Il Brachiosauro
PREZZO 2 € - Abbonamento annuale 20 €
Anno III –Settembre 2014 - N. 10
IL GIORNALE DEL NOSTRO CLUB
WOW!
Intervista a
Giuseppe
Montanari,
disegnatore
del Maxi
Dylan Dog
GOAL!
Un’estate sportiva tra lo scudetto dell’Olimpia
Milano nel basket, il campionato del mondo di
calcio vinto dai tedeschi e i mondiali di basket
imminenti
Di nuovo in pole position! Da settembre
riparte tutto: scuola, lavoro e
soprattutto il Brachiosauro
Tutte le attività riaprono,
ricominciano. Tutti tornano
dalle vacanze e dal riposo per
riiniziare a lavorare: a scuola o
nell’ufficio.
Insieme a ciò riprende anche
l’uscita del BRACHIOSAURO.
Chiediamo come sempre ai
lettori di partecipare in modo da
ricreare la nostra piccola
redazione!!!
In questo numero troviamo Midnight memories degli One
Direction, Blowin in the wind, dei giochi in inglese, qualcosa
sugli ottant’anni di Paperino, poi una storia di Paperino sulla
matematica, le sorprendenti capacità di Teo Robot, la vittoria
dello scudetto dell’ Olimpia Milano nel basket, la specialissima
intervista al Maestro Giuseppe Montanari che disegna Dylan
Dog, qualcosa sulla mostra di Van Gogh, l’invenzione di
ombrelli speciali, gli avventimenti più importanti del ‘500, Il
Sidereus Nuncius che continua ad esistere, informazioni sul
Sudan, I ragazzi del Cavallino basket, e il nostro specialissimo
menu del ristorante del Brachiosauro.
2
Midnight memories
OneDirection & C.
Straight off of the plane to a new hotel
Just touched down, you could never tell
Big house party with a crowded kitchen
People talk shhh but we don’t listen
Tell me that I’m wrong but I do what I please
Way too many people in the Addison Lee
Now I’m at the age when I know what I need, oh wow
Midnight memories, ooohhh, baby you and me
Stumbling in the street, singing, singing, singing, singing
Midnight memories, ooohhh
Anywhere we go never saying no just
Do it, do it, do it, do it
5 foot something with the skinny jeans
Don’t look back, baby follow me
I don’t know where I’m going but I’m finding my way
Same old shhh… but a different day
Tell me that I’m wrong but I do what I please
Way too many people in the Addison Lee
Now I’m at the age when I know what I need, oh wow
Midnight memories, ooohhh, baby you and me
Stumbling in the street, singing, singing, singing, singing
Midnight memories, ooohhh
Anywhere we go never saying no just
Do it, do it, do it, do it
You and me and all our friends
I don’t care how much we spend
Baby this is what the night is for
I know nothing’s making sense
For tonight let’s just pretend
I don’t wanna stop so give me more
Midnight memories, ooohhh, baby you and me
Stumbling in the street, singing, singing, singing, singing
Midnight memories, ooohhh
Anywhere we go never saying no just
Do it, do it, do it, do it
Appena sceso dall’aereo dritto in un nuovo albergo
appena toccato terra, non lo avresti mai detto,
Un mega party con una cucina colma di gente
La gente parla… ma noi non ascoltiamo
Dimmi che sto sbagliando ma faccio ciò che preferisco
ci sono troppe persone in questo taxy
ora ho raggiunto l’età in cui so ciò di cui ho bisogno
Ricordi di mezzanotte, ooohhh, tesoro tu ed io
barcollando per strada, cantando
Ricordi di mezzanotte, ooohhh
Ovunque andiamo non diciamo mai di no…
facciamolo
Un metro e mezzo e qualcosa in più con dei jeans attillati
Non guardarti indietro, tesoro segui me
Io non so dove sto andando ma troverò la mia strada
Sempre la stessa storia… ma un giorno diverso
Dimmi che sto sbagliando ma faccio ciò che preferisco
ci sono troppe persone in questo taxy
ora ho raggiunto l’età in cui so ciò di cui ho bisogno
Ricordi di mezzanotte, ooohhh, tesoro tu ed io
barcollando per strada, cantando
Ricordi di mezzanotte, ooohhh
Ovunque andiamo non diciamo mai di no…
facciamolo
Tu ed io e tutti i nostri amici
Non mi importa quanto spendiamo
tesoro questo è il modo giusto per passare una serata
Io lo so che nulla ha senso
per questa notte facciamo solo finta
Io non voglio fermarmi perciò dammi di più
Ricordi di mezzanotte, ooohhh, tesoro tu ed io
barcollando per strada, cantando
Ricordi di mezzanotte, ooohhh
Ovunque andiamo non diciamo mai di no…
facciamolo
3
Blowin'in
the wind
di Bob Dylan e Joan Baez
4
How many roads must a man walk down
Before you call him a man?
Yes, 'n' how many seas must a white dove sail
Before she sleeps in the sand?
Yes, 'n' how many times must the cannon balls fly
Before they're forever banned?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.
Quante strade deve percorrere un uomo
Prima che lo si possa chiamare uomo?
Sì, e quanti mari deve sorvolare una bianca colomba
Prima che possa riposare nella sabbia?
Sì, e quante volte le palle di cannone dovranno volare
Prima che siano per sempre bandite?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento
How many times must a man look up
Before he can see the sky?
Yes, 'n' how many ears must one man have
Before he can hear people cry?
Yes, 'n' how many deaths will it take till he knows
That too many people have died?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.
Quante volte un uomo deve guardare verso l'alto
Prima che riesca a vedere il cielo?
Sì, e quante orecchie deve avere un uomo
Prima che possa ascoltare la gente piangere?
