Tiroler Höhenweg Alta Via Tiroler Höhenweg 132 Aktiv Guide + + + Beschreibung der Tagesetappen Orts- und Hütteninfos Gesundheitstipps + + + Descrizione delle tappe Informazioni sui luoghi e rifugi Consigli di salute www.tiroler-hoehenweg.info www.kompass.at 8*&%&3 '3&6%& "/#&8&(6/( Alta Via – trekking senza confini 40 Trovare ancora un posto dove gustare la solitudine? L’Alta Via Tiroler Höhenweg inizia e termina nelle due località turistiche Mayrhofen (A) e Merano. Tra questi due centri vi sono 130 chilometri di panorami mozzafiato, di un mondo montano impressionante e perlopiù isolato. Molte delle tappe dell’alta via, che si può percorrere in undici giorni, non hanno mai conosciuto la mondanità. E questo, per chi si trova su questo percorso, é un vero bene! In tutta tranquillità e lontano dai maggiori flussi turistici si possono ammirare paesaggi dalle caratteristiche più diverse: i ghiacci eterni delle Alpi dello Zillertal, le montag- ne scure delle Alpi centrali, le punte di dolomia bianca del Tribulaun, le cime sopra la Valle del Rombo e la Val Passiria e il gruppo del Tessa ricco di laghetti. La discesa dalle cime della solitudine avviene attraverso i frutteti di Merano. Per più di due anni i responsabili su entrambi i confini, quello austriaco e italiano, hanno lavorato per „creare“ questo sentiero, cercando di unire sentieri esistenti e preparando percorsi nuovi, prima dell’inaugurazione ufficiale dell’Alta Via Tiroler Höhenweg avvenuta nel luglio 2002. Ne é nato un sentiero dalle dimensioni europee (grazie anche ai fondi stanziati dall’UE), aggiun- La vostra Aktiv Guide informa Alta Via – trekking senza confini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Editoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .41 Le tappa dell’ Alta Via Tiroler Höhenweg . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1a tappa: Mayrhofen – Schlegeisspeicher – Rif. Venna alla Gerla . . . . . . .44 2a tappa: Rif. Venna alla Gerla – Passo del Brennero – Malga Sattel(berg) . . . . .46 3a tappa: Malga Sattel(berg) – Lago Obernberger See – Obernberg . . . . . .50 4a tappa: Obernberg – Rif. Calciati al Tribulaun . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .52 5a tappa: Rif. Calciati al Tribulaun – Fleres di Dentro/S. Antonio . . . . . . . .54 6a tappa: Fleres di Dentro/S. Antonio – Masseria in Val Ridanna . . . . . . .56 7a tappa: Masseria in Val Ridanna – Rif. Monteneve . . . . . . . . . . . . . . . . . . .62 8a tappa: Rif. Monteneve – Albergo Hochfirst . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .64 9a tappa: Albergo Hochfirst – Rif. Plan . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .66 10a tappa: Rif. Plan – Rif. Petrarca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .68 11a tappa: Rif. Petrarca – Plan . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .70 12a tappa: Plan – Rif. dei Becchi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .72 13a tappa: Rif. dei Becchi – Merano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .74 Numeri di telefono importanti Rifugi, albergi, uffici turistici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .78 Colofone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .79 Con la gentile collaborazione di: Consorzio Turistico Mayrhofen-Hippach, Consorzio Turistico Wipptal, AssociazioneTuristica Colle Isarco, Associazione Turistica Vipiteno, AssociazioneTuristica Racines, Consorzio Turistico Valle Isarco, Associazione Turistica Val Passiria, Merano Marketing 41 gendo un nuovo capitolo alle guide alpinistiche sulle alte vie e sui sentieri europei. I numeri dell’Alta Via Tiroler Höhenweg sono impressionanti: 130 chilometri di percorso, 9.000 metri di dislivello in salita e 10.000 metri in discesa, quasi dodici cime, giogaie e passi. Ma quello che rende questo percorso unico non sono le cifre. Il percorso interamente segnato in modo uniforme inizia a Mayrhofen nello Zillertal e porta attraverso il nevaio di Schlegeis e il Passo di Vizze al Rifugio Venna alla Gerla, alla Spina di lupo e poi al Passo del Brennero. Lo si può evitare oppure andare a conoscere il suo singolare destino. Si prosegue per passi fino a Obernberg e verso il Tribulaun. Qui – e non nelle Dolomiti – il famoso geologo francese Dolomieu scoprì le qualità della dolomia, che prese poi il suo nome. 42 Passo d. Rombo/Timmelsjoch Scoprire le montagne dall’interno: Un giorno di riposo tra le varie tappe per entrare nella miniera della Val Ridanna e di Monteneve, diventata museo. Da qui il percorso prende direzione sud per raggiungere Merano attraverso le Alpi dell’Ötztal e della Val Passiria e il gruppo del Tessa. Il sentiero si sviluppa quasi sempre su un’altitudine tra i 1.600 e i 3.000 metri. Cinque i pernottamenti nei rifugi e cinque in piccole località di valle. L’Alta Via Tiroler Höhenweg non é dunque un percorso alpinistico degli estremi. Varie anche le possibilità di percorrerlo solo in parte con singole tappe: dal Passo del Brennero, ad esempio, dalla Valle di Obernberg, Val di Vizze, Val Ridanna, o dalla Val Passiria e da Plan é possibile accedervi facilmente. Vipiteno può però essere considerata il fulcro dell’Alta Via. Anche il percorso non la tocca direttamente, la cittadina é nelle immediate vici- nanze dell’itinerario. Partendo da Vipiteno, più della metà delle tappe dell’Alta Via sono facilmente raggiungibili. Chi però non vuole rinunciare all’avventura di percorrere per intero l’Alta Via Tiroler Höhenweg, deve calcolare un periodo di almeno 11 giorni, meglio se 12 o 13. L’Alta Via é un sentiero escursionistico, anche se in alcuni passaggi si trovano fino in estate nevai. Non dimenticate dunque ramponi e piccozze! La sicurezza é al primo posto sull’Alta Via: passaggi esposti sono attrezzati con passamano ferrati. E’ comunque indispensabile avere una buona condizione fisica, sapersi muovere in sicurezza e conoscere la cartografia. E’ solo così che si può godere al massimo l’Alta Via. Chi volesse alungare il percorso può inserire a piacimento altre tappe, salire su cime o aggiungere arrampicate e vie ferrate nel gruppo del Tribulaun. Hanspeter Eisendle, guida alpina di Vipiteno, del Tribulaun conosce ogni singolo sasso. Alpinista estremo e arrampicatore dalle doti straordinarie, Eisendle é entusiasta dell’Alta Via Tiroler Höhenweg. Ne elogia soprattutto la solitudine ed il silenzio che si possono trovare lungo il percorso. E proprio questo itinerario gli ricorda la sua gioventù: „Su queste montagne venivo da ragazzo in bici o a piedi. Questo é il mondo che riuscivo a scoprire, quando, giù a valle, tutto diventava troppo stretto...“ Assieme a lui abbiamo percorso l’Alta Via. Le foto di questa pubblicazione sono state scattate proprio in quell’occasione. Herwig Decker E’ consigliabile prenotare per tempo - magari già prima della partenza i pernottamenti oppure avvisare i rifugi. A pagina 78 di questa guida sono indicati i numeri di telefono di rifugi e alberghi come anche degli uffici turistici di zona. 43 1a tappa: Mayrhofen (633 m) – Schlegeisspeicher (1782 m) – Rifugio Venna alla Gerla (2693 m) Sviluppo tour: Mayrhofen centro/fermata autobus – percorso in autobus fino allo Schlegeisspeicher (1782 m) – Passo di Vizze (2251 m) – Alta Via di Landshut – Rifugio Venna alla Gerla (2693 m) Pernottamento: Rifugio Venna alla Gerla Durata: 12 km, 950 m h, 0 m i Punti di appoggio: Rifugio Olpererhütte: 2389 m, Alpenverein, CAP: A-6295 Ginzling, gestito in estate. Rifugio Passo di Vizze: 2276 m, privato, CAP: I-39040 Vizze, gestito in estate. Rifugio Venna alla Gerla: 2693 m. Trattasi di due locali contigui riuniti in un unico edificio, sulla linea di confine. Il rifugio in territorio austriaco è gestito dal DAV, quello in territorio italiano dal CAI, gestito in estate. CAP: I-39040 Val di Vizze. Descrizione del percorso Mayrhofen é il principale centro della Zillertal e la partenza „ufficiale“ dell’Alta Via Tiroler Höhenweg. Fin dagli inizi dello sviluppo turistico, partendo da Mayrhofen sono stati istituiti vari percorsi e diverse alte vie. Da molto esiste l’Alta Via di Berlino (Berliner Höhenweg), le cui prime tappe corrono lungo la fiancata est delle Alpi di Tux e raggiungono allo Schlegeisspeicher il percorso dell’Alta Via Tiroler Höhenweg. L’Alta Via di Berlino rappresenta uno dei prinipali approcci, molto bello – anche se impegnativo e lungo (due giorni in più) per l’Alta Via Tiroler Höhenweg (vedi alternative). Il tratto dell’Alta Via di Berlino può essere percorso dall’escursionista più ambizioso, mentre l’itinerario dell’Alta Via Tiroler Höhenweg può essere iniziato arrivando allo Schlegeisspeicher dopo un breve viaggio in autobus partendo da Mayrhofen. 