- sabato 1 agosto 2015 - l'Adige - Pagina: 29 - I sindacati Immediata la reazione dei sindacati. I Cobas hanno già annunciato conferenza stampa per oggi. Quanto ai confederali, in una nota congiunta Mario Cerutti (Cgil), Corrado Dalvit (Cisl) e Alan Tancredi (Uil) osservano che si tratta di «una prima risposta, certamente parziale quanto provvisoria», arrivata a seguito anche delle loro richieste: «Si tratta di un primo passo verso il miglioramento dell’ambiente di lavoro, ma di cose da fare ce ne sono ancora molte». - sabato 1 agosto 2015 - T R E N T I N O - Pagina: 21 - Marangoni, più pause nei reparti «caldi» Dopo il caso Minichino, anche distributori di acqua. Il sindacato: «Risposte parziali, ma necessarie» ◗ ROVERETO Per i dipendenti della Marangoni tre pause da 15 minuti per turno di lavoro È una prima risposta, «certamente parziale quanto provvisoria, al problema delle alte temperature nei reparti produttivi “ricostruzione, mescole e gomme piene”» ammettono i sindacati, ma la morte per ipertermia dell’operaio Carmine Minichino, deceduto la scorsa settimana in ospedale dopo un malore nel reparto, ha spinto la Marangoni a prendere provvedimenti, sotto la spinta dei dipendenti e del sindacato, che nei giorni scorsi, ol- tre a richiedere un incontro per discutere delle prospettive aziendali e occupazionali, aveva sottolineato «il perdurare di una situazione climatica “particolare” nonché il contesto complessivo relativo alle condizioni di lavoro». Per queste regioni è stato sollecitata «l'attivazione di una serie di interventi mirati a migliorare le condizioni di lavoro». L'azienda nei giorni scorsi ha pertanto introdotto nei reparti citati, fermo restando le consuetudini, un provvisorio sistema di pause nello specifico tre pause di 15 mi- nuti per turno di lavoro e potenziato il numero di distributori di acqua. Ovviamente, anche se temporaneo - spiegano Mario Cerutti (Filctem Cgil), Corrado Dalvit (Femca Cisl) e Alan Tancredi (Uiltec Uil) - si tratta di un primo passo verso il miglioramento dell'ambiente e delle condizioni di lavoro. Ma di cose da fare ce ne sono ancora molte». Ad oggi la richiesta di incontro urgente mossa nei giorni scorsi dal sindacato non ha ancora trovato una data in calendario, anche per la temporanea assenza dell’amministratore delegato Massimo De Alessandri, all’estero per lavoro. Ma presto - forse già la prossima settimana - le parti dovrebbero comunque parlarsi, anche perché le preoccupazioni del sindacato e dei dipendenti in merito al futuro dell’azienda roveretana, sono molte e necessitano risposte chiare, e il caso di Carmine Minichino sulla cui morte il procuratore capo di Rovereto Aldo Celentano ha aperto un’indagine per omicidio colposo a carico del medico del lavoro e di un dirigente della Marangoni - ha semmai accentuato una situazione che pare tutt’altro che tranquillizzante, anche per il sensibile calo dei volumi di lavoro all’interno della fabbrica. - sabato 1 agosto 2015 - CORRIERE DEL TRENTINO - Pagina: 5 Marangoni introduce le pause anti-caldo Saranno tre per ogni turno. I sindacati: «C’è ancora molto da fare» ROVERETO Marangoni introduce le pause interne al turno, come sollecitato nei giorni scorsi dai sindacati e dai Cobas dopo la morte di Carmine Minichino, l’operaio morto la scorsa settimana dopo un colpo di calore sul lavoro. Tre pause per turno da 15 minuti ciascuna, da effettuarsi nelle aree di ristoro, per i lavoratori dei reparti ricostruzione, gomme piene e mescole. «Una misura temporanea valida fino all’8 agosto» spiega l’azienda, dovuta al perdurare del caldo, da cui si desume che «fino ad allora si manterranno le attuali condizioni di stress termico». L’azienda raccomanda L’azienda Lo stabilimento di Rovereto dove lavorava Carmine Minichino inoltre ai lavoratori di «assumere durante il turno almeno un litro e mezzo di acqua, disponendo delle colonnine di distribuzione installate di recente». Non si fa attendere il com- mento dei sindacati. Cgil, Cisl e Uil parlano di «una prima risposta, parziale quanto provvisoria» alla loro richiesta di miglioramento delle le condizioni di lavoro. «Un primo passo — precisano — anche se di cose da fare ce ne sono ancora, e molte». In particolare, per Alan Tancredi della Uil, si dovrà aprire in tutte le aziende una riflessione sul caldo negli ambienti di lavoro: «La affronteremo con le rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza — che in Marangoni mancano, ndr — e con gli ispettori Uopsal, perché negli anni a venire non sia più la politica del morto a portare cambiamenti sulle condizioni dei dipendenti». Parole nette, con cui il sindacato spiega che la strategia deve «puntare di più sulla prevenzione». E. D. © RIPRODUZIONE RISERVATA