Sì, e quante morti ci vorranno perchè egli sappia
Che troppe persone sono morte?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento
How many years can a mountain exist
Before it's washed to the sea?
Yes, 'n' how many years can some people exist
Before they're allowed to be free?
Yes, 'n' how many times can a man turn his head,
Pretending he just doesn't see?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.
Quanti anni può esistere una montagna
Prima di essere spazzata fino al mare?
Sì, e quanti anni la gente deve vivere
Prima che possa essere finalmente libera?
Sì, e quante volte un uomo può voltare la testa
Fingendo di non vedere?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta, sta soffiando nel vento
Brachiosauro’s
5
LE INTERVISTE IMPOSSIBILI
Gli 80 anni di
PAPERINO
Nel vasto studio della sua bella casa di Anaheim, ai confini della megacittà Los
Angeles, nel cui territorio sorge Disneyland. In bell'ordine su uno scaffale i molti
premi ricevuti nell'ambito della sua ottantennale carriera, tra cui, l'Oscar per
cartone propagandistico "Der Fuehrer's Face" del 1942; sulle pareti le foto con
dedica dei Mighty Ducks of Anaheim, una delle due squadre locali di hockey
fondata dalla Disney nel 1993.
Ciò che colpisce è l’aspetto giovanile del papero più famoso del mondo, che ha
compiuto ottant’anni, ma non sembra molto diverso da quello dei disegni animati
degli anni 40 e dell'immediato dopoguerra. Dopo esserci stretti cordialmente la
mano, Paperino rompe il ghiaccio rispondendo alla nostra domanda inespressa con
una calda voce baritonale, per nulla simile a quella a cui ci ha abituato il cinema.
«Noi toon—esordisce—, i personaggi dei cartoni animati e dei fumetti, abbiamo un
metabolismo diverso da quello di voi umani, e invecchiamo di un anno ogni quattro
anni circa. Sicché, considerando che quando sono "nato" nel 1924 avevo già una
quindicina d'anni, ora, secondo i canoni umani, sono poco più che quarantenne».
"Il papero pigro". Se non erro, ha questo ruolo anche nel cartone Disney
che solitamente è considerato come il suo esordio…
«La gallinella saggia, già. Passavo il tempo a far niente, ballando e suonando la
fisarmonica insieme al mio amico Meo Porcello».
Che fine ha fatto Meo? Sono anni che non lo si vede in giro?
«Una brutta storia di bulimia. Abbiamo lavorato insieme per qualche anno, ma a un
certo punto i produttori hanno detto basta. Nel 2010 abbiamo tentato un rilancio,
ma poi Meo è uscito di nuovo dal giro. Pare che sia stato assunto da una
multinazionale di salumi ma, da allora, non se ne sa più niente. Mi mette
malinconia parlarne».
6
Non vorrà dirmi che Pippo…
«Pippo è un genio. Mi ha aiutato in mille circostanze. Se
topolino è riuscito a sopravvivere fino a oggi è solo merito
suo…».
Pigrizia, scatti d'ira con relativi "quack quack", tendenza
a combinare disastri sono dunque una finzione?
«Soprattutto i “quack quack” e la voce chioccia che mi
hanno attribuito al cinema. Deve però tener presente che
il 1924 si era nel pieno periodo del cinema muto, le
comiche "delle torte in faccia" piene di cadute e di botte in
testa, erano particolarmente apprezzate. Anche se mi
infastidiscono, i "quack quack" e la voce chioccia mi sono
serviti a superare il momento di transizione tra muto e
sonoro, e a perfezionarmi nella dizione e nella recitazione.
Sia Disney, sia Pippo sono stati molto comprensivi e mi
hanno lasciato il tempo per studiare...”.
Ha frequentato scuole di recitazione?
« Nel 1938 è uscito il libro “Il lavoro dell’attore su se
stesso“ di Sergeevic Stanislavskij, cui lettura è stata per
me una pietra miliare. Più tardi ho contribuito con Elia
Kazan alla fondazione dell'Actor's Studio. Immedesimarsi
totalmente in una parte è molto faticoso, ma permette di
continuare a essere te stesso pur cambiando totalmente di
ruolo».
Perché non ha partecipato alla serie interpretata da Zio
Paperone e i suoi nipotini Qui, Quo, Qua?
«In pubblico chiamo Qui, Quo e Qua “nipoti”, ma in realtà
io e mia moglie Paperina li abbiamo adottati dopo esserci
sposati senza fare molto chiasso nel 1938, un anno dopo
che mi erano stati affidati».
Come se la passano suo zio, sua moglie e i suoi
“nipotini”?
«Paperone è piuttosto anziano ma sempre arzillo, molti si
chiedono se ha davvero tutto quel denaro e va detto che
se la cava bene. Paperina e io siamo divorziati da tempo e
si è risposata con Paperoga. Qui, Quo, Qua sono ormai
trentenni. Qui e Quo si sono già sposati.
tratto dal Corriere della Sera
7
Quando Paperino incastrò Paperone
grazie alla Matematica
8
Paperino, decide quindi di mettersi a fare tutti i
calcoli possibili per trovare una soluzione.
9
Lo spirito conduce quindi Paperino nel misterioso
regno della Matemagica. Qui incontra i pitagorici
e ci fa amicizia venendo a conoscenza dei segreti
del pentagono stellare simbolo del loro gruppo.
Sente anche della storia del re KHUSRAW che, molto
annoiato, chiese ai suoi cortigiani di trovare una
soluzione e che, se non l’avessero trovata, gli avrebbe
fatto tagliare la testa. Un giorno un ragazzo di nome
Sissa portò una tappeto ricamato con 64 caselle e
delle figurine scolpite. Insegnò quindi al re come si
giocava. Il re, appassionatosi, gli chiese quale
ricompensa volesse e lui rispose che desiderava
qualche chicco di grano; precisamente un chicco per la
prima casella del tappeto, due per la seconda, quattro
per la terza, otto per la quarta e così via.
