Autostrada senza alternative La bretella autostradale tra Albenga e la Valle Padana attraverso la Val Bormida rappresenta un'assoluta priorità per lo sviluppo economico e la qualità della vita di una vasta fetta del Nord Ovest italiano. Serve una legge interregionale (Piemonte e Liguria) che consenta agli Enti locali di gestirne la realizzazione; serve un bacino di traffico che renda giustificato l'intervento di capitali privati, Ma l'opera si giustifica da sola: è l'unica concreta alternativa alla saturazione della direttrice costiera (Autofiori A10) ed è un tassello fondamentale della rete logistica che dovrà supportare le importanti iniziative di crescita del porto di Savona-Vado. alle pag. 12 e 13 L'aeroporto dei numeri uno: dopo Piaggio, arriva Orsero Doppia scelta determinante per il futuro dell'aeroporto di Villanova d'Albenga. Sulle aree del “Clemente Panero” sbarca un inquilino ingombrante ma prezioso: Piaggio Aero Industries. Nello stesso tempo si affaccia più concreta che mai l'ipotesi di privatizzazione dello scalo, secondo gli auspici degli azionisti pubblici e del consiglio di amministrazione di AVA, la società di gestione dell'aeroporto. Due iniziative accompagnate da un dato confortante: la perdita di esercizio, attestata nel 2005 a 770 mila euro e nel 2006 a quota 536 mila, è scesa nel consuntivo 2007 a 409 mila e dovrebbe risultare per il 2008 intorno ai 300 mila euro. La riduzione del passivo, nell'arco di tre anni, è stata quin- “ Piaggio Aero Industries sbarca a Villanova d'Albenga con il nuovo stabilimento. GF Group si candida a rilevare la quota di maggioranza della società di gestione del “Panero”. Migliorano i conti di pari al 61 per cento, lasciando per la prima volta intravedere il ritorno all'equilibrio di bilancio. Lo stabilimento di Piaggio occuperà 120 mila metri quadrati di terreno demaniale, senza tuttavia causare alcun problema, né all'agibilità dello scalo né ai programmi di sviluppo. Le licenze edilizie sono perfezionate, l'area industriale già perimetrata e sottoposta a indagini geognostiche: si attende solo il via ai lavori, che è stato preceduto dalla firma dell'accordo di programma sul riutilizzo delle aree che Piaggio dismetterà a Finale Ligure. Definiti anche gli accordi tra Piaggio e AVA che regoleranno l'arrivo e la presenza dell'industria aeronautica sullo scalo ingauno. Ma a movimentare la seconda parte del 2008 è giunta anche la “manifestazione di intenti” della Società Aeroportuale Riviera Ligure, re- centemente costituita allo scopo di entrare con una quota maggioritaria nella compagine azionaria di AVA. Sarl ha come soci un importante gruppo imprenditoriale savonese, GF Group, che fa riferimento alla famiglia Orsero, e Gloria Corp, holding lussemburghese di partecipazioni finanziarie che fa capo a Bruno Bassani e che ha in portafoglio, tra l'altro, la quota di controllo di società industriali che operano in Polonia nel campo dei servizi ingegneristici per l'industria petrolifera, chimica, energetica e manifatturiera. “Manifestazione di intenti” comunicata in settembre al presidente della Camera di Commercio, Giancarlo Grasso “sia come rappresentan- segue a pag. 2 I privati: nel 2010 pista più lunga e quattro hangar 2 N°5 - 2008 te del socio di maggioranza relativa dell'attuale società di gestione dell'aeroporto di Villanova d'Albenga, sia come presidente dell'Ente preposto allo sviluppo economico della provincia”. Nella lettera, i gruppi Orsero e Bassani sottolineano l'importanza “che rivestirebbe, per la crescita economica del territorio, una valorizzazione della struttura aeroportuale, che porterebbe con sé importanti ricadute in termini occupazionali, contribuendo in maniera significativa ad una crescita del Ponente ligure”. L'ipotesi formulata è quella di trasformare AVA in una società mista, composta da soggetti privati, in particolare la Sarl, e da soggetti pubblici. Il riferimento della nuova società resterebbe il Piano Strategico già presentato nel 2007 dal consiglio di amministrazione dell'attuale società di gestione all'assemblea dei soci, documento “di cui - ribadiscono gli imprenditori privati - siamo intenzionati a farci carico, integrandolo anzi con ulteriori iniziative mirate ad in- crementare i volumi di traffico”. In particolare, è ritenuta essenziale la realizzazione “nel breve termine” (2008-2010) dell'allungamento della pista a 1.800 metri, oltre alla costruzione di un hangar di grandi dimensioni e di tre hangars di piccole/medie dimensioni, con relativi piazzali di sosta, il tutto per un investimento complessivo già stimato nel citato Piano Strategico in circa 4 milioni di euro. Per quanto riguarda l'attività aerea, Orsero e Bassani si dicono intenzionati a favorire le migliori condizioni affinché possa essere garantito il costante collegamento con Roma, Milano e altre città, fissando tariffe interessanti per la gestione della linea. Ma il “business” principale da perseguire, suggeriscono i privati, è quello dell'aviazione generale o aviazione d'affari, “che consentirebbe al nostro territorio, vista la posizione strategica, le bellezze naturali e il clima favorevole in ogni stagione, di divenire in breve tempo meta turistica ambita anche da parte di una clientela facoltosa, così da ricreare quelle condizioni che fecero della Riviera di Ponente uno dei luoghi più importanti nel panorama mondiale del turismo di alta fascia”. Nel periodo tra il 2010 e il 2012, individuando le necessarie fonti di finanziamento, andranno realizzati anche altri interventi, quali la nuova caserma dei vigili del fuoco, il completamento del sistema di volo strumentale con GPS, la costruzione di altri hangars con piazzali. “Nostra intenzione - aggiungono i soci di Sarl - è di mantenere e rafforzare tutte le presenze dei soggetti che già operano in aeroporto, dall'Aeroclub al distaccamento dei carabinieri, dalla protezione civile all'elisoccorso”. Sulla proposta di ingresso di nuovi soci privati c'è stato un primo incontro a Palazzo Lamba Doria tra il presidente della Camera di Commercio di Savona, Giancarlo Grasso, ed i rappresentanti degli altri soci di AVA. Il presidente camerale ha illustrato i contenuti della “manifestazione di interesse”, per verificare la volontà dei soci di procedere verso l'obiettivo della privatizzazione dello scalo ingauno. Incassato il via libera degli azionisti, AVA ha preso i necessari contatti con l'Enac, l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, che dovrà autorizzare l'iter che consentirà l'ingresso di nuovi soci nella società di gestione dell'aeroporto. Orsero e Bassani hanno posto quale condizione fondamentale l'acquisizione della maggioranza del- le quote azionarie. “Si tratta di fare presto e bene - ha commentato Giancarlo Grasso - per cui verrà perfezionata una procedura ad evidenza pubblica, che consentirà la privatizzazione dello scalo, secondo la normativa. A questo proposito, inizierà immediatamente una serie di incontri operativi che consentiranno gli approfondimenti di ordine tecnicoamministrativo, necessari per raggiungere gli obiettivi nel modo più rapido possibile”. E' evidente l'interesse degli enti territoriali nel favorire il radicamento a Villanova d'Albenga di operatori locali; nel caso di Orsero, si tratta di uno dei più grandi gruppi imprenditoriali della provincia di Savona, che offre le migliori garanzie di affidabilità. Registrazione: Tribunale di Savona al numero 129 del 17 ottobre 1957 Direttore responsabile: Sergio Ravera Redazione e amministrazione: 17100 Savona Via Quarda Inferiore Telefono 019.83.141 con dieci linee automatiche Abbonamento annuale euro 4,00 Editore: Azienda Speciale della Camera di Commercio per la Formazione Professionale e la Promozione Tecnologica e Commerciale. Presidente: Giancarlo Grasso. Direttore generale: Pierluigi Revetria Camera di Commercio: Giunta camerale: Giancarlo Grasso (presidente), Silvio Accinelli, Paolo Campostano, Ennio Fazio, Mariano Cerro, Gianluigi Granero, Massimo Parodi, Franco Zino (componenti), Maurizio Scaiola (segretario generale) Grafica e stampa: Le Officine Creative di Matteo Fossati [email protected]; I&C di Romano Strizioli - Albenga Marco Sabatelli Editore Srl - Savona Diffusione: il periodico è inviato gratuitamente alle unità locali iscritte nel Registro delle Imprese di Savona, Enti pubblici ed Associazioni di categoria. Tiratura: l’Editore attesta la produzione di 26.000 copie a numero. Delle opinioni espresse in articoli e rubriche sono responsabili i singoli Autori. N° 5 - 2008 Frutta, verdura e GF Group quando l'arte è natura viva Centosessanta “clic” per fissare il viaggio delle più svariate qualità di frutta e verdura dai campi di produzione alle tavole dei consumatori. Un viaggio artistico, quello realizzato dal fotografo Carlo Valsecchi, che si accompagna al viaggio fisico di quelle merci, che nei suoi aspetti organizzativi e tecnici ricorda anch'esso un'opera d'arte, ripetuta mille volte, tutti i giorni dell'anno, per assicurare la presenza di quei prodotti vitali sui banchi di vendita di tutto il mondo. Ecco perché è apparso naturale, e complementare, l'incontro tra Valsecchi e GF Group, il gruppo imprenditoriale savonese leader europeo nell'importazione e distribuzione dei prodotti ortofrutticoli. Un incontro da cui è nato un libro di illustrazioni, “Frutta e Verdura”, edito in italiano ed inglese da “5 Continents”. L'album è accompagnato da due saggi, scritti rispettivamente da Luca Massimo Barbero, studioso di arte contemporanea, storico dell'arte e curatore associato presso la Collezione Guggenheim di Venezia, e da Giuseppe Barbera, specialista del mondo vegetale, professore di arboricoltura presso l'Università di Palermo. Un'enciclopedia di 160 immagini, ognuna delle quali è accompagnata da una didascalia "che - spiega il fotografo riporta il nome latino del prodotto, il nome volgare e la pro- venienza, dando al lettore tutte le informazioni necessarie per creare un suo viaggio personale” insieme alle case di frutta e verdura. Il volume fotografico è stato presentato, nel suggestivo scenario dei Chiostri di Santa Caterina a Finale Ligure, il 5 settembre scorso, alla presenza dell'autore, dei curatori dei testi, dell'editore e del presiden- 3 te di GF Group Antonio Orsero. Carlo Valsecchi, 43 anni, bresciano di origine, vive e lavora a Milano. Nella sua storia artistica figurano tra l'altro mostre personali alla Fondazione Guggenheim di Venezia e alla Triennale di Milano. Il suo progetto fotografico intorno alla frutta e alla verdura appare molto semplice, ma, anche per questo, straordinario: da una postazione ristretta e fissa, organizzata con la cura di un esperimento di laboratorio nei magazzini di Albenga del GF Group, scegliendo un'inquadratura razionale come può essere la ripresa zenitale, l'artista è riuscito a creare e, soprattutto, a farci immaginare, un viaggio intorno alla Terra e nei suoi spazi sconfinati, facendo scorrere sotto l'obiettivo della macchina fotografica centinaia di prodotti ortofrutticoli provenienti da ogni parte del mondo. Le pere della Patagonia, le mele della Cina e del Cile, i frutti esotici dell'America Centrale, i manghi del Sud Africa, ma anche l'uva nostrana, le zucchine, le fragole. Un libro di immagini che, secondo Carlo Valsecchi, può anche assumere un significato che va oltre un enciclopedico condensato di informazioni multicolori: "La mia intenzione è stata quella di stimolare le persone ad un'attenzione più profonda, ad una riflessione sulla globalizzazione e il suo potere sulla circolazione dei beni alimentari e sui suoi effetti sullo stile di vita della gente". 