Intelligenza Artificiale 2
Metodologie di ragionamento
Prof. M.T. PAZIENZA
a.a. 2000-2001
Pianificazione
Cercare un linguaggio:
abbastanza espressivo per i problemi che si
vogliono risolvere
che ammetta un algoritmo ragionevolmente
efficiente
Agente pianificatore
Guarda al futuro per cercare azioni che
contribuiscono al raggiungimento dell’obiettivo.
Un agente pianificatore genera un obiettivo da
raggiungere, quindi formula dei piani di azione per
raggiungerlo dallo stato corrente e poi li esegue. Una
volta che ha un piano continua ad eseguirlo finché il
piano è finito, poi ricomincia con un nuovo
obiettivo.
L’uso di esplicite rappresentazioni logiche permette al
pianificatore di indirizzare le sue deliberazioni
razionalmente.
Agente pianificatore
Quando lo stato del mondo è accessibile, un agente
può usare le percezioni fornite dall’ambiente
esterno per costruire un modello completo e
corretto dello stato corrente del mondo. L’agente
deve anche occuparsi del caso in cui l’obiettivo sia
irrealizzabile, o sia già vero nello stato iniziale
(quindi piano completo vuoto).
L’agente interagisce con l’ambiente in modo minimo,
utilizza le percezioni per definire lo stato iniziale (e
l’obiettivo iniziale), quindi segue i passi del piano
che ha costruito.
Risoluz. di problemi->pianificazione
Differiscono per quanto concerne:
• Rappresentazione di obiettivi, stati ed azioni
• Rappresentazione e costruzione di sequenze
di azioni
Risolutore di problemi (ricerca)
Rappresentazione di azioni (descrizioni di stati
successori)
Rappresentazione di stati (descrizione completa
dello stato iniziale e delle azioni per raggiungere
gli stati successori; valutazione della funzione
euristica e verifica degli obiettivi)
Rappresentazione degli obiettivi (descritti dal test
obiettivo e dalla funzione euristica; vengono usati
a scatola chiusa per decidere la desiderabilità
dell’obiettivo)
Rappresentazione di piani (sequenze ininterrotte per
andare dallo stato iniziale a quello finale)
Problema della spesa
Problema della spesa
• L’agente fa dei tentativi considerando le azioni
possibili (cosa comprare), che sono classificate
dalla funzione di valutazione (giusto/sbagliato).
Finita una azione non sa cosa cercare
successivamente e ricomincia il processo per
tentativi. Avrebbe bisogno di strutturare le sue
deliberazioni per lavorare allo stesso modo sia
nello stato iniziale che in quello corrente, date le
informazioni correnti.
• Un cammino attraverso questo spazio dallo stato
iniziale a quello obiettivo costituisce un piano per
il problema della spesa
Pianificazione
1. Il pianificatore deve essere in grado di fare
connessioni dirette tra stati ed azioni.
Gli algoritmi di panificazione utilizzano descrizioni
in linguaggi formali (logica del primo ordine), per
cui gli stati e gli obiettivi sono rappresentati da
insiemi di formule mentre le azioni sono
rappresentate da descrizioni logiche di
precondizioni ed effetti (le azioni modificano gli
stati).
Pianificazione
2. Il pianificatore può aggiungere azioni al piano
ove sia necessario e non attraverso una
sequenza incrementale che comincia dallo
stato iniziale.
Non è necessaria alcuna connessione tra l’ordine
di pianificazione e l’ordine di esecuzione; si
può ridurre così il fattore di ramificazione e la
necessità di tornare indietro a causa di
decisioni arbitrarie.
Pianificazione
3. Molte parti del mondo sono indipendenti da
molte altre parti del mondo.
Adozione di obiettivi congiunti ed uso di
algoritmi di divide-et-impera (efficienti perché
portano a risolvere sottoproblemi di minore
difficoltà e nel caso in cui l’effort per la
ricomposizione dei risultati parziali non sia
elevato).
Pianificazione nel calcolo delle situaz.
Un problema di pianificazione è rappresentato da
formule logiche che descrivono le tre parti del
problema:
• Stato iniziale (una formula logica arbitraria che
descrive una situazione S°)
• Stato obiettivo (un’interrogazione logica che cerca
situazioni opportune)
• Operatori (un insieme di descrizioni di azioni che
trasformano gli stati)
Pianificazione nel calcolo delle situaz.
Il calcolo delle situazioni si basa sulla considerazione
che le azioni trasformano gli stati. E’ importante
gestire sequenze di azioni oltre ad azioni singole.