10
Paperino torna nel mondo
normale e decide di andare
da Paperone per saldare il
debito ricordandosi della
richiesta di Sissa al re
KHUSRAW
Il calcolo da effettuare è:
Nella prima casella
Nella seconda casella
Nella terza casella
Nella quarta casella
1
1 centesimo
1
2 = 2 centesimi
22 = 4 centesimi
23 = 8 centesimi
….e cosi via……
Nella 64-esima casella
263 = 18.446.744.073.709.551.615
ossia quasi 18.5 miliardi di miliardi di centesimi che divisi per cento dà
184.467.440.737.095.516 di dollari
(184 milioni 467 mila 440 miliardi 737 milioni 95 mila 516 dollari)
.
11
Paperone si rende conto
che deve pagare quella
cifra e non può più
tirarsi indietro perché
Paperino e lui avevano
firmato delle carte che
decretavano lo scambio.
Paperino decide quindi
di annullare tutta la
documentazione a condizione che il debito che aveva
contratto nei confronti di Paperone venisse sciolto.
Le porte si aprono grazie a nuove scoperte della scienza
E… le porte chiuse si apriranno un domani con la stessa
chiave:
LA MATEMATICA!
(inoltre ti può aiutare a sconfiggere i Paperone della vita)
12
E il robot Teo sfida il pianista…
Teo
Robot
…ma il match finisce in parità
Si chiama Teo il robot musicista che ha incantato al concerto
all'Auditorium «Giovanni Arvedi» del Museo del Violino di Cremona.
In una sfida, terminata in assoluta parità, Teo ha combattuto a suon
di note contro il maestro Roberto Prosseda eseguendo brani di
Mozart e Chopin. Teo Tronico è un automa nato nel 2008 da un'idea
di Matteo Suzzi, appassionato di robotica, di Imola: ha 53 dita ma è
già in progetto una versione con 88 dita per eseguire partiture ancora
più complesse e, perché no?, cantare!!!
13
Campioni d’Italia
WOW!
OLIMPIA
Delirio, estasi e tripudio. L’Olimpia è campione d’Italia. I biancorossi
rompono l’incantesimo, vincono gara 7 (74-67) e conquistano il 26°
scudetto della storia, dopo 18 anni di lunghissimo ed infinito digiuno. Un
trionfo fantastico, arrivato al termine di un anno per nulla semplice, con il
peso del pronostico dal primo all’ultimo secondo di una stagione lunga ben
77 partite, non sempre gestita nel migliore dei modi, ma con il carattere
ed il cuore vero, quando è arrivato davvero il momento decisivo.
Così Alessandro Gentile, come il padre Nando nel 1996, alza il trofeo dello
scudetto al centro del campo, di un Forum strapieno e ribollente di
entusiasmo. Il capitano è il simbolo della formazione tricolore, l’autentico
trascinatore di un gruppo vero, in grado di superare paure, tensioni e
momenti difficili, come i giorni tra gara 5 e gara 6. E’ ovviamente il trionfo
di tutti, ma soprattutto di Giorgio Armani, salvatore del club nel 2004 e
capace, nonostante delusioni cocenti, di riportarlo al vertice.
La partita decisiva inizia subito nel segno biancorosso: aggressività super in
difesa, buon impatto di Samuels sotto i tabelloni e la squadra di Banchi
prende il comando delle operazioni, trovando anche il +13 (22-9 al 12’),
quando Hackett mette finalmente una tripla nella sua serie. Non arriva
però l’allungo, perché l’Olimpia fallisce una marea di tiri liberi (4/12), che
invece la squadra ospite realizza, trovando anche un Green da 7 punti nel
finale (36-29 al 20’).
Milano ritrova il +12 in avvio di ripresa, ma si blocca inspiegabilmente e
prende un clamoroso parziale di 19-2 con cui i toscani riagganciano,
sorpassano e allungano (48-56 al 31’), soprattutto con Carter protagonista.
L’Olimpia però è lì e viene trascinata da uno spettacolare Hackett, autore
del sorpasso e dell’allungo, dalla difesa di Jerrells e dalla tripla di Moss che
mette la parola fine al confronto. E la festa ha inizio.
14
Le immagini di Gara 5
vinta da Siena 68 -72
(le foto scattate in diretta
dal Brachiosauro)
15
Il canestro sulla sirena di Curtis Jerrels che chiude la
partita sul 74-72. La sfida torna ad Assago per Gara 7.
Arriva infine la VITTORIA dell’Olimpia
che trova il 26° scudetto della sua storia
16
Giuseppe
Montanari
Nato a San Giovanni in Persiceto
il 26 novembre 1936 è un famoso
fumettista italiano disegnatore
di Dylan Dog.
Intervista a Giuseppe Montanari
di J.C. Mariani
Un incontro nato per caso è stato
quello con il maestro Montanari di
cui vi parlerò. Una sera, in edicola
con mio papà, vedo un signore che
autografa i fumetti di Dylan Dog;
allora fuori da essa ne parliamo un
po’ mio padre ed io e decidiamo di
lasciare la mail e il nostro numero di
cellulare per incontrare il disegnatore di Dylan Dog. Dopo un po’ di
giorni l’edicolante ci dice che il
maestro non vuole scrivermi, né
telefonarmi bensì mi invita ad
incontrarlo a casa sua. Dopo un po’
di tensione per trovare le migliori
domande un piovoso lunedì
pomeriggio siamo andati a casa del
disegnatore. La prima cosa che
notiamo e che ci viene mostrata, in
quella graziosissima abitazione
disseminata di quadri è il totem, una
tv girevole che si può vedere da due
parti: dal divano e, ruotata, dal
tavolo. Così dopo una breve
presentazione si avvia l’intervista
e… il resto lo leggerete qui sotto.
