Il Brachiosauro PREZZO 2 € - Abbonamento annuale 20 € Anno III –Settembre 2014 - N. 10 IL GIORNALE DEL NOSTRO CLUB WOW! Intervista a Giuseppe Montanari, disegnatore del Maxi Dylan Dog GOAL! Un’estate sportiva tra lo scudetto dell’Olimpia Milano nel basket, il campionato del mondo di calcio vinto dai tedeschi e i mondiali di basket imminenti Di nuovo in pole position! Da settembre riparte tutto: scuola, lavoro e soprattutto il Brachiosauro Tutte le attività riaprono, ricominciano. Tutti tornano dalle vacanze e dal riposo per riiniziare a lavorare: a scuola o nell’ufficio. Insieme a ciò riprende anche l’uscita del BRACHIOSAURO. Chiediamo come sempre ai lettori di partecipare in modo da ricreare la nostra piccola redazione!!! In questo numero troviamo Midnight memories degli One Direction, Blowin in the wind, dei giochi in inglese, qualcosa sugli ottant’anni di Paperino, poi una storia di Paperino sulla matematica, le sorprendenti capacità di Teo Robot, la vittoria dello scudetto dell’ Olimpia Milano nel basket, la specialissima intervista al Maestro Giuseppe Montanari che disegna Dylan Dog, qualcosa sulla mostra di Van Gogh, l’invenzione di ombrelli speciali, gli avventimenti più importanti del ‘500, Il Sidereus Nuncius che continua ad esistere, informazioni sul Sudan, I ragazzi del Cavallino basket, e il nostro specialissimo menu del ristorante del Brachiosauro. 2 Midnight memories OneDirection & C. Straight off of the plane to a new hotel Just touched down, you could never tell Big house party with a crowded kitchen People talk shhh but we don’t listen Tell me that I’m wrong but I do what I please Way too many people in the Addison Lee Now I’m at the age when I know what I need, oh wow Midnight memories, ooohhh, baby you and me Stumbling in the street, singing, singing, singing, singing Midnight memories, ooohhh Anywhere we go never saying no just Do it, do it, do it, do it 5 foot something with the skinny jeans Don’t look back, baby follow me I don’t know where I’m going but I’m finding my way Same old shhh… but a different day Tell me that I’m wrong but I do what I please Way too many people in the Addison Lee Now I’m at the age when I know what I need, oh wow Midnight memories, ooohhh, baby you and me Stumbling in the street, singing, singing, singing, singing Midnight memories, ooohhh Anywhere we go never saying no just Do it, do it, do it, do it You and me and all our friends I don’t care how much we spend Baby this is what the night is for I know nothing’s making sense For tonight let’s just pretend I don’t wanna stop so give me more Midnight memories, ooohhh, baby you and me Stumbling in the street, singing, singing, singing, singing Midnight memories, ooohhh Anywhere we go never saying no just Do it, do it, do it, do it Appena sceso dall’aereo dritto in un nuovo albergo appena toccato terra, non lo avresti mai detto, Un mega party con una cucina colma di gente La gente parla… ma noi non ascoltiamo Dimmi che sto sbagliando ma faccio ciò che preferisco ci sono troppe persone in questo taxy ora ho raggiunto l’età in cui so ciò di cui ho bisogno Ricordi di mezzanotte, ooohhh, tesoro tu ed io barcollando per strada, cantando Ricordi di mezzanotte, ooohhh Ovunque andiamo non diciamo mai di no… facciamolo Un metro e mezzo e qualcosa in più con dei jeans attillati Non guardarti indietro, tesoro segui me Io non so dove sto andando ma troverò la mia strada Sempre la stessa storia… ma un giorno diverso Dimmi che sto sbagliando ma faccio ciò che preferisco ci sono troppe persone in questo taxy ora ho raggiunto l’età in cui so ciò di cui ho bisogno Ricordi di mezzanotte, ooohhh, tesoro tu ed io barcollando per strada, cantando Ricordi di mezzanotte, ooohhh Ovunque andiamo non diciamo mai di no… facciamolo Tu ed io e tutti i nostri amici Non mi importa quanto spendiamo tesoro questo è il modo giusto per passare una serata Io lo so che nulla ha senso per questa notte facciamo solo finta Io non voglio fermarmi perciò dammi di più Ricordi di mezzanotte, ooohhh, tesoro tu ed io barcollando per strada, cantando Ricordi di mezzanotte, ooohhh Ovunque andiamo non diciamo mai di no… facciamolo 3 Blowin'in the wind di Bob Dylan e Joan Baez 4 How many roads must a man walk down Before you call him a man? Yes, 'n' how many seas must a white dove sail Before she sleeps in the sand? Yes, 'n' how many times must the cannon balls fly Before they're forever banned? The answer, my friend, is blowin' in the wind, The answer is blowin' in the wind. Quante strade deve percorrere un uomo Prima che lo si possa chiamare uomo? Sì, e quanti mari deve sorvolare una bianca colomba Prima che possa riposare nella sabbia? Sì, e quante volte le palle di cannone dovranno volare Prima che siano per sempre bandite? La risposta, amico, sta soffiando nel vento La risposta sta soffiando nel vento How many times must a man look up Before he can see the sky? Yes, 'n' how many ears must one man have Before he can hear people cry? Yes, 'n' how many deaths will it take till he knows That too many people have died? The answer, my friend, is blowin' in the wind, The