4 “Cantiere Vado” nel 2009 N°5 - 2008 In primavera l'avvio dei lavori per le opere portuali e sul fronte mare Piattaforma Maersk: la tabella di marcia prevede l'avvio dei lavori nella tarda primavera del prossimo anno. Si attendono l'esito (e le prescrizioni) della Valutazione di Impatto Ambientale in corso a livello regionale e i progetti esecutivi curati dalla stessa AP Moller Maersk, da Grandi Lavori Fincosit e dalla società di ingegneria Technital. Nel frattempo è stato nominato il collegio di vigilanza sul programma di attuazione dell'intesa, che coinvolge, oltre a tutti i soggetti pubblici coinvolti, anche la “cordata” Maersk. E' anche in corso il bando di gara per la realizzazione, con il sistema del project financing, delle opere previste dal “masterplan” del fronte mare di Vado Ligure, un intervento finalizzato a migliorare l'assetto urbano ed a “mitigare” l'impatto sull'abitato delle nuove opere portuali. La scadenza è fissata per il prossimo 29 dicembre. La proposta che risulterà migliore sarà pubblicata e, se entro il termine di 120 giorni, nessun altro soggetto avanzerà una proposta migliorativa dal punto di vista economico, diventerà “vincente” a tutti gli effetti. Anche questo bando, quindi, potrà essere chiuso entro maggio, consentendo di rispettare la richiesta con testualità tra l'avvio dei cantieri a mare e il perfezionamento degli interventi a terra. Vi è, da parte di tutti, un'attenzione molto rigorosa al rispetto delle regole scritte e di tutti i dettagli, in questa operazione estremamente delicata, do- ve si intrecciano ragioni economiche e ambientali, grandi numeri, aspre polemiche. Il primo punto fermo è stato messo il 15 settembre scorso dalla conferenza deliberante dei servizi, riunita presso la sede della Port Authority, con la sottoscrizione dell'accordo di programma tra i rappresentanti di tutti gli enti coinvolti: il sindaco di Vado Ligure, Carlo Giacobbe, i presidenti della Provincia Marco Bertolotto e dell'Autorità Portuale di Savona, Cristoforo Cana- vese, l'assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Carlo Ruggeri. L'accordo ha recepito le richieste di natura ambientale e infrastrutturale poste dal Comune di Vado Ligure in occasione dell'approvazione della delibera che conferiva al sindaco il mandato di firmare l'intesa conclusiva: la riduzione della rumorosità degli impianti e delle emissioni in atmosfera attraverso l'utilizzo di mezzi elettrici in banchina, opere complementari come il nuovo casello autostradale di Bossarino, lo studio di soluzioni che garantiscano il ricambio delle acque sotto le palificazioni su cui poggerà la piattaforma. Per migliorare l'impatto ambientale è previsto anche il trasferimento degli accosti delle rinfuse (carbone per Tirreno Power e cereali per i silos di Porto Vado) sulla testata della piattaforma anziché lungo la banchina di levante, più vicina all'abitato. L'obiettivo del Comune, come già è avvenuto per le più rilevanti imprese produttive in attività nel Vadese, è di vincolare la piattaforma conte- nitori ad una gestione complessiva delle operazioni secondo le norme della certificazione di qualità ISO 14001. La piattaforma contenitori Maersk costerà 450 milioni di euro, di cui 150 saranno investiti dalla società danese. Le risorse pubbliche sono rappresentate da un contributo statale di 125 milioni (in 15 annualità) e da finanziamenti bancari garantiti dall'extragettito, ovvero dai maggiori incassi tributari generati dall'attività della piattaforma stessa. Il terminal sarà in grado di movimentare inizialmente (2012) 450 mila contenitori/anno per arrivare, a regime, qualche anno più tardi, oltre quota 750 mila. A fine settembre, il consiglio comunale di Vado Ligure ha approvato il nuovo piano urbanistico, che tiene conto degli sviluppi dell'assetto portuale e della trasformazione delle aree industriali. Un'occasione, questa, per integrare il tessuto urbano di frazione Valle con il centro cittadino, grazie al recupero di spazi dismessi come l'ex Fornicoke, dove è in costruzione il parco commerciale “Le Terrazze di Vado”, con la previsione di insediarvi 70 attività del terziario. Il piano prevede inoltre che nelle aree recuperate almeno il 10% dei volumi delle nuove costruzioni sia destinato a edilizia sociale, mentre sul fronte mare, con le opere di “masterplan”, saranno realizzati un porticciolo turistico da 250 posti barca, un polo culturale, una piscina, aree per la cantieristica e pubblici esercizi. Sulla collina tra Porto Vado e Bergeggi non si farà più la “cittadella” sportivo-residenzale prevista, ma la possibilità di costruire è stata ridotta a 12 mila metri quadrati di edilizia residenziale, 3 mila di commerciale e 8.500 di alberghiera. N° 5 - 2008 Porto e retroporto. Non solo banchine, ma anche aree attrezzate per lo stoccaggio, la lavorazione e la distribuzione delle merci. La necessità di un “governo” coordinato della logistica alle spalle delle banchine, attuali e future, di Vado Ligure, ha spinto l'Authority ed i proprietari delle aree di interesse portuale che si trovano tra la sponda destra del torrente Segno e Capo Vado a “fare sistema”, con la previsione di costituire una società unica che gestisca tutto il retroporto: un insieme di circa 350 mila metri quadrati, che comprende le aree del Vio (Vado Intermodal Operators), di Terminal Rinfuse Italia e della stessa Autorità Portuale. Lo stesso Vio - 213 mila metri quadrati con un grande capannone di 54 mila mq. (l'ex Fiat Auto) e un nuovissimo magazzino climatizzato e freezer da 5 mila mq. - è stato ceduto dal gruppo Pacorini a GF Group (Orsero), ma continuerà Nasce un'unica società per le aree retroportuali ad ospitare le attività dello stesso Pacorini nel settore del caffè, dei coloniali e di altre merci deperibili nonché quelle di Agrifood (gruppo Noberasco di Albenga). Alla nuova società del retroporto è prevista anche la partecipazione della società Autofiori, controllata da Marcellino Gavio, imprenditore leader della logistica, il cui apporto sarà fondamentale per definire rapidamente il progetto e la realizzazione del nuovo svincolo autostradale di Bossarino, che consentirà alle merci portuali di entrare in autostrada attraverso una “direttissima” che eviterà qualsiasi attraversamento urbano. La zona destinata ad ospitare il casello autostradale si trova a ponente della stazione di servizio Esso di Tiassano, su aree del Comune di Vado Ligure. L'Autofiori sarà raggiunta costruendo un asse stradale che, staccandosi dall'Aurelia bis nel piazzale di Bossarino, salirà in quota fino a raggiungere la A10. Le risorse per la sua realizzazione saranno attinte dalla legge che sostiene interventi che favoriscano lo sviluppo delle “autostrade del mare”. Strategica, per l'attuazione di questo disegno, è stata la permuta di alcuni terreni tra la società immobiliare Parco Est, che gestisce le aree ex Fornicoke, e l'Autorità Portuale. Quest'ultima ha potuto così entrare in possesso di 25 mila metri quadrati di terreno che consentono di collegare le aree del Vio con quelle di Terminal Rinfuse Italia sotto la frazione di San Genesio. In questa zona centrale saranno sistemati i var- chi doganali. La distribuzione del traffico a monte ed a mare di questo “gate” sarà affidata a due grandi rotonde su cui da un lato confluiranno le merci provenienti dall'autostrada e dalle aree fuori dalla cinta doganale mentre dall'altro consentirà di distribuire i vari flussi portuali: verso il terminal contenitori di Maersk, i magazzini del Vio, Reefer Terminal. Particolare attenzione è rivolta a risolvere tutti i nodi della viabilità lungo l'argine destro del Segno, che è anche interessato dalla realizzazione del centro commerciale “Le Terrazze di Vado”, sulle aree che ospitavano la cokeria Fornicoke, Il traffico portuale non interferirà in alcun modo con quello diretto o proveniente dalla struttura commerciale. 5 Le manovre ferroviarie portuali saranno radicalmente migliorate e potenziate in quanto una parte delle aree oggi occupate dai parchi carbone sotto San Genesio ospiterà un fascio di binari, dove avverrà la formazione dei treni: condizione necessaria per raggiungere l'obiettivo di trasferire su rotaia almeno il 40% delle merci in arrivo a Vado Ligure. E' evidente che questa ipotesi ha come presupposto la dismissione da parte di Terminal Rinfuse Italia dei parchi carbone attualmente utilizzati per movimentare il carbone diretto alla Italiana Coke di Cairo e il coke in esportazione. Condizione che del resto è stata posta dal Comune di Vado come vincolante per la realizzazione stessa della piastra contenitori Maersk. Secondo le intese, il carbone dovrà lasciare i parchi di San Genesio entro 12 mesi dalla firma dell'accordo di programma, ovvero entro il 15 settembre del prossimo anno. 6 N°5 - 2008 Priamàr vestito a festa in occasione della rassegna “Stile artigiano” che dal 12 al 15 settembre ha animato la fortezza rinascimentale con le eccellenze della produzione made in Liguria. L'appuntamento, organizzato dall'Azienda Speciale per la Formazione Professionale e la Promozione Tecnologica e Commerciale della Camera di Commercio, in collaborazione con Confartigianato, Regione Liguria, Provincia e Comune di Savona ha portato in città oltre quaranta stand per mostrare al pubblico la qualità dell'artigianato artistico ligure. Capi d'abbigliamento, borse, accessori, gioielli, prodotti gastronomici delle nostre terre e oggettistica di ogni genere, ma anche una vasta gamma di appuntamenti collaterali di prestigio ad animare le serate savonesi. Il primo evento di gala è stato quello del 13 settembre, quando la sala della Sibilla ha ospitato la sfilata di moda degli abiti made in Liguria alla presenza di due madrine d'eccezione: Miss Muretto 2008, Virginia Cei e Miss in carriera, Serena Burato. Il bis è arrivato nel pomeriggio di domenica, con Filippa Lagerback, ospite d'onore al master della creatività italiana: una gara di acconciatura che ha visto quattro giovani talenti darsi battaglia a colpi di spazzola e phon. Il record delle presenze è spettato ai laboratori artistici e agli artigiani che hanno saputo trasformare una passione coltivata negli anni in un mestiere, a partire da Amanzio Bormioli, maestro vetraio di Altare specializzato nell'oggettistica in vetro soffiato fino alle creazioni Bongera di Campo Ligure dove i gioielli in filigrana sono una tradizione di famiglia dal 1914. A dar lustro alla manifestazione c'era la ceramica in tutte le sue forme: dalle realizzazioni in stile ligure del Cinquecento dell'azienda Blu Antico di Genova, ai vasi decorati con la tecnica a gran fuoco della ditta Chiudani Silvana di Deiva Marina, fino alla “Signora di Albisola” dell'Associazione ce- L'alta qualità artigiana ha conquistato il Priamàr Rassegna regionale d'arte e mestieri liguri nella fortezza savonese ramisti rappresentata dalle creazioni bianche e blu famose nel mondo. «Siamo presenti a Stile Artigiano con i nostri pezzi migliori, vasi nel classico savonese, ma anche piatti e oggetti in ceramica colorata, - spiega Ernesto Canepa - con la speranza che la manifestazione spinga i visitatori a raggiungere le nostre botteghe per poter am- mirare ed acquistare anche quella parte di produzione più importante che qui non poteva essere esposta per motivi logistici». Sempre ceramica come materiale di base, ma questa volta rivisitata in chiave moderna, è stata invece la proposta dello studio Mi-Art o della Off Gallery, entrambe di Albissola Marina, mentre per gli amanti del vetro, in mostra c'erano anche serigrafie e oggetti da arredo realizzati dalla Vega Design di Cairo Montenotte. Da Sanremo poi lo studio Tre Archi ha portato a Savona decorazioni su centritavola, anfore e bicchieri nonché gioielli e animaletti in vetro di Murano realizzati secondo l'antica tradizione di una famiglia che affonda le sue origini a Venezia. Spazio anche a grafica e pubblicità con il laboratorio Indaco di Savona e le sue idee nello stand a fianco all'azienda Lumi e Paralumi di via Untoria, da anni specializzato nella produzione e restauro delle lampade. Tante proposte e un salto anche nella tradizione artigianale dei vicoli genovesi con le incisioni su ardesia (la pietra per eccellenza dei tetti della “Superba”), o su gesso, realizzate da Molaschi Raffaella e i monili creati dal laboratorio Creativando. La stessa arte, di origine orientale basata su un particolare metodo di intreccio, usata anche dall'azienda Elementerre di Finale Ligure, dove gli oggetti vengono realizzati esclusivamente con materiali naturali così come i portafoto di Terrae costruiti con legna raccolta dal mare di Loano. A far da cornice agli stand espositivi dell'artigianato made in Liguria, anche attrazioni pensate per i più piccoli: appuntamenti teatrali curati dal Club teatro Celesia, giochi organizzati dal Consorzio sociale di Genova e l'allegria delle maschere del carnevale portate dai maestri del- N° 5 - 2008 7 “Il modo migliore per fare promozione” l'associazione Vecchia Loano Carnevalöa che per l'occasione hanno svelato i trucchi di realizzazione attraverso dimostrazioni pratiche. Tra moda, accessori ed artisti non poteva non essere presente a Savona il comparto alimentare. Al settore che più di ogni altro rappresenta la Liguria in Italia e all'estero, la Camera di Commercio ha dedicato un apposito padiglione con specialità liguri di ogni genere e provenienza in un itinerario gastronomico che spaziava dalla cioccolata Lavoratti di Varazze, alle caramelle Aschieri di Savona, ai dolci della pasticceria Barberis di Cairo Montenotte, piuttosto che quelli del Biscottificio Varazze Sas, alle confetture del Belvedere di Altare fino al gelato offerto dall'Associazione Gelato d'Arte di Savona. Per gli amanti del salato c'era invece il panificio Tre Sorelle di Genova a sfornare farinata e focaccia al formaggio tipo Recco da assaggiare insieme all'olio o alle olive di Otre d'Or, alle specialità liguri del consorzio il Fondaco (vini, salame di Sant'Olcese, pasta, sale aromatizzato alle spezie e non solo). Il ruolo di protagonista indi- scusso dei prodotti da tavola è spettato ancora una volta al pesto, la salsa regina della tradizione ligure, cui gli organizzatori hanno dedicato una gara: la prima fase eliminatoria del campionato mondiale del pesto al mortaio, un'iniziativa dell'Associazione Palatinifini di Genova svoltasi durante la serata di apertura di Stile Artigiano. Dopo aver toccato l'apice dello spettacolo artigiano con la rappresentazione itinerante degli antichi mestieri in piazza Sisto IV nel centro cittadino, Stile Artigiano si è chiuso con un momento culturale: il convegno dedicato al benessere, tema che l'Associazione medicina estetica e benessere aveva già introdotto grazie all'area benessere e ai tre laboratori dedicati a stili di vita e salute, ceck-up cutaneo, allergie e intolleranze alimentari. Luisa Barberis “Questa manifestazione sottolinea Giancarlo Grasso, Presidente della Camera di Commercio di Savona e di Confartigianato Liguria - si sta affermando sul nostro territorio per la sua capacità di promuovere le migliaia di imprese liguri che pongono qualità e tipicità alla base dei propri lavori e prodotti. Un sorprendente esercito di uomini dai mestieri più diversi, tradizionali ed innovativi, che trova in Liguria peculiarità di alto valore culturale e tecnologico. Parliamo sempre di 46mila aziende, di cui almeno 9.500 in provincia di