmente, avrebbe asciugato molto
queste esibizioni. E adesso potremmo parlare di
calcio, invece di continuare a mettere in fila tante risse, in questo gioco senza frontiere.
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Dai retta
allo zio
di BEPPE BERGOMI
Macché scandalo
sappiamo che
va sempre così
«Non
mi sono
accorto Bisogna tener conto del peso della
che la partita, i tifosi si sentirebbero traditi
palla fosse
entrata,
ma con
onestà
devo
dire che
di sicuro
non l’avrei
detto
all’arbitro»
Fuoriclasse dei Wolves in Nba
di UMBERTO ZAPELLONI
campionato saranno i tre punti in palio sabato
sera a San Siro a decidere l’assegnazione dello
scudetto. Ma le lezioni dovrebbero servire a costruire un futuro migliore, possibilmente con
l’aiuto della tecnologia (o almeno degli arbitri
di porta) con un calcio da vivere appassionatamente, ma senza fanatiche esagerazioni che
portano poi molti diretti interessati a dichiarare
guerre eterne.
La Gazzetta lo aveva scritto il 10 febbraio: «se
Milan e Juventus continueranno a punzecchiarsi così la temperatura attorno alla partita rischia di salire oltre i limiti». Era una previsione
facile facile e puntualmente si è avverata. Attorno alla «finale scudetto» c’era una tensione eccessiva e, soprattutto dalla sponda bianconera,
non si è fatto nulla per togliere il piede dall’acceleratore anche quando si rischiava di entrare in
curva a velocità troppo elevata (leggi la polemica di Agnelli con Abete).
Ci sono nazioni in cui i presidenti delle due avversarie si siedono uno accanto all’altro per assistere alla partita. In Italia se continuiamo così
bisognerà separarli con una fila di poliziotti. Vi
sembra logico che la tribuna d’onore si trasformi in un’area di rigore? E’ normale che per commentare un errore arbitrale un allenatore come
Conte tiri ancora in ballo calciopoli sei anni dopo? Vi sembra normale che Galliani possa scendere negli spogliatoi a cercare l’arbitro nell’intervallo, dopo averne già dette di tutti i colori al
designatore in tribuna? Vi pare lecito che il vicepresidente rossonero incrociando Conte lo prenda a brutte parole e che lo stesso Conte lo ricambi con accuse pesantissime? Vi pare educativo
sentire il capitano della nazionale ammettere
che non avrebbe aiutato l’arbitro se si fosse accorto di aver respinto oltre la linea?
Attorno a Milan-Juve ci sono stati tanti, troppi,
errori arbitrali, ma a San Siro non hanno sbagliato solo Tagliavento & c. In troppi hanno esagerato alzando i toni come avevano cominciato
a fare da 15 giorni. E quanto è successo allo stadio e nella sua pancia deve diventare una lezione per il futuro. Non si può arrivare ad una partita continuando ad accusare gli avversari di ogni
nefandezza tirando in ballo il passato remoto e
assurdi complotti. Un po’ di serenità alla vigilia
avrebbe messo meno pressione a quei 90 minuti e forse arbitro e assistenti sarebbero stati più
tranquilli. Se poi herr Blatter e monsieur Platini
facessero tutto ciò che è nelle loro facoltà per
aiutare gli arbitri, avremmo un paracadute supplementare. Un salvagente a cui non è più possibile rinunciare nel 2012. Per salvare un campionato, ma anche la credibilità di tutto il calcio.
twitter@uzapelloni
d
lafrase
24
l portiere salva con la imposizione delle
mani. Le cronache gli attribuiscono
Imiracoli,
ma non possiamo pretendere che sia
Un paio di minuti e andrò
agli Oscar. Quanto vi piace
il mio look da Oscar?
@kevinlove
IVAN BASSO
Campione di ciclismo
Un’ora per spiegare a mio
figlio Santiago il mio ritiro
al Gp Lugano.....
Aiutooooooo
@ivanbasso
ipseDIXIT
«
Quando salgo dal
sottopassaggio
mi aspetto di non
trovare gente
che mi insulta
ANTONIO CONTE
ALLENATORE JUVENTUS
Mi insultano già tanto
in campo, e sempre con
stupidi riferimenti ai
capelli finti. A Bergamo,
una volta, mi lanciarono
anche dei parrucchini...
E, alla lunga, uno si
scoccia. Così quando mi
sono trovato davanti
Galliani con la sua testa
lucida ho pensato che
fosse una provocazione.
Roberto Pelucchi
un santo e che corra dall’arbitro a denunciare
giulivo un gol fantasma. Ok, in un
mondo perfetto dovrebbe accadere, ma in un
mondo perfetto anche noi avremmo il
colesterolo a posto. Quindi umanissima
compassione per Gigi Buffon. Se dice che non
ha visto quel fantasma, sforziamoci di
credergli. Ci sta, in una rovente sfida scudetto,
detto da uno juventino educato dalla regola
bonipertiana: «Vincere non è importante, è
l’unica cosa che conta». Ma
poi perché, a mente fredda, a doccia fatta,
chiosare: «Lo avessi visto, di sicuro, non
l’avrei detto all’arbitro»? Perché accendere un
cerino nelle polveriera?
Qui non serve essere santi, basta essere
uomini responsabili. E non è una scelta: è un
dovere. Soprattutto da parte del capitano
della Nazionale che ha commosso il
Presidente Napolitano. Non ci si può
impegnare al Quirinale per rappresentare le
energie migliori di un Paese in difficoltà e poi
legittimare pubblicamente la frode, perché
vantarsi dell’omertà davanti a un’ingiustizia
sportiva significa legittimare l’illegalità e
sporcare un po’ anche la splendida
giornata di Rizziconi. Gigi, l’autogol
l’hai fatto, ma forse l’arbitro non ha
visto e fai ancora in tempo a
smanacciarlo fuori, come il pallone di
Muntari. Oggi che sei azzurro, a
Genova, correggi quella frase,
rinnegala, spiega alle migliaia di ragazzi
che ti prendono per modello: «Lo sport è
rispetto delle regole senza compromessi,
senza eccezioni. Punto. Non fate come ho
detto. Aiutate gli arbitri». Era solo una
battuta? E’ riuscita maluccio, spiegala. Sei
cresciuto in una bella famiglia di sportivi
appassionati e praticanti (genitori, sorelle):
nessuno di loro può riconoscersi nelle
parole di San Siro, giusto? La precisazione
farebbe bene anche alla Juve, società che
nella storia ha meritato di essere accostata
al concetto di stile proprio per il
comportamento dei sui campioni.
Probabilmente oggi chiederà conto anche
Prandelli, che ha fatto del codice etico una
bussola di navigazione, come hanno appena
sperimentato Balotelli e Osvaldo. Di questa
Italia, Buffon resta degno capitano. Della sua
sportività parla una carriera intera, solare e
gloriosa. Un’uscita balorda può capitare
anche al numero uno. Gigi, togliti il fango dai
guanti e para pro nobis. Amen.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Così Gigi
Buffon
(foto Forte)
portiere di
Juve e
Nazionale,
sabato sera
a proposito
della
respinta sul
colpo di
testa di
Muntari, con
il pallone
che era
dentro di
oltre mezzo
metro.
Sarebbe
stato il 2-0
per il Milan.
è tanta gente che è rimasta sorpresa
dalle parole di Buffon e di Conte nel
C’
dopo Milan-Juve. E si è rivolta a me, come fa
la Gazzetta, per chiedermi come mi sarei
comportato al suo posto. Buffon ha detto di
non essersi accorto che il pallone di Muntari
era entrato e ha poi aggiunto che se avesse
percepito che era gol non lo avrebbe detto
all’arbitro. Siccome Gigi è un campione e un
esempio di lealtà e sportività per i ragazzi,
in molti si dicono scandalizzati da questa
ammissione. Io non sono scandalizzato: so
che va così. E non da ieri.
Premetto una cosa importante: secondo me
Gigi si è accorto subito di aver parato oltre
la linea bianca. E proprio per questo si è
affrettato a rinviare il pallone sfruttando con
eccezionale reattività quei frangenti di
incertezza dell’arbitro: così facendo ha
salvato il 2-0. Visto con occhi bianconeri, è
stato bravissimo, decisivo. E io stesso, che
pure guido l’Atalanta Berretti, pur
predicando sportività e lealtà ai miei ragazzi
non me la sentirei di rimproverare il mio
portiere se seguisse l’esempio di Buffon in
una partita di quella importanza.
E già, bisogna tener conto anche del peso di
una gara. Se Brienza ottiene un rigore per
un fallo inesistente con il Siena a 36 punti
può anche dire all’arbitro: «Sono caduto
da solo». Con il Siena a 23 punti non lo
può dire, i suoi tifosi non capirebbero, si
sentirebbero traditi. Questa è una
«legge» in vigore su tutti i campi,
derivante dalla nostra cultura «non
sportiva». Siamo rimasti all’epoca di
Machiavelli: il risultato con qualsiasi
mezzo.
Per noi italiani non esiste una verità
oggettiva, bisogna piegare e distorcere
anche le immagini più eloquenti, se ci
danno torto, nel verso dei colori che uno
rappresenta perché la tua fazione si
attende questo. Antonio Conte, che è una
persona intelligente, a caldo dopo la
partita ha polemizzato su Sky con Zvone
Boban difendendo una tesi indifendibile: i
due errori della terna hanno avuto lo
stesso peso sulla partita. Ma dai... E’
evidente che se il Milan va sul 2-0 per la
Juve c’è una montagna da scalare! Conte
lo sa e infatti si è poi scusato con Boban.
Ho partecipato di recente a un convegno
con i vertici arbitrali sul tema del
fuorigioco. Beh, per i dirigenti dell’Aia un
errore sulla situazione di Matri, cioè
20-30 cm dentro o fuori, non è
considerato un errore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A / 25ª GIORNATA
RISULTATI
ATALANTA-ROMA
4-1
Marilungo (A), Denis (A), Borini (R), Denis (A), Denis (A)
BOLOGNA-UDINESE
1-3
Di Natale (U) rigore, Basta (U), Kone (B), Floro Flores (U)
CAGLIARI-LECCE
1-2
Muriel (L), Larrivey (C) rigore, Bertolacci (L)
CATANIA-NOVARA
3-1
Bergessio (C), Marchese (C), Gomez (C), Rubino (N)
CHIEVO-CESENA
1-0
Moscardelli (Ch)
GENOA-PARMA
2-2
Gobbi (P), Floccari (P), Palacio (G), Palacio (G)
LAZIO-FIORENTINA
1-0
Klose (L)
MILAN-JUVENTUS
1-1
Nocerino (M), Matri (J)
NAPOLI-INTER
1-0
Lavezzi (N)
SIENA-PALERMO
4-1
Budan (P), Terzi (S) rigore, Bogdani (S), Rossettini (S),
Brienza (S)
PROSSIMO TURNO
sabato 3 marzo
PALERMO-MILAN (ore 18)
JUVENTUS-CHIEVO (ore 20.45)
domenica 4 marzo, ore 15
PARMA-NAPOLI (ore 12.30)
BOLOGNA-NOVARA
FIORENTINA-CESENA
LECCE-GENOA
ROMA-LAZIO
SIENA-CAGLIARI
UDINESE-ATALANTA
INTER-CATANIA (ore 20.45)
mercoledì 7 marzo, ore 18.30,
recuperi
CESENA-CATANIA (22 g.)
BOLOGNA-JUVENTUS (23 g.)
PARMA-FIORENTINA (23 g.)
MARCATORI
CLASSIFICA
(0-3)
(0-0)
(2-1)
(2-0)
(0-0)
(0-0)
(1-2)
(0-0)
(0-0)
(1-2)
(0-1)
(1-1)
(0-3)
CONCORSI
CONCORSI N. 18 DEL 26/2/2012
TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE
La colonna vincente e le quote non
sono disponibili
TOTOGOL - COLONNA VINCENTE
La colonna vincente e le quote non
sono disponibili
Gazzetta.it
10.30, GAZZAOFFSIDE
TUTTE LE POLEMICHE
DEL DOPO MILAN-JUVE
Tensione ai massimi
tra Juve e Milan. Se ne parla
dalle 10.30 a GazzaOffside
(in diretta on demand
sempre) con Diego Antonelli,
Sebastiano Vernazza e
Alessandra Bocci in studio e
Alberto Cerruti in
collegamento telefonico. E
poi la crisi infinita dell’Inter
dopo la nuova sconfitta.
PARTITE
SQUADRE
MILAN
JUVENTUS
UDINESE
LAZIO
NAPOLI
ROMA
INTER
PALERMO
CATANIA
CHIEVO
ATALANTA *
CAGLIARI
GENOA
PARMA
FIORENTINA
BOLOGNA
SIENA
LECCE
NOVARA
CESENA
PUNTI
51
50
45
45
40
38
36
34
33
33
31
31
31
29
28
28
26
24
17
16
G.
12
12
13
13
13
12
13
12
12
12
13
13
13
11
12
12
13
12
13
11
IN CASA
V. N.
7 4
8 4
10 2
7 4
6 5
7 3
6 2
10 0
6 4
6 3
6 5
4 6
7 3
5 4
6 3
4 2
6 3
2 3
2 6
2 3
P.
1
0
1
2
2
2
5
2
2
3
2
3
3
2
3
6
4
7
5
6
G.
13
12
12
12
12
13
12
13
12
13
12
12
12
13
12
12
12
13
12
13
RETI
FUORI
TOTALE
IN CASA FUORI TOTALE DIFF.
V. N. P. G. V. N. P. F. S. F. S. F. S. RETI
8 2 3 25 15 6 4 25 6 24 16 49 22 +27
5 7 0 24 13 11 0 24 8 13 7 37 15 +22
3 4 5 25 13 6 6 23 7 14 16 37 23 +14
6 2 4 25 13 6 6 18 9 21 20 39 29 +10
4 5 3 25 10 10 5 24 13 18 11 42 24 +18
4 2 7 25 11 5 9 24 11 14 20 38 31 +7
5 1 6 25 11 3 11 21 17 13 17 34 34 0
0 4 9 25 10 4 11 31 15 8 24 39 39 0
2 5 5 24 8 9 7 18 9 14 24 32 33 -1
3 3 7 25 9 6 10 11 9 10 21 21 30 -9
3 5 4 25 9 10 6 16 10 14 18 30 28 +2
3 4 5 25 7 10 8 13 12 10 14 23 26 -3
2 1 9 25 9 4 12 21 16 12 30 33 46 -13
2 4 7 24 7 8 9 19 12 10 25 29 37 -8
1 4 7 24 7 7 10 19 13 4 12 23 25 -2
3 5 4 24 7 7 10 12 16 12 13 24 29 -5
0 5 7 25 6 8 11 21 10 6 18 27 28 -1
4 3 6 25 6 6 13 14 19 14 21 28 40 -12
1 2 9 25 3 8 14 13 21 8 24 21 45 -24
2 1 10 24 4 4 16 9 13 7 25 16 38 -22
RIGORI
PUNTI POSIZIONE ULTIME
FAVORE CONTRO 2010-2011 STAGIONE QUATTRO
E
DIFF.
2010-2011 GARE
T. R. T. R.
6 6 1 1
52 (-1)
1
NVVN
1 1 3 1
41 (+9)
7
NNVN
5 4 5 4
43 (+2)
5
PPNV
4 4 4 4
45 (=)
4
PVPV
5 2 0 0
49 (-9)
2
NVVV
3 2 4 4
42 (-4)
6
NPVP
4 3 6 3
47 (-11)
3
PPPP
4 4 5 5
40 (-6)
8
VPVP
8 7 3 3
26 (+7)
15
VPVV
2 1 6 4
31 (+2)
12
PPVV
4 3 5 5
in B
in B
NVNV
4 4 2 2
35 (-4)
9
NVNP
3 2 8 7
32 (-1)
10
PPPN
5 4 3 2
26 (+3)
15
VNPN
5 5 3 3
32 (-4)
10
VPPP
2 2 5 5
29 (-1)
14
NVVP
6 6 6 5
in B
in B
VPPV
4 4 5 5
24 (=)
17
NNVV
3 3 3 2
in B
in B
NVNP
6 4 6 5
21 (-5)
19
NPPP
La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati.
Le ultime tre retrocedono in serie B.
*sei punti di penalizzazione.
U CHAMPIONS U PRELIMINARI DI CHAMPIONS U EUROPA LEAGUE U RETROCESSIONE
laMoviola
di FRANCESCO CENITI
[email protected]
Gava disastro a Siena
Rigore inesistente
e beffa per Balzaretti
Sorprende Calvarese
Una settimana da
dimenticare. Lo stesso
presidente dell’Aia, Marcello
Nicchi, si è detto «addolorato»
per gli errori in Milan-Juve. Il
guaio è che anche in altre
partite le cose sono andate
male. Sabato un disastro pure
per Romeo in Genoa-Parma,
ieri malissimo Gava a Siena.
ATALANTA-ROMA 4-1
Damato di Barletta
Nessun dubbio sui primi due
gol dell’Atalanta: Marilungo
scatta dalla propria metà
campo, Denis è tenuto in gioco
da Juan e Heinze. Rischia
moltissimo Maxi Moralez: il
gomito tenuto alto colpisce
Rosi. Arriva il giallo, ci poteva
stare il rosso diretto. La Roma
chiude in nove: Osvaldo rifila
un calcio a Cigarini con la palla
lontana; Cassetti insulta in
modo plateale l’assistente.
BOLOGNA-UDINESE 1-3
Mazzoleni di Bergamo
Si lamenta il Bologna sul rigore
dato all’Udinese: in effetti il
tocco di Perez su Di Natale è
davvero al limite. Sembra che il
piede dell’attaccante tocchi la
linea (che fa parte dell’area),
ma resta un minimo dubbio. Di
sicuro è decisivo per la scelta il
contributo dell’assistente La
Rocca che chiama il rigore a
Mazzoleni. L’arbitro di suo fa
confusione sui gialli: è da
ammonizione la strattonata di
Pazienza su Ramirez; severe
quelle date a Benatia e a
Ramirez. E nella ripresa ci
stava il secondo giallo per
Pazienza.
CAGLIARI-LECCE 1-2
Rocchi di Firenze
Molti episodi in area e un rigore
assegnato al Cagliari per un
«mani» di Miglionico. Partiamo
di qui: sul cross di Pisano il
difensore dei pugliesi allarga il
braccio, la palla sbatte anche
sulla gamba ma è giusto punire
il gesto di Miglionico. Ok non
intervenire sull’intervento di
Canini che non tocca
Cuadrado, mentre Di Michele
simula, lasciandosi cadere
Aguirregaray non tocca Brienza: non c’era il rigore ANSA
dopo un contrasto con Pisano.
E’ regolare la posizione di
Muriel in occasione dello 0-1.
Doppio giallo inevitabile a
Canini per falli su Muriel.
CATANIA-NOVARA 3-1
Calvarese di Teramo
Ancora una buona prova per
Calvarese (Can B). Annullata
una rete a Mazzarani: c’è il
fuorigioco. Regolare il gol del
Novara: Rubino è dietro la linea
della palla sul tiro-cross di
Rigoni.
CHIEVO-CESENA 1-0
De Marco di Chiavari
Si lamenta il Cesena per il
secondo giallo a Lauro: può
sembrare severo, ma le
disposizioni sono queste.
Saltare con il braccio largo è
giudicato pericoloso, il
difensore dei bianconeri
colpisce infatti Paloschi al viso.
Per il resto, fermato Iaquinta
per un fuorigioco inesistente.
Resta un dubbio da rigore per
un mani di Rigoni su un colpo di
testa di Santana.
LAZIO-FIORENTINA 1-0
Bergonzi di Genova
Dubbi sulla trattenuta di
Nastasic su Klose: il tedesco si
lascia cadere, ma ci poteva
anche stare il rigore. Regolare
il gol decisivo: non c’è
fuorigioco di Klose. Annullato
un gol a Cerci: giusto, c’è il
fuorigioco.
SIENA-PALERMO 4-1
Gava di Conegliano Veneto
Disastro Gava. Il Palermo resta
in 10 per l’espulsione di
Balzaretti, ma è un grave
errore considerarla chiara
occasione da gol con la palla
che sta andando in bocca a
Miccoli... Inesistente il rigore
concesso al Sinea: Brienza
cade da solo e non è neppure
sfiorato da Aguirregaray. La
stessa faccia di Brienza
quando si accorge della
decisione dell’arbitro la dice
lunga... Molto più da rigore il
contatto tra Rossettini e
Bertolo.
(Napoli-Inter a pagina 3)
18 RETI: Di Natale (3) (Udinese)
15 RETI: Denis (3) (Atalanta); Ibrahimovic
(6) (Milan); Cavani (2) (Napoli)
14 RETI: Palacio (2) (Genoa)
13 RETI: Klose (Lazio)
12 RETI: Jovetic (4) (Fiorentina); Milito (3)
(Inter)
11 RETI: Miccoli (1) (Palermo)
10 RETI: Matri (Juventus); Calaiò (4) (Siena)
9 RETI: Giovinco (3) (Parma)
8 RETI: Di Vaio (1) (Bologna); Nocerino
(Milan)
7 RETI: Lodi (5) (Catania); Mutu (2)
(Cesena); Hernanes (3) (Lazio); Di Michele
(3) (Lecce); Osvaldo (Roma)
6 RETI: Bergessio (Catania); Marchisio
(Juventus); Hamsik e Lavezzi (Napoli); M.
Rigoni (3) (Novara); Budan (Palermo); Borini
(Roma);
5 RETI: Moralez (Atalanta); Ramirez
(Bologna); Thereau (Chievo); Jankovic
(Genoa); Pazzini (Inter); Pepe (Juventus);
Rocchi (Lazio); Pandev (Napoli); Destro
(Siena); Basta (Udinese)
4 RETI: Marilungo (Atalanta); Acquafresca
(Bologna); Larrivey (1) e Pinilla (1) (2 con il
Palermo) (Cagliari); Barrientos (Catania);
Moscardelli, Paloschi e Pellissier (Chievo);
Lulic (Lazio); Muriel (Lecce); Boateng, Maxi
Lopez (2) (3 con il Catania) e Robinho
(Milan); Hernandez (2) (Palermo); Bojan e
Totti (2) (Roma);3 RETI: Diamanti (1)
(Bologna); Conti (1) (Cagliari); Almiron e
Legrottaglie (Catania); Cerci (Fiorentina);
Gilardino (2 con la Fiorentina), M. Rossi
(Genoa); Cambiasso e Thiago Motta (Inter);
Vucinic (Juventus); Cuadrado e Giacomazzi
(Lecce); Morimoto (Novara); Silvestre
(Palermo); Biabiany, Floccari e Modesto
(Parma); De Rossi, Juan e Pjanic (Roma); ;
Floro Flores e Isla (Udinese)
2 RETI: Ibarbo e Thiago Ribeiro (Cagliari);
Gomez e Marchese (Catania); Eder e
Candreva (1) (Cesena); Sammarco (Chievo);
Kukca e Veloso (Genoa); Nagatomo (Inter);
Chiellini, Lichsteiner, Quagliarella e Vidal (1)
(Juventus); Kozak e Sculli (Lazio);
Bertolacci e Grossmuller (Lecce); Cassano,
El Shaarawy e Seedorf (Milan);
Campagnaro, Dzemaili e Maggio (Napoli);
Caracciolo (1 rete con il Genoa), Mascara (1
rete con il Napoli) e Rubino (Novara);
Bertolo, Ilicic, Mantovani, Migliaccio e
Zahavi (Palermo); Gobbi (Parma); Fabio
Simplicio (Roma); D'Agostino (1) (Siena)1
RETE: Cigarini, A. Masiello, Peluso,
Schelotto e Tiribocchi (Atalanta); Cherubin,
Loria e Portanova (Bologna); Biondini,
Cossu, Dessena, Ekdal, El Kabir,
Nainggolan e Nené (1) (Cagliari); Catellani e
Delvecchio (Catania); Guana, Iaquinta (1),
Parolo e Pudil (Cesena); L. Rigoni e Sardo
(Chievo); Cassani, Gamberini, Lazzari,
Montolivo, Natali e Silva (1) (Fiorentina);
Constant, Granqvist, Jorquera, Mesto e
Pratto (Genoa); Alvarez, Casteignos,
Coutinho, Faraoni, Forlan, Lucio, Maicon,
Ronocchia e Sneijder (Inter); Bonucci,
Estigarribia, Giaccherini, Krasic e Pirlo
(Juventus); Biava, Cana, Cisse, A. Gonzalez
e Ledesma (1) (Lazio); Brivio, Corvia,
Esposito, Ferrario, Mesbah, Oddo (1) e
Strasser (Lecce); Ambrosini, Aquilani,
Emanuelsson, Muntari, Nesta, Pato, Thiago
Silva, Yepes e Zambrotta (Milan); Britos,
Gargano e Zuniga (Napoli); Gemiti, Jeda,
Marianini, Mazzarani, Meggiorini, Paci,
Porcari, Radovanovic (Novara); Barreto e
Donati (Palermo); Galloppa, A. Lucarelli,
Morrone, Paletta, Pellè, Valdes e Valiani
(Parma); Burdisso, Gago, Lamela e Taddei
(Roma); Bogdani, Bolzoni, Brienza, Gazzi, P.
Gonzalez, Grossi, Rossettini, Terzi (1) e
Vitiello (Siena); Asamoah, Benatia, Domizzi,
Ferronetti, Pazienza, Pinzi e Torje (Udinese)
1 AUTORETE: Brivio (Lecce) pro Cagliari;
Acquafresca (Bologna) pro Lazio; Lodi
(Catania) pro Milan; Centurioni (Novara) pro
Parma; De Sanctis (Napoli) pro Roma;
Pisano (Cagliari) pro Milan; Ludi (Novara)
pro Palermo; Granqvist (Genoa) pro
Cagliari; Rinaudo (Novara) pro Cesena; Izco
(Catania) pro Udinese; M. Rossi (Cesena)
pro Atalanta; Luciano (Chievo) pro Parma
RETI: in questo turno 29 (3 rigori) ; in totale
622 (72 rigori, 12 autoreti)
Codice cliente: 222072
25
26
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
MONDO INGHILTERRA
Il Cardiff cade ai rigori
La festa è del Liverpool
I Reds soffrono ma vincono la Carling Cup. Dal dischetto
decisivo l’errore finale di Anthony Gerrard, cugino di Steven
Il film Il Cardiff ha compiuto il
Steven Gerrard, 31 anni, capitano del Liverpool, fa festa con la coppa in mano in mezzo a fiumi di champagne AFP
CARDIFF
LIVERPOOL
4
5
DOPO I RIGORI (pt 1-0; st 1-1; dts 2-2)
GIUDIZIO 777
MARCATORI Mason (C) 19’ p.t.; Skrtel (L)
14’ s.t.; Kuyt (L) al 3’, Turner (C ) al 13’ s.t.s.
SEQUENZA RIGORI S. Gerrard (L) parato,
Milner (C ) palo, Adam (L) fuori, Cowie (C )
gol, Kuyt (L) gol, Gestede (C ) palo, Enrique (L) gol, Whittingham (C ) gol, Johnson
(L) gol, A. Gerrard (C ) fuori.
CARDIFF (4-4-2) Heaton 7; McNaughton
6 (dal 2’ s.t.s. Blake sv), Turner 6 (dall’8’
p.t.s. A. Gerrard), Hudson 6, A.Taylor 6;
Mason 6,5 (dal 1’ s.t.s. Kiss 6), Gunnarsson 6,5, Whittingham 7, Cowie 6,5; Gestede 5, Miller 4. PANCHINA Marshall, Earnshaw, Conway, Naylor. ALL. Mackay 6.
LIVERPOOL (4-4-2) Reina 6; Johnson 6,
Skrtel 7, Agger 6 (dal 41’ s.t. Carragher
5,5), Enrique 6; Henderson 6 (dal 13’ s.t.
Bellamy 5,5), Adam 6, S. Gerrard 5,5,
Downing 5,5; Suarez 6, Carroll 5 (dal 13’
p.t.s. Kuyt 6). PANCHINA Doni, Rodriguez,
Spearing, Kelly. ALL. Dalglish 6.
ARBITRO Clattenburg 6.
AMMONITI Henderson (L) e Carragher (L)
per gioco scorretto, Turner (C) per c.n.r.
NOTE spettatori 89.041. Tiri in porta: 19-4. Tiri
fuori: 20-3. Angoli: 19-3. In fuorigioco: 0-0. Recuperi: 1’ p.t.; 4’ s.t.; 1’ p.t.s.; 1’ s.t.s.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI
LONDRA
I rigori sono un problema nella famiglia Gerrard, ma
se quello di Steven, capitano
del Liverpool, seppur parato,
alla fine non è stato decisivo,
quello calciato fuori dal cugino Anthony, 5 anni in meno
dell’illustre parente, ha consegnato la Carling Cup ai Reds,
spezzando il lungo sogno del
Cardiff, squadra della Serie B
inglese. Dopo 127 minuti di
calcio britannico, corsa, agonismo e modestia tecnica, con il
supplemento dei tiri dal dischetto, il Liverpool torna a
sollevare nel maestoso scenario di Wembley un trofeo: non
accadeva dal 2006, quando
conquistò Coppa d’Inghilterra
e Supercoppa. Nella Carling
Cup, è il successo numero 8:
nessuno come i Reds.
Liverpool deludente I 39 tiri in
porta complessivi, la traversa
colpita da Johnson dopo appena 2’, il salvataggio sulla linea
di Taylor e i 19 calci d’angolo
farebbero pensare a un Liverpool che ha surclassato l’avversario. Non è così, tanto per ribadire il concetto che il calcio
non si può leggere solo con i
numeri. È chiaro che la differenza di valori dovesse in qualche modo pesare, ma il Liverpool ha confermato di avere
molto carattere e poco gioco.
Dalglish è osannato dal suo popolo per il grande passato, ma
non sempre i vecchi campioni
diventano bravi allenatori: lo
scozzese è un esempio lampante. Imbarazzanti anche alcuni
elementi, come il centravanti
Carroll, pagato appena un anno fa 35 milioni di sterline, e
gente come Henderson e Downing: i fuoriclasse della storia
del Liverpool erano di ben altra pasta.
suo dovere fino in fondo. È passato al 19’ con Mason — appoggio di Miller e destro preciso del giovane attaccante —,
ha incassato il pareggio di Skrtel — tiro in mischia, da bomber vero — e dopo aver difeso
il fortino con coraggio, ha avuto, al 43’ della ripresa, il pallone del 2-1. Il centravanti scozzese Miller, ad un passo dalla
porta, ha spedito il pallone in
curva: roba da non dormirci
sopra per una settimana. Il 2-1
dei Reds è maturato al 3’ del
secondo tempo supplementare: una botta violenta di Kuyt,
riprendendo una respinta di
Anthony Gerrard. Sembrava
fatta, ma il Cardiff ha reagito
con orgoglio gallese e dopo
una respinta sulla linea di
Kuyt, ecco il 2-2 in mischia di
Turner. Un Cardiff da ammirare: l’islandese Gunnarsson in
preda ai crampi, Gestede distrutto dalla fatica, il capitano
Whittingham che ha preso per
mano la squadra nell’assalto finale.
4
L’ALBO
D’ORO
Carling Cup,
i vincitori
recenti
1999-2000
Leicester
2000-01
Liverpool
2001-02
Blackburn
2002-03
Liverpool
2003-04
Middlesbrough
2004-05
Chelsea
2005-06
Manchester U.
2006-07
Chelsea
2007-08
Tottenham
2008-09
Manchester U.
2009-10
Manchester U.
2010-11
Birmingham
2011-12
Liverpool
Epilogo Nella lotteria finale, il
LE PARTITE DI PREMIER
Rimonta Arsenal
con il Tottenham
da 0-2 a 5-2
E lo United vince a Norwich
Giggs segna alla 900a partita
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA
I cori dei tifosi dell’Arsenal sono il simbolo
della disfatta del Tottenham nel superderby di
Londra: «Harry for England», per ironizzare sulla candidatura di Redknapp alla guida della nazionale inglese. Nella batosta degli Spurs, c’è tutta la mano dell’allenatore, che ha sbagliato prima la formazione (Lennon in panca) e poi i cambi (Sandro e Van der Vaart per Kranjcar e Saha
ad inizio ripresa): una giornata da dimenticare.
Ribaltone Il 5-2 dei Gunners è clamoroso: al 34’
viaggiavano sullo 0-2, con le firme di Saha e di
Adebayor su rigore. Arsenal a pezzi: Wenger a
testa bassa, il proprietario americano Kroenke
con la faccia scura. Al 40’ è però cambiato il vento: zuccata di Sagna e via al ribaltone. Il 2-2 di
Van Persie al 43’ è l’ennesimo capolavoro dell’olandese: un sinistro a giro. Al 51’, il sorpasso:
tocco di Rosicky. Sullo slancio e sugli spazi aperti, gloria per la velocità di Walcott. Prima un contropiede governato da Van Persie e tocco sotto
da manuale, poi lancio al bacio di Song e destro
preciso: 5-2.
Giggs, 900 e gol E proprio lo United ha lasciato il
segno, vincendo 2-1 a Norwich, con i gol di Scholes (7’) e Giggs (90’). Il gallese ha festeggiato la
gara numero 900 con i Red Devils con una rete
che tiene in corsa i suoi nella volata scudetto: il
vantaggio del City resta di due lunghezze. E Giggs? Sarà lo yoga, ma sembra un ragazzino.
bold
Cardiff si è stretto attorno al
portiere Heaton, bravissimo
sui rigori. Da copione, ha deviato con un guizzo da pantera il destro di Gerrard ed è stato poi graziato da Adam. Ma
gli errori di Miller (palo), Gestede e Anthony Gerrard hanno consegnato il trofeo al Liverpool, lanciato nell’ultimo tiro da Johnson. Delirio Reds e
Cardiff a testa alta. A voler essere pignoli, è sembrato avaro
di sentimenti Steven Gerrard:
ha dato una pacca sulla testa
al cugino Anthony ed è corso a
festeggiare con i suoi. È sembrato un atto dovuto, quasi
una pratica da sbrigare. Un abbraccio e due parole in più
non ci stavano male. Ma forse
pretendiamo troppo.
ARSENAL-TOTTENHAM
RISULTATI 26a GIORNATA Ieri Arsenal-Tottenham 5-2,
Norwich-Manchester United 1-2, Stoke-Swansea 2-0.
CLASSIFICA Man. City 63 punti; Man. United 61; Tottenham
53; Arsenal, Chelsea 46; Newcastle 43; Liverpool* 39;
Norwich City 35; Sunderland, Fulham, Everton*, Stoke City
33; West Browmich 32; Swansea 30; Aston Villa 29;
Wolverhampton 22; Qpr, Blackburn 21; Bolton, Wigan 20. *
Una gara in meno.
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GERMANIA 23a GIORNATA
LIGUE 1
Ribery evita la crisi del Bayern
Zebina ferma Didì
Marsiglia, stop
dopo 16 gare utili
Doppietta del
francese nel
successo sullo
Schalke. Ma il
Borussia vola
PARIGI (a.g.) Dispetti tra
ex bianconeri. Il Brest di
Jonathan Zebina fa lo
sgambetto al Marsiglia di Didier
Deschamps che veniva da 16
risultati utili consecutivi, coppe
varie incluse, compreso l’1-0
rifilato all’Inter mercoledì
scorso in Champions League
nell’andata degli ottavi di finale.
In Bretagna decide su calcio
d’angolo al 17’ p.t. la deviazione
di testa del terzino Baysse.
25a GIORNATA AjaccioDigione 2-1; Auxerre- St.
Etienne 0-0; Evian-Nancy 2-0;
Montpellier-Bordeaux 1-0;
Nizza-Caen 1-0; ValenciennesLorient 2-0; Lione-Psg 4-4;
Brest-Marsiglia 1-0; TolosaSochaux 2-0; Rennes-Lilla 1-1.
CLASSIFICA Montpellier 53;
Psg 52; Lilla 46; St. Etienne 43;
Lione, Rennes e Tolosa 40;
Marsiglia* 39; Bordeaux 36;
Valenciennes 30; Brest 29;
Evian*, Caen, Lorient 27;
Digione, Ajaccio 26; Nizza,
Nancy 23; Auxerre 22; Sochaux
20. * una gara in meno
PIERFRANCESCO ARCHETTI
L’assalto all’allenatore,
dopo una discussione con il medesimo, è una specialità della
ditta Ribery. Louis van Gaal
venne quasi travolto dal piccolo francese due stagioni fa, durante un luccicante 3-1 a Dortmund. Erano i tempi in cui filtravano dall’ambiente Bayern
troppe voci di un conflitto tra
giocatore e tecnico. Franck, dopo un gol, volle mostrare al
mondo che erano fesserie, anche se naturalmente era vero il
contrario. Mercoledì Ribery
non ha salutato Heynckes
quando è stato sostituito in
Champions, a Basilea: non che
il tecnico gli fosse andato incontro ad abbracciarlo, anzi. Ma la
mancata serenità nel cambio
era stata sottolineata come sintomo di bufera. Così ieri, quando Ribery ha segnato allo
Schalke 04, è andato verso la
panchina e ha scambiato il «cinque» con Heynckes, il quale si
augura di non occupare un posto vicino a Van Gaal nella considerazione del suo numero sette. E’ dall’estate che Ribery spiega la sua rinascita con l’allontanamento dell’olandese.
Dieci reti La terza doppietta sta-
gionale di Kaiser Franck evita
al Bayern il sorpasso da parte
dello Schalke 04 e pure un’altra settimana di passione. La
classifica è di nuovo degna delle aspettative minime (secondo posto, superato il Borussia
Moenc.), la distanza dalla capolista Borussia Dortmund invariata: quattro punti; non pochi
però nemmeno una misura togli speranze. «Ho parlato con
l’allenatore dopo Basilea, dob-
Borussia record Il Bayern si ria-
Franck Ribery, 28 anni AFP
biamo comunicare di più e lavorare insieme», ha detto Ribery,
ora a quota dieci reti in Bundesliga. Nel suo linguaggio può
anche significare: gli ho fatto
vedere che non mi deve mai togliere. Delizioso il primo centro, con fuga da metà campo,
pallonetto sul portiere in uscita
e tocco al volo per infilare. Mercoledì Ribery sfiderà la Germania ma non Lahm, che si toglie
dall’impaccio di dover menare
un compagno sulla sua fascia:
ginocchio infiammato, rinuncia alla convocazione.
nima però il Borussia Dortmund non si ferma: la settima
vittoria consecutiva (primato
societario) lascia tranquillo
Jürgen Klopp, che dice: «Titolo? E’ ancora presto». Nel 3-1
sull’Hannover, una doppietta
di Lewandowski (16 in totale),
qualche brivido dopo lo splendido 2-1 all’incrocio di Ya Konan, la sicurezza allo scadere
con Perisic. Diciassette partite
senza perdere, un girone intero.
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23 GIORNATA Ieri: Bayern-Schalke
04 2-0; Borussia Dortmund-Hannover
3-1. Sabato: Colonia-Bayer Leverkusen 0-2; Augsburg-Hertha 3-0;
Mainz-Kaiserslautern 4-0; Stoccarda-Friburgo 4-1; Wolfsburg-Hoffenheim 1-2; Werder-Norimberga 0-1. Venerdì: Borussia Monc.-Amburgo 1-1.
CLASSIFICA Borussia Dortmund 52;
Bayern 48; Borussia Moenc. 47;
Schalke 04 44; Bayer Leverkusen 37;
Werder 36; Hannover 34; Hoffenheim,
Stoccarda 29; Norimberga 28; Wolfsburg, Amburgo, Mainz 27; Colonia 24;
Augsburg 21; Hertha 20; Kaiserslautern, Friburgo 18.
a
5-2
GIUDIZIO ++++ PRIMO TEMPO 2-2
MARCATORI Saha (T) al 4’, Adebayor (T) su rig. al 34’ p.t.,
Sagna (A) al 40’ p.t., Van Persie (A) al 43’ p.t.; Rosicky (A) al
6’ s.t., Walcott (A) al 20’ e 23’ s.t.
ARSENAL (4-2-3-1) Szczesny 6; Sagna 7, Vermaelen 6,
Koscielny 6, Gibbs 6 (dal 30’ s.t. Jenkinson sv); Song 7,
Arteta 6,5; Walcott 7,5 (dal 36’ s.t.Oxlade-Chamberlain sv),
Rosicky 6,5, Benayoun 7 (dal 43’ s.t. Gervinho sv); Van
Persie 7. ALL. Wenger 7.
TOTTENHAM (4-4-2) Friedel 5; Walker 5,5, Kaboul 5, King 5
(dal 37’ s.t.Dawson sv), Assou-Ekotto 6; Kranjcar 5 (dal 1’
s.t. Sandro 5), Parker 5,5, Modric 5, Bale 5,5; Adebayor 6,
Saha 6 (dal 1’ s.t. Van der Vaart 5). ALL. Redknapp 4.
ARBITRO Dean 5.
ESPULSO Parker (T) al 42’ s.t. per doppia ammonizione.
AMMONITI Koscielny (A), Arteta (A), Van Persie (A) e
Sandro (T) per gioco scorretto, Modric (T) per proteste.
Taccuino
BRASILE
Adriano 1o gol 2012
RIO (m.can.) Adriano esulta:
segna il suo primo gol nel 2012 nell’1-0 contro il Botafogo Ribeirão Preto nel campionato paulista e per la
prima volta da quando è al Corinthians gioca 90’. L’allenatore Tite,
però, non vuole illudere l’Imperatore: mercoledì Liedson, che era indisponibile, sarà il titolare con il Catanduvense: «Liedson sta giocando
molto bene».
EURORIVALI
Az Alkmaar pareggia
AMSTERDAM (m.v.) Il Psv
torna a vincere 3-2 sul Feyenoord,
orfano per squalifica di Guidetti.
