7 7 TRIBUNA copertina:Copert.TRIB.MED. 10.12.12 10:05 Pagina 1 MEDICA TICINESE 12 ORGANO UFFICIALE DELL’ORDINE DEI MEDICI DEL CANTONE TICINO 77° ANNO DICEMBRE 2012 AN NI sommario:sommario 10.12.12 10:08 Pagina 1 TRIBUNA MEDICA TICINESE TMT Mensile organo ufficiale Ordine dei medici del Cantone Ticino Corrispondenza OMCT, Via Cantonale, Stabile Qi – CH-6805 Mezzovico [email protected] Tel. +41 91 930 63 00 - fax +41 91 930 63 01 Direttore responsabile Dr. Med. Vincenzo Liguori 6915 Pambio-Noranco Tel. +41 91 993 21 10 - fax +41 91 993 21 32 [email protected] Comitato redazionale scientifico Sezione scientifica TMT Agnese Bonetti Pissarello, Segretaria Istituto cantonale di patologia, 6601 Locarno Tel. +41 91 816 07 16/11 [email protected] Responsabile Prof. Dr. Med. Luca Mazzucchelli [email protected] Dr. Med. Ignazio Cassis Dr. Med. Fabio Cattaneo Prof. Dr. Med. Augusto Gallino Dr. Med. Mauro Capoferri Fotocomposizione-stampa e spedizione Tipografia Poncioni SA, Via Mezzana 26 - CH-6616 Losone ([email protected]) Tel. +41 91 785 11 00 - fax +41 91 785 11 01 Ordine dei medici vicino alla natura Pubblicità Axel Springer Schweiz AG Fachmedien Yvette Guggenheim Postfach 3374, CH-8021 Zürich ([email protected]) Tel. +41 43 444 51 04 - fax +41 43 444 51 01 Abbonamento annuale Fr. 144.– (11 numeri) Medici Assistenti Fr. 48.– SOMMARIO EDITORIALE SEZIONE SCIENTIFICA Trattamento analgesico dell’emicrania, C. Zecca, C. Gobbi Studi comparativi randomizzati tra le terapie di primo livello della sclerosi multipla, C. Zecca, C. Gobbi Quiz di dermatologia e venereologia, P. Michalopoulos, C. Mainetti Journal Club, De Perna, V. Colombo, L. Gabutti (Ospedale Regionale La Carità, Locarno) Revisione Cochrane: gli itinerari clinici sono efficaci? F. Barazzoni Patologia in pillole, S. Vannini, L. Mazzucchelli 431 437 443 445 451 455 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT Date da ricordare Offerte e domande d’impiego Persone Corsi di formazione interna Reparto di Medicina Ospedale Regionale di Locarno Corso di aggiornamento regionale IOSI - Conferenze formative Associazione Triangolo Sopraceneri Incontri del martedì 2012-2013 Formazione del Reparto di Medicina Interna dell’OBV Fratture di vita Associazione Triangolo Sopraceneri - Conferenze 2012-2013 Classificazione e stipendi 2013 RASSEGNA DELLA STAMPA 77 DICEMBRE 2012 459 459 461 461 462 462 463 463 464 464 465 467 TRIBUNA MEDICA TICINESE taccuino:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:10 Pagina 429 EDITORIALE Care Lettrici, Cari Lettori di Tribuna Medica, Il nostro collega prof. Luca Mazzucchelli, si è impegnato per oltre 5 anni alla testa del Comitato scientifico di Tribuna Medica, garantendo con la sua équipe redazionale la sempre crescente qualità dei contenuti e l’indipendenza etica del nostro giornale. In questo modo ha permesso che l’Organo del corpo medico ticinese, malgrado la congiuntura sempre più difficile nel mondo editoriale, mantenesse un posizionamento di tutto riguardo nel panorama svizzero delle riviste mediche, nel quale, secondo le statistiche, rimane sempre il periodico più seguito. A nome dell’Ufficio Presidenziale, del Consiglio Direttivo e mio personale, ringrazio calorosamente il nostro Collega e spero che non vorrà completamente abbandonare “il giornalismo scientifico”. Prima di “cedergli la penna”, colgo l’occasione per augurare a voi e ai vostri Cari un Buon Natale e un sereno 2013. Valle Verzasca. Cima del Picoll, Cima della Cengia delle Pecore, Poncione di Piotta ed in fondo il Madone. Settembre 2012 Franco Denti Presidente OMCT Cari lettori di Tribuna Medica Ticinese, Cari Amici e cari Colleghi Il numero di dicembre di Tribuna Medica Ticinese (TMT) è l’ultimo ed il 60esimo che pubblico come responsabile del comitato scientifico, incarico che ricopro dall’estate del 2007. Mi si presenta quindi l’occasione di congedarmi da voi tutti, almeno per quanto attiene questa funzione. Dal mese di gennaio 2013, il Prof. Mario Bianchetti, coadiuvato da un comitato in parte rinnovato e ringiovanito, si è gentilmente messo a disposizione per coordinare i contenuti scientifici del nostro giornale. Senza la pretesa di essere esatto ma solo indicativo, allego qualche dato concernente gli ultimi 60 numeri di TMT. Articoli, autori e temi trattati sono numerosi ed attestano l’impegno di tante persone. La qualità dei contenuti è stata buona e in grado di soddisfare un pubblico di lettori eterogeneo. Grazie ad iniziative personali sono nate delle interessanti rubriche. Qualche ospedale o reparto è stato meno attivo di altri, probabilmente più per colpa mia per non aver saputo coinvolgerli maggiormente. Inevitabilmente, sono spesso andato a bussare alla porta di chi meglio conosco e questo, forse, non mi ha permesso di raggiungere tutti i potenziali autori di un articolo. Spero comunque che le informazioni contenute in queste tabelle servano al futuro comitato scientifico per meglio programmare i prossimi numeri e per proporre temi ed aspetti da me inavvertitamente e non intenzionalmente tralasciati. Il bilancio di questi ultimi 5 anni e mezzo è, dal mio punto di vista, positivo. È stata un’esperienza che mi ha permesso di conoscere ed interagire con tanti colleghi, arricchendomi sul piano scientifico ma soprattutto umano. Certo, le scadenze mensili da rispettare sono assillanti. Per la redazione di un numero di TMT non c’è mai tempo in settimana, per cui tutti i mesi mi sono trovato a dover recuperare i ritardi di domenica, giusto prima di consegnare gli articoli in tipografia. Non ho rimpianti per il tempo dedicato a TMT. 77 DICEMBRE 2012 È un lavoro che ho svolto volentieri. Mi sono sempre detto che, anche se un solo medico in Ticino legge un solo articolo, bene allora ne vale la pena! Non amo tanto i proclami ed i progetti fumosi. Mi piace restare con i piedi per terra, fare bene le cose semplici prima di mirare ad obiettivi ambiziosi. È con questo spirito che ho svolto questo incarico. Un incarico che forse a qualcuno può apparire riduttivo, modesto, senza gloria e prestigio ma che comunque mi ha dato belle soddisfazioni. TMT è un buon mezzo di comunicazione, una piattaforma semplice e pratica per mantenerci uniti e per stimolare quel senso di appartenenza al territorio, essenziale per lavorare in rete ed in definitiva per mantenere competenze mediche in Ticino. Tutto è perfettibile ed anche TMT può essere molto migliorata con l’aiuto di tutti. Basta avere un po’ di entusiasmo e piacere per fare qualche cosa che possa essere utile ad altri, senza necessariamente voler sempre e solo far prevalere i propri interessi personali e senza chiedersi cosa si riceve in cambio. È il momento giusto per rinunciare all’incarico di responsabile del comitato TRIBUNA MEDICA TICINESE 429 taccuino:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:11 Pagina 430 EDITORIALE Sezione scientifica 140 Patologia in pillole 60 Caso clinico 50 Journal club 38 Flash farmacoterapia 20 Revisione Cochrane 14 Quiz ECG 12 Flash radiologia 11 Angolo della statistica 6 Flash medicina d’urgenza 4 Flash infeziologia 4 Flash medicina di laboratorio 3 Quiz dermatologia 3 Tab.1: Rubriche e numero di articoli di TMT. Nella rubrica Journal club sono stati discussi 79 articoli scientifici (luglio/agosto 2007-dicembre 2012) Istituto Cantonale di Patologia, Locarno Altri (medici fuori Cantone, operatori sanitari) Cardiocentro, Lugano Ospedale San Giovanni, Bellinzona Medici con studio privato Ospedale Beata Vergine, Mendrisio Farmacovigilanza, Lugano Ospedale Civico, Lugano IOSI Direzione medica EOC Pediatria OSG, Bellinzona Ospedale La Carità, Locarno Neurocentro Registro Tumori, Locarno Istituto Cantonale di Microbiologia Clinica S. Chiara Locarno Clinica Luganese Moncucco Ufficio medico/farmacista cantonale Ospedale Italiano, Lugano Clinica Novaggio Clinica Viarnetto, Lugano Clinica S Anna Sorengo, Ars Medica Gravesano Ospedale Neuropsichiatrico, Mendrisio 76 (di cui 60 nella rubrica patologia in pillole) 36 22 (di cui 12 nella rubrica Quiz ECG) 22 21 20 20 17 14 14 (traduzione revisione Cochrane) 12 10 9 9 7 7 6 5 1 1 1 0 0 Tab. 2: Fonte degli articoli di TMT, esclusa rubrica Journal Club (luglio/agosto 2007-dicembre 2012) Cardiologia, ipertensione arteriosa Oncologia Infettivologia Salute pubblica, politica sanitaria, storia della medicina Reumatologia, riabilitazione, immunologia Gastroenterologia Farmacoterapia Dermatologia Endocrinologia, Diabete Pediatria Ginecologia Neurologia Pneumologia Chirurgia generale Disturbi alimentazione, adiposità Ematologia Urologia Nefrologia Oftalmologia Epatologia Statistica Psichiatria Geriatria Angiologia Otorinolaringoiatria 36 28 26 23 22 21 20 19 19 13 13 11 11 10 9 8 7 7 6 6 6 5 4 4 3 Tab.2: Temi trattati da TMT (luglio/agosto 2007-dicembre 2012) 430 TRIBUNA MEDICA TICINESE scientifico di TMT, prima di annoiarmi ma soprattutto prima di annoiare i lettori. Ringrazio l’OMCT ed il Dr Vincenzo Liguori per avermi dato fiducia, per avermi offerto la possibilità di fare questa bella esperienza e, soprattutto, per non aver mai imposto nessuna linea sui contenuti che hanno potuto essere sempre definiti senza alcuna pressione da parte di istituzioni oppure ditte farmaceutiche. Ringrazio il comitato scientifico per il lavoro, l’impegno ed il sostegno durante questi anni. Ringrazio di cuore tutti gli autori che hanno saputo proporre tanti articoli di qualità. Forse qualcuno si sarà sentito importunato dalla mia insistenza. Da parte mia ho solo bei ricordi e la consapevolezza di aver conosciuto meglio tanti colleghi allacciando belle amicizie. Un particolare ringraziamento anche alla segretaria di redazione A. Bonetti-Pissarello per tutto il lavoro svolto nonché al Sig. Dario delle tipografie Poncioni per aver pazientemente tollerato i miei ritardi nella consegna 77 DICEMBRE 2012 delle bozze e per essere riuscito a proporre sempre una grafica chiara e accattivante. Ringrazio infine voi tutti per l’attenzione e la pazienza dimostrata nei confronti delle scelte redazionali. Spero di non aver esagerato e di non aver causato un’indigestione di patologia! Rinnovo i miei auguri al Prof. Mario Bianchetti per il lavoro che lo attende e, a voi tutti, cari Colleghi, auguro un felice Anno Nuovo ricco di soddisfazioni ma anche, spero, con un angolino del vostro tempo riservato a TMT. Luca Mazzucchelli Emicrania:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:12 Pagina 431 SEZIONE SCIENTIFICA TRATTAMENTO ANALGESICO DELL’EMICRANIA C. Zecca, C. Gobbi Introduzione L’emicrania rappresenta una patologia neurologica comune e disabilitante che colpisce circa il 15% della popolazione mondiale. Si calcola infatti che vi siano 320 milioni di soggetti affetti da emicrania nel mondo di cui 28 milioni negli Stati Uniti (3% in Etiopia, 10% in Francia, 28% in Germania e 12% negli Stati Uniti). La prevalenza dell’emicrania è superiore nelle donne (18%; uomini 6%). Nonostante il 43% dei cefalalgici abbia consultato almeno una volta nel corso della vita il proprio medico curante, il 90% usa antidolorifici acquistati senza prescrizione medica. Scopo di questa review è presentare brevemente le attuali opzioni terapeutiche, sia farmacologiche che non farmacologiche, disponibili per il trattamento dell’emicrania. Definizione ed epidemiologia L’emicrania viene definita come un disordine familiare caratterizzato da attacchi ricorrenti di cefalea variabili in frequenza, durata ed intensità. Il dolore di solito è unilaterale ed ha carattere pulsante, si associa a disturbi sensitivi, motori, vegetativi, dell’umore e del comportamento. Tutte queste caratteristiche non sono necessaria- mente presenti in tutti gli attacchi ed in tutti i pazienti. Secondo i criteri vigenti IHS per diagnosticare un’emicrania devono essere presenti/soddisfatti almeno: - A: 5 attacchi che soddisfano i criteri B,C,D - B: durata della cefalea tra 4 e 72 ore (ragazzi con età inferiore ai 15 anni 2 - 28 ore), in assenza di terapia efficace - C: la cefalea presenta almeno 2 delle seguenti caratteristiche: • Localizzazione unilaterale • Dolore pulsante • Intensità moderato-severa • Peggioramento con lo sforzo fisico - D: durante la cefalea almeno uno dei sintomi associati: • Nausea e/o vomito • Ipersensibilità a luce e rumori Secondo dati recenti la presenza di 2 dei seguenti 3 criteri (episodi di nausea; episodi di aumentata sensibilità alla luce e/o episodi di stanchezza; apatia o prestazioni limitate sotto sforzo) è sufficiente per porre con alta probabilità (>90%) la diagnosi di emicrania. Ulteriori elementi che supportano la diagnosi di emicrania sono la concomitanza della cefalea con il ciclo mestruale, con episodi di vertigine o di instabilità, la presenza di trigger tipici ed anamnesi familiare positiva per emicrania. Fenomeni prodromici sono presenti in media nei 2/3 dei soggetti emicranici e sono caratterizzati principalmente da stanchezza (46%), fotofobia (36.5%) e sbadigli (35.8%). L’esordio dell’emicrania può avvenire durante la pubertà, interessando circa il 4% degli adolescenti; tuttavia, più frequentemente l’emicrania esordisce in età giovane-adulta. Mentre negli adolescenti gli episodi cefalalgici si presentano prevalentemente durante la scuola o in occasione di periodi stressanti, negli adulti prevalgono durante i week-end. 77 DICEMBRE 2012 Un’analisi della frequenza degli episodi di emicranica durante il corso di un anno ha evidenziato che il 43% dei soggetti emicranici presentano da 1 a 12 episodi all’anno, il 33% presenta da 1 a 3 episodi al mese, l’11% un episodio settimanale e solo il 13% ha 2-6 episodi alla settimana. Negli ultimi anni sono inoltre stati riconosciuti importanti elementi associati all’emicrania quali ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, malattia coronarica, adiposità, depressione, disturbi del sonno e sindrome del dolore cronico e/o fibromialgia che concorrono nella comorbidità della patologia. Principi terapeutici generali Una diagnosi chiara e sicura di emicrania permette una terapia efficacie che deve essere individuale e basata nei limiti del possibile sui criteri dell’evidenza. Gli obiettivi principali della terapia sono: ridurre la frequenza degli attacchi e la disabilità del paziente emicranico, migliorare la sua qualità di vita e riportarlo ad una efficienza fisica accettabile. Un trattamento si considera efficace quando riduce di almeno il 50% la frequenza degli attacchi; generalmente non si può debellare completamente l’emicrania. Il trattamento farmacologico dell’emicrania prevede una terapia dell’attacco o terapia sintomatica e/o una terapia di profilassi. La sola terapia sintomatica è indicata se la frequenza della cefalea è inferiore a 4 giorni al mese e si basa sull’impiego di antidolorifici eventualmente associati ad antiemetici. Per quanto concerne i primi, che rappresentano l’oggetto di questa review, la strategia che trova più largo consenso è l’approccio stratificato; esso si basa sulla somministrazione di analgesici (farmaci aspecifici) e di triptani (farmaci specifici), e presuppone l’educazione del paziente ad TRIBUNA MEDICA TICINESE 431 Emicrania:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:12 Pagina 432 SEZIONE SCIENTIFICA adottare la terapia più adeguata. Il farmaco più efficace deve essere assunto al minor dosaggio utile e determinare la completa risoluzione delle crisi il più precocemente possibile. È consigliabile assumere formulazioni contenenti un solo principio attivo. È raccomandabile prescrivere al paziente alternative terapeutiche per crisi di differente intensità, è importante che i pazienti imparino a distinguere attacchi di diverso tipo (emicrania e cefalea di tipo tensivo), che spesso coesistono nello stesso soggetto, al fine di scegliere il farmaco sintomatico più adeguato. La terapia di profilassi per contro è indicata, accanto alla terapia sintomatica, se sono presenti 4 o più giorni di cefalea al mese oppure in caso di attacchi estremamente disabilitanti e non rispondenti alla terapia sintomatica anche se si verificano per meno di 4 giorni al mese. È opportuno prescrivere al paziente un farmaco analgesico di soccorso da utilizzare nel caso in cui il farmaco indicato come prima scelta non sia efficace. L’efficacia della terapia prescritta deve essere monitorata nel tempo con l’uso di un diario per le cefalee, in particolare registrando l’effetto del farmaco sul dolore e sui sintomi di accompagnamento. I farmaci non efficaci devono essere identificati e sospesi. Il numero delle recidive di cefalea, il consumo dei farmaci prescritti, il ricorso ai farmaci di salvataggio ed i possibili eventi avversi delle terapie prescritte devono essere strettamente monitorizzati. Parallelamente alla terapia farmacologica va sempre considerato anche un trattamento non farmacologico. Di fianco all’educazione del paziente sul comportamento della crisi, i soggetti con emicrania devono essere istruiti sulla presenza di fattori scatenanti (fattori triggers) che possono peggiorare o indurre le crisi emicraniche. I triggers classici dell’emicrania possono essere suddivisi in 432 TRIBUNA MEDICA TICINESE 4 grandi gruppi: stimoli esterni (rumori, odori intensi, bagni caldi, altitudine, luce intensa), stress fisici (viaggi, esercizio, fumo, deprivazione di cibo, mancanza di sonno, sesso), stress emozionali (shock, emozioni, ansia, stress) diete/ormoni (cioccolato, formaggio, alcool, contraccettivi orali, caffeina, ciclo mestruale). La consapevolezza di questi fattori induce il paziente a norme comportamentali che spesso sono sufficienti a controllare le crisi più gravi o a ridurre in maniera significativa la frequenza degli attacchi. Tale strategia può essere accompagnata da tecniche di rilassamento (training autogeno, biofeedback, training muscolare “secondo Jackson”), terapie comportamentali (elaborazione del dolore) e/o sport di resistenza (nuoto, bicicletta, ecc.). Terapia farmacologica dell’attacco La terapia sintomatica si divide in farmaci specifici (triptani e derivati dell’ergot) e non specifici (analgesici, FANS e antiemetici). Gli analgesici e antiinfiammatori sono indicati per il trattamento di attacchi di intensità lieve o moderata, in caso di controindicazione ad altri farmaci e/o in caso di inefficacia dei triptani. In letteratura è dimostrata un’efficacia sull’attacco emicranico per acido acetilsalicilico, naprossene sodico, ibuprofene, dicoflenac sodico e potassico, metamizolo e per ketorolac, mentre più limitate sono le evidenze relative agli altri FANS. Gli studi di comparazione tra FANS non consentono di trarre conclusioni definitive sulla superiorità di un farmaco rispetto ad un altro. Gli studi che supportano l’efficacia della maggior parte dei FANS non hanno analizzato né la persistenza di effetto del tempo, né la percentuale di recidive; inoltre, non è stata testata l’efficacia dei FANS nell’aura emicranica. Le controindicazioni classiche a questa categoria di farmaci sono l’ipersensibili- 77 DICEMBRE 2012 tà, condizioni di diatesi emorragica, patologie dell’emocoagulazione, ulcera gastrica, insufficienza epatica o renale, gravidanza. Gli agonisti 5HT1b/1d (triptani) sono farmaci