Savona, che giornalmente combattono con la burocrazia e le difficoltà di mercato, immerse nella tempesta della globalizzazione, ma, nondimeno, attive sul mercato per il valore delle produzioni e dei servizi resi. “Stile Artigiano”, che trova ospitalità al Priàmar, è la chiara dimostrazione, da un alto, della vitalità degli operatori nell'assicurare alla società ligure ricchezza ed occupazione; dall'altro, della volontà degli enti, Regione e Camere di Commercio assieme alle organizzazioni di categoria nel sostenere le piccole e medie imprese nei processi di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e internazionalizzazione. Residenti ed ospiti che amano la Riviera, avranno in questo fine settimana la possibilità di ammirare uomini e donne che, tramandandosi antichi mestieri, creano pezzi unici fornendo un valido contributo al mantenimento di tradizioni lontane.” “'Stile Artigiano', - dichiara Renzo Guccinelli - Assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria - l'iniziativa rappresenta sempre più una prestigiosa vetrina di presentazione dei nostri prodotti artistici, tradizionali e tipici di qualità. Le selezionate imprese partecipanti hanno ancora una volta dimostrato il loro valore e le loro grandi potenzialità, ad un pubblico sempre attento alla qualità e allo stile. Benessere, moda e agroalimentare, in particolare, negli ultimi anni si vanno affermando come comparti di eccellenza della nostra regione per cui potranno sempre più contribuire allo sviluppo economico della nostra regione e all'affermazione del 'Made in Liguria', se adeguatamente supportati, anche mediante iniziative come questa.” “L'Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Savona, Franco Aglietto sottolinea "il duplice impegno dell'Amministrazione comunale, sia nel sostegno ad iniziative volte a promuovere l'artigianato di eccellenza come Stile Artigiano, sia a valorizzare il Priamar, che ogni giorno di più si dimostra contenitore di grande bellezza per eventi culturali e promozionali". Prosegue Aglietto "E' importante sottolineare l'identità del territorio attraverso le sue peculiarità artigianali, è un valore aggiunto che dona alla realtà ligure, e savonese in particolare, carattere di unicità. E Stile Artigiano va in questa direzione". 8 N°5 - 2008 Un confronto aperto sul tema del benessere si è svolto nella sala della Sibilla. Diversi gli argomenti affrontati durante il convegno: una carrellata di nuove tecniche, come l'estetica olistica naturopatica esposta da Enza Ruffo della scuola specializzata “La sorgente”, consigli di marketing, strategie di comunicazione tra professionisti e clienti ma soprattutto riflessioni sulle industrie del benessere. Il quadro sulla condizione attuale del settore, parrucchieri ed estetiste in primis, è stato tracciato da Gloriana Ronda di Crazy Hair di Genova Nervi in questi termini: «Gli operatori liguri del settore hanno sempre affrontato con un po' di prevenzione la formazione e il confronto con i colleghi ponendosi spesso come un mondo a se stante rispetto ad altre regioni italiane come la Toscana o il Veneto dove il bisogno di formazione L'industria del benessere si consolida professionale e la necessità di tenersi al passo con i tempi sono problemi da sempre molto sentiti». Oggi la tendenza sta cambiando e anche la Liguria ha iniziato ad affrontare le difficoltà del mercato con proposte innovative, molte delle quali sono state già proposte in occasione della rassegna savonese: dai corsi di aggiornamento della Artschool di Savona, ai programmi di dimagrimento proposti da Dimensione Estetica, passando attraverso i massaggi di Naturalia o i trattamenti de Il Sole e la Luna di Albisola Superiore. Se da una parte artisti del make-up, tra cui Marco Altamura, si propongono come consulenti d'immagine per non far crollare un mercato che comunque appartiene alla gamma di quei beni voluttuari di cui una persona può fare a meno, dall'altra i parrucchieri (rappresentati al Priamàr da “Due angeli per capello”, dal Gruppo accademico ligure acconciatori, dal Capriccio e da Crazy hair) puntano sulla qualità di prodotti e servizio. Del futuro ha parlato il presidente dell'Associazione medicina estetica e benessere (Ameb), Paolo Rossi, confermando: «Oggi sta diventando difficile sostenere le richieste di una clientela sempre più esigente se non attraverso l'alta qualità del servizio. La tendenza europea è quella di andare verso il modello cosiddetto “Spa”, la prestigiosa città termale belga: i centri che raccolgono all'interno di un ambiente accogliente tutti i servizi per la salute e il benessere della persona. In Liguria, gli operatori del settore si stanno avvicinando a questo modello che non è solo un modo per far uscire gli artigiani dalla bottega e trasformarli in imprenditori del benessere, ma rappresenta anche un motore di sviluppo dal punto di vista dell'accoglienza turistica». Il segreto del successo sembra, quindi, essere ancora una volta la qualità e la professionalità degli artigiani, dote a cui, almeno per quanto riguarda parrucchieri, estetisti, truccatori e personal trainer liguri, va aggiunta una buona dose d'entusiasmo ed una grande quantità di offerta qualificata che ha contraddistinto i nove stand espositivi di Stile Artigiano, sezione benessere. to' di Luisa Conti della Melina di Genova e gli accessori (borse, mantelli e stole) di Anna Vignarolo. In passerella, numerosi mai sopiti desideri che, almeno per una notte, hanno fatto sognare le signore di Savona e dintorni: dai gioielli in filigrana realizzati dalla famiglia Bongera di Campoligure, a quelli in stile afro o dalle forme geometri- che di Giallo 18, passando attraverso i monili creati a Finale Ligure con l'antica tecnica del macramè dall'azienda Elementerre, abbinati in mostra a preziose stole, alle collane e agli accessori moda della savonese Giunta Santina. Due genovesi hanno fatto salire in scena la pelletteria, con le borse di Michele Cesareo; sciarpe in pura seta sono sta- te presentate assieme a numerose cravatte reinterpretate in stile ligure da G. Marini. Cashemere e lana merinos gli ingredianti degli abiti, preziosi ma pratici, portati in passerella dall'Orso Bruno di Savona e dalle quattro creazioni per una donna bon-ton dell'azienda genovese Liapulli. Da Albissola Marina sono arrivati al Priamar gli abiti da matri- monio e da cerimonia creati dalle Due Mosche Bianche che, nel 2008, hanno realizzato la loro seconda linea di abbigliamento. In un trionfo di donne di classe, ma soprattutto vestite con la qualità ligure, non poteva mancare l'uomo valorizzato dai capi confezionati a mano dall'Associazione maestri sarti e sarte della Superba. Il piacere di indossare delle creazioni uniche Due bellezze italiane, Miss Muretto 2008, Virginia Cei, e la Miss in Carriera eletta dalla Camera di Commercio di Savona, Serena Burato, hanno aperto la sfilata di moda che ha visto salire in passerella i capolavori dell'artigianato ligure dell'abbigliamento. Per il secondo anno consecutivo, la manifestazione ospitata nella sala Sibilla ha saputo richiamare a Savona gli atelier di moda, le sartorie e i laboratori artigianali che ancora privilegiano la qualità dei modelli realizzando spesso pezzi unici. Primi a sfilare, gli abiti di gran lusso di Giuseppe Russo della Spezia; capi di alta moda realizzati con un gioco di colori tra il bianco e il nero quasi a simboleggiare il contrasto tra la purezza e la rigorosità. Savonesi i vestiti dell'atelier Moda Cucire abbinati alle borse ed ai bijoux di Puella: creazioni rispettivamente di madre e figlia che, in occasione di Stile Artigiano, hanno presentato la nuova linea per bambini 'Du-dù'. Connubio tra artigianato e passione hanno, poi, contraddistinto gli abiti dipinti a mano con la tecnica 'a ripor- l.b. Master di acconciatura per quattro campioncine N° 5 - 2008 A Stile Artigiano la gara del pesto diventa un mondiale E' partita da Savona la prima fase eliminatoria del campionato mondiale del pesto al mortaio. «La manifestazione è nata due anni fa per iniziativa dell'Associazione Palatinifini di Genova in collaborazione con la Confartigianato - spiega il presidente, Roberto Panizzi - come evento per raccontare le qualità di un territorio antico come la Liguria attraverso il pesto, fiore all'occhiello di questa terra. Oggi grandi gruppi industriali producono il pesto alla genovese, non solo in Italia, ma soprattutto all'estero e solo il 17% della produzione mondiale proviene dal nostro Paese. Il più grande stabilimento di produzione di pesto è situato in Giappone, mentre lo Stato che produce la maggior quantità di salsa è la Danimarca. La gara è diventata, quindi, un'operazione di marketing territoriale che ci permette di portare la tradizione culinaria genovese e ligure in tutto il mondo, riconquistando così la paternità del nostro pesto». A Savona, la migliore con il pestello è stata Ilaria Cannalire e a lei, oltre gli onori di pubblico e giuria, spetta l'ac- cesso alla finale del campionato in programma nel 2010 a Genova. La scorsa edizione, conclusasi in aprile, era stata vinta da un giovane statunitense di origine coreana, segno che l'appuntamento rappresenta un forte richiamo tra i cuochi di ogni provenienza. Peraltro, il pesto ligure è considerato la seconda salsa più usata al mondo per condire la pasta, alle spalle del pomodoro. Ma se da tre anni il pesto è stato anche inserito nel menù dei marines americani e per l'edizione 2008 le fasi eliminatorie hanno toccato con successo tappe come Stoccarda in Germania, Toronto in Canada e città della Russia, un segreto per realizzare un pesto di qualità dovrà pur esserci. «In realtà non esiste un metodo preciso per preparare la salsa, - spiega Panizzi - ci sono diverse tecniche e anche le proporzioni possono variare a patto che si mantengano fissi gli ingredienti di base: il basilico ligure D.O.P, l'olio extra vergine di olive liguri, i pinoli nostrani, il parmigiano reggiano con quattro mesi di stagionatura, il fiore sardo, l'aglio di Vessalico e il sale di Cervia». Si chiama Roberta Sartier la vincitrice della prima edizione di “Next: tomorrow's”, il master di acconciatura. La vincitrice, una ragazza di 20 anni di Ceva, ha guadagnato il favore della giuria, uno staff qualificato capitanato da Gualfrando Velo, presidente nazionale Confartigianato acconciatori, aggiudicandosi non solo il titolo, ma anche una creazione d'artigianato ligure e l'accesso ad un corso di formazione offerto dalla Revlon Professional, sponsor della manifestazione. Molti applausi sono arrivati anche dal pubblico sia per la vincitrice, sia per altre concorrenti: Loredana Bibiri, 22 anni di Camogli, Simona Cademartori, 28 anni della provincia genovese e Martina Apanna, 20 anni di Busalla. Madrina d'eccezione dell'evento savonese, una splendida Filippa Lagerback che, insieme al presidente camerale Giancarlo Grasso, ha dato avvio alla competizione. Si è trattata di una gara ad eliminazione che ha visto le quattro hair stilist, tutte con età under 30 come imposto dal regolamento, sfidarsi in due gironi. Mentre nella prima fase ogni partecipante ha dovuto interpretare un'acconciatura ispirandosi alla trama di un film famoso, nella seconda ad essere valutata era la creatività dei giovani talenti nel proporre differenti look, usando oggetti dell'artigianato ligure offerti dalle aziende espositrici. Durante la competizione non sono mancati certo momenti di emozione e se pettinare le modelle come le protagoniste di colossal del calibro di “Chicago”, “Il signore degli anelli”, “Lezioni di piano”o “Matrix” non è stato facile, le quattro ragazze in gara hanno dimostrato alta professionalità nell'incastonare caramelle, conchiglie, vetro soffiato e un pezzo di corallo tra i capelli. Bilancio più che positivo per il presidente nazionale della Confartigianato acconciatori, Gualfrando Velo, che ha così commentato la manife- 9 stazione: «Il nostro settore è in continua evoluzione, bisogna sempre tenersi aggiornati ed al passo con i tempi. Il problema è che oggi non basta più essere bravi acconciatori, occorre anche essere imprenditori di se stessi e della propria arte. La peculiarità degli acconciatori italiani è da sempre la creatività ed anche oggi a Savona queste ragazze hanno dimostrato, nonostante la giovane età, di possedere i requisiti giusti per fare molta strada». L'appuntamento è per l'anno prossimo. Addio industrie, tra cinque anni la nuova Finale 10 N°5 - 2008 Accordo sulle aree Piaggio: fatto. Accordo sulle ex Cave Ghigliazza: in dirittura d'arrivo. Finale Ligure si accinge a voltare pagina, cancellando le ultime presenze industriali significative sul suo territorio. L'attività estrattiva, per la verità, si era estinta da sola, cinque anni fa, quella aeronautica si spera possa invece consolidarsi e svilupparsi nel nuovo sito di Villanova d'Albenga, che sarà realizzato e allestito proprio con le risorse generate dalla diversa destinazione d'uso delle aree industriali finalesi. Dove, a testimonianza di oltre un secolo di prestigiosa avventura imprenditoriale, resterà in piedi solo l'hangar compreso tra l'Aurelia e il mare. Una conferenza deliberante dei servizi, subito seguita dalla firma dell'accordo di programma sul trasferimento dell'azienda, ha concluso in Regione, agli inizi di agosto, un complesso iter che ha consentito di trovare una soluzione equilibrata, salvaguardando da un lato l'interesse della comunità locale e dall'altro le ragioni della Piaggio Aero e dei suoi 800 dipendenti. I volumi delle nuove