L’Az Alkmaar (prossima avversario
dell’Udinese in Europa League) spreca pareggiando con l’Heerenveen
(3-3). 23a GIORNATA Waalwijk-Vitesse 1-0; Breda-Ado Den Haag
4-0; Roda-De Graafschap 0-2;
Venlo-Almelo 3-1; Nimega-Groningen 4-0; Excelsior-Ajax 1-4;
Psv-Feyenoord 3-2; Twente-Utrecht 1-0; Az Alkmaar-Heerenveen
3-3. CLASSIFICA (prime posizioni)
Psv 48; Az Alkmaar 46; Twente* 45;
Heerenveen 44; Ajax 43; Feyenoord 41. *Una gara in meno
Codice cliente: 222072
Codice cliente: 222072
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
MONDO SPAGNA
ATLETICO MADRID
BARCELLONA
RAYO VALLECANO
REAL MADRID
1
2
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-1
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORE C. Ronaldo al 9’ s.t.
RAYO VALLECANO (4-2-3-1) Joel 6,5;
Tito 6,5, Arribas 6,5, Jorge Pulido 6,5, Casado 7 (dal 37’ s.t. Tamudo s.v.); Javi Fuego 6, Movilla 7 (dal 24’ s.t. Trashorras 6);
Piti 6,5 (dal 14’ s.t. Bangoura 6), Michu 6,
Armenteros 6,5; Diego Costa 7. PANCHINA Cobeño, Raul Bravo, Delibasic, Diamanka ALLENATORE Sandoval 7.
REAL MADRID (4-2-3-1) Casillas 7; Arbeloa 5,5, Pepe 6, Sergio Ramos 6,5,
Marcelo 6,5 (dal 36’ s.t. Granero s.v.);
Khedira 6, Xabi Alonso 6,5; Ozil 5, Kakà
4,5 (dal 16’ s.t. Coentrao 6), C. Ronaldo 7;
Higuain 5 (dal 31’ s.t. Callejon 6). PANCHINA Adan, Albiol, Carvalho, Joselu. ALLENATORE Mourinho 6.5
MARCATORI Dani Alves (B) al 36’ p.t.; Falcao (A) al 3’, Messi (B) al 34’ s.t.
ATLETICO MADRID (4-4-2) Courtois 6.5;
Juanfran 6, Miranda 6,5, Godín 6,5, Filipe
Luis 6; Koke 6 (dal 32’ s.t. Salvio 5,5), Tiago 6, Gabi 6,5, Arda Turan 6,5 (dal 41’ s.t.
Silvio s.v.); Adrián 6,5, Falcao 7.
PANCHINA Asenjo, Domínguez, Mario, Assunçao, Perea.
ALLENATORE Simeone 7.
BARCELLONA (4-3-3) Valdés 6,5; Dani Alves 6,5 (dal 26’ s.t. Cuenca 5,5), Puyol 6,5,
Mascherano 7, Abidal 6; Xavi 7, Busquets
6, Iniesta 6,5; Sanchez 6,5 (dal 40’ s.t. Piqué s.v.), Messi 8, Fabregas 6,5 (dal 32’
s.t. Pedro 6). PANCHINA Pinto, Adriano,
Keita, Thiago. ALLENATORE Guardiola 7.
ARBITRO Perez Lasa 6
AMMONITI Messi (B), Godin (A), Juanfran
(A), Arda Turan (A), Fabregas (B), Tiago
(A), Dani Alves (B), Koke (A), Sanchez (B),
Falcao (A), Busquets (B).
Ancora una volta Leo Messi, 24 anni, ha regalato il successo al Barça AFP
Messi tiene
accesa
la speranza
del Barça
Con la vittoria al Calderon
con l’Atletico, il team catalano
resta a -10 dalla capolista
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI
MADRID
Sopravvive, il Barça. Aggrappato a Leo Messi, creatore
del primo e autore del secondo
gol dei suoi, che con merito pari alla grande fatica fatta passano 2-1 al «Calderon», uno stadio dove Pep da allenatore in
Liga ha perso 2 volte su 4. È un
argentino a condannare Diego
Simeone alla prima sconfitta
(alla 10a partita). Col Cholo
l’Atletico aveva preso 2 reti in
9 incontri, ieri ha raddoppiato.
Il Barça resta a -10 dal Madrid
e continua a rincorrere.
Fuori Piqué A Leverkusen Piqué
è finito in tribuna, al «Calderon» scala in panchina. Pep preferisce la coppia Puyol-Mascherano e ritrova Xavi, assente sia
a Pamplona sia in Germania,
0
1
giusto 6 minuti col Valencia:
evidentemente i muscoli del faro blaugrana stanno meglio, e
la squadra ne trae beneficio.
Perché in una serata nella quale il Barça ha praticamente
sempre la palla e deve cercare
di stanare l’Atletico infilato nella sua area da Simeone il grimaldello Xavi è fondamentale.
Giovedì Fabregas ci ha detto
che si sta adattando al 4-3-3 ed
effettivamente Pep ultimamente usa meno il 3-4-3 per accomodare l’ex capitano dell’Arsenal. Cambia invece sistema il
Cholo, che senza il brasiliano
Diego passa dal 4-2-3-1 al
4-4-2 avanzando Adrian sulla
linea di Falcao.
Carta moschicida Per il resto le
direttive di Simeone sono chiare: le due linee di 4 uomini vicinissime, palla al Barça, paziente e protetta attesa. Il piano
sembra saltare già all’8’, ma il
bel gol di Messi è annullato,
giustamente, per un decisivo
fallo di mano (con relativo giallo e squalifica da scontare contro lo Sporting); ma funziona
fino al 36’, quando Messi fa da
carta moschicida. Attira a sé 4
avversari al limite dell’area poi
improvvisamente scarica su Fabregas a sinistra che con un diagonale perfetto trova Alves solo sul secondo palo dall’altra
parte. Tap-in a porta vuota e
balletto (migliorabile). Cesc arriva a 15 assist stagionali, ma
poi è lui (e non un difensore, e
la cosa è tatticamente quantomeno anomala) che al 3’ della
ripresa si perde Falcao sugli sviluppi di un angolo con maldestro intervento di Busquets. Il
colombiano colpisce (spesso
bene) qualsiasi cosa si muova
nell’area e batte Valdes. L’Atletico trova un pareggio rapido e
inatteso, Falcao arriva a 20 gol
stagionali (8 dei 14 fatti dalla
squadra da quando c’è Simeone), il Barça deve ricominciare
tutto daccapo. E non è semplice. Perché il «Calderon» da
quando c’è Simeone ruggisce e
i giocatori dell’Atletico, apatici
e disinteressati con Manzano,
oggi sono 11 fiere attente e aggressive.
Sempre Leo Pep avanza Dani Al-
ves passando alla difesa a 3,
poi lo cambia con Cuenca ma
le occasioni non arrivano. Il
Barça segna di nuovo, e di nuovo Perez Lasa annulla e ammonisce (stavolta Sanchez) per
un controllo con la mano. I minuti passano e allora ci deve
pensare lui: a 10’ dalla fine
Messi batte a sorpresa una punizione e indirizza con precisione mostruosa la palla all’incrocio. Con furbizia e maestria
arriva a 28 reti, una meno di
Ronaldo in questa Liga, 181
nelle 200 partite con Pep. E tiene viva la fiammella blaugrana.
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ARBITRO Fernandez Borbalan 5
ESPULSI Rui Faria (RM) per proteste e Michu (RV) per gioco scorretto.
AMMONITI Sergio Ramos (RM), Diego Costa (RV), Casillas (RM), Marcelo (RM), Xabi Alonso (RM), Coentrao (RM), Arribas
(RV), Pepe (RM).
Il colpo di tacco con cui Ronaldo, 27 anni, ha deciso Rayo-Real Madrid
Tacco-olé
meraviglia
di Ronaldo
a
Real alla 9
Blancos a fatica contro il Rayo
Serve una magia di Cristiano:
nono successo di fila per Mou
LIGA
Sale il Levante
Ora c’è traffico
in zona Europa
24a GIORNATA Sabato
Racing-Sporting G. 1-1; BetisGetafe 1-1; Malaga- Saragozza
5-1; Espanyol- Levante 1-2
Ieri Villarreal- Athletic B. 2-2;
Rayo-Real M. 0-1; ValenciaSiviglia 1-2; Osasuna-Granada
2-1; Real S.-Maiorca 1-0;
Atletico M.-Barcellona 1-2.
CLASSIFICA Real M. 64;
Barcellona 54; Valencia 40;
Levante 35; Athletic B., Malaga
e Osasuna 34; Espanyol 33;
Atletico M. e Siviglia 32; Rayo
31; Betis e Real S. 30; Getafe
29; Maiorca e Granada 28;
Villarreal 27; Racing 24;
Sporting G. 21; Saragozza 15.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
MADRID
Una di quelle partite che
decidono un campionato.
Mou lo sa così bene che passa
buona parte della sua conferenza stampa a fare i complimenti agli avversari, cornuti e
mazziati, sconfitti 1-0 per errori arbitrali e propri, coraggiosi
ma ingenui. In un pomeriggio
di sole, canti e petti nudi, il Madrid ha appena infilato la doppia nona: 9 vittorie di fila in
Liga, serie iniziata dopo la
sconfitta interna col Barça, 9
vittorie di fila in trasferta,
eguagliato il record stabilito
nel Madrid dall’ingegner Pellegrini. Non solo, Mou arriva a
50 vittorie nel campionato spagnolo in 62 partite. Pep ne aveva impiegate 67, Muñoz, allenatore mitico per il madridismo, 70.
Zucchero «Siete ingiusti se dite
che il Madrid ha giocato male.
Siete ingiusti col Rayo, perché
il merito è loro». Mou è tutto
zucchero per gli avversari, salvo quando si lamenta per lo
scarso numero di tifosi madridisti presenti e per la terza espulsione stagionale del suo luogotenente Rui Faria. Il Real ha
vinto 1-0 con un tacco di genio
di Cristiano Ronaldo, 29 gol in
24 partite di questa Liga, 123
in 125 col Madrid, che al 9’ della ripresa ha liberato il Real dall’ingorgo nel quale si era infilato con un taconazo in mischia
che si è fatto largo miracolosamente tra diverse gambe fino
all’angolo della porta di Joel.
Era il primo tiro nello specchio
del Madrid, che aveva girato a
vuoto per quasi un’ora. Emblema della crisi creativa della
squadra ieri in maglia rossa, il
pallido Kakà. Poco meglio di
lui avevano fatto lo stesso Cristiano, Ozil e soprattutto Higuain.
Errori Il primo tempo era stato
caratterizzato dall’assenza madridista e da due episodi nell’area del Real: nel primo l’arbitro non ha visto una gomitata
di Ramos, già ammonito, a Diego Costa. Rigore ed espulsione
non presi, erroneamente, in
considerazione. Ed eravamo all’alba del partito. Poi prima dell’intervallo Piti, dopo aver mandato a spasso Arbeloa, ha sparato deciso verso Casillas, che,
battuto, ha visto la palla respinta dal palo. Rayo belligerante,
vivace, senza complessi, Madrid accartocciato. E liberato
dal suo leader. Il Real ha sofferto fino alla fine, è stato graziato dagli errori di Michu e Armenteros, salvato da Casillas e
aiutato da un arbitro in giornata negativa che alla fine ha
espulso ingiustamente Michu.
f.m.r.
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28
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
SERIE BWIN IL RECUPERO DELLA 26a GIORNATA
BRESCIA
TORINO
1
0
CLASSIFICA
SQUADRE
PT
TORINO
56
SASSUOLO
55
VERONA
54
PESCARA
52
PADOVA
46
VARESE
45
REGGINA
42
BRESCIA
42
BARI (-2)
39
SAMPDORIA
37
CITTADELLA
37
GROSSETO
37
JUVE STABIA (-4) 36
LIVORNO
30
VICENZA
29
CROTONE (-1)
28
MODENA
26
GUBBIO
26
ALBINOLEFFE
25
EMPOLI
24
ASCOLI (-7)
23
NOCERINA
18
GIUDIZIO777
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI autorete di Darmian al 21’ s.t.
BRESCIA (3-5-1-1) Arcari 7,5; Martinez
5,5, De Maio 6, Caldirola 6; Zambelli 6,
Mandorlini 6, Salamon 5,5 (dal 25’ s.t. Cordova 6), Vaas (dal 18’ s.t. Piovaccari 6),
Dallamano 6 (dal 33’ s.t Daprelà 6); El Kaddouri 5,5; Jonathas 6. PANCHINA Leali, Zoboli, Martina Rini, Feczesin ALLENATORE
Calori 6,5
TORINO (4-3-3) Benussi 6; Darmian 5,5,
Glik 6, Ogbonna 6, Parisi 5,5; Basha 6 (dal
31’ s.t. Sgrigna 5,5), Iori 6,5, Vives 6,5; Stevanovic 5,5 (dal 38’ s.t. Surraco s.v.),
Meggiorini 5 (dal 22’ s.t. Bianchi 6), Antenucci 5,5 PANCHINA Morello, D’Ambrosio,
De Feudis, Pratali ALLENATORE Ventura
6.
PRIMA DIVISIONE
PARTITE
G V N P
28 16 8 4
28 15 10 3
28 16 6 6
27 16 4 7
27 13 7 7
28 12 9 7
28 11 9 8
28 11 9 8
28 11 8 9
27 8 13 6
28 10 7 11
28 9 10 9
27 11 7 9
28 7 9 12
28 6 11 11
28 6 11 11
27 5 11 11
28 6 8 14
28 5 10 13
27 6 6 15
28 8 6 14
28 3 9 16
RETI
F S
34 18
36 18
37 25
56 39
39 29
34 25
47 36
30 26
34 31
32 23
33 36
30 36
38 35
30 33
31 39
29 37
25 42
26 39
28 42
32 45
28 38
34 51
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
ARBITRO Ciampi di Roma 6
GUARDALINEE Bernardoni 6-Conca 6
PROSSIMO TURNO
ESPULSI nessuno
Venerdì 2 marzo, ore 20.45 VARESE-VICENZA (2-0). Sabato 3 marzo, ore 15 BARI-CROTONE (1-0), EMPOLI-LIVORNO (0-0),
GROSSETO-TORINO (0-1), JUVE STABIA-NOCERINA (3-2), MODENA-CITTADELLA (0-2),
PADOVA-ALBINOLEFFE (0-1), PESCARA-SASSUOLO (1-1), REGGINA-ASCOLI (1-1), SAMPDORIA-VERONA (1-1). Lunedì 5 marzo, ore
20.45 GUBBIO-BRESCIA (2-2)
AMMONITI nessuno
NOTE paganti e incasso non comunicati
abbonati 4.016, quota non comunicata. Tiri in porta 2-5 Tiri fuori 4-9. In fuorigioco
2-1. Angoli 7-9. Recuperi: primo tempo 1’,
secondo tempo 5’
Michele Arcari, 33 anni, al Brescia dal 2007-08, ha debuttato in A la scorsa stagione contro il Napoli LIVERANI
casa. Il portiere ha centrato in
una sola gara un doppio record: con 810’ senza prendere
gol, è il primato nella storia del
Brescia e quello europeo stagionale (Neuer del Bayern Monaco fermo a 771’). Di record in
record, la squadra di Calori ha
preso il volo: nono risultato utile consecutivo (7 vittorie e due
pareggi), ad una passo dalla zona playoff. Il contrario del Toro, appiedato nella giornata
che avrebbe dovuto essergli
amica, terza sconfitta stagionale ed ennesima occasione mancata per prendere il largo. La reazione rabbiosa al vantaggio
del Brescia, in rete con l’unico
tiro in porta deviato da una scivolata sfortunata di Darmian
alle spalle di Benussi, ha regalato ai granata solo due legni centrati da Meggiorini e Vives, ed
un’ammucchiata nell’area di rigore con conclusioni salvate
sulla linea di porta.
Bunker Arcari
il Brescia vola
Torino, che beffa
Il portiere imbattuto da 810’: record europeo
Un’autorete di Darmian condanna i granata
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO BRAMARDO
BRESCIA
Bucato dall’unico tiro in
porta, peggio poi se l’autore
del gol è un tuo giocatore, Darmian. Non poteva andar peggio la trasferta del Torino al Rigamonti, in linea con le ultime
uscite lontano dall’Olimpico:
gara dominata, tante occasioni
sprecate, fino alla beffa finale,
che in questo caso mancava da
Modena, prima di Natale. Di sicuro il Brescia non porta bene
al Toro, bocciato ai playoff nel
2010 e neppure a Ventura con
l’addio alla panchina del Bari
successivo al 2-0 al Rigamonti.
Equilibri Doveva essere una par-
tita dagli equilibri instabili,
con i padroni di casa maestri
nel difendere la propria porta,
lanciati alla caccia della zona
playoff, ed il Toro all’arrembaggio, deciso a portare a casa
il bottino pieno per abbozzare
un tentativo di fuga in vetta. E
così è stato, un film già visto
dagli uomini di Ventura, chiamati all’assalto all’arma bianca al fortino contro avversari
arroccati sotto la linea della
palla. Jonathas l’unico peperino a dar fastidio, nove uomini
pronti a disperdersi a raggiera
per il campo sul ribaltamento
di fronte. Il Toro la partita l’ha
interpretata bene, un po’ troppo sotto ritmo i primi 45’, alcuni solisti meno brillanti delle
ultime uscite, Stevanonic in
particolare, non al meglio in
settimana.
Record La differenza l’ha fatta
ancor una volta l’imprecisione
degli attaccanti granata, la sicurezza tra i pali di Michele Arcari, protagonista per i padroni di
serie D
GIRONE A
24a giornata
RISULTATI
VIA CUTTONE
Modena: squadra
accontentata
Ritorna Bergodi
Autogol Primo tempo con tre occasioni per il Toro sui piedi di
Meggiorini, Antenucci e Stevanovic, di Jonathas l’unico tiro
di alleggerimento. Ripresa con
Toro più carico. In 5 minuti Antenucci si mangia un gol, Meggiorini centra il palo ed il Brescia reclama un rigore per Salamon che strattona però Darmian. Al 21’ Zambelli sfugge in
contropiede a Parisi e crossa in
area una palla vagante che Darmian in scivolata insacca nella
propria porta. Dopo è assalto
con il rischio di beffa finale, il
2-0 salvata da un’uscita provvidenziale di Benussi sui piedi di
El Kaddouri.
MODENA (p.r.)
Esonerato Cuttone, il Modena
torna ad affidarsi a Bergodi per
cercare la via della salvezza.
Allontanato alla 15ª giornata, il
tecnico romano sarà da oggi di
nuovo al lavoro. La sconfitta di
Gubbio è stata fatale a
Cuttone, ma soprattutto la
situazione era diventata per lui
insostenibile da quando, lo
scorso 8 febbraio, una
delegazione della squadra
aveva manifestato alla società
forti disagi facendo capire che
avrebbero gradito il ritorno di
Bergodi. E così è stato.
IL PORTIERE
«I playoff del 2010
e il primato: il Toro
mi porta bene»
BRESCIA L’uomo del
giorno è Michele Arcari. Dieci
minuti dopo il fischio finale
dell’arbitro, su Twitter c’è già la
fotografia dei festeggiamenti
negli spogliatoi: «Ma io non
sono pratico, ha fatto tutto
Nicolas Cordova», sorride. Per
poi ammettere: «E’ uno dei
giorni più belli della mia
carriera, insieme alla
promozione del 2010. Sempre
contro il Torino, mi porta
proprio bene. Dedico questa
gioia a mia madre, sperando
non si sia agitata e a Nunzio (lo
storico magazziniere morto due
anni fa, ndr). Un ringraziamento
a Giacomo Violini, il mio
preparatore: senza di lui, sarei
ancora in Lega Pro». Riflettori
anche per Marco Zambelli, il
capitano che indossava una
fascia particolare, dedicata a
Miriana, una bimba di cinque
anni che non è riuscita a
battere una terribile malattia.
L’autorete è stata propiziata da
lui, che ha fatto vedere allo
stadio un quadro con la foto
della piccola. Calori non vuol
sentire parlare di buona sorte:
«C’erano due episodi dubbi
nell’area del Torino prima
dell’1-0, abbiamo cercato e
meritato il successo». Ventura
sportivo: «Potevamo segnare
almeno tre gol. Ma ha vinto il
Brescia, complimenti a loro».
Luca Bertelli
Stasera in tv
la Cremonese
col Trapani
Il programma della 24ª
giornata sarà completato
stasera (ore 20.45, andata
0-0) da una sfida al vertice.
La Cremonese ospita il
Trapani che ha la possibilità
di allungare sulla seconda.
Così in campo alle 20.45
(diretta su Raisport 1)
CREMONESE (4-3-3)
Alfonso; Polenghi, Cesar,
Rigione, Favalli; Degeri,
Fietta, Dettori; Filippini,
Musetti, Possanzini. (Bianchi,
Semenzato, Tacchinardi,
Nizzetto, Sambugaro, Rabito,
Le Noci). All. Brevi.
TRAPANI (4-4-2) Castelli;
Daì, Priola, Filippi, Sabatino;
Barraco, Caccetta, Pirrone,
Madonia; Abate, Gambino
(Pozzato, Colletto, Cavallaro,
Cianni, Tedesco, Perrone,
Mastrolilli). All. Boscaglia.
ARBITRO Fabbri di Ravenna
(Di Vuolo-Mondin)
La situazione del girone B
dopo 24 giornate: Trapani* p.
46; Siracusa (-5) 40; Spezia
e Pergocrema (-2) 38;
Cremonese* (-6), Alto Adige,
Barletta e Portogruaro 35;
Carrarese* 34; Lanciano*
(-1) 33; Prato 28; Triestina e
Frosinone* 27; Andria 24;
Latina 23; Bassano 22;
Piacenza* (-6) 21; Feralpi
Salò 18. (* una gara in meno).
Così domenica 4 marzo (ore
14.30): Barletta-Triestina
(2-1); Carrarese-Bassano
(0-1); Feralpi Salò-Latina
(1-0); Frosinone-Andria (2-2);
Lanciano-Alto Adige (0-1);
Pergocrema-Spezia (0-2);
Portogruaro- Cremonese
(2-1); Prato-Piacenza (3-4);
Trapani-Siracusa (1-3).
La situazione del girone A:
Ternana p. 52; Taranto (-3)
47; Pro Vercelli* 43; Carpi e
Sorrento (-2) 42; Benevento
(-2) e Lumezzane 35; Tritium
33; Avellino* 32; Pisa, Como*
(-2) e Foggia (-2) 30;
Reggiana (-2) 27; Monza 21;
Spal* (-4) e Viareggio (-1) 18;
Pavia 14; Foligno (-4) 13.
(*una gara in meno). Così
domenica 4 marzo (ore
14.30): Avellino-Monza (1-1);
Benevento-Como (1-2);
Foligno- Sorrento (0-1);
Pisa-Ternana (lunedì 5, ore
20.45; 0-1); Reggiana-Foggia
(2-0); Spal-Carpi (0-1);
Taranto-Pro Vercelli (0-0);
Tritium-Lumezzane (0-1);
Viareggio-Pavia (2-1).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
(27a)
GIRONE B
(27a) GIRONE C
RISULTATI
Valle d'Aosta˚* e Chieri p. 55;
Santhià˚ (-3) 46; Lavagnese˚ e
Novese 41; Chiavari˚ e
Derthona˚* 40; Acqui* 38; Naviglio Trezzano˚* e Borgosesia*
37; Pro Imperia 36; Villalvernia*
35; F. Caratese* e Bogliasco*
33; Verbano˚* 28; Asti* 21;
Albese* (-3) 19; Cantù San
Paolo˚ 6; Lascaris* 4. (* una
gara in meno, ˚ ha già riposato).
CARONNESE-AURORA SERIATE 0-0 Castiglione p. 54; PizzighetCARPENEDOLO-FIDENZA
0-1 tone 48; Pontisola, OlginaCASTIGLIONE-MAPELLOBONATE 2-1 tese e MapelloBonate 47;
Caronnese 45; Voghera
COLOGNESE-CASTELLANA
1-0 40; Castellana 38; RudianeDARFO-GALLARATESE
1-0 se e Darfo 35; Aurora SeFIORENZUOLA-PRO PIACENZA
1-0 riate 34; Gozzano e Colognese 32; AlzanoCene* e
OLGINATESE-VOGHERA
1-0 Pro Piacenza 31; Fidenza
PIZZIGHETTONE-GOZZANO
3-1 28; Carpenedolo e FiorenPONTISOLA-ALZANOCENE
2-0 zuola 27; Seregno* 26; Gallaratese 19. (* una gara in
SEREGNO-RUDIANESE
0-1 meno).
CONCORDIA-SAN GIORGIO
GIORGIONE-SACILESE
LEGNAGO-MONTEBELLUNA
MEZZOCORONA-BELLUNO
PORDENONE-MONTECCHIO
PORTO TOLLE-ITALA SAN MARCO
SAREGO-SANVITESE
TAMAI-UNION QUINTO
VENEZIA-SANDONA'JESOLO
PROSSIMO TURNO (28a) domenica 4 marzo, ore 14.30
Acqui-Derthona (0-3); Asti-Chieri (1-2); Bogliasco-Chiavari (1-4); Borgosesia-Valle d'Aosta
(1-3); F. Caratese-Lavagnese (1-1); Novese-Cantù San Paolo (3-1); Pro Imperia-Santhià (1-4);
Verbano-Albese (0-1); Villalvernia-Naviglio Trezzano (1-2); riposa Lascaris.
PROSSIMO TURNO (28a) domenica 4 marzo, ore 14.30
PROSSIMO TURNO (25a) domenica 4 marzo, ore 14.30
PROSSIMO TURNO (28a) domenica 4 marzo, ore 14.30
AlzanoCene-Darfo (1-1); Aurora Seriate-Colognese (0-1); Castellana-Carpenedolo (0-0); Fidenza-Olginatese (2-0); Gallaratese-Pizzighettone (0-0); MapelloBonate-Gozzano (1-1); Pro Piacenza-Castiglione (3-0); Rudianese-Caronnese (1-1); Seregno-Pontisola (1-1); Voghera-Fiorenzuola (4-2).
Itala San Marco-Belluno (1-2); Montebelluna-Giorgione (3-1); Montecchio-Sarego (1-2); Sacilese-Mezzocorona (2-2); San Giorgio-Legnago (1-0); SandonàJesolo-Tamai (1-2); Sanvitese-Concordia
(0-2); Union Quinto-Porto Tolle (2-2); Venezia-Pordenone (3-1).
Bagnolese-Pistoiese (2-1); Camaiore-Castelfranco (0-2); Cerea-Scandicci
(1-0); Este-Tuttocuoio (0-0); Forcoli-Pavullese (2-1); Mezzolara-Villafranca
(0-1); Rosignano-Forli' (1-1); San Paolo-Lanciotto Campi (0-2);
Sestese-Santacroce (0-2); Virtus Vecomp-Ravenna (2-0)..
GIRONE E
GIRONE F
GIRONE G
GIRONE H
GIRONE I
RISULTATI
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
JESINA-ISERNIA
0-0
LUCO CANISTRO-VIS PESARO 0-2
MIGLIANICO-TERAMO
1-1
OLYMPIA AGNONESE-RICCIONE 3-2
REAL RIMINI-CIVITANOVESE 1-4
RECANATESE-ATLETICO TRIVENTO 0-2
SAMBENEDETTESE-RENATO CURI 0-0
SAN NICOLO'-ANCONA
0-0
SANTEGIDIESE-ATESSA VDS 3-1
Teramo p. 56; Ancona e
Sambenedettese* 49; Civitanovese*
47; Isernia* 40; Atletico Trivento* e
San Nicolò* 35; Jesina 33; Vis
Pesaro* 32; Olympia Agnonese* 30;
Riccione e Recanatese** 28; Atessa
VdS** 25; Santegidiese* 24; Renato
Curi* e Luco Canistro** 19;
Miglianico* 17; Real Rimini 4. (** due
gare in meno, * una in meno).
ARZACHENA-MARINO
ASTREA-POMIGLIANO
ATLETICO BOVILLE-PORTO TORRES
BACOLI-FIDENE
CIVITAVECCHIA-SALERNO
CYNTHIA-ANZIOLAVINIO
MONTEROTONDO-BUDONI
SANT'ELIA-PALESTRINA
SELARGIUS-SORA
Brivido nel girone G
Perdono le prime 4
Il Cittanova (I) non si è presentato ad
Acri: altre 3 assenze e sarà escluso dal
campionato. Clamoroso nel G: perdono
tutte le prime 4. Il Chieri (A) completa la
rimonta e agguanta il Val d’Aosta. Il
Castiglione (B) vince lo scontro diretto
e vola a +6. Pari del Venezia (C), Porto
Tolle a -5. Torna in vetta l’Ischia (H).
AREZZO-SPOLETO
CASTEL RIGONE-SANSOVINO
ORVIETANA-FLAMINIA
PIERANTONIO-VITERBESE
SANSEPOLCRO-PONTEDERA
SPORTING TERNI-PIANESE
TODI-GROUP CITTA' DI CASTELLO
TRESTINA-PONTEVECCHIO
ZAGAROLO-DERUTA
4-0
4-1
2-1
1-0
0-0
1-1
1-0
2-1
4-0
CLASSIFICA
Pontedera p. 53; Arezzo 48;
Pianese e Sporting Terni 38;
Castel Rigone 37; Pierantonio
33; Spoleto e Deruta 32; Orvietana e Viterbese 31; Trestina e
Pontevecchio 30; Flaminia e
Sansepolcro 29; Sansovino
25; Todi 23; Zagarolo e Group
Città di Castello 22.
0-1
1-2
5-1
1-0
1-2
3-1
3-2
1-2
1-1
3-2
1-1
1-0
0-1
1-0
0-0
2-0
0-0
1-0
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
Salerno p. 48; Marino 42;
Porto Torres 40; Budoni 38;
Fidene 37; Astrea 36; Selargius 35; Palestrina* 33; Pomigliano 32; Arzachena 31;
Sora* 29; Monterotondo e
Anziolavinio 28; Civitavecchia 27; Cynthia 26; Sant'
Elia 21; Atletico Boville 20;
Bacoli 18.
(* una gara in meno).
BRINDISI-MARTINA
CASARANO-IRSINESE
CASERTANA-SARNESE
CRISTOFARO-CAMPANIA
FRANCAVILLA S.-GAETA
GROTTAGLIE-FORTIS TRANI
INTERNAPOLI-NARDO'
REAL NOCERA-VIRIBUS
TURRIS-ISCHIA
0-0
0-3
0-1
0-2
2-0
2-2
0-1
0-2
1-1
2-1
3-0
1-2
3-2
7-1
1-1
0-0
0-1
4-5
CLASSIFICA
RISULTATI
Venezia p. 52; Porto Tolle
47; Legnago 46; Montebelluna 43; Mezzocorona 36;
Pordenone e Tamai 35;
SandonàJesolo 34; Giorgione e San Giorgio 33; Belluno, Union Quinto e Sacilese 30; Concordia e Montecchio 25; Sarego 20;
Sanvitese 19; Itala San
Marco 9.
CASTELFRANCO-MEZZOLARA
FORLI'-CAMAIORE
LANCIOTTO CAMPI-VIRTUS VECOMP
PAVULLESE-SAN PAOLO
PISTOIESE-SESTESE
RAVENNA-CEREA
SANTACROCE-FORCOLI
SCANDICCI-ESTE
TUTTOCUOIO-ROSIGNANO
VILLAFRANCA-BAGNOLESE
(27a)
CLASSIFICA
ALBESE-F. CARATESE
ASTI-ACQUI
CHIAVARI-LASCARIS
CHIERI-BORGOSESIA
DERTHONA-BOGLIASCO
LAVAGNESE-PRO IMPERIA
NAVIGLIO TREZZANO-CANTU' SAN PAOLO
SANTHIA'-NOVESE
VALLE D'AOSTA-VILLALVERNIA
ha riposato VERBANO
CLASSIFICA
GIRONE D
CLASSIFICA
1-1
4-2
3-1
0-3
6-2
2-3
1-0
0-3
1-2
1-1
Este p. 52; Forlì 51; Castelfranco 50; Virtus Vecomp
49; San Paolo 46; Mezzolara
44; Cerea* 43; Lanciotto
Campi 41; Pistoiese 39; Rosignano 36; Scandicci* 35;
Tuttocuoio 33; Bagnolese
32; Forcoli e Camaiore 28;
Ravenna* (-2) 27; Villafranca 25; Pavullese* 24; Santacroce 18; Sestese 17.
(* una gara in meno).
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
Ischia p. 49; Martina 48;
Sarnese* 44; Francavilla S.
43; Casertana 41; Campania
40; Nardò 39; Turris* e
Brindisi 38; Casarano 35;
Fortis Trani 30; Internapoli
28; Irsinese 21; Grottaglie 20;
Real Nocera, Cristofaro e
Viribus Unitis 17; Gaeta (-4)
13.
(* una gara in meno).
ACIREALE-LICATA
0-0
ACRI-CITTANOVA non disputata
HINTERREGGIO-COSENZA
1-3
NISSA-NUVLA SAN FELICE
0-1
NOTO-ADRANO
2-1
PALAZZOLO-MESSINA
1-1
SAMBIASE-SANT'ANTONIO ABATE 2-2
SERRE ALBURNI-BATTIPAGLIESE 1-2
VALLE GRECANICA-MARSALA 1-0
Hinterreggio* p. 42; Adrano
38; Battipagliese* 37; Palazzolo e Cosenza* 36; Licata
34; Acri** e Nuvla San
Felice* 33; Messina (-7) 32;
Marsala* 31; Serre Alburni*
30; Noto 28; Valle Grecanica
27; Sant'Antonio Abate* 26;
Acireale* e Sambiase 25;
Cittanova** 20; Nissa 19.
(** 2 gare in meno, * una in meno).
PROSSIMO TURNO (25a) domenica 4 marzo, ore 14.30
PROSSIMO TURNO (25a) domenica 4 marzo, ore 14.30
PROSSIMO TURNO (25a) domenica 4 marzo, ore 14.30
PROSSIMO TURNO (25a) domenica 4 marzo, ore 14.30
PROSSIMO TURNO (25a) domenica 4 marzo, ore 14.30
Deruta-Sporting Terni (0-1); Flaminia-Todi (0-2); Group Citta' di
Castello-Castel Rigone (2-1); Pianese-Pierantonio (0-3);
Pontedera-Orvietana (1-1); Pontevecchio-Arezzo (1-2); Sansovino-Zagarolo
(0-1); Spoleto-Sansepolcro (2-1); Viterbese-Trestina (1-2).
Ancona-Miglianico (1-0); Atessa VdS-Luco Canistro (0-1); Atletico
Trivento-Olympia Agnonese (2-1); Civitanovese-Sambenedettese (1-1);
Isernia-Real Rimini (2-0); Renato Curi-Santegidiese (0-1); Riccione-San Nicolo'
(1-5); Teramo-Jesina (2-0); Vis Pesaro-Recanatese (1-1).
Anziolavinio-Civitavecchia (2-1); Budoni-Atletico Boville (0-0);
Fidene-Arzachena (1-3); Marino-Sant'Elia (2-2); Palestrina-Selargius (1-1); Pomigliano-Cynthia (2-2); Porto Torres-Astrea
(0-3); Salerno-Bacoli (3-0); Sora-Monterotondo (2-0).
Campania-Brindisi (0-1); Fortis Trani-Casarano (1-2);
Gaeta-Cristofaro (1-3); Irsinese-Turris (0-4); Ischia-Real Nocera
(0-0); Martina-Internapoli (0-1); Nardo'-Casertana (2-3);
Sarnese-Grottaglie (2-1); Viribus Unitis-Francavilla S. (0-4).
Adrano-Acri (0-1); Battipagliese-Sambiase (4-1); Cittanova-Nissa (2-1); Cosenza-Acireale (1-1); Licata-Serre Alburni (1-1);
Marsala-Palazzolo (0-2); Messina-Hinterreggio (1-1); Nuvla San
Felice-Valle Grecanica (1-1); Sant'Antonio Abate-Noto (1-1).
Codice cliente: 222072
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
29
SECONDA DIVISIONE
girone A
SAN MARINO
1
RENATE
0
CUNEO
1
CASALE
0
27a giornata
Tra San Marino
e Cuneo è pari
Casale bloccato
Il Treviso è ok
Finisce in parità il big match tra San Marino e
Cuneo, che non avvicinano né la capolista Casale,
né il Rimini, bloccati rispettivamente dal Renate e
dal Bellaria. E così l’unica squadra a conquistare i
tre punti tra le prime cinque è il Treviso che batte
l’Alessandria e torna alla vittoria dopo 3 sconfitte
e un pareggio, riavvicinandosi alla zona
promozione diretta. Altra impresa della Pro Patria
che senza il -13 di penalizzazione sarebbe al
secondo posto. Nelle retrovie, la deludente
prestazione contro il Poggibonsi che è costata
alla Sambonifacese una pesante sconfitta, sta
facendo balenare nella dirigenza della formazione
veneta, di esonerare il tecnico Flavio Carnovelli.
GIUDIZIO
+++
PERUGIA
2
VIGOR LAMEZIA
1
APRILIA
0
NEAPOLIS
0
30a giornata
+++
MARCATORI Varricchio (C)
al 7’, Tarallo (SM) al 33’ s.t.
SAN MARINO (4-4-2) Vivan
6,5; Farina 5,5 (dal 19' s.t. Del
Duca 6), Fogacci 6,5, Pelagatti 6 (dal 19’ s.t. D’Antoni 6,5),
Crivello 6,5; Sorbera 6,5,
Amantini 7 (dal 30’ s.t. Loiodice 6), Del Sole 6, Villanova 7;
Tarallo 6,5, Lapadula 6,5. (Migani, Pigini, De Santis, Casolla). All. Petrone 6.
CUNEO (5-4-1) F. Rossi 6;
Passerò 6,5, Carretto 6, Sentinelli s.v. (dal 19' p.t. Arcari
6), Cintoi 6, Donida 5,5; Garavelli 6 (dal 22' s.t. Lodi 6), Cristini 6,5, Longhi 5,5, Di Quinzio 6,5 (dal 15' s.t. Fantini 6);
Varricchio 7. (Negretti, Gentile, Ferrario, Personè). All. E.
Rossi 6.
ARBITRO Sacchi di Macerata 6.
NOTE Spettatori 400 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Cristini, Donida e Loiodice. Angoli 6-3. (g.b.)
girone B
GIUDIZIO
RENATE (4-3-3) Pisseri 7,5;
Adobati 6, Bergamini 6,5, Ferrari 6,5, Gavazzi 6; Gualdi 6,5,
Cavalli 5,5, Mantovani 6 (dal
19’ s.t. Mastrototaro 6); Battaglino 6, Mazzini 6 (dal 17’ s.t.
Dalla Costa 5,5), Mangiarotti
5,5 (dal 32’ s.t. Ghezzi s.v.).
(Borroni, Praino, Morotti, Carminati). All. Magoni 6.
CASALE (4-4-2) Adornato 7;
Silvestri 6, Gonnella 7, Vignati
6, Naglieri 6,5; Garrone 6, Capellupo 6, Gambadori 6,5 (dal
42’ s.t Iannini s.v.), Agnesina
5,5 (dal 34’ s.t. Miello s.v.);
Curcio 5,5, Peluso 5,5 (dal 21’
s.t. Petrilli 5,5). (Pomat, Ciccomascolo, Napoli, Gambadori).
All. Buglio 6.
ARBITRO Merlino di Udine 6.
NOTE spettatori 250 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Gualdi, Capellupo, Petrilli. Angoli 4-6. (f.c.)
++
Il Perugia vola
Vigor Lamezia
e Catanzaro
lo braccano
Il Perugia ringrazia il suo bomber Clemente che
con un gol per tempo stende l’Aprilia e arriva a
20 gol stagionali. Gli umbri restano così al
comando del Girone e si preparano al meglio per
il big match di domenica prossima a Catanzaro,
che a sua volta passa in trasferta contro il
Celano fanalino di coda, in attesa del recupero di
mercoledì a Chieti. Ma attenzione perché in
mezza a queste due squadre c’è un’altra
calabrese, la Vigor Lamezia che batte di misura il
Neapolis e resta al secondo posto. In coda altro
passo falso dell’Ebolitana: a fine gara è stato
esonerato il tecnico Domenico Giacomarro, la
squadra è stata affidata a Vincenzo Marino.
GIUDIZIO
MARCATORI Clemente su rigore al 34’ p.t. e al 33’ s.t.
PERUGIA (4-2-3-1) Giordano
7; Anania 6,5, Cacioli 6,5, Borghetti 6,5, Zanchi 6,5; Borgese 6 (dall’11’ s.t. Mocarelli 6),
Carloto 6; Margarita 6, Clemente 7,5 (dal 35’ s.t. Ferri
Marini s.v.), Moscati 6; Balistreri 6 (dal 27’ s.t. Tozzi Borsoi s.v.). (Despucches, Pupeschi, Russo, Moneti). All. Barbetta 7 (Battistini squalificato
APRILIA (4-4-2) Bifulco 6,5;
Grieco 6, Aquino 6, Gritti 6,
Carta 6 (dal 39’ s.t. Germani
s.v.); Gomes 5,5 (dal 24’ s.t.
Pignalosa 6), Cruciani 6,5, Salese 6, Criaco 6; Calderini 6,5,
Lacheheb 5,5 (dal 19’ s.t. Buonaiuto 6). (Pellegrino, Di Libero, Diakite, Crialese). All. Vivarini 6.
ARBITRO Coccia di San Benedetto del Tronto 6.
NOTE spettatori 3000 circa,
incasso n.c. Espulso Vivarini
al 31’ s.t.; amm. Borgese, Carta, Margarita, Gritti, Borghetti, Zanchi. Angoli 6-4. (a.m.)
+++
GIUDIZIO
MARCATORE Romero al 28’
s.t.
VIGOR LAMEZIA (4-2-3-1)
Forte 6,5; Franchino 6,5 (dal
17’ s.t. Rondinelli 6,5), Marchetti 6,5, Gattari 6,5, Bonasia 6; Giuffrida 6, Cerchia 6,5;
Lattanzio 6,5, Mangiapane 5
(dal 12’ s.t. Romero 7), Mancosu 6,5 (dal 36’ s.t. Cane s.v.);
De Luca 6,5. (Calderoni, Mercurio, Visone, Erbini). All. Costantino 7.