44 Alternative Berliner Höhenweg/Alta Via di Berlino: Mayrhofen (633 m) – Finkenberg (850 m) – H.-Hecht-Weg – Gamshütte (1921 m) – Berliner Höhenweg con Rifugio Friesenberghaus (2498 m), pernottamento al Rifugio Olpererhütte (2389 m) – Schlegeisspeicher (1782 m), poi sentiero principale dallo Schlegeisspeicher. Il percorso aggiuntivo dell’Alta Via di Berlino implica due giornate aggiuntive di camminata: 1° giorno: Mayrhofen – Rifugio Olpererhütte 2° giorno: Rifugio Olpererhütte – Schlegeisspeicher – Rifugio Passo di Vizze 3° giorno: Rifugio Passo di Vizze – Rifugio Venna alla Gerla. Possibilità di inizio o fine itinerario Attraversando il Passo di Vizze si può arrivare con l’auto fino alla quarta curva di sopra Stein. Dal parcheggio circostante si raggiunge tramite il percorso numero tre o quattr0 o la strada sterrata il rifugio Passo di Vizze. Tra il Passo di Vizze e il Rifugio Venna alla Gerla ci sono vari percorsi per scendere verso la Val di Vizze. Mayrhofen Comune nel Parco Naturale, Distretto di Schwaz, 633 m, abitanti: 3830, CAP: A-6290. Informazioni: Tourismusverband (Associazione Turistica) Mayrhofen – Hippach. Stazione ferroviaria: Mayrhofen. Collegamento autobus: con Jenbach, la stazione a valle degli impianti di risalita Hintertuxer Gletscherbahnen a Hintertux, Brandberg, Ginzling, Gerlos – Wald im Pinzgau, con il ristorante Schlegeis al bacino artificiale Schleg eis speicher, con l’albergo Wasserfall al bacino artificiale Stillup e con Bärenbad ed inoltre con il bacino artificiale Zillergründl. Mayrhofen e la più antica località turistica della regione. La metropoli vacanziera si trova nella conca valliva della Zillertal superiore, circondata dal magnifico scenario del Par- co Naturale delle Zillertaler Alpen. Curiosità del luogo e dintorni Nell’abitato di Dorf-Haus e a Brandberg si possono ammirare antichi masi, come ad es. il Bauernhaus zum Griena, di ben oltre 400 anni, che oggi ospita una locanda caratteristica, oppure il Gratzerhaus, della seconda metà del XVII sec. Gli appassionati di arte contemporanea resteranno affascinati dalla Karg Haus nella Scheulingstraße, la cui facciata è stata realizzata dall’artista tirolese Patrizia Karg. – Anche la chiesa parrocchiale „Unsere Liebe Frau“ a Mayrhofen, con l’affresco sul soffitto della „rosa di Gerico“, di Max Weiler, è un’ulteriore attrazione per gli amanti dell’arte. – Tutto quanto c’è da sapere sul formaggio, sulla vita in malga e le tradizioni della popolazione si può trovare nell’Erlebnis Sennerei Zillertal, dove su una superficie di 6.000 m2 si può seguire dettaglio per dettaglio il divenire del latte e del formaggio. – Il grande rilievo delle Alpi Aurine nell’Europahaus è di Fritz Ebster. Permette una vasta panoramica e serve anche a progettare gite ed escursioni nel Parco Naturale delle Zillertaler Alpen. 45 2a tappa: Rifugio Venna alla Gerla (2693 m) – Passo del Brennero (1370 m) – Malga Sattelberg (Sattelalm) (1637 m) Sviluppo tour: Rifugio Venna alla Gerla (2693 m) – P. del Lago Romito (2733 m) – Spina del Lupo (2776 m) – Mauerlscharte (2333 m) – Griesbergalm (1953 m) – Passo del Brennero (1370 m) – Kerschbaumer Berg (1708 m) – Jubiläumssteig – Malga Sattelberg (Sattelalm) (1637 m) Pernottamento: Malga Sattelberg (Sattelalm) Durata: 13,5 km, 650 m h, 1730 m i Punti di appoggio: Malga Sattelberg (Sattelalm): 1637 m, privata, CAP: A-6156 Gries am Brenner, gestita in estate e inverno. Descrizione del percorso Dopo un pernottamento „europeo“ al Rifugio Venna alla Gerla (il confine di stato passa in mezzo al rifugio!) il nostro percorso prosegue verso la Spina di lupo, uno dei punti più panoramici delle montagna attorno al Passo del Brennero. Dalla Spina di lupo scendiamo verso il passo e valico del Brennero. Attenzione: dopo due giorni di silenzio in montagna raggiungiamo il passo che pullula di vita e di rumori. Da qui abbiamo due possibilità di scelta: o attraversare rapidamente il passo per raggiungere al più presto il silenzio del bosco ripido, o ci lasciamo vincere dalla sfida di conoscere una vita molto particolare, quella del Passo del Brennero. Uno dei valichi più antichi e più frequentati nel corso dei secoli, di grande importanza geo-politica nel più recente passato e che ora sembra di morire lentamente. La sua storia, i suoi edifici e la sua gente, che qui vive e lavora, rappresentano un motivo più che valido per una sosta. 46 Possibilità di inizio o fine itinerario Dal Rifugio Venna alla Gerla si può scendere a San Giacomo in Val di Vizze. Il Passo del Brennero può essere raggiunto in auto, autobus o treno. Brennero Comune, Prov. di Bolzano, 1370 m, abitanti: 2144, CAP: I-39041. Informazioni: vedi Colle Isarco. Stazione ferroviaria: Brennero. Collegamento autobus: con Innsbruck, Vipiteno – Bressanone – Bolzano. Il Passo del Brennero forma uno dei più profondi solchi dell’intera giogaia alpina principale, tra le Alpi Breonie di Ponente e quelle di Levante. Collega inoltre le valli d’Isarco e d’Adige con la Valle della Sill/ Wipptal settentrionale e la Valle dell’Inn. L’ ampiezza del valico supera il chilometro, costituendo così il più importante collegamento tra il Tirolo propriamente detto e l’Alto Adige. La strada del Brennero ha avuto una grande importanza fin dall’epoca romana, in quanto consentiva il passaggio dall’Italia verso il nord. Durante il Medioevo questa strada fu percorsa da ben 60 imperatori tedeschi. Una m s.l.m. P. del Lago Romito Spina del Lupo 2776 2733 3000 2500 2000 2693 Rif. Venna alla Gerla Kerschbaumer Berg 1708 1637 Malga Sattelberg 1370 (Malga Sattel) Passo del Brennero 1500 1000 0 5 grande realizzazione tecnica fu la costruzione del tratto ferroviario del Brennero, che entrò in funzione nel 1867. Dal 1919, con il trattato di Saint Germain, il Brennero segna il confine tra l’Italia e l’Austria. Con il trattato di Schengen (1998) le strutture doganali sono in gran parte abbandonate, mentre invece è rimasto il pittoresco mercatino. Degli antichi masi, raggruppati attorno alla chiesa di S. Valentino, si è conservato ben poco. Il toponimo di Brennero viene fatto risalire a Prennarius, proprietario di un maso, documentato nel 1288. Nel 1400 ca. sul passo si 10 15 20 km trovava un ostello, nel XVI sec. venne costruita una stazione postale. Le Terme di Brennero, a 4 km dal passo, erano un tempo rinomate per le sorgenti termali ferruginose. Le terme sono menzionate per la prima volta nel 1400; nel 1605 vi si trovavano due stabilimenti termali. Curiosità del luogo e dintorni L’ antica Parrocchiale di S. Valentino, eretta nel 1449, ristrutturata nel XVII sec, ampliata nel 1790. – La nuova Parrocchiale Maria am Wege, terminata nel 1962. – La targa commemorativa di Goethe, all’albergo Post, 47 Lago Sandes presso il Rifugio Calciati al Tribulaun con una considerazione politica del poeta sul Passo del Brennero. Alla stazione, il monumento all’Ing. Karl von Etzel, il costruttore della linea ferroviaria del Brennero. Colle Isarco Frazione del Comune di Brennero, Prov. di Bolzano, 1098 m, CAP: I-39041. Informazioni: Associazione Turistica di Colle Isarco. Stazione ferroviaria: Colle Isarco. Collegamento autobus: con Innsbruck e Vipiteno – Bressanone. La frazione di Colle Isarco è sede amministrativa del comune sparso di Brennero. Qui la Val di Fleres bocca nell’alta Val d’Isarco che può essere considerata anche la con48 tinuazione geografica della Valle della Sill/ Wipptal austriaca. La località è sparsa sui pendii ai lati dell’antica strada del Brennero, lungo il letto del torrente Isarco. Colle Isarco era conosciuto già da tempi remoti come grosso centro sul declivio meridionale del Brennero. Il toponimo tedesco si riferisce alla proprietà di un certo Gozzo e non ai Goti (residenza dei Goti). Le miniere d’argento della Val di Fleres vennero a lungo sfruttate dai Fugger di Augusta. Famosa fu la „Jörgenbruderschaft“, l’associazione dei minatori, durante il periodo di massima fioritura delle miniere. Poco sotto e sopra l’abitato, l’Isarco scroscia in una romantica Sandes-See bei der Tribulaunhütte gola rocciosa. Autentici capolavori d’ingegneria sono i tracciati della ferrovia, della statale e dell’autostrada. Di particolare bellezza sono i ghiacciai che chiudono la Valle di Fleres e lo stupendo scenario