di prima scelta per il trattamento delle crisi emicraniche di intensità moderato-grave. L’emicrania severa è caratterizzata dall’incremento dell’intensità della cefalea nell’arco di poche ore sino a un’intensità medio-forte (8/10); generalmente costringe il paziente a letto. Tutti i triptani si sono dimostrati efficaci non solo nel controllo del dolore ma anche dei sintomi di accompagnamento (fonofotofobia, nausea e vomito) e della disabilità correlata all’attacco. In Svizzera sono commercializzati 7 triptani (sumatriptan, zolmitriptan, naratriptan, rizatriptan, eletriptan, almotriptan, frovatriptan). L’efficacia di questi è stata confermata nel trattamento di più attacchi, nel lungo termine, e negli attacchi correlati al ciclo mestruale. Gli studi di confronto tra le formulazioni orali dei vari triptani non consentono di stabilire con certezza la superiorità di un triptano rispetto ad un altro; appare tuttavia chiaro che la formulazione sottocutanea risulta quella dotata della maggiore velocità di azione. Al di fuori delle differenze farmacocinetiche e farmacodinamiche, i dati disponibili di preferenza suggeriscono che non esiste un triptano ideale e che la terapia deve essere adattata ad ogni singolo attacco e ad ogni singolo paziente. Da una metananalisi risulta che il rizatriptan 10 mg e l’eletriptan 80 mg hanno la maggiore efficacia sul dolore a due ore dalla somministrazione. Anche gli end-point libertà prolungata da cefalea e libertà da cefalea sono raggiunti più frequentemente con rizatriptan 10mg, l’eletriptan 80 mg e almotriptan 12.5 mg. Il naratriptan e il frovatriptan sono dotati dell’emivita più lunga; l’almotriptan, il naratriptan e il frovatriptan sono generalmente i meglio tollerati. Quando un triptano viene assunto Emicrania:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:12 Pagina 433 SEZIONE SCIENTIFICA precocemente sembra possedere una maggiore efficacia. Il sumatriptan offre la più ampia gamma di formulazioni (sottocutanea, compresse, spray nasali e supposte). Il naratriptan e lo zolmitriptan sono disponibili in formulazioni orodispersibili che hanno un’efficacia analoga a quella della formulazione in compresse della stessa dose. Il 20-30% dei pazienti non risponde in maniera soddisfacente ad un triptano. In questo caso si può considerare l’utilizzo di un altro farmaco della stessa classe che può rilevarsi efficace. Alternativamente, si può associare un FANS al triptano qualora questo sia poco efficace. L’uso eccessivo di triptani comporta un potenziale rischio di cronicizzazione dell’emicrania; si consiglia per questo di non assumere più di 5 triptani al mese. I triptani sono controindicati in modo assoluto in pazienti con cardiopatie (cardiopatia ischemica, vasospasmo coronarico); altre controindicazioni al trattamento con triptani sono rappresentate da patologie cerebrovascolari, vascolari periferiche, ipertensione arteriosa non controllata ed emicrania di tipo basilare o emiplegica. Deve essere evitata l’assunzione contemporanea di un triptano e di un derivato dell’ergot. Sono descritte sindromi serotoninergiche nell’impiego contemporaneo di inibitori selettivi della serotonina (SSRI) e triptani. Nell’ambito dei trattamenti sintomatici sono anche da ricordare i derivati dell’ergot, attualmente molto meno utilizzati che in passato per i possibili effetti collaterali anche gravi, il rischio di cefalea da abuso e l’effetto teratogeno. Sono indicati per il trattamento di attacchi invalidanti che non rispondono ad altri farmaci sintomatici e che si manifestano con bassa frequenza (1-2 mese) per il potenziale rischio di abuso. L’ergotamina tartrato con o senza caffeina (che ne aumenta la velocità di assorbimento e il picco ematico) e la diidroergotamina si sono rive- late efficaci verso placebo o principio attivo nel ridurre il dolore emicranico. La loro somministrazione è associata ad una bassa incidenza di recidive (<30%). Il loro uso è controverso in corso di aura emicranica, ma mancano studi a riguardo. Poiché possono aumentare la nausea e il vomito è indicata l’assunzione con un antiemetico. Pazienti che fanno un uso eccessivo di ergotaminici possono sviluppare cefalee da rebound fino alla cefalea cronica. Rappresentano controindicazioni al loro utilizzo la gravidanza, l’ipertensione arteriosa non controllata, gli shunt veno-atriali, la stenosi mitralica e la cardiopatia ischemica, le patologie cerebro-vascolari, l’insufficienza epatica o renale. La somministrazione cronica di ergotaminici può causare complicanze anche rilevanti quali fibrosi pericardica, pleurica o retroperitoneale. È controindicato l’utilizzo combinato con triptani e betabloccanti. Terapia non farmacologica dell’attacco Manovre normalmente utilizzate dai pazienti includono applicazioni calde e fredde, compressione e massaggio della zona interessata. In un gruppo di 200 soggettivi emicranici l’8% di quelli con emicrania senz’aura e 4% di quelli con emicrania con aura hanno riferito beneficio da queste tecniche: nell’80% dei pazienti per entrambe le forme si è osservato un miglioramento temporaneo, nei casi restanti nessun risultato. Uno studio confronta l’agopuntura con il sumatriptan dimostrando un’efficacia praticamente sovrapponibile nell’attacco acuto. Tuttavia, un’importante limitazione è rappresentata dalla difficoltà di impiegare questa tecnica in coincidenza con la comparsa delle crisi. La stimolazione magnetica transcranica (SMT) applicata sia come singolo impulso che come treno di impulsi ripetitivi è risultata per lo più sicura, anche se da evitare in persone emi- 77 DICEMBRE 2012 craniche portatrici di elementi ferromagnetici intracranici. Nell’emicrania con aura è stata osservata una riduzione e risoluzione del dolore nel 69% dei casi a due ore dalla SMT, rispetto al 48% nella pratica sham; il 32% dei pazienti risultava ancora libero da dolore a 24 ore, vi era una riduzione dell’uso di analgesici del 25%. In uno studio condotto su un ampio campione di soggetti emicranici è stata osservata la scomparsa del dolore nel 39% dei pazienti trattati verso il 22% dei soggetti sottoposti a pratica sham. Tale procedura dovrà essere validata da studi prospettici randomizzati nel futuro. Non vi è nessun’evidenza di efficacia di un trattamento chirurgico nell’emicrania. Trattamento farmacologico di prevenzione dell’emicrania Prima di intraprendere un trattamento di profilassi per l’emicrania è buona norma cercare di identificare tutti i fattori scatenanti aggravanti attraverso l’uso del diario e provvedere, quando possibile, alla loro eliminazione, cosa che può di per sé contribuire a ridurre la frequenza o l’intensità degli attacchi. Gli obiettivi principali di una terapia profilattica sono ridurre la frequenza degli attacchi, la disabilità del paziente emicranico, migliorare la sua qualità di vita e riportare il paziente ad un’efficienza fisica accettabile. Un trattamento profilattico si considera efficace quando riduce di almeno il 50% la frequenza degli attacchi. I benefici possono comparire a distanza di 1-3 mesi dall’inizio della terapia. Dopo l’introduzione di una profilassi, si verifica, inoltre, in genere una maggiore risposta alla terapia sintomatica. In caso di resistenza ad un trattamento di profilassi, può essere intrapreso un nuovo trattamento farmacologico. La scelta del farmaco va effettuata considerando soprattutto le eventuali comorbidità del paziente. Per mini- TRIBUNA MEDICA TICINESE 433 Emicrania:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:12 Pagina 434 SEZIONE SCIENTIFICA mizzare il rischio di eventi avversi e migliorare la compliance del paziente, il trattamento di profilassi deve essere iniziato a dosi basse con un singolo farmaco. L’aderenza del paziente al trattamento è fondamentale per la buona riuscita della terapia; per ottimizzarla è necessario coinvolgere il paziente nella scelta del trattamento più adeguato. Sono utilizzati farmaci appartenenti alle classi farmacologiche dei betabloccanti, calcio-antagonisti, antidepressivi triciclici ed antagonisti del re-uptake della serotonina ed antiepilettici. Non si conoscono esattamente i meccanismi di azione di questi farmaci nella prevenzione dell’emicrania, si ipotizza un’azione sui meccanismi vascolari, su quelli neuronali e sulle alterazioni neurotrasmettitoriali che sottenderebbero la patogenesi dell’emicrania. I betabloccanti sono farmaci da preferire in caso di ipertensione e tachicardia. Vi sono evidenze più rilevanti per l’impiego di propranolo 80200 mg/die e metoprololo 50-200 mg/die. Gli studi che indagano l’efficacia di atenololo, timololo, bisoprololo e nebiprololo sono meno convincenti. I calcio antagonisti sono particolarmente indicati in presenza di ansia e di insonnia. La migliore evidenza di efficacia in letteratura riguarda la flunarizina al dosaggio di 5-10 mg/die. Le controindicazioni all’impiego di calcioantagonisti sono rappresentate da depressione, malattia di Parkinson, disturbi extrapiramidali ed obesità. Tra i farmaci antidepressivi l’aminitriptilina rappresenta sicuramente il farmaco di prima scelta in particolare in presenza di ansia o di depressione o se concomita una cefalea di tipo tensivo. L’efficacia di amitriptilina nella profilassi dell’emicrania è comprovata in oltre 2 studi in doppio cieco. Le controindicazioni all’utilizzo di questo farmaco sono costituite da aritmie cardiache, glaucoma ed epi- 434 TRIBUNA MEDICA TICINESE lessia. Gli inibitori selettivi del re-uptake della serotonina e gli inibitori selettivi del re-uptake della serotonina e della noradrenalina (paroxetina, escitalopram, fluvoxamina e sertralina) sono spesso utilizzati nella pratica clinica per la terapia di profilassi dell’emicrania, sebbene siano piuttosto negativi i dati a supporto della loro efficacia. I farmaci antiepilettici (valproato di sodio 500-1500 mg e topiramato 50100 mg) sono i farmaci di prima scelta nella profilassi emicranica in particolare nelle forme ad alta frequenza di attacchi (emicrania cronica) e in caso di comorbidità con epilessia. Il valproato di sodio a dosi più basse di quelle utilizzate per l’epilessia è efficace nelle emicranie con e senza aura e nelle forme croniche anche nel trattamento a lungo termine. Il topiramato si è dimostrato efficace in studi clinici controllati in forme di emicrania con e senza aura, nella forma episodica e cronica, con e senza abuso di farmaci sintomatici. Tale farmaco si è dimostrato efficace anche nel trattamento di profilassi dell’emicrania premestruale e nel trattamento a lungo termine. I dati su gabapentin (900-2400 mg) sono promettenti in quanto è dotato di un ottimo profilo di tollerabilità. La lamotrigina ha dimostrato efficacia nell’emicrania con aura. Vi sono pochi studi a disposizione della pregabalina, levetiracetam e zonesamide. Gli inibitori dell’angiotensina, l’isopril e il candesartan sono farmaci di seconda scelta da considerare soprattutto in pazienti con ipertensione arteriosa. La riboflavina (vitamina B2) 400 mg ha mostrato una discreta efficacia sui primi attacchi emicranici con una bassa percentuale di eventi avversi. Sono invece conflittuali i dati relativi all’impiego di magnesio (460 mg) nella profilassi dell’emicrania. L’utilizzo di questo farmaco può comportare diarrea a dosi clinicamente efficaci. 77 DICEMBRE 2012 La tossina botulinica di tipo A ha dimostrato un’efficacia in pazienti con emicrania cronica. È importante sottolineare che una terapia profilattica è di fondamentale importanza in quanto l’uso prolungato di farmaci antiinfiammatori e di triptani può causare una cefalea cronica da abuso farmacologico. Conclusione Più di 300 milioni di persone sono affette da emicrania nel mondo. Il trattamento di questa patologia riconosce, a fianco delle terapie farmacologiche, l’impiego di trattamenti non farmacologici. Il riconoscimento dei fattori trigger per l’emicrania nel singolo paziente è di fondamentale importanza, in quanto questi rappresentano una importante causa di emicrania farmaco-resistente. Forme di emicrania lieve vengono trattate con analgesici classici e FANS, forme moderato-severe con triptani: in caso di mancata risposta ad un triptano, è indicato tentare l’utilizzo di un differente preparato appartenente alla medesima classe farmacologica e/o di associare dei FANS. Raramente oggigiorno si ricorre all’impiego di ergotaminici. Quando l’emicrania presenta una frequenza elevata o è caratterizzata da singoli attacchi estremamente disabilitanti è indicato valutare l’introduzione di una terapia di profilassi. Quest’ultima è scelta principalmente in base alle co-morbidità del paziente. L’abuso cronico di farmaci (analgesici e triptani) è la causa più frequente di emicrania cronica; il medico generico e specialista deve essere vigile su questa possibile complicanza. Chiara Zecca, Claudio Gobbi Neurocentro della Svizzera italiana [email protected] Emicrania:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:13 Pagina 435 SEZIONE SCIENTIFICA Bibliografia 1 Ferrari MD, Roon KI, Lipton RB, Goadsby PJ.Oral triptans (serotonin 5-HT(1B/1D) agonists) in acute migraine treatment: a metaanalysis of 53 trials. Lancet, 2001; 358 (9294):1668-75. 2 Holland Radtke A, Neuhauser H. Prevalence and burden of headache and migraine in Germany. Headache, 2009; 49(1):79-89. 3 Holland S, Silberstein SD, Freitag F, et al. Evidence-based guideline update: NSAIDs and other complementary treatments for episodic migraine prevention in adults: report of the Quality Standards Subcommittee of the American Academy of Neurology and the American Headache Society. Neurology, 2012; 78(17):1346-53. 4 Silberstein SD, Holland S, Freitag F, et al. Evidence-based guideline update: pharmacologic treatment for episodic migraine prevention in adults: report of the Quality Standards Subcommittee of the American Academy of Neurology and the American Headache Society. Neurology. 2012; 78(17): 1337-45. 5 Monteith TS, Goadsby PJ.Acute migraine therapy: new drugs and new approaches. Curr Treat Options Neurol, 2011;13(1):1-14. 6 Lipton RB, Dodick DW, Silberstein SD, et al. Single-pulse transcranial magnetic stimulation for acute treatment of migraine with aura: a randomised, double-blind, parallelgroup, sham-controlled trial. Lancet Neurol. 2010;9(4):373-80. 7 Diener HC, Küper M, Kurth T. Migraine-associated risks and comorbidity. J Neurol, 2008;255(9):1290-301. 8 Silbertein SD. Migraine. Lancet, 2004; 363: 381-391. Attacco emicranico Farmaco Triptani Sumatriptan Zolmitriptan Naratriptan Rizatriptan Eletriptan Almotriptan Frovatriptan Analgesici antiinfiammatori Acido acetilsalicilico Naprossene sodico Ibuprofene Diclofenac -K Diclofenac-Na Metamizolo Paracetamolo Ketorolac Ergotamina Via somministrazione p.o. s.c. e.r. s.n. p.o., s.n. p.o. p.o. p.o. p.o p.o. p.o. p.o. p.o. p.o. i.m. p.o., e.v. p.o., e.r., e.v. i.m., e.v p.o., s.c., e.r. Dose (mg)* 50-100 6 25 10-20 2.5 2.5 5-10 40-80 12.5 2.5 500-1000 550-1500 400-1200 50-100 75 1000 1000 30-60 1-2 Legenda: p.o. = per os; s.c. = sottocute; e.r. endorettale; s.n. = spray nasale; i.m. = intramuscolo; e.v. = endovena *inteso come dosaggio iniziale, ripetibilità e dose giornaliera massima variabili a seconda del prodotto. Tab.1: Trattamento analgesico dell’attacco emicranico (a seconda del contesto clinico da associare ad anti-emetici ed idratazione). Profilassi antiemicranica Farmaco Betabloccanti Propranololo Metoprololo Atenololo Bisoprololo Nadololo Calcioantagonisti Flunarizina Antidepressivi triciclici Amitriptilina Antiepilettici Valproato di sodio Topiramato Gabapentin Lamotrigina Dose giornaliera 80-240 mg 50-200 mg 100 mg 5-10 mg 40-240 mg 5-10 mg 10-75 mg 500-1500 mg 50-100 mg 900-2400 mg 50-200 mg* Legenda: *emicrania con aura. Tab.2: Trattamento profilattico dell’emicrania (prima scelta). 77 DICEMBRE 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 435 studi comparativi:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:14 Pagina 437 SEZIONE SCIENTIFICA STUDI COMPARATIVI RANDOMIZZATI TRA LE TERAPIE DI PRIMO LIVELLO DELLA SCLEROSI MULTIPLA C. Zecca, C. Gobbi Introduzione La sclerosi multipla (SM) è una malattia infiammatoria del sistema nervoso centrale caratterizzata da eterogeneità clinica, radiologica e neuropatologica. A livello mondiale rappresenta la causa più frequente di disabilità permanente nel giovane adulto unitamente alle lesioni traumatiche. La sua frequenza è influenzata dalla latitudine con una incidenza variabile tra 3.5 e 40/100'000 abitanti l’anno. Si ritiene attualmente che la SM sia una malattia autoimmune la cui espressione viene influenzata da aspetti genetici ed ambientali, fra cui possibili concause infettive, latitudinali e abitudinali. Clinicamente si differenziano una forma remittente-recidivante (RR), una forma secondaria progressiva (SP), una forma primaria progressiva (PP) ed una forma primaria recidivante (PR). Di relativamente recente introduzione è, inoltre, il concetto di CIS (clinically isolated syndrome), che corrisponde al primo attacco clinico con accertamenti neurologici e radiologici suggestivi per una malattia demielinizzante in assenza di altre patologie che possano spiegare il quadro clinico. Il trattamento della SM in Svizzera si basa attualmente sulle cosiddette te- rapie di primo (interferoni-beta, Avonex® Rebif®, Betaferon®; glatiramer acetato, Copaxone®; fingolimod, Gilenya®) e secondo livello (natalizumab, Tysabri®; mitoxantrone, Novantrone®). L’impiego di queste terapie è basato su evidenze scientifiche derivate da studi prospettici, randomizzati, di classe A nei quali questi trattamenti dimostrano una riduzione media degli attacchi rispetto al placebo pari al 30%. Solo negli ultimi anni sono state effettuate indagini complementari di confronto diretto tra i diversi interferoni, il glatramer acetato e fingolimod. Scopo di questa review è presentare i risultati degli studi randomizzati riguardanti il confronto diretto fra i vari trattamenti di primo livello approvati per la SM-RR. Meccanismo d’azione dei farmaci Attualmente in Svizzera sono commercializzati sette farmaci per il trattamento della SM: Avonex®, Betaferon®, Rebif®, Copaxone®, Gilenya®, Tysabri® e Novantrone®. Gli interferoni-beta (INFB) sono sostanze immunomodulanti che agiscono perifericamente a livello dei linfociti T, riducendo la produzione di citochine pro-infiammatorie e metalloproteinasi, l’efficacia del processo di presentazione dell’antigene e la migrazione delle cellule T attraverso la barriera ematoencefalica. Si postula che questo comporti una riduzione significativa di cellule Th1 (pro-infiammatorie) a livello del sito di infiammazione. Il glatirameracetato (GA) anch’esso un immunomodulante, agisce per contro a livello delle cellule T “memoria” periferiche provocando una risposta immunitaria specifica con proliferazione clonale delle cellule Th2 (antiinfiammatorie). Le cellule Th2 passano la barriera ematoencefalica e vengono probabilmente riattivate da antigeni locali che ne stimolano la secrezione 77 DICEMBRE 2012 di citochine antinfiammatorie con conseguente regolazione negativa della cellula Th1. Il fingolimod (FTY) è un immunosoppressore in grado di legare