PDF Compressor Pro NEWSLETTER MENSILE DAI PROGETTI IN KENYA L’Associazione Internazionale Volontari Laici (LVIA) è una ONG italiana presente in Kenya dal 1967, anni in cui si è impegnata maggiormente nella costruzione e gestione del Tigania Hospital e Tigania Housing Co-operative Society. Negli anni 80 la LVIA ha implementato un programma integrato comprendente interventi nel settore della salute preventiva e in quello idrico e agricolo, sempre nella zona del Tigania. Dal 1990 ad oggi la LVIA, in partenariato con la Diocesi di Meru, sua storica controparte, ha realizzato un totale di 16 acquedotti a caduta e un programma di raccolta dell’acqua piovana nelle zone semi-aride nella regione del Meru. Il numero totale di beneficiari è finora stimato intorno ai 240,000 con una lunghezza complessiva di tubature di 580 km. SOMMARIO: Maggio 2013 1.Conclusione del progetto “Assicurare una gestione sostenibile delle risorse idriche nella Regione del Meru” 2. Pillole dai nostri progetti 3. Storiella Africana 4. Curiosità Direttore: [email protected] Presidenza: [email protected] Segreteria: [email protected] Progetti: [email protected] Selezione e formazione: [email protected] Comunicazione e programmi sul territorio: [email protected] - [email protected] • v. Borgosesia, 30 - 10145 Torino Telefono: 011.74.12.507 - 011.74.12.435 • Fax 011.74.52.61 Amministrazione: [email protected] Fundraising: [email protected] Sostegno a distanza: [email protected] PDF Compressor Pro Conclusione del progetto “Assicurare una gestione sostenibile delle risorse idriche nella Regione del Meru” L’intervento della LVIA si è svolto in un periodo di due anni, tra aprile 2011 e aprile 2013, con l’obiettivo principale di contribuire a migliorare le condizioni di vita delle famiglie coinvolte grazie all’aumento della disponibilità di acqua potabile. Nella zona di intervento erano presenti alcuni schemi idrici che captavano l’acqua da sorgenti interne alla Foresta del Monte Kenya non perfettamente controllate, quindi a rischio. Il progetto ha contribuito a migliorare la qualità dell’acqua fornita alla popolazione locale, eliminando ogni rischio di diffusione di malattie derivanti dall’uso di acqua impura. Il sistema pensato per la depurazione dell’acqua è un sistema di sedimentazione-filtrazione-clorazione, formato da vasche contigue che forniscono agli utenti finali un’acqua potabile secondo gli standard fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La LVIA ha come sempre preferito adottare una metodologia partecipativa, puntando al coinvolgimento costante della popolazione locale in modo da garantire il senso di proprietà comunitaria delle opere realizzate e la sostenibilità futura dell’intervento. Come primo passo vi è stata l’identificazione dei gruppi da coinvolgere nelle attività idriche e sanitarie; per tutta la durata dell’intervento lo staff LVIA e della Diocesi di Meru (DOM) ha incontrato i gruppi che gestiscono l’acqua nelle comunità al fine di sensibilizzarli sugli obiettivi del progetto e coinvolgerli attivamente. L’idea iniziale era quella di formare i beneficiari per assicurare che a livello locale le innovazioni introdotte fossero assimilate per poi essere replicate anche dopo la chiusura del progetto su altre linee. In realtà questo è stato possibile per alcune attività mentre per altre è stato più difficile. L’estensione dell’acquedotto, lo scavo delle trincee e il loro riempimento è stato realizzato in collaborazione con la popolazione locale, mentre per lo scavo e la costruzione delle vasche è stato coinvolto un costruttore locale, per la qualità del lavoro richiesto e per le modalità di contrattazione, che hanno richiesto l’appalto dei lavori ad una ditta specializzata esterna. Il sedimentatore è stato posizionato vicino al serbatoio dell’acquedotto di Ruiri-Thau (Mutine); in questo modo si poteva utilizzare lo stesso serbatoio per lo stoccaggio dell’acqua trattata. La creazione di un nuovo ramo, che arriva fino a Njuruta, lungo 9 km permette alla popolazione locale di avere a disposizione l’acqua a breve distanza da casa; prima doveva percorrere 3 km a piedi per poter accedere al punto acqua più vicino. Uno dei risultati raggiunti è stato quello di ridurre la distanza che separa le famiglie dall’accesso all’acqua potabile più vicino, ora di 600 metri, e di migliorare la qualità dell’acqua attinta dalla fonte. La comunità è stata coinvolta e ha offerto la manodopera non qualificata per tracciare le linee della nuova estensione. Alcuni membri della comunità sono stati formati nella manutenzione delle tubature, per assicurare la corretta gestione del sistema idrico: in questo modo, all’insorgere di problemi legati all’utilizzo delle acque, vi è una capacità locale sostenibile per la loro risoluzione. I line patrollers (così si chiamano i “custodi” della linea) si attivano alla chiamata della comunità ogni qual volta l’impianto presenta delle problematiche. Nonostante i problemi legati alla conformazione del terreno, che in alcuni tratti è risultato roccioso, il progetto è andato a buon fine: sono state costruite 2 cisterne, una più grande di 50,000 litri per lo stoccaggio dell’acqua e per allentare la pressione, l’altra più piccola (3,000 litri) per deposito e per allentare la pressione. L’acqua viene poi distribuita alle comunità attraverso 10 chioschi (fontane) costruiti in siti strategici identificati dalla comunità. La loro costruzione è stata rallentata dalle numerose difficoltà legate all’arduo accesso ai siti coinvolti e alle abbondanti piogge. Gli utenti finali pagano per l’acqua utilizzata, e i fondi sono spesi per il mantenimento dei servizi nel lungo periodo. Questo