del Tribulaun di Fleres. Mete ambite dei gitanti sono la zona del Rifugio Gallina e della Malga Zirago. A Colle lsarco pernottò anche l’imperatore Carlo V, in fuga da Maurizio di Sassonia. In tempi più recenti vi soggiornarono personalità quali Hendrik lbsen, Friedrich Dahn, Heinrich Noë e Oskar von Redwitz. Narra la leggenda che in questi luoghi abitasse anche Wieland il fabbro, figura della mitologia germanica. Curiosità del luogo e dintorni La Parrocchiale di Maria Immacolata, menzionata nel 1478, ricostruita nel 1750–54 nel tipico stile barocco tirolese. – Cappella dei minatori di S. Barbara, accanto alla Parrocchiale, costruita nel 1510–15 da Lienhard Pfarrkircher, membro della Confraternita mineraria, e da altri minatori. La cappella inferiore funge da cripta. – Quella superiore è molto ben arredata. Di particolare interesse è l’altare a scrigno gotico di scuola danubiana salisburghese. – Ruderi di Castel Strada, XIII sec., antica sede del tribunale dei Conti di Tirolo, in rovina dal XVII sec. 49 3a tappa: Malga Sattelbergalm (Sattelalm) (1637 m) – Lago Obernberger See (1594 m) – Obernberg (1394 m) Sviluppo tour: Malga Sattelberg (Sattelalm) (1637 m) – Jubiläumssteig – Sattelberg (2115 m) – Montecroce (2242 m) – M. S. Lorenzo (2313 m) – Sandjöchl (2165 m) – Allerleigrubenspitze (2131 m) – Lago Obernberger See (1594 m) – Obernberg (1394 m) Pernottamento: Alberghi e pensioni a Obernberg. Abergo alpino Waldesruh: 1439m, A-6157 Obernberg al Brennero, gestito in estate ed inverno Durata: 16,4 km, 900 m h, 1000 m i Descrizione del percorso Un passo su territorio italiano, il prossimo passo é già in Austria... Il tracciato della terza tappa segue per una buona parte il confine di stato, proprio sulla cresta tra la Valle di Obernberg a nord e la Val di Fleres a sud. Superiamo numerosi gioghi prima di arrivare a nord, avendo superato anche il M. S. Lorenzo, nella silenziosa Valle di Obernberg. Qui si offrono due possibilità: la discesa diretta e facile verso il Lago Obernberg oppure il percorso un po’ più impegnativo, ma bello, del „Seeblickweg“ attraverso la cima Allerleigrubenspitze con possibilità di pernottamento o direttamente nel paese di Obernberg. Alternative Discesa a Obernberg: altre possibilità di pernottamento si prosegue per il Sandjöchl (2165 m) – Geierskragen (2309 m) – Grubenjoch (2200 m) – Grubenkopf (2337 m) – Forcella di Porto (2109 m) – Alta Via di Fleres – Rifugio Calciati al Tribulaun (2368 m); solo per camminatori molto allenati e con ampia riserva di tempo. 50 Possibilità di inizio o fine itinerario Arrivo al Passo del Brennero. Ulteriori possibilità di salita o discesa da e per Gries am Brenner e Obernberg. Obernberg am Brenner Comune, Distretto di InnsbruckLand, 1394 m, abitanti: 360, CAP: A6157. Informazioni: Ufficio turistico Wipptal/Obernberg am Brenner. Stazione ferroviaria: Steinach am Brenner. Collegamento autobus da Steinach (collegamento ferroviario). Uscita autostradale di Nösslach (11 km) e Matrei am Brenner. Il paese è disseminato nella parte più interna dell’Obernbergtal, una valle laterale del Wipptal, sullo splendido sfondo del Tribulaun. Qui nel Medioevo si estraeva l’argento. Da visitare sul posto e nei dintorni La Parrocchiale St. Nikolaus, attestata dal 1339, fu ricostruita nel 1761. Una pietra di epoca precristiana ritrovata nel Fradertal funge oggi da acquasantiera sulla parete esterna della chiesa. Nel XVI sec. fu scoperto del marmo presso la cosiddetta „Kachel- m s.l.m. 3000 2500 Sattelberg 2115 2000 1500 1000 Montecroce M. S. Lorenzo 2313 Allerleigrubenspitze 2242 2131 2185 2124 Steinjoch Flachjoch 1637 Malga Sattelberg (Malga Sattel) 0 5 stube“ sul versante sud dell’ Obernberger Tribulaun. Le aperture nella roccia praticate dai minatori nella testata della valle sono una testimo- 1394 Obernberg 10 15 20 km nianza dell’attività mineraria del passato. L’antico mulino. – Il pittoresco Lago Obernberg con la chiesetta Maria am See costruita nel 1935. 51 4a tappa: Obernberg (1394 m) – Rifugio Calciati al Tribulaun (2368 m) Sviluppo tour: Obernberg (1394 m) – Forcella di Porto (2109 m) – Alta Via di Fleres – Rifugio Calciati al Tribulaun (2368 m) Pernottamento: Rifugio Calciati al Tribulaun Durata: 11,5 km, 750 m h (dall’ Obernberg 950 m h) Durata: (Alternative): 11,5 km, 1450m h, 740 m i Punti di appoggio: Rifugio Calciati al Tribulaun: 2368 m, presso il lago di Sandes, CAI, I-39040 Colle Isarco, gestito in estate. Rifugio Tribulaunhütte: 2064 m, Naturfreunde, CAP: A-6150 Gschnitz, gestito in estate. Descrizione del percorso Con questa tappa raggiungiamo il culmine dell’Alta Via Tiroler Höhenweg: il gruppo del Tribulaun. Con il Tribulaun di Fleres, di Gschnitz e di Obernberg, ci troviamo davanti a tre cime montagnose imponenti, che mettono a dura prova l’immagine geologica tradizionale tra rocce dolomitiche e rocce primitive. Un pezzo di vera dolomia troneggia sul Tribulaun di Fleres su un zoccolo di rocce primitive. Molto più simile al Sasslungo che non alle montagne vicine delle Alpi di Stubai, le tre cime Tribulaun sono entrate nella storia della geologia. E’ proprio qui che lo scienziato francese Dolomieu scoprì la particolarità della formazione calcarea di queste montagne e di tutte quelle cime fino ad allora chiamate „monti pallidi“ e che poi presero il suo nome: Dolomiti. Questa tappa dovrebbe essere gustata a pieno – seguendo il percorso qui proposto oppure, con un più largo margine di tempo, compiendo il giro attorno i massicci dei Tribulaun, unendo le due varianti. Merita veramente! Indicazioni particolari Lungo l’Alta Via di Fleres si possono trovare fino in estate tratti innevati. 52 In montagna succedono spesso incidenti gravi su questi nevai ghiacciati, pur essendo già estate ed anche su tratti che sembrano facilmente percorribili. Anche se l’Alta Via di Fleres é classificata come un sentiero, ci sono tratti particolarmente esposti, dove é consigliato arrivare attrezzati e muniti di piccozza e ramponcini leggeri – questo soprattutto nei mesi che vanno fino a luglio compreso. Informazioni sulle condizioni del percorso possono essere richieste ai gestori dei rifugi circostanti. Scegliendo la variante nord (vedi sotto) della tappa tra Obernberg e il Rifugio Calciati al Tribulaun il percorso risulterà meno impegnativo della variante lungo l’Alta Via di Fleres. Alternative Variante nord per la Tribulaunhaus: Lago Obernberger See (1594 m) – Gstreinjöchl (2540 m) – Tribulaunhaus (2064 m) – D.-Dolomieu-Weg – Giogo di Fleres (2599 m) – Pernottamento: Rifugio Calciati al Tribulaun (2368 m). Scalate dei Tribulaun: Le cime dei Tribulaun sono le montagne più imponenti dell’Alta Via Tiroler Höhenweg. Il Tribulaun di Obernberg m s.l.m. Alternativa 3000 2500 2000 1500 1000 Giogo di Fleres 2599 Rif. Calciati al Tribulaun 2368 Gstreinjöchl 2540 Forcella di Porto 2109 2064 Tribulaunhaus 1394 Obernberg 0 5 10 (2780 m) e la Schwarze Wand (2917 m) possono essere raggiunti su un sentiero esposto con pezzi di ferrata (come alternativa al percorso principale o alla variante nord). I Tribulaun di Gschnitz (2946 m) e di Fleres (3097 m) sono raggiungibili solo in scalata. Le guide alpine locali, i gestori dei rifugi e gli uffici turistici 15 20 km danno informazioni sulle possibilità di scalata. Possibilità di inizio o fine itinerario In auto o autobus si raggiunge Obernberg (Obernbergtal) o Gschnitz (Gschnitztal). Da Gschnitz: salita al Rifugio Tribulaunhaus e al Giogo di Fleres. Tribulaunhütte/Rifugio Calciati al Tribulaun 53 5a tappa: Rifugio Calciati al Tribulaun (2368 m) – Fleres di Dentro/S. Antonio (1246 m) Sviluppo tour: Rifugio Calciati al Tribulaun (2368 m) – Dente Alto (2924 m) – Parete Bianca (3016 m) – Rifugio Cremona alla Stua (2423 m) – Malga Ochsenalm (1675 m) – Fleres di Dentro/S. Antonio (1246 m) Pernottamento: Fleres di Dentro/S. Antonio Durata: 10 km, 550 m h, 1680 m i Punti di appoggio: Rifugio Cremona alla Stua: 2423 m, CAI, CAP: I-39041 Colle Isarco, gestito in estate. Descrizione del percorso Alla fine di questa tappa scendiamo nella Val di Fleres ad un’altitudine di 1246 m. La Val di Fleres è assai boscosa. I rari centri abitati sparsi tra prati e pascoli sui due lati della valle offrono paesaggi ameni. Nel XV e nel XVI sec. essa conobbe un’intensa attività mineraria, testimoniata ancora oggi dai cunicoli dei minatori in località „Hölle“ e „Hängende Wand“ a Allriß e più in alto, nella zona delle Vedrette del Montarso e della Stua. In località Hölle vennero rinvenuti inoltre un blocco di pietra su cui era scolpito il carro del dio Sole, una croce per scacciare le streghe e croci uncinate, e pietre incavate di culto germanico. Alternative Durante questa tappa sono possibili le scalate delle cime del Pflerscher Pinggl (2767 m), Dente Alto (2924 m) e Parete Bianca (3016 m). Possibilità di inizio o fine itinerario Dal Rifugio Calciati al Tribulaun (2368 m) discesa diretta in Val di Fleres. 