L’ALTA SQUADRIGLIA
una proposta irrinunciabile per i
grandi del Reparto?
Scritto da Ignazio Ganga
Bibliografia di riferimento
•
•
AG. Favilla
R.Lorenzini
•
G:V. Pula
•
P.Olea
•
•
I.Ganga
F. Zaffaina
•
•
S.Garzaro
R.Beconcini
Come e perché non possediamo lumi circa l’Alta Sq.
Dimostrazione dell’assodata mancanza di notizie circa
l’Alta Sq.
Difetto di qualsiasi informazione riguardo ai criteri
d’ingresso dei ragazzi in Alta Sq.
La completa oscurità circa le attività da prediligere in
Alta Sq.
Alla ricerca dell’Alta perduta
Il persistente mistero sulle modalità di funzionamento
dell’Alta Sq.
L’Alta … questa sconosciuta
Chi l’ha vista?
• C. Cremonesi Il libro bianco sull’Alta Sq.
• Di Mauro C. Alta batti un colpo …. se ci sei!
Già BP chiarisce nei suoi scritti il ruolo
differente dei grandi rispetto alla dinamica di
Squadriglia e di Reparto ma non pensa ad una
struttura specifica
• l’alta Squadriglia nasce in Italia con il sentiero dei cinque
livelli del 1970
• come strumento del metodo che si inserisce nella progressione
scout dell’E/G per rispondere alla maggior personalità dei ragazzi/e
più grandi
L’AGI-ASCI prima e l’AGESCI poi, nello
strutturare il metodo di Branca E/G secondo
il principio della verticalità,
• optarono su una maggiore complessità
pedagogica (4-5 anni di sentiero) a favore di una
maggiore potenzialità educativa
• altre esperienze scout europee scindono ancora
oggi in due branche l’età E/G separando i
preadolescenti dagli adolescenti
Il limite è che dal ‘70 ad oggi le esperienze sull’Alta
Sq. non sono mai state omogenee
• anche con il varo della proposta unificata del
1983 e nelle recenti rivisitazioni regolamentarie,
pur essendo stata confermata l’importanza e il
valore educativo dello strumento, si è continuato
a rimanere imprecisi al riguardo.
Rispetto alla gestione
• facendo una ricerca dal ‘70 ad oggi ci si renderà
conto che non vi sono grandi indicazioni,
• si continua a far riferimento sulle tradizioni del
proprio gruppo o sulle intuizioni personali,
• con il risultato, però, che vengono proposte a
guide e esploratori ritmi, contenuti e attività
fortemente differenziati da reparto a reparto.
Se poi andiamo ad analizzare i grandi
investimenti metodologici della Branca dal
1984 ad oggi (Conv. quadri … cogestione)
• ci si rende conto di quante attenzioni
pedagogiche si siano dedicate agli organi di
governo (pur essi rivolti a ragazzi/e in età
adolescenziale) caricando ulteriormente la
proposta, già ricca di una forte dimensione
gestionale e riducendo, soprattutto rispetto ai
tempi, le occasioni da dedicare alla cura
degli adolescenti.
La difficoltà di gestire da parete dei Capi il
ruolo e gli spazi in Alta era e purtroppo
rimane un problema reale
» soprattutto se si pensa a quanto siano precise, intense e
coinvolgenti le proposte del metodo di Branca rispetto alla
Squadriglia e al Reparto
• la sfida per la P.N. potrebbe essere proprio
quella di una migliore strutturazione dello strumento e
di un diverso riequilibrio da dare al complesso delle
strutture del Reparto.
per l’organizzazione di un’Alta
Squadriglia
È fondamentale
- definire ancora meglio gli obiettivi generali della proposta
- non perdendo mai di vista la dimensione della P.P.
Ma l’adolescenza è un periodo della vita
complesso con precise esigenze
educative a cui rispondere
Compito del Capo è aiutare il/la ragazzo a fare una giusta
sintesi di tale condizione “leggendo” di più e meglio i suoi E/G
e non guardandoli solo dal balcone.
Ma mentre in famiglia può evolvere un atteggiamento
di forte controdipendenza rispetto ai genitori,
il Reparto offre l’opportunità di un rapporto speciale
con i grandi più prossimi, i Capi
ed è nel Capo che i ragazzi di
quest’età cercano una figura di
grande diversa dai soliti canoni .
Consentendo agli E/G di misurarsi realmente
con comportamenti adulti e ideali maturi
L’adolescente è una persona in
evoluzione positiva
È dunque necessario evitare nel rapporto adulto/ragazzo/a
• atteggiamenti direttivi e di supremazia;
• considerare irritanti o segno di inaffidabilità l’instabilità
dei ragazzi (aspetto invece di un normale processo di
crescita);
• assumere atteggiamenti genitoriali.
I Capi sono adulti “particolari”… ask the boy e scouting
sono strumenti di comunicazione insostituibili che
favoriscono le relazioni fra adulto e ragazzo/a.
Rispetto ai Capi, va fatta una
riflessione ad hoc
• E’ opportuno, infatti, che non si pongano, in questa
fase, delle criticità in ordine all’accompagnamento
educativo.
