La realizzazione di un manufatto in odontoiatria protesica Dott. Michele Rossini Parole chiave: Costo di produzione Valore di produzione Prototipo Lowcost Se neparla molto e il dialogo sembra ancora agli inizi, tuttavia il tema legato alla produzione ed alla sua analisi in odontoiatria è ormai salito alla ribalta come l’unica possibile strategia alternativa alla esasperata riduzione delle tariffe. L’incremento al ribasso dell’offerta ha infatti indebolito la qualità dell’offerta stessa sia dal punto di vista dei professionisti, molti dei quali non accettano questo tipo di soluzione ai problemi legati alla crisi del settore odontoiatrico, sia dal punto di vista dei pazienti che, di fronte ad un’offerta con evidenti disparità di trattamento economico, si trovano privi di validi mezzi per poter giudicare le proposte dei professionisti a cui si rivolgono. Parlare oggi di quanto costi produrre una corona in ceramica sembra una cosa scontata e di semplice realizzazione. Ci si affida ai soli dati numericirealizzando uno schema lineare in cui ai costi di progetto e realizzazione, si sommano costi di gestione clinici e ricavi, per arrivare ad ottenere appunto il costo lordo del manufatto che viene in ultima istanza pagato dal paziente. Tuttavia sarebbe necessario far partire il discorso da una considerazione puramente semantica che riguarda il significato di due parole: spesso si tende a dare lo stesso significato alla parola costo e alla parola valore e questo rappresenta un grosso fraintendimento che mina alla base tutte le considerazioni conseguenti. Mentre il costo di un manufatto è ben rappresentato dalla semplice somma dei singoli costi dei materiali e della manodopera necessaria al processo di produzione, il valore dipende da variabili molto meno costanti e da operatori ben diversi dalla somma che comprendono la moltiplicazione per fattori e la crescita logaritmica con l’aggiunta dello sviluppo nel tempo di tali operatori. Per meglio comprendere la logica produttiva che sta dietro alla generazione del valore di produzione dobbiamo considerare che in odontoiatria protesica si realizza, a livello produttivo, una situazione che rappresenta un unicum nell’ambito di tutte le attività produttive esistenti. Infatti solo in questo campo, alla realizzazione di un manufatto, che rappresenta in tutto e per tutto un prototipo, non segue mai la produzione in serie di tale prototipo. Per cui il binomio produttivo odontoiatra-odontotecnico concorre alla realizzazione di un prototipo che nel momento stesso in cui viene ultimato lascia il posto alla progettazione e alla produzione del seguente. Se quindi oggi nel mondo vengono realizzati milioni di corone in ceramica è bene che ci sia la consapevolezza che queste corrispondono alla realizzazione di altrettanti prototipi. Avendo introdotto il concetto di prototipo possiamo analizzare le varie parti del processo produttivo ad esso collegato. Il prototipo in odontoiatria protesica viene realizzato passando attraverso 5 fasi che ricalcano esattamente le fasi produttive del prototipo nell’industria(fig.1) Fig.1 La realizzazione del manufatto non può prescindere da una corretta diagnosi e dalla prognosi realizzate dal team di lavoro, che saranno in grado di guidare le scelte successive. Il progetto preliminare darà origine a tutta una serie di considerazioni che faranno da tramite per la realizzazione del modellato e la realizzazione del manufatto (prototipo) definitivo che poi verrà inserito nella bocca del paziente. Questo è il processo che porta alla realizzazione del cosiddetto prototipo e che, a prescindere dal tipo di impresa che lo porta a termine, costituisce il flusso di lavoro essenziale per la realizzazione di una struttura in grado di assolvere agli scopi del progetto che sono funzionalità, robustezza e producibilità. In fig. 2 viene mostrato lo schema della realizzazione del prototipo e, dal confronto con diagramma in fig. 3, si evince il problema principale con cui la produzione in ambito protesico si deve confrontare. La differenza fondamentale tra la produzione industriale e quella protesica sta nel fatto che, mentre nel primo caso, alla realizzazione del prototipo segue, previa analisi dei costi, il processo della produzione in serie e della commercializzazione, nel caso della produzione in ambito odontoiatrico, alla realizzazione del prototipo segue l’”abbandono”del progetto e la messa in opera del seguente. Fig.2 Questa situazione penalizza enormemente la produzione protesica in quanto il processo non può, da un punto di vista puramente economico, beneficiare della realizzazione e commercializzazione del prodotto su larga scala. Da qui la difficoltà di analizzare, non tanto i costi correlati ad una situazione tanto sbilanciata in senso produttivo, quanto il valore di produzione che si esprime dal momento in cui si inizia a pensare alla realizzazione fino al momento della messa in opera del prodotto realizzato. Se pensassimo solamente ai costi, come peraltro spesso avviene, l’unico modo che si avrebbe per tenere in piedi il meccanismo sarebbe quello di abbattere le spese a discapito della qualità del prodotto finale. Pensare, non solo ai costi, ma ancheal valore generato dal processo produttivo, introduce la