54 Fleres – Fleres di Dentro/S. Antonio Frazione del Comune di Brennero, Prov. di Bolzano, 1246 m, CAP: I-39041. Informazioni: Associazione Turistica di Colle Isarco. Stazione ferroviaria: Colle lsarco (12 km). Collegamento autobus: con Colle Isarco. Dal 1928 la Val di Fleres, le sue frazioni ed i masi sparsi fanno parte del Comune di Brennero. Gli abitati ed i masi si estendono dalla Naßtal, all’imbocco della valle fino a Sasso, a 1418 m, all’inizio della salita al Rifugio Calciati al Tribulan sul lago Sandes ed al Rifugio Cremona alla Stua. Gli insediamenti dei masi „Steinhöfe“, in fondo alla valle, sono documentati fin dal XIIl sec. Per ulteriori informazioni vedasi sotto Val di Fleres. Curiosità del luogo e dintorni La Parrocchiale di S. Antonio Abate, menzionata nel 1416, ristrutturata dai minatori nel 1482, ricostruita nel 1881 in stile neoromanico. – La cascata ed i cunicoli dei minatori in località „Hölle“, „Kaune“ e „Hängender Wand“ a Allriß. – Gli Steinhöfe. 55 6a tappa: Fleres di Dentro/S. Antonio (1246 m) – Masseria in Val Ridanna (1370 m) Sviluppo tour: Fleres di Dentro/S. Antonio (1246 m) – lungo il torrente Alrißbach – Passo del Muro (2511 m) – Malga Prischeralm (2160 m) – Alta Via di Ridanna – Masseria in Val Ridanna (1370 m) Pernottamento: Masseria in Val Ridanna Durata: 11 km, 1270 m h, 1140 m i Descrizione del percorso La sesta tappa dell’Alta Via Tiroler Höhenweg ci porta in Val Ridanna. Una tappa interessante da due punti di vista: a Masseria si trova il centro visitatori del museo delle miniere che per secoli hanno influenzato tutta la zona. Solo negli ultimi decenni l’attività mineraria é cessata, dopo che le vene d’argento si sono esaurite. Ma il mondo affascinante della storia di questa miniera ci accompagnerà per buona parte della tappa. Da alcuni anni le miniere sono state restaurate e aperte per far scoprire la storia e l’origine dell’„era argentea“ di Vipiteno. Un viaggio nel tempo, caratterizzato da un lavoro durissimo ad un’altitudine di quasi 3.000 metri, ma che ha fatto la fortuna ed ha portato enorme richezza alla famiglia di banchieri di Augusta, i Fugger. La Val Ridanna é anche interessante per la sua vicinanza a Vipiteno, che – pur non trovandosi direttamente sul percorso – offre molte possibilità per accedere all’Alta Via e viene considerato come il punto centrale. Alternative Ascensione alla Cima del Tempo (2709 m) partendo dal Passo del Muro (200 m di dislivello in salita e discesa). 56 Possibilità di inizio o fine itinerario In auto o autobus fino a Fleres di Dentro/S. Antonio (Val di Fleres) o Masseria (Val Ridanna). Racines Comune, Prov. di Bolzano, 980 – 3507 m, abitanti: 4370, CAP: I-39040. Informazioni: Associazione Turistica di Racines. Stazione ferroviaria: Vipiteno (6 km). Collegamento autobus: con Masseria in Val Ridanna, Vipiteno e Passo Giovo. Il Comune di Racines comprende le località della Val Ridanna, Val di Racines e Valgiovo. Sede amministrativa è Stanga, all’imbocco della Val di Racines. A Casateia, piccolo centro ad est di Stanga, sbocca l’affascinante Valgiovo, una delle più alte valli nei dintorni di Vipiteno. Ricca di boschi, stretta e quasi priva di insediamenti, essa offre un paesaggio ameno in un silenzio contemplativo. Da qui un tempo si dipartiva un frequentato sentiero per il P.so di Pennes. Il centro principale della valle è Mittertal, mentre in posizione solitaria si trova Casalupa, a ben 1475 m, con i suoi masi abitati fin dal XIII sec. Da Casateia salgono i tornanti della strada al Passo Giovo, 2099 m. Per secoli la Val Passiria, con il Passo Giovo, costituì l’unico collegamento tra Merano ed il Tirolo settentrionale. L’ antico percorso si è conservato in m s.l.m. 3000 2709 Cima del Tempo Passo del Muro Passo del Muro 2511 2511 2500 2160 Malga Prischer 2000 1500 1000 1370 Masseria in Val Ridanna 1246 Fleres di Dentro/ S. Antonio 0 5 parte fino ai nostri giorni. Uno storico posto di ristoro è Calice, 1443 m (sede del quartier generale di Andreas Hofer nel 1809). Già nel XIII sec. al Passo Giovo si trovava un rifugio d’emergenza. La Val di Racines 10 15 20 km si estende da Stanga verso sudovest e penetra nella parte meridionale delle Alpi Breonie di Ponente. Le sue località sono Racines di Fuori e di Dentro. La valle è di una Racines/Ratschings 57 bellezza romantica ed offre una delle più vaste zone sciistiche dell’alta Val d’Isarco (numerose sciovie, piste da fondo, pista per slittini). Alla sua entrata si trova la famosa gola di Stanghe scavata nell’immacolato „marmo di Racines“. Esso viene estratto soprattutto nei dintorni di Pratone e fu utilizzato per la costruzione della Chiesa della Corte e dell’Arco di Trionfo di Innsbruck, così come per il Castello di Schönbrunn ed i monumenti dei grandi musicisti a Vienna. La valle si chiude con un’imponente frana poco sopra l’ultima località, Vallettina. La più importante delle tre valli che formano il Comune di Racines è la Val Ridanna, alla cui entrata giace la pittoresca Tunes. Il paesino limitrofo è Telves, sulle pendici meridionali del M. Cavallo. Centro principale della valle è Stanga; Mareta ne è il centro più antico. La località deve il suo sviluppo al traffico del Passo Giovo ed all’attività mineraria sul Monteneve, ora cessata. Mareta è formata soprattutto da bei masi rurali, ma l’attrazione principale è la maestosa costruzione barocca di Castel Wolfsthurn, dimora dei baroni di Sternbach dal 1709. Da Mareta la strada attraversa Gasse, passa davanti all’antica chiesa dei minatori di S. Maddalena e giunge a Ridanna, proseguendo poi fino Castel Wolfsthurn a Mareta/Schloss Wolfsthurn in Mareit 58 all’opificio (attualmente parte del Museo Provinciale delle Miniere) di Masseria. La parte alta della valle è dominata dagli imponenti massicci e dalle bianche cime del Pan di Zucchero, della Cima del Prete e della Cima Libera. Curiosità del luogo e dintorni La zona di Monteneve in Val Ridanna fa parte del Museo Provinciale delle Miniere con l’opificio di Masseria alla chiusa della valle. Gli impianti delle ex-miniere sono stati trasformati in un museo e la galleria accessibile al pubblico offrono un quadro molto chiaro del lavoro difficile e pericoloso svolto dai minatori, come anche dei periodi di splendore e di crisi dell’industria estrattiva. – Chiesa di S. Vito a Telves di Sopra, tardogotica, ristrutturata nel XIX sec. – Chiesa di S. Nicola a Telves di Sotto, menzionata fin dal 1357. – A Casateia Chiesa di S. Giuseppe, XVIII sec. – Chiesetta di Belprato, gotica. – A Stanga Pensione „Schafer“, antico posto daziario con relativa sbarra, la „stanga“, istituito dai principi vescovi di Bressanone. – Ruderi di Castel Reifenegg, a monte della gola di Stanghe, sulla strada al Passo Giovo, 1243 (stemma dei Trautson, leggenda del tesoro con tracce dei cercatori di tesori). – La gola di Stanghe, gola aperta nel 1898 (imponente spettacolo della natura alla „Kirchl“, biglietto d’entrata!). – A Mareta: Castel Wolfsthurn, insieme architettonico barocco (1730-1740) con 365 finestre; cappella con affreschi di Matthäus Günther (1738) di Augusta. Dal 1994 è sede del Museo provinciale della caccia e della pesca. – Chiesa dei minatori dedicata a S. Maddalena, tardogotica, consacrata nel 1482; altare tardogotico dei minatori, del maestro Matthias Stöberl, 1509; altare a portelle gotico, opera dell’artista Hans Harder di Vipiteno, sul lato si- nistro del coro. – A Ridanna, Chiesa di S. Giuseppe, barocca. Vipiteno Comune, Prov. di Bolzano, 945 m, abitanti: 6420, CAP: I-39049. Informazioni: Associazione Turistica di Vipiteno. Stazione ferroviaria: Vipiteno. Collegamento autobus: con Masseria in Val Ridanna, Val Passiria attraverso Passo Giovo, e con Innsbruck e Bressanone. La cittadina di Vipiteno offre una caratteristica architettura medievale e tardogotica, notevole per l’area più meridionale dei paesi di lingua tedesca. Anche l’aspetto esteriore armonizza con il paesaggio circostante. La sua ubicazione lungo il grande asse viario della Val d’Isarco e della Val d’Adige