il recettore S1P1 sulla superficie dei linfociti inducendone l’internalizzazione. Si tratta del mediatore fisiologico della migrazione linfocitaria dai tessuti linfoidi al circolo sistemico. I linfociti esposti all’azione di fingolimod rimangono “intrappolati” in linfonodi, milza e timo, non essendo dunque in grado di contribuire all’infiammazione nell’ambito della SM. Il natalizumab è un anticorpo monoclonale parzialmente umanizzato ad azione immunosoppressiva, diretto contro la molecola alpha4 integrina, una proteina espressa sulla superficie dei linfociti e indispensabile tramite della migrazione dei linfociti stessi attraverso la barriera emato-encefalica sino al sito d’infiammazione nel SNC centrale. Attualmente questo farmaco è riconosciuto in Europa come terapia di secondo livello nella SM, mentre in America può essere prescritto come terapia di primo livello Il mitoxantrone è un agente citotossico immunosoppressore che inibisce la proliferazione di cellule T e B. È indicato solo nelle forme di SM-RR o –SP più aggressive. Studi comparativi Negli anni gli INFB e il GA sono stati comparati in termini di dose, frequenza di somministrazione e differenti preparati commerciali. I principali studi randomizzati che paragonano l’efficacia dei trattamenti di primo livello per la sclerosi multipla possono essere classificati come segue: 1 studi comparativi inerenti il dosaggio del farmaco1-6 2 studi comparativi sulla frequenza di somministrazione del farmaco7 3 studi comparativi fra i differenti preparati commerciali4; 8-13 TRIBUNA MEDICA TICINESE 437 studi comparativi:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:14 Pagina 438 SEZIONE SCIENTIFICA 1 Studi comparativi inerenti il dosaggio del farmaco Si tratta nel complesso di cinque trials clinici: studio pilota INFB-1b1,2, studio BEYOND3, studio PRISMS4, studio INFB-1a 30-60ug5 e studio FORTE6. Studio pilota INFB-1b1,2: si tratta di uno studio di fase III pubblicato nel 19931 che testa l’efficacia di due dosaggi differenti di INFB-1b, 50 e 250 µg, rispetto al placebo su due anni; il dosaggio più elevato mostra una maggiore efficacia clinica in termini di riduzione degli attacchi rispetto al placebo ed al dosaggio inferiore; la differenza tra placebo e INFB-1b 250 ug rimane significativa fino a 5 anni nella fase di estensione. I dati sono supportati anche dall’analisi mediante RMN2. Il principale limite dello studio è costituito dal basso numero di pazienti partecipanti (power troppo basso); con un numero superiore di pazienti, infatti, si sarebbe probabilmente potuta dimostrare un’efficacia significativa anche sul parametro della disabilità e, parallelamente, una efficacia significativa del dosaggio più basso sul numero di attacchi rispetto al placebo. D’altra parte, l’INFB-1b al dosaggio di 50 ug (1/5 della dose più alta) mostra un’efficacia superiore al placebo negli outcomes radiologici. Studio BEYOND3: studio randomizzato recentemente pubblicato che ha valutato l’efficacia di un ulteriore incremento di dose dell’INFB-1b (500 µg) rispetto al dosaggio standard in commercio (250 ug). Il suo endpoint primario, ovvero la riduzione del numero di attacchi per anno rispetto al placebo, non è risultato significativamente differente nei due gruppi (78% verso 79%). Studio PRISMS4: ha testato l’efficacia dell’INFB-1a ai dosaggi di 22 µg e 44 µg 3 volte la settimana verso placebo. Dopo due anni di trattamento, la differenza nel numero di attacchi tra i due gruppi riceventi il trattamento attivo è risultata minima (1.82 per la do- 438 TRIBUNA MEDICA TICINESE se 22ug e 1.73 per la dose 44ug), mentre la differenza di attacchi annui rispetto al gruppo ricevente placebo (2.56) è risultata significativa. I parametri di RMN hanno confermato un’efficacia altamente significativa per entrambi i gruppi di trattamento rispetto al placebo con, tuttavia, un effetto significativamente superiore per il dosaggio maggiore. Non vi sono limiti principali dello studio; va segnalato che il gruppo di pazienti selezionati ha presentato un numero molto basso di attacchi durante lo studio, rendendo più difficile dimostrare l’efficacia terapeutica dell’INFB-1a nei due dosaggi. Studio INFB-1a 30-60 ug5: non ha dimostrato una differenza significativa tra il dosaggio 30 e 60 ug i.m. sia come outcomes clinici (riduzione del numero di attacchi/anno) che radiologici. Studio FORTE6 sono state testate due dosi di Copaxone 20mg, attualmente commercializzata, e 40 mg. Anche in questo studio non sono emerse differenze significative per quanto concerne il tasso di attacchi annui che rappresenta l’endpoint primario. Il dosaggio più alto ha mostrato una velocità di azione leggermente superiore rispetto al dosaggio più basso. Nel complesso, questi studi dimostrano che i farmaci di primo livello per il trattamento della SM sono commercializzati al dosaggio massimo efficace, in quanto dosaggi superiori non hanno comportato una maggiore efficacia clinica. 2 Studi comparativi sulla frequenza di somministrazione del farmaco Si tratta di un singolo studio denominato OWIMS7, in cui viene testata l’efficacia dell’INFB-1a s.c. 22 µg o 44 settimana verso placebo. L’endpoint primario è il numero di attacchi per anno. I risultati non mostrano una differenza significativa dei due gruppi rispetto al placebo, mentre emerge una 77 DICEMBRE 2012 differenza significativa nella riduzione del numero di nuove lesioni cerebrali nelle sequenze T2 nel gruppo trattato con INFB-1a 44 ug/settimana rispetto al placebo. 3 Studi comparativi fra i differenti preparati commerciali3; 8-13 Si suddividono ulteriormente in studi comparativi fra i prodotti a base di INFB-1, studi comparativi fra INFB-1 e GA e studi fra INFB-1 ed FTY. a. Studi comparativi fra i prodotti a base di INFB8-10 Fanno parte di questo gruppo tre studi: lo studio DANESE8, e gli studi EVIDENCE9 ed INCOMIN10. Lo studio DANESE8 è uno studio condotto in Danimarca su pazienti affetti da SM-RR, di età compresa tra 18 e 55 anni e disabilità espressa mediante la scala Expanded Disability Status Scale (EDSS) inferiore a 6, con almeno un attacco nei due anni precedenti. Ha lo scopo di confrontare l’efficacia di INFB1b 250 ug s.c. a giorni alterni e INFB1a 22 ug s.c. somministrato una volta alla settimana; lo studio prevede, inoltre, un terzo braccio di pazienti, non randomizzato, che riceve INFB-1b 250 ug s.c. a giorni alterni. Si tratta nel complesso di 301 soggetti suddivisi in 3 bracci (di cui due randomizzati), consapevoli del trattamento (studio non “in cieco”); la durata di studio è di 18 mesi. Endpoint primario è il tasso annuale di attacchi, che non differisce in modo significativo tra i vari gruppi (0.71, 0.71, 0.79). Fra gli endpoint secondari, non si osservano differenze significative nel tempo medio libero da attacchi e nella disabilità valutata mediante scala EDSS. I pazienti non sono stati sottoposti sistematicamente ad una risonanza magnetica; nonostante ciò, i dati radiologici parziali disponibili evidenziano un trend a favore dell’INFB-1b, in contrasto con i risultati clinici. Lo studio presenta diversi limiti (non cieco, elevato numero di drop studi comparativi:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:14 Pagina 439 SEZIONE SCIENTIFICA outs, risonanza non eseguita sistematicamente). Lo studio EVIDENCE9, sponsorizzato dalla ditta Serono, paragona l’efficacia di INFB-1a 44 ug s.c. e INFB-1a 30 i.m. per una durata di 24 settimane. Vengono inclusi 677 pazienti affetti da SM-RR, con EDSS compreso fra 0 e 5.0, randomizzati ad uno dei due trattamenti in proporzione 1:1. Endpoint primario è il numero di pazienti liberi da attacchi; fra gli endpoints secondari rientrano diversi parametri di RMN. Dopo 24 settimane di terapia la percentuale di pazienti liberi da attacchi è significativamente più elevata nel gruppo trattato con INFB-1a 44µg. Non vi è per contro una differenza statisticamente significativa nel numero di attacchi annui e nella disabilità misurata mediante la scala EDSS. Per quanto concerne i parametri radiologici, il numero di lesioni attive è significativamente inferiore nel gruppo di pazienti trattati con l’alta dose di INFB1a, così come è, in questo gruppo, ridotto di circa un terzo il numero di nuove lesioni nelle sequenze T2 ponderate. Si tratta del primo studio che dimostra con una metodologia scientificamente corretta che l’efficacia dell’INFB dipende anche dalla dose somministrata. I limiti dello studio sono la breve durata, la presenza di alcuni pazienti non “in cieco”, un numero basso di attacchi complessivo nelle 24 settimane di studio e un lieve squilibrio delle caratteristiche radiologiche al baseline (maggior numero di lesioni attive nel gruppo trattato con INFB-1a 30 µg i.m.). A questo si aggiunga che lo studio testa più variabili contemporaneamente (differente dosaggio, frequenza e via di somministrazione), cosa che pone alcune difficoltà nella valutazione di ciascuna di esse (disegno “commerciale”?). In una successiva fase di estensione dello studio i pazienti inizialmente randomizzati a INFB-1a 30 ug i.m. ven- gono trattati con INFB-1a 44µg s.c., che ricevono in “open label”, e seguiti prospetticamente14; si dimostra una riduzione significativa dell’attività di malattia misurata sia con parametri clinici (numero di attacchi) che radiologici. La positività per autoanticorpi anti INFB-1a correla con una maggiore attività radiologica. Questi risultati comprovano la dipendenza dell’efficacia terapeutica dell’INFB-1a dal dosaggio, dalla frequenza e dalla via di applicazione. INCOMIN10 è uno studio non sponsorizzato, prospettico, multicentrico, randomizzato che testa l’efficacia dell’INFB-1b s.c. rispetto all’INFB-1a i.m. per 24 mesi. Comprende 118 pazienti affetti da SM-RR con EDSS tra 1 e 3.5. L’endpoint primario è il numero di pazienti liberi da attacchi (il medesimo dello studio EVIDENCE); lo studio mostra una differenza significativa a favore dell’INFB-1b (51 verso 36% pazienti liberi da attacchi). I parametri radiologici supportano questo risultato. Lo studio presenta in modo chiaro, pur con un numero limitato di pazienti, un risultato significativo in tutti gli endpoints. I limiti di studio sono rappresentati dall’assenza del “cieco”, dall’elevato numero di drop outs nel gruppo di pazienti trattati con INFB1b (20%) e da una certa asimmetria nelle caratteristiche baseline dei pazienti (minore attività di malattia nel gruppo di pazienti trattati con INFB1b). b Studi comparativi fra INFB-1 e GA3; 11-12 In questo ambito sono stati pubblicati tre studi: BEYOND e BECOME, che paragonano INFB-1b e GA, e REGARD, che confronta INFB-1a e GA. Lo studio BEYOND3, sponsorizzato dalla ditta Bayer e già in parte descritto precedentemente, paragona l’efficacia di INFB-1b 250 µg s.c., INFB-1b 500 µg s.c. e GA 20 mg s.c, rando- 77 DICEMBRE 2012 mizzati in proporzione di 2:2:1. Lo studio ha durata di due anni ed include 2240 pazienti con EDSS compreso tra 0 e 5, con almeno un attacco nell’anno precedente all’inclusione. Lo studio non evidenzia alcuna differenza significativa tra i tre gruppi né nella proporzione di pazienti liberi da attacchi, né nell’intervallo di tempo libero da attacchi né nella progressione della disabilità misurata mediante la scala EDSS. Le indagini di RMN, invece, mostrano un’efficacia maggiore dell’INFB-1b nel ridurre l’accumulo di nuove lesioni nelle sequenze T2 ponderate rispetto al GA. Non vi sono differenze significative nella tolleranza ai due farmaci. Il basso numero di attacchi durante svolgimento dello studio ne rappresenta un limite; la selezione di un gruppo di pazienti con attività di malattia così blanda è probabilmente conseguenza dell’applicazione dei nuovi criteri diagnostici per la sclerosi multipla (Mc Donald) e del fenomeno di “regression to the mean”. Nel secondo studio REGARD12, finanziato dalla ditta Serono, viene testata l’efficacia dell’INFB-1a 44 µg s.c. x 3/settimana rispetto a GA 20 mg s.c./giorno. Lo studio include 764 pazienti con EDSS compreso tra 0.5 e 5.0 ed ha durata di 96 settimane. L’endpoint primario è il tempo che intercorre dall’inizio dello studio al verificarsi del primo attacco; gli endpoints secondari comprendono plurime valutazioni di risonanza magnetica. I risultati non mostrano una differenza significativa nell’endpoint primario, nel tasso annuale di attacchi (0.3 verso 0.29), nel numero di pazienti liberi da attacchi (62 verso 61%) e nella progressione dell’EDSS (11.7 verso 8.7%); a livello di RMN, il trattamento con INFB-1a si associa ad un minor numero di nuove lesioni nelle sequenze T2 ponderate e di lesioni captanti gadolinio. Per contro, si osserva un trend a favore di GA nei parametri radiologici che valutano l’atrofia. Per quanto riguarda la tolleran- TRIBUNA MEDICA TICINESE 439 studi comparativi:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:14 Pagina 440 SEZIONE SCIENTIFICA za dei due farmaci, sono riportati effetti collaterali rispettivamente nel 20.9% e nel 13.6% dei pazienti trattati con INFB-1a e GA. La presenza di anticorpi neutralizzanti contro l’INFB1a (34% dei pazienti) non influenza gli outcomes clinici. Il limite principale dello studio è costituito dal verificarsi di pochi attacchi durante tutto il periodo analizzato, cosa che rende difficile apprezzare eventuali differenze statisticamente significative. Nel terzo studio BECOME11, finanziato dalla ditta Bayer, si paragona l’efficacia di INFB-1b e GA. Lo studio prevede quali endpoints primari alcuni parametri radiologici (nuove lesioni nelle sequenze T2 ponderate, lesioni captanti gadolinio) e l’impiego di tecniche radiologiche particolari (somministrazione di una tripla dose di contrasto, impiego di una risonanza con campo magnetico 3 Tesla). La RMN viene effettuata mensilmente per 2 anni. Sono Inclusi 75 pazienti affetti da SM-RR o sindrome clinica isolata suggestiva per sclerosi multipla (CIS). Non si osservano differenze significative fra i due gruppi di trattamento negli endpoints primari e secondari (parametri di efficacia clinica). I limiti principali dello studio sono costituiti innanzitutto dal fatto che gli endpoint clinici sono unicamente secondari e relativi ad un numero molto basso di pazienti, non permettendo pertanto di trarre conclusioni attendibili. Inoltre, la RMN impiega un protocollo sperimentale di difficile impiego nella pratica clinica. Alcune osservazioni interessanti emergono da questo studio: innanzitutto, il GA ha mostrato, rispetto ad altri studi, di agire in maniera relativamente veloce (almeno quanto l’INFB1b); in secondo luogo, a livello radiologico si osserva che il 95% delle lesioni captanti gadolinio è preceduta dalla comparsa di una nuova lesione nelle sequenze T2 pesate; circa il 440 TRIBUNA MEDICA TICINESE 40% delle lesioni con gadolinio mantengono una captazione del contrasto per oltre un mese. I black holes acuti (lesioni ipointense nelle sequenze T1 ponderate) regrediscono sull’arco di 8 mesi nel 70% dei pazienti, con una proporzione comunque inferiore nel gruppo di pazienti riceventi INFB-1b rispetto a GA. Infine, solo 20% dei pazienti non ha nuove lesioni dopo due anni di follow up. Paragonando i segni di attività radiologica e attività clinica si osserva un rapporto di 30:1. d Studi comparativi fra INFB-1 e FTY13 Si tratta dello studio TRANSFORM13, sponsorizzato dalla ditta Novartis, che paragona l’efficacia di FTY ai dosaggi di 0.5 e 1.25 mg/giorno con INFB-1a i.m./settimana. È uno studio multicentrico, randomizzato, della durata di un anno, che include pazienti con SM-RR di età compresa fra 18 e 55 anni, e con disabilità misurata mediante la scala EDSS compresa fra 0 e 5.5. Lo studio mostra una riduzione significativa del numero di attacchi per anno (endpoint primario) di entrambi i dosaggi di FTY rispetto ad INFB-1a (0.20, 0.16 e 0.33 per FTY 1.25 mg, FTY 0.5 mg e INFB-1a, rispettivamente). Al contrario, non vi è una differenza significativa fra i tre gruppi sulla progressione della disabilità (endpoint secondario), probabilmente a causa della breve durata di studio e del confronto fra sostanze attive (e non con placebo). I parametri di risonanza magnetica (endpoints secondari) supportano i risultati ottenuti per l’endpoint primario. Si tratta di uno studio ben fatto, che presenta quale limite principale la breve durata, che non consente, come detto, un giudizio definitivo sul parametro della disabilità. Commento e conclusione L’efficacia delle terapie di primo livello per la SM è stata ad oggi testata in 77 DICEMBRE 2012 oltre 4000 pazienti con almeno due anni di storia clinica. Dai dati disponibili appena discussi possiamo concludere che INFB-1 somministrato più volte a settimana e a dosaggi elevati per via sottocutanea è probabilmente più efficace rispetto a dosaggi e frequenze di somministrazione inferiori (“dose-frequency effect”). L’efficacia è legata maggiormente alla frequenza di somministrazione e, in misura minore, alla dose. Ciò vale anche per l’efficacia radiologica: gli INFB-1 somministrati più frequentemente a dosaggi più levati sono non solo più efficaci nel ridurre l’accumulo di nuove lesioni, ma entrano anche in azione in un lasso di tempo più breve rispetto ai basso-dosati, basso-frequenti. L’INFB-1a a somministrazione intramuscolare, per contro, è generalmente meglio tollerato. Probabilmente abbiamo raggiunto ad oggi il dosaggio massimamente efficace degli INFB-1, oltre il quale non devono essere attesi ulteriori benefici. Gli studi futuri sono mirati, piuttosto, a identificare il dosaggio degli INFB-1 minimo possibile senza penalizzarne l’efficacia. Il GA ha un’efficacia simile agli INFB-1 ed è probabilmente meglio tollerato. A livello radiologico, gli INFB-1 sembrano meglio e più rapidamente sopprimere la comparsa di nuove lesioni T2 e lesioni attive. Il significato clinico di questi reperti radiologici rimane ancora incerto; molto probabilmente gli INFB-1 ed il GA hanno più similarità che differenze per quanto concerne l’efficacia. L’FTY ha dimostrato una efficacia maggiore rispetto all’INFB-1 basso-dosato sia per quanto concerne i parametri clinici che radiologici. Un confronto diretto con gli INFB-1 alto-dosati non è stato eseguito. C. Zecca, C. Gobbi Neurocentro della Svizzera italiana, Lugano studi comparativi:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:14 Pagina 441 SEZIONE SCIENTIFICA Bibliografia 1 The IFNB Multiple Sclerosis Study Group. Interferon beta-1b is effective in relapsing-remitting multiple sclerosis. Clinical results of a multicenter, randomized, double-blind, placebo-controlled trial. Neurol, 1993; 43(4): 655-661. 2 Paty DW, Li DK for the UBC MS/MRI Study Group and the IFNB Multiple Sclerosis Study Group. Interferon beta-1b is effective in relapsing-remitting multiple sclerosis. MRI analysis results of a multicenter, randomized, double-blind, placebo-controlled trial. Neurol, 1993; 43(4):662-667. 3 O'Connor P, Filippi M, Arnason B, et al. 250 microg or 500 microg interferon beta-1b versus 20 mg glatiramer acetate in relapsing-remitting multiple sclerosis: a prospective, randomised, multicentre study. Lancet Neurol. 2009; 8(10):889-97. 