I PERCORSI DI
A.1
“GENIUS LOCI”
CAMPANILI. PAESAGGIO – AMBIENTE – ARCHITETTURA PER CONOSCERE E VALORIZZARE IL TERRITORIO
CITTÀ: Montano Antilia
Prov. Sa
INQUADRAMENTO GENERALE
Le schede sono state rielaborate dal volume “Paesaggio Ambiente” curato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 1999
I PERCORSI DI
A.2
“GENIUS LOCI”
CAMPANILI. PAESAGGIO – AMBIENTE – ARCHITETTURA PER CONOSCERE E VALORIZZARE IL TERRITORIO
CITTÀ: MONTANO ANTILIA
Prov.:SA
INQUADRAMENTO GENERALE
TOPONIMO e VICENDE STORICHE
Il primo nome di questo paese è stato Montana, che, sottintendendo la parola latina “domus”
significa “dimora di montagna” in seguito fu chiamata Montano e solo dopo l’unità d’Italia fu
aggiunto Antilia dall’omonimo Monte. Il villaggio agricolo di montano fu ubicato nei pressi di una
sorgente,
non
lontano
da
un
fiumiciattolo: il serrapotamo oggi
denominato
semplicemente”o
fiume”.
Le prime “pagliare” sorsero al di
sopra
di
una
sorgente
che,
trasformata in lavatoio pubblico,
ancora oggi viene chiamata “a
funtana vecchia”. Sul declivio di
questa fontana, con la venuta dei
Normanni nel XI secolo fu costruita
una miriaok di orti che, ancora oggi
formano quasi una scacchiera.
Come villaggio agricolo “a nucleo” con struttura semplice, Montano non aveva chiesa parrocchiale,
ma dipendeva dalla chiesa parrocchiale di Cuccaro, dove trovavano sepoltura anche i morti, con
grande disagio della popolazione per l’enorme distanza che separa Montano e Massicelle da Cuccaro:
quattro miglia.
Nel 1548 il Papa Paolo III notificò con una bolla il distacco come chiesa, di Montano da Cuccaro.
Il sigillo di Montano rappresenta tre monti: Antilia, Petilia, Novi che sovrasta una grande M. La
simbologia è chiara: Montano fu un villaggio destinato allo sfruttamento dei terreni Mondani.
L’agricoltura e la pastorizia erano le attività principali. Il terreno ed il clima favorivano la produzione
di olio, ortaggi e castagne. Notevole era anche la raccolta delle ghiande. L’artigianato era quasi nullo.
L’allevamento del maiale e quello delle capre furono le industrie più seguite. Anche la selvaggina era
abbondante, soprattutto cinghiali, lepri, volpi lupi e tassi.
Dovunque erano terreni umidi e ricchi di acqua si costituivano orti. L’orto assumeva nella vita di
ogni famiglia contadina un’importanza vitale perchè serviva ai suoi bisogni più immediati.
Anche oggi avere un orto sotto casa è di grande importanza.
All’alba del XIX secolo il feudalesimo rendeva più amara e più penosa l’esistenza della gente che si
dedicava al lavoro agricolo. Nel periodo napoleonico, però le leggi dettero una prima scossa
modificatrice, i piccoli villaggi riuniti in comune, sebbene a fatica s’incamminarono verso tempi
migliori.
La frazione Abatemarco, da Marco, Abate del monastero di Santa Cecilia, come molti altri paesi,
sviluppò il suo centro intorno alla chiesa di S. Nicola di Mira e fu nota, per la coltivazione e la
tessitura del lino sotto il controllo dei monaci della Badia di Castinatelli. Analogamente anche
Massicelle fondata dai monaci italo-graci, sviluppò, sotto il medesimo controllo un’economia legata
alla coltivazione delle terre. Il primo è un tipico borgo con le case addossate e un piazza centrale; il
secondo è caratterizzato da case sparse il cui centro può essere individuato dalla presenza di una
imponente chiesa, di origine greco-bizantina, dedicata a S. Irene padrona del paese.
I PERCORSI DI
A.3
“GENIUS LOCI”
CAMPANILI. PAESAGGIO – AMBIENTE – ARCHITETTURA PER CONOSCERE E VALORIZZARE IL TERRITORIO
CITTÀ: Montano Antilia
Prov.: Sa
INQUADRAMENTO GENERALE
TRADIZIONI POPOLARI E FESTE RELIGIOSE
I nostri paesi godono di leggende filastrocche, proverbi, ninne nanne a carattere
religioso che si tramandano da generazione in generazione. Oggi tutto questo
patrimonio di tradizione popolare religiosa sta scomparendo perché prima,
generalmente, erano i nonni, gli anziani che durante le lunghe serate invernali si
riunivano intorno al focolare ed intrattenevano i bambini con proverbi e filastrocche.