NEAPOLIS (4-1-4-1) Pettinari
6; Sansone 5,5, Esposito 5,
Bianchi 6, Polverino 6; Marinucci Palermo 7; Palombo 6,
Carotenuto 6 (dal 1’ s.t. Moscarino 6), Moxedano 6 (dal 38’
p.t. Monticelli 6), Bonanno 6;
Foggia 6,5 (dal 26’ s.t. Caggianelli s.v.). (Sollo, Terracciano,
Pellecchia, De Falco). All. Mango 6 (Ferazzoli squalificato).
ARBITRO Fanton di Lodi 7.
NOTE spettatori 1700, incasso di 7400 euro. Espulso Esposito al 15’ p.t.; ammoniti Giuffrida, Lattanzio, Bonasia, Monticelli. Angoli 8-4. (f.c.)
BELLARIA
1
TREVISO
3
VALENZANA
1
BORGO A BUGGIANO
1
CELANO
0
PAGANESE
1
CHIETI
2
VIBONESE
1
RIMINI
1
ALESSANDRIA
1
PRO PATRIA
2
LECCO
0
CATANZARO
3
L’AQUILA
1
GAVORRANO
0
ARZANESE
2
GIUDIZIO
+++
+++
MARCATORI Zanigni (R) al 2’
p.t.; De Luca (B) al 42’ s.t.
BELLARIA (4-4-2) Venturi 7;
Severi 6, Bamonte 6,5, Martinelli 7, Caidi 5,5 (dal 15’ s.t.
Rossi 6); Buda 6, Mariani 6
(dal 32’ s.t. Rolandone s.v.),
Briglia 6, Scarponi 6 (dal 26’
s.t. De Luca 6,5); Fioretti 5,
De Cenco 6,5. (Renna, Luppi,
Morena, Fabbri). All. Campedelli 6,5.
RIMINI (4-2-3-1) Scotti 7; Palazzi 6, A. Brighi 6,5, Rosini
6,5, Vittori 5,5; Cardinale 6,
M. Brighi 6,5; Spighi 5 (dal 16’
s.t. Mastronicola 6), Buonocunto 6,5 (dal 41’ s.t. Deluigi
s.v.), Onescu 5,5; Zanigni 6,5
(dal 22’ s.t. Gerbino Polo 5,5).
(Semprini, Zanetti, Signorini,
Favero). All. D’Angelo 6.
ARBITRO Intagliata di Siracusa 6.
NOTE spettatori 1.000 circa,
incasso non comunicato.
Espulso all’11’ s.t. Onescu; ammoniti Bamonte e Mariani. Angoli 8-9. (a.p.)
GIUDIZIO
MARCATORI Maracchi (T) al
40’, Malacarne (T) al 41’ p.t.; Di
Girolamo (T) al 3’, Santoni (A) al
31’ s.t.
TREVISO (4-3-2-1) Campironi
6,5; Paoli 6,5, Di Girolamo 6,5,
Cernuto 6,5, Biagini 6; Malacarne 6 (dal 10’ s.t. Beccia 6),
Giorico 6,5, Bandiera 7; Maracchi 7 (dal 28’ s.t. Stentardo
s.v), Torromino 7,5; Ferretti 6
(dal 17’ s.t. Gallon 6,5). (Sartorello, Brunetti, Spinosa, Del
Grande) All. Zanin 7.
ALESSANDRIA (4-3-3) Servili 6; Marchetti 6 (dal 13’ s.t. Negrini 5), Sabato 5, Cammaroto
6, Cusaro 6; Segarelli 5, Santoni 5 (dal 39’ s.t. Motta s.v.), Roselli 5; Fanucchi 6, Nocciola 5
(dal 1’ s.t. Artico 6), Floriano
5,5. (De Marco, Scarabelli,
Giardina, Barichello) All. Sorzogni 5.
ARBITRO Cifelli di Campobasso 6.
NOTE spet. 800 circa, incasso
5.030 euro. Espulso Sabato al
48’ s.t.; amm. Noselli, Marchetti, Cernuto, Angoli 5-2 (g.z.)
+++
GIUDIZIO
MARCATORI Lamenza (V) al
12’ p.t.; Serafini (P) su rigore
al 12’, Bruccini (P) al 43’ s.t.
VALENZANA (5-3-2) Serena
6; Crescente 6, Bettati 6, Serao 6,5, Allegrini 6, Forino 6;
Pagan 6 (dal 23’ s.t. Bassoli
6), Righini 5,5, Montanari 5,5
(dal 35’ s.t. Enrico s.v.); Miracoli 6 (dal 20’ s.t. Capellini
5,5), Lamenza 6. (Bonassi,
Della Maggiora, Chiazzolino,
Alteri). All. Rossi 6.
PRO PATRIA (4-4-2) Frasca
6; Gambaretti 6, Botturi 6, Polverini 6, Taino 5,5 (dal 1’ s.t.
Bonfanti 6); Cortesi 6 (dal 44’
s.t. Capogna s.v.), Bruccini
6,5, Vignali 6,5, Giannone 6,5;
Serafini 6, Cozzolino 5,5. (Andreoletti, Rudi, Ghidoli, Siano,
Viviani). All. Cusatis 5,5.
ARBITRO Peretti di Verona
5,5.
NOTE spettatori 350 circa, incasso non comunicato. Espulsi il tecnico Cusatis al 46’ p.t.
e Lamenza all’11’ s.t; ammoniti
Vignali, Allegrini, Forino. Angoli 3-3. (m.c.)
GIUDIZIO
++
GIUDIZIO
MARCATORE Rocchi al 41’
p.t.
BORGO A BUGGIANO
(4-3-1-2) Grandi 6; Tafi 6, Di
Giusto 6,5, Settepassi 6, Crociani 6,5; Maretti 6, Gialdini
6,5, Corsi 6 (dal 37’ s.t. Tognozzi s.v.); Grassi 6,5; Rocchi 6 (dal 17’ s.t. Santini 6),
Gucci 6 (dal 50’ s.t. Di Crescenzo s.v.). (Strambi, Di Stefano, Mugelli, Paganelli). All.
Firicano 6.
LECCO (4-3-3) Aprea 6; Conti 6, Merli Sala 5,5, Ischia 5,
Sciannamè 5,5; Galli 6,5, Civilleri 6 (dal 6’ s.t. Temelin 6),
D’Amico 6; Rebecchi 5 (dal 14’
s.t. Mattaboni 6), Fabbro 5,
Fall 6,5. (Durandi, Rudi, Caforio, Pizzuti, Castellazzi). All.
Modica 5,5.
ARBITRO Tajoli di Cesena 6.
NOTE spettatori 300 circa, incasso 1.700 euro. Ammoniti
Maretti, Settepassi, Gialdini,
Corsi, Di Giusto, Civilleri,
Ischia, D’Amico. Angoli 4-3.
(e.c.)
++++
+++
MARCATORI Carboni al 35’,
autorete di Rapino al 38’, Bugatti al 47' s.t.
CELANO (4-1-4-1) Agostini
5,5; Furno 6, Rapino 5,5, Bavaglini 6,5, D'Angelo 6; De Risio 5,5; Luzi 6 (dal 33' s.t. Puntoriere s.v.), Barbetti 6, Mascioli 6 (dal 38' s.t. Sabatini
s.v.), Granaiola 6; Sciamanna
6 (dal 15' s.t. Croce 5,5). (Liverani, Funari, Ciolli, Amadio).
All. Facciolo 6.
CATANZARO (3-4-3) Mengoni 6; Mariotti 6, Siringano 6,5,
Papasidero 6,5; Giampà 6, Ulloa 5,5 (dal 34' p.t. Bruzzese
6, dal 29' s.t. Bugatti s.v.), Maisto 6,5, Squillace 6; Carboni
7, Masini 6,5, Esposito 6,5
(dal 14' s.t. D'Anna 6). (Scerbo, Narducci, Corso, Gigliotti). All. Cozza 6,5.
ARBITRO Bellotti di Verona
5,5.
NOTE spettatori 350 circa, incasso di 2000 euro. Ammoniti Granaiola, Carboni, Mariotti. Angoli 4-11. (g.a.)
GIUDIZIO
MARCATORI Improta (L) al
16’, Scarpa (P) su rigore al 23’
p.t.
PAGANESE (4-2-3-1) Stillo
6; Balzano 6, Pepe 6, Fusco
6, Agresta 6; Tricarico 7, Nigro 6; Galizia 6,5, F. Orlando 6
(dal 23’ s.t. Neglia 6,5), Scarpa 6,5 (dal 46’ s.t.De Martino
s.v.); L. Orlando 5,5. (Robertiello, Pastore, Loiacono, Sicignano, Giglio). All. Palumbo
6,5.
L’AQUILA (4-3-3) Testa 6,5;
Simoncini 5,5, Garaffoni 6,
Ruggiero 6, Piccioni 6; Carcione 5,5 (dal 13’ s.t. Perfetti
5,5), Catinali 5 (dal 13’ s.t. Capparella 5,5), Agnello 6; Improta 6,5 (dal 23’ s.t. Cunzi 5,5),
Colussi 5,5, Calvarese, 5,5.
(Modesti Tortora, Giglio, Campinoti). All. Curci 6 (Ianni squalificato).
ARBITRO Castrignanò di Roma 6.
NOTE spettatori 1000 circa,
incasso non comunicato. Ammoniti Garaffoni, L. Orlando.
Angoli 7-2. (a.c.)
+++
GIUDIZIO
MARCATORI Bigoni al 3' p.t.;
Alessandro al 16' s.t.
CHIETI (4-2-3-1) Feola 7,5;
Bigoni 7, Pepe 6, Migliorini 6,
Malerba 6; Amadio 7 (dal 34'
s.t. Cardinali s.v.), Del Pinto
6,5; Fiore 6, Sabbatini 6,5,
Alessandro 6,5 (dal 18' s.t. Berardino 6); Lacarra 6. (Perucchini, Serpico, Pedrocchi,
Sciarra, Gammone). All. Paolucci 7.
GAVORRANO (4-2-3-1) Addario 5; Tognarelli 5, Miano 5,
Dascoli 5,5, Angelotti 5,5; Nicoletti 6 (dal 38' s.t. Lo Sicco
s.v.), Zane 6; Pucciarelli 6,
Nohman 5,5 (dal 13' s.t. Nocciolini 6), Pulina 6 (dal 13' s.t.
Manzo 6); Fioretti 6,5. (Santandrea, Alderotti, Menichetti, Sgambato). All. Callai 5,5
(Buso squalificato).
ARBITRO De Faveri di San
Donà di Piave 7.
NOTE spettatori 1.000 circa,
incasso non comunicato. Ammonito Dascoli. Angoli 5-9.
(g.let.)
+++
GIUDIZIO
MARCATORI Mascolo (A) al
19', Figliomeni (V) al 45' p.t.; Castellano (A) al 20' s.t.
VIBONESE (4-3-3) Saraò 6,5;
Mazzetto 5, Salvatori 5,5, Cosentino 5 (dal 30’ s.t. Caraccio
5,5), D'Agostino 5,5; Cosenza
6, Benincasa 6, Vitale 5,5 (dal
6' s.t. Coco 6, dal 45' s.t. Saturno s.v.); Figliomeni 7, Mastroianni 5, Doukara 6,5. (De
Filippis, Di Berardino, Mercuri,
Caridi). All. Viola-Ferrante 5,5.
ARZANESE (4-3-3) Fiory 7;
Riccio 6,5, Caso 7, Salvati 7
(dal 28' s.t. Nocerino 6), Esposito 6,5; Manzo 7, Tarascio
6,5, Castellano 6,5; Sandomenico 6 (dal 22' s.t. Improta 6),
Fragiello 6 (dal 34' s.t. Tenneriello 6), Mascolo 7. (Parisi, Gori, Lorenzi, Pettrone). All. Fabiano 7.
ARBITRO Giallanza di Catania
6.
NOTE Spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Vitale, Tarascio, Figliomeni, Doukara, Cosentino, Mascolo. Angoli 5-4. (mi.fa.)
SAMBONIFACESE
0
SAVONA
1
GIACOMENSE
2
MONTICHIARI
0
NORMANNA
2
FONDI
2
MILAZZO
1
ISOLA LIRI
1
POGGIBONSI
3
MANTOVA
0
ENTELLA
0
SANTARCANGELO
0
MELFI
2
EBOLITANA
0
CAMPOBASSO
1
GIULIANOVA
1
GIUDIZIO
+++
++
MARCATORI Dierna all’11’
p.t.; Cirina al 37’, Dal Bosco al
43’ s.t.
SAMBONIFACESE (4-3-3)
Bonato 6; Caraceni 5, Dal Degan 5,5, Orfei 5,5, Viskovic
4,5; Creati 5, Montagnani 4,5
(dal 13’ s.t. Ruggeri 5), Marianeschi 5; Brighenti 4,5, Carlini
5 (dall’11’ s.t. Finotto 5), Zanetti 5,5. (Nardoni, Botticini, Messina, Baltieri, Ebhote). All. Carnovelli 5.
POGGIBONSI (4-4-2) Sportiello 6; Cutrupi 6, Cirina 6,5,
Dierna 6,5, Bronchi 6 (dal 44’
s.t. Doveri s.v.); Boldrini 6,5,
Settembrini 6,5, Giunchi 6,
Moscarino 6; Falomi 6,5 (dal
19’ s.t. Dal Bosco 6,5), Pera 7
(dal 38’ s.t. Romanelli s.v.).
(Gori, Malquori, Bigeschi, Giuliacci). All. Fraschetti 7.
ARBITRO Spinelli di Terni
5,5.
NOTE spettatori 250 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Dal Degan, Carlini, Moscarino. Angoli 8-10. (f.v.)
GIUDIZIO
MARCATORE Quintavalla al
34' s.t.
SAVONA (4-4-2) Aresti 7;
Quintavalla 6,5, Antonelli 6
(dal 18' s.t. Pellini 6), Belotti,
6,5 Marconi 6; Demartis 6,5,
Molino 6,5, Buglio 6, Cattaneo 7 (dal 23' s.t. Ucha 6);
Mezgour 6, Meloni 6 (dal 36'
s.t. Giorgione 6). (Maragna, Vinatzer, Terzoni, Tonetto). All.
Corda 6.
MANTOVA (3-5-2) Portesi
6,5; Fonte 6, Zaninelli 6, Sensi
6; Colonetti 6, Spinale 6, Galbiati 6 (dal 36' s.t. Del Sante
6), Bersi 6,5, Sereni 6,5; Cinque 6, Pietribiasi 6,5 (dal 20'
s.t. Franchi 6). (Festa, Girelli,
Ortobelli, Maschio, Pettarin).
All. Valigi 6.
ARBITRO Magnani di Frosinone 5,5.
NOTE spettatori 600 circa, incasso di 3500 euro. Espulsi
l’allenatore del Savona Corda
al 16' s.t., Molino al 44' s.t.;
ammoniti Marconi, Cattaneo,
Quintavalla, Zaninelli, Cinque.
Angoli 3-5. (o.ste.)
RISULTATI
GIRONE A
SQUADRE
CASALE
PT
PARTITE
RETI
G V N P F S
50 27 14 8 5 39 22
RIMINI
47 26 14 5 7 30 24
SAN MARINO
46 26 14 4 8 49 31
CUNEO
46 27 14 4 9 42 36
TREVISO (-2)
43 26 12 9 5 41 24
ENTELLA
39 27 10 9 8 37 25
POGGIBONSI
39 26 11 6 9 38 32
SANTARCANGELO 37 26 11 4 11 29 25
RENATE
36 27 9 9 9 28 28
BORGO A BUGGIANO 36 27 10 6 11 35 38
PRO PATRIA (-13)
35 27 13 9 5 41 25
ALESSANDRIA (-2)
34 27 9 9 9 31 33
SAVONA (-4)
33 27 9 10 8 32 28
BELLARIA
32 25 8 8 9 30 32
GIACOMENSE
30 26 7 9 10 35 42
MONTICHIARI (-2) 29 27 8 7 12 32 40
MANTOVA
+++
GIUDIZIO
MARCATORI Dal Rio al 1’ e al
38’ s.t.
GIACOMENSE (5-3-2) Poluzzi 7; Gorini 7,5 (dal 33’ s.t. Ortolan s.v.), Minardi 7, De March
6,5, Cenerini 6, Turi 6; Tabanelli 7, Vagnati 6 (dal 18’ s.t.
Ferrara 6), Caciagli 6; Staffolani 6,5, Dal Rio 7,5 (dal 40’ s.t.
Lo Russo s.v.). (Pavenello,
Scaioli, Mandorlini, Paci). All.
Gadda 7.
ENTELLA (4-3-1-2) Paroni 6;
Falcier 6, Villagatti 5,5, Bertoli 6, Fantoni 5; Staiti 5,5 (dal
20’ s.t. Lazzaro 5,5), Hamlili
5,5 (dal 16’ s.t. Serlini 5,5), Volpe 5,5; Garin 5 (dal 1’ s.t. Musso 5,5); Rosso 5,5, Lenzoni
6,5. (Otranto, Zamparo, Russo, Simeoni). All. Prina 5,5.
ARBITRO Mangialardi di Pistoia 6,5.
NOTE spettatori 150 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Garin, Musso, Lenzoni,
Gorini, Cenerini. Angoli 3-3.
(e.m.)
28 26 6 10 10 26 36
SAMBONIFACESE 24 27 6 6 15 26 47
VALENZANA
18 26 4 6 16 20 39
LECCO
17 27 3 8 16 18 52
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
BELLARIA-RIMINI
BORGO A BUGGIANO-LECCO
GIACOMENSE-ENTELLA
MONTICHIARI-SANTARCANGELO
RENATE-CASALE
SAMBONIFACESE-POGGIBONSI
SAN MARINO-CUNEO
SAVONA-MANTOVA
TREVISO-ALESSANDRIA
VALENZANA-PRO PATRIA
1-1
1-0
2-0
0-0
0-0
0-3
1-1
1-0
3-1
1-2
PROSSIMO TURNO
DOMENICA 4 MARZO ORE 14.30
ALESSANDRIA-SAN MARINO
BELLARIA-BORGO A BUGGIANO
CASALE-MONTICHIARI
CUNEO-VALENZANA
ENTELLA-SANTARCANGELO
LECCO-SAMBONIFACESE
MANTOVA-TREVISO
POGGIBONSI-RENATE
PRO PATRIA-GIACOMENSE
RIMINI-SAVONA
(1-1)
(0-2)
(3-2)
(3-3)
(0-1)
(0-2)
(2-1)
(2-4)
(0-0)
(1-1)
MARCATORI
18 RETI Lapadula (San Marino).
16 RETI Serafini (5, Pro Patria).
13 RETI Taddei (2, Casale); Rosso (2, Entella).
12 RETI Grassi (1, Borgo a Buggiano); Pera (4,
Poggibonsi).
+
GIUDIZIO
MONTICHIARI (4-4-2) Polizzi 6,5; Filippini 6, Corallo 6,
Verdi 6, Severgnini 6; Saleri 6
(dal 20' s.t. Dalì 6), Filiciotto 6
(dal 38' s.t. Agostinone s.v.),
Dolce 6,5, Loiacono 5; Altobelli 6, Florian 6,5 (dal 43' s.t.
Kyeremateng s.v.). (Gambardella, Pedon, Justino, Dimas).
All. Ottoni 6.
SANTARCANGELO (4-3-1-2)
Nardi 6,5; Arrigoni 6, Cola 6,
Del Pivo 6, Locatelli 6; Baldinini 6,5, Zavalloni 6 (dal 19' s.t.
Ferri 6), Bazzi 6; Tonelli 6;
Scotto 6 (dal 35' s.t. Schiavini
s.v.), Graziani 6,5 (dal 39' s.t.
Bacchiocchi s.v.). (Bicchiarelli, Antoniacci, Gregorio, Fabbri). All. Angelini 6.
ARBITRO Bruno di Torino 6.
NOTE spettatori 200 circa, incasso non comunicato. Espulso Loiacono al 12’ s.t; ammoniti Zavalloni, Loiacono, Verdi,
Del Pivo e Dalì. Angoli 3-4.
(n.s.)
REGOLAMENTO
Promosse in sei
Le retrocessioni
sono ancora 9
Ecco il regolamento della
Seconda divisione.
PROMOZIONI Salgono dirette
le prime due dei rispettivi
gironi, più le due vincenti dei
playoff: sono ammessi terza,
quarta, quinta, sesta e lo
svolgimento è il solito.
RETROCESSIONI Scendono
dirette le ultime tre dei due
gironi e altre tre dopo i nuovi
playout: si sfidano quartultima
e quintultima di ogni girone
(andata e ritorno) e chi perde
retrocede, le due vincenti si
affrontano (andata, ritorno e
rigori) e chi perde retrocede.
++
GIUDIZIO
MARCATORI Grieco (N) al 7’ e
al 13’ p.t.; Ambrogetti (M) al 19’
p.t.; Lionetti (M) al 33’ s.t.
NORMANNA (4-3-2-1) Gragnaniello 5,5; Diana 5, Castaldo 5,5, Mattera 5,5, Vitale 5,5
(dal 25’ s.t. D’Agostino 5,5);
Marano 5,5, Gatto 5,5, Letizia
5,5; Petagine 5,5 (dal 7’ s.t.
Campanella 5,5), Grieco 6,5;
Pisani 6. (Russo, Vecchione,
Zolfo, Signorelli, Guarracino).
All. Romaniello 5,5.
MELFI (4-3-2-1) Scuffia 6;
Spirito 6, Dermaku 6,5, Bova
6, R. Russo 6 (dal 33’ s.t. Lionetti 6); D. Russo 6,5, Greco 6
(dal 1’ s.t. Viola 7), Scarsella 6;
Tirelli 6 (dal 17’ s.t. Simeri 6),
Ambrogetti 6,5; Improta 6,5.
(Dalla Luna, Gerolino, Gennari, Giunta). All. Rodolfi 6.
NOTE spettatori 400 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Ambrogetti, Sprito, Diana, Gatto, Letizia, Scarsella,
Castaldo e Lionetti. Angoli 5-7
(g.ar.)
GIRONE B
SQUADRE
PERUGIA
PARTITE
RETI
G V N P F S
64 29 19 7 3 46 20
58 27 17 7 3 42 17
L'AQUILA
51 28 13 12 3 30 15
PAGANESE
47 29 12 11 6 32 25
GAVORRANO
45 29 12 9 8 46 36
CHIETI
44 27 13 5 9 37 27
ARZANESE
42 28 10 12 6 35 35
APRILIA
40 28 11 7 10 43 35
NORMANNA (-1) 35 27 9 9 9 22 23
GIULIANOVA (-2)
34 28 10 6 12 34 37
FONDI
32 28 9 5 14 28 34
FANO (-5)
31 27 10 6 11 34 35
NEAPOLIS (-2)
29 29 7 10 12 31 40
CAMPOBASSO (-2) 28 26 7 9 10 24 30
MILAZZO
++
GIUDIZIO
MARCATORI Chiaria (M) su rigore al 30' p.t.; Todino (C) al
21' s.t.
MILAZZO (4-3-3) Messina 6;
Imparato 6, Benci 6 (dal 9' s.t.
Urso 6), cucinotta 6, Quintoni
6; Cuomo 6, Bucolo 6,5, Proietti 6; Nicastro 6 (dal 17' s.t.
Ingemi 6), Chiaria 6,5, Scalzone 6,5. (Croce, Malafronte, Simonetti, Strumbo, Fiore) All.
Catalano 6,5 (Trimarchi squalificato).
CAMPOBASSO (3-4-3) Senatore 6,5; Mateo 5,5, Scudieri 6, Bertozzini 5,5; Forgione
6, Licciardi 5,5 (dal 1' s.t. La
Porta 6), Cirillo 6, Rega 6 (dal
1' s.t. Fassari 6); Giannattasio
5,5, Cruz 6, Todino 6. (Compare, Bruno, Baldares, Mazza).
All. Imbimbo 6.
ARBITRO Zivelli 5.
NOTE Spettatori circa 300, incasso non comunicato. Ammoniti Mateo, Imparato,
Cruz, Cucinotta, Cirillo, Cuomo, Bucolo. Angoli 7-1. (a.i.)
RISULTATI
PT
VIGOR LAMEZIA 59 28 17 8 3 41 19
CATANZARO
+++
GIUDIZIO
MARCATORI Ricciardo al 7’
p.t.; autor. di Barbone al 31’ s.t.
FONDI (3-5-2) Mezzacapo 6;
Schettino 5, Rinaldi 6,5, Palumbo 6,5; Iovinella 6,5, Tamasi 6
(dal 2’ s.t. Vaccaro 6), Rossini
7 (dal 34’ s.t. Grillo s.v.), Cucciniello 6,5, Alleruzzo 6,5; Ricciardo 7,5, Konate 7 (dal 16’ s.t.
Dionisio 6). (Gasparri, Chiarini,
Bernasconi, Finocchio). All. Padovano 6,5 (squalificato Capuano).
EBOLITANA (4-4-2) Nicastro
5; Giudice 5, De Pascale 5, Barbone 5,5, Venneri 6; Pepe 5
(dal 1’ s.t. Liguori 5,5), Corsino
6, Nazzani 5,5 (dal 20’ s.t. Perrino 5,5), Giurdanella 6; Lo Coco
5,5 (dal 1’ s.t. Pignatta 5), Broso 5,5. (Longo, Cutolo, Limatola, Mirante). All. Giacomarro 5.
ARBITRO Todaro di Palermo
6.
NOTE spettatori 200 circa, incasso n.c. Espulsi Schettino e
De Pascale al 42’ p.t.; ammoniti Ricciardo, Tamasi, Venneri,
Corsino, Giurdanella, Cucciniello. Angoli 6-1. (v.a.)
28 28 6 10 12 24 32
CELANO-CATANZARO
CHIETI-GAVORRANO
FONDI-EBOLITANA
ISOLA LIRI-GIULIANOVA
MILAZZO-CAMPOBASSO
NORMANNA-MELFI
PAGANESE-L'AQUILA
PERUGIA-APRILIA
VIBONESE-ARZANESE
VIGOR LAMEZIA-NEAPOLIS
ha riposato FANO
0-3
2-0
2-0
1-1
1-1
2-2
1-1
2-0
1-2
1-0
PROSSIMO TURNO
DOMENICA 4 MARZO ORE 14.30
APRILIA-NORMANNA
ARZANESE-ISOLA LIRI
CATANZARO-PERUGIA
EBOLITANA-VIBONESE
FANO-MILAZZO
GAVORRANO-VIGOR LAMEZIA
GIULIANOVA-PAGANESE
L'AQUILA-CELANO
MELFI-CHIETI
NEAPOLIS-FONDI
riposa CAMPOBASSO
(1-1)
(0-0)
(0-2)
(1-0)
(1-1)
(2-2)
(2-1)
(1-0)
(2-1)
(2-1)
VIBONESE
27 29 6 9 14 32 43
EBOLITANA (-1)
23 27 6 6 15 22 44
MARCATORI
MELFI (-4)
21 26 6 7 13 29 39
ISOLA LIRI (-2)
20 27 5 7 15 27 39
CELANO
13 27 3 4 20 21 55
23 RETI Fioretti (7, Gavorrano).
20 RETI Clemente (5, Perugia).
13 RETI L. Orlando (1, Paganese); Mancosu (4,
Vigor Lamezia).
12 RETI Masini (2, Catanzaro).
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
+++
GIUDIZIO
MARCATORI Caira (I) al 14’,
Morga (G) 20’s.t.
ISOLA LIRI (4-3-3) Mariosi
6; Martinelli 5, Falco 6,5, Romeo 6, La Rocca 6; Raffaello
6,5, Costanzo 6,5, Lucchese
5; Bussi 6,5 (dal 30’ s.t. Conte
5), Russo 6, Caira 6,5 (dal 26’
s.t. Bianchini 5). (Coletti, Ferrara, La Rosa, Pozziello, Soudant). All. Sciannimanico 6.
GIULIANOVA (4-3-1-2) Merletti 6; Del Grosso 6,5, Terrenzio 6,5, Faragalli 6,5, Cavasinni 6; Bianchi 6 (dal 10’ s.t. Giustini 6), Della Pena 6, Di Michele 6 (dal 37’ s.t. Palandrani
s.v.); Rinaldi 6 (dal 1’ s.t. Morga 6,5); Picone 6, Pirelli 6.
(Sorrentino, Granata, Iachini,
Valori). All. De Patre 6,5.
ARBITRO Pelagatti di Arezzo
6.
NOTE spettatori 600 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Della Penna, Romeo,
Morga, Picone, Giustini. Angoli 3-2. (g.p.)
CHALLENGE TROPHY
Domani azzurrini
impegnati
in Inghilterra
Gli azzurrini di Lega Pro
di nuovo in campo. Domani c’è
Inghilterra-Italia a Fleetwood,
70 Km da Manchester,
all’Highbury Stadium (20.30 ora
italiana). Il team di Mr. Veneri
affronta una partita di
qualificazione nell’ambito
dell’International Challenge
Trophy, manifestazione sotto
l’egida della Uefa. Le precedenti
tre edizioni sono state vinte
dall’Inghilterra, dal Belgio e dal
Portogallo. La competizione
prevede l’impiego di giocatori
Under 23, ma per scelta la Lega
Pro partecipa con gli Under 21.
Codice cliente: 222072
30
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
SUPERBIKE GP D’AUSTRALIA
LE DUE GARE
Max primo
a Phillip Island
dopo 12 anni
8
PAGELLE
S
Biaggi 10
Vittoria di
forza e
rimonta da
leggenda nella
migliore
prestazione in
Superbike.
L’Aprilia che
vola è una sua
creatura
BIAGGI SCATT
«La vittoria più bella
con un’Aprilia perfetta»
Il romano: «Ci voleva, ho trascorso due mesi d’inferno»
Max Biaggi, 40 anni, ha vinto
cinque Mondiali: 4 in 250 e
1 in Superbike MAZZERO
La Ducati di Checa davanti all’Aprilia di Biaggi ALEX PHOTO
Costringe Checa a sbagliare
Vince gara-1 e poi in rimonta
finisce 2o dietro lo spagnolo
PHILLIP ISLAND
In Sud Africa, nel 1992, Max Biaggi era solo un ragazzino che sgomitava con la 250 per
farsi largo tra i pesci grossi del Motomondiale.
Due decenni dopo, a quasi 41 anni, il vecchio
Corsaro è ancora là in mezzo. Per rischiare, stupire e continuare a vincere. Nell’apertura Superbike ha centrato la 17ª vittoria (59 sommando
anche l’era GP), ha riportato l’Aprilia in vetta al
Mondiale dopo 17 mesi di digiuno e infranto il
tabù Phillip Island dove non vinceva dal 2000
con la Yamaha 500GP davanti a Loris Capirossi e
al giovane Valentino Rossi. Ha indotto all’errore
il campione in carica Carlos Checa sul tracciato
dov’era imbattuto da tre gare, poi ha incrinato le
certezze Ducati risalendo furiosamente dall’ultima posizione. Neanche il contatto alla prima curva con il duro Tom Sykes scattato in pole è riuscito a rovinare la magica giornata. Max ha anche
rischiato grosso nell’identico punto dove il giorno prima si era spenta la vita del 17enne Oscar
McIntyre.
S
Melandri 9
Ha rivoltato
la Bmw come
un guanto
portandola
dove non era
mai arrivata.
Il buongiorno si
vede dal
mattino
S
Checa 7
Media tra un
errore da 4 e
una riscossa da
10. Per battere
Max Biaggi
bisognerà
alzare
l’asticella
Via All’inizio Checa ha provato il contropiede per
non scoprire il fianco in rettilineo dove la Ducati
paga caro: 309 km/h contro 324 dell’Aprilia.
Max si è avvicinato in un lampo (nuovo record) e
non ha avuto bisogno di attaccare perché Carlito
ha fatto tutto da solo sparandosi in aria nella svolta più impegnativa (4ª marcia, 180 km/h), «la
caduta più violenta nei tre anni con la 1198, una
fortuna non farsi male», Mancavano quindici giri
ma per il cinque volte Mondiale sono stati una
passeggiata conclusa con 7" di margine, il più alto da quando corre in Superbike. La doppietta
sarebbe stata il colpo ferale ma la disavventura
al via ha ribaltato l’inerzia. Checa ha preso il largo (21˚ successo), Max è tornato dentro ultimo,
staccato di 8”3. A furor di sorpassi ha riacciuffato
il 2˚ posto a 5”7 dallo spagnolo, un dato che parla da solo e che ha scatenato polemica in Ducati
per voce del manager Genesio Bevilacqua: «Ci
hanno aggiunto 6 kg perché vincevamo troppo,
ma se un pilota riesce a risalire da ultimo a secondo ci viene il dubbio che neppure un campione
come Checa basterà». Marco Melandri (30 punti) al debutto Bmw ha guidato sopra ai problemi
del precampionato agguantando uno strepitoso
2˚ posto. Peccato che la 2ª opportunità sia stata
compromessa (7˚) da una gomma difettosa.
L’IRIDATO SPIEGA LA CADUTA E LA RESURREZIONE
Carlos: «A terra? Volevo la fuga»
«Ho aperto il gas
troppo presto. Poi
in clinica mobile ho
S cancellato tutti
Sykes 7
Non è ancora i brutti pensieri»
completo ma
superarlo
è un brutto
affare. Perfino
per Max
Negli altri sport perdi e
basta, nelle moto quando va
male rischi pure di farti molto
male. In tre ore Carlos Checa è
risalito dall’inferno al paradiso. «Mi sono fatto controllare
in clinica mobile e sono rimasto lì per rilassarmi e smaltire
l’amarezza — ha spiegato il
campione del mondo —. Nel
precampionato siamo andati
bene, non poteva finire così.
Ho cancellato i brutti pensieri e
sono ripartito all’attacco».
L’uscita di Biaggi ha semplificato il lavoro?
p.g.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PHILLIP ISLAND
Carlos Checa, 39 anni ALEX PHOTO
«La moto era distrutta, l’hanno
ricostruita a tempo di record
(utilizzando il telaio di riserva
concesso dal nuovo regolamento che ha invece vietato il mu-
letto; n.d.r.). Non era veloce come l’altra ma anche gli avversari, per il gran caldo, hanno ridotto il ritmo».
La caduta è stata un errore di
strategia?
«Volevo scappare via ma quando hai uno come Biaggi dietro
il confine tra il limite e quello
che c’è oltre è molto labile. Ho
aperto il gas con troppa decisione, anche nel giro precedente
avevo avuto un avvertimento».
I sei chili di zavorra che sono
stati applicati alla sua Ducati
sono risultati decisivi?
«Anche un bambino sa che se
aggiungi peso vai più piano. Sarebbe meglio rallentare chi vince gara dopo gara. Ma non cerco scuse».
p.g.
IL LATO SENTIMENTALE
La Ducati ritrova un Valentino in forma
Rossi e Marwa:
amore finito
dopo 2 anni?
FILIPPO FALSAPERLA
La prova della verità. Domani la MotoGP torna a girare
per tre giorni: ovviamente a Sepang, in Malesia perché fa caldo e soprattutto perché così si
potrà vedere se 4 settimane di
lavoro sono servite per indiriz-
zare le nuove 1000 verso la
strada maestra della competitività. Honda e Yamaha sarebbero già pronte per schierarsi al
primo GP, la Ducati è in piena
fase di evoluzione. E proprio
per questo il ritorno in pista diventa importante per Rossi e
Hayden.
Affinamento La rossa è stata in
pista a Jerez, in Spagna, settimana scorsa ma ha fatto solo 3
decimi meglio della migliore
Crt, la Art di De Puniet: «Credo
che si sia avvicinato più Randy
a noi, che noi a lui — dice Vittoriano Guareschi, responsabile
in pista —. E poi Barbera è scivolato mentre provava a fare il
tempo. In Spagna abbiamo
esplorato nuove strade per la
gestione elettronica e ora vedremo se faranno fare un passo avanti a Valentino e Nicky.
Non avremo novità sulla moto
e forse non nemmeno a Jerez
(27-29 marzo; n.d.r.)».
Ottimismo Però l’ex pilota-col-
laudatore si mostra ottimista.
«Sento un’atmosfera diversa
dall’anno scorso. Valentino ha
tolto i punti alla gamba destra
e nemmeno zoppica. Nicky ha
fatto un controllo con il dottor
Thing: dovrebbe avere un po’
di dolore solo quando è rannicchiato in rettilineo (che qui sono due e lunghi, n.d.r.)».
Avversari La Honda porterà novità di ciclistica per Stoner e Pedrosa. La Yamaha ha già deliberato una gestione del motore con meno coppia e più potenza, ora tocca alla ciclistica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Due italiani
già in testa
al campionato
Risultati del GP
d’Australia a Phillip Island.
Gara-1: 1. Biaggi (Ita-Aprilia)
in 34’13"963; 2. Melandri
(Ita-Bmw) a 7"104; 3. Guintoli
(Fra-Ducati) a 7"378; 4. Sykes
(GB-Kawasaki) a 12"189.
Gara-2: 1. Checa (Spa-Ducati)
in 34’26"728; 2. Biaggi a 5"707;
3. Sykes a 12"521; 6. Melandri
a 18"831.
Mondiale: 1. Biaggi 45 punti;
2. Melandri 30; 3. Sykes 29;
4. Checa 25.
Prossima tappa: 1˚ aprile a
Imola.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MOTOGP DOMANI SCATTANO LE PROVE IN MALESIA
Guareschi: «C’è
più fiducia della
stagione scorsa»
I RISULTATI
(m.bru.) Rossi è tornato
single. Lo ha rivelato il Resto
del Carlino di Pesaro
pubblicando in prima pagina
la notizia corredata da una
foto del campione con l’ormai
ex fidanzata Marwa Klebi,
odontoiatra. Le prime
avvisaglie della crisi si erano
avute il 16 febbraio, giorno del
compleanno di Vale, quando
la ragazza non si era vista alla
festa. Rossi e Marwa si erano
conosciuti circa due anni fa.
Taccuino
INTERNAZIONALI DI CROSS
Frossard re, Cairoli 6˚
(m.z.) Il campione in carica
Steven Frossard (Fra-Yamaha) si è
aggiudicato ad Arezzo la prova
d’apertura degli Internazionali d’Italia di cross. Cairoli (Ktm) sesto.
SUPERCROSS (m.z.) Seconda vittoria stagionale per Ryan Dungey
(Ktm), a Phoenix. Secondo il leader
Ryan Villopoto (Kawasaki).
FORMULA 1
Hrt supera i crash test
La Hrt F112 ha passato tutti i
crash test Fia e dovrebbe essere in
pista da giovedì a domenica negli ultimi test pre-Mondiale al Montmelò.
Codice cliente: 222072
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
TO MONDIALE
me piace a me. Volevo il podio
e ci sono arrivato».
PAOLO GOZZI
PHILLIP ISLAND (Australia)
Checa si autoeleminato in gara-1. Che ne pensa?
Scende dal podio appena
sudato e c’è chiedersi come faccia ad essere ancora così in forma. Forse il segreto è in quello
sguardo tornato a brillare di felicità come nei momenti d’oro.
«Quando sente odore d’impresa Max Biaggi c’è sempre, è un
po’ il mio marchio di fabbrica.
Dopo la vittoria all’esordio in
500 a Suzuka nel 1998 e quella
al debutto Superbike in Qatar
nel 2007 questa è stata la mia
gara più bella. Anzi, la metto allo stesso livello delle altre due».
«Che non farà di nuovo un errore così. Lui e la Ducati restano
forti e molto temibili. Vedrete
che torneranno a metterci in difficoltà».
La supremazia Aprilia è apparsa netta. Durerà?
Partiamo dal fondo. Cos’è suc-
Max Biaggi (1˚) e Marco Melandri (2˚) sul podio di gara-1 ALEX PHOTO
«
ce all’impazzata. Ho avuto pure
fortuna».
Con Deganello e i
meccanici è nata
una bella chimica,
abbiamo lavorato
alla grande
MAX BIAGGI
CINQUE VOLTE IRIDATO
cesso al secondo via?
«Sykes è entrato dentro fortissimo ma a centro curva si è piantato. Ho toccato la Kawasaki
con la leva del freno, per fortuna è snodabile e non si è rotta.
Però ho perso la traiettoria ideale, trovandomi sparato fortissimo nella via di fuga.
La RSV4 navigava sull’erba, ho pestato
sul freno posteriore scalando le mar-
Cioè?
«Ho puntato la pista alla seconda curva ma poco prima dell’asfalto c’era uno scalino di parecchi centimetri, mi sono alzato sulle pedane stile crossista
sperando che la carena non toccasse terra e l’Aprilia restasse
tutta d’un pezzo».
A quel punto altri erano già lontanissimi. Come è nata la rimonta?
«Non è facile restare calmi in
quella situazione, specie quando le gomme cominciano a mollare e in mezzo al gruppo non
puoi fare la tua traiettoria. Perdi un decimo qui e uno là, passarli non è stato facile. Faceva
molto caldo (53˚ sull’asfalto;
n.d.r.), condizioni estreme co-
SICUREZZA
Nuove protezioni
dopo la tragedia
di baby McIntyre
(p.g.) La morte di Oscar
McIntyre, 17 anni, si poteva
evitare. Dopo la tragedia Igor
Eskinja, delegato sicurezza
della Federmoto, ha fatto
sistemare 260 metri di barriere
«airfence» (moduli in gomma
gonfiabili) per evitare che
andando dritti alla prima curva i
piloti potessero invadere la
pista nel tratto successivo. Fino
a due anni la barriera c’era, ma
Claude Denis, responsabile dei
circuiti MotoGP e Superbike,
l’aveva dichiarata pericolosa,
preferendo la sabbia.
«Ci eravamo preparati bene per
quest’appuntamento: io, la
squadra e l’intero reparto corse. Anche la Pirelli ha fatto un
ottimo lavoro, le nuove coperture sono un bel passo avanti. Tra
un mese arriverà Imola, un circuito che sfavorisce noi ed è il
terreno di caccia della Ducati.
Meglio stare coi piedi per terra».
Che significa aver vinto con
una squadra tutta nuova?