4 PRISMS (Prevention of Relapses and Disability by Interferon beta-1a Subcutaneously in Multiple Sclerosis) study group. Randomized double-blind placebo-controlled study of interferon beta-1a in relapsing-remitting multiple sclerosis. Lancet 1998; 352: 14981504. 11 Cadavid D, Wolansky LJ, Skurnick J et al. Efficacy of treatment of MS with IFNbeta-1b or glatiramer acetate by monthly brain MRI in the BECOME study. Neurol, 2009; 72(23):1976-83. 12 Mikol DD, Barkhof F, Chang P, et al. Comparison of subcutaneous interferon beta-1a with glatiramer acetate in patients with relapsing multiple sclerosis (the REbif vs Glatiramer Acetate in Relapsing MS Disease [REGARD] study): a multicentre, randomised, parallel, open-label trial. Lancet Neurol, 2008;7(10):903-14. 13 Cohen JA, Barkhof F, Comi G, et al. Oral fingolimod or intramuscular interferon for relapsing multiple sclerosis. N Engl J Med, 2010;362(5):402-15. 14 Schwid SR, Thorpe J, Sharief M, SandbergWollheim M, et al. Enhanced benefit of increasing interferon beta-1a dose and frequency in relapsing multiple sclerosis: the EVIDENCE Study. Arch Neurol, 2005;62(5): 785-92. 5 Clanet M, Radue EW, Kappos L, et al. A randomized, double-blind, dose-comparison study of weekly interferon beta-1a in relapsing MS. Neurol,2002; 59: 1507-1517. 6 Cohen JA, Rovaris M, Goodman AD, et al. Randomized, double blind, dose-comparison study of glatiramer acetate in relapsingremitting MS. Neurol, 2007; 68:939-944. 7 The Once Weekly Interferon for MS Study Group. Evidence of interferon beta-1a dose response in relapsing-remitting MS. Neurol, 1999; 53:679-686. 8 Koch-Henriksen N, Sorensen PS, Christensen T, et al. A randomized study of two interferon-beta treatments in relapsing-remitting multiple sclerosis. Neurol, 2006; 66:1056-1060. 9 Panitch H, Goodin DS, Francis G et al. Randomized, comparative study of interferon beta-1a treatment regimens in multiple sclerosis. The EVIDENCE trial. Neurol, 2002; 59: 1496-1506. 10 Durelli L, Verdun E, Barbero P et al. Every –other- day interferon bta-1b versus once weekly interferon beta-1a for multiple sclerosis: results of a 2-year prospective randomized multicenter study (INCOMIN). Lancet, 2002; 359:1453-1460. 77 DICEMBRE 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 441 Quiz dermatologia:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:14 Pagina 443 SEZIONE SCIENTIFICA - Quiz di dermatologia e venereologia QUIZ DI DERMATOLOGIA E VENEREOLOGIA N. 4 P. Michalopoulos, C. Mainetti Storia clinica Uomo di 64 anni, senza antecedenti clinici rilevanti, con l’hobby di pesci esotici d’acquario, consulta al rientro di una vacanza durata tre settimane in Sud Africa per noduli cutanei disposti linearmente all’arto superiore destro. La prima lesione era apparsa sulla parte distale dell’indice destro. Stato generale buono, afebbrile, nessuna adenopatia periferica. Una biopsia cutanea di un nodulo mostra all’esame istologico un infiltrato infiammatorio granulomatoso dermico. Le colorazioni PAS, Gram e Ziehl-Neelsen del preparato istologico sono negative. Indica la diagnosi corretta: a b c d e Sporotricosi Tubercolosi cutanea Sarcoidosi Micobatteriosi cutanea Lebbra 77 DICEMBRE 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 443 Quiz dermatologia:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:14 Pagina 444 SEZIONE SCIENTIFICA - Quiz di dermatologia e venereologia Diagnosi Micobatteriosi (Mycobacterium marinum) cutanea che mima clinicamente una sporotricosi Complemento clinico L’esame PCR tissulare della biopsia cutanea indica la presenza di Mycobacterium marinum. Rifacendo l’anamnesi, il paziente conferma di aver pulito il suo acquario prima della partenza in Sud Africa. Commento Tornando il paziente da un viaggio in Sud Africa e vista la disposizione lineare (lungo il deflusso linfatico) delle lesioni cutanee, la nostra prima diagnosi differenziale è stata quella di una sporotricosi. Si tratta di una micosi cutanea profonda causata dal fungo Sporothrix schenckii, il quale si trova soprattutto nelle zone subtropicali e tropicali. La forma clinica più frequente è quella cutaneo-linfatica dove, dopo l’inoculazione, si sviluppano noduli cutanei lungo il tragitto linfatico. All’esame istologico con la colorazione PAS non si sono però riscontrate ife e l’esame PCR tissulare ha evidenziato la presenza di Mycobacterium marinum. Il Mycobacterium marinum è un battere atipico foto cromogeno a crescita lenta presente in acque dolci o salate. Il coinvolgimento cutaneo è raro nelle persone immunocompetenti, a parte i casi dove si verificano contatti con acquari o pesci. La presentazione tipica sono granulomi cutanei alle dita. Più raramente si sviluppa sottoforma di una linfangite a disposizione sporotricoide, soprattutto nei casi di pazienti che posseggono acquari. Le lesioni cutanee appaiono solitamente dopo 2-4 settimane dal contatto. Un difetto della barriera cutanea (microtrauma) permette al battere di svilupparsi nella cute. La diagnosi si pone grazie all’esame clinico ed istologico. Tuttavia, a volte 444 TRIBUNA MEDICA TICINESE può essere difficile dirimere: infatti sia l’esame clinico che quello istologico, come nel caso del nostro paziente, non hanno permesso di tranciare tra una sporotricosi ed una micobatteriosi cutanea. In questi casi l’analisi tramite PCR tissulare aiuta a porre la diagnosi corretta. La cura della micobatteriosi cutanea è basata sull’antibioterapia sistemica. Dossiciclina, minociclina, co-trimazolo e rimfapicina associata ad etambutolo sono le cure più usate. Recentemente è stata utilizzata con successo la claritromicina in monoterapia. Nel nostro caso abbiamo trattato il paziente con claritromicina 2x500 mg al giorno fino a remissione clinica delle lesioni cutanee (4 mesi), senza effetti secondari maggiori (vedi Figura). P. Michalopoulos C. Mainetti Dermatologia EOC ORBV-OBV, Bellinzona-Mendrisio Corrispondenza: C. Mainetti Dermatologia EOC ORBV-OBV, Bellinzona-Mendrisio Bibliografia Lewis FM et al. Fish tank exposure and cutaneous infections due to Mycobacterium marinum: tuberculin skin testing, treatment, and prevention. Clin Infect Dis 2003;1;37:390-7. Barmann G et al. Sporotrichoid atypical mycobacterial infections. Antibiotic monotherapy. Hautarzt 2004;55:292-5. Bartralot R et al. Clinical patterns of cutaneous nontubercolous mycobacterial infections. Br J Dermatol 2005;152:727-34. Schwendiman MN et al. Subcutaneous nodules with sporotrichoid spread. Dermatol Online J 2009;15;15:11. 77 DICEMBRE 2012 Journal club:Journal club GIUGNO.qxd 10.12.12 10:20 Pagina 445 SEZIONE SCIENTIFICA - JOURNAL CLUB Il Journal Club di questo mese è stato curato dall’Ospedale Regionale di Locarno ASPIRIN FOR PREVENTING THE RECURRENCE OF VENOUS THROMBOEMBOLISM NEJM, Volume 366 (21): 1959-67, 24 maggio 2012 Riassunto/Adattamento: Dr.ssa De Perna, commento tecnico PD Dr. Stricker Introduzione La malattia tromboembolica venosa (TEV - trombosi venosa profonda (TVP) ed embolia polmonare (EP)) è molto frequente (incidenza annua 2-3 casi/1000 persone - popolazione generale). Il rischio di recidiva dopo un primo evento è di 1%/anno in pazienti con fattori di rischio transitori, di 10%/anno in pazienti vittime di evento “spontaneo” (idiopatico) e persiste anche dopo molti anni dalla sospensione della terapia anticoagulante. Molteplici strategie terapeutiche sono al vaglio allo scopo di ridurre il rischio di recidiva, particolarmente nelle persone ad alto rischio. L’estensione del periodo di anticoagulazione riduce il rischio di recidiva, tuttavia con un maggior tasso di eventi emorragici e maggiori costi (monitoraggio/controlli di laboratorio, aggiustamenti posologici). Il potenziale effetto benefico dell’Aspirina in prevenzione secondaria per la TEV è emerso per la prima volta in uno studio randomizzato degli anni ’80, coinvolgente 39 pazienti. Metodo Lo studio WARFASA valuta l’efficacia dell’Aspirina nel prevenire la recidiva di un evento tromboembolico (nei 2 anni dopo la sospensione dell’anticoagulazione), è uno studio multicentrico, in doppio cieco, randomizzato, con pazienti di età >18 anni, trattati con anticoagulante orale per 6-18 mesi dopo un primo episodio sintomatico di TVP, EP od entrambi, obiettivamente confermato e classificato come “spontaneo” (idiopatico, senza i principali fattori di rischio riconosciuti per la TVE). I pazienti eleggibili sono stati randomizzati dopo 2 settimane dall’interruzione dell’anticoagulazione in 2 gruppi: assunzione di aspirina 100 mg/die o di placebo (per minimo 2 anni, con possibilità di estendere il periodo di osservazione). L’outcome (efficacia) principale è stata la recidiva di TEV, obiettivamente confermata (TVP, EP fatale o no). L’EP è stata considerata causa del decesso se confermata all’autopsia o se il decesso era preceduto dalla diagnosi di EP o di TVP, oggettivata all’angio-TAC o alla sonografia-doppler venosa, senza altre cause imputabili). Gli outcomes (efficacia) secondari sono stati l’infarto miocardico non fatale, l’angina instabile, l’ictus cerebrale (transitorio o definitivo), l’ischemia acuta agli arti inferiori e la morte (indipendentemente dalla causa). L’outcome (sicurezza) principale è stato il sanguinamento. Sono state considerate emorragie “maggiori” quelle fatali, occorse in siti critici (intraoculari, -spinali, -craniali, -articolari, -muscolari (con Outcomes Tassi di evento sindrome compartimentale), ecc.), associate a calo emoglobinico di almeno 2 g/dl o con necessità di trasfusione di almeno 2 sacche di sangue intero o concentrati eritrocitari. Sono state considerate emorragie “clinicamente rilevanti” quelle con necessità ad intervento medico (senza i criteri per emorragia maggiore). I pazienti sono stati riesaminati ogni 3 mesi durante il primo anno di follow-up, ogni 6 mesi successivamente ed accuratamente istruiti sui sintomi e segni di una recidiva di evento tromboembolico/emorragico, così da poter giungere rapidamente ad una valutazione medica. Risultati Da maggio 2004 ad agosto 2010 sono stati inclusi 402 pazienti: 205 hanno ricevuto l’Aspirina, 197 il placebo (le mediane per i periodi di trattamento sono di 24 vs 23.5 mesi, quelle di follow-up di 24.8 vs 24.2 mesi, rispettivamente). Discussione I risultati dello studio WARFASA mostrano che l’Aspirina, dopo un periodo di 6-18 mesi di anticoagulazione con antagonisti della vitamina K, riduce il rischio di recidiva di TEV del 40% rispetto al placebo, senza aumentato rischio emorragico. I pazienti con evento tromboembolico spontaneo (idiopatico), a maggior rischio di recidiva, potrebbero beneficiare di questa terapia, in alternativa alla prosecuzione dell’an- A 2 anni Aspirina Placebo RRR ( 95% CI) NNT(CI) Ricorrenza TVE 14% 22% 44%(14-65) 11(8-34) EP 5.4% 7.1% 29%(51-67) Non significativo TVP 7.8% 14% 47%(6-71) 15(10-127) Sanguinamento 1.95% 2.03% 2% Non significativo Mortalità 2.9% 2.5% 4% Non significativo 77 DICEMBRE 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 445 Journal club:Journal club GIUGNO.qxd 10.12.12 10:20 Pagina 446 SEZIONE SCIENTIFICA - JOURNAL CLUB ticoagulazione orale a lungo termine. I risultati concordano con una precedente meta-analisi che rilevava l’efficacia dell’Aspirina in prevenzione primaria della malattia tromboembolica (-20% per la TVP e -69% per l’EP) in pazienti ad alto rischio (Antiplatelet Trialists’ Collaboration, Collaborative overview of randomized trials of antiplatelet therapy, BMJ, 1994) e trovano la loro spiegazione fisiopatologica nel ruolo chiave svolto dai trombociti nella formazione del trombo venoso, confermato da elevati livelli ematici ed urinari di marcatori piastrinici in pazienti con tromboembolia in atto. Vi sono tuttavia alcune evidenze opposte: uno studio pubblicato su Lancet nel 1980 concludeva per l’assenza di beneficio dell’Aspirina in prevenzione secondaria (popolazione di giovani donne sane). Nello studio WARFASA l’Aspirina non risulta essere associata ad un aumento delle complicanze emorragiche, il suo dosaggio è peraltro quello raccomandato in prevenzione secondaria per eventi ischemici cardiaci e cerebrali e in numerosi trials in questi ambiti la percentuale di complicanze emorragiche maggiori è <1%/anno (2%/anno con warfarina, per INR terapeutico tra 2 e 3, 0.9%/anno e 1.1%/anno in 2 trials clinici, per INR con target terapeutico inferiore). Dal presente studio sono stati esclusi i pazienti con malattia neoplastica, con emorragie durante il periodo di anticoagulazione o con trombofilia; il rischio di sanguinamento non è perciò applicabile a queste categorie di pazienti. Se l’Aspirina ha il vantaggio di essere ben conosciuta da anni nella pratica clinica (benefici ed effetti secondari) ed è assunta da milioni di persone, così non è per la nuova e promettente generazione di anticoagulanti orali (per es. dabigatran, rivaroxaban, testati in prevenzione secondaria per la TEV, con riduzione del rischio >80%, se confrontati con placebo, pur con costi nettamente superiori). La warfarina basso-dosata rappresenta 446 TRIBUNA MEDICA TICINESE un’alternativa testata in alcuni trials clinici: in uno studio pubblicato sul NEJM nel 2003 si era dimostrata una riduzione del rischio di recidiva del 64%, con tassi di sanguinamento paragonabili a quelli dell’Aspirina. In presenza di molteplici teoriche opzioni terapeutiche per la profilassi secondaria della TEV, saranno sicuramente necessari ulteriori studi, idealmente con più pazienti rispetto allo studio qui presentato (a tal proposito si cita il trial ASPIRE, attualmente in corso, con design simile a quello di WARFASA (Aspirina vs placebo in pazienti con pregressa TEV spontanea) e 822 pazienti arruolati, per un periodo di osservazione di 3 anni (risultati attesi per fine 2012)), utile sarebbe uno studio che mettesse a confronto le varie molecole tra loro. Commento Nella presa a carico del paziente con TVE, una volta terminata la terapia dell’evento acuto, è essenziale valutare il rischio/beneficio legato al proseguimento profilattico della terapia antitrombica. Per una TVP provocata, il rischio di recidiva è basso e non è necessaria alcuna profilassi a lungo termine (il rischio di emorragia maggiore legato all’Aspirina d’altra parte è di 12/1000 pazienti/anno (BMJ 2000; 321: 1183-7), per un’emorragia cerebrale è di 1/1000 pazienti/3 anni (JAMA 1998; 280: 1930-5). Per una TVP idiopatica, il rischio di recidiva è di circa 25% a 5 anni dall’interruzione della terapia acuta (Haematologica 2007; 92: 199-205). In diversi studi si è cercato di definire i fattori di elevato rischio di recidiva di TEV: per es. il tasso di D-dimeri, tramite determinazione seriale (mancanza di consenso generale sul valore di tali misure), il sesso maschile, l’età <50 anni e la TVP non associata con ormonoterapia nelle donne (JTH 2012; 10: 1019-25). Nelle linee guida recenti della ACCP si propone di considerare sempre una profilassi a lungo termine dopo terapia acuta di 3 mesi di un primo episodio di 77 DICEMBRE 2012 TEV non provocata, ma non viene menzionata una terapia con Aspirina (CHEST 2012; 141(2) Suppl: e419S–e494S). Si deve tener conto del rischio di recidiva di TEV ed il rischio emorragico (ben conosciuto per gli anticoagulanti orali tradizionali). Nello studio EINSTEIN extension (NEJM 2010; 363: 2499-510) circa 1200 pazienti con TVP (origine idiopatica nei ¾ dei casi) sono stati trattati, dopo la terapia acuta, con rivaroxaban a dosaggio terapeutico (20 mg 1x/dì) o con placebo; con recidiva ad 1 anno in 1.3% dei pazienti sotto rivaroxaban e in 7.1% dei pazienti sotto placebo (NNT circa 15), senza aumento significativo delle complicanze emorragiche; lo studio WARSAFA conta solo 402 pazienti, tutti con TVP idiopatica, con recidiva ad 1 anno in 11.2% dei pazienti sotto placebo e 6.6% dei pazienti sotto Aspirina (sorprendente NNT circa 20), vi è una differenza significativa per le TVP ma non per le EP o per la mortalità (potere statistico insufficiente); i 2 studi non sono comunque paragonabili (vedi differenza importante del tasso di recidiva sotto placebo). Se si potrà formulare una raccomandazione soltanto mettendo a confronto diretto 2 medicamenti, nell’attesa l’Aspirina potrebbe essere un’alternativa all’anticoagulazione con rivaroxaban o con un anti-vitamina K, meno costosa e meno rischiosa, in pazienti a basso/intermedio rischio per recidiva di TEV, con indicazione ad una profilassi a lungo termine ed in casi particolari (p. es. problematiche legate al controllo o alla gestione dell’anticoagulazione orale). Journal club:Journal club GIUGNO.qxd 10.12.12 10:20 Pagina 447 SEZIONE SCIENTIFICA - JOURNAL CLUB ESTIMATING GLOMERULAR FILTRATION RATE FROM SERUM CREATININE AND CYSTATIN C CKD-EPI Investigators, NEJM, Volume 367(1): 20-29, 05 luglio 2012 Riassunto/Adattamento: Dressa Veronica Colombo, Prof. Luca Gabutti Reparto di Medicina Interna, Ospedale la Carità, Locarno Background La stima della funzione renale (filtrazione glomerulare; GFR) aiuta il medico nella pratica clinica di tutti i giorni, pensando in particolare alla prescrizione di medicamenti con un margine terapeutico ristretto eliminati principalmente per via renale. Questo studio ha come scopo lo sviluppo e la validazione di nuove equazioni per stimare la GFR utilizzando la cistatina C sierica da sola e in combinazione con la creatininemia. Metodo Lo studio è stato condotto da “The Chronic Kidney Disease Epidemiology Collaboration” (CKD-EPI) assieme al “National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases” (NIDDK). Per misurare la GFR nel gruppo di validazione si è determinata la clearance urinaria di 125I-iotalamato; per la validazione esterna sono stati utilizzati altri marcatori esogeni riconosciuti. Si sono inclusi 13 studi per lo sviluppo e la validazione interna (5352 partecipanti nei 2 gruppi) e 5 studi con 1119 partecipanti per la validazione esterna. Sono stati esclusi studi in cui erano coinvolti pazienti trapiantati. Sviluppo dell’equazione Con lo scopo di sviluppare 2 equazioni per stimare la GFR (una che comprendesse la cistatina C sierica sola e l’altra la cistatina C sierica e la creatinina sierica), si sono analizzate tutte le variabili disponibili selezionando poi le più significative. Nella validazione esterna si sono messe a confronto le nuove equazioni con le precedenti (che utilizzano creatinina sierica o cistatina C) e le medie delle nuove equazioni. Parametri di performanza L’inaccuratezza (Bias) è la differenza media fra i valori ottenuti dal test e il valore di riferimento (nel nostro caso la differenza fra GFR stimate con una stessa formula e GFR misurate); la precisione (precision) è il grado di convergenza dei valori ottenuti e viene espressa con lo scarto interquartile (“interquartile range”), ossia la differenza tra il terzo (75%) ed il primo (25%) quartile, una misura di quanto i valori si scostino dal valore centrale; L’accuratezza (accuracy) è la vicinanza del valore misurato a quello reale e viene espressa con l’”errore quadratico medio (“root-mean-square-error”), ossia la discrepanza quadratica media fra i valori veri ed i valori stimati (fissati per più del 30% della GFR misurata (1–P30) o più del 20% (1– P20)). Nella validazione esterna si è