answer is blowin' in the wind. Quante volte un uomo deve guardare verso l'alto Prima che riesca a vedere il cielo? Sì, e quante orecchie deve avere un uomo Prima che possa ascoltare la gente piangere? Sì, e quante morti ci vorranno perchè egli sappia Che troppe persone sono morte? La risposta, amico, sta soffiando nel vento La risposta sta soffiando nel vento How many years can a mountain exist Before it's washed to the sea? Yes, 'n' how many years can some people exist Before they're allowed to be free? Yes, 'n' how many times can a man turn his head, Pretending he just doesn't see? The answer, my friend, is blowin' in the wind, The answer is blowin' in the wind. Quanti anni può esistere una montagna Prima di essere spazzata fino al mare? Sì, e quanti anni la gente deve vivere Prima che possa essere finalmente libera? Sì, e quante volte un uomo può voltare la testa Fingendo di non vedere? La risposta, amico, sta soffiando nel vento La risposta, sta soffiando nel vento Brachiosauro’s 5 LE INTERVISTE IMPOSSIBILI Gli 80 anni di PAPERINO Nel vasto studio della sua bella casa di Anaheim, ai confini della megacittà Los Angeles, nel cui territorio sorge Disneyland. In bell'ordine su uno scaffale i molti premi ricevuti nell'ambito della sua ottantennale carriera, tra cui, l'Oscar per cartone propagandistico "Der Fuehrer's Face" del 1942; sulle pareti le foto con dedica dei Mighty Ducks of Anaheim, una delle due squadre locali di hockey fondata dalla Disney nel 1993. Ciò che colpisce è l’aspetto giovanile del papero più famoso del mondo, che ha compiuto ottant’anni, ma non sembra molto diverso da quello dei disegni animati degli anni 40 e dell'immediato dopoguerra. Dopo esserci stretti cordialmente la mano, Paperino rompe il ghiaccio rispondendo alla nostra domanda inespressa con una calda voce baritonale, per nulla simile a quella a cui ci ha abituato il cinema. «Noi toon—esordisce—, i personaggi dei cartoni animati e dei fumetti, abbiamo un metabolismo diverso da quello di voi umani, e invecchiamo di un anno ogni quattro anni circa. Sicché, considerando che quando sono "nato" nel 1924 avevo già una quindicina d'anni, ora, secondo i canoni umani, sono poco più che quarantenne». "Il papero pigro". Se non erro, ha questo ruolo anche nel cartone Disney che solitamente è considerato come il suo esordio… «La gallinella saggia, già. Passavo il tempo a far niente, ballando e suonando la fisarmonica insieme al mio amico Meo Porcello». Che fine ha fatto Meo? Sono anni che non lo si vede in giro? «Una brutta storia di bulimia. Abbiamo lavorato insieme per qualche anno, ma a un certo punto i produttori hanno detto basta. Nel 2010 abbiamo tentato un rilancio, ma poi Meo è uscito di nuovo dal giro. Pare che sia stato assunto da una multinazionale di salumi ma, da allora, non se ne sa più niente. Mi mette malinconia parlarne». 6 Non vorrà dirmi che Pippo… «Pippo è un genio. Mi ha aiutato in mille circostanze. Se topolino è riuscito a sopravvivere fino a oggi è solo merito suo…». Pigrizia, scatti d'ira con relativi "quack quack", tendenza a combinare disastri sono dunque una finzione? «Soprattutto i “quack quack” e la voce chioccia che mi hanno attribuito al cinema. Deve però tener presente che il 1924 si era nel pieno periodo del cinema muto, le comiche "delle torte in faccia" piene di cadute e di botte in testa, erano particolarmente apprezzate. Anche se mi infastidiscono, i "quack quack" e la voce chioccia mi sono serviti a superare il momento di transizione tra muto e sonoro, e a perfezionarmi nella dizione e nella recitazione. Sia Disney, sia Pippo sono stati molto comprensivi e mi hanno lasciato il tempo per studiare...”. Ha frequentato scuole di recitazione? « Nel 1938 è uscito il libro “Il lavoro dell’attore su se stesso“ di Sergeevic Stanislavskij, cui lettura è stata per me una pietra miliare. Più tardi ho contribuito con Elia Kazan alla fondazione dell'Actor's Studio. Immedesimarsi totalmente in una parte è molto faticoso, ma permette di continuare a essere te stesso pur cambiando totalmente di ruolo». Perché non ha partecipato alla serie interpretata da Zio Paperone e i suoi nipotini Qui, Quo, Qua? «In pubblico chiamo Qui, Quo e Qua “nipoti”, ma in realtà io e mia moglie Paperina li abbiamo adottati dopo esserci sposati senza fare molto chiasso nel 1938, un anno dopo che mi erano stati affidati». Come se la passano suo zio, sua moglie e i suoi “nipotini”? «Paperone è piuttosto anziano ma sempre arzillo, molti si chiedono se ha davvero tutto quel denaro e va detto che se la cava bene. Paperina e io siamo divorziati da tempo e si è risposata con Paperoga. Qui, Quo, Qua sono ormai trentenni. Qui e Quo si sono già sposati. tratto dal Corriere della Sera 7 Quando Paperino incastrò Paperone grazie alla Matematica 8 Paperino, decide quindi di mettersi a fare tutti i calcoli possibili per trovare una soluzione. 