• Purtroppo sempre più si sente parlare di
adolescenti attardati e di “adultescenti” ….. che nel
caso di un Capo potrebbe significare di avere a che
fare con persone che mentre accompagnano
l’adolescente nella prima parte del sentiero della
formazione identitaria debbono consolidare ancora
la propria identità.
• Ruolo della Co.Ca.
Per tale ragione è quanto mai
necessario riflettere su quali adulti
hanno il compito di dedicarsi all’Alta
• sgomberando l’idea che possa esserci nello
staff un “sottosegretario con delega ai grandi”;
• valutando la presenza e il ruolo degli aiuti da
tarare meglio rispetto alle attività;
• E chiedendo ai Capi totale disponibilità a
giocare fino in fondo il loro ruolo all’interno
dello strumento Alta Sq.
compito del Capo è quello di favorire la costruzione di
uno strumento che rilanci la partecipazione
all’esperienza scout di ciascun e/g:
•
•
mettendo i ragazzi nelle condizioni di sentirsi protagonisti;
in clima di fiducia e di rispetto reciproco;
• dando continuamente sicurezza su loro stessi e sulle loro
capacità;
• in un ambiente educativo in cui i grandi si sentano sgravati
per un attimo della responsabilità dei più piccoli e possano
così “ricaricare le batterie”.
.
altrimenti continueremo a verificare situazioni in
cui, mentre i grandi dei nostri Reparti lanciano
segnali e chiedono attenzione …
per i Capi ha spesso più importanza un’ attività ben
organizzata o che i “grandi”adempiano correttamente
al governo delle Squadriglie.
Ed è allora che scatta il conflitto anche nei confronti del
Capo
Una delle situazioni più classiche delle incomprensioni
fra Capi/o e adolescenti deriva dal sentirsi spesso
oggetto, di rimproveri, di giudizi spesso assoluti rispetto
a un presunto disimpegno associativo
Ma con i tempi che cambiano cambiano
anche i ragazzi
E con loro i segni del cambiamento,
che oltre ad essere spesso confusi,
hanno una collocazione temporale
Diversa rispetto al passato.
pensiamo ad esempio al sempre più precoce sviluppo fisico,
ancora più marcato nelle ragazze, con i risvolti che
ciò comporta soprattutto in ordine a una possibile
anticipazione di esperienze di carattere sessuale/genitale
Non va sottovalutato in tal
senso
• Il ruolo avuto dal sistema delle reti di
comunicazione (internet - media etc.) sulla
formazione dell’adolescente:
• che un lato ne ha favorito lo sviluppo intellettivo e
la capacità di ragionamento logico,
• ma dall’altro non sta favorendo la dimensione
delle reti relazionali, del confronto;
Internet vince la sfida rispetto alla strada o al campetto, ma
sul piano dei rapporti i nostri ragazzi sono più soli e più
vulnerabili dei loro coetanei delle generazioni precedenti
l’arte del Capo invece sta ancora nel saper
cogliere questo punto di viraggio
situato fra la fine della preadolescenza
e l’inizio dell’adolescenza
che taglia trasversalmente l’impianto
della Branca
L’adolescenza si caratterizza per alcuni fenomeni particolari quali:
•
l’evolvere di un progressivo affrancamento dal mondo degli adulti e dalla
stessa esperienza familiare;
• la valutazione più profonda e l’anticipazione rispetto al passato delle
esperienze e delle conoscenze, sostenute da un’accresciuta
capacità intellettiva;
• iI progressivo sviluppo delle capacità di ragionamento logico astratto
che consente di vivere un’avventura di nuovo tipo;
• l’esigenza sempre più accentuata di un confronto con gli altri su temi
molto delicati che attengono alla sfera personale e che sfidano la
competenza dei capi.
In generale da un’osservazione dei grandi dei nostri Reparti
mi sembra di cogliere rispetto al passato un maggiore
disorientamento adolescenziale
Di fronte a questa costante mutevolezza
della persona
la richiesta di autonomia, di nuovi spazi e di
sperimentazione all’esterno della famiglia,
ma anche all’esterno del Reparto, non è
altro che una esigenza per scoprire un
nuovo
“io che si afferma”
Ma siccome non va sottovalutato il consistente
numero di abbandoni associativi
spesso collocati in tale fascia d’età
c’è necessità di stimolare un’esperienza che lasci
esprimere la nuova attrazione verso l’esterno
altrimenti è facile, soprattutto ai giorni nostri, in clima
di eccedenza di opportunità, che i ragazzi lascino lo
scoutismo,
è fondamentale allora dare
all’Alta Sq.