valutato l’utilizzo della nuova equazione nella classificazione dell’insufficienza renale cronica, con un indice statistico di riclassificazione netto. Risultati Caratteristiche cliniche dei partecipanti Nel set di sviluppo la GFR misurata media risulta 68±39 ml/min. per 1.73 m2 con un intervallo tra 5 e198 ml/min. per 1.73 m2. La GFR media risulta simile anche nel set di validazione ester- 77 DICEMBRE 2012 na (70±41 ml/min. per 1.73 m2), mentre il peso corporeo ed il BMI risultano in modo significativo più bassi, vi sono più pazienti anziani e diabetici e vi sono meno pazienti di razza nera. Equazioni e performanza nel set di sviluppo La variabile razza non migliora la performanza dell’equazione che utilizza la cistatina C sierica, né in generale né nel sottogruppo che tiene conto di questa variabile, mentre migliora la performanza dell’equazione che utilizza sia cistatina C che creatinina. Performanza della nuova equazione nel set di validazione Nel set di validazione esterna la nuova equazione che utilizza la cistatina C sierica risulta avere meno “inaccuratezza” che non l’equazione precedentemente sviluppata per pazienti con insufficienza renale cronica, in particolare per una GFR stimata tra 60 e 89 ml/min. per 1.73 m2 (stadio II KDOQI). Complessivamente la nuova equazione che utilizza sia la creatinina sierica che la cistatina C sierica mostra una migliore performanza rispetto alle equazioni che utilizzano queste variabili isolate, sebbene i “bias” risultino simili per tutte e tre le equazioni (differenza mediana 3.9 ml/min. per 1.73 m2 per l’equazione combinata vs. 3.7 e 3.4 ml/min. per 1.73 m2 per la formula con creatinina sierica e cistatina C sierica, rispettivamente [P=0.07 e P=0.05]). La “precisione” risulta migliore utilizzando la nuova equazione combinata (scarto interquartile per la differenza 13.4 ml/min. per 1.73 m2) rispetto all’equazione che utilizza solo creatinina o cistatina C (scarto interquartile per la differenza 15.4 e 16.4 ml/min. per 1.73 m2 rispettivamente [P=0.001 e P<0.001]). Così per quanto riguarda l’accuratezza (1–P30, 8.5% vs. 12.8% per l’equazione con solo creatinina sierica e 14.1% per l’equazione con solo cistatina C sierica [P<0.001 in entram- TRIBUNA MEDICA TICINESE 447 Journal club:Journal club GIUGNO.qxd 10.12.12 10:20 Pagina 448 SEZIONE SCIENTIFICA - JOURNAL CLUB bi i casi], con riduzione relativa di 34% e 40%, rispettivamente (1–P20, 22.8% vs. 32.9% rispettivamente 33.0% [P<0.001 in entrambi i casi] e con riduzione relativa del 31% in entrambi i casi. Le equazioni che utilizzano solo la cistatina C o solo la creatinina risultano simili in termini d’ “inaccuratezza” ed accuratezza; la media della GFR stimata non differisce in modo significativo per le 3 equazioni (variabili sole e combinate). Questi risultati risultano costanti per tutti i sottogruppi definiti per età, sesso e presenza o meno di diabete. Per una GFR stimata <60 ml/min. per 1.73 m2, l’equazione combinata in confronto all’equazione con creatinina da sola “riclassifica” il 5.5% dei partecipanti, quasi sempre correttamente (indice statistico di riclassificazione netto 4.9; 95% intervallo di confidenza [CI], 2.2 a 7.7; P<0.001). Nei partecipanti con GFR stimata con l’equazione con sola creatinina sierica di 45-74 ml/min. per 1.73 m2, l’equazione combinata migliora la classificazione (indice statistico di riclassificazione netto 19.4; 95% CI, 8.7 a 30.1; P<0.001), con riclassificazione corretta di 28/166 pazienti (16.9%) da una GFR stimata a 45-59 ml/min. a ≥60 ml/min. per 1.73 m2. In questo sottogruppo l’utilizzo dell’equazione con la cistatina C da risultati paragonabili. lizzare nella pratica clinica le equazioni proposte. Si rende attenti in particolare al fatto che si è considerato un gran numero di pazienti ma con caratteristiche individuali molto diverse pensando in particolar modo, oltre al grado di insufficienza renale, al peso, alla massa muscolare, all’etnia (a parte il sottogruppo di razza nera), all’età e alle comorbidità. Non da ultimo la GFR misurata mediante la clearance urinaria di 125I-iotalamato potrebbe aver generato un bias significativo. Per quanto riguarda la nostra attività clinica, la stima corretta della GFR nei pazienti con un’insufficienza renale al limite tra lo stadio II e lo stadio III ha meno ripercussioni che nello stadio IIIIV e in particolare nei pazienti anziani polimorbidi che restano per il momento orfani di uno strumento adeguato. In conclusione anche se un ulteriore progresso in termini di affidabilità nella predizione della GFR è stato fatto, resta il dubbio che nel sottogruppo di pazienti che più ne beneficerebbe il grado di imprecisione sia rimasto immutato. Discussione La stima della funzione renale, oltre a classificare i pazienti in classi d’insufficienza renale più o meno grave (con le conseguenze che ne derivano), aiuta il medico nella pratica clinica di tutti i giorni e in particolare nella prescrizione di medicamenti eliminati per via renale. Questo studio è l’ennesimo tentativo di mettere a disposizione del clinico uno strumento performante per stimare la GFR e evitare le conseguenze legate al sovra- o sotto-dosaggio di medicamenti importanti o vitali. Gli autori preconizzano la realizzazione di ulteriori studi per definire come meglio uti- 448 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 DICEMBRE 2012 pagina 450:Layout 1 10.12.12 10:26 Pagina 1 60 numeri di TMT per 425 autori! Un Grazie a tutti da parte dell’OMCT Al-Muaid J Ambrosetti L Anastasi S Andreani Safwan A Andreoli-Roth I Antonini P Arigoni M Arigoni MC Arrigo M Astori G Azzola A Bach S Badaracco A Balerna M Balestra B Balestra S Balice P Balmelli A Balmelli T Balogh SE Barazzoni F Barbero M Barizzi J Barloggio A Bartnick T Barudoni A Bassetti C Bassetti S Basso C Belloni G Belotti E Beltraminelli H Beretta Piccoli M Bergmann M Bernasconi E Bernasconi G Bernasconi O Bersano A Berthold D Bertoli R Bertoni F Berwert L Betello M Bianchetti MG; Bianchi E Bianchi G Bianchi Galdi V; Bianchi Kusch E Bianda T Biegger P Bircher JA Bissig M Blumberg D Bolognini G Bonetti A Bonetti S Bongiovanni M Bonilla J Bordoni A Borella P Borradori L Borsari A Boscherini D Bosia L Botta U Brancatelli G Brasola D Brazzola P Brenna M Bronz L Bruni R Bucher B Buetti N Bühler B Bulgheroni G Buser C Caduff Janosa P Calanchini C Calderoni A Canevascini R Cannizaro C Capoferri M Capra G Carando R Casati S Cassis I Castelnuovo M Cattaneo F Cauzza E Cavassini M Cereda C Cereghetti C Cereghetti G Ceriani L Cerny A Cerrutti B Ceruti S Chanda RA Chegai M Chevili S Ciernik I Cippà P Colli G Colombo G Colombo V Consolascio D Corigliano T Corrado D Corti MAM Corvaglia AR Costa A Costa R Crenna M Crippa S Cvitkusic V D' Erico A Daigil Cattaneo M Dal Pont Monerini C de Beates MG De Benedetti A De Dosso S De Monaco D De Perna ML De Peron R de Rosa V Del Grande F Delcò F Della Bruna R Della Torre R Demarta A Demertzis S Di Leandro F Di Valentino M Dolina M Domenighetti G Donati L Erdmann B Facchini M Fadini D Falesi M Faletra F Fasolini F Ferrera N Ferrier Guerra C Fillippakos F Fiore E Fiore M Flepp M Flores B Foglia CFP Foletti C Fontana M Fontana PE Forni V Fozza A Franciolli M Franscella S Frattini M Furrer H Gabutti L Gaia C Gaia V Galetti K Galfetti A Gallino A Gandolfi Decristophoris P Garweg JG Garzoni D Garzoni L Gatti M Genini A Gertsch Ph Ghielmini E Ghirlanda A Ghisla S Giannini O Giuliani M Giostra E Giovanacci L Giovanella L Giudici G Giunzioni D Gobbi C Godenzi L Grass S Grassi PA Gregorini A Guerra A Guigli M Györik S Gyr Th Hamitaga F Hasler S Hirschel B Horat N Iametti P Ikonomou N Jancikova B Jaussi A Jermini F Jermini J Kaiser C Katz R Kistler M Klause C Kottanattu L Lacina T Lantin JP Lava SAG Leoncini L Leoni Parvex S Lepori G Lepori M Leuthardt R Levorato A Limoni C Lombardi A Lozano Becerra JC Lucchina S Lucchini B Luchessa M Lüscher T Mach F Magenta L Mainetti C Majno PE Mancinelli N Mandell C Mangas C Manta D Marazza G Marchetti O Marelli L Marone C Martin V Martini V Martinoli S Masina N Maurer V Mauri R Mauri S Mazzola P Mazzucchelli L Meani F Meier B Meier P Menafoglio A Merlani G Merlo E Meroni F Meroni F Michalopoulos P Milani G Milos G Minio I Moccetti M Moccetti T Molinari F Mombelli G Monotti R Montagna C Mora O Moretti F Morniroli G Moschovitis G Moscovici O Motta M Muzzarelli S Naldi L Negrinotti L Nicoli G Nobile F Nobile PC Noseda G Oberson M Odorico M Ongaro G Origoni M Ossola N Ostinelli R Pagani O Pagnamenta A Palmarocchi MC Palumbo A Pardo E Parlato S Passega Sidler E Pedrazzini A Pedrazzini G Pedrazzini GB Pedrinis E Peduzzi R Pellanda A Pellini D Pelloni A Pelloni R Pereira Mestre R Perriard U Peruzzo M Pesce G Petrini O Pezzoli L Pezzoli V Pfister Maurer V Pfisterer M Pianca S Picano E Pironi M Polli Ch Poloni C Poncini G Poretti Cavadini G Posabella A Previsdomini M Prigione G Probst S Quadri F Quadri P Quarenghi M Quattropani C Ragazzi M Raimondi M Ramelli GP Ratti V Reck S Regazzoni S Reichlin F Renella R Richetti A Rickli H Rizza A Robbiani A Rocchi S Rodoni Cassis P Roduit C Roffi M Roggero E Rossi C Rosso R Ruberto D Rusca T Salatino A Saletti P Salsano F Salvadé I Saporito A Scascighini L Schaufelberger H Scherer K Schianchi PM Schiavon M Schiavone N Schlunke S Schmidhauser T Schönholzer C Schwarz U Servida P Sessa C Siano M Sieber R Siegenthaler G Simonetti GD Simoni F Sluijter ME Solcà C Soldati G Soldini D Sorgente A Spitale A Squillaci E Staedler C Stauffer JC Stoffel F Stoira E Stricker H Sürder D Suriano S Taborelli M Tarra A Taverna E Thielen AM Thiene G Tomasetti R Tomissich V Trezzi R Truniger C Tschirren M Tschour S Uehlinger M Uhr M Valci L Valli MC Valsangiacomo C Van den Berg JC Vandoni RE Vanini GL Vannini S Vanoni F Vanoni O Vanzetti T Venturelli D Venzi G Vermes JP Vernazza P Vignanelli M Violetti E Vitale VA Vogt P Wannesson L Weimann M Wicht B Windecker S Wüthrich B Wyttenbach R Zanella M Zanini GM Zecca C Zehbe S Zemp D Zerega J Ziliotti F Zucca E Zwahlen H Cochrane dicembre 2012 :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:30 Pagina 451 SEZIONE SCIENTIFICA - Revisione Cochrane per il medico di famiglia GLI ITINERARI CLINICI SONO EFFICACI? Fonte: Rev Med Suisse 2010; 6: 2104 Questa rubrica presenta i risultati di una revisione sistematica pubblicata dalla Cochrane Collaboration nella Cochrane Library (www.cochrane.org). Volutamente limitato a un campo di ricerca circoscritto, quest’articolo rispecchia lo stato attuale delle conoscenze in quest’ambito. Non si tratta dunque di raccomandazioni per orientare la presa a carico di una problematica clinica vista nella sua interezza (linee guida). nizzare la presa a carico dei pazienti nell’ambito di itinerari clinici nei quali le diverse fasi dalla presa a carico sono strutturate e coordinate, dall’urgenza fino alla riabilitazione o alla convalescenza. Quesito Gli itinerari clinici permettono di migliorare la pratica e i risultati clinici? Qual è il loro impatto economico? Scenario Sulla stampa professionale sono spesso pubblicate misure per mantenere, o addirittura migliorare, la qualità delle cure assicurando il controllo sui costi. Tra queste, ci sono delle proposte che consistono nell’orga- 77 DICEMBRE 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 451 Cochrane dicembre 2012 :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:30 Pagina 452 SEZIONE SCIENTIFICA - Revisione Cochrane per il medico di famiglia Contesto L'itinerario clinico consiste in un piano di cure basato sulle raccomandazioni di buona pratica clinica, per un gruppo di pazienti con una diagnosi o un trattamento specifico. Gli itinerari clinici sono regolarmente utilizzati in ambito ospedaliero, senza che la loro efficacia sia stata dimostrata scientificamente. Questa revisione sistematica valuta l'impatto di questo modello organizzativo delle cure sulla pratica clinica, sul paziente, sulla durata di degenza e sul consumo di risorse. Risultati Sono stati inclusi ventisette studi comparativi che complessivamente hanno coinvolto 11’398 partecipanti (pazienti, professionisti, istituti di cura). L’utilizzo di itinerari clinici per la presa a carico dei pazienti: • diminuisce le complicazioni (cinque studi, OR: 0,6, IC 95%, 0,4-0,9), quali le infezioni delle ferite, le emorragie postoperatorie e le polmoniti; • migliora la documentazione clinica (due studi, OR: 12, IC 95%, 4,7-30,3) che si manifesta in una trascrizione più frequente di obiettivi terapeutici, di eventi specifici o di risultati di valutazioni; • non diminuisce la mortalità intra-ospedaliera e le riammissioni; • suggerisce una diminuzione della durata di degenza e dei costi ospedalieri senza che questo effetto sia sistematicamente dimostrato. • Dei 27 studi selezionati, soltanto alcuni hanno potuto essere combinati. • Sono riportate solamente le complicazioni derivanti da atti invasivi. • Le disparità importanti dei protocolli e dell'organizzazione della presa a carico non hanno permesso di meta-analizzare né i costi né le durate di degenza. • Impossibilità di isolare i fattori che contribuiscono al successo degli itinerari clinici. • Impossibilità di valutare in quale misura una riduzione dei costi ospedalieri implicava un trasferimento dei carichi di lavoro verso un altro settore di cure come, per esempio, il settore ambulatoriale. Limiti Conclusioni degli autori La presa a carico dei pazienti nel quadro di itinerari clinici riduce i rischi di complicazioni legate alle procedure invasive e migliora la documentazione clinica, senza avere un impatto negativo sulla durata di degenza o sui costi. Mancano ancora elementi probanti che permettano di comprendere i meccanismi che contribuiscono all'efficacia degli itinerari clinici. Risposta al quesito clinico Benché gli itinerari clinici siano presentati spesso come un modello di organizzazione che permette di contenere le spese sanitarie e di diminuire la durata di ospedalizzazione, i dati disponibili non consentono di dimostrarlo. Gli itinerari clinici consistono innanzitutto in un processo volto al miglioramento della pratica clinica. Questo implica un nuovo modo di lavorare in équipe interdisciplinari e richiede una visione comune delle soluzioni da realizzare per migliorare la sicurezza e la qualità delle cure ospedaliere o ambulatoriali. Abbreviazioni: OR: odds ratio; IC 95%: intervallo di confidenza al 95%. 452 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 DICEMBRE 2012 Cochrane dicembre 2012 :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 10.12.12 10:30 Pagina 453 SEZIONE SCIENTIFICA - Revisione Cochrane per il medico di famiglia Redazione Dottori A.-C. Griesser1,J.-B. Wasserfallen1 e I. Peytremann-Bridevaux2,3 Traduzione in italiano Dr med. Fabrizio Barazzoni, MPH, FMH Prevenzione e salute pubblica Capo Area medica Direzione generale EOC [email protected] 1 Unité cérébrovasculaire, Service de Neurolo- gie, CHUV et Université de Lausanne, Bugnon 46, 1011 Lausanne 2 Institut universitaire de médecine sociale et préventive CHUV et Université de Lausanne Bugnon 17, 1005 Lausanne 3 Réseau francophone Cochrane Bugnon 17, 1005 Lausanne Stefania Pelli, MBA, Collaboratrice scientifica Area medica Direzione generale EOC [email protected] Bibliografia Rotter T, Kinsman L, James E, et al. Clinical pathways: Effects on professional practice, patient outcomes, length of stay and hospital costs. Cochrane Database of Systematic Reviews 2010, Issue 3. Art. No:CD006632. DOI:10.1002/14651858.CD006632.pub2. Corrispondenza [email protected] 77 DICEMBRE 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 453 Patologia 77:Patologia 4.qxd 10.12.12 10:32 Pagina 455 SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole PATOLOGIA IN PILLOLE Nr. 77 S. Vannini, L. Mazzucchelli Fig: 1 Storia clinica Uomo 45enne, magazziniere, in buone condizioni generali. Lieve sovrappeso, non assume farmaci. Da alcuni mesi lamenta meteorismo e saltuari episodi di bruciore epigastrico e rigurgiti retrosternali acidi, in particolare dopo assunzione di cibi grassi. Una sensazione di peso a livello toracico, dapprima interpretata come equivalente pectanginoso, viene indagata con esame di coronarografia che risulta nei limiti della norma. Una terapia antiacida non porta a nessun miglioramento della sintomatica. Si procede Fig. 2 pertanto all’esame endoscopico delle vie digestive superiori. All’endoscopia si osserva una lieve insufficienza iatale come fattore di predisposizione per una malattia da reflusso gastroesofageo. Sotto terapia IPP, assenza di esofagite erosiva. Come reperto endoscopico aggiuntivo si osserva una mucosa duodenale tappezzata da innumerevoli lesioni polipoidi di 2-3 mm di diametro estese dal bulbo duodenale fino alle parti distali III-IV (Figure 1, 2, 3). Fig. 3 Indica la diagnosi corretta: a b c d e Duodenite cronica linfofollicolare Poliposi adenomatosa familiare Linfoma follicolare extranodale del duodeno Neoplasia neuroendocrina nel contesto di MEN1 Malattia di Crohn del duodeno con pseudopoliposi infiammatoria 77 DICEMBRE 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 455 Patologia 77:Patologia 4.qxd 10.12.12 10:32 Pagina 456 SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole Diagnosi Duodenite cronica linfofollicolare (presenza di Giardia lamblia) Commento L’esame istologico rivela una duodenite cronica con follicoli linfatici iperplastici condizionanti l’aspetto poliposo evidenziato all’esame endoscopico (Figura 4). Sono per contro assenti altri indizi di flogosi cronica quali un aumento di plasmacellule nella lamina propria, un’eosinofilia, erosioni della mucosa oppure un’atrofia dei villi intestinali. I linfociti intraepiteliali non sono aumentati. Nel lume intestinale, inoltre, si attesta la presenza di trofozoiti compatibili con Giardia lamblia (Figura 5). Le biopsie della mucosa gastrica in sede prepilorica evidenziano una moderata gastrite antrale cronica attiva in presenza di Helicobacter pylori senza associata iperplasia di follicoli linfatici. Giardia lamblia è un parassita molto comune dell’intestino tenue superiore, appartenente al gruppo dei protozoi flagellati. Si trasmette per via fecoorale, spesso attraverso l’acqua contaminata, ed è una delle cause principali di diarrea nel mondo. Si stima che questo parassita causi circa 280 milioni di nuove infezioni sintomatiche ogni anno (chiamate giardiasi) che colpiscono fino al 20% della popolazione nei paesi in via di sviluppo. Nella forma acuta, la giardiasi può provocare diarrea acquosa, dolori epigastrici, inappetenza, nausea, vomito e meteorismo. I sintomi appaiono da 6 a 15 giorni dopo l’infezione e la rilevanza clinica è maggiore nei bambini, così come in individui malnutriti e/o con immunodeficienza. Sono frequenti le infezioni croniche e almeno metà delle persone infette non presenta alcun sintomo. La giardiasis può inoltre indurre malassorbimento alimentare con calo ponderale rispettivamente ritardo di crescita nei bambi- Fig. 4 Fig. 5 456 La duodenite cronica linfofollicolare è un evento raro, solitamente di riscontro incidentale durante un esame endoscopico. L’incidenza è stimata a meno del 2% in paesi in via