attraverso il Brennero ha contribuito per lungo tempo al benessere dei cittadini, come testimoniano ancora oggi i monumenti e le numerose case patrizie nella cosiddetta città nuova. Nella piana di Vipiteno sboccano l’alta Val d’Isarco, la Val di Vizze e la Val Ridanna. Durante i secc. XV e XVI la città si sviluppò grazie alle attività minerarie (argento e piombo) nella zona di Monteneve nell’alta Val Ridanna. Nel XX sec. Vipiteno aumentò la sua importanza quale nodo stradale con la costruzione della rete stradale del Brennero, del Passo Giovo e del Passo di Pennes. L’ autostrada del Brennero evita con un’ampia curva la cittadina, risparmiandole in tal modo l’inquinamento acustico del transito, pur così vicino. A sud di Vipiteno si allarga l’omonima palude, ora bonificata, ma che un tempo diede vita ad innumerevoli leggende. L’ ampia pianura offre un piacevole contrasto all’anfiteatro delle Alpi Breonie di Ponente e delle Alpi Breonie di Levante e dei Monti Sarentini. A nordovest Vipiteno è sovrastata dal „monte di casa“, il M. Cavallo, 2189 m, che offre ampie possibilità di pas59 seggiate e vaste piste da sci. Ciò ha contribuito a rendere la cittadina uno dei fulcri turistici della regione. L’ importanza storica di Vipiteno va di pari passo con lo sviluppo del transito del Brennero. I Romani la chiamarono Vipitenum. Questo periodo è testimoniato dalla lapide di Mitra. Il toponimo tedesco Sterzing viene menzionato per la prima volta nel 1180. La leggenda vuol farlo derivare da un uomo chiamato Störzl. Nel primo Medioevo e dopo l’acquisizione di Vipiteno da parte degli Asburgo, i cittadini godettero di numerosi privilegi, tra cui il diritto di far passare tutto il traffico del Brennero per la strada principale. Il periodo di massima fioritura si ebbe quando entrarono in attività le miniere di argento e di piombo della Val Ridanna. Fu „l’epoca aurea“ di Vipiteno. Più di 1000 furono i minatori che lavoravano nella zona di Vipiteno. La località fu anche la sede del primo teatro popolare nell’area più meridionale dei paesi di lingua tedesca, e vi si rappresentarono spettacoli sacri e profani. Col cessare dell’attività mineraria diminuì anche l’importanza economica della cittadina. Solo la costruzione della nuova rete stradale ed il conseguente aumento di volume del traffico fecero rifiorire Vipiteno. Nel 1919 l’Alto Adige e Vipiteno furono ceduti all’Italia. Curiosità del luogo e dintorni La Chiesa Parrocchiale di Nostra Signora, delle Paludi, una delle più grandi chiese del Tirolo, costruita sulla chiesetta „S. Maria in Vibetin“ nel 1233, ampliata nel 1417-51 (coro) e nel 1497-1524 (navata), fu l’antica chiesa dei minatori: lapidi romane, nelle nicchie 5 figure del famoso altare del maestro Multscher da Ulma (1456-58), della metà del XV sec, busti degli Apostoli di Hans Harder, rilievo in arenaria sopra il portale 60 sud di Mathias Stöberl. – La Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, costruita nel 1474, rinnovata nel 1744, portone gotico, altare barocco, acquasantiera in marmo, a forma di calice, XV sec., sopra il portone laterale affresco attribuito a Friedrich Pacher, assai danneggiato. – Il Palazzo Comunale (1468-1525), uno dei più begli esempi di architettura tardogotica del Tirolo, costruito su progetto dell’architetto di corte Jörg Kölderer. Una torricella d’angolo, a sporto, porta le insegne di casa d’Austria, del Tirolo, di Vipiteno e di Freundsberg (1524). Nell’antica sala del consiglio un elegante rivestimento in legno in stile del primo Rinascimento, lumiera di legno rappresentante Lucrezia in atto di uccidersi, opera delle botteghe di Augusta. Cortile a lucernario, epitaffi. La residenza Jöchlsthurn, dimora tardogotica degli Jöchl, ricca famiglia di fabbricanti, dal XVIII sec. proprietà dei conti Enzenberg. Nella sala al secondo piano pregiato soffitto intagliato gotico. – L’ antica Commenda dell’ Ordine dei Cavalieri Teutonici, antico ospizio sulla strada del Brennero, rimase proprietà dell’ordine dal 1254 al 1813. Vi si trovano interessanti camere comitali con preziose rappresentazioni storico artistiche della cittadina, insegne delle varie corporazioni artigiane e testimonianze storiche dell’ordine. Ospita il Museo Multscher ed il Museo Civico. Tra gli esposti il famoso altare a portelle di Multscher (regalato nel 1940 da Mussolini a Hermann Göring e restituito alla città nel 1959; alcune delle figure di questo altare sono nella Parrocchiale di Vipiteno), antiche carte geografiche e vedute storiche della cittadina. La Torre delle Dodici, emblema della cittadina, fu costruita tra il 1469 ed il 1473 sotto il duca Sigismondo il Danaroso, e chiude a N la città. Il Vipiteno e la Torre delle Dodici/Sterzing mit dem Zwölferturm tetto a due spioventi con i due fastigi a scala è stato costruito dopo l’incendio del 1867. La Chiesa dello Spirito Santo o dell’Ospedale, sul lato N della Piazza di Città è stata ricavata da una chiesetta romanica goticizzata nel XIV sec. e con l’aggiunta di un campaniletto frontale a ventola. Nel 1939 sono stati riportati alla luce gli affreschi di Giovanni da Brunico (1420 ca.) – Il monumento a S. Giovanni Nepomuceno (protettore della città contro le frequenti inondazioni). – Castel Palù. – Castel Tasso, sopra Pruno, è uno dei castelli tirolesi più suggestivi e ancora oggi presenta un arredamento originale. Citato per la prima volta verso il 1140, ampliato vero il 1500 (preziose opere d’arte, stube gotica, sala verde, cortile con pozzo, saracinesca, fossato, stanze e cucina dei lanzichenecchi, segreta, sala delle torture) di proprietà della famiglia Thurn und Taxis. – Castel Pietra, con insediamenti preistorici, torre circolare menzionata nel 1241, palazzo del 1511 (cappella di S. Erasmo, restaurata, affreschi del 1515, sala con affreschi murali, XIV sec.), di proprietà della famiglia del principe Auersperg. 61 7a tappa: Masseria in Val Ridanna (1370 m) – Rifugio Monteneve (2355 m) Sviluppo tour: Masseria in Val Ridanna (1370 m), visita del Museo Provinciale delle Miniere – Val di Lazzago – Malga Moarerberg (Poschalm) (2110 m) – Giogo di Kaindl (2726 m) – Rifugio Monteneve (2355 m) a S. Martino Monteneve Pernottamento: Rifugio Monteneve a S. Martino Monteneve Durata: 10,5 km, 1350 m h, 370 m i Punti di appoggio: Moarerbergalm (Poschalm)/Malga: 2110 m, privata, CAP: I-39013 Moso in Passiria, gestito in estate. Rifugio Monteneve a S. Martino Monteneve: 2355 m, privato, I-39013 Moso in Passiria, gestito in estate. Miniera da visitare Monteneve. Descrizione del percorso Grazie al Museo Provinciale delle Miniere é possibile attraversare la montagna, ma non alla luce del giorno, bensì all’interno delle gallerie. Scopriamo così la storia delle miniere della Val Ridanna. Chiamare questo un museo é quasi riduttivo, é molto di più. Negli ultimi anni é stato restaurato e reso accessibile un mondo infinitamente affascinante. Tra l’impianto di arricchimento a Masseria e le gallerie della miniera a San Martino di Montaneve vi sono più di 1.000 metri di dislivello e un territorio che comprende ben 30 chilometriquadrati. Un paesaggio plagiato dall’attività mineraria. I minerali venivano estratti all’interno di un sistema di gallerie (oggi in parte visitabili), portati a valle su percorsi roccamboleschi da trenini, lavati e caricati per poi essere lavo- rati nell’impianto di arricchimento. Un visita al museo é quasi d’obbligo o stradafacendo durante il percorso oppure facendo proprio una sosta per un visita approfondita a Masseria. Alternative Mezza giornata di riposo e visita del museo, poi in autobus attraverso la Val di Lazzago e passaggio verso S. Martino di Monteneve (2355 m). Tutto il giorno riposo e visita del museo con impianto d’arricchimento e visita delle gallerie e pernottamento a Masseria. Territorio di escursioni Cascate Burkhard – „Sette laghi“ – Rifugio Vedretta Piana: paesaggio particolare e molto interessante per escursioni, a ovest del percorso principale. Possibilità di inizio o fine itinerario In auto o autobus a Masseria in Val Ridanna. Museo provinciale delle Minere Monteneve in Val Ridanna/ Bergbaumuseum Schneeberg im Ridnauntal 62 m s.l.m. Forcella Monteneve 2726 Rifugio Monteneve/ S. Martino di Monteneve 2355 2110 Malga Moarerberg (Malga Poschalm) 3000 2500 2000 1500 1000 Masseria in Val Ridanna 1370 0 5 10 15 20 km 63 8a tappa: Rifugio Monteneve (2355 m) – Albergo Hochfirst (1763 m) Sviluppo tour: Rifugio Monteneve a S. Martino Monteneve (2355 