ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITA’ DI BOLOGNA FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA STUDIO DI MASSIMA DI UN’ ELICA OTTIMIZZATA PER UN RICOGNITORE STRATOSFERICO Tesi di laurea di: Francesco Mantovani Relatore: Chiar.mo Prof. Ing. LUCA PIANCASTELLI Correlatori: Prof. Ing. GIANNI CALIGIANA Prof. Ing. ALFREDO LIVERANI Dott. Ing. ENRICO TROIANI OBIETTIVI TROVARE UN’ ELICA IN GRADO DI FORNIRE BUONE PRESTAZIONI PER LE SEGUENTI CONDIZIONI OPERATIVE: • Altezza massima di funzionamento: 25000 metri; • Potenza trasformabile compresa tra 150 CV e 300 CV; 0, 9 M • Velocità risultante all’apice delle pale: 0,9 Mach. W = V U CARATTERISTICHE DEL VOLO STRATOSFERICO • BASSA DENSITA’ DELL’ARIA (a 25000 metri ρ = 0,04 kg/m3); • BASSI NUMERI DI REYNOLDS (variabili tra 35000 e 200000). OCCORRONO VELIVOLI DALLE ELEVATE PRESTAZIONI: • MOTORISTICHE • AERODINAMICHE UTILIZZO DI PROFILI ALARI E PALE PARTICOLARI Studi precedenti sulla propulsione ad elica ad altezze stratosferiche Programma ERAST (Environmental Research Aircraft and Sensor Technology) della NASA SCOPO: • Studiare le proprietà chimico-fisiche della stratosfera; • Realizzare un velivolo in grado di operare in atmosfere rarefatte. CONDIZIONI DI PROGETTO: • Altezza massima raggiungibile: 25900 metri; • Potenza trasformabile: 63,4 kW; • Velocità di crociera: 0,4 Mach. Studi precedenti sulla propulsione ad elica ad altezze stratosferiche Programma ERAST (Environmental Research Aircraft and Sensor Technology) della NASA SOLUZIONE: • Elica singola a 3 pale; • Diametro: 4,6 metri; • Corda massima: circa 420 mm; • Profilo Eppler 387 (progettato per bassi valori del numero di Reynolds). Studi precedenti sulla propulsione ad elica ad altezze stratosferiche Programma ERAST (Environmental Research Aircraft and Sensor Technology) della NASA SOLUZIONE: • Elica singola a 3 pale; • Diametro: 4,6 metri; • Corda massima: circa 420 mm; • Profilo Eppler 387 (progettato per bassi valori del numero di Reynolds). Fase preliminare dello studio Impiego della teoria di Theodorsen Tramite un coefficiente di massa k, si trovano il valore della velocità indotta w e la circolazione K(x) ad ogni sezione di pala, per via grafica. E’ possibile trovare e dimensionare l’elica dalle migliori prestazioni, con l’ausilio di grafici e semplici calcoli Fase preliminare dello studio In funzione di w, k e K(x) si trovano: • Il rendimento indotto ηi per via grafica • Il coefficiente di avanzamento effettivo γ: γ= V +w nD • L’angolo d’elica Ф: 1 ⎞ ⎛ ⎜ 1 V 1+ w ⎟ 2 ⎟ φ = arctan⎜ x ⎟ ⎜ π nD ⎜ ⎟ ⎝ ⎠ • La distribuzione del carico lungo la pala bcl: bcl = (V + w) w K ( x) Bn 2 senφ 1 V + cos 2 φ 2 La prima variante Realizzazione di fogli calcolo contenenti i dati relativi a varie eliche, per la determinazione dell’elica a più elevato rendimento indotto Selezione delle eliche dalle migliori prestazioni e dimensionamento delle pale La prima variante Si è confrontato il profilo Eppler 387 con un profilo classico, il Clark Y, tramite il programma Profili, che si basa sul codice XFoil, sviluppato dalla NASA. Si è deciso di utilizzare l’ Eppler 387, visti i valori maggiori di cl ottenibili a valori minori dell’angolo di attacco α . La prima variante L’elica scelta presenta le seguenti caratteristiche: • Diametro: 4,1 metri; • Numero di pale: 5; • Velocità di rotazione: 1000 giri/min.; • Potenza trasformata: 220 CV; • Rendimento indotto: ηi= 86,7%; • Spinta a 25000 m: T = 898 N; • Corda a 0,7 R: b0,7R = 231 mm; • Calettamento a 0,7 R : β0,7R = 56,71°. La prima variante Problemi: • Ingombro elevato, a causa del grande valore del diametro; • Possibili perdite dovute ad onde d’urto in prossimità dell’apice delle pale dovuti a fenomeni di compressibilità. Cerchiamo una soluzione che permetta di risolvere questi problemi, oltre ad assicurare prestazioni altrettanto buone. La soluzione adottata Si è deciso di studiare il comportamento di un’elica controrotante, soggetta alle stesse condizioni di funzionamento. E’ stato mantenuto il profilo Eppler 387, ma le pale sono state