garantirà la sostenibilità dell’intervento e la manutenzione delle opere. PDF Compressor Prol’intervento ha anche permesso alle comunità coinvolte di migliorare la A livello ambientale e sociale propria salute e quella delle loro famiglie, ha sicuramente ridotto i casi di mortalità infantile, facilitando il reperimento dell’acqua per il bestiame senza contaminare l’acqua utilizzata per uso domestico, aumentando la disponibilità di tempo per intraprendere attività generatrici di reddito. Pillole dai nostri progetti: Finalmente la fine delle piogge e l’inizio della costruzione delle latrine a Merti e Garbatulla! Nel mese di maggio si è finalmente riusciti a tenere fede al contratto firmato con il costruttore prescelto in un’asta pubblica lo scorso marzo e iniziare a costruire 12 blocchi di latrine (6 per i bambini e 6 per le bambine) in 6 scuole dei Distretti di Merti e Garbatulla. Le scuole coinvolte sono Saleti, Biliqi, Malka Galla, Mulanda Noor, Badana e Lakoole. Quasi tutte le scuole dell’area sono prive di questi importanti servizi sanitari, quindi la LVIA ha deciso, tramite un apposito intervento che mira a ridurre la mortalità nell’area causata sia dalla contaminazione dell’acqua che da comportamenti igienici scorretti, di costruirle. Le scuole sono state scelte sia per l’ingente numero di studenti che le frequentano sia per la presenza di LVIA nell’area con alcuni progetti di emergenza, implementati insieme al partner locale MIDP, che hanno contribuito a rivelare questo importante bisogno. Il progetto presentato mira ad evitare la contaminazione dovuta alla defecazione all’aria aperta causata dalla mancanza proprio dei servizi igienicosanitari. La costruzione delle latrine e la successiva formazione di health clubs (club sanitari) con gli studenti, garantirà non solo la salute ma anche la regolarità nella frequentazione della scuola, non interrotta da continue pause dovute alle malattie. Distribuzione di materiale sanitario Durante il mese di maggio, grazie alla migliore percorribilità delle strade e alla fine delle piogge, sono iniziate le distribuzioni dei kit sanitari a 500 famiglie coinvolte dal progetto. Ognuna di queste famiglie ha circa 6 membri, e tutte vivono in aree lontane dai centri abitati e a rischio emarginazione. Per ogni kit vi era un sapone, per l’igiene personale, un detersivo per lavare i vestiti, e alcuni assorbenti igienici. Insieme ai water pur consegnati negli ultimi 3 mesi questi oggetti sanitari contribuiranno al miglioramento delle abitudini igieniche delle famiglie, grazie anche ai seminari di sensibilizzazione che sono stati tenuti dal personale del progetto e che hanno accompagnato le distribuzioni, rispondendo alle domande delle mamme e insegnando ai bambini le regole di base per mantenere la propria igiene sin da piccoli. PDF Compressor Pro La fine dei seminari sulla gestione dei conflitti legati alle risorse A maggio è terminata un’altra importante attività del nostro progetto, quella legata alla realizzazione di seminari sulla risoluzione dei conflitti legati alla complicata questione dei conflitti che possono nascere a causa dell’uso improprio delle scarse risorse presenti nell’area, tra le quali l’acqua. La nostra formatrice Benter ha terminato la terza sessione e tutti i partecipanti sono rimasti contenti sia delle conoscenze acquisite sia dell’organizzazione del training, che speriamo contribuirà alla riduzione delle cause del conflitto o per lo meno alla loro gestione in modo più pacifico, senza passare sempre attraverso la soluzione armata che causa perdite irreparabili in termini di vite umane e di sicurezza nell’area. Il grande elefante - Fiaba africana per bambini Perché l'elefante è così grande?? Narra una leggenda africana che, all'origine del mondo, l'elefante aveva la statura e la stazza degli altri animali, nonostante ciò era il più prepotente, voleva comandare su tutti ed essere servito e riverito come un re. Gli abitanti della savana, stanchi delle sue prepotenze, si riunirono di nascosto in assemblea e dissero: “Non vogliamo più sopportare le angherie dell'elefante, tutti noi viviamo nel terrore, ogni protesta e ogni ragionamento non servono a niente. E' ora che facciamo qualcosa per fargli capire le nostre ragioni”. Discussero a lungo finchè, di comune accordo, decisero di dargli una sonora lezione. Invitarono il prepotente in un'ampia radura dove gli avevano apprestato un ricco banchetto per abbonirlo e per tenerlo occupato. L'elefante accettò ben volentieri, tutto contento di essere così ossequiato; mentre era assorto a gustare il pranzo, gli animali lo circondarono e cominciarono a dargli tante botte con le zampe e con le corna sino a gonfiarlo tutto, da capo a piedi. Il malcapitato, alquanto malconcio, andò a tuffarsi nel vicino fiume per dare refrigerio alle tante ferite che aveva sul corpo. Gli ci vollero parecchi giorni per guarire e, quando i dolori furono passati e le piaghe rimarginate, l'elefante, specchiandosi nell'acqua del fiume, vide che il suo corpo era rimasto tutto gonfio, enorme, pesante! Soltanto le orecchie erano rimaste come prima, sottili, e certamente non facevano bella figura in quel suo grande testone! Era diventato il più grande animale della savana, ma il suo potere era finito… ora non avrebbe più potuto comandare nemmeno sugli animali più piccoli perché la sua grande mole avrebbe ricordato a tutti la lezione avuta nella radura. E fu così che l'elefante, da quel giorno, prese a camminare con le orecchie abbassate…per la vergogna. PDF Compressor Pro CURIOSITÀ - Scritto e Redatto da: Bledar Zajmi Maurizia Sandrini Heinrich Gorfer (Enrico) Per contattarci: [email protected]