di sviluppo, ma è verosimilmente molto inferiore nei paesi industrializzati, dove malattie infettive croniche ed in particolare parassitosi del tratto gastrointestinale sono più rare. Per la maggior parte, si tratta di pazienti in età pediatrica che in un terzo dei casi presentano infezione da Giardia lamblia. Nell’adulto, la presenza di follicoli linfatici iperplastici condizionanti poliposi duodenale è stata riportata solo occasionalmente ed è stata ipotizzata una possibile associazione con una gastrite da Helicobacter. Come nel bambino, anche nell’adulto è comunque più consolidata l’associazione della giardiasi nel contesto di immunodeficienza dovuta a diminuzione delle immunoglobuline (Common Variable Immunodeficency Disease, CVID). TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 DICEMBRE 2012 ni. L’espressione dell’enzima della lattasi diminuita a livello dei villi intestinali può provocare un’intolleranza al lattosio secondaria, che può protrarsi per settimane anche dopo l’eradicazione del parassita. La presenza di sintomi e di alterazioni flogistiche a livello duodenale nell’infezione da Giardia lamblia dipende da meccanismi patogenetici complessi, determinati dalla virulenza del parassita e dalla resistenza dell’ospite. Per meglio comprendere queste interazioni è utile correlare le conoscenze sul ciclo vitale di Giardia lamblia con nuovi aspetti emersi nel corso degli ultimi anni. Brevemente, il ciclo vitale di Giardia lamblia prevede l'alternanza di due forme, una quiescente (cisti) e una vegetativa (trofozoite). Bastano poche cisti in un bicchiere d’acqua per causare una giardiasis severa. L’esposizione delle cisti ai succhi gastrici acidi ed alla temperatura corporea stimola la differenziazione in trofozoiti, i quali iniziano a formare delle cisti durante il transito delle parti distali del piccolo intestino. Le cisti sono caratterizzate da basso metabolismo e forte resistenza a fattori ambientali che ne permettono la sopravvivenza in acqua anche a basse temperature per diverse settimane una volta espulse nelle feci per concludere il ciclo del parassita (Figura 6). I trofozoiti sono caratterizzati da 8 flagelli originanti nei corpi basali, un corpo mediano con strutture microtubulari di funzione sconosciuta, un disco di adesione, due nuclei diploidi, e numerosi mitosomi, organelli cellulari scoperti solo nel 2003 che presentano analogie con i mitocondri (Figura 7). La superficie esterna dei trofozoiti è completamente rivestita da un mantello costituito da proteine di superficie specifiche (Variant-specific Surface Proteins, VSP), responsabili per la variazione antigenica della Giardia lamblia e mutualmente esclusive, per cui un solo tipo di VSP riveste la superficie del Patologia 77:Patologia 4.qxd 10.12.12 10:32 Pagina 457 SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole Fig. 6: Ciclo vitale di Giardia lamblia (Immagine da Ankarklev J et al. Nat Rev Microbiol 2010, 8:413) Fig. 7: Caratteristiche di giaradia lamblia (trofozoite e cisti; Immagine da Ankarklev J et al. Nat Rev Microbiol 2010, 8:413) parassita. Si ritiene inoltre, che la popolazione di parassiti che infetta un individuo sia caratterizzata da un VSP dominante. Solo durante la differenziazione dei trofozoiti diverse VSP possono essere espresse simultaneamente in superficie e ogni 13-15 generazioni si osserva uno “switch” delle VSP. Gli anticorpi prodotti contro le VSP possono eliminare il parassita oppure essere solo parzialmente efficaci; un cambio delle VSP può quindi comportare una 77 DICEMBRE 2012 maggiore virulenza, con evasione del sistema immunitario e persistenza dell’infezione. Inoltre sembra che esistano fenomeni di selezione per certi VSP a dipendenza dello stato immunitario dell’ospite oppure in corso di trattamento con antibiotici. Possibili fattori di virulenza della Giardia lamblia sono riassunti in Tabella1. I sintomi dell’infezione da Giardia lamblia soggiacciono a diversi meccanismi patofisiologici. Tra questi citiamo i fenomeni di apoptosi degli eterocliti, la diminuzione di efficacia della barriera intestinale, l’atrofia dei microvilli intestinali, l’ipersecrezione di Cl- nel lume intestinale, il malassorbimento di glucosio, acqua e Na+, le reazioni a risposta immunitaria causate da mastociti, linfociti ed IgA, così come le interferenze nel metabolismo dei sali biliari. I soggetti con infezione cronica solitamente non presentano alterazioni flogistiche significative della mucosa duodenale, bensì un’alterazione del rapporto villo-cripta oppure un accorciamento dei microvilli. In sintesi, la giardiasi è dal punto di vista patogenetico una malattia multifattoriale cha altera la permeabilità e la secrezione della barriera intestinale ed è fortemente condizionata dall’interazione tra parassita ed ospite (Tabella 1). La diagnosi si basa tradizionalmente sulla ricerca microscopica di cisti e trofozoiti nelle feci. Data la limitata sensibilità della ricerca in un unico campione (50-70%), si raccomanda l’analisi di tre campioni fecali che permette di raggiungere una sensibilità attorno al 90%. In alternativa esistono test rapidi di ricerca dell’antigene (ELISA o immunocromatografia), con una sensibilità >90% ed una specificità che rasenta il 100%. A volte, come nel caso clinico in questione, la diagnosi di Giardiasis risulta come “reperto incidentale” dalla biopsia duodenale durante l’esame endoscopico delle vie digestive superiori, eseguito di regola per valutare patologie di eziologia peptica, neoplastica o una celiachia. TRIBUNA MEDICA TICINESE 457 Patologia 77:Patologia 4.qxd 10.12.12 10:32 Pagina 458 SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole Funzione Fattore di virulenza Adesione Il disco di adesione e proteine di superficie permettono adesione e colonizzazione della mucosa intestinale Evasione di fattori di difesa nel lume intestinale I flagelli influiscono sulla motilità e permettono spostamenti su nuove cellule epiteliali durante la colonizzazione intestinale. VSP possono proteggere da proteasi e radicali liberi Variazione antigenica Cambio di VSP sulla superficie del trofozoita permettono di evadere la risposta immunitaria IgA mediata Alterazioni del sistema immunitario dell’ospite Produzione di enzimi ed altri prodotti di Giardia lamblia può inibire la produzione di NO epiteliale Proprietà anti-infiammatorie L’esistenza di prodotti antinfiammatori del trofozoite è sicura ma la loro caratterizzazione rimane ancora sconosciuta Sopravvivenza nello stomaco ed in ambienti esterni Differenziazione in cisti Tab. 1: Fattori di virulenza di Giardia lamblia Il trattamento di prima scelta della Giardia lamblia è il Metronidazolo, somministrato nel paziente adulto in dose di 3x250 mg per 5 giorni. Trattamenti alternativi possono essere considerati in caso di resistenza oppure durante la gravidanza. Il vaccino contro l’infezione da Giardia esiste attualmente solo in medicina veterinaria. pico ma è ancora prevista la verifica del tasso di immunoglobuline nel sangue per escludere un’eventuale immunodeficienza. Bibliografia S. Vannini, FMH Gastroenetrologia, Lugano L. Mazzucchelli, Istituto cantonale di patologia, Locarno Cotton JA et al. Host parasite interactions and pathophysiology in Giardia infections. Int J Parasit 2011, 41:925 Daniels JA et al. Gastrointestinal tract pathology in patients with common variable immunodeficiency (CVID). A clinicopathological study and review. Am J Surg Pathol 2007, 31:1800 Nel paziente discusso in questo articolo si optava per un trattamento antibiotico combinato per l’eradicazione dell’Helicobacter pylori e della Giardia lamblia con Amoxicillina, Metronidazolo e IPP per 10 giorni. Già durante la terapia il paziente riferiva un netto miglioramento del meteorismo. Il risultato della terapia di eradicazione sarà controllato mediante analisi delle feci (antigene dell’Helicobacter e ricerca parassitologica di Giardia lamblia). Dato il miglioramento clinico non vi è un’indicazione per un ulteriore controllo endosco- 458 TRIBUNA MEDICA TICINESE Ankarklev J et al. Behind the smile: cell biology and disease mechanisms of Giardia species, Nat Rev Microbiol 2010, 8:413 Khuroo MS et al. Diffuse nodular lymphoid hyperplasia: a large cohort of patients etiologically related to Helicobacter pylori infection. BMC Gastroenterology 2011, 11:36 Buxbaum J, Siddiqi I. Unexpected small bowel polyposis in a man with choledocal cyst, more than a difficult cannulation. Gastroenterology 2012, 143:893 Gömül CD et al. Duodenal nodularity in children. A clinical and pathologic study of 17 cases. Indian J Pathol Microbiol 2011, 54:312 77 DICEMBRE 2012 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT DATE DA RICORDARE Consultare anche www.aggiornati.ch 17.01.2013 Corso di aggiornamento OMCT – Geriatria Manno – Sala Aragonite – 14.00-17.30 Info: Segretariato OMCT, tel. 091 930 63 00 [email protected] 20.02.2013 Corso di aggiornamento OMCT – Neurologia-Oftalmologia Manno – Sala Aragonite – 14.00-17.30 Info: Segretariato OMCT, tel. 091 930 63 00 [email protected] 26-30.06.2013 Höhenmedizin Kurs im Expeditionsstil Accreditato per l’ottenimento del certificato Wilderness and expedition medecine Engadina (Diavolezza) Costo: fr. 1’600, studenti fr. 1’300 Info: www.sggm.ch – [email protected] Simposio autunnale di chirurgia 19.09.2013 Lugano – Ospedale Civico – aula magna – 14.30-18.00 Info: Servizio di chirurgia, Prof. Rosso, tel. 091 811 61 22 [email protected] 16-19.10.2013 11° Corso di aggiornamento per il medico di base Giubiasco – Mercato Coperto Info: Signora Luzzi, tel. 091 811 80 23 16-22.03.2013 Corso di medicina di montagna Modulo di base “inverno” Andermatt Costo, inclusa pensione completa fr. 1’700, studenti fr. 1’400 Info: www.sggm.ch – [email protected] 28.02.2013 Fratture di vita 16° seminario – fondazione ricerca psicooncologica e Associazione Triangolo Lugano – Palazzo dei Congressi Info: [email protected] – tel. 091 922 69 88 14.03.2013 Allergie e inquinamento atmosferico Mendrisio – Scuole Canavee – Aula Magna – 17.30 Info: Segretariato Dr. Fontana, tel. 091 811 34 38 [email protected] MEDICO italiano specialista in chirurgia generale con trentennale esperienza di medicina generale è disponibile a collaborazione con medici di medicina generale, specialisti in chirurgia generale, case di cura. Interessati inviare e-mail a [email protected] 17-22.03.2013 Corso di medicina di montagna – Modulo “inverno”, corso di aggiornamento Luogo da definire Costo, inclusa pensione completa fr. 1’400 Info: www.sggm.ch – [email protected] MEDICO specialista cardiologo, con numero di concordato, ampia esperienza clinica e diagnostica globale, ECG, ecocardiografia pediatria, riabilitazione, offre/cerca collaborazione associata con studio medico anche di medicina generale. Interessati contattare lo 077 444 81 73 - +39 348 853 27 62 21.03.2013 Corso di aggiornamento OMCT – Medicina Manno – Sala Aragonite – 14.00-17.30 Info: Segretariato OMCT, tel. 091 930 63 00 [email protected] 27.03.2013 Simposio ticinese d’immunologia clinica 13.30-17.30 Info: dr. med. Brenno Balestra, OBV, Mendrisio Tel. 091 811 32 27 – [email protected] 10.04.2012 Assemblea generale ordinaria primaverile OMCT Manno – Sala Aragonite – 20.00 Info: Segretariato OMCT, tel. 091 930 63 00 [email protected] 17-18.04.2013 MMM – Mendrisio Medical Meeting Mendrisio - Hotel Coronado (Espocongressi) Info: Associazione MMM, Tel. 079 946 81 03 [email protected] 6.06.2013 Simposio primaverile di chirurgia Lugano – Ospedale Civico – aula magna – 14.30-18.00 Info: Servizio di chirurgia, Prof. Rosso, tel. 091 811 61 22 [email protected] OFFERTE E DOMANDE D’IMPIEGO APPRENDISTA ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO 16 anni cerca da subito impiego sia nel Sopraceneri che nel Sottoceneri. Interessati scrivere a [email protected] oppure telefonare allo 091 967 64 75 o 076 372 10 81 Ragazza 14enne del Luganese che terminerà la scuola media a giugno 2013 cerca posto di apprendista assistente di studio medico AFC per settembre 2013. Interessati contattare lo 079 510 16 88 MEDICO generico laureato e abilitato in Italia con esperienza pluriennale ed oltre cinque anni come direttore sanitario di Spitex è disponibile alla collaborazione con Spitex, case di cura, medici, ospedali, cliniche. Interessati scrivere a [email protected] o contattare lo +39 329 07 333 02 LABORATORIO SYNLAB TICINO sede di Savosa cerca ASM/segretaria al 50% dal 1° dicembre 2012 per attività di segretariato/centralino. Si richiede capacità al lavoro in team ed autonomo. Le conoscenze delle lingue nazionali, in particolare del tedesco ed informatiche costituiscono titolo preferenziale. Interessate devono inviare il curriculum vitae all’indirizzo mail: [email protected] STUDIO MEDICO di medicina interna generale nel Luganese cerca assistente di studio medico al 40-50% per dicembre o gennaio 2013. Indispensabili sono: fatturazione Tarmed/Cassa dei Medici, laboratorio, flessibilità orari (anche continuato sul mezzogiorno o giornate intere), dinamismo e gentilezza. Solo domiciliate nel Cantone. Non verrà risposto a chi non ha i requisiti richiesti. Inviare offerta con CV a: [email protected] oppure a cifra 126, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico STUDIO MEDICO a Locarno cerca assistente di studio medico al 40% per data da convenire. Interessate sono pregate di inviare un breve CV a cifra 127, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico STUDIO MEDICO di medicina generale a Lugano dotato di laboratorio, radiologia, ECG, cerca da subito assistente di studio medico diplomata/ laborantina (80%-100%) con esperienza, conoscenza delle lingue è titolo preferenziale. Inviare il curriculum a cifra 124 Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico 77 DICEMBRE 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 459 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT STUDIO MEDICO di chirurgia plastica a Lugano cerca assistente di studio medico all’80-100% per data da convenire. Requisiti: cordiale, precisa, capacità di lavorare in modo autonomo, fatturazione Cassa dei Medici, conoscenze d’informatica e del tedesco, prelievi e assistenza a piccoli interventi. Interessati telefonare allo 079 686 87 86 STUDIO MEDICO INTERNISTICO a Tesserete cerca volenterosa ASM diplomata al 100% con certificato di radioprotezione a partire dal 01.02.2013. Si domanda capacità nell’eseguire labor, ECG, piccole spirometrie, prick test, fatturazione con cassa dei medici. Serie interessate scrivere a cifra 123, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico. STUDIO MEDICO A MENDRISIO cerca a partire da gennaio 2013 (o data da convenire) assistente di studio medico diplomata al 20% (mattina) con possibilità di graduale incremento della percentuale lavorativa. Si richiede puntualità e autonomia, buona capacità di relazionarsi. Gestione agenda e telefono, prelievi, stesura rapporti, conoscenza TARMED e fatturazione (cassa dei medici). Interessate inviare curriculum con foto a cifra 121, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico. AMBULATORIO DI EPATOLOGIA cerca da subito assistente di studio medico al 100% (o percentuale da valutare). Si richiedono: predisposizione al lavoro in team, ottime capacità nei prelievi ed esami di laboratorio, conoscenze TARMED, programma WinMed. Interessate scrivere a: Prof. A. Cerny, Via Trevano 38, 6900 Lugano Assumiamo con data da convenire ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO, percentuale lavorativa da convenire, per studio ginecologico nel Luganese. Flessibile, intraprendente, volonterosa e disponibile al lavoro in team. Disponibilità a lavorare a turno il sabato e festivi. Gradita conoscenza del tedesco. Offriamo ambiente giovanile e molto dinamico. Interessate scrivere a cifra 120, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico STUDIO MEDICO PEDIATRICO nel Bellinzonese cerca al 100% da marzo (da concordare). ASM diplomata per team ben avviato, bilingue, capace nei prelievi e infusioni, buone capacità di relazionarsi, puntuale e flessibile negli orari, autonoma. Interessate inviare curriculum con foto, sarà data precedenza a chi soddisfa al meglio i requisiti. Dr. med. Paolo Peduzzi, Via Alberto di Sacco 1, 6500 Bellinzona L’Associazione per l’Assistenza e la Cura a Domicilio del Mendrisiotto e Basso Ceresio, in supporto organizzativo alle equipe pluridisciplinari d’intervento, cerca: un assistente di studio medico (50%). Si richiedono: ottime capacità organizzative, buone capacità nel lavoro di équipe e comunicazione interpersonale, buone conoscenze dell’informatica e amministrative. Condizioni salariali da indicazioni offerte dal Consiglio Direttivo dell’OMCT. Possibilità di formazioni individuali e di sviluppo di leadership personali. Interessati inviare: lettera di motivazione, CV (con foto), attestati di lavoro all’attenzione della Direzione con indicazione sulla busta “Concorso – Assistente di studio medico” all’indirizzo Via P. Mola 20, 6850 Mendrisio. Per info tel. 091 640 30 60 460 Cerco impiego a tempo parziale (70-80%) in uno studio medico possibilmente zona Locarnese per il 2013 i data da concordare. Diversi anni di esperienza in studi specialistici. Precisa e volenterosa. Mansioni praticate: assistenza a interventi, segretariato, laboratorio e varie terapie. Buona conoscenza delle lingue. Interessati scrivere a cifra 125, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico RICEZIONISTA - SEGRETARIA, 40, CH, valuterei volentieri impiego al 50%, preferibilmente orario centrale o pomeridiano. Offro conoscenze linguistiche molto buone (tedesco, inglese e francese), buon utilizzo dei mezzi informatici, cordialità, ordine, e grande autonomia lavorativa. Contattare: [email protected]. RICEZIONISTA - SEGRETARIA, 40 anni sposata con due figlie, Svizzera, cerca impiego come nuova sfida professionale presso studio medico, clinica o ospedale al 50% (preferibilmente 2 giorni interi), diplomata assistente di farmacia, buone conoscenze del tedesco. Mi ritengo una persona cordiale, solare e affidabile, ottime le relazioni con pazienti. Sono a disposizione per eventuali colloqui, tel. 079 258 83 52 SEGRETARIA/RECEPTIONIST studio medico seria, precisa, volenterosa, disponibile da subito, cerca impiego nel Canton Ticino. Esperienza di 9 anni in studio privato di radiologia a Varese, amministrazione, preparazione pazienti per gli esami, stesura referti e lettere, gestione agenda e appuntamenti, organizzazione studi. Abituata a lavorare in team ed autonomamente. Madre lingua italiana. Ottima capacità dell’uso PC. Buona e spontanea capacità relazionale. Interessati chiamare lo 077 496 48 39 SEGRETARIA MEDICA 44 anni residente in Italia con esperienza pluriennale (9 anni in studio pediatrico e 12 anni presso Ospedale) cerca impiego. Capacità organizzative, automunita, flessibilità d’orario. Percentuale lavorativa da stabilire e data di inizio da concordare. Interessati scrivere a [email protected] SEGRETARIA AFC 42enne, seria, affidabile, precisa, indipendente, ottime capacità organizzative e di lavoro in team cerca da subito impiego presso studio