Sequenza di azioni (definizione):
una sequenza di azioni vuota non ha alcun effetto su
una situazione ed il risultato di una sequenza di
azioni non vuota è comparabile all’applicazione
della prima azione e quindi all’applicazione delle
azioni rimanenti nella situazione che si ottiene.
Pianificazione nel calcolo delle situaz
Una soluzione è un piano p che, quando applicato
allo stato iniziale S°, produce una situazione che
soddisfa l’interrogazione dell’obiettivo.
Con il linguaggio formale (logica del primo ordine)
si esprimono obiettivi e piani e tramite il
procedimento di inferenza si trovano i piani più
opportuni.
Però il procedimento di inferenza non fornisce
alcuna garanzia sul piano risultante p a parte il
fatto che raggiunga l’obiettivo.
Pianificazione nel calcolo delle situaz
Per rendere fattibile la pianificazione occorre:
• Restringere il linguaggio con cui si pongono i
problemi per ridurre il numero di soluzioni
possibili da cercare
• Usare un sistema di ragionamento specializzato
(pianificatore)
Linguaggio per pianificatori (STRIPS)
Rappresentazione di stati
Gli stati sono rappresentati da congiunzioni di letterali
ground privi di funzioni, cioè predicati applicati a
simboli costanti eventualmente negati.
Una descrizione di stato non deve essere necessariamente
completa (es. agente in un ambiente inaccessibile) e
corrisponde ad un insieme di stati completi possibili per
i quali l’agente vorrebbe ottenere un piano di successo.
Linguaggio per pianificatori (STRIPS)
Rappresentazione di obiettivi
Gli obiettivi sono rappresentati da congiunzioni di
letterali. Gli obiettivi possono contenere anche
variabili. Nel pianificatore si verifica
l’esistenza di una sequenza di azioni che renda
vero l’obiettivo.
Linguaggio per pianificatori (STRIPS)
Rappresentazione per azioni
Gli operatori STRIPS consistono di:
Descrizione dell’azione (ciò che l’agente restituisce
all’ambiente quando agisce)
Precondizione (congiunzione di atomi –letterali
positivi- che dice cosa deve essere vero prima che
l’operatore possa essere applicato)
Effetto (congiunzione di letterali –positivi o negativiche descrivono come cambia la situazione quando
è applicato l’operatore)
Linguaggio per pianificatori (STRIPS)
Notazione grafica per rappresentare azioni
Non esiste alcuna variabile di situazione esplicita
Ogni cosa nella precondizione si riferisce alla
situazione immediatamente prima dell’azione, ogni
cosa nell’effetto si riferisce alla situazione che è il
risultato dell’azione
Linguaggio per pianificatori (STRIPS)
Un operatore con variabili si dice schema di
operatori (non corrisponde ad una singola azione
eseguibile, ma piuttosto ad una famiglia di azioni,
una per ciascuna differente istanziazione delle
variabili).
Possono essere eseguiti solo operatori istanziati
Un operatore op è applicabile in uno stato s se c’è
qualche modo per istanziare le variabili di op in
modo che ognuna delle precondizioni di op sia
vera in s
Pianificatore
Potremmo risolvere un problema dato (es. problema
della spesa) cominciando dallo stato iniziale e
applicando gli operatori uno alla volta finchè si
raggiunge uno stato che includa tutti i letterali
dell’obiettivo.
Un algoritmo risolutore siffatto sarebbe un
pianificatore nello spazio delle situazioni in quanto
effettua una ricerca nello spazio delle situazioni
possibili, e pianificatore di progressione in quanto
cerca in avanti dalla situazione iniziale alla
situazione obiettivo.
Problema legato all’alto fattore di ramificazione
Pianificazione di regressione
La pianificazione di regressione ricerca
all’indietro riducendo il fattore di
ramificazione
Pianificatore
I nodi dell’albero di ricerca di un pianificatore in
uno spazio di situazioni corrispondono a delle
situazioni e il cammino attraverso l’albero di
ricerca è il piano che viene restituito alla fine
dal pianificatore.
Ciascun punto di ramificazione aggiunge un altro
passo all’inizio (regressione) o alla fine
(progressione) del piano.
Pianificatore
In domini complessi non è possibile effettuare una ricerca nel
piano delle situazioni.
Cercare attraverso lo spazio dei piani piuttosto che attraverso
lo spazio delle situazioni. Partendo da un piano iniziale
parziale lo si espande fino a trovare un piano completo che
risolve il problema.
Operatori su piani: aggiungere un passo, imporre un
ordinamento tra piani, istanziare una variabile in
precedenza non legata.
La soluzione è il piano finale; il cammino seguito per
raggiungerla è irrilevante.
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