 Chi era Pablo Neruda? Fai una ricerca sulla sua biografia, selezionando i
dati essenziali.
 Quale rapporto personale tra il poeta e il mare emerge dalla poesia
«Ode al mare», quali sentimenti prova nei suoi confronti e quali
sensazioni trasmette? Qual è il suo significato connotativo? (fare
riferimenti alle figure retoriche presenti nel testo)
 Rileggi «Nuda sei semplice» e «Mi piaci quando taci» : quali sentimenti
emergono?
 Dopo aver tanto parlato di poesia e di metafore , prova a comporre
qualche verso.
Ricorda che chi fa poesia lo fa per se stesso; non importa se e quanto
sia bella, non importa quanto sia lunga, quello che è importante è
permettere alle sensazioni e ai pensieri più intimi di emergere dal
profondo, anche in pochi versi.
Cerca dentro di te ciò che ti appassiona, ti emoziona, ti rende vivo,
provoca forti sensazioni, rappresenta qualcosa di importante; insomma,
come Mario, cerca una fonte di ispirazione.
Non può stare tranquillo,
Qui nell'isola
mi chiamo mare, ripete
il mare
battendo su una pietra
e quanto mare
senza ottenere di convincerla,
esce da sé stesso
allora
in ogni momento,
con sette lingue verdi
dice di sì, di no,
di sette cani verdi,
di no, di no, di no,
di sette tigri verdi,
dice di sì nell'azzurro,
nella spuma, nel galoppo, di sette mari verdi,
la percorre, la bacia,
dice di no, di no.
la inumidisce
e si colpisce il petto
ripetendo il suo nome.
Oh mare, come ti chiami,
oh compagno oceano,
non perdere tempo e
acqua,
non scuoterti tanto,
aiutaci,
siamo i piccoli
pescatori,
gli uomini della riva,
abbiamo freddo e fame,
sei il nostro nemico,
non colpire così forte,
non gridare a questo modo,
apri la tua cassa verde
e offri a tutti noi
tra le mani
il tuo regalo d'argento:
il pesce di ogni giorno.
Qui in ogni casa
lo amiamo
e benché fatto d'argento,
di cristallo o di luna,
nacque per le povere
cucine della terra.
Non custodirlo,
avaro,
mentre scivola freddo
come
lampo bagnato
sotto le sue onde.
Vieni ora,
apriti
e lascialo
vicino alle nostre mani,
aiutaci, oceano,
padre verde e profondo,
a dar termine un giorno
alla povertà terrestre.
Lasciaci
raccogliere i frutti
dell'infinita
piantagione delle tue vite,
i tuoi frumenti e le tue uve,
i tuoi buoi, i tuoi metalli,
lo splendore bagnato
e il frutto sommerso.
Padre mare, sappiamo già
come ti chiami, tutti
i gabbiani diffondono
il tuo nome sulle spiagge:
ora, comportati bene,
non scuotere i tuoi crini,
non minacciare nessuno,
non rompere contro il cielo
la tua bella dentatura,
tralascia per un momento
le gloriose storie,
da' ad ogni uomo,
ad ogni
donna e ad ogni bambino,
un pesce grande o piccolo
ogni giorno.
Va' per tutte le strade
Da «Odi elementari» 1954
Nuda sei semplice come una delle tue mani,
liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente,
hai linee di luna, sentieri di mela,
nuda sei delicata come il grano nudo.
Nuda sei azzurra come la notte a Cuba,
hai rampicanti e stelle nei tuoi capelli,
nuda sei enorme e gialla
come l'estate in una chiesa d'oro.
Nuda sei piccola come una delle tue unghie,
curva, sottile, rosea finché nasce il giorno
e t'addentri nel sotterraneo del mondo.
Come in una lunga galleria di vestiti e di lavori:
la tua chiarezza si spegne, si veste, si sfoglia
e di nuovo torna a essere una mano nuda.
da «Cento sonetti d'amore», XXVII
1959
Mi piaci quando taci perché sei come assente,
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.
Poiché tutte le cose son piene della mia anima
emergi dalle cose, piene dell’anima mia.
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
e rassomigli alla parola malinconia.
Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.
Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.
da «Venti poesie d'amore e una canzone
disperata» - 1924
Mi piaci quando taci perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia così.
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Leggere almeno due dei libri elencati: • Alessandro