9 Lo spirito conduce quindi Paperino nel misterioso regno della Matemagica. Qui incontra i pitagorici e ci fa amicizia venendo a conoscenza dei segreti del pentagono stellare simbolo del loro gruppo. Sente anche della storia del re KHUSRAW che, molto annoiato, chiese ai suoi cortigiani di trovare una soluzione e che, se non l’avessero trovata, gli avrebbe fatto tagliare la testa. Un giorno un ragazzo di nome Sissa portò una tappeto ricamato con 64 caselle e delle figurine scolpite. Insegnò quindi al re come si giocava. Il re, appassionatosi, gli chiese quale ricompensa volesse e lui rispose che desiderava qualche chicco di grano; precisamente un chicco per la prima casella del tappeto, due per la seconda, quattro per la terza, otto per la quarta e così via. 10 Paperino torna nel mondo normale e decide di andare da Paperone per saldare il debito ricordandosi della richiesta di Sissa al re KHUSRAW Il calcolo da effettuare è: Nella prima casella Nella seconda casella Nella terza casella Nella quarta casella 1 1 centesimo 1 2 = 2 centesimi 22 = 4 centesimi 23 = 8 centesimi ….e cosi via…… Nella 64-esima casella 263 = 18.446.744.073.709.551.615 ossia quasi 18.5 miliardi di miliardi di centesimi che divisi per cento dà 184.467.440.737.095.516 di dollari (184 milioni 467 mila 440 miliardi 737 milioni 95 mila 516 dollari) . 11 Paperone si rende conto che deve pagare quella cifra e non può più tirarsi indietro perché Paperino e lui avevano firmato delle carte che decretavano lo scambio. Paperino decide quindi di annullare tutta la documentazione a condizione che il debito che aveva contratto nei confronti di Paperone venisse sciolto. Le porte si aprono grazie a nuove scoperte della scienza E… le porte chiuse si apriranno un domani con la stessa chiave: LA MATEMATICA! (inoltre ti può aiutare a sconfiggere i Paperone della vita) 12 E il robot Teo sfida il pianista… Teo Robot …ma il match finisce in parità Si chiama Teo il robot musicista che ha incantato al concerto all'Auditorium «Giovanni Arvedi» del Museo del Violino di Cremona. In una sfida, terminata in assoluta parità, Teo ha combattuto a suon di note contro il maestro Roberto Prosseda eseguendo brani di Mozart e Chopin. Teo Tronico è un automa nato nel 2008 da un'idea di Matteo Suzzi, appassionato di robotica, di Imola: ha 53 dita ma è già in progetto una versione con 88 dita per eseguire partiture ancora più complesse e, perché no?, cantare!!! 13 Campioni d’Italia WOW! OLIMPIA Delirio, estasi e tripudio. L’Olimpia è campione d’Italia. I biancorossi rompono l’incantesimo, vincono gara 7 (74-67) e conquistano il 26° scudetto della storia, dopo 18 anni di lunghissimo ed infinito digiuno. Un trionfo fantastico, arrivato al termine di un anno per nulla semplice, con il peso del pronostico dal primo all’ultimo secondo di una stagione lunga ben 77 partite, non sempre gestita nel migliore dei modi, ma con il carattere ed il cuore vero, quando è arrivato davvero il momento decisivo. Così Alessandro Gentile, come il padre Nando nel 1996, alza il trofeo dello scudetto al centro del campo, di un Forum strapieno e ribollente di entusiasmo. Il capitano è il simbolo della formazione tricolore, l’autentico trascinatore di un gruppo vero, in grado di superare paure, tensioni e momenti difficili, come i giorni tra gara 5 e gara 6. E’ ovviamente il trionfo di tutti, ma soprattutto di Giorgio Armani, salvatore del club nel 2004 e capace, nonostante delusioni cocenti, di riportarlo al vertice. La partita decisiva inizia subito nel segno biancorosso: aggressività super in difesa, buon impatto di Samuels sotto i tabelloni e la squadra di Banchi prende il comando delle operazioni, trovando anche il +13 (22-9 al 12’), quando Hackett mette finalmente una tripla nella sua serie. Non arriva però l’allungo, perché l’Olimpia fallisce una marea di tiri liberi (4/12), che invece la squadra ospite realizza, trovando anche un Green da 7 punti nel finale (36-29 al 20’). Milano ritrova il +12 in avvio di ripresa, ma si blocca inspiegabilmente e prende un clamoroso parziale di 19-2 con cui i toscani riagganciano, sorpassano e allungano (48-56 al 31’), soprattutto con Carter protagonista. L’Olimpia però è lì e viene trascinata da uno spettacolare Hackett, autore del sorpasso e dell’allungo, dalla difesa di Jerrells e dalla tripla di Moss che mette la parola fine al confronto. E la festa ha inizio. 14 Le immagini di Gara 5 vinta da Siena 68 -72 (le foto scattate in diretta dal Brachiosauro) 15 Il canestro sulla sirena di Curtis Jerrels che chiude la partita sul 74-72. La sfida torna ad Assago per Gara 7. Arriva infine la VITTORIA dell’Olimpia che trova il 26° scudetto della sua storia 16 Giuseppe Montanari Nato a San Giovanni in Persiceto il 26 novembre 1936 è un famoso fumettista italiano disegnatore di Dylan Dog. Intervista a Giuseppe Montanari di J.C. Mariani Un incontro nato per caso è stato quello con il maestro Montanari di cui vi parlerò. Una sera, in edicola con mio papà, vedo un signore che autografa i fumetti di Dylan Dog; allora fuori da essa ne parliamo un po’ mio padre ed io e decidiamo di lasciare la mail e il nostro numero di cellulare per incontrare il disegnatore di Dylan Dog. Dopo un po’ di giorni l’edicolante ci dice che il maestro non vuole scrivermi, né telefonarmi bensì mi invita ad incontrarlo a casa sua. Dopo un po’ di tensione per trovare le migliori domande un piovoso lunedì pomeriggio siamo andati a casa del disegnatore. La prima cosa che notiamo e che ci viene mostrata, in quella graziosissima abitazione disseminata di quadri è il totem, una tv girevole che si può vedere da due parti: dal divano e, ruotata, dal tavolo. Così dopo una breve presentazione si avvia l’intervista e… il resto lo leggerete qui sotto. Molti dei nostri lettori non conoscono Dylan Dog ci può dire per lei chi è questo personaggio? Tiziano Sclavi inventò il personaggio ispirandosi a Rupert Everet. Si pensò poi di creare una spalla: indeata da me, Martin Feldman, di Frankinstein Junior; ma alla fine si decise per Groucho Marx, il suo amico dotato di un umorismo un po’ demenziale. Dylan Dog ha molte fobie; particolare è il fatto che non beve più alcol perché era un alcolista, preferisce il tè; ex poliziotto è adesso un investigatore privato, un indagatore dell’incubo e si occupa di casi strani e con mostri, vampiri e fantasmi e così via. 17 Ho letto la sua biografia e si vede che è da molti anni che si dedica al disegno di fumetti; com’è nata questa passione? Fin dalle elementari mi piaceva il disegno infatti i miei libri erano tutti scarabocchiati. Quindi la passione c’è sempre stata però i miei genitori volevano che facessi ingegneria, invece io ho frequentato la scuola d’arte. Più tardi andai nello studio di un disegnatore, Rinaldo Dami, che assieme a Ugo Pratt e Faustinelli idearono “Asso di picche” famoso fumetto degli anni ‘50. Ho lavorato con Dami perché era un amico di famiglia ed era stato prigioniero assieme a mio fratello in Africa durante la guerra. Lì illustravo dei libri. Scoprii che il locale vicino allo studio era frequentato da fumettisti e mi sono appassionato. Prima di illustrare Dylan Dog per la Bonelli ho creato anche “Il Piccolo Ranger”. In contemporanea su sceneggiatura di mia figlia Federica, per “Il Corrierino dei piccoli” ho disegnato personaggi della Warner Bros. Inviavo per Fax alla sede di Los Angeles le bozze e loro mi mandavano l’ok o le eventuali correzioni. A opera finita davo i disegni al “Corrierino” che, dopo averli pubblicati li diffondeva negli Stati Uniti. Per il Corrierino ho illustrato anche le “Tartarughe Ninja” e “James Bond junior” mentre per “Il Giornalino” ho illustrato “Zia Agata”, “Zorro junior” e altre cose. Molti sono i numeri realizzati per “Lancio Story” e “Scorpion”. 18 Come avviene il processo che dallo schizzo porta al fumetto che esce in edicola e la collaborazione con l’altro disegnatore Grassani? A me inviano la sceneggiatura e io scelgo le parti più adatte a Grassani. Le altre le faccio io, cioè, in particolare, lo studio di Dylan in Craven Road, l’ufficio di Bloch a Scotland Yard e il Maggiolino nelle vie di Londra con le panoramiche delle strade. Poi ripasso tutte le tavole con la china (anche quelle di Grassani) e disegno tutti i volti di Dylan perché lui lo fa sempre con la bocca aperta che è necessaria solo quando il personaggio esclama o è sorpreso. Viene quindi consegnata all’editore che, quando ha il numero completo (mi mandano 30 pagine da disegnare al mese), lo passa al calligrafo per fare il “lettering” (i baloon). A creazione ultimata si deve quindi passare alla stampa che un tempo veniva fatta in fotolito che consisteva nella realizzazione di pellicole e da queste si ottenevano le cianografiche, ovvero prove di stampa. Adesso è cambiato tutto con l’avvento del computer. Quando l’editore ha pronto il vero e proprio fumetto lo manda al distributori che, a loro volta, lo diffondono ai punti vendita di tutta Italia. Il Maxi Dylan Dog disegnato da Montanari & Grassani è la seconda testata del personaggio che vende di più. Hanno sempre una fan-base molto forte e rappresenteranno sempre il volto di Dylan Dog. Lo studio di Dylan in Craven Road n. 7 a Londra 19 Come nasce un fumetto di Montanari Montanari ha spiegato che quando gli viene assegnata una nuova sceneggiatura, prima di tutto la legge velocemente, poiché per lui è importante entrare subito in sintonia con la trama. Poi passa ad una seconda lettura, utile per fare una lavoro mentale di suddivisione delle sequenze, così da stabilire quelle che ritiene più adatte a Grassani, un autore che conosce molto bene, con cui lavora spesso in coppia su Dylan Dog. La terza fase è quella del disegno: preferisce illustrare a matita le tavole ambientate in Craven Road, all'interno della casa del protagonista, quelle nei pressi o dentro Scotland Yard e le varie vie di Londra, attraversate solitamente da Dylan con il suo Maggiolino. A volte si trova in contrasto con le idee e le storie dello sceneggiatore? È una domanda delicata, però sì. Comunque le storie che disegno sono solitamente di sceneggiatori nuovi ed io ho la facoltà di modificarle essendo più esperto. Talvolta hanno delle idee cinematografiche impossibili da realizzare graficamente. In Dylan Dog gli episodi sono abbastanza duri è del genere horror; chi sono i lettori del fumetto? Il target è molto ampio e va dai tredicenni in su. Molti professionisti grafici prendono spunti da Dylan Dog. Usciamo così da quella graziosa casetta dopo aver visto i bellissimi e numerosi funghi porcini raccolti dal maestro Montanari la stessa mattina nei boschi della Svizzera. Un bella foto insieme con la luce che non ci vuole concedere un 20 bello scatto e infine il dono di un piccolo disegno di Dylan Dog ricalcato in china e autografato. Un grande grazie al simpaticissimo maestro Montanari da tutti i brachiosauri. J.C. L’ufficio dell’ispettore Bloch a Scotland Yard Una pagina originale della sceneggiatura Dallo schizzo alla china La pagina in alto completa di «baloon» 21 In alto a destra un’immagine disegnata dal Maestro che mi ha regalato autografata dopo l’intervista. GRAZIE !!! 