4
I NUMERI
14
Trionfi con
l’Aprilia Sbk
Biaggi ha firmato
il 14˚ successo in
sella all’Aprilia
Superbike. Con la
casa di Noale il
romano ha
vinto anche il
Mondiale 2010
16
Podi
di Marco
Melandri ha
conquistato il 16˚
podio in Sbk, il
primo con la Bmw
LA GAZZETTA DELLO SPORT
IL RIVALE INSEGUE MAX IN CLASSIFICA
Melandri fa
volare la Bmw:
mai così in alto
Dai guai nei test al 2˚ posto
«Ho guidato con dolcezza
Ma chi se l’aspettava?»
PHILLIP ISLAND
Solo pochi giorni fa aveva fatto scattare
l’allarme rosso: «Questa Bmw fatico a guidarla».
Poi, in gara, la trasformazione. Marco Melandri
ha portato subito sul podio la moto tedesca, arrivata nel Mondiale solo nel 2009. Sarà lui a regalarle anche la prima vittoria? «È presto per volare così in alto, l’Aprilia per ora è fuori portata. Mi
godo questo 2O posto insperato. Nel precampionato abbiamo avuto qualche problema. Non
avevamo simulato la gara e non sapevo
cosa aspettarmi».
La Bmw volava. Come ha fatto?
«Con Aligi Deganello e gli altri
meccanici ci siamo trovati qui
in Australia. È nata una bella
chimica tra noi, abbiamo lavorato alla grande. Quando ho tagliato il traguardo ho provato
una gioia immensa anche per
loro».
«Guidavo dolce per non rovinare la
gomma. Ho fatto un sacco di bei sorpassi. Alla fine il francese Guintoli
era tornato sotto, ma l’ho rimesso
subito a cuccia, ci tenevo troppo».
Perché non c’è stato il bis?
«La gomma posteriore si è danneggiata, ho temuto di non arrivare in fondo. Ma va bene così,
torno in Italia 2˚ nel Mondiale dietro a Biaggi: chi l’avrebbe detto?».
Che dirà adesso il suo ex uomo
di fiducia Giovanni Sandi
che l’ha piantata in asso
per andare in Crt?
«Ho passato due mesi d’inferno, temevo che non avrei
ritrovato più i miei uomini.
Ho vinto dove con la Superbike non c’ero mai riuscito. Basta?».
È andato sul luogo dell’incidente di
McIntyre a lasciare un mazzo di fiori.
«Mi dispiace che non sia stato ordinato il minuto di silenzio prima del via,
sarebbe stato un bel gesto».
p.g.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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32
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LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
33
CICLISMO IN SVIZZERA
«Il ciclismo è cambiato moltissimo — racconta Capecchi, «terzo uomo» della Liquigas di Basso e Nibali: 9˚ successo 2012
per il team di Amadio —. Sono
in gruppo da 7 anni e ho visto
tante facce. Se non fosse cambiato, non ci sarebbe pane per
chi come me lo interpreta in modo serio e onesto. E’ stato Nibali
ad allenarmi tutta la settimana
durante il ritiro in Toscana. Facevamo un’ora tipo corsa, uno
contro uno. Vincenzo mi scattava sempre in faccia, e allora mi
sono stancato e un giorno gli ho
detto: "adesso ti lascio lì"...».
Qui nel 2011 vinse Basso, che
ieri si è ritirato per una lieve forma influenzale.
Ferito Le corse si giocano in po-
Eros Capecchi,
25 anni: nel 2011
ha vinto la tappa
di San Pellegrino
al Giro LUCA BETTINI
Capecchi gran colpo
Per l’Italia è tripletta
Gp Lugano Il toscano attacca in salita, Scarponi sta per
prenderlo ma cade in discesa. A 4" Cunego su Battaglin
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA GIALANELLA
LUGANO (Svizzera)
L’Italia della rinascita
esce dalle acque del lago di Lugano in una giornata estiva che
apre il cuore. Tre su tre in una
corsa del calendario internazionale, con al via cinque vincitori
di grandi corse a tappe che in
tutta la stagione non si ritroveranno più negli appuntamenti
che contano: Evans (Tour), Cunego, Basso, Di Luca e Scarponi
(Giro). E forse è un segnale che
Capecchi e Battaglin, due dei
migliori giovani del nostro movimento, siano accompagnati
sul podio del 66˚ Gran Premio
di Lugano da Damiano Cunego, il più «vecchio» dei nostri
giovani, punto di riferimento
della Nazionale e corridore simbolo per la tenacia nel lavoro. A
una settimana dal trionfo di Moreno Moser, 21 anni, a Laigueglia. Sì, il vento è cambiato.
Secco In tre, 77 anni. Primo Capecchi, con un attacco secco in
cima alla salitella di Albonago,
5 km dall’arrivo, non lontano
dalla nuova casa di Nibali a Viganello, e una discesa in cui la
scivolata di Scarponi l’ha agevolato per mettere al sicuro quei
pochi secondi dall’inseguimento del gruppo. Poi Cunego, a 4",
che ha battuto Battaglin.
La svolta è adesso, la stiamo vivendo. Dagli sprint di Viviani e
Guardini, alla crescita di Eros
Capecchi, 25 anni, che il successo nella tappa bergamasca di
San Pellegrino al Giro 2011 ha
davvero reso consapevole delle
sue qualità, e al terzo posto di
Enrico Battaglin, 22 anni, capace nel 2011 di vincere (da stagista!) la Coppa Sabatini e ieri, al
secondo giorno di gara, di confermarsi atleta di classe.
In Malesia
Guardini, è bis
Colbrelli quarto
Al Tour de Langkawi, 24
ore dopo aver rotto il ghiaccio,
Andrea Guardini ha concesso il
bis. Il 21enne della Farnese,
che a Parit Sulong ha battuto in
volata Kreder (Ola), Manan
(Mal) e Sonny Colbrelli (sempre
leader Zabriskie), ci ha preso
gusto: con i 5 del 2011, è già a 7
centri nella corsa malese
FOTO BETTINI
chi istanti. E dobbiamo riconoscere che, se Scarponi non fosse finito a terra in un tornante a
sinistra, in discesa, battendo
l’anca e il gomito sinistro, forse
il Gp Lugano sarebbe andato diversamente. Il marchigiano, al
debutto stagionale e da vincitore del Giro 2011 dopo la squalifica di Contador, era incollato
alla ruota di Capecchi, per stoppare ogni attacco e lanciare Cunego: «Lo stavo ormai riprendendo...». Scarponi ha già dimostrato di pedalare bene, come tutta la Lampre, del resto,
che ha corso da padrona della
gara. E la rabbia di Cunego, con
quel pugno sbattuto sul manubrio, inquadra perfettamente
la delusione del clan di Saronni: «Peccato, proprio peccato,
potevo vincere. Cadendo Scarponi, si è fatto il buco e intanto
che ci siamo organizzati Capecchi è andato», ha spiegato il veronese, che adesso andrà all’assalto della Parigi-Nizza.
Infine Enrico Battaglin, che aveva aperto il 2012 al Laigueglia:
«In volata ero troppo indietro,
ma ho dimostrato di essere
competitivo. E adesso mi proverò in corse come la Tirreno molto più impegnative».
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le interviste ai big su
Cadel Evans, 35 anni, con il figlioletto Robel SIROTTI
www.gazzetta.it
$
y
BASSO
RITIRATO
GP LUGANO
1. Eros
CAPECCHI
(Liquigas-Cannondale, nella
foto), 178,5 km
in 4:32’02",
media 39,370; 2.
Damiano Cunego
(Lampre-Isd) a
4"; 3. Enrico
Battaglin
(Colnago-Csf);
4. Gnezda (Slo);
5. Rubiano (Col);
6. Santambrogio;
7. Brambilla;
8. Reda;
9. Felline;
10. Mugerli (Slo);
11. De Maria;
14. Pozzovivo;
16. Ulissi; 19.
Modolo a 40";
27. Di Luca;
79. Evans (Aus);
88. Scarponi.
Partiti 134,
arrivati 98. Tra i
ritirati Basso
S
VISCONTI 7˚
In Spagna
7˚ posto in
volata per il
tricolore
Giovanni
Visconti
(Movistar) nella
Classica di
Almeria. Vittoria
dell’australiano
Michael
Matthews
(Rabobank),
su Bozic (Slo)
e Kluge (Ger)
S
BACCAILLE
Monia Baccaille
2ª nell’ultima
tappa del Tour
della Nuova
Zelanda: in gara
con la maglia
azzurra, ha vinto
la volata del
gruppo a 1’55"
dall’atleta di
casa Linda
Villumsen.
Trionfo per la
statunitense
Evelyn Stevens,
prima italiana
Tatiana
Guderzo, 16ª.
BELGIO L’IRIDATO A KUURNE
Una volata
da numero 1
Cavendish
senza rivali
Mark Cavendish, 26 anni REUTERS
Era il favoritissimo della
65ª Kuurne-Bruxelles-Kuurne.
E, come da copione, il campione del mondo Mark Cavendish
ha stravinto la volata che sulle
strade della cittadina belga ha
deciso la «corsa degli asini»,
battendo quasi per distacco Hutarovich, già 2˚ un anno fa. Dopo la doppietta al Giro del Qatar, Cannonball ha firmato ieri
il tris stagionale, che lo porta a
82 vittorie in carriera: a soli 26
anni! I compagni del Team
Sky, maestri nel controllare la
corsa dall’inizio alla fine, gli
hanno servito la vittoria su un
piatto d’argento. Prima piazzando tre uomini nelle fughe
più importanti, poi tenendo sotto tiro gli ultimi tentativi in
prossimità del traguardo.
Non al meglio «Il merito del successo è dei miei splendidi compagni di squadra — ha detto
Cav — . Mi hanno sempre protetto, poi mi hanno messo nelle
condizioni ideali per impormi.
E pensare che a un certo punto
ho detto a Sutton (1˚ nel 2011,
ndr) di prepararsi a giocarsi le
sue chance. Non mi sentivo al
meglio, poi nel finale la fiducia
è cresciuta e ho ritrovato brillantezza». Il Cavendish visto ieri — bravo a superare muri come Edelareberg, La Houppe,
Kanarieberg, Oude Kwaremont, Côte du Trieu, Tiegemberg, Nokereberg — sembra
già sulla strada giusta per centrare il bis alla Sanremo. Anche
se ha ammesso di essere «ancora 2-3 chili sovrappeso»
Nicolò Licata
Arrivo: 1. Mark CAVENDISH (Gb,
Sky), 195 km in 4h27’30, media 43,73
km/h; 2. Hutarovich (Bie); 3. Van Hummel (Ola); 4. Démare (Fra); 5. Serebryakov (Rus); 13. Belletti.
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34
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
SCI COPPA DEL MONDO
IL PIEMONTESE
E’ della Val d’Ossola
Max Blardone è nato il 26
novembre 1979. Ieri ha
collezionato il 24˚
podio in carriera, 8
anni dopo il primo
(Flachau 2004)
la festa
Bacio alla neve
e la corsa
per esultare
con il fan club
SUPERMAX
Il nuovo Blardone
oltre ogni limite
Secondo trionfo
Rimonta nel gigante di Crans
e batte l’austriaco Hirscher
sulla neve molle che odiava
DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO
CRANS MONTANA (Svizzera)
E’ il Blardone più grande
di sempre, quello che ha fatto
la sintesi di tutto ciò che ha imparato in tredici stagioni di
Coppa del Mondo. Ieri a Crans
Montana ha vinto il secondo
gigante stagionale, il settimo
in carriera. Ha probabilmente
ragione Didier Cuche quando
dice che il meglio uno sciatore
lo raccoglie dopo i 30 anni.
Max ne ha 32, la compagna
aspetta un bebè, ma davvero
ha iniziato una seconda carriera dopo le delusioni della scorsa stagione.
La maturità Tecnicamente il fi-
nanziere ossolano è sempre
stato solido, ma qualcosa si
era rotto dentro di lui. Non è
mai stato un mostro di costanza, anche nelle stagioni più fe-
lici, troppe volte vedeva ombre che non c’erano. Adesso è
al quarto podio consecutivo.
Si è tirato fuori dal baratro in
cui stava precipitando e si è
salvato dal peggioramento
della posizione di partenza
con la vittoria in Alta Badia, si
è piazzato terzo ad Adelboden, secondo a Bansko e ieri
E’ il quarto podio
consecutivo, la
seconda vittoria
dopo quella in Alta
Badia
A 32 anni è rinato
Ha una continuità
mai vista, malgrado
un problema alla
caviglia
un’altra vittoria. La sua
solidità mentale si vede
nelle situazioni
difficili. Otto
giorni fa in Bulgaria si era trovato
contro al via una bufera di vento e neve
che avrebbe fiaccato
la volontà di un santo,
eppure è salito sul podio. Ieri a Crans Montana ha sfidato una neve
che ha sempre odiato e, volando fra le buche, si è messo alle spalle l’ultimo grido
del gigante, quel Marcel Hirscher che sta volando verso la
vittoria in Coppa del Mondo.
Solo un anno fa quella neve
marcia sotto gli sci gli avrebbe
mandato l’adrenalina a mille
scaricandolo prima del via. Ieri lo ha gasato, gli ha dato modo di mostrare a tutti di cosa è
clic
IL SEGRETO DI
HIRSCHER: «PER ANNI
HO STUDIATO MAX»
Belle parole di
Hirscher su Blardone:
«Non ho frenato
pensando alla Coppa,
volevo vincere e Max
mi ha battuto. Da lui c’è
da imparare la capacità
di essere aggressivo. Per
anni ho studiato la sua
tecnica, mi sa che, visto
come sta sciando, dovrò
riprendere a farlo».
L’austriaco non andrà a
Kvitfjell per le 3 gare veloci:
«Mi riposo due giorni, poi mi
alleno a Schladming sulla
pista delle finali della Coppa».
capace anche nelle condizioni
più avverse.
La prima Non era affatto facile
sulla pista del Vallese sciare alla grande. C’era una neve che
nella prima manche non teneva ed era scivolosa come una
saponetta appena cercavi
un’accelerazione, e nella seconda, dopo le prime partenze, si è trasformata in una pista di cross. Blardone ha concluso la prima tornata a due soli centesimi da Hirscher, senza
prendere il minimo rischio.
Una partenza perfetta conclusa in vantaggio al primo intertempo sull’austriaco, perché
Max sapeva che il suo tallone
d’Achille sarebbe stato il lungo falsopiano prima della picchiata finale. Voleva scatenarsi nel finale, ma quando ha capito che l’ultimo muro era pericoloso non ha preso rischi. «Mi
sono sentito veloce all’ingres-
IL VINCITORE «HO ANCORA DUE GARE PER BATTERE IL MIO RECORD DI PODI IN UNA STAGIONE»
«Visto? I vecchietti non sono da buttare»
«L’ultima vittoria di
Tomba qui mi gasò
All’1 di notte mi ha
mandato un sms»
Questa di Crans Montana è
proprio una pista per vecchietti: venerdì Cuche, sabato Raich e ora lei.
«Beh, questi vecchietti non sono proprio da buttare via... So
solo che oggi era dura, che la
neve era molle faceva caldo, ti
stancavi anche rimanendo fermo».
CRANS MONTANA
Appena tagliato il traguardo Max Blardone si è
sganciato gli sci ed è saltato
sul sacconi gonfiabili che limitano la zona di frenata e si è
lanciato verso i suoi tifosi, urlando. Poi ha preso i bastoncini e, alla Usain Bolt, ha scagliato una freccia in cielo. La gente è impazzita, e non solo gli
ossolani, anche se Hirscher doveva ancora partire. Chissà se
quell’urlo della gente è arrivato sino in partenza... Ma chi
l’ha visto si è subito reso conto
di aver assistito a una vera impresa.
ho gareggiato solo in discesa e
superG in Coppa Europa,
quando ero un ragazzino. Ma
in settimana mi sono allenato
a Veysonnaz, qui vicino, sull’alto versante della valle. Ho
guardato le previsioni metereologiche e, visto che si parlava
di gran caldo, mi sono allenato sulla parte alta della pista,
dove la neve era più molle».
La sentiva questa vittoria?
«
Parla al bambino
che nascerà,
forse qui dentro il
poverino ha già
una testa così
SIMONA
LA COMPAGNA DI MAX
Scusi Max, ma questo è il miglior Blardone di sempre?
«Non lo so se sono più forte.
Anche nella stagione
2006/07 ero salito quattro volte sul podio. Adesso vorrei battere il mio record personale.
Ho davanti Kraniska Gora per
provarci fra due settimane e
poi le finali».
«E’ un periodo che sto bene,
che scio bene. Per la caviglia
non mi sono allenato tantissimo, ma sono molto concentrato, andando sempre alla ricerca del miei limiti. Mi è andata
anche bene, nella seconda
manche ho toccato la neve
due volte con lo scarpone e sono rimasto in piedi».
Lei questa pista la conosceva, sapeva come domarla.
«Ci ho sciato da bambino, mi
sono allenato qualche volta,
Dopo la vittoria in Badia parlava di Hirscher e Ligety come
irraggiungibili. La pensa ancora così?
«Sono ancora il massimo in gigante. Hirscher vedete come
scia, Ligety ha vinto tre coppe
di specialità e non contano le
ultime due gare un po’ storte.
Sono campioni veri, forse io
mi sento meno lontano».
Lei qualche anno fa raccontò
che Crans Montana per lei è
legata all’ultima vittoria di
Tomba. Ora anche a questa.
«Quella vittoria di Alberto mi
gasò. Questa notte mi ha mandato un messaggio all’una e
venti, è proprio pazzo...»
Non poteva dare una soddisfazione più grande ai suoi tifosi
arrivati sin qui.
«Sì, sono contento, ma ho visto che pure gli svizzeri tifavano per me, lo fanno anche ad
Adelboden. Spero di farli ancora felici vincendo di nuovo
e di rimanere sempre simpatico». In un angolo del tendone
delle conferenze stampa, c’è
Simona, la compagna che fra
poco più un mese gli darà un
figlio. «Abbiamo già deciso come chiamarlo, ma lo teniamo
segreto», afferma.
Simona, ma Blardone quanto
pensa a questo erede?
«Gli parla già, forse qui dentro
il poverino ha già una testa così». Beh, in questo periodo
può soltanto raccontargli storie belle ed esaltanti.
pa.m.
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LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
h
Plurivincitori
italiani
in Coppa
S
so del falsopiano e non ho voluto forzare — spiega —.
Avrei voluto spingere un po’
prima del traguardo, ma quando ho sentito che lo sci scarrocciava, ho preferito non accelerare per evitare di commettere
errori». Il grande rischio l’ha
preso Hirscher a tre porte dalla fine, ma gli è andata bene.
La paura Ma l’azzurro non era
sereno: «Non mi levo gli scarponi perché ho paura che la caviglia destra, quella distorta il
9 gennaio, che si gonfi». Lo ha
rassicurato il fisioterapista
Oscar Archetti: «Adesso la trattiamo e vedrai che nella seconda filerà tutto liscio». Si possono avere anche le caviglie doloranti, ma quando la testa è a
posto non si deve temere niente e nessuno.
4
NUMERO
5
Soli
vincitori
quest’anno nelle
specialità
tecniche:
Hirscher (5
slalom + 3
giganti),
Kostelic (3
slalom)
Blardone e
Ligety (2 giganti)
Deville (1
slalom).
Non accadeva
dal 78/80 (a.a.)
Il trionfo La seconda manche
per i migliori della prima era
davvero terribile. Ad ogni passaggio la buca su ogni porta aumentava. La grande occasione
la perdevano prima Moelgg e
poi Borsotti, partiti con una pista decente. Si sperava in Simoncelli, quinto dopo la prima discesa, ma Davide rovinava tutto prendendo un grande
rischio a 4 porte dal traguardo. Pure Svindal, terzo dopo
la prima, si trovava gambe all’aria. In testa si trovava l’austriaco Reichelt. Si potevano
anche fare due calcoli, scendere senza rischi per salire sul podio, ma a questo Blardone interessa solo la vittoria. Il successo l’ha costruito nei primi 30
secondi, quando ha sciato con
una precisione incredibile, ha
perso qualcosa sul falsopiano
e si è scatenato sul muro finale
su cui è entrato con una scelta
di linea perfetta nonostante la
porta fosse cieca. Sapeva al traguardo di aver vinto, Hirscher
deve ancora mangiarne di michette per sciare a questo livello in tali condizioni. Un giorno
magico, suggellato da quei
16/100 che l’hanno diviso dal
giovane campione. Ci sono ancora due giganti, godiamoceli.
50
Alberto
Tomba (35
slalom, 15
giganti)
S
24
Gustavo
Thoeni (11
giganti, 8
slalom, 4
combinate, 1
parallelo)
Merighetti
la motociclista
a un soffio
da Wonder Vonn
Dada terza nel superG di Bansko dietro
a Lindsey e Weirather. «Forte a 30 anni
I tecnici dicono che scendo in moto»
MARISA POLI
S
13
Kristian
Ghedina (12
discese, 1
superG)
S
12
Piero Gros
(7 giganti, 5
slalom)
S
11
Giorgio
Rocca
11 slalom
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Vince sempre Lindsey
Vonn, ma questa si conferma anche la stagione di Daniela Merighetti. A Bansko, dopo il successo in discesa a Cortina, la 30enne bresciana si è presa il lusso di
superare l’antipatia per il superG e di raccogliere il primo podio in questa specialità: terza a
7 centesimi dalla fuoriclasse
Vonn e a soli 2 da Tina Weirather, sempre più rampante.
SuperLindsey Sulla pista Marc
Girardelli la statunitense ha infilato un altro record: 18 vittorie
in superG, superata anche la Goetschl (a quota 17). Cinquantuno trionfi in Coppa del mondo,
10 in questa stagione in cui si è
già assicurata le coppette di
combinata e discesa. Per la terza dovrà attendere le finali di
Schladming, ma in classifica ha
94 punti di vantaggio sulla Fenninger. Come dire: anche questa è sua. E per strapparle il globo di cristallo — a 8 gare dal termine ha 528 punti di vantaggio
sulla seconda in classifica, la slovena Tina Maze — ci vorrebbe
più di un miracolo. Impressionante, ieri, il modo in cui negli
ultimi 20 secondi di gara ha recuperato il ritardo accumulato
dopo aver pasticciato nella par-
te media della pista (compreso
un erroraccio nella curva a destra che ha visto sbagliare anche
la Merighetti).
SuperDada Scesa con il pettorale numero 2, Dada Merighetti ha
capito subito di aver concluso
una buona prova in un superG
parente stretto di un gigante.
«Con la pista liscia e non segnata
è stato tutto più facile, ma era tosta, bisognava lavorare da cima
a fondo, senza sosta, con curvoni da gigante. Finire a 7 centesimi dalla Vonn è bellissimo. Sono
stata brava a rischiare al massimo senza sbagliare troppo, alla
fine ho commesso soltanto un
piccolo errore in una curva verso
destra su una pista che girava
tanto. Sono felice per il podio,
ho dimostrato a me stessa che
posso fare bene anche in superG. E’ bello arrivare a 30 anni
ed essere così competitiva, è l’insegnamento migliore per andare avanti. Gli allenatori mi dicono che sembra che scenda in moto, vuol dire che ho un mio stile,
L’azzurra: «Posso
fare bene anche
in superG»
Elena Curtoni 12a,
Schnarf 14a
che mi ha riportata sul podio».
la guida
Hirscher in testa alla Coppa
Uomini a Kvitfjell (velocità)
donne a Ofterschwang
GIGANTE UOMINI a Crans Montana (Svi): 1. Blardone
2’33"77; 2. Hirscher (Aut) a 16/100; 3. Reichelt (Aut) a
82/100; 4. Grange (Fra) a 96/100; 5. Defago (Svi) a 99/100;
6. Schoerghofer (Aut) a 1"03; 7. Mathis (Aut) a 1"09; 8.
Dopfer (Ger) a 1"20; 9. Ligety (Usa) a 1"29; 10. Sandell (Fin) a
1"35; 11. Pinturault (Fra) a 1"38; 12. Karlsen (Nor) a 1"41; 13.
Richard (Fra) a 1"44; 14. Missillier (Fra) a 1"51; 15. Cuche
(Svi) a 1"52; 17. Raich (Aut) a 1"55; 20. Borsotti a 1"84; 23.
Moelgg 2"31; 25. Simoncelli 2"32. Rit. I manche: Innerhofer,
De Aliprandini, Eisath. Non qual. II manche: Casse, Marsaglia, Ploner. Rit. II manche: Svindal (Nor).
Coppa del Mondo (35): 1. Hirscher (Aut) 1135; 2. Kostelic
(Cro) 1043; 3. Feuz (Svi) 1040.
Coppa gigante (7): 1. Hirscher (Aut) 545; 2. Ligety (Usa)
413; 3. Blardone 358.
SUPERG DONNE a Bansko (Bul): 1. Vonn (Usa) 1’15"66; 2.
Weirather (Lie) a 5/100; 3. MERIGHETTI a 7/100; 4. Maze
(Slo) a 33/100; 5. Schild (Svi) a 38/100; 6. M. Riesch (Aut) a
60/100; 7. Gut (Svi) a 63/100; 8. Mancuso (Usa) a 65/100; 9.
Hosp (Aut) a 89/100; 10. Fenninger (Aut) a 93/100; 11.
Aufdenblatten (Svi) a 1"17; 12. E. CURTONI a 1"19; 13. Lindell-Vikarby (Sve) a 1"27; 14. SCHNARF a 1"39; 15. Hronek
(Ger) a 1"52; 22. STUFFER a 2"19; 31. Borsotti a 3"62; 35.
Recchia a 3"98. Rit. Marsaglia, E. Fanchini.
Coppa del Mondo (28 prove): 1. Vonn (Usa) 1602; 2. Maze
(Slo) 1074; 3. Riesch (Ger) 1046; 13. Merighetti 407.
Coppa superG (6): 1. Vonn (Usa) 413; 2. Fenninger (Aut)
319; 3. Mancuso (Usa) 301.
Prossime tappe. Uomini: 2-4 marzo a Kvitfjell (Nor) due
superG e una discesa. Donne: 2-4 marzo a Ofterschwang
(Ger) due giganti e uno slalom.
S
7
Max
Blardone
7 giganti
Qualificate Nelle 15 altre due az-
zurre, Irene Curtoni (12ª) e
Johanna Schnarf (14ª). Cadura
senza conseguenze per la Marsaglia, mentre Elena Fanchini ha
saltato una porta. Per le velociste ora una lunga pausa, prossimo appuntamento le finali di
Coppa a Schladming (14-17
marzo). Le azzurre qualificate per il superG sono Merighetti, E.Curtoni e Schnarf, per la discesa Merighetti, E. Fanchini,
Schnarf e Recchia.
© RIPRODUZIONE
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S
Daniela
Merighetti, 30
anni, tre podi in
carriera: 1 vittoria
in discesa, 2˚
posto in gigante e
3˚ in superG
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chilogrammo – anche il caricabatterie in dotazione è ultraleggero – ed è più piccolo di una comune rivista. Dot s è disponibile nelle varianti galaxy white e river black e la sua cover
evoca l’acqua e le gocce di pioggia viste attraverso una finestra. L’eleganza del nuovo dot s è esaltata dall’attenzione per
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colore della scocca esterna. La tastiera di grandi dimensioni
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danno accesso immediato a diverse funzioni e il touchpad
supporta la multigesture. La webcam integrata avvicina virtualmente ad amici e familiari e per pubblicare sui social network è possibile sfruttare le connessioni Bluetooth 4.02 o WiFi mentre l’applicazione Packard Bell Social Networks permette di controllare gli aggiornamenti su Facebook, Flickr,
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36
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
BASKET SERIE A, 7A GIORNATA DI RITORNO
l’Analisi
di LUCA CHIABOTTI
Romani da
playoff, Mps
calcolatrice
Marco Calvani dice che Roma
è una squadra forte e di
qualità. Finalmente uno che
non si nasconde, anche se
ha rilevato la panchina a 4
punti dalla zona
retrocessione. L’Acea ha un
organico da playoff. Ma,
anche dopo tre vittorie di
fila, l’emergenza non è finita.
E’ di fronte a tre trasferte
nelle prossime 4 gare: a
Cremona e Caserta (oltre che
in casa con Sassari) dovrà
dimostrare di aver raggiunto
un rendimento pari alle
aspettative, un vero esame
playoff. Siena, per la prima
volta nell’era Pianigiani, ha
perso sei partite nella
stagione regolare. Senza
togliere nulla agli avversari
che l’hanno battuta, questa
Mps sembra più calcolatrice
di quella che, per anni, ha
sempre tirato al massimo,
anche con vantaggi ciclopici
sulle seconde. Forse oggi non
può più permetterselo. Ma
Lavrinovic, fuori anche a
Roma per turnover
precauzionale, ha giocato
solo 7 partite in campionato
(bilancio 6-1 più 2-0 in coppa
Italia): un conto è non averlo,
un altro preferire non farlo
giocare. L’Italia può
aspettare, l’Europa no.
Roma è risorta
Datome firma
il k.o. di Siena
ROMA
SIENA
77
76
(22-25, 43-44; 59-61)
ACEA ROMA: Gordic 11 (4/6, 1/3), Tucker 14
(2/4, 3/6), Datome 8 (2/5, 0/1), Varnado 5
(1/6), Slokar 8 (4/6); Kakiouzis 8 (2/6, 1/4),
Maestranzi 6 (1/2), Djedovic 14 (2/3, 2/2),
Mordente 3 (1/2 da 3). N.e.: Marchetti, Tonolli, Pullazi. All.: Calvani.
MONTEPASCHI SIENA: McCalebb 15 (3/6,
2/4), Moss 14 (2/3, 2/3), Thornton 8 (1/2,
2/4), Stonerook 6 (0/2, 2/3), Michelori (0/2);
Lechthaler, Aradori 3 (1/2), Andersen 15
(6/16, 1/1), Zisis (0/1), Rakocevic 9 (2/5,
1/3), Carraretto (0/2 da 3), Ress 6 (3/6,
0/1). All.: Pianigiani.
ARBITRI: Lamonica, Pozzana, Caiazza.
NOTE - T.l.: Rom 17/21, Sie 10/13. Rimb.:
Rom 37 (Tucker 7), Sie 33 (Stonerook,
Moss 6). Ass.: Rom 12 (Tucker 6), Sie 14
(McCalebb, Stonerook 3). Progr.: 5’ 9-6,
15’ 32-35, 25’ 47-49, 35' 64-66. F. antis.:
Zisis 10’38" (24-25), 14’26" (31-33). Usc. 5
f.: Stonerook 36’17" (66-70). Spet.: 3325.
Cantù torna a vincere
pure la domenica
79
TREVISO
67
(22-14, 41-35; 58-48)
BENNET CANTÙ: Micov 6 (1/1), Leunen 20 (5/6, 2/5), Mazzarino 12 (1/1,
2/7), Cinciarini 1, Shermadini 14 (3/6);
Markoishvili 16 (4/8, 2/4), Perkins 4 (0/1),
Marconato 4 (1/2), Brunner 2 (1/2). N.e.:
Abass, Diviach, Bolzonella. All.: Trinchieri.
BENETTON TREVISO: De Nicolao (0/1,
0/1), Goree 22 (4/7, 4/4), Thomas 11
(1/3, 3/6), Viggiano 13 (5/6, 1/4), Cuccarolo 4 (1/4); Ortner 5 (2/6), Mekel, Becirovic 6 (0/5, 0/1), Bulleri 6 (3/3, 0/2), Moldoveanu (0/2, 0/1). N.e.: Cecchinato, Rossetto. All.: Djordjevic.
ARBITRI: Facchini, Lo Guzzo, Aronne.
NOTE - T.l.: Can 29/36, Tre 11/12. Rimb.:
Can 35 (Leunen 6), Tre 26 (Becirovic 7).
Ass: Can 17 (Shermadini 6), Tre 15 (Bulleri
6). Progr: 5’ 11-2, 15’ 29-26, 25’ 45-45, 35’
68-61. Usc. 5f.: Bulleri 35’50" (68-61).
F.tecn.: Djordjevic 28’05” (49-45), Shermadini 34’11" (64-53). Infortunio a Brunner 35’50” (68-61). Spett. 3662 per
39.000 euro.
Voce Pianigiani è costretto ad
Due liberi dell’azzurro, poi l’errore di Rakocevic
Calvani: «Siamo una squadra forte e di qualità»
MARIO CANFORA
ROMA
«Bravo coach», urla un
sorridente Claudio Toti mentre
passa davanti all’uscita della sala stampa. Marco Calvani resta
di sasso, neppure fa caso al blitz. Ma è chiaro che dopo il successo ai danni di Siena, il tecnico dell’Acea diventa il principale protagonista della rimonta
romana verso i playoff. Un mese fa, si parlava di zona retrocessione, con Lardo esonerato. Oggi, dopo tre vittorie di fila, il bicchiere è mezzo pieno.
Marty Leunen, 26 anni CIAMILLO
in un Palatiziano (quasi) pieno: sempre punto a punto, Roma e Siena non hanno mai dato
l’impressione di avere qualcosa
più dell’altra. E infatti i massimi vantaggi sono stati di 6 punti per i tricolori (19-25 al 9’) e
di 4 (13-9) per l’Acea. Sulla carta, logicamente non dovrebbe
esserci partita. Però la Mps
(senza Lavrinovic) è alla quinta
presidente e al g.m. Riva che mi
hanno dato fiducia e serenità:
alleno una squadra forte, di
qualità, che si è presa lo sfizio
di battere Siena. Ettore Messina me lo ha sempre detto: bisogna aspettare l’occasione giusta. Da domani, però, pensiamo a Cremona». Bella partita,
alzare spesso la voce e lanciare
pure in un’occasione la lavagnetta degli schemi sotto la panchina. Roma dà fastidio sotto
(Varnado intimorisce con le
stoppate ma in attacco è grezzo
e sbaglia pure uno schiaccione), il tecnico della Nazionale
si trova a dare più minuti del
preventivato ad Andersen. E così tiene botta, pur con due antisportivi sul groppone a Zisis e
Moss, nel secondo quarto, apparsi generosi. «In una gara
punto a punto possono avere il
loro peso, ma se ci attacchiamo
a queste cose non la finiamo
più — dirà il coach dei tricolori
—, anzi dopo abbiamo pure reagito bene. Abbiamo perso per
dei dettagli, ai ragazzi ho poco
da dire. E ora sotto con un altro
trittico di gare super: giovedì
con Madrid in Eurolega, domenica con Milano in casa e quindi a Varese dopo tre giorni».
Triple I dettagli sono essenzial-
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Votate le stelle
per l’All Star
italiano di Pesaro
Fiducia «Il primo pensiero va al
SUPERATA TREVISO MA S’INFORTUNA BRUNNER
CANTÙ
gara in dieci giorni e accusa la
stanchezza. Difende sempre duro, elimina dal gioco all’inizio
Tucker e Datome, ma in attacco
la lucidità non è delle migliori.
Fino a mercoledì 29
potete votare sul sito
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quintetto delle stelle per l’All
Star Game dell’11 marzo a
Pesaro. I biglietti per la sfida
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mente tre, a partire dai 7 punti
di fila di Moss che lanciano Siena sul 68-73 a -3’17". Le due triple subite da Djedovic e Gordic
(decisivi nell’ultimo quarto, al
pari di Tucker, 6 assist) che portano Roma avanti 75-73 a
-1’46". Secondo dettaglio: a 32"
dalla sirena McCalebb fa 1/2
dalla lunetta (75-76), dall’altra
parte Datome a 24" mette il 2/2
(77-76). L’ultima azione è dei
campioni, ma Rakocevic a 2"
sbaglia l’entrata vincente. Ed è
il dettaglio che manda k.o. Siena.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CASERTA PERDE VIOLATO IL PALAMAGGIO’
CANTÙ - «Per la prima volta in questa stagione siamo riusciti a trasportare il bagaglio di esperienza dal giovedì alla domenica, a non farci prendere dall’ansia
nell’unico momento in cui siamo stati sotto, a disputare una gara non bella esteticamente ma di grande solidità». Trinchieri a fine gara fotografa alla perfezione una
gara importante per una Bennet reduce
da 2 sconfitte consecutive in campionato, priva di Basile e che ha perso Brunner (gomito) nel finale, ma che ha potuto
contare sul grandissimo impatto di Leunen (27 val.) e di Shermadini (6 falli subiti).
Con Mazzarino leader oscuro in campo (3 recuperi), determinante in difesa su
Thomas e Viggiano e nel dettare i ritmi
con Perkins (5 falli subiti) i padroni di casa
si aggiudicano una gara dominata dal nervosismo in parecchi frangenti (due tecnici, sospensione per 5’ per abbandono
del campo da parte degli arbitri con conseguente allontanamento di uno spettatore). Gestita bene dalla formazione di casa
che, sempre avanti tranne che sul 44-45
al 25', ha subito messo le mani sulla gara
(17-6) verso fine 1o quarto. E' il momento
che deciderà la gara perché Djordjevic,
costretto a girare quasi tutti gli uomini per
cambiare una situazione «senza energia», non troverà mai il quintetto giusto.
«Deluso dal non impatto di qualche
mio giocatore» dirà poi il coach. La Benetton ha potuto contare solo sulla fisicità di Goree, qualche giocata estemporanea di Thomas e sull’esperienza di Bulleri.
Pietro Terraneo
Kangur lancia Varese
Bell 31, ma non basta
CASERTA
87
VARESE
91
(23-16, 47-39; 63-60)
OTTO CASERTA: Bell 31 (6/9, 5/9), Collins 12 (0/3, 3/8), Smith 17 (4/8, 2/3),
Doornekamp 2 (1/1), Fletcher 2 (1/2,
0/2); Stipanovic 8 (4/7), Maresca 5 (1/2,
1/1), Righetti 10 (2/6 da 3), Marzaioli, Cefarelli. N.e.: Di Monaco, Marini. All. Sacripanti.
CIMBERIO VARESE: Stipcevic 11
(3/4, 1/3), Diawara 7 (1/1, 1/3), Garri
(0/2), Kangur 23 (4/6, 4/7), Weeden 4
(2/3, 0/2); Fajardo 12 (4/5, 1/2), Rannikko
16 (3/4, 2/4), Talts 6 (3/4, 0/1), Demartini 1,
Reati 2 (1/2), Ganeto 9 (1/2, 2/4). N.e.: Bertoglio. All. Recalcati.
ARBITRI: Paternicò, Pinto e Capurro
NOTE - T.l.: Cas 14/16, Var 14/21. Rimb.:
Cas 24 (Smith 8), Var 37 (Fajardo 7). Ass.:
Cas 14 (Collins 6), Var 14 (Stipcevic 8).
Progr.: 5' 14-7, 15' 30-24, 25' 55-51, 35'
72-72. Usc. 5 f.: Ranniko 36'53" (72-79),
Weeden 38'42" (80-85) Tec. Kangur
(35-25) 16'04". Spett. 3872 per 22.970
euro.
Kristjan Kangur, 29 anni CIAMILLO
NBA ALL STAR: LA GARA DELLE SCHIACCIATE E QUELLA DEI TRE PUNTI, VINTA DA LOVE
Evans trionfa anche senza benda
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO LOPES PEGNA
ORLANDO (FLORIDA, USA)
Jeremy Evans, 24 anni, 2.06, degli Utah Jazz REUTERS
C’è Chase Budinger (Rockets) che schiaccia con una
benda sugli occhi, come fece
Cedric Ceballos 20 anni fa, nell’All Star Game rimasto famoso per la partecipazione di Magic Johnson, ormai già sieropositivo. Ma il colpo a effetto dello «Slam Dunk Contest», il piatto forte del sabato sera, è l’acrobazia di Jeremy Evans (Jazz)
che sbatte nel canestro in rapida sequenza due palloni servitigli dal compagno Gordon
Hayward. Ottiene un gran successo fra il pubblico a casa chiamato per la prima volta a eleg-
gere il vincitore via sms. Un altro Jeremy (come Lin), un nome che pare avere effetti benefici su chi gioca a basket.
Triple Nella gara da 3 è molto
bello il gesto di Anthony Morrow (Nets), che partecipa indossando la maglia di Drazen
Petrovic. Ma il vincitore è un
outsider, Kevin Love (Timberwolves), che sta avendo una
stagione fantastica e batte in finale Kevin Durant: gli basta
uno scarno 17, che paradossalmente non gli avrebbe fatto superare il 1O turno. Il leader nelle «doppie doppie» si toglie
una soddisfazione: «Quando
sono arrivato nella Nba mi era
stato detto di lasciar perdere le
Chase Budinger, 23, di Houston schiaccia bendato EPA
CASERTA - Successo in salita per la Cimberio Varese che viola il Palamaggiò recuperando la buona partenza della Otto griffata dalle triple di Bell, 10-2 al 5'. Replica
Diawara, sul quale Sacripanti manda prima Doornekamp, poi Maresca e Righetti
19-11 al 7', ma è Fajardo che trova il tempo per discutere pure con l'arbitro Capurro, a farsi valere sottocanestro e riavvicina la Cimberio 23-18 al 12'. Difese serrate, i tecnici ruotano tutti gli uomini disponibili, ma Caserta da tre ha la mano
felice (7/16, contro il 4/15 di Varese ) e
tiene il vantaggio 47-39 al 20'. Nel terzo
quarto l'attacco di casa si inceppa, solo
Bell riesce a segnare (12 punti), Varese
cresce e recupera fino al 55-55 segnato
al 26' da Kangur. Nel finale Stipanovic
rimette la Otto davanti 63-60. Si prosegue con allunghi e recuperi, ma dal 72-69
al 34' la Otto subisce dieci punti 72-79 al
36' con Talts come protagonista. Da tre
la Cimberio è precisa (5/7) e chiude il match con 12 punti e due triple importanti di
Kangur nell’ultimo quarto (nel quale Stipcevic distribuisce 5 dei suoi 8 assist)
mentre Caserta protesta per l'ultima difesa di Fajardo su Righetti. «Siamo calati
in difesa—commenta Sacripanti — loro
sono stati molto precisi al tiro nel finale».