costruzioni, inizialmente previsti in 275 mila metri, sono stati ridotti e poi limati sino a 204 mila. L'accordo prevede che la riqualificazione delle aree Piag- gio non potrà avere inizio prima dell'avvio delle produzioni nel nuovo stabilimento di Villanova, presumibilmente nei primi mesi del 2011. In ogni caso si dovrà preliminarmente mettere in sicurezza il torrente Pora, con importanti interventi che comporteranno una spesa di 45 milioni. Le costruzioni saranno concentrate sulle aree attualmente occupate dalla fabbrica, secondo una suddivisione che destina il 68% delle volumetrie a residenza (di cui almeno il 10% in regime di edilizia convenzionata), il 14% ad uso commerciale, l'11% al comparto alberghiero, il 7% al settore artigianale. Il piano di urbanizzazione redatto dagli architetti Piergiorgio Castellari di Savona e Valter Cattaneo di Pietra Ligure prevede che nella zona costiera le nuove costruzioni avranno un'elevazione non superiore ai sei piani, separati da piazzette aperte verso il mare; i piani terreni saranno tutti destinati a funzioni commerciali, mentre gli alloggi (626) avranno superfici comprese tra i 45 ed i 60 metri quadrati. Sessanta di questi appartamenti saranno messi in vendita a prezzo convenzionato (la valutazione dell'Agenzia delle Entrate diminuita del 30%). Incentivi sono anche previsti per gli albergatori che de- cideranno di trasferire le loro attività nel nuovo comparto. A livello di grandi numeri, il piano prevede anche 40 mila metri quadrati di parco urnao, 15 mila mq. di parcheggio pubblico e 46 mila di parcheggi privati. Con la demolizione della caserma della Guardia di Finanza - che sarà ricostruita nel nuovo comparto - sarà possibile realizzare il prolungamento della passeggiata a mare, che costeggerà alcune centinaia di metri di nuovo arenile. Altrettanto imponente si presenta il recupero urbano del- le aree a ponente del promontorio della Caprazoppa, che per quasi un secolo sono state utilizzate come cava di calcare (ditta Fratelli Ghigliazza). Sono in corso le riunioni della conferenza dei servizi e, secondo una tabella di marcia che non dovrebbe trovare ostacoli superiori a quelli affrontati con il “caso Piaggio”, nei primi mesi del 2009 dovrebbe esserci il via libera al piano di riqualificazione. Ottenuta l'autorizzazione, saranno necessari cinque anni - di cui uno a mettere in sicurezza la vecchia cava - per portare a termine un intervento che, si stima, valga 250 milioni di euro. L'area interessata si aggira intorno ai 90 mila metri quadrati, al confine con la zona archeologica delle “Arene Candide” e con Borgio Verezzi. Il piano messo a punto dal soggetto proponente prevede la realizzazione di oltre 300 alloggi e di un albergo con un centinaio di camere. Una piccola cittadella dello sport comprenderà un campo da calcio a 7 giocatori, tre campi da tennis, una pista polivalente. Il Comune intende inoltre realizzare un palazzotto multifunzione, una palestra capace di accogliere sino a mille spettatori, una piscina da 25 metri. Ma l'elemento caratterizzante dell'intervento, sotto il profilo turistico - ambientale, è rappresentato da una grande piscina che il sindaco Richeri ha già battezzato “Mare d'Inverno”. Si tratta di uno specchio d'acqua salata di 5 mila metri quadrati, che verrà riscaldata con pannelli solari. Consentirà di fare il bagno tutto l'anno e, con un impianto per la creazione di onde artificiali, sarà possibile accontentare anche i surfisti. Nel progetto anche 37 mila metri quadrati di verde pubblico e un parco urbano di 247 mila mq. Utilizzando le vecchie gallerie della cava saranno anche realizzati collegamenti ciclo-pedonali con le aree Piaggio. Mosca calda e ospitale con i fiori della Riviera Vetrina russa per Acea e Camera di Commercio a Flowers 2008 Brochure-cartellina, realizzazione di DVD promozionali, con successiva messa in onda televisiva, sono stati i primi aspetti di strategia della comunicazione previsti nell'ambito della partecipazione alla rassegna Flowers 2008 tenutasi a Mosca dal 4 al 7 settembre; partecipazione sostenuta da Liguria International, di cui è socia la Camera di Commercio di Savona, con finanziamenti di Unione Europea, Stato Italiano e Regione Liguria. Due gli stand: uno istituzionale coordinato dall'Azienda Speciale per la Formazione Professionale della Cciaa di Savona; l'altro, allestito dall'ACEA, l'Associazione Commercianti Esportatori Albenganesi. Non è la prima volta che la produzione ingauna di piante in vaso (in particolare aromatiche) si presenta nella capitale russa. Nello scorso giugno, assieme ad ICE e ANVE, l'Associazione partecipò alla promozione dei prodotti del florovivaismo italiano con la realizzazione di un giardino luminoso nell'area della nostra Ambasciata alla presenza di importatori e di testate giornalistiche specializzate. Peraltro, già n e l 2005, alla ricerca di nuovi spazi commerciali, ACEA con il sostegno della Camera di Commercio di Savona si presentò con un suo stand a Mosca, città che già allora acquistava fiori per un miliardo di euro l'anno. Era, ed è tuttora, necessario approfondire la conoscen- za di questo enorme mercato, svolgendo ricerche, procedendo a verifiche, pensando di configurare un progetto in grado di consolidare l'interesse che negli Stati dell'Est europeo riscuotono i nostri prodotti. Flowers, invero, va consolidandosi come la più importante fiera specialistica del settore nel Nord Europa; strumento competitivo per le nostre aziende, per cui la presenza a questa manifestazione costituisce anche occasione di fare “vetrina” di incontro con operatori delle diverse nazioni. Una partecipazione che nel breve periodo dovrà vedere in primo piano - sinergicamente - il mondo della filiera florovivaistica; imprese agricole, artigiane, di offerta tecnologica presenti nel ponente savonese. Giorgio Delfino, presidente di ACEA, commenta in termini sostanzialmente positivi lo stato dell'arte. L'ottimismo viene da alcuni segnali positivi già percepiti; la cautela scaturisce dalla consapevolezza di dover lavorare ancora molto. "Il mercato russo - dice Delfino - è tanto interessante quanto difficile. Le difficoltà di penetrazione sono enormi: per le distanze, per i diversi usi commerciali locali, per le logoranti procedure doganali, le complesse norme regolamentari e altro ancora. L'interesse, ripeto, è grande per le dimensioni di un mercato vastissimo che con la sua attua- N° 5 - 2008 11 le produzione interna non copre il dieci per cento delle necessità". "Cominciamo, oggi, a raccogliere qualche frutto di un lavoro che dura ormai da molti da anni - prosegue il Presidente Delfino -, un lavoro nel quale ACEA ha investito tempo, impegno e risorse. Oggi ACEA ha acquisito conoscenze tecniche preziose, ha realizzato contatti e collegamenti con persone e strutture ed ha consolidato le premesse necessarie per importanti progetti a breve termine. Abbiamo stabilito ottimi rapporti con l'Ambasciata Italiana a Mosca, partecipando ad un progetto gestito dall'ANVE, l'associazione vivaisti nazionale, abbiamo rapporti cordiali e privilegiati con la direzione dell'ente fiera che organizza Flowers, abbiamo a Mosca amici e partner importanti". "Dobbiamo, però, ancora lavorare con grande impegno - conclude Giorgio Delfino - senza commettere errori, come altri hanno fatto, bruciandosi. Per l'immediato futuro ACEA conta ancora su tutto l'appoggio che potrà offrire la Camera di Commercio di Savona e sul sostegno determinante di Liguria International, senza il quale non si sarebbe potuto seminare quello che a breve tempo speriamo di poter raccogliere". Nell'ambito di Flowers 2008, Liguria International, la struttura regionale per l'internazionalizzazione delle imprese, ha anche consentito la partecipazione di rappresentanze delle imprese artigiane negli ambiti plurisettoriali attinenti i temi espositivi. 12 N°5 - 2008 In tempi diversi, ma con l'identica sollecitazione a fare presto, i presidenti di Confindustria Savona e Imperia hanno sottolineato la necessità di realizzare un'alternativa autostradale al corridoio costiero dove la doppia carreggiata della A10 è sull'orlo della saturazione estiva e, in prospettiva, anche invernale. Il presidente dell'Associazione Industriali di Imperia, Sandro Cipollina, nella sua relazione annuale all'Assemblea degli imprenditori della provincia, ha sottolineato che gli interventi sulle vie di comunicazione rappresentano una priorità per il Ponente ligure. “In attesa del completamento del Corridoio 5 - ha sottolineato -, appare opportuno intervenire per evitare il collasso dell'Autofiori, unica via internazionale agibile tutto l'anno, creando alternative viarie verso il nord est”. Tra queste, il presidente degli industriali di Imperia ha indicato la bretella Albenga - Millesimo -Acqui Terme - Predosa; la galleria Armo - Cantarana quale variante alla statale 28 del Colle di Nava (che ha ottenuto dallo Stato 4,7 milioni di euro per la progettazione preliminare), il raddoppio della galleria di valico del colle di Tenda (statale 20). Il tracciato tra il comprensorio Albenganese e la Valle Padana attraverso l'Alta Val Bormida e l'Acquese, in particolare, consentirebbe di alleggerire il traffico lungo l'autostrada tirrenica, migliorando in modo decisivo il sistema dei collegamenti est-ovest. “Direttrice viaria - ha rilevato il presidente dell'Unione Industriali di Savona Marco Macciò - funzionale alle attività produttive e logistiche che si stanno sviluppando sia nel polo albenganese, intorno al progetto Piaggio su Villanova, sia nel comprensorio savonese, con la piattaforma contenitori Maersk di Vado Ligure. La Albenga -Predosa rappresenta inoltre una fondamentale opportunità di crescita per l'economia della Valle Bormida ed è indispensabile per alleggerire il traffico sul nodo autostradale di Genova”. Il sistema delle imprese, come Il bypass Bormida rianima l'Autofiori Forte ripresa di iniziativa per la Albenga-Predosa conferma il determinato impegno della Camera di Commercio nella promozione dell'iniziativa, preme perché si passi dalla fase degli studi “di opportunità” a quella dei progetti, e prima ancora perché si mettano a punto gli strumenti in grado di creare per quest'opera (e per altre priorità infrastrutturali del Nord Ovest) delle corsie preferenziali. Nel 2006 era stata messa in cantiere un'iniziativa unitaria di Regione Liguria e Piemonte per giungere all'approvazione di due leggi “parallele” che consentano alle amministrazioni regionali di realizzare opere di interesse locale, an- che in project financing (ossia con l'intervento di capitali privati), tra cui bretelle e tratti autostradali funzionali al miglioramento dei sistemi di trasporto e mobilità. Nel corso di un incontro svoltosi al Palacrociere di Savona tra le due giunte regionali era stato fatto esplicito riferimento alla direttrice Albenga - Predosa quale esempio classico di infrastruttura interregionale da includere ai primissimi posti tra le priorità da realizzare, anche come bretella di alta cornice tra la A10 (Autofiori) e la A26 (autostrada dei Trafori). La Regione Piemonte, alla fine del febbraio scorso, con la legge regionale n. 8, che detta norme ed indirizzi per l'integrazione dei sistemi di trasporto e per lo sviluppo della logistica regionale, aveva compiuto un passo avanti, proponendosi come protagonista nelle iniziative per lo sviluppo delle piattaforme logistiche e centri intermodali connessi con le attività dei porti liguri. Quasi contestualmente, la giunta regionale ligure aveva approvato un disegno di legge finalizzato più specificatamente alla costruzione di tratti autostradali, facendo ricorso alla finanza di progetto. “Il disegno di legge - aveva sottolineato l'assessore alle infrastrutture Carlo Ruggeri - introduce norme che facilitano la connessione della rete regionale con quella nazionale, favorendo la competitività e lo sviluppo dei nostri territori”. Anche questo nell'ottica di “dare gambe” alle iniziative per la Albenga - Millesimo - Predosa (d'intesa con il Piemonet) e alla Gronda di Levante (la connessione tra Valpolcevera e Sestri Levante). Il disegno di legge prevede la realizzazione di studi di fattibi- lità, sia tecnico - economica, sia ambientale. La fase successiva è rappresentata da un avviso pubblico che solleciterà manifestazioni di interesse a realizzare e gestire l'opera da parte di operatori privati. La redditività dell'investimento sarà garantita da una concessione a lungo termine durante la quale i privati incasseranno i relativi pedaggi. Al termine della concessione l'autostrada resterà di proprietà della (e delle) Regioni. Cairo e Alba unite da una direttissima N° 5 - 2008 Tutto bene? Non troppo, perché dalla presentazione del disegno di legge (febbraio scorso) ad oggi - inizio ottobre - la legge sul project financing autostradale non è arrivata alla discussione del consiglio regionale. Nel frattempo tra Regione Piemonte e Liguria, Province e Camere di Commercio di Alessandria, Cuneo e Savona, Anas e Ministero delle Infrastrutture è stato predisposto un protocollo d'intesa finalizzato a realizzare uno studio di fattibilità con costi suddivisi tra le due Re- gioni. Che rappresenterebbe già un passo avanti, tenuto conto che al momento è solo disponibile uno studio di opportunità realizzato nel 2006 dalla Provincia di Savona, documento che ha consentito di dare credibilità tecnica e sostenibilità ambientale ed economica a due diversi progetti (quello per l'autostrada Albenga - Garessio - Ceva e quello per la Carcare - Predosa) ipotizzando il tracciato unico tra Albenga (o Ceriale), Millesimo e Predosa, con raccordo di collegamento tra Garessio e Calizzano. Amministrazione provinciale e Camera di Commercio sono impegnate a sostenere la realizzazione di questo collegamento di “media cornice” che è l'unico in grado di alleggerire il traffico sull'autostrada costiera e possiede i numeri (bacino di traffico) che gli consentono di attirare l'interesse di operatori privati. “L'attuale sistema autostradale ligure e piemontese - ha messo in evidenza l'assessore alla Programmazione di Palazzo Nervi, Roberto Peluffo - ha dei margini di capacità residua solo sull'asse Savona - Torino, mentre condizioni di preoccupante congestione caratterizzano il nodo di Genova, le direttrici che da Genova puntano verso Nord e la dorsale costiera di Savona”. Lo studio di opportunità ha ipotizzato che l'allacciamento tra la A10 e la A26, tra l'Albenganese e l'Alessandrino, in diretta connessione sia con la Torino - Savona nel nodo di Millesimo sia con la Genova - Milano nel nodo di Predosa, è in grado di spostare circa il 40% del traffico dai tratti autostradali oggi a rischio di saturazione, dando al nuovo tratto autostradale la redditività sufficiente ad attirare l'attenzione di investitori da coinvolgere nella sua realizzazione e gestione. “Siamo di fronte ad un'opera - ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio di Savona, Giancarlo Grasso - che rappresenta l'unica realistica opportunità per diminuire i costi del trasporto e che, eliminando traffico e code dall'ambito costiero, può portare ad un sensibile miglioramento ambientale. Inoltre, nella previsione del potenziamento dei traffici portuali nel comprensorio savonese, è in grado di migliorare l'efficienza delle operazioni di banchina e di promuovere l'insediamento di nuove attività logistiche e produttive lungo il corridoio attraversato dalle merci in transito”. La direttissima Cairo Montenotte - Cortemilia - Alba è qualcosa di più concreto che un sogno. Il collegamento tra la Valle Uzzone e la Valle Bormida che, con un tunnel sotto il colle del Carretto, superi il tortuoso itinerario di montagna che oggi rende complicato e diseconomico il percorso, sarà inserito nel Piano strategico della Provincia di Savona quale completamento del progetto autostradale di alta cornice tra l'Albenganese e la Valle Padana, attraverso Calizzano, Millesimo ed Acqui Terme. La ripresa di iniziativa su questa direttrice Nord-Sud, sollecitata dal sindaco di Cairo Montenotte, Fulvio Briano, è vista positivamente dall'Assessore alla Programmazione della Provincia di Savona, Roberto Peluffo, quale “ulteriore e interessante sviluppo” del sistema dei collegamenti viari utili ad evitare il congestionamento dell'Autofiori e necessari a rendere più efficiente la rete logistica intorno alle banchine dei porti di Savona e di Vado Ligure. In particolare, la “direttissima del Carretto” contribuirebbe in modo determinante a spostare i traffici agroalimentari ed industriali del comprensorio Albese e di Cortemilia, che oggi si rivolgono ai porti del Nord Europa, verso l'Alto 13 Tirreno. Il nuovo itinerario, che potrebbe avere caratteristiche di superstrada, sarebbe da inserire tra le opere prioritarie di rilievo interregionale previste dalle due leggi “ad hoc” tuttora allo studio da parte delle Regioni Piemonte e Liguria. Si tratta di normative che metterebbero su una corsia preferenziale la realizzazione di tali opere, contando su una progettazione a carico degli enti pubblici e su un successivo intervento di imprenditori privati per la costruzione e la gestione. Nel caso che il collegamento Alba - Cairo Montenotte non potesse avere caratteristiche autostradali, l'interesse dell'intervento privato verrebbe meno, salvo la possibilità di applicare un pedaggio per l'attraversamento del tunnel di base. In ogni caso, è difficile che i volumi di traffico possano far ipotizzare un'accettabile redditività dell'investimento. Quindi, il problema sarà quello di reperire risorse pubbliche o di inserire la “direttissima” in un pacchetto unico che comprenda l'autostrada Albenga - Millesimo - Predosa, la bretella Calizzano-Garessio e la nuova Alba - Cairo, con ricorso ad un cofinanziamento pubblico-privato attraverso il project financing. Soldi per autostrade solo dall'extragettito C'è una sola opportunità per trasformare un “sogno autostradale” in realtà: utilizzare l'extragettito, come nel caso Maersk. E' quanto sostiene il sindaco di Vado Ligure, Carlo Giacobbe, intervenendo nel dibattito in corso sulla realizzazione dell'autostrada di cornice Albenga - Millesimo - Predosa, la cui funzione - indispensabile per alleggerire il traffico sulla direttrice costiera - è anche strategica dal punto di vista economico e ambientale, in quanto sarebbe in grado di spostare a monte, ogni giorno, circa 2.500 autotreni, a fronte di un incremento del traffico previsto in 800 veicoli pesanti/giorno in seguito all'entrata in funzione della nuova piattaforma Maersk di Vado. L'extragettito, ovvero le maggiori entrate generate per lo Stato dall'incremento dei traffici marittimi, andranno in parte all'Autorità portuale e in parte alla Regione. Queste ultime dovrebbero essere destinate ad opere infrastrutturali di interesse interregionale, e l'Albenga-Predosa è tra le priorità da finanziare, con un forte concorso di soggetti privati. L'Amministrazione Provinciale ha stimato in circa 4 miliardi di euro il costo del nuovo tratto autostradale, sulla cui costruzione e gestione esiste un concreto interessamento di Autofiori (gruppo Gavio). Sperare in un intervento ordinario dell'Anas o comunque in altre risorse pubbliche tradizionali, avverte il sindaco di Vado, è poco realistico, al limite dell'impossibile. Al momento, comunque, il problema è che sono diventate operative solo le norme di attuazione collegate alla Finanziaria 2007, riguardanti l'utilizzo dell'extragettito per le opere portuali, mentre mancano indicazioni per quanto concerne la Finanziaria 2008, dove è prevista l'attribuzione di risorse anche alle Regioni. Ma anche nel caso di un positivo evolversi della situazione, c'è da considerare che la Regione Liguria non ha come priorità assoluta l'autostrada Albenga - Predosa, ma intende affrontare anche i nodi del terzo valico dei Giovi e della “gronda” autostradale tra la Val Polcevera e il Tigullio. La spinta decisiva al decollo del progetto savonese resta quindi affidata sostanzialmente alle “buone ragioni” che sono alla base dell'iniziativa: la necessità di avere un'alternativa alla A10, la possibilità per il concessionario privato di fare un ottimo business, l'occasione offerta al Basso Piemonte di avere a disposizione un'autostrada in grado di intercettare sia traffici commerciali, sia turistici. 14 N°5 - 2008 Ancora una volta, una delle capitali del turismo ligure, Alassio, si è proposta capofila di un evento che, per richiamo mediatico, resta ai vertici delle iniziative estive, coniugando ai suggestivi panorami della Riviera la presenza di splendide fanciulle in gara per essere incoronate regine della bellezza italiana. In effetti, ci troviamo dinanzi ad un “prodotto d'eccellenza”, ad un'idea giunta alla sua edizione numero 55. Ciò nondimeno nel suo genere rimasta insuperata per la presenza di un partenariato ampio, per l'organizzazione di differenti risorse a diversi livelli tali da coinvolgere l'intero Paese. Accanto agli sponsor istituzionali: il Comune di Alassio e la Regione Liguria, ed altri main e golden sponsor, anche quest'anno tra i partner si è riproposta la Camera di Commercio di Savona che ha chiamato la sua Azienda di Formazione Professionale e la Promozione Tecnologica e Commerciale per l'organizzazione di uno stand e la realizzazione di alcuni eventi. D'intesa con Regione Liguria e Confartigianato Liguria, dal 25 al 31 agosto, è stato infatti allestito, come l'anno precedente, un punto d'incontro aperto tutti i giorni e dotato di personale specializzato che non soltanto ha divulgato materiale informativo, ma ha sempre proposto nel tardo pomeriggio aperitivi con prodotti tipici, grazie alla disponibilità di molte aziende: Pasticceria Barberis Sergio di Cairo Montenotte, Le Bontà del Belvedere di Altare, ditta Besio di Paola e Riccardo Torello di Savona, “U Pastisè” di Finale Ligure, Clas di Chiusanico, società agricola cooperativa “Viticoltori Ingauni” di Ortovero ed infine Cecchi Salumi di Riccò del Golfo (La Spezia). Sinergica quanto articolata la proposta offerta dai tre enti istituzionali: Regione, Camera e Confartigianato. Un'iniziativa che non si è esaurita il 31 agosto con l'allestimento di un “Punto Benessere Backstage Finale” dedicato alle Miss, con aziende liguri di settore disponibili per massaggi e trattamenti benessere e la consegna della fascia di “Miss Muretto in carriera” e della piastrella in ceramica “Miss Muretto” un ricordo alla Miss neo eletta 2008. Si è iniziato, infatti, con un servizio fotografico nei luoghi più caratteristici della città. Le ventiquattro ragazze, aspiranti reginette, si sono fatte ritrarre da alcuni fotografi liguri arrivati appositamente ad Alassio per realizzare un vero e proprio servizio d'attualità, come si fa con le dive di Hollywood. Alberto Canale di “Fotografi Associati Boccadasse “ di Genova è risultato il vincitore del concorso; molto bravi anche gli altri partecipanti: Nicolò Beardo di Fotostudio Azais da Finale Li- Miss Muretto, un evento tra immagine e business Il concorso di bellezza trasformato in una grande operazione promozionale gure e gli spezzini Cristiano Andreani, Paolo Libri e Silvio Tamberi. Gli scatti, che hanno immortalato le reginette, sono stati proiettati in formato elettronico nello stand “Casa Impresa” allestito di fronte al Municipio di Alassio, all'interno del “Miss Muretto Village”, dove hanno trovato posto anche altri sponsor. Altro evento, che ha avuto come protagonisti imprenditori ed aziende liguri, è stata la Giornata del Benessere, che ha visto una grande partecipazione di pubblico. Miss ed ospiti volenterosi si sono cimentati in una “maratona” lungo il “budello” di Alassio e con arrivo presso lo stand “Casa Impresa”, all'interno del “Miss Muretto Village”. Al traguardo ai primi arrivati è stato consegnato un kit di prodotti agro-alimentari liguri. N° 5 - 2008 Nel pomeriggio, poi, le ragazze, divise in tre gruppi, si sono cimentate nella preparazione di alcuni piatti che rappresentano un buon connubio tra benessere e gusto, con un particolare riguardo al cuore. Nell'iniziativa sono stati coinvolti i “Ristoranti del Cuore”, con ricette salutari ottime per la salute del cuore. Nello stand hanno aiutato le Miss gli chef dei ristoranti Corso, Lamberti e Regina sul Mare, tutti di Alassio. Alla sera, poi, è stato presentato un talk show incentrato ancora sulla salute a tavola; relatori, Laura Stagnini, dietista dell'Asl 2 savonese, lo chef Angelo Gatta, responsabile della cucina e del ristorante dell'I- stituto alberghiero “E. Miretti” di Varazze, Andrea Minuto responsabile tecnico-scientifico del Centro di sperimentazione ed assistenza agricola dell'Azienda speciale della Camera di Commercio, e Luca Mendini, direttore tecnico del Laboratorio chimico dell'azienda speciale. Anche per la serata finale del concorso di Miss Muretto, che ha incoronato “reginetta” la bella Virginia Cei, biondissima, 16 anni, toscana, sono state coinvolte alcune aziende liguri. Per alcuni emozionanti momenti sul palco della finale, le Miss hanno vestito abiti e accessori moda di Giuseppe D'Urso di La Spezia, della sartoria Mangano 15 di Genova, di altri genovesi Michele Cesareo, Eidos, e Tiziana Sidoti, oltre ad Anna Vigliarolo di “Creazioni” di Bordighera. Per i massaggi delle miss nel backstage c'erano Mara Galanti e Cinzia Firpo di Savona, Gloriana Ronda di Genova e Debora Madia di Albenga. Positivo il bilancio della settimana alassina. Buona l'affluenza nello stand sistemato nel “Miss Muretto Village” ed allestito per l'occasione, ma soddisfacenti anche i risultati degli appuntamenti organizzati. Per concludere degnamente la partecipazione al concorso, è stata premiata, con una fascia, da Camera di Commercio, Regione Liguria e Confartigianato, Serena Burato, 20 anni di Chions in provincia di Pordenone, scelta dopo un test scritto e un colloquio di lavoro, per essere stata la più determinata e pronta ad affrontare un'eventuale professione. Serena è stata premiata da Ennio Fazio, rappresentante della Camera di Commercio, salito sul palco durante le ultime fasi della serata finale. “Una settimana di grandi opportunità per l'industria del tempo libero nel ponente della provincia. Sette giorni intensi - ha confermato il Presidente della Camera di Commercio, Giancarlo Grasso - che assumono particolare valenza dinanzi alla forte concorrenza che sta determinandosi anno dopo anno con l'aumento continuo delle destinazioni turistiche, per cui accanto alle imprese, cui si chiede maggiore capacità di risposta alla crescente varietà e variabilità della domanda, gli enti istituzionali si pongono in prima linea per accrescere il grado di soddisfacimento degli ospiti e quindi il livello di appetibilità delle nostre località costiere e delle aree interne”. 