Le ninne nanne venivano cantate dondolando il piccolo nella culla poggiata sulla
cassapanca o sul pavimento, oppure in braccio alla mamma.
A conciliare il sonno contribuiva il lento dondolio e la voce rassicurante e dolce della
mamma o il monotono canto della ninna nanna.
Certamente sono ormai lontani questi tempi; sono rimasti come un ricordo lontano nel
passato; di gente semplice ma buona nel cuore. Oggi è nonna televisione il camino
intorno al quale si riuniscono come incollati i bambini e ragazzi per trascorrere il
tempo libero e con ben altre attrattive che catturano la loro ingenua curiosità.
I PERCORSI DI
A.4
“GENIUS LOCI”
CAMPANILI. PAESAGGIO – AMBIENTE – ARCHITETTURA PER CONOSCERE E VALORIZZARE IL TERRITORIO
CITTÀ: Montano Antilia
INQUADRAMENTO GENERALE
Prov.: Sa
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A.5
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CAMPANILI. PAESAGGIO – AMBIENTE – ARCHITETTURA PER CONOSCERE E VALORIZZARE IL TERRITORIO
CITTÀ: Montano Antilia
Prov.:Sa
INQUADRAMENTO GENERALE
MITI E LEGGENDE
Sant’Antonio
C’era na donna, uno figlio aveva,
della bellizza soie si inebriava.
Nu iuornu fu la giustizia passare,
se votò e disse: << O Sant’Antonio mio,
si stu figlio mala sorte adda passare
Tre ghiuorni fammelo campare>>.
‘N capo a tre ghiurni lu figlio li
Morì.
La donna non la basta a consolareSant’Antonio nscionno li je:
<< C’hai che tanto chianti?
ca lu figliu tuo lo tengo ‘mbrazza
io, te lo levai ra pene e r’affanni:
re quindici anni avia esse ‘mbiccato>>.
Sant’Antonio mio , te ringrazio,
tutti li buoni figli, quanta cchiù ne
fazzo, a vostro servizio
Sant’Antonio
C’era una donna, che aveva un solo figlio,
si inebriava della sua bellezza.
Un giorno, mentre passava la giustizia,
si voltò e disse:<< O Sant’Antonio mio,
se questo mio figlio , deve passare una
Brutta sorte fammelo vivere tre giorni>>.
Dopo tre giorni il figlio le morì.
Alla donna non bastava consolarlaSant’Antonio le andò i sogno:
<< Che hai che piangi tanto?
Il figlio tuo lo tengo in braccio,
io, te lo levai da pene e da affanni:
Da quindici anni doveva essere impiccato>>.
Sant’Antonio mio, ti ringrazio, tutti i
Buoni figli, quanti più ne metto al
Mondo saranno al vostro servizio.
Viaggio della Madonna
verso il Sacro Monte
Santa Maria del Lambro indica una località
che evoca a tuttila leggenda de l “Viaggio
della Madonna verso il Sacro Monte di Novi”
Si dice che la Madonna non fu trattata
bene, nella vasta e montuosa zona che va
da Massicelle al Monte Sacro. Allora
lasciò detta zona e disse:<< Andrò a mettermi
in un luogo dove potrete venire a vedermi
una volta ogni anno>>.
Si racconta che la Madonna del Monte partì
da Massicelle, dove ancora oggi si conserva la
pietra sulla quale sedette la Madonna.
Questa pietra, ed altro che io dirò, è una chiara
testimonianza storica, basata su credenza
popolare orale.
La Madonna, arrivata nella zona del Lambro,
dove si vuole l’esistenza di un convento di monaci,
si fermò e si riposò: Dice la leggenda:
<< A Santa Maria del lambro la Madonna fece sosta>>.
Dopo detta la sosta, la Madonna partì ed arrivò
nella zona di montagna, detta “Alafo e Acqua Nocella”,
dove, sulla vecchia via, vi è una grande pietra,
sulla quale, è credenza comune, sedette la
Madonna, e questa è da tutti chiamata:
<< La preta ri la Madonna>> (La pietra della
Madonna). Questa pietra costituisce oggi una sosta
Per coloro che vanno a piedi al Santuario,
per i pellegrini della Madonna del Monte.
Sopra questa pietra sono incisi o scritti molti
nomi di devoti di Maria Santissima del Sacro Monte
Tutti questi nomi per ricordare e tramandare
ai posteri coloro che visitarono
La Madonna del Sacro Monte e per ricordare
a tutti la Vergine Madre e onorarla.
“Tempa di Ponticello” è un’altra località
montuosa, un’altra tappa del viaggio della
Madonna del Monte.
Su detta “tempa” vi è una pietra,
a forma di canestro, detto
“il canestrino della Madonna”, si dice che
la Madonna, sopra questa pietra depositò
cose e tutto quanto necessario per cucire.