m) – Forc. della Cintola (2691 m) – Malga Tumulo (2000 m) – Albergo Hochfirst (1763 m) Pernottamento: Albergo Hochfirst Durata: 11 km, 530 m h, 1070 m i Punti di appoggio: Albergo Hochfirst: 1763 m, privato, CAP: I-39013 Moso in Passiria, gestito tutto l’anno. Descrizione del percorso Fra Monteneve e la Forcella della Cintola il sentiero stretto ed a tratti anche un pò esposto attraversa pendii ripidi e conche sassose. Fra la forcella ed il Lago Nero di Tumulo bisogna attraversare in un giro molto largo tutta la conca alta della valle. Il sentiero prosegue (in discesa) da vero sentiero di montagna cambiando più volte da ripido in meno ripido fino alla Malga Tumulo. Da quì il sentiero prima scende sulla strada di accesso abbastanza larga e con poca discesa fino al Ponte Tumulo, poi sale moderatamente per ca. 700 m sulla strada per il Passo del Rombo fino all’albergo Hochfirst. Monteneve Miniera più alta d’Europa (2000 – 2500 m), oggi Miniera da visitare Monteneve con visite guidate. Rifugio completamente ristrutturato dotato di 100 posti letto. È proprietà del Museo delle Miniere dell’Alto Adige. La prima citazione storica di Schneeberg risale al 1237, un carico di spade fu pagato con l’argento buono di Schneeberg („argentum bonum de Sneberch“). Inizialmente fu estratto argento, dopo il 15° secolo galena, ed a partire dalla fine del 19° secolo sfalerite. Al Schnee64 berg si trovano più di 70 minerali diversi, uno dei quali è endemico e conosciuto con il nome di „Schneebergite“ (Fe Ti O3). Sull’impianto a rotaie che all’epoca era quello più lungo di tutto il mondo, i minerali venivano trasportati fino a Maiern nella Val Ridanna, dove venivano preparati. Al Schneeberg sono note più di 70 gallerie con una lunghezza totale di oltre 100 km. Con la guida completa, della durata di un giorno intero, viene percorsa una galleria di 6 km: la prima parte, la galleria Karlstollen (del 1660) e la galleria Sohle 2060 a piedi, mentre, i restanti 3,5 km, appartenenti alla galleria Poschhausstollen (del 1967), con il trenino. La visita guidata giornaliera porta attraverso il villaggio dei minatori (compreso un breve percorso di una galleria) e finisce al locale espositivo, dove è possibile acquistare una moneta d’argento speciale. Il Rifugio Monteneve e gestito in estate. Interessante Elevatore a secchi d’acqua: ripido impianto di binari, che faceva parte del sistema di trasporto a rotaie, con il quale il minerale veniva trasportato fino alla stazione ferroviaria di Vipiteno. L’elevatore a secchi d’acqua funzionava a contrappeso: il carrello d’acqua con più peso rullava verso il basso e tirava in alto quello più leggero attraverso la corda tirante ed il rullo; il frenatore sorvegliava l’azione del rullo e frenava i carrelli. Al Schneeberg esistevano due elevatori a secchi d’acqua (minerali in salita, carrello pieno di acqua verso il basso) e sei piani inclinati di frenata (minerali verso il basso e carrello pieno di alimentari, legna o altro in salita). Tra un piano inclinato e l’altro c’erano parti piane, dove i cavalli facilmente potevano trainare i carrelli pieni di minerale; una di queste parti piane portava attraverso la galleria Kaindlstollen (lunga 730 m) fino alla Val Lazzago nella Val Ridanna. Questo impianto di trasporto su rotaie in superficie con una lunghezza totale di 27 km, era all’epoca il più lungo di tutto il mondo. Divertirsi con i vecchi macchinari/Spaß mit altem Grubengerät 65 9a tappa: Albergo Hochfirst (1763 m) – Rifugio Plan (2979 m) Sviluppo tour: Albergo Hochfirst (1763 m) – Malga Seeber Alm (1842 m) – Lago Scheibsee (2573 m) – Grubjoch (2661 m) – Bivacco Josef Pixner (2708 m) – Rifugio Plan (2979 m) Pernottamento: Rifugio Plan Durata: 16,6 km, 1800 m h, 650 m i Punti di appoggio: Rifugio Plan: 2979 m, di proprietà della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige, CAP: I-39013 Moso in Passiria, gestito in estate. Descrizione del percorso Nel tratto nord (Valle del Lago) tra l’albergo Hochfirst e il Passo di M.te Scabro il sentiero conduce alla Malga Seeber attraverso pittoreschi pascoli alpini (ad ovest del Passo di M.te Scabro, sulla pendice orientale del monte Großes Horn, si trovano granati di grandezza superiore alla media). Il tratto mediano del sentiero (Valle di Plan), tra il Passo di M.te Scabro e il Sandfeld come punto più basso, offre una meravigliosa vista ed è molto ben costruito, ma in alcuni punti è molto esposto (a tratti assicurato). Inoltre si incontrano fino nel pieno dell’estate parecchi campi di neve gelati e ripidi (piccozza e ramponi raccomandabili!). Su questo tratto, dopo circa due terzi della lunghezza totale del sentiero, si trova il bivacco Josef Pixner con 12 posti letto. Il tratto nella parte sud-ovest, tra il Sandfeld e il rifugio Plan, è ripido ma ben mantenuto. Interessante Malga Seeber (1842 m): malga nella Valle del Lago nell’alta Val Passiria in possesso di 77 contadini dei 3 comuni della valle. Durante i mesi estivi i contadini possono portare in tutto 512 capi di bestiame sulla mal66 ga. Ogni contadino possiede un certo numero oppure frammenti di „quarti“. Un „quarto“ comprende 4 „diritti“ che vuol dire che il proprietario di un quarto può portare 4 vacche sulla malga. I „diritti“ sono annotati nel catasto. Nel 1288 sul territorio della malga Seeber di oggi esistevano tre masi (con bestiame). Dal 1369 sono noti pure i nomi dei tre contadini: Nikelin de Sebe, Chunrat de Sebe e Toldo de Sebe. L’unica chiesa di allora era a St. Leonhard, distante ben 20 km; per la gente molto religiosa ciò significava una camminata di circa sette ore. Nel 1634 i masi Seeber furono abbandonati. Più tardi qui si formò un paese malgaro con quaranta baite, di queste si sono sviluppate quattro come malghe: la Klosterkaser, la Platterkaser, la Unterstuanerkaser e la Ortkaser. La Malga Seeber di oggi si è sviluppata dalla Klosterkaser. Verso l’uscita della Valle del Lago esisteva, dal 1288, il maso Glanegg, il quale venne abbandonato appena nel secolo scorso; oggi viene utilizzato come malga. Bivacco Josef Pixner (2708 m): sul sentiero 44 a Imest nella Valle di Plan al di sotto della cima Ebenen Ferner si trova il bivacco Josef Pixner, nominato in ricordo della guida alpina “Langer Neuner”, m s.l.m. Monte Scabro Rifugio Plan 2979 2926 Grubjoch 2661 Lago Scheibsee 2573 2708 Bivacco Josef Pixner 3000 2500 2000 1500 1842 Malga Seeber 1763 Albergo Hochfirst 1000 0 5 10 che ha partecipato nella costruzione del sentiero. È un importante punto di sosta sul lunghissimo Tour dall’albergo Hochfirst al rifugio Petrarca e anche su questo tratto dell’Alta Via Tiroler Höhenweg. L’idea per la costruzione di questo bivacco ce l’aveva avuta già tanti anni fa Anton Raich di Moso. Finalmente si convinse anche il comitato di gestione del Parco Naturale Gruppo di Tessa. Il finanziamento è stato reso possibile con i fondi comunitari dalla comunità comprensoriale Burgraviato. Per gli ostacoli burocratici hanno contribuito soprattutto le associazioni turistiche della Val Passiria e di Tirolo. Il responsabile per la messa in opera era l’ingegnere Hermann Plank di Matrei am Brenner. L’interessante 15 20 km costruzione su quattro colonne con una cupola di vetro, è chiamato comunemente proprio per questo motivo UFO, ha 12 posti letto. La consegna ufficiale del bivacco alla sezione di Passiria dell’AVS è stata il 11.09.2003 in concomitanza con la festa a Plan per l’apertura dell’Alta Via Tiroler Höhenweg. Rifugio Plan (2979 m): rifugio sopra Plan ai piedi della cima Seelenkogel, costruito nel 1899 dalla sezione di Zwickau del DAV; distrutto nell’autunno 1967. Il rifugio attuale è stato completato nell’anno 1984 ed apparteneva alla sezione di Merano del CAI (Club Alpino Italiano); dal 2010 è diventato proprietà della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige. Il rifugio è gestito in estate e ha 60 posti letto. Lago Seeber/Seebersee 67 10a tappa: Rifugio Plan (2979 m) – Rifugio Petrarca (2875 m) Sviluppo tour: Rifugio Plan (2979 m) – Rifugio Petrarca Pernottamento: Rifugio Petrarca Durata: 8,4 km, 650 m h, 750 m i Punti di appoggio: Rifugio Petrarca: 2875 m, di proprietà della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige, CAP: I-39013 Moso in Passiria, gestito in estate. Descrizione del percorso Nel tratto nord (Rifugio Plan) il sentiero molto ben costruito e a tratti esposto porta molto ripidamente su una dorsale; nella parte mediana si attraversano senza grandi differenze di quota