16 N°5 - 2008 Gozzo pieno di aromi tra le Vele d'Epoca Stand-attrazione della Camera di Commercio a Imperia Benché fosse saldamente collocata a terra, è stata tra le imbarcazioni più ammirate del 15° Raduno di Vele d'Epoca a Imperia (cento splendidi velieri, il più antico dei quali era del 1889, con la Palinuro, nave scuola della Marina Militare, a fare da “ammiraglia”), quel vecchio gozzo in legno, trasformato in aiuola verde, con il suo carico di piantine di basilico e di altre erbe aromatiche come l'origano, il rosmarino, il timo e la maggiorana. La barca era l'emblema dello stand della Camera di commercio di Savona, uno dei più visitati (ed elogiati, anche per la cortesia e la professionalità degli addetti) da parte del pubblico, che nel weekend ha affollato calata Cuneo a Porto Maurizio, la banchina alla quale erano ormeggiate un centinaio di “Signore dei Mari”. Nonostante l'esiguità dello spazio a disposizione, lo stand è riuscito ad essere un'efficace vetrina e un eccellente veicolo promozionale, dove si è concentrato il Gotha dei prodotti e delle peculiarità della provincia. A cominciare appunto dal basilico coltivato soprattutto nel Ponente savonese, tra Albenga e Andora, da imprenditori locali. Quelle che formavano il “carico” del gozzo, alla fine del raduno state consegnate, una per una, a tutti gli equipaggi degli yachts presenti. Altra curiosità, felicemente scoperta dai visitato- ri, è il tartufo bianco, proveniente dalla zona di Millesimo e di Piana Crixia. È di eccellente qualità, ma Savona non ha una tradizione in questo settore, e così tutta la produzione finisce sul mercato di Alba, che se ne prende il merito. Per questo, con le Comunità Montane della Val Bormida e dei Giovi e con la Regione, l'ente camerale sta cercando di trasferirne la commercializzazione a Millesimo. E, poi, c'è il chinotto, un agrume forse un po' dimenticato, ma rilanciato un paio di anni fa, dopo essere diventato un presidio Slow Food (la Lurisia l'ha riscoperto anche come bibita): originario della Cina, e trapiantato intorno al Cinquecento da un navigatore savonese sulla costa da Finale a Varazze, viene candito e proposto al maraschino soltanto da un'azienda specializzata di Savona. E gli squisiti amaretti di Sassello: offerti in degustazione ai visitatori, sono andati letteralmente a ruba. Ma non c'era ovviamente soltanto l'enogastronomia, tanto più che il presidente Giancarlo Grasso aveva precisato che, per rispetto nei confronti del territorio della provincia di cui la Camera di commercio era ospite, “non sono stati volutamente esibiti altri fiori all'occhiello (vino, olio d'oliva, piante ornamentali)”. E così, è stato dato spazio anche alle proposte artistiche. Come le ceramiche di Albissola, ad esempio: allo stand, ne erano esposte tre di Ernan (il pesce rosso accanto alla barca, il grongo e un vaso), mentre il grande sole che campeggiava sulla parete laterale era un'o- pera creata appositamente da Bruno Locci, artista imperiese trasferito a Savona. Alcune bottiglie ricordavano poi le celebri vetrerie di Altare, dove nella cornice liberty di Villa Rosa è aperto un Museo dell'Arte Vetraria: un audiovisivo ne illustrava le caratteristiche. Numerose le pubblicazioni (depliant, opuscoli, libri) dedicate al turismo, attività economica basilare della provincia di Savona, nella quale si concentra il 44 per cento delle presenze turistiche della Liguria. Gli allevatori celebrano mezzo secolo di qualità Giornata di festa ma anche di riflessione sui maggiori problemi Ha compiuto cinquant'anni l'Associazione Provinciale Allevatori di Savona (APA): un'anniversario importante che il presidente Bruno Dogliotti ha voluto celebrare alla presenza di allevatori, soci e istituzioni che da mezzo secolo ne hanno sostenuto l'attività. Alla manifestazione, svoltasi a Cairo Montenotte, nel Centro Miglioramento Ovini intitolato a Cristoforo Casirati, oltre ai 280 allevatori premiati erano presenti numerose autorità: dall'assessore regionale all'Agricoltura, Giancarlo Cassini, a quello provinciale, Carlo Scrivano, al direttore generale dell'Associazione italiana allevatori, Paolo Scrocchi. Ad applaudire l'operato dell'APA, dalla Camera di Commercio di Savona sono arrivati il presidente Giancarlo Grasso, il segretario generale Maurizio Scaiola e il membro di giunta per l'agricoltura, Ennio Fazio. L'anniversario è stato l'occasione per rintracciare un excursus storico degli obiettivi raggiunti in tanti anni di lavoro. «Numerose sono state le tappe importanti toccate a partire dagli anni Cinquanta a oggi, ha ricordato il direttore provinciale APA, Vittorio Viazzo - da quando, con l'allora presidente Carlo Cambiaso, il primo consiglio discuteva già di benessere degli animali, o quando nel 1965 nasceva il primo libro genealogico delle vacche. Questi temi sono ancora attuali e rappresentano una base da cui tracciare nuovi progetti per il futuro». Rispetto agli inizi, ad essere cambiato non è certo lo spirito degli allevatori ma il contesto all'interno del quale l'attività zootecnica si svolge. «Da anni il nostro settore vive una difficile fase di transizione - dice Bruno Dogliotti, da oltre 20 anni alla guida dell'APA -. Abbiamo registrato una consistente riduzione sia nel numero degli allevamenti, con i bovini che dai 1.266 esemplari dell'anno 1982 sono passati ai 326 nel 2006, sia nel numero dei capi allevati, dove i bovini sono scesi da 6.734 nell'anno 1982 a 3.982 nel 2006. Si tratta di contrazioni consistenti con dati che si attestano al 50% nel numero di capi e addirittura al 70 % nel numero di allevamenti». Analizzando il quadro dei dati più nel dettaglio, nonostante l'andamento decrescente fat- to registrare anche nel settore degli ovi-caprini, un valore positivo c'è e si riferisce all'aumento nel numero medio di capi per azienda. A rimanere ben saldi sul mercato sarebbero quindi gli allevamenti di maggiori dimensioni: mentre nel settore bovino nell'anno 2006 la media di capi allevati era di 12 per azienda, oggi questa cifra è in piena crescita. Nel complesso sono tuttavia ancora attive molte aziende di piccole dimensioni, condotte da imprenditori anziani e dotate di strutture di tipo tradiziona- le che col tempo hanno saputo ben fronteggiare la concorrenza anche grazie al supporto dato dall'Associazione che li rappresenta. Il merito dell'APA è stato riconosciuto dal presidente della Camera di Commercio di Savona, Giancarlo Grasso: «In cinquant'anni di attività, l'APA ha dimostrato quanto sia efficace la rappresentanza delle associazioni di categoria: solo restando unite le piccole imprese riescono ad offrire servizi qualitativamente migliori e a vivere in un mercato sempre più competitivo ottenendo certificazioni di qualità e un buon riscontro da parte dei consumatori». Oggi accanto alla riduzione dell'attività zootecnica si sono verificati cambiamenti importanti a livello di uso del suolo. I dati Istat segnalano un calo del 50% per quanto riguarda la superficie provinciale adatta alla coltivazione di cereali e foraggiere: il confronto è sempre con l'anno 1982, quando gli ettari disponibili erano 4.056; nel 2000, poi, la cifra era già scesa a 1.829 ed oggi ha tocca- N° 5 - 2008 17 to livelli ancora più bassi a causa dei danni causati alle colture dalla fauna selvatica. Al futuro bisognerà guardare con occhi diversi. Lo ha ricordato l'assessore regionale all'Agricoltura, Giancarlo Cassini: «Il cinquantenario è un momento importante nella vita di un'associazione, è una data che invita a pensare ai prossimi progetti, anche se questi con ogni probabilità andranno scelti senza pensare di ricevere contributi. Le decisioni di Bruxelles hanno danneggiato il sistema agricolo e ridotto ulteriormente quelle risorse che per la Liguria erano già scarse. Il valore aggiunto dell'agricoltura e dell'allevamento della nostra regione da domani dovranno essere dati ancora di più dalla professionalità degli operatori del settore». Mentre all'orizzonte si aprono sfide più difficili di quelle già affrontate in passato, l'APA non sembra scoraggiarsi, anzi persegue il duplice obiettivo di assicurare agli associati servizi competitivi e di rappresentare un interlocutore credibile per le istituzioni nella programmazione e nell' attuazione degli interventi. In tema di valorizzazione delle produzioni poi la nuova strategia operativa è già in fase di valutazione e riguarda l'adesione al progetto Italia Alleva dell'Associazione Italiana Allevatori: un marchio di garanzia che, senza costi aggiuntivi per gli operatori, si propone di valorizzare il processo produttivo dell'allevamento italiano mediante la certificazione dell'origine e della rintracciabilità delle produzioni, della sicurezza alimentare, del benessere animale. Luisa Barberis 18 N°5 - 2008 Importanti novità, grandi suggestioni, grandissimi numeri. Il solito Salone Nautico, insomma. L'edizione numero 48 della rassegna internazionale di Genova, conclusa il 12 ottobre, non ha tradito le attese del pubblico (oltre 300 mila visitatori) e degli espositori, che contano tradizionalmente su questa vetrina per dare un robusto sostegno al loro fatturato e scacciare le nuvole di una recessione globale. Eccoli i numeri: oltre 1500 espositori coinvolti, 2500 imbarcazioni a secco e in mare, centinaia di novità annunciate in anteprima. La manifestazione ha consolidato il proprio prestigio grazie alla completezza dell'offerta, alla qualità e quantità degli spazi messi a disposizione delle imprese del settore, che hanno potuto occupare anche il nuovo padiglione B e la nuova darsena riservata alle imbarcazioni a vela. Sono aumentate le imbarcazioni esposte in acqua - oltre 600 (70 in più rispetto alla passata edizione) - attraccate lungo le 30 banchine allestite. Il 57% delle imbarcazioni appartenevano alla fascia fino a 10 metri, mentre ben 107 sono state le vere e proprie navi da diporto. Ammiraglie dell'edizione 2008 due gioielli del made in Italy: il Baglietto 53 metri 'Gitana' per le imbarcazioni a motore e il Perini Navi 45 metri 'Heritage' per quelle a vela. Robusta e qualificata è stata la presenza delle aziende savonesi, a cominciare proprio dal “marchio del Gabbiano”, i Cantieri Baglietto di Varazze. “Gitana” è un motor-yacht dislocante di 53 metri, con una stazza di 620 tonnellate. Grazie ad un particolare design della linea di scafo, Gitana supera Savona in spolvero tra le barche da sogno come i 17 nodi, velocità eccezionale per una barca di queste di dimensioni, con un'autonomia di 4.500 miglia. Mondo Marine si è fatta ammirare con la “navetta” da 40 metri “Villa Reis”. Il grande cabinato a motore in materiale composito, varato in agosto nel cantiere di lungomare Matteotti, rappresenta il prototipo di una serie che ha tutte le caratteri- stiche per imporsi nella sua categoria. Azimut, che ha consolidato a Savona il terminal di consegna delle proprie produzioni in vetroresina, ha esposto ben 21 imbarcazioni in un'ampia gamma di modelli. Un'altra novità porta il marchio savonese di Toy Marine: si tratta di un 16 metri con scafo in vetroresina, modello Toy 51, in grado di spingersi oltre i 33 nodi; lo affianca un fratello maggiore, il già noto Toy 68, di 20,5 metri, che arriva ai 30 nodi. Bene in mostra anche “Gemy”, un 16 metri prodotto dal cantiere Sciallino di Ceriale, presente con ben 12 imbarcazioni, che vanno dal goz- zo di 4 metri al motor yacht di prestigio. Sono cinque le produzioni “marchiate” Patrone - Moreno, altro noto cantiere di Ceriale. Tra queste, due novità: il Patrone 42, un 14 metri da 33 nodi e il Patrone 30, un 10 metri da 30 nodi. Terzo cantiere del “distretto nautico” di Ceriale è Nauticart, presente con tre barche a motore, che nella loro classe rappresentano autentici gioiellini. Victoria Yachts di Loano espone infine “Alaska 15”, un 16 metri da 24 nodi. La rappresentanza savonese al Salone 2008 è stata completata da chi si occupa di dotazioni per l'industria nautica: EA Sistemi di Albenga, Elettronica ENNE di Savona, Radio Marine di Savona. E tra gli stand da visitare c'era anche quello allestito dal Comune di Noli: l'Antica Repubblica Marinara, tra scafi e vele, si sentiva a casa sua. CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE C.C.I.A.A. DI SAVONA N. 5/2008 È già stata impegnata dalla Camera la somma di oltre un milione e mezzo di euro Ampliati i laboratori di Albenga, ma i miglioramenti non sono finiti S Previsti altri lavori con aule, laboratori didattici e uffici. Verranno investiti dai tre ai quattro milioni di euro di 76 m2, per locali di deposito e servizi per l’azienda agraria sperimentale e dimostrativa; • la ristrutturazione funzionale di alcuni ambienti preesistenti (uffici, sale riunioni ecc.); • nuovi impianti elettrici, di telefonia e trasmissione dati, idrotermosanitari e di climatizzazione per uffici e laboratori; • nuove aree di parcheggio. Ora che i lavori affidati a suo tempo in appalto sono giunti a conclusione, già si evidenzia nella stessa struttura la necessità di ulteriori interventi, ono in fase di ultimazione le procedure di collaudo dei lavori di ristrutturazione e ampliamento, che hanno interessato negli ultimi due anni la sede operativa di Albenga delle due aziende speciali camerali: una per la sperimentazione agricola, con il suo laboratorio fitopatologico, e l’altra per la promozione economica e l’innovazione tecnologica, che gestisce anche il laboratorio chimico merceologico e microbiologico. nDa sopra, in senso orario: una delle palazzine del Centro della Camera di Commercio, impianti eolici sperimentali, la grande serra del Centro di regione Rollo, la tipica torretta. Si costruirà anche una sala convegni da 400 posti, aule e laboratori didattici. L’impegno di spesa complessivo per le opere è stato di circa un milione e mezzo di euro ed altri circa centomila