Dopo questa tappa la Madonna arrivò sulla
vetta del Monte Gelbison.
Questa leggenda popolare è, senza dubbio,
un invito a pensare ad amare la
Madre del cielo e della terra
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A.6
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CITTÀ: Montano Antilia
INQUADRAMENTO GENERALE
PERIMETRAZIONE PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E DEL VALLO DI DIANO
Prov.: Sa
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A.7
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CITTÀ: Montano Antilia
INQUADRAMENTO GENERALE
PERIMETRAZIONE GAL CASACASTRA
Prov.: Sa
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A.8
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CITTÀ: Montano Antilia
INQUADRAMENTO GENERALE
PERIMETRAZIONE COMUNITA’ MONTANA LAMBRO E MINGARDO
Prov.: Sa
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A.9
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CITTÀ: Montano Antilia
INQUADRAMENTO GENERALE
IDROGRAFIA DEL TERRITORIO COMUNALE
Prov.: Sa
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CITTÀ: Montano Antilia
Prov.: Sa
ANALISI DEL TERRITORIO
pianura collina montagna X
costa altro DATI DIMENSIONALI DEL TERRITORIO COMUNALE
estensione della campagna
Kmq.
estensione della città
Kmq.
densità del costruito
Kmq. città/Kmq. camp.
PLANIMETRIA DEL TERRITORIO COMUNALE
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CITTÀ: Montano Antilia
Prov.: Sa
ANALISI DEL TERRITORIO
PLANIMETRIA DEL TERRITORIO COMUNALE
PIAZZA
SCUOLA ELEMENTARE E MEDIE
COMUNE
CHIESA
SCUOLA MATERNA
CORPO FORESTALE
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B.3
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CITTÀ: Montano Antilia
Prov.:Sa
ANALISI DEL TERRITORIO
L’ARREDO URBANO
Vie
Vicoli
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Le schede sono state rielaborate dal volume “Paesaggio Ambiente” curato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 1999
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CITTÀ: Montano Antilia
Prov.:Sa
CENTRO ABITATO
città paese X
quartiere frazione DATI DIMENSIONALI DEL CENTRO ABITATO
estensione del costruito
Kmq.
abitanti
unità
densità abitativa
unità/Kmq.
AEROFOTOGRAMMETRIA: CAPOLUOGO
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CITTÀ:
Prov.:
CENTRO ABITATO
arroccato X
scacchiera a macchia d’olio concentrico DATI DEL CENTRO ABITATO:
impianto originario
epoca
successive trasformazioni
epoca
L’EVOLUZIONE E LE TRASFORMAZIONI DEL CENTRO ABITATO
altro Il Silenzio ci fa sentire la voce dell’infinito
La luce elettrica mancò per qualche
notte nel quieto solingo paesello
di montagna nel quale soggiornavo.
Mi estasiavo al vivido mirabile
firmamento soffuso d’incantesimo
buliginante di costellazioni.
Mai mi erano apparse così belle
poiché il vento aveva ripulito
l’atmosfera rendendola fiabesca.
Soave pace m’inondava il cuore
svanendo il pondo dell’umana vita
In un mare confuso di pensieri…
Quale mistero ci tiene esiliati
in un pianeta di lotte e sorprusi
mentre il creato ci parla di sogno?...
Dante Aligari
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C.3
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CITTÀ: Montano Antilia
Prov.:Sa
CENTRO ABITATO
città paese quartiere frazione X
DATI DIMENSIONALI DEL CENTRO ABITATO
estensione del costruito
Kmq.
abitanti
unità
densità abitativa
unità/Kmq.
AEROFOTOGRAMMETRIA: ABATEMARCO
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C.4
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CITTÀ: Montano Antilia
Prov.:Sa
CENTRO ABITATO
città paese quartiere frazione X
DATI DIMENSIONALI DEL CENTRO ABITATO
estensione del costruito
Kmq.
abitanti
unità
densità abitativa
unità/Kmq.
AEROFOTOGRAMMETRIA: MASSICELLE
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C.5
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CITTÀ: Montano Antilia
CENTRO ABITATO
RETE DEI MUSEI: MASSICELLE “MUSEO DEL GIOCATTOLO POVERO”
Prov.:Sa
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CITTÀ:
Prov.:
CENTRO ABITATO
EMERGENZE CARATTERIZZANTI IL TERRITORIO
edificio
epoca
luogo
epoca
chiesa …………………………...
piazza …………………………………
teatro …………………………...
viale …………………………………
palazzo …………………………...
parco …………………………………
museo …………………………...
ponte …………………………………
castello …………………………...