«Contento per la vittoria — dice Recalcati — inizio nervoso, poi buon recupero, bene al rimbalzo e meno nelle palle perse».
Lucio Bernardo
triple, questo dimostra la mia
versatilità e con il lavoro si può
sempre migliorare».
Erede Prima dell’inizio, il protagonista era stato David Stern
(stanza gremita persino più di
Lin), che ha raccomandato il
suo erede («Se la decisione fosse mia, direi Adam Silver»), ma
senza specificare quando lascerà: «Sicuramente non ci sarò
per l’eventuale riapertura dell’attuale accordo fra 6 anni».
Stern ha detto che la Nba sta
cercando di mantenere le franchigie a Sacramento («La trattativa ha una deadline, il 1˚
marzo») e New Orleans («Stiamo trattando con un gruppo e
ce n’è un altro in attesa»), per
cui la Nba sicuramente non si
espanderà oltre le 30 squadre
in Nord America. E in Europa o
in Cina? «Dovrete parlarne con
Silver nei prossimi 10 anni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
RISULTATI
SASSARI-AVELLINO
ROMA-SIENA
BOLOGNA-TERAMO
CANTÙ-TREVISO
CASERTA-VARESE
BIELLA-CREMONA
MILANO-CASALE MONFERRATO
VENEZIA-PESARO
Riposa: MONTEGRANARO
87-73
77-76
86-71
79-67
87-91
73-62
83-60
87-61
CLASSIFICA
SQUADRE
SIENA
SASSARI
MILANO
BOLOGNA
VENEZIA
CANTÙ
PESARO
AVELLINO
VARESE
BIELLA
ROMA
CASERTA
TREVISO
TERAMO
MONTEGRANARO
CREMONA
CASALE MONFERRATO
PT
30
26
26
26
24
24
22
22
22
20
20
18
16
14
14
12
10
V
15
13
13
13
12
12
11
11
11
10
10
9
8
7
7
6
5
G
21
21
21
21
19
20
19
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21
21
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20
20
19
21
21
P
6
8
8
8
7
8
8
9
10
11
11
11
12
13
12
15
16
Le prime 8 ai playoff, L’ultima in Lega 2
PROSSIMO TURNO
Domenica 4 marzo, ore 18.15
TERAMO-VENEZIA (sabato, 16.10)
CREMONA-ROMA
BIELLA-MONTEGRANARO
AVELLINO-CANTÙ
VARESE-BOLOGNA
PESARO-CASERTA
TREVISO-CASALE MONFERRATO
SIENA-MILANO (20.30)
RIP.: SASSARI
S
Luigi Datome
Ala, 24 anni, 15 punti di media in
campionato, miglior marcatore italiano
della serie A, quarta stagione a Roma
CIAMILLO CASTORIA
Il solito Rocca
sveglia Milano
Casale prende
un 16-1 e crolla
Nella ripresa Mason gira il
match. Scariolo: «Un nuovo
innesto dopo l’All Star Game»
PAOLO BARTEZZAGHI
MILANO
Mason Rocca entra in
quintetto dopo 20’ di panchina
e cambia partita, Milano e Casale. L’Olimpia era sotto di 10
punti, nel gioco e nell’energia.
L’italoamericano, con la difesa
e l’abilità di aprire il campo in
attacco, l’ha guidata a un parziale di 16-1 e a raggiungere 8
punti di vantaggio al termine
di un 3o quarto eccellente. «Nell’intervallo — dice Scariolo —
abbiamo scelto di abbassarci e
dopo siamo stati più aggressivi
e più efficaci contro la difesa
schierata. Con Mason abbiamo
più intensità anche se la spinta
l’ha data Radosevic». Bourousis, invece, non si è alzato più
dalla panchina. Non è la prima
volta, anzi. «Ioannis funziona
bene contro centri più fisici —
dice il tecnico di Milano — ha
fatto un’ottima partita giovedì
contro il Panathinaikos. Dipende dall’avversario». Milano finisce il 3o quarto con 4/5 da 3, 7
assist, costringe Casale a 7 palle perse e a tirare malissimo:
dopo l’intervallo 4/16 da 2 e
1/10 da 3. Il +23 finale è record stagionale casalingo per
Milano che supera il +16 con
Montegranaro.
Soddisfazione «Sono molto sod-
disfatto dei primi 2 quarti — dice Andrea Valentini, coach di
Casale — Rocca ha portato
quell’energia che ha prodotto il
break». Nella prima parte,
Shakur ha segnato 14 punti
con 2 soli errori al tiro, ma lo
0/4 da 3 lo porta a un triste
3/20 nelle ultime 4 partite.
Rocca ha anche fermato Chiotti che dopo l’intervallo ha segnato solo un punto. «Abbia-
LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
MILANO
CASALE
83
60
(15-21, 29-39; 56-48)
Stefano Mancinelli, 28 anni LAPRESSE
mo accusato la fatica di giovedì», dice Scariolo riferendosi alla prima parte.
Mercato E sulla sostituzione di
Nicholas: «Non opereremo fino alla pausa per l’All Star Game dell’11 marzo. Non abbiamo fretta. Vogliamo capire bene di che giocatore abbiamo bisogno, visto che il livello di chimica di squadra ora è eccellente. È anche l’ultimo uomo che
possiamo inserire quindi dobbiamo pensarci bene. Vogliamo ampliare i minutaggi per valutare i giocatori anche in vista
della prossima stagione». Infatti hanno rivisto il campo anche
Giachetti e nel finale Filloy. Maluccio invece Alessandro Gentile che ha giocato solo 8’ perdendo 4 palloni. Come il fratello
maggiore Stefano che gli ha pure fatto fallo a fine 2o quarto.
EMPORIO ARMANI MILANO: Cook 9 (1/4,
1/2), Hairston 9 (4/9), A. Gentile 3 (1/1, 0/2),
Fotsis 9 (3/5, 1/1), Bourousis 6 (3/3, 0/1); Giachetti 2 (1/2, 0/2), Mancinelli 12 (6/7, 0/1),
Rocca 9 (3/5), Filloy 3 (1/2 da 3), Melli 2
(0/1, 0/1), Bremer 11 (1/1, 3/5), Radosevic
8 (4/4). All.: Scariolo.
NOVIPIÙ CASALE MONFERRATO: Shakur
19 (7/12, 0/4), Minard 11 (3/8, 1/2), Temple 6
(0/3, 2/4), Hukic 6 (2/2, 0/2), Chiotti 7 (3/7);
Malaventura 3 (0/3, 1/3), S. Gentile 4 (1/1,
0/3), Martinoni (0/1 da 3), Stevic 4 (1/2),
Ferrero. N.e.: Pierich. All.: Valentini.
ARBITRI: Cerebuch, Filippini, Vicino.
NOTE - T.l.: Mil 11/20, Cas 14/21. Rimb.: Mil
38 (Radosevic 7), Cas 26 (Chiotti 8).
Ass.: Mil 19 (Cook, Bremer 7), Cas 7 (tre
con 2). Progr.: 5’ 6-16, 15’ 19-28, 25’
43-40, 35’ 68-51. Antisp.: Cook 7’59"
(10-18), Temple 27’13" (50-45). Usc. 5 f.:
Temple 34’29" (68-51), Minard con tecnico 36’22" (71-55). Spett.: 3600 per
29.000 euro.
DONNE 7A DI RITORNO
Pool Comense
a valanga: +37
contro Sesto
7a giornata: Famila
Schio-Lavezzini Parma 61-56
(8/2), Roberta Faenza-Le Mura
Lucca 74-62 (Eric 28), Cus
Cagliari-Liomatic Umbertide
74-82 d. 2ts (Ohlde 15),
Alcamo-Erg Priolo 59-57
(Cirov 16), Taranto-Gma
Pozzuoli 83-60 (Ballardini 18),
Pool Comense-Bracco Sesto
S.G. 96-59 (Hicks, Smith 25).
Classifica: Taranto*; Schio
30; Comense 24; Umbertide*,
Lucca 22; Parma 20; Faenza*
16; Sesto S.G,* 14; Pozzuoli 12;
Priolo 10; Cagliari, Alcamo 6.
* una gara in meno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DOPO 3 K.O. CONSECUTIVI PIEGATA TERAMO
NELLA RIPRESA CREMONA REGGE UN TEMPO
DOPO IL K.O. DI COPPA UMANA DILAGA, BRAVO MAGRO
Bologna si risolleva
con Douglas Roberts
Soragna e Pullen
trascinano Biella
Venezia, che rivincita
Pesaro dura un quarto
BOLOGNA
86
TERAMO
71
(21-15, 44-39; 63-57)
CANADIAN SOLAR BOLOGNA: Koponen 5 (2/4, 0/4), L.Vitali 3 (0/3, 1/6), Douglas Roberts 23 (8/13, 2/4), Sanikidze
9 (1/4, 2/5), Lang 12 (6/11); Gailius 20
(6/7, 1/2), Werner 5 (1/2, 1/2), Gigli 9 (4/4),
N.e.: M.Vitali, Canelo, Guazzaloca, Quaglia. All.: Finelli.
TERCAS TERAMO: D.Brown 7 (1/5,
1/8), Cerella 9 (3/7, 1/2), Borisov 22
(5/9, 4/6), Amoroso 12 (3/7, 2/4),
B.Brown 9 (2/4, 1/3); Fultz 10 (1/5, 2/4),
Green 2 (1/1), Polonara, Ricci. N.e.: Lulli,
Marini. All.: Ramagli.
ARBITRI: Sahin, Tola, Gori.
NOTE - T.l. Bol 9/17, Ter 6/8. Rimb.: Bol 46
(Sanikidze 11), Ter 32 (Amoroso 7). Ass.:
Bol 16 (Koponen 5), Ter 9 (Fultz 4). Progr.:
5’ 10-11, 15’ 35-29, 25’ 50-48, 35’ 71-60.
Spett.: 7629.
BOLOGNA - L’assenza di Poeta e gli acciacchi di Gigli non impediscono alla Virtus di
tornare alla vittoria dopo 3 sconfitte di fila
tra campionato e Coppa Italia. Teramo
veniva da 5 successi nelle ultime 7 gare ma la ruggine accumulata in 21 giorni di
sosta e la repentina fuga di Goods hanno
condizionato la prestazione degli abruzzesi. Dopo un inizio equilibrato i padroni di
casa chiudono il 1o quarto con un parziale
di 6-0 (21-15). Poi sale in cattedra Douglas
Roberts, che porta i bianconeri sul +11
(30-19). Ma Borisov tiene i suoi in partita
con 12 punti nei primi 15’. Nel 3o quarto Ramagli lascia la zona e affida Douglas Roberts alle cure di Borisov, che limita
l’americano e continua a segnare. All’ultimo intervallo il montenegrino ha 22 punti
ma la Virtus evita l’aggancio grazie a Gailius e Lang. «La nostra solidità difensiva
è stata la base per costruire in attacco e
per battere una squadra talentuosa ma incompleta. Siamo andati spesso dentro
l’area coinvolgendo Lang e Gigli, che è stato davvero stoico» commenta Finelli. «Loro hanno giocato una partita matura da
squadra solida e hanno grandi meriti, mentre noi ci abbiamo messo poca energia e
siamo stati sotterrati a rimbalzo» replica il
tecnico di Teramo Ramagli, che non si
aspetta un rimpiazzo per Goods.
Nicola Zanarini
BIELLA
73
CREMONA
62
(13-13, 31-27; 54-48)
ANGELICO BIELLA: Pullen 22 (3/5,
4/8), Coleman 16 (2/3, 3/8), Soragna 6
(0/1, 2/5), Dragicevic 16 (4/8, 2/7), Miralles 2 (1/3); Chessa (0/1, 0/3), Jurak 11
(1/2, 2/3), Lombardi (0/1, 0/1), Magarity, Laganà (0/1), Minessi. N.e.: De Vico. All.: Cancellieri.
VANOLI BRAGA CREMONA: Tabu 8
(1/4, 2/2), Lighty 10 (3/8, 0/3), Rich 8
(1/6, 2/3), Milic 14 (6/8), Perkovic 9
(2/5, 1/5), Cinciarini 9 (2/2, 1/5), Antonelli
(0/1), D’Ercole 4 (1/2). N.e.: Lottici, Belloni.
All.: Caja.
ARBITRI: Mattioli, Sardella, Barni.
NOTE - T.l.: Bie 12/16, Cre 11/15. Rimb.:
Bie 38 (Dragicevic 10), Cre 32 (Perkovic
9). Ass.: Bie 12 (Pullen 4), Cre 11 (Tabu 4).
F. antisp.: Cinciarini (40-36). Progr.: 5’
8-8, 15’ 21-26, 25’ 40-36, 35’ 65-53.
Spett. 3703 per 45.839 euro.
BIELLA - Vedere una partita in cui i tiri totali da 3 (55) quasi pareggiano quelli da
due (59) non è il massimo delle aspirazioni per un tifoso, ma se la posta in palio
può valere una fettina di salvezza alla fine
chi vince festeggia, come l’Angelico, e chi
perde recrimina su percentuali al tiro non
proprio abituali per Biella. Il seppur poco
nobile 13/35 dalla distanza messo in piedi dai ragazzi di Cancellieri risulta però decisivo, tanto da mettere in secondo piano
il 7/20 lombardo che fino all’intervallo aveva comunque contribuito a tenere in partita la Vanoli dopo 2 quarti avari di canestri
e buone idee (31-27). Il risultato ha preso
forma al rientro in campo, con Soragna
e Pullen che allungano sul 36-27, vantaggio che Biella sarà brava a gestire fino
alla fine. Bene Dragicevic e Pullen. Cremona ha cercato di aggrapparsi a Milic in
una serata in cui gli americani hanno combinato poco o nulla, soffrendo la difesa
biellese che a tratti a fatto la differenza.
Con meno di un minuto da giocare, attimi
di paura per Daniele Cinciarini che colpito da un gomito di Jurak, con le braccia
alzate per difendere, è ricaduto a terra
battendo la nuca. Trasportato per accertamenti in ospedale, non dovrebbe comunque aver riportato conseguenze.
Gabriele Pinna
VENEZIA
87
PESARO
61
(22-20, 45-31; 73-49)
UMANA VENEZIA: Clark 25 (5/8, 4/9),
Young 10 (2/4, 2/3), Slay 8 (1/1, 2/3),
Szewczyk 13 (5/6, 1/2), Bryan 5 (2/2);
AllegrettI 3 (0/1, 1/1), Causin (0/1, 0/1), Meini 4 (1/3), Bowers 7 (1/4, 1/1), Rosselli 2
(1/2, 1/1), Magro 4 (2/6), Tomassini 6 (0/1,
1/2). All.: Mazzon.
SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO: Hickman 5 (0/1, 1/4), Hackett 9 (2/3, 1/2),
White 20 (4/9, 1/2), Jones 2 (0/2, 0/3),
Lydeka 15 (5/6); Cavaliero 1 (0/5 da 3),
Cusin 6 (2/2), Flamini, Alibegovic 3 (0/2,
1/2), N.e.: Tortù e Urbutis. All.: Dalmonte.
ARBITRI: Sabetta, Taurino e Terreni.
NOTE _ T.l.: Ve 11/19, Ps 23/34; rimb.: Ve
40 (Magro 10), Ps 24 (Cusin, Lydeka, Jones 4); ass.: Ve 16 (Youg, Bowers 4), Ps
15 (Hackett, Jones 4) Ant: Szewczyk
4'39" (11-9), tec. Jones 15'18" (31-22).
Spet.: 4000 circa.
VILLORBA (Tv) Non c'era stata partita a
Torino, non c'è partita al PalaVerde. Le
parti si invertono, non è più la Final Eight
stravinta e Pesaro se ne accorge subito.
Senza Fantoni, nell’Umana spunta Magro (4 punti, ma 10 rimbalzi): cambiano i
fattori, ma le vittorie continuano ad arrivare. Pesarp è annichilita, Dalmonte si
inchina alla serata dell’Umana. «Complimenti alla Reyer — dice — per la grandissima intensità. Ha avuto grande qualità anche nelle percentuali al tiro: il 52% da
tre è inequivocabile. Non siamo stati
tranquilli e sereni. All'inizio del terzo quarto, per demerito nostro, abbiamo poi subìto i tiri dal perimetro che ci hanno distrutto». La partita dura un tempo
(22-20), poi sale in cattedra Clark e innesca la fucileria granata (12/23), il secondo quarto apre voragini nella Scavolini
(42-26), l'Umana chiude la sfida nel terzo
quarto quando infila 7 triple e vola a +24
(71-47). «La squadra ha risposto alla
grande — dichiara Mazzon, coach della
Reyer _— stiamo crescendo tecnicamente. Non c'era nessuna rivincita per la gara di Coppa Italia. Questo è il nostro spirito, abbiamo finito con 5 italiani in campo.
Complimenti a Magro». Per l'Umana si
aprono adesso scenari più ambiziosi.
Michele Contessa
LEGADUE 7A DI RITORNO: PISTOIA CADE, SCAFATI SOLA IN VETTA GRAZIE AL SUCCESSO SU REGGIO EMILIA (CHE HA PERÒ 2 GARE IN MENO)
SCAFATI
77
VEROLI
74
BRINDISI
77
PISTOIA
109
BARCELLONA
96
FORLÌ
75
REGGIO EMILIA
61
OSTUNI
62
SANT’ANTIMO
67
JESI
115
VERONA
98
PIACENZA
80
(24-18, 44-38; 66-46)
GIVOVA SCAFATI: Levin 1 (0/1,
0/2), Marigney 15 (5/9, 1/7),
Casini 17 (1/2, 3/8), Radulovic
13 (1/1, 3/5), Thomas 8 (3/8);
Sorrentino 9 (3/5, 1/2), Gueye 8
(1/2, 2/5), Rosignoli 6 (3/3). N.e.
Guadagnola, Matrone, Maisano,
Irlando. All. Griccioli
TRENKWALDER REGGIO
EMILIA: Robinson 7 (0/3, 0/3),
Taylor 18 (6/10, 2/4), Slanina
10 (1/2, 2/4), Filloy 2 (1/4, 0/1),
Chiacig 10 (4/8); Ruini 2, Cervi 2
(1/1), Antonutti 6 (3/5, 0/2),
Frassineti 4 (2/6, 0/1), N.e.
Viglianisi, Pini, Germani. All.
Menetti.
ARBITRI: Calbucci, Di
Francesco, Di Toro.
NOTE - T.l.: Sca 13/17 Reg: 13/14.
Rimb.: Sca 34 (Thomas 16), Reg
33 (Chiacig 8). Ass.: Sca 17
(Marigney 5), Reg 9 (2 con 3).
Usc. 5 f.: Taylor (35'21'', 73-50).
Progr.: 5' 10-11, 15' 35-29, 25'
54-40, 35' 73-48. Spett. 3000
circa. (m.d.c.)
(20-16, 37-31; 51-45)
PRIMA VEROLI: Giovacchini 6
(1/2, 1/2), Jackson 13 (2/3,
2/4), Elder 17 (5/7, 2/6), Brkic
11 (2/4, 2/3), Lee 16 (6/8);
Tommasini 2 (1/4), Rullo (0/2 da
3), Cortese 3, Ammannato (0/3),
Gatto 3 (0/2, 1/2), Colussi 3 (1/1,
0/2), n.e. Tullio. All. Gentile.
DOMOTECNICA OSTUNI:
Klobucar 14 (0/1, 3/5),
Johnson 9 (4/5, 0/1),
Jurevicius 9 (3/3, 1/4),
Diliegro 5 (2/4), Rinaldi 12
(5/8, 0/1), Basei 4 (2/2), Carenza
6 (3/7), Rossetti 2 (0/1, 0/1), Berti
1. N.e.: Sirakov, Margio. All.
Marcelletti.
ARBITRI: Ursi, Ciaglia e Conti.
NOTE – T.l. Ver 14/22, Ost 12/20;
Rim.: Ver 28 (Lee 8), Ost 22
(Jurevicius 4); ass.: Ver 17
(Jackson 7); Ost 8 (Rossetti e
Johnson 2); progr.: 5' 16-13, 15'
27-22, 25' 42-34, 35' 60-54.
Spet. 1312. (Al.Bi.)
(25-18, 40-35; 57-53)
ENEL BRINDISI: Renfroe 4
(2/2, 0/4), Hunter 18 (4/6, 2/6),
Formenti 10 (2/4, 1/2),
Callahan 18 (2/4, 4/6),
Borovnjak 14 (6/7); Maestrello
2 (0/3 da 3), Wojciechowski 3
(1/2), Zerini (0/1, 0/2), Giuri 8 (1/2,
2/3). N.e.: Vorzillo, Preite. All
Bucchi.
SANT’ANTIMO: Campbell 15
(3/3, 1/4), Bell 12 (1/5, 1/4),
Moraschini 2 (1/4, 0/3),
Cittadini 25 (11/12),
Kommatos 4 (0/1, 1/6);
Cantone 5 (1/1, 1/1), Eliantonio 2
(0/2 da 3), Rossi 2 (0/1). N.e.:
Petrazzuoli, Pranzo. All. Di Carlo.
ARBITRI: Mazzari, Ciano,
Migotto.
NOTE - T.l.: Enel 14/19, SA
21/26; rimb.: Enel 36 (Callahan
9), SA 24 (Kommatos 10);
Ass.: Enel 11 (Formenti, Hunter,
Callahan, Giuri 2), SA 6
(Campbell). Spet.: 3500.
(f.d.s.)
d2ts (33-29, 54-49; 76-73,
92-92; 96-96)
TESI PISTOIA: Jones 21 (6/9,
0/1), Toppo 16 (7/10), Hardy
20 (2/8, 4/13), Gurini 17 (2/3,
3/9), Tavernari 14 (5/8, 1/5);
Galanda 12 (3/3, 2/4), Saccaggi 9
(2/3, 1/4), Evotti (0/1 da 3). All.:
Moretti.
FILENI JESI: Maggioli 29
(11/14, 1/2), Hoover 14 (0/1,
4/8), Migliori 16 (2/4, 2/5),
Brooks 27 (10/11, 2/7),
McConnell 20 (3/9, 2/4);
Valentini 6 (0/1, 2/3), Santiangeli
3 (0/1, 1/1). All.: Cioppi.
ARBITRI: Pascotto, Perretti,
Gagliardi.
NOTE - T.l.: Pis 22/29, Jes
21/26. Rimb.: Pis 44 (Jones 19),
Jes 34 (Brooks 11). Ass.: Pis 17
(Jones 5), Jes 20 ( Hoover,
Brooks 5). Progr.: 5’ 17-10, 15’
42-41, 25’ 65-60, 35’ 80-80.
Usc. 5f.: Maggioli 42’11” (76-76),
Galanda 37’24” (85-85), Jones
43’04” (96-94), Hardy 46’44”
(100-99). Spett. 3000. (e.c.)
d.t.s (20-15, 38-37;
58-57, 84-84)
SIGMA BARCELLONA:
Lukauskis 21 (1/3,5/7), Green
9 (1/9, 0/3), Hicks 10 (3/6, 1/4),
Da Ros 9 (1/5,2/3), Martin 19
(5/9,1/1); Bucci 16 (4/8, 2/4),
Mocavero 8 (3/6), Piazza 2 (0/1),
Bonessio 2 (1/1, 0/1). All.
Pancotto.
TEZENIS VERONA: West 10
(2/5, 0/1), Waleskowski 18
(5/7, 1/1), Porta 25 (4/8, 3/5),
Boscagin 13 (4/6, 1/3), Renzi 9
(3/7, 1/1); DiGiuliomaria 17 (5/6,
2/2), McGrat 2 (0/2 da tre), Banti
2 (1/4), Mariani 2. All.:Martelossi.
ARBITRI: Caroti, Paronelli,
Ranaudo.
NOTE - T.l. Bar 25/29, Ver
26/34. Rimb.: Bar.29 (Lukauskis
6),Ver 33 (Waleskowski 8). Ass.:
Bar 14 (Green 8),Ver 11 (Porta
5). Usc. 5 f.: Hicks, Martin.
Coach Pancotto ha rassegnato
le dimissioni. Il presidente
Bonina medita provvedimenti
anche per la squadra (m.i.)
(20-12, 34-34; 58-50)
MARCOPOLOSHOP.IT FORLÌ:
Freeman 20 (5/12, 2/6), Huff
16 (5/10, 2/7), Natali 4 (2/3,
0/1), Nardi 11 (3/6, 1/4),
Coleman 9 (4/6), Borsato 8
(1/1, 2/5), Poletti 2 (1/3), Basile,
Campani 5 (1/2 da 3). N.e.:
Bianchi. All.: Vucinic.
MORPHO PIACENZA:
Passera 13 (5/8, 0/1),
Harrison 29 (5/10, 5/7),
Voskuil 7 (0/2, 1/6), Anderson
17 (7/14, 0/1), Amoroso 2 (1/1);
Casella 2 (1/1, 0/1), Infante 8 (1/2,
2/3), Perego, Simoncelli 2 (1/3,
0/2). N.e.: De Nicolao, Della
Valle, Varrone. All.: Corbani.
ARBITRI: Masi, Baldini e
Morelli.
NOTE - T.l.: For 9/10, Pia 14/20.
Rimb.: For 42 (Huff 10), Pia 34
(Anderson 13). Ass.: For 14
(Nardi 8), Pia 10 (Harrison 4).
Progr.: 5’ 8-4, 10’ 26-25, 25’
47-48, 35’ 67-62. Usc. 5f.: Natali
39’35" (72-74). Spett. 2500.
(e.p.)
CLASSIFICA
SQUADRE
SCAFATI
REGGIO EMILIA
BRINDISI
PISTOIA
BARCELLONA
BRESCIA
JESI
PIACENZA
VERONA
OSTUNI
BOLOGNA
VEROLI
IMOLA
FORLÌ
SANT’ANTIMO
PT
30
28
28
28
22
22
20
20
18
18
16
16
14
12
12
G
21
19
21
21
20
21
20
20
21
21
20
20
20
19
20
V
15
14
14
14
11
11
10
10
9
9
8
8
7
6
6
P
6
5
7
7
9
10
10
10
12
12
12
12
13
13
14
Venerdì: Bologna-Brescia 76-72. Ha riposato: Imola. Sabato e domenica a Bari Final 4 con Scafati-Jesi e Verona-Brindisi. Prossimo turno (11/3): Reggio
Emilia-Brindisi; Ostuni-Barcellona; Imola-Veroli (9/3); Verona-Scafati; Piacenza-Pistoia; Sant’Antimo-Forlì; Jesi-Bologna (ore 12). Riposa: Brescia.
Codice cliente: 222072
Codice cliente: 222072
38
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
PALLAVOLO A-1 UOMINI 20a GIORNATA
Modena: brividi
e contestazioni
Macerata sorride
L’emozione per il ritorno di Sintini, il pubblico
attacca i gialloblù che cedono alla Lube
1
2
3
1 Simone Parodi, 25 anni, a mura contro Angel Dennis, 34 anni 2 Matteo Martino stringe la mano a Jack
Sintini, festeggiato in campo prima della partita 3 Lo striscione dei tifosi modenesi contro la squadra TARANTINI
Striscioni Non c’è tempo di sof-
DAL NOSTRO INVIATO
GIAN LUCA PASINI
MODENA
Pomeriggio dalle emozioni forti al Pala Panini. I (tanti) che hanno preferito marinare la giornata di sole primaverile non scorderanno questa
giornata. Che inizia con un
grande applauso per Jack Sintini, tornato a «calpestare» un
palasport di pallavolo dopo
una lunga battaglia contro il
cancro. L’abbraccio degli ex
compagni e del palazzo modenese è lungo e affettuoso. Sincero. Si comincia bene.
fiarsi il naso dall’emozione
che la curva gialloblù espone
il primo di una serie di striscioni che contestano duramente
la squadra di Daniele Bagnoli.
Si comincia con un eloquente
«Un set senza tifare per una
squadra che non ha voglia di
lottare». Macerata – che lascia
Stankovic e Savani in panchina – incrina ulteriormente le
convinzioni emiliane. Battuta
e muro affossano i gialloblù
davanti alla curva scioperante. Quando riprendono a suonare i tamburi di casa si risveglia anche la squadra, trascina-
Lungo e toccante
applauso per
Jack, ex azzurro,
che da mesi lotta
con il cancro
Gran rimonta nel
2˚ dei marchigiani
che fanno turnover pensando
alla Champions
ta soprattutto da Dennis e Anderson. Macerata soffre e si
stacca (18-12), ma l’arbitro
colpisce gli emiliani come un
cartellino giallo per una protesta della panchina (dalla tribuna sembrato eccessivo). E in
quel momento la frazione gira
completamente, Giuliani ha
appena inserito Monopoli e
Van Walle (per Travica e Omrcen). La tensione, il cartellino,
le battute di Macerata: la Lube
inizia un’incredibile rimonta e
quando Omrcen (rientrato in
campo) va in battuta chiude lo
svantaggio, mette la freccia e
mette il sigillo anche sul secondo set.
Pensando alla Coppa C’è un altro parziale (con un copione
ancora diverso, ma stesso epilogo) gara equilibrata fino al
22-22 poi una battuta di Macerata scardina tutto. Per la Lube tanti sorrisi (con turnover)
e una vittoria che rinsalda il secondo posto in classifica (in attesa del recupero di Cuneo) e
manda la squadra a ragionare
sul prossimo decisivo impegno, giovedì con Trento, nella
partita che vale le finali di
Champions League. «Non era
una gara facile – dirà poi Simone Parodi, ormai fregiato con
una barba da eroe greco -, ma
ne siamo usciti bene. Anche
pensando alla Coppa, ci siamo
allenati di più con il pallone da
Europa e ci ha portato bene».
Di segno completamente opposto l’umore di Bagnoli fra l’arrabbiato e il preoccupato: la
piazza da lui non si accontenta
di questo piazzamento. A Modena non puoi essere uno del
mazzo per troppo tempo e
adesso la tribuna reclama successi e una reazione. «Penso
che si sia visto come Dennis sia
una pedina importante di questo gruppo. Per quanto incredibile può fare ancora di più (ieri 61% in attacco su 33 palloni, 22 punti con un ace e un
muro, ndr). Ma deve essere al
massimo anche fisicamente.
Inutile elencare i problemi che
abbiamo avuto quest’anno, a
iniziare dalla mancanza di un
centrale. Noi dobbiamo continuare a lavorare…».
Anche se con il silenzio assordante del primo set non sarà
facile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Risultati
CUNEO-SAN GIUSTINO
RAVENNA-TRENTO
MODENA-MACERATA
LATINA-ROMA
BELLUNO-MONZA (sabato)
VERONA-PIACENZA
VIBO-PADOVA
3-1
0-3
0-3
3-1
3-1
1-3
3-1
Classifica
SQUADRE
PT
TRENTO
53
MACERATA
43
CUNEO
42
MODENA
35
BELLUNO
35
MONZA
34
PIACENZA
29
LATINA
26
VIBO
25
VERONA
25
ROMA
24
SAN GIUSTINO 19
PADOVA
18
RAVENNA
9
G
V
P
20
20
19
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
19
18
15
14
13
11
12
9
9
9
8
8
6
5
2
2
5
5
7
9
8
11
11
11
12
12
14
15
17
SV SP
57
51
52
43
45
42
37
38
34
34
34
32
27
18
14
27
30
33
34
36
41
44
43
46
44
52
48
52
Prossimo turno
domenica 4 marzo, ore 18
BELLUNO-CUNEO
PIACENZA-MONZA
PADOVA-RAVENNA
SAN GIUSTINO-MODENA sabato
TRENTO-VIBO VALENTIA
MACERATA-LATINA
ROMA-VERONA
82%
0
3
(23-25, 23-25, 23-25)
CASA MODENA: Martino 8, Piscopo 3,
Dennis 22, Anderson 12, Sala 4, Esko
3; Manià (L), Kooy, Bellei, Yosifov. N.e.
Carletti, Catellani (L), Casòli. All. Bagnoli.
LUBE BANCA MARCHE MACERATA:
Omrcen 13, Kovar 13, Podrascanin 9,
Travica 2, Parodi 9, Pajenk 7; Exiga
(L), Monopoli, Van Walle 1, Lampariello.
N.e. Savani, Stankovic, All. Giuliani.
ARBITRI: Cesare e Caltabiano.
NOTE - Spettatori 4153. Incasso 33.872
euro. Durata set: 31’, 30’, 27’; totale 88’.
Casa Modena: battute sbagliate 15, vincenti 7, muri 3, 2ª linea 9, errori 21; Lube
Banca Marche: battute sbagliate 13, vincenti 7, muri 9, 2ª linea 11, errori. 17. Cartellino giallo alla panchina di Modena nel
secondo set (18-12).
Trofeo Gazzetta: 6 Dennis, 5 Omrcen, 4
Kovar, 3 Parodi 2, Travica, 1 Podrascanin.
LE ALTRE GARE TRENTO SENZA PROBLEMI A RAVENNA, DERBY A LATINA; PER ROMA TERZO K.O. DI FILA
RAVENNA
TRENTO
0
3
CUNEO
SAN GIUSTINO
3
1
VERONA
PIACENZA
1
3
LATINA
ROMA
3
1
VIBO
PADOVA
Super Busto
la stagione
regolare
è già vinta
BUSTO-NOVARA
3
1
(22-25, 15-25, 20-25)
(23-25, 25-22, 25-23, 25-18)
(15-25, 25-23, 23-25, 17-25)
(25-21, 25-22, 26-28, 27-25)
(20-25, 27-25, 25-23, 27-25)
CMC RAVENNA: Brunner 5, Moro 15,
Verhanneman 9, Mengozzi 11, Corvetta, Sirri 5; Tabanelli (L), Gruszka, Plesko.
N.e. Leonardi, Bendandi, Roberts, Gallosti. All. Babini.
BRE LANNUTTI CUNEO: Mastrangelo
10, Grbic 2, Wijsmans 17, Fortunato 7,
Vissotto 23, Ngapeth 18; Henno (L), Caceres, Pieri (L). N.e. G.Patriarca, Baranowicz, Rossi, Vesely. All. Placì.
MARMI LANZA VERONA: Gasparini 17,
Kromm 20, Zingel 7, Meoni 1, Popp 7,
S.Patriarca 3; Smerilli (L), Kosmina, Ter
Horst 3, Calderan, Postiglioni. N.e. Mazzi.
All. B. Bagnoli.
ANDREOLI LATINA: Gitto 9, Sottile 3, Rivera 14, Cester 10, Jarosz 22, Fragkos
17; De Pandis (L), Troy, Galabinov. N.e.
Guemart, Diachkov, Tailli (L). All. Prandi.
ITAS DIATEC TRENTINO: Lanza 7, Birarelli 7, Stokr 13, Kaziyski 11, Djuric 9,
Zygadlo 2; Bari (L), Sokolov 9, Juantorena 2, Della Lunga. N.e. Rafael, Colaci, Burgsthaler. All. Stoytchev.
ENERGY RESOURCES SAN GIUSTINO:
Cozzi 2, McKibbin 1, Rauwerdink 11,
Creus 12, Patak 17, Urnaut 12; Giovi (L),
Finazzi 4. Sammelvuo 1. N. e. Bartoletti,
Petkovic, Tholse, Lo Bianco. All. Held.
COPRA ELIOR PIACENZA: Zlatanov 22,
Holt 6, Zhekov 3, Papi 20, Tencati 6,
V.Nikolov 20; Marra (L), Kampa. N.e. De
Oliveira, Manetta. All. Monti.
M. ROMA: Boninfante 2, Zaytsev 23,
Bjelica 7, Sabbi 19, Cisolla 2, Lebl 6;
Paparoni (L), Paolucci, Maruotti 10, Bencz
2. N. e. Passier, Puliti, Corsano (L). All. Giani.
TONNO CALLIPO VIBO: Cernic 11, Nikolov 12, Klapwijk 24, Diaz 18, Rak 9, Coscione 1; Fanuli (L), Falasca 1, Grassano,
Barone. N.e. Serafini, Banderò, Mignolo.
All. Blengini
ARBITRI: Sampaolo e Pol.
ARBITRI: Rapisarda e Saltalippi
ARBITRI: Bartolini e Cappello.
ARBITRI: Boris e Puecher.
NOTE - Spettatori 3000. Durata set: 25’,
20’, 24; tot. 69’. Cmc: b.s. 7, v. 5, m. 4, s.l.
4, e 8. Itas: b.s.15, v. 4, m. 16, s.l. 9, e. 5.
Trofeo Gazzetta: 6 Stokr, 5 Kaziyski, 4
Moro, 3 Djuric, 2 Sokolov, 1 Verhanneman.
NOTE - Spettatori 2973, incasso 12.722.
Durata set: 28’, 27’, 30’, 24’; tot. 109’. Bre:
b.s. 18, v. 4, m. 15, s.l. 8, e. 28. Energy R.:
b.s. 13, v. 5, m. 6, s.l. 12, e. 21. Trofeo Gazzetta: 6 Ngapeth, 5 Grbic, 4 Wijsmans, 3
Patak, 2 Henno, 1 Vissotto.
NOTE - Spettatori 2300. Durata set: 23’,
31’, 29’, 24’; tot. 107 ’; Marmi Lanza: b.s. 14,
v. 4, m. 7, s.l. 18, e. 29. Copra Elior: b.s. 12,
v. 10, m.11, s.l. 21, e. 20. Trofeo Gazzetta:
6 Papi, 5 Kromm, 4 Zlatanov, 3 Nikolov, 2
Gasparini, 1 Zingel.
NOTE - Spettatori 1076, incasso 6473. Durata set: 23’, 28’, 34’, 51’; tot. 136’. Andreoli: b.s. 16, v. 7, m. 9, s.l. 8, e. 25. Roma: b. s.
19, v. 8, m. 7, s. l. 11, e. 28. Trofeo Gazzetta: 6 Fragkos, 5 Zaytsev, 4 Jarosz, 3 Gitto,
2 Rivera, 1 Maruotti.
RAVENNA Un Pala De Andrè ancora pieno
come un uovo vede come previsto giocare due sport diversi i campioni di tutto di
Trento ed una Cmc che abita dalla parte
opposta della classifica. Ravenna regge il
confronto solo nel primo set e nella fase
centrale del terzo, ma non demerita affatto e non va mai del tutto a fondo. A sandwich tra le due gare di Coppa Stoytchev
sceglie il turn-over e lascia a riposo Rafael, Juantorena e Brinkman, ma i rischi sono comunque ridotti al minimo sindacale
perché Stokr prima e Kasziyski poi fanno
la differenza, mentre dall’altra parte della
rete si difendono il solito Moro, che ha
sfondato il muro dei 3.000 punti tra A1 e
A2, ed a tratti Verhanneman, martello belga di proprietà proprio di Trento.
Sandro Camerani
CUNEO Cuneo torna dopo 18 giorni di assenza di ritmo gara e ottiene tre punti preziosi senza brillare, buoni per restare in
scia a Macerata. San Giustino ci crede per
almeno metà partita e va sull’1-0. Held sceglie McKibbin al palleggio e sostituisce
Cozzi con Finazzi da metà del secondo. La
Bre dà la sensazione di dover ancora riprendere la sua vera corsa, magari smaltendo un po’ di carico di pesi. Però i colpi
d’esperienza di Wijsmans e di un divertente Ngapeth (mvp anche per le spettacolari
coperture), i recuperi di Henno, i muri di
Fortunato (4), il ritorno di super Grbic e la
battuta portano i 3 punti. San Giustino
combatte, Cuneo ha «il mestiere». Patak
ha il 50%, Vissotto alterna giocate efficaci
ed errori gratuiti, ma ha 23 punti e il 56%.
Gianni Scarpace
VERONA Samuele Papi è in gran spolvero
e guida con perizia Piacenza.Dall’altra parte della rete, il suo «gemello» Meoni è acciaccato. Risente di problemi alla schiena
e non gioca l’ultimo set. La Marmi Lanza ne
risente. La squadra di Bagnoli perde l’occasione di andare sul 2-1, poi cede nel
quarto. Papi chiude col 58% su 21 palloni e
bene fanno anche Zlatanov e Nikolov. Verona ha un Kromm e un Gasparini in buona
serata. Specialmente il tedesco è efficace
in attacco. Nel primo parziale Papi chiude
con l’83% e Piacenza domina. Nel secondo il match si fa avvincente: chiudono
Popp e Kromm. Nel terzo Piacenza risale
dall’8-5 e vince con un ace del suo capitano. Piacenza è decisa, parte forte nell’ultimo set, impone il ritmo, Zlatanov mette
giù, Papi difende: non c’è più storia.
Renzo Puliero
LATINA La vittoria nel derby vale per l’Andreoli il sorpasso in classifica ai danni della Roma, che infila la terza sconfitta consecutiva, mostrando più di qualche limite tecnico e caratteriale. Nei primi due set è un
assolo di Latina. Roma si regge soltanto
su Zaytsev, infallibile nel primo e nel terzo
parziale (con l’89% e l’80% in attacco), ma
a tratti sfiancato. Il terzo set è all’insegna
dell’equilibrio, spezzato da qualche errore
dell’Andreoli e dalla girandola di cambi di
Giani, con un ottimo Maruotti. Nel quarto
set un temporale manda in tilt l’illuminazione del Palabianchini e, dopo lo stop di un
quarto d’ora, due ace di Rivera procurano
il momentaneo black out di Roma, che reagisce ai vantaggi lanciata da un ace di Bjelica, senza però riuscire a frenare la corsa
dell’Andreoli.
Antonia Liguori
FIDIA PADOVA: Gonzalez 4, Schwarz
6, Semenzato 7, Simeonov 20, De Marchi 18, Suljagic 7; Garghella (L), Rosso 6,
Tiberti, Koshikawa. N.e. Cricca, Giannotti,
Zingaro. All. Montagnani.
ARBITRI: Ippoliti e Pessolano
NOTE - Spettatori 1900, incasso 3200. Durata set: 27', 32', 30',33'; tot. 122'. Callipo:
b.s. 16, v. 9, m. 12, s.l. 13, e. 30. Fidia: b.s.