Molti dei nostri lettori non conoscono Dylan Dog ci può dire per lei chi è
questo personaggio?
Tiziano Sclavi inventò il personaggio ispirandosi a Rupert Everet. Si pensò
poi di creare una spalla: indeata da me, Martin Feldman, di Frankinstein
Junior; ma alla fine si decise per Groucho Marx, il suo amico dotato di un
umorismo un po’ demenziale.
Dylan Dog ha molte fobie; particolare è il fatto che non beve più alcol
perché era un alcolista, preferisce il tè; ex poliziotto è adesso un
investigatore privato, un indagatore dell’incubo e si occupa di casi strani e
con mostri, vampiri e fantasmi e così via.
17
Ho letto la sua biografia e si vede che è da
molti anni che si dedica al disegno di fumetti;
com’è nata questa passione?
Fin dalle elementari mi piaceva il disegno infatti
i miei libri erano tutti scarabocchiati. Quindi la
passione c’è sempre stata però i miei genitori
volevano che facessi ingegneria, invece io ho
frequentato la scuola d’arte. Più tardi andai
nello studio di un disegnatore, Rinaldo Dami,
che assieme a Ugo Pratt e Faustinelli idearono
“Asso di picche” famoso fumetto degli anni ‘50.
Ho lavorato con Dami perché era un amico di
famiglia ed era stato prigioniero assieme a mio
fratello in Africa durante la guerra.
Lì illustravo dei libri. Scoprii che il locale vicino
allo studio era frequentato da fumettisti e mi
sono appassionato.
Prima di illustrare Dylan Dog per la Bonelli ho
creato anche “Il Piccolo Ranger”. In
contemporanea su sceneggiatura di mia figlia
Federica, per “Il Corrierino dei piccoli” ho
disegnato personaggi della Warner Bros.
Inviavo per Fax alla sede di Los Angeles le bozze
e loro mi mandavano l’ok o le eventuali
correzioni.
A opera finita davo i disegni al “Corrierino” che,
dopo averli pubblicati li diffondeva negli Stati
Uniti. Per il Corrierino ho illustrato anche le
“Tartarughe Ninja” e “James Bond junior”
mentre per “Il Giornalino” ho illustrato “Zia
Agata”, “Zorro junior” e altre cose. Molti sono i
numeri realizzati per “Lancio Story” e
“Scorpion”.
18
Come avviene il processo che dallo
schizzo porta al fumetto che esce in
edicola e la collaborazione con l’altro
disegnatore Grassani?
A me inviano la sceneggiatura e io scelgo
le parti più adatte a Grassani. Le altre le
faccio io, cioè, in particolare, lo studio di
Dylan in Craven Road, l’ufficio di Bloch a
Scotland Yard e il Maggiolino nelle vie di
Londra con le panoramiche delle strade.
Poi ripasso tutte le tavole con la china
(anche quelle di Grassani) e disegno tutti i
volti di Dylan perché lui lo fa sempre con
la bocca aperta che è necessaria solo
quando il personaggio esclama o è
sorpreso. Viene quindi consegnata
all’editore che, quando ha il numero
completo (mi mandano 30 pagine da
disegnare al mese), lo passa al calligrafo
per fare il “lettering” (i baloon). A
creazione ultimata si deve quindi passare
alla stampa che un tempo veniva fatta in
fotolito che consisteva nella realizzazione
di pellicole e da queste si ottenevano le
cianografiche, ovvero prove di stampa.
Adesso è cambiato tutto con l’avvento del
computer. Quando l’editore ha pronto il
vero e proprio fumetto lo manda al
distributori che, a loro volta, lo diffondono
ai punti vendita di tutta Italia.
Il Maxi Dylan Dog disegnato da
Montanari & Grassani è la seconda
testata del personaggio che vende
di più. Hanno sempre una fan-base
molto forte e rappresenteranno
sempre il volto di Dylan Dog.
Lo studio di Dylan in Craven Road n. 7 a Londra
19
Come nasce un
fumetto di Montanari
Montanari ha spiegato che quando gli
viene assegnata una nuova sceneggiatura,
prima di tutto la legge velocemente,
poiché per lui è importante entrare subito
in sintonia con la trama. Poi passa ad una
seconda lettura, utile per fare una lavoro
mentale di suddivisione delle sequenze,
così da stabilire quelle che ritiene più
adatte a Grassani, un autore che conosce
molto bene, con cui lavora spesso in
coppia su Dylan Dog.
La terza fase è quella del disegno:
preferisce illustrare a matita le tavole
ambientate in Craven Road, all'interno
della casa del protagonista, quelle nei
pressi o dentro Scotland Yard e le varie vie
di Londra, attraversate solitamente da
Dylan con il suo Maggiolino.
A volte si trova in contrasto con le idee e le storie dello sceneggiatore?
È una domanda delicata, però sì. Comunque le storie che disegno sono
solitamente di sceneggiatori nuovi ed io ho la facoltà di modificarle essendo
più esperto. Talvolta hanno delle idee cinematografiche impossibili da
realizzare graficamente.
In Dylan Dog gli episodi sono abbastanza duri è del genere horror; chi
sono i lettori del fumetto?
Il target è molto ampio e va dai tredicenni in su. Molti professionisti grafici
prendono spunti da Dylan Dog.
Usciamo così da quella graziosa
casetta dopo aver visto i bellissimi
e numerosi funghi porcini raccolti
dal maestro Montanari la stessa
mattina nei boschi della Svizzera.
Un bella foto insieme con la luce
che non ci vuole concedere un
20
bello scatto e infine il dono di un
piccolo disegno di Dylan Dog
ricalcato in china e autografato. Un
grande grazie al simpaticissimo
maestro Montanari da tutti i
brachiosauri.