medico/clinica/ospedale/casa anziani a Lugano, percentuale lavorativa da concordare (disponibile anche per lavori temporanei o sostituzioni). Ottimo contatto umano. Buone conoscenze informatiche. Madrelingua italiana, ottime conoscenze inglese. Esperienza in diversi ambiti lavorativi (commerciali, bancari, trading, fiduciaria, ecc.). Interessati contattare lo 079 431 60 71 VARIE AFFITTASI causa cessazione attività, a partire da giugno 2013 studio medico di 150 mq al 2° piano con climatizzazione. Interessati contattare lo 091 605 12 02 - 079 240 11 02 STUDIO MEDICO specialistico a Lugano cerca assistente di studio medico o laborantine con nozioni di segretariato, fatturazione Tarmed e stesura rapporti. Disponibilità 40-50% con possibilità d’aumento, inizio da subito o data da convenire. Inviare CV con foto a cifra 128, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico AFFITTASI studio medico di 75 mq al 1° piano, con terrazza e climatizzazione a partire da subito, adatto anche per studio di psicologia, psichiatria, ergoterapia, podologia, ecc. (Studi di psicologia, ergoterapia, podologia nel Borgo di Agno non esistenti a tutt’oggi). Per informazioni contattare lo 091 605 12 02 - 079 240 11 02 ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO, con esperienza (diploma 2005), abituata a lavorare in modo autonomo e in team, cordiale, precisa, cerca impiego al 100% per data concordare zona Luganese. Svolgo mansioni di segretariato, gestione agenda elettronica, fatturazione Winmed, prelievi e assistenza a piccoli interventi. Interessati scrivere a cifra 109, Segretariato OMCT, Via Cantonale, 6805 Mezzovico STUDI MEDICI disponibili in poliambulatorio specialistico nel Luganese, già attrezzato ed operativo con laboratorio e radiologia digitale. Interessati scrivere a cifra 13, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 DICEMBRE 2012 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT PERSONE In questa rubrica si dà spazio a notizie, profili, nomine, onorificenze, inizio e cessazione di attività, nonché a volti noti e meno noti di medici attivi nella Svizzera italiana. Gli interessati alla pubblicazione sono invitati a scrivere alla Redazione di TMT. APERTURA NUOVI STUDI / TRASFERIMENTI Minusio Il dr. med. Roberto Carando, specialista FMH in urologia, annuncia di aver iniziato la collaborazione nello studio medico del dr. med. Paul Peyer in via San Gottardo 56, 6648 Minusio. Tel. 091 743 12 72 Fax 091 743 93 39 Lugano Il dr. med. Lorenzo Franscini, specialista FMH in oftalmologia ed oftalmochirurgia, annuncia l’apertura dello studio medico in via Torricelli 39a. Tel 091 973 10 87. Fax. 091 973 10 85 Lugano Viganello La dr.sa me. Eugenia Zuliani, specialista FMH in nefrologia e medicina interna generale, annuncia l’apertura del proprio studio in via pedemonte 12, 6962 Viganello. Tel. 091 972 60 51 Fax 091 971 44 76 Il dr. med. Paolo Gaffurini, specialista FMH in chirurgia ortopedica e traumatologia, annuncia il trasferimento del proprio studio presso l’Ospedale Italiano di Lugano. Tel 091 811 75 46 NOMINE Losanna Il Prof. dr. med. Giuseppe Vassalli, specialista FMH in Medicina Interna e Cardiologia, attivo come medico aggiunto presso il Cardiocentro di Lugano, è stato nominato professore titolare presso il servizio di Cardiologia dell’ospedale universitario di Losanna MUTAZIONI OMCT Nuovi membri – – – – – – – – – – – – Ahlbaumer Georg, St. Moritz Cattaneo Stefano, Gravesano Braghetti Antonio, Bellinzona Nardone Mario, Caslano Bisch Christian, Lugano Bianchi Papina Elena, Losanna Mantovani Sascha, Castelrotto Bellotti Barbara, Bellinzona Melchiorre Mayer Assunta Patrizia, Lugano Malacrida Luca, Lugano Moccetti Marco, Lugano Bernasconi Ceschi Mara, Morbio Inferiore Membri deceduti – Ladavac de Traba Stelio, Croazia Effettivo membri OMCT al 15.12.2012: 1281 Corsi di formazione interna da ottobre 2012 a gennaio 2013 – Reparto di medicina, Ospedale Regionale di Locarno Luogo: Ala Est, Aula 2A, 2° piano. Orario: 12.00-13.00 9.1.2013 12.00 -13.00 I nuovi anticoagulanti orali PD Dr. H. Stricker 17.1.2013 18.00 - 19.00 Proctologia (con i chirurghi) Dr. A. Pelloni 23.1.2013 12.00 - 13.00 Marcatori tumorali Dr. A. Pedrazzini 31.1.2013 18.00 - 19.00 Urgenza di chirurgia della mano in PS: i trucchi per evitare errori, Dr. S. Lucchina diagnostici e terapeutici (con i chirurghi) 6.2.2013 12.00 - 13.00 Insufficienza cardiaca Dr. N. Ferrari Info: Segretariato di medicina – Ospedale La Carità [email protected] Il Centro peritale per le assicurazioni sociali di Bellinzona, che effettua perizie psichiatriche per l’Assicurazione invalidità, cerca: DIRETTORE MEDICO, SPECIALISTA IN PSICHIATRIA Luogo: Centro peritale per le assicurazioni sociali, Via Magoria 2, Bellinzona (TI) Offriamo: attività direttiva in un contesto di lavoro stimolante, con la possibilità di contribuire allo sviluppo della psichiatria assicurativa in ambito cantonale; ampie relazioni con i medici sul territorio e con le assicurazioni sociali; una formazione continua in medicina delle assicurazioni Compiti: direzione del Centro peritale per le assicurazioni sociali; promozione sul territorio di eventi formativi in medicina assicurativa; svolgimento di perizie psichiatriche nell’ambito dell’assicurazione invalidità; controllo della qualità delle perizie effettuate dai collaboratori interni ed esterni Profilo: dottorato in medicina; specializzazione FMH in psichiatria e psicoterapia, o titolo equivalente; conoscenza della lingua italiana e delle altre lingue nazionali; spiccate capacità comunicative; interesse per la medicina assicurativa; personalità equilibrata e disponibile al confronto Condizioni: grado di occupazione da concordare; orari di lavoro flessibili Contratto: contratto speciale Inizio: gennaio 2013 o data da concordare Scadenza per la presentazione delle domande: 21 dicembre 2012 Ulteriori informazioni si possono ottenere presso il Centro peritale per le assicurazioni sociali, telefono 091 8355818, fax 091 8355819 Le candidature possono essere inviate per posta a: Centro peritale per le assicurazioni sociali, CP 1515, 6501 Bellinzona, oppure tramite e-mail a: [email protected] 77 DICEMBRE 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 461 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT CORSO DI AGGIORNAMENTO REGIONALE TICINESE ORGANIZZATO DALL’OMCT – Semestre invernale 2012/2013 SI RINGRAZIANO LE SEGUENTI DITTE: 17.05 - 17.15 Discussione A.Menarini Abbott AG Axon Lab Astrazeneca AG Alere AG Bayer (Schweiz) AG Biomed AG Cassa dei Medici Daiichi Sankyo Doetsch Grether AG Galderma AG Gebro Pharma AG GlaxoSmithKline AG IBSA Labor Team W AG Leo Pharmaceuticals Products Lohmann & Rauscher AG MediService AG MephaPharma AG MSD Mundipharma Medical Company Permamed AG Robapharm AG Roche-Diagnostics (Schweiz) AG Servier (Suisse) SA Spirig Pharma AG Synlab Ticino Takeda Pharma AG Unilabs Ticino Viollier AG Zambon Svizzera SA Accreditamenti per aggiornamento continuo: – AMITI, Label Q SGAM, endocrinologia-diabetologia, chirurgia (CME/SSC): 3 credits che hanno dato un generoso contributo per l’organizzazione dei nostri corsi di aggiornamento professionale. A nome di tutti i medici partecipanti, il Consiglio Direttivo dell’OMCT esprime loro i più vivi ringraziamenti. CONSIGLIO DIRETTIVO OMCT Geriatria Data: Giovedì, 17 gennaio 2013 Ore:14.00 Sala Aragonite di Manno Luogo: PROGRAMMA Moderatori: Dr. med. G. Ongaro e Dr. med. B. Galli Moderatori: 14.00 - 14.05 Introduzione 14.05 - 14.45 Il trattamento farmacologico della demenza e delle condizioni ad essa associate Dr. med. Fabiano Meroni, EOC Lugano/Mendrisio 14.45 - 15.25 Elementi di nutrizione nell’anziano: la presa a carico della malnutrizione Dr. med. Brenno Galli, Clinica Varini/EOC Locarno 15.25 - 15.55 Pausa 15.55 - 16.35 Update sul tema cadute nell’anziano Dr. med. Pierluigi Quadri, EOC Mendrisio/Lugano 16.35 - 17.05 Adeguatezza delle cure nel paziente anziano: quale terapia per il paziente fragile? Dr. Alessandro Nobili, Istituto Mario Negri, Milano D. Lorenzini, Pura A. Valentini, Viganello A. Ferber, Baden-Dättwil G. Spinelli, Taverne P. van der Harg, Gordola B. Mamet-Saladin, Brione S/Minusio E. Conciatore, Breganzona A. Spesha, Manno D. Mattai del Moro, Melano M. Togninalli, Manno A. Bardyguine, Agno C. Herby, Basel G. Vasquez, Montagnola J. Richina, Horw M. Oesch, Sessa D. Binda, Ligornetto I. Carcano, Sessa D. Pedrazzini, Sessa C. Borioli, Pambio Noranco D. Isgrò, Mendrisio R. Kaiser, Vacallo T. Martinelli, Flawil E. Busch, Zuchwil E. Croci Torti, Taverne R. Sestito, Caslano B. Salmina, Minusio L. Ceruti, Moghegno L. Gentile, Comano E. Spinelli, Giubiasco T. Günther, Castel San Pietro G. Iafelice, Lamone E. Togni, Gordola C. Zingg, Minusio C. Torrente, Porza M. Malinverno, Coldrerio S. Moser, Lugano P. Guglielmetti, Locarno C. Palleria, Savosa S. Pietroni, Lugano S. Maggi, Breganzona Y. Storchenegger Orlandini, Lugano E. Santoro, Cresciano IOSI – CONFERENZE FORMATIVE Inizio: ore 12.00 – Luogo: IOSI, Ospedale Regionale Bellinzona e Valli, Stabile E, sala conferenze, 3° piano 19.12.2012 The multidisciplinary approach to resectable sarcoma Prof. Bruno Fuchs, Uniklinik Balgrist, Universität Zürich 23.01.2013 The virtual patient: the analytical challenge Prof. Ruedi Aebersold, Molecular Systems Biology, Dept. of Biology, University of Zurich 20.02.2013 Epithelial/Mesenchimal Transition: is it relevant for resistance to antitumor treatment? Dr. Maurizio d’Incalci, Dept. of Oncology, Mario Negri Institute, Milano 20.03.2013 Somatic cells can be used as drugs for haematological malignancies? First results of the Bergamo Hospital experience Dr. Martino Introna, Haematology and Bone Marrow Transplant Unit, Ospedali Riuniti di Bergamo 24.04.2013 Preclinical models for the rational development of molecule targeted agents Dr. Massimo Broggini, Molecular Pharmacology Lab., Mario Negri Institute, Milano 22.05.2013 The evolution of lymphoma understanding and treatment from 1-ICML Prof. Franco Cavalli, Oncology Institute of Southern Switzerland 26.06.2013 New therapeutic approaches to myeloproliferative diseases: from JAK2 inhibitors to allogeneic stem cells Prof. Alessandro Rambaldi, Haematology and Bone Marrow Transplant Unit, Ospedali Riuniti di Bergamo Informazioni: IOSI, tel. 091 811 82 33 462 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 DICEMBRE 2012 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT ASSOCIAZIONE TRIANGOLO SOPRACENERI Incontri del martedì 2012-2013 Coreoterapia ore 20.00-21.30 Maya Halter Date: 15.01.2013 / 5.02.2013 / 5.03.2013 / 9.04.2013 / 7.05.2013 Sofrologia 1 ore 17.30-19.00 Anny Vagnières Date: 15.01.2013 / 19.02.2013 / 12.03.2013 / 16.04.2013 / 21.05.2013 Sofrologia 2 ore 17.30-19.00 Anny Vagnières Date: 29.01.2013 / 26.02.2013 / 26.03.2013 / 30.04.2013 / 28.05.2013 Momenti con l’artista ore 9.00-12.00 Pierre Pedroli Date: 15-29.01.2013 / 5-26.02.2013 / 12-26.03.2013 / 16-30.04.2013 / 14-28.05.2013 Momenti con l’artista ore 14.00-17.00 Pierre Pedroli Date: 8-22.01.2013 / 5-19.02.2013 / 5-26.03.2013 / 9-23.04.2013 / 7-21.05.2013 Teatro ore 15.00-17.00 Sandra Markus / Luisa Ferroni, attrice Date: 15-29.01.2013 / 12-26.02.2013 / 12-29.03.2013 / 16-30.04.2013 / 14-28.05.2013 Arteterapia a Bellinzona ore 17.00-18.30 Katarina Stock-Bernasconi Studio Nuovi Orizzonti, Via Pratocarasso 18 Date: 15-29.01.2013 / 19.02.2013 / 5.03.2013 / 9-23.04.2013 / 7-21.05.2013 Danza terapia a Bellinzona ore 14.30-15.45 Barbara Lanza Studio Nuovi Orizzonti, Via Pratocarasso 18 Date: 8-22.01.2013 / 5-26.02.2013 / 12-26.03.2013 / 16-30.04.2013 / 14-28.05.2013 Ritmo e forza ore 14.00-15.00 Petra Uffer Istituto Sant’Eugenio, Via al Sasso 1, Locarno Date: tutti i giovedì da ottobre a maggio, escluse vacanze scolastiche Info: Centro Triangolo, tel. 091 751 82 41 – www.triangolo.ch FORMAZIONE DEL REPARTO DI MEDICINA INTERNA DELL’OBV - 2013 Sede e orario: Ospedale Beata Vergine; Auditorio -1 dalle 12.30 alle 13.30 Informazioni: Dr B. Balestra, Primario medicina OBV, tel. 091 811 32 27 Martedì 15 gennaio 12.30 - 13.30 Discussione di casi clinici Dr med. B. Balestra e Colleghi Martedì 5 febbraio 12.30 - 13.30 Discussione di casi clinici Dr med. B. Balestra e Colleghi Martedì 5 marzo 12.30 - 13.30 Discussione di casi clinici Dr med. B. Balestra e Colleghi Martedì 9 aprile 12.30 - 13.30 Discussione di casi clinici Dr med. B. Balestra e Colleghi Martedì 7 maggio 12.30 - 13.30 Discussione di casi clinici Dr med. B. Balestra e Colleghi Martedì 4 giugno 12.30 - 13.30 Discussione di casi clinici Dr med. B. Balestra e Colleghi Martedì 3 settembre 12.30 - 13.30 Discussione di casi clinici Dr med. B. Balestra e Colleghi Martedì 1 ottobre 12.30 - 13.30 Discussione di casi clinici Dr med. B. Balestra e Colleghi Martedì 5 novembre 12.30 - 13.30 Discussione di casi clinici Dr med. B. Balestra e Colleghi Martedì 3 dicembre 12.30 - 13.30 Discussione di casi clinici Dr med. B. Balestra e Colleghi 77 DICEMBRE 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 463 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT FRATTURE DI VITA 16° seminario – Fondazione Ricerca Psicooncologica e Associazione Triangolo 28.02.2013 – Lugano-Palazzo dei Congressi 9.00 Prologo: Edipo re (Lettura) Claudio Moneta 9.05 Saluto e introduzione Dr. Marco Varini, oncologo 9.15 Presentazione degli inserti video Gino Buscaglia, critico cinematografico Lugano 9.20Video 9.25 L’uomo e le tragedie della vita Dr. Carlo Sini, filosofo Milano 9.45Video 9.50 Dal possibile al terribile. La ricerca del senso nel dramma Pietro Grassi, bioetico filosofo e teologo 10.10Discussione Advocatus diaboli: Giancarlo Dillena 10.25Pausa 10.55Video 11.00 Emergenze e eventi traumatici. Risposte individuali e collettive Elena Malaguti, psicologa 11.20Discussione Advocatus diaboli 11.30Video 11.35 I riccioli della chemio. La lingua che rinasce dall’indicibilità di un trauma Cristina Alziati, scrittrice e poeta 11.55Discussione Advocatus diaboli 12.30 Fine della malattia Spuntino con i relatori 13.45Video Testimonianza 1: una madre Ursula Tami 13.50 14.00 I drammi della vita visti dall’oncologo pediatra Momcilo Jankovic, pediatra oncologo 14.10Discussione Advocatus diaboli 14.20Video 14.25 Testimonianza 2: un paziente Riccardo Ottino, medico veterinario 14.35 Testimonianza 3: un’équipe d’infermieri Roberta Terzaghi, capo-infermiera 14.45 Fratture pericolose Giorgio Mustacchi, oncologo 15.05Discussione Advocatus diaboli 15.20Video 15.25 Sintesi finale Graziano Martignoni, psichiatra e psicoanalista 15.40 EPILOGO: Edipo e Colono (lettura) Claudio Moneta, attore-artista 15.45 Fine giornata Informazioni: Fondazione Psicooncologica – [email protected] – tel. 091 922 69 88 ASSOCIAZIONE TRIANGOLO SOPRACENERI Conferenze 2012-2013 5.02.2013 ore 20.30 “Stationspiraten” Cinema Forum Bellinzona 26.02.2013 ore 20.30 “Terapia del dolore: non solo pastiglie” Biblioteca cantonale 26.03.2013 ore 20.30 “Il valore terapeutico del Silenzo” Biblioteca cantonale 23.04.2013 ore 20.30 “Lo stress nella malattia oncologica” Biblioteca cantonale 28.05.2013 ore 20.30 Presentazione dei lavori eseguiti negli Atelier Centro Triangolo Informazioni: tel. 091 751 82 41 – www.triangolo.ch 464 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 DICEMBRE 2012 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT CLASSIFICAZIONE E STIPENDI 2013 Il Consiglio Direttivo OMCT, dopo un’attenta valutazione della situazione retributiva delle assistenti di studio medico (ASM) e nonostante il carovita 2012 sia negativo, come segno di apprezzamento verso le collaboratrici, ha deciso di lasciare invariata la scala dei salari raccomandati. Raccomandiamo tuttavia ai datori di lavoro di adeguare gli stipendi individualmente. ******* Per la fissazione dello stipendio si terrà conto della seguente scala di retribuzione indicativa: nel 1° anno di servizio nel 2° anno di servizio nel 3° anno di servizio nel 4° anno di servizio nel 5° anno di servizio nel 6° anno di servizio nel 7° anno di servizio nel 8° anno di servizio nel 9° anno di servizio nel 10° anno di servizio fr. 3’600.00 fr. 3’667.45 fr. 3’786.30 fr. 3’908.20 fr. 4’029.50 fr. 4’153.– fr. 4’271.80 fr. 4’393.70 fr. 4’514.60 fr. 4’638.– Gli stipendi non sono comprensivi della 13.ma mensilità Gli anni di servizio vengono calcolati all’inizio dell’esercizio della professione dopo il conseguimento del diploma, dedotti eventuali congedi o sospensioni dell’attività professionale di oltre tre mesi. Mezzovico-Vira, novembre 2012 Ordine dei Medici del Cantone Ticino 77 DICEMBRE 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 465 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT 466 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 DICEMBRE 2012 RASSEGNA DELLA STAMPA “Medicina di punta: tutto il possibile per tenerla da noi” Beltraminelli durante la discussione dul Rapporto 2011 dell’Eoc. E l’ospedale cantonale... Era scritto Rapporto annuale 2011 sulle gestione dell’Ente ospedaliero cantonale (Eoc), ma si è letto discussione su di tutto e di più in termini di sanità. Con una predominanza per i timori di perdere il treno della medicina altamente specializzata (Mas) e diramazioni sul destino del S. Giovanni di Bellinzona (sulla cui chirurgia viscerale complessa gravano nuvoloni); sul futuro degli ospedali (ancora multisede o unica struttura cantonale per la medicina di punta?). Ma nel dibattito c’è stato spazio anche per parlare del nuovo sistema tariffale (SwissDrg, in vigore dal 1° gennaio scorso) e interrogarsi sull’ipotizzato Master in medicina; senza perdere l’occasione per rilevare che il 28% del personale è costituito da frontalieri e, benché il dato appaia costante, insomma, bisognerebbe trovare iI modo di ridurlo. “Compensano una grande penuria: senza di loro non potremmo fornire le prestazioni oggi garantite”, ha sgombrato iI campo Paolo Beltraminelli. Direttore del Dipartimento sanità e socialità che ha dedicato al tema in oggetto l’ultima frase dell’intervento: “L’Eoc trent’anni or sono aveva ereditato ospedali molto indebitati. Oggi è un’azienda sana”. D’accordo, ma – aveva in precedenza evidenziato Roberto Badaracco (PIr) – l’avanzo di esercizio 2011 è frutto della rinuncia a effettuare ammortamenti supplementari. A preoccupare iI PIr anche l’aumento dei costi (4,4%) e iI crescente ricorso al Pronto soccorso invece di rivolgersi ai medici di famiglia. Ma “mancano ancora le misure chieste all’Eoc per contrastare questa tendenza”, ha aggiunto Paolo Sanvido (Lega) che ha invitato l’Ente a “intensificare le collaborazioni: ma bando alle sterili polemiche, altrimenti saranno tutti perdenti”. Attenzione anche all’incremento dei casi trattati ambulatorialmente, ha indicato Paolo Peduzzi (Ppd). Ospedale cantonale unico o multisito? “Ci si rifletta attuando una politica sanitaria lungimirante e sensata”. È seguito l’appello del deputato socialista Mario Branda affinché “qualcuno mi spieghi uno strano fenomeno: perché si ritiene che i campanilismi siano tutti nel Sopraceneri?”