13, v. 2, m. 15, s.l. 12, e. 30. Trofeo gazzetta: 6 N. Nikolov, 5 Coscione, 4 Simeonov,
3 Diaz, 2 De Marchi, 1 Rak
VIBO VALENTIA Padova prima si illude e
poi crolla. Al Palavalentia la vendetta degli
ex non riesce. Simeonov e compagni ci
vanno vicini, ma il ritorno dell’opposto italo-bulgaro in Calabria è amaro. La Callipo
si impone in rimonta. La svolta sul 24-20
del 2˚parziale: la Fidia, già avanti di un set,
ha in mano quattro palle-set. I calabresi
però non ci stanno risalgono con Klapwijk
al servizio (3 ace, come Diaz) fino al 24-24,
effettuano il sorpasso e chiudono 27-25.
E qui che scocca la scintilla e che si accende la lampadina dei giallorossi. Stesso epilogo nel 4˚ set dove Vibo evita tre volte il
tie-break e alla seconda palla-match chiude con Nikolov decisivo (6 muri). Padova
si mangia le mani e Vibo torna a far festa
per un successo che vale la salvezza.
Mimmo Famularo
| 3-0
(25-23, 25-13, 25-21)
YAMAMAY BUSTO A.: Marcon 3,
Bauer 10, Lloyd 1, Havelkova 12,
Dall’Ora 2, Havlickova 11; Leonardi
(L). Lotti, Meijners, Pisani 1, Caracuta.
N.e. Bisconti. All. Parisi.
ASYSTEL NOVARA: Frigo 9, Camera
1, Barcellini 6, Folie 7, Barun 7, Horvath 8; Sansonna (L), Zardo, Celjkovic. All. Caprara.
ARBITRI: Ravallese e Tanasi.
NOTE - Spettatori: 4906, incasso
14.157. Durata set: 27’, 21’, 20’; tot 68’.
Yamamay: b.s. 7, v. 3, m. 4, s.l. 2, e. 7.
Asystel: b.s. 10, v. 0, m. 12, 2a l. 1, er.
11. Trofeo Gazzetta: 6 Havlickova, 5
Bauer, 4 Havelkova, 3 Leonardi, 2 Frigo, 1 Folie.
BUSTO ARSIZIO (m.b.l.) In un PalaYamamay tutto esaurito per il derby
del Ticino (500 i tifosi – fonte Protezione Civile – costretti a fare dietrofront),
Busto continua la propria marcia trionfale in campionato, piegando un Asystel priva dell’ex Viganò e di Bechis.
Con questo successo la Yamamay
conquista — con tre turni d’anticipo —
la certezza del primato in graduatoria.
PAVIA-PESARO
L’attacco di Parodi
Simone Parodi ha messo giù 9
attacchi su 11, per l’82%, sua
miglior percentuale in A-1
MODENA
MACERATA
A-1 DONNE 19a GIORNATA
| 3-1
(25-23, 25-17, 22-25, 25-23)
RISO SCOTTI PAVIA: Bramborova
19, Koeva 13, Balboni 5, Gennari 11,
Petkova 10, Jaline 17; Barbieri (L),
Lamb. N.e. Degradi, Vicinanza, Fiori,
All. Lotta
SCAVOLINI PESARO: Ferretti 2,
Brinker 9, Manzano 11, Ortolani 10,
Klineman 18, Okuniewska; De Gennaro (L), Saccomani 1, Musti De Gennaro14, Cardani, Agostinetto, N.e. Ampudia, All.Pedullà.
ARBITRI: Zavater e Genna.
NOTE - Spettatori 400. Durata set
26’, 25’, 27’, 30’: tot. 108'. Riso Scotti:
b.s. 10, v. 11; m. 13; s.l. 13, e. 21. Scavolini: b.s. 8, v. 5; m. 11; s.l. 10; e. 20. Trofeo Gazzetta: 6 Bramborova, 5 Jaline, 4 Gennari, 3 Klineman, 2 Koeva, 1
Manzano.
PAVIA (e.v.) Impresa di Pavia che centra la sua prima vittoria stagionale contro la Scavolini Pesaro e riapre la lotta
salvezza salendo ora a quota 4 e a soli
due punti da Chieri che sarà al Palaravizza per lo scontro diretto decisivo il
prossimo 7 marzo . Bramborova e Jaline grandi trascinatrici.
PARMA-MODENA
| 0-3
(23-25, 12-25, 16-25)
CARIPARMA PARMA: Bacchi 4, Kovalenko 2, Dalia 1, Grothues 11,
Conti 7, Campanari 3; Poma (L), Brusegan 1, Gibertini (L), Roani, Galeotti.
N.e. Maricic. All. Radogna
LIU-JO MODENA: Barazza 10, Aguero 16, Harmotto 13, Barbosa 8, Rinieri 15, Ognjenovic 1; Croce (L), Valeriano. N.e. Paggi, Ciabattoni, Partenio, Mari. All. Cuccarini
ARBITRI: Balboni e Braico
NOTE - Spettatori 1000. Durata set:
25’ , 21’ , 22’; tot: 68’ . Cariparma: b.s.
4, v. 0, m. 4, s.l. 2, e. 12. Liu-Jo: b.s. 11,
v. 5, m. 11, s.l. 5, e. 22. Trofeo Gazzetta: 6 Harmotto, 5 Ognjenovic, 4 Rinieri, 3 Aguero, 2 Grothues, 1 Barazza.
PARMA (ma.p.) Il derby dice Modena.
Che passa agevolmente al Palaraschi
in uno scontro diretto per un posto nei
playoff. Il Cariparma c’è solo nel primo
set, poi è monologo Liu-Jo, trascinata
da Harmotto e Ognjenovic.
PIACENZA–CHIERI
| 3-0
(25-19, 25-18, 25-23)
REBECCHI PIACENZA: Leggeri 10,
Turlea 11, Lehtonen 17, Nicolini 9,
Dall’Igna 3, Pachale 11; Davis (L),
Mazzocchi, Kajalina. N.e. Richards,
Malvestito, Callegaro. All. Marchesi
CHIERI: Sorokaite 12, Pavlovic 9,
Hippe 4, Arimattei 6, Corvese 7,
Weiss 2; Borri (L), Borgogno, Zauri,
Grazietti, Zetova 5. N.e. Vietti All. Beltrami. ARBITRI: Zucca e Prati
NOTE - Spettatori 1200, incasso
2800. Durata set: 24’, 24’, 32’; tot. 80’.
Rebecchi: b.s. 7, v. 0, m. 8, s.l. 7, e. 12.
Chieri: b.s. 4, v. 2, m. 4, s.l. 4, e. 14.
Trofeo Gazzetta: 6 Lehtonen, 5 Leggeri, 4 Pachale, 3 Sorokaite, 2 Dall’Igna, 1 Davis
PIACENZA (m.mar) Trascinata dalla
coppia Lehtonen-Leggeri, scatenata
in attacco, Piacenza conquista un successo importante in chiave play off.
Riposava: Villa Cortese
CLASSIFICA Busto 50; Villa Cortese 39; Urbino 31; Bergamo 30; Novara 26; Piacenza, Pesaro 25; Modena
23; Parma 20; Chieri 6; Pavia 4.
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
39
ATLETICA ASSOLUTI IN SALA AD ANCONA
DAL NOSTRO INVIATO
GENNARO BOZZA
ANCONA
Non ce la fa Simona La
Mantia, generosa e sfortunata,
a conquistare un posto per i
Mondiali indoor di Istanbul, le
mancano solo 5 cm per il minimo di 14.10. Ci riescono altri
tre, invece, a prendere il pass
nell’ultima occasione utile, gli
Assoluti: Silvano Chesani nell’alto, con un notevole 2.31, il
sorprendente Lorenzo Valentini nei 400, che scende sotto i
47"00 e Silvia Weissteiner nei
3000, grazie a una solitaria cavalcata che le fa superare il limite (9’02"00) per 65/100. Qualificati per la Turchia, quindi, sono 16 azzurri.
Salti sfortunati Simona La Mantia, prima della gara, aveva detto che l’avrebbe finita zoppicando, per via dei dolori ai tendini.
Invece, la triplista siciliana è così dura e stoica da ribaltare la
previsione: in finale è una continua progressione, fino al 14.05
conclusivo, sua miglior prova
stagionale. E resta un piccolo
rammarico per quel che si vede
la mattina in qualificazione: lascia almeno 30 cm allo stacco e
fa 13.81, insomma, siamo lì
con la misura per i Mondiali. «E
tutte le rincorse sono state diverse — spiega — a seconda di
quanto i tendini riuscivano a
spingere. Ero così tesa e concentrata che ho dimenticato il dolore. Ma ora decideremo cosa fare per curarmi. Voglio presentarmi al massimo all’aperto».
Chesani altissimo
Fa 2.31: vale Londra
Il 23enne poliziotto sfiora il 2.33 del record italiano
Mondiali indoor: Valentini e Weissteiner sì, La Mantia no
clic
IL CASO CARAVELLI
SISTEMA ELETTRONICO
DELLE FALSE K.O.
Silvano Chesani,
23 anni, ieri ad
Ancona: meglio,
nella storia
italiana dell’alto,
hanno fatto solo
Benvenuti
(2.33), Toso e,
in sala Talotti
(2.32) COLOMBO
Salti giusti Silvano Chesani, 23
anni, nell’alto vola a 2.29, vince la gara e ottiene il minimo
per Istanbul. Poi supera al primo tentativo i 2.31, minimo anche per Londra, infine sfiora i
2.33 (secondo salto a un soffio
dal record), misura indoor mai
raggiunta da un italiano e primato all’aperto stabilito da Benvenuti nel luglio 1989, quando
Chesani aveva un anno. «Decisiva è stata la spinta delle Fiamme Oro, che mi hanno portato a
Modena sotto la guida di Giuliano Corradi. Prima credevo di essere solo un buon saltatore,
niente di più, ora sono convinto
di poter arrivare in alto coi grandi». Traguardi? «Il 2.33 è possibile, magari ai Mondiali. Poi devo confermare tutto all’aperto
per meritare davvero l’Olimpiade».
Sprint vincenti Una conferma e
una sorpresa chiudono la questione Mondiali. La Weisstei-
La Straneo insiste
E’ primato: 1h07’46"
La Incerti a 32"
La 35enne
piemontese
stupisce ancora.
Keniani da record.
La Rosa 1h02’15"
GIORGIO LO GIUDICE
ROMA
La Rosa ok In ambito maschile i
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Infinito Dal Soglio: 25˚ titolo
Cusma, doppietta 800-1500
Uomini. 60: 1. Tumi (Aeronautica) 6"64 (pr); 2. Collio 6"69; 3.
Basciani 6"73; 4. Manenti 6"86. Sf: R. Donati 6"84. 400: 1.
Valentini (Cariri) 46"88 (pr); 2. Juarez 47"17; 3. Haliti 48"10; 4.
Moraglio 48"34 (b. 47"85). 800: 1. Benedetti (F. Gialle)
1’50"82; 2. Mouaouia 1’51"46 (pr); 3. Oberti 1’51"49. 3000: 1.
Haidane (Fanfulla Lodigiana) 8’11"71; 2. Crespi 8’12"00; 3. Salami 8’12"11; 7. Cominotto 8’17"21 (pr). Alto: Chesani (F. Oro)
2.31 (pr); 2. Fassinotti 2.26; 3. Campioli 2.26; 4. Tamberi 2.18.
Triplo: 1. Chiari (Riccardi) 16.85 (pr); 2. Schembri 16.71; 3.
Magnini 16.08. Peso: 1. Dal Soglio (Carabinieri) 18.78; 2. Secci
18.48 (pr); 3. Di Maggio 18.24. 4x200: 1. F. Gialle (Marani, Basciani, Patano, Rosichini) 1’28"04; 2. Cariri 1’28"68; 3. Riccardi 1’28"83.
Donne. 60: 1. Alloh (F. Azzurre) 7"39 (sf 7"36); 2. Paoletta
7"40; 3. Draisci 7"49 (sf 7"48); 4. Caravelli 7"50; 5. Hooper
7"51 (pr, sf 7"47). 400. I: 1. Spacca (Forestale) 53"00; 2. Milani
53"83; 3. Bonfanti 54"25. II: 3. Zappa 55"61 (pr). 800: 1. Cusma (Esercito) 2’04"97; 2. Monachino 2’08"03 (pr); 3. E. Artuso 2’08"21. 3000: 1. Weissteiner (Forestale) 9’01"35; 2. Martinelli 9’18"91 (pr); 3. Rinicella 9’23"23; 4. Inglese 9’24"40; 5. Dal
Ri 9’24"79. Asta: 1. Giordano Bruno (Assindustria Pd) 4.30; 2.
Benecchi 4.20; 3. Bruni 4.20; 4. Galli 4.00 (pr); 5. Bruzzese
4.00. Triplo: 1. La Mantia (F. Gialle) 14.05; 2. D’Elicio 13.35; 3.
Pacchetti 13.02; 4. Moro 13.00 (pr). 4x200: 1. Forestale (Hooper, Spacca, Arcioni, Giovanetti) 1’36"40; 2. Esercito 1’38"85;
3. Camelot 1’40"65.
Campionati Usa: Claye a 17.63 nel triplo
(si.g.) E’ del 20enne Will Claye, bronzo iridato 2011 nel triplo, il
miglior risultato dei campionati Usa di Albuquerque, terminati
nella notte italiana. Grazie anche all’altura (1507 metri) è planato a 17.63 (mpm ’12) battendo l’oro di Daegu, Taylor (17.21).
Nelle eliminatorie, veloci Gatlin (6"51 nei 60), Faulk (mpm ’12
nei 60 hs con 7"40) e la Madison (7"06 nei 60). Uomini. 60. Sf:
I: De Rosier 6"55. II: Kimmons 6"53. Batt. I: Gatlin 6"51.
3000: Lagat 7’47"54. 60 hs. Sf. I: Craddock 7"54. II: Faulk
7"54. Batt. I: Osaghae 7"53. II: Faulk 7"40. Alto: Williams
2.29. Lungo: Eaton 8.06. Triplo: Claye 17.63 (17.25, 17.40,
17.44, 17.63, p p); Taylor 17.21. Donne. 60. Sf. I: Madison
7"06. II: Pierre 7"08. Batt. I: Madison 7"10. II: Brookins 7"13.
III: Pierre 7"14. 400. Batt. I: Richards 51"33. Asta: Suhr 4.67;
Saxer 4.62; Janson 4.62. Peso: Camerana 19.56; Carter
19.27.
Campionati tedeschi: Otto vola a 5.92 con l’asta
(si.g.) A Karlsruhe (Ger). Uomini. Alto: Spank 2.32. Asta:
Otto 5.92; Mohr 5.87; Holzdeppe 5.82. Lungo: Bayer 8.12.
Peso: Storl 21.40. Donne. 60: Sailer 7"15. 200: Tschirch (j)
23"21. 400: Cremer 52"45. 60 hs: Roedeler 7"96; Nytra 7"98.
Alto: Friedrich 1.91. A Spala (Pol). Uomini. Peso: Majewski
21.05. Ad Aubiere (Fra). Uomini. 60: Lemaitre 6"59. Asta:
Lavillenie 5.72.
BLAKE OK (si.g.) Nelle Gibson Relays di Kingston, assente
Usain Bolt, tre vittorie in staffetta per Yohan Blake coi Racers
Lions: batteria (39"13) e finale (38"48) della 4x100, 3’05"95
della 4x400 con parziale di 45"3. L’Mvp di Asafa Powell (assente), 3˚ in 38"76 nella 4x100 nonostante Carter e Frater.
Taccuino
LA 38ª ROMA-OSTIA MEZZA TRICOLORE
Maratonina record, la
38ª Roma-Ostia che ha assegnato anche i titoli italiani della
specialità. Sia Limo sia la Kiplagat hanno ottenuto il primato
della corsa, lui scendendo sotto
l’ora (59’32”), lei arrivando a
1h06’38” e trascinando all’impresa Valeria Straneo, quarta
in 1h07’46", ovviamente campionessa d’Italia, con un progresso personale di circa 2’. Si
tratta della miglior prestazione
italiana (prec. Nadia Ejjafini,
1h08’27") e non di record, perché per i record la Iaaf richiede
che partenza e arrivo siano distanziate meno del 50% del totale del percorso. Brava anche
la Incerti, scesa a 1h08’18”, personale di quasi 1’. Al 10˚ km
Straneo e Incerti erano transitate appaiate in 32’04", poi la piemontese ha staccato la rivale al
15˚ km. Ora diventa ancor più
difficile scegliere le tre azzurre
per la maratona di Londra, per
la quale sono in corsa anche
Console e Ejjafini.
ner è ammirevole per lo sprint
solitario e prolungato sui 3000.
Lorenzo Valentini, sui 400, continua a stupire. Vincitore un anno fa, non era ancora andato in
Nazionale maggiore. Racconta: «Ho avuto la mononucleosi
e la stagione scorsa non è stata
buona. Adesso ho ripreso bene.
E poi tre mesi fa la mia allenatrice, Chiara Milardi, ha comprato il biglietto per Istanbul. Mica
potevo lasciarla andare da sola! All’aperto proverò anche i
200». Infine, menzione d’onore
per Paolo Dal Soglio, 25˚ titolo
a 42 anni nel peso e per Elisa
Cusma che doppia 800 e 1500 e
arriva al 17˚.
ANCONA — (g.b.) Il
giallo di Marzia Caravelli,
sabato squalificata nella
finale dei 60 ostacoli pur
corsa sub judice e vinta con
il personale virtuale di 8"04
(il ricorso dell’atleta è stato
poi respinto), si chiarisce,
ma diventa imbarazzante
per la Fidal. Si scopre infatti
che, in tutte le gare degli
Assoluti, il sistema
elettronico delle false
partenze non ha funzionato.
Quindi, nel caso di quella
della pordenonese, il
giudice ha deciso «a
occhio», tanto che è poi
stato impossibile verificare
i tempi di reazione allo
sparo. Di fronte a tale grave
inconveniente e all’evidente
incertezza della relativa
situazione, ci si sarebbe
aspettato un atteggiamento
più elastico e, soprattutto,
che gli Assoluti fossero
degni di questo nome. In
tutti i sensi.
i risultati
Valeria Straneo, 35 anni, all’arrivo
keniani hanno dominato e fatto
saltare il vincitore della passata
edizione, l’etiope Beyu (ritiratosi a metà gara), imponendo un
passaggio suicida al 10˚ km da
27’34”, praticamente da record
del mondo. Poi i fratelli Limo
(Kiprop di soli 20 anni) hanno
messo in mezzo l’etiope Leche
e il più grande è andato a vincere. Titolo tricolore a Stefano La
Rosa in un buon 1h02’15". Altro primato il numero di arrivati, saliti a 11.028.
Uomini: 1. Kimeli Limo (Ken) 59’32"; 2.
Leche (Eti) 59’50"; 3. Kiprop Limo (Ken)
59’55"; 4. Kiprotich (Ken) 1h’00’02"; 5.
Korir (Ken) 1h00’38"; 6. Kipruto (Ken)
1h00’46"; 7. Ndiema (Ken) 1h01’14"; 8. Kiprono (Ken) 1h01’15"; 11. La Rosa
1h02’15" (camp. italiano); 16. Ricatti
1h04’03"; 17. Scaini 1h04’04"; 20. Palamini 1h04’19" (cam. it. Promesse). Donne:
1. Kiplagat (Ken) 1h06’38"; 2. Kiprop
(Ken) 1h07’22"; 3. Beyene (Eti) 1h07’42";
4. Straneo 1h07’46" (camp. italiana); 5.
Incerti 1h08’18"; 6. Imana (Eti) 1h07’07";
12. Epis 1h13’42"; 13. Morano 1h15’28";
16. Brogiato 1h15’44" (cam. it. Promesse).
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MARATONA DI TOKYO
Gebre 4˚ in 2h08’17"
TOKYO — «I peggiori ultimi 5 km della
mia vita». Per Haile Gebrselassie,
che inseguiva un tempo sotto le
2h05’00" per la selezione olimpica,
la maratona di Tokyo (33.000 partenti) s’è trasformata in una cocente
delusione. In testa fino al 38˚ km,
con un passaggio di 1h02’35" alla
mezza e una proiezione di 2h06’00"
al 35˚, l’etiope ha perso la borraccia
al rifornimento successivo, entrando in crisi per problemi alla schiena.
Così sulle colline finali è stato superato al 38˚ km dal vincitore, il keniano Michael Kipyego, ex siepista e al
40˚ dalla coppia Fujiwara-Kiprotich.
«Posso correre un’altra maratona
tra due settimana, non mi arrendo»,
ha detto Haile dopo il 4˚ posto in
2h08’17". Uomini: 1. M. Kipyego
(Ken) 2h07’37"; 2. Kujiwara
2h07’48"; 3. Kiprotich (Uga)
2h07’50"; 4. Gebrselassie (Eti)
2h08’17"; 5. Rothlin (Svi) 2h08’32".
Donne: 1. Habtamu (Eti) 2h25’28"; 2.
Esayias (Eti) 2h26’00"; 3. L. Kirop
(Ken) 2h26’02"; 4. Okubo 2h26’08";
5. Arkhipova (Rus) 2h26’46".
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54.29; Marchetti 50.76 (pr). Jr: Basile (a) 50.06. Martello: 2. Palmieri
67.16. Pr: Pizi 56.86. Jr: Massobrio
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Pr: Jemai 48.86. Jr: Molardi 47.04.
PAPA’ BALDINI Seconda figlia per
l’olimpionico di maratona Stefano
Baldini. La moglie Virna De Angeli, ex
azzurra dei 400, ha dato alla luce
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Alessia gli auguri della Gazzetta.
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LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
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LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
43
TUTTENOTIZIE & RISULTATI
Slittino MAI IN COPPA, DAL 1977-78
Tuffi QUALIFICAZIONE OLIMPICA
Russia, Zoeggeler 2˚
Italia senza vittorie
Azzurri, tutto esaurito
A Londra si va in otto
(si.ba.) A Paramonovo
(Rus), nell’ultima tappa di
Coppa valida anche come Europeo, Armin Zoeggeler è secondo, con 85 millesimi di ritardo dal tedesco Langenhan.
È la prima volta, dal 1994-95,
che il 38enne carabiniere —
54 successi in Coppa, oltre a
sei ori mondiali e a cinque medaglie olimpiche con due ori
— chiude la stagione senza
vittorie. Uno zero dalle molte
facce — dall’età, alla crescita
dei tedeschi, fino al ritiro di
un riferimento come Rainer
—, sul quale ha pesato soprattutto l’indisponibilità della pista di Cesana, patita peraltro
anche dal bob (l’anno scorso
4 podi con 2 vittorie, quest’anno solo 2 volte tra i primi 10).
Dal 2005-06, primo anno di
Cesana in Coppa, Zoeggeler
aveva sempre vinto almeno
quattro tappe a stagione. Ed è
soprattutto la prima stagione
senza trionfi per l’Italia nelle
specialità storiche — singolo,
doppio e donne — da quando
è stata istituita la Coppa del
Mondo, nel 1977-78. Un lunga scia di 145 vittorie in 35 anni — 87 in singolo, 58 in doppio — interrotta per la prima
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO ARCOBELLI
LONDRA
Armin Zoeggeler, 38 anni EPA
volta. Cresce il 19enne Dominik Fischnaller, ieri sesto dopo aver finito la prima discesa
quarto, ma re Armin per ora
non ha eredi e Cesana chiusa
(4 anni dopo Cortina) non
aiuta. Interessa a qualcuno?
IERI. Singolo: 1. Langenhan (Ger)
1’31"876 (1˚+1˚); 2. Zoeggeler a 0"085
(3˚+2˚); 3. Loch (Ger) a 0"166 (2˚+5˚);
6. D. Fischnaller a 0"392 (4˚+10˚); 8.
Mair a 0"579 (8˚+9˚). Coppa (9 su 9): 1.
Loch 815; 2. Langenhan 617; 4. Zoeggeler 548.
Staffetta: 1. Russia 2’31"957; 2. Germania a 0"233; 3. Italia a 0"243 (Gasparini 3˚; Zoeggeler 2˚; Oberstolz-Gruber
2˚).
L’Italia dei tuffi incrementa il suo contingente
olimpico grazie a Brenda Spaziani, Francesco Dell’Uomo e
Andrea Chiarabini dalla piattaforma, Tommaso Rinaldi e
Francesca Dallapè dal trampolino (3 metri): per la trentina è il bis dopo il terzo posto
con Tania Cagnotto, terza pure in gara ieri con 292.75 dietro la russa Philippova (327)
e l’inglese Starling. E’ un en
plein. Gli azzurri si sono superati, portando così a otto, come a Pechino, il numero delle presenze all’Olimpiade. E’
Brenda Spaziani ad esaltarsi
per prima: ginnasta fino a 16
anni, figlia d’arte (il padre
Marco gareggiava ai tempi di
Cagnotto e Dibiasi), compagna di allenamenti a Trieste
di Noemi Batki, la piattaformista di Frosinone chiude terza con 293.15 punti dietro
due coreane (quella del sud,
Kim Suji 299.85, quella del
nord Jin Ok Kim 299).
Famiglia Tommaso Rinaldi è
Boxe
POVETKIN CONSERVA (r.g.) A Stoccarda (Ger) il russo Alex Povetkin (24), oro ad
Atene 2004, mantiene di stretta misura il
mondiale massimi Wba contro il locale
Marco Huck (34-2), dal 2009 titolare Wbo
nei massimi leggeri. Match molto intenso
ed equilibrato fino al termine. Due giudici
per il campione (116-112, 116-113) e un pari
(114-114). Per la vacante cintura medi Ue
Britsch (Ger, 26) batte Santos (Spa,
17-7-1) ai punti. Il superwelter Annunziata
(15-6-4) e il mediomassimo Cocco (10-9-1)
opposti ai tedeschi Culcay (11) e Woge (7)
sono stati battuti entrambi per kot 7.
NEL MONDO (r.g.) A Saint Louis (Usa) Broner (23, 10 ko) mantiene i superpiuma
Wbo mettendo Perez (23-1-2) ko 4. Nel sottoclou, netta vittoria ai punti del welter
Alexander (23-1) su Maidana (Arg, 31-3),
entrambi già iridati. A Cardiff Cleverly (Ing,
24) battendo Karpency (Usa, 21-3-1) mantiene la cintura mediomassimi Wbo. Ad
Aberdeen (Sco) facile difesa dell’Europeo
leggeri del russo Shafikov (27-0-1) che costringe lo sfidante di casa Lee McAllister
(34-3) alla resa al 7˚. Il vincitore deve ora
affrontare Brunet Zamora sfidante ufficiale.
Football
Brenda Spaziani, 16 anni EPA
figlio del tecnico azzurro Domenico, che allena i tre fratelli Marconi e il cugino Michele
Benedetti ed era alla sua prima vera gara internazionale
assoluta che contava dopo il
suo debutto un anno fa. Anche il marinaio ha chiuso terzo in 432.95 dietro Contreras
(Ven, 421.30) e Paparounas
(Gre, 421.30). La spuntano
infine Francesco Dell’Uomo e
il piccolo Andrea Chiarabini,
rispettivamente
primo
(445,95) e terzo (419,75) dai
10 metri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PARMA VINCE Il campionato IFL 2012 comincia da dove era finito: Al Kick-off Classic, la rivincita dell'ultimo Super Bowl, i
Panthers Parma tricolori piegano ancora i
Warriors Bologna: 20-13.
Ghiaccio
MONDIALINI FIGURA Scattano oggi a Minsk (Bie) i Mondiali juniores di figura. Nelle
qualificazioni tocca subito a Maurizio Zandron, Bianca Manacorda-Niccolò Macii
(coppie) e Sofia Sforza-Francesco Fioretti (danza).
Golf
Arizona: McIlroy
finale per il n.1
Rory McIlroy, dopo aver battuto Lee Westwood 2 & 1 nella seconda semifinale dell’Accenture Match Play a Marana, in Arizona, si candida al successo finale contro
Hunter Mahan. Se dovesse vincere, il nordirlandese scavalcherebbe Luke Donald
diventando il nuovo numero 1 al mondo.
Hockey Ghiaccio
Rugby/1 SEI NAZIONI: A EDIMBURGO 23-17 PER I BLEUS
Rugby/2 CELTIC LEAGUE: I DRAGONS PASSANO A VIADANA
La folata di Hogg illude la Scozia
La Francia resiste e poi punisce
Giallo a Ongaro e meta tecnica
Aironi beffati allo scadere: 9-10
Per 55’ la Scozia sogna il
colpo sulla Francia. Partita a
mille a l’ora, piena di errori e
cambi di fronte. Nel primo tempo il Cardo trova varchi insperati a raso dei raggruppamenti
e si esaltano le gambe del 19enne Hogg. Dusautoir è maestoso nel gioco a terra e la diga
francese complessivamente resiste: i Bleus hanno meno territorio ma nei 22 metri avversari
fanno sempre punti, col piede
di Parra e la gemma della meta
di Fofana al 28’; nella ripresa
un contrattacco scozzese porta in meta Jones, ma Médard
(poi fuori per l’infortunio a un
ginocchio) replica e il drop di
Beauxis chiude. Domenica il recupero di Francia-Irlanda.
VIADANA - (ales.s.) Una
meta tecnica per i Dragons nel
finale nega agli Aironi la quarta
vittoria stagionale in Celtic.
Molti errori nei primi 40’, con
tre touche gestite malamente
dagli Aironi nei 22 avversari.
Nella ripresa Olivier porta avanti 9-3 gli Aironi, ma allo scadere
un giallo a Ongaro e un fallo su
mischia ai 5 metri porta a una
tecnica quantomeno affrettata.
La meta di Wesley Fofana, 23 EPA
Ippica
OGGI QUINTÉ A TARANTO Al Paolo VI (inizio convegno alle 14.55) scegliamo Magic
Water Lf (13), Nobel Bar (7), Nubia Bit (15),
Mauro Om (5), Mamalù (14) e Idolo Om (9).
SI CORRE ANCHE Trotto: Treviso (15.10)
e Palermo (14.40). Galoppo: Albenga (15).
Nuoto
ORSI SPRINT (al.f.) A Forlì (25 m), Marco
Orsi vince il 100 sl in 47”54 e i 50 farfalla in
23”77.
Nick Williams, 28 anni GETTY
AIRONI-DRAGONS
9-10
Scozia-Francia 17-23 (10-10). Marcatori: p.t. 7’ m. Hogg tr. Laidlaw, 25’ c.p.
Laidlaw, 28’ m. Fofana tr. Parra, 38’
c.p. Parra; s.t. 6’ c.p. Parra, 15’ m. Jo-
nes tr. Weir, 18’ m. Médard tr. Parra,
28’ drop Beauxis.
Classifica: Galles 6; Francia, Inghilterra
4; Irlanda 2; Scozia, Italia 0.
PAVANELLO Tra oggi e domani il 2ª linea azzurro Antonio Pavanello sarà
sottoposto a risonanza per valutare
l’entità della distorsione al ginocchio sinistro - con possibile interessamento
dell’esterno mediale - subita sabato in
Irlanda. «A caldo il medico parlava di 3
settimane, io spero di cavarmela prima» dice il capitano di Treviso.
Marcatori: P.t. 14’ c.p. Tovey, 40’ c.p.
Olivier; s.t. 19 e 22’ c.p. Olivier, 39’
meta tecnica Dragons tr. Robling.
Aironi: Benettin (19’ s.t. R. Pavan);
Pratichetti, Quartaroli, Pizarro, Sinoti;
Olivier, Tebaldi; Williams (23’ s.t. Biagi),
Cattina, Sole; Del Fava, Furno (39’ s.t.
Santamaria); Romano (10’ s.t.
Perugini), Santamaria (19’ s.t. Ongaro),
Aguero (10’ s.t. Al. De Marchi). All.
Phillips.
Dragons: M. Thomas (33’ s.t.
Leadbeater); Hughes (1’ s.t. Harries),
Tuilagi, Smith, Brew; Tovey (1’ s.t.
Robling), W. Evans; Brown, G.
Thomas, L. Evans; Sidoli, Groves;
Buck (31’ s.t. Way), Jones, Price (17’
s.t. Williams). All. Edwards.
Arbitro: Colgan (Irlanda).
Note: spett. 2712, p.t. 3-3. Gialli: p.t. 31’
Pratichetti, 39’ Tulagi; s.t. 38’ Ongaro.
Calci: Olivier 3/3, drop 0/2 (9 p.). Tovey
1/2 (3 p.), Robling 1/1 (2):
CLASSIFICA: Leinster 59; Ospreys 48;
Munster* 47; Glasgow 43; Ulster 41;
Cardiff* 40; Scarlets 40; Treviso 28;
Dragons* 25; Connacht 24; Edimburgo
23; Aironi* 15. (*: una in meno).
Boxe EUROPEO SUPERPIUMA
Tennis SEMIFINALI A MONTERREY
Scherma COPPA DEL MONDO
Ippica IL GP DE PARIS
Peccato De Vitis Errani eliminata Spada: Navarria Roxane dopo 4 Km
Stop per ferita
dalla Babos
2a a Budapest
batte Ready Cash
Una ferita stoppa il tentativo europeo del superpiuma
Antonio De Vitis (22-2-1), fermato dall’arbitro alla fine del
6˚ round per un taglio sopra
l’occhio destro. La lettura dei
cartellini ha premiato il campione, il belga Fegatilli (25-4), che
due giudici su tre avevano in
vantaggio di un paio di punto
(per il terzo erano pari).
Una conclusione amara, perché il match di Savigliano, per
lunghi tratti intenso e spettacolare, stava viaggiando sul filo
dell’equilibrio: Fegatilli si era
mostrato più rapido e saettante
con il sinistro e più incisivo nella pesantezza dei colpi, ma l’italiano ha avuto il cuore e la tecnica per pressarlo con continuità,
facendolo tremare nel terzo
round con un paio di destri. La
promoter Conti Cavini ha già richiesto la rivincita all’Ebu.
Termina in semifinale
l’avventura di Sara Errani a
Monterrey (Mes, 167.000e,
cemento): la numero 36 del
mondo fa i conti con la potenza della giovane ungherese Timea Babos, 18 anni, numero
107, ma seconda giocatrice juniores nel 2010. Sara non ha
approfittato delle incertezze
dell’avversaria a fine secondo
set e a inizio terzo, quando la
romagnola si è trovata sopra
di un break. Si tratta della prima finale Wta per la Babos,
che la scorsa settimana aveva
centrato la semifinale a Bogotà. Sarita può consolarsi con la
finale di doppio raggiunta insieme alla Vinci.
Semifinali, singolare: Babos (Ungi)
b. ERRANI 6-4 6-7 (3) 6-4; Cadantu
(Rom) b. Arn (Ung) 6-2 4-6 7-5; doppio: ERRANI-VINCI b. Dulko-Suarez
(Arg) 6-3 6-3
Dopo il successo di Doha
Mara Navarria si conferma sul
podio. A Budapest, nel Gp Fie
di spada, l’azzurra ha ceduto in
finale solo alla polacca Bereza
15-6. Nelle 8 anche Rossella
Fiamingo (ko nei quarti con la
Kirpu), mentre Bianca Del Carretto ha ceduto agli ottavi alla
Szasz (15-9). A Londra le sciabolatrici chiudono con un ottimo terzo posto. Marzocca, Vecchi, Bianco e Guarneri hanno
ceduto in semifinale alla Russia (45-44) e hanno poi battuto
la Cina (45-42) per il 3o posto.
Spada donne. Finale: Bereza (Pol) b.
Navarria 15-6. Semifinali: Bereza (Pol)
b. Kirpu (Est) 15-14; Navarria b. Szasz
(Ung) 15-13. Quarti: Kirpu (Est) b. Fiamingo 15-11; Navarria b. Choi (S.Cor)
15-14. Altre azzurre: 10. Del Carretto,
26. Boscarelli, 31. Moellhausen.
Sciabola donne a squadre. Finale:
Russia b. Ucraina 45-44; 3˚ posto: Italia b. Cina 45-42. Semifinali: Russia b.
Italia 45-44; Ucraina b. Cina 45-39.
EGNA-MILANO (m.l.) Nella settimana in
cui dovrebbero arrivare le decisioni del
giudice sportivo sui fatti del dopo Milano-Egna dello scorso 18 dicembre (aggressione di un gruppo di ultrà alla squadra
ospite) le due squadre si ritrovano oggi in
Gara-1 (al meglio di 2 su 3) di Coppa di Lega in Alto Adige.
A Ready Cash alla fine resta solo l’Amérique, che non è
poco. Ma in relazione alle premesse, il campione francese raccoglie meno del previsto nel meeting, subendo una netta sconfitta nel Prix de Paris (m 4150)
dopo quella inflittagli da Royal
Dream nel France che invece lo
scorso anno aveva vinto dopo
aver sbancato l’Amérique (ma
poi non corse il Paris). Stavolta
Ready Cash viene sottomesso
nettamente nel finale da Roxane Griff (Raffin) che lo aveva
pedinato, mentre davanti c’era
Oyonnax, infine quarto, battuto anche da Severino.
Capitolo italiani: Nashville Dancer 2˚, Nalda Nof 3˚ e Nolimits
di Pippo 5˚ nel Prix Mayenne
(m 2700) da Tiego d’Etang,
Martina Grif 4ª nel Prix d’Avenches (m. 2700) andato a Scarlet Turgot (Locqueneux).
Pallanuoto
CHAMPIONS Completata la 6ª e ultima
giornata degli ottavi, con l’eliminazione dei
campioni in carica del Partizan. Gir. A:
Vouliagmeni (Gre)-Olympiakos (Gre) 12-11,
Budva (Mng)-Primorje (Cro) 11-10. Class.:
Primorje 15; Budva 9; Olympiakos, Vouliagmeni 6. Gir. B: Jug (Cro)-Spandau (Ger)
16-6, Vojvodina (Ser)-Mladost (Cro) 10-11.
Class.: Jug 18; Mladost 12; Spandau 4;
Vojvodina 1. Gir. C: Vasas (Ung)-Eger
(Ung) 13-9, Szeged (Ung)-Partizan (Ser)
9-8. Class.: Szeged 13; Vasas 11; Partizan
7; Eger 3. Ai quarti Primorje, Budva, Jug,
Mladost, Szeged, Vasas, Pro Recco, Jadran Herceg Novi.
DONNE Nel posticipo della 5ª di ritorno,
Ngm Firenze-Igm Ortigia 16-10.
Pallavolo
A-2 MASCHILE (f.c.) Così la 25˚: Gherardi
Città di Castello-Cassa Rurale Cantù 3-0
(25-19, 25-21, 25-14); Globo Sora-Carige
Genova 3-1 (25-22, 24-26, 25-21, 25-23);
Sidigas Atripalda-Ngm S. Croce 2-3
(22-25, 25-23, 17-25, 25-19, 11-15); Energy Resources Loreto-CheBanca! Milano
3-2 (25-16, 25-13, 23-25, 23-25, 15-12);
Crazy Diamond Segrate-Caffè Aiello Corigliano 3-0 (25-21, 25-19, 25-17); Molfetta-Cicchetti Isernia 3-1 (17-25, 25-20,
25-18, 25-19); Club Italia Roma-Sir Safety
Perugia 0-3 (23-25, 21-25, 23-25); Edilesse Reggio Emilia-Bcc Castellana Grotte
3-0 (25-20, 25-16, 25-21). Class: Perugia
58; Castellana Grotte 53; Molfetta 52; Città di Castello 50; Segrate 47; Milano 44;
Sora* 41; Genova, Loreto 40; S.Croce 38;
Corigliano 32; Isernia 29; Club Italia 25;
Reggio Emilia* 18; Atripalda 17; Cantù 13.
A-2 DONNE (m.l.) La 21ª : Giaveno-San Vito 3-0 (25-15, 25-13, 25-21); Mercato San
Severino-Fontanellato 1-3 (25-19, 22-25,
19-25, 20-25); Crema-Pontecagnano 3-0
(25-15, 25-18, 25-12); Matera- S.ta Croce
1-3 (23-25, 25-21, 22-25, 20-25); Soverato-Busnago 3-2 (21-25, 26-24, 20-25,
26-24,15-12); Forlì-Sala C. 1-3 (27-25,
22-25, 16-25, 17-25). Sabato: Casalmaggiore-Montichiari 3-0; Loreto-Frosinone
3-1. Class. Giaveno 53; Loreto 52; Crema
51; S.ta Croce 44; Casalmaggiore 42; Busnago 36; Soverato 32; Montichiari 28; Sala C. 26; Frosinone 23; Fontanellato 22;
Mercato S. S.21; S. Vito 18; Pontecagnano
14; Forlì, Matera 9.
IL BANDO
Borsa Giavazzi
alla «Gazzetta»
Come iscriversi
Per favorire
l’avvicinamento dei giovani alla professione giornalistica e
alle dinamiche di una grande
azienda editoriale, La Gazzetta
dello Sport e RCS Mediagroup
SpA istituiscono 6 borse di studio intitolate alla memoria di
Giorgio Giavazzi, caporedattore centrale del giornale che fu
sempre impegnato nella valorizzazione delle risorse umane. Ciascuna borsa di studio si
realizzerà attraverso stages
della durata di 4 mesi che saranno attivati tramite Convenzioni con Università e Scuole di
Giornalismo; ogni percorso garantirà, con il supporto di un Tutor, la partecipazione alla vita
redazionale della Gazzetta e
prevederà un rimborso spese.
Il bando è riservato a giovani
iscritti a un corso universitario
o già in possesso di una laurea
o titolo di studio equipollente
da non più di 12 mesi. I curricula, accompagnati da una breve
lettera di motivazione, dovranno essere inviati all’indirizzo
email [email protected] entro il 5 marzo 2012, data dopo
la quale è previsto un colloquio
di selezione.
La ricerca si intende rivolta ad
entrambi i sessi ai sensi della
Legge 903/77 ed è valida per le
sedi di Milano e di Roma.
Rugby
Eccellenza, Padova
passa a Prato
(ri.te.) Nel 12˚ turno di Eccellenza, il Petrarca passa a Prato; Calvisano ne approfitta
ed è in testa. Prato-Padova 19-28; Calvisano-Mogliano 26–18; Rovigo-San Gregorio
39-5; L’Aquila-Reggio Emilia 23-9; Crociati Parma-Lazio 33-25. Classifica: Calvisano 43; Prato 42; Padova 38; Rovigo 36;
Mogliano 35; Lazio 21; L’Aquila 18; Crociati
16; Reggio E. 15; San Gregorio 11.