22 Il «maggiolino», l’auto di Dylan Dog La sua produzione ebbe inizio quando in un discorso del 1934 Adolf Hitler annunciò la scelta di mettere in commercio un'auto per tutti, convinto che lo sviluppo della motorizzazione di massa avrebbe permesso alla Germania una maggiore sviluppo. Il progetto di Ferdinand Porsche I progettisti interpellati furono Ferdinand Porsche e Jakob Werlin della Mercedes-Benz. Vinse il progetto del primo, che ebbe il compito di realizzare un'auto soprattutto in funzione di viaggiare comodamente sulle prime autostrade: capacità di trasportare 5 persone o tre soldati e un mitragliatore, viaggiare oltre i 100 km/h consumando in media 7 litri per 100 km e non avere un prezzo superiore ai 1000 Reichsmark. Per fare un esempio, un operaio guadagnava in media 130 Reichsmark al mese (ma i meno abbienti erano stipendiati con circa 110 Reichsmark, con ben poche possibilità di risparmio). In realtà, Ferdinand Porsche aveva in mente un progetto simile già dal 1929 e nel 1932, con la Zündapp, aveva sviluppato tre prototipi di un modello denominato Porsche Typ 12, detto anche "Auto für Jedermann" ("Auto per tutti"), con motore radiale a cinque cilindri raffreddato ad acqua (scelto dall'azienda). Nel 1936, vennero allestiti i primi tre prototipi (due berline ed una cabriolet). Hitler ordinò allora di realizzare in Germania quello che fino ad allora era accaduto solo negli Stati Uniti: la penetrazione dell’auto privata in tutti gli strati sociali. affidate alla KdF, l'istituzione pubblica che offriva a prezzi popolari vacanze, spettacoli e divertimenti in genere. I colossali investimenti necessari alla enorme capacità produttiva richiesta alla fabbrica, uniti al fatto che il prezzo alla vendita previsto per l'auto non garantiva alcun guadagno all'industria privata, costituivano un problema di difficile soluzione: per rispettare la promessa propagandistica, si decise che i lavoratori stessi si sarebbero accollati i costi dell'operazione. Ai lavoratori tedeschi venne proposto uno schema di accantonamento che prevedeva una quota settimanale, da devolvere per aver in seguito diritto all'auto di famiglia: le enormi somme anticipate dalle schiere di lavoratori (convinti dal promesso prezzo allettante) permisero la realizzazione del grande complesso produttivo Volkswagen (in tedesco "auto-del-popolo") nei pressi del castello di Wolfsburg. Questo primo modello, caratterizzato dal piccolo lunotto posteriore separato in due parti veniva semplicemente chiamata Volkswagen; il nome "Maggiolino" non le è stato attribuito sin dall'inizio. In azienda era identificata come "Type 1". Solamente nel 1967 in una brochure pubblicitaria fu definita per la prima volta "Der Käfer" (il Maggiolino). La Volkswagen debuttò al Salone di Berlino nel 1939, riscuotendo un grande successo. Ma, nello stesso anno, l'inizio della seconda guerra mondiale portò a convertire la Volkswagen per la produzione bellica. L’auto della Forza attraverso la Gioia L'automobile venne inizialmente nominata KdF-Wagen, Kraft durch Freude Wagen, ovvero "auto della Forza attraverso la Gioia", dal nome dell'ente dopolavoro/ricreativo di stato. Porsche tentò di opporsi a tale nome, ma la scelta era indiscutibile. La messa in atto, il finanziamento e l'organizzazione della motorizzazione di massa vennero nel Reich 1936 - "Type 1" - Volkswagen "auto del popolo" 23 Assente dal 1952 torna al Palazzo Reale di Milano Vincent Van Gogh Dove: Palazzo Reale di Milano Quando: 18 ottobre 2014 - 8 marzo 2015 Orari Mostra: lunedì: 14.30-19.30; martedì, mercoledì e domenica: 9.30-19.30; giovedì, venerdì e sabato: 9.30-22.30 Autoritratto del 1887 Vincent Van Gogh è uno degli artisti più amati dal grande pubblico perchè ha saputo condensare nella sua parabola artistica tutta l'intensità della sua seppur breve esistenza, scandita da grandi slanci e passioni come quelle per la religione prima, per l'arte poi, ma segnata da una grande fragilità di carattere, causa delle crisi nervose che lo accompagnano per tutta la vita. La mostra di Van Gogh a Palazzo Reale di Milano costituisce un importante omaggio al grande artista olandese colmando un'assenza durata 62 anni: era il 23 febbraio 1952 quando veniva inaugurata nella stessa sede una mostra che riscosse un immediato successo. Milano rinnova la precendente collaborazione col Museo Kroller Muller di Otterlo,estendendola ad altre prestigiose istituzioni, su tutte il Van Gogh Museum di Amsterdam,per portare all'attenzione del pubblico una delle tematiche più care al grande pittore olandese, ossia il rapporto tra l’uomo e la natura che lo circonda. Cresciuto in campagna, Vincent aveva rivolto il proprio interesse artistico verso le immagini di vita contadina, di fatica, di etica del lavoro, che trovavano espressione in soggetti tratti dal lavoro dei campi, come nell'opera del francese François Millet. Il pittore olandese declinerà questi temi nella sua pennellata energica e vibrante. 