J.C.
L’ufficio dell’ispettore Bloch a Scotland Yard
Una pagina originale della sceneggiatura
Dallo schizzo alla china
La pagina in alto completa di «baloon»
21
In alto a destra un’immagine disegnata dal Maestro che mi
ha regalato autografata dopo l’intervista. GRAZIE !!!
22
Il «maggiolino», l’auto
di Dylan Dog
La sua produzione ebbe inizio quando in un
discorso del 1934 Adolf Hitler annunciò la
scelta di mettere in commercio un'auto per
tutti, convinto che lo sviluppo della
motorizzazione di massa avrebbe permesso
alla Germania una maggiore sviluppo.
Il progetto di Ferdinand Porsche
I progettisti interpellati furono Ferdinand
Porsche e Jakob Werlin della Mercedes-Benz.
Vinse il progetto del primo, che ebbe il
compito di realizzare un'auto soprattutto in
funzione di viaggiare comodamente sulle
prime autostrade: capacità di trasportare 5
persone o tre soldati e un mitragliatore,
viaggiare oltre i 100 km/h consumando in
media 7 litri per 100 km e non avere un
prezzo superiore ai 1000 Reichsmark. Per fare
un esempio, un operaio guadagnava in media
130 Reichsmark al mese (ma i meno abbienti
erano stipendiati con circa 110 Reichsmark,
con ben poche possibilità di risparmio). In
realtà, Ferdinand Porsche aveva in mente un
progetto simile già dal 1929 e nel 1932, con la
Zündapp, aveva sviluppato tre prototipi di un
modello denominato Porsche Typ 12, detto
anche "Auto für Jedermann" ("Auto per
tutti"), con motore radiale a cinque cilindri
raffreddato ad acqua (scelto dall'azienda).
Nel 1936, vennero allestiti i primi tre prototipi
(due berline ed una cabriolet). Hitler ordinò
allora di realizzare in Germania quello che
fino ad allora era accaduto solo negli Stati
Uniti: la penetrazione dell’auto privata in tutti
gli strati sociali.
affidate alla KdF, l'istituzione pubblica che
offriva a prezzi popolari vacanze, spettacoli e
divertimenti in genere.
I colossali investimenti necessari alla enorme
capacità produttiva richiesta alla fabbrica,
uniti al fatto che il prezzo alla vendita previsto
per l'auto non garantiva alcun guadagno
all'industria
privata,
costituivano
un
problema di difficile soluzione: per rispettare
la promessa propagandistica, si decise che i
lavoratori stessi si sarebbero accollati i costi
dell'operazione.
Ai lavoratori tedeschi venne proposto uno
schema di accantonamento che prevedeva
una quota settimanale, da devolvere per aver
in seguito diritto all'auto di famiglia: le
enormi somme anticipate dalle schiere di
lavoratori (convinti dal promesso prezzo
allettante) permisero la realizzazione del
grande complesso produttivo Volkswagen (in
tedesco "auto-del-popolo") nei pressi del
castello di Wolfsburg.
Questo primo modello, caratterizzato dal
piccolo lunotto posteriore separato in due
parti veniva semplicemente chiamata
Volkswagen; il nome "Maggiolino" non le è
stato attribuito sin dall'inizio. In azienda era
identificata come "Type 1". Solamente
nel 1967 in una brochure pubblicitaria fu
definita per la prima volta "Der Käfer"
(il Maggiolino).
La Volkswagen debuttò al Salone di Berlino
nel 1939, riscuotendo un grande successo.
Ma, nello stesso anno, l'inizio della seconda
guerra mondiale portò a convertire la
Volkswagen per la produzione bellica.
L’auto della Forza attraverso la Gioia
L'automobile venne inizialmente nominata
KdF-Wagen, Kraft durch Freude Wagen,
ovvero "auto della Forza attraverso la Gioia",
dal nome dell'ente dopolavoro/ricreativo di
stato. Porsche tentò di opporsi a tale nome,
ma la scelta era indiscutibile. La messa in
atto, il finanziamento e l'organizzazione della
motorizzazione di massa vennero nel Reich
1936 - "Type 1" - Volkswagen "auto del popolo"
23
Assente dal 1952 torna al Palazzo Reale di Milano
Vincent
Van Gogh
Dove: Palazzo Reale di Milano
Quando: 18 ottobre 2014 - 8 marzo 2015
Orari Mostra: lunedì: 14.30-19.30;
martedì, mercoledì e domenica: 9.30-19.30;
giovedì, venerdì e sabato: 9.30-22.30
Autoritratto del 1887
Vincent Van Gogh è uno degli artisti più amati dal grande pubblico perchè ha
saputo condensare nella sua parabola artistica tutta l'intensità della sua seppur
breve esistenza, scandita da grandi slanci e passioni come quelle per la religione
prima, per l'arte poi, ma segnata da una grande fragilità di carattere, causa delle
crisi nervose che lo accompagnano per tutta la vita.
La mostra di Van Gogh a Palazzo Reale di Milano costituisce un importante
omaggio al grande artista olandese colmando un'assenza durata 62 anni: era il 23
febbraio 1952 quando veniva inaugurata nella stessa sede una mostra che
riscosse un immediato successo. Milano rinnova la precendente collaborazione
col Museo Kroller Muller di Otterlo,estendendola ad altre prestigiose istituzioni,
su tutte il Van Gogh Museum di Amsterdam,per portare all'attenzione del
pubblico una delle tematiche più care al grande pittore olandese, ossia
il rapporto tra l’uomo e la natura che lo circonda.
Cresciuto in campagna, Vincent aveva rivolto il proprio interesse artistico verso
le immagini di vita contadina, di fatica, di etica del lavoro, che trovavano
espressione in soggetti tratti dal lavoro dei campi, come nell'opera del
francese François Millet. Il pittore olandese declinerà questi temi nella
sua pennellata energica e vibrante.