Sport invernali
BOB E SKELETON Ai Mondiali di Lake Placid (Usa), Italia 1 15˚ nel bob a 4 e Oioli 19˚
nello skeleton. Bob a 4 (4/4): 1. Usa 1 (Holcomb) 3’36"83 (2˚+1˚+1˚+1˚); 2. Germania
1 (Arndt) a 0"50 (1˚+2˚+2˚+4˚); 3. Germania 2 (Machata) a 0"80 (3˚+4˚+6˚+3˚); 15˚
Italia 1 (Bertazzo-Fontana-Bruno-Costa)
a 3"76 (18˚+15˚+15˚+14˚). Skeleton (4/4): 1.
M. Dukurs (Let) 3’37"09; 2. Rommel (Ger) a
2"08; 3. Sandford (N.Zel) a 2"41; 19. Oioli a
5"92 (19˚+18˚+20˚+19˚).
SNOWBOARD Omar Visintin ha vinto il
cross di Coppa Europa a Sochi (Rus), dove si svolgeranno i Giochi 2014.
COMBINATA NORDICA Akito Watabe batte il leader Lamy Chappuis a Liberec
(R.Cec) , con Lukas Runggaldier decimo.
Risultati (hs + 10 km): 1. Watabe (Gia)
26'17"2 (4); 2. Lamy Chappuis (Fra) a 18"2
(10); 3. Stecher (Aut) a 2721 (9); 10. RUNGGALDIER a 1'10"3 (18); 16. BAUER a 1'41"3"
(37); 34. MICHIELLI a 2'50"5 (29). Coppa
del Mondo (20/23): Lamy Chappuis 1253;
2. Watabe (Gia) 1070; 4. PITTIN 724.
Tennis
Dubai: il n. 1 Djokovic
col fratello Marko
Il n. 1 del mondo, Novak Djokovic, torna
alle gare a Dubai (Eau, 1.265.000e, cem)
dopo il trionfo degli Australian Open del 29
gennaio. Da campione degli ultimi 3 titoli,
ha ottenuto una wild card per il fratello
Marko (20 anni, n. 867 del mondo). In tabellone anche Federer e Murray, e, per l’Italia, Cipolla.
FELICITA’ DELPO «Questa vittoria è la più
significativa dal mio ritorno dopo l’infortunio al polso». Così Juan Martin Del Potro
(Arg) commenta la finale vinta a Marsiglia
(Fra, 412.000e, indoor) per 6-4 6-4 su Llodra (Fra).
TERRA DI SPAGNA A Buenos Aires (Arg,
365.000e, terra9, semifinali: Ferrer (Spa)
b. Nalbandian (Arg) 6-1 6-4; Almagro (Spa)
b. Wawrinka (Svi) 6-4 3-6 7-5. Finale: Ferrer b. Almagro 4-6 6-3 6-2.
MELZER-RAONIC A Memphis (Usa,
861.000e, indoor), semifinali: Melzer (Aur)
b. Stepanek (Cec) 6-4 3-6 6-3; Raonic
(Can) b. Becker (Ger) 6-4 6-4.
ABBONATA A Memphis (Usa, 167.00e,
cem), 3ª finale locale su 4 Wta, e 2˚ titolo
di Sofia Arvidsson (Sve) che batte in finale
Erakovic (Nzl) 6-3 6-4.
ITALIANI Da oggi donne ad Acapulco
(Mes, 167.000e, terra) con Pennetta, Vinci, Errani e Brianti, e Kuala Lumpur (Mal,
167.000e, cem), uomini ad Acapulco
(Mes, 858.000 e, terra) e Delray Beach
(Usa, 329.000e, cem).
Codice cliente: 222072
44
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
ALTRI MONDI
_buste paga leggere
DI GIORGIO DELL’ARTI
[email protected]
Ma perché
gli stipendi
degli italiani
sono sempre
così bassi?
1Che cosa dice nel dettaglio
questo studio?
Si tratta di una ricerca che quelli di Eurostat fanno ogni anno
e che si chiama «Labour
Market Statistics». Si studiano
le aziende che hanno almeno
dieci dipendenti e che operano
nell’industria, nelle costruzioni, nel commercio e nei servizi
per le imprese. Al lordo, i dipendenti di queste aziende in
Italia guadagnerebbero in media 23 mila euro l’anno
(23.406, per l’esattezza), una
somma che ci colloca al quintultimo posto. Siccome l’anno
di riferimento è il 2009, sta meglio di noi persino la Grecia,
non ancora vittima dei sacrifici
successivi: le buste paga greche risultano di 29.160 euro
lordi l’anno. La classifica delle
prime posizioni è questa: Lussemburgo 48.914; Paesi Bassi
44.412; Germania 41.100. I
francesi sono settimi con
33.574 euro lordi l’anno. Gli
spagnoli decimi con 26.316.
Prima di noi viene anche Cipro
(24.775) mentre guadagnano
di meno portoghesi, sloveni,
maltesi, slovacchi. Non creda
che sia in gara tutta l’Europa:
non ci sono gli inglesi e neanche bulgari, ungheresi, romeni. L’analisi, infatti, riguarda
sedici Paesi in tutto.
2
Come mai, in ogni caso, i nostri
guadagnano così poco?
Il ministro del Lavoro Elsa Fornero, da New York, ha fatto
questo commento: «In Italia
abbiamo salari bassi e un costo
del lavoro comparativamente
elevato. Bisogna scardinare
questa situazione, soprattutto
aumentando la produttività».
L’altro ministro Corrado Passera, poche ore prima che i dati
di questa inchiesta venissero
diffusi, aveva parlato in televisione di redditi bassi o troppo
tassati. Stessi discorsi da parte
di Bersani, l’altro ieri: «Bisogna abbassare un po’ il prelievo fiscale sul lavoro, sulle imprese che investono, sulle famiglie che hanno consumi così
bassi». La ricerca Eurostat è andata anche a vedere di quanto
sono aumentati gli stipendi in
quattro anni. L’avanzamento
italiano risulta tra i più ridotti:
dal 2005 il rialzo è stato del
3,3%, molto distante dal
+29,4% della Spagna, dal
+22% del Portogallo. E anche
i Paesi che partivano da livelli
già alti hanno messo a segno
rialzi rilevanti: Lussemburgo
(+16,1%), Olanda (+14,7%),
Belgio (+11%) e Francia
(+10%), Germania (+6,2%).
Eurostat sostiene che il gap tra
23.406
gli euro di stipendio
In Italia, nel 2009, lo stipendio
medio annuo è stato di
23.406 euro: è 12˚ in area euro
DIRETTORE RESPONSABILE
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VICEDIRETTORE VICARIO
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Testata di proprietà de "La Gazzetta dello
Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2012
maschi e femmine («unadjusted gender pay») è più basso
che altrove: appena il 5 per
cento, contro una media europea del 17 per cento. Stiamo
cioè parlando delle differenze
di stipendio tra uomini e donne. Le italiane impiegate in
questo tipo di impresa prenderebbero appena il 5 per cento
di meno degli italiani. È il risultato di questa ricerca che mi lascia più incredulo.
3
Quando sento questo profluvio di numeri mi viene sempre
questa domanda: ma insomma
siamo ricchi o siamo poveri?
Bisognerebbe conoscere meglio il metodo seguito per queste rilevazioni, su cui, nella documentazione non troppo ricca fornita ieri, non si danno lumi. Certo, guardando solo questa ricerca sembreremmo piuttosto malmessi. Non bisogna
però generalizzarla troppo. Altre ricerche, condotte con altri
criteri, ci dicono, sugli italiani,
cose completamente diverse.
4
Per esempio?
Ma, per esempio i dati sui dipendenti pubblici, come ci sono stati comunicati, appena po-
47 euro
i soldi al giorno
Per l’Adoc, il reddito medio
mensile, in Italia, è di 1.410
euro netti, cioè 47 al giorno
che settimane fa, dalla Ragioneria dello Stato: 34 mila 652
euro lordi l’anno di stipendio,
un dato che risulta addirittura
penalizzato dalle basse buste-paga degli insegnanti (un
terzo di tutta la categoria), ma
piuttosto alto, in assoluto. Con
un alto indice d’assenteismo,
oltretutto. Alla grossa: gli statali lavorano dieci mesi su dodici. Qual è l’indice d’assenteismo nelle aziende prese in considerazione da Eurostat? Ecco
qualcosa che vorremmo sapere e che deve stare anche in cima ai pensieri della ministra
del Lavoro, se, a commento di
quest’ultima ricerca, ha parlato immediatamente di produttività. Gli italiani, in altri termini, guadagneranno anche poco, ma producono in genere poco, cioè lavorano poco. E sono
più ricchi di quel che sembra.
PRESIDENTE
Piergaetano Marchetti
VICE PRESIDENTE
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E DIRETTORE GENERALE
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Jonella Ligresti, Giuseppe Lucchini,
Vittorio Malacalza, Paolo Merloni,
Andrea Moltrasio, Carlo Pesenti,
Virginio Rognoni, Alberto Rosati,
Giuseppe Rotelli, Enrico Salza
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Giulio Lattanzi
Crisi e disoccupazione
Due suicidi in poche ore
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CASO
MILLS:
I GIUDICI
NON SONO
CIECHI
«I giudici
non sono
ciechi e
sordi, vivono
anche loro il Per la riforma della Costituzione
momento
politico. Siria, il referendum
Berlusconi tra le violenze: 37 morti
nel processo
Mills è Assad: «Noi più forti»
stato abile:
pensavo che
sarebbe
stato
condannato,
invece i suoi
voti sono
determinanti
per il
governo.
Magari
non aveva
commesso
niente, come Alcuni sostenitori del regime di Assad, ieri a Damasco AP
sosteneva
Ieri la Siria, nel caos da mesi per la rivolta
lui, però
vista da contro Bashar el Assad, è andata alle urne per
sulla riforma costituzionale volufuori dà una iltareferendum
dal regime che in teoria dovrebbe prevedere
brutta la fine del monopartitismo ed elezioni entro 90
impressione. giorni. Per agevolare l’afflusso, la chiusura dei
Allearci con seggi è stata ritardata di tre ore. E nonostante
il Pdl nelle il voto, boicottato dall’opposizione e definito
dagli Usa, le violenze nel Paese non
prossime «ridicolo»
si sono fermate: solo ieri altri 37 morti. Assad,
elezioni? mentre votava in un seggio a Damasco,
Non credo» ha dichiarato: «Subiamo un attacco da parte
UMBERTO
BOSSI
5
Sì?
dei media: loro possono anche essere più forti
sull’etere, ma noi lo siamo sulla strada».
LEADER
DELLA LEGA
Lo dicono tutte le ricerche, cominciando da quelle del Luxembourg Wealth Study e finendo a quella del Credit Suisse realizzata da Shorrock e Davies. Gli italiani che possiedono più di centomila dollari di
valori sono 27 milioni. In Germania, con 22 milioni di abitanti in più, questo gruppo è
formato da 27,9 milioni di persone. In Gran Bretagna sono
21,9 milioni; in Francia 18,7;
in Cina 17,5. Hanno più soldi
di noi, a parte (per poco) i tedeschi, solo americani e giapponesi. Ha ragione la Fornero: il
problema non sono i soldi, ma
quanto lavoriamo.
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
A Sanremo e vicino a Firenze
Colpa del lavoro e della crisi: nel giro di poche
ore ci sono stati due suicidi. A Sanremo un
elettricista di 47 anni si è ucciso con un colpo di
pistola alla testa. I familiari hanno riferito alla polizia
che l’uomo era caduto in una profonda depressione
da qualche settimana, dopo essere stato licenziato
dalla ditta per cui lavorava da anni: sabato sera,
dopo aver cenato con la compagna, è sceso in
cantina e si è sparato con la sua Smith and Wesson
calibro 28. E ieri mattina vicino a Firenze un
imprenditore di 64 anni si è impiccato all’interno
del capannone della sua azienda: la causa sarebbero i motivi economici a cui l’uomo avrebbe fatto
riferimento in un biglietto trovato vicino al corpo.
Uno studio Ue conferma che i nostri
salari medi sono dimezzati rispetto
alla Germania e inferiori a molti altri
Paesi. Per il ministro Fornero, però,
il problema è la scarsa produttività
Ci sono nuovi dati sugli stipendi italiani, provengono da
uno studio Eurostat (l’ufficio
statistico dell’Unione europea),
dimostrano che sono tra i più
bassi d’Europa e che crescono
anche meno degli altri. Raffronti imbarazzanti, guadagniamo
la metà dei tedeschi eccetera.
d notizie
Tascabili
lafrase
DEL GIORNO
Il fatto del giorno
EDIZIONI TELETRASMESSE
Tipografia Divisione Quotidiani RCS MEDIAGROUP
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Uniti, 23 - 35100 PADOVA - Tel. 049.8700073 S
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La banda criminale romana
Il cassiere della Magliana
torna in cella: altri 6 anni
Il cassiere della Banda della Magliana torna
dietro le sbarre. Enrico Nicoletti, 75 anni, che
gestiva gli affari dell’organizzazione criminale e
tesseva rapporti con delinquenti e politici, da ieri
deve scontare 6 anni e 6 mesi nel carcere romano
di Rebibbia. I carabinieri gli hanno notificato a casa,
dove era ai domiciliari, l’ordine di carcerazione per
pene residue per le quali in passato era già stato
condannato (tra le altre, usura ed estorsione).
All’arrivo degli agenti, Nicoletti, chiamato «Il Secco»
nel film «Romanzo Criminale», ha avuto un malore:
«Sono vecchio. Non voglio morire in carcere»,
avrebbe detto. Alla fine, dopo accertamenti all’ospedale di Tor Vergata, è stato portato in cella.
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con le Stelle N. 7 e 9,19 - con Supereroi N. 43 e 11,19 con Soldatini d’Italia N. 38 e 11,19 - con Linomania N.
27 e 11,19 - con Ferrari Racing N. 25 e 14,19 - con
Montalbano N. 21 e 11,19 - con Bear Grylls N. 19 e
11,19 - con Lupin III Film Collection N. 18 e 11,19 - con
Indistruttibili N. 17 e 11,19 - con ET Predictor card e
11,19 - con i Miti del Calcio ai Raggi X N. 36 e 4,19 - con
Alberto Sordi N. 9 e 11,19 - con Mai Dire story N. 9 e
11,19 - con Messi e 14,19 - con Paperinik N. 4 e 11,19 con Star Trek N. 2 e 9,19 - Capolavori delle grandi
Civiltà N. 1 e 2,20 - con SportWeek e 1,50
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
ALTRI MONDI
ROGO CORANO: ALTRI 4 MORTI
Afghanistan, Karzai
«Ora torni la calma»
Non si placa la furia antiamericana in Afghanistan dopo il
rogo di alcune copie del Corano
in una base Usa: ieri la gente è
scesa di nuovo in strada, per
il sesto giorno di fila, e negli
scontri ci sono stati 4 morti e
decine di feriti. Intanto, il presidente afgano Karzai ha invitato
alla calma: «Non lasciamo che i
nemici sfruttino i nostri sentimenti: ora che li abbiamo mostrati, è
tempo di essere calmi e pacifici».
IL NAUFRAGIO DEL GIGLIO LA CEMORTAN A UN GIORNALE INGLESE: «LO SCHIANTO HA CAMBIATO I NOSTRI PIANI»
Domnica: «Ho baciato Schettino
E potevamo anche andare oltre»
La moldava parla
del comandante
della Concordia:
«È bello, io avevo
una cotta per lui»
ELISABETTA ESPOSITO
Aveva detto di essere attratta da quel comandante alto
e abbronzato dalla battuta facile. Ma stavolta la bella Domnica Cemortan, la 25enne moldava che la notte del naufragio
della Costa Concordia era prima a cena e poi in plancia con
Francesco Schettino, va mol-
to oltre: «Quella sera io e il comandante siamo rimasti soli
nella sua cabina e ci siamo
scambiati un bacio appassionato. Penso che saremmo finiti a
letto ma c’è stato l’incidente,
non lo saprò mai» ha rivelato al
giornale inglese Daily Mail.
Domnica era stata più volte accusata di aver distratto Schettino e queste nuove dichiarazioni non la aiutano. «Su di me è
stata scritta tanta spazzatura
— dice —, mi trattano come
una specie di femme fatale, ma
io non vado a letto con tutti». E
allora che cosa aveva di tanto
speciale Schettino? «Avevo
una cotta per lui perché è bello
e affascinante. Mi diceva che
sono bella quanto intelligente,
quale donna non desidera sentirsi dire certe cose? Sapevo di
piacergli e la cosa mi lusingava, ma quando ero un membro
dell’equipaggio mi rispettava,
da passeggera era differente».
E sull’incidente: «La gente ha
bisogno di qualcuno da biasimare. Forse c’è stato un errore
umano. Forse il capitano in
qualche modo è responsabile.
Per me si tratta di essersi trovarti al momento sbagliato nel
posto sbagliato».
Sul relitto Sulla nave intanto è
stato completato lo svuotamento dei primi tre serbatoi di poppa: sono stati prelevati e trasferiti a bordo della cisterna Magic Duba 167 metri cubi di diesel e 8 metri cubi di acqua e fanghi. I vigili del fuoco continuano a lavorare per allestire due
nuovi cantieri, nel centro della
nave e a prua, per riprendere le
esplorazioni nel relitto.
Domnica Cemortan, 25 anni AFP
Dolce & Gabbana:
la nuova donna
punta sul barocco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICALE LONDINESE
Sun on Sunday
Murdoch torna
nelle edicole
Alle sfilate di Milano, con la Bellucci superstar,
decori e ricami dorati coprono i completi neri
Finalmente in edicola.
Ieri è stato il primo giorno di
vita del «Sun on Sunday»,
domenicale erede del «News
of the World», chiuso perché
travolto dallo scandalo delle
intercettazioni illegali. Il nuovo prodotto del patron di
«News International», Rupert
Murdoch (nella foto Ansa),
è stato stampato in 3 milioni
di copie ed è diverso dal
fratello maggiore «Sun»: spazio alle famiglie e niente scandali o particolari scabrosi.
FABRIZIO SCLAVI
MILANO
Silenzio in sala, si accendono i sontuosi lampadari del
miglior barocco napoletano:
entra Monica Bellucci, che
sprizza nostrana sensualità da
tutti i pori. La musica è quella
di ‘O sole mio, cantata da Pavarotti, colonna sonora della rappresentazione della «Bella Italia» firmata da Dolce & Gabbana, che sulla passerella della
moda femminile milanese ci
presentano questa volta il lato
più bello di Napoli, quello delle donne altere, apparentemente castigate, coperte da
cappe e veli neri, quasi nascoste, ma che Stefano e Domenico riescono a far diventare desiderabili lasciando scoperte
solo un pezzo delle loro bellissime gambe. Questa collezione è una lezione di stile sul «barocco romantico», dove i decori e i ricami dorati ricoprono
quasi completamente i sobri
completi neri. Sembra di vedere le donne che si preparano
davanti a una specchiera dorata, ultimi ritocchi prima di andare alla processione del patrono. Loro stesse, le ragazze
in passerella, diventano icone
da adorare, serie, e cariche di
oro finemente lavorato a mano, gioielli, e pietre preziose.
Ci sono anche completi che lasciano intravedere di più il corpo, realizzati con tessuti da
tappezzeria con disegni di rose, per donne che tutti inviteranno sempre a ballare.
Viaggi esotici All’interno di un
hangar sui Navigli, invece,
Trussardi fa sognare viaggi in
luoghi lontani: qui si vede sfilare una donna che non ha biso-
I FLOP NEL CINEMA 2011
Monica Bellucci, 47 anni, ieri a Milano ospite da Dolce & Gabbana:
l’attrice è uno dei volti delle nuove pubblicità del marchio italiano ANSA
Sandler primo
ai «Razzie»:
11 nomination
I GUERRIGLIERI COLOMBIANI
Le Farc: «Mai più
rapimenti dei civili»
I guerriglieri colombiani
delle Farc hanno annunciato che
non rapiranno più civili. «Annunciamo che proibiremo questa
A
45
pratica nell’ambito della nostra
lotta rivoluzionaria», hanno
scritto sul loro sito. Aggiungendo anche che libereranno gli
ultimi 10 ostaggi. Il presidente
della Colombia, Juan Manuel
Santos: «È un annuncio molto
importante e necessario, ma
non può essere sufficiente».
la Foto
FEELING
SUL WEB
S
Casini
e il «tvb!!»
a Di Pietro
Romantici
cinguettii ieri tra
Pierferdinando Casini e
Antonio Di
Pietro su
Twitter. Inizia
Casini, con un
auspicio: «C’è
bisogno di
pacificare la
politica, anche
Tonino!». Il
leader dell’Idv
era connesso
ma nel suo
primo tweet
parla d’altro:
«Nemmeno
all’epoca del
governo
Berlusconi si
era verificata
una tale
invasione di
lobbysti in
Parlamento».
E Casini:
«Antonio, non
mi dire che sei
nostalgico di
Berlusconi?».
Risposta:
«Nemmeno per
sogno e
neanche della
primarepubblica. Voi?». E qui
Casini replica
con un «tvb!!».
Un «ti voglio
bene» talmente
anomalo che
una follower
chiede: «Spero
sia solo affetto
e niente sesso».
E Di Pietro: «Su
questo aspetto
sono ancora
all’antica.
La penso come
mio padre,
contadino»
Pakistan: ruspe in azione
nell’ex bunker di Bin Laden
Cancellare ogni traccia di Osama Bin
Laden. Le autorità pakistane hanno iniziato
a demolire l’edificio di Abbottabad (nella foto
Reuters) dove il grande capo di Al Qaeda
si era rifugiato fino al blitz americano
del maggio scorso che gli è costato la vita
tutta
Salute
DI MABEL BOCCHI
Lo studio su oltre 60 mila donne
La vitamina C fa bene:
riduce il rischio di ictus
Gli alimenti che contengono la vitamina C,
come le arance e i pompelmi, determinano una
riduzione del rischio di ictus del 19 per cento
rispetto a chi non li consuma. È questa la scoperta
effettuata dal team di ricercatori della Norwich
Medical School University of East Anglia, in Gran
Bretagna, al termine di uno studio condotto per 14
anni sulle abitudini alimentari di 69.622 donne e
pubblicato su «Stroke: Journal of the American
Heart Association». L’effetto benefico sulla salute
delle donne è dovuto alla presenza dei flavonoidi,
degli antinfiammatori di cui frutta, verdura, cioccolato fondente e vino rosso sono ricchi. Questi
composti possono aiutare a prevenire l’aumento
di peso, la sindrome metabolica responsabile del
diabete di tipo due e altre patologie cardiovascolari.
Mangiando arance il rischio-ictus cala del 19% GUAITOLI
Produce due ormoni anti-grasso
C’è bisogno del cuore
pure per dimagrire
Borsa in vitello e nappa di Furla,
completamente reversibile: due
usi, ma il prezzo resta uno solo
La scarpa di Alberto Guardiani:
camoscio rosso rubino con un
insolito tacco a forma di farfalla
gno di nessuno, sicura, cosmopolita, curiosa, che ha nel Dna
la voglia di conoscere. Indossa
completi giacca e pantaloni
quasi maschili, niente fronzoli
né segni di femminilità. Un
pezzo di tessuto messo come
una coperta copre i pantaloni
affusolati, le giacche gessate
color sabbia si alternano a giacconi e sahariane arricciate in
vita. Le camicie con il colletto
abbottonato, gli abiti con scol-
lature asimmetriche, gli accessori diventano i veri elementi
moda della collezione, cinture, borse, borsoni e zaini da
trekking di lusso. L’ultima suggestione della giornata arriva
da Frankie Morello: ecco la
donna «sport punk», pronta
per andare in discoteca dopo
una giornata di sport. Basta
mescolare alle felpe, chiodi,
lacci e gonne di pelle.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Adam Sandler è il più
spernacchiato. Il 45enne attore comico ha ottenuto 11 nomination ai Razzie Awards, i
bizzarri premi ai peggiori film
della stagione. Di solito le
«Pernacchie d’oro» vengono
svelate prima degli Oscar ma
stavolta la premiazione è
slittata al 1˚ aprile. Sandler,
protagonista della commedia
«Jack e Jill» (nella foto), ha
battuto il record di 5 nomination di Eddy Murphy nel 2005.
Il cuore ha un ruolo fondamentale nel
dimagrimento e nella capacità dell’organismo
di bruciare i grassi. Questa la conclusione cui è
giunta una ricerca dell’Università Politecnica delle
Marche. Tutto ciò è possibile non solo grazie al fatto
che battendo più velocemente durante l’esercizio
fisico innesca processi metabolici che portano
al dimagrimento, ma anche perché, e questa è la
novità, in assenza di movimento il muscolo cardiaco
produce due ormoni che hanno un vero e proprio
effetto anti-grasso. Il cuore è infatti in grado,
mediante peptidi natriuretici cardiaci, prodotti e
secreti sia a livello atriale sia a quello ventricolare,
di stimolare la lipolisi (un processo metabolico che
prevede la liberazione di acidi grassi) e la produzione di calore nelle cellule del tessuto adiposo.
Codice cliente: 222072
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
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ALTRI MONDI
Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
LE PAGELLE
Ariete 7+
Toro 7,5
Gemelli 6-
Cancro 7
Leone 5,5
Vergine 8
DI ANTONIO CAPITANI
Mezza giustizia è fatta
anche per voi, con
questa Luna che
v’aiuta. Il vostro fisico
non gradisce eccessi,
ma il sudombelico
non ascolta.
Potete avviare cose
nuove o riprendere
progetti vecchi. Siete,
sì, lunatici, ma spesso
è nella follia
che si nasconde
il genio. Pure suino.
Il lavoro e certi
individui inutili
all’economia del mondo
fanno girare i vostri
zebedei come hula hop.
Occorre sopportare.
E far da soli.
Nuovi equilibri e
consensi ravvivano
il lavoro; amici e fan
v’aiutano: alla grande!
È l’amor che va
di sfiga. O è fatto
solo di sudombelico.
Il morale cala, il vigore
fisico affonda, anche
nelle sue parti
più nascoste. Non
è una giornatona.
Tutelatevi dai fetenti.
E da voi stessi.
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
IL MIGLIORE
Il vostro lavoro viene
premiato e portato
ad esempio.
Lo stress si abbassa,
una trasferta paga,
i rivali annegano
nella bilirubina.
Fornicazionissima!
Bilancia 7
Scorpione 5,5
Sagittario 7-
Capricorno 7,5
Acquario 5,5
Pesci 7-
La Luna rende
sfigocupo il vostro
umore, ma solleva le
vostre quotazioni. Così,
quagliate bene. Voglie
suine serpeggiano.
E voi agite.
Rapporti e lavoro sono
tesi. Non peggiorate
le cose con la vostra
umoralità da infanti.
L’amor è una palla,
la fornicazione
non perviene.
Il lavoro è tutto una
bella sorpresa.
O quasi. Ok la salute,
lo sport, i solluccheri
sudombelicali. Ma siete
un po’ sfigolagnosi:
smettetela.
Luna ottima per
il lavoro. Potete pure
agganciare con
disinvoltura nuovi
contatti. Oscar come
miglior protagonista
al vostro sudombelico.
La Luna non agevola
il rendimento
nel lavoro. E vi piomba
gli zebedei.
Non drammatizzate,
magari dipende solo
dall’umore del lunedì.
Inizio di settimana
con brio, dovuto
a risposte che arrivano,
p.r. riuscite
e spostamenti utili.
Lavoro in ripresa,
sudombelico in discesa.
FABIO
CANNAVARO
Il difensore del Siliguri
(India) è nato a Napoli
il 13-9-1973. Ha giocato
con Napoli, Parma,
Juventus, Inter, Real
Madrid e Al-Ahli
Gazzetta.it
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RETE 4
LA 7
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STUDIO SPORT
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I SIMPSON
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1.00 THE SHIELD
1.50 THE SHIELD
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10.50 I RACCONTI
DI MELAVERDE
11.30 TG4
12.00 TELEFILM
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D'AMORE
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0.25 LA LEGGE
DEL CRIMINE
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7.00
9.45
11.00
12.30
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RAIDUE
RAITRE
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12.00 LA PROVA
DEL CUOCO
13.30 TG 1
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17.10 CHE TEMPO FA
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21.10 WALTER CHIARI FINO
ALL'ULTIMA RISATA
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1.20 CHE TEMPO FA
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11.00
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16.55
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18.45
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8.50
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10.15 CALCIO: BOLOGNA UDINESE
TENNIS
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Serie A. Highlights.
16.00 ATP DUBAI
10.30 CALCIO: GENOA ATALANTA
SuperTennis
21.00 TRENTO CASALPUSTERLENGO
Divisione Nazionale A
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Serie A.
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8
15
ANCONA
3
11
AOSTA
3
12
BARI
7
15
BOLOGNA
6
12
min max
CIELO
VENTI
CAGLIARI
8
15
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
2
11
Moderati
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4
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FIRENZE
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13
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Sei Nazioni.
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Torino
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Venezia
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0
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1
0
12
13
0
11
MILANO
2
16
ROMA
NAPOLI
7
15
1
PALERMO
9
16
Agitati
Nebbia
Il sole oggi
MILANO
ROMA
1
12
POTENZA
2
10
REGGIO CALABRIA
9
17
ROMA
7
16
TORINO
4
15
TRENTO
8
13
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
7:07
18:05
6:50
17:55
6
12
VENEZIA
1
15
IL BLOG
Tutto sulla grande
notte degli Oscar
in «Robedacinema»
World Golf Championship.
EUROSPORT
Nel blog di Marco
Nicolucci e Filiberto
Molossi potrete rivivere
la serata del Kodak
Theatre di Los Angeles
11.30 SALTO CON
GLI SCI:
MONDIALE
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15.30 TENNIS: WTA DUBAI
www.gazzetta.it
Finale.
Domani
Dopodomani
Ancora variabile per l'alternanza di nuvole e sole
durante il giorno, con alcune nebbie in Valpadana.
Generale assenza di precipitazioni eccezion fatta
per qualche pioggia sulle regioni adriatiche e
qualche fiocco di neve sulle Dolomiti.
Di nuovo tempo variabile, ma le zone di sereno
prenderanno il sopravvento sulle nuvole nel corso
della giornata. Ancora alcune nebbie mattutine in
Pianura Padana, qualche breve nevicata sulle
Dolomiti e qualche piovasco in Puglia.
9
6
8
8
11
PERUGIA
Bundesliga.
03.00 GOLF: ACCENTURE
MATCH PLAY
Ancona
Perugia
Firenze
L'AQUILA
Mossi
00.45 CALCIO:
BORUSSIA
DORTMUND HANNOVER
11
12
GENOVA
Neve
Nel forum di Alessandra
Bocci i retroscena
dell’incredibile sfida
scudetto di San Siro (nella
foto Massimiliano Allegri)
Bologna
Genova
Molto forti
Calmi
22.45 CALCIO:
MARSIGLIA - INTER
11
Coperto
Temporali
Tutto quello che c’è
da sapere sulla
squadra di Allegri
20.45 CALCIO: LIVERPOOL CARDIFF
Liga.
Tempo variabile per l'alternanza di sole e nuvole
nel corso della giornata, con qualche nebbia in
Pianura Padana. Alcune piogge sulle regioni
adriatiche, in Calabria e in Sicilia, qualche fiocco di
neve su Dolomiti e montagne calabre.
Trieste
Forti
MARI
16.15 CALCIO: BRESCIA TORINO. Serie B.
18.15 CALCIO:
ATLETICO MADRID BARCELLONA
11.30 RUGBY: IRLANDA ITALIA
Rovesci
Pioggia
12.00 CALCIO: VALENCIA SIVIGLIA. Liga.
14.00 CALCIO: ARSENAL TOTTENHAM
Oggi
Aosta
IL FORUM
Premier League.
World Golf Championship.
15.00 CALCIO:
FAN CLUB MILAN
15.30 CALCIO:
FAN CLUB ROMA
16.00 CALCIO:
FAN CLUB INTER
Serie A. Highlights.
Ieri
07.30 GOLF: ACCENTURE
MATCH PLAY
Serie A. Highlights.
09.45 CALCIO: LAZIO FIORENTINA
A CURA DI
World Golf Championship.
SKY SPORT 2
Per il 60% dei nostri
lettori i favoriti per
lo scudetto sono
i rossoneri, il 40% invece
punta sulla Juventus
Champions League.
09.30 GOLF: ACCENTURE
MATCH PLAY
Serie A. Highlights.
09.30 CALCIO: CAGLIARI LECCE
23.45
0.20
0.25
0.30
1.25
Dopo la sfida
dei veleni i lettori
votano Milan
OMNIBUS
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Serie A.
CATANIA - NOVARA
11.15
19.20
20.00
20.30
21.10
Sei Nazioni.
00.30 CALCIO:
MILAN - JUVENTUS
11.00 CALCIO: SIENA PALERMO
13.30
14.05
16.15
17.30
Sei Nazioni.
02.00 RUGBY: INGHILTERRA GALLES
Serie A. Highlights.
Serie A. Highlights.
Da Hainan, Cina
Eurosport
23.15 RUGBY: IRLANDA ITALIA
Serie A.
10.45 CALCIO: ATALANTA ROMA
09.00 CALCIO: MILAN JUVENTUS
GazzaMeteo
Nuvolo
1.00
1.30
2.15
6.20
8.40
12.25
13.00
13.40
15.30
16.15
17.10
17.45
18.30
19.20
19.50
20.20
21.10
Serie A. Highlights.
BASKET
Legenda
0.15
TG5
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FORUM
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UOMINI E DONNE
IL SONDAGGIO
L’Aquila
-1
4
Campobasso
11
0
Napoli
4
10
Bari
4
5
Potenza
-2 3
Cagliari
7
8
Catanzaro
14
4
Palermo
10
Reggio Calabria
8 13
8 12
Catania
9 12
Il sole domani
MILANO
La luna
ROMA
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
7:06
18:06
6:48
17:57
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22 feb.
29 feb.
8 mar.
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48
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Sicilia&Calabria
TRE GOL RIFILATI AL Novara E QUOTA 33 punti IN CLASSIFICA RAGGIUNTA PER UNA salvezza SEMPRE PIÙ VICINA.
IL PRESIDENTE Pulvirenti SI COCCOLA IL SUO Catania DA 50 PUNTI E BLINDA IL TECNICO Montella (NELLA FOTO) ANCHE
PER LA PROSSIMA STAGIONE. Marchese PARLA DEL SUO STRAORDINARIO GOL E Bergessio NON VEDE L’ORA DI SFIDARE L’INTER
il Film
Tris al Novara
e tanti applausi
Un’ovazione
per Marchese
IMPLACABILE
Bergessio apre le danze
È la mezz’ora del primo tempo e Gonzalo Bergessio, 27 anni, batte
Ujkani: per l’argentino è il sesto gol in questo campionato LAPRESSE
d
HANNO
DETTO
S
Bergessio
«Andiamo
avanti così,
sarà bellissimo
giocarsela
a viso aperto
contro l’Inter.
Un altro gol
su azione?
È merito dei
miei compagni»
S
Marchese
«Per un siciliano
come me
è una gioia
grandissima.
Segnare così
è pazzesco:
lo schema
è provato in
allenamento, ma
calcia Almiron»
GIOVANNI FINOCCHIARO
CATANIA
Montella? Un allenatore
di prima fascia. Il Catania? La
rivelazione del momento. Via
con le (meritate) celebrazioni
del miracolo rossazzurro. Un
miracolo su basi solide, non costruite a caso, ma con una lucidità che mezz’Italia invidia ai
dirigenti etnei.
Quota 50 Il presidente Pulviren-
STREPITOSO
Marchese fa un eurogol
La perla del giorno: il gol al volo di Giovanni Marchese, 27 anni,
è straordinario, ancor di più perché segnato da un difensore LAPRESSE
GUIZZANTE
Gomez firma il tris
A chiudere definitivamente la partita ci pensa Alejandro Gomez, 24 anni,
che dedica il gol alla moglie e al figlio che nascerà a ottobre LAPRESSE
E Pulvirenti guarda su 4
«Catania, vali 50 punti» 11
I NUMERI
Il presidente: «Ma prima c’è da chiudere il discorso salvezza
Montella? C’è un accordo per l’anno prossimo, lo rispetterà»
ti, appena festeggiati i 50 anni,
trasferisce la stessa cifra nel
mondo del calcio: «Il Catania a
quota 50 punti? Penso di sì, siamo in media. Ci mancano sei,
sette punti alla salvezza. Prima
li facciamo meglio è». Un cenno sui singoli: «Carrizo? Si vede che ha esperienza, frutto di
campionati importanti. Ha personalità». E gli abbracci con
Mascara? «Peppe a Catania ha
fatto bene, ha dato molto, ha
ricevuto moltissimo. Il pubblico che adesso lo ha fischiato,
l’ha amato come ha fatto con
pochi giocatori. Io non dimentico e rinnovo l’invito: quando finirà di giocare, se avrà voglia
di fare il dirigente, un posto nel
Catania ci sarà sempre».
Adesso l’Inter Si guarda avanti,
alla doppia trasferta con Inter
e Cesena. Ancora Pulvirenti:
«L’interpretazione è stata perfetta. Abbiamo giocato senza
fretta, gestendo gli spazi. Siamo da classifica medio alta così
come abbiamo dimostrato durante tutto il campionato. Mi
chiedete, scherzando, se quello contro l’Inter sarà uno scontro diretto? La classifica lo dice. Noi dobbiamo recuperare
una partita. Dunque, andremo
a Milano per tentare di fare ri-
sultato, facendo tesoro degli errori commessi a Torino». Un
passaggio veloce su Montella
le cui quotazioni volano sensibilmente: «Vale l’accordo per
l’anno prossimo, firmato da entrambe le parti. I fatti dicono
questo e io credo che rispetterà
gli accordi raggiunti in estate».
I tre tenori Tre gol, tutti belli.
Bergessio di prima, Marchese
al volo, Gomez dopo una fuga
propiziata dal lancio telecomandato di Lodi. Bergessio:
«Andiamo avanti così, contro
l’Inter sarà bellissimo giocarsela a viso aperto. Un altro gol su
azione? Merito dei miei compagni». Marchese: «Una gioia
grandissima, per uno come
me. Sono nato in Sicilia e gioco
con la maglia della mia squadra del cuore, sono stato insignito dei gradi di capitano ed è
già un onore. Per un difensore
segnare così è pazzesco. Lo
schema lo si provava in allenamento, ma con Almiron». Gomez gioisce due volte: «Il gol
mi ripaga dei sacrifici, ma la dedica è per mia moglie. A ottobre nascerà il nostro primo figlio, dunque, dopo il gol ho nascosto la palla sotto la maglietta».
La grande festa del Catania: i giocatori rossazzurri corrono a prendersi i meritati applausi del Massimino ANSA
I punti raccolti
dal Catania nelle
ultime cinque
gare interne: tre
vittorie, contro
Palermo, Genoa
e Novara, e due
pareggi, contro
Parma e Roma
9
Le
lunghezze
che separano
il Catania
dal terzultimo
posto, occupato
dal Lecce.
Ma in mezzo
ci sono ben
sette squadre
2
I gol in serie A
di Giovanni
Marchese:
prima
del capolavoro
al Novara,
il difensore
siciliano aveva
segnato
al Napoli il 29
ottobre
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SOLO SU
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50
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
SERIE A ROSANERO K.O. PER 4-1 A SIENA E POLEMICHE
ALESSANDRO LORENZINI
SIENA
È un fiume di rabbia lo
spogliatoio del Palermo dopo i
4 gol subiti nel k.o. di Siena.
Nel mirino l'arbitro Gava, secondo i siciliani. «Ha gravemente condizionato il risultato
— ha sottolineato il d.s. Luca
Cattani —. Sono scandalizzato
che una partita di A sia diretta
da un arbitro che non so quanto fosse adeguato a questa gara, in cui anche il Siena si giocava la salvezza. Ha fatto errori
clamorosi».
Le accuse Cominciando con
l'espulsione di Balzaretti, dopo
appena 60 secondi di gioco.
«In quell’azione di Destro, c'era
Miccoli in recupero, la sua posizione doveva determinare l'ammonizione e non il rosso per
Balzaretti: erano due contro
uno, un errore grave. Non è servito poi giocare un buon primo
tempo e nulla toglie che noi abbiamo fatto degli errori. Ma
non so quanto a quel punto valesse la pena tornare in campo
nel secondo tempo, quando ha
fatto un errore ancora più grande non dando il rigore a Bertolo. Assurdo, allucinante: è mancato il buon senso, ma anche a
termini di regolamento sono
state decisioni clamorose, abbiamo perso 3 punti che ero sicuro di conquistare». Cattani
aggiunge: «Decimati verso il
Milan? Ci arriviamo con Balzaretti squalificato e Silvestre infortunato, il morale è tornato
giù, sta a noi riportarlo a un livello consono a una partita di
quel tipo».
Visto dal campo È un fiume in
piena anche Fabrizio Miccoli.
«Non c'è bisogno di guardare le
immagini — ha quasi urlato ai
microfoni di Sky il numero 10
—, ci sono talmente tanti episodi... Abbiamo perso e ci abbiamo messo del nostro, il Siena
ha preso tre punti pesanti, ma
aspetterei a dire, come ha detto Sannino, che il Siena si è dimostrato più forte. Nell'azione
del cartellino rosso, non era un'
occasionissima da gol, tale almeno da far cacciare Balzaretti. Poi dopo 5 minuti l'arbitro
Rabbia Palermo
«Gava, che errori»
Cattani «L’arbitro non all’altezza di una gara di A»
Miccoli «Il rigore del Siena non c’era, anzi non esiste»
4
I NUMERI
9
Le sconfitte
esterne
subite dal
Palermo in
questo
campionato.
Solo il Cesena
ha fatto peggio:
10 k.o. fuori
casa
0
Le vittorie
fuori casa
dei rosanero in
questo
campionato.