quartiere …………………………………
torre …………………………... ………………………... …………………………………
PLANIMETRIA CON L’INDIVIDUAZIONE DELLE EMERGENZE SIGNIFICATIVE:
DESCRIZIONE E RILIEVO FOTOGRAFICO DELLE EMERGENZE SEGNALATE
La storia più recente si coglie nelle piazze e nelle vie, nei
monumenti e nei vicoli, dove lapidi di orgogliosa retorica
eternano nomi ed avvenimenti. E, se chiudi gli occhi, i De
Luca e i Gammarano, i Tambasco e i Valiante, gli Apicella
e i Bianchi, i Merola e i Di Rocco fuoriescono dalle case,
sbucano dai vicoli e popolano slarghi e piazze e si fanno
Foto
esercito numeroso e coraggioso e con nella mente e nel
cuore il Cilento libero dalla tirannide. E la mente vola a
quel lontano 26 giugno del 1828, quando proprio qui, in
un’appartata casa di campagna, i capipopolo misero a
punto il piano di rivolta e iniziarono l’avventura con il
cuore gonfio di entusiasmo e di speranza per un avvenire
migliore. E qui, appena quattro giorni dopo, furono accolti
dal popolo festante, dopo i successi di Palinuro, Camerata,
Ricusati, Bosco, Celle di Bulgheria e Roccagloriosa, con
Don Giovanni De Luca prete liberale, che innalzava la
bandiera costituzionale e Don Tommaso De Luca che
intonava il “Te Deum” di ringraziamento e benediceva
bandiere…………Ma proprio qui giungevano anche le
prime voci della reazione in agguato.
Foto
Le schede sono state rielaborate dal volume “Paesaggio Ambiente” curato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 1999
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CAMPANILI. PAESAGGIO – AMBIENTE – ARCHITETTURA PER CONOSCERE E VALORIZZARE IL TERRITORIO
CITTÀ: Montano Antilia
Prov.: Sa
CENTRO ABITATO
LA CITTÀ OGGI:
centro storico
zona industriale
zona commerciale
verde pubblico
ZONIZZAZIONE
RILIEVO FOTOGRAFICO
I colori
I materiali
Le schede sono state rielaborate dal volume “Paesaggio Ambiente” curato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 1999
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“GENIUS LOCI”
CAMPANILI. PAESAGGIO – AMBIENTE – ARCHITETTURA PER CONOSCERE E VALORIZZARE IL TERRITORIO
CITTÀ:
Prov.:
CENTRO ABITATO
L’ARREDO URBANO
pavimentazioni
Descrizione
Foto
panchine
Descrizione
aiuole e fioriere
Descrizione
Foto
edicole votive
Descrizione
segnaletica pubblica
Descrizione
Foto
Foto
Foto
recinzioni
Descrizione
segnaletica stradale
Descrizione
Foto
Foto
tralicci
Descrizione
Foto
illuminazione
Descrizione
Foto
fontane
Descrizione
statue
Descrizione
Foto
Foto
altro
Descrizione
Foto
Le schede sono state rielaborate dal volume “Paesaggio Ambiente” curato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 1999
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C.9
“GENIUS LOCI”
CAMPANILI. PAESAGGIO – AMBIENTE – ARCHITETTURA PER CONOSCERE E VALORIZZARE IL TERRITORIO
CITTÀ:
Prov.:
CENTRO ABITATO
LA TIPOLOGIA EDILIZIA
portali
Descrizione
Foto
portoni
Descrizione
infissi
Descrizione
Foto
ringhiere
Descrizione
tetti
Descrizione
Foto
Foto
Foto
tegole
Descrizione
comignoli
Descrizione
Foto
Foto
altro
Descrizione
Foto
Le schede sono state rielaborate dal volume “Paesaggio Ambiente” curato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 1999
INDICE DELLE SCHEDE
Sezione A - Inquadramento generale
A.1 - I toponimi
A.2 - Vicende storiche
A.3 - Miti e leggende
A.4 - Tradizioni popolari
A.5 - Attività e mestieri
A.6 - Prodotti tipici
Sezione B - Analisi del territorio
B.1 - Dati dimensionali e planimetria del territorio
B.2 - Elementi caratterizzanti la morfologia del territorio
B.3 - Emergenze caratterizzanti il territorio
B.4 - L’arredo extra-urbano: descrizione e rilievo fotografico
Sezione C - Centro abitato
C.1 - Dati dimensionali del centro abitato
C.2 - Il terreno: dati dimensionali, sezioni o profili
C.3 - Il costruito
C.4 - Emergenze caratterizzanti il territorio del centro abitato
C.5 - La città oggi: zonizzazione e rilievo fotografico
C.6 - L’arredo urbano: descrizione e rilievo fotografico
C.7 - La tipologia edilizia: descrizione e rilievo fotografico
C.8 - Individuazione degli elementi di disturbo
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