24
Natura morta con un piatto di cipolle, 1889
Seguendo il filo rosso del tema "L'uomo, la terra", il percorso segue un andamento
cronologico, snodandosi tra le le principali tappe biografiche e artistiche di Van
Gogh, dai primi lavori eseguiti realizzati in Olanda, all’incontro con impressionismo
e Neo-Impressionismo, avvenuto ai tempi del trasferimento presso il fratello Theo a
Parigi nel 1886, per poi arrivare ai periodi conclusivi di Arles e di Saint-Rémy, dove
morirà suicida all’età di 37 anni.
Un'esposizione che ci immerge nell'opera di Van Gogh, permettendoci di conoscere a
fondo la storia di uno degli artisti più importanti della Storia dell'Arte, il primo
ad affermare l’identità tra arte e vita, e che ci prepara al grande tema dell'alimentazione
al centro di Expo 2015.
Paesaggio con covoni di grano e luna crescente,
Ritratto di Joseph Roulin
25
Non sai l’ora?
Consulta
il tuo ombrello?!
Un ombrello con bussola e orologio solare integrato
Quante volte vi è capitato di dimenticare l’orologio? Beh, vero è che chiedere
l’ora a qualche passante non è un problema, ma se siete in giro con
questo originalissimo ombrello avrete risolto il problema! Perchè? Semplice,
questo ombrello ha un orologio solare integrato. L'idea geniale è venuta al
designer giapponese Kota Nezu dello studio Znug Design. E' in vendita
su Amazon Giappone per 4.642 ¥, (circa 40 €).
Nell'era dell' hi-tech, fatto di processori,
cavi e sistemi complessi, arriva
l'ombrello che non ti aspetti. Nel lato
interno sono raffigurate le meridiane
mentre nel manico c'è una bussola. Si
chiama Planetary Parasol ed è l'esempio
lampante di come la tecnologia sia
anche vecchio-stile. Per "calcolare" l'ora
basterà posizionarsi con le spalle al nord
(la bussola sul manico serve a questo) e
poi puntare verso il sole l'ombrello.
All'interno leggerete, in maniera
approssimativa, l'ora del giorno
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Chissà se piove?
Chiedilo
al tuo ombrello?!
L’ombrello del futuro?
E’ stato realizzato da
Stephenie & Bruce (così si
fanno chiamare sul web!).
L’ombrello dispone di un
dispositivo incorporato, che
all’occorrenza si collega al
network nazionale Meteo
per riceve le previsioni del
tempo.
Non sai se pioverà? Ecco cosa puoi fare!
Quando compare la spia di
colore blu intenso vuol dire che
ci sarà pioggia imminente. Una
idea geniale, che ci aiuterà a
conoscere le condizioni metereologiche prima d’uscire di
casa, senza dover avere più il
problema dell’ombrello chiuso
da portare a zonzo per la città.
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Nella seconda metà del XV secolo vengono realizzate importanti esplorazioni. I portoghesi giungono al Capo di
Buona Speranza nel 1487 con Bartolomeo Diaz, per poi "doppiare" il continente africano nel 1497 con Vasco de
Gama. Nel 1522 viene effettuata la prima circumnavigazione con Ferdinando Magellano: gli europei entrano in
contatto con nuove culture e sistemi politici. Gli equilibri politici e commerciali, si spostano progressivamente
dal mar Mediterraneo all'Oceano Atlantico.
IL CINQUECENTO
Le scoperte e le conquiste
I NAVIGATORI
1483 - Bartolomeo Diaz: Navigatore portoghese. Dei suoi viaggi si
ricorda il più importante che gli permise di trovare una nuova
rotta per le Indie nel 1487 e che terminò sedici mesi più tardi nel
dicembre del 1488 dopo aver raggiunto e doppiato il Capo di
Buona Speranza per la prima volta nella storia dell'Europa.
1492 – Cristoforo Colombo: Marinaio. Convinto dell'esistenza di
una terra oltreoceano ottenne grazie l'appoggio della regina di
Castiglia, Isabella, il finanziamento e privilegi in caso di riuscita
della stessa. Salpa da Palos de la Frontera il 3 agosto 1492, e
giunge nell'odierna San Salvador il 12 ottobre dello stesso anno.
1497 – Vasco da Gama: Lasciò Lisbona l'8 luglio 1497 sulla sua
ammiraglia, la nave São Gabriel, Il 20 maggio 1498 sbarcò
a Calicut (nome portoghese della città di Kozhikode) nel Malabar,
sulla costa sud-occidentale del subcontinente indiano. Per la
prima volta una nave europea era approdata in India.
1497 – Giovanni Caboto: Il 24 giugno nel porto di Bristol salpò
sul naviglio Matthew per raggiungere l’Asia. Approdò sull'isola
di Capo Bretone e toccò la Nuova Scozia, avvistando l'isola
di Terranova e, nell'illusione di averne toccato l'estremità Nord
Orientale. Sulla nuova terra piantò le bandiere inglese e pontificia.
1500 – Pedro Alvares Cabral: La flotta salpò da Lisbona il 9
marzo. e seguì una rotta oltre il Golfo di Guinea, su una rotta
occidentale e la corrente spinse le navi sulle coste di un paese
sconosciuto, Il 23 aprile 1500 sbarcò sulle coste del Brasile.
1521 – Ferdinando Magellano: E’ stato un esploratore navigatore
portoghese. Fu la prima circumnavigazione del globo al
servizio della corona di Carlo V di Spagna. Partì dall'Europa verso
Ovest verso le Indie e nel passaggio, oggi chiamato stretto di
Magellano, il primo europeo a navigare nell'Oceano Pacifico.