Lontano dal
Barbera sono
stati conquistati
solo 4 pareggi
Fabrizio Miccoli, 32 anni, a terra con le mani in testa: è l’immagine del Palermo sconfitto a Siena ANSA
ha dato un rigore che non è che
non c'è, non esiste proprio. Io
penso che l'arbitro debba vedere anche gli atteggiamenti di
un giocatore, se uno abbassa la
testa e se ne va, senza protestare, qualcosa vuol dire. Ci vuole
più rispetto verso chi subisce
queste cose. È la prima volta
che mi succede una cosa del genere. Sul rigore, ha ammonito
tre di noi. Solo perché abbiamo
protestato, quando invece si
fanno tante riunioni e si dice
che il capitano può esprimere
civilmente il proprio parere».
Autocritica Miccoli ha anche
ammesso gli errori del Palermo, ma la bocciatura dell’arbitro è piena: «Ci abbiamo messo
La punta spiega:
«Balzarettti non
era da espulsione
e su Bertolo un
fallo da penalty»
Il d.s. aggiunge:
«La partita è stata
condizionata
dalla direzione
arbitrale»
del nostro, ma ci sono state altre cose. Nel secondo tempo il
rigore su Bertolo è clamoroso,
magari è vero che eravamo sul
3-1 e soffrivamo, ma è un rigore netto e si doveva fischiare.
Poi c'è il fallo di reazione, mi
pare di Terzi, su Aguirregaray,
col giocatore del Siena che è
stato ammonito. L'arbitro mi
ha detto che era stato solo un
calcetto. A me hanno sempre
insegnato che se c'è fallo di reazione vieni espulso, non importa se stacchi la testa a qualcuno
o gli dai un calcetto. Ripeto:
mai successa una cosa del genere, sabato abbiamo il Milan e
meno male che tra i 7 ammoniti non c'era nessun diffidato».
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Eccellenza
HANNO Ribera scatenato
DETTO
Messina di misura
Ragusa non gioca
S
Miccoli
«Ci abbiamo
messo del
nostro, ma ci
sono state altre
cose. Sabato
abbiamo il Milan
e meno male che
tra i 7 ammoniti
non c'era
nessun diffidato»
S
10
I gol subiti
nelle ultime tre
trasferte: prima
dei quattro di
Siena, due a
Cagliari e
quattro contro
l’Inter
d
Cattani
«È mancato il
buon senso, ma
anche a termini di
regolamento sono
state decisioni
clamorose,
abbiamo perso
tre punti che ero
sicuro di
conquistare»
Continua la cavalcata in vetta del Ribera che va a vincere anche a San Giovanni Gemini. Il gol di Calvaruso permette alla formazione di Brucculeri di
mantenere inalterato il vantaggio sull’Alcamo vittorioso con una rete di Papania a Monreale. Sale al terzo posto il
Kamarat che rifila un poker di reti alla
malcapitata Palermitana (Scro, Scillufo, Carioto e Corsale). Sconfitta pesante per l’Akragas a Custunaci (doppio Di Vita e Lamia per i locali, rigore di
Russo per gli agrigentini), e dimissioni
(accettate dalla società), a fine gara
del tecnico Giuseppe Raffaele. Nel girone B, non gioca il Ragusa perché la
Leonzio non paga un debito alla Lega
(mercoledì il giudice sportivo darà il 3
a 0 alla formazione di Rigoli), mentre il
Città di Messina ancora con il minimo
scarto conquista i tre punti. L’undici di
Rando ha fatto suo il derby con il Taormina grazie ad un rigore realizzato da
Buda. Clamoroso tonfo del Real Avola
che a Capo d’Orlando subisce un poker di reti: Pallone, doppietta di Dell’Orzo e Zingales.
Salvatore Pintaudi
GIRONE A
I risultati: Atletico Campofranco-Sancataldese 2-1, Audace Città di Monreale-Alcamo 0-1, Castellammare Calcio
94-Città di Terrasini 3-1, Folgore Selinunte-Parmonval 0-0, PalermitanaKamarat 0-4, Riviera Marmi Custonaci-Akragas Città dei Templi 3-1, San
Giovanni Gemini-Ribera 0-1, Valderice
-Mazara 2-1.
La classifica: Ribera punti 54; Alcamo 48; Kamarat 45; Akragas 43; Atletico Campofranco 40; Rivera Marmi Custonaci 39; Mazara 35; Monreale 34;
Valderice 33; Sancataldese 32: San
Giovanni Gemini 27; Parmonval 26; Castellammare 24; Folgore Selinunte 21;
Terrasini 13; Palermitana 3.
GIRONE B
I risultati: Aquila Caltagirone-Due Torri 1-1, Atletico Catania-Comiso 2-1, Città di Messina-Taormina 1-0, Città di
Vittoria-Trecastagni 1-0, Leonzio-Ragusa n.d., Misterbianco-Enna 4-0, Modica-Acicatena 1-1, Orlandina-Real
Avola 4-0.
La classifica: Città di Messina punti
63; Ragusa* 60; Due Torri e Città di
Vittoria 40; Real Avola 38; Acicatena
36; Orlandina 32; Misterbianco 31; Taormina 29; Trecastagni 28; Comiso
26; Modica 25; Atletico Catania 24;
Caltagirone 19; Leonzio* 7; Enna 2.
(*) Una partita in meno. Enna 6 punti di
penalizzazione, Leonzio 2 punti di penalizzazione, Aquila Caltagirone e Atletico Catania 1 punto di penalizzazione.
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LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
51
SERIE BWIN L’ATTACCANTE PROTAGONISTA ALl’ADRIATICO
Ragusa sfreccia
«Arriverò a 12 gol
voglio i playoff»
«La Reggina deve essere quella di Pescara
Bello tornare a segnare, sotto con l’Ascoli»
LORENZO VITTO
REGGIO CALABRIA
La gioia del gol racchiusa
tra due parentesi. La prima risale al 29 ottobre 2011, stadio Rigamonti: Brescia-Reggina 0-3,
Tonino Ragusa sigla il tris e il
suo sesto gol in amaranto. La
seconda è sul 24 febbraio
2012, stadio Adriatico: Pescara-Reggina 0-2, con l'attaccante siciliano a fissare il punteggio, con un gran gol dopo aver
dribblato anche il portiere.
Quattro mesi di un lungo digiuno. Ragusa è un ragazzo serio,
un professionista esemplare.
Un weekend in famiglia, con la
domenica nella vicina a Catania per tornare nel tardo pomeriggio nella sua Trappitello. «Finalmente sono ritornato al gol
— racconta a telefono —. Ci tenevo molto e sono felice di aver
segnato venerdì, così ho potuto dedicare la rete a mia sorella
Serena che compiva 26 anni».
Il ruolo Ragusa ha digerito in
malo modo la sconfitta con la
Juve Stabia e schiva ogni polemica sulla posizione, mai ricoperta prima, affidatagli in Campania da Gregucci. «Riesco ad
esprimere il meglio di me da seconda punta, ma sono pronto a
fare l'esterno difensivo se il tecnico me lo dovesse richiedere.
L'intesa con Bonazzoli? Ottima. Ci integriamo bene, perché lui è più statico e io riesco
ad attaccare gli spazi che mi
crea».
4
7
le reti
realizzate
dall'attaccante
messinese. Con
il gol al Pescara
ha eguagliato il
bottino della
passata
stagione
quando militava
nella
Salernitana in
Prima Divisione.
Non segnava
dalla gara
d'andata a
Brescia (0-3)
22
le presenze
di Ragusa in
questo suo
primo
campionato in
serie B. Ha
esordito il 10
settembre
scorso nella
prima vittoria
esterna degli
amaranto per
3-1 contro il
Gubbio
Antonio Ragusa, 21 anni, è alla sua prima stagione in serie B LIVERANI
Il bottino Eguagliato il record di
marcature della scorsa stagione quando in 36 partite ne segnò 7 con la Salernitana. «Sono soddisfatto del mio bilancio
— continua il 21enne attaccante di proprietà del Genoa — e
punto a raggiungere quota 12,
che sarebbe un ottimo bottino
nel mio primo campionato di
B. Certo è che l'obiettivo più importante da raggiungere rimane il sesto posto, a patto di
esprimerci sempre come a Pescara. Sappiamo che ci sono
tante squadre che ambiscono
ai playoff e noi dobbiamo cercare di rimanere sempre attaccati
al gruppone fino alla volata finale, che scatterà secondo me
nelle ultime 8 giornate».
Ascoli e Juve Sabato l'arriva
l'Ascoli. «Adesso viene il difficile — conclude Ragusa — e non
possiamo pensare che tutto sia
facile solo perché abbiamo battuto una grande squadra. I
prossimi avversari saranno galvanizzati dal pareggio in trasferta con il Sassuolo e cercheranno di portare via punti salvezza pure dal Granillo. Come
batterli? Dobbiamo alzare i ritmi subito e copiare l'atteggiamento del Milan, che ha messo
in crisi la Juve sin dalle prime
battute. E da simpatizzante juventino voglio aggiungere che
il pareggio è stato giusto, con
un episodio sfavorevole a testa".
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IL BILANCIO DEL TECNICO DOPO IL PRIMO MESE
I NUMERI
42
i punti
conquistati dalla
Reggina dopo
28 giornate,
identici a quelli
della passata
stagione, solo
che 1 anno fa si
era al 5˚ posto
in solitudine e
adesso al 7˚ in
condominio con
il Brescia
Massimo
Drago, 40 anni,
è l’allenatore
del Crotone
dal 23 gennaio.
Nelle cinque
gare in cui
si è seduto
in panchina,
quattro pareggi
e una sconfitta
SCOLPINI
L’ottimismo di Drago
«Crotone, mi piaci»
LUIGI SAPORITO
CROTONE
Le cinque giornate di Drago, le prime da allenatore titolare e forse anche le ultime (a
giorni scadrà la deroga e in panchina ci andrà con Galluzzo che
ha il patentino di prima), ma la
leadership nelle scelte, chiesta
dalla società dopo la cacciata di
Menichini, è indiscussa. Molte
le cose positive nella gestione
di Drago, ma anche qualche negatività: la prima, che salta subito all’occhio, è riferita al numero delle vittorie: zero. Una
striscia che Drago ha allungato
dalla gestione Menichini (quattro k.o. di fila che gli costarono
il posto) ma con una differenza
sostanziale ed è quella che al
Crotone è mancata la fortuna
che l’ha fatto capitolare in casa
col Pescara ed essere acciuffato
a Castellammare di Stabia.
Analisi «Sono contentissimo delle prestazioni della squadra, un
po’ meno per i punti conquistati — afferma sereno Drago —.
Ma abbiamo cambiato modo di
giocare, dando maggiore intensità e aggressività alla nostra
manovra e la cosa mi soddisfa
ampiamente. Purtroppo non arriva questa benedetta vittoria».
Drago, però, è sereno e dai suoi
si aspetta ancora tanto. «Vedo
d
HA
DETTO
S
Sul momento
«Sono molto
contento
delle prestazioni
della squadra,
un pò meno
dei punti
conquistati.
Ma ora siamo
più aggressivi
e questo
mi soddisfa»
S
Sul metodo
«Ai giocatori
propongo
le convinzioni
che mi porto
dietro
da sempre.
La sosta servirà
per far capire
ai ragazzi cosa
voglio: i frutti
arriveranno»
in loro una voglia e un attaccamento che mi fa ben sperare e
da questo punto di vista sono
felice di come la squadra sta rispondendo. Ma è altrettanto
normale che dobbiamo migliorare ancora in tante cose visto
che in alcune gare non siamo
stati impeccabili».
Scelte Drago, come spesso suc-
cede, ha azzerato tutto e ha
messo mano alla meritocrazia
per cui riecco in campo gente
che con Menichini le partite le
vedeva dalla tribuna. «Uno dei
motivi per cui la società ha deciso di scegliermi, a differenza di
uno nuovo dell’ambiente, è che
io conosco bene i ragazzi al punto che adesso si rivedono i vari
Maiello, Loviso e qualcun altro
rimasto fuori. Ma è altrettanto
vero che i ragazzi non conoscono me perché io per quattro anni ho fatto il collaboratore tecnico, ho sempre avallato le idee
degli allenatori, non ultimo Menichini, ma adesso propongo le
mie idee, le mie convinzioni
che mi porto dietro da sempre,
fin da quando giocavo e da
quando ho cominciato ad allenare. Ora sfruttiamo questa sosta per stare di più con i ragazzi
affinché loro capiscano effettivamente cosa voglio e credo
che i frutti non tarderanno ad
arrivare».
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52
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
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LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
53
PRIMA DIVISIONE STASERA LA CAPOLISTA ALLO ZINI IN DIRETTA TV
4
FRANCO CAMMARASANA
TRAPANI
I NUMERI
C'è grande attesa a Trapani per la gara dei granata a Cremona. Stasera tifosi davanti ai
televisori per assistere alla diretta tv (RaiSport 1, ore
20,45) del posticipo ma un bel
gruppo ha deciso di seguire la
squadra di Boscaglia nella trasferta lombarda partendo stamattina col volo Trapani-Bergamo. Sarà un vero esame per
la capolista contro la Cremonese. «Stiamo vivendo questo momento come se non fossimo al
primo posto — dice il tornante
Dario Barraco, 26 anni —. Non
abbiamo l'assillo di dover vincere a tutti i costi: penso che
proprio la spensieratezza possa essere l'asso nella manica
della squadra. Contro la Cremonese che è imbottita di giocatori di A e B, penseremo a
giocare con la stessa concentrazione e cattiveria agonistica di
sempre».
9
I gol realizzati
dal
centrocampista
offensivo Dario
Barraco nelle 21
gare (per un
totale di 1878’
giocati)
disputate in
questa stagione
con i granata in
Prima Divisione
8
Le vittorie
consecutive
ottenute dal
Trapani, di cui
quattro in
trasferta e tre
al Provinciale.
Fuori casa i
granata hanno
realizzato 25 gol
subendone 15
Due gare da svolta Cremonese e
Dario Barraco, 26 anni, esterno del Trapani PAPPALARDO
Siracusa nel giro di appena cinque giorni, per il Trapani una
settimana che potrebbe dare
una svolta decisiva al proprio
campionato. «Certo, se facciamo risultato in queste due partite, potremmo dare sul piano
mentale una mazzata alle di-
«Siamo leader
ma giochiamo
senza pensarci»
Barraco «La forza del Trapani è non avere
assilli in campo. A Cremona decisi e carichi»
rette avversarie. Non sono però partite decisive — chiude
Barraco — perché dopo ne
avremo altre altrettanto difficili». Il tecnico Roberto Boscaglia si sottrae dal commentare
i risultati di questo fine settimana in cui solo lo Spezia è riuscito ad accorciare le distanze dai
granata. «In questo momento
ho ben altro a cui pensare. Siamo alla vigilia di una partita
difficile ed è alla Cremonese
che è rivolta tutta la nostra attenzione».
Assenze In effetti la partita pre-
senta un elevato indice di diffi-
Avversari Più che le assenze è
Boscaglia: «Out
Lo Bue e Pagliarulo
in difesa, ma io
ho degli uomini
altrettanto validi»
coltà per il Trapani che si presenta stasera allo Zini senza i
difensori Pagliarulo e Lo Bue.
«Sono elementi importanti ma
daremo spazio a gente altrettanto valida che ogni domenica ci dispiace dover mandare
in panchina o in tribuna».
la pericolosità degli avversari
a preoccupare il tecnico. All'andata la squadra grigiorossa impose ai granata un pari (0-0)
con una prova di temperamento. «E a gennaio — osserva Boscaglia — ha ulteriormente aumentato il suo potenziale, soprattutto nel settore avanzato.
Sarà comunque una partita diversa rispetto all'andata. Stavolta giocano in casa e cercheranno di vincere per avvicinarsi alle prime. Anche noi abbiamo fame di vittorie, penso che
verrà fuori una bella gara».
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SERIE D LA CAPOLISTA PERDE IN CASA IL DERBY
Hinterreggio
un brutto ko
Tris Cosenza
Hinterreggio-Cosenza 1-3
MARCATORI Ungaro (H) al 5', Provenzano (C) 19' e 40' p.t.; Mosciaro al 48'
s.t.
HINTERREGGIO Cutrupi; Sciarrone,
Marguglio, Vicari (dal 12' s.t. Impallari),
Ungaro, Franceschini, Eseola (1' s.t.
Trentinella), Lavrendi (25' s.t. Crucitti),
Palumbo, Ancione, Iennaco. All. Di Maria.
COSENZA Franza; Fiore, Rapisarda,
Castellano, Ciano, Parisi, Arcidiacono,
Provenzano (39' s.t. Salvino), Longobardi (43' s.t. Romano), Mosciaro, Marano
(35' s.t. Caputo). All. Napoli.
ARBITRO Vesprini di Macerata.
NOTE Espulso al 31' s.t. l'allenatore Di
Maria (H) per proteste.
VALLE GRECANICA
MARSALA
1
0
MARCATORE Citro al 22’ p.t.
LORENZO VITTO
REGGIO CALABRIA
Un brutto Hinterreggio,
soccombe nel derby col Cosenza che si vendica del k.o. dell'andata. I reggini sono stati sterili
e confusionari non vincendo
un duello a centrocampo, così a
pagarne le conseguenze sono
state le punte che si sono succedute in campo. Eppure a sbloccare il risultato è stata la capolista con un colpo di testa di Ungaro, su punizione di Ancione.
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VALLE GRECANICA Nucera; Maltese,
Sansone, Elefante (24’ p.t. Cucinotti),
Manganaro; Laurendi; Citro (30’ s.t. Ike),
Fabio, Orlando (28’ s.t. Dall’Oglio), Putortì; Pirro. All. Morabito.
MARSALA Di Masi; Trezza (14’ s.t. Palmiteri), Giacalone, Matinella, Pergolizzi (30’
s.t. Genovese); Daidone, Porto, Genesio,
Fina, Sorrentino (17’ s.t. Marino); Farina.
All. Sciacca.
ARBITRO Rapuano di Rimini.
NOTE Espulso al 35’ s.t. Matinella (M) per doppia
ammonizione.
MELITO PORTO SALVO (Rc) (l.v.) La cura Morabito funziona: la Valle Grecanica liquida anche la
pratica Marsala e porta a tre le vittorie consecutive da quando sulla panchina siede l’ex difensore della Reggina. Decide Citro, su assist di Pirro.
Colpo Noto
L’Adrano
si ferma
NOTE Spettatori 600 circa. Espulsi lal
34’ p.t. l’allenatore del Noto Di Nola per
proteste, Aguglia (N) al 44’ s.t. per doppia ammonizione, Villa (in panchina dopo essere stato sostituito) al 46’ s.t. per
proteste.
MASSIMO LEOTTA
NOTO (Siracusa)
Noto-Adrano 2-1
MARCATORI Fontanella (N) al 32' p.t.;
Villa (N) al 4’, Di Mauro (A) 36’ s.t.
NOTO Piazza; Morale, Gambi, Ymeri,
Aguglia, Itri, Scarpitta (dal 29 s.t. Piccirillo), Misuraca (dal 19’ s.t. Prestigiacomo), Villa (dal 27’ s.t. Frittitta), Fontanella, Abdjia. All. Di Nola
ADRANO Linguaglossa; Montella (dal
22' s.t Arena), Fichera, Strano (dal 22’
s.t. Pagano), Orefice, Scalia, Caputa, Di
Mauro, Torcivia, Catania (dal 19' s.t. Calabrese), Pasca. All. Strano
ARBITRO Bertani di Pisa
La marcia dell’Adrano
(imbattuto nel ritorno) ha subito uno stop inaspettato a Noto
(torna a vincere in casa dopo 3
mesi). A decidere i gol di Fontanella e Villa con Di Mauro che
solo nel finale ha riaperto la partita. Gara nervosa e colpi proibiti dentro e fuori il campo. Dopo
il fischio finale parapaiglia tra i
giocatori delle due squadre.
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ACIREALE
LICATA
ACIREALE Romano, Maggio, Trovato,
Mautone, Lombardo, Silvestri (26’ s.t.
D’Adamo), Savanarola, Arnone (35’ s.t.
Aiello), Iannelli, Panepinto, Tomarchio.
All. Gardano.
LICATA Valenti, Scopelliti, Aletto (31’ s.t.
Ortugno), La Marca (38’ s.t. Rosella),
Ignazzitto, Cocuzza, Lo Monaco (33’ s.t.
Gricchio), Grillo, Manfrè, Tiscione, Vella.
All. Balsamo.
ARBITRO Oggioni di Monza.
ACIREALE (Ct) (g.c.) L’Acireale ha cercato con
determinazione la vittoria, ma i limiti offensivi
non hanno permesso alla squadra granata di andare oltre il pareggio a reti bianche. Il Licata è
riuscito a controllare la partita, ma è venuto meno nelle accelerazioni offensive. Unica emozione del primo tempo una girata di Iannelli finita
sull’esterno della rete. Nella ripresa tanto Acireale, ma nessun gol.
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54
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
SECONDA DIVISIONE
Col Neapolis ALLA VIGOR BASTA L’1-0
Costantino ride
«Lamezia ok»
Massimo Costantino, 38 anni, seconda stagione a Lamezia SCOLPINI
FRANCESCO CARUSO
LAMEZIA TERME (Catanzaro)
Un colpo di testa di Romero su cross di Lattanzio ha
permesso alla Vigor Lamezia
di centrare la settima vittoria
consecutiva (la nona nelle ultima dieci partite) e di conservare il secondo posto a -5 dal
Perugia. Una vittoria assolutamente legittima, ottenuta
al termine di una gara che ha
visto i biancoverdi creare tante situazioni pericolose soprattutto nella prima parte,
tutte sciupate, e mantenere il
pallino del gioco pure nella ripresa anche se i campani —
che hanno perso per doppio
giallo Esposito dopo un quarto d’ora — non si sono disuniti e hanno tentato la rimonta.
Festa grande «E’ stata una vit-
toria molto importante — ha
commentato l’allenatore
biancoverde Massimo Costantino —. Magari anche un po’
sofferta, ma assai voluta dal
gruppo che ha dato ulteriore
dimostrazione di compattezza ed umiltà. Il Neapolis non
era un avversario agevole: ha
giocato molto bene dietro la
linea della palla. Ora siamo
sempre secondi e non possiamo non tener conto della classifica che cominciamo a guardare con più insistenza, ma
non dobbiamo perdere umiltà e concentrazione. Il fatto
che spesso va in gol chi entra
a gara in corso, è il segno del
valore di questo magnifico
gruppo. Sapevamo che potevano esserci difficoltà legate
anche al fatto che si disputano turni infrasettimanali che
incidono sulla brillantezza.
In campo, però, la squadra ha
dimostrato di saper dribblare
queste insidie». Gli fa eco il
match winner Romero, scuola Genoa: «Soddisfatto di questa vittoria, dei tre punti e della mia rete. Il mio gol è stato
anche un po’ fortunoso: il loro portiere era leggermente
avanzato e l’ho colpita nel modo giusto per farci sorridere
ancora».
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1-1 con il Campobasso
Pari del Milazzo
Furia Catalano
«Ma l’arbitro...»
ANDREA ITALIANO
MILAZZO (Messina)
Visi scuri, musi lunghi e
con il morale a pezzi. Dopo
l’1-1 con il Campobasso, i giocatori del Milazzo sono rientrati
così negli spogliatoi, per un risultato bugiardo, per le tante
occasioni fallite sotto porta e
per gli errori arbitrali che hanno pesato sul risultato. «Per
aver detto in panchina che l’arbitro era andato in confusione,
sono stato espulso su segnalazione dell’assistente», spiega il
d.s. Ferrigno. E l’allenatore Catalano aggiunge: «L’arbitro ci
ha messo del suo nel determinare l’esito della partita». E in
effetti il Milazzo ha giocato
quasi ad una porta, ma raccogliendo soltanto un rigore (trasformato da Chiaria) per fallo
di Scudieri su Scalzone al 30’.
Al 21’ il Milazzo ha subìto a sua
volta un rigore, fischiato quando il gioco ancora doveva riprendere con un calcio di punizione per il Campobasso. Veementi ma inutili le proteste,
con il direttore di gara che ha
«compensato» con la concessione di un altro rigore al Milazzo
al 24’, prima di tornare sui suoi
passi su segnalazione dell’assistente nel momento in cui Chiaria si apprestava a batterlo.
Rabbia Resta ovviamente il
rammarico per non avere chiuso la partita contro un avversario che si è limitato solo a fare
le barricate e per un’incerta direzione di gara. «Sono stati errori madornali — dice Catalano — che ci hanno privato di
una vittoria che avremmo ampiamente meritata». Catalano
considera anche il giusto peso
che hanno avuto le occasioni
sprecate da Scalzone sotto porta: «Se avessimo messo la palla
dentro chiudendo la partita,
avremmo dato forse meno peso agli errori arbitrali».
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A Celano IL CATANZARO VINCE 3-0
Felicità Cozza
«Che vittoria»
Francesco Cozza, 38 anni, primo anno alla guida del Catanzaro SCOLPINI
GABRIELLA AVEANI
CELANO (L’Aquila)
Il Catanzaro non si ferma più: a Celano la settima vittoria consecutiva per la squadra di Cozza, che rischia la beffa ma con un finale super riesce a portare via l’intera posta, anche se i successi di Perugia e Vigor Lamezia non cambiano la situazione in classifica. La prima occasione al 10’
con Esposito che ci prova da
fuori area, ma il suo tiro è facile preda di Agostini. Al 17’ è
ancora Esposito a mettere i brividi al Celano, ancora Agostini bravo a deviare in angolo.
Gli ospiti rischiano in un paio
di occasioni, prima con Sciamanna e poi con Luzi, ma vanno vicinissimi al gol al 34’ con
Papasidero, il cui tiro sfiora il
palo. Il Catanzaro chiude il primo tempo in attacco e al 46’ il
tiro di Esposito si stampa sulla
traversa.
Guizzi finali Sciamanna, ad ini-
zio ripresa, pareggia il conto
dei pali, ma al 35’ arriva il gol
partita segnato da Carboni,
con la difesa del Celano colpevole nell’occasione. Quattro
minuti dopo la fortuna aiuta
gli uomini di Cozza che raddoppiano grazie a un’autorete
di Rapino che beffa il proprio
portiere su cross dalla destra
di D’Anna. Al 47’ arriva anche
il tris, con Bugatti che ribadisce in rete un tiro di D’Anna
non trattenuto da Agostini. Il
presidente Cosentino si gode
l’ennesima vittoria: «Sono felicissimo — dice — Abbiamo
sofferto in qualche occasione,
ma siamo venuti fuori: ci chiamano macchina da guerra e
abbiamo dimostrato di esserlo». Soddisfatto anche Cozza:
«Abbiamo conquistato una
bella vittoria e anche meritata
contro una squadra che si è
ben difesa. Ora pensiamo a
mercoledì: contro il Chieti sarà difficile, ma abbiamo possibilità di vincere e conquistare
altri tre punti per noi importantissimi».
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L’Arzanese passa per 2-1
Ferrante striglia
la sua Vibonese
«Così non va»
MIMMO FAMULARO
VIBO VALENTIA
Trenta minuti nel ventre
dello stadio Luigi Razza. Da
una parte Elio Ferrante e Franco Viola, dall’altra i giocatori.
Vibonese-Arzanese è appena finita. I rossoblu hanno incassato una nuova sconfitta, la seconda consecutiva. Negli spogliatoi va in scena un altro confronto. In sala stampa Ferrante si presenta quasi un’ora dopo il triplice fischio finale. «Io e
Viola — afferma — ci prendiamo le responsabilità di questa
sconfitta. Siamo delusi, non ci
aspettavamo un risultato del
genere. La squadra non ha reagito alle nostre sollecitazioni.
Eppure in settimana abbiamo
lavorato duramente. Adesso
dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare anche di più perché evidentemente quello che
facciamo non basta».
Niente riposo Oggi la squadra si
ritroverà al Razza per una normale sessione di allenamento:
una sorta di punizione per la
prestazione che ha permesso
ai campani dell’Arzanese di
vincere 2-1 un match che la Vibonese doveva e poteva vincere. La cronaca segnala la fiammata iniziale dei rossoblu con
miracolo di Fiory su Doukara
al 2’. Poi, all’improvviso, il vantaggio ospite firmato da Mascolo al primo vero affondo. Il pari di Figliomeni (al secondo
centro in campionato) arriva
al 45’, un attimo prima del rientro negli spogliatoi. È solo un’illusione perché dagli spogliatoi
la Vibonese non rientra più in
campo. L’Arzanese domina i
primi 20 minuti della ripresa e
trova il nuovo vantaggio con
Castellano sull’ennesima disattenzione della difesa rossoblu.
L’ennesima di questa stagione,
come le sconfitte casalinghe
che ormai non si contano più.
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LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
55
TUTTENOTIZIE & RISULTATI
Divisione Nazionale A
Beffa finale
Capo d’Orlando
cade a Recanati
RECANATI
CAPO D’ORLANDO
81
72
(21-18, 42-41; 61-61)
RECANATI Centanni 10, Chiarel-
lo 21, Pierini 8, Fossati 10, Gilardi 13, Traini 8, Ceron 11, Ercoli, Magrini, Pierangeli. All.
Coen.
CAPO D’ORLANDO Cardinali 8,
Benevelli 23, Zampolli 13, Damiani 12, Bisconti 13, Caula 3,
Pellegrino, Bontempo n.e., Caronna n.e., Sgro’ n.e.. All. Perdichizzi.
ARBITRI Sivieri e Tomasoni.
NOTE T.l.: Rec 18/25, Cap
6/12. T2: Rec. 18/32, Cap
27/42. T3: Rec 9/24, Cap
4/10. Rimb.: Rec 21, Cap 34.
RECANATI (Macerata)
(i.t.) L’Upea Capo D’Orlando cade a Recanati, con i
marchigiani che si impongono
al termine di un match combattuto e risolto solo nell’ultima
frazione. Gara equilibrata sin
dalle prime battute, con gli ospiti al 7’ fanno segnare il primo
vantaggio con Zampolli
(13-16). Recanati reagisce e
chiude il primo quarto a +3
(21-18). Capo d’Orlando risponde con un super Benevelli
e al 14’ rialza la testa tornando
al comando (28-30). Si gioca
sul filo dell’equilibrio, ma è Recanati a fare il break grazie a
una doppia tripla firmata dal
duo Centanni-Gilardi (37-32 al
17’). I siciliani non mollano la
presa e all’intervallo lungo sono sotto 40-39. Nel terzo parziale, Capo d’Orlando tiene ben
saldo il pallino del gioco (+9 al
26’ sul 47-56), ma bastano tre
minuti a Recanati per tornare
in parità (58-58). Nell’ultimo
quarto la squadra di Perdichizzi sembra in grado di vincere,
ma un break di otto punti porta
il risultato sul 69-64 (36’), prima dell’allungo finale di Recanati e dell’amarezza orlandina.
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BASKET IN LEGA DUE SIGMA K.O. IL PRESIDENTE BONINA LE ACCETTERÀ
Il Barcellona fa crac
Dimissioni Pancotto
Per Barcellona, quella
contro la Tezenis Verona doveva essere la gara del riscatto.
Invece si è rivelata una disfatta: 96-98 dopo un tempo supplementare e la rabbia dei tifosi che delusi hanno accompagnato la squadra negli spogliatoi a suon di fischi.
La partita La Sigma era partita
Pancotto lascia Conseguenza
immediata del k.o., le dimissioni di coach Cesare Pancotto. Il presidente Bonina (unico a presentarsi in sala stampa) ha detto: «Mi prendo
24-48 ore di tempo per decidere se accettarle e avviare anche provvedimenti, probabilmente molto drastici nei con-
Cesare Pancotto, 57 anni CIAMILLO
Divisione Nazionale B
Dopo 25’ equilibrati, la squadra
di Ciani ha preso il largo
mettendo al sicuro il successo:
top scorer Mossi con 28 punti.
Bene Agrigento
Viola rimontata
BISCEGLIE
AGRIGENTO
60
77
(19-16, 35-30, 45-50)
BISCEGLIE Ambruoso 15,
Carrichiello 19, Sergio 1, Desiato
15, Storchi 4; De Falco 6,
Nardin, Chiriatti. Abassi n.e.,
Moschettini n.e. All. Ciracì.
AGRIGENTO Anello 4, Paparella
14, Mossi 28,
Di Viccaro 18, Giovanatto 4; Di
Simone 1, Pennisi, Brown 2,
Birindelli 6. Di Lascio n.e. All.
Ciani.
ARBITRI: Tammaro e Pagano.
BISCEGLIE (Bt) (p.d.b.)
Agrigento vince al Pala Dolmen
e si conferma leader del girone.
fronti della squadra, in silenzio stampa a tempo indeterminato». Ma in realtà Bonina ha
già deciso di accettarle e aggiunge: «Non mi aspettavo di
trovarmi in questa situazione.
Sono deluso e amareggiato
per quanto sta avvenendo. Mi
FRANCAVILLA
VIOLA REGGIO C.
70
65
(13-20, 27-42; 46-53)
FRANCAVILLA Stella 35, Sarli
3,Trionfo 5, Menzione 1, Labate
5, Ferrienti 7, Raffaelli 12,
Polonara 2, Musci, Calia n.e..
All. Olive.
VIOLA REGGIO CALABRIA
Gambolati 8, Paparella 5, Potì 8,
Caprari 9, Laganà , Marengo 1 ,
Grasso 4, Ingrosso 6, Agosta 13,
Zampogna 11. All. Bolignano.
ARBITRI Bonfante e Balducci
FRANCAVILLA FONTANA (Br)
(f.d.s.) La Viola Reggio Calabria
spreca un vantaggio di 15 punti
a metà gara e nel finale viene
beffata da Francavilla.
Pallanuoto
FEMI-CZ VEA ROVIGO 39
NGM MOBILE FIRENZE 16
SAN GREGORIO CATANIA 5
ORTIGIA SIRACUSA 10
MARCATORI p.t. 9’ c.p. Basson, 28’ m.
Pedrazzi; s.t. 6’ m. Pace tr. Bustos, 9’ m.
Bacchetti, 16’ m. Bustos, 21’ m. Mahoney
tr. Basson, 27’ m. Basson tr. Basson, 44’
m. Todeschini.
scuso con la città e i tifosi, spero che in settimana si possa avviare un nuovo corso per salvare il campionato e centrare la
promozione».
MICHELE IMBESI
BARCELLONA P.d.G. (Messina)
Rugby
bene, trovando spazi in avanti
e chiudendo il primo parziale
sul 20-15; nel 2˚ quarto la supremazia di Barcellona ha iniziato a vacillare sotto i canestri della Tezenis dell’ex Martellossi e solo prima dell’intervallo i padroni di casa sono riusciti a tornare avanti (38-37).
Grande equilibrio nella seconda metà di gara: si è giocato
punto a punto (complici i tanti errori della Sigma), inevitabile il supplementare. Dove
prima Hicks, poi Martin escono per 5 falli: Porta, in lunetta, chiude la partita.
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A-1 FEMMINILE
Il derby batticuore
premia Alcamo
BASKET ALCAMO
59
ERG PRIOLO
57
(18-13, 32-28; 45- 45)
BASKET ALCAMO Caliendo 10,
Mandache 6, Rossi, Michael 12,
Gaglio n.e., Montagnino 11, Gulak
Lipka 5, Gidden 11, Fassina 4,
Gattini n.e. All. Barbara.
ERG PRIOLO Buccianti 4,
Milazzo n.e. Favento, Maslowski
2, Cirov 16, Bestagno 4, Seino 7,
Ciappina 9, Fabbri 4, Gaither 11.
All. Coppa.
ARBITRI Noce e D’Amato.
NOTE T.l.: Alcamo 11/19, Priolo
23/26. Rimbalzi: Alc. 37 (Gidden
11), Priolo 39 (Seino e Fabbri 8).
Assist: Alc. 4, Priolo 1. Usc. 5
falli: Gaither e Bestagno.
FEMI-CZ VEA ROVIGO Basson; L. Lubian, Pace (7’ s.t. D. Duca), Pedrazzi, Bacchetti (28’ s.t. Bovolenta); Bustos, Merlo
(10’ s.t. Wilson); Scholtz, Cristiano (10’
s.t. E. Lubian), Persico; Tumiati (10’ s.t.
Ciochina), Reato; Ceglie (22’ s.t. Datola),
Mahoney (22’s.t. Giazzon), Quaglio (33’
s.t. Gaeta). All. Roux.
SAN GREGORIO CATANIA Giobbe;
Montanelli, Gillingham, Valcastelli (23’ s.t.
Daupi), Venturi; Todeschini, Pucciariello
(1’ s.t. Failla); Sarto, Sala, W. Van der
Walt; J. Van der Walt, G. Duca (23’ s.t.
Leonardi, dal 30’ al 37’ s.t. Bordonaro);
Poloni (37’ s.t. Bordonaro), Rampa (26’
s.t. Lo Favaro), Gentili, (1’ s.t. Suaria). All.
Arancio
ARBITRO Bertelli (Brescia).
NOTE p.t. 8-0. Spettatori 700 circa. Cartellini gialli per Venturi al 5’ s.t. e per Polloni al 26’ s.t.. Calciatori: Basson 7 p.ti (c.p.
1/1, tr. 2/2), Bustos 2 p.ti (tr. 1/4); Todeschini 0 p.ti (tr. 0/1). Man of the match:
Basson. Punti classifica: Rovigo 5; S. Gregorio CT 0.
ROVIGO (r.r.) Il San Gregorio Catania resiste solo un tempo contro il Rovigo per
poi cedere nettamente nella ripresa. Nella prima parte di gara i siciliani si sono
difesi con ordine, ma nel secondo tempo
hanno pagato duramente l’inferiorità numerica causata dai cartellini gialli di Venturi e Polloni. Unica soddisfazione la meta segnata nel finale da Todeschini.
ALCAMO (Trapani) Col cuore
in gola negli ultimi 18 secondi
Alcamo, avanti di due punti, è
riuscito a respingere l’ultimo
forsennato assalto al suo
canestro, operato dalla
generosa Maslowski e nella
mischia successiva scatenatasi
dopo che il tiro della
statunitense di Priolo era stato
respinto dal ferro. Alcamo
conserva così l’ultima speranza
di conquista del penultimo posto
occupato da Cagliari, mentre
Priolo, con la rabbia dentro,
verosimilmente dovrà rinunciare
al sogno di agganciare i playoff.
La squadra di casa, comunque,
è stata quasi sempre in
vantaggio; Priolo, invece, è
arrivato col fiato grosso e senza
la lucidità necessaria al
momento di tirare le somme,
logorato dal lungo inseguimento.
Vito Zinnanti
(2-2, 5-5, 4-1, 5-2)
NGM MOBILE FIRENZE Catellani, Gautschi 1, Ferrini, Colaiocco 4 (1 rig.), Biancardi 6 (1 rig.), Bartolini 5, Olimpi; Repetto, Bosco, Giannetti. N.e.: Bosco, Fantasia, Camiciottoli. All.: Sellaroli.
IGM ORTIGIA SIRACUSA Ignaccolo, Vitaliti 1, Avola 2, Fagioli 1, Dursi 1, Pelle 3 (2
rig.), Ayale 2; Iuppa, Murè. N.e.: Cassone
e Giancristofaro. All.: Leone.
ARBITRI Colombo e Fusco.
NOTE Superiorità numeriche: Ngm Mobile Firenze 9 (5), Igm Ortigia Siracusa 8 (1).
Uscite per 3 falli: Fagioli 3˚ tempo, Repetto 4˚ tempo. Rigore mancato da Bartolini
sull'1-1 per palla sfuggita dalla mano; rigore di Biancardi parato sull'8-7. In tribuna
il c.t. dell’Italia Fabio Conti.
FIRENZE (a.p.) Per sedici minuti è parità
perfetta fra Firenze e le siracusane dell’Ortigia nel posticipo di Serie A-1 femmnile. Si chiude sul 7-7. Ma l'Ortigia va perfino in vantaggio (2-5) in virtù di quattro
gol consecutivi. Sembra che Firenze si
faccia prendere a pallate dalle siciliane.
E' soltanto un'illusione. C'è il rovescio immediato della medaglia ed anche la squadra di casa realizza un parziale di quattro
reti. Alternanza di situazioni fino a metà
gara, poi la partita assume un'altra fisionomia nella terza frazione di gioco. Ancora 4-0 per Firenze (11-7), lieve recupero
delle formazione siciliane fino all'11-9, cinque gol fiorentini per l'epilogo. Bilancio
dell'Ortigia Siracusa: un buon approccio,
mancanza di tenuta alla distanza, sette
occasioni su otto non sfruttate in superiorità numerica.
COMUNE DI VALDERICE
Provincia di Trapani
AVVISO DEPOSITO ATTI
Si rende noto che ai sensi dell’art. 3 della
L.R. 27-12-1978, n° 71 con deliberazione
consiliare n° 34 del 6-7-2010 – n° 35 del
13-7-2010 – n° 36 del 19-7-2010 – n° 37
del 22-7-2010 e n° 38 del 26-7-2010, è
stata approvata la “Variante con modifica
ed integrazione al Regolamento Edilizio
Comunale e alle Norme Tecniche di
Attuazione del Piano Regolatore
Generale” approvato con D.D.G. n° 1219
del 22-12-2005 pubblicato sulla G.U.R.S.
n° 11 del 3-3-2006.
Gli atti di cui sopra sono depositati presso
la Segreteria Comunale, a libera visione
del pubblico e mediante pubblicazione
nell’albo on-line del Comune, sul sito Web
del Comune e a mezzo di manifesti murali, a decorrere da oggi e per venti giorni
consecutivi alla data di pubblicazione del
presente avviso sulla Gazzetta Ufficiale
della Regione Siciliana.
Chiunque ha interesse, fino a 10 giorni
dopo la scadenza del periodo, può presentare opposizioni od osservazioni.
Valderice, lì 24 Febbraio 2012
Il Responsabile
del Servizio “Urbanistica”:
F.to Geom. Alberto Fontana
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SPORT
LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012
Codice cliente: 222072
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5 - ASD Torregrotta Calcio