pendici montuose molto ripide, in cui mirabilmente si alternano fasce di micascisti e di calcare cristallino (marmo); qui si incontrano fino nel pieno dell’estate parecchi campi di neve gelati e ripidi (piccozza e ramponi raccomandabili!); il tratto meridionale del sentiero conduce con moderata pendenza alla molto ben costruita Alta Via di Merano. Vista meravigliosa, specialmente nel tratto nord e mediano. Interessante Sentiero Touristensteig: all’ inzio del 19° secolo diverse sezioni del „Deutscher und Österreichischer Alpenverein“ costruirono i rifugi Essener Hütte, Plan e Petrarca nell’alta Val Passiria. Per collegare questi rifugi tra di loro, e con quelli delle valli adiacenti, furono costruiti dei sentieri molto impegnativi in mezzo al terreno scosceso. Nonostante ques- 68 ti sentieri non siano facili da percorrere, sono ben mantenuti. Sono conosciuti con il nome sentiero Touristensteig. Sono caratterizzati dall’avere una larghezza gradevole e dei gradini nei passaggi più ripidi. Rifugio Petrarca (2875 m): rifugio situato al passo Eisjöchl tra le cime Hohe Wilde e Hohe Weiße. Costruito nel 1897 dalla sezione del club alpino di Stettin. L’antico rifugio consistette di uns stanza con un angolo cottura, due tavoli per gli ospiti, uno per le guide, un dormitorio (7 posti), una stanza doppia ed una tripla. Il costo totale, compreso l’arredamento e la costruzione del sentiero, ammontò a 10 .136,16 marchi. All’inaugurazione del 24 agosto 1897 furono presenti 33 persone, e, fino alla chiusura, venirono registrati altri 12 uomini e 2 donne. Il rifugio venne ampliato negli anni 1911 – 1913. Il nuovo rifugio è stato finito nel 1995 ed appartiene alla sezione del CAI (Club Alpino Italiano). Dal 2010 è diventato proprietà della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige. Il rifugio è gestito in estate e ha 80 posti letto e 30 posti in dormitorio. Rifugio Petrarca/Stettiner Hütte 69 11a tappa: Rifugio Petrarca (2875 m) – Plan (1628 m) Sviluppo tour: Rifugio Petrarca (2875 m) – Lago Grafsee (2803 m) – Malga Andels (2297 m) – Malga Lazins (1860 m) – Lazinser Hof (1782 m) – Zeppichl (1684 m) – Plan (1628 m) Pernottamento: Plan Durata: 11,6 km, 165 m h, 1400 m i Descrizione del percorso Il sentiero n. 41 porta sottostante al rifugio Petrarca a un piccolo lago. Qui continua il sentiero verso ovest, raggiungendo il lago Graf. Svoltando verso sinistra del lago inizia la salita che verso la fine diventa molto ripida. In cima si raggiunge cosi la forca „Schafscharte“. Da qui inizia la discesa molto ripida. Il sentiero ha dei appigli con catene e porta verso la malga di „Andels“. Qui inizia il sentiero n. 40, che porta in leggera discesa verso nord sulla Alta via di Merano, n. 24. Questo sentiero con molte curve, porta verso la gestita Malga Lazins. Continuando sul sentiero si raggiunge l’albergo „Lazins” e proseguendo la località di „Zeppichl“. Alla fine si raggiunge Plan. Verso la fine della primavera e inizio estate ci sono spesso ancora molti tratti con neve. Interessante Malga Lazins (1860 m): la Malga Lazins nella Val di Plan e la Malga Tumulo (2000 m) nella Val Passiria sono due malghe comunitarie chiamate „Gerichtsalmen“. Ogni contadino dei tre comuni della Val Passiria ha il diritto di far pascolare durante i mesi estivi lì le sue vacche. Sono però in vigore determinate condizioni ed alcune limitazioni: il bestiame deve essere stato in stalla almeno dal 2 febbraio e deve essere stato foraggiato con fieno del luogo. Inoltre, ogni contadino che possiede una malga propria o altri diritti di pascolo, deve prima usufruire di quelli. Dalle ben 5000 vacche della valle possono essere distribuite al limite 1200 su queste due malghe: il caso ideale sarebbe 400 capi per ciascuna. In più pascolano in totale 900 pecore. Lazins 1782 m, maso menzionato per la prima volta nel 1285 con il nome „Lutzinse“; all’epoca fu subordinato al conte del Tirolo. Il maso viene condotto come albergo e fino al 2003 era in possesso dei tre comuni della valle. Oggi invece è passato a privati. Meta preferita per molti passeggiatori, soprattutto d’inverno. Plan Frazione del Comune di Moso in Passiria, Prov. di Bolzano, 1628 m, CAP: I-39010. Centro sciistico molto frequentato nonchè punto di partenza per numerose escursioni alpine. 70 m s.l.m. 3000 Rif. Petrarca 2875 2803 Lago Grafsee 2500 Malga Andels 2000 2297 1500 Malga Lazinser 1860 Zeppichl 1684 Lazinser Hof 1782 1628 Plan 1000 0 5 10 15 20 km Malga Lazins/Lazinser Alm 71 12a tappa: Plan (1628 m) – Rifugio dei Becchi (1700 m) Sviluppo tour: Plan (1628 m) – Malga Faltschnal (1871 m) – Faltschnaljöchl (2417 m) – Forcella Sopranes (2581 m) – Oberkaser (2131 m) – Rifugio dei Becchi (1700 m) Pernottamento: Rifugio dei Becchi Durata: 12,5 km, 960 m h, 680 m i Punti di appoggio: Rifugio dei Becchi: 1700 m, privato, CAP: I-39019 Tirolo, gestito in estate. Descrizione del percorso E’ l’acqua l’elemento preponderante di questa tappa. Lungo il rio Faltschnal ci avviciniamo al giogo Spronser Joch, dal quale si vedono i Laghetti Lagli di Sopranes, il gruppo di laghetti alpini più numeroso dell’Alto Adige. Otto laghetti ci raccontano dell’immensa forza dei ghiacciai. La nostra meta é il Rifugio Laghi di Sopranes/Sponser Seen 72 dei Becchi, che raggiungiamo seguendo un ruscello. Alternative Nella vicinanza dei Laghi di Sopranes si trovano i laghi Lungo e di Latte. Possibilità di inizio o fine itinerario Plan é raggiungibile in auto o autobus. m s.l.m. 3000 2500 Faltschnaljöchl 2417 2000 1500 Forcella Sopranes 2581 Oberkaser 2131 1871 Malga Faltschnal 1700 Rif. dei Becchi 1628 Plan 1000 0 5 10 15 20 km Diretti verso la Val Passeria/Auf dem Weg in Passeiertal 73 13a tappa: Rifugio dei Becchi (1700 m) – Merano (324 m) Sviluppo tour: Rifugio dei Becchi (1700 m) – Bockersteig – Cima Muta (1547 m) – Hochmuth (1400 m) – Vellauer Felsenweg – Castel Tirolo – Monte di Merano – Merano Durata: 11 km, 1200 m i Descrizione del percorso L’ultimo giorno! L’itinierario che dall’alta montagna ci porta nella conca di Merano è facile. Proprio per questo invitiamo tutti di vivere con intensità il cambiamento paesaggistico e forse anche quello che sentiamo in noi stessi. Il clima alpino cambia in quello sub-mediterraneo, frutteti invece roccie, castagneti invece pini, riposarsi invece di faticare. Sciogliersi nel cammino... in un paesaggio incantevole e ricreativo di Merano ed i suoi dintorni. Alternative Varie possibilità di percorsi alternativi con tappe dell’Alta Via di Merano (n. 24). Tirolo Comune, Prov. di Bolzano, 596 m, abitanti: 2470, CAP: I-39019. Informazioni: Associazione Turistica Tirolo. Stazione ferroviaria: Merano (4 km). Collegamento autobus: con Merano. Tirolo è il più antico insediamento del Burgraviato. Da esso prese nome il castello avito e tutta la regione. La località con la sua chiesa, i bianchi masi rurali e le antiche residenze nobiliari coronati dalla sommità del M. di Merano, funge da simbolo storico per tutta la conca meranese. Il territorio comunale comprende il centro con i rioni Kirchviertel e Waal74 viertel nonché le frazioni di Aica e Haslach. Si estende fino alle valli Finele e Sopranes e fino ai Masi della Muta, antiche cascine alpestri risalenti all’epoca della colonizzazione bavarese. Particolarmente pittoresco è il nucleo antico. Qui le antiche residenze signorili si stringono attorno ai masi contadini. Ai fini di favorire il turismo, gran parte di esse sono state ristrutturate mantenendo tuttavia intatto l’aspetto originario della località. Curiosità del luogo e dintorni Castel Tirolo, castello avito della regione e residenza dei conti di Tirolo, costruito nel 1141 dai conti di Venosta, restaurato nel XIX sec.; sede del governo fino al termine del governo di Margareta Maultasch (1363); con cappella a due piani (sculture, dipinti murali e su vetro, incisioni su rame), sala dell’imperatore; statue romaniche agli ingressi ed alle finestre, affreschi gotici. Il Castel Tirolo custodisce dal 2003 il museo storico-culturale della Provincia di Bolzano – Castel Fontana menzionato nel 1253, ristrutturato agli inizi del XIX sec. purtroppo non nel suo stile originario, oggi sede di un Museo agricolo e luogo commemorativo di Ezra Pound. – La Chiesetta di S. Pietro sopra Quarazze, V sec., conserva preziosi affreschi carolingi. Merano Comune, Prov. di Bolzano, 324 – 550 m, abitanti: 38.230, CAP: I-39012. Informazioni: Consorzio Turistico Merano Marketing. Stazione ferroviaria: Merano. Collegamento