. Sal banco degli imputati le scelte dell’Eoc in ambito di specialità, “in cui si fatica a vedere le strategie”. Scelte che parrebbero penalizzare Bellinzona a favore di Lugano. In questo senso, ha detto Michela Delco Petralli, secondo i Verdi – che per l’occasione hanno votato... rosso – non si vede una governance efficace a livello nazionale e cantonale. Contraria anche l’Udc, secondo cui il Rapporto dell’Eoc è, parola di Orlando Del Don, “deludente, lacunoso,fumoso”. Le specializzazioni, ha puntualizzato Beltraminelli, vanno centralizzate in un unico ospedale: “Non vuol dire che sia a Lugano”. La medicina altamente specializzata, invece, si decide a livello svizzero. In quest’ambito si deve “combattere” con le pretese dei cinque Cantoni universitari. “Mio obiettivo: fare in modo che sia garantita in Ticino”. Sabrina Melchionda (“La Regione” 06.11.2012) LAMal Chi ha dato troppo, riavrà La Commissione della sanità del Consiglio degli Stati ha stabilito che in futuro sarà obbligatorio rimborsare gli assicurati che hanno pagato premi in eccesso La parte del premio pagata in eccesso dagli assicurati nell’ambito della LAMal dovrà essere obbligatoriamente rimborsata dagli assicuratori l’anno successivo. È per lo meno quanto ha deciso ieri, senza opposizione alcuna, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità pubblica del Consiglio degli Stati (CSSS), che ha proseguito la discussione sulla nuova legge sulla sorveglianza dell’assicurazione malattia sociale. La Commissione in tal modo vuole evitare che, in certi cantoni, gli assicurati versino, magari anche per anni, dei premi di cassa malati superiori ai costi generati, come è accaduto in passato, quando gli assicuratori facevano pagare premi più elevati in alcune regioni, come in Ticino, per coprire delle mancanze in altre. Se ciò dovesse accadere, l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) potrà, per l’appunto l’anno successivo, ordinare il rimborso agli assicurati. Unica condizione da tenere presente: la situazione economica dell’assicuratore deve permetterlo. In proposito è da notare che la CSSS con 8 voti contro 1, non ha voluto che l’UFSP possa ordinare agli assicuratori malattia di aumentare i loro fondi. Per dare più forza a questa misura, la Commissione ha comunque deciso che l’UFSP potrà in futuro non approvare le tariffe che superano in modo inappropriato i costi o provocano riserve troppo consistenti. Questa decisione, ammesso che le Camere poi la approvino, varrà però solo per il futuro, non per il passato, che deve essere dunque regolato con una soluzione ad hoc. Tuttavia per conoscere la sorte che sarà riservata alle proposte per il rimborso dei premi eccessivi pagati tra il 1996 e il 2011 in otto cantoni, (Ginevra, Vaud, Neuchâtel, Basilea Città, Zurigo, Ticino e Turgovia) si dovrà attendere. In agosto la CSSS si era mostrata scettica su un progetto del Consiglio federale, decidendo di rinviare la decisione di entrata in materia per 7 voti a 4. Prima di ridiscuterla la Commissione intende infatti aspettare una proposta dei cantoni. In gioco vi è un miliardo, che corrisponde al 55% dei premi complessivi pagati di troppo, che l’Esecuti- 77 DICEMBRE 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 467 RASSEGNA DELLA STAMPA vo vorrebbe far ridistribuire agli assicurati tramite sconti sui premi. Gli assicurati dei cantoni che hanno accumulato un deficit (riserve troppo basse), come Berna, Friburgo, Giura o Vallese, dovrebbero per contro pagare al massimo per sei un supplemento, che non dovrà in ogni caso superare la riduzione di premio legata alla tassa sul CO2 (48,60 franchi nel 2011, 42 nel 2012). Va da sé che questi cantoni non vedono di buon occhio questo meccanismo di correzione, approvato invece dagli otto che avevano pagato troppo, determinati a ricevere il denaro che spetta loro, e stanno cercando di trovare una soluzione alternativa che faccia passare anche o forse soprattutto la Confederazione alla cassa, rea a loro avviso di non aver vigilato con la dovuta diligenza sui premi degli assicuratori. La Commissione si è quindi soffermata sulla sorveglianza dei rapporti tra una cassa malati e il gruppo al quale appartiene. In proposito ha incaricato l’amministrazione federale di sottoporle un progetto di compromesso durante la sua prossima seduta, il 15 novembre. Nell’occasione la CSSS dovrebbe chinarsi pure sulla probabile nuova proposta dei cantoni per la retrocessione dei premi pagati in eccesso in passato. La Commissione ha infine deciso, a stretta maggioranza (7 a 6) di mantenere la possibilità per le casse malati di fare pubblicità, negando di conseguenza al Consiglio federale la possibilità di agire, impedendo ad esempio le vendite telefoniche a domicilio. Il Governo voleva inoltre ottenere la competenza di regolare le spese di pubblicità e di limitare le Commissioni agli intermediari. Rocco Bianchi (“Corriere del Ticino”) Cassa malati: si torna ai piedi della scala? Spese milionarie ed ingente lavoro amministrativo per tornare... alla situazione precedente? È inutile girare attorno alla torta. L’anno prossimo, 2013, la cassa malati graverà parecchio di più sul groppone dei cittadini. Come noto è stato annunciato un aumento medio dei premi compreso tra l’1.1 e il 2.4%. Trattandosi di medie, c’è chi si troverà a fare i conti con rincari ben superiori a questo. Come è stato detto più volte, l’aumento in questione è ingiustificato. Il nostro Cantone avrebbe avuto diritto ad una diminuzione o quanto meno di un aumento zero. E quello che non fanno gli assicuratori malattia, lo fa il Cantone. Infatti quale misura di risparmio per abbellire(?) 468 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 DICEMBRE 2012 il preventivo 2013 il Consiglio di Stato propone tagli anche ai sussidi per la riduzione del premio di cassa malati, in ragione del 3.5%. Non è il primo anno che il cittadino ticinese deve fare fronte ad aumenti di premio ingiustificati. È invece il primo anno che deve fare i conti con tagli lineari ai sussidi per motivi di risparmio. Come noto dal 2012 è in vigore il nuovo sistema di calcolo dei sussidi di cassa malati basato non più sul criterio del reddito imponibile ma su quello del reddito disponibile semplificato. Il cambiamento, che “suona bene” in teoria, comporta una radiografia della situazione finanziaria del cittadino per poter calcolare nel modo più preciso possibile il sussidio di cui necessiterebbe. Fin qui tutto bene. Ma poi la teoria si scontra con l’applicazione pratica, in quanto: a) non è possibile eseguire una radiografia così precisa come la si vorrebbe e soprattutto b) non ci sono i soldi per coprire tutta la lacuna di reddito; addirittura con il Preventivo 2013 si vogliono ridurre i fondi ulteriormente. E allora c’è da chiedersi quale possa essere il bilancio dell’operazione. E soprattutto c’è da chiedersi a cosa sia servito mettere in piedi un imponente apparato amministrativo e informatico con l’intenzione di calcolare i sussidi con precisione centesimale se già si sa che non li si potrà pagare! Il ritorno dei morosi Analoga situazione di verifica con i morosi di cassa malati. Con il 10 gennaio 2012 è entrata in vigore la modifica della LAMal che ha portato all’abolizione della sospensione automatica dalla copertura assicurativa per gli assicurati in mora con il pagamento dei premi o delle partecipazioni: i cosiddetti morosi, appunto. In cambio di questa rinuncia i Cantoni si sono visti imporre l’obbligo di rimborsare alle assicurazioni malattia l’85% dei crediti sfociati in attestati di carenza beni. Un’operazione dal costo stimato di una dozzina di milioni. I Cantoni hanno la facoltà di reintrodurre la sospensione per quegli assicurati che sarebbero finanziariamente nella condizione di pagare i premi ma non lo fanno. Questa facoltà è stata utilizzata dal Ticino quale mezzo di pressione per “invogliare” la gente a pagare regolarmente il dovuto. Tuttavia l’accertamento della reale capacità finanziaria degli assicurati che sono rimasti indietro coi pagamenti di cassa malati da inizio 2012 è un compito amministrativo complesso, che è stato scaricato sui Comuni, i quali lo svolgono dietro compenso da parte del Cantone. A Lugano ad esempio per svolgere questo nuovo compito è stata necessaria l’assunzione di un’unità e mezzo in più. C’è però da chiedersi a cosa serva veramente tutto l’esercizio – oltre a generare burocrazia, s’intende. Immaginando che al moroso che dovrebbe pagare ma non lo fa venga sospesa la copertura, poi cosa succede? Appena questa persona si ammala con un certa gravità, deve venire curata comunque nelle strutture pubbliche. Non può certo essere RASSEGNA DELLA STAMPA lasciata in mezzo alla strada. Morale: dopo aver speso molti soldi e svolto abbondante lavoro amministrativo, si rischia di trovarsi in una situazione simile a quella precedente alla modifica legislativa LAMal. E allora come dicevano i latini: cui prodest? A chi giova? Lorenzo Quadri (“Il Mattino” 28.10.2012) USI – L’Uni di Zurigo ha confermato formalmente il suo interesse Il master in medicina si fa sempre più concreto Martinoli non esclude altre collaborazioni con atenei elvetici. Il master potrebbe partire dall’anno 2014-2015 La collaborazione tra l’USI (Università della Svizzera itailana) e l’Università di Zurigo per un master in medicina è sempre più concreta. Infatti con una lettera a firma del rettore Prof. Dr. Andreas Fischer, l’Università di Zurigo (UZH) ha confermato ufficialmente all’USI la volontà di continuare il lavoro insieme per valutare la realizzazione di un percorso di formazione medica congiunto tra i due atenei. Dopo l’apertura manifestata sin dai primi contatti, la direzione dell’ateneo zurighese ha dunque deciso di formalizzare il suo interesse per l’iniziativa ticinese e la sua disponibilità a collaborare con l’USI aprendo una fase di studio congiunta. Essa dovrà definire forme più precise di un progetto che, in sostanza, ha come obiettivo di aumentare in modo significativo il numero di studenti annualmente ammessi agli studi di medicina, immatricolandoli all’USI e istituendo un corso di studi articolato in un Bachelor (triennio propedeutico) all’Università di Zurigo e in un Master (triennio di formazione clinica) nella Svizzera italiana, in stretta collaborazione tra l’USI, gli ospedail dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC), alcune cliniche private e gli studi medici. Per il progetto dell’USI risulta indispensabile avere un’Università di riferimento come quella di Zurigo, ma la collaborazione è da subito estesa alle altre facoltà svizzere, al fine di accogliere il maggior numero di studenti possibile. “L’Università di Zurigo è stata da subito la nostra prima scelta, per la disponibilità dimostrata, per la vicinanza geografica e per l’alto numero di studenti ticinesi che la frequentano. Siamo dunque molto contenti che l’UZH abbia voluto dare questo segnale che potrebbe stimolare anche altre università a lavorare con noi sul progetto. La collaborazione con Zurigo e infatti privilegiata, ma non esclusiva. Infatti ci sono già stati contatti con le Uni di Basilea, Berna e Ginevra e sarà importante allacciare legami con Friborgo che forma solo studenti per il bachelor”, ha commentato il Presidente dell’USI Piero Martinoli. Lo stesso presidente all’ats ha detto di sperare che i primi corsi per il master in medicina potranno tenersi in Ticino dall’anno accademico 2014-2015 e “più realisticamente un anno più tardi. L’idea è quella di arrivare con il tempo a offrire 100 posti per gli studenti”. L’idea di istituire un Master in medicina presso l’USI nasce dalla volontà dell’Università di dare un tangibile contributo a un acuto problema di livello nazionale, quello della penuria di medici e in particolare di medici formati in Svizzera. Su un primo mandato del Consiglio di Stato ticinese, è stato eseguito uno studio di fattibilità dal quale risulta che una formazione medica a livello clinico nella Svizzera itailana è possibile a due condizioni: con la collaborazione di altre università svizzere e con il sostegno delle strutture cliniche pubbliche e private del Cantone e dei medici operanti sul territorio. Fra Zurigo e il Ticino esiste, dalla scorsa primavera, un’altra forma di collaborazione nel settore della medicina: il Cardiocentro Ticino, l’Ospedale universitario di Zurigo e l’Università di Zurigo hanno siglato un accordo grazie al quale il Cardiocentro diventa clinica universitaria e istituto associato dell’Uni di Zurigo. II progetto di Master in medicina si tradurrà nella consegna di un secondo rapporto del gruppo di studio al Consigilo di Stato prima della fine dell’anno. (“Giornale del Popolo” 10.11.2012) Lugano – Nessun ricorso in vista sull’ampliamento Cardiocentro: è quasi luce verde La proposta di alzare di due piani il nosocomio, osteggiata in passato da alcuni confinanti, è a un soffio dal ricevere il nulla osta definitivo dalle autorità È a un passo dal “settimo cielo” il Cardiocentro Ticino, che nei giorni scorsi ha infine presentato la domanda di costruzione per la sopraelevazione di due piani del nosocomio. Il termine per presentare delle opposizioni al progetto è scaduto ieri ma, poco prima della chiusura dell’ufficio tecnico di Lugano, non era ancora giunto alcun ricorso. Quindi la “luce verde” sta per accedersi, sebbene in certi casi potrebbe comunque fare fede il timbro postale apposto su un’eventuale protesta, anche se recapitata fuori tempo massimo. Forse tanta prudenza può sembrare fuori luogo, ma il progetto in passato è stato oggetto di alcuni ricorsi, all’epoca della pubblicazione di una variante di piano regolatore. Ciò nondimeno queste divergenze erano state appianate, quindi ormai tutto lascia presagire che ci sarà 77 DICEMBRE 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 469 RASSEGNA DELLA STAMPA il tanto agognato lieto fine. Se così sarà il cantiere potrà essere aperto già entro la fine dell’anno. La struttura, che sarà ampliata prevalentemente con degli elementi prefabbricati, sarà per l’appunto rialzata di due piani, senza aumentare quindi l’impronta a terra dell’edificio che attualmente ospita il Cardiocentro, contiguo all’Ospedale Civico. Nei nuovi volumi saranno costruiti degli spazi amministrativi, studi medici, laboratori, una mensa e altri locali di servizio, su una superficie totale di circa tremila metri quadrati. L’investimento complessivo per l’opera dovrebbe situarsi attorno ai dieci milioni di franchi, per una struttura ormai diventata clinica universitaria, grazie all’accordo stretto in primavera con l’ateneo di Zurigo. Il progetto definitivo dell’ampliamento sarà presentato in modo ufficiale dal Consigilo di Fondazione prossimamente. (GPA) (“Giornale del Popolo” 14.11.2012) Studi medici nuovo blocco? No di associazioni e Cantoni Le resistenze maggiori provengono dalla categoria, medici di famiglia compresi, che fanno propria la posizione della FMH. Quest’ultima critica il Governo per non aver optato per una soluzione differenziata: la moratoria andrebbe introdotta solo nelle regioni dove sussistono problemi. I chirurghi svizzeri (SGC) e l’Associazione svizzera dei medici con attività chirurgica ed intensiva (fmCh) denunciano una ripetizione degli errori del passato con l’effetto di discriminare i giovani. Come il think thank Avenir Suisse, SGC e fmCh formulano proposte alternative: ad esempio l’introduzione, a intervalli regolari, di un sistema di attribuzione all’asta di nuovi studi medici. Parallelamente le tariffe andrebbero diminuite nelle regioni ad alta densità di prestazioni mediche e aumentate in quelle periferiche per renderle più attrattive. L’associazione H+Gli ospedali svizzeri denuncia il modo precipitoso di agire del Consiglio federale. Fa notare che non si sa se la moratoria precedente abbia permesso di contenere i costi della sanità. Inoltre l’annuncio della nuova moratoria rischia di indurre un’esplosione RED. delle domande di studi medici prima di aprile. (“Corriere del Ticino” 05.11.2012) In consultazione il progetto Berset solleva un coro di critiche La reintroduzione della moratoria sull’apertura di studi medici di specialisti solleva un vespaio. Durante la procedura di consultaziorie, che si conclude oggi a Berna con un’audizione di tutte le parti interessate, sia i medici sia gli ospedali e i Cantoni hanno inviato posizioni critiche. Il progetto di Alain Berset dovrebbe comunque raccogliere la maggioranza in Parlamento grazie al sostegno di PS, PPD e PBD. La misura, limitata ad un periodo di tre anni, entrerebbe in vigore dal prossimo aprile, ossia a soli 16 mesi dalla soppressione della precedente moratoria applicata per dieci anni (dal 2010 limitata ai soli specialisti). Sinistra e centro sono disposti a rilanciare la misura a patto che rimanga provvisoria. Entro i prossimi tre anni il Consiglio federale promette di presentare nuove misure che evitino a lungo termine la carenza di medici in alcune regioni o specializzazioni e la sovrabbondanza in altre. UDC e PLR si oppongono per principio a una distorsione delle libertà economica e professionale. La misura introduce una sorta di garanzia per i vecchi medici ed esclude dal sistema i più giovani, scrive il PLR. I due partiti, assieme a santésuisse, sostengono che il solo modo per lottare contro la valanga di aperture di nuovi studi sia di ammettere per le casse malattia la libertà di stipulare contratti con medici di loro scelta (la cosiddetta Iibertà di contrarre). Secondo la Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS) la soluzione provvisoria è “troppo rigida”: fissa infatti valori massimi per cantone, per categoria di medici nonché una densità media di studi. 470 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 DICEMBRE 2012 Cancro - Stiamo vincendo o perdendo la battaglia? Lugano ospita un altro importante simposio medico, venerdì e sabato al Grand Hotel Villa Castagnola, organizzato dal prof. Franco Cavalli con il dr. Alberto Costa della Scuola Europea di Oncologia di Milano (ESO). Si tratta del “World Oncology Forum” che porterà in città un centinaio di medici, ricercatori, manager ma anche politici e giornalisti scientifici da tutto il mondo. Tutti si confronteranno con la domanda: “Stiamo vincendo o perdendo la guerra contro il cancro”? La questione si basa sulla constatazione che il numero di malati di cancro è in aumento ovunque e la malattia sta diventando anche un problema sociale vista la diminuzione di risorse economiche che rende difficile per tutti l’accesso alle cure. Gli aspetti principali trattati nella due giomi di Lugano riguarderanno la frequenza dei tumori, le linee di ricerca attuali e i risultati terapeutici ottenuti. Tenendo presente anche le grandi differenze geografiche nella diffusione della malattia. I giornalisti porranno le domande, gli esperti cercheranno di rispondere attraverso una serie di seminari. Tra i presenti il ministro italiano della salute Renato Balduzzi e il suo omologo messicano Salomon Chertorivski, oltre al prof. Umberto Veronesi fondatore dell’ESO trent’anni fa. Il Forum fa da trampolino di lancio dell’orrnai classico Simposio sui linfomi che sempre il prof. Cavalli organizza da anni sempre a Lugano e che per la città costituisce anche una prezisorsa turistica. (“Corriere del Ticino” 25.10.2012)