possibilità di controllare la spesa della produzione di un manufatto non solo in base alla spesa ma sulla base del controllo dell’intero flusso di lavorazione, permettendo di individuare e intervenire sui nodi cruciali della produzione ottimizzando il rendimento secondo criteri di efficacia ed efficienza, mantenendo così inalterata la qualità a fronte di una marcata riduzione della spesa. Fig.3 Nel processo di produzione, la maggior parte del valore viene creata proprio nelle prime fasi del lavoro, associataalla diagnosi e alla prognosi (progetto), alla creazione di un team di lavoro che sappia affrontare la realizzazione secondo le specifiche richieste e alla messa in opera di un progetto preliminare. A partire da queste tre fasi iniziali (Fig4) il valore di produzione tende a decrescere rapidamente in quanto le fasi seguenti della progettazione definitiva e della realizzazione pratica del manufatto corrispondono ad un processo produttivo molto più standardizzato e di più rapida e semplice realizzazione. Fig.4 Detto questo, se si vuole analizzare quanto costa al team odontoiatra-odontotecnico produrre una ceramica, è necessario considerare tutte le fasi che partecipano al processo produttivo. Prima fase del processo produttivo = alto valore realizzato Seconda fase del processo produttivo = basso valore realizzato Dall’analisi del processo si evidenzia comesi faccia molta fatica ad abbassare i costi di produzione intervenendo sui costi di realizzazione pratica (materiali e laboratorio). Se il costo vivo di produzione è basso, anche una forte riduzione della qualità del materiale utilizzato non sarà in grado di incidere in maniera significativa sul valore di produzione dell’intero processo. Questo è quindi quello che avviene nella realtà: una qualsiasi pratica lowcost non deve partire dall’abbattimento dei costi che riguardano i materiali e il loro utilizzo (ultimi punti del flusso lavorativo) ma dalla sezione produttiva che genera il valore più elevato e cioè la parte che riguarda i primi tre punti del flusso produttivo. Questa prima parte è quella che più è legata alla capacità, alla professionalità e all’esperienza dell’operatore, o degli operatori clinici e tecnici, e alla possibilità di mettere in campo risorse e knowhow in grado di pensare un lavoro, progettarlo e dare inizio al processo produttivo vero e proprio. Abbattere i costi di questa prima parte senza rischiare di diminuire drasticamente la qualità del servizioè molto complesso. Nella pratica lowcost il problema più evidente sta proprio nel fatto che si assiste ad un abbattimento dei costi non dovuto al decremento della qualità del materiale ma al peggioramento della qualità del servizio nelle prime fasi del processo produttivo (diagnosi, prognosi, creazione del team di lavoro e progetto preliminare) che vengono o sottovalutate o tralasciate del tutto. Tanto è vero che proprio i centri lowcost negli ultimi anni hanno abbandonato la ricerca di materiali a basso costo, al contrario propongono tecnologie e materiali sempre più all’avanguardia essendo risultato che la diminuzione delle spese di produzione passa solo in minima parte da questo lato produttivo. Questi aspetti sembrano essere la struttura portante della galassia delle terapie lowcost che ottengono la riduzione del valore di produzione affidando le fasi iniziali della produzione a più alto valore alla mancanza di esperienza e alla scarsa professionalità se non addirittura a chi, come il personale dell’area amministrativa, non dovrebbe assolutamente entrare in questa fase della erogazione del servizio al paziente.In questo caso è quindi semplice, avendo praticamente azzerato il valore generato dalla prestazione clinica, mantenere sotto controllo i costi vivi della produzione manifatturiera producendo alla fine un lavoro lowcost a tutti gli effetti che soffre delle inadeguatezze dovute alla mancanza di un vero controllo del processo produttivo in tutti i suoi aspetti. Questo aspetto alla lunga produce un impatto devastante sui pazienti che non hanno mezzi per giudicare la qualità e crescono nella convinzione che tutta una categoria professionale non sia in grado di erogare servizi con standard qualitativi adeguati Il costo di produzione di una corona in ceramica andrebbe quindi analizzato tenendo presente gli aspetti di cui sopra. Solo a quel punto sarebbe possibile valutare, in maniera seria e professionale, gli strumenti o i flussi di lavoro in grado di abbattere il costo generato durante la stesura del piano di trattamento, la conseguente comunicazione al paziente e le fasi produttive successive.Il controllo di gestione e una corretta organizzazione aziendale sono in grado di incidere in modo drammatico sui tempi e sulle procedure generando un vero e proprio decremento dei costi senza la minima riduzione della qualità. Cosi come migliorare la comunicazione all’interno del team di lavoro consente di influire sulla produttività e permette di arrivare ad un progetto preliminare adeguato in poco tempo e mantenendo intatte le caratteristiche essenziali di un lavoro di elevata qualità sopperendo alle problematiche relative alla produzione di prototipi o di pezzi unici che non vengono utilizzati per la produzione in serie di manufatti. .