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I CONQUISTATORI
1519 – Hérnan Cortéz: Partì da Cuba alla volta
del Messico il 18 febbraio 1519, con 11 navi, Poi per
contrasti con il governatore di Cuba Diego Velázquez
de Cuéllar partì verso il centro America.
1531 – Francisco Pizarro e Almagro: Con delle
lunghe guerre conquistarono Cuzco e tutto il Perù
compiendo un vero e proprio genocidio nei confronti
degli Inca.
IL CINQUECENTO
Lo sviluppo delle religioni
LE RELIGIONI
Italia
Girolamo Savonarola (Ferrara,1452 – Firenze,1498)
Appartenente all'ordine dei domenicani, profetizzò
sciagure per Firenze e per l'Italia propugnando un
modello teocratico inviso a Roma per la Repubblica
fiorentina instauratasi dopo la cacciata dei dei Medici.
Nel 1497 fu scomunicato da Papa Alessandro VI, l'anno
dopo fu impiccato e bruciato sul rogo come «eretico,
scismatico», e le sue opere furono inserite nel 1559
nell'Indice dei libri proibiti. Gli scritti del Savonarola
sono stati riabilitati dalla Chiesa nei secoli e presi in
considerazione in importanti trattati di teologia. Ora
è servo di Dio. La sua beatificazione è stata avviata il 30
maggio 1997 dall'arcidiocesi di Firenze.
Giovanni Calvino
(Noyon,1509,- Ginevra, 1564).
E’ stato, con Lutero, il massimo riformatore del cristianesimo europeo degli anni
venti e trenta del Cinquecento. Dal suo nome è stato
coniato il "calvinismo" per
indicare il movimento e la
tradizione
teologica
e
culturale scaturita dal suo
pensiero. un perfezionamento
dello "zwinglianesimo", una
dottrina protestante antiluterana.
Germania
Martin Lutero (Eisleben 1483-1546). Monaco tedesco avvia un
movimento teologico e politico che si ripropone la restaurazione
dell'autentico vero cristianesimo, la riforma della vita della Chiesa
compromessa da abusi e da errate interpretazioni. La rottura con
la Chiesa di Roma avviene nel 1517 quando Lutero pubblica le sue
95 tesi contro la vendita delle indulgenze per raccogliere i fondi
necessari alla costruzione della Basilica di S. Pietro in Roma.
Elabora una teologia della "pura grazia", basata sui principi della
salvezza per "sola fede" e della autorità della "sola Scrittura". Sulla
base di queste premesse Lutero ammette come autorità
unicamente la parola di dio, cioè la Bibbia, rifiuta l'autorità del Papa
imprimendo una svolta rivoluzionaria al cristianesimo dell'Europa
occidentale
Huldrych Zwingli.
(Wildhaus,1484 – Kappel am
Albis, 1531). E’ stato,
con Lutero, è stato uno dei
fondatori della Chiesa Riformata Svizzera con importanti riforme religiose sul
modello di Martin Lutero ma
ad essa contrapposta.
Ottenne prima il consenso
del popolo e delle autorità
di Zurigo, e altri cinque cantoni svizzeri. Gli altri cinque
rimasero fedeli alla Chiesa
cattolica romana.
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Gli scienziati del ‘500
Giovanni Keplero (Johannes von Kepler (Weil der
Stadt, 27/12/1571 Ratisbona, 15 novembre 1630) fu un astronomo, matematico e musicista tedesco. Scoprì empiricamente le
leggi che regolano il movimento dei pianeti e che sono chiamate,
appunto, leggi di Keplero. Nel 1601, ricevette l'incarico di
matematico ed astronomo imperiale a Praga. Nel 1604 osservò
una supernova che ancora oggi è nota col nome di Stella di
Keplero. Le basi per le sue scoperte astronomiche furono gettate
nel 1609, quando pubblicò Astronomia nova, in cui formulò le
sue prime due leggi. Il 15/05/1618 scoprì la terza legge che
prende il suo nome, che rese nota nell'opera Harmonices mundi.
Isaac Newton (Woolsthorpe-by-Colsterworth, 25/12/1642 –
Londra, 20/03/1727) è stato un matematico, fisico, filosofo
naturale, astronomo, teologo e alchimista inglese è considerato
uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi. Newton fu il primo a
dimostrare che le leggi della natura governano il movimento
della Terra e degli altri corpi celesti. Si parla così di dinamica
newtoniana, di leggi newtoniane del moto, di teorie della
gravitazione. Fu il primo a dimostrare che la luce bianca è
composta dalla somma (in frequenza) di tutti gli altri colori. Una
concezione del mondo che ha influenzato la cultura europea per
tutto il Seicento.
Galileo Galilei (Pisa, 15/02/1564 – Arcetri, 8/02/1642) è stato
il fisico, filosofo, astronomo e matematico italiano, considerato il
padre della scienza moderna. Il suo nome è associato a importanti
contributi in dinamica e in astronomia e all'introduzione
del metodo scientifico. Di primaria importanza furono il suo
sostegno al sistema eliocentrico e alla teoria copernicana.
Sospettato di eresia e accusato di voler sovvertire la filosofia
naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galileo condannato dal
Sant'Uffizio e costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura delle sue
concezioni astronomiche. Solo 359 anni dopo, il 31/10/ 1992, papa
Giovanni Paolo II, ha dichiarato riconosciuti gli errori commessi.
Mikolaj Kopernik (in italiano Niccolò Copernico; Toruń,
19/02/1473 – Frombork, 24/05/1543) fu un astronomo
polacco famoso per aver portato all'affermazione la
teoria eliocentrica. Fu anche un canonico, un giurista,
un governatore, un astrologo e un medico. La sua teoria, che
propone il Sole al centro del sistema di orbite dei pianeti nel
sistema solare, riprende quella greca di Aristarco di Samo
dell'eliocentrismo, la teoria opposta al geocentrismo, che voleva
invece la Terra al centro del sistema. Merito suo non è l'idea, già
espressa dai greci, ma la sua dimostrazione tramite procedimenti
di carattere matematico.