• questa dimensione di integrazione fra l’esperienza
del Reparto e gli stimoli provenienti dall’esterno
facendone scoprire la complementarietà
per tale ragione
• L’importanza dell’Alta Sq. ha senso se sarà
collegata alla centralità che debbono continuare
ad avere per i grandi l’esperienza della
Squadriglia e del Reparto
non prevedere un organo
diverso dalla Sq, e dal Co.Capi
• significa far gravare sulla Sq. e sul Reparto
problematiche ad essi non proprie, con il
rischio di destabilizzare l’assetto dell’Unità
Infatti, anche se la Sq. ci sembra che risponda egregiamente
al desiderio di impegno e responsabilità degli adolescenti
non riesce più a soddisfare la loro esigenza di
trovare spazi di crescita
soprattutto perché al 14/15 enne, viene a
mancare gradualmente la molla
dell’emulazione di altri più grandi che man
mano sono passati in noviziato
Se l’Alta sarà scuola di
coinvolgimento
• Il clima di comunità che in essa si creerà
potrà essere trasportato facilmente
all’interno del Reparto
• andrebbe fatta, forse, una riflessione sulle
caratteristiche dell’Impresa da vivere in Alta
Per dare i suoi frutti, però,
la programmazione di Alta
deve avere un target elevato
Alcune attenzioni
opportune
• l’Alta viene in aiuto rispetto alla
dimensione della PP quando in un
Reparto vi sono ragazzi/e di 3^ tappa
(Responsabilità) che non hanno un
ruolo specifico in Squadriglia;
• lo stile dell’Alta è lo stile del learning by
doing (impresa) e non quello del learning
by talking (purtroppo in Alta si parla troppo)
Rispetto alla PP in Alta si dovrà
• porre debita attenzione alla provocazione
dei ragazzi sul terreno delle scelte.
• Non avallando i “tempi lunghi” che spesso
tendono a far rimandare la scelta stessa.
Ciò per contrastare la tendenza a ritardare
e a spostare in avanti i tempi della vita
(formazione, lavoro, matrimonio, famiglia etc.).
Considerato che l’Alta copre una zona meno
strutturata del metodo
andrà maggiormente considerata quale strumento
di continuità metodologica chiarendo meglio ai Capi
che non agisce in similitudine con il Noviziato.
L’Alta funzionerà meglio se il Gruppo (Co.Ca.) avrà una forte
predisposizione alla dimensione della PPU.
ATTENZIONE
Siccome spesso si scaricano in Alta le stanchezze della
dimensione di Squadriglia e di Reparto
talvolta la proposta tende ad essere più ricreativa e meno
definita sul piano metodologico perdendo così l’occasione
di proporre un forte cammino (importante per gli adolescenti)
• nel campo della dimensione valoriale/morale,
• su quello della dimensione dell’educazione ai rapporti
• e su quello dell’educazione alla fede
Questo è l’errore da non commettere
Dimensione morale/valoriale
• L’Alta si presta per iniziare il percorso verso una morale via via
autonoma contestualmente vengono offerti elementi e occasioni
per aiutare una costruzione della dimensione etica della
persona.
• i ragazzi/e verranno aiutati ad accettare il senso del valore
come determinante dei propri comportamenti attraverso il
confronto critico comunitario,
• oltre che nell’elaborazione della capacità di scelta;
• I Capi agevoleranno le condizioni per una revisione critica degli
strumenti di strutturazione morale proposti dal metodo: legge,
promessa, motto, BA da rileggere in profondità come proposta
progettuale all’interno della propria vita.
Rispetto alla dimensione
dell’educazione ai rapporti
• dalle stesse indicazioni metodologiche
emergerebbe un’immagine di gruppo
strutturato orizzontalmente,
• non andrebbe messa da parte la possibilità di approfondire
una riflessione sull’opportunità del “garbato” recupero in
Alta di una situazione verticale
Non significa
• che il Capo Reparto diventa il Capo Sq. dell’Alta,
ma che comunque si debba creare una dinamica
di trapasso nozioni, di impegni differenziati, di
responsabilità diverse fra ragazzi/e;
È anche opportuno non trascurare,
• di dosare opportunamente, a seconda delle
necessità, attività miste e monosessuali (in
particolare nei reparti misti);
• anche per valorizzare e favorire l’acquisizione del valore
dell’interdipendenza fra i sessi.
Educazione alla fede
• Fermo restando l’ obiettivo
fondamentante dell’integrazione fra fede
e vita
È importante proporre in Alta l’interiorizzazione
di quegli atteggiamenti umani del dono, della gratuità e del,
della concezione misteriosa della vita, dell’apertura verso
l’alterità, del senso della speranza, del senso del limite etc.
Insomma, di tutte quelle precondizioni umane che
consentono di poter vivere una dimensione religiosa matura.
Proponendo agli e/g
• Una forte dimensione esperienziale attraverso
la quale far interiorizzare i contenuti e i valori.
• Una testimonianza viva dei Capi e un ambiente
in cui esplicitamente i ragazzi/e respirino il senso profondo
dell’esperienza cristiana
I ragazzi in età adolescenziale
hanno bisogno di radici e di ali
• Le radici sono i valori che danno stabilità
rispetto al disorientamento;
• le ali lo sprone a superare il momento, a osare
verso il futuro che ogni ragazzo avrà scelto per
sè;
• gli adulti sono terra dove attingere
certezze e vento che li aiuta a volare.
FINE
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