24 Natura morta con un piatto di cipolle, 1889 Seguendo il filo rosso del tema "L'uomo, la terra", il percorso segue un andamento cronologico, snodandosi tra le le principali tappe biografiche e artistiche di Van Gogh, dai primi lavori eseguiti realizzati in Olanda, all’incontro con impressionismo e Neo-Impressionismo, avvenuto ai tempi del trasferimento presso il fratello Theo a Parigi nel 1886, per poi arrivare ai periodi conclusivi di Arles e di Saint-Rémy, dove morirà suicida all’età di 37 anni. Un'esposizione che ci immerge nell'opera di Van Gogh, permettendoci di conoscere a fondo la storia di uno degli artisti più importanti della Storia dell'Arte, il primo ad affermare l’identità tra arte e vita, e che ci prepara al grande tema dell'alimentazione al centro di Expo 2015. Paesaggio con covoni di grano e luna crescente, Ritratto di Joseph Roulin 25 Non sai l’ora? Consulta il tuo ombrello?! Un ombrello con bussola e orologio solare integrato Quante volte vi è capitato di dimenticare l’orologio? Beh, vero è che chiedere l’ora a qualche passante non è un problema, ma se siete in giro con questo originalissimo ombrello avrete risolto il problema! Perchè? Semplice, questo ombrello ha un orologio solare integrato. L'idea geniale è venuta al designer giapponese Kota Nezu dello studio Znug Design. E' in vendita su Amazon Giappone per 4.642 ¥, (circa 40 €). Nell'era dell' hi-tech, fatto di processori, cavi e sistemi complessi, arriva l'ombrello che non ti aspetti. Nel lato interno sono raffigurate le meridiane mentre nel manico c'è una bussola. Si chiama Planetary Parasol ed è l'esempio lampante di come la tecnologia sia anche vecchio-stile. Per "calcolare" l'ora basterà posizionarsi con le spalle al nord (la bussola sul manico serve a questo) e poi puntare verso il sole l'ombrello. All'interno leggerete, in maniera approssimativa, l'ora del giorno 26 Chissà se piove? Chiedilo al tuo ombrello?! L’ombrello del futuro? E’ stato realizzato da Stephenie & Bruce (così si fanno chiamare sul web!). L’ombrello dispone di un dispositivo incorporato, che all’occorrenza si collega al network nazionale Meteo per riceve le previsioni del tempo. Non sai se pioverà? Ecco cosa puoi fare! Quando compare la spia di colore blu intenso vuol dire che ci sarà pioggia imminente. Una idea geniale, che ci aiuterà a conoscere le condizioni metereologiche prima d’uscire di casa, senza dover avere più il problema dell’ombrello chiuso da portare a zonzo per la città. 27 Nella seconda metà del XV secolo vengono realizzate importanti esplorazioni. I portoghesi giungono al Capo di Buona Speranza nel 1487 con Bartolomeo Diaz, per poi "doppiare" il continente africano nel 1497 con Vasco de Gama. Nel 1522 viene effettuata la prima circumnavigazione con Ferdinando Magellano: gli europei entrano in contatto con nuove culture e sistemi politici. Gli equilibri politici e commerciali, si spostano progressivamente dal mar Mediterraneo all'Oceano Atlantico. IL CINQUECENTO Le scoperte e le conquiste I NAVIGATORI 1483 - Bartolomeo Diaz: Navigatore portoghese. Dei suoi viaggi si ricorda il più importante che gli permise di trovare una nuova rotta per le Indie nel 1487 e che terminò sedici mesi più tardi nel dicembre del 1488 dopo aver raggiunto e doppiato il Capo di Buona Speranza per la prima volta nella storia dell'Europa. 1492 – Cristoforo Colombo: Marinaio. Convinto dell'esistenza di una terra oltreoceano ottenne grazie l'appoggio della regina di Castiglia, Isabella, il finanziamento e privilegi in caso di riuscita della stessa. Salpa da Palos de la Frontera il 3 agosto 1492, e giunge nell'odierna San Salvador il 12 ottobre dello stesso anno. 1497 – Vasco da Gama: Lasciò Lisbona l'8 luglio 1497 sulla sua ammiraglia, la nave São Gabriel, Il 20 maggio 1498 sbarcò a Calicut (nome portoghese della città di Kozhikode) nel Malabar, sulla costa sud-occidentale del subcontinente indiano. Per la prima volta una nave europea era approdata in India. 1497 – Giovanni Caboto: Il 24 giugno nel porto di Bristol salpò sul naviglio Matthew per raggiungere l’Asia. Approdò sull'isola di Capo Bretone e toccò la Nuova Scozia, avvistando l'isola di Terranova e, nell'illusione di averne toccato l'estremità Nord Orientale. Sulla nuova terra piantò le bandiere inglese e pontificia. 1500 – Pedro Alvares Cabral: La flotta salpò da Lisbona il 9 marzo. e seguì una rotta oltre il Golfo di Guinea, su una rotta occidentale e la corrente spinse le navi sulle coste di un paese sconosciuto, Il 23 aprile 1500 sbarcò sulle coste del Brasile. 