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Sopra la redazione. Questo giornale continua ad esistere con il numero di Maggio 2014.
Sidereus Nuncius
Facebook è un social network nato nel
2004 dalla mente di Mark Zuckerberg.
Inizialmente Facebook era stato
progettato per essere usato solo ed
esclusivamente dagli studenti di
Harward, ma ben presto la piattaforma
divenne pubblica, consentendo alle
persone maggiori di 13 anni di accedervi
in qualunque momento. Facebook non è
un social network sicuro, infatti, negli
ultimi anni, ci sono stati numerosi
problemi riguardo la pubblicazione di
falsi profili, utilizzati da persone adulte,
non sempre ben intenzionate che fanno
adescamenti di ragazzi e ragazze. Un
altro fenomeno è il cyber bullismo ciò
consiste
nell’insultare,
minacciare,
ridicolizzare delle persone online…
Giada Comunian I AL
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Il Sudan
Il Sudan, ufficialmente la Repubblica del Sudan e talvolta chiamato Sudan del
Nord, è uno Stato afro-arabo africano, che confina con l'Egitto a nord, col mar
Rosso a nord-est, con l'Eritrea e l'Etiopia ad est, con il Sud Sudan a sud, con
la Repubblica Centrafricana a sud-ovest, con il Ciad a ovest e con la Libia a
nord-ovest. Internamente, il Nilo divide longitudinalmente il paese in due metà
(orientale e occidentale).
La popolazione del Sudan è una combinazione di abitanti autoctoni della valle
del Nilo e di discendenti di immigrati dalla Penisola arabica.
La stragrande maggioranza della popolazione oggi abbraccia l'Islam a nord, ma
ci sono forti concentrazioni di cristiani e di animisti a sud.
Il Sudan è una Repubblica Presidenziale e dittatura militare: l'attuale capo di
stato è Omar Hasan Ahmad al-Bashir.
Varie
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Sigla autom.
SUD
Inno nazionale
Naḥnu Jund Allāh Jund
Al-waṭan
Festa nazionale
1° Gennaio
È entrata nell’ ONU
il 12 novembre 1956
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Feste tradizionali sudanesi
1 gennaio - Festa dell'indipendenza
Indipendenza dal Regno Unito
7 o 8 gennaio - Natale
Marzo/Aprile- Pasqua
Aprile/Maggio - Pasqua ortodossa
31 maggio - Festa del memoriale
della pace
30 giugno - Festa della rivoluzione
25 dicembre - Natale
1 muharram - Ras as-Sana
12rabi' al-awwal - Mawlid
1 shawwal - Id al-fitr
10 dhul-hijja - Id Al Adha
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FESTA DEL CAVALLINO POASCO,
LA SQUADRA RINNOVA ANCORA PER IL 2015
Il Cavallino Basket finisce con la festa di fine anno ed era ancora in dubbio la
sopravvivenza della società. C’è bisogno di sostegno per resistere. Però non si da
per vinto resiste fino al 2015. Questa squadra è ottima per stare con gli amici del
paese di Poasco, essere accompagnati per i primi passi per il basket e trovare la
simpatia delle coach. Una squadra in cui non si gioca per diventare campioni, ma
per divertirsi e imparare non solo a giocare, ma a socializzare, a fidarsi e a non
essere presuntuosi. Perciò invitiamo i piccoli baskettari di Poasco e di San Donato
a sostenere questa attività. A Poasco troviamo anche la società del Cavallino
Calcio che si è data da fare e ha ottenuto mirabolanti vittorie contro le altre
squadre; anche questa società è da sostenere perché è necessario per noi ragazzi
fare uno sport che, oltre a divertimento e svago, aiuta a crescere e essere più
preparati alla vita.
Jean Claude Mariani
W IL CAVALLINO (basket e calcio) !
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GENITORI IN PISTA
Stagione 2013-2014: PULCINI E PAPERINE
Stagione 2013-2014: SCOIATTOLI E LIBELLULE
Stagione 2013-2014: AQUILOTTI E GAZZELLE
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Tutti al restaurant del
Brachiosauro
MENU’ DI CUCINA PREISTORICA (ricetta di Settembre)
Affettati di dinosauro
€ 8,00
Mixosaurus alla piastra
€10,00
Gnocchetti con pezzettini
di coda di Argentinosaurus
€ 7,00
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Il Brachiosauro
Il mensile del nostro club
Direttore:
Jean Claude Mariani
Redattori:
Valerio Andrini,
Alberto Antonini,
Filippo Gasparini,
Debora Sciullo,
Thomas Voltan
Beatrice Colla,
Adriana Corlade
Federica Pastore
Sidereus Nuncius, Liceo Galilei di Voghera
Palazzi Eni di San Donato Milanese pubblicato
sul Giornale comunale 2008
Fonti:
Internet
Corriere della Sera
Giornali scolastici nazionali
Intervista a:
Giuseppe Montanari
Maestro disegnatore di Dylan Dog
Grafica: Blumar
Stampa:
Altragrafica
GUARDATE SUL NOSTRO
BLOG
CONTINUA L’AVVENTURA
BRACHIOSAURA
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Stampe e fotocopie a partire da 0,05 € !
(offerta valida per studenti)
Via Gorizia 5 . 20097 San Donato Milanese (MI)
Tel. 02 55 600 732 – Fax 02 51 87 70 63
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I Brachiosauri ringraziano
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I Brachiosauri ringraziano
per la collaborazione
del Bar Bianchi
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