autobus: con Bolzano e Innsbruck, la Val Venosta, le Valli Passiria, d’Ultimo, Senales e di Non. Merano venne fondata dai Celti. I toponimi di Maia Alta e Maia Bassa ricordano quelli latini di Castrum Maiense. Attorno a Merano operò l’apostolo S. Valentino; nel 730 morì qui il primo vescovo di Frisinga, S. Corbiniano. I conti di Venosta ricevettero Merano in feudo nel 1234 dai vescovi di Trento. Venne elevata al rango di città nel 1317. Dal 1363 Merano diventò la capitale del Tirolo e tale rimase per oltre 100 anni. Al tempo di Andreas Hofer fu teatro della guerra d’indipendenza tirolese. Ritornata all’Austria nel 1814, la Verso Merano/Richtung Meran 75 76 città si sviluppò soprattutto dopo la metà del XIX sec. fino a divenire un luogo di cura internazionale in un paesaggio distensivo. L’ acqua ricca di radon è particolarmente indicata per le affezioni reumatiche, disturbi circolatori, affezioni croniche dell’apparato motorio e dell’apparato raspiratorio, ecc. Le terme di Merano meritano una visita. Famosa in tutto il mondo è invece la cura dell’uva meranese, ideale per depurare il corpo. Curiosità del luogo e dintorni La Chiesa parrocchiale di S. Nicolò, gotica, con la Cappella di S. Barbara, coeva. – La Chiesa di Santo Spirito, fondata nel 1271, ricostruita nel 1483. Il Castello Principesco, XV sec., residenza dei Principi del Tirolo. Notevoli sale con mobili gotici e collezione di strumenti antichi. – Il Museo civico, presso l’Aquila Rossa, espone raccolte di archeologia e di tradizioni popolari, artigianato artistico, collezione di dipinti dal XVII al XX sec. di artisti prevalentemente locali, sculture gotiche. – Museo delle donne „Evelyn Ortner“. – Museo Ebraico e Sinagoga (1901): Dal 1900 fino allo scoppio della seconda guerra mondiale la comunità ebraica a Merano ha avuto una grande importanza. Monumento ad Andreas Hofer. – Il vecchio borgo medievale con i Portici e le Porte Venosta, Passiria e Bolzano. – Castel Tirolo. – Castel S. Zeno, complesso difensivo romano con cappella di S. Zeno. – Castel Winkel, edificio rinascimentale, residenza temporanea di Clau- dia de’ Medici, duchessa del Tirolo. – Castel Rubein, XIII sec., casa natale del cantore medioevale Berthold Rubein, un discepolo di Walther von der Vogelweide. Castello Rametz, XII sec., situato al centro di rinomati vigneti. – I Giardini di Castel Trauttmansdorff, la meta più amata dell’Alto Adige, presentano da inizio aprile fino a metà novembre, in un anfiteatro naturale, oltre 80 ambienti botanici con piante da tutto il mondo. Numerose stazioni dedicate all’esperienza sensoriale, insieme ad una variegata serie di manifestazioni, entusiasmano giovani e meno giovani, rendendo una visita ai giardini un’esperienza per tutti i sensi. Dalla splendida fioritura di migliaia di tulipani agli inebrianti colori invernali, i giardini affascinano in continuazione con i loro appuntamenti musicali e gastronomici. Nel cuore dei giardini troneggia il castello dove un tempo l’amata Imperatrice Elisabetta, trascorreva la stagione invernale, oggi sede del Touriseum, il Museo provinciale del Turismo, che racconta 200 anni di storia del turismo alpino. Il sentiero di Sissi porta dai giardini fino al centro città di Merano. – Questi altri sono diventati alberghi: Castel Rundegg, Labers, Verruca. Ritorno I collegamenti ferroviari tra Merano e Innsbruck sono buoni. Il viaggio é di ca. 3,5 ore. Innsbruck e Mayrhofen/Zillertal sono collegati attraverso treni e pullmann. 77 Wichtige Telefonnummern Numeri di telefono importanti Hütten und Gasthöfe/Rifugi e alberghi Olpererhütte/Rif, www.olpererhuette.info Pfitscher-Joch-Haus/Rif. Passo di Vizze, www.pfitscherjochhaus.com Landshuter Europahütte/Rif. Venna alla Gerla Sattelbergalm (Sattelalm)/Malga, www.sattelbergalm.at Waldesruh Alpengasthof/Albergo, www.waldesruh-obernberg.net Tribulaunhütte/Rif. Calciati al Tribulaun, www.tribulaunhuette.com Tribulaunhaus/Rif., www.naturfreunde.at Magdeburger Hütte/Rif. Cremona alla Stua http://magdeburger13h.de Moarerbergalm (Poschalm)/Malga Schneeberghütte/Rif. Monteneve, www.schneeberg.org Grohmanhütte/Rif. Vedretta Piana Gasthaus Hochfirst/Albergo, www.13h.de Seeber Alm/Malga Zwickauer Hütte (Planfernerhütte)/Rif. Plan, www.13h.de Stettiner Hütte/Rif. Petrarca, http://.stettinerhuette.13h.de Telefon/Telefono 0043/(0)664/4176566 0039/0472/630119 0039/0472/646076 0043/(0)5274/87717 0043/(0)5274/87575 0039/0472/632470 0043/(0)5276/252 + 0043/(0)664/4050951 0039/0472/632472 0039/0473/647045 0039/348/2400286 + 0039/0472/758175 0039/0473/647040 0039/0473/647041 0039/333/6583451 Bockerhütte/Rif. dei Becchi, www.bockerhuette.com 0039/0473/646789 + 0039/0473/643630 0039/0473/945544 Tourismusverbände Uffici turistici Mayrhofen Wipptal Obernberg am Brenner Eisacktal/Valle Isarco Gossensass/Colle Isarco Ratschings/Racines Sterzing/Vipiteno Passeiertal/Val Passiria Meran/Merano E-Mail [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] Telefonnummern Numero di telefono 0043/(0)5285/6760 0043/(0)5272/6272 0043/(0)5274/874625 0039/0472/802232 0039/0472/632372 0039/0472/760608 0039/0472/765325 0039/0473/656188 0039/0473/200433 Alle Angaben ohne Gewähr!/Informazioni non garantite! Notrufnummern/Telefono soccorso 112 Euro-Notruf/Numero Unico di Emergenza Europea (Carabinieri) 118 Sanitärer Notruf (Krankenwagen, Bergrettung, Flugrettung)/Numero unico per l’emergenza sanitaria (ambulanza, soccorso alpino, elisoccorso) 113 Staatspolizei/Polizia di Stato 78 Impressum Alle Angaben und Routenbeschreibungen dieses Führers wurden vom Autor und der Redaktion nach bestem Wissen gemacht. Da die Angaben eines Führers ständig Veränderungen unterworfen sind, kann für die Richtigkeit keine Gewähr übernommen werden. Auch zeigt die Erfahrung, dass Irrtümer nie ganz zu vermeiden sind. Für Berichtigungen und Verbesserungsvorschläge ist die Redaktion stets dankbar. Korrekturhinweise bitte an folgende Anschrift: KOMPASSKarten GmbH, A-6020 Innsbruck, KarlKapferer-Straße 5, [email protected] Colofone Tutte le indicazioni e le descrizioni del percorso sono riportate dall’autore e dalla redazione con la massima cura. Poiché le indicazioni di una guida possono subire spesso variazioni, si declina ogni responsabilità per inesattezze subentrate. L’esperienza insegna inoltre che errori non possono essere esclusi completamente. La redazione ringrazia per ev. suggerimenti e critiche. Indicazioni per correzioni sono da indirizzare a: KOMPASSKarten GmbH, A-6020 Innsbruck, KarlKapferer-Straße 5, [email protected] Alle Texte, Bilder, grafischen und Kartendarstellungen dieses Führers unterliegen dem Urheberrechtsschutz. Weiterverwendung und Vervielfältigung ohne die Zustimmung des Rechteinhabers ist nicht zulässig. Eigentümer des Copyrights für Texte, Grafiken und einem Teil der Bilder ist der Tourismusverband Eisacktal, Großer Graben 26A, I-39042 Brixen, [email protected]. Tutti i testi, le foto, le parti grafiche e la cartografia di questa guida sottostanno al copyright. Non sono ammesse riproduzioni di parti o intere senza previa autorizzazione dell’editore. 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Tourismusverein Passeiertal, Isidor Plangger, Heinz Widmann, MGM Frieder Blickle, Tourismusverein Dorf Tirol/Gix, Tourismusverband Eisacktal, Alex Filz, Marco Santini, www.allesfoto.com Associazione turistica Val Passiria, Isidor Plangger, Heinz Widmann, Merano Marketing Frieder Blickle, Associazione turistica Tirolo/Gix, Consorzio turistico Valle Isarco, Alex Filz, Marco Santini, www.allesfoto.com Verantwortlich für den Inhalt: Tourismusverband Eisacktal, Großer Graben 26A, I-39042 Brixen Projekt gefördert durch: Responsabile per i contenuti: Consorzio turistico Valle Isarco, Bastioni Maggiori 26A, 39042 Bressanone Un progetto finanziato da: © 2012 KOMPASS-Karten, A-6020 Innsbruck (12.01) Verlagsnummer/Codice editore 132, ISBN 978-3-85026-662-8 Titelbild Karte und Aktiv Guide/Copertina sulla carta e Aktiv Guide: Lazinser Alm/Malga Lazins TV Gossensass/Associazione turistica Colle Isarco 79 &THJCU.JUUFM 6OEFTHJCU8FHF &HBMXFMDIF8FHF4JFBVG*ISFO 8BOEFSVOHFOXjIMFO7PMUBSFO 4DINFS[HFMJTU*ISJEFBMFS#FHMFJ UFS#FJ(FMFOL.VTLFMPEFS 3DLFOTDINFS[FOESJOHUFT TDIOFMM[VS&OU[OEVOHWPS TUPQQUEFO4DINFS[VOECF TDIMFVOJHUEJF)FJMVOH7PMUBSFO 4DINFS[HFM%BTSJDIUJHF.JUUFM BVGBMMFO8FHFO 8*&%&3 '3&6%& "/#&8&(6/( Voltaren® Schmerzgel 1,16 % Gel für Erwachsene und Jugendliche ab 12 Jahren. 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