euro sono serviti, fino ad oggi, per arredi tecnici di laboratorio. I lavori hanno richiesto più tempo di quanto inizialmente previsto, perché, rispetto al progetto, sono state realizzate maggiori opere di non poco impegno, contemplate in tre successive perizie suppletive e di variante. Opere resesi necessarie per rispondere a nuove esigenze che in corso di lavori si sono evidenziate, con la rapidità di adeguamento che l’attuale evoluzione tecnologica impone alle strutture di elevata qualificazione e specializzazione, quali sono i laboratori camerali chimico merceologico, microbiologico e fitopatologico, quando si vogliono mantenere posizioni di eccellenza, raggiunte con grande impegno di mezzi fi- nanziari e risorse umane. Riassumendo, i lavori ora terminati hanno permesso di realizzare: • una palazzina di 360 m2, su due piani, per ospitare il nuovo laboratorio fitopatologico ampliato e potenziato, entrato a far parte del sistema regionale “LaRAF” (Laboratori Regionali di Analisi Fitopatologiche); • un corpo di fabbrica su due piani di 130 m2, per ampliare il laboratorio chimico merceologico e microbiologico; • un altro corpo di fabbrica quasi per un virtuoso effetto domino, in una logica di continuo sviluppo. In altre parole, non si finisce mai di migliorarsi rincorrendo l’innovazione tecnologica. I cantieri restano quindi aperti. Altri lavori sono già in elenco e la Camera di Commercio di Savona dovrà ora operare ulteriori scelte di investimento, tenendo conto delle risorse disponibili e delle normative limitanti gli impegni di spesa. Senza dimenticare le opere già da tempo programmate, come la nuova grande struttura prevista ad Albenga, destinata ad ospitare una sala convegni da quattrocento posti, aule e laboratori didattici, uffici e altro ancora: un investimento stimabile tra tre e quattro milioni di euro, già formulato in una progettazione indicativa preliminare. Riccardo Galbussera 20 · N° 5/2008 CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA AZIENDA SPECIALE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE Età e stress responsabili dei problemi di stabilità delle piante Le Palme della nostra Riviera così vecchie e così malandate I tronchi sono esposti a danni causati dalla circolazione stradale, dall’uso improprio del supporto o appiglio per cartelloni o banner pubblicitari, con chiodi o l’aggancio di anelli in metallo S i fanno sempre più frequenti le segnalazioni di problemi di stabilità e fitosanitari sulle palme del genere Phoenix canariensis, Washingtonia filifera, Phoenix dactilifera, ecc. negli impianti arborati della nostra Riviera. Tra i maggiori responsabili vi è, in primo luogo, l’età degli esemplari, che in molti casi supera il secolo di vita, ma anche lo stress a cui le piante vengono sottoposte a causa della particolare collocazione in ambito urbano. L’elenco dei possibili fattori di stress, e, alla lunga, di danno alle piante, deve iniziare necessariamente dal sottosuolo, dove il reticolo dei servizi urbani, ed in particolare quello delle 2 acque bianche e delle acque nere, può creare problemi di eccesso di bagnatura del terreno in caso di trafilamenti, o vere e proprie perdite. Non mancano, poi i lavori di ampliamento, o di rifacimento della stessa rete dei servizi, che impongono scavi e perforazioni spesso nelle poche zone lasciate libere dalla rete già esistente, ovvero in prossimità delle piante stesse, con tagli all’apparato radicale funzionante (figura 1), per terminare con i lavori di rifacimento del manto stradale, o dei marciapiedi che vanno ad interferire con l’apparato radicale più superficiale. Passando in superficie, il tronco delle nostre palme è sovente esposto a danni causati dalla circolazione stradale, all’uso improprio come supporto, o appiglio per cartelloni, o banner pubblicitari, con l’infissione di chiodi, o l’aggancio di anelli 1 4 Vista di una zona di scavo con particolare del taglio all'apparato radicale. in metallo che, dopo l’uso, vengono lasciati in situ. A ciò si aggiungono potature non sempre eseguite nei tempi e nei modi ideali, una manutenzione generale scarsa che non si accorge della presenza di carie, o che non le cura nel momento più opportuno, con la conseguenza, nel giro di poco tempo, di dare origine a profonde erosioni del fusto (figura 2) capaci di originare potenziali rischi per chi si trova nel raggio di caduta n Figura 1 - Operazioni di scavo nelle immediate vicinanze di una palma già costretta tra il cemento della passeggiata e le cabine fronte mare. n Figura 2 - Ampia erosione su fusto di palma. n Figura 3 – Foglie di palma con evidenti sintomi di tracheofusariosi. n Figura 4 - Esemplare di palma molto alto improvvisamente reclinatosi verso terra a causa dell’azione dei venti. n Figura 5 - Degradazione e distacco di porzioni superficiali del fusto di una palma provocato dalla lunga permanenza su di esso di edera. problemi curiosi, di cui ci si accorge, spesso, quando è delle piante. In altri casi, il troppo tardi. È il caso delle trapianto di giovani piante palme sul cui tronco si lascia di P. canariensis infette da liberamente crescere l’edera, Fusarium oxysporum f. sp. o sulla cui corona apicale canariensis (figura 3) in prosvengono lasciate crescere simità di piante adulte della piante nate da semi portati stessa specie, o l’esecuzione dal vento. In questi casi, l’atdi interventi di potatura, su ad interi palmeti cittadini. tività di esplorazione dell’appiante infette e successiva- Da ultimo, anche l’appara- parato radicale di tali piante mente su piante sane con to fogliare può essere fonte favorisce gradualmente la strumenti non adeguatamen- di apprensione, sia per la penetrazione dell’umidità, te disinfettati, favorisce la presenza di vari parassiti con il risultato di rendere diffusione di questo patogeno che lo possono colpire (es. molto porosa e facilmente Rhincophorus ferrugineus, distaccabile la porzione più 3 punteruolo rosso della esterna del fusto delle piante palma), sia per “l’effetto vela” (figura 5), su cui, da ultiche la chioma può produrre mi, possono insediarsi topi, quando la pianta, cresciuta o altri animali che completanel tempo, dopo essere stata no l’opera di demolizione dei costretta tra le mura dei con- tessuti della pianta. domini al riparo dai venti più Appare necessario, dunque, intensi, emerge sopra i tetti porre sempre molta attendelle case, venendo investita zione allo stato di salute da quegli stessi venti. delle nostre palme, divenute In quest’ultimo caso, la loro ormai, anche nel nome della forza può causare il progres- nostra Riviera, uno degli sivo reclinamento verso terra elementi caratterizzanti del del fusto (figura 4). paesaggio di molte cittadine Non mancano, peraltro, e antiche case liguri. Questa 5 azione deve comprendere una corretta impostazione del rinnovo dei palmeti, procedendo per gruppi omogenei e con una logica di armonizzazione con il restante arredo urbano e con un occhio rivolto a tutti quei fattori potenzialmente condizionanti il loro corretto sviluppo. Qualche esempio inizia ad esserci ed il CeRSAA, grazie alle professionalità che vi operano, sta contribuendo alla messa in campo di progettualità specifiche. Giovanni Minuto N° 5/2008 CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA · 21 AZIENDA SPECIALE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE Un binomio che diventa fondamentale in ambito cittadino Stabilità delle piante e sicurezza del cittadino Il Cersaa è salito sul ‘muretto’ È possibile prevedere se e quando una pianta potrà cadere a terra? È possibile classificare le piante dal loro aspetto? 1 a caduta di un alLpoco bero è un evento frequente in ambito urbano, ma il recente, grave, incidenteavvenuto ad Alassio, dove un ragazzo ha perso la vita schiacciato da una pianta che improvvisamente si è schiantata a terra, deve far riflettere i proprietari delle stesse, che per il Codice Civile (artt. 2043 e 2051) sono anche i responsabili della loro custodia. Capita spesso, infatti, di vedere piante all’apparenza sane cadere a terra senza alcun apparente motivo, pure in assenza di vento, e di osservare alberi vecchi e malandati, con enormi carie, resistere senza alcun cedimento (Figura 1). È possibile prevedere se e quando una pianta potrà cadere a terra?; esistono fatti, o manifestazioni del vegetale che possano far prevedere un indebolimento della pianta (figura 2)?; infine, è possibile classificare le piante in base sia al loro aspetto esterno, sia in base a dati strumentali capaci di individuare la presenza di legno morto, o morente nel fusto, o di cavità invisibili ad una osservazione esterna? La risposta a tali domande non è immediata, in quanto lo stato di salute di una pianta dipende da numerosi fattori, tra cui una corretta gestione dell’irrigazione e della nutrizione e un’opportuna gestione delle potature. Accanto a questi interventi agronomici, particolare importanza assume la difesa fitosanitaria, soprattutto nei confronti dei numerosi funghi, che, attaccando i tessuti del colletto, del tronco o dei rami, o colpendo le radici ne compromettono sia le caratteristiche di portanza dei tessuti, sia le funzioni di trasporto di elementi nutritivi e di acqua. Il linguaggio degli alberi, n Figura 1 – Ampi fori causati da carie su tronco di platano. n Figura 2 - Carie e disseccamenti del fusto di un cipresso nella zona del colletto. gravi, anche se non sono a rischio immediato di caduta, e che devono essere visionati ogni anno; le piante morte o ad elevato rischio di caduta vengono comprese nella classe D e devono essere abbattute. Nella classe intermedia CD, sono, infine raggruppate piante a rischio elevato, che richiedono drastici inter2 venti risanatori in tempi molto brevi. In questo casi, a supporto delle indicazioni visive, intervengono in aiuto del tecnico alcuni strumenti, da quelli più tradizionali, come la trivella di Pressler, o il martello di gomma, a quelli più recenti, come i martelli collegati al computer che misurano la propagazione delle onde nel legno e che, attraverso la lettura dei tracciati, possono individuare la presenza di difetti, oppure il resistograph che, attraverso l’introduzione nel fusto di sottili aghi fornisce un grafico della situazione interna. In casi estremi, si può anche procedere con la misurazione della resistenza meccanica del legno effettuata con il frattomecomplesso e spesso diverso tro su una piccola carota in relazione all’ambiente in di legno prelevata con la cui esso si trova, può esse- trivella di Pressler. re interpretato e tradotto Grazie agli strumenti a in categorie e numeri che disposizione, un tecnico possono aiutare il proprie- preparato e con buona tario e gestore della pianta esperienza può aiutare il a prendere una decisione. proprietario di una pianLa Visual Tree Assessment ta a prendere la decisione (VTA) è una delle tecniche migliore per il suo destino più accreditate di valutazio- e per la sicurezza di chi ne di stabilità delle piante. vi passa, o vi sosta sotto. Essa prevede un controllo Anche il CeRSAA, che visivo e, quando necessa- da anni si interessa dello rio, un esame strumentale stato fitosanitario di pianapprofondito. A ciascuna te presenti nelle alberate pianta viene attribuita una cittadine, grazie alla collaclasse di rischio: nella clas- borazione di professionisti se A sono comprese le pian- del settore realizza conte sicure, da ricontrollare trolli completi sulla stadopo 4 o 5 anni; la classe bilità degli impianti arboB comprende gli alberi con rati, fornendo un servizio lievi difetti da controllare a rapido, certificato e precicadenza triennale; la clas- so a Comuni e privati. se C riguarda gli esemplari Giovanni Minuto che mostrano sintomi più Ad Alassio passerella anche per le aromatiche L’edizione 2008 della ormai “classica” di fine estate ha visto quest’anno la partecipazione del CERSAA ad un talk show relativo alla cucina ed alla salute. L’occasione certamente “ghiotta” seguita da un folto e attento pubblico ha dato la possibilità di descrivere alcuni degli aspetti più insoliti delle attività svolte da CERSAA potenzialmente ricchi di ricadute non solo sul settore agricolo produttivo, ma anche sui consumatori e, quindi, sulla loro salute. Anche se l’agricoltura ligure può talora passare inosservata al turista forse più “attento” alle bellezze che ad Alassio ogni anno si danno appuntamento, l’area di Albenga è probabilmente quella più importante in Europa per produzione di piante in vaso caratterizzate da duplice utilizzo: ornamentale e alimentare. Si tratta di una produzione di diverse decine di milioni di esemplari che ogni anno letteralmente invadono i giardini di mezza Europa. Ad Albenga, però, non spetta solo un primato di produzione dal punto di vista quantitativo, ma anche un primato dal punto di vista qualitativo. In tale contesto l’attività del CERSAA e del Laboratorio Chimico e Merceologico ha ancora una volta dato il proprio contributo permettendo a tali produzioni di adeguarsi rapidamente al mutato quadro legislativo che ha visto venir meno molte delle sostanze un tempo utilizzate per la difesa delle coltivazioni. La produzione di piante aromatiche ad Albenga ha quindi dovuto guadagnarsi anche il riconoscimento di importanti istituzioni transalpine in termini non solo di bellezza estetica, ma anche di salubrità e sicurezza. Ma l’appuntamento con la bellezza di Alassio è stato anche l’occasione per parlare di diverse eccellenze alimentari tra cui il basilico, recentemente riconosciuto con il marchio Basilico Genovese D.O.P. (Denominazione di origine protetta), l’olio Riviera Ligure D.O.P. con le sue tre zone di produzione “Riviera dei Fiori”, “Riviera del Ponente Savonese” e “Riviera di Levante” e i “quattro di Albenga” ovvero il pomodoro Cuore di Bue, l’asparago violetto, il carciofo spinoso e la zucca trombetta di Albenga. La protezione e la promozione su tutti questi prodotti vede ovviamente il CERSAA come azienda speciale della CCIAA di Savona in “prima linea” su diversi fronti. Primo tra tutti quello finalizzato alla caratterizzazione della produzione che ne permette la differenziazione rispetto a quanto di simile il consumatore può trovare sul mercato. In questo, il Basilico Genovese D.O.P. rappresenta forse l’espressione tecnica più alta di caratterizzazione e protezione di una produzione tipica della Liguria. Proprio al CERSAA, grazie alla collaborazione della Amministrazione Regionale, delle Associazioni di produttori e dei produttori è stato possibile portare a termine una serie di attività che hanno permesso di ottenere il riconoscimento della D.O.P. del prodotto fresco quale primo passo verso l’obiettivo forse più ambizioso: la protezione, la caratterizzazione del pesto, la salsa a base di basilico tra le più famose al mondo. La serata di Alassio si è quindi “profumata” degli aromi più tipici e caratteristici della terra di Liguria: un degno omaggio a tanta bellezza sfoggiata nella sfavillante città rivierasca. 