ITALY SUPPLEMENT Gran Commendatore Giovanni Pascale E-mail : [email protected] Gianmichele Galassi, Editor E-mail : [email protected] Carissimi cavalieri è ancora vivo il ricordo del Meeting Internazionale tenutosi a Firenze alla fine del mese scorso con il quale abbiamo voluto portare la nostra testimonianza nella collettività, toccando argomenti di grande respiro nello scenario templare e cavalleresco, ma anche confrontandoci con il mondo accademico e la società civile su scottanti tematiche che investono il mondo d’oggi. Come l’ ormai pressante problematica dell’integrazione tra le diverse etnie con uno sguardo particolare su chi è stato meno fortunato di noi. Senza peraltro dimenticare coloro ai quali sono negati i più elementari diritti, anche quello di un pezzo di pane, nella società odierna che ormai soffre di un vero e proprio declino antropologico. E non possiamo constatare ciò inermi quando il nostro nuovo nuo cammino per il 2015 partirà proprio dalla grotta di Betlemme , dalla casa del Pane. Il pane che mancò ai figli d’Israele quando abbandonarono l’Egitto e lo ricevettero a fatica dai figli di Moab e solo in cambio di vile danaro. Ma poi, tanti secoli dopo, dopo, la Stella indicò la mangiatoia di Betlemme e non Gerusalemme dove anche i Magi inutilmente avevano cercato. E nella Casa del Pane il miracolo della vita entra impetuosamente nel Tempo e nella Storia dell’Umanità con Cristo che si fa uomo tra gli umili e sceglie il Pane per parlarci di se. E noi, proprio per i suoi insegnamenti, dobbiamo indirizzare proficuamente la nostra fame, da desiderio viscerale, in fame di Giustizia, Pace, Fratellanza tra gli uomini ed i Popoli. Fame di umiltà, fame di essere, donare donare e mai di apparire in ottemperanza al motto templare. E proprio in questi momenti di festa ed attesa di Feste, l’affetto più fraterno ed il nostro pensiero va a quei cavalieri che ci vegliano ed assistono dalle Dimore Celesti ed a coloro che soffrono o sono in difficoltà. Infine a nome del Consiglio dei Grandi Dignitari e mio personale auguro a tutti Voi ed alle Vostre famiglie un Buon Natale ed un sereno 2015. IL GRAN COMMENDATORE SK GIOVANNI PASCALE 29 November, Hotel London, Florence, Italy. European Templar Meeting 2014: 700 years after the death of Jacques De Molay. by Gianmichele Galassi – Editor Talk Show "The Templar attempt: the need of cultural integration in the modern multi-ethnic society." The Templar’s historic example was the starting point for dealing with the thorny issue of cultural integration among the many ethnic groups living in our modern society. The introduction speaking of Giovanni Pascale was about Templar’s project and practice, launching to guests the current theme. The host Gianmichele Galassi remember our position as citizens of the Western world faced with the problem of cultural integration: we must consider our lifestyle so away from disastrous lived by the majority of the world population; today we are lucky and privileged, but we should not forget the huge exodus of our ancestors to the wealthiest nations, in the previous century. Our parents or grandparents leave Italy hoping on a better life, at least serene. Interesting interventions of the representatives of the York Rite, Emilio Attinà and Tiziano Busca, which show as in our Rite DNA and, above all, the Templar Commandery there is an openness to other cultures that necessarily has to be translated into practice, through direct engagement. Then the moment of Vinicio Serino, anthropologist, which briefly sets the sociological tradition of integration highlighting some historical examples (illuminating). Mario Ascheri, expert on History of Law, addresses the issue from his point of view, ending his speech with the belief that effective cultural integration is impossible; the same view of Fabio Fabbri, which does not see the possibility of a concrete integration in Islamic culture. Findings have been entrusted by the Grand Master of the Grand Orient of Italy, Stefano Bisi, who wanted to underline how we must strive hand faced of migrants to solve the problem, as the mayor of Lampedusa, Giusi Nicolini, admirably did. In Lampedusa, a small island to south of Sicily, the inhabitants are working and greeting with brotherly love and charitable spirit the thousands of migrants who defy death in the Mediterranean sea, coming to a new life in boats of despair.