completamente ridisegnate, sempre seguendo la teoria di Theodorsen, per adeguarle alla diversa distribuzione del carico, caratteristica delle eliche controrotanti. In queste ultime la circolazione assume valori massimi a circa 0,3R, anziché a 0,7R come avviene nelle eliche singole. La soluzione adottata Si sono realizzati nuovi fogli di calcolo, che hanno permesso di scegliere l’elica dalle prestazioni migliori: La soluzione adottata E’ stata quindi scelta la seguente elica: • Diametro: 2,5 metri; • Numero di pale: 6; • Velocità di rotazione: 1250 giri/min; • Potenza trasformata: 250 CV; • Rendimento indotto: ηi = 87,6%; • Spinta a 25000 m: T = 770 N; • Corda a 0,7 R: b0,7R = 201 mm; • Corda massima: b0,3R = 291 mm; • Calettamento anteriore a 0,7 R: βf0,7R = 71,14°; • Calettamento posteriore a 0,7 R: βr0,7R = 68,16°; • Peso elica senza ogiva: 62,9 kg. La soluzione adottata Per il sistema di regolazione del passo è stato adottato il principio utilizzato per le eliche Hydromatic di Hamilton Standard, nella versione modificata per eliche controrotanti, realizzata nella tesi dell’ Ing. Galotto, opportunamente ridimensionata per adattarsi alla presente elica: Radice della pala La soluzione adottata Per il sistema di regolazione del passo è stato adottato il principio utilizzato per le eliche Hydromatic di Hamilton Standard, nella versione modificata per eliche controrotanti, realizzata nella tesi dell’ Ing. Galotto, opportunamente ridimensionata per adattarsi alla presente elica: Crociera Gruppo pistone-camme anteriore La soluzione adottata Per il sistema di regolazione del passo è stato adottato il principio utilizzato per le eliche Hydromatic di Hamilton Standard, nella versione modificata per eliche controrotanti, realizzata nella tesi dell’ Ing. Galotto, opportunamente ridimensionata per adattarsi alla presente elica: Gruppo pistone-camme posteriore La soluzione adottata Per il sistema di regolazione del passo è stato adottato il principio utilizzato per le eliche Hydromatic di Hamilton Standard, nella versione modificata per eliche controrotanti, realizzata nella tesi dell’ Ing. Galotto, opportunamente ridimensionata per adattarsi alla presente elica: Regolazione del passo Cuscinetto assiale La soluzione adottata Materiali impiegati: • Acciaio 300 M AISI 4340: Indurito per nitrurazione ionica. Impiegato per camme, ruote dentate e rulli, parti soggette ad usura. Presenta buona tenacità, durezza, resistenza. • Titanio Ti6Al4V: Impiegato per scatole, crociere,Pistoni e bulloni. Buona duttilità, resistenza alla corrosione, stabilità alle alte temperature. • Lega di alluminio 390.0 – T5: Impiegata per il duomo e l’ involucro posteriore. Lega di alluminio-silicio, leggera e facile da lavorare. La soluzione adottata Materiali impiegati: • Fibra di carbonio, M55J: prodotta da Toray America Corp. Utilizzata per le pale. Leggera e resistente. Tutti i materiali utilizzati sono di comune impiego nella industria aerospaziale Conclusioni Da uno studio di massima è risultato vantaggioso l’impiego di un’elica controrotante, la quale è in grado di fornire un elevato rendimento alla quota di 25000 metri, e presenta inoltre le seguenti differenze rispetto ad un’elica singola: • Consistente diminuzione del diametro (da 4,1 m a 2,5 m); • Aumento del rendimento indotto (dello 0,9%); • Drastica diminuzione del peso; • Aumento potenza trasformabile (da 220 CV a 250 CV); • Minore probabilità del verificarsi di onde d’urto per compressibilità; • Bilanciamento delle coppie giroscopiche; • Minore probabilità del verificarsi del fenomeno del choking; • Maggiore complicazione meccanica; • Necessità di avere un propulsore con due alberi di uscita controrotanti; • Diminuzione della spinta (da 900 N a 770 N). Conclusioni Lavoro futuro: Durante un’ eventuale fase più approfondita del progetto potrà essere necessario ottimizzare il dimensionamento delle pale, e studiare i fenomeni di mutua influenza tra elica e velivolo. Potrà inoltre rendersi necessaria una fase di sperimentazione, con la realizzazione di un prototipo.