1521 – Ferdinando Magellano: E’ stato un esploratore navigatore portoghese. Fu la prima circumnavigazione del globo al servizio della corona di Carlo V di Spagna. Partì dall'Europa verso Ovest verso le Indie e nel passaggio, oggi chiamato stretto di Magellano, il primo europeo a navigare nell'Oceano Pacifico. 28 I CONQUISTATORI 1519 – Hérnan Cortéz: Partì da Cuba alla volta del Messico il 18 febbraio 1519, con 11 navi, Poi per contrasti con il governatore di Cuba Diego Velázquez de Cuéllar partì verso il centro America. 1531 – Francisco Pizarro e Almagro: Con delle lunghe guerre conquistarono Cuzco e tutto il Perù compiendo un vero e proprio genocidio nei confronti degli Inca. IL CINQUECENTO Lo sviluppo delle religioni LE RELIGIONI Italia Girolamo Savonarola (Ferrara,1452 – Firenze,1498) Appartenente all'ordine dei domenicani, profetizzò sciagure per Firenze e per l'Italia propugnando un modello teocratico inviso a Roma per la Repubblica fiorentina instauratasi dopo la cacciata dei dei Medici. Nel 1497 fu scomunicato da Papa Alessandro VI, l'anno dopo fu impiccato e bruciato sul rogo come «eretico, scismatico», e le sue opere furono inserite nel 1559 nell'Indice dei libri proibiti. Gli scritti del Savonarola sono stati riabilitati dalla Chiesa nei secoli e presi in considerazione in importanti trattati di teologia. Ora è servo di Dio. La sua beatificazione è stata avviata il 30 maggio 1997 dall'arcidiocesi di Firenze. Giovanni Calvino (Noyon,1509,- Ginevra, 1564). E’ stato, con Lutero, il massimo riformatore del cristianesimo europeo degli anni venti e trenta del Cinquecento. Dal suo nome è stato coniato il "calvinismo" per indicare il movimento e la tradizione teologica e culturale scaturita dal suo pensiero. un perfezionamento dello "zwinglianesimo", una dottrina protestante antiluterana. Germania Martin Lutero (Eisleben 1483-1546). Monaco tedesco avvia un movimento teologico e politico che si ripropone la restaurazione dell'autentico vero cristianesimo, la riforma della vita della Chiesa compromessa da abusi e da errate interpretazioni. La rottura con la Chiesa di Roma avviene nel 1517 quando Lutero pubblica le sue 95 tesi contro la vendita delle indulgenze per raccogliere i fondi necessari alla costruzione della Basilica di S. Pietro in Roma. Elabora una teologia della "pura grazia", basata sui principi della salvezza per "sola fede" e della autorità della "sola Scrittura". Sulla base di queste premesse Lutero ammette come autorità unicamente la parola di dio, cioè la Bibbia, rifiuta l'autorità del Papa imprimendo una svolta rivoluzionaria al cristianesimo dell'Europa occidentale Huldrych Zwingli. (Wildhaus,1484 – Kappel am Albis, 1531). E’ stato, con Lutero, è stato uno dei fondatori della Chiesa Riformata Svizzera con importanti riforme religiose sul modello di Martin Lutero ma ad essa contrapposta. Ottenne prima il consenso del popolo e delle autorità di Zurigo, e altri cinque cantoni svizzeri. Gli altri cinque rimasero fedeli alla Chiesa cattolica romana. 29 Gli scienziati del ‘500 Giovanni Keplero (Johannes von Kepler (Weil der Stadt, 27/12/1571 Ratisbona, 15 novembre 1630) fu un astronomo, matematico e musicista tedesco. Scoprì empiricamente le leggi che regolano il movimento dei pianeti e che sono chiamate, appunto, leggi di Keplero. Nel 1601, ricevette l'incarico di matematico ed astronomo imperiale a Praga. Nel 1604 osservò una supernova che ancora oggi è nota col nome di Stella di Keplero. Le basi per le sue scoperte astronomiche furono gettate nel 1609, quando pubblicò Astronomia nova, in cui formulò le sue prime due leggi. Il 15/05/1618 scoprì la terza legge che prende il suo nome, che rese nota nell'opera Harmonices mundi. Isaac Newton (Woolsthorpe-by-Colsterworth, 25/12/1642 – Londra, 20/03/1727) è stato un matematico, fisico, filosofo naturale, astronomo, teologo e alchimista inglese è considerato uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi. Newton fu il primo a dimostrare che le leggi della natura governano il movimento della Terra e degli altri corpi celesti. Si parla così di dinamica newtoniana, di leggi newtoniane del moto, di teorie della gravitazione. Fu il primo a dimostrare che la luce bianca è composta dalla somma (in frequenza) di tutti gli altri colori. Una concezione del mondo che ha influenzato la cultura europea per tutto il Seicento. Galileo Galilei (Pisa, 15/02/1564 – Arcetri, 8/02/1642) è stato il fisico, filosofo, astronomo e matematico italiano, considerato il padre della scienza moderna. Il suo nome è associato a importanti contributi in dinamica e in astronomia e all'introduzione del metodo scientifico. Di primaria importanza furono il suo sostegno al sistema eliocentrico e alla teoria copernicana. Sospettato di eresia e accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galileo condannato dal Sant'Uffizio e costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura delle sue concezioni astronomiche. Solo 359 anni dopo, il 31/10/ 1992, papa Giovanni Paolo II, ha dichiarato riconosciuti gli errori commessi. Mikolaj Kopernik (in italiano Niccolò Copernico; Toruń, 19/02/1473 – Frombork, 24/05/1543) fu un astronomo polacco famoso per aver portato all'affermazione la teoria eliocentrica. Fu anche un canonico, un giurista, un governatore, un astrologo e un medico. La sua teoria, che propone il Sole al centro del sistema di orbite dei pianeti nel sistema solare, riprende quella greca di Aristarco di Samo dell'eliocentrismo, la teoria opposta al geocentrismo, che voleva invece la Terra al centro del sistema. Merito suo non è l'idea, già espressa dai greci, ma la sua dimostrazione tramite procedimenti di carattere matematico. 