22 · N° 5/2008 CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA AZIENDA SPECIALE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE Dovuta alla breve distanza esistente fra monti dei 2 mila metri e il mare La ricchezza della flora ligure: proposte di nuove aromatiche Andando dal mare alle vette sono reperibili per ogni fascia climatica esempi molto interessanti per un futuro del mercato floricolo della provincia di Savona. La necessità di rinnovarsi 1 Utilizzare queste essenze nella filiera produttiva potrebbe da una parte valorizzare e pubblicizzare il patrimonio vegetale della provincia, mentre dall’altra faciliterebbe la conservazione del patrimonio genetico autoctono limitando di molto l’introduzione di materiale estraneo al nostro territorio. All’estremo, tali attività potrebbero addirittura contribuire alla protezione e raffor- 3 2 a Liguria è stata da sempre una terra di Lmezzo: migrazioni, domi- nazioni successive e le sue attività commerciali l’hanno resa un crogiolo di uomini e culture, oggi visibile sotto vari aspetti: caratteri somatici dei più vari, un dialetto ricco di vocaboli da tutto il Mediterraneo. Studiosi affermano che l’insieme dei fattori precedenti possa avere contribuito a rendere il ligure medio come persona chiusa e schiva, abituato a sopravvivere nella propria “nicchia”. Come l’uomo è stato sensibile a variazioni socio-economico-culturali in tempi tutto sommato brevi, anche il mondo vegetale è stato sottomesso nella nostra regione ad una serie di processi di migrazione, di estinzione e di speciazione. Il territorio ligure è, dal punto di vista geomorfologico, il punto di contatto tra Alpi ed Appennini, luogo d’incontro tra domini geologici molto differenti, spettatore di una promiscuità di fasce climatiche molto lontane, da quella strettamente alpina a quella tipicamente mediterranea. Le Alpi Marittime, intese geologicamente dal Colle della Maddalena alla linea Sestri-Voltaggio, costituiscono uno dei dieci luoghi più ricchi di piante (hot-spot) di tutto il Mediterraneo con 3500 specie e oltre un centinaio di piante esclusive (endemismi). Un corredo così straordinario è dovu- autunno si apprezza la fioritura del finocchio di mare (Crithmum maritimum). Nella fascia colli- to alla breve distanza che intercorre tra il mare e monti che superano i 2000 metri e, quindi, alla vicinanza in pochi chilometri di ambienti “esotici” ed alpini. L’ultima glaciazione è stata un altro fattore che ha agito su questo settore dell’arco alpino, creando nicchie e microhabitat che hanno favorito la formazione di nuove specie e la conservazione di altre. Ciò è particolarmente evidente nell’entroterra d’Albenga e d’Imperia dove si registra la maggiore concentrazione di piante rare ed interessanti per la comunità scientifica. Esaminando con attenzione questo tesoro vegetale è possibile scoprire un numero considerevole di piante con profumi ed aromi sconosciute al grande pubblico che potrebbero essere molto interessanti per il futuro di un mercato floricolo che nel Savonese punta sempre più sulle aromatiche. Il loro aspetto gradevole ne aggiunge un valore estetico che vale la pena di tenere in considerazione. zamento di alcune piante rare con parziali condizioni di pericolo. Se si percorre il nostro territorio dal mare verso la vetta dei nostri monti sono reperibili per ogni fascia climatica esempi molto interessanti. Nella zona costiera cespuglietti e suffrutici dal fogliame cinerino ed argentato e dal profumo molto intenso: la primaverile barba di Giove (Anthyllis barba-jovis) (Figura 1) è seguita in estate dall’achillea ligure (Achillea ligustica) e l’assenzio arbustivo (Artemisia arborescens), mentre in non meno degne per il loro aroma e profumo. È il caso del marrubio comune (Marrubium 4 vulgare), del clinopodio dei boschi (Clinopodium vulgare), delle mentucce (Calamintha nepeta e C. grandiflora) (Figura 3), dell’erba betonica (Stachys sp.pl.), della gattaia minore (Nepeta nepetella) e dei teucri (Teucrium sp.pl.). Oltre a questa numerosa famiglia sono da ricordare le ombrellifere quali il laserpizio sermontano (Laserpitium siler) e l’atamanta (Athamantha cretensis). Per fare un cenno alle specie endemiche sono na sono molto interessan- da ricordare i rari agli ornamentali ti suffrutici di gariga e molto macchia come il camedrio (Allium victorialis e A. polio (Teucrium polium) narcissiflorum) (Figura (Figura 2), i perpetuini 4), le primule a fiori (Helichrysum stoechas) rosa degli ambienti rocutilizzato anche in cuci- ciosi (Primula allionii e na, lo scuderi tricefalo P. marginata) e il bel(Phagnalon sordidum) e lissimo issopo delle Alpi i pennellini (Staehelina Marittime (Micromeria dubia) dalla fioccosa frut- marginata). tificazione. Per chi volesse avere visione Nella fascia montana si di queste “bellezze” del nostro scopre come la famiglia entroterra può prenderne delle Lamiaceae (a cui una completa visione nel sito appartengano rosmarino fioriture.provincia.imperia.it e timo tra le altre) abbia Luigi Minuto negli ambienti boscosi un elevato numero di DIP,TE.RIS. – Università di Genova “sorelle minori” di pianCorso Dogali 1M, 16136 Genova te molto più famose ma E-mail: [email protected] N° 5/2008 CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA · 23 AZIENDA SPECIALE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE Aumentano le richieste di servizi Le analisi chimico merceologiche, valido strumento per la qualità Un controllo, ad esempio sensoriale, permette di evidenziare pregi e difetti di un olio o di un vino dando indicazioni per correzioni da apportare nella produzione della stagione successiva ricerca del miglioramento in ogni ambito, non solo nell’esecuzione delle prove che, comunque, sono oggetto di continue verifiche, di processi di conferma che garantiscono la misura effettuata: solamente le strutture decise a mettersi quotidianamente in discussione riescono ad ottenere i risultati desiderati verificando il loro operato in circuiti di prove interlaboratorio (“ring test”) i cui risultati creano i presupposti per l’accreditamento delle prove. Dietro l’emissione di un rapporto di analisi c’è sempre un progetto ed uno studio eseguito da professionisti altamente qualificati che operano per garantire il miglior risultato possibile affetto da un errore conosciuto e minimo. verifica della conLdi aformità a parametri confronto riveste una elevata importanza soprattutto nella considerazione che tali requisiti possono essere stabiliti da limiti di legge, da specifici capitolati contrattuali e da processi produttivi industriali. L’analisi, chimica, microbiologica ecc.., è lo strumento che permette la misura di tali parametri e consente agli interlocutori di ottenere valori oggettivi per le opportune considerazioni. È importante individuare in tali misurazioni un processo di arricchimento ed un valore aggiunto per le proprie esigenze, spesso, invece, l’analisi è vista solo come un costo vivo, quasi come un balzello che grava sul bilancio di chi commissiona la prova. A titolo di esempio basta considerare i controlli che le varie aziende (ristoranti, industrie conserviere ecc.) eseguono per dare opportuna evidenza di conformità nei piani di autocontrollo igienico sanitario (HACCP); tali monitoraggi sono considerati un peso dalle aziende anche perché alcune realtà di consulenza analitica, per vendere qualche certificato di analisi in più, suggeriscono verifiche spesso inutili. È importante, invece, soprattutto nel settore alimentare strettamente collegato alla salute dei consumatori e all’immagine che può essere rovinata da una cattiva gestione del sistema, aiutare le aziende a servirsi delle analisi come di uno strumento per misurare la qualità dei propri processi costruendo servizi “ad hoc”. Anche la misura di parametri non conformi può essere considerata positivamente da chi commissiona una prova, spesso tali risultati aiutano ad individuare i punti critici del processo e consentono di perseguire il miglioramento nell’attività quotidiana. Altri campi d’applicazione esaltano l’importanza delle analisi eseguite presso un laboratorio qualificato. Ad esempio, soprattutto in ambito commerciale, la verifica di capitolati contrattuali non può essere oggettiva se non confortata da un rapporto di prova relativo ad un’analisi: il titolo di un metallo prezioso o anche solamente il contenuto di ceneri o di umidità di una farina influenzano notevolmente il prezzo dell’articolo. Sempre nello stesso ambito non possiamo trascurare l’aspetto legato all’esporta- zione dei nostri prodotti. Stanno aumentando, da parte di chi importa la nostra merce, richieste di analisi al fine di garantire la qualità del prodotto acquistato; i controlli spaziano in più settori d’indagine che vanno dall’analisi dell’olio, del vino, dei vegetali e delle conserve. In questo caso è importante che i controlli siano eseguiti da laboratori qualificati che garantiscano la riferibilità delle misure in ogni parte del mondo. Per questo motivo la nostra struttura, fin dall’inizio dell’attività, ha scelto di adottare un sistema di gestione qualità certificato sia UNI EN ISO 9001:2000 che UNI CEI ISO/IEC 17025:2005 al fine di garantire sia il processo di analisi in generale (dal campionamento all’emissione del rapporto di prova) e sia in particolare l’attendibilità delle prove stesse. L’adozione di questa politica comporta enormi sacrifici gestionali soprattutto in merito all’impiego delle risorse umane ed economiche, ma la scelta premia gli utenti che possono usufruire di un servizio garantito da soggetti indipendenti. Lo spirito che anima un sistema di gestione certificato non può tralasciare la La stessa filosofia che caratterizza la nostra struttura deve coinvolgere anche chi usufruisce dei nostri servizi affinché sia garantita la comprensione dell’investimento e del valore aggiunto che si ottiene commissionando un’analisi. Nei numeri scorsi, ad esempio, abbiamo discusso in merito all’importanza della gestione del sistema idrico e dell’acqua quale bene prezioso. In quest’ottica l’investimento relativo alla verifica dei parametri che fotografano la situazione di un pozzo, potabile e/o irriguo, o di una sorgente garantiscono la qualità del bene acquisito e preservano, nel caso dell’acqua potabile, la salute dell’utente finale. Analogamente il monito- nNelle foto: il Laboratorio Chimico Merceologico dell’Azienda Speciale per la Formazione Professionale e la Promozione Tecnologica e Commerciale della Camera di Commercio di Savona, con sede in regione Rollo ad Albenga. raggio del tenore di residui di agrofarmaci, comunemente ed erroneamente detti pesticidi, consente d’impostare il proprio processo produttivo agricolo in maniera ottimale soprattutto se contestualmente sono eseguite anche verifiche relative alla natura del terreno o all’acqua utilizzata per irrigare. Un controllo analitico, ad esempio sensoriale, permette di evidenziare pregi e difetti di un olio o di un vino dando indicazioni per eventuali correzioni da apportare nella produzione relativa all’anno in corso o alla stagione successiva e una verifica della presenza/assenza di alcuni allergeni, oltre che rispondere a prescrizioni legislative, consente di evitare importanti problemi derivanti dall’assunzione di alimenti incompatibili con il proprio metabolismo. I controlli possono essere estesi anche a settori puramente ambientali o industriali quali la classificazione di un rifiuto per stabilirne il grado di pericolosità e tossicità, oppure nei processi produttivi tradizionali per la verifica del prodotto realizzato qualunque esso sia. Il servizio che il Laboratorio Chimico Merceologico dell’Azienda Speciale per la Formazione Professionale e la Promozione Tecnologica e Commerciale della CCIAA di Savona offre è in grado di valorizzare il rapporto di prova per far sì che l’indagine analitica non sia identificata solamente con il “pezzo di carta” ma serva alla platea degli utilizzatori a focalizzare i punti fondamentali della propria attività quotidiana in ogni suo ambito. Luca Medini N° 5 - 2008 24