30 Sopra la redazione. Questo giornale continua ad esistere con il numero di Maggio 2014. Sidereus Nuncius Facebook è un social network nato nel 2004 dalla mente di Mark Zuckerberg. Inizialmente Facebook era stato progettato per essere usato solo ed esclusivamente dagli studenti di Harward, ma ben presto la piattaforma divenne pubblica, consentendo alle persone maggiori di 13 anni di accedervi in qualunque momento. Facebook non è un social network sicuro, infatti, negli ultimi anni, ci sono stati numerosi problemi riguardo la pubblicazione di falsi profili, utilizzati da persone adulte, non sempre ben intenzionate che fanno adescamenti di ragazzi e ragazze. Un altro fenomeno è il cyber bullismo ciò consiste nell’insultare, minacciare, ridicolizzare delle persone online… Giada Comunian I AL 31 Il Sudan Il Sudan, ufficialmente la Repubblica del Sudan e talvolta chiamato Sudan del Nord, è uno Stato afro-arabo africano, che confina con l'Egitto a nord, col mar Rosso a nord-est, con l'Eritrea e l'Etiopia ad est, con il Sud Sudan a sud, con la Repubblica Centrafricana a sud-ovest, con il Ciad a ovest e con la Libia a nord-ovest. Internamente, il Nilo divide longitudinalmente il paese in due metà (orientale e occidentale). La popolazione del Sudan è una combinazione di abitanti autoctoni della valle del Nilo e di discendenti di immigrati dalla Penisola arabica. La stragrande maggioranza della popolazione oggi abbraccia l'Islam a nord, ma ci sono forti concentrazioni di cristiani e di animisti a sud. Il Sudan è una Repubblica Presidenziale e dittatura militare: l'attuale capo di stato è Omar Hasan Ahmad al-Bashir. Varie Prefisso tel. +249 Sigla autom. SUD Inno nazionale Naḥnu Jund Allāh Jund Al-waṭan Festa nazionale 1° Gennaio È entrata nell’ ONU il 12 novembre 1956 32 Feste tradizionali sudanesi 1 gennaio - Festa dell'indipendenza Indipendenza dal Regno Unito 7 o 8 gennaio - Natale Marzo/Aprile- Pasqua Aprile/Maggio - Pasqua ortodossa 31 maggio - Festa del memoriale della pace 30 giugno - Festa della rivoluzione 25 dicembre - Natale 1 muharram - Ras as-Sana 12rabi' al-awwal - Mawlid 1 shawwal - Id al-fitr 10 dhul-hijja - Id Al Adha 33 FESTA DEL CAVALLINO POASCO, LA SQUADRA RINNOVA ANCORA PER IL 2015 Il Cavallino Basket finisce con la festa di fine anno ed era ancora in dubbio la sopravvivenza della società. C’è bisogno di sostegno per resistere. Però non si da per vinto resiste fino al 2015. Questa squadra è ottima per stare con gli amici del paese di Poasco, essere accompagnati per i primi passi per il basket e trovare la simpatia delle coach. Una squadra in cui non si gioca per diventare campioni, ma per divertirsi e imparare non solo a giocare, ma a socializzare, a fidarsi e a non essere presuntuosi. Perciò invitiamo i piccoli baskettari di Poasco e di San Donato a sostenere questa attività. A Poasco troviamo anche la società del Cavallino Calcio che si è data da fare e ha ottenuto mirabolanti vittorie contro le altre squadre; anche questa società è da sostenere perché è necessario per noi ragazzi fare uno sport che, oltre a divertimento e svago, aiuta a crescere e essere più preparati alla vita. Jean Claude Mariani W IL CAVALLINO (basket e calcio) ! 34 35 36 37 GENITORI IN PISTA Stagione 2013-2014: PULCINI E PAPERINE Stagione 2013-2014: SCOIATTOLI E LIBELLULE Stagione 2013-2014: AQUILOTTI E GAZZELLE 38 Tutti al restaurant del Brachiosauro MENU’ DI CUCINA PREISTORICA (ricetta di Settembre) Affettati di dinosauro € 8,00 Mixosaurus alla piastra €10,00 Gnocchetti con pezzettini di coda di Argentinosaurus € 7,00 39 Il Brachiosauro Il mensile del nostro club Direttore: Jean Claude Mariani Redattori: Valerio Andrini, Alberto Antonini, Filippo Gasparini, Debora Sciullo, Thomas Voltan Beatrice Colla, Adriana Corlade Federica Pastore Sidereus Nuncius, Liceo Galilei di Voghera Palazzi Eni di San Donato Milanese pubblicato sul Giornale comunale 2008 Fonti: Internet Corriere della Sera Giornali scolastici nazionali Intervista a: Giuseppe Montanari Maestro disegnatore di Dylan Dog Grafica: Blumar Stampa: Altragrafica GUARDATE SUL NOSTRO BLOG CONTINUA L’AVVENTURA BRACHIOSAURA http://ilbrachiosauro.wordpress.com Stampe e fotocopie a partire da 0,05 € ! (offerta valida per studenti) Via Gorizia 5 . 20097 San Donato Milanese (MI) Tel. 02 55 600 732 – Fax 02 51 87 70 63 www.altragrafica.it – [email protected] www.facebook.com/altragrafica Indirizzo e-mail: [email protected] Blog: http://ilbrachiosauro.wordpress.com I Brachiosauri ringraziano Altragrafica (per